2001 Parte 1 Pp. 1-325

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2001 Parte 1 Pp. 1-325 STRENNA DEI ROMANISTI NATALE DI ROMA 2001 ab U.c. MMDCCLIV BARBERITO - BATTELLI - BENOCCI - BIANCINI - CARLONI - CAZZOLA - CECCARELLI - CECCOPIERI MARUFFI - CERESA - CIAMPAGLIA - CRESCENTINI - D' AMBROSIO - DEL RE - DI CARPEGNA FALCONIERI - DI CASTRO - DOMACAVALLI - ESCOBAR - FAITROP PORTA - FLORIDI - FRAPISELLI - GRIMALDI - GUIDONI - HARTMANN - LEFEVRE - LIMITI - LONDEI - LOTTI - MALIZIA - MARIOTTI BIANCHI - MASETTI ZANNINI - NORCI CAGIANO- F. ONORATI - U. ONORATI - PAGLIALUNGA - POCINO - PORFIRI - PROIETTI - QuINTAVALLE - RAVAGLIOLI - Russo BoNADONNA - Russo DE CARO - SANTINI - TAMBLÈ - TOURNON - TRASTULLI - VERDONE - VIAN ((7,MATURIS N1S18US EDITRICE ROMA AMOJ In copertina: 1980 La necropoli vaticana dopo il restauro realizzato dalla Reverenda Fabbrica di S. Pietro in Vaticano. EDITRICE ROMA AMOR 1980 Comitato dei curatori: MANLIO BARBERITO UMBERTO MARIOTTI BIANCHI ANTONIO MARTIN! FRANCO ONORATI <; - -,-~- MARIA TERESA Russo BONADONNA ~--- . '~~,,,~- ,- - ~- ~---- ~~~ DONATO TAMBLÈ .. ""' d __.._-,;;: ~ -~-~~) ,, J ·l'r--, -.- ,- FRANCESCO PICCOLO s _./~<·:;. ~,....__,__.--!_é;:...-----'~':. Coordinamento e impaginazione: GEMMA HARTMANN EMANUELA PEDANESI FRANCO PEDANESI Consulenza editoriale: ANDREA MARINI MMDCCLIV AB VRBE CONDITA © EDITRICE ROMA AMOR 1980 Te!. 06.32.34.375 Indirizzo di saluto del Presidente del Gruppo dei Romanisti al Presidente della Repubblica in occasione della sua visita al Caffè Greco il 7 giugno 2000 Signor Presidente, il Gruppo dei Romanisti è consapevole dell'alto onore della Sua visita; e non soltanto perché Ella rappresenta tutti noi Italiani, ma anche per la statura della Sua personalità e per la Sua qualità di Uomo di cultura, che la fanno primeggiare a livello internazionale. La ringraziamo quindi per aver voluto accettare di partecipare ad una delle nostre riunioni mensili. Il Gruppo dei Romanisti nacque negli anni Trenta per iniziativa conviviale di alcuni illustri Romani, fra cui Trilussa, Pascarella, Petrolini, Jandolo e si riunì agli inizi nello studio di antiquario di quest'ultimo in via Margutta, dove una lapide commemorativa è stata apposta qualche anno fa. Si trasferì poi nello storico studio degli scultori Tadolini in via Margutta e infine al Caffè Greco, dove da quasi trent'anni gode della liberale ospitalità dei successivi pro­ prietari, mentre si rinnova per cooptazione di sempre nuovi cultori della romanistica, appassionati di Roma. L'albo dei Romanisti con­ tiene l'elenco dei soci scomparsi, un impressionante catalogo della cultura romana e italiana del Novecento. Nelle nostre riunioni mensili vengono dibattuti i problemi della cultura e del mondo culturale romani; ma tre sono gli adempimen­ ti annuali ricorrenti: la Strenna dei Romanisti, i Premi Borghese e le borse di studio della Fondazione Lemmermann. Ogni anno, secondo una tradizione iniziata nel 1940 e che si è per­ petuata ininterrotta per 61 anni, nel corso delle cerimonie del 21 apri- 7 le in Campidoglio, viene offerta al Sindaco di Roma la prima copia della Strenmi, che il gruppo offre alla sua città per il suo dìes natalis. Intervento del Presidente della I Premi Borghese per opere di argomento romano di stranieri e Repubblica Carlo Azeglio Ciampi Italiani vengono assegnati annualmente nel palazzo di Artena del- 1'illustre Famiglia romana ed alla loro assegnazione presiede il alla riunione mensile Gruppo. Quei premi nacquero alla tragica e prematura scomparsa di Daria Borghese, nata principessa russa e appassionata della Roma del "Gruppo dei Romanisti" che l'aveva adottata, tanto da scrivere noti libri di curiosità romane. La fondazione per borse di studio per ricerche su Roma è dovu­ Roma, Caffé Greco - 7 giugno 2000 ta al lascito di Basilio de Lemmermann, un Alsaziano trapiantato a Roma, appassionato anche lui e che faceva parte del nostro Gruppo. Vorrei ringraziarvi per avermi dato questa occasione per entrare Colpisce da quel che ho detto la constatazione che gli stranieri e in questo magnifico caffè dove voi vi riunite e che è gran parte della specialmente gli "Iperborei" hanno parte non indifferente nella vita storia di Roma. del nostro Gruppo. Vengono in Italia sospinti dal sogno di Mignon Ringrazio Lei, Presidente, per le parole che ha detto, ringrazio e trovano a Roma la patria d'elezione. E quando qualcuno di loro voi tutti e, in particolare, Eminenza, sono lieto che Lei rappresenti deve nuovamente trasferirsi nel Paese d'origine, certo per tutta la qua la Roma che è egualmente sentita da chi si richiama alla Roma notte precedente al giorno della partenza gli ronzeranno nella mente antica, alla Roma papale, alla Roma risorgimentale, perché tutti come a Goethe i versi d'Ovidio: quanti siamo accomunati dallo stesso sentimento di affetto e di «Cum su bit illius tristissima noctis imago .... » amore per Roma. Onorevole Signor Presidente, Vi ringrazio, prima di tutto, per queste vostre pubblicazioni. Già Roma ha fatto l'Italia. Bene lo sapevano e lo dissero gli artefici conoscevo abbastanza bene la Strenna dei Romanisti perché ho del nostro Risorgimento; bene lo sapeva il grande e ingiustamente avuto la fortuna di conoscere uno dei figli dei Romanisti più acce­ oggi trascurato poeta della nostra conquistata unità quando indica­ si, Ceccarius, che è qui vicino e che, da molti anni, mi fa omaggio va a Roma la nazione nuovamente unita: della Strenna. Noi abbiamo avuto, poi, la ventura di avere la casa al « ... questa che tu di libere mare vicino alla casa di Ceccarius e di vedere tutti i ricordi di genti facesti nome uno, Italia ... » Romanisti che sono in quella villa. Roma è dunque la madre dell'Italia. Questa figlia, secondo le abi­ Vorrei anche dirvi che mi fa sentire vicino a voi non solamente il tudini degli ultimi decenni ha preso spesso a contestarla. Ma Roma fatto che, ormai, io vivo a Roma esattamente dal 1960: quarant'anni. ama sua figlia e le premono la sua salute e il suo benessere. Il suo Quindi, metà della mia vita l'ho trascorsa a Roma e, essendo ancora timore è anzi che essa possa perdersi dietro gli opposti richiami della qua, penso che vivrò più della metà della mia vita a Roma. più grande patria europea e del cantonalismo sempre più pressante, Come ha avuto la benevolenza di ricordare il Presidente all'ini­ per ridursi ancora una volta ad un'espressione geografica. zio, ho avuto la ventura - non la ventura ma una mia scelta, una pas­ Ora tuttavia Roma è più tranquilla, perché sua figlia, l'Italia, è sione per gli studi di filologia classica - di occuparmi da giovane, nelle Sue mani, Signor Presidente: in buone mani. come diceva il poeta, di greco e di latino. Ma oltre a questo, ricor- 8 9 do ancora l'emozione che provai, non nella mia primissima venuta to che tuttora vive negli Italiani. a Roma qu~nd'ero bambino, con i miei genitori, ma quando vi Quindi, non mi preoccuperei troppo di queste tendenze, oggi, a venni da giovanissimo studente universitario, l'effetto che provai rivitalizzare realtà regionali, provinciali di singoli comuni, di sin­ ;1eìì'aggirarmi per Roma, veramente portato da questo sentimento gole città, perché questo è - a mio avviso - una valorizzazione della che solamente un giovane allora avverte, di grandezza di un passa­ grandezza dell'Italia, questa pluralità di gente a cui corrispondono to e di un presente grandissimo, girando per i monumenti di Roma anche tradizioni, culture che si riconoscono, però, tutte quante, in con quei colori e con tutto quello che significa. Ricordo queste mie un'unità nazionale. Io richiamo sempre l'articolo 5 della passeggiate da solo - avevo uno zio che mi ospitava - per tutta la Costituzione, l'Italia "una e indivisibile" che promuove e riconosce città, pieno della grande passione per gli studi di storia antica, di le autonomie locali. Quindi, un motivo di arricchimento. Questo latino in particolare e, poi, anche con in mente l'altra mia passione concetto lo trasfondo anche all'Europa. che era per un poeta non italiano, Goethe. Di lui avevo già letto Ebbi un grande applauso al Parlamento polacco, pochi mesi fa, allora non solamente B Viaggio in Italia, ma mi ero soprattutto quando, appunto, dissi loro chiaramente che l'Europa non significa innamorato delle Elegie Romane, che sono qualcosa di veramente concentrare tutto in una sola realtà europea, ma significa far vivere "romanista", perché parlano della Roma, dei suoi abitanti "vivi": le diversità delle varie nazioni in questi sentimenti, in questa Patria non sono degli inni più o meno retorici alla cultura antica, ma vera­ che io amo. Lo diceva Benedetto Croce negli anni venti con la sua mente a una Roma sentita e vissuta. Storia d'Europa e con la sua Storia d'Italia nel secolo XIX. Non posso anche non fare un richiamo all'aver visto qua, nell'e­ Noi abbiamo la fortuna, a differenza di altri Paesi, di avere que­ lencazione dei Romanisti - non lo sapevo - il nome di Giorgio sta pluralità: la Francia è soprattutto Parigi, non dico solo Parigi, Pasquali. Giorgio Pasquali è stato mio insegnante. Ho studiato alla ma è soprattutto Parigi. In Italia, certamente, Roma non è tutta Normale latino e greco con Giorgio Pasquali, che veniva apposta da l'Italia. Questo è una ricchezza. Però, si riconosce da tutta l'Italia Firenze fino a Pisa per farci seminari, tutte le settimane, uno di lati­ che Roma è il vero centro culturale, di civiltà, di tradizioni. Se c'è no e uno di greco. Pasquali, che per me è stato il più grande dei filo­ un sentimento che ha creato un qualche distacco da Roma è dato da logi classici della scuola italiana dei filologi classici, l'ho ritrovato alcuni aspetti deteriori di come è stato vissuto lo Stato centralizza­ menzionato fra i vostri illustri protagonisti, pur non essendo romano. to, la burocrazia considerata eccessiva. Questo non riguarda Roma, Detto questo, e nel ringraziarvi per la vostra affettuosa acco­ non riguarda i Romanisti, che portano avanti altri valori, altri senti­ glienza, volevo anche prendere qualche spunto dalle parole che ha menti. Di questo sono profondamente convinto ed è quello che mi detto il Presidente.
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