Roma, Torre Dei Conti. Ricerca, Formazione, Progetto, a Cura Di Elisabetta Pallottino Rivista Quadrimestrale Edita Da Carocci Editore S.P.A., Roma
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Ricerche di Storia dell’arte n. 108/2012 Serie “Conservazione e restauro” Roma, Torre dei Conti. Ricerca, formazione, progetto, a cura di Elisabetta Pallottino Rivista quadrimestrale edita da Carocci editore S.p.A., Roma I fascicoli dedicati alla storia dell’arte (Serie: Arti visive) si alternano ad un fascicolo dedicato ai temi della conservazione e del restauro (Serie: Conservazione e Restauro) Direttore responsabile: Antonio Pinelli Comitato direttivo: Paolo Marconi, Antonio Pinelli Progetto grafico: Paolo Lecci Serie Arti visive Direttore: Antonio Pinelli Comitato di redazione: Silvia Bordini, Silvia Carandini, Luciana Cassanelli, Michela di Macco, Maria Letizia Gualandi, Maria Grazia Messina, Jolanda Nigro Covre, Orietta Rossi Serie Conservazione e Restauro Direttore: Paolo Marconi Comitato di redazione: Francesco Paolo Fiore, Elisabetta Pallottino, Alberto Maria Racheli Abbonamento annuale 2013: Italia + 65,00; Europa + 83,00; Paesi extra-europei + 94,50. Prezzo di un fascicolo: Italia n. singolo + 29,00; n. doppio + 56,50; Europa n. singolo + 36,50; n. doppio + 63,00; Paesi extra-europei n. singolo + 40,00; n. doppio + 69,50. Fascicoli arretrati: Italia n. singolo + 38,50; n. doppio + 63,50; Europa n. singolo + 45,50; n. doppio + 66,00; Paesi extra-europei n. singolo + 46,50; n. doppio + 76,50. Gli abbonamenti si possono sottoscrivere mediante versamento sul ccp 77228005 intestato a Carocci editore S.p.A., corso Vittorio Emanuele II, 229, 00186 Roma, o inviando un assegno bancario non trasferibile intestato a Carocci editore S.p.A., o tramite bonifico bancario sul c/c 000001409096 del Monte dei Paschi di Siena, filiale di Roma cod. 8710, Via Sicilia 203/A, 00187 Roma, IBAN IT92C0103003301000001409096 - SWIFT BIC: PASCITM1Z70. La sottoscrizione può essere effettuata anche collegandosi a www.carocci.it con pagamento mediante carta di credito. Carocci editore S.p.A., Ufficio riviste corso Vittorio Emanuele II, 229, 00186 Roma, tel. 06 42818417 (orario: 9-13 da lunedì a venerdì) e-mail: [email protected] Visitate la sezione Riviste su www.carocci.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 17484 / 19-12-1978 Finito di stampare nel mese di aprile 2013 dalla tipografia Arti Grafiche Editoriali, Urbino ISSN 0392-7202 ISBN 978-88-430-6467-0 In copertina: Nicolò Polani, Veduta di Roma, 1459. Miniatura su pergamena, 385 ϫ 265 mm. Parigi, Bibliothèque Sainte- Geneviève. Accanto alle colonne coclidi sono visibili le due torri medievali delle Milizie e dei Conti nello stato in cui si trovano dopo il terremoto del 1348. 108 Ricerche di Storia dell’arte Roma, Torre dei Conti Ricerca, formazione, progetto Editoriale 4 Paolo Marconi Torre dei Conti 5 Francesco Giovanetti Il Laboratorio di progettazione del Master in Restauro architettonico 9 Elisabetta Pallottino Cultura del patrimonio e progetti di valorizzazione contestuale 27 Roberto Meneghini Il Foro della Pace (o Templum Pacis) e la Torre dei Conti 32 Daniela Esposito Insediamenti baronali e complessi familiari nel medioevo a Roma: la Torre dei Conti 48 Paola Porretta L’invenzione di una Torre medievale 61 Sylvia Diebner La Torre dei Conti negli anni del Governatorato (1926-1944) 85 SUMMARIES 91 Carocci editore, Roma L’invenzione di una Torre medievale Paola Porretta Antonio Muñoz e i lavori di isolamento e restauro della Torre dei Conti negli anni Trenta Foro di Cesare, primavera 1932 (fig. 1): una torrecchiano che nel medioevo aveva caratteriz- fotografia ritrae la statua di bronzo dell’antico zato l’area dei Fori. imperatore romano che sembra emergere dagli scavi sotto lo sguardo compiaciuto dei presenti. In realtà, come tutti sanno, si tratta di una copia LA DEMOLIZIONE DELL’ISOLATO E I LAVORI DI SISTEMA- dell’originale (conservato invece nei Musei Capi- ZIONE ESTERNA DELLA TORRE DEI CONTI tolini) realizzata proprio in quegli anni per essere posizionata tra i resti liberati di quello che fu il È il 1932 e un’immagine, conservata nell’Ar- primo tra i Fori Imperiali. L’immagine è stata re- chivio Storico della Sovraintendenza ai Beni Cul- centemente mostrata in una conferenza da An- turali di Roma Capitale4, mostra i Fori Imperiali drea Giardina1 che con un commento sintetico redenti, ritratti da un punto di vista sorprenden- ma molto efficace ha reso esplicita una valenza temente analogo a quello dei disegni di Lodovico simbolica di solito trascurata di una foto invece Pogliaghi di più di vent’anni prima, quando Cor- molto nota: la raffigurazione è una messinscena rado Ricci per la prima volta immaginava la libe- così partecipata che quella statua di Cesare è più razione di tutta l’area archeologica5 (figg. 3-4): vera della vera statua di Cesare. qui, in primo piano, via dell’Impero mentre inve- Torre dei Conti, autunno 1934 (fig. 2): il Go- ce, allora, la strada non era stata neanche ipotiz- vernatorato capitolino inaugura i lavori di siste- zata. Quello che sembra interessante è che si trat- mazione esterna del manufatto medievale che si ta di una rielaborazione fotografica che è una di- affaccia lungo via dell’Impero. Parafrasando le chiarazione di intenti per il completamento della parole dello storico contemporaneo, possiamo straordinaria quinta progettata da Ricci: in sotto- senza dubbio affermare che, da questo momento tono l’isolato della Torre dei Conti, ad indicare, in poi, quella Torre inventata da Antonio Muñoz con tutta probabilità, l’intenzione di procedere sarà più vera della vera Torre dei Conti2. alla demolizione (concordemente, tra l’altro, con A quell’epoca, via dell’Impero fu pensata co- le indicazioni del Piano Regolatore del 1931 e me il montaggio di una bellezza tutta nuova3, fat- con quelle del piano particolareggiato dell’anno ta di monumenti antichi rinnovati e, con l’inau- successivo6). Siamo poco dopo l’inaugurazione di gurazione della Torre dei Conti, anche di un mo- via dell’Impero, e l’isolato della Torre dei Conti numento medievale, ovviamente del tutto inedito andava incontro al proprio destino. eppure così fortemente partecipe dell’estetica di Maggio 1934: viene messo in atto l’esproprio quella parte di città da diventare nell’immagina- delle costruzioni addossate alla Torre; nell’estate rio comune l’ultima vera memoria di quel campo successiva inizia la demolizione, a novembre del- 61 L’invenzione di una Torre medievale lo stesso anno si conclude la sistemazione esterna proposta inedita di Marcello Piacentini di un cer- della Torre e l’assetto dell’area. La riorganizzazio- to interesse (fig. 13). ne interna e le esplorazioni archeologiche inizie- Un disegno del 1933 descrive il lato orientale ranno invece soltanto dopo la conclusione del la- dell’isolato prima delle demolizioni (fig. 11): la voro sulle facciate, a dimostrazione, ancora una Torre appare ancora inglobata in un sistema re- volta, che soltanto l’estetica della grande strada cinto continuo, ultima evocazione di quel campo monumentale era una questione non differibile. torrecchiano (ancora intuibile, ad esempio, nel di- Prima di parlare del prospetto occidentale segno di Antonio Tempesta della fine del Cinque- (che è quello maggiormente noto per le trasfor- cento o nella veduta di Roma di Giovanni Maggi mazioni subite negli anni Trenta) osserviamo gli del 1625) che nei secoli si era trasformato fino a altri prospetti e le principali trasformazioni subi- perdersi completamente lungo i lati meridionale e te dall’isolato durante i lavori di isolamento. occidentale con la costruzione di via Cavour e poi Il lato a mezzogiorno è di fatto quello che è sta- di Palazzo Nicolini. Nel disegno autografo di Pia- to oggetto di minori cambiamenti negli anni del centini, sicuramente successivo alle demolizioni10, Governatorato. Le finestre al centro del prospet- sembra ancora sopravvivere questo afflato, per lo to meridionale sembrano infatti essere preceden- meno nella sostanziale scelta di continuità dei pia- ti agli anni Trenta e a tutti gli effetti risalire alla ni. Quanto verrà invece realizzato da Antonio trasformazione della Torre in civile abitazione ne- Muñoz, con la scelta di rigido isolamento della gli anni Ottanta dell’Ottocento, quando con la Torre e della casetta medievale, cancella comple- costruzione dell’attiguo Palazzo Nicolini e l’ac- tamente l’idea di sistema unitario, di recinto turri- quisto da parte di Vincenzo Nicolini, furono ap- to: due oggetti autonomi e semplicemente giu- portate molte modifiche all’interno del manufatto stapposti uno accanto all’altro (fig. 12). Proprio medievale per adeguarlo alla destinazione resi- laddove la comune vulgata di solito parla della so- denziale7 (fig. 5). pravvivenza di un manufatto originale di epoca I lati settentrionale e orientale dell’isolato han- medievale (riferendosi alla casetta vicino alla Tor- no invece subito radicali trasformazioni che pos- re), in realtà sembra realizzarsi la cancellazione sono essere ricostruite anche grazie all’osserva- dell’ultima memoria sopravvissuta, in questa par- zione della ricca documentazione fotografica esi- te di città, del paesaggio urbano post-antico. stente8 (figg. 6-10). Tra l’altro, la cosiddetta casetta medievale così Le demolizioni lungo via della Croce Bianca come ce l’ha consegnata il Governatorato capito- (lato nord), furono anche quelle che portarono al- lino, non è certo un manufatto originale: spesso le più importanti scoperte archeologiche, come ricordata anche in letteratura come l’unico fab- ricorda lo stesso Antonio Maria Colini che seguì bricato dell’isolato scampato al piccone demolito- per conto del Governatorato le esplorazioni ar- re, è in verità anch’essa una pura