UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Dipartimento Di Studi Umanistici

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Dipartimento Di Studi Umanistici UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Dipartimento di Studi Umanistici Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale XXXII ciclo Tesi di Dottorato TRASFORMAZIONI DELL’USO E DELLA COPERTURA DEL SUOLO, DINAMICHE TERRITORIALI E RICOSTRUZIONI GIS NEI POSSEDIMENTI PONTINI DELLA FAMIGLIA CAETANI (XIX- XXI SECOLO) Dottorando: Diego Gallinelli Tutor: Prof.ssa Carla Masetti Anno Accademico 2019-2020 1 INDICE Introduzione p. 6 1 Approccio teorico-metodologico 1.1 L’analisi geostorica per studiare le trasformazioni del territorio p. 12 1.2 Gli strumenti GIS per la ricostruzione degli assetti territoriali del passato p. 19 1.3 Le fonti d’archivio della Fondazione Camillo Caetani p. 21 2 Aspetti generali della Pianura Pontina 2.1 Inquadramento territoriale p. 25 2.2 Inquadramento storico e politico p. 45 2.3 Il ruolo della famiglia Caetani p. 52 3 Le risorse della palude 3.1 Un ambiente complesso ma ricco di opportunità p. 64 3.2 La pesca nelle acque pontine p. 78 3.3 Le peschiere dei Caetani: il caso di Fogliano p. 92 3.4 I conflitti per la gestione delle acque p. 100 4 Le bonifiche nel corso dei secoli 4.1 I tentativi di bonifica precedenti a Pio VI p. 108 4.2 La bonifica di Pio VI p. 129 4.3 La bonifica del Novecento p. 150 5 Cisterna di Latina: storia ed evoluzione p. 165 2 6 Ricostruzioni GIS dell’uso e della copertura del suolo nell’antico territorio di Cisterna p. 177 6.1 Uso e copertura del suolo attraverso le mappe del Catasto Gregoriano 6.1.1 Le mappe del Catasto Gregoriano p. 180 6.1.2 L’elaborazione dei dati e le procedure svolte in ambiente GIS p. 183 6.1.3 Risultato e analisi p. 203 6.2 Uso e copertura del suolo attraverso le foto aeree del 1954 dell’IGM 6.2.1 Le foto aeree del 1954 dell’Istituto Geografico Militare Nazionale p. 225 6.2.2 L’elaborazione dei dati e le procedure svolte in ambiente GIS p. 227 6.2.3 Risultato e analisi p. 237 6.3 Uso e copertura del suolo attraverso i dati del Corine Land Cover del 2018 6.3.1 I dati del progetto europeo Corine Land Cover p. 248 6.3.2 L’elaborazione dei dati e le procedure svolte in ambiente GIS p. 253 6.3.3 Risultato e analisi p. 256 Conclusioni p. 267 Bibliografia e sitografia p. 275 Appendice fotografica p. 296 3 4 Veduta della Pianura Pontina dal Parco Archeologico dell’Antica Norba. Fonte: foto dell’Autore (novembre, 2018). 5 Introduzione Il presente progetto di tesi di dottorato si pone come principale obiettivo dimostrare come fonti diacroniche ed eterogenee abbinate ad un approccio storico-culturale della lettura del paesaggio possano integrarsi tra loro e divenire strumenti preziosi e imprescindibili per lo studio delle trasformazioni territoriali. In quest’ottica, anche l’applicazione dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) all’indagine geostorica manifesta, soprattutto in questa nuova era digitale, tutte le sue potenzialità progettuali, permettendo di immagazzinare, gestire, interrogare, comparare, restituire e visualizzare un’enorme mole di dati di diversa natura e di elaborare ricostruzioni diacroniche sull’uso e sulla copertura del suolo in un determinato ambito territoriale. Affinché le informazioni desunte dalle fonti possano costituire un vero valore aggiunto all’analisi proposta, è dunque necessario avere piena consapevolezza della natura dei dati utilizzati, così come è fondamentale possedere una solida conoscenza pregressa dell’ambiente di studio e delle dinamiche avvenute nel corso della sua lunga storia. In tale prospettiva le fonti bibliografiche e archivistiche analizzate nei tre anni di ricerca sono servite a descrivere l’area in oggetto dal punto di vista ambientale, storico e politico. Per comprenderne al meglio le dinamiche e l’evoluzione del territorio, si è deciso di prendere in considerazione il lunghissimo periodo. Se lo studio sull’uso e sulla copertura del suolo può avere come data di inizio quella del 1820, tuttavia, l’analisi delle trasformazioni territoriali della Pianura Pontina risale al periodo medievale e si estende fino all’età moderna. Indagare l’evoluzione del complesso rapporto tra l’uomo e l’ambiente, studiare i conflitti sociali e individuare la diversa utilizzazione delle risorse nel corso dei secoli permette di capire l’aspetto di un territorio in un dato momento storico. Il progetto di tesi si compone, quindi, di due parti. La prima, inerente alla contestualizzazione storica e ambientale della Pianura Pontina, è stata eseguita attraverso i principali riferimenti bibliografici sull’argomento e lo spoglio delle fonti d’archivio. La ricognizione documentale si è concentrata in numerose sedi archivistiche e biblioteche nazionali come: l’Archivio di Stato di Roma, l’Archivio di Stato di Latina, l’Archivio di Stato Centrale, la Cartoteca della Società Geografica Italiana, l’Archivio fotografico dell’Istituto Geografico Militare, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e soprattutto l’Archivio e la Biblioteca della Fondazione Camillo Caetani. Tra i molteplici documenti selezionati, quelli cartografici, databili tra XVII e XX secolo, sono stati sottoposti ad un’attenta lettura, volta a rintracciare gli antichi assetti agrari, le componenti antropiche e naturali e la complessa rete idrografica dell’area in esame. 6 La seconda parte riguarda, invece, il cuore della ricerca, ovvero la ricostruzione dell’uso e della copertura del suolo di una parte della Pianura Pontina dal XIX al XXI secolo. Il filo rosso che unisce le due parti è la consapevolezza che, senza un’adeguata disamina delle caratteristiche storiche e ambientali che si sono succedute, l’analisi multitemporale, volta a valutare le permanenze e le trasformazioni ambientali, perda di efficacia comunicativa e metodologica. L’indagine si è avvalsa, quindi, di un’osservazione multiscalare, coniugando scala locale a scala regionale, e diacronica. L’ampio periodo analizzato rappresenta il lungo percorso che ha portato alla messa a coltura e alla colonizzazione un ambiente umido, oggi completamente ridefinito nella sua organizzazione economica e sociale. Nel suo risultato finale la tesi è stata articolata in sei capitoli. Il primo si focalizza sull’approccio teorico della ricerca. In particolare, ci si è avvalsi della metodologia propria dell’indagine geostorica che fa dell’uso integrato di fonti eterogenee una chiave di lettura per la comprensione degli antichi assetti territoriali e della loro evoluzione. Ripercorrendo brevemente la storia della disciplina geostorica in Italia, si affronta anche il concetto di territorializzazione e il legame tra gli studi di geografia storica e quelli dell’environmental history. Il paragrafo successivo si concentra sul contributo degli strumenti GIS per l’analisi geostorica. Molteplici lavori a riguardo testimoniano il valore aggiunto delle nuove tecnologie di indagine geografica per lo studio delle trasformazioni territoriali. Infine, si propone un approfondimento sull’Archivio della Fondazione Camillo Caetani dal quale sono stati selezionati documenti di grande interesse, riguardanti la gestione delle risorse idriche e i problemi connessi al loro utilizzo. Vengono riportati, inoltre, il censimento e la schedatura delle principali fonti selezionate. Il secondo capitolo propone un inquadramento territoriale della Pianura Pontina. È descritta inizialmente la sua evoluzione geomorfologica: da un ambiente completamente sommerso dalle acque del mare, passando per una conformazione lagunare, fino all’aspetto attuale della pianura. Si delinea successivamente il contesto geografico, evidenziando gli aspetti naturalistici e le trasformazioni ambientali e socio-economiche attuate dall’uomo dalla seconda metà del Novecento fino ad oggi. Nei paragrafi seguenti, ci si sofferma sulla contestualizzazione storica e politica dell’area di studio. Dalla definizione di “Marittima”, come territorio di frontiera tra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli, si indagano le modalità con le quali lo Stato Pontificio abbia esercitato in essa il suo potere tra il Medioevo e l’età moderna. Viene approfondito, inoltre, il ruolo della presenza feudale di famiglie baronali 7 all’interno del contesto territoriale e politico. Tra tutte, quella dei Caetani che, sotto Bonifiacio VIII, tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, riuscì a formare una vasta signoria a sud del Lazio. L’influenza dei Caetani sulla provincia viene esercitata, con fortune alterne, fino alla fine dei privilegi feudali agli inizi dell’Ottocento, ma la loro presenza nelle terre pontine rimane significativa anche nei primi decenni del Novecento. La descrizione della storia di questa illustre famiglia baronale si sofferma anche sull’utilizzo delle risorse ambientali, che garantivano al casato una solida base economica. Il terzo capitolo è incentrato sul rapporto tra l’uomo e il territorio e mira a evidenziare come, al contrario di quanto si possa pensare, le risorse degli ambienti paludosi costituissero dei beni imprescindibili per le comunità locali. Lo sfruttamento dei boschi, degli spazi per il pascolo e, in maniera meno consistente delle aree coltivate, contribuivano a generare quella che è stata definita “economia della palude”. Questa non era limitata solamente all’area pontina e laziale, ma si estendeva ad ampio raggio anche al di fuori dello Stato della Chiesa. Un’economia principalmente silvo-pastorale, che generava profitti consistenti tanto da attrarre anche attori socio-economici provenienti dall’esterno della Pianura Pontina. In questo capitolo, tre paragrafi sono dedicati allo sfruttamento e alla gestione delle acque. In particolare, si è posta l’attenzione sull’attività della pesca tramite le peschiere, costruzioni impiantate lungo i corsi d’acqua, che non solo costituivano degli efficaci sistemi di cattura del pesce, ma contribuivano anche ad incrementare il rischio di dissesto idrogeologico. Alcune fonti di archivio, corredate dalla presentazione di disegni e mappe, permettono di approfondire tale argomento. Le peschiere costituivano anche una delle attività più redditizie per la famiglia Caetani. Per un approfondimento di tale tematica, sono stati selezionati documenti che attestano l’importanza economica della pesca per la famiglia e la compravendita di alcune peschiere poste nel Lago di Fogliano.
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