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Guide dell’Accademia Urbense

SECONDA EDIZIONE OVADA Copertina 12 mm:Copertina guida di Ovada.qxd 14-06-2010 15:59 Pagina 2 www.accademiaurbense.it

Questo volume, a cura dell’Accademia Urbense, è stato impresso nel mese di Giugno 2010 dalla LITOGRAF s.r.l. - Via Montello, 16 - 15067 Novi Ligure (AL) 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 2 www.accademiaurbense.it

Memorie dell’Accademia Urbense (nuova serie) n° 90 Collana diretta da Alessandro Laguzzi

Impaginazione di Alessandro Laguzzi, Paolo Bavazzano Segreteria: Giacomo Gastaldo

ISSN 1723-4824

In copertina: la Parrocchiale con i due campanili che dominano la città; sulla destra l’antico torrione di Porta Genovese, oggi inglobato in un edificio civile. (Foto Renato Gastaldo). 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 3 www.accademiaurbense.it

Guide dell’Accademia Urbense

ALESSANDRO LAGUZZI

GUIDA DELLA CITTÀ DI OVADA

SECONDA EDIZIONE

Città di Ovada Accademia Urbense - Ovada cio 2010 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 4 www.accademiaurbense.it

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Memorie dell’Accademia Urbense (n. s.), n. 90 Collana diretta da Alessandro Laguzzi

Le fotografie che accompa- quel le relative all'oro dei nostri gnano lo scritto, salvo diverso corsi d’acqua. avviso provengono dall'Archi- Ai ringraziamenti dobbiamo vio dell'A.U. o sono state aggiungere anche l’Associa- fornite dal l’Amministrazione zione Calappilia per le comunale, dal Club Fotografico informazioni sul Museo Pale on - Pho to 35 di Ovada, che in occa- tologico “Giulio Maini”. sione di questa ristampa ha rin- Inoltre siamo debitori per i novato molti dei precedenti preziosi consigli ad Alessandra contributi, dalla Confraternita Piana e a Edo Cavanna della ss. Annunziata, da Re nato Gastaldo, da Giacomo Ga- staldo, Gerolamo Repetto, Ma- rio Arata che si ringraziano per la collaborazione. Si ringrazia inoltre: la Prof.ssa Luciana Repetto, per aver forni- A pag. 6: in alto, Ovada veduta zenitale to tutte le notizie riguardanti della Città Costa di Ovada e il Dott. Giu- in basso, veduta a volo d’uccello del seppe Pipino, che ha fornito centro storico 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 5 www.accademiaurbense.it

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SOMMARIO

PRESENTAZIONE pag. 7

THE HISTORY pag. 9

LA STORIA pag. 15

CONTRADA DEI CAPPUCCINI P.ZZA XX SETTEMBRE, VIA CARDUCCI, P.ZZA CAPPUCCINI,

VIA CAIROLI, P.ZZA CERESETO, VIA BUFFA, VIA GILARDINI pag. 25

LA PIAZZA E LA PARROCCHIALE P.ZZA ASSUNTA, P.ZZA GARIBALDI pag. 41

IL BORGO MEDIEVALE P.ZZA MAZZINI, VIA ROMA, P.ZZA CASTELLO, VIA S. SEBASTIANO pag. 53

CONTRADA SANT’ANTONIO VIA S. PAOLO DELLA CROCE, P.ZZA S. DOMENICO, VIA S. ANTONIO pag. 67

LA CITTÀ NUOVA

VIA TORINO,VIA FIUME, C.SO MARTIRI DELLA LIBERTÀ C.SO ITALIA, FRAZIONI: COSTA, GRILLANO, S. LORENZO,

GNOCCHETTO, LOC. LERCARO pag. 91

LE TRADIZIONI E GLI APPUNTAMENTI TURISTICI LE PROCESSIONI, L’ENOGASTRONOMIA, LO SPORT pag. 103

DATI GEO-STATISTICI E OSPITALITÀ pag. 112

BIBLIOGRAFIA RECENTE pag. 114 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 6 www.accademiaurbense.it 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 7 www.accademiaurbense.it

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PRESENTAZIONE

G.B. ROSSI, Ovada e dintorni, lasciato, requisito indispensabile per- l'ultima guida che abbia dato una ché questo sia difeso e conservato con descrizione adeguata della nostra città amore. Nella speranza e con l'augurio risale al 1908. Da allora, le molte che col conoscere la loro storia siano guide, prevalentemente con scopi pub- maggiormente consapevoli della loro blicitari, che di volta in volta si sono identità, di quello che sono stati e, in pubblicate su Ovada, hanno sempre definitiva, sono ancora. dato un'immagine che non rendeva Molte sono le persone che, a vario giustizia alla sua storia, ricca di avve- titolo, hanno seguito ed incoraggiato nimenti essendo stata la nostra città la stesura di questo lavoro. Inizierò per secoli luogo di confine, né al suo dall'Amministrazione Comunale, che patrimonio artistico, "minore" in un ne è, in un certo senso, la committen- Paese come l'Italia, ma certamente non te. Ricorderò Lucia Barba, che mi ha privo d'interesse e di pregio. fornito utili spunti sull'impaginazione Dal desiderio di ovviare a tale del materiale, Giorgio Oddini, delle insufficienza nasce questa pubblica- cui conoscenze mi sono avvalso spu- zione, di cui chi scrive ritiene di esse- doratamente, Paolo Bavazzano e Gia- re semplicemente il redattore, mentre como Gastaldo, che hanno scovato per gli autori vanno cercati fra coloro che, me il meglio di quanto possiede negli ultimi vent'anni, hanno collabo- l'archivio fotografico dell'Accademia rato alla rivista «URBS, silva et flu- Urbense, Renato Gastaldo autore di men», fornendo su Ovada un insieme alcune immagini a corredo del testo, e di conoscenze pari se non superiore a infine Paola Piana Toniolo, che si e quanto era avvenuto in precedenza. sobbarcata la redazione delle bozze, Tuttavia, riconoscere i meriti di intrecciando con me su quelle pagine altri non deve essere inteso come un un dialogo fatto di segni essenziali che modo furbesco per coinvolgerli ed evi- si sono tradotti il più delle volte in tare le critiche. Rimane inteso, perciò, spunti di riflessione e di approfondi- che gli eventuali errori, le dimentican- mento. A tutti loro il mio più vivo rin- ze e l'ottica con cui le cose sono pre- graziamento. sentate sono da attribuirsi esclusiva- mente a chi scrive. Così scrivevo presentando la guida Questa guida è dedicata ai visitato- più di 10 anni fa, tuttavia ora per que- ri, anzi ai "foresti", che grazie alla tra- sta seconda edizione aggiornata, che si dizione mercantile del luogo, non sono apre con la storia del nostro borgo re - mai stati guardati con diffidenza, ma datta in lingua inglese (ringrazio la sempre accolti con cordialità. Soprat- Prof. Ivana Ghio per la traduzione e tutto, però, la guida è rivolta agli Ova- Pier Giorgio Fassino per l’affettuosa desi, perché attraverso queste pagine assistenza) ma che non è mutata né possano guardare con occhio diverso nella finalità, né nell'impostazione, le cose che ogni giorno hanno a porta- non credo si debba aggiungere altro ta di mano, imparando ad apprezzare il patrimonio che i loro vecchi hanno Alessandro Laguzzi 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 8 www.accademiaurbense.it 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 9 www.accademiaurbense.it

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HISTORY

THE ORIGIN umpteenth incident of abuse of power Ovada was probably founded by towards their merchants. In that occa- Celts-Liguri populations, who origi- sion the joint ruler Tommaso Malaspi- na, Agnes Del Bosco’s son, had helped nally inhabited that region. The fin- the military expedition opening the ga - ding of a bronze age village at Praxel- tes to the attackers. li, in municipal land, near Rossiglione, After the conquest, the Genoese along those crest routes, which led Comune legitimated it with a series of from the sea to the plain in the prehi- acquisitions of the occupied lands and storic period, seems to confirm this of the Del Bosco’s and the marquisis thesis. Later on, at the end of this of Ponzone’s remaining estates, so route, where the Stura flows into the that, at the end of the century Orba, the Romans built a castrum to owned the whole feud and several defend the fords. The finding of a neighbouring villages. Roman necropolis near the North rail- In the early decade of the XIV cen- way station and of country houses of tury, Brancaleone Doria (the persona- the Imperial age confirms this hypo- ge named by Dante), who was Taglio- thesis lo and Lerma’s ruler and later on of THE MIDDLE AGE Silvano’s and Molare’s, entarteined the The first written document, in project of creating in the area a Doria’s which the name OVADA is found, is state, like the Spinola had succeeded in the founding act of Saint Quintino Valle Stura, but he failed because of from Spigno, written in Visone’s cast- Ovada’s loyality to Genoa. Thanks to le on 4th May 991 by Anselmo, Alera- that in 1327 the community was re- mo’s son, and his relatives, who gave warded with the concession of some to the monastery many lands, inclu- Statutes, which recognized to the Ova- ding the ’locus et fundus de Ovaga’. desi a large autonomy on criminal mat- Afterwards the splitting up of the Ale- ters, and granted them substantial ramica line, in 1217 the Ovada estates exemptions, which restricted taxes and went to Del Bosco’s line who, beco- favoured trade. ming poor because of their possesions In the first half of the century, were split by many hereditary changes, according to a Latin epigraph situated were obliged to transfer Ovada, an important leg on the Salt Route, to The castle of Ovada in a model Genoa. Later on they were able to by an engraving of 19 th century obtain from the Podestà the new inve- stiture of the feud. The XIII century saw the changeable fortune of the Del Bosco who tried, at variable times, to escape Genoa’s guardanship, since in 1217, when, as the analist Jacopo Doria, who took part to the expedition, tells the Genoese troops seized Ovada and the nearby villages reacting to the 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 10 www.accademiaurbense.it

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in the presbytery of the old parish Maria delle Grazie church, today church, known today as ‘Loggia di San known as San Domenico), then to the Sebastiano’, the village was striken Adorno, who supported him to beco- with the plaugue (the black plaugue me the ruler of Genoa. mentioned by Bocaccio). The plague THE MODERN AGE claimed four fifths of the population, In 1499 the king of France defeated ’quod de quinque non remansit nixi Ludovico il Moro and was proclaimed unus’ In those years the feud was ruler of Genoa; then he gave back the occupied by the Visconti, then in 1353, feud to the Trotti, whose possession the emperor Carlo V of Luxemburg was riconfermed by the French Senate assigned it to Giovanni,marquis of fifteen years later causing a demage to Monferrato, who was obliged to give it the Genoeses. The Trotti were the back to Genoa in 1358. rulers of the feud till 1528, when At the end of the century the cast- Andrea Doria, who had freed Genoa le was occupied by a French garrison, from France, sent troops to Oltregiogo but in 1411 Teodoro I of Monferrato to reconquer the territories that had took possesion and held Ovada till been removed to the rule of Genoa. 1413. Afterwards Ovada followed Then,for about three centuries, Ovada Genoa’s destiny, and was ruled by the was one of the the territories of the Dukes of Milan. At Filippo Maria ‘Serenissima Republic of Genoa’, and Visconti’s death , it was regained by shared its fortunes and vicissitudes . the Genoeses , and it obtained a com- It was for a border land dispute parative autonomy with the recogni- with Tagliolo and for the following tion of its old previleges by Genoa in hostilities that,in1586, the duke of Ter- 1447. In 1452 the village was given as ranova,the Spanish viceroy of Milan, a feud by the doge Piero Campofrego- moved his troops forward from Ales- so to his family, but after two years sandria to Ovada. Nevertheless the sol- Ovada came into possession of the diers were stopped by the people’s Doria,so it was again under Milan’s resistance and by the village walls, rule in the early 1460. When France- which the Spanish could not knock sco Sforza became duke, he subdued it down because they were unprovided to the Trotti (under whose rule the with artillery. Peace was sanctioned Domenican monastery was founded two years later thanks to elaborate and it started the construction of Santa negotiations, which were probably connected to the funds given by the Genoese bankers to the King of Spain. In the early of the 16th century the Ovadese Community clashed with the parvenu families who started to take part to the public life. The disagree- ments lasted some years, and in 1619 Cornelio De Ferrari, who had been appointed by ‘the Repubblica’ to resto- re peace among the inhabitants, suc- ceeded making them approve new rules for the election to public offices ( the ‘capitoli’ of 1619) THE SAVOIA’S EXPANTIONISTIC AIMS In 1625, the pugnacious duke of Savoia Carlo Emanuele I and his

Ovada in a map of 17th century 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 11 www.accademiaurbense.it

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French ally opened hostilities against ver entirely anymore. the Spanish and the Republic. Ovada, In the same years an advance Genoese point, was occu- Ovada saw with con- pied and subjected to the war ravages. cern the neighbouring Luckily after few months peace treaty villages, involved in was signed and the ducals were with- the Spanish war, go drawn. The war, however,was revived under the Savoia rule. in the Monferrato and the crossing of Luckily duke Vit- the Spanish and Neapolitan troops, torio Amedeo II inau- who were going to lay siege to Casale, gurated a wise policy spred the plague (the one named by of peace and reforms Manzoni). The pledge to build the which transformed chiesa di SS.Maria Immacolata goes the Savoia State in a S. Paul of the Cross back to a public vow done in 1631, and modern one, and entit- was later entrusted to the Cappucini led Ovada to enjoy a favourable friars. growth period. In 1672 the village was involved The calm was iterrupted in 1764, again in the war set off by Carlo Ema- when the Austrian War of Succession nuele II against the Republic. The Sa- broke out and the village was obliged voia troops, who came to lay siege to to suffer a long and exausting occupa- Ovada, were, at first, pushed back by tion from the Austro-Sardinian troops. the explosion of a mine ignited under Once re-established peace, for their positions. The dead were more Ovada a period of slow but constant than four hundred.However the assault growth, which characterized the last was resumed the following days, and end of the century, started. The Com- the castle was conquered, despite the munity, being in flourishing condi- explosion of the powder magazine kil- tions, agreed to the construction of a led more than hundred attackers. Then new Parish church, which the Ovadesi peace restored the status quo ante. wanted great and imposing to celebra- In 1696 Paolo Daneo, who will te their growing prosperity. A sign of found the Passionist Order and will be the changed situation and of the new canonized under the name of San times,which were going on,was also Paolo della Croce, was born in Ovada. the establishement, on the banks of the Up to now the Ovadesi render him a unpretentious Orba,of an Arcadian heartfelt and profound devotion. colony the ‘Accademia Urbense’, Towards the end of the century the founded by the poet Ignazio Benedetto raid in the village by the men of Silva- Buffa in 1784. no of the marquis Botta Adorno, to THE ANCIEN REGIME CRISIS AND THE whom the Captain of Ovada had requi- sitioned some livestock as payment of NAPOLEONIC AGE the taxes due, is recorded in chroni- In the meanwhile the French Revo- cles. lution was getting near, and soon rea- The early years of the XVII cen- ched Ovada. At the turn of the century, tury were ravaged by several floods, when the aristocratic government was which repeatedly devasted the Stura defeated and with the birth of the Ligu- Valley in the space of few years. These re Republic, Ovada, together with Vol- floods, not only caused many deaths, tri, became the chief town of the Ceru- but also damaged the ironwork sa Department. But in 1799 there were industry, which derived the motive terrible moments, when, with the arri- power from water,and it suffered such val of the Austro-Russian army, the a bad blow that it was not able to reco- village was in the hands of the oppo- 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 12 www.accademiaurbense.it

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sing troops, and was occupied by the led to the unity of Italy. fearful Cosacks. Such vicissitudes rea- Contrbuting to the achievement of ched the climax, the day after the bat - Risorgimental ideals among the youth tle of Novi, with the crossing of more were the teaching of Padre Giovan than fifteen thousand defeated and dis- Battista Cereseto, an educator and man band French soldiers, and the popula- of letters, and the military skill of the tion was forced to provide them with Garibaldian captain Bartolomeo Mar- food and first aid. The following year, chelli (mentioned by Cesare Abba), the victory of Marenco strenghtened who with Emilio Buffa took part to the the French power, so the new ideas deed of ‘i Mille’, and of the colonel were became popular, among these the Gerolamo Oddini who led the Ovadesi new scientific discoveries, such as the rescuits in the battlefields of Goito and smallpox vaccination which doctor Pastrengo. Francesco Buffa introduced in Ovada In the meantime Ovada overthew since 1802. its isolation: in 1838 they built the road, which connects Ovada to Novi THE RESTORATION AND Ligure; in 1855 the road to Acqui; in THE ‘RISORGIMENTO’ 1872 they finished the road of Turchi- In1815, with the end the Napoleo- no, which, crossing the Stura Valley, nic experience, during which several reached Voltri; nine years later a steam Ovadesi had shown their value all over tramway connected Ovada to Novi Europe, from Rocco Giacinto Siri to Ligure; in 1894 the railway Ovada- the brothers Bernardo and Giacinto Genoa was finally inaugurated and the Ruffini, the Congress of Vienna joined grateful Ovadesi awarded the Minister to the Savoy Kingdom. Two Giuseppe Saracco the freedom of the years later, the village was separated city. from Liguria to join the Province of Even if a bit confusedly the village Acqui. was becoming up-to-date and losing At the end of the ‘20s the Scolopi its characteristics of a peasant centre to Fathers arrived in Ovada and the Civic turn into a country town.In 1842, on Admini stration remitted them the esta- Antonelli design, the new hospital was blishment of the municipal schools. built, whose functional aspects were The Risorgimento revolts, which put to test by the raging of cholera. had, in the ‘20s, a forerunner in Andrea In the following years the admini- Dania, fomer Napoleonic officer, dead strations were engaged to urban rene- for Greece’s freedom at Peta (Epiro), wal, to make saw the Ovadesi participanting and Water-works, sewers, and demo- active.In particular, Domenico Buffa, a lish decaying buildings. sociologist and journalist, stood Meanwhile new factories were among them. In fact he led the Genoe- added to the silk mills, dating back to se volunteers to help the Milanese who the eighteen century. Forms of trade- were risen up during ‘the Cinque gior- union started and the first union nate’, he was then elected deputy of demands were put forward. While the first Subalpine Parliament. At the Ovada was about to enter the XX cen- age of thirty, Buffa became Minister in tury and was changing into a first indu- the Gioberti government and, after the stralization, Giacomo Costa, a distin- defeat of Novara, he contribuited to guished jurist, Minister of Justice, an that approach between Cavour and adopted Ovadese, died. With the new Rattazzi that prepared the Count century the streets were lit by the elec- admission to the government, marking tric energy and people rushed to the” the begining of those deep reforms that Torielli” Theatre to see the pictures. 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 13 www.accademiaurbense.it

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Ovada’s view from the road to Tagliolo

THE XX CENTURY bloodshed paid by the Ovadesi, in the With the beginning of the Great struggle to regain their freedom, which War lots of Ovadesi died in the Carso have crossed the local place turn into trenches or at the foot of Mount Grap- a national symbol of sacrifice. pa, while the first after war saw the In the pastwar period the country installation of a socialist administra- town recovered from the losses and the tion but in a short time the violence of destructions, at first slowly, then with a the members of a Fascist action squad tumultuos flowerishing of enterprises forced them to resign. and industries, which soon marked a The Fascist period occured at the deep change both in the business and same time with the crisis of the wine in the social activity. While some Ova- field, whith the grape mildew, and with desi tradermarks became known in the its hard recovery, while the Vinage domestic and international fields festivals marked the momement of (ORMIG, MECOF, Elettromeccanica greater success for the dictatorship. Lui gi Bovone) others were successful Then at half past one p.m on 13th at regional level. August 1935, a flood, caused by the Everywhere ià freve du cimeintu breakdown of the Ortiglieto dam, sub- (the concrete fever) spread and little by merged the entire Orba Valley. The little the country town gradually put on whole ‘Borgo’ quarter was swept away the features turned into the town we and the dead were more than a hun- can see now. Moreover, in 1978 the dred. The same King, with his own openig of the ‘Trafori’ Motorway has presence, wanted to express the deep shortened the distance of Ovada from nationwide grief. During the Second World War a the metropolises of Northern Italy and strong Partisan movement, which was from the heart of Europe, paving the struck by the Nazi-Fascist reprisal way towards its development in the many times, started in the mountains tourist field because of its pleasant pla- surroundig Ovada. Orbicella and ‘the ces, its gourmet and folk tradition, and Benedicta’ are two moments of its inhabitants friendliness. 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 14 www.accademiaurbense.it 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 15 www.accademiaurbense.it

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LA STORIA

LE ORIGINI Ovada fu fondata, verosimilmente, dalle popo lazioni celto-ligu ri che originariamente po- po lavano la zona. Il ri - trovamento in località Praxelli, in territorio comunale, ai confini con ne, dal ritrovamento di una necro- Rossiglione, lun go quegli itinerari poli romana del III secolo d.c. nei di crinale che in epoca preistorica pressi della Stazione Nord delle F.S dal lido del mare portavano alla e dalla accertata presenza. nell’a- pianura, di un villaggio dell’età del gro attorno al centro, di insedia- bronzo sembra confermare piena- menti (ville rustiche) di epoca mente questa tesi. In seguito i imperiale. Romani costruirono al termine di IL MEDIOEVO questo percorso, là dove la Stura si gettava nell’Orba, un Castrum a Tuttavia, la prima testimonianza difesa dei guadi. Questa ipotesi scritta per venutaci, nella qua le trae forza, oltre che dalla tradizio- compare il nome di Ovada, è l'atto di fondazione di San Quintino di Spigno, redatto nel castello di Visone, il 4 maggio 991, da Ansel- mo figlio di Aleramo e dai suoi congiunti, che assegnano al mona- stero numerose terre, fra le quali compare il locus et fundus de Ovaga. In seguito, con la suddivi- sione della stirpe aleramica i posse- dimenti dell’Ovadese pervennero al ramo dei Del Bosco, i quali però, impoveriti dalla frammentazione dei beni per i vari passaggi eredita- ri, nel 1217, furono costretti a cedere Ovada, diventata nel frattempo im portante tappa sul la via del sale, a Genova, ottenendo più tardi dal suo Podestà la rein - vestitura del feudo. A sinistra, Ovada (Gua') in una carta In alto, ascia neolitica di pietra verde di Ignazio Danti (1583); Roma, Vatica- da Ovada; Sopra, antefissa in terra- no, Galleria delle Carte Geografiche. cotta di epoca romana, da Ovada. 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 16 www.accademiaurbense.it

16 OVADA A lato, la Charta di S. Quintino. In basso, S. Giorgio e il drago (Loggia di San Sebastiano). Alla pag. seguente, Ovada in una carta del 1347 (elaborazione al computer di E. Podestà).

lo mettevano in possesso dell’inte- ro feudo e di diversi paesi limitrofi. Nei primi decenni del secolo XIV, Brancaleone Doria (il perso- naggio ricordato da Dante), che si era insignorito di Tagliolo e Lerma e successivamente di Silvano e Molare, accarezzò il progetto di creare nella zona uno stato dei Doria, come era riuscito agli Spi- nola in Valle Scrivia, tuttavia la fedeltà di Ovada a Genova vanificò le sue mire. La comunità fu ricom- pensata per questo atteggiamento con la concessione, nel 1327, degli Statuti, che riconoscevano agli Ovadesi ampia autonomia anche in Il secolo XIII vide poi l’alterna materia criminale e accordavano fortuna dei numerosi tentativi dei loro consistenti esenzioni, che ne Del Bosco per sottrarsi all'ingom- limitavano i gravami fiscali e ne brante tutela della città marinara, facilitavano i commerci. sino all'epilogo del 1277, quando, A metà del secolo, secondo come racconta l’annalista Jacopo un'epigrafe latina situata nel pre- Doria che prese parte alla spedizio- sbiterio dell'antica parrocchiale, ne, le milizie genovesi, reagendo ora Loggia di San Sebastiano, il all’ennesimo episodio di soper- borgo fu colpito da una grave pesti- chieria nei confronti dei propri lenza (la peste nera ricordata dal mercanti, occuparono il borgo ova- Boccaccio). L’epidemia falciò i dese e i paesi circonvicini. In quell’occasione Tommaso Malaspina, che ne era consi- gnore per esser figlio di Agnese Del Bosco, aveva agevolato la spedizione mili- tare aprendo le porte agli assalitori. Il Comune geno- vese legittimava poi la con- quista con una serie di acqui- sti dei territori occupati e dei possedimenti residui dei Del Bosco e dei marchesi di Pon- zone, che alla fine del secolo 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 17 www.accademiaurbense.it

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quattro quinti della popolazione, (sotto la cui signoria fu fondato il "quod de quinque no remasit nixi convento domenicano ed iniziò la unus". In quegli anni il feudo fu costruzione della Chiesa di Santa occupato dai Visconti, finché nel Maria delle Grazie ora detta di 1355 l'imperatore Carlo IV di Lus- San Do menico), poi agli Adorno semburgo l'assegnò a Giovanni, che lo avevano appoggiato nell’in- marchese del Monferrato, il quale signorirsi di Genova. però nel 1358 dovette restituirlo a Genova. L’ETÀ MODERNA Sul finire del secolo il castello Nel 1499 il Re di Francia, scon- fu occupato da una guarnigione fitto Ludovico il Moro e proclama- francese, ma nel 1411 Teodoro II di to signore di Genova, restituì il Monferrato se ne impadronì tenen- feudo ai Trotti, ai quali il possesso dolo, con l’abitato, sino al 1413. venne riconfermato, quindici anni Suc cessivamente Ovada seguì le dopo, da una sentenza del Senato di sorti di Ge nova, entrando nell’orbi- Parigi a danno dei Genovesi. I no- ta dei Duchi di Milano. Riconqui- bili alessandrini mantennero la signoria del luogo fino a quando, stata dai Genovesi alla morte di nel 1528, Andrea Doria, liberata Filippo Maria Visconti, nel 1447 Genova dalla soggezione alla Fran- ottenne dal Co mune ligure una cia, spedì truppe in Oltregiogo alla relativa autonomia con il riconosci- riconquista dei territori che erano mento degli antichi privilegi. Nel stati sottratti al dominio genovese. 1452 il borgo fu dato in feudo dal Da allora e per circa tre secoli doge Pietro Campofregoso alla Ovada fece parte dei territori della propria famiglia, ma due anni Serenissima Repubblica di Geno- dopo, passò ai Doria, ritornando va, condividendone le fortune e le quindi sotto il dominio milanese vicissitudini. nei primi anni ‘60. Francesco Fu per una contesa di confine Sforza, divenuto duca nel frattem- con Tagliolo e per i conseguenti atti po, lo infeudò dapprima ai Trotti ostili scambiati fra le due comunità 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 18 www.accademiaurbense.it

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A lato, Ovada a "volo d'uccello" nell'Atlante Massarotti.

LE MIRE ESPANSIONISTICHE DEI SAVOIA Nel 1625, il belli- coso Duca di Savoia, Carlo Emanuele I, aprì le ostilità a fianco dell’alleato francese contro gli Spagnoli e la Repubblica. Ovada, punta avanzata geno- vese, venne occupata e subì le devastazioni della guerra. Dopo pochi mesi si giunse che, nel 1586, il Duca di Terrano- però fortunatamente va, viceré spagnolo di Milano, fece alla pace e i ducali vennero ritirati. avanzare le proprie truppe da Ales- La guerra si riaccese però nel Mon- sandria su Ovada. Le soldatesche ferrato e il passaggio delle truppe vennero però fermate dalla resi- spagnole e napoletane, che si reca- stenza degli Ovadesi e dalle mura vano all’assedio di Casale, diffuse del borgo, che gli spagnoli non po- fra la popolazione la peste (la peste terono abbattere perché sprovvisti, citata dal Manzoni). Risale ad un in quella spedizione, di artiglierie. pubblico voto del 1631 l’impegno Complesse trattative, legate proba- alla edificazione della Chiesa di bilmente ai finanziamenti fatti dai Maria SS.ma Im macolata, che banchieri genovesi al Re di Spa- verrà poi affidata ai frati Cappucci- gna, sancirono due anni dopo la ni. ritrovata pace. Nel 1672 il borgo fu nuovamen- Nei primi anni del Seicento la te coinvolto nel conflitto scatenato comunità ovadese fu scossa da da Carlo Emanuele II contro la contrasti interni dovuti all’affac- Repubblica. Le truppe sabaude ciarsi alla vita pubblica di famiglie assaltarono le mura, ma la loro di recente fortuna. I dissensi si tra- irruenza venne arrestata dalla de- scinarono alcuni anni sino a che, flagrazione delle gallerie da mina, nel 1619, Cornelio De Ferrari, che scavate dagli assediati sotto le la Repubblica aveva designato per attuali p.zze Garibaldi e Assunta. riportare la pace fra gli abitanti, Tuttavia nonostante l’ostinata dife- riuscì a ristabilire la concordia sa, le truppe ducali riuscirono a facendo approvare nuove regole conquistare il fortilizio pur ripor- per l’elezione alle cariche pubbli- tando perdite elevate (circa 400 che (I capitoli del 1619). caduti). Inoltre, poco dopo la resa 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 19 www.accademiaurbense.it

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A lato, statua di Salomé, particolare della decollazione di S. Giovanni Battista In basso, lo stemma della Repubblica di Genova orna i lati dell'altare della Magnifica Comunità; in S. Domenico.

l’esplosione, probabilmente acci- dentale, della santabarbara provo- cò la morte di un altro centinaio di attaccanti e di molti prigionieri ge - novesi. Lo scoppio venne conside- rato un attentato e diversi soldati corsi appena catturati, furono pas- sati per le armi. La pace riportava poi lo status quo ante. Nel 1694 nasce ad Ovada Paolo Daneo, che fonderà l’Ordine Pas- sionista e verrà elevato alla gloria degli altari con il nome di San Paolo della Croce. A Lui gli Ova- desi tributano ancor oggi una senti- ta e profonda devozione. aveva requisito del bestiame in Sul finire del secolo si registra pagamento delle tasse dovute. l’incursione nel borgo degli uomi- I primi anni del secolo XVIII ni di Silvano del Marchese Botta furono funestati da numerose allu- Adorno a cui il Capitano d’Ovada vioni, che nell’arco di pochi anni devastarono ripetutamente la Valle Stura e, oltre a causare numerosi morti, inflissero all’industria della lavorazione del ferro, che traeva dal- l’acqua la forza motrice, un colpo così grave dal quale non riuscì più a riprendersi interamente. Negli stessi anni Ovada vide con sospetto i paesi circonvicini, coinvolti nella guerra di successio- ne spagnola, passare sotto il domi- nio sabaudo. Fortunatamente il duca Vittorio Amedeo II inaugurò una saggia politica di pace e di riforme che, se trasformò lo stato sabaudo in uno stato moderno, per- mise ad Ovada di godere di un periodo favorevole di sviluppo. La quiete veniva interrotta nel 1746, all’aprirsi della guerra di successione austriaca, ed il borgo fu costretto a subire una lunga 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 20 www.accademiaurbense.it

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occupazione da parte delle truppe del Dipartimento della Cerusa. austro-sarde che lo lasciò stremato. Momenti terribili furono vissuti Ritornata la pace, iniziò per Ovada però nel 1799, quando, con l’arrivo un periodo di crescita, lenta ma dell’esercito austro-russo, il borgo continua, che caratterizzò l’ultimo si trovò più volte in balia delle scorcio di secolo. La Comunità, truppe contrapposte, e subì divenuta più prospera, si impegnò l’occupazione dei terribili cosac- nella costruzione di una nuova par- chi. Tali vicissitudini culminarono, rocchiale, che gli Ovadesi vollero all’indomani della battaglia di grande ed imponente per celebrare Novi, nel passaggio di più di quin- la nascente prosperità. Segno della dicimila Francesi sconfitti e sban- mutata situazione e dei nuovi tempi dati, ai quali la popolazione dovet- che stavano avanzando fu pure il te fornire un primo aiuto e ristoro. costituirsi, anche sulle rive della L’anno dopo, consolidata la pre- modesta Orba, di una colonia arca- senza francese con la vittoria di dica: l’Accademia Urbense, fonda- Marengo, le nuove idee si afferma- ta nel 1784 dal poeta Ignazio rono, fra queste non ultime le nuo- Benedetto Buffa. ve scoperte della scienza, come la vaccinazione antivaiolosa che il LA CRISI DELL’ANCIEN REGIME E medico Francesco Buffa introdus- L’ETÀ NAPOLEONICA se in Ovada sin dal 1802. Intanto, la rivoluzione francese LA RESTAURAZIONE E era alle porte e presto raggiunse IL RISORGIMENTO anche il borgo ovadese. A fine Finita l’esperienza napoleonica secolo, caduto il governo aristocra- (1815), durante la quale diversi tico, con la nascita della Repubbli- Ovadesi avevano mostrato in tutta ca Ligure Ovada si vide promossa, Europa il loro valore, da Rocco con Voltri, al rango di capoluogo Giacinto Siri ai fratelli Bernardo 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 21 www.accademiaurbense.it

OVADA 21 Alla pag. precedente, Ovada in una carta di Matteo Vinzoni (1773). A lato, Natale Proto e la camicia ros sa del capitano dei Mille Bartolomeo Marchelli. Sotto, il colonnello Andrea Dania, in una miniatura di famiglia

e Giacinto Ruffini, la conferenza di Vienna unì la Liguria al Regno sabaudo e due anni dopo il borgo venne staccato dalla Liguria per entrare a far parte della Provincia di Acqui. Sul finire degli anni ’20 del secolo giungevano in Ovada i Padri Scolopi, ai quali l’Amministra- zione civica demandava l’istitu- a quell’avvicinamento fra Cavour e zione delle scuole comunali. Rattazzi che preparò l’entrata del I moti risorgimentali, che negli Con te al governo, inaugurando anni ’20 ebbero un precursore in quel la stagione di profonde riforme Andrea Dania, già ufficiale napo- che portò all’Unità d’Italia. leonico, morto a Peta (Epiro) per la All’affermazione degli ideali libertà della Grecia, videro gli risorgimentali fra i giovani contri- Ova desi partecipi e attivi. In parti- buirono pure P. Giovan Battista colare fra essi si distinse Domeni- Cereseto, educatore e uomo di let- co Buffa, sociologo e giornalista, tere e con il loro braccio il capitano che guidò i volontari genovesi in garibaldino Bartolomeo Marchel- aiuto dei Milanesi insorti durante le li (ricordato ne I Mille di Giuseppe Cinque giornate e fu poi eletto Bandi), che con Emilio Buffa par- deputato al primo Parlamento sub- tecipò all’impresa de “i Mille” e il alpino. Ministro a soli trent’anni colonnello Gerolamo Oddini alla nel governo Gioberti, il Buffa con- testa dei coscritti ovadesi. tribuì, dopo la sconfitta di Novara, Frattanto il paese sconfiggeva il suo isolamento: nel 1836 nasceva la strada che unisce Ovada a Novi Ligure; nel 1855 era la volta della strada per Acqui; nel 1872 era completata la strada del Turchino che percorrendo la Valle Stura arri- vava a Voltri; nove anni dopo una tramvia a vapore collegava la citta- dina a Novi Ligure; nel 1894 final- mente veniva inaugurata la ferrovia Ovada Genova e gli Ovadesi rico- noscenti conferivano al Ministro Giuseppe Saracco la cittadinanza onoraria. Anche se in maniera un po’ dis- ordinata il borgo si ammodernava e 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 22 www.accademiaurbense.it

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Sopra, panorama della Ovada in una foto del 1880 circa. In basso: a sinistra, le feste vendemmia perdeva i connotati di centro conta- guardasigilli, ovadese di elezione. dino per trasformarsi in cittadina. Col nuovo secolo le vie venivano Nel 1842, su progetto dell’Anto- illuminate con l’energia elettrica e nelli, veniva edificato il nuovo la folla correva al Teatro Torrielli a ospedale, la cui funzionalità era vedere il cinematografo. messa alla prova nel 1854 dall’im- perversare del colera. Gli anni se - IL SECOLO XX guenti avrebbero visto le nuove L’avvento della Grande guerra amministrazioni, impegnate nel ri- portava tanti Ovadesi a morire sanamento dell’abitato, costruire nelle trincee del Carso o lungo le acquedotti, fognature, abbattere pendici del Grappa, mentre il edifici fatiscenti. primo dopoguerra vedeva Nel frattempo nuovi opifici si l’insediarsi di un’amministrazione aggiungevano alle filande di seta socialista, che presto la violenza risalenti al Settecento. Nascevano squadrista costringeva alle dimis- forme associative operaie e veniva- sioni. no avanzate le prime rivendicazio- Il periodo fascista coincise con ni. Mentre Ovada si preparava ad la crisi del settore vitivinicolo, col- entrare nel XX secolo e la città si pito dalla peronospera, e con la sua trasformava per una prima indu- faticosa rinascita, mentre le Feste strializzazione, moriva Giacomo vendemmiali segnavano il momen- Costa, insigne giurista, ministro to di maggior consenso per il regi- me. Su tutta la Val d’Orba piombò poi, alle ore 13 e 30 del 13 agosto 1935, una valanga d’ac qua dovuta al crollo del la diga di Ortiglieto. L’intero quartiere del “Borgo” fu spazzato via ed i morti cittadini furono più di cento. Lo stesso Re, con la propria presenza, 1-23:Guida di Ovada n. 1 La Storia 1 Maggio.qxd 10-06-2010 9:56 Pagina 23 www.accademiaurbense.it

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ste vendemmiali degli Anni Trenta; a destra, il disastro della diga di Molare (13 agosto 1935). volle farsi interprete del cordoglio campo nazionale ed internazionale nazionale. Per anni la città conser- (ORMIG, MECOF, Elettromec- vò tracce di quell’immane catastro- canica Luigi Bo vone) altri si affer- fe, che è ancor oggi scolpita nella mavano a livello regionale. mente di chi fu testimone di quel Ovunque si diffuse ià freve du tragico evento. cimeintu e la cittadina andò man La seconda guerra mondiale mano assumendo le caratteristiche vide nascere sui monti che circon- che oggi la connotano. Nel 1977 dano Ovada un forte movimento inoltre, l’apertura della Autostrada partigiano che fu più volte colpito dei Trafori ha ridotto ulteriormente dalla rappresaglia nazi-fascista: la distanza di Ovada dalle metropo- Orbicella, la Benedicta sono due li del Nord Italia e dal cuore del- momenti del tributo di sangue ver- l’Europa, creando le premesse per sato dagli Ovadesi, nella lotta per una sua valorizzazione in campo riacquistare la libertà, che hanno turistico a cui la destinano: la pia- travalicato l’ambito locale per di - cevolezza dei luoghi, la suggestio- ven tare simbolo nazionale di sacri- ne dei pittoreschi castelli che la cir- ficio. Oggi il Sacrario della Bene- condano, le tradizioni enogastrono- dicta è entrato a far parte dei Per- miche e folkloriche, la cordialità corsi della memoria ed è meta di degli abitanti. un intenso pellegrinaggio. Nel dopoguerra la cittadi- na si è ripresa dai lutti e dalle distruzioni, dapprima lenta- men te, poi con un fiorire tumultuoso di iniziative e di in dustrie che se gnarono in po co tem po un profondo cam biamento sia del tes suto economico sia di quello sociale. Mentre alcuni mar- chi delle industrie ovadesi acquistavano risonanza in 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 24 www.accademiaurbense.it 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 25 www.accademiaurbense.it

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CONTRADA DEI CAPPUCCINI P.ZZA XX SETTEMBRE, VILLA GABRIELI, CHIESA DELL’IMMACOLATA, PARCO S. PERTINI, VIA BENEDETTO CAIROLI, P. ZZA G.B. CERESETO, VIA D. BUFFA, VIA F. GILARDINI La visita alla città inizia da sacrata, ha subito radicali trasfor- P.zza XX Settembre, nella quale mazioni: il suo edificio munito di fanno capolinea le corriere per i pensilina è stato adibito a Bar delle paesi circonvicini e quelle prove- Corriere, mentre a ricordare la sua nienti dalla stazione FS, spazio che primitiva funzione non rimangono si propone come cerniera fra i nuo- che vecchie foto di inizio secolo. vi quartieri e il centro storico. A ovest della piazza, circondato da imponenti ippocastani, si può PIAZZA XX SETTEMBRE vedere il Monumento ai Caduti. Nel XIII secolo, la località dove Inaugurato nel 1932, è opera dello sorgono la piazza e l’attiguo Parco scultore Andrea Campi (Birmin- Sandro Pertini era denominata ghan 1892 - Torino 1975), ovadese "Grattarole" ed era una zona pia- d’adozione, e venne realizzato con neggiante, al di fuori delle antiche il ricavato di collette, frutto di ini- mura di cinta del Borgo medievale, ziative di un attivissimo comitato caratterizzata da prati, campi colti- promotore. Al centro, sopra un vati e rustici ad uso agricolo con basamento di granito, campeggia, stalle e fienili. La tradizione orale in bronzo, la Vittoria alata a ricor- vuole che sul posto abbia predicato dare che il sacrificio dei caduti non San Bernardino da Siena, santo in onore del quale venne innalzata una cappella, che dette nome alla strada (odierna Via Cairoli) che uscendo da Porta Genovese condu- ceva ad essa e la zona venne detta: Contrada San Bernardino. Successivamente, dopo la co- struzione del Convento dei Cap - puccini, la località mutò nome in Contrada dei Cappuccini. Nel frattempo, la società dei fabbri fer- rai chiese che la cappella campe- stre venisse dedicata alla loro patrona Santa Lucia. Oggi la chie- setta, che era stata da tempo scon-

Nella pag. a lato, Vittoria alata, figu- Sopra. la Cappella di San Bernardino, ra centrale del Monumento ai caduti come appariva in una foto della Grande Guerra. di inizio secolo. 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 26 www.accademiaurbense.it

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In basso e nella pag. a lato due vedu- te del Parco di Villa Gabrieli che si tinge dei colori d’Autunno mentre i cigni e le anatre sguazzano nel laghetto

è stato vano, sul lato sinistro il sede degli uffici dell’A.S.L.), nac- gruppo bronzeo Fanti in avan sco- que nei primi anni del Novecento, perta, all’altro lato Le madri, grup- su progetto dell’Ing. Michele Od- po in onore: “dell’umile diuturno dini (Ovada 1882-1964), che, pur sacrificio di tutte le madri, di tutte ispirandosi allo stile Liberty dell’a- le spose d’Italia” come riportava mico Gino Coppedè, lo interpretò un giornale del tempo. in modo più sobrio e meno estroso. Proseguendo lungo via Carduc- La villa si erge appartata appena ci, a sinistra del monumento, dopo fuori dall'abitato di allora: una bel- un centinaio di metri, si giunge al la cancellata in ferro battuto ne cin - Parco di Villa Gabrieli. ge il parco, proteggendola da occhi indiscreti. Il parco risente con tutta VILLA GABRIELI evidenza dell'influenza del gusto Meglio conosciuta dagli ovade- naturalistico del giardino all'ingle- si come la villa d’ia Scià Lola, (ora se, che impone l'imitazione della natura selvaggia e pittoresca, assunta quale esempio di bel- lezza assoluta perché sponta- nea. Questa filosofia si traduce nell’accostamento di masse arboree e gruppi arbustivi di specie diverse e dai colori contrastanti, nella creazione di laghetti artificiali dai con- torni irregolari, nei percorsi sinuosi dei sentieri che hanno il compito di offrire sempre nuove piacevoli vedute, con la presenza di statue, tem- pietti classici ed esotici padi- glioni, che ispirino ideali di bellezza e invitino a momen- ti di riposo. Per ottenere questi risultati ci si avvale volentieri di essenze esotiche, di piante provenienti da tutte le parti del mondo, 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 27 www.accademiaurbense.it

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anche estranee ai no- stri climi, che secoli di esplorazioni, arric- chendo gli orti botanici, hanno mes- so a disposizione anche dei domestici giardini. Tutti questi ele- menti sono presenti nel parco di tezza e che servono all'albero per villa Gabrieli, a testimonianza di respirare. (Molto diffuso in Ovada, quanto questa corrente culturale ha fiori rossi). Dalle regioni medi- abbia operato anche nel Monferrato. terranee proviene, invece, il CERCIS Tra le essenze importate e tra- SILIQUASTRUM (albero di Giuda), piantate, è interessante vedere lo particolarmente decorativo al mo - sviluppo assunto dal CEDRUS ATLAN- mento della fioritura; esso fiorisce TICA nella sua specie CEDRUS ATLAN- infatti prima di mettere le foglie ed TICA GLAUCA e CEDRUS LIBANI,che si in anticipo sul resto della vegetazio- distingue dagli altri per la caratteri- ne; le sue foglie assumono in autun- stica cima piatta detta “a nido di no una bella colorazione gialla. cicogna”; albero di notevole longe- Vi si notano ancora degli esem- vità, può arrivare fino a 500 anni. plari di FAGUS SYLVATICA PURPUREA, Nel parco di villa Gabrieli è anche FAGUS SYLVATICA ASPLENIFOLIA, FAGUS SYLVATICA TRICOLOR e di presente la SEQUOIA GIGANTEA BETULA PENDULA ALBA, caratteristi- (SEQUOIA DENDRON GIGANTEUM), pianta che può raggiungere i 100 m. ca questa per la chioma rada e per di altezza e i 1000 anni di longevità. il lungo tronco dalla corteccia bian- ca che si innalza sino alla sommità La sua area di diffusione naturale è della chioma. la California. Dagli Stati Uniti Sud - Della famiglia delle Fagacee, Orientali proviene il TAXODIUM DID- abbiamo il QUERCUS RUBRA, albero TICHUM, presente nel parco con un prediletto dai paesaggisti per il bel gruppo di 3 esemplari; sua caratteri- colore rosso che assumono le sue stica è il colore rosso, che assume foglie in autunno. nel periodo invernale prima di per- Da non dimenticare infine la dere gli aghi. Di crescita molto MAGNOLIA GRANDIFLORA, della fa - lenta, è assai longevo, e le sue radi- miglia delle magnoliacee, sempre ci sviluppano dei pneumatofori che presente nei giardini dell'epoca e possono raggiungere i 2 m. di al - apprezzata sia per il profumo inten- 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 28 www.accademiaurbense.it

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so dei suoi fiori sia per il colore CHIESA verde cupo delle foglie. DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE La Chiesa è stata costruita fra il La TILIA GRANDIFOLIA el'ACER 1640 e il 1662, a seguito del solen- CAMPESTRE, insieme a tanti altri, si ne voto fatto dagli Ovadesi il 21 aggiungono a queste essenze e, con settembre 1631 per impetrare dalla la diversa colorazione delle loro SS.ma Vergine la liberazione dal foglie sapientemente mescolate morbo della peste che in quell’an- secondo criteri cromatici che si no imperversava; due lapidi tuttora ispirano, appunto, al modello pae- conservate e leggibili ricordano la sistico inglese, contribuiscono a posa della prima pietra (10 giugno comporre un quadro pittorico di 1640) e la consacrazione (26 mag- indubbio effetto e di grande sugge- gio 1662). stione. Fin dal momento della procla- Terminata la visita del parco, mazione del voto era deciso che la sul quale prospetta a sud la parte nuova chiesa sarebbe stata officiata posteriore del nuovo e moderno dai Francescani, che da svariati nosocomio ovadese, si ritorna sui propri passi dirigendosi verso Via anni erano presenti in Ovada ma Benedetto Cairoli, al cui inizio si ancora non vi avevano né chiesa né incontra la Chiesa della Immaco- convento. Era anche stato deciso lata Concezione, famigliarmente che la chiesa avrebbe avuto il tito- nota come “I Cappuccini”, dal- lo di Immacolata Concezione di l’ordine dei frati che la officiano da Maria SS.ma (oltre che quello di S. quasi 350 anni. Rocco e San Sebastiano) come la 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 29 www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, la Chiesa dell'Im- Sotto, interno della Chiesa dell'Im- macolata, il convento dei Cappuccini macolata Concezione, sullo sfondo e la Piazzetta di San Francesco. con l’altare ligneo della tradizione cap- al centro la fontana con la statua del puccina Poverello d’Assisi.

chiesa dei Cappuccini di Genova deplorevole intervento la modificò (ora detta di “Padre Santo”), titola- in stile finto romanico. zione che assecondava la particola- Purtroppo un secondo interven- re devozione praticata dall’Ordine, to di ampliamento, avvenuto negli a quel tempo non da tutti condivisa. anni settanta, ne ha stravolto anche Secondo lo stile dei Cappuccini l’impianto originale interno, facen- ed in ossequio alle loro regole, la dole perdere ogni unità stilistica. Chiesa fu edificata molto semplice- Infatti la chiesa è stata ingrandita mente: con forma a capanna, fac- aggregandole al lato sinistro un ciata di solo intonaco tinteggiato in vano rettangolare a soffitto piano. bianco, senza alcuna decorazione; Contemporaneamente sono stati l’interno ad una sola navata, coper- smembrati i due altari delle cappel- ta a volta, con due cappelle laterali, le di destra, staccando da essi le a destra e a sinistra, che avevano due pale d’altare e addossandole altari e balaustre solamente in alla parete del nuovo vano. legno; banditi i marmi, ritenuti Tuttavia la chiesa presenta estranei alla tradizione francescana. ancora alcuni motivi di interesse. La facciata attuale, dipinta a L’altare maggiore, opera in legno strisce bianche e nere con applica- di due valenti ebanisti, i fratelli zione di portale, rosone e bifore in laici cappuccini fra Francesco Vita- cemento, risale al 1935, quando un liano e fra Francesco Maria Pianta- 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 30 www.accademiaurbense.it

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Sotto, la statua dell'Immacolata, opera di Luigi Fasce. Nella pag. a lato, S. Antonio riattacca un piede, pala di Giuseppe Palmieri

nida da Cedrate Milanese, che su dipinse nel 1712 diversi quadri per ordine del Doge di Genova Nicolò l’Oratorio di San Giovanni di Spinola la realizzarono fra il 1742 Ovada). Nella navata di sinistra e il 1744, fa da suggestivo fondale sono poste le due pale suddette: la ad una splendida statua in legno prima entrando rappresenta Santo della Madonna, posta in alto nella Antonio da Padova che riattacca nicchia centrale. Questa, con la un piede ad un giovane con altri sontuosa veste finemente panneg- santi che assistono; la seconda un giata e ricca di un cromatismo dove miracolo di San Felice da Cantali- predominano il bianco, il celeste e ce cappuccino. l’oro, spicca sul fondale scuro del- Queste due tele di buona fattu- l’ancona, ai lati della quale sono ra, recentemente ripulite e restaura- scolpiti i Santi Rocco e Sebastiano te, sono attribuite al noto pittore nel consueto modello iconografico. genovese Giuseppe Palmieri (Ge - Ai pilastri della navata centrale, nova 1674-1740). È da notare che una di fronte all’altra, due tele rap- nella chiesa dei Cappuccini di Ge- presentanti Gesù Cristo incoronato nova, a destra entrando nella con- di spine e la Flagellazione di Gesù trofacciata esiste una tela del Pal- Cristo, opere entrambe del pittore mieri del tutto simile alla prima ovadese Geronimo Buffa (che sopra descritta (anche se più scura perché non ripulita da tempo), che si dice rappresenti San Serafino da Montegranaro. Addossati ai pilastri sia di destra sia di sinistra sono sistemati dei bassorilievi intagliati in legno, opere recenti dell’ovadese Emilio Ravera, al quale pare si debbano svariati quadri di soggetto religioso alle pareti delle cappelle superstiti. Purtroppo nelle ripetute mano- missioni che la chiesa ha subito sono andate disperse le numerose lapidi tombali preesistenti, tuttavia hanno trovato sepoltura nel tempio almeno due personaggi di rilievo che merita ricordare: Niccolò Vela e Or tensio dei Marchesi Faà di 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 31 www.accademiaurbense.it

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Bruno. Il primo (Ovada, 1665- 1732) raggiunse il grado di generale dopo aver combattuto per l’Impero nelle Fiandre, in Italia e in Ungheria. La Repubblica di Genova lo designò poi in Corsica a repri- mere la sedizione di quelle popolazioni, onorandolo per la sua opera. Il secondo è tristemente noto come Abate di Carentino. Destinato dalla famiglia alla carriera ecclesia- stica, il giovane era stato nomi- nato prevosto di Carentino e vicario del S. Ufficio. Le cronache del tempo lo descrivono come uomo libidi- noso, violento, dissoluto, ven- dicativo, terrore dei suoi parroc- gli si opponeva - non avevano tro- chiani e assassino... Infatti, alla vato ostacoli, l'offesa portata ad un testa di un centinaio di tagliagole, nobile suo pari provocò un proces- assalì il palazzo dei Moscheni, a so che si concluse alcuni anni Bergamasco, e, penetrato nell'edifi- dopo, nel 1691, con la condanna cio, uccise quanti gli si pararono di alla privazione della prevostura, fronte, compresi alcuni figli del alla galera perpetua, alla restituzio- marchese, che si salvò col fratello ne di quanto aveva predato durante gettandosi da una finestra del retro, l'incursione. La sentenza non con una fuga disperata alla campa- impensierì però “l'Abate”, che con- gna. Se i precedenti crimini - i nu - tinuò a spadroneggiare indisturbato merosi stupri, l'aver disperso un in Carentino e dintorni, irridendo giorno in Acqui una processione a l'impotenza della giustizia monfer- fucilate, l'usanza di sparare per rina. Quando però, nel 1708, il pae- divertimento ai contadini che pas- se entrò a far parte degli stati di savano in prossimità della Canoni- Vit torio Amedeo II, il Faà, cono- ca, il far appendere per i piedi e scendone per fama la ferma politi- seppellire nel terreno la testa a chi ca contro la nobiltà riottosa, pensò 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 32 www.accademiaurbense.it

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bene di lasciare il paese e rifugiar- Biblioteca Civica Coniugi Ighina, si al di là del confine, ad Ovada, vedi oltre) e di Palazzo Scassi-Buffa. dove, dice il Lavezzari, morì nel In realtà preesistente a quest’ul- 1709, se non in pace, certo indi- timo, intorno agli anni 1820-1830, sturbato. era stata costruita Villa Dania, il A fianco della Chiesa, sulla bell’edificio che si vede in una destra, si trova la nuova costruzio- stampa dell'Orsolino (1838), e che ne del Convento, semplice ed ele- il contemporaneo Padre G.B. Per- gante, che ha sostituito il vecchio rando delle Scuole Pie, in un suo edificio secentesco già semi scritto, ricorda per l'ampio e ameno distrutto da un incendio e poi giardino ricco di frutta d'ogni demolito per far posto al recente genere. Solo successivamente, pas- palazzo multipiani. sato alla famiglia Buffa, l’edificio venne rimaneggiato in forma di IL PARCO SANDRO PERTINI palazzotto da Francesco per poi Di fronte alla Chiesa, si aprono pervenire in eredità al nipote Paolo i cancelli del Parco Comunale in - Scassi -Buffa e per acquisto alle titolato, nel settembre del 1997, al Madri Pie, che lo adibirono, dopo Presidente della Repubblica San- averlo rialzato di un piano, a colle- dro Pertini. Il giardino ombroso gio. Ora è di proprietà dell'Istituto che oggi costituisce un provviden- Bancario San Paolo di Torino che ziale polmone verde nel cuore della lo usa per la propria attività. città, venne creato nella se con da Di fronte al Palazzo si apre metà dell’Ottocento dalle Rev.de Piazza San Francesco con la pic- Madri Pie Franzoniane che unirono i cola ma graziosa fontana che ha al giardini e gli orti di pertinenza di centro la statua in bronzo del Palazzo Maineri (oggi sede della “poverello d’Assisi”. 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 33 www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, l’entrata al Parco Sandro Pertini. In basso, Via Benedetto Cairoli, la via più cara agli Ovadesi.

VIA BENEDETTO CAIROLI Via Cairoli è corta e stretta e le L’itinerario si inoltra ora in Via case sono basse. Cairoli, nel centro storico di Ovada Così, nei giorni di mercato, ti dal tipico aspetto genovese. Le fac- sembra che tutta la gente ti passi ciate delle case più antiche rivelano per casa e che parli da dietro la infatti aspetti peculiari, come deco- porta e sembra quasi Natale, quan- razioni e fregi a trompe-l'oeil risa- do dal letto senti tua madre che lenti al XVIII - XIX secolo, di fat- canta mentre impasta in cucina e tura e stile marcatamente ligure. poi arrivano i parenti della festa. Via Cairoli è la via principale della Via Cairoli è una lunga amici- cittadina e, da sempre, rappresenta zia, è Giuse che parte in un giorno per gli Ovadesi qualcosa di d’agosto, lui ancora ragazzo, per speciale. Con affetto ne scrive andare lontano... e tanti occhi luci- Mario Ca nepa: di dietro le persiane socchiuse... Via Cairoli è trecento passi ed è Via Cairoli è un lungo abbraccio. subito finita. Al piano terra sono tutti portoni e negozi, ma se ti capi- ta di dare un’occhiata in su, verso l’alto, ci trovi un mucchio di fine- stre, via Cairoli è così: un po’ grigia un po’ ocra un po’ rosa e con tante finestre. Le case sono qui, sempre uguali, un po’ come noi che ci invecchiamo dentro e non ce ne accorgia- mo... e qui ci sono tutti i nostri ricordi: in queste stanze, in questi solai e in que- ste cantine che odo- rano d’autunno. 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 34 www.accademiaurbense.it

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A lato, I tratti Liberty del Teatro Torrielli. In basso, P.zza G.B. Cereseto col set- tecentesco Palazzo Manieri, sede del - la Biblioteca Civica Coniugi Ighina e dell’Accademia Urbense, e la chiesa

dore ospitando anche compagnie di grido. Trasformato in cinema nel secondo dopoguerra, è da diversi anni chiuso in attesa di una ristrut- turazione, perché non rispondente alle norme di sicurezza. A fianco del teatro incontriamo Palazzo Torrielli, sulla cui facciata è murata una lapide con l’effigie di Benedetto Cairoli (1825-1889), patriota e uomo di stato (fu anche Via Cairoli è una favola che ti primo ministro) che durante il senti raccontare da quando sei Risorgimento, esule dalla Lombar- bambino e che non è ancora finita dia, venne ospitato nella casa di e non vorresti finisse mai, anche se Gio. Batta Torrielli, che fu sindaco ti mette addosso una gran malin- di Ovada. Davanti a queste fine- conia. stre, nel 1848, gli Ovadesi IL TEATRO TORRIELLI inneggiarono per la con cessione Appena ci si addentra nella via, dello Statuto albertino. sulla sinistra si è davanti al Teatro Percorsi pochi passi si giunge in Torrielli. Voluto da Ferdinando P.zza Cereseto, dove, sulla destra, Torrielli, il teatro, proprietà privata, sorge Palazzo Maineri. venne progettato dall’ing. Schiaf- fino che lo realizzò a forma di ferro di cavallo, con otto palchetti che si affacciavano sul prosce- nio, due piani di gallerie laterali ed un loggione. Le decorazioni del soffit- to della sala (Maschere rappresentanti: la Trage- dia, la Commedia e l’Opera) furono realizza- te da Lillo D’Amore, a Marcello Gorgni vennero affidate le scenografie. Inaugurato nel 1910, ebbe momenti di splen- 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 35 www.accademiaurbense.it

OVADA 35 di Maria SS. ma sedes sapientiae A destra, l’affresco con scena mitolo- gica che decora il soffitto di Palazzo Maineri

PALAZZO MAINERI Edificato nella seconda metà del Seicento è un grosso fabbricato di tipo genovese. L'architettura del- l'insieme non pare sia stata conce- pita con un preciso intendimento artistico per quanto riguarda l'esterno, ma in base alle necessità dell'interno; di qui il ricorso a finte finestre sia verso Piazza Cereseto sia verso la strada, per simulare una simmetria che in effetti non esiste. Consta di un piano terreno, mez- zanino, piano nobile e sottotetti ampi e ben abitabili. Il palazzo ha uno scalone in pie- tra e, al piano nobile, ora adibito a Civica Bi blio teca, un’ampia sala che con serva nel sof fitto a volta un af fre sco incorniciato da stucchi settecenteschi, ri cordo del suo pas- sato di dimora signorile che ebbe fra i suoi ospiti Alessandro Vol ta. Nell’Ottocento venne acquistato dalle Rev. Madri Pie Franzoniane, sionale”, uso che si protrasse sino che vi rimasero nonostante la pro- al 1962. Ricordiamo che durante prietà subisse diverse vicissitudini gli ultimi anni della seconda guerra per tutto il secolo. mondiale fu anche sede del Co- Nel 1913 il palazzo, che era già mando tedesco. occupato dal 1875 dagli uffici Il Palazzo ora ospita la Biblio- comunali, fu acquistato dall'Ammi- teca Civica “Coniugi Marie ed nistrazione che ne fece la propria Eraldo Ighina”, l’Archivio Stori- sede. Tale impiego durò sino al co Comunale e varie associazioni. 1925, quando venne destinato ad Al mezzanino ha sede l'Accademia uso scolastico, prima come sede di Urbense, una associazione cultura- “Scuola Tecnica”, successivamente le che, rifacendosi ad un’omonima di “Scuola di Avviamento Profes- accademia settecentesca fondata 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 36 www.accademiaurbense.it

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dal poeta arcade Ignazio L’ISTITUTO MADRI PIE S. CATERINA Benedetto Buffa (Ovada 1737- Sulla piazzetta si affaccia anche 1784), oc cupa un ruolo importante la chiesa delle Rev. Madri Pie, inti- nella vita culturale cittadina, tolata a Maria SS.ma sedes svolgendo un'in tensa attività di sapientiae. La chiesa, a pianta cir- ricerca e pubblicistica nei campi colare, funge anche da cappella del della storia, dell'arte e del folklore convento e dell’Istituto scolastico dell’Alto Mon ferrato. Santa Caterina con corsi di scuola L’Urbense conserva nel - materna, secondaria di I e II grado l’Archivio Monferrato una ricca che le Madri gestiscono. messe documentale fra cui il fondo Giunte in Ovada nel 1826 per contenente le carte di Domenico volontà della Marchesa Giulia Buffa, possiede una biblioteca Spinola Fieschi, che allo scopo di specializzata in pubblicazioni sul - promuovere l’istruzione fra le fan- l’Ovadese e sulle zone circonvicine ricca di 10.000 fra articoli e mono- ciulle aveva predisposto un ricco grafie, una raccolta di quadri di auto- lascito, nel corso dell’Ottocento ri ovadesi e liguri, lascito del pittore Esse realizzarono quel vasto com- Natale Proto; pubblica la rivista tri- plesso di edifici che oggi Le ospita. mestrale «URBS silva et flumen». Va segnalato in Via Buffa il Palaz- Al pian terreno l’edifico ospita zo di Santa Caterina Alessandrina, una sala d’arte e su via Cairoli sede dell’Istituto scolastico, la cui l’Ufficio di Informazione e assi- facciata è ornata dalle statue della stenza turistica (I.A.T.) Madonna e di un angelo, collocate 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 37 www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, veduta di Ovada a metà '800, quadro di Michele Oddini (Quadreria dell'Accademia Urbense). In basso, La Fede, stucco di Antonio Brilla, Cappella Madri Pie.

nelle due logge sovrapposte che sulla quale si apre il cortile del sovrastano il portone. Le statue “Ricre”, luogo mitico di furibonde sono dello scultore Antonio Brilla partite a pallone, e dove sorge ( 1813-1891), che è l’autore Palazzo Bozzano, una famiglia che anche delle statue che ornano il si è distinta nell’Ottocento per atti di teatro dell’Istituto e la cappella. filantropia e che ha dato ad Ovada Con gli occhi di bambino ricorda due sindaci: Bartolomeo e il figlio Mario Canepa: Giuseppe. L’edificio, dalle linee Invidiavo alle Madri Pie sobrie e armoniose è a tre piani, quell’angelo sospeso sorse nella prima metà dell’800, al che faceva l’aeroplano piano nobile resta traccia di alcuni su quella Madonna ansiosa affreschi dello scenografo Marcello sotto quel cielo di finte stelle Gorgni. che sembrava dicesse Dopo questa digressione, si ri - stai a vedere che adesso cadi. torna in via Cairoli e, dopo aver am - Il Paradiso da quello che sapevo doveva essere così. Fronteggia il palazzo delle Madri Pie la modesta facciata del Teatro Splendor, dove generazio- ni di filodrammatici hanno calcato le scene e platee di bambini si sono sganasciate dal ridere alle vicende di “Gianni e Pinotto” e di “Stanlio ed Olio”. L’edificio fa parte di quel Ricreatorio voluto da Don Giu- seppe Salvi (Ovada 1871-1934), sacerdote, filantropo ed educatore, caro agli Ovadesi, che, sull’esem- pio di San Giovanni Bosco, che lo conobbe bambino, raccoglieva, nei primi anni del secolo, i ragazzi poveri della cittadina assicurando a tutti un pasto caldo, momenti di svago ed una salda istruzione. A Don Salvi è intitolata la piazzetta 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 38 www.accademiaurbense.it

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gomento per l’eleva- zione sociale dei suoi concittadini. Sulla via, più nota ai vecchi Ova- desi come i carugiu vagiu., 50 metri più avanti, prospetta anche la casa natale di uno degli ovadesi più illustri, Domenico Buffa. Il Buffa nacque ad Ovada il 16 gennaio 1818, e dopo aver avuto nello zio Francesco il suo primo maestro proseguì gli studi nel collegio scolopio di . Successivamente si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’U- mirato le vetrine della via, pochi niversità di Genova, per me tri prima di giungere in Piazza completare poi gli studi a Torino, Assunta, sulla destra si incontra Via per volere del padre, che lo temeva Gilardini. troppo vicino agli ambienti mazzi- niani. VIA GILARDINI A Torino collaborò ai giornali Fa angolo fra le due vie la casa «Il Subalpino» di Massimo Corde- natale di Francesco Gilardini ro di Montezemolo e «Letture (Ovada, 1820-1890), uomo politico popolari» di Lorenzo Valerio, ovadese. Una lapide, apposta sulla imponendo la propria personalità facciata ricorda: Qui nacque e affermandosi fra i giovani lette- Francesco Gi lardini, sindaco di rati. Tornato ad Ovada riprese gli Ova da, deputato al Parlamento, studi storici ed etnologici, che Consigliere di stato. Libertà e aveva iniziato da pioniere, racco- progresso, patria e indipendenza gliendo saggi di poesia popolare, furono il suo credo politico e attività che lo portò alla pubblica- dalla fede dell’avvenire trasse ar - zione di diverse opere, che presto 24-39:Guida di Ovada n.2 contrada capuccini 1 maggio.qxd 10-06-2010 9:41 Pagina 39 www.accademiaurbense.it

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Alla pag. precedente, la statua della In basso, ritratto di Domenico Buffa, Madonna dello scultore A. Brilla, deputato e ministro, uomo del Risor- sovrastante l'entrata dell'Istituto gimento, disegno eseguito nel 1847 Madri Pie. dal pittore ovadese Biagio Torrielli.

lo resero famoso sia nel Regno avrebbe portato al “grande mini- Sardo sia in Toscana, dove ebbe stero” di Camillo Cavour. occasione di soggiornare per un Nel 1852, fu nominato Inten- breve periodo. Nel 1848, con la dente generale della divisione concessione dello Statuto da parte amministrativa di Genova, che del Re Carlo Alberto e comprendeva anche Chiavari, l’affermarsi della libertà di stam- Novi e La Spezia, che seppe reg- pa, nacquero i primi giornali poli- gere con equilibrio, malgrado i tici. tanti momenti di tensione. Dimessosi poi, perché in con- Fra questi, a Genova, ad pera trasto con la legge sulla soppres- dei liberali moderati “La Lega ita- sione di alcune comunità religio- liana” di cui egli assunse la dire- se, continuò nella sua attiva opera zione rivelandosi ben presto gior- di parlamentare, spegnendosi nalista capace e politico acuto. improvvisamente il 19 luglio Insorta Milano, fu con Mameli e 1858, all’età di soli 40 anni. Nino Bixio fra i primi ad Venne sepolto, a Torino, nel accorrere. famedio subalpino. Frattanto, indette le elezioni al Parlamento Subalpino, il Buffa era eletto nel collegio di Ovada. A Torino, deputato fra i più giovani, fu attivo ed equilibrato. Dopo l’armistizio Salasco fu fra i sostenitori della ripresa della guerra all’Austria, entran- do poi nel Ministero Gioberti, che lo inviò quale ministro ple- nipotenziario a governare Geno- va, dove riuscì a tenere a freno i tumulti mazziniani sino alla sconfitta di Novara. Durante il governo di Massi- mo D’Azeglio, fu fra i primi ad intuire come il gruppo dei libe- rali moderati progressisti di Rat- tazzi, Lanza e Castelli dovesse allearsi con i moderati per crea- re quel centro sinistro, che 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:47 Pag www.accademiaurbense.it 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:47 Pag www.accademiaurbense.it

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LA PIAZZA E LA PARROCCHIALE P.ZZA ASSUNTA, LA PARROCCHIALE, P.ZZA GARIBALDI

La Piazza, che è il cuore della Saracco (Bistagno 1821-1907) a città, è lo spazio che unisce il cui si deve la costruzione della borgo medievale alle contrade linea ferroviaria Genova - Ovada nate fuori le mura, infatti, in cor- - Acqui - Asti nel 1893-94. rispondenza del suo limite nord - All’Eroe dei due mondi è nord-est, terminava la cinta mura- dedicata, invece, una lapide ria risalente al XIII secolo. Si murata alla base del torrione che, suddivide in Piazza Assunta, che come abbiamo già accennato, è la piazza propriamente detta e Palazzo Borgatta incorpora. La prende nome dalla maestosa Par- posa risale agli anni ‘80 dell’Ot- rocchiale che vi prospetta, e Piaz- tocento ed avvenne per iniziativa za Garibaldi, chiamata dagli Ova- della Società Pa triottica, che desi ei Piôzu (lo spiazzo), che è volle onorare con quel gesto separata dalla prima da Palazzo Borgatta, che incorpora di angolo proprio la più importante torre delle mura ovadesi, il Torrione di Porta Genovese. Provenendo da Via Cairoli sulla destra si incontra Palazzo Pesci, che porta scolpito sul bel portale lo stemma di famiglia. Sempre nello stesso palazzo è murata una lapide con medaglio- ne che ricorda la figura di Giaco- mo Costa, senatore e Ministro Guardasigilli (Santa Margherita 1833 - Ovada 1897), che sposata una Pesci, in questa casa aveva vissuto per quarant’anni. Dalla parte opposta della piazza gli Ovadesi hanno tributato un analo- go omaggio al ministro Giuseppe

Nella pag. a lato, la statua dell'As- Sopra, l'imponente facciata della sunta di Carlo Cacciatori (1750). Parrocchiale. 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:47 Pag www.accademiaurbense.it

42 OVADA A fianco, la lapide posta dalla Società patriottica in memoria di Giuseppe Garibaldi Sotto, Piazza Assunta, acquarello del pittore Franco Resecco.

anche i concittadini bisogno anche del favore popola- Bartolomeo Mar- re, offrirono agli Ovadesi più chelli ed Emilio indigenti il “pranzo della fratel- Buffa, i quali furono lanza”. Giovedì grasso del 1848, fra “i Mille” che il 5 la piazza si coprì di tavoli e le maggio 1860 parti- signore più altolocate fecero a rono dallo scoglio di gara nel servire ai tavoli a mera- Quarto, a Genova, al vigliati popolani un lauto pranzo, comando del “Gene- innaffiato di dolcetto, fra un tri- rale” per l’impresa pudio di musiche e canti patriotti- che avrebbe portato ci improvvisati da Antonio Rebo- alla liberazione del ra, che preconizzava l’avvento di Meridione. un’età dell’oro:

PIAZZA GARIBALDI La piazza, oggi sede del mercato bisettimanale (mercoledì e sabato), ri - dotta a parcheggio negli altri giorni, per lungo tempo ha ospi tato il “gioco del pallone”, a cui poi si sono aggiunti i saggi gin- nici del “sabato fascista” e, nel dopo guerra, gli in- fiammati comizi elettorali. Da tempo però, con il mutare delle abitudini, ha perso questa sua funzione. Nel 1848, i notabili ovadesi, che ave vano festeggiato la concessione dello Statuto albertino con pranzi e balli dai quali il popolo era rimasto esclu- so, comprendendo che la causa nazionale aveva 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:47 Pag www.accademiaurbense.it

OVADA 43 A lato, il portale di Palazzo Pesci con lo stemma del casato.

Sci i me cori me fradei l’è finì l’affè e l’axei; Amè, sucro ou deve cieöve Fein-na i galli i faran i öve, Presto, presto i n’avrei i pröue Paxe, unioun e fratelanza Tucci i avran da empise ra pansa V’xin l’è u tempu d’r’abundansa Ma mant-gni sta santa unioun Senza ruxe e confuxioun Che ai Toudeschi ui vé i magoun. (Si, cari fratelli,/ sono finiti gli affanni e l’aceto;/ miele zucchero zione si elevi assai sopra le altre dovrà piovere,/ persino i galli del centro storico di Ovada e faranno le uova,/ presto ne avrete formi l'elemento caratteristico del le prove./ Pace unione e fratellan- panorama della cittadina. za,/ tutti avranno da riempirsi la Mentre l'interno si presenta pancia,/ vicino è il tempo dell’ab- molto ricco ed ornato, l'esterno è bondanza,/ ma mantenete questa contrastante per la sua semplicità; santa unione/ senza litigi e confu- le pareti non sono neppur tutte sione/ che ai Tedeschi viene il intonacate e la facciata è tuttora magone). allo stato grezzo. Nonostante i Ma è tempo di rivolgere molti progetti di completamento, l’attenzione alla Parrocchiale. essa resta incompiuta. Anche la costruzione dei due campanili, LA PARROCCHIALE che formano il distintivo della La Chiesa, intitolata a Maria Parrocchia di Ovada, fu lunga e Assunta in cielo e San Gauden- travagliata. Mentre quello a zio, è una costruzione veramente destra della facciata fu eretto imponente; infatti il suo interno negli anni 1807-1808, quello di misura metri 60 di lunghezza per sinistra fu costruito solo nel 20 di larghezza e l'altezza dal 1852-53. pavimento al sommo della volta La facciata ha un portone prin- della navata centrale è metri cipale, al di sopra del quale è stata 19,50. L'altezza poi della faccia- posta la statua della Madonna che ta, della cupola e dei campanili proteggeva Porta Genovese, e (metri 47) fa sì che questa costru- due laterali che ammettono nelle 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:47 Pag www.accademiaurbense.it

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A lato, il Parroco Francesco Compa- lati e, in basso, il Parroco Gio Guido Perrando, artefici della nuova Parrocchiale. Nella pag. a lato, l'interno della chiesa..

pennacchi, l'alta cupola. Anche i pilastri sono decorati, come le pareti, con modanature tinta oro e campi affrescati. Le navate latera- li constano di quattro campate ciascuna, per cui si hanno otto navate minori. La pianta della cappelle o altari laterali, più i due Chiesa è a croce latina, a tre nava- altari, più grandi, ai due lati del te, delle quali quella centrale è transetto. coperta con volta a botte e le due La descrizione dell'interno ini- laterali con volte a crociera. Il zia dalla porta di sinistra, oltre la transetto è a navata unica, larga quale si possono subito notare ed alta come la navata centrale; al alcune lapidi che ricordano even- loro incrocio si eleva la cupola, ti riguardanti l’edificio. circolare e sormontata da un La prima cappella della navata cupolino. Oltre il transetto sono sinistra risale al 1900, è dedicata situati il presbiterio, coperto a alla Madonna di Lourdes ed è volta ribassata, il coro, ancora co- opera del pittore novarese Rodol- perto con volta a botte, e l'abside fo Gambini. Raffigura la grotta semi circolare ad esso raccordato di Lourdes con la Madonna che con il ca tino ab si dale. Tutte le appare a Bernadette Soubirous; pareti e le volte sono affrescate. l'altare in marmo fu costruito dai Ai lati del presbiterio e del coro fratellì Galeotti di Savona. sono situati i locali della sacrestia Il secondo altare della navata ed altri ad uso parrocchiale e, al sinistra è dedicato ai Santi Protet- di sopra di questi, la biblioteca, tori di Ovada; la pala d'altare, ad l'archivio parrocchiale ed altri vani. Le pareti della navata centrale poggiano su colonne binate rive- stite con stucco lucido trattato a finto marmo, di colore rosso brecciato, e sono sormontate da capitelli e trabeazione in stucco di stile corinzio. Il colonnato termi- na all'incrocio con il transetto con grossi pilastri atti a sostenere, su 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:47 Pag www.accademiaurbense.it

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olio su tela, raffigura questi Santi, di Ponzone 1815 - 1885), molto cioè San Giacinto, San Sebastia- attivo nella nostra zona, rappre- no e San Rocco, sovrastati dalla senta Gesù che, dalla montagna, Madonna. Mentre San Sebastiano indica Gerusalemme agli apostoli e San Rocco erano venerati quali preannunciandone la distruzione. protettori da lunga data, ed invo- Sulla lunetta è dipinto un coro di cati soprattutto in tempi di pesti- angeli attorno ad un cartiglio con lenze, San Giacinto - domenicano la scritta DIVIS PATRONIS CIVITATIS e polacco di nascita - fu aggiunto UVADAE in relazione alla destina- come protettore solo più tardi, per zione dell'altare. sollecitazione dei padri domeni- Alla terza campata l'affresco cani di Santa Maria delle Grazie. della volta rappresenta la Madon- Il quadro, datato 1814, è opera na della Misericordia. L'altare è del pittore Tommaso Cereseto stato fatto costruire dalla Pia (Genova 1775 - Mele 1865) che Società tra i calzolai ed è dedica- lavorò molto in Ovada e vi si sta- to ai loro Santi Protettori Crispino bilì, sposandosi. Sono dello stes- e Crispiniano, Martiri nelle Gallie so Cereseto anche i 14 quadretti sotto Massimiano e festeggiati il della Via Crucis presenti nella 25 ottobre. Il quadro, datato stessa parrocchiale. 1817, è dipinto anch’esso da La volta della campata, affre- Tommaso Cereseto e raffigura i scata come tutta la chiesa da Pie- Santi con la Madonna della Mise- tro Ivaldi detto “il Muto” (Toleto ricordia Patrona della Pia Società. 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:47 Pag www.accademiaurbense.it 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:48 Pag www.accademiaurbense.it

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Alla pag. precedente, cappella di jus patronato Spinola, all’altare l’Estasi di Santa Teresa, pala di Luca Giordano.

Questo altare e numerosi altri Sulle pareti laterali del presbi- della parrocchiale furono eretti terio gli affreschi rappresentano dalle corporazioni di arti e Gesù fra i fanciulli (sinite parvu- mestieri che fiorirono in Ovada los venire ad me, sulla parete di fino a che non furono abolite per destra) e la visita di Gesù a Marta legge nel 1844. e Maria (sulla parete di sinistra). Alla quarta campata la pala Sulla parete semicircolare del- che sovrasta l'altare raffigura un l'abside, dove esistevano già degli miracolo di Sant'Isidoro, il santo affreschi dovuti al pittore ovadese spagnolo patrono degli agricolto- Piratone, ricoperti dall'Ivaldi per ri, morto nel 1130 e festeggiato il dare alla chiesa unità di stile, 4 aprile. L'opera, che risale al sono rappresentati gli Apostoli 1818, è opera di Giovanni Passa- intorno al sepolcro vuoto della no (Genova 1786-1849), membro Madonna dal quale ricadono a della Accademia Ligustica, molto terra dei fiori, mentre sul catino attivo in Genova e dintorni. raccordante la parete dell'abside L'affresco della volta rappre- con la volta è rappresentata senta l'offerta dell'obolo al Sine- l'Assunzione di Maria in cielo, a drio; la lunetta un paesaggio continuazione dell'affresco sotto- (forse il fiume Giordano). stante. Segue l'altare del braccio sini- Il ciclo iniziato con i due stro del transetto. Questo, assai dipinti suddetti si conclude con il più grande dei precedenti, è stato grande affresco della volta del offerto dai Marchesi Spinola, il presbiterio al di sopra dell'altare cui stemma figura in alto, sul tim- maggiore, che mostra la Madon- pano. Il grande quadro, da essi na nella gloria dell'Empireo: la S. donato, rappresenta l'Estasi di Trinità al centro, la corona degli Santa Teresa** ed è opera assai angeli e il cerchio degli eletti. Ai notevole, ancorché giovanile, del lati della volta, nei quattro pen- celebre Luca Giordano (Napoli nacchi di raccordo, stanno le 1632-1705). Sul lato destro del- figure dei quattro Dottori mag- l'altare è raffigurato San Rocco, giori della Chiesta e cioè i Santi sul sinistro San Gaudenzio; nel- Agostino, Gerolamo, Ambrogio e l'arcone sopra l'altare è affrescato Gregorio. l'Arcangelo San Michele, seguito L'altare maggiore* è una rag- dagli angeli fedeli, che scaccia gli guardevole opera in marmo poli- angeli ribelli. cromo di buona fattura su disegno 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:48 Pag www.accademiaurbense.it

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semplici ma di buona fattura. Nell'andito fra la sacrestia ed il transetto è murata una piccola lapide in marmo che ricorda la predica- zione fatta dal gesuita Padre Segneri (1624 - 1694) il 24 agosto 1688, copia di altra più antica corrosa dal tempo ed ora conservata nel Palazzo di Piazza Cereseto 7 di proprietà del Comune, a cura della Accademia Ur bense. L'altare del braccio destro del dell'Antonelli. Dietro di esso il transetto è dedica- coro, con stalli in legno piuttosto to alla Vergine Assunta. Sopra semplici. l'al tare, è la bellissima statua** Alla destra del coro si trova il settecentesca in mar mo bianco grande vano della sacrestia, con del car rarese Carlo Cacciatori, volta pure decorata ad affresco da allievo di Francesco Schiaffino. Laz zaro Luxardo di Voltri, che Questa statua, che fa ricordare vi dipinse l'Assunta, mentre le immediatamente l'Assunta del decorazioni sono di Lillo Puget nella chiesa di San Filippo D'Amore. Nella sacrestia il gran- in Genova, è stata traslata dalla de armadio per gli arredi ed il vecchia parrocchiale. Essa è vera- rivestimento in legno nella parete mente un'opera di grandissimo verso il presbiterio sono di linee pregio, ma purtroppo è posta 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:48 Pag www.accademiaurbense.it

OVADA 49 Alla pag. precedente, particolare della Natività di Gesù, affresco di Pietro Ivaldi, detto il muto. Soffitto della navata centrale. In basso, Transito di San Giuseppe, quadro di Rosa Bacigalupi Carrea.

troppo in alto per poterla apprez- l'altare rappresenta infatti il zare adeguatamente. A sinistra Transito di San Giuseppe ed è dell'altare, in affresco, è dipinto stato dipinto da Rosa Bacigalupi San Sebastiano, a destra San Gia- Carrea (Genova, 1794 - 1854), cinto; nell'arcone sopra l'altare ritrattista e pittrice, allora molto Gesù che scende al Limbo dei nota e ap prez zata. Santi Padri. Il terzo altare di destra è dedi- Al centro del transetto, all'in- cato a Sant'Omobono, protettore crocio con la navata centrale, si della Società dei sarti e negozian- erge l'alta cupola, con le otto ti. Il quadro sopra l'altare rappre- ampie finestre a vetrate colorate. senta appunto il Santo, umile e Purtroppo durante l'ultima guerra caritatevole artigiano cremonese gli spostamenti d'aria dovuti al del Duecento, ed è opera del pit- bombardamento mirante al ponte tore ovadese Piratone, risalente sull'Orba della ferrovia Ovada - sempre ai primi anni dell'Otocen- Alessandria (il così detto “ponte to. Nella volta della campata è della Veneta”) hanno mandato in frantumi alcune vetrate della cupola, dell'abside e della navata centrale, che sono state riparate in modo provvisorio, come soltanto era allora possibile e non sono mai state adeguatamente sostitui- te. Ai quattro pennacchi gli affre- schi dell'Ivaldi raffigurano i quat- tro Evangelisti con i simboli loro attribuiti. La quarta campata ha nella volta l'affresco raffigurante “Lo sposalizio della Madonna” men- tre nella lunetta la scritta: protec- tor agonizantium indica che l'altare è stato eseguito a cura della Confraternita degli Aggra- ziati, che aveva come protettore San Giuseppe. Il quadro sopra 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:48 Pag www.accademiaurbense.it

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affrescata la scena di Gesù al dell'altare sta tuttora uno scudo pozzo con la Samaritana. con la scritta: QUI CREDIERIT / ET / Il secondo altare di destra era BAPTIZATUS / FUERIT / SALVUS / un tempo della Società dei filato- ERIT (chi avrà creduto e sarà stato rieri, ma venne sostituito con uno battezzato sarà salvo). L'altare, di dedicato all'ovadese Beato Paolo fattura secentesca, è ora sormon- della Croce, poi canonizzato da tato da una pala raffigurante il S.S. il Papa Pio IX nel 1867. Sacro Cuore di Gesù del pittore Nella volta un affresco raffigura contemporaneo Franco Resecco; la gloria di San Paolo della Croce ai suoi lati sono poste due statue in cielo, nella lunetta la scritta B. in legno dipinto di Emanuele PAULO A CRUCE UVADENSI SACRUM. Giacobbe (Ovada, 1823 - Geno- Il quadro posto sull'altare raf- va 1894), che raffigurano due an - figura San Paolo della Croce con geli recanti uno la croce, l'altro la il fratello, il Venerabile Giovanni corona di spine. Nella volta l'af- Battista di San Michele Arcange- fresco rappresenta Gesù che am- lo, Passionista. È opera del pitto- maestra i discepoli. re Ignazio Tosi (Ovada, 1811 - Nella parete interna della fac- 1861) e risale probabilmente ciata della chiesa sono dipinti, so- all'anno 1858, quando l'altare pra le porte laterali, i ritratti dei venne dedicato al Santo nostro due parroci, Perrando e Compala- concittadino. ti, che più si adoperarono per la Alla prima campata della costruzione della chiesa. Sotto un navata destra si trovava un tempo ritratto sta scritto: proposto Gio. il battistero ed infatti sul timpano Guido Perrando sotto i cui auspi- 40-51:Guida di Ovada n.3 La Piazza e la Parrocchiale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:48 Pag www.accademiaurbense.it

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A lato, Presentazione di Gesù al Tempio, affresco di Pietro Ivaldi, detto il muto. Soffitto della navata centrale. In basso, angioletti sonanti e festanti. affresco dell’Ivaldi della cantoria.

cii dal 1772 al 1781/ sorsero le quali l'Ivaldi dà prova della sua fondamenta di questo tempio / abilità di composizione con molte morendo ne assicuro' la conti- figure ed ariosi sfondi. A partire nuazione / con ampio legato. dall'ingresso verso la cupola essi Sotto l'altro ritratto: proposto rappresentano, nell'ordine, la Vi - Fran.co Ant. Compalati / che sita di Maria ad Elisabetta, tanto coopero' al compimento / di l'Adorazione dei Magi, la Presen- questo tempio / lo aperse al culto tazione di Gesù al Tempio e Gesù di Dio / nel 1797. fra i dottori nella Sinagoga. Ai lati del portone principale Al di sopra dell'ingresso sta il della parrocchia, in due nicchioni, palco della cantoria, riccamente stanno le statue lignee raffiguran- ornato, con il maestoso organo ti l'una San Rocco, coprotettore di costruito dai Fratelli Serassi di Ovada con lo stemma di Ovada ai Bergamo nel 1829 e restaurato piedi, l'altro San Paolo della nel 1897. Croce, che converte un bandito. Nella volta al di sopra dell'or- Queste statue sono opera di Gio- gano tre affreschi chiudono in van Battista Drago di Genova. bellezza l'opera dell'Ivaldi: sono E' dall'ingresso principale che tre gruppi di angeli librati in volo si ha la vista più bella dell'impo- nel cielo, con colori chiari e tersi nente interno, con la volta della che danno un sereno commiato al navata centrale che mostra un visitatore della nostra Chiesa Par- seguito di grandi affreschi nei rocchiale. 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 52 www.accademiaurbense.it 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 53 www.accademiaurbense.it

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IL BORGO MEDIEVALE P.ZZA MAZZINI, IL CASTELLO, P.ZZA CASTELLO, LA LOGGIA DI S. SEBASTIANO, L’ORATORIO DI S. GIOVANNI BATTISTA Lasciato il sagrato a sinistra, “piccolo”, essendo definito “gros- percorsi i pochi metri di Via G. so” quello del bestiame che si svol- Costa, si arriva in Piazza Mazzini, geva fuori le mura. addentrandosi nel tessuto urbano di Nella prima casa a sinistra della epoca medievale. La presenza, fra piazza visse nei suoi ultimi anni le case che prospettano sulla piaz- Colombo Gaione (Ovada 1878- za, di alcune case-torri, nate per 1973), poeta dialettale, che seppe fronteggiare l’aumento entro le farsi interprete dei sentimenti ispi- mura della popolazione, che rende- rati dal paesaggio ovadese, dalle va necessaria la sopraelevazione vendemmie e dal vino, che ci ha delle antiche case medioevali donato ritratti femminili incantevo- romanico-gotiche, le conferisce un li per candore e soffusa sensualità. aspetto decisamente genovese. NÖCE D’VENDEGNA PIAZZA MAZZINI Nöce d’vendegna bala e misteriusa: Piazza Mazzini è una delle più trai quarti d’löina föra e’n quortu scusa antiche piazze d’Ovada, la medie- mo prestu a sarò tuta luminusa vale Platea Communis, al centro a seivì da testimoni a ra me spusa. della quale si trovava la loggia pre- E pr’u to zurameintu toria, ove si svolgevano le principa- li attività pubbliche. L’edificio, sor- retto da arcate a sesto acuto pog- gianti su pilastri, presentava il piano terreno utilizzato come area merca- tale mentre il piano sovrastante era riservato all’amministrazione della giustizia ed al notaio della Curia con i pubblici scrivani . La Loggia che per lungo tempo dette il nome alla piazza (P.zza Loggia Vecchia), venne demolita per motivi di viabi- lità a seguito della deliberazione del consiglio comunale del 8 giugno 1852. Sulla piazza tutti i mercoledì si svolgeva il mercato settimanale

Alla pag. precedente, Decollazione di Sopra, il poeta dialettale Colombo S. Giovanni Battista, gruppo ligneo di Gajone, disegno di Franco Resecco. A.M. Maragliano (Oratorio omonimo). 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 54 www.accademiaurbense.it

54 OVADA In basso, Piazza Mazzini, Casa- torre già sede della Magnifica Comunità. Nella pag. a lato, Castello di Ovada, incisione dell’ Orsolino (1838).

a vöiu testimoni i vaintu ramento voglio testimonio il vento/ che ei niure brüte u scura, che allontana le nuvole gonfie di e u spantia e i smeinse d’fiura. pioggia/ e sparge la semenza dei ‘N t’i proi campi e firogni fiori./ Nei prati, nei campi e lungo i u canta grili e arogni filari/ cantano i grilli e i ragni/ can- cansugni d’malincuneia, zoni di malinconia/ guardando il miranda u çé ch’u reia celo ridente./ Laggiù abbaia un Lazù u boia ‘n can: cane;/ avanzano lente le bigonce;/ lainte navöse i van; gli uomini e i buoi sono stanchi./ i soun stanchi omi e böi. Ma del giorno è rimasto nell’aria/ i Mo ‘n t’l’oria u i ha d’ancöi canti e le risate sincere/ delle mille canti e riöde sincere vendemmiatrici/ che hanno colma- de i mile vindignere, to la nostra valle/ d’amore e di alle- che ra nostra vole i han ampeia gria.) d’amù e d’allegreia. I due palazzi alti e stretti, dalle (Notte di vendemmia bella e miste- caratteristiche di case-torri, che si riosa:/ tre quarti di luna fuori e un fronteggiano nella parte più larga quarto nascosta;/ ma presto sarà della piazza, risalgono alla seconda tutta luminosa/ per fare da testimo- metà del XIII secolo; in quello di nio alla mia sposa./ Per il tuo giu- sinistra si trasferì la sede del Comune attorno al 1285 e da allora rimase sede della Magnifica Comunità sino alla fine del sec. XVIII; l’altro era la dimora di Tommaso Malaspina, feudatario di Ovada. Sempre sul lato sinistro, pochi metri più avanti, è la casa natale di Emanuele Borgatta (Ovada 1809 - 1883), compositore e pianista di raro talento, colpito a trent'anni da un oscuro male sulla via della cele- brità. Nel palazzo di fronte, al secon- do piano si trovano i locali che ospitano la raccolta di quadri ed incisioni dell’Accademia Urbense ricca di opere di autori ovadesi e 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 55 www.accademiaurbense.it

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liguri dell’Ottocento e del primo ad ovest. Il nome di quest’ultimo Novecento, fra i quali Quinzio, derivava da via Vultinee, ovvero Alberto Helios Gagliardo, Reycent, via dei volti, così chiamata per i Cesare Viazzi. porticati, tuttora visibili anche se Dal fondo della piazza si dipar- murati, che si aprivano al piano te Via Roma, denominata antica- terra degli edifici posti lungo il suo mente Contrada al Castello perché percorso conduceva al castello, baluardo Il mercato “piccolo” si svolgeva posto a difesa del borgo. Il fatto anche in questa via e i volti lo ren- che la via risulti disassata rispetto devano possibile in tutte le stagio- alla piazza ha fatto ritenere agli ni, proteggendolo dalla pioggia e studiosi come in quel punto si col- dal maltempo. locasse la primitiva cinta muraria Sul fondo della via, inserita nel risalente all’XI secolo. Ipotesi che muro laterale della Parrocchiale, vi ha recentemente trovato conferma è l’edicola della Madonnina nera in una carta risalente al 1347 custo- che protegge il rione; risale al dita alla Biblioteca Reale di Torino. 1764. Proprio all’inizio della via riman- Al termine di Via Roma una gono, ancora inglobati nel muro di scalinata conduce, venti metri più una casa, gli archi a tutto sesto di in basso, in P.zza Castello. una loggetta, costruiti in conci per- fettamente squadrati. IL CASTELLO La via separa i due rioni in cui In corrispondenza dell’attuale si divideva il centro urbano di piazza, nei secoli passati si innalza- Ovada in epoca medievale: il va uno sperone roccioso di origine Borgo di dentro ad est e la Voltegna tufacea, formato dalla millenaria 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 56 www.accademiaurbense.it

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erosione dei torrenti Orba e Stura, un’imponente cinta merlata con nel punto in cui essi confluiscono. torri di guardia agli angoli e con un In questa posizione strategica, rile- torrione rotondo, del diametro di vata diversi metri anche rispetto otto metri, posto dalla parte del all’abitato e pressoché inespugna- borgo a difesa dell’entrata princi- bile per il profondo fossato che pale. verso sud ne sbarrava l’ingresso Al castello è legata un’antica principale, sorgeva l’antico castel- leggenda riportata dal Brofferio lo, al riparo del quale si formò il nelle “Tradizioni italiane”. Essa primo nucleo della città. narra di un castellano genovese che Secondo la tradizione, su quella per piegare gli Ovadesi, che chie- roccia, in epoca romana, sorse una devano il rispetto puntuale degli torre quadrata in pietra, posta di statuti e dei privilegi accordati da guardia al guado dei fiumi. Diversi Genova alla comunità, invitò una secoli dopo lo stesso luogo venne sera i maggiorenti ad una festa da scelto dagli aleramici Del Bosco ballo nel castello. Al culmine della quale sede del loro castello (sec. festa, ricca di libagioni, rinfreschi e XI). danze, si ritirò con alcuni di loro in Sotto il dogato di Antoniotto un’ala appartata, rimandando poi Adorno (1384-1396) il castello, all’alba a casa le dame e gli altri fatta eccezione per la torre qua- invitati, dopo aver spiegato che i drangolare di origine romana sopra loro congiunti erano occupati in ricordata, fu completamente riedi- gravi impegni politici. ficato e si configurò con A mattina inoltrata, mentre ci si 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 57 www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, la stazione della In basso, le case di via lung’Orba si tramvia per Novi specchiano nelle acque del torrente in una foto di fine '800. che scorre tranquillo verso la Pianura alessandrina.

apprestava a inviare i famigli al cessivamente l’uso di artiglierie castello per avere notizie degli sempre più efficaci lo rese indifen- assenti, urla di raccapriccio fecero dibile, sicché venne abbandonato e accorrere sotto le mura una folla cadde in rovina. Nel 1855 ne venne sempre più numerosa, che vide con decretata la demolizione, che orrore pendere dagli spalti del tor- venne estesa anche alla roccia tufa- rione le teste mozzate dei concitta- cea sulla quale era costruito. Con i dini uccisi a tradimento. detriti vennero ricavati i riempi- Un assalto alle mura, suscitato menti per la costruzione di Lungo dallo sdegno, venne sanguinosa- Stura Michele Oddini e successiva- mente respinto, ma gli Ovadesi non mente di Via Lung’Orba. vennero piegati. Genova, compreso l’errore, mise da parte le maniere PIAZZA CASTELLO forti e perseguì la pacificazione L’area ricavata da questi lavori riconfermando gli antichi statuti, i divenne la piazza per il peso pub- privilegi e le esenzioni della comu- blico e accolse la stazione della nità. tranvia Ovada - Novi Ligure, la Nel corso dei secoli il castello strada ferrata fortemente voluta dal subì numerosi assedi. Nel 1672, Sindaco Michele Oddini per rom- durante la guerra che oppose la pere l’isolamento della città. Infat- Repubblica di Genova ai Savoia, ti, dopo anni di studi e di dibattito, venne parzialmente distrutto per lo la tranvia, i cui lavori si svolsero scoppio della santabarbara. Suc- fra il 1880 e il 1881 sotto la dire- 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 58 www.accademiaurbense.it

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zione dell’Ing. Luigi Della Beffa, da l’uperoiu ai padroun. fu inaugurata il 2 ottobre 1881. (...) Essa rimase in esercizio sino al doie n’drainta machinista 1954, quando venne sostituita da che ded d’Uö a suma n’vista un servizio di autobus. “Il “treni- no”, come veniva chiamato, godet- dou paroie ded chéiboun te di grande popolarità e fu oggetto il fovu n’dé su d’prescioun, di una vasta aneddotica. Con sim- le da xurè che da quel mumeintu patia lo ricorda Tonino Tassistro: u marciova ultre ai saintu. (...) (…) Di scrulugni i t’nan ciapovi Ancura aura u s’vo n’Casté di spunciugni i t’nan dovi, cun ra speransa d’vegle gni n’dre quanta giente ia purtò mo’ le sulu in’illusioun an tanci ägni d’attivitò i han l’vò feina ra stasioun. U ra purtova avanci a n’drera (Prendevi degli scrolloni/ ma davi a lauré, ai meicò e aia fera degli spintoni, quanta gente ha porta- (....) to/ in tanti anni di attività/ la portava Se na feia u truova per strò avanti e in dietro/ a lavorare, al mer- prountu ui dova na sciourò cato e alla fiera/ (...)/ Se una ragazza e countenta le as vutova trovava per strada, pronto si metteva cun na man al salutova a fischiare/ lei si voltava contenta/ e U cuntinuova a caminé lo salutava con la mano/ Continuava l’avaiva gente da purté a camminare/ aveva da trasportare i us sareiva bain feimò passeggeri/ si sarebbe fermato volen- e dui baxigni ui avraiva do. tieri/ e gli avrebbe dato due bacini/ Spoichi d’tera o d’causeina Sporchi di terra o di calcina tutti u lasciova muntè tuci n’sima lasciava salire/ non faceva distinzio- un faxiaiva distinsioun ne fra un operaio ed un padrone/ (...)/ 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 59 www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, lapide che ricorda In basso, San Martino, affresco il rifacimento del campanile della navata sinistra, del 1391. Chiesa di Santa Maria, oggi Loggia di San Sebastiano.

Dagli dentro macchinista che di ni e si giunge così alla Loggia di Ovada siamo in vista/ due palate di San Sebastiano. carbone/ facevano salire la pressione La Loggia di San Sebastiano, (della caldaia)/ c’è da giurare che da oggi contenitore multimediale de- quel momento/ marciava oltre ai stinato agli eventi culturali, è stata cento/ (...)/ Ancora oggi si va in P.zza per secoli la vecchia parrocchiale Castello/ con la speranza di vederlo di Ovada con il titolo di Santa Ma - tornare indietro/ ma è solo ria. La conferma di questo suo ruo- un’illusione/ hanno tolto anche la sta- lo centrale per la comunità viene zione.) dalle misure di raffronto (la giusta misura di Ovada) che si trovano Dietro all’edificio, ora molto scolpite nella pietra viva, in corri- rimaneggiato, dell’antica stazioncina spondenza degli spigoli e al centro, si gode il panorama della confluenza sull’esterno della parete laterale dei due torrenti ovadesi e della Val sinistra. La chiesa documentata dal d’Orba, che si perde nella Piana Ales- XIII secolo risale probabilmente a sandrina. quello precedente. Eretta nella for- Caratteristica della piazza è la ma romanica più semplice, a ca- presenza dei ponti che scavalcano i panna e ad una sola navata, ha due torrenti ovadesi. Come è facile immaginare, le cronache della città abbondano di riferimenti a piene che danneggiavano le arcate e rendevano necessari lavori di consolidamento. Il ponte sullo Stura, che venne costrui- to negli anni settanta, ne ha sostituito uno che risaliva, attraverso numerosi rimaneggiamenti, al 1696; quello sul- l’Orba venne costruito invece nel 1936 in sostituzione del vecchio tra- volto drammaticamente dalla marea d’acqua che si riversò sulla città nel 1935 per il crollo della diga di Orti- glieto.

LA LOGGIA DI SAN SEBASTIANO Si risale ora verso il centro citta- dino percorrendo Lungo Stura Oddi- 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 60 www.accademiaurbense.it

60 OVADA Nella pag. a lato, in alto, Sant'Ambrogio, affresco su di un pilastro della Chiesa di Santa Maria, oggi Loggia di San Sebastiano. In basso, le antiche misure ovadesi scolpite sulla parete esterna della Loggia..

subito nel secolo XIV un amplia- i frammenti mento con l’aggiunta delle navate conservati al- laterali e l’erezione del campanile. la base del Nel 1791, ridotta in condizioni campanile, i precarie, quando ormai era prossi- cui muri ma la consacrazione della nuova facevano par- parrocchiale, venne venduta e te di una cap- smembrata. Il campanile restò al pella pre- Comune, che lo utilizzò come pri- esistente ai gione; la navata centrale e quella primi rima- sinistra vennero trasformate nel- neg giamenti. l’Oratorio di San Sebastiano quale Il secondo in - sede dell’omonima confraternita (i tervento de- bianchi), oggi non più esistente, ma corativo, av- di cui ha tramandato il nome. La venuto dopo Confraternita di San Giovanni l'amplia- acquistò invece la navata destra per mento della chiesa, in teressa la poter avere un accesso indipenden- navata minore sinistra. te al proprio oratorio, al quale si Gli affreschi, disposti lungo la accedeva dall’interno della parete per tutta la sua estensione, chiesa stessa. sono figure di Santi inseriti per la L’edificio maggior parte in nicchie trilobate mantiene con il fondo fittamente decorato all’interno (da sinistra verso destra): Beatus tracce della Vicecius (San Vincenzo?), fram- decorazione mento di Santo e Madonna con ad affresco Bambino (deturpati per l'apertura nella parete di una porta laterale), Santa Lucia, della navata Cristo di Passione (il motivo orna- minore sini- mentale sul pilastro seguente pare stra, nei più tardo), San Giacomo Minore e pilastri di la Maddalena, San Giorgio* che fondo di uccide il drago tenuto dalla princi- quella mag- pessa con una corda, Madonna con giore e nel la Bambino, un San Martino lacunoso cella cam- nella parte sinistra e in basso. panaria. Le Sembra ancora appartenere a opere più questa serie la frammentaria decol- antiche sono lazione del Battista, posto sulla 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 61 www.accademiaurbense.it

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In basso, Erodiade, statua del gruppo ligneo della decollazione del Battista, Oratorio di San Giovanni Battista.

faccia esterna del pilastro sinistro Ovada vi fu una mortalità tale che di fondo. La stilizzazione dei linea- di ogni cinque persone non ne menti dei volti e dei capelli, le sopravvisse che una; e una seconda espressioni stereotipate, indurreb- all’esterno, murata alla base del bero a ritenere queste opere ancora campanile, che ricor da i rimaneg- appartenenti al XIV secolo, ma il giamenti dell’edificio: Nel giorno 8 fatto che esse si trovino lungo la di settembre 1391 ad onore di Dio parete costruita nell'ampliamento e della Beata Maria fece fare que- avvenuto nell'ultimo decennio del st’opera il provvido uomo Benedet- XIV secolo suggerisce una loro to Berrobianco di Porto Maurizio posticipazione alla prima metà del Notaio e Segretario della Curia di XV secolo. Ovada, nel tempo del secondo Ad altra mano appartengono dogato dell’illustre e magnifico invece il Sant'Antonio Abate e il signore il Signor Antoniotto Ador- Sant'Ambrogio dipinti sui pilastri no per grazia di Dio Doge di di fondo e il San Pietro Martire con Genova e difensore del Popolo. orante ai piedi, posto nell'arcone in fondo alla parete destra. Il loro stile presenta molte affinità con la Madonna con il Bambino tra i Santi Pietro e Paolo che si trova sulla parete sinistra del presbiterio dell'Assunta a Grondona. La chiesa era ricchissima di lapidi e di sepolcreti, che furono rimossi quando, agli inizi dell’ Ottocento, soppressa la confrater- nita di San Sebastiano, l’edificio venne trasformato in Loggia coper- ta per il mercato, in sostituzione di quella assai antica che sorgeva in P.zza Mazzini. Vennero allora pra- ticate nelle pareti tre ampie apertu- re ad arco, due laterali ed una fron- tale. Di quelle lapidi rimangono una murata nell’ultimo pilastro della navata de stra, che ricorda la peste del 1348, secondo la quale: in 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 62 www.accademiaurbense.it

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Sotto, Gloria di San Giovanni Nella pag. a lato, Battesimo di Gesù Battista, ai lati gli Evangelisti. nel Giordano, gruppo ligneo, di Luigi Affresco di Carlo Bensa. Fasce, Oratorio di S. Gio. Battista

L’ORATORIO serva documenti a partire dal 1532 DI SAN GIOVANNI BATTISTA - costruì il proprio oratorio su Usciti dalla Loggia, immediata- un’area contigua alla vecchia par- mente sulla sinistra, in aderenza rocchiale, ma occupata in prece- con il precedente edificio, si incon- denza da un cimitero. Per rispetto tra l’alta e stretta facciata dei defunti l’edificio venne quindi dell‘Oratorio di San Giovanni sopraelevato di alcuni metri. Battista, al quale si accede attra- Nei primi anni del Settecento verso uno scalone d'ingresso che l'oratorio fu completamente ristrut- porta alla chiesa che ha la partico- turato e decorato nello stile del larità di essere sopraelevata. tempo; poiché da allora non subì Infatti, la Confraternita intitola- ulteriori modifiche esso ora si pre- ta a San Giovanni Battista o dei senta nelle forme genuine del roco- “rossi”, per il colore delle cappe cò. Sono di quegli anni le quattro indossate durante le cerimonie, grandi tele raffiguranti scene della nata in epoca anteriore al Cinque- passione di Gesù: la deposizione e cento - testimonianze di queste la salita al Calvario nella parete di antiche origini si trovano nell'ar- sinistra, la flagellazione e il Cristo chivio della Confraternita che con- deriso nella parete di destra. 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 63 www.accademiaurbense.it

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É del 1732 l'incarico ad un marmoraro di Genova per la costruzione dell'altare del Cro- cefisso, a metà della parete sinistra; sono del 1764 gli splendidi affreschi nella volta del presbiterio, eseguiti dal pit- tore Carlo Bensa di Genova, che raffigurano la gloria di San Giovanni Battista in cielo e, ai quattro angoli, i quattro Evan- gelisti; sono degli stessi anni la finitura delle decorazioni in stucco di Giuseppe Bocchetta ed i dipinti del Canepa da Vol- tri dell'altare di San Salvatore da Horta, nella cui pala il con tabarri in velluto nero ricamato Santo, che tanto si prodigò per il riscatto degli schiavi, è raffigurato in oro e argento. con un cristiano liberato dalle cate- Anche gli oggetti attinenti al culto e gli argenti risalgono in gran ne. Il culto si riallaccia alla presen- parte a tempi passati; sono calici, za fra i confratelli di due "Cancel- turiboli, carte gloria. Nel 1749 la lieri del riscatto", incaricati di Confraternita fece eseguire i riscattare gli sfortunati che fossero "canti" in argento del Crocefisso; caduti schiavi dei saraceni o sul in periodi diversi le mazze capito- mare o durante le scorrerie che, lari, le statuette che adornano "i sulle coste liguri, si protrassero pastorali", cioè i bastoni portati in sino alla fine del '700. processione dal primicerio e dai Con l'andar del tempo la Con- guardiani. Questi sono in parte del fraternita si è arricchita di arredi, 1825, dell'orefice Lodi di Genova, vesti, argenti, quadri e sculture, che e raffigurano la Trinità, San Gio- formano il suo attuale importante vanni Battista, Santa Caterina da patrimonio. Di particolare valore i Genova. paliotti riccamente ricamati e tra- I quadri raffiguranti Madonne o punti con fili d'oro e d'argento, i Santi sono numerosi, ma hanno piviali, le cappe in raso di seta gial- solo un valore devozionale e in la con mantellina orlata e ricamata genere hanno subito l'insulto del in argento, le cappe di stoffa rossa tempo. Sono invece in buono stato 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 64 www.accademiaurbense.it

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di conservazione alcune opere scultoree delle quali la Confraterni- ta va giustamente orgogliosa. Una è il Crocefisso* ligneo eseguito da Giovanni Bissoni e che proviene dalla chiesa di Santa Maria delle Vigne di Genova. È una splendida opera databile fra il 1623 e il 1657, nella quale è evidente l'influsso dei quadri dello stesso soggetto che il Van Dyck dipinse nel suo periodo genovese; l'anatomia è magistral- mente realizzata per comunicare al fedele la tensione e la sofferenza del Cristo morente. Altra importantissima opera è la cassa raffigurante la Decollazione del Battista**, vera macchina pro- Genova. Dopo le traversie del cessionale dovuta alla maestria di periodo napoleonico essa fu acqui- Anton Maria Maragliano (Geno- stata dalla Confraternita e portata va, 1664-1739), che in origine si in Ovada nel 1826, destando subito trovava nello scom parso oratorio di l’entusiasmo della popolazione San Giovanni all'Acquasola in ammirata. "La composizione costituita da undici figure si sviluppa su di uno schema rettangolare (m. 2,70 x 1,80 x 2,35 di altezza). Sulla fronte, che è la parte più stretta (m. 1,80) si abbraccia tutto lo svolgimento della scena attraverso la disposi- zione in diagonale delle figure sui gradini del basamento, fra cui domina il Precursore, fino al muro ed all'arco sbrecciato del carcere che chiudono la scena nel fondo. [...] Se osserviamo la composizio- ne del lato destro sembra che l'autore abbia voluto disporla 52-65:Guida di Ovada n.4 borgo medievale 2 maggio.qxd 10-06-2010 9:54 Pagina 65 www.accademiaurbense.it

OVADA 65 Nella pag. a lato, capitolare della Confraternita Crocefisso del Bissoni, In basso, 24 giugno, i confratelli Oratorio di S. Giovanni Battista; innalzano verso il cielo a braccia tese in basso, l'arch. Giorgio Oddini con la cassa processionale del santo, la cappa processionale e la mazza esibizione di forza e fede, attimo emozionante e suggestivo che conclude la processione del Battista come se si stesse rappresentandola solenne processione che si svolge su di un palcoscenico, chiudendola nella ricorrenza del Santo protetto- in alto con la cascatella dei putti. Il re, il 24 giugno. Il corteo, aperto Maragliano si è ispirato qui ai dal Santissimo, con al seguito i dipinti ed ai disegni di Domenico portatori di Cristi, ha al centro la Piola, di cui fece tesoro". statua del Battista sorretta a spalle Altra cassa processionale, più dai confratelli (12 q. il peso) e si piccola ma di pregevole fattura, è il muove lentamente per le vie citta- Battesimo di Gesù nel Giordano, di dine, mentre gli fanno ala gran par- Luigi Fasce, uno scultore genove- te della popolazione ovadese e un se che aprì, nella prima metà del gran numero di forestieri accorsi XVIII secolo, una bottega d’arte ad per godere di quell’indissolubile Ovada. Completa l'insieme delle mi sto di fede e folklore che sembra opere in legno dipinto una statua costituire l’essenza della religiosità raffigurante San Giacinto, compa- popolare ligure. trono della città di Ovada. All’uscita dall’Oratorio il vico- La Confraternita di San Giovan- letto a sinistra riporta sulla piazza ni Battista va inoltre famosa per la della Parrocchiale. 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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CONTRADA SANT’ANTONIO VIA S.PAOLO, ORATORIO DELL’ANNUNZIATA, CHIESA DI S. DOMENICO, CASA NATALE DI S. PAOLO DELLA CROCE, SCUOLA DI MUSICA, VIA S. ANTONIO, MUSEO NATURALISTICO G. MAINI. L’itinerario prosegue poi verso Segnaliamo nella volta del vano Via San Paolo. All’inizio della via, d’entrata: Sacra Famiglia; nella sulla destra, al numero civico 16, volta della prima campata l’ovale una lapide posta dall’Accademia Adorazione dei Magi, nella volta Urbense ricorda che il 18 giugno della seconda campata La Penteco- 1816 nasceva fra quelle mura il ste. Dietro l’Altare Maggiore, Padre scolopio Giambattista costruito in marmi policromi, nel- Cereseto: scrittore multiforme, l’abside è ricavata una nicchia educò i giovani agli ideali risorgi- nella quale è posto il gruppo, in mentali, traduttore e critico lettera- stucco dipinto, dell’Annunciazio- rio raffinato, la sua opera venne apprezzata anche dal De Sanctis, morì nel 1858.

L’ORATORIO DELL’ANNUNZIATA Percorse poche decine di metri si giunge all’Oratorio dell'An- nunziata, sede della confraternita omonima, detta dei “Turchini” dal colore della cappa processionale indossata, luogo che vide pregare fra le proprie mura l’ovadese Paolo Daneo assurto poi agli altari col nome di San Paolo della Croce. L’Oratorio, edificato nel Quattro- cento, ha poi subito vari rimaneg- giamenti. Ricostruito e finemente decorato di stucchi a metà Sette- cento, è a pianta rettangolare e pre- senta pareti e volte affrescate a metà Ottocento dal pittore ovadese Ignazio Tosi (Ovada, 1811-1861).

Nella pag. a lato, L'Annunciazione, Alla pag. seguente: l'Annunciazione, gruppo ligneo di A .M. Maragliano. polittico di Agostino Bombelli, sec. In questa pag, interno dell'Oratorio XVI, Oratorio dell'Annunziata. dell'Annunziata. 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:46 Pagina www.accademiaurbense.it

ne. Nella navata si fronteggiano Cambiaso, recentemente re - due altari: a destra la Madonna staurate, (XVI secolo), detto an che della Salute (il viso della Madonna Lucchetto da Genova, rappresen- incastonato in un ampio sfondo di tanti due scene della Via Crucis: stucco a bassorilievo); a sinistra la Salita al Calvario e Gesù nell’Orto Madonna del Carmine e Sant’Al- del Getzemani, si fronteggiano alle berto, pala di Francesco Maria pareti della prima campata, mentre Schena risalente al 1690. il quadro San Giovanni Evangeli- A lato del presbiterio il Polittico sta*, posto a metà della parete di dell’Annunciazione, opera risalen- sinistra, è di scuola napoletana del te alla prima metà del ‘500 di Ago- ‘600, forse dello Spagnoletto, stino Bombelli pittore originario di (Josepe de Ribera Valencia, Spa- Valenza ma maturato alla scuola gna 1591-Napoli 1652). genovese, a lato del pannello cen- Sono esposte nella chiesa anche trale i santi Sebastiano e Giovanni due casse processionali della con- Battista, in alto Maria Maddalena e fraternita: una rappresenta la scena Giacomo Maggiore. de L’Annunciazione* (l’ Arcange- Due tele del pittore Luca lo Gabriele e la Madonna) opera 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

OVADA 69 A lato, l’Annunziata, mazza capitolare della confraternita dell'Annunziata. In basso, statua della Madonna del Carmelo, opera di Luigi Fasce (foto di G. Repetto)

tarda di Anton Maria Maragliano (Genova, 1664-1739), l’altra la Ma donna del Carmelo, con San- t’Alberto e due angeli, di Luigi Fasce. Sopra l’entrata, un imponente organo Serassi, recentemente re- staurato, fronteggia l’altar maggio- re. La confraternita durante le pro- cessioni mette poi in mostra il suo corredo sfarzoso: dai pastorali d'argento massiccio rappresentanti: l’Annunziata* e l’angelo annun- ziante*, disegnati e cesellati dal celebre argentiere genovese Pal- mieri (metà ‘700) agli altri para-

menti in argento (ostensorio, turi- bolo, vaschetta, canti di croce) punzonati “Torretta” e al pastorale lo Spirito Santo del Bancalari, per finire con le cappe e le mantelle indossate dai confratelli, originarie del ‘700, intessute di seta, di fili d’argento e d’oro, preziosità di cui andare giustamente orgogliosi. All’uscita si prosegue lungo la via e si giunge dopo pochi passi in Piazza San Domenico, certamente lo spazio urbano più scenografico 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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A lato, Salita al Calvario, quadro di Luca Cambiaso, Oratorio dell'Annunziata.

sotto, una nicchia con una piccola sta- tua del santo in carta- pesta, dei primi del Novecento. Più in basso, una lapide in marmo ricorda: «In questa casa ebbe i natali e trascorse la sua giovinezza S. Paolo della Croce». La casa fu dichiarata monu men - to na zio na le nel 1918 ed è affidata, dal della cittadina. Di forma rettango- 1926, come «Mu seo lare, la piazza è chiusa al fondo storico - re ligioso» ai Padri Pa s - dalla Chiesa di Santa Maria delle sionisti di Molare. Grazie detta di San Domenico ed è Entrati nell’androne, si accede delimitata sulla sinistra da Palazzo per un lungo porticato ad una Spinola, sulla destra da Palazzo comoda scala ap positamente co - Miroli, mentre dalla via prospetta struita. Al terzo pia no è la Cappel- sulla piazza la Casa natale di San la (che corrisponde alla camera Paolo della Croce, oggi museo a dov'è nato il Santo) con un bellissi- Lui dedicato. mo altare in marmo, sullo stesso piano si aprono le due sale del MUSEO, CASA NATALE museo ricche di reliquie, tra le DI SAN PAOLO DELLA CROCE quali si ammirano i due cuori di La Casa natale di S. Paolo della panno che portavano sul petto S. Croce (Paolo Francesco Danei) si Paolo e il fratello Giovanni Batti- sviluppa su tre piani più il sotto sta, il seggiolone dove il Santo tetto e conserva ancora molte strut- riposava negli ultimi anni di vita, e ture originarie. Sulla facciata, in la piccola fonte battesimale (ove alto, spicca un affresco, recente- San Paolo ricevette il S. Battesimo) mente restaurato, che rappresenta scoperta nella parrocchiale di la Madonna del Carmine e le anime Ovada, grazie alle industriose del purgatorio, più in basso lo ricerche del sacrestano Vincenzo stemma della famiglia Danei e, Torello. Il secondo piano della casa 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

OVADA 71 A lato, Casa natale di San Paolo della Croce, scorcio In basso, San Paolo della Croce altorilievo posto all'ingresso della Casa natale.

è adibito ad uso privato dei PP. Pas- sionisti ed i due locali del piano terreno ospitano iniziative delle Associazioni Cattoliche locali. Il Museo è andato sempre più arricchendosi, grazie soprattutto all'impegno di ricerca di padre Disma Giannotti del convento di Molare. Vi si possono oggi osser- vare, oltre alle già citate, i seguenti cimeli e reliquie: Maschera in cera del santo; Frammento della sua cassa sepol- crale; Ritaglio della corda che, in segno di penitenza, volle intorno al posate le sue ossa; Cuscinetto di collo in punto di morte; Frammen- cui si servì durante l'ultima infer- to di parete della stanza in cui mità; Frammento del suo mantello; morì; Stoffa sulla quale furono Fazzoletto col quale si asciugava il sudore; Uno dei flagelli da lui usati; Indumenti sacri da lui usati; Asciugamano da lui usato; Corpo- rale e palla con cui celebrò le ulti- me messe; Stola usata da papa Pio IX, che lo canonizzò (1867); Antico breviario da lui usato; «Nuovo Testamento» del 1569 da lui usato a Vetralla; Libro di meditazioni usato da lui e dal fratello Giambat- tista a Vetralla, e numerose altre cose. Nel Museo sono inoltre conser- vati testi sacri del Seicento e del Settecento, provenienti dai primi ritiri fondati dal santo. Vi si trova- no anche molte delle pubblicazioni della Sacra Congregazione sui pro- cessi di beatificazione e di canoniz- 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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zazione, con editti del tempo, e una nella storia della Repubblica geno- ricca raccolta bibliografica delle vese e nelle vicende della cittadina. opere su San Paolo della Croce, ad Il palazzo si impone come un iniziare dalla sua prima biografia, volume chiuso, ben squadrato, opera di San Vincenzo Strambi compatto, con il fronte ritmato dai (1786). grandi finestroni del piano nobile La raccolta è completata da una compreso tra due ordini di mezza- serie di dipinti e disegni, per la nino. L'intonaco ricopre tutta la maggior parte eseguiti da Mario superficie muraria senz'altro orna- Barberis nella prima metà del mento che qualche accenno struttu- Novecento, che raffigurano vari episodi della vita del Santo e di rale, come il marcapiano centrale, alcuni suoi compagni. il marcadavanzale dell'ammezzato Il Museo è sempre visitabile e superiore e il cornicione. Il portone l'ingresso è gratuito. Per visite col- d'accesso non è evidenziato che da lettive è consigliabile avvertire pre- una sottilissima cornice e, ai piedi, ventivamente la custode (tel. da un mattonato a spina di pesce che 0143/80100). si allarga sulla piazza. Sopra il por- tone era raffigurato lo stemma della PALAZZO SPINOLA Casa, modificato poi nella parte Il palazzo venne fatto edificare interna per inserire l'insegna dell'or- nella seconda metà del XVII sec. e dine del P.P. Scolopi, attuali proprie- segnala ad Ovada la presenza tari (è comunque ancora visibile costante di una famiglia i cui mem- nel bellissimo cancello in ferro bat- bri già nel '400 erano stati fra i tuto d'accesso alle cantine). Signori del luogo e che compaiono All'interno l'atrio è costituito da molte volte in veste di condottieri uno spazio ampio e rettangolare, 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, In basso, l’imponente camino della Piazza S. Domenico, Palazzo Spinola sala d'ingresso di Palazzo Spinola. e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie detta di S. Domenico.

allungato secondo l'asse della pro- e una loggia murata. Integra il fondità e coperto da volta a padi- complesso una serie di locali adibi- glione; esso accoglie un camino ti un tempo a scuderia, selleria, proveniente dalle dipendenze del granaio, magazzini. castello di Trisobbio, e quindi, di Di certo si può affermare che il epoca precedente. palazzo, così come ci è giunto, ri - Le combinazioni di bugnato e di calca un modello di ville genovesi trabeazioni sorrette da mensole, del '600 che in quel secolo risenti- che si ritrovano nei portali di pietra vano ancora dell'impostazione di grigia delle sale minori laterali, Galeazzo Alessi, l’architetto venu- attestano una permanenza di gusto to a Genova da Roma nel '500, che manieristico. Questa sistemazione segnò una svolta decisiva per degli ambienti è ripetuta esatta- l'architettura genovese del periodo mente al piano nobile, dove si con- e il cui influsso continuò ad incide- servano ancora alcuni eleganti re anche in seguito sugli sviluppi affreschi ai soffitti e sopra le porte. dell'edilizia locale. L’Alessi propo- A questo piano si accede attraverso neva infatti una pianta essenzial- un’ampia scala interamente voltata mente quadrata, un volume com- a crociera, che ha inizio a sinistra patto e monumentale, coronato da in fondo all'atrio e che si snoda un tetto a quattro falde a forte pen- nella parte posteriore dell'edificio; denza e modellato dalle logge cen- essa racchiude nel suo svolgersi trali; il tutto pervaso da un gusto una scala minore che serve il primo pienamente romano, che si espri- mezzanino. meva soprattutto attraverso gli L'inserimento di questa nella prima è stato studiato con cura e in modo tale da illuminare il vano più interno attraverso un gioco di fine- stre e di rampe parallele. Quanto finora sommariamente descritto è racchiuso nel volume compatto del parallelepipedo di prima costruzione. Dietro, da que- sto blocco principale si diparte un portico, aggiunto nel '700, che separa il cortile lastricato dal pic- colo giardino; al di sopra le cucine 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

74 OVADA La Madonna fra due santi domenicani. Lunetta della porta della chiesa di Santa Maria delle Grazie. In basso statua di S. Domenico, altare del ss. Rosario. Nella pag a lato, interno della chiesa

ta 1508 e la sua apposizione sug- gella molto probabilmente la fine dei lavori di costruzione, che certo si protrassero per più anni. La chiesa si presenta con una ordini delle colonne e i bellissimi facciata molto semplice, coronata cornicioni. da timpano, con un solo portone Non sappiamo se il palazzo di centrale, sopra il quale è venuta Ovada avesse in origine il fronte recentemente alla luce una lunetta dipinto, ma senza dubbio la comu- ad affresco rappresentante la nanza con le ville genovesi è evi- Madonna con a lato due santi dente nella disposizione degli spazi domenicani. L'interno è a tre nava- interni. In particolare l'edificio te e transetto, senza cupola all'in- ricorda una villa cinquecentesca di crocio; la navata centrale è coperta Sampierdarena, modificata a palaz- da un'unica volta a botte, quelle zo nella prima metà del '600 da laterali sono di quattro campate parte di una famiglia Spinola, coperte da volte a crociera. I pila- come attesta l'iscrizione sopra il portale di accesso (1625). Non è da escludere, quindi, che per la dimo- ra ovadese gli Spinola si siano rifatti ad un modello già esistente e per di più appartenente alla stessa casata.

LA CHIESA DI S. MARIA DELLE GRAZIE DETTA DI S. DOMENICO La chiesa, con il convento retro- stante, fu fondata dal Padre dome- nicano Giovanni Cagnasso da Tag- gia. Sull'architrave del portone della chiesa è situata una lapide in marmo nella quale è scritto che nell'anno 1481, essendo signore di Ovada il Conte Antonio Trotti, la Comunità ovadese costruì il tempio dalle fondamenta. La lapide è data- 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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stri fra la campata centrale e quella riaperta al culto, anche se spogliata sinistra sono a pianta ottagonale in dei suoi altari originali, venduti per muratura di mattoni a vista, mentre risanare l’edificio. i pilastri verso la campata destra Altri lavori di ristrutturazione sono a pianta rettangolare ed in hanno portato, purtroppo, alla muratura mista di mattoni e pietra- distruzione e asportazione delle me. Gli archi sopra le due serie di lapidi mortuarie. Nel 1980 si ini- pilastri sono a tutto sesto, in matto- ziarono restauri indirizzati a rimet- ni a vista. Il presbiterio è coperto tere in luce le strutture originarie da una volta ogivale a crociera con eseguite in mattoni a vista (pilastri costolature in cotto e l'abside con e capitelli, archi e costoloni), ma una volta suddivisa in spicchi da disgraziatamente un incendio svi- eleganti costoloni pure in cotto. In luppatosi durante la notte del totale la Chiesa misura m. 45,75 di 26/11/86 distrusse l'organo del lunghezza e m. 17,60 di larghezza, 1888, quasi tutti gli stalli del coro, ed ha un'altezza di m.13. del primo '800, e ridusse in pietose La Chiesa, col passare dei seco- condizioni quadri, intonaci e orna- li, ha subito molte vicissitudini, ti, annerendoli tutti. inclusi incendi e devastazioni I lavori di ripristino, immediata- dovute al passaggio di soldatesche, mente iniziati col concorso di molti ma i peggiori guasti si ebbero Ovadesi affezionati, e poi celer- durante il periodo napoleonico mente portati a termine, permetto- (1797-1815) quando essa fu usata: no ora di apprezzare come merita- prima come caserma, poi, passata no tutte le opere contenute in San al Demanio dell'Impero Francese, Domenico, oltre che la sua armo- come magazzino. niosa e artistica architettura. Dopo la restaurazione venne La visita inizia dalla prima cam- 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, la Madonna del Rosario, statua in marmo di Francesco Biggi. In basso, Stemma domenicano che adorna l'Altare Maggiore.

pata destra, alla cui parete sopra un Alla parete destra del transetto è confessionale è posto il quadro raf- collocato l'altare della Beata Ver- figurante Sant'Omobono, morto nel gine del Rosario*, assai ricco di 1197, patrono dei mercanti e dei pregevoli marmi e qui eretto nel sarti. Il quadro è del '600 avanzato, 1706. Molto bella è la statua cen- di autore ignoto e stile genovese. trale della Madonna, opera di Alla seconda campata destra si Francesco Biggi collaboratore di trova l'altare dedicato a San Vin- Domenico Parodi (Genova 1630- cenzo Ferreri, domenicano spagno- 1702) che fu allievo del Bernini a lo (1350-1419). La pala d’altare se- Roma. Ai lati le due statue, pure in centesca, di autore ignoto, raffigura marmo, rappresentano Santa Cate- il santo domenicano con ai piedi un rina da Siena e San Domenico. La bimbo morto ed un vecchio che statua della Madonna era contorna- implora gli venga resuscitato. ta da quindici quadretti ad olio su L'altare* è una pregevole opera rame raffiguranti i 15 Misteri del secentesca in marmo policromo e Rosario; purtroppo, a causa di un porta ai lati lo stemma di Genova recente indegno furto (16/5/1981), (croce rossa in campo bianco). restano solo otto degli originali, Esso era un tempo l'altare mentre gli altri sette sono stati maggiore della vecchia parrocchia- sostituiti con pannelli su le gno. le di Ovada. Sul lato del transetto, a cornu Alla terza campata vi è un con- epistolae rispetto al presbiterio ed fessionale sul quale è un quadro adiacente ad esso, si apre la Cap- raffigurante Santa Caterina da Sie- pella di San Pietro da Verona, mar- na, domenicana (Caterina Beninca- tire domenicano. sa: Siena 1347-Roma 1380), di au - Questa cappella fu concessa in tore secentesco ignoto. patronato al Capitano Paolo Buffa Il quadro soprastante l’altare ed i Buffa vi ebbero sepoltura. del la quarta campata raffigura la L'altare è parzialmente rifatto sui Madonna, con Santa Caterina e resti di quello originale; sopra di San ta Maria Maddalena ai lati, che esso il quadro del pittore Giovan presenta ad un domenicano il qua- Battista Bisio, del dro di San Domenico miracolosa- 1618, rappresenta mente portato a Soriano Calabro. l'uccisione (1252) La pala è opera del pittore Giovan di S. Pietro da Battista Casoni e risale alla metà Verona da parte del '600. degli eretici patari- 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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con costoloni in cotto ed è delimitato verso il transetto e verso l'abside da archi a tutto sesto in mattoni a vista di stile romanico. La balaustra mar- morea porta, nei pilastrini, lo stemma dei Domenicani e la data 1690, anno in cui fu data sistemazione a questa parte della chiesa. Come ricorda la lapide del 1690 murata sulla parete destra, fu allora eretto l'altare maggiore, che proviene dalla Chiesa di Santa Maria di Castello in Genova. Sulle pareti del presbiterio sono posti due grandi quadri: quello di sinistra (m.3.80 x 3.95) rappresenta San Dome- nico che guarisce un paraliti- co ed è di scuola genovese del '600, da alcuni attribuito a Domenico Fiasella (Sarzana ni, che egli, da inquisitore, aveva 1589 - Genova 1669); quello aspramente combattuto. Anche di de stra, delle stesse dimensioni, quadri ai due lati della Cappella, di fu eseguito nel 1945 dal pittore Traverso di Genova su commissio- autori ignoti, sono della stessa ne dei Padri Scolopi e rappresenta epoca; rappresentano la Natività e San Giuseppe Calasanzio l'Adorazione dei Magi. Si noti infi- attorniato dagli scolari, con la Ma - ne che, sui pilastrini della balau- donna che appare dal cielo. stra, lo stemma gentilizio della L'abside con la sua volta a Famiglia Buffa è stato scalpellato, costoloni è di un bellissimo stile nel 1797, in base alla legge contro ogivale e chiude lo spazio per il i simboli nobiliari emanata dalla coro, sotto il quale vi è il vecchio Repubblica Democratica Ligure. sepolcreto dei Domenicani, nel Il presbiterio è coperto a volta quale, come ricordano due lapidi, 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

OVADA 79 Nella pag. a lato, la pala di Sant'Orsola della cappella Oddini. In basso, Statua di San Giuseppe Calasanzio di Antonio Brilla, altare omonimo.

furono sepolti anche due esimi let- gli fu data la sistemazione attuale. terati scolopi: P. Gio. Battista Le decorazioni in stucco e le tre Cereseto e P. Do menico Buccelli grandi statue che lo ornano sono (Varazze 1778 - Ovada 1842). dello scultore Antonio Brilla e A sinistra dell'altare maggiore, a rappresentano il Calasanzio (al cornu evangelii, è situata la Cap- centro, sopra l'altare), San Gioac- pella di Sant’Orsola di Juspatrona- chino e Sant’Anna, protettori delle to della Famiglia Oddini per con- Scuole Pie, ai lati. Il savonese Bril- cessione del 1656 al Capitano Ste- la era assai noto in Ovada per le fano Odino (così in allora) e ai suoi altre sculture eseguite per conto discendenti. del le Madri Pie. Sopra l'altare marmoreo un qua- Alla quarta campata del lato dro, risalente verosimilmente a tale sinistro della chiesa è situato data o poco appresso, raffigura la l'altare di Santo Stefano Protomar- Madonna che posa su Sant'Orsola tire; su di esso aveva diritto di la corona del martirio; sullo sfon- patronato l'antica Famiglia ovadese do il mare e vele allusive alla leg- dei Lanzavecchia e infatti nell'alta- genda della Santa; in basso a sini- re, di marmo, è scolpito ai lati il stra il ritratto del donatore e, a loro stemma (tre lance). L'altare è destra, lo stemma di casa Oddini del 1641 e porta scolpito in un (tre colonne e una sirena sottostan- medaglione Santo Stefano con la te). Sotto la Cappella sta il sepol- dalmatica da diacono ed i sassi creto della Famiglia Oddini con la allusivi al suo martirio per lapida- pietra tombale recante il motto zione. La pala d'altare rappresenta “VIVE UT CRAS MORITURUS” (vivi La gloria di Santo Stefano, quadro come se dovessi morire domani). secentesco, di buon pregio ma di Alla parete destra il cenotafio di autore ignoto. Santa Colomba, vergine e martire Alla parete della ai tempi dell'Imperatore Aureliano terza campata sinistra (270-275), resti prelevati dalle ca- si trova il quadro raf- tacombe di Roma e portati in Ova - figurante San Giusep- da nel 1851. pe Calasanzio con L'altare di sinistra del transetto San Filippo Neri, è stato dedicato dai Padri Scolopi a attribuito al pittore San Giuseppe Calasanzio, loro Paolo Borroni fondatore (Peralta de la Sal, Spa- (Voghera 1749-1819). gna, 1556-Roma 1648) e nel 1879 Alla seconda cam- 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

80 OVADA In basso, le antiche mura del borgo, particolare della pala di San Giacinto, dal 1594 protettore della Magnifica Comunità di Ovada. Nella pag. a lato, due balconi di Pa lazzo Miroli, prospicienti la piazza.

pata sinistra è situato l'altare di San interessante perché, in basso, vi è Giacinto, domenicano polacco raffigurato il borgo di Ovada con le (Kamin 1185- Cracovia 1257), che sue mura, la torre di Porta Genove- venne canonizzato da Papa Cle- se e i tetti rossi delle case; degli mente VIII nel 1594. La Magnifica angeli reggono un nastro su cui si Comunità di Ovada mandò suoi legge: “PROTECTOR UWADAE” (Pro- rappresentanti a Roma per assistere tettore di Ovada). alla cerimonia e chiese al Papa che Alla prima campata del lato il Santo venisse proclamato patro- sinistro quadro raffigurante i Santi no di Ovada. Così fu e per tale Crispino e Crispiniano, protettori motivo l'Ordine Domenicano con- dei calzolai, martiri durante la per- cesse agli Ovadesi che al centro secuzione di Diocleziano, di autore dello stemma cittadino: cro ce rossa ignoto. in campo bianco, venisse apposta Sono ancora da ricordare i quat- la stella bianca ad otto punte detta tordici quadretti della Via Crucis, a di San Domenico. Il quadro olio su tela, dipinti da Tommaso sull'altare risale certamente agli Cereseto, ovadese di elezione, che anni subito seguenti alla canoniz- nel 1887 vennero restaurati dal zazione del Santo e lo rappresenta figlio Angelo, egli pure pittore e inginocchiato di fronte alla Madon- decoratore. na col Bambino Gesù, fra gruppi di Quanto al Convento, le trasfor- angeli. Il quadro è particolarmente mazioni e gli usi diversi ai quali è servito rendono diffici- le seguirne lo sviluppo. Certa- mente la parte più antica è il porticato del chiostro, con i suoi pilastri in pietra e capitelli di tipo romanico; ma da tempo gli intercolumni sono stati chiusi con pareti sfinestrate ed oggi al posto del porticato vi sono aule scolastiche. Il grosso della costruzione si presenta come fabbricato secentesco, con un grande corridoio coper- to a volta e stanze di uso diver- so ai lati. In una di queste un 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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interessante piccolo affresco, sette- ta nell’800. La facciata su piazza centesco, è una veduta di Silvano San Domenico è molto semplice ed d'Orba con il possente castello è caratterizzata dai balconcini in Botta-Adorno ed i resti, a quel pietra con balaustre in ferro battuto tempo ancora cospicui, del vecchio settecentesche, simili a quelle castello già degli Zucca. coeve del Palazzo Scassi - Buffa di Piazza Mazzini. La facciata verso PALAZZO MIROLI via San Paolo ripete lo schema Il palazzo, sito a mezzogiorno della precedente, ma senza balcon- di piazza San Domenico, venne cini; quella interna è disadorna e costruito, probabilmente, sul finire attualmente degradata. Il cornicio- del ‘500, almeno nella parte pro- ne a sguscio ripete il tipo già in uso spiciente l'attuale via San Paolo, a nelle costruzioni del '600 di stile giudicare dall'esame delle muratu- genovese. re, pilastri e volte delle cantine che Anche se non si sa da chi sia fiancheggiano la via, lungo la stra- stato fatto costruire, il palazzo è da pubblica che da Porta Genovese stato a lungo di proprietà della conduceva all'Ospedale di San- Famiglia Miroli, appartenente al t'Antonio abate e quindi aveva ceto dirigente cittadino. preso nome di «Contrada di San- Ambrogio Pesce ricorda nei suoi t'Antonio». scritti che un Giovan Tomaso Mi - Il palazzo è formato da due lati roli, comandante delle truppe ge- che si uniscono ad angolo retto: novesi, nel 1672 «si distinse in di- uno lungo la via pubblica ed uno fesa della patria dalla parte di Ova- lungo la piazza. La costruzione, da». come si presenta oggi, pare risalire Nel 1798 fu sede della Municipa- al '700, forse inglobando e ristrut- lità ovadese come risulta da un ver- turando parti più antiche, salvo bale della stessa: «L'anno milleot- l'ala interna terminante con un log- tocento 1800 primo Aprile, giorno giato sottotetto, che è stata aggiun- di Martedì, alla mattina, nel locale 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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In basso, il palazzo cinquecentesco della Civica Scuola di Musica Antonio Rebora. A lato, la Primavera circondata da ghirlande di fiori, sovra porta, Palazzo della Scuola di Musica.

delle sedute della Municipalità PALAZZO MAINERI-ROSSI d'Ovada posto sul piazzale detto di Il palazzo, attuale sede della S. Domenico, al primo piano in Scuola di Musica Antonio Rebo- ascendere verso detta Piazza, ed in ra, risale alla fine del Cinquecento. vicinanza della Chiesa di Nostra L’edificio è notevole, oltre che Signora delle Grazie, nella casa per la sua età, anche per le sempli- del cittadino Giuseppe Maria Mi - ci linee architettoniche tipiche del roli». suo tempo e per le caratteristiche Ricordiamo ancora come nel degli interni. É composto da piano secolo scorso, a partire dal 1861, il terreno, piano nobile, secondo palazzo ospitasse la sede del piano e sottotetti. Il piano terreno è «Gabinetto di Lettura», il circolo coperto a volte e così pure il piano che accoglieva i notabili locali e ai nobile, che le ha quasi tutte decora- cui tavoli verdi le dicerie di paese te ad affresco. Vi è un primo atrio, parlano di patrimoni fatti e perduti nel quale si apre l'ingresso alla in una sola notte. Cappella, e dà accesso ad una salet- Oggi, in Ovada, la Famiglia Mi- ta ed a un secondo atrio, in prose- ro li non è più presente. cuzione del primo, che è abbellito L’itinerario prosegue e dopo aver da una colonna in pietra viva al percorso un centinaio di metri centro delle quattro volte. Da que- lungo la via si giunge alla sede st’ultimo si può passare o alla scala della Scuola di Musica. per i piani superiori, o all'apparta- mento sito a piano terreno verso tramontana, o al giardino verso mezzogiorno (oggi giardino aperto al pubblico, attrezzato per concerti all’aperto in estate). Al piano nobile le varie camere o salotti sono poste attorno al grande salone coperto a volta molto alta, dal quale un tempo si passava alla scala per il piano superiore, i sotto- tetti e le stanze della servitù. Le facciate sono rimaste come erano originariamente, cioè molto sem- plici, in intonaco grigio, con il cor- nicione a sguscio tipico delle 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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costruzioni del genovesato. Il por- sa famiglia Rossi (in latino, negli tone ha stipiti e architrave in pietra atti notarili e di chiesa, De Rubeis), e, sopra il portoncino esterno della stabilitasi in Ovada e proveniente cappella, un affresco racchiuso in da Genova. E' a tale Famiglia, con cornice ovale che rappresenta San tutta probabilità, che si deve la Francesco da Paola, il Santo pro- costruzione della Cappella intitola- tettore dei naviganti, venerato in ta a San Francesco da Paola, che special modo a Napoli, che la fami- venne edificata nel secondo quarto glia Rossi evidentemente aveva del Settecento. preso, come un tempo usava, a pro- Un Rossi, aperto ai venti demo- prio protettore. cratici spiranti dalla Francia a fine La prima notizia certa della esi- Settecento, fondò nel palazzo un stenza del palazzo risale al 25 mag- club giacobino, i cui membri usci- gio 1568, data indicata nel testa- rono allo scoperto durante il carne- mento di Giorgio Maineri, il quale vale del 1797 dando vita ad una sfi- lasciava in eredità al proprio figlio lata di carri allegorici, addobbati secondogenito una cospicua con coccarde e statue di cartapesta, somma per portare a termine il allo scopo di propagandare anche palazzo che andava ultimandosi a in Ovada l'ideale repubblicano lato dell’antica contrada francese. Questo atteggiamento S.Antonio. della famiglia fece sì che alcuni La nobile Famiglia Maineri era suoi membri avessero durante il fra le più agiate del borgo e vi pos- periodo napoleonico importanti sedeva case e terreni. incarichi politici e amministrativi, All'inizio del Settecento il palaz- come nel caso di Giovanni Nepo- zo passò in proprietà della facolto- muceno Rossi, che fu nominato 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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A lato, Bacco e Cerere, affresco di Lorenzo De Ferrari, atrio del Palazzo della Scuola di Musica. In basso, Palazzo Maineri-Rossi, cappella di S. Francesco da Paola, all’altare pala omonima.

La quasi totalità di questi beni fu in vari tempi trasferita o venduta o comunque dispersa. Sono rimasti nel posto originario solo alcuni quadri della Cappella, e precisa- mente la pala d'altare raffigurante San Francesco da Paola, olio su tela, con sagoma e cornice sette- centesca, l'ovale raffigurante San Giuseppe Calasanzio e i due quadri con le teste dei Santi Pietro e Giu- seppe, in ricche cornici dorate, sulle due porticine ai lati dell'altare verso la sacrestia. Restano inoltre un affresco nella parete del pianerottolo all'inizio della scala, raffigurante Bacco e Cerere* a grandezza naturale, pur- troppo guastato dall'umidità nella parte inferiore, ed un altro affresco Ministro di Polizia della Repubbli- nella parete in cima alla scala. Que- ca Democratica Ligure. sto è stato in parte distrutto per Nei primi decenni dell’Ottocento l’apertura di una porta verso la esistevano nelle sale del palazzo saletta retrostante; restano sola- quadri e arredi di pregio, come ci è mente il busto confermato da un elenco del 26 e il viso di agosto 1835: «due ritratti del Wan- donna a gran- dik (sic), un Adamo ed Eva nel dezza naturale, Paradiso in atto di porgere il frutto senza partico- al marito, di Valerio Castelli, e una lari attributi Cleopatra di Domenico Fiasella, per darle un detto il Sarzana, disegnato e colo- nome. rito stupendamente. Degno di Questi affre- menzione un quadro della Carità schi, che risal- del Cappuccino Genovese ed un gono al primo Cristo in Avorio del celebre Bisso- Settecento, ni». sono del pitto- 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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A lato, l'antica chiesa di Sant'Antonio Abate, oggi Museo Giulio Maini.

re genovese Lorenzo De Ferrari (Ge n ova 1680 - 1744). Il palazzo è diventato proprietà del Comune di Ovada nel 1933 per donazione del comm. Emilio Re- bora. In seguito la storia del palaz- zo ricalca fedelmente quella della Scuola di Musica intitolata ad An - tonio Rebora (Ovada, 1815-1861), musicista e poeta risorgimentale, e te al di fuori delle mura in quanto continua le tradizioni musicali presunti portatori di malattie epide- della So cietà Filarmonica Ovadese miche, allora molto diffuse; perché nata nei primi decenni dell'Otto- gli animali stessi potevano essere cento. affetti da morbi e contaminare Si riprende la via e, percorsi quelli del borgo ed infine a salva- pochi passi, dopo aver attraversato guardia della pubblica quiete e si - Via Torino, si prosegue in Via San- curezza, presumendo nei forestieri t’Antonio. casuali degli eventuali perturbatori La via prende il nome dall'antica dell'ordine pubblico, per cui era be- chiesa intitolata al Santo a cui con- ne tenerli a debita distanza». duce. Nel Trecento le attuali vie S. Il tratto dalla Platea Communis Paolo e S. Antonio costituivano la (P.zza Mazzini) a S. Antonium ad direttrice che, uscendo dal Borgo mercatum era percorso, sotto fusti- per la Porta Genovese, conduceva gazione, dai rei di furto che non alla piccola chiesa di S. Antonio avevano restituito il maltolto; per Abate ed al vicino Ospizio destina- sottrazioni di grande entità il tragit- to ai pellegrini. La definizione S. to veniva allungato fino alla chiesa Antonium ad mercatum, che si della Trinità, detta anche della Mi- riscontra negli Statuti ovadesi del sericordia e di S. Bartolomeo (de- 1327 riferita alla località, indica molita nel 1961), che si trovava a che in questa zona si svolgeva il circa 200 metri da quella di S. mercato “grosso”, ovvero quello Antonio. del bestiame, la cui ubicazione fuori dell’abitato aveva la sua giu- CHIESA DI S. ANTONIO ABATE stificazione in motivi di carattere La Chiesa intitolata al santo pa - sanitario e veterinario: «perché in trono degli animali, al quale per quei tempi si cercava di tenere i secoli gli Ovadesi tributarono un forestieri occasionali possibilmen- culto particolare, fu edificata agli 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

86 OVADA A lato, giovani visitatori al Museo Maini. In basso, la Calappilia maini.

da Giulio Maini, un autodidatta che aveva finito per di ventare un’autorità in materia. A testimoniare l'importanza, la bellezza ed il valore del museo ovadese sono inizi del XIV secolo ed ampliata i reperti stessi: oggi più di nel Seicento. La costruzione, di ti - 3700. Il materiale è suddiviso in po romanico, presenta un portale in quattro sezioni: Paleontologia, Mi - pietra (1609), opera di Giovanni ne ralogia., Petrografia e Malacolo- Antonio Gentile, e belle finestre gia. Quest'ultima sezione è nata nel lunettate ed ornate di colonnine in 1988 ad opera dell'Ingegner Sergio pietra con capitelli. L’edificio, di Raimondi. proprietà comunale, ha subito pe- La sezione paleontologica è santi rimaneggiamenti essendo im - senza dubbio la più importante. piegato, sino a pochi anni fa, come Seguendo il cammino geocronolo- locale del carcere del mandamento. gico si passa, infatti, dai più antichi Ora è destinato ad ospitare: reperti quali le felci del Carbonife- ro del Monte Pisano e le trilobiti IL CIVICO MUSEO NATURA- del Cambriano spagnolo ai crosta- LISTICO “GIULIO MAINI” cei giurassici di Osteno (Co), dalle Il Museo Naturalistico nasce ammoniti, presenti in varie forme dalla donazione fatta alla Città dei rappresentative del la loro enorme reperti di paleontologia, mineralo- evoluzione, ai rettili quali il Pachy- gia e petrografia collezionati in più pleurosaurus edwarsi di Besano, di vent'anni di ricerca appassionata dai pesci ossei del Brasile agli insetti ed ai mammiferi. Sempre nella sezione paleonto- logica, sono di enorme valore i reperti venuti alla luce ad Ovada e nei paesi limitrofi, che ci permetto- no di comprendere meglio, non solo l'evoluzione della vita sul nostro pianeta, ma anche le vicissi- tudini cui è andata soggetta la nostra zona nell’arco di tempo che 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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A lato, S. Antonio abate, altorilievo di Antonio Brilla, timpano della facciata dell’ospedale omonimo In basso, sezione dell'Ospedale di S. Antonio tratta dal progetto originale dell'Antonelli.

va da 38/40 milioni di anni fa ad oceanici di oggi. circa 200 Tra il materiale locale sono da specie diver- notare i crostacei, studiati dal Prof. se, tra cui A. Allasinaz dell’Università di To- gasteropodi, rino, comprendenti, tra l'altro, una bivalvi, sca- specie nuova, la Calappilia Mainii, fopodi e il cui nome è un giusto omaggio al monoplacofori. fondatore del museo ovadese. Non manca, infine, un settore Nella sezione mineralogica si legato alla presenza dell’oro, co- segnalano, tra i minerali locali, i mune nelle acque dei fiumi dell’O- quarzi di Grognardo, le calciti di vadese. In una bacheca troviamo Morbello, la pirite del torrente una varia campionatura di pepite e Piota e la magnetite di Costa. Tra i polveri d’oro, e accanto minerali vari destano interesse: il un’appropriata esposizione dell'at- cinabro (da cui si estrae il mercu- trezzatura necessaria per la ricerca rio), i rubini, gli zaffiri, i topazi e in sito fluviale. altre pietre dure. La petrografia, sebbene non L’OSPEDALE SANT’ANTONIO molto vasta, offre una visione chia- Di fronte alla chiesa sorgeva ra delle suddivisioni litologiche: le l'Ospedale di S. Antonio, dove in rocce sedimentarie, eruttive, meta- antico esisteva la “Casa dei pelle- morfiche sono infatti rappresentate grini”, una specie di capannone de- da campioni di selce, paesina, ala- sti nato ad ospitare i viandanti in bastro e ardesia la prime; da lava, transito per la città. La sua fabbrica pomice, ossidiana, graniti, porfidi e fu voluta dalla Comunità ovadese dioriti le seconde; da gneis, serpen- che ottenne, nel 1444, dal Vescovo tini e granatiti le ultime. di Acqui, Bonifacio Sigismondi, le Infine, la sezione malacologica opportune autorizzazioni. espone molluschi mediterranei ed Il desiderio della popolazione si 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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state del 1867. Si tratta di un edificio di stile neoclassico, con la parte centrale della fac- ciata sormontata da un timpano. Il complesso attuale, ri sul tato di ulteriori trasfor- mazioni pur mantenendo la compì in breve anche grazie alla linea tracciata dall'Antonelli, mu nificenza degli Spinola, all'epo- ha cessato di funzionare come ca Signori di Ovada, che concorse- ospedale nel 1990, in concomitan- ro alla fabbrica con denaro, terreni za con l'apertura del nuovo nosoco- e materiali. Nel 1548, in seguito al mio di via Ruffini, e ospita ora ricorso dei cittadini ovadesi, Papa diversi servizi sanitari, una resi- Paolo III eresse l'Ospizio in Ente denza per anziani e gli uffici del Morale, sottraendolo alle ingerenze Consorzio Socio-assistenziale del- ecclesiastiche ed affidandolo al - l’Ovadese. l’am ministrazione di “Protettori” LA SOCIETÀ OPERAIA nominati dal popolo. Da quel DI MUTUO SOCCORSO momento, e per più di due secoli, Quasi di fronte alla Chiesa di l'Ospizio funzionò da vero ospeda- Sant’Antonio abate è la sede della le, con un chirurgo, vari assistenti e Societ à Operaia di Mutuo Soc- un cappellano. corso, fondata nel 1870, soppressa Nel 1842 l'Amministrazione nel 1926 e ricostituita il 31 maggio deliberò la costruzione di un nuovo 1945. Nel secondo Ottocento, sotto Ospedale, di maggiori dimensioni la spinta delle idee di Giuseppe e più adeguato alle accresciute esi- Mazzini, il quale, fin dal 1842, genze della città. Con il concorso aveva caldeggiato un'associazione materiale e finanziario di tutta la nazionale degli operai per un «can- popolazione, su progetto disegnato giamento radicale nell'organizza- gratuitamente dall'architetto nova- zione della società», si costituiro- rese Alessandro Antonelli, no, un po' dovunque, le Società di s'intraprese, a circa un centinaio di Mutuo Soccorso aventi lo scopo di metri di distanza, fra l’attuale Via provvedere ai bisogni dei soci, in XXV Aprile e Via Cavour, la nuova caso di vecchiaia, malattia o disoc- costruzione, che, interrotta per cupazione, mediante la ridistribu- mancanza di fondi dal 1845 al zione dei fondi cumulati attraverso 1860, poté essere ultimata nell'e- contribuzioni periodiche. 66-89:Guida di Ovada n. 5 Contrada S. Antonio 3 maggio----.qxd 10-06-2010 10:19 Pagina www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, il Palazzo della SOMS edificato dai Soci nel 1896. In basso, stendardo della associazio- ne voluta da Don Tito Borgatta (1870)

Fu nel 1869 che in Ovada un alle posi zioni della Patriottica, con gruppo di operai canapini prese la quale il 3 dicembre 1893 giunse 1'iniziativa di costituire un tale alla fusione. Sorse così l’Unione sodalizio. Mancando però di una Operaia Ovadese di Mutuo Soccor- mente direttiva, essi offersero la so, costituita in Ente Morale il 18 presidenza della costituenda Società aprile 1894 e più tardi ribattezzata ad emerite personalità ovadesi, ma con l'attuale de no minazione. senza successo. Finalmente Don La prima vera sede dell'associa- Tito Borgatta (Ovada, 1808 - zione fu un edificio di via S. Anto- 1890), al qua le in ultimo si era no nio, costruito nel 1896 (con i fondi rivolti i responsabili del gruppo, ac - raccolti attraverso una sottoscrizio- cettò l'incarico. ne popolare) sull'area ove prima era Costituita la prima ammi ni - il deposito degli omnibus della ditta strazione, il presidente propose di Ferrari. Soppressa nel 1926 dal regi- porre la società sotto il patronato me fascista, venne ricostituita al ter- della Madonna della Misericordia e mine del secondo conflitto mondia- di San Paolo della Croce; ma la le nella vecchia sede, che nel 1964 mozione non incontrò l’unanimità fu sottoposta a lavori di ristruttura- dei consensi ed un gruppo di libera- zione ed ampliamento. Conserva li dissidenti si staccò dal sodalizio tuttavia al primo piano un ampio per fondare una associazione laica. salone destinato inizialmente al Nascevano così, ballo, risalente ai nel 1870 la Società primi del Novecen- Operaia di Mutuo to, con soffitto in Soccorso, di legno. In legno è tendenza cle ricale e pure l’elegante bal- a conduzione conata sorretta da autocratica, e due esili co lonne, che anni dopo la Patriot- so vrasta parte della tica, di ispirazione sala. mazziniana, sotto la L’associazione pre s idenza di Ni colò svolge ancor oggi Torrielli. un’intensa attività Dopo qualche soprattutto nel tempo, però, ri for - settore del tempo li - mato lo statuto in bero, ma mantiene senso liberale, il una forte connota- sodalizio si av vicinò zione sociale. 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:24 Pagina 90 www.accademiaurbense.it 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:24 Pagina 91 www.accademiaurbense.it

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LA CITTÀ NUOVA PALAZZO COMUNALE, SCUOLE ELEMENTARI, TEATRO COMUNALE, SCUOLA MEDIA, SANTUARIO DI S. PAOLO, VILLA SCHELLA, COSTA, GRILLANO, IL GEIRINO, IL POLO SCOLASTICO SUPERIORE Fu nella seconda metà dell’Ot- ste novità e proporsi di collegare tocento, sotto la spinta demografi- P.zza Castello con la nuova stazio- ca - la popolazione ovadese passò ne. Nascevano così C.so Saracco e dai 6.678 abitanti che aveva nel Via Lung’Orba Mazzini, che rea- 1861, al momento dell’unità lizzavano una prima circonvalla- d’Italia, ai 9.946 dei primi del zione ad ovest dell’abitato, e C.so Novecento, con un incremento per- Italia (allora intitolato a Re Umber- centuale del 52,5 % -, che la città to I) quale primo tratto di una ana- pensò di dotarsi di un “Piano di loga circonvallazione est, come poi ampliamento”. Il primo, firmato è stato con Via Cavour e Via Gram- dall’Ing. Pesci, risale al 1878 e pre- sci. vedeva l’apertura di Via Torino, Nel 1907 la ferrovia Ovada- congiungente Via Sant’Antonio Alessandria, con la Stazione di alla P.zza della Fiera (attuale P.zza Ovada-Nord, fissava definitiva- XX Settembre), e individuava mente i confini entro i quali si come zone di espansione: la strada sarebbe realizzata l’espansione per Molare sino alla Trapesa e la zona compresa fra via Torino e l’odierna Via Cavour, delimitata da Corso Regina Margherita (oggi C.so Della Libertà) e Via Sant’Antonio. Ma erano passati pochi anni e già tutto veniva rimesso in discussione per l’arrivo ad Ovada della ferrovia, le cui stazioni localizzate in zone decentrate ponevano diversi pro- blemi. Della tranvia Ovada-Novi (1881) abbiamo già detto, ma un decennio non era ancora trascor- so che iniziavano i lavori della Genova-Ovada-Acqui-Asti che prevedevano una stazione in località San Gaudenzio. Il nuovo piano dovette tener conto di que-

Nella pag. a lato, Sopra, Via Torino, sullo sfondo Pa - Corso della Libertà. lazzo Delfino in una foto di inizi ‘900 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 92 www.accademiaurbense.it

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In basso, Palazzo Delfino oggi sede Nella pag. a lato, l’Autunno, affresco dell’Amministrazione Civica della della Sala delle Quattro Stagioni di Città. Palazzo Delfino

urbanistica cittadina per quasi un te costruzione di stile genovese, di secolo. tre piani fuori terra. Queste zone di ampliamento L'immobile non venne costruito sono state dapprima occupate da per essere adibito ad uffici pubblici ville e villette, che hanno via via, e la sua struttura originaria lo evi- soprattutto nel secondo dopoguer- denzia chiaramente. Gli angoli ra, fatto posto alle attuali costruzio- sud-ovest e nord-est del primo ni, che, in generale, non rivestono piano erano destinati a loggiato, particolare interesse dal punto di mentre al secondo piano la superfi- vista architettonico e hanno poca cie di calpestio soprastante il log- storia alle spalle, tuttavia alcune giato era adibita a terrazzo. La tinta vanno segnalate per il loro ruolo era giallo ocra con bordature e pubblico. lesene bianche. Lo fece costruire il Sig. Bada- PALAZZO DELFINO racco, titolare di una banca privata. Posto a metà di Via Torino, Il proprietario intendeva adibire il angolo Via D. Buffa, Palazzo Del- primo ed il secondo piano dell'im- fino, sede dell’Amministrazione mobile a dimora di famiglia, men- Comunale di Ovada, è una elegan- tre al piano terreno sarebbero stati 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 93 www.accademiaurbense.it

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ospitati gli uffici della banca. LE SCUOLE ELEMENTARI I lavori di ultimazione del L’edificio delle Scuole elemen- palazzo si compirono nel 1890. tari di Via Fiume, oggi intitolate a Pochi anni dopo, a seguito di un Padre Andrea Damilano, che per dissesto finanziario, la banca venne anni le resse in qualità di Direttore rilevata dalla famiglia Delfino che, didattico, venne inaugurato nel nel 1902, acquistò anche il palazzo 1929. per il prezzo di lire 60.000. Alcuni La costruzione rappresentava il lavori di finitura che erano ancora punto d’arrivo di cinquant’anni di da eseguire vennero affidati al pit- progetti dell’Amministrazione tore Guglielmini; suoi sono gli Comunale che solo nel nuovo affreschi dell'atrio, del primo piano clima politico, che riservava, per e della scala, che ancor oggi evi- motivi propagandistici, ai giovani denziano la sua bravura. In partico- particolari attenzioni, aveva trova- lare si segnala la decorazione della to le energie per superare le diffi- Sala delle quattro stagioni, oggi coltà che sempre si erano frapposte sala della Giunta comunale. alla realizzazione. Le aule ampie Nel 1924, l'amministrazione ed illuminate da alti finestroni e il comunale, presieduta dall'allora riscaldamento centrale rispondeva- Sindaco Ing. Giacinto Maria Soldi, no pienamente ai criteri igienici più acquistò il palazzo per l'importo di avvertiti del momento, la presenza lire 360.000. Dopo vari rimaneg- di aule speciali per le scienze e la giamenti (vennero eliminati i due geografia e, al piano seminterrato, loggiati del primo piano, trasfor- della palestra e delle cucine per la mati in locali per uffici) nell'immo- refezione scolastica noché un bile si insediarono gli uffici comu- ampio cortile per la ricreazione e la nali e la Pretura. ginnastica nella buona stagione la 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 94 www.accademiaurbense.it

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A lato, l’edificio delle Scuole Ele- mentari P. Andrea Damilano in basso, l’interno del Teatro Co - munale durante una rappresenta- zione Nella pag a lato, il giardino anti- stante le Scuole Medie S. Pertini

IL TEATRO COMUNALE “LUX” Di fronte alle scuole ele- mentari, prospettante su Corso Regina Margherita (oggi mettevano in linea con i più moder- Corso della Libertà), avrebbe ni criteri educativi. dovuto nascere un imponente Dal punto di vista architettonico palazzo destinato a Casa del si tratta di un edificio a due piani Fascio. L’edifico oltre agli uffici rialzati, disposto sui tre lati di un politici e alle sale di riunione era rettangolo, la cui facciata principa- destinato ad ospitare anche un le occupa il lato maggiore, che pro- cinema-teatro dell’Opera Naziona- spetta su Piazza Martiri della Bene- le dei Dopolavori ed altre istituzio- dicta occupandone un intero lato. ni del regime. Fortunatamente, in Il prevalere della dimensione sede realizzativa, la Casa del orizzontale, unita alla sobrietà Fascio (oggi Caserma della Guar- delle linee, conferisce all’edificio, dia di Finanza) venne separata dal che domina la piazza, un senso di cinema-teatro che, denominato imponenza e di austerità che ben si “Lux”, venne inaugurato nel 1933 attagliava alla funzione alla quale dal grande Ermete Zacconi con la era destinato. commedia Il Cardinal Lambertini. 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 95 www.accademiaurbense.it

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Per ricordare l’evento venne appo- venne inaugurato nel 1964 e segnò sta una lapide, poi andata perduta. una tappa importante per la città, Con Zacconi calcarono la scena che si avviava così a soddisfare i ovadese Nino Besozzi, Emma suoi bisogni culturali. Negli anni Grammatica e altre celebrità. seguenti, grazie anche allo stimolo Notiamo che la sua facciata, pur- esercitato dall’Accademia Urben- troppo, non riuscì a sfuggire ai se, che lo aveva inserito fra le fina- canoni architettonici degli emuli lità del proprio statuto, sarebbe del Piacentini, e nacque tristemen- nata la Biblioteca Civica, poi inti- te brutta, né si può affermare che tolata ai Coniugi Ighina, e succes- gli interventi successivi l’abbiano sivamente sarebbe stato istituito il migliorata. Oggi, dopo lunghe Liceo Scientifico oggi intitolato al vicissitudini, quest’edificio è filosofo francese “Blaise Pascal”, diventato proprietà della Ammini- l’Istituto Tecnico Industriale strazione comunale. “Carlo Barletti” e successivamente l’Istituto Tecnico Commerciale. LA SCUOLA MEDIA SANDRO PERTINI L’educazione professionale già Sullo stesso corso, cinquanta all’inizio degli anni ‘50 aveva tro- metri dopo il Teatro Comunale, si vato, la sua sede grazie all’impe- incontrano le aiole e la fontana di gno del Parroco Don Fiorello P.zza Martiri della Libertà, anti- Cavanna, che aveva promosso la stante l’edificio delle Scuole nascita del Centro educativo “Ora- Medie, oggi intitolate a Sandro torio votivo”. In quelle aule e in Pertini. L’edificio, piastrellato di quelle officine gli operai e gli arti- maiolica verde scura e chiara, giani, che negli anni successivi 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 96 www.accademiaurbense.it

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A lato, il santuario di S. Paolo della Croce. In basso a sinistra la sta- tua bronzea dei fratelli Daneo; a lato la chieset- ta di San Gaudenzio

tempio si eleva con linea ardita e slanciata sulla struttura portante dell’abside a simboleg- giare l'elevazione spiri- tuale dell'uomo attra- verso la fede.

resero possibile l’espansione indu- striale della città, ricevettero LA CHIESETTA DI un’istruzione adeguata. SAN GAUDENZIO All’inizio di via Molare si IL SANTUARIO DI SAN PAOLO incontra la chiesetta di San Gau- Al n. 68 di Corso Italia è la nuova denzio (che vi sia passato - e ne Chiesa di San Paolo della Croce, abbia avuto a suo ricordo il nome - progettata dal Padre Passionista il Santo Vescovo del IV secolo?), Ottaviano D'Egidio in collabora- secondo la tradizione, fu la prima zione con gli architetti Triolo e Di chiesa cristiana della zona ed ebbe Battista; impostata, con la posa funzioni plebane. È posta al bivio della prima pietra, il 27 ottobre fra la vecchia mulattiera per Geno- 1984 su un terreno donato dalla va e la strada per il guado di Mola- famiglia Roggero, fu compiuta re. Si dice che Sant'Ambrogio nelle parti murarie (grazie anche al Vescovo di Milano diretto a Geno- concorso volontario della comunità va, che era allora sotto la sua giuri- ed alle sovvenzioni di alcune ban- sdizione, vi officiasse e predicasse. che locali) circa tre anni dopo e È certo che a lato della chiesa vi era benedetta il 26 settembre 1987. Il il più antico Cimitero di Ovada in terra consacrata. Quando gli Ova- desi costruirono una chiesa fra le mura del borgo, San Gaudenzio perse il suo ruolo e si ridusse a cappella, subendo nel corso dei secoli l’insulto del tempo. Divenu- ta una costruzione pericolante, solo nel 1704 il parroco di allora, Don Giovanni Benso, la fece restaurare per essere nuovamente officiata. 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 97 www.accademiaurbense.it

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A lato, un magnifico cedro del Libano di Villa Schella In basso putto in bronzo di Villa Schella, copia fedele di quello esistente nel Castello di Wilanow, in Polonia

VILLA SCHELLA Vicino alla chiesetta si aprono i cancelli di Villa Schella. Nel parco si trovano carpini cedri deodara e del Libano, un rigoglioso cipresso calvo e ippoca- stani, pianta che ha sempre goduto di molto favore per il suo fiore pri- maverile e per i colori che assume durante l’Autunno. Vicino all’edi- ficio si segnala una fontana sovra- stata da un putto in bronzo con la coda di sirena, copia fedele di quel- lo esistente nel castello di Wilanow in Polonia.

LA LERCARA A circa 2 Km da Ovada sulla stra- da per Novi, sulla destra, si diparte la strada che conduce alla Lercara, già residenza estiva dell'omonima famiglia patrizia genovese. L’edificio fu destinato ad Ospizio per i poveri vecchi del circondario, con testamento del 1872, da Batti- na Franzoni Lercaro Nossardi, suc- cedutane nel possesso alla madre Giovanna Imperiale Lercaro sposa- ta a Matteo Franzoni. Al secente- sco palazzo, costruito su una colli- na sovrastante la riva destra del- l'Orba e sormontato da un torrione più antico, furono accorpati nel tempo altri fabbricati per dare spa- zio all'azienda agricola ivi impian- tata. L’edificio principale, struttu- rato in un corpo centrale e due ali ad esso raccordate (di cui quella destra comprende la Cappella), 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 98 www.accademiaurbense.it

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presenta le caratteristiche di villa 300 ai giorni nostri, senza tuttavia fortificata: alla tipologia della villa perdere spirito di intraprendenza e vanno ascritti l'ottocentesco scalo- di iniziativa in campo culturale e ne d'ingresso, le fronti intonacate sociale. con accenni di decorazione e Il paese vanta un'antica religio- l'ampio salone centrale, mentre a sità, che ha lasciato testimonianze quella del fortilizio, oltre la torre nelle numerose chiese: Parrocchia cinquecentesca, vanno attribuite le N.S. della Neve, nei primi del '900 torri minori agli angoli del palazzo. rifatta su antica chiesa, Oratorio Purtroppo oggi la costruzione versa di San Fermo del sec. XVII, Cap- in un grave stato di degrado. pella campestre di San Gottardo e Biagio dei primi anni del COSTA (FRAZIONE DI OVADA sec.XVIII, costruita per volontà del Situata a due chilometri da parroco Don Antonio Barletto, Ovada, su una delle antiche strade Cappella montana di Santa che collegavano la cittadina a Lucia (sec. XVIII) protettrice della Genova, ed estesa a ridosso del- vista, Cappella di San Rocco del l'Appennino ligure-piemontese ad sec.XVII (sorta probabilmente sul altitudine variabile da 300 a 736 m. luogo di un antico lazzaretto). sul livello del mare, vanta tradizio- Altre testimonianze sono alcune ni gloriose di Magnifica Comunità cappellette che dovevano offrire autonoma dal 1687 fino al periodo riparo ai viandanti e ai passeggeri: napoleonico; dal lontano 1644 è Cappella di Selvanesco, situata in comunità parrocchiale, dedicata a ottimo punto panoramico con vista Nostra Signora della Neve. Costa verso Ovada, Cappella dei Pòliti, ha visto ridurre i suoi abitanti da Cappella di Siensi appena fuori del 720 dell’inizio del secolo a circa Centro abitato, Cappella della 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 99 www.accademiaurbense.it

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Nella pag. a lato, l’edificio di Villa la In basso, panorama della Frazione Lercara dai tratti castellani Costa con l’imponente cupola della Parrocchiale

Salve, in mezzo ai boschi a circa e dal famoso scultore savonese quattro chilometri dal paese, Cap- "Brìlla", altre sono in terra cotta, pella del Lantermo. altre ancora in legno; la bottega dei Tra le opere d'arte meritano ciabattini risale al 1899, il labora- menzione: nella Chiesa Parrocchia- torio dei falegnami è del 1903. Il le un Cristo di pregevole fattura, movimento, realizzato nel 1935, è ma di autore sconosciuto, e la sta- ancora funzionante. Il fondale è tua lignea della Madonna della recente opera del pittore ovadese Neve, opera dello scultore genove- Franco Resecco. se Angelo Marcenaro, accolta a Nei boschi di castagni e di rove- Costa in pompa magna il 5 agosto rella e nelle pinete sovrastanti il 1882; nella Cappella di san Rocco paese, si snodano splendidi sentieri un crocefisso ligneo opera dello per passeggiate e per gli sportivi è scultore Filippo Bausola stato allestito dalla Provincia di Dal 1898 tutti gli anni, nel Alessandria un percorso attrezzato periodo natalizio, nella Chiesetta di di circa due chilometri. San Rocco, si allestisce un prege- Conosciute e molto frequentate vole presepe meccanico. Alcune le fonti di Requagliolo e di Santa statue sono state modellate con Lucia, la cui acqua freschissima, terra cruda della Caiella da Don secondo la tradizione, è medica- Vincenzo Grillo, da G.B. Barisione mentosa e giova alla vista. 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 100 www.accademiaurbense.it

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IL GEIRINO GRILLANO Uscendo da Ovada dalla parte Proseguendo sulla stessa strada, del nuovo Ospedale in direzione di inerpicandosi lungo un percorso Grillano e Cremolino, superata fiancheggiato da vigne, si raggiun- l’Orba subito dopo il Ponte di S. ge la frazione Grillano, una locali- Paolo, si incontra a sinistra il com- tà che piò vantare un’associazione plesso Polisportivo del Geirino l’Unione Sportiva Grillano, che costituito da un campo da calcio nata nel 1979, in memoria di P. Tar- circondato da una pista di atletica a cisio Boccaccio, ha al suo attivo 6 corsie con tribuna coperta della diverse manifestazioni di successo capienza di 2500 spettatori, che sia nel settore ciclistico sia in ospita al suo interno gli ampi spo- campo tamburellistico, ricordiamo gliatoi con docce e sauna, a cui si il Torneo dei Castelli, che ogni affianca un pa lazzetto dello sport anno mette a confronto le migliori utilizzato per incontri di basket e squadre. Negli ultimi anni a queste pallavolo con una capienza di circa iniziative se ne sono aggiunte altre 800 spettatori. di carattere culturale con mostre di Completano la mo derna struttu- pittura e premi letterari. ra realizzata in legno lamellare campi da pallone da allenamento, IL POLO SCOLASTICO SUPERIORE campi da tennis coperti a cui si è Ubicato in via Voltri, la strada che aggiunta ultimamente una struttura uscendo da Ovada porta all’Auto- ricettiva, l’Hotellerie, dotata di 19 strada, sorge l’Istituto scolastico camere, può ospitare in un am- “Carlo Barletti” che raggruppa le biente moderno e confortevole scuole medie superiori della città: grup pi di sportivi e visitatori. il Liceo ‘Pascal’, l’Istituto Tecnico 90-101:Guida di Ovada n. 6 La Nuova Citta? 4 maggio.qxd 10-06-2010 10:25 Pagina 101 www.accademiaurbense.it

OVADA 101 Nella pag. a lato, la tribuna coperta del campo del Geirino A lato, scorcio di Grillano In basso gli edifici del Polo Scolasti- co Superiore “Carlo Barletti”

Industriale ‘C. Barletti’e l’I.T.C. ‘L. da Vinci’. Il complesso, che è in fase di completamento, per le nuo- ve concezioni che propone, costi- tuirà un modello per le future rea- lizzazioni della Provincia. Proseguendo sulla statale del tra il Monferrato Story Park. Uno Turchino a circa 10 Km, ai confini spazio verde attrezzato, al cui inter - con la Liguria segnaliamo la Fra- no attraverso alcuni percorsi dotati zione di Gnocchetto. Un tempo di un apposita cartellonistica sono sede di un’attiva manifattura per la illustrate le vicende fra storia e filatura del cotone è oggi sede di mito di Aleramo, il fondatore del villeggiatura. A nord della città Marchesato del Monferrato, la sto- dalla provinciale per Alessandria si ria del Monferrato e alcune leggen- diparte la strada che porta alla Fra- de di cui è ricco il suo territorio. La zione S. Lorenzo, famosa per i presenza di animatori, che rico- suoi vigneti e per il vino che vi si struiranno le atmosfere della corte produce, luogo natale di Madre medievale coi trovatori, i Maria Teresa Camera, fondatrice saltimbanchi, gli armigeri, i ca va - delle suore della Pietà lieri e le da me farà rivivere ai vi - sitatori quelle storie ormai lontane, ALTO MONFERRATO STORY PARK creando mo menti di svago e di Prima di entrare in Ovada pro- conoscenza della nostra storia e veniendo da Novi Ligure si incon- delle tradizioni. 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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LE TRADIZIONI E GLI APPUNTAMENTI TURISTICI

È sembrato giusto completare lari, portando a spalle le "casse", questa guida con una nota riguar- cioè le sculture che adornano i dante le tradizioni ovadesi, in parti- rispettivi oratori. Alla processione colare quelle folklorico religiose e partecipano anche i “Cristi”, grandi eno-gastronomiche e gli appunta- crocefissi a grandezza quasi natu- menti turistici che la cittadina rale inviati da confraternite amiche offre. che vogliono mettere in vista i loro portatori. Infatti è costume peculia- LE PROCESSIONI re e vanto dei portatori far "balla- Sebbene Ovada dipenda da re", durante il trasporto, sia le sem pre dalla Diocesi di Acqui T., pesanti macchine processionali anche in campo religioso si fa sen- oggetto di culto, sia i “Cristi”. tire l’influsso ligure. In particolare Soprattutto per i portatori di ci riferiamo alle tradizionali pro- questi ultimi non si tratta solo di cessioni delle confraternite (le ca- una prova di forza, ma anche di sacce) che si tengono in occasione destrezza, infatti alcuni di essi ese- della festa dei protettori che sono: San Giovanni Battista, il 24 giu- gno, l'Annunziata, la domenica successiva al 16 luglio, durante le quali la religiosità popolare e il fol- klore delle tradizioni si manifesta- no indissolubilmente. Nella circostanza gli apparte- nenti alle antiche confraternita cit- tadine indossano le tradizionali e caratteristici cappe che li contrad- distinguono: colore rosso per i con- fratelli di San Giovanni e di colore turchino per quelli dell’Annunzia- ta, con ricche mantelle ricamate in fili d’argento e d’oro e sfilano in corteo per le vie del centro storico con croci, lanterne e mazze capito-

Nella pag. a lato, i Turchini dell’Annun- Sopra, si rizzano i Crocefissi in vista ziata sfilano in processione durante la della processione festa del Carmine (foto di G. Repetto) 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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A sinistra, il Dolcetto in una tavola della “Pomona Italiana” in basso, un grappolo di Cortese Nella pag. a lato dolci caratteristici dell’Ovadese

confratelli la terra natale affermava «dalle colline di questo mio nativo paese si raccoglie tanta quantità di uve, da poter, per mo’ dire, far cor- rere un mulino per un mese». Pochi anni dopo il poeta arcade ovadese, Ignazio Benedetto Buffa (1735- 1784) celebrava con un galante brin disi il vino e la sua ninfa: guono le proprie evoluzioni senza tenere la croce con le mani, dimo- S'io miro come splende e come brilla strando un ottimo senso dell’equili- in questo lucidissimo bicchiero brio. Ne deriva uno spettacolo di gentilissima ninfa, il buon vin nero grande suggestione che non manca parmi degli occhi vostri la pupilla. di impressionare chi lo vede per la Se dolce in sulla lingua mi distilla prima volta, ma che rimane di e corre al sen volubile e leggero grande interesse per tutti. parmi del raggio, che dei cor l'impero prende, e in quelle due luci ognor scintilla IL VINO Giunto nel sen, se di vivace ardore I vigneti che caratterizzano il la mente mi riscalda e gli occhi e il viso, panorama ovadese producono del- e tutto m'empie d'allegrezza il core l’ottimo Barbera, il Cortese del Parmi quel bel piacer, che d'improvviso Monferrato, un vino bianco profu- mato ed asciutto, che se raggiunge vette di eccellenza nella zona della vicina Gavi si mantiene ad un pre- gevole livello anche fra le nostre colline, ma il vanto della zona è un vino doc, il Dolcetto, che proprio dal nome della città ha preso la propria denominazione d’origine. Il binomio vino - Ovada sembra indissolubilmente legato, infatti sin dai più antichi documenti riguar- danti il borgo si parla di vino ed ad esso sono dedicati appositi articoli negli Statuti del 1327. Anche San Paolo della Croce per illustrare ai 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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nasce in me allor, che come fresco fiore mentre essa si matura perfettamen- spunta dai labbri vostri un vago riso. te senza che cadano gli acini e vi acquista un grado di perfezione a Il primo a parlare ufficialmente cui non giunge in verun altro di Dolcetto fu, nel 1817 il botanico luogo». Giorgio Gallesio che sulle pagine Così ne descrive l’aspetto della «Pomona italiana» scriveva: Colombo Gaione: «La vite conosciuta specialmente sotto il nome di Dolcetto, forma Is’ bun dusettu l’oggetto principale della cultura di l’è d’pale steia, uno dei paesi più viniferi d’Italia d’pigula ruça (...) - aggiungendo poi - il vino che e axnele d’vlü si fa col Dolcetto prende diversi concludendo poi (...) caratteri secondo le località ov’è coltivato e i metodi coi quali è fatto i ropi i cantu (...) I [Dolcetti] più stimati sono d’amù e i parole quelli di Ovada e dei suoi contorni, dei campagnole come dire di tutte le colline che che i l’han vendignò. formano il piede dei contrafforti (Questo buon dolcetto ha la settentrionali del l’Appennino da pelle sottile, il picciolo rosso, gli Novi sino a Nizza della Paglia e acini di velluto (...) i grappoli can- anche sino ai colli del territorio di tano le parole d’amore delle conta- Alba. (...) In Ovada specialmente dine che lo hanno vendemmiato.) se ne fanno i depositi e le scelte, e Va ricordato, per chi lo avvicina di là si spedisce a Genova e nel per la prima volta, che il “Dolcetto Milanese ivi (...) si trovano le d’Ovada” è tutt’altro che dolce, ma migliori qualità. Pare che il clima anzi dotato di un retrogusto piace- di quelle colline sia il più appro- volmente amarognolo che esalta il priato alla natura di quest’uva, sapore dei piatti che accompagna. 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

106 OVADA A lato, i ravioli nel vino, il piatto principe della cucina ovadese in basso, a Settembre un canestro ripieno di porcini forma l’orgoglio di ogni provetto “funsau”

Gli Ovadesi lo apprezzano a tal punto da sposarlo con il piatto prin- cipe della loro cucina, gli agnolotti. E, in tutta la zona, i anlotti ant’ei vin (dolcetto sia chiaro!) rimango- no la pietra di paragone a cui tutti: gourmet, cuochi diplomati o dilet- tanti, casalinghe provette o alle prime armi, devono sottostare per Colombo Gajone nei suoi epigram- fare stimare le proprie capacità mi sceglie proprio gli agnolotti per culinarie. Se negli agnolotti al sugo invitare al rispetto della tradizione: di carne, quest’ultimo consente di valutare l’equilibrio fra il ripieno e Fa di anlotti o cara Filumena! la sfoglia che lo avvolge, è innega- I pesci lascia ch’is sie pescu a Zena. bile che copre in parte il sapore del primo, solo il vino nell’esaltare la Pietra di paragone rimangono: sapidità dei singoli componenti fra le due guerre, gli agnolotti del riesce a far apprezzare sino in mitico ristorante “La Grotta” e nel fondo la sapienza del ripieno. dopoguerra quelli del “Cavallino Emerge così la qualità della carne bianco” di Rocca Grimalda, di cui di manzo adoperata per lo stracot- ha scritto anche Mario Soldati. to, la presenza della scarola o delle Ma non è solo l’attenzione per boraggini, il gusto della maggiora- questo piatto che richiama ad Ova - na. (Si! Perché gli agnolotti ovade- da gli appassionati della buona ta- si sono in realtà una variante dei vola, che finiscono per apprezzarla ravioli della cucina genovese). nel suo insieme. LA CUCINA Il rapido cenno all’origine genovese dei nostri agnolotti mette in evidenza una delle peculiarità della gastronomia ovadese. Infatti la tradizione culinaria cittadina è molto varia potendo attingere, come è facile immaginare dopo aver letto i cenni storici precedenti, sia all’influenza ligure, sia a quella monferrina, sicché non è raro che 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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In basso, i “biscotti della salute” sono un vanto dei biscottifici ovadesi, in basso una foto di una fase di lavorazione.

dello stesso piatto esistano due / E scusate se mi sono dimenticato interpretazioni, il minestrone, gli di aggiungere anche un pizzico di gnocchi e la pasta possono infatti sale) trovarsi, secondo la tradizione ligu- Ma i funghi compaiono in que- re, conditi con il pesto. sto menù ideale anche nei sughi e Ma andiamo con ordine e vedia- come contorno: impanati, al verde, mo di tracciare un breve panorama al funghetto, fatti al forno, come il del menù tipico. sublime tortino di ovuli e patate. Fra gli antipasti annovereremo: Sui funghi è d’obbligo precisare ottimi salumi (l’uccisione del che quelli nostrani poco hanno a maiale era un rito per tutte le fami- che fare per l’eccellenza del profu- glie contadine), frittatine alle erbet- mo e del sapore con quelli rinveni- te, polpettoni di verdura, peperoni bili generalmente sui mercati, conservati sotto il graspo dell’uva, anche le “trifole”, ovvero i tartufi acciughe sott’olio, e, durante la sta- bianchi nulla hanno ad invidiare ai gione dei funghi, profumate insala- più famosi albesi, anzi vi è chi li te di ovuli e di porcini. predilige. Scrive in proposito Remo Alloi- sio, il poeta contadino: Se it vöi guste in piôtu lucôle veramainte uriginôle, pursemu e öri i veru a tôiu cun patôte e ne spi d’ôiu. It poi mangiene fin ch’it vöi si son cucoune e anveriöi. Sci ingrediainti a chöje i van misci ai furnu andrainta an tian E scusé se an soun scurdò d’mitie anche in presein d’sô (Se vuoi gustare un piatto loca- le/ veramente originale,/ servono prezzemolo e olio con patate e uno spicchio d’aglio/ Puoi mangiarne fin che vuoi se sono porcini od ovoli. Questi ingredienti vanno cotti in forno dentro una teglia./ ... 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

108 OVADA A sinistra, un testo di farinata ci ricorda l’influsso genovese sulla cucina ovadese Alla pag. seguente, lo sferisterio durante una partita di campionato

Alla sera in sui carboni riscaldata ed arrostita oh, quant'ella è saporita I taiàrigni cu’i trìfule è il piatto per chi suda e per chi stenta più raffinato, che la Cucina ovade- (...) se presenta fra “i primi” che offro- no fra le minestre in brodo: i anda- Fra i primi piatti poveri figura rigni in brodo di gallina, piatto per anche la farinata di ceci (ia panis- eccellenza dei convalescenti, oltre sa), piatto tipicamente ligure, che al tradizionale mnestroun con o gli Ovadesi apprezzano particolar- senza pesto, come si è detto, e poi mente - sono ben tre i locali che passando alle pastasciutte: lasagne, servono solo questa specialità -, tagliatelle e taiàrigni che condite che in altri tempi, ha rappresentato con i più diversi sughi (tuchi), par- per molti l’unico piatto. Oggi, oltre ticolarmente prelibati quelli di che sc-ceta, a piccoli pezzi può lepre e di cinghiale, rappresentano essere uno stuzzichino apri pranzo, : mangiata con la formaggetta e con [...] la mostarda un secondo e, volendo, La lasagna onor primiero con la marmellata di prugne od delle mense più pregiate albicocche un dolce inconsueto ma che alle amabili brigate gradevole. si preparano in campagna. Per i “secondi” di carne la cuci- na ovadese si rivolge ai tipici piatti Né può mancare la polenta, per monferrini: bolliti, brasati (al dol- la quale si prepara un sugo partico- cetto naturalmente), arrosti e poi lare con funghi porcini e salsiccia, piatti di cacciagione (fagiani, per- che certamente poco assomiglia al nici starne, lepri e cinghiali), piatti cibo per i poveri descritto dal I.B. completati dal noto fritto misto. Buffa sul finire del Settecento: La tradizione ligure arricchisce (...) la varietà di questa portata con la Bel veder quando si versa cima, la torta pasqualina, le sopra il desco ben fumante verdure (zucchini, ci polle, la famiglia circostante melanzane) ripie ne e con il baccalà che tripudia e sta contenta con le olive. Già col filo ecco divisa Non esistono, ormai, dolci che il suo pezzo ognun ne prende si possano dire propriamente ova- la sua bocca a quella stende, desi, anche se il biscottificio ova- né del caldo si sgomenta dese “Tre Rossi” è famoso in tutta 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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In basso, la squadra di tamburello che nel 1979 si ag giudicò il titolo nazionale

la Liguria per i “biscotti della salute”, il pane all’uva e i “canestrel-letti”. Il “latte cotto” fat to con il se molino e i vari bunet, fra cui pri meg - gia quello all’ amaretto han - no una loro tradizione. A Natale, gli Ovadesi fe - steggiano con il pandolce genovese poco lievitato e ricco di uvetta, pinoli, candi- ti, che conferma un dato cul- turale ormai sufficientemente che ancor oggi gli abitanti, acco- illustrato. Tipici di Ova da sarebbe- munati in questo dai conterranei ro i dolci di castagne che ormai dei paesi circonvicini, nutrono per compaiono, qualche rara vol ta, il gioco del tamburello, sport al solo in qualche famiglia o per ini- quale ha dato campioni mitici ziativa di qualche ristoratore illu- come Corrado Tasca. minato. È questa l’ultima traccia di La passione degli Ovadesi per il un’ alimentazione, quella a base di tamburello e per l’antenato gioco castagne, che nella zona era il del pallone a pugno ha veramente sostentamento di vasti strati della origini lontane nel tempo. Un popolazione per diversi mesi al- documento della Parrocchiale del l’anno. Era tale l’importanza del 1667 giunge ha minacciare frutto che tutti potevano raccoglie- l’interdetto ecclesiastico per coloro re le castagne cadute; dice un detto: - e dovevano essere tanti - che gio- ia castagna l’hä ia coua cavano a palla e disturbavano le e chi u s’ia pia, l’è ia soua. funzioni non solo con i loro clamo- ri ma: etiam apportando special dan no alle vetriate che con le palle si spezzano. IL GIOCO DEL Le partite, sembra, si giocassero, TAMBURELLO già da allora nel “Piazo”, ma negli Fra le pecu- anni venti, periodo di grandi sfide e liarità che la grandi giocatori (Bruzzone, Coci- città conserva to) l’interesse per lo sport era tale non si può igno- che due ovadesi, i fratelli Marenco, rare la passione che avevano fatto fortuna in Argen- 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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A lato, passa la Milano-Sanremo che da più di 100 anni attraversa il corso principale della città. In basso, pescatori d’oro al lavoro lungo le rive dell’Orba

LA RACCOLTA DELL’ORO Più di un cenno merite- rebbe un’attrattiva singola- re, che i corsi d’acqua del- l’Ovadese possono vantare, le loro sabbie sono aurifere e consentono al cercatore paziente, con un minimo di attrezzatura, di poter racco- gliere un lucido bottino di pagliuzze d’oro. La raccol- ta dell’oro nella zona ha origini antiche, è ormai provato che in epo ca romana centinaia, se non tina chiesero in concessione migliaia di schiavi lavorassero un’area per costruirvi un modernis- all’estrazione dell’oro lungo le rive simo sferisterio dotato di muraglio- del torrente Piota. È probabile che ne d’appoggio. Da allora il campo la loro presenza sia all’origine ha visto: partite, tornei e sfide che della leggenda sulla mitica città di sono rimaste epiche e che qualche Rondinaria. Nell’Alto Medioevo è appassionato è in grado di raccon- la chiesa pavese di “San Pietro in tarvi gioco per gioco. Nel 1979, la celo d’oro” ha godere del diritto di squadra di casa, che già negli anni estrazione del nobile metallo dai ‘30 aveva ottenuti ottimi piazza- nostri fiumi; riportano le cronache menti, ha conseguito un titolo che nel 1510, il nobile Antonio nazionale. Trotti, signore di Ovada, ostenta Oggi a proseguire la tradizione tamburellistica a livelli di eccellen- za è una squadra femminile, che ha nel proprio medagliere un titolo europeo. In campo maschile ricor- diamo il “Torneo dei Castelli” organizzato durante il ferragosto nella frazione di Grillano che ha al suo attivo più di cinque lustri di attività. 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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A lato, il tradizionale mercatino dell’antiquariato che quasi ogni mese riempie le piazze del centro storico di bancarelle e visitatori

una grossa catena fatta col suo oro tratto dall’Orba. Infine ricordiamo che miniere d’oro furono attive alle sorgenti del Gorzente, per tutto l’Ottocento e sino ai primi anni del nostro secolo. Soltanto negli ulti- mi trent’anni e a livello dilettantistico è ripresa la raccolta dell’oro nei nostri fiumi, soprattutto per ini- ziativa di un appassionato, il Dr. Giuseppe Pipino, che ha fondato il “Museo italia- no dell’oro”. Nel 1985 Ovada è stata sede del Campionato Mondiale di pesca dell’Oro, da allora sono sorte associazioni di appassionati e si organizzano gare. l’anno si tiene un mercatino dell’u- sato. A Costa d’Ovada il 5 agosto: Assai sentito ad Ovada è anche solennità della Madonna della il carnevale. Ogni anno in città si Neve con la partecipazione della organizza una sfilata di carri alle- Corale di Costa d'Ovada. Alla sera gorici, a cui partecipano anche i solenne processione con fiaccolata paesi del circondario, la giornata si e accompagnamento della banda conclude con una raviolata accom- musicale "A. Rebora", al termine pagnata dall'immancabile Dolcetto. distribuzione di vino, acqua di sor- Il mercato si tiene al Sabato e al gente e fuossa 'nsucroia’. Mercoledì, e fiere si hanno nei Il 14-15 agosto, ore 21: Costa giorni di maggio (Santa Croce), 28, Fiorita, allestimenti floreali, arti - 29 ottobre (San Simone), e dal 30 gianali e artistici lungo le vie del novembre al 2 dicembre (di San- paese a cura della SAOMS e il 16 t'Andrea). agosto, ore 16 : festa campestre di A Ferragosto e con cadenza San Rocco, giochi e divertimenti quasi mensile durante il resto del- per grandi e piccini. 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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DATI GEO-STATISTICI E OSPITALITÀ

OVADA Ufficio Informazione e Accoglienza Posizione Geografica Turistica: I.A.T. - Via Cairoli,107. Latitudine NORD 44° 38'21". Tel./fax +39 0143 821 043 E-mail: Longitudine EST 8° 38'47". [email protected]. Altitudine (città) m 186 slm. Parchi Pubblici Frazione Gnocchetto m 235 slm. Parco comunale "Sandro Pertini" - Frazione Costa m 290 slm. via Cairoli. Frazione San Lorenzo m 295 slm. Parco "Villa Gabrieli" Via Carducci. Frazione Grillano m 283 slm. Impianti Sportivi Complesso Polisportivo "Geirino" - Geomorfologia: a Nord prevale la Via Grillano; Campo sportivo "Mocca- morfologia collinare caratterizzante il gatta" - Via Gramsci; Sferisterio Monferrato mentre a Sud del centro Comunale Lung' Orba Mazzini. urbano le colline cedono il passo ai Fiere e Mercati contrafforti dell'Appennino Ligure. Mercato settimanale il mercoledì e il Estensione territorio comunale: 35,33 sabato; Fiera di Santa Croce (maggio); kmq. Fiera di San Simone (ottobre); Fiera di Popolazione residente al 31.12. 2009: Sant'Andrea (novembre); Mercatino 11.901 abitanti, densità della popola- dell'Antiquariato (vi partecipano da zione: 337 abitanti / kmq. 150 a 240 espositori): lunedì di Pasqua Frazioni: Costa d'Ovada - Grillano - 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, prima San Lorenzo - Gnocchetto. domenica di ottobre, 1 novembre e 8 Principali vie di comunicazioni: dicembre. Autostrada A 26 / E 25 (casello di Ova- Feste Religiose. da): 35 km da Aeroporto internaziona- San Giovanni Battista 24 giugno; le di Genova. 35 km da Alessandria; Madonna del Carmine, 16 luglio; San 125 km da Torino; 110 km da Milano. Paolo della Croce (patrono) 18 ottobre. Strade provinciali: SP 456 (ex statale Prodotti tipici del Turchino) Genova - Ovada - Acqui Vino Dolcetto di Ovada DOCG; Vini T. SP 185 - direzione Alessandria. SP Barbera e Cortese; Biscotti della Salu- 155 - direzione Novi Ligure.Linee fer- te, Focaccia, Farinata. roviarie: Genova - Ovada - Acqui T.- Ospitalità: Asti. Alessandria - Ovada. Hotellerie di Ovada - Loc. Geirino, Istituzioni Culturali tel. 0143. 833082 Civico Museo Paleontologico "Giulio Hotel Vittoria -Strada Voltri 27d, Maini" - Via Sant'Antonio; Biblioteca tel. 0143. 80331. Civica "Marie ed Eraldo Ighina" - Hotel Bellagio - Fraz. Gnocchetto Stra- Piazza Cereseto; Civica Scuola di da Voltri 94, tel. 0143. 835892. Musica "Antonio Rebora" Via San Villa Schella B&B - Via Molare 8, Paolo; Accademia Urbense - Archivio tel. 0143. 80324. Storico Monferrato - Piazza Cereseto. Cascina Galla B&B - Str. S. Bernardo Ospedale Civile - Via Ruffini. 8, tel. 0143. 80243. 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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La Miseria B&B - Str. Tagliolo 8, Pizzeria Peperoncino Rosso, tel. 0143. 821093. v. Ruffini 19, tel. 348 6484459. La Locanda del Grillo - Fraz. Grillano Ristorante da Pietro, p. Mazzini 13, 4, tel. 0143. 821085. tel. 0143. 80457. Area camper - via Gramsci. Trattoria La Pignatta, vico Madonnet- Ristorazione: ta 18, tel. 0143. 821650. Vineria Saporidivini, v. Gilardini 72, Trattoria Alla Solita Zuppa tel. 0143. 821172. p.zza S. Do menico 7, tel. 0143. 80604. Ristorante Sushi Bar - cinese, p. Maz- Osteria Nostrale L'Archivolto, zini 31, tel. 0143. 823392. p.zza Garibaldi 25, tel. 0143. 835208. Buffet Stazione Centrale, p. Cadorna, Pizzeria Ristorante Borgo di Dentro tel. 0143. 86877. V. Lungostura 5, tel. 0143. 831400. Ristorante La Trapesa, c.so Saracco Ristorante Il Cacciatore, str. Voltri, 74, tel. 0143. 835355. loc. Gnocchetto, tel. 0143. 835892. Ristorante I Tre Moschettieri, str M. Pizzeria Ristorante Excalibur, Camera 3, loc S. Lorenzo, tel. 0143. p. XX Settembre 47, tel. 0143. 835617. 833490 - 340 7262757. Pizzeria Il Gadano, Ristorante Vittoria, str Voltri 27d, v. S.Antonio 21, tel. 0143. 824483. tel. 0143. 86008. Pizzeria Girasole, str Molare 75, Ristorante la Volpina, str. Volpina 1, tel. 0143. 81806. tel. 0143. 86008. Ristorante Giulio, v. Gramsci 111, Vineria 1\4 di Vino, v. Roma 23, tel. 0143. 86329. tel. 347 9336046 Ristorante Grotta, v. s. Sebastiano 15, Farinata da Gianni, p. XX Settembre tel. 0143. 80480. 5/1, tel. 0143. 80137. Pizzeria Ristorante Insieme, Farinata da Vittorio, p. Cappuccini 8, str Novi 48/a, tel. 0143. 833369. tel. 0143. 86486. Pizzeria Ristorante Napoli, Pizzeria Ristorante Il Campanile, c.so Saracco 185, tel. 0143. 80297. p. Garibaldi, tel. 0143. 821382. Agriturismo Ortosano, str Cappellette 17, tel. 0143. 822464.

VISITATE IL PARCO STORICO DELL’ALTO MONFERRATO

La cavalcata di Aleramo, Marchese di Monferrato in un disegno di G. Scott. 102-116:Guida di Ovada n.7 Le tradizioni e gli appuntamenti turistici 3 maggio.qxd 10-06- www.accademiaurbense.it

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BIBLIOGRAFIA RECENTE

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Accademia Urbense - Ovada

L’A.U. è una associazione culturale che promuove la conoscenza della storia, delle tradizioni e la valorizzazione del patrimonio arti- stico e naturalistico dell’Ovadese storico. È sorta nel 1957 ad opera di alcuni studiosi che si sono rifatti ad una omonima Accademia arcadica fondata 1783 dal poeta Ignazio Benedetto Buffa. Conta piu’ di 300 Soci, opera nel campo del volontariato, ha una propria Biblioteca di testi principalmente di storia locale, una dota- zione archivistica comprendente documenti, immagini, cimeli, che riguardano il territorio in questione, produce e offre una collana di pubblicazioni continuamente aggiornata che in questi ultimi tempi ha raggiunto un centinaio di titoli. L’organo ufficiale dell’associazione, che maggiormente la pone a contatto con il territorio, con i ricercatori e gli appassionati di storia locale, è la rivista Urbs silva et flumen, periodico trimestrale con direzione ed amministrazione in Piazza G.B. Cereseto 7 - 15076 Ovada. La Quota di iscrizione all’Accademia che comprende l’abbonamento annuale alla nostra rivista, per il 2010 è di Euro 25,00 che si possono versare sul conto corrente postale n. 12537288, specificando per esteso il proprio indirizzo ed even- tualmente il numero telefonico. La Sede, aperta al pubblico la domenica mattina dalle ore 10 alle 12 e su appuntamento durante la settimana, si trova nel settecentesco Palazzo Manieri - Spinola di Piazza G.B. Cereseto, 7 (ammezzato); Tel. 0143 81615 - 15076 OVADA E-mail: [email protected] Sito web: accademiaurbense.it