Riflessioni Sul Potere Dell'im- Maginazione E Dei Suoi Limiti 'Ocos
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_ Anno X N. 97 | Settembre 2021 | ISSN 2431 - 6739 Cannes 2021: riflessioni sul potere dell’im- ‘Ocos maginazione e dei suoi limiti Nasciamo e ci mettiamo ad ardere, finché il fumo dilegua come fumo. Il festival di Cannes si Non sono presenti in queste opere rappresen- Yehuda Amichai - Poesie è svolto nel mese dello tazioni distopiche sul virus, cioè non sono a cura di Ariel Rathaus scorso Luglio, fuori dal emerse ad esempio riflessioni sulla ripresa Milano, Crocetti, 1993, 2001 suo tempo canonico. La economica dopo lo shock della crisi sanitaria. volontà dell’organizza- E sono pochissime le scene cinematografiche zione è stata quella di in cui la trama del film abbia fatto vedere ma- È un paesaggio che mostrare la capacità di scherine coprire il viso dei personaggi. È la ri- non ha niente a che ve- saper realizzare un prova che nel cinema contemporaneo si sia dere con La hora de los grande evento di spet- sviluppata una crescente difficoltà per molti hornos (1968), il docu- tacolo in piena pan- cineasti di saper trattare il tema identitario in Àngel Quintana mentario di Fernando demia. Con il deside- un mondo così complesso. Solanas e Octavio Ge- rio di voler dimostrare che la cultura si può A Chiara, il film di Jonas Carpignano, si rac- tino sul neocoloniali- salvare nonostante tutto. Molti dei film pre- conta dell’esperienza di una ragazza che, do- smo e sulle rivoluzioni sentati a Cannes si trovavano da più di un an- po la scomparsa del padre, vive una nuova Natalino Piras della martoriata Ame- no bloccati a causa della chiusura delle sale ci- condizione che la obbliga a interrogarsi sulla rica Latina, sul finire degli anni Sessanta del nematografiche, altre pellicole sono state sua reale identità e, conseguentemente, su co- secolo scorso. O forse sì. Hornos vuol dire an- condizionate dalle limitazioni nelle riprese me relazionarsi in questa sua nuova dimen- che fuochi, come ‘Ocos del titolo. Che, come in per via delle rigorose misure di sicurezza sulla sione. Come nel filmA Chiara, molte altre ope- loop, è una sequenza cinematografica che in pandemia, con continue verifiche e controlli re hanno provato ad avvicinarsi al problema Sardegna si ripete da millenni. sanitari per tutti gli operatori. del futuro di una gioventù insicura. Giusto Questo è il paesaggio: Nonostante tutto ciò, il risultato conclusivo per tirare in ballo il cinema italiano, si è visto, «Il fronte si estendeva da una porta all’altra del festival può considerarsi notevole, certifi- ad esempio, come anche Pietro Marcello, della foresta, rossa lingua del diavolo che divo- cando che il cinema d’autore è ancora vivo e Francesco Munzi e Alice Rohrwacher, con il rava fianchi coperti di lecci e sughere, di pinus che la creatività artistica non ha risentito della loro film Futura, si siano voluti cimentare su radiata e di querce, risaliva dal basso ai picchi lunga chiusura delle sale e della successiva una ricerca delle future prospettive della nuo- frastagliati, al luogo di concentrazione delle propagazione delle piattaforme in streaming. va generazione nell’Italia contemporanea. pale eoliche nella punta più alta di Sant’Enis. Se però ci domandassimo come questi film Nonostante la presenza di questi particolari Poi ridiscendeva furioso saltando da cima a ci- d’autore provenienti da tante parti del mondo temi, è curioso che le opere più significative ma negli alberi. Le colonne dell’inferno tocca- abbiano trattato la nostra nuova condizione presenti nel festival abbiano costantemente vano il cielo mulinando cenere e gli alberi mano sociale, potremmo trovare qualche sorpresa. segue a pag. successiva segue a pag. 4 “Mimmo Lucano, un uomo perbene” Settembre 2021 di Pierfrancesco Uva [email protected] n. 97 segue da pag. precedente del personaggio di Sonia implora la rassegna- sollevato quesiti sui limiti della immaginazio- zione alla vita di Vanja e la necessità di lottare ne, su cosa significhi oggi raccontare la realtà, per sopravvivere, affinché ciò diventi fonte di su quali siano gli elementi che possono ali- ispirazione per un film che recuperi un per- mentare un processo creativo o su quale possa corso vitale verso un passato dimenticato, per essere oggi il ruolo dell’autore nella società riprendere a dare forma a ciò che si è perso. contemporanea. Su questi interessanti aspet- Nel film l’immaginazione teatrale è presente ti problematici, con la domanda di fondo su in ogni gesto come in un costante dialogo con quali siano state, a mio parere, le dinamiche Cechov, sebbene allo stesso tempo si sollevi immaginifiche più forti, propongo un breve una riflessione sulla catarsi che sottendono la excursus sulle cose viste al festival di Cannes parola e il ricongiungimento personale. nel luglio 2021. L’impatto delle relazioni sulla nostra vita è il Il dibattito sui limiti della immaginazione è tema che Ari Folman esplora con Where is Anne esploso a Cannes alla Quinzaine des Réalisat- Frank?. Il film non è un adattamento del Diario eurs dopo la presentazione del film diretto ma una riflessione sul potere catartico e sulla dallo scrittore Emmanuel Carrère, Oui- forza della memoria storica. Anne Frank fa streham, il nome del porto di Caen, girato nel parte del passato o la storia della sua sofferen- 2019. Il film prende spunto dal racconto della za può essere trasferita ai nostri giorni e farci giornalista Florence Aubenas che, per raccon- riflettere sui nuovi ghetti che gli Stati costrui- tare in modo realistico della crisi economica, scono per i rifugiati? si infiltra nella realtà di un mondo di donne di Anche il film Anette di Leos Carax si inserisce un’impresa di pulizie. Carrère interviene sul bene sulle riflessioni del genere cinematogra- racconto della giornalista ponendo una serie punto questa riveli oppure nasconda una con- fico immaginario, ma lo fa mettendo in di- di dubbi interessanti, a iniziare da quello se- fessione inconfessabile. scussione la validità delle forme ancestrali condo cui la visione di uno sguardo esterno ed Il potere salvifico del cinema immaginario e con cui si può raccontare una storia nel nostro estraneo di specifici mondi, in quanto tale, ne delle sue contraddizioni caratterizza anche il presente. La straordinaria impostazione mu- distorcerebbe automaticamente la realtà vera, filmThe souvenir II di Joana Hogg, seconda par- sicale, scandita dall’eccellente musica di Spar- ed, ancora, se sia corretto sostituirsi al prossi- te di un dittico sulla sofferenza e sul suo supe- ks, potremmo interpretarla come una favola mo per raccontarne la sua condizione con il ramento. Durante la seconda parte del film si malvagia per bambini in cui un orco cattivo proprio punto di vista. In entrambi i casi si partecipa al dolore interiore di una futura regi- entra nella vita di una principessa. Tuttavia, è può osservare che è la realtà stessa ad essere sta che vorrebbe sapere le ragioni della morte molto meglio considerarla come una tragedia messa in discussione, in quanto questa appa- di suo marito, del suo rapporto con le droghe. romantica che stabilisce una chiara relazione rirebbe come qualcosa che in modo completo Tutto questo, mentre deve decidere quale vita con la tradizione operistica che ci parla sfugge e verso la quale la scrittura può solo nuova riprendere, come ritornare ai rapporti dell’incapacità di controllare la ragione quan- elaborare modalità per avvicinarsi ad essa ma amorosi e come assecondare il proprio istinto. do il male è latente e sta per esplodere in qual- mai arrivare a coglierla nella sua vera essenza. Della prima persona, Joana Hogg ci racconta siasi momento. Come dire che l’etica risulta inseparabile dell’esperienza di un fine anno che la porta a In un certo senso, il film potrebbe rispondere dall’estetica, dall’apparenza. realizzare le riprese della prima parte del suo alla domanda che lo scrittore francese Geor- In France, l’ultimo film di Bruno Dumont, la film The Souvenir, come se per lei il cinema non ges Steiner (Neuilly-sur-Seine, 1929 - Cambri- rovina di France de Mœurs (Lea Seydoux) na- fosse una finzione che crea mondi possibili. dge, 2020) pose all’inizio del suo primo libro sce di fronte ad una realtà che entra in conflit- Per Joana Hogg, il cinema è un modo per trova- La morte della tragedia: “ perché la tragedia, che to con l’etica. La protagonista è una giornali- re il suo spazio creativo dal dolore e ritornare si è sviluppata dall’Antichità ai tempi di Sha- sta famosa che fa dei reality shows filmando ad essere se stessa. kespeare e Racine, in teatro sta muta o declina barconi di migranti da uno yacht, oppure in- Nel finale del film Mothering Sunday di Eva proprio a partire da questo momento?”. A filtrandosi in guerre che le sono del tutto Husson, una vecchia scrittrice (Glenda Jack- questa se ne potrebbero aggiungere altre di estranee. Su questi tipi di approcci tesi a cat- son) nel ricordare il suo passato lo confonde al domande, sul perché, ad esempio, il cinema turare la realtà, è lo stesso Dumont a porre dei punto tale di chiederci come la sua scrittura abbia abbandonato il dramma e come sia pos- dubbi e a sollevare una riflessione su un ver- possa nascere dal dolore della perdita e anda- sibile recuperarlo partendo dalle sue caratte- sante più generale, ricordandoci che nel pro- re oltre i limiti tra ciò che è stato vissuto e ciò ristiche artificiose. vare a cercare di cogliere il reale si potrebbe che si è trasformato in immaginazione. Questo desiderio di abbracciare il dramma incorrere in una mostruosità etica, poiché il La realtà si intreccia con il desiderio, con i fil- creativo nel nostro presente segna un passag- male è organicamente dentro il mondo e ri- tri della memoria e con ciò che viene nascosto gio importante nella carriera di Nanni Moret- sulta sempre mimetizzato.