NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE - Direzione e Amministrazione: - Piazza Brandale, 2. ANNO XL - NUMERO 3/2013 - Direttore: Carlo Cerva. - Dir. resp.: Fabio Sabatelli. Stampa: Marco Sabatelli Editore, Savona - Aut. Trib. Savona - N. 217 del 21-12-73 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Direzione Commerciale Business Savona. O

17277 CITTÀ DI SAVONA A CAMPANASSA 1576352 VETR Giornata Nazionale di Cristoforo Colombo enotarsi

pr Invito 32006 1379 329 onando - -

ARE Sabato 12 ottobre 2013

DEL Ore 10,30 T telef 19/82 Al suono della Campanassa 3479800982 e 0 OTTOBRE

AL deposizione corona d’alloro al busto del Grande Navigatore co necessario

19 Salone dell’Anziania è 19/822835 ottobr 19/820939 AD Mar 0 e 0 Saluto di Carlo Cerva MUSEO a

15 Presidente Associazione “A Campanassa” A TO e il

A Saluto di Federico Berruti Campanassa o AL

Carlo Sindaco di Savona Maggì B GIT a a in A oppur A e e entr partecipar “Savona alla fine del medioevo. S Punti di vista e punti di osservazione”

er Oratore: Angelo Nicolini

P Insigne studioso - storico oppur oppur

VISIT Il Sindaco Il Presidente di Savona de “A Campanassa” Il Lunäju 2014 Federico Berruti Carlo Cerva de “A Campanassa”

Concerto Coro Femminile Savonese “La Ginestra” Sabato 26 Ottobre 2013 ore 21,00 Palazzo dell’Anziania al Brandale

Copertina provvisoria Da Novembre in vendita nelle edicole 2 A Campanassa N.3/2013 VITA DELL’ASSOCIAZIONE

Compagnia dialettale Gruppo La Ginestra “A Campanassa” Storico Voci cercansi Città di Savona Ritenete di avere doti canore non “A Campanassa” ancora adeguatamente sfruttate? protagonisti Forse è giunta per voi l’occasio- Città di Savona cercansi ne giusta. Il coro femminile savonese “La Vuoi far parte del gruppo Vuoi entrare nel fantastico Ginestra” sta cercando nuove voci storico “A Campanassa” mondo del Teatro dialettale? da inserire nel suo organico. Città di Savona? Contatta la La Compagnia Dialettale “A L’invito è rivolto particolarmente segreteria della Associazio- alle amanti dei canti di montagna, Campanassa” Città di Savo- d’amore, in vernacolo, inni sacri, ne e iscriviti come Figuran- na, la nostra Compagnia, ti spirituals, gospel. te, Armigero o Musicante, aspetta per un provino. Le interessate potranno rivolgersi parteciperai alla vita del ai seguenti numeri telefonici: Telefonare al lunedì o al Anna: 3490770586 - 019.4500144 Gruppo e sfilerai nelle più giovedì pomeriggio delle ore Gisella: 3291583990 - 019.820939 importanti rappresentazioni 16,00 alle ore 18,00 al storiche. Tel. 019-821379, n. 019-821379, 3479800982, oppure al 347-9800982. 3393209981 Iscrizioni alla “A Campanassa” Gruppo di studio NUOVI SOCI Chi desidera associarsi, può recarsi pres- “Amixi du dialettu” Ferrando Mignone Bruna so la sede dell’Associazione, P.zza del Pasquini Giorgio. della “A Campanassa” Brandale 2, nei giorni di lunedì e giovedì, Gli amici del dialetto che si Il Consiglio Direttivo e il dalle ore 16 alle ore 18,00. riuniscono 2 volte al mese sotto Presidente porgono ai nuovi la guida del prof. Ezio Viglione soci il più cordiale benvenuto per imparare la grafia sabazia, nella nostra famiglia. per approfondire curiosità les- sicali, per pronunciare corretta- mente il dialetto di “Letim- bria”, per condividere le pro- SOCI DEFUNTI prie produzioni, attendono Bazzano Antonio Elmo. nuovi amici (soci) per vivere momenti gioiosi nello spirito Il Consiglio Direttivo e il dei padri. Presidente porgono alla fami- Tel. 019-821379 glia le più sentite condoglianze.

A.A.A. ATTENZIONE Quota sociale La “A Campanassa”, per vivere, conta so- prattutto sulla quota annuale versata pun- tualmente dagli associati di Euro 20 (venti). Ai soci che non l’hanno ancora fatto, e che cer- tamente hanno a cuore la nostra Associazione, chiediamo di mettersi in regola. Numero C/C postale 13580170 A Campanassa Associazione Savonese. Si può adempiere a quello che è un preciso obbligo verso l’Associazione anche diretta- mente presso la segreteria o presso il “Tou- ring Club Italiano” in via Verzellino 64 r. A Campanassa N.3/2013 3 VITA DELL’ASSOCIAZIONE

CALENDARIO ATTIVITÀ OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE

12 Ottobre Sabato ore 10,30 Giornata Nazionale Palazzo Anziania di Cristoforo Colombo.

19 Ottobre Sabato ore 15,00 Gita ad Altare. Visita guidata al museo Appuntamento in P.zza Mameli del Vetro. Visita ai laboratori artigiani. Per partecipare è necessario prenotarsi entro il 15 ottobre telefonando in Campanassa 019/821379 oppure a Carlo 019/820939 - 3291576352 oppure a Maggì 019/822835 - 3200617277 oppure a Marco 3479800982

26 Ottobre Sabato ore 21,00 Concerto Coro Femminile Savonese Palazzo Anziania “La Ginestra”. I 30 anni del coro.

3 Novembre Domenica ore 11,00 S. Messa in memoria dei nostri Defunti. Parrocchia di S. Pietro

16 Novembre Sabato ore 17,00 Presentazione libro di Gio Batta Sirombra Palazzo Anziania “Cu’u parlä d’i nostri vegi” Sala “Consiglio grande” Accompagnamento musicale del maestro Ivano Nicolini.

22 Novembre Venerdì ore 16,30 Presentazione libro di Carlo Astengo, Sala Rossa Bruno Corvi, Ivo Rossi e Antonio Vitiello Comune di Savona “Saluti da Savona”.

30 Novembre Sabato ore 15,30 Visita Chiesa di S. Saturnino Appuntamento Accompagna Giovanni Gallotti. Via Vittime di Brescia angolo Via N.S. degli Angeli

7 e 8 Dicembre Sabato e domenica dalle Savona International Model Show ore 9,00 alle ore 19,00 Concorso letterario 2ª edizione.

13 Dicembre Venerdì ore 17,00 Inaugurazione XXXIX Mostra del Presepe Palazzo Anziania d’Arte nella ceramica. Presentazione Lünäju 2014. Accompagnamento musicale del maestro Ivano Nicolini.

22 Dicembre Domenica ore 10,00 Cunfögu Piazza Sisto IV “A Campanassa ringrazia”. Palazzo Comunale 4 A Campanassa N.3/2013 ORGANI SOCIALI 2013-2016 Aggiornamento

CONSIGLIO DIRETTIVO COMITATO ESECUTIVO Eletti nell’ordine: CERVA Carlo CERVA Carlo Presidente ZUCCHI Delia ASCHERO Marco ZUCCHI Delia Vice Presidente Vicario BOTTINELLI Simonetta BOTTINELLI Simonetta Vice Presidente MASCARINO Giuseppe PASTORINO Bruno Segretario - Economo PARODI Maria Giovanna SACCOMANI Ernesto ASCHERO Marco Vice Segretario - Tesoriere VENTURELLI Alessandro ASTENGO Agostino Vice Segretario VIGLIONE Ezio PARODI Maria Giovanna Bibliotecaria-Archivista NICOLINI Ivano ASTENGO Agostino OLIVERI Anna Maria Addetta tesseramento MIRA Giorgio GALLOTTI Giovanni Addetto stampa GALLOTTI Giovanni GAGGERO Giovanni Responsabile di sede PASTORINO Bruno SACCHI Alberto GUASTAVINO Mario Vice responsabile di sede OLIVERI Anna Maria VENTURELLI Alessandro Addetto comunicazioni telematiche CANEPARI Alberto FRANCO Oscar DI ADAMO Maurizio Alfiere - Officiale dei Palvesi BOZZO Nicolò GAGGERO Giovanni GUASTAVINO Mario PICCARDO Giuseppe Segretario del Consiglio Direttivo

COADIUTORI CULTURALI COLLABORATORI OPERATIVI BAGLIETTO Walter BRUNETTO PAGANO Maria Carla BELFIORE Nadia DIMITRI Giacomo CERRO Bruna FARCI PIETRO Paolo CERVA Gisella FERRENTINO Marco GOTTARDI Giorgio GRASSO Agostino ROCCA Patrizia

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI COLLEGIO DEI PROBIVIRI BROTTO Angela Presidente MIRENGHI Dante Presidente TESTA Giuseppe Segretario GAMBETTA Paolo Segretario VANARA Mauro FEMIA Raffaella PAGANELLI Luigi BERTOLOTTO Carlo TORCELLO Marco MORESCO Italo GUIDO Mirko RETTURA Beniamino

CONSULTA CULTURALE SAVONESE CONSULTA LIGURE DELLE ASSOCIAZIONI Delegazione de “A Campanassa” Rappresentante de “A Campanassa” CERVA Carlo MIRENGHI DANTE FANCELLO Nazzario MADAMA Luigi PESCE Luca

FONDAZIONE SAVONESE PER GLI STUDI SULLA MANO CERVA Carlo Presidente (in quanto Presidente de “A Campanassa”) TESTA Giuseppe Tesoriere (nominato dal C.D. de “A Campanassa” A Campanassa N.3/2013 5 ORGANI SOCIALI 2013-2016 Aggiornamento

COMMISSIONE AFFARI CULTURALI COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI BOTTINELLI Simonetta Presidente FRANCO Oscar Presidente BAGLIETTO Walter ASTENGO Agostino BELFIORE Nadia GUIDO Mirco BOTTA Francesca SACCOMANI Ernesto BOZZO Nicolò VALENTE Flavio CANEPARI Alberto CERRO Bruna CERVA Gisella GALLOTTI Giovanni NICOLINI Ivano PARODI Maria Giovanna COMMISSIONE AFFARI URBANISTICI RASO Alessandro ROCCA Pierpaola SACCHI Alberto Presidente VENTURELLI Alessandro GABBARIA MISTRANGELO Pasquale VIGLIONE Ezio MADAMA Luigi ZUCCHI Delia PESCE Luca

GRUPPO DEL DIALETTO - DIRETTIVO GRUPPO TEATRALE DIALETTALE “A CAMPANASSA” CITTÀ DI SAVONA - DIRETTIVO VIGLIONE Ezio Presidente (nominato dal C.D. dell’Associazione) IGHINA Giovanni Presidente BELFIORE Nadia ASCHERO Marco (Nominato dal C.D. dell’Associazione) BOTTINELLI Simonetta BIALE Giovanni BUZZONI Gianna CIARLO Monica CASTELLI Ezio CRAVIOTTO Laura MIRA Giorgio

GRUPPO STORICO “ A CAMPANASSA” CITTÀ DI SAVONA - DIRETTIVO GRASSO Agostino Presidente ASCHERO Marco (Nominato dal C.D. dell’Associazione) BOSCHIAZZO Luciano CODINO Patrizia ROVERE Antonio

RE CICCIOLIN - RE DEL CARNEVALE SAVONESE PATORNITI Paolo in arte PAOLO NOBEL (nomina annuale)

“OFFICIO DI CICCIOLIN” - DIRETTIVO GRUPPO MUSICALE - DIRETTIVO

CERVA Carlo (quale Presidente dell’Associazione) NICOLINI Ivano Presidente PAOLO NOBEL (quale ricoprente il ruolo di Re Cicciolin) GRASSO Agostino MALLARINI Eugenio FERRENTINO Marco - Responsabile PARODI MARIA Giovanna DI MANTUA Stella PATORNITI Paolo FARCI Pietro Paolo VENTURELLI Alessandro LAVAGNA Laura VALLERGA Marina 6 A Campanassa N.3/2013 Gita ad Altare Sabato 19 ottobre Per partecipare è necessario prenotarsi entro il 15 ottobre telefonando in Campanassa 019/821379 oppure a Carlo 019/820939 - 3291576352 oppure a Maggì 019/822835 - 3200617277 oppure a Marco 3479800982

VILLA ROSA - IL MUSEO DEL VETRO

ORE 15,30 Visita guidata a cura del Signor Giuseppe Cavallaro

SOFFIERIA ARTISTICA AMANZIO BORMIOLI

Via Paleologo 16 - Altare

ORE 17,00 Visita guidata

LABORATORIO DI VANESSA CAVALLARO

P.zza Vittorio Veneto 6 - Altare ORE 18,00 Visita guidata

CENA IN VALBORMIDA

Loc. Salita Arcara 7 - Altare Ristorante trattoria K2 ore 19,30

Per partecipare è necessario prenotarsi entro il 15 ottobre telefonando in Campanassa 019/821379 oppure a Carlo 019/820939 - 3291576352 oppure a Maggì 019/822835 - 3200617277 oppure a Marco 3479800982 Fotografie g.c. di: Museo del Vetro di Altare - Fulvio Michelotti, Raffaello Bormioli, Vanesssa Cavallaro e Lions Club Arenzano-Cogoleto. A Campanassa N.3/2013 7 U PORTU E U CAMALLU Il porto e il “camallo” di Simonetta Bottinelli E in tutto questo movimento di nostro verbo in vernacolo CAMA- caracollato e solido, che incontran- merci, di navi, di uomini, di funi- LÄ= trasportare. do qualcuno e, fermandosi, così lo vie e di denaro, ecco farsi largo Naturalmente il termine offre va- apostrofasse: “Permesso? Le spia- una figura particolare e indispensa- rianti come: ce? Prego, prima Lei!” Qualunque bile: il camallo: “...Gente dura, – Camalla d’ègua (acquaiola); camallo “d’hoc” in una simile si- quella del porto: gente di sacrifi- – Camalettu d’a posta (porta- tuazione avrebbe perso “a stundä- ci, di lavoro pesante: gente di lettere) e, per finire, ja, ma]-cia e sarvèga dignitè” (la troppo freddo, di troppo caldo e – Camalläta (villania). scontrosa, maschia e selvatica di- di troppo vento. Gente di mani Anche G.B. Besio nel suo dizio- gnità). forti e di fulminee, insospettate nario ci offre quest’ultima versio- S.B. Il porto savonese addormentato. ironie. Gente che i Cristi magari ne: ineducato, rozzo, villano. se li carica sulle spalle, ma non se Chissà, è possibile che il camallo Lunga e tortuosa è la storia del li carica sull’anima con la disin- fosse ritenuto villano perché quan- porto di Savona. Potremmo andare voltura superficiale di noi citta- do lavorava parlava poco, ma è ra- NOTE indietro nel tempo e ascoltare Tito dini. Perché è gente che i “cari- gionevole che chi vive portando 1) PAOLO MILANI, Nel porto di Savona Livio che ci parla del 205 a.C. chi li conosce bene: è gente che c’è una chiesa da Porte Aperte porto, quando Magone, fratello di Anni- con un’occhiata ti dice se il cargo Savona 2009. bale, con nostra grande soddisfa- più lungo e più alto di una por- 2) VITO ELIO PETRUCCI, Parolle per il zione, deruba Genova, superba già taerei è stato caricato bene o ma- terzo millennio, Ed. Francesco Pirella, Genova 1990. allora, e porta il bottino e le sue le, e se potrà, quindi, sopravvive- navi a Savona. re al mare e alla tempesta...” 1 Nel IX secolo dopo Cristo abbia- I camalli, i Prìncipi del porto, di- BIBLIOGRAFIA mo notizia del Molo di Sant’Era- ventano un mito per le generazioni AA.VV., Porte Aperte Porto, Società smo e nel XII secolo abbiamo te- del Novecento; basti pensare a Vit- Dante Alighieri, Savona 2009. stimonianza dei documenti dei no- torio Vitaliano conosciuto a Savo- VITO ELIO PETRUCCI, Parolle per il Ter- tai Cumano e Di Donato che parla- na come GILERA, a Bartolomeo zo Millennio, Ed. F. Pirella, Genova no di strade antiche e di commerci Pagano, camallo genovese, inter- 1998. nel Mediterraneo. preterà il personaggio di MACI- AA.VV., , Pirella Editore, Ge- Tutti i savonesi veraci sanno co- STE al cinema e sarà osannato, nova 1977. Lorenzo Lanteri, Voci orientali nei dia- sa succede nel 1528 alla loro città. ammirato e invidiato da grandi e letti di Liguria, Società Savonese “A Genova, guarda il caso vittoriosa piccini. Campanassa”, Savona 1980. contro Savona, le interra il porto e Il camallo appare ben piantato G.B. NICOLÒ BESIO, Dizionario del lo fa con le macerie della cinta mu- sulle gambe non sempre ostenta dialetto savonese, Ed. Liguria, Savona raria savonese. Savona, “cornuta e muscoli da culturista ma è forte, è 1980. mazziata”, è disperata, letteralmen- in grado di reggere sulle sue spalle ANDREA ZANINI, L’economia savonese te in ginocchio. 150 Kg. Senza mostrare cedimento nel Novecento, Adw Editori, Vado Li- Le macerie e la sabbia del suo e senza apparire in difficoltà. Una gure 2005. porto creeranno problemi per tanto camminata lenta, tipica e solida: GIULIA PETRACCO SICARDI, Prontuario tempo fino ad arrivare al Settecen- spalle tenute strette e portate avan- Camallo al lavoro. etimologico Ligure, Ed. dell’Orso, To- rino 2002. to, periodo in cui una serie di ini- ti, un largo cinturone ai fianchi con sulle spalle 100/150 Kg. non abbia G. MARCHETTI, Alla scoperta di Savo- ziative cercherà di recuperare i un gancio e quella famosa giacca, na, Ed. Liguria, Savona 1978. fondali feriti. appoggiata sulla spalla all’arrivo in né tempo, né voglia di rivolgere la parola a chi trova sul suo faticosa R. e A. SGUERSO, Compendio di voci Nell’Ottocento Chabrol, prefet- porto, indossata a fine turno. ed espressioni del dialetto savonese, to napoleonico, a dire la verità, ha C’è chi sostiene che la giacca era cammino. Marco Sabatelli Editore, Savona 1985. Ma ve lo immaginate un camallo tante idee e anche di un certo spes- indossata per un valido motivo: la SERGIO APROSIO, Vocabolario Ligure sore, ma è costretto a ridimensio- PIVA. “d’hoc”: spalle strette in avanti Storico-Bibliografico, Marco Sabatelli narle per ordini superiori, perciò si “L’uomo abituato ai grandi pe- schiacciate dal peso, passo lento, Editore, Savona 2001. limita a ripulire e dragare i soliti si, alle grandi fatiche di ieri, non fondali. può andare a casa manscrollan- Una svolta epocale si attua nel do; quando non c’è il bolacchino 1861 quando in prossimità del por- dello smalto per la cucina, ha la to viene costruita una nuova fab- manciata di uva passita, zibibbo, brica: la “TARDY e BENECH”; quattro frutti di carrubo, quan- finalmente la grande industria na- do no c’è altro, si prende il tron- sce anche a Savona. E il resto del chetto di legno da bruciare anche secolo vede un notevole sviluppo se poi in casa c’è il gas...” 2. dell’area portuale a tal punto che L’arte dell’arrangiarsi quindi, ti- nel 1887 il porto di Savona risulta pica della nostra terra che ha strap- al secondo posto in tutta Italia per pato le fasce alle montagne con il quantitativo delle merci in movi- una certosina costruzione delle mento. “maxee”, antichi affascinanti mu- Ai primi del Novecento Antonio retti a secco, e con una mistica rac- Carissimo e Giovanni Crotti, due colta delle olive al femminile, in giovani ingegneri, presentano un ginocchio, al freddo e al vento per progetto di funivie aeree che far tesoro di quel poco che si ha. avrebbero dovuto collegare Savona Ma torniamo alla parola camallo. a San Giuseppe di Cairo in modo Il termine sembra derivare dall’a- da trasferire velocemente il carbon rabo HAMMÊL (facchino) tra- fossile; è un progetto avveniristico sformatosi nell’andaluso ALHA- per quei tempi!!! 18 Km di funivia MEL, nel turco KAMAL, nel ca- in grado di scavalcare l’Appenni- talano CAMÀLIC, nel francese no!!! meridionale CAMALO. Da qui il 8 A Campanassa N.3/2013 S A V O N A M O I D N E T L E R S N H A O T W I O N A L

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Nuovi progetti per il Priamàr Lettera inviata in data 21 set- pei-regionali “POR-FESR”. tembre 2013 all’Amministrazio- Il secondo progetto è stato ap- ne Comunale di Savona (Sinda- provato dalla Giunta con delibera co, Vice-sindaco, Assessori e Diri- n. 153 del 2 luglio u.s.: prevede la genti-Funzionari dei Settori Cultu- realizzazione di due passerelle ra, Lavori Pubblici, Turismo, Ur- pedonali-ciclabili sul fronte-ma- banistica , Presidenti delle Com- re del Priamàr, in parte nelle aree missioni Consiliari Cultura e La- ex-Italsider, dai giardini del “Pro- vori Pubblici). lungamento” sino all’affaccio sul OGGETTO: Osservazioni della mare della galleria degli ascensori, Consulta Culturale Savonese ai per un costo totale di 930.000 eu- nuovi progetti relativi al Priamàr, ro, 250.000 dei quali (lotto 01 del presentati dall’Amministrazione progetto) sono coperti da un con- Comunale nell’incontro tenuto il 7 tributo regionale “Project Porti- agosto u.s. (i cui preliminari sono Italia-Francia”, mentre si legge in stati approvati dalla Giunta con delibera che “la spesa necessaria delibere n. 354 del 18 dicembre all’esecuzione delle opere di cui al 2012 e n. 153 del 2 luglio 2013) lotto 02 (680.000 euro) sarà finan- Facendo seguito all’incontro in- ziata da parte del contributo euro- tercorso fra di noi il 7 agosto u.s., peo-regionale POR-FESR di la Consulta Culturale Savonese Il progetto delle due passerelle pedonali-ciclabili sul fronte-mare del Priamàr (“preli- 1.186.904 euro, adeguando il pro- (organizzazione di coordinamento minare” oggetto della delibera della Giunta comunale n. 153 del 2 luglio 2013): a sini- getto preliminare approvato con e di comune politica culturale del- stra quella che dalla “passeggiata Trento e Trieste” discenderebbe nel “Fossato di S. deliberazione di Giunta comunale le quattro associazioni: A Campa- Francesco”; a destra quella che (attraverso il piazzale ex-Italsider) potrà raggiungere n. 354 del 18/12/2012 nei succes- nassa, Istituto Internazionale di la “galleria degli ascensori”. sivi livelli di progettazione”. Studi Liguri-Sezione Sabazia, Ita- A prima vista è quindi eviden- lia Nostra-Sezione di Savona e So- borazione tra l’Amministrazione mento dei due ascensori (uno dei te che entrambi i progetti preli- cietà Savonese di Storia Patria) Comunale (Assessori, Dirigenti, quali acquisirà la funzione ag- minari approvati dalla Giunta sottopone all’attenzione dell’Am- Funzionari e Tecnici) e l’organo giuntiva di montacarichi) e il re- vanno rivisti e rimodulati, anche ministrazione Comunale di Savona tecnico comunale “Consulta per cupero del tratto terminale della perché la loro completa attuazione alcuni punti di riflessione sui pro- il Priamàr”, che ancora recente- “galleria degli ascensori” (attual- prevede una spesa globale di getti e sui programmi riguardanti il mente è stato ufficialmente ribadi- mente utilizzato come magazzino), 2.116.904 euro, mentre la copertu- complesso monumentale del Pria- to dallo stesso Comune di Savona al fine del suo inserimento in un ra finanziaria è limitata a màr, illustrati dagli Assessori e dai come uno degli “organismi indi- percorso pedonale-ciclabile dai 1.436.904 euro. Tecnici comunali presenti a tale ri- spensabili per la realizzazione dei giardini del Prolungamento al por- Per di più nel corso della riunio- unione. fini istituzionali del Comune” to: risulta finanziato con 1.186.904 (cfr. delibere del Consiglio Comu- euro derivanti dai contributi euro- segue a pagina 11 Premessa indispensabile nale di Savona n. 44 del 17 ottobre Premettiamo che (trascorsi or- 2012 e n. 17 del 23 aprile 2013). mai oltre due anni dall’insedia- Ricordiamo inoltre che per mento dell’attuale Amministra- quanto riguarda i componenti- zione comunale) riteniamo co- esperti della “Consulta comunale munque indispensabile che per il Priamàr” designati dalle prioritariamente sia reso opera- quattro associazioni della “Con- tivo l’organo tecnico comunale sulta Culturale Savonese”, il Sin- denominato “Consulta Comuna- daco ha provveduto da tempo al- le per il Priamàr”, Consulta che la loro nomina (cfr. delibera della in base al Regolamento comunale Giunta Comunale n. 231 del 28 vigente “costituisce supporto del- agosto 2012), tuttavia essi non la Giunta, delle Commissioni sono mai stati convocati. Consiliari e dei tecnici incaricati della progettazione e della dire- Spunti di riflessione sui progetti zione lavori sul Priamàr, espri- Nel corso della riunione del 7 mendo pareri e proposte sulla agosto u.s. ci sono stati sommaria- progettazione e realizzazione de- mente illustrati due progetti preli- gli interventi concernenti il Pria- minari relativi al Priamàr, che so- màr (Fortezza ed aree adiacenti), no stati approvati dalla Giunta Co- sia nella fase di formulazione, sia munale negli ultimi mesi. in quella di attuazione”. Il primo progetto (oggetto della Particolare (dichiarato “lotto n. 02”) del progetto preliminare della passerella pedona- E’ pertanto importante che delibera di Giunta n. 354 del 18 le-ciclabile che consentirà di collegare i giardini pubblici di viale Alighieri con il Pria- d’ora in poi gli sviluppi futuri di dicembre 2012) riguarda essen- màr e con corso Mazzini (attraverso il “Fossato di S. Francesco”, le aree ex-Italsider ogni progetto relativo al Pria- zialmente opere di manutenzione e la “galleria degli ascensori”). La Consulta Culturale ritiene prioritario questo colle- màr procedano in stretta colla- all’interno del Priamàr, il rifaci- gamento (“lotto 02”). A Campanassa N.3/2013 11 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

segue da pagina 10 01” non è essenziale, né è funzio- nale per il “lotto 02”; ne del 7 agosto il Vice-sindaco ha -b) il progetto preliminare del comunicato che ci sarà un ulteriore “lotto 01” è stato eseguito prima progetto, in quanto altri 100.000 che l’area interessata fosse ripulita euro saranno spesi per trasferire il dai rovi e dalla macchia mediterra- Deposito del Museo Archeologico nea che la infestavano: tolta la ve- dal sottotetto dell’Ostello alla Pol- getazione, si vede bene che sareb- veriera (e quindi la spesa globale be necessario spostare a sinistra sarebbe ancora superiore, pari a (Ponente) la passerella di almeno 5 2.216.904 euro). metri, per evitare il tratto dove la Di fronte a una copertura fi- falesia rocciosa e le mura della nanziaria insufficiente (mancano Fortezza sono verticali e non con- 780.000 euro) è pertanto eviden- Le frecce rosse indicano il percorso pedonale-ciclabile lungo il fronte-mare del Pria- sentono quindi la posa di una pas- te che vanno fatte delle scelte e màr, dalla galleria “ex-ILVA” (dismessa) sotto alla “passeggiata Trento e Trieste” fino serella, se non tramite un impat- che va indicato quali parti dei all’imbocco-lato-mare della “galleria degli ascensori” (la punta dell’ultima freccia a tante (e costoso) incavo a tunnel tre progetti si devono ritenere destra ne indica l’accesso, attualmente murato). scavato nella roccia e nelle mura prioritarie per il Priamàr. della Fortezza (si veda la foto 1 al- Non va inoltre dimenticato che zale-mare ex-Italsider (4 metri sul sarà però opportuno pensare a legata e la traccia indicata sulla stanno per iniziare i lavori di ri- livello del mare) alla quota dello una progettazione maggiormen- planimetria del progetto); strutturazione di una parte dei giar- sbocco sul lato-mare della “galle- te semplificata, con una costru- -c) la conseguente traslazione a dini pubblici del Prolungamento, ria degli ascensori” (m 8,5 slm). zione più alleggerita delle strutture Ponente di almeno 5 metri della nel cui ambito sarà recuperato e re- La Consulta Culturale Savo- portanti della passerella (attual- passerella ne causerebbe comun- so fruibile anche il “Fossato di S. nese ritiene quindi che sia prio- mente previste a “pali asimmetrici que una riduzione dello sviluppo e di sezione circolare in ferro cor- di conseguenza un ulteriore au- ten”, riferimento progettuale ispi- mento della pendenza, che risulta rato dai sostegni della costruzione già problematica nella versione ciclopica del “Vanke Center” rea- progettuale attuale (comunque non lizzato a Shenzhen (Cina) dall’ar- realizzabile), con diversi tratti chitetto Steven Hall). aventi pendenza pari al venti per Questa Consulta ritiene invece cento, chiaramente eccessiva per non prioritario il percorso che ciclisti o pedoni portatori di handi- nel progetto preliminare della cap. passerella viene dichiarato “lotto Tutte queste considerazioni in- 01”, per i seguenti motivi: vitano a ritenere prioritario e -a) la passerella del “lotto 02” realizzabile il lotto 02 anzichè il (che questa Consulta ritiene priori- lotto 01 del progetto della passe- taria) viene già agevolmente rag- rella sul fronte-mare del Priamàr, giunta con il percorso tutto in pia- accantonando il progetto del lotto no dai giardini del Prolungamento, 01, che dovrà essere oggetto di ul- che sarà presto disponibile (alla fi- teriori attente riflessioni. ne dei lavori di ristrutturazione del “Prolungamento”), quindi il “lotto segue a pagina 12

Particolare (dichiarato “lotto n. 01”) del progetto preliminare di passerelle pedonali- ciclabili sul fronte-mare del Priamàr: la Consulta Culturale non lo ritiene prioritario e ne evidenzia la difficoltà di realizzazione, data la presenza di tratti con pendenza supe- riore al venti per cento. Il tratto a destra della linea rossa non potrebbe comunque esse- re realizzato, perché in tale area le pareti del Priamàr sono quasi verticali e un cammi- namento sarebbe possibile solo ricavandolo col taglio in trincea della falesia rocciosa e delle mura della Fortezza.

Francesco” del Priamàr (il “cortile- ritario privilegiare la realizza- corridoio” posto alla quota dei giar- zione del secondo lotto della pas- dini di viale Alighieri e da essi di- serella pedonale-ciclabile, per po- rettamente accessibile, compreso ter dare fin da subito a Savona e ai tra la passeggiata Trento e Trieste, Savonesi un unico suggestivo per- la vecchia piscina comunale e la so- corso lungo la costa marina, dalla vrastante Fortezza cinquecentesca). foce del torrente Letimbro sino al Proprio dal “Fossato di S. Fran- fronte-mare del Priamàr (e quindi cesco” inizierà la passerella pedo- sino al porto). nale-ciclabile prevista nel lotto 02 Quando si passerà alla reda- del secondo progetto, che salirà zione del progetto definitivo del Le frecce rosse indicano il percorso del progetto preliminare di passerella discendente gradatamente dalla quota del piaz- secondo lotto di tale passerella, dalla “passeggiata Trento e Trieste” al “Fossato di S. Francesco”. 12 A Campanassa N.3/2013 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

segue da pagina 11 Elaborati grafici”, del quale si al- lega la relativa foto); Per quanto riguarda invece gli -3) se si intende collocare “con- altri progetti relativi al Priamàr tenitori trasparenti” lungo la “gal- (con riferimento soprattutto al- leria degli ascensori” (punto A-9 l’elaborato “0D-Stima costi” del del primo progetto), bisogna pre- primo progetto): stare attenzione che l’ingombro sia -1) non ci pare necessaria e do- molto limitato, considerato l’uso vrà comunque essere ulteriormente della galleria come passaggio di analizzata con estrema attenzione collegamento, già in atto e ulterior- la “realizzazione di struttura di mente potenziato con la prevista nuovo ingresso” sul lato di corso prosecuzione del percorso pedona- Mazzini della galleria degli ascen- le-ciclabile sul fronte-mare del sori (punto A-6 del primo proget- Priamàr fino ai giardini del “Pro- to; si veda anche l’ “Elaborato 0E- lungamento”; sarebbe però oppor- Elaborati grafici”, del quale si al- tuno che nei contenitori fosse col- lega la relativa foto), per evitare di locato materiale maggiormente at- alterare irrimediabilmente le carat- tinente alla storia del complesso teristiche architettonico-monu- monumentale del Priamàr); mentali del fronte bastionato rina- -4) non è chiaro cosa si intende scimentale della Fortezza, dove fare del Fossato della Cittadella l’ingresso alla galleria degli ascen- (occorre attenzione: nuova pavi- La passerella progettata (“lotto 01”) scenderebbe nel “Fossato di S. Francesco” (po- sori è già ben evidenziato dai due mentazione ? Punto E-1 del primo sto alla stessa quota dei giardini pubblici di viale Alighieri e da essi direttamente ac- viottoli pedonali che vi accedono progetto); cessibile: va ricordato che stanno per iniziare i lavori di recupero del Fossato come -5) occorre porre grande atten- passeggio pubblico, già approvati e finanziati nell’ambito della risistemazione dei da corso Mazzini; giardini del “Prolungamento”). A sinistra della foto compare il ponticello della Fortez- -2) per gli stessi motivi va asso- zione per evitare di inserire nuovi volumi o elementi che alterino le za che scavalca il Fossato (comunicazione tra la seicentesca “Cortina di S. France- lutamente esclusa la collocazione sco”, oggi “passeggiata Trento e Trieste” e il Priamàr). Nel fossato sono ancora pre- dell’ingombrante e voluminoso caratteristiche architettoniche della senti i binari un tempo utilizzati dallo stabilimento siderurgico “ILVA-Italsider”, da “scalone dei pompieri”, che sarà stupenda Cappella del Palazzo del decenni in disuso. pure un cimelio storico, ma del Commissario (adeguamento im- tutto estraneo al Priamàr: andrà pianto di riscaldamento/condizio- cheologico dal sottotetto dell’O- quindi analogamente esclusa la namento/elettrico/videosorveglian- stello di S. Bernardo alla Polverie- realizzazione di una mega-bacheca za/audiovisivi, lavori per un totale ra, il progetto di allestimento del trasparente proprio sotto alle mura di 31.000 euro, punti F-3, F-4 ed nuovo deposito-laboratorio (com- della Fortezza sul lato di corso F-5 del primo progetto); prensivo ovviamente di nuove ade- Mazzini (spesa prevista di 12.000 -6) se l’Amministrazione Comu- guate scaffalature e strutture) va re- euro, punto A-8 del primo proget- nale intende trasferire il Deposito- datto con estrema cura, in modo che to; si veda anche l’ “Elaborato 0E- Laboratorio del Civico Museo Ar- lo stupendo ambiente settecentesco della polveriera non venga riempito indiscriminatamente come un infor- me magazzino e rimanga disponibi- Per quanto riguarda il progetto prelimi- le per periodiche visite guidate nare di “manutenzioni varie” da realiz- aperte alla partecipazione di Savo- zarsi sul Priamàr (oggetto della delibera nesi e Turisti; va inoltre risolto il di Giunta n. 354 del 18 dicembre 2012) problema dell’umidità dell’ambien- la Consulta Culturale Savonese è assolu- te, dovuto tanto alla terra accumula- tamente contraria tanto alla “realizzazio- ta sopra alla copertura (che andreb- ne di struttura di nuovo ingresso” sul la- be rimossa, col ripristino del tetto e to di corso Mazzini della galleria degli ascensori quanto a un’eventuale adiacen- del locale sotto-tetto, come dal pro- te collocazione dello “scalone dei pom- getto originario del 1729 dell’ing. pieri” in una mega-bacheca trasparente Pietro Morettini) quanto allo smalti- (il fotomontaggio del progetto, qui ripro- mento dell’acqua piovana che si ac- dotto, evidenzia che tali nuove strutture cumula nel fossato attorno alla pol- stridono pesantemente con le pure linee veriera (dovuto ai maldestri lavori architettoniche delle mura monumentali della fognatura della Fortezza rea- della Fortezza rinascimentale). lizzata negli anni 1968-1970, che occlude la canaletta settecentesca Priamàr vengano “rimodulati” te- che smaltiva l’acqua del Fossato; nendo conto di queste riflessioni. problema tuttora da risolvere). La Consulta Culturale Savonese La Consulta Culturale Savonese rimane a disposizione per ulteriori Particolare del “Fossato di S. Francesco”, con la breve galleria “ex-ILVA” che lo auspica pertanto che l’Ammini- incontri e collaborazioni, che sa- mette in diretta comunicazione col “piazzale ex-Italsider” sul fronte-mare del Priamàr strazione Comunale di Savona ten- rebbero comunque maggiormente (a quota metri 4 s.l.m.). Sulla destra compare il muro della seicentesca “Cortina di S. ga conto delle osservazioni e delle utili se avvenissero prima che ven- Francesco” (“passeggiata Trento e Trieste”); sulla sinistra, oltre alla zona ripulita proposte presentate con questa no- gano impostati i progetti e non do- dalla vegetazione infestante, si nota la verticalità delle mura strapiombanti della For- ta e chiede che (col supporto della po la redazione dei progetti preli- tezza: particolare che non rende realizzabile il transito in quel punto (previsto dal pre- “Consulta Comunale per il Pria- minari e la loro approvazione da liminare del “lotto 01”) di una passerella pedonale-ciclabile. màr”) i due progetti relativi al parte della Giunta Comunale. A Campanassa N.3/2013 13 “INTER MIRIFICA” In merito agli strumenti di comunicazione sociale di Alessandro Raso Forse conosciuta solo dagli “ad- ra? Essa, scrisse il vescovo all’A- detti ai lavori”, impegnati nel zione cattolica, non comprende mondo della comunicazione in “l’apprendimento scolastico e ambito ecclesiale, la data del 4 di- mnmonico di formule, che dicono cembre 1963 non dice granché. In tutto e non dicono nulla: si intende riferimento però ai documenti del la penetrazione intellettuale e spi- Concilio Vaticano II, quel momen- rituale del mistero, attinto nelle to storico un rilievo importante se fonti13”. lo è guadagnato: si tratta della data La riforma liturgica insomma, di promulgazione del primo dei alla quale monsignor Parodi dedi- nove decreti conciliari, che ha co- cò grandi attenzioni, era per lui me titolo “Inter mirifica”, in meri- certamente da abbinare all’impe- to agli strumenti di comunicazione gno quotidiano dei credenti nel sociale; come indica l’incipit del tessuto della città, alla ricerca della documento che tra pochi mesi verità. Tale obiettivo, proprio degli compirà cinquant’anni, essi sono strumenti di comunicazione socia- posti tra le “meravigliose inven- le, doveva essere assunto anche zioni tecniche che, soprattutto nel dall’autorità civile, chiamata a “di- nostro tempo, l’ingegno umano è fendere e proteggere l’informazio- riuscito, con l’aiuto di Dio, a trarre ne da ogni contaminazione contra- dal creato”. ria alla verità, ed era suo dovere Non pare quindi fuori argomen- vigilare sulla moralità pubblica dei to nel nostro giornale, strumento mezzi di comunicazione” 14. L’at- di comunicazione nella città, una tenzione alla verità della liturgia, riflessione su quei mezzi, tra cui dunque, era posta dai padri conci- proprio la stampa, che grazie al- liari accanto alla conoscenza pro- l’inventiva e alla fantasia dell’uo- fonda e vitale della città, obiettivo mo sono stati definiti dai padri che gli strumenti di comunicazio- conciliari “in grado di raggiungere ficacemente al bene comune e di monsignor Parodi come padre ne sociale devono porsi. e influenzare non solo i singoli, promuovere tutti insieme più age- conciliare. Partito da Savona il 9 Approvati da Paolo VI il nostro ma le stesse masse e l’intera uma- volmente la prosperità e il progres- ottobre 1962, il vescovo propose decreto15 e la costituzione “Sacro- nità” 1. Dopo una breve analisi so di tutta la società” 4. nel suo “Diario del Concilio” una sanctum Concilium”, tutti i padri, dunque dei punti cardine del de- Parimenti però viene segnalato analisi dettagliata delle sue giorna- tra cui monsignor Parodi, per la creto, faremo un cenno ad un ve- dai padri conciliari anche un dove- te, con “un’attenta e razionale par- prima volta usarono una formula scovo particolarmente caro ai Sa- re degli utenti, quello di favorire tecipazione, con la costante preoc- di approvazione corrispondente al vonesi, monsignor Giovanni Batti- “in ogni modo quanto presenta un cupazione dell’ascolto delle posi- principio della collegialità dei ve- sta Parodi, il quale, presule dal reale valore morale, culturale e ar- zioni contrapposte, senza alcuna scovi e alla loro corresponsabilità 1948 al 1974 e dal 10 ottobre 1962 tistico; che evitino invece quanto passionalità e con la più profonda per la Chiesa universale. Un moni- padre conciliare in qualità di mem- costituisce per loro causa o occa- onestà intellettuale” 10. In tale con- to alla condivisione di obiettivi bro della commissione per la litur- sione di danno spirituale” 5. L’elen- testo, importante per il vescovo di che, anche cinquant’anni dopo, chi gia, visse il Concilio nella fase di co dei doveri poi continua, metten- Savona fu l’attenzione per la cate- “fa cultura” non può non conside- cui stiamo trattando. do in elenco quello dei giovani, chesi e la liturgia: “non si può, in- rare. Di quale “influenza”, dunque, si degli autori e dell’autorità civile; fatti, dare una risposta alle esigen- A.R. occupano gli strumenti di comuni- quest’ultima in particolare, in vista ze del proprio tempo senza cono- cazione sociale? Prima di tutto, del bene comune, è chiamata ad scerle e non si può caratterizzare chiarisce il Concilio parlando della appoggiare ad esempio “quelle ini- una adeguata liturgia senza un ap- NOTE Chiesa, esiste il diritto di usare tali ziative che, per quanto siano di profondimento sia del ruolo dei 1) “Inter Mirifica”, di seguito IM, 1. mezzi “nella misura in cui essi sia- grande utilità, specialmente alla cristiani, sia delle attese religiose 2) ID., 3. 11 no necessari o utili alla formazione gioventù, non potrebbero altrimen- del mondo sociale” . Tutto ciò, fa- 3) IBID. cristiana e a ogni altra azione pa- ti essere realizzate 6”. ceva intendere monsignor Parodi, 4) ID., 5. storale” 2; così pure “è compito dei Nella seconda parte del decreto doveva essere affiancato alla cari- 5) ID., 9. laici animare di valori umani e cri- invece si trova subito l’auspicio tà, termine con il quale si intendo- 6) ID., 12. stiani tali strumenti, affinché ri- che si incrementi la “stampa one- no tutte quelle opere che la Chiesa 7) ID., 14. spondano pienamente all’attesa sta”, con lo scopo di “formare, fa- “intensamente raccomanda e pro- 8) IBID. dell’umanità e ai disegni di Dio” 3. vorire e promuovere opinioni pub- muove: l’azione benefica, l’azione 9) ID., 17. Per approfondire queste premes- bliche conformi al diritto naturale, sociale, l’attività culturale, l’attivi- 10) G. MILITELLO, Un vescovo al se, il decreto è stato suddiviso in alla dottrina e alla morale cattoli- tà missionaria” 12. concilio: Mons. G.B. Parodi, Ro- due agili capitoli, dedicati il primo ca” 7. A tale scopo, vengono indi- Alla fine della seconda sessione ma 2001, p. 136. alla dottrina della Chiesa e l’altro cati come utili strumenti di promo- del Concilio, dunque, durante la 11) ID., p. 141. 12) MONS. G.B. PARODI, Indirizzi alla sua specifica azione pastorale zione culturale il cinema, pro- quale nello stesso giorno furono approvate la Costituzione “Sacro- all’Azione Cattolica nel momento nell’ambito della comunicazione. grammi radiofonici e televisivi (si attuale, in «Rivista Diocesana», n. L’accento quindi sul diritto all’in- precisa: moralmente sani) e “l’an- sanctum Concilium” sulla liturgia 8 6 (novembre-dicembre) 1962, p. formazione, intesa come ricerca e tica e nobile arte del teatro” . In e il nostro decreto, monsignor Pa- 73. rodi poté forse riflettere su ciò che diffusione di notizie, interroga cer- conclusione, compito dell’Ufficio 13) IBID. tamente anche oggi coloro che si nazionale per le Comunicazioni accomunava la verità della liturgia 14) MILITELLO, op. cit., p. 123. occupano di giornalismo, in ambi- sociali, in unità d’intenti con le all’impegno per una verità nell’in- 15) Parodi annota nel suo “Diario” to civile ed ecclesiale. Definita co- singole diocesi, sarà quello di “dif- formazione. Utile allora poteva ap- che il secondo schema “sui mezzi me una necessità e diritto dei citta- fondere e difendere la verità e cu- parire l’impegno della Chiesa di di comunicazione sociale è più dini, una corretta informazione rare la formazione cristiana della quei tempi a definire il valore pa- contrastato [della costituzione sul- “offre ai singoli uomini quella più società umana” 9. storale di una “attività culturale”, la liturgia, ndr]: passa con 1960 adeguata e costante conoscenza, A questo punto del nostro dis- da realizzare con i corretti stru- voti favorevoli e 164 contrari. Cfr. che permette loro di contribuire ef- corso si inserisce l’esperienza di menti. Cos’era, in fondo, la cultu- MILITELLO, op. cit., p. 334. 14 A Campanassa N.3/2013 “PROGETTO RIBORGO” Un insensato insulto all’intelligenza e alla dignità della valle di Francesca Botta Ho partecipato, nei mesi scorsi, potrebbe essere costretti a taglia- sato, per esempio, che la struttura Chisciotte contro i mulini a vento: agli incontri di urbanistica parteci- re alcuni servizi per mancanza di possa semplicemente aver rag- con l’aggravante che ora uno pata sul “Progetto RiBorgo”, inseri- abitanti. giunto il tetto massimo di iscritti scempio edilizio quale diventereb- to nel Piano Casa cittadino. Per i Facciamo un po’ di chiarezza, in base alla disponibilità degli be il famigerato “Progetto RiBor- pochi che non lo sapessero, si tratta giusto quel tanto che serve per non ambienti e del personale? Altro go” viene fatto passare come la della proposta, avanzata dall’impre- far pensare che “quelli del Santua- che tagliare i servizi, sono già a panacea di tutti i mali, la chiave sa Core-Manitto, di demolire l’an- rio” dicono no a qualsiasi cosa, a brandelli. Il trasporto pubblico ri- per risolvere tutti i problemi. Sorvo- tica conceria di S. Bernardo in prescindere. dotto all’osso, l’ufficio postale – lo sul progetto del ponte all’altez- Valle e trasferirne i volumi – Primo: abbiamo bisogno di tut- nonostante una clientela che da S. za di Villa Baglietto, fortunatamen- maggiorati del 35% – su un terre- to fuorché di altro cemento. L’e- Bartolomeo del Bosco arriva a La- te – almeno quello – accantonato no oggi incolto situato sulle colli- mergenza abitativa non esiste, né vagnola – perennemente a rischio dopo le magrissime figure rimediate ne alle spalle del rione di Ribor- in Valle né in città. Ci sono mi- chiusura, la linea ADSL, manco in assemblea dai tecnici, che non go, per ricavarne quindici villette. gliaia di alloggi sfitti, si pensi fossimo in alta montagna, un mi- conoscevano neppure l’ubicazione Un’ipotesi che ha fin da subito piuttosto a riempire quelli e caso- raggio. Tutto quel che abbiamo ce della rete fognaria e non avevano messo sul piede di guerra gli abi- mai a chiedersi perché sono vuoti, lo guadagniamo giorno per giorno, minimamente considerato il fatto tanti della Valle, viste le premesse a domandarsi perché Savona si a prezzo anche di battaglie durissi- che il dislivello che si sarebbe con cui è stata presentata. Un terre- spopola. Forse perché è una città me: basti pensare alla scuola ele- creato nel punto di innesto del no classificato come agricolo e bellissima, ma violentata (urbani- mentare, votata alla soppressione ponte avrebbe trasformato in pi- perciò non edificabile, dove si an- sticamente, amministrativamente, già all’inizio degli anni Novanta, scine a cielo aperto, in caso di drebbe a costruire esclusivamente economicamente) al punto da non che vive da allora solo grazie alla pioggia violenta e persistente, sia in deroga al Piano Urbanistico; offrire più nulla? Lascio la do- mobilitazione dei genitori delle va- il tratto di strada provinciale da un progetto spuntato dal nulla e manda in sospeso, come spunto di rie generazioni di alunni. Sono loro una parte, sia la piazzetta di Ri- depositato (quando si dicono le riflessione per chi avrà la bontà di che negli anni, dopo averla salvata, borgo dall’altra. Desidero però combinazioni) giusto il giorno soffermarvisi: diversamente si apri- l’hanno portata ad essere oggi un soffermarmi su tutto il resto, cioè prima che la legge sul trasferi- rebbe un lunghissimo discorso che fiore all’occhiello dell’istruzione sulle ineffabili proposte relative al- mento e la modifica di destinazio- al momento non è il caso di trattare primaria savonese, in virtù di una l’apertura della strada necessaria a ne d’uso dei volumi entrasse in qui. serie di bellissime iniziative nate raggiungere il nuovo insediamento, vigore rettificata in senso restrit- fatte passare dall’impresa e dal Co- tivo; una serie di opere comple- mune nientemeno che come benefi- mentari che hanno tutta l’aria di ci alla comunità. una bomba ad orologeria. Il progetto prevede di allargare È solo grazie alle vigorose prote- Via Pizzuta, in parte acquistando ste della quasi totalità dei residenti terreno dai privati (e quindi di- che, dopo una lunga accelerata che struggendo l’antica e caratteristi- faceva pensare a un’imminente rea- ca creuza), in parte tombinando il lizzazione, pare sia ora stato pigiato rio omonimo; il servizio alla co- il pedale del freno. Proteste per l’a- munità consisterebbe nel permettere bissale arroganza dell’impresa pro- finalmente il passaggio ai mezzi di ponente, nella persona dei titolari, soccorso più grandi. Peccato che la che nelle suddette assemblee si so- tombinatura del rio, pericolosissi- no posti come salvatori della patria, ma in caso di piene, non permet- proclamando di venire finalmente a terebbe comunque di acquisire rendere fruibile un fondo oggi inuti- un’ampiezza sufficiente al passag- lizzato e inaccessibile (infatti noto- gio dei grandi mezzi; senza conta- riamente un terreno agricolo diven- re che questi non potrebbero in ta utilizzabile quando vi si costrui- ogni caso raggiungere i due tron- sce sopra) e a risolvere, grazie alla coni di Via Riborgo, costituiti da costruzione della strada di accesso altrettante creuze immodificabili. all’ipotetico villaggio, gli annosi Riborgo: la lottizzazione proposta viene presentata come conseguenza del “Piano- Stiamo parlando, per di più, di una casa”, dove le 15 villette previste sarebbero la sostituzione del volume del grande edi- problemi idrogeologici del territo- ficio con ciminiera ancora esistente sulla sponda del Letimbro, ancora ben evidente al strada a carreggiata unica che di- rio. Proteste per il pressappochi- centro della Foto Riborgo 1. venterebbe la sola via di accesso e smo e l’approssimazione dei tec- di fuga per il nuovo villaggio, con nici del Comune, che, pur muniti Secondo: la popolazione della da una straordinaria collabora- conseguenze facilmente immagina- di poderose simulazioni al com- Valle non aumenta. E allora? De- zione tra insegnanti e famiglie. bili non solo nel malaugurato caso puter (con tanto di calcoli sba- ve per forza? Cos’è, un’industria Terzo, fondamentale, lasciato di emergenze, ma anche, semplice- gliati), hanno spesso dimostrato che per battere i concorrenti deve non a caso per ultimo perché è in mente, per il normale traffico in en- di essere in contraddizione tra lo- accelerare la catena di montaggio realtà il punto cruciale su cui oc- trata e in uscita, specie negli orari di ro e di non conoscere minima- per incrementare la produzione? corre concentrare la massima at- punta. Ora, se con la viabilità attua- mente la zona in oggetto, al punto Ma per favore! Come se non ne tenzione: la sicurezza idrogeologi- le tutte le zone sono già perfetta- da trovarsi ripetutamente in seria avessimo già abbastanza di quartie- ca e il preservamento del territo- mente raggiungibili dai mezzi di difficoltà davanti alle puntuali do- ri-dormitorio, dove la gente parte al rio. Scrivo nel ventunesimo anni- soccorso più piccoli, è proprio il ca- mande e contestazioni loro rivolte. mattino, torna alla sera e non parte- versario dell’alluvione del 1992 (22 so di affidarsi al latino e dire: cui Proteste per l’atteggiamento va- cipa in alcun modo alla vita comu- settembre), e provo un’incommen- prodest? gamente ricattatorio di alcuni no- nitaria! È stato analizzato, per de- surabile rabbia al pensiero che quel- Dimenticavo: l’antica conceria. stri amministratori, che hanno cretare questa presunta stasi de- la terribile esperienza non abbia in- È considerata edificio storico, sottolineato l’importanza del pro- mografica, il numero invariato segnato nulla, e che da allora si perciò in assemblea è stata posta getto in un’ottica di ripopolamen- degli alunni che frequentano la continui invariabilmente a combat- to del luogo, dove altrimenti si scuola materna: nessuno ha pen- tere una battaglia degna di Don segue a pagina 15 A Campanassa N.3/2013 15 segue da pagina 14 late a tutte le richieste e necessità che le sono state sottoposte nel cor- una domanda relativa al suo so degli anni. eventuale restauro e riutilizzo, Se c’è un aspetto positivo che piuttosto che la demolizione e il questa tristissima vicenda ha porta- trasferimento dei volumi. È stato to, è stato un risveglio degli abi- risposto che non è possibile, in tanti della Valle, che ha riscoperto quanto situata in zona esondabi- il desiderio e il bisogno di unirsi le: nelle aree soggette a inonda- per far fronte, insieme, a un simi- zione possono essere realizzate so- le sopruso. Proprio ora che tutto lo opere a livello del terreno. Per- sembra tacere, è il momento di tanto, la nuova destinazione del non abbassare la guardia. Sicco- fondo è stata individuata in due me siamo una mandria di ottusi parti: un parco giochi e un par- bifolchi arretrati, contenti di es- cheggio (!). Anche noi, furbi, che ci serlo, vogliamo la libertà di met- lamentiamo del mancato “rilancio” terci una zappa in spalla e andare della Valle: cosa vogliamo di più di a coltivare la nostra terra (vero, una succursale delle “Caravelle” signora Manitto?): ci farà como- con tanto di effetto sorpresa? do, quando saremo in crisi più di In tutto questo, lasciando da parte adesso e scopriremo di poterci l’umorismo (nero), ciò che disgusta La freccia rossa e la recinzione arancione indicano i terreni agricoli dove alcuni “pri- produrre in autonomia quel che di più chi calpesta questa terra tutti vati” vorrebbero costruire le 15 villette previste dalla lottizzazione. ci serve. E soprattutto non voglia- i giorni – e di conseguenza ha la mo l’elemosina, non intendiamo lingue del mondo le poche, stesse, l’indomani delle assemblee, che presunzione di conoscerla un pochi- essere costretti a comprare, in identiche cose: pulizia del Letim- spacciare per servizio all’umanità no meglio di chi la vede sulle map- cambio dell’integrità del nostro bro e dei rivi confluenti, manu- un inqualificabile e pericoloso pe catastali e sulle simulazioni in- territorio, una sicurezza che, se tenzione della strada provinciale, abuso edilizio (perché questo è e formatiche – è forse una considera- mai fosse tale, ci spetterebbe co- messa in sicurezza delle situazioni rimane, alla faccia di tutte le de- zione che esula, in certa misura, da- munque di diritto, visto che i cer- di pericolo legate al rischio idro- roghe possibili), perpetrato da un gli importantissimi aspetti pratici: è, tificati elettorali e le cartelle delle geologico. Sono vent’anni che privato che ha scoperto l’esisten- in definitiva, l’insulto alla nostra tasse trovano sempre con puntua- avremmo più soddisfazione a parla- za di Riborgo appena vi ha intra- intelligenza e dignità. Già, perché lità svizzera e precisione millime- re al muro. Avrò, spero, occasione visto un’occasione per far soldi, è sono più di vent’anni, da quel male- trica la strada delle nostre casset- di tornare su questo specifico argo- una colossale porcheria e un atto detto giorno in cui solo un miracolo te postali. della Madre di Misericordia ci ha mento: nel frattempo mi sia conces- criminale da parte di una pubblica concesso di non piangere alcuna so di dire ancora una volta, come amministrazione che ha sempre vittima, che invochiamo in tutte le già ho fatto sui mezzi di stampa al- mostrato di avere le orecchie sigil- F.B.

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TIRO - CACCIA - TRAP

Via Nazario Sauro 23 r - 17100 Savona - tel. 019.824.684 - Fax 019.853.937 16 A Campanassa N.3/2013 IL BORGO D’ALTO E MONTURBANO I progetti e le complesse vicende che portarono nei primi decenni del Novecento alla sistemazione urbana dell’area compresa tra le piazze Saffi, Marconi e Monturbano di Giovanni Gallotti

Piazza Saffi Casa Littoria, un’area di Piazza XXVIII La piazza, cominciò a delinearsi tra il ottobre della superficie non eccedente 1925 ed il 1926. In quegli anni, sparì il 2.000 metri quadrati”9. Il Podestà, con- vecchio edificio del Mulino Varaldo, che fermò la decisione il 5 agosto concludeva a nord via Boselli e spariro- successivo10 e il Federale affidò ai tre no alcuni edifici lungo vico Monturba- professionisti che avevano studiato i no. Si collegava così via Boselli a via progetti di massima più efficaci, Campo- Cavour e si creava uno spazio più largo, ra, Angelini e Fabris, l’incarico di redi- davanti all’edificio scolastico di via gere il progetto definitivo11. Mentana, prima di allora accessibile solo Nell’estate 1938, i lavori iniziarono da un angusto passaggio non più largo di per opera dell’impresa Mezzacane, che due metri. Nel 1936, dopo le demolizio- si era aggiudicata l’appalto e la ni, quella che diverrà piazza Saffi era an- Consulta12, seguita dal Podestà13, appro- cora uno spazio indistinto: “Subito dopo vò un contributo di quattrocentomila lire l’apertura di via Cavour, nella attuale per finanziare il cantiere. Nel marzo piazza XXVIII ottobre, che in verità è la- 1939: “I lavori per la costruzione della sciata ancora in condizioni tali da ren- Casa Littoria, procedono senza sosta, derla simile ad una strada di campagna, veramente con ritmo fascista”14. A set- sono andate rapidamente sorgendo nuo- tembre: “Senza che nulla rallenti il rit- ve costruzioni destinate ad uffici ed abi- mo del lavoro operoso, la costruzione tazioni private, ma addossate a questi Piazza Saffi nel 1938. della Casa Littoria della Federazione edifici sono rimaste ancore le casupole dei Fasci di Combattimento procede con na, che ne era proprietario, alla Federa- dell’antica via”1. lissimi pennoni per bandiere svettanti perfetta regolarità ed in questi giorni si zione Fascista. Il verbale della Consulta Le casupole, poste tra via dei Mille, la nell’azzurro. La costruzione verrebbe ri- è giunti alla copertura della Torre Litto- Comunale, che il 28 luglio del 1937, piazza e il vicolo privato, furono demoli- vestita in chiara pietra di Finale, con ria, che si eleva a 40 metri dal suolo e si sancì la decisione, indica qual’era il cli- te tra la fine del 1936 ed i primi mesi del basamento più scuro e finestre quadrate è iniziata la rivestitura delle facciate con ma dell’epoca: “Il Federale Nino Berto- 15 1937, la piazza vide così allargato il suo senza modanature o aggetti di dubbio pietra delle nostre cave del Finalese” . 5 ni, con inflessibile attività e con la pas- sbocco verso la nuova piazza Marconi e gusto” . La costruzione terminò, quando la se- sione che lo distingue, da’ l’opera sua verso piazza Diaz. Nei primi mesi del 1937, sembrò che conda guerra mondiale era scoppiata in 6 per la soluzione dei problemi cittadini. Il La piazza, ha una grande importanza l’operazione potesse concludersi , ma sui Europa, ma l’Italia ne era ancora fuori: Podestà ritiene pertanto giunto il mo- per i collegamenti tra il centro e la parte giornali, cominciarono ad apparire i pro- “La Casa Littoria, bella e degna costru- mento di assecondare l’istanza della Fe- nord della città ed è stata al centro di getti per la Casa Littoria da costruirsi in zione, in cui troveranno sede gli uffici molti dibattiti sulla sua sistemazione. piazza Mentana. Si scrisse, di un proget- L’aspetto attuale lo assunse negli anni to Campora, e di un progetto Campora - Sessanta del Novecento, quando fu de- Angelini. I disegni cominciavano a pre- molita l’ultima spina di vecchi e bassi sentare analogie con quello che fu realiz- edifici, che dallo sbocco di via Piave sul- zato, nella svettante torre d’angolo, che la piazza, si allungavano verso via Bo- ricorda i palazzi civici medioevali, pre- selli. Alla fine degli anni Ottanta del No- senti in gran numero in toscana. vecento, è stato sistemato, in modo este- Il progetto Campora fu così commenta- ticamente discutibile, l’angolo con via to: “La soluzione architettonica è la risul- Piave. Nata come piazza Mentana alla tante di una indovinata disposizione degli fine degli Anni Venti del Novecento, il ambienti e dei servizi e presenta un ele- suo nome fu quasi subito trasformato in gante ed armonico movimento, cui dan quello di piazza Saffi. Tra il maggio ed il vita e la torre e il corpo rotondo di fab- luglio 1931, divenne piazza XXVIII ot- brica che è a sinistra di chi guarda. Il ri- tobre2. Riacquistò, il nome di piazza Saf- vestimento in pietre nostrane a diverso fi, dal luglio 19453. tono di colore, il porticato, le finestre, conferiscono all’insieme il carattere di La Casa Littoria una costruzione intonata allo scopo ed Il problema di una nuova sede per gli alle funzioni. L’altezza totale del corpo di uffici provinciali del partito Fascista, si fabbrica, è di metri 24, mentre la torre si pose nel 1934, allora l’amministrazione alza a 40 metri dal livello stradale. L’in- La piazza nel secondo dopoguerra. comunale offrì alcuni locali del nuovo tera costruzione occupa una superficie di palazzo in piazza Sisto IV, per gli uffici circa 1.000 metri quadrati ed ha un vasto derazione Fascista, intesa ad ottenere provinciali del partito, è pressoché ulti- del partito, il Federale respinse l’offerta, piazzale antistante di 6.800 metri quadra- un’area per la costruzione della Casa mata e la sua mole, ormai libera dalle perché li riteneva insufficienti ma chiese ti circa. Il totale complessivo dei vani è di Littoria. Dichiara che tale donazione impalcature, si presenta imponente ai al Comune la disponibilità dell’ex chiesa 103 ed in essi sono allogati tutti i servizi non è un atto di prodigalità, giacché tut- cittadini che transitano per via Paolo di sant’Agostino, su piazza Leon Pancal- necessari alla Casa Littoria”7. ti i lavori ridondano a vantaggio di Sa- Boselli e piazza XXVIII ottobre”16. Tra la do, con l’intento di costruirvi un nuovo L’ingegner Fabris, presentò nell’aprile vona. Vede quindi una ragione morale e Casa Littoria e l’edificio scolastico, oggi palazzo4. Un progetto di massima fu pre- 1937, due soluzioni per la Casa Littoria politica, un dovere ed un orgoglio, di caserma dei Carabinieri, si creò una bre- sentato dall’ingegner Vittorio Fabris, per in piazza Mentana. Nei progetti, era pre- avere la Casa Littoria, che porterà i se- ve strada. Chiamata via del Balilla dopo un edificio di quattro piani. Un articolo sente una torre quadrata, di circa quaran- gni delle camice nere delle nostre terre. il 29 dicembre 194117, divenne via Giu- su “Il Secolo XIX” oltre ad un disegno, ta metri di altezza, che svettava sopra le La Consulta quindi, in adesione alla ri- seppe Cava, dopo il 2 luglio 194518. La fornisce alcuni particolari: “L’architettu- masse dell’edificio8. Il progetto di piazza chiesta del segretario Federale ed alle Casa Littoria divenne, nel secondo dopo- ra, sobria e potente, di schietto stile fa- Leon Pancaldo fu abbandonato, quando proposte del Podestà, considerato che al guerra, sede della Prefettura di Savona. scista, prende le mosse dal motivo archi- la Consulta Comunale, nel luglio 1937, momento attuale, non si trova altra loca- tettonico della Mostra della Rivoluzione decise di donare un terreno situato in lità che meglio possa riunire tutti i re- Villa Corsi e gli Scolopi e sopra un grande ingresso a gradinata piazza Mentana, per la costruzione del quisiti per tale destinazione, esprime I Padri Scolopi, acquistarono dalla no- e pareti succhianti, presenta quattro nuovo edificio. L’area, centrale e prezio- unanime parere favorevole alla donazio- bile famiglia savonese villa Corsi, co- enormi fasci littori, che vanno dal se- sa, fu donata, con una decisione che non ne a favore della Federazione Fascista condo piano al tetto, sormontati da snel- si poteva discutere, dal Comune di Savo- di Savona, quale sede della erigenda segue a pagina 17 A Campanassa N.3/2013 17 segue da pagina 16 le deliberazioni del Podestà Santino Durante, martedì 26 gennaio 1937, numero 134: destina- struzione di origini cinque seicentesche zione di area per la Casa del Fascio. oggi corpo centrale della Biblioteca Ci- 7) LUIGI PENNONE “Il Secolo XIX” di giovedì 15 vica, nel 1745. I Padri, utilizzarono l’e- aprile 1937. 8) LUIGI PENNONE “Il Secolo XIX” di mercoledì legante residenza, sulle prime pendici 21 e sabato 24 aprile 1937. collinari della città, come residenza esti- 9) Archivio del Comune di Savona, registro dei va, quando la loro sede era ancora sulla verbali della Consulta Municipale mercoledì 28 Chiappinata, in un’area adiacente all’o- luglio 1937, numero 144. Il Federale aveva ri- dierno mercato coperto. Gli Scolopi fu- chiesto la donazione dell’area con una lettera del 26 luglio. La decisione della Consulta fu rono costretti a trasferirsi a Monturbano commentata su “Il Secolo XIX” di venerdì 30 lu- perché parte del complesso doveva esse- glio 1937. re demolito per la costruzione di via Pie- 10) Archivio del Comune di Savona, registro tro Giuria. Il 29 aprile 190519, fu stipula- delle deliberazioni del Podestà Santino Durante, ta una convenzione con il Comune di giovedì 5 agosto 1937, numero 959. Savona. Era composta di dieci articoli, 11) “Il Giornale di Genova - Caffaro” di vener- dì 23 luglio 1937. Alcuni disegni relativi al pro- che prevedevano la concessione trenten- getto esecutivo per la Casa Littoria sono stati nale da parte del Comune agli Scolopi pubblicati su “Sugliani - Tissoni, impresa co- del fabbricato di Monturbano (ex villa struzioni” pag. 74 e 75 e si trovano nell’archivio Corsi) e del terreno circostante, rimanen- Sugliani - Tissoni, faldone 113. do la proprietà in carico al Municipio 12) Archivio del Comune di Savona, verbale (articolo 1). Le Scuole Pie si impegna- delle delibere della Consulta Municipale di ve- nerdì 8 luglio 1938, numero 62. vano ad eseguire, sotto la sorveglianza 13) Archivio del Comune di Savona, registro del Comune, i lavori previsti dal proget- delle deliberazioni del Podestà Santino Durante, to allegato alla Convenzione20, che pre- mercoledì 14 luglio 1938, numero 696. vedeva la costruzione di due edifici a 14) “Il Giornale di Genova - Caffaro” di merco- blocco, a lato della vecchia villa e di un ledì primo marzo 1939. portico con terrazzo di collegamento tra 15) “Il Giornale di Genova - Caffaro” di merco- ledì 20 settembre 1939. i tre edifici (articolo 2). 16) “Il Giornale di Genova - Caffaro” di giove- Il Collegio ed il Ginnasio dei Padri dì 21 marzo 1940. Scolopi, si sarebbero trasferiti nei nuovi 17) Archivio del Comune di Savona, registro edifici e l’intero complesso di Via Ri- delle deliberazioni del Podestà Santino Durante, ario, sarebbe stato lasciato a disposizio- lunedì 29 dicembre 1941, numero 1.251. ne del Municipio (articolo 3). 18) Archivio del Comune di Savona, registro delle deliberazioni della Giunta Municipale, lu- Nei fatti, l’accordo tra Comune e Sco- nedì 2 luglio 1945, numero 215. lopi produsse molto presto i suoi effetti. 19) La Convenzione, stampata a cura della Ti- Ecco che cosa si poteva leggere su “Il pografia Nazionale di Savona, si trova in Archi- Letimbro” già nell’agosto del 1905: “Da vio di Stato di Savona, Comune di Savona, Se- un mese fervono i lavori per la costru- rie V Categoria10 Classe 1 Fascicolo 53. L’angolo di piazza Saffi tra le vie Venezia e don Bosco negli Anni Cinquanta. zione di due nuovi bracci a lato dell’esi- 20) Il progetto, datato 3 maggio 1902, si trova in Archivio di Stato di Savona Comune di Savo- stente fabbricato, i quali dovranno esse- grandiose angolari la cappella interna. Il che riuscirà, coll’attuazione del nuovo piano re- na Serie V, Categoria 5 Classe 1 Fascicolo 119. re adibiti l’uno a scuole, l’altro a convit- secondo piano invece fu completamente golatore, una delle più belle piazze della città, 21) “Il Letimbro” di giovedì 24 agosto 1905. to. I lavori dentro un anno saranno com- trasformato. Le cinque grandi camerate degna della data fatidica che con essa si vuole 22) “Il Letimbro” di sabato 11 maggio 1907. piuti, e noi confidiamo che il nuovo con- han dato luogo a dieci camere tutte chia- ricordare”. Archivio del Comune di Savona, re- 23) “Il Letimbro” di giovedì 4 dicembre 1907. gistro delle delibere della Consulta Municipale, “All’ora suddetta, nella chiesina del Collegio vitto che sta per sorgere, fabbricato con re, ariose, capaci, pei Padri, a un indovi- criteri moderni, in quell’amena villeg- venerdì 15 maggio 1931. La decisione fu appro- bellamente trasformata per l’occasione, da una nato corridoio, che circondando l’anima vata definitivamente dal Podestà il 2 luglio elegante e vastissima sala letteralmente stipata, giatura, in quell’incantevole posizione, centrale trasformata a scalone, da’ ac- 1931. Archivio del Comune di Savona, registro convenne un pubblico numerosissimo, composto ripiglierà un nuovo rigoglio di vita e cesso a tutte le camere, e può, nello stes- delle deliberazioni del Podestà Assereto, giovedì di spiccate notabilità cittadine e di fuori e delle non verrà meno alle gloriose tradizioni, so tempo, servire al tranquillo e silenzio- 2 luglio 1931, numero 51. nostre più distinte famiglie ... Il programma, va- che vanta nella storia della nostra so passeggio dei Padri studiosi. Si acce- 3) Archivio del Comune di Savona, registro del- rio ed interessante, fu svolto in modo inappun- 21 le delibere della Giunta Municipale, lunedì 2 lu- tabile e fe’ trascorrere ai convenuti un’ora deli- città ”. Le Scuole Pie si trasferirono de- de finalmente al braccio di ponente. finitivamente a Monturbano nel maggio glio 1945, numero 215. ziosa di godimento intellettuale. Dopo il prelu- 22 Questo, come il più appartato, e nello 4) Da registrare un altro progetto, quello della dio dell’opera “La Norma”, il Rev. Padre An- del 1907 , ma l’inaugurazione ufficiale stesso tempo, come quello che gode mi- Torre Littoria, che doveva sorgere in asse con fossi, disse il discorso inaugurale dal titolo si svolse solamente giovedì 28 novem- corso Principe Amedeo, nell’area di piazza Mar- “Savona e le Scuole Pie” ... Seguì quindi la de- 23 glior veduta verso Savona, è destinato al bre 1907 . convitto... Al piano terreno tre amplissi- coni, alta 55 metri e con una consistenza di quin- clamazione di vari e geniali componimenti sto- Su “Il Letimbro” di sabato 11 maggio mi refettori, vi potranno sedere circa 300 dici piani. Il progetto non ebbe molto credito rico letterari in varie lingue, da parte di giovani nemmeno sui giornali. Alcuni cenni si trovano convittori il tutto frammezzato da scelta musica 1907, fu pubblicata una lunga e detta- allievi comodamente. Anche da questa gliata descrizione del nuovo complesso su “Il Secolo XIX” di mercoledì 7 aprile 1937. ... Dopo l’accademia, che ebbe termine alle 12 parte i diversi piani sono collegati tra lo- 5) LUIGI PENNONE “Il Secolo XIX” di mercoledì e 30 il Padre Giovanni Secco, Rettore del Colle- di Monturbano: “Entrati a destra nel ro mediante un grandioso scalone. A cia- 7 aprile 1937. gio, offerse alle autorità intervenute ed a nume- nuovo braccio di levante si trovano da scuno dei tre piani superiori vi hanno 6) Archivio del Comune di Savona, registro del- rosi invitati, un sontuoso banchetto”. un lato i locali di portieria e di ricevi- due camerate, con studio, dormitorio mento, dall’altro lato lo scalone che sale guardaroba, lavabo, latrine”. alle scuole e l’andito che da al convitto Dal 1915 al 1919, uno dei due grandi dirimpetto la grandiosa cappella. Que- fabbricati, fu adibito ad ospedale militare sta subito attrae la vista per le sue linee per i feriti di guerra, con 300 posti letto. gentili e per i suoi delicati colori. Fu di- Nel 1971 il Comune riscattò gli edifici e pinta su gusto lombardo dai cugini Ber- gli Scolopi abbandonarono Savona. tolotto ... La cappella è lunga ben 27 G.G. metri, larga 8, onde potrà contenere ol- tre a 600 alunni. I piani superiori di questo primo braccio saranno dedicati NOTE alle scuole. Sono tre piani che contengo- no ciascuno cinque grandissime aule. 1) “Il Giornale di Genova - Caffaro” di mercole- Un vasto porticato con soprastante ter- dì 4 novembre 1936. 2) Con questa motivazione: “Il Podestà riferisce razzo, che formano l’uno e l’altro, cor- che il commissario straordinario delle Federa- sie comode e lunghe oltre a 60 metri, zione provinciale fascista, in ossequio alle istru- mettono in comunicazione i nuovi edifizi zioni avute dalla direzione del partito, ha chie- di levante e di ponente e l’antico del sto che una via o piazza della città, sia denomi- centro. Questo è destinato all’abitazione nata 28 ottobre data della istituzione dei Fasci dei Padri ed in qualche parte all’infer- di Combattimento. Fa presente che attualmente non vi sono vie o piazze di qualche importanza meria. Il primo piano ha conservato prive di denominazione e che quindi si è pensato l’antica fisionomia, col grande salone di intitolare al 28 ottobre, l’attuale piazza Aure- dipinto dal Brusco, le quattro camere lio Saffi, attualmente in via di sistemazione, ma Piazza Saffi oggi. 18 A Campanassa N.3/2013 DIVITIAE NAULI Il tesoro della cattedrale di San Pietro in Noli, è stato esposto fino al 15 settembre nei locali della Fondazione Sant’Antonio. Un’occasione unica per ammirare oggetti che solitamente sono celati al pubblico di Laura Arnello Nei locali della Fondazione Cultura- neta bianca del XIX secolo. Tra i reli- le Sant’Antonio in via suor Letizia a quiari spiccava quello del braccio di Noli è stata allestita dal 13 luglio al 15 Sant’Eugenio, opera di raffinata orefi- settembre scorsi la mostra “Divitiae ceria gotica, in argento e smalti, realiz- Nauli - Ori, argenti e sete dell’antica zato nel 1430 per volere del vescovo di Cattedrale di San Pietro in Noli”, L’e- Noli, fra Marco Vegerio, portato ancora sposizione ha rappresentato la conclu- oggi in processione durante la festa pa- sione di un percorso iniziato lo scorso tronale. Inoltre una stauroteca, reliquia- dicembre con l’allestimento di una mo- rio della croce di Cristo in legno e ar- stra fotografica che anticipava i conte- gento del XIX secolo e le pantofole in nuti di quella attuale. La manifestazio- argento del volto Santo, conservato in ne, itinerante, si è svolta alla Fondazio- San Paragorio, della metà del XX seco- ne Sant’Antonio, nel chiostro della Cat- lo. Le opere erano corredate da pannelli tedrale di Savona e all’Abbazia di Fer- esplicativi che illustravano gli oggetti, rania. La mostra è stata curata da Cri- la loro funzione ed utilizzo e da alcune stina Gamberini funzionario dell’Uffi- delle splendide foto già utilizzate per cio Beni culturali ecclesiastici e da Fa- l’esposizione fotografica. L.A. bio Amerio, responsabile del corso di fotografia dell’Accademia Albertina di Torino, le cui allieve sono autrici delle bellissime foto. L’evento è stato pro- servato in sacrestia e non più utilizzato gior parte dell’anno nei caveau della mosso dal Comune di Noli e dalla Fon- per le funzioni ma solo in alcune parti- Cattedrale esponendo, assieme ai pre- dazione Culturale Sant’Antonio con la colari occasioni liturgiche come la festa ziosi oggetti ecclesiastici, anche una collaborazione della Diocesi di Savona- patronale. Si tratta di ori, argenti, tessu- serie di pannelli esplicativi di facile Noli, della parrocchia della concatte- ti e paramenti preziosissimi, frutto della consultazione, volti a spiegarne le fun- drale di san Pietro, della Soprintenden- devozione e della religiosità degli anti- zioni e gli utilizzi, spesso col tempo di- za per i Beni storici, artistici ed etnoan- chi nolesi. menticati”. tropologici della Liguria, dell’Accade- Come ha sottolineato Cristina Gam- “Ecco quindi che dagli armadi – mia Albertina di Belle Arti di Torino e berini, curatrice del catalogo: “La Fon- continua ancora Gamberini – sono state con il contributo della fondazione dazione Culturale Sant’Antonio ha vo- fatte uscire alcune ricche sete cariche “Agostino Maria De Mari” e dell’Ente luto celebrare la storia di Noli e delle di significati simbolici sia nei colori scuola edile della Provincia di Savona; sue tradizioni, attraverso una mostra che nelle fogge dei paramenti. Dai ca- vanta inoltre il patrocinio di Regione espositiva di oggetti sacri che mettesse veau sono stati estratti alcuni esempi Liguria, Provincia di Savona e FAI in evidenza tre momenti fondamentali del cospicuo patrimonio di arte orafa (Fondo per l’ambiente italiano). della vita sacra: la processione, la li- di Noli, che testimoniano, attraverso la La mostra espone il tesoro della cat- turgia e i reliquiari. Il principale inten- forma, l’iconografia e la ricchezza in- tedrale di Noli, normalmente non visi- to è stato quello di mostrare al pubbli- trinseca del materiale stesso, il potere bile ai fedeli e ai visitatori poiché con- co le opere d’arte custodite per la mag- della luce divina”. Nell’allestimento gli oggetti sono stati suddivisi in tre se- zioni dedicate alla processione, alla li- turgia e ai reliquiari. Nella sala dedicata alla processione erano esposti tra gli al- tri oggetti, una croce astile del 1417, in lamina d’argento sbalzata e dorata ed un pastorale, in argento sbalzato e ce- sellato risalente al XVI-XVII secolo. Il riccio, in foglie di acanto stilizzate, ter- mina con una testa di drago, la quale ri- chiama sant’Eugenio che, secondo una leggenda, scacciò un dragone dall’isola di Bergeggi; un piviale e un velo ome- rale ricamati in oro della fine del XVIII secolo e la splendida mitria di monsi- gnor Arduini, ultimo vescovo di Noli, realizzata a metà del XVIII secolo in tela d’argento ricamata con filo d’oro e pietre. Quest’ultima fu donata dal Ve- scovo insieme ad altri parati nel 1777 e porta gli stemmi del prelato ricamati sulle infule. Nella parte dedicata alla li- turgia si potevano ammirare un osten- sorio a raggiera del 1783, un prezioso secchiello in argento sbalzato e cesella- to del XVI secolo e diversi paramenti tra i quali un talare cremisi del XIX se- colo, la pianeta violacea con lo stemma di monsignor Arduini del XVIII secolo, una tonacella laminata in oro e una pia- A Campanassa N.3/2013 19 21 E 22 GIUGNO CON IL CARDINALE JOHN ONAIYEKAN A SAN SATURNINO E AL SANTUARIO

Chiesa di San Saturnino: Gisella, Carlo, Norina, Giuseppina, Carlo, Nico. Gli amici di sempre!

Chiesa di San Saturnino: Margherita e Mario Minuto con il figlio Andrea la nuora Adriana e i nipotini Matilde e Giacomo. Sono i proprietari e attenti custodi del- l’antica chiesa.

Palazzo delle Azzarie: Agnese, Carlo, Alda, Giorgio, Bruno, Maria, Mariagrazia, Nicoletta, Nico, Maria Giovanna, Pasquale, Claudia, Luisa, Doris, Carlo, Angela, Dolores, Laura, Gisella e i due “gianburrasca” Giovanni e Francesco. Gli amici degli amici! Tutti amici! Evviva!!!

Palazzo delle Azzarie: Norina, Leila, Nicoletta, Enrico, Carlo, Mariagrazia, Gisella. “I reduci di Castelmagno”.

Palazzo delle Azzarie: Gisella, Mariagrazia, Nicoletta, Norina, il Rettore Don Domenico Venturetti, Carlo. Nello studio di Delia Zucchi, in Piazza del Santuario. 20 A Campanassa N.3/2013 UNA MONGOLFIERA PER GIULIO II Una nuova grande opera in ceramica abbellirà presto la via Aurelia ad di Laura Arnello

Nella mattinata dell’otto giu- blu, raffiguranti l’albero della gno scorso a Villa Gavotti è stata quercia, simbolo dei Della Rove- inaugurata “La Mongolfiera de- re, famiglia a cui appartenevano gli ideali”. Si tratta di un’opera i due Papi savonesi. Al di sopra di arredo urbano in ceramica, di una grande sfera celeste, compo- notevoli dimensioni (diametro sta da mattonelle azzurre ad ef- 2,40 metri, altezza 3,50 metri) e fetto craquelè. L’opera vuole af- di non facile esecuzione. La rea- fermare il concetto dell’ugua- lizzazione dell’opera, ideata dal glianza di tutti uomini sotto la ceramista Sandro Soravia, è stata volta celeste e l’importanza del promossa dall’Istituto scolastico lavoro collettivo come più alto De Andrè e dall’associazione ce- traguardo della solidarietà. Lo ramisti e finanziata con il contri- stemma dei Della Rovere vuole buto della Fondazione de Mari e essere un omaggio a papa Giulio della Carisa. La ceramica è stata II, grande mecenate ed amante realizzata dagli alunni della delle arti, nato ad Albissola e del Scuola Media De Andrè che fre- quale quest’anno ricorre il 500° quentano il corso “Laboratorio anniversario della morte. Dopo creativo di ceramica” nei locali l’inaugurazione è stata posta nei della Scuola Comunale di Cera- giardini della scuola De Andrè in mica che ha sede all’interno del- attesa di essere collocata in au- l’Istituto. I ragazzi hanno lavora- tunno al centro della rotatoria to sotto la supervisione del mae- sulla via Aurelia, nei pressi della stro Soravia, che ha curato la galleria Capo Torre prima del- progettazione e l’esecuzione del- l’entrata in direzione Celle Ligu- l’opera e delle maestre della re. Sarà un vero e proprio arredo Scuola di Ceramica. Il progetto è urbano, avrà una collocazione stato portato a termine con gran- molto visibile e da lì dominerà de entusiasmo dagli alunni che l’ambiente circostante. L’inaugu- hanno realizzato e dipinto i vari razione della mongolfiera è stata pezzi della ceramica. L’opera è preceduta da una cerimonia a costituita da una struttura in fer- Villa Gavotti alla quale hanno ro rivestita di resina, sulla quale partecipato le Autorità, l’Ammi- sono stati applicati pannelli e nistrazione comunale, il maestro piastrelle. La base, adibita a fio- Soravia, i ragazzi, le insegnanti riera, è composta da una serie di ed il dirigente scolastico. In se- pannelli, con uomini e donne in guito i partecipanti si sono tra- cammino, gli “omini” tipici di sferiti nel cortile dell’Istituto do- Soravia che rappresentano il per- ve è stata scoperta la ceramica. corso dell’umanità. Il fulcro è La mongolfiera. composto da pannelli gialli e L.A.

L’albero della quercia simbolo dei Della Rovere. A Campanassa N.3/2013 21 CONCORSO NESTORE: ARCOBALENI DI POESIA, ARTE E SOLIDARIETÀ La Sala Rossa del Comune di Savona premia la rosa dei vincitori di Svilen Angelov Sabato 7 Settembre 2013 si è massima trasparenza ed instanca- hanno ricevuto il premio “Oriz- ra “Arte nel lavoro” sono stati svolta la cerimonia di premiazione bilmente, ha assegnato i primi zonti Letterari” i giornalisti Sil- conferiti a Carla Quaglia e Ales- della seconda edizione del concor- premi nella sezione “fotografia e vano Gianti (rivista “Città Nuo- sandro Ferro di Savona. Il ricono- so internazionale di poesia e foto- arte” ad Anna Barbara Caviglia di va” di Roma), Michele Melillo scimento “Ivan Vazov” è stato grafia “Nestore”, evento indetto Genova, Pierluigi Verrua e Vin- (rivista culturale “Miscellanea” conquistato dai poeti e saggisti dal Centro Culturale “Nuovo Ar- cenzo Di Marco. Sul podio nelle di Salerno), Carlo Cerva (rivista Silvia Giudice Crisafi di Palermo cobaleno” che ha ottenuto gli au- diverse sezioni di poesia: Valenti- “A Campanassa” di Savona). e Gianni Ianuale. spici del Parlamento Europeo. no Federico, Ladik Donato, Giu- Il trofeo “Renzino Astengo” è Il prestigioso premio “Poeti Il Concorso con il patrocinio seppe Furlano, Patrizio Pesce, Lui- stato “conquistato” da Maria Ro- senza frontiere” per alti meriti morale dell’Ambasciata della gi Di Raffaele. Nunzio Buono si è saria Cutellè, mentre il trofeo culturali è stato assegnato ai poeti Repubblica di Bulgaria a Roma, aggiudicato il premio speciale del- “Ziggurmare” è andato al foto- Biagio Di Meglio di Ischia e Ora- Parlamentare Mondiale per la la giuria “video e poesia” con la grafo savonese Ivano Benedetti. zio Tanelli - New Jersey (USA). Sicurezza e la Pace, Regione Li- lirica “Poi ti penso aspettare”, Le associazioni culturali “R. Un buon piazzamento è stato ot- guria, Provincia di Savona, Città mentre Raffaella Di Benedetto ha Aiolfi”, “Liber Arti” e il Circolo tenuto dai savonesi Marcella For- di Savona, Accademia Universa- ricevuto il premio “Poeti per un “Smile” di Vallecrosia sono state misano, Bruna Cerro, Franca Pel- le “G. Carducci”, Accademia In- mondo migliore”. premiate per la loro operosità legrino, Mirko Michelletti, Ines ternazionale Vesuviana, Ziggur- Gastaldi Carretto, Maura Arena, mare, mira a diventare una mani- Patrizia Macchia, Paola Del Buo- festazione con segno tangibile del no, Paola Ferrari, Giacomo Abba- connubio territorio e cultura savo- te, Genoveffa Pomina, Francesca nese, nonché un’occasione d’in- Sercia, Maria Antonietta Savarese, contro all’insegnamento del parla- Maria Teresa Bonifazio e Fiorenza re, analizzare, approfondire e crea- Raimondi. re, di lettura dei paesaggi e mes- Anche quest’anno il concorso è saggi poetici. riuscito a donare una somma di La cerimonia si è aperta in una denaro all’associazione “Cresci” cornice festosa e cordiale nella per il reparto pediatrico dell’ospe- quale il presidente e fondatore del dale “S. Paolo” di Savona. Centro “Nuovo Arcobaleno” Svi- Creare è un dovere sacrosan- len Angelov, ha salutato i parteci- to, è un dovere impegnarsi per panti e le autorità civili e politiche acquisire la coscienza di diffon- tra cui il Vice Sindaco della Città dere il sapere e la bellezza. Il di Savona Livio Di Tullio, il Vice compito di un artista è quello di Prefetto Vicario Giuseppe Montel- cercare, creare, regalare, senza la, l’assessore della Provincia di risparmiarsi, con il pensiero che Savona Pietro Santi, Amnon Co- coinvolge il presente e con lo hen - primario del reparto pediatri- sguardo rivolto al futuro, perché co di Savona, ANPI di Savona e l’arte appartiene al futuro. dirigenti di varie associazioni cul- Il concorso “Nestore” è solo una turali. delle iniziative del Centro “Nuovo La Sala Rossa comunale, affol- Arcobaleno” per promuovere, di- lata dal pubblico, ha applaudito la fendere e divulgare diverse tipolo- giuria e gli esponenti della politica gie d’arte, creando un ponte cultu- locale, tutti tendenti a rimarcare il rale tra diversi paesi. Oltre ai nomi valore della cultura, reso ancora “Il concorso Nestore-afferma il svolta sul territorio ligure con il più affermati, siamo orgogliosi di più prezioso in un momento in cui Vice Sindaco Livio Di Tullio - ha premio “Voci della Cultura”. aver coinvolto anche molti giova- la crisi economica soffoca ogni coinvolto solo in due anni poeti Durante la cerimonia fu asse- ni: il più piccolo partecipante iniziativa artistica. ed autori di tutta la Penisola e an- gnato il premio alla carriera ai Francesco Franceri (primo premio Il Gran Premio “Nuovo Arco- che dall’estero ed è un vero esem- poeti ed artisti Fabiano Braccini lavori scolastici) ha solo 7 anni, il baleno” di arte è stato conquistato pio di incremento di cultura e tu- (Milano), Rolando Pisano (Belliz- più bel regalo per tutti coloro che da Mario Nebiolo di Savona, men- rismo”. zi - SA) e Sara Ciampi (Genova); hanno collaborato alla buona ri- tre quello di poesia da Francesco Per aver contribuito a valorizza- quest’ultima è stata più volte can- uscita del premio. Terrone. re le discipline artistiche a favore didata al premio Nobel per la lette- La giuria, che ha lavorato in del progresso contemporaneo, ratura. I riconoscimenti alla carrie- S.A. 22 A Campanassa N.3/2013 BIBLIOTECA SOCIALE “POGGIO POGGI” La nostra biblioteca di Maria Giovanna Parodi Sono trascorsi tre anni dall’ini- (misure, foto, ecc.), tenuto anche natori sono: Salvatore Annitto, l’articolo 4 lettera h) dello Statu- zio del riordino della biblioteca conto che, oltre agli acquisti ef- G. Antona, Nicolò Bozzo, Carlo to, la Biblioteca Sociale Poggio ed oggi, con un pizzico di soddi- fettuati ed ai volumi acquisiti Cerva, Gisella Cerva, Cecilia Poggi è riservata ai soci e, co- sfazione, si può dire che il lavoro nelle numerose presentazioni av- Chilosi, Giovanni Farris, Lina munque, le consultazioni dei vo- procede bene; chi conosce le pro- venute in Campanassa, sono per- Galleano, Anna Grenno, Gio- lumi potranno avvenire solo cedure sa quanto sia impegnativa venute cospicue donazioni che vanni Bevilacqua, Nunzia Mar- quando sarà terminata la catalo- la catalogazione di volumi e, so- hanno incrementato sensibilmen- tinengo, Danilo Presotto, Delia gazione, nei giorni e negli orari prattutto, quanto tempo occorra te il patrimonio librario della no- Zucchi. che verranno comunicati. per adempiere a tale compito stra associazione. I maggiori do- Si rammenta che, a norma del- M.G.P. GIOVANNI DANILO FARRIS PRESOTTO Anche don Farris ha risposto con sui futuristi savonesi, su Angelo Danilo Presotto ha donato alla testimonianze dei processi civili e piacere alla sollecitazione ricevuta Barile e i suoi corrispondenti, sul Biblioteca Sociale de “A Campa- penali. Emergono così dal passato dai responsabili della Società “A Movimento cattolico a Savona... nassa” copia del frutto del suo la- mondi diversi dall’attuale, realtà Campanassa”, che lo invitavano a Temi assai diversi, come si ve- voro. miserabili forse volutamente accan- de; declinati, a seconda della pro- donare copia delle proprie pubbli- Danilo Presotto, dopo un’attività tonate. Da tutto questo l’autore ela- cazioni alla biblioteca sociale. spettiva assunta di volta in volta, lavorativa iniziata nel 1948 nel bora monografie sulla peste di Ge- Si trattava di un gesto che, men- piuttosto sul versante letterario o nova (1956), una tragica spedizione tre arricchiva una associazione da su quello storico: sempre, comun- campo marittimo, nel 1956 inizia alle Indie (1604), ancora racconti sempre al servizio della città, rap- que, attualizzati alla luce della do- le sue frequentazioni negli Archivi presentava, per don Farris, una oc- manda culturale da cui scaturiva di Stato. Trasferisce nella ricerca sulla storia locale del XVI secolo, casione per ripercorrere la lunga l’esigenza di una ricerca “utile”, l’esperienza maturata nel mondo articoli definiti “storie minori” sulla vicenda dei suoi studi e delle sue capace di mettere in evidenza, di del lavoro e, analizzando docu- vita quotidiana dei savonesi. Ricer- ricerche: una attività rivolta, in volta in volta, l’originalità di un menti e relazioni con una partico- che che permettono di ricuperare gran parte, a valorizzare il patri- contributo d’arte o di critica, di lare concretezza, realizza un primo parole ed espressioni della lingua monio culturale di Savona, spesso pensiero o d’azione, il valore di studio sui traffici marittimi del parlata, voci perdute poco note. rimettendo in gioco personaggi e un’opera sociale o di una semplice XVI secolo. Analoga passione e concretezza avvenimenti, libri, istituzioni, ini- testimonianza umana schietta e ge- Una frequentazione assidua de- sarà necessaria nel riordinare e ziative, che dopo aver segnato con nerosa. gli anni ’60 negli Archivi Nazio- pubblicare la documentazione atti- forza, in un passato antico o recen- Si tratta infine, lasciati da parte i nali di Parigi gli permettono di nente la vita artistica savonese in te, la storia della città, erano stati numerosissimi articoli sparsi in pubblicare alcuni articoli sull’evo- anni recenti (1900-1960). Corri- dimenticati o rimossi dalla memo- giornali e periodici (di cui forse luzione sociale ed economica dei spondenze private tra i frequenta- ria collettiva. neppure lui ha tenuto il conto pre- tre Dipartimenti Liguri nel perio- tori delle fornaci albisolesi che de- ciso), di un centinaio di titoli: libri, Una storia rivisitata di solito, do napoleonico. Ricerche preva- scrivono speranze, propositi, delu- nelle opere di don Farris, non per opuscoli, saggi estratti da riviste, lentemente statistiche affidabili sioni dei protagonisti dei movi- essere celebrata con lo spirito au- da atti di convegni, da volumi mi- menti artistici quali il secondo fu- toreferenziale dello scrupoloso scellanei... Diciamo un centinaio, che tuttavia non appagano la cu- turismo e l’astrattismo. erudito locale, ma per essere perchè alla cifra tonda ne manca- riosità dell’autore rivolta alla co- proiettata al centro degli eventi vano un paio, all’atto della dona- noscenza delle società del passato, Il “lavoro”, quello del Presotto, culturali di riferimento: si pensi zione; ma è vero che il numero è del vivere quotidiano della gente che dà voce alla gente, che descri- solo agli studi sul Traversagni (una alquanto ballerino, e soggetto a comune. ve realtà positive o miserrime e vera e propria scoperta, si può di- continui aggiornamenti: ora che Inseguendo questa finalità, le dolenti, che comunque cerca di re) e sull’Umanesimo; su Jacopo esce la nostra rivista, il cento è già nuove ricerche tenderanno a privi- farci rivivere quanto è andato per- da Varagine e la cultura di Dante, superato, e va crescendo ancora... legiare la corrispondenza privata, le duto nella nostra memoria. Barbarossa Ristorante pizzeria e cucina tipica Via Niella, 36 r. - Savona - tel. 019 814804 e-mail: [email protected] A Campanassa N.3/2013 23 I TERREMOTI NELLE ALBISOLE di Giovanni Venturi Nel 2007, sul numero 3 del Giornale della Campanassa, Danilo 1802 12 maggio Ore 15 e tre quarti leggera scossa di terremoto che Presotto, dopo una richiesta di Giovanni Farris, chiedeva se qualcuno non fa danni, ma incute molta paura avesse scoperto documenti relativi ai terremoti nel nostro territorio e alla 1807 Terremoto nel ponente ligure loro frequenza, diceva che si trattava di eventi isolati distanti fra loro. 1818 Scosse di terremoto Io sono un ricercatore principalmente sulle Albisole (intendo Marina, 1828 9 ottobre Straordinario terremoto alle 3 e 20 dopo mezzanotte, Superiore e Ellera): ho avuto la fortuna di ordinare, classificare e catalo- comincia con un lieve sussulto e continua con una gare gli archivi parrocchiali delle chiese di Marina e Superiore; ho con- violenta ondulazione per 20 secondi, non fa cadere sultato quasi tutto l’archivio del comune di Marina e di terremoti se ne nessun muro o palazzo, sveglia tutti che corrono in parla poco, qualche accenno in alcuni libri (salvo quello del 1887). Non strada, la notte seguente tutti dormono in strada sono d’accordo con Presotto sulla loro frequenza perché in 700 anni (dal 1828 10 ottobre Alle 2 e 25 di notte altra scossa 1222 al 1917), analizzando diverse fonti (Abate, Verzellino, Cassinis, 1831 26 maggio Alle 11 e mezza di mattina un grave terremoto che Veneziani, A.Bruno, Gardone e Pavese, Farris, De Monti, Maineri, G. dura 10-12 secondi, l’epicentro sembra sia a Bus- Gallotti), ne ho trovato circa 50 nel savonese, in media uno ogni 14 anni. sana, Castellano, S.Remo 1831 28 maggio Nuova, ma più leggera scossa 1222 24 dicembre Terremoto nel ponente ligure 1847 17-18 giugno Grave terremoto nel ponente 1377 novembre Forte terremoto 1854 29 dicembre Alle 2 e 48 del mattino nuova scossa di terremoto 1522 24 gennaio Terremoto spaventevole, forse, più pel rombo che lo ondulatorio, assai forte, precipitano molti comignoli precedette 1868 10 giugno Alle 12 una leggera scossa, alle 6 e 35 altra scossa 1537 novembre Grandissimo terremoto con epicentro nel mar Li- più forte gure seguito da “ruinosa fortuna di mare” 1868 11-12 giugno Notte, 1 una scossa, alle 3 e 45 altra scossa più forte 1539 23 ottobre S’udirono con spavento grande a un’ora di notte, 2 1884 2 giugno Alle 15 e 55 una scossa sussultoria di breve durata terribili terremoti 1884 2 novembre Scossa di terremoto 1540 23 ottobre 2 scosse di terremoto con epicentro nel savonese 1886 8 settembre Scossa di terremoto 1547 31 luglio Grandissimo terremoto con epicentro nel mar ligure 1887 22 febbraio Terremoto disastroso (vi sono descrizioni molto det- “che dura due volte il credo” tagliate) 1549 3 maggio Alle 13 venne un terremoto nel savonese “così ga- 1914 22 agosto Si avverte un sensibile terremoto ondulatorio per 4” gliardo per due volte fa cascare alquanti comignoli” alle 24,29 1564 Un grave terremoto nel ponente che provoca notevoli 1917 17 gennaio Alle 2,30 del mattino un forte terremoto, con suc- danni e disastri cessive scosse che durano sino alle 11,30 del giorno 1574 23 marzo Ore 18 grandissimo terremoto che provoca un gran 19 (Archivio oarrocchiale di Albissola Marina). spavento 1609 14 maggio Forte terremoto Nell’archivio comunale è descritto quello del 6 febbraio 1767: “un ter- 1609 16 giugno Forte terremoto, i danni sono pochi remoto si è fatto “orribilmente” sentire. La comunità ordina a spese pub- 1610 14 maggio Forte terremoto, anche se da mesi la terra trema bliche un triduo di ringraziamento per aver preservato da sì grande fla- 1642 16 agosto Alle 3 c’è il terremoto che fa pochi danni gello” e dopo andrà processionalmente “in abito di penitenza” al 1644 14 febbraio Alle 8 di notte c’è il terremoto Santuario della Misericordia. Ordina che siano mandate in giro pattuglie 1644 15 febbraio Alle 16 nuova scossa di terremoto ancora più forte, per controllare i danni e la salute delle persone, alle pattuglie verrà poi ma senza danni servito un rinfresco costato £.2,8. Il 14 febbraio il comune versa al parro- 1645 7 gennaio Alle 4 c’è il terremoto, le scossa durano parecchio co £.50 “per i servigi prestati nelle premure del terremoto, che più volte tempo si è fatto e si fa sentire”. 1646 Forte terremoto che provoca danni nel circondario Lo stesso terremoto (ma indica il giorno 7) viene ricordato nel mano- di Savona scritto dell’avv.Bernardo Poggi sulla storia del santuario della Pace di 1688 30 aprile Forte terremoto particolarmente ricco di scosse Albisola, conservato nell’archivio diocesano: “alle 3 di mattina si ha una 1703 8 luglio Alle 16 e mezza c’è un terremoto che dura lo spazio forte scossa di terremoto, replica anche alle 2 pomeridiane, il popolo è di un Credo, non vi sono danni spaventato e accorre in chiesa per implorare la divina clemenza acciò 1703 12 dicembre Alle 10 e tre quarti di notte altra scossa sospenda il castigo. Per più giorni vi sono varie minori scosse”. 1704 4 gennaio Alle 10 e tre quarti nuova scossa di terremoto di Molto più documentato è il disastroso terremoto del 1887: ma di questo lunga durata, le scosse durano sino al 27 aprile parleremo in una prossima puntata. G.V. 1704 11 maggio Pentecoste, alle 9 e mezza nuova scossa di terremoto forte e strepitosa alla quale seguono altre 9 scosse 1704 12 maggio Altre scosse di terremoto 1704 13 maggio Alle 17 nuova scossa di terremoto “tale e violenta che spaventa tutti”, la maggior parte dei cittadini va a dormire nelle “tra bacche in campagna” 1704 14 maggio Alle 5 e mezza di notte altra scossa di terremoto 1705 20 giugno Alle 7 e alle 9 scosse di terremoto, alle 10 altra più violenta scossa 1734 14 luglio Alle 13 si sente un breve terremoto 1735 14 febbraio Alle 23 e mezza lieve scossa di terremoto 1755 Terremoto nel ponente ligure 1767 6 febbraio Un terremoto si è fatto orribilmente sentire alle 10 e tre quarti di notte, dura 5 minuti, dopo pochi minuti altra scossa che dura 2 Ave Maria, traballano i letti, nella casa cadono molte cose, le campane suonano, si sollevano i travi dei solai, nell’osteria di France- sco Maria della Rovere crollano 2 soffitti 1767 7 febbraio Alle 3 di mattina “si ha una forte scossa di terremo- to”, replica alle 2 pomeridiane, per più giorni vi sono varie scosse minori 1767 10 febbraio La terra continua a tremare, sia di giorno che di notte, molti dormono all’aperto 1768 19 maggio Alle 23 e tre quarti nuova scossa di terremoto, ma più lieve di quella dello scorso anno 24 A Campanassa N.3/2013 COGORNO: LA BASILICA DEI FIESCHI Un po’ di storia, papa Innocenzo IV, Federico II e una basilica: buone ragioni per andare in Liguria, a riscoprire il fascino di un Medioevo tra bellezza e culto di Paolo Mira

Una meta alternativa per chi si cato dal pontefice, proprio durante trova in Liguria, oppure per chi in- la seduta conciliare. I lavori per la tenda visitare questa bella regione, costruzione della nuova basilica ri- è senza dubbio la basilica dei Fie- presero solamente nel 1252, quan- schi, un importante complesso do la famiglia Fieschi decise di monumentale che sorge in località edificare, oltre all’ormai avviata San Salvatore a Cogorno, nei pres- basilica, anche un nuovo palazzo si di Lavagna. Immersa nella rigo- comitale e l’annesso oratorio oggi gliosa vegetazione delle balze col- ricostruito in forme settecentesche. linari liguri, tra ordinati filari di Papa Innocenzo non avrebbe visto kiwi e uliveti, da oltre 750 anni, il la conclusione dell’opera a causa “gioiello dei Fieschi” – come a ra- della morte avvenuta il 7 dicembre gione viene definito – è certamen- 1254 e dei continui rallentamenti te tra i più importanti esempi di ar- subiti dal cantiere. La nuova basi- chitettura romanico-gotica della lica sarebbe stata consacrata e Liguria. La sua costruzione risale aperta al culto dal nipote Ottobono al 1244 per volere di Sinibaldo Fieschi, poi papa Adriano V, salito Fieschi, il futuro papa Innocenzo al soglio pontificio l’11 luglio IV, e fu portata a termine dal car- 1276 e morto solo 39 giorni più dinale nipote Ottobono, divenuto tardi. anch’egli pontefice con il nome di Oggi l’edificio, che ha subito Adriano V. nell’Ottocento interventi di restau- L’area di San Salvatore, come ro a opera dell’architetto Maurizio gran parte dei territori della vallata Dufour e nuovamente negli anni della Fontanabuona e della val Novanta del secolo scorso e che d’Aveto, apparteneva ai Fieschi, dal 1860 è dichiarato monumento una delle più importanti e nobili nazionale, si presenta come una famiglie rivierasche, che mantenne struttura possente, ma dalle pro- per secoli il dominio della zona, porzioni armoniose, dominata dal- fino alla vera e propria rovina av- la grande torre nolare a base qua- venuta a seguito della fallita con- drata sormontata da un’acuta pira- giura ordina nel 1547 da Gian Lui- mide, e caratterizzata dalla tipica gi Fieschi contro un altro impor- decorazione a fasce in marmo tante e potente casato, i Doria. bianco e ardesia, estratta, dalle vi- I documenti storici riferiscono cine cave della val Fontanabuona che l’idea di costruire un nuovo e del monte San Giacomo. Il gran- centro di culto a San Salvatore de rosone della parte superiore venne presa da papa Innocenzo IV della facciata illumina l’interno durante una sosta a Genova, men- della basilica a tre navate, sempli- tre era in viaggio verso la Francia, ce e austero, ma ingentilito da pre- dove l’anno successivo, precisa- gevoli capitelli scolpiti. Tra le mente il 24 giugno 1245, avrebbe opere d’arte conservate all’interno, aperto il primo Concilio di Lione. oltre al grande Crocifisso del pre- Proprio durante lo svolgimento sbiterio, merita di essere ricordato dell’assise il territorio della fami- il prezioso reliquiario della Croce glia Fieschi fu messo a ferro e fuo- in cristallo di rocca – manufatto di co dall’imperatore Federico II di Svevia, il quale era stato scomuni- segue a pagina 25 A Campanassa N.3/2013 25 segue da pagina 24 turale Museo dei Fieschi”, inaugu- che sfociò in una crociata in un se- so calice di Innocenzo IV, mentre rato il 27 aprile 2005, dall’allora colo – il XIII – che pur tra luci e al piano terreno, la tradizione loca- arte siriaca del VI secolo e già cro- arcivescovo di Genova, cardinale ombre fu di grandi innovazioni». le con esposizioni d’arte e artigia- ce pettorale appartenuta a Innocen- Tarcisio Bertone, in occasione del La parte di palazzo comitale, do- nato: qui trovano spazio antiche zo IV – donato alla basilica di San 750º anniversario della morte di ve ha sede il Centro culturale, è lavorazioni quali il macramè e il Salvatore dal cardinale nipote. papa Innocenzo IV, con sede nelle stata completamente restaurata e pizzo al tombolo e tecniche legate La secolare storia di questo im- scuderie del palazzo Fieschi, situa- ospita oggi un museo su due livel- a materiali tipici, come il legno portante complesso, oltre che con to di fronte alla celebre basilica. In li: al primo piano l’allestimento d’ulivo e l’ardesia. Il Museo viene le annuali feste religiose – tre delle quell’occasione il Segretario di vero e proprio, che all’inaugura- aperto periodicamente per nuove quali legate al culto della Santa Stato vaticano definì Sinibaldo zione ha potuto ospitare alcuni di- mostre o in occasione delle nume- Croce – e i diversi eventi folclori- Fieschi «un grande papa europeo, pinti appartenuti alla famiglia Fie- rose manifestazioni svolte nel Bor- stici, è oggi tenuta viva anche gra- protagonista di un dissenso non ri- schi, avuti in prestito dalla catte- go dei Fieschi. P.M. zie alla presenza del “Centro cul- solto con l’imperatore Federico II, drale di San Lorenzo, e un prezio- (Da il Segno nel mondo 10/2011) COME ARRIVARE ALLA BASILICA DEI FIESCHI La basilica dei Fieschi sorge in lo- calità San Salvatore, nel territorio del Comune di Cogorno e in diocesi di Chiavari. È facilmente raggiungi- bile con i mezzi pubblici partendo dai vicini centri di Lavagna e Chia- vari. Per chi viaggi in treno, si consi- glia di utilizzare la linea Genova-La Spezia, scendere alla stazione di Chiavari e proseguire con gli auto- bus della Tigullio P.T.; per chi sceglie invece, l’automobile uscire al casello Basilica dei Fieschi di Lavagna dell’autostrada A12 Ge- Cogorno nova-Livorno, che dista pochi km dal complesso architettonico, quindi se- guire le indicazioni per Carasco e prendere la deviazione per Cogorno. Per visite guidate alla basilica, al borgo medievale e per tutte le altre informazioni rivolgersi al Comune di Cogorno. Nelle immediate vicinanze merita una visita anche l’antica ab- bazia di Sant’Andrea di Borzone.

www.averla.it 26 A Campanassa N.3/2013 PORTA BELLARIA di Simonetta Bottinelli Già nel Trecento, purtroppo, in mare”. vano le “arti buellarie”; gli arti- Tornando ai nostri giorni, direi Savona è sottomessa al volere di Ritornando alla cinta muraria, giani fabbricavano le corde di che tutti in Liguria conoscono il Genova. i lavori continuano anche dopo il violino con le budella degli ani- significato originario anatomico Nel 1306 i Savonesi, perenne- 1322 e quattro anni dopo, nel mali. Troviamo alcune citazioni della parola BELIN. mente sotto attacco da parte di 1326, la cinta viene definitiva- del Quattrocento che parlano per Questo spiega perché, a Savo- chi arrivava dal mare, chiedono mente completata con la costru- l’appunto dell’“arte buellaria” na, Piazza Martiri, in cui si trova a Genova il permesso di rialzare, zione della PORTA BELLA- cioè dell’arte di costruire le cor- l’espressiva scultura di Agenore a proprie spese, le mura della cit- RIA su VIA UNTORIA; anche de degli strumenti. Fabbri rappresentante un uomo tà; la Superba acconsente. in questo caso viene deposta una Vediamo i vari passaggi nel nudo che piega le sbarre dell’op- Nel 1317 hanno inizio i lavori lapide oggi andata perduta di cui corso del tempo: pressione, viene soprannominata che dureranno fino al 1322; in ci danno notizie VITTORIO BUDELLARIA = la d scom- dai Savonesi veraci “A CIASSA questa data la fortificazione ver- POGGI e il VERZELLINO. pare nell’arco di 200 -300 anni = D’U BELIN!!!!”. so il mare alta circa 15 metri e Nel 1839 poiché le mutate esi- BUELLARIA = BELLARIA. S.B. lunga 1 miglio e mezzo viene genze delle strategie belliche, se- E’ fin troppo semplice far risa- terminata e, a coronamento della condo la distruttiva mentalità lire BELLARIA a BELU = BE- felice conclusione, viene siste- d’epoca, avevano reso anacroni- LIN. mata una lapide sulla PORTA stico il mantenimento delle mu- Quest’ultimo termine si identi- BIBLIOGRAFIA: SAN GIOVANNI ubicata allo ra, PORTA BELLARIA sparì. fica con un intercalare usato con VITO ELIO PETRUCCI “Parolle per sbocco di VIA MISTRANGE- Nell’Archivio di Stato di Sa- una certa frequenza in Liguria, il Terzo Millennio” Ed. France- LO in PIAZZA DIAZ, la piazza vona si può leggere che la demo- generalmente da bocche maschili sco Pirella - Genova - 1998. del TEATRO CHIABRERA. lizione della PORTA “da lungo di qualunque età; il TOSO, lin- LORENZO LANTERI “Voci Orienta- In quello stesso periodo, insie- tempo reclamata per l’orrido guista, docente universitario che li nei dialetti di Liguria” Società me alla cinta muraria, fu costrui- suo aspetto”, fu approvata nel ha dato alla luce una storia della Savonese “A Campanassa” Savo- ta anche la TORRE LEON 1837 e attuata da Frumento Fi- letteratura ligure dialettale in 7 na-1980. G.B. NICOLÒ BESIO “Dizionario del Dialetto savonese” - Ed. Li- guria - Savona 1980. GIULIA PETRACCO SICARDI “Pron- tuario Etimologico Ligure” - Ed. Dell’Orso - Torino - 2002. G. MARCHETTI “Alla scoperta di Savona” Ed. Liguria - Savona 1978. R. e A. SGUERSO “Compendio di voci ed espressioni del dialetto savonese” Marco Sabatelli Ed. SV 1985. SERGIO APROSIO “Vocabolario Li- gure Storico-Bibliografico” Mar- co Sabatelli Editore - Savona 2001. G.V. VERZELLINO “Memorie e uomini illustri della città di Savo- na” Bertolotto e Isotta Editori - Tipografi, Savona 1885. AGOSTINO ABATE “Cronache Sa- vonesi dal 1500 al 1570” tradotte in lingua corrente pel proprio e l’altrui diletto da Guido Mazzi- telli, Marco Sabatelli Editore, Sa- vona 1989. ARCHIVIO DI STATO DI SAVONA - Comune di Savona - Serie III - PANCALDO che, vezzosa come lippo nel 1839 per £ 3.418,94. tomi, sostiene che, in origine, il Cartella 302 - Fascicolo 1 - Pun- le belle donne, nel corso dei se- La medioevale PORTA BEL- termine BELIN avesse un signi- to 14. coli ha mutato spesso il suo no- LARIA o BUDELLARIA deri- ficato traslato: carino, bellino, VITTORIO POGGI “Cronotassi dei me: TORRE DELLA QUAR- va il suo nome dal termine giocattolo. principali Magistrati....” Fratelli DA, TORRE DEL PORTO, BUELLA = BUELLUS risalen- Vito Elio Petrucci nel suo “Pa- Bocca Librai di S.M. - Torino- TORRE DI SANT’AGOSTI- te al tardo latino identificante le rolle per il Terzo Millennio” par- 1912. NO, TORRE DELLA MARI- budella degli animali. la di un riferimento greco: BE- G.B.N. BESIO “Evoluzione Stori- NETTA, TORRE DI SANTA BUELLUS si trova a Savona LOS: freccia, dardo, arma da co - Topografica di Savona” Ti- LUCIA, TORRE DEL FANA- anche sotto forma di cognome di getto e, cavalcando un po’ le ali pografia Smilace Palagi Savona - LE ma l’unico nome da sempre vecchie famiglie autoctone. della fantasia, riporta a una radi- 1963. nel cuore dei “Ciciulè”(Savone- Alcuni scritti della metà del ce BELL che, prendendoci per G. GALLOTTI “Quaderni di Storia si) è il vezzeggiativo TORRET- Duecento riportano il termine in- mano, ci conduce nel mondo del- Locale: la Torretta” Savona TA che identifica appunto uno serito in un contesto adeguato: la mitologia. Ed ecco che appare 2003. dei simboli della nostra città. “Ti tirerò fuori le - buellas - dal- BELENO, Dio della Fecondità TOMMASO TORTEROLI “Monu- Interessante ricordare come la pancia”. nel Ciclo Provenzale e BELIS, menti di pittura, scultura e archi- AGOSTINO ABATE la defini- La PORTA BUDELLARIA si divinità adorata in Gallia e in tettura della città di Savona” Ti- va: “la torre che tiene il piede trovava nella via dove si esercita- Pannonia. pografia Prudente - Savona 1847. A Campanassa N.3/2013 27 LA SCOPERTA DI UNA EX BASE DELL’AERONAUTICA MILITARE ALL’INTERNO DEL MONTE SETTEPANI di Marcello Penner Negli anni tra il 1970 e il 1980 circa, si senti- stanza simile a quelle poste a sud, poco prima va raccontare di un andirivieni di camion tra Fi- un bivio porta ad un ingresso in galleria comuni- nale e il colle del Melogno, oppure tra Osiglia e cante con l’esterno, murato, ma con una parte lo stesso colle; di elicotteri che sparivano nella del soffitto crollato che mette in comunicazione montagna. Nel raccontare collettivo prendeva direttamente con l’esterno. forza la costruzione di una base segreta america- Tornando al corridoio principale e proseguen- na, sotterranea, la quale celava al suo interno te- do in direzione nord dopo una svolta a destra e state nucleari. Questa ipotesi era alimentata an- poi a sinistra, sulla parete destra si accede al- che dall’insediamento della base americana di l’ambiente più vasto, un salone di 22 metri di Pian dei Corsi, base militare radar con installa- lunghezza per 11 di larghezza e 10 di altezza. zioni in superficie. Sul pavimento sono state gettate alcune parti di Nel gennaio del 1976 una rivista politico-mi- platea per la fondazione, compreso il perimetro, litare, maquis, pubblicava un articolo che a sua e anche qui sulla volta una grossa lamiera “ap- volta aveva ripreso da un articolo sulla Revue de piccicata” al soffitto, forse in comunicazione Defense Nationale, voce autorevole del Ministe- con l’esterno, ci si trova ora in quella che dove- ro della Difesa francese che a proposito delle in- va essere o diventare la sala operativa. Dopo al- stallazioni militari americane in Italia segnalava cune ore di misure e osservazioni, ci accorgiamo il sito di Pian dei Corsi attribuendogli una certa che la struttura è stata non ultimata e abbando- importanza, tanto da classificarla come base nata. Alcuni cubi di cemento da venti centimetri missilistica: “la base de missiles américaine du di lato, sicuramente da sottoporre a prove di Pian dei Corsi, prés de Savona”1. compressione, hanno inciso le lettere A.M. (Ae- Le autorità locali in un certo qual modo ronautica Militare) e dalle date si risale all’epo- preoccupate chiesero alle autorità statunitensi la ca della costruzione del complesso sotterraneo: possibilità di un sopraluogo per verificare tale Percorrendo il cunicolo principale. 1956. Proseguendo oltre si raggiunge quello che ipotesi. Il console americano a Genova invitò gli doveva essere l’ingresso principale, anch’esso amministratori savonesi a visitare la base ameri- A metà agosto l’ipotesi di una base segreta biarci e attrezzare con corde la discesa del pozzo murato. Terminata l’esplorazione risaliamo in cana, l’invito venne accolto e il 3 settembre sotterranea, torna alla ribalta grazie alla scoperta iniziale, profondo sessanta metri, probabile usci- superficie e discutendo facciamo le nostre consi- 1976, l’allora sindaco di Savona Carlo Zanelli, il fatta dai tre amici del Gruppo Speleologico Sa- ta di sicurezza del complesso sotterraneo. Giunti derazioni: la base è stata costruita dall’aeronau- vicesindaco Giuseppe Rebufello e tre consiglieri vonese: Claudio Arena (curatore del sito fortez- sul fondo e superata un’apertura ci ritroviamo in tica militare, dalle dimensioni, dallo sviluppo comunali furono accompagnati da due ufficiali zesavonesi.com e della pagina di facebook “Sa- una stanza da cui diparte il cunicolo principale planimetrico (solo i cunicoli è di circa un chilo- americani alla base di Pian dei Corsi, ma dal so- vona sotterranea e segreta”), Gianmario Grasso di 2,1 metri di larghezza per 2,5 metri di altezza, metro), la quantità di materiale roccioso rimos- praluogo risultò che non esisteva nessun missile e Giovanni Battista Franchi, i quali da tempo a con orientamento nord-sud, il quale collega tutto so, stimati circa 12.000 metri cubi e chi sa quan- e che la base era una stazione radio di comuni- conoscenza dell’ingresso situato nell’area del il sistema composto da quattordici stanze e altri to è stato il costo per la sua realizzazione, dove- cazione con al tre simili in Europa2. Monte Settepani, decisero di iniziare l’esplora- cunicoli laterali. va senz’altro essere una base di una certa impor- La base americana, costruita nel 1956 e clas- zione di quelle cavità sotterranee costruite, come Lentamente, prima esploriamo la parte a sud tanza. A queste domande è stata data in parte ri- sificata come “site 46” della USacc Support appurato successivamente, agli inizi degli anni raggiungendo un trivio, le tre diramazioni con- sposta da un articolo pubblicato, il giorno dopo Agency Med, la quale dipendeva direttamente cinquanta. Effettuato un primo veloce sopraluo- ducono a tre stanze aventi all’incirca le stesse la nostra esplorazione, sul quotidiano “La Stam- dalla SETAF (Southern European Task Force) go decidono di tornarci nel giro di pochi giorni dimensioni: trentadue metri quadrati di superfi- pa” con dichiarazioni da parte di un sottufficiale con sede a Livorno, aveva la funzione di ponte per realizzare una accurata documentazione vi- cie e alte 3,6 metri con al centro del soffitto un in pensione che avrebbe svolto servizio presso radar, nella quale sono presenti quindici militari deo-fotografica e topografica. Lo scopo dello tubo, probabile presa d’aria, da cui si intravede l’attuale base dell’aeronautica militare del forte e cinque civili, e sono presenti con compito di speleologo è quello di esplorare e documentare la luce esterna. Sia i cunicoli che le stanze sono “Alto” del Melogno 4. Ma come speleologi e ri- vigilanza esterna anche sei carabinieri3. le cavità ipogee sia naturali, sia artificiali per cui La base americana venne chiusa alla fine del a ragione viene considerato un topografo del 1992 perchè ritenuta ormai non più necessaria. sottosuolo che aiuta a comprendere un sistema Nei primi anni dalla dismissione era stata in par- collegato con l’ambiente esterno a volte molto te controllata dai carabinieri poi lentamente, la- vasto. Il 28 agosto i tre speleologi assieme a Fa- sciata all’incuria, ai vandali e ai molti saccheg- brizio Falco (speleologo), due altri amici Flavio giatori che l’hanno completamente spogliata di B., Fabrizio C. ed il sottoscritto si ritrovano al ogni suo accessorio abbandonato dai militari, colle del Melogno per effettuare l’esplorazione (cucine, quadri elettrici, generatori, ecc.). di quella che è ormai considerata una ex base Nei primi anni di questo secolo furono eretti militare. Lasciate le auto, si inizia a percorrere e messi in funzioni due generatori eolici, e oggi un sentiero nel bosco sul fianco del Monte Set- si parla di un suo recupero per utilizzo come ri- tepani, dopo oltre due ore di cammino siamo di fugio/sosta per escursionisti. fronte all’ingresso, il tempo necessario per cam-

Discesa da una sala verso il cunicolo principale.

voltate a botte e coperte da uno strato di cemen- cercatori non ci diamo per vinti, e chi sa se an- to. Il cunicolo principale presenta un pavimento che nei pressi della ex base americana di Pian piastrellato con mattonelle rosse rettangolari e ai dei Corsi, un domani, si troverà un ambiente sot- lati è contornato da un canalino di scolo coperto terraneo, a quel punto anche dei racconti di eli- da lamiere di ferro. Tornando verso l’uscita in cotteri che sparivano nella montagna, come per i direzione nord e superandola, sia a destra che a camion pieni di terra, assisteremo ad un diradar- sinistra si incontrano le altre stanze di dimensio- si di nebbie leggendarie fino ad apparire una ve- ni maggiori e due locali con al centro due tombi- rità celata per molti anni. ni, possibili fosse biologiche per allestire i servi- M.P. zi igienici, mentre gli altri locali fanno pensare NOTE ad alloggi per il personale della base. Poco più 1) GIORGIO AMICO, “Le bombe di Savona del avanti salendo una rampa di scale si accede ad 1974 fra stragi nere e missili atomici USA” . una sala ancora più vasta divisa da una tramezza 2) La Stampa, 3/09/1976, “Neppure l’ombra di in cui sulla volta presenta una lamiera “incolla- armi nucleari” 3) La Stampa, 23/01/1976, “Savona: a caccia di ta”, un ulteriore cammino di accesso? missili atomici” Continuando l’esplorazione si raggiunge 4) La Stampa, 29/08/2013, “Ecco la storia del Trivio diramazione sud. un’altra diramazione che conduce ad un’altra bunker segreto sul Melogno”. 28 A Campanassa N.3/2013 IL “GIOIELLO DI ELLERA” L’originale complesso di Santa Maria Maddalena di Roberto Siri Si tratta di un complesso di due la chiesa di S. Maria Maddalena chiese sovrastanti che, come anni ospitò un eremita di origine sarda, or sono già delineava l’Architetto Michele Manica, che godette di Ricchebono, sono incastonate l’u- una grande stima da parte degli El- na sull’altra poggiando il campani- leresi e alla sua morte, nel 1742, le della più recente (risalente al fu sepolto nella stessa chiesa in cui Cinquecento) sull’originaria S. era vissuto. Maria degli albori del Mille. Pro- Quando nel 1829 non si seppel- prio per i suoi mille e più anni di lirono più i morti nella Chiesa Par- vita la chiesetta di S. Maria si col- rocchiale, le sepolture in un primo loca come la chiesa più antica del- tempo furono fatte all’interno del- la Liguria in cui ancora si intrav- la Chiesa di S. Maria Maddalena; vedono affreschi risalenti al XIV successivamente, nel 1832, quan- secolo. do fu imposta la costruzione dei La chiesetta è infatti preroma- cimiteri fuori delle Chiese, fu scel- nica. Fu costruita nel periodo in to il sito attorno alle due chiese cui il marchese di Savona Ansel- della Maddalena; ma appena ini- mo con i suoi due nipoti (Gugliel- ziati i lavori si dovette constatare mo e Riprando), donava, nel 991, l’impossibilità di ricavare dall’a- al monastero benedettino di San rea uno spazio sufficiente per le Quintino di Spigno, fra le altre sue necessità del paese; si scelse quin- terre, quattro tenute nella valle del di l’attuale sito, ma per l’imminen- Sansobbia tra Luceto e Ellera. In te pericolo della diffusione del co- queste tenute furono estese le col- lera, nel 1835 l’area attorno a S. tivazioni sottraendo spazi ai bo- Maria Maddalena fu utilizzata co- schi, furono attivati alcuni mulini me “Cimitero provvisorio”. per macinare quanto prodotto nella La Chiesa di S. Maria Maddale- vallata, furono costruite delle case na ha continuato ad essere consi- e furono edificate due chiesette, derata un luogo di culto particolar- San Salvatore e Santa Maria: sorse mente caro agli Elleresi: un picco- insomma “Ellera con due chie- lo Santuario in cui ogni anno si se”, proprietà dei monaci di S. celebrava e si continua a celebrare Quintino, come dice un atto di pa- la festa della Santa che è stata la pa Alessandro III del 1179, a con- Patrona della Parrocchia. ferma di un altro precedente del Vescovo di Milano del 1170. segue a pagina 29 Della chiesetta di S. Salvatore non rimane alcuna traccia; era an- tuazione delle Parrocchie ed impo- cora ufficiata all’inizio del Seicen- se agli Elleresi di fare i lavori di to, ma tra il 1610 ed il 1620 fu ab- sistemazione della chiesetta o al- bandonata e ridotta a cantina. An- trimenti di demolirla, questi deci- che questa chiesa era piccola: chi sero di costruirne una nuova, uti- partecipava alla messa stava fuori lizzando la vecchia come basa- lungo la stradina che portava alla mento del campanile. via pubblica; la chiesa e la strada La nuova chiesa, dedicata a San- avevano una larghezza di tre me- ta Maria Maddalena, molto più ca- tri. Questa chiesetta sorgeva nel piente della precedente, poteva ac- luogo che ancora oggi si chiama S. cogliere la popolazione al suo in- Salvatore, tra la Chiesa Parroc- terno per cui si ottenne, nel 1621, chiale e le case di Ciacù. dal Parroco di Superiore, di asse- L’abate del Monastero di Spigno gnare a questa chiesa un curato ricavava i proventi dalle proprietà fisso. di Ellera, ma doveva provvedere Otto anni dopo gli Elleresi vol- alla cura religiosa degli abitanti lero una propria parrocchia e per della zona; egli affidava questo ottenerla si impegnarono a costrui- compito al priore del monastero re una nuova chiesa per ospitare benedettino di Finalpia, che, a sua quelle iniziative che le parrocchie volta, incaricava qualche sacerdote del tempo erano chiamate ad orga- a svolgere l’attività in Ellera: que- nizzare attraverso le varie associa- ste notizie sono riferite dallo stori- zioni: la Compagnia del Suffragio, co savonese Verzellino. del Rosario ecc. Nel 1642 fu quin- Nel Quattrocento il monastero di inaugurata l’attuale chiesa par- di Spigno fu chiuso ed i suoi beni rocchiale di S. Bartolomeo. Anco- furono assegnati dal Papa al Ve- ra per quarant’anni la Chiesa di S. scovo di Savona, che, a sua volta, Maria Maddalena continuò ad affidò al Parroco di Albisola Supe- ospitare la Confraternita dei Disci- riore la responsabilità di fornire plinanti che era sorta probabilmen- assistenza religiosa agli Elleresi. te quando era stata costituita la Quando nel 1585 venne nella Parrocchia. Nel 1682 fu inaugura- diocesi di Savona un inviato del to l’Oratorio a fianco della nuova Papa (il visitatore Apostolico Ni- Chiesa Parrocchiale. colò Mascardi) a verificare la si- Nella prima metà del Settecento A Campanassa N.3/2013 29 segue da pagina 28 di Santa Maria è stata lasciata per In questa opera risulta eccezionale di Albisola Superiore ed il coinvol- secoli in uno stato di abbandono e il coinvolgimento della popolazio- gimento del Circolo degli Artisti di L’edificio è stato ampliato e ri- oggi anche la struttura dell’abside ne che si concretizza prima di tutto Albissola Mare è stata allestita du- strutturato più volte dal Seicento ad del piccolo transetto inizia a non nel far conoscere questo sito e nel rante il mese di settembre una mo- oggi: fu prolungato con lo sposta- sopportare più il peso del campa- prendere coscienza della sua im- stra di opere d’arte donate da artisti mento verso il fiume del Sancta nile cinquecentesco e dei suoi mil- portanza. locali e non, per un’asta benefica Sanctorum (spazio dell’altare) e con le anni di storia. È stata contattata la Sovrainten- con lo scopo sia di continuare a far la costruzione della sacrestia; l’ulti- Per questo, è stata costituita l’as- denza che ha confermato l’enorme conoscere questo “gioiello ellere- ma ristrutturazione risale agli anni sociazione “Amici di Santa Maria valore storico del complesso e in se” gioiello di arte, di storia e di fe- Sessanta per iniziativa dell’allora Maddalena” con l’obiettivo di particolare della chiesa di Santa de sia di gettare le basi economi- Parroco don Giovanni Vallarino. mettere in sicurezza la chiesa mil- Maria e si è resa disponibile a fi- che per il suo recupero. lenaria (a tal fine è stata realizzata nanziare le opere necessarie a pre- La presenza di una chiesa pre- Informazioni sulla situazione una centina per tamponare l’immi- servare gli affreschi. Ad oggi sono romanica ancora quasi interamente attuale nente pericolo di crollo del braccio state attivate numerose iniziative intatta, tanto originale e preziosa, Il complesso di Santa Maria destro del transetto), reperire i fon- per far conoscere il complesso: ri- merita di essere conservata e ade- Maddalena, seppur di grande im- di per consolidare la struttura, sal- unioni, eventi, concerti e tour gui- guatamente valutata ai fini della portanza storica e paesaggistica (il vare nell’abside le tracce di affre- dati per appassionati, turisti e cro- conservazione di “qualcosa” che ci contorno naturale nel quale si erge schi del XIII/XIV secolo (datazio- cieristi. appartiene e non solo a noi Ellere- risulta davvero incantevole), è ri- ne della Soprintendenza) e per re- Inoltre da parte dell’Associazio- si ma a chiunque ami il proprio masto sconosciuto ai più e, forse staurare l’intero complesso (con ne Amici di Santa Maria Maddale- passato. anche per questo, la piccola chiesa priorità la chiesa di Santa Maria). na, con il contributo del Comune R.S. ALLA SCOPERTA DEL BORGO MEDIEVALE DI ELLERA... NELL’IMMEDIATO ENTROTERRA ALBISOLESE di Silvia Siri Non è raro sentire in questi gior- adornato i caruggi con “coppi de- ni parlare con entusiasmo di Ellera corati”, piccole opere d’arte anche per la recente sagra “Caruggi e questi raffiguranti case elleresi Lanterne” che da qualche anno sta che apportano originalità all’ormai animando a fine agosto questa pic- riscoperto ed incantevole borgo cola località dell’entroterra albiso- medievale che sempre più visita- lese. L’evento ha infatti risvegliato tori vengono ad ammirare. Un non soltanto l’interesse dei visita- contributo notevole in tal senso è tori, ma anche la partecipazione stato dato dalla navetta che, l’esta- degli abitanti stessi, desiderosi di te scorsa ha portato turisti e croce- migliorare l’aspetto estetico del risti a visitare Ellera e le sue bel- piccolo borgo, mediante l’impiego lezze storico-artistiche, ammalian- del ricavato, in opere pubbliche doli difronte ad un luogo così rac- che altrimenti non potrebbero es- colto e pittoresco, con opere d’arte sere realizzate, per le scarse risor- di ogni genere a cominciare da se economiche di cui dispongono quello che ormai viene denomina- oggi i Comuni. Il paese pochi anni to “il gioiello di Ellera”, ovvero la fa spopolato, abitato prevalente- chiesetta di S. Maria retrostante mente da anziani in case vecchie e S. Maria Maddalena. talvolta trasandate, si è improvvi- E’ di tutta evidenza come Ellera, samente risvegliato come colpito un tempo veramente spenta, nel da un fresco soffio di vitalità. Fio- giro di questi ultimi quattro anni si riere sono sorte qua e là a ravviva- sia decisamente risvegliata e sia re e colorare le strade, il ponte e le ormai bramosa di far assaporare a piccole piazzette che quasi d’in- tutti quel suo fascino di borgo me- canto hanno ripreso dignità per dievale che sfoggia nei suoi intri- pulizia e per lo spontaneo addob- cati vicoli e nell’ovattata atmosfe- bo floreale di piante collocate da- ra delle lanterne. gli abitanti stessi davanti alle pro- prie abitazioni. La ristrutturazione S.S. ha iniziato ad espandersi e i car- ruggi a ripopolarsi di famiglie gio- il gioco del calcio ai ragazzi e, nel siasmante partenza: sono comin- vani con bambini cicaleccianti a maggio 2012 e 2013, il noto cera- ciati ad apparire qua e là perso- rallegrare il paese. E’ stato ristrut- mista albisolese Giovanni Poggi, naggi e animali in cartapesta di turato un muretto ormai in pessi- ha voluto onorare la terra che ha Ezio Lorenzi, un ellerese che si- me condizioni che nel passato fun- dato i natali ai propri nonni, abbel- lenziosamente, con modestia e in- geva da luogo di sosta e riposo, lendo ed arricchendo i “caruggi” e nato ingegno, continua a creare per tante generazioni, al fresco de- le piazzette di Ellera con due im- con vera destrezza ed ha collocato gli alberi, nella piazzetta accanto portanti donazioni per un totale di lungo i viottoli in occasione sia alla fontanella, anch’essa ristruttu- venti opere d’arte di grande presti- delle sagre che del Natale, alle- rata per ridarle la bellezza d’un gio di altrettanti grandi maestri stendo un particolare e bellissimo tempo. Fotografie d’epoca realiz- contemporanei, realizzate su pan- Presepe a dimensione umana sul zate in ceramica, testimoni di quel nelli in ceramica che sono state sagrato della chiesa. Ma poiché passato tanto caro agli Elleresi, poi collocate dal Comune lungo le l’arte contagia.... anche le porte sono state incastonate nello schie- vie. Tutto ciò è stato indubbia- delle cantine e i vecchi portoni so- nale del muretto stesso a firma del mente un grande traguardo per El- no stati dipinti da ragazzi e bambi- Comitato Ellerese. E’ stato co- lera, ma, al tempo stesso, anche ni elleresi dando anch’essi colore struito un campetto per permettere sprone per una nuova e più entu- e allegria ai vicoli e c’è chi ha 30 A Campanassa N.3/2013 MIO CARO FIGURINAIO E “MA BELLE SANTONNIÈRE” I nostri Pastori e i Santons provenzali di Enrica Noceto Due storie interessanti e, lippo Martinengo (1750- Antonio Tambuscio (a cui fu to Fornaci di Savona, labora- per qualche verso, misteriose 1800) e il capostipite di tutti dato lo stesso nome), essen- torio denominato F.lli Tam- si incontrano dopo oltre un i figurinai è Antonio Brilla”. do le due famiglie legate da buscio Ceramiche. Importan- secolo: due vite, apparente- Ma già il padre Giacomo amicizia e lontana parentela. te è sottolineare che la mani- mente distanti e parallele, di realizzava figurine in terra Nato a Savona nel 1870, fattura è così ben avviata da un uomo e di una donna che cotta. dopo aver lavorato giovanis- presentare la sua produzione dalla fine del ’800 hanno Dopo Antonio Brilla – vale simo nella fabbrica di cera- alla Mostra Internazionale di creato e prodotto figurine del la pena ricordare che que- mica dei Ricci, a Savona, e Marsiglia del 1900 ottenen- presepe in modo straordina- st’anno ricorre il bicentena- presso i Poggi ad Albissola, do una Gran Croce e una riamente simile. Si tratta di Medaglia d’oro. Antonio Tambuscio, savone- La produzione della ditta, se, e di Therèse Sicard Ne- attiva fino al primo dopo- veu di Aubagne in Provenza. guerra, era costituita da La lettura casuale – ma gruppi presepiali e cerami- forse nulla succede per caso che in stile antico e classico. – del libro “Ma belle San- Le figurine del presepe rea- tonnière”, pubblicato in lizzate a stampo venivano ri- Francia nel 2011, in cui è finite a mano e differenziate minuziosamente documenta- l’una dall’altra aggiungendo ta la storia della prima vera e braccia, cappelli e canestri propria fabbrica a livello con la barbottina. Erano di- professionale, dei famosi pinte a freddo con terre colo- Santons provenzali, ha sti- ranti e verniciate. Ne produ- molato il desiderio di ricerca cevano di quatto misure, 10- proprio in considerazione 11, 20-22, 24-25, e 32-35 cm. della curiosa similitudine La sigla è T.A. o soltanto T. con i “Pastui” liguri, in par- incisa con la stecca, ma com- ticolare con quelli realizzati pare anche la sigla T. Nina o dal figurinaio savonese An- NINA soltanto. Quest’ultimo tonio Tambuscio. marchio, secondo gli esperti, La tradizione dei Santons fu utilizzato in ricordo della in Francia e quella dei Pa- figlia Emanuela, prematura- stori a Savona (detti Maca- mente scomparsa all’età di chi ad Albissola) nasce alla 12 anni. Questa interpreta- fine del XVIII secolo, uffi- zione può rappresentare un cialmente a Marsiglia ad mistero se si considera che opera di Jean Luis Lagnel T. Nina. T. Neveu. esistono ancora gli stampi (inventore delle figurine in originali del Tambuscio si- terra cruda a stampo), men- rio della nascita – Antonio e dopo un’esperienza, con- glati T. Nina ed alcuni di tre per Savona ed Albissola è Tambuscio è il più noto pro- clusasi nel 1898, in società questi portano la data 1897, bene citare la testimonianza duttore di figurine del prese- con il pittore e ceramista pie- quando la figlia non era an- di Tullio d’Albissola (1899- pe savonese. montese Luigi Quaglino, An- cora nata. In ogni caso dal 1971): “Per tutti gli stampi Può essere utile menziona- tonio apre con il fratello 1916 si dedicherà esclusiva- di Savona e di Albissola l’u- re il fatto che il Brilla tenne Francesco un laboratorio in nica matrice è quella di Fi- a battesimo, come padrino, via Saredo nel quartiere det- segue a pagina 31

Del Buono dal 1860 SAVONA - VADO LIGURE - - TELEFONO 019.850405 A Campanassa N.3/2013 31 segue da pagina 30 dell’alta borghesia. Egli fu équipe et moi-même avons di grande sostegno all’attivi- publié de nombreux textes mente alla realizzazione di tà della moglie e il suo no- sur ce point, mais, en ce qui presepi. Antonio Tambuscio me, in tempi di subordina- concerne les Santons je dé- muore a Savona nel 1931. zione legale delle donne ai couvre en vous lisant l’exi- T. Neveu è invece la firma loro mariti, si affiancò nella stence d’une tradition che Therese Sicard Neveu ragione sociale dell’atelier parallèle à la nôtre chez appone sulla sua produzione. registrata nel 1892. Il primo vous, celle des “macachi”. La Sicard è la prima santon- riconoscimento documentato J’ai regardé sur internet les nier ad aprire una fabbrica di per la sua attività è del 1901 sites qui en parlent et je suis figurine del presepe – in pre- in cui ottenne un premio nel resté stupéfait de la ressem- cedenza tale attività era, co- concorso di presepi de blance entre les personna- me per le nostre figurinaie, “L’Action Provençale”. L’a- ges de votre région et les considerata secondaria ri- telier continuò a produrre nôtres. (...)” spetto ad un lavoro principa- Santons fino al 1982, tra- “(..) I legami tra la Liguria le – è anche la prima a pen- mandando l’arte ai figli e ai del suo atelier, non ha mai e la Provenza sono molto an- sare di utilizzare la cottura nipoti. voluto rivelare dove avesse tichi nel campo della cera- per evitare la fragilità della I Santons in terra cotta rea- imparato a fare gli stampi e mica e la mia equipe ed io terra cruda. lizzati da Therese Sicard a cuocere le figurine, non ha stesso abbiamo pubblicato Nata ad Aubagne nel 1866 rappresentavano la gente co- mai voluto raccontare l’ini- numerosi testi sull’argomen- da un ceramista che produ- mune e i mestieri diffusi in zio della sua avventura e to, ma, per quanto concerne i ceva materiali per l’edilizia Provenza, ma non mancano sconosciuto è il nome di chi Santons io scopro nella sua e da una sarta, Therese Si- le figure tipiche del presepe per i primi due decenni e lettera l’esistenza di una tra- card studia a Marsiglia, dove come “Adorateur” e “Ado- cioè fino al 1910 si è occu- dizione parallela alla nostra riceve un’istruzione elemen- ratrice”, lui e lei inginoc- pato di fare funzionare il for- che voi chiamate “Macachi”. tare, intraprende la profes- chiati con il cappello in ma- no, un forno un po’ rudimen- Ho guardato su internet i siti sione della madre e il me- no e le fasce nel cesto, molto tale a tiraggio verticale. che ne parlano e sono rima- stiere di sarta sarà la sua atti- simili ai nostri “Gelindo e Ma il mistero più grande, sto stupefatto della somi- vità principale fino al 1896. Gelinda”. Realizzati con gli per quanto mi riguarda, è il glianza tra i personaggi della I Sicard sono una famiglia stampi venivano rifiniti a motivo per cui le due tradi- vostra regione e la nostra. prolifica di ceramisti, più o mano con l’aggiunta di brac- zioni, quella dei Santons e (...)” meno tutti cugini, che aveva- cia, cappelli e cesti per esse- quella dei Pastori o Macachi E.N. no più fabbriche tutte produ- re poi dipinti a freddo e ver- abbiano avuto destini così Fonti: centi ceramica d’architettu- niciati. Venivano prodotte fi- diversi tanto da far scrivere Le statuine di Tambuscio arte na- ra, la più banale. Therese gurine di varie misure: 10, ad uno studioso francese, in- talizia savonese di Giulio Somma- sposa Luois Neveu che dopo 12, 22, 35 cm. terrogato sull’argomento ria. aver studiato in seminario Il piccolo mistero che av- queste parole: Ma Belle Santonnière di Heric svolge l’incarico di sacresta- volge questa storia consiste “(...) Les liens entre la Li- Amouric. no nella parrocchia di Auba- Nella storia del presepe savonese. nel fatto che Therese Sicard gurie et la Provence sont I pastori di Antonio Tambuscio di gne e per vivere insegna lati- Neveu, pur avendo ricca- très anciens dans le domai- Flavia Folco Enciclopedia Trec- no, greco e italiano ai figli mente documentato l’attività ne de la céramique et mon cani.

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Domenica chiuso 32 A Campanassa N.3/2013

personaggi più umili, variamente sono più e il dialetto, proprio per- ritratti sul palcoscenico delle più chè vive in una dimensione postu- diverse vicende umane, se ne vale ma finisce per essere una lingua per ricostruirvi attorno ricordi pae- della poesia, a sua volta. Lingua, sani e, non di rado, favole e me- però, che Gian ha fatto sua, ha morie, rivissute adesso, in piena preso a cuore, ha riallacciata alle maturità, con l’infantile e genuina radici arcaiche degli antichi abi- spontaneità d’un tempo. Se le me- tanti del nostro territorio e ha sa- morie sono memorie d’infanzia, puto redigere nella grafia del Puro non per questo perdono attualmen- Vernacolo Sabazio, alla cui codifi- te d’efficacia. Quella di Gian è cazione, per più di quarant’anni, si una poesia sempre fresca di uma- è dedicato un gruppo di studiosi nità che, pur non esente da inevita- dell’Associazione Savonese “A bili accoramenti, lascia sempre Campanassa”, di cui lo stesso che le cose si risolvano in sé con Gian fa parte. Si tratta di un verna- immediatezza, quasi in tratti di in- colo che in Gian è lingua sponta- visibile pittura. nea e connaturale, che continua- Con un linguaggio di immagini mente incrocia la parola umana consuetudinariamente comuni, con il significato più intimo di Gian riesce ogni volta a trasmette- ogni evento e dei più diversi re una condivisa intensità dram- aspetti del reale. E’ una continua matica che di lui si direbbe costi- presenza di mondo, ritrasmessa tutiva e naturale. con evidenza, stupore e grazia, an- Entro i suoi limiti e mantenendo che se è inevitabile che, nella con- ovviamente le inevitabili distanze, testualità, non si affaccino talora si potrebbe dire seguace di G. Pa- situazioni storiche di tenebra e pe- scoli che favorì il passaggio del nuria. dialetto, da lingua della realtà, a Seguendo più la linea dei fatti lingua della poesia e per il fatto narrati che non la successione cro- che Pascoli dimostrò grande pro- nologica dei testi poetici, si può pensione per il “mito rurale”: argomentare che il Poeta e il suo componendo poesie ricche del les- mondo siano cresciuti assieme: sico contadino, che non tutti sa- l’uno nella successione dei fatti e rebbero capaci di produrre. Secon- l’altro nella maturazione dei suoi do Pascoli, tutti i codici, anche le pensieri. Anche in Gian, come in varietà più sconosciute di dialetto, chi è vero poeta, al di là della ca- possono ricevere autorizzazione pacità di fare risuonare le corde di Ezio Viglione poetica. In quest’ottica, anche più intime del proprio lirismo, si Gian potrebbe essere annoverato nota la particolare attitudine di chi Nell’opera dell’amico Gian Si- far emergere all’esterno del peso tra i neo-dialettali, anche se, per partecipa con occhi amorosi alle rombra c’è un diffuso senso di la- che altrimenti potrebbero avere le un paradosso, oggi quegli spessori cose che guarda: nostalgico sem- tente religiosità, che si avverte fa- parole. Di volta in volta, dei diver- del mondo rurale e del mondo po- pre del come furono in passato, cilmente e con immediatezza nella si argomenti da lui trattati si evi- polare, che Pascoli riteneva indi- ma inevitabilmente ancora inna- spiritualità con cui egli intona la denzia un’adesione struggente e spensabili di una lingua che fosse morato del loro presente. propria partecipazione lirica a ciò suggestiva a episodi ormai lontani, capace di nutrire la poesia, non ci E.V. che narra e che con semplicità tra- nei confronti dei quali Gian si vale spone nei suoi versi. Nella poesia del fascino delle grandi distanze, di Gian c’è sempre un dono intero per riattivarne i valori residuali, di verità, che egli trasmette con ef- talora malinconici, ma sempre ac- ficacia attraverso l’esattezza dei cattivanti. rimandi personali, paesaggistici, La contrapposizione tra la gravi- storici: documentari di usanze e tà degli argomenti trattati e la tradizioni, direttamente vissute o spontaneità del linguaggio, con cui affettuosamente conservate al pre- vengono espressi, mettono in risal- sente con un pizzico di sofferta to la particolare caratteristica poe- nostalgia per ciò che, anche se non tica del nostro autore, facendone sempre attraente e allegro, si fa ca- emergere: da una parte, la serena ro aspetto d’un tempo che viva- umanità e, dall’altra, una quasi Presentazione mente sa ancora imporsi a livello maliziosa ironia, traduttiva di una di ricordo. Gian è sempre presente propria complessità, al tempo stes- del libro nelle sue composizioni e la sua so seria e faceta. limpida e genuina ispirazione resta Senza mai venir meno a una fra le espressioni più pure e stimo- tranquilla piacevolezza espressiva, lanti dei verseggiatori locali con- semplicemente giocando su una Cu’u parlä d’i temporanei, sia in lingua che in contrapposizione di rime e asso- dialetto. nanze, sorrette dal ritmo di una in- nostri vegi Con armoniosa tranquillità sa tonata scansione metrica, riesce esternare i più diffusi sentimenti, generalmente a connotare le pro- in lui dettati dal cuore, non di rado prie poesie di un distendersi musi- Sabato risolvendo con ironia le altrimenti cale che favorisce simpaticamente intriganti contraddizioni, inevita- l’utenza e il godimento di quanto 16 Novembre 2013 bili per lui come per chiunque al- viene narrando. Non manca, so- tro, all’interno di tempi disgrazia- vente, in lui una sorta di processo tamente sempre più difficili e alla Storia e talora alla Provviden- ore 17,00 complicati, talvolta pericolosi, co- za, per quanto, quasi sempre poi, stantemente confusi. Con fre- nei confronti di quest’ultima, ri- Sala del Consiglio Grande schezza partecipativa Gian riesce solto con sottomessa condiscen- sempre a dar significato all’intima denza e rassegnazione. Costante- Palazzo dell’Anziania esperienza, che continuamente sa mente attratto dalla simpatia per i A Campanassa N.3/2013 33

MOTTETTI DE CA’ NOSTRA U se cunta de quella votta che’n vegiu pescóu u stäva pe muì. I sö parenti mandan a ciamä u prève pe fäghe dä l’öju santu. U prève u vegne, u ghe da l’öju e a-a fin u piggia l’aspersoju cun l’ègua benedetta e u pensa ben de benedilu cumme faxeì- van ‘na votta. Quande u pôviu ommu u se sente rivä quelle poche stisse insc’â faccia u l’ha l’ürtimu mumentu de luçiditè e u murmu- ra cun ‘na faccia beäta: “BAIXINN-A! TENPU DA PE\I” . . . e u se ne va tranquillu a l’ätru mundu. Agostino Astengo

Presentazione Calata Sbarbato 8 r del libro Vecchia darsena Savona Propone Da lunedì a venerdì “Saluti da Savona” Pranzo e cena da lavoro A soli !10,00 bevande escluse di Carlo Astengo, Bruno Corvi, Tutti i venerdì sera Ivo Rossi e Antonio Vitiello Karaoke Con cena completa a soli Venerdì !20,00 bevande escluse Inoltre tutte le sere puoi gustare 22 Novembre 2013 deliziosi panini ore 16,30 squisiti long drink e tanta buona musica Per informazioni e prenotazioni Sala Rossa Massimo 3476104576

Comune di Savona Chiuso il mercoledì 34 A Campanassa N.3/2013 VITTORE BRANCA: FEDE E ANTIFASCISMO I suoi anni giovanili a Savona «Qualche anno fa il Consiglio Comunale della nostra città voleva conferirgli la cittadinanza onoraria, ma Branca pure riconoscente per l’onore attribuitogli rispose: “Ma io sono nato a Savona, sono sempre stato legato ad essa da profondo amore, sono quindi già cittadino a tutti gli effetti”. Accettò invece il riconoscimento di “A Campanassa Ringrazia” attribuitogli dalla Società “A Campa- nassa” e rimane in chi ha avuto il piacere di ascoltarlo il ricordo del suo splendido discorso in quella occasione». (Carlo Russo) di Giovanni Farris ne, “capace ancora di rispondere ai le” ed “un buon corso di religione”. bisogni del pensiero contempora- Il corso di religione era appunto te- neo, il quale oscilla continuamente nuto dall’ottimo rev. prof. Parodi: fra i due estremi opposti, del mate- “interessanti sono le discussioni che rialismo e dell’idealismo: sola la porta a fare il metodo adottato dal concezione aristotelica tomistica è Rev. prof. Parodi, di non fare delle capace di tenere nel debito conto le vere e proprie conferenze, ma bensì due realtà, quella del mondo, della una specie di conversazione” (“Le- materia e dello spirito” (“Letim- timbro”, 16/11/1928). In quegli anni bro”, 15/5/1929). Tuttavia fu di no- don G.B. Parodi, responsabile del tevole importanza la grande venera- “Letimbro”, assieme al prof. Luigi zione e stima, che mantenne per tut- Pasini, cercherà senza tentennamen- ta la vita, nei confronti di mons. ti non solo di sostenere i principi G.B. Parodi, suo professore di reli- proclamati dal Papa, ma anche di gione. Il dialogo tra Vittore Branca innalzarne il livello culturale. Sul e mons. Parodi andava ben al di là settimanale cattolico la vita della dell’ora di religione. Proseguiva città di Savona era appena sfiorata, nell’Associazione di Azione Catto- l’intera informazione si limitava a lica ‘Pio VII’, per la strada, che fa- riportare le direttive pontificie e cevano assieme al termine delle le- diocesane ed a dare ampio spazio zioni, poiché stavano l’uno poco alle attività organizzative dell’Azio- lontano dall’altro, ed in particolare ne Cattolica. A tutto questo mons. nella redazione del giornale cattoli- Parodi volle aggiungere una rubrica co locale ‘Il Letimbro’: “Ad iniziar- bibliografica capace di allargare lo mi al giornalismo... fu invece don spazio culturale del Settimanale, il Giovanni Battista Parodi, il futuro, cui responsabile, sempre sotto la Nel Centenario della nascita ma della madre, si fermò commosso intelligentissimo vescovo di Savo- sua guida, sarà in pratica Vittore di Vittore Branca in preghiera, ed uscì. Alla suora, na” (Intervista a Silvio Riolfo). Branca. Il Centenario della nascita del stupita di quella breve visita, il prof. A Savona Don G.B. Parodi ed il Quale impatto ebbero su di lui, prof. Vittore Branca (Savona, 9 lu- Branca disse: “Sorella, vado a can- can. G.B. Ferraro saranno partico- iscritto al ‘Pio VII’ , l’ordine invia- glio 1913 - Venezia, 28 maggio tare il Te Deum. Sia quando splende larmente impegnati nel campo cultu- to ai prefetti il 17 aprile 1928 di 2004) è certamente un’occasione il sole, che quando insistono le te- rale. Lezioni e conferenze di religio- chiudere tutti i reparti degli esplora- per riflettere su come il suo antifa- nebre, occorre trovare la forza di in- ne, storia, letteratura porteranno sul tori cattolici ed in particolare la scismo ed il suo “umanesimo cri- nalzare la nostra lode a Dio”. “Letimbro” frequentemente il loro chiusura nel 1931 dei Circoli di stiano” maturarono nella sua infan- Profonda su di lui fu l’incidenza nome, talmente da permettere, attra- Azione Cattolica? I Circoli giovani- zia e nella sua adolescenza. dei Padri Scolopi, in particolare nel verso le singole tematiche trattate, di li di Azione Cattolica, sia maschili A proposito della sua educazione corso ginnasiale del suo professore cogliere gli interessi culturali degli che femminili, in ottemperanza al- religiosa più che l’influsso del pa- di lettere Padre Luigi Cazzulo, col stessi conferenzieri. Don G.B. Paro- l’ordinanza di pubblica sicurezza dre, che perse nel 1924, dopo anni quale resterà in confidenza per tutta di sembra privilegiare gli scrittori del 30 maggio, comparsa sui gior- di estenuante malattia, visse sotto la la vita e lo vorrà al letto di sua cattolici francesi, che ebbero anche nali il 1 giugno, vennero chiusi e guida della madre, religiosissima, mamma morente. Il Branca stesso una loro incidenza su Papini e Giu- non sempre in modo pacifico. Dirà per la quale nutrì sempre una tenera nell’intervista a Silvio Riolfo (“Re- liotti, come Joseph de Maistre, Louis il Branca: “l’unico episodio rilevan- e devota venerazione. Sulla solidità sine”, ottobre - dicembre 2003, pp. Veuillot, Ernest Hello, Federico Oza- te è accaduto nel ’31 quando i fasci- della sua fede un ricordo non cessò 10-14) esprimerà la convinzione nam... (“Letimbro”, 16/3/1928). Il sti sciolsero le associazioni giovani- mai di insistere nella mia vita. La “che il mio essere profondamente can. Ferraro, amico del poeta Angelo li cattoliche di cui facevo parte e ci mamma del Branca, la signora Lu- antifascista e il mio impegno per la Barile, a sua volta non si staccherà pestarono” (Intervista a Vittore cia, morì nel primo pomeriggio del libertà e la verità si devono all’inse- dal periodo decadente italiano Pasco- Branca in L’applicazione della le- 31 dicembre 1964 a Savona, nel gnamento di padre Cazzulo”. Quale li-Gozzano (“Letimbro”, 27/1/1928). gislazione antiebraica del 1938 nel Convento delle Suore della Purifi- incidenza esercitarono su di lui gli Tuttavia l’incidenza culturale più savonese, a cura della classe terza cazione, dove si trovava ospite. La anni di liceo? Di certo si rese parti- profonda il Branca l’avrà nell’ambi- del Liceo Classico, Savona 2000, p. mia visita alla cara estinta precedet- colarmente attivo, assieme al circo- to dell’Azione Cattolica. Proprio 112). Nell’anno scolastico 1930- te di poco, nel tardo pomeriggio, lo della Fuci di Savona “P. Giuria”, nel ‘Pio VII’, a cui era iscritto, la 1931 il Branca ottenne la maturità quella del professor Branca che ve- nell’organizzare, nel 1929, la festa scuola di religione era tenuta da don classica, si iscrisse alla Fuci e andò niva da Venezia. Mentre entrava, di S. Tommaso d’Aquino protettore G. B. Parodi. Nel novembre del alla Normale di Pisa. “In segno di sentì suonare le campane della vici- nazionale della Fuci, il cui oratore 1928 il vescovo diocesano, mons. protesta, il giovane Branca si pre- na Parrocchia. Il Branca chiese cosa ufficiale sarà appunto il Preside del Pasquale Rghetti, nel ricevere l’o- senta dinnanzi alla commissione indicasse quel suono e la suora ri- liceo, prof. Antonio Lantrua. Questi maggio della nuova direzione del esaminatrice indossando il distinti- spose: “Il Te Deum della fine d’an- tenne una lunga e dotta conferenza Pio VII, raccomandava soprattutto no”. Il Branca si avviò presso la sal- sul tomismo come filosofia peren- “una intensa preparazione cultura- segue a pagina 35 A Campanassa N.3/2013 35 segue da pagina 34 tere politico, sia dalla visione critica tà”. Ed il Branca aggiunge: “Pare di zio nello scoprire un mondo poetico crociana. Insomma in Branca si fa leggere parole del Bertoni di ‘lingua inatteso, così da fargli affermare co- vo di Azione Cattolica, i cui circoli strada la concezione estetica che si e di pensiero’; ma in più v’è l’arte, me “dopo la leopardiana, è la unga- giovanili erano stati soppressi dal rifà al personalismo cristiano ed an- la passione. Ed è significativa que- rettiana la lirica che meglio coglie Regime Fascista, in quest’occasione noverava due nomi Pietro Mignosi, sta frase; essa nega implicitamente ed esprime con mirabile immedia- ha il suo primo incontro con Gio- che sul Letimbro aveva definito ogni valore a una certa parte della tezza lirica tanti stati d’animo, che vanni Gentile” (Wikipedia). In una ‘geniale’ ed il suo amico fraterno, più recente letteratura toscaneggian- ognuno nel ripiegarsi su se stesso, intervista, richiamandosi a quei Fausto Montanari. te, che fa della lingua, facile e scor- trova di aver sentito e sofferto”. tempi, dirà: “c’era una piccola orga- Le recensioni del Branca su ‘Stu- revole, un comodo letto dove ada- Guidato da questa linea critica cer- nizzazione in tutt’Italia la Fuci, era- dium’ prima della sua laurea (1935), giare e nascondere la propria nulli- cherà finalmente di definire il mon- vamo solo 900, che riparandosi un si potrebbero dividere in due cate- tà” (rec. a Taccuino di Arno Borghi do poetico di Angelo Barile a cui po’ dietro la Chiesa, faceva l’orga- gorie: recensioni di saggi e recen- di Ardengo Soffici in ‘Studium’, n. era fraternamente legato. Doveva a nizzazione antifascista” (Intervista sioni su scrittori. Nel primo caso è 6-7, Giugno-Luglio 1934, p. 443). Barile infatti gli assidui e cordiali riportata in Internet di L. Del Giudi- possibile acquisire le sue convinzio- Il Branca, richiamandosi al Berto- scambi sul valore della poesia, la ce con Vittore Branca del 1983). ni maturate nell’Azione Cattolica e ni, mostra anzitutto di uniformarsi conoscenza di molti scrittori tra cui che costituiranno l’orientamento di alle appassionate discussioni degli Montale, la partecipazione ai fer- Vittore Branca tutta la sua esistenza. Nel recensire scrittori cattolici sulla linea di Pie- menti artistici, che allora rendevano “promotore culturale” un volume del Fröber (‘Studium’, n. tro Mignosi e di Fausto Montanari, famosa Albissola: “I miei affettuo- Durante il periodo universitario il 4, Aprile 1933, p. 250), il Branca che tradurrà l’espressione ευ′εργεια sissimi ricordi di Savona, da liceale Branca continuò la sua rubrica di affermerà che l’uomo per compren- dell’Humboldt, ripresa dal Bertoni, e da incipiente universitario, sono recensioni su ‘Il Letimbro’. dere il proprio mistero ha bisogno con vita totale (F. Montanari, Intro- molto vaghi e limitati per il campo A Savona intanto era nata nel di “una comprensione più intima di duzione alla critica letteraria, Mo- artistico. Solo la benevolenza caris- 1930 l’Unione Eucaristica della quella che è l’essenza della figura dena 1942, p. 35). Se pertanto, dirà sima di Angelo Barile, nutrita anche Buona Stampa... Si trattava di un del Cristo” infatti “l’abbondanza di il Montanari, le parole sono “lo da quella di Eugenio Montale, mio forte sforzo nell’ambito organizzati- vita di cui ha bisogno la nostra ani- strumento della inserzione dei vari nume protettore nella Firenze dei vo dell’Azione Cattolica per sensi- ma per vivere fecondamente in ogni fatti temporali nella trama eterna”, secondi anni trenta, mi aveva intro- bilizzare l’opinione pubblica contro momento e in ogni suo agire, non il critico dovrà porsi una domanda dotto nella mia ignoranza sulle so- gli effetti deleteri di giornali o libri può se non derivare da Quello che fondamentale davanti alla poesia di glie di quella vita artistica che con “che sembrano indifferenti, non rimane nostro pastore in ogni tempo Dante e, a ben vedere, ad ogni tipo una certa vivacità si svolgeva tra buoni ma non cattivi, che sembrano e in ogni luogo, perché da Lui solo di poesia: “come il poeta abbia in Savona ed Albissola” (Lettera a Re- anzi, qualche volta, buoni perché ci può derivare ogni forza, da Lui quell’opera agito in ordine alla nata Minuto in Renata Minuto, “Ju- fingono di rispettare la religione... che non è una Vita, una Verità, una realtà totale di cui l’attività lettera- lius II Sixti IIII nepos” Savona, Ce- Molte volte il diavolo si veste da Luce, ma la Vita stessa, la Verità ria non è che una parte?”. L’espres- lebrazioni per il Cinquecentenario frate!” (“Letimbro”, 6/6/1930). Tra stessa, la Luce che sola ha la forza sione “realtà totale”, si oppone na- di Giulio II, Cappella Sistina e i vari recapiti per iscriversi all’U- di illuminarci. Solo vivendo con turalmente a “realtà frammentaria”, Chiostro della Cattedrale, 6 Marzo- nione si fa il nome del sacerdote Lui, soffrendo e umiliandoci con a “realtà parziale”, e si richiama 12 Aprile 2004, p. 17). Angelo Bari- prof. G.B. Parodi che era appunto Lui, potremo anche noi essere buoni non solo alla realtà fondata sull’es- le nel momento storico in cui matu- l’Assistente dell’Unione. pastori di anime; poiché non i sacer- sere (e quindi metafisica), ma alla rò la sua prima raccolta di liriche, Quest’ultima indicazione fa com- doti soli, ma anche ogni cristiano realtà fondata sull’essere creato e Primasera, per quanto dovesse fare prendere gli stretti rapporti tra “Le- deve essere apostolo e pastore, colui redento (e quindi teologica). Il i conti con una stagione ricca di timbro” e Unione Buona Stampa, che prepara le vie del Signore”. La Branca in qualche modo segue scrittori che si proclamavano catto- ma principalmente indica la linea realizzazione di questo programma questa trafila quando avverte nel lici, era ben convinto che la presen- culturale da tenere. Don G.B. Paro- di vita costituisce la vera “azione ci- Soffici “un continuo anelito a rico- za del canto era anzitutto un dono di nella sua formazione aveva matu- vilizzatrice della Chiesa su tutte le struire quell’unità di pensiero, di (“dono dell’intima trasparenza”). Il rato la convinzione, a cui si unifor- forme sociali, sul progresso morale sentire, di agire, di vivere che il Branca si soffermerà proprio sulle merà per tutta la vita, che quanto e materiale dei popoli”, così da af- mondo moderno ha spezzato”. Ed qualità del canto ed il suo giudizio più si tende e si aspira alla verità, fermare, all’unisono con Federigo aggiunge: il mondo “è senz’anima, non solo resterà quanto di più vali- tanto più l’approfondimento di essa Ozanam (rec. Federigo Ozanam, e perciò senz’arte: è senza anima do abbia espresso la critica sulla si estende non solo in campo teolo- La civiltà cristiana in ‘Studium’, n. perché senza Dio. Il Soffici perciò poesia del Barile, ma anche manife- gico e religioso, ma anche storico, 10-11, Ottobre-Novembre1933, pp. giunge a Dio attraverso l’arte: per- sta quali vette avesse ormai rag- scientifico, letterario, artistico, in- 608-609), “non conosco altra cosa ché la sente religiosamente”. Il vo- giunto in lui l’insegnamento del somma nella pienezza della vita in- più soprannaturale e che meglio di- lume del Soffici si chiude con una maestro: “Primasera è quasi una tellettuale di ogni uomo. mostri la divinità del cristianesimo speranza pienamente condivisa da- sosta dello spirito sensibilissimo del Sul “Letimbro” (1/5/1931) in un che questa: l’aver esso salvato lo gli scrittori cattolici: “Donateci nei poeta, che si ferma, nella sua matu- trafiletto anonimo (ma di don G.B. spirito umano”. cuori il bisogno di Dio. Dio dun- rità, nella sua ‘primasera’, e ascolta, Parodi), si fa conoscere al lettore que rinasce al mondo. Con la rina- con delicata sensibilità, le voci pia- “le più belle novità librarie” dell’e- Vittore Branca e la parola scita di Dio muore l’arte senza ne, quasi appena sussurrate, che gli ditoria italiana. In poco meno di una Quanto alle recensioni sugli scrit- Dio.. Muore tutta l’arte ‘moderna’. vengono dal passato; dalla fanciul- colonna, l’autore traccia una felice e tori, oltre ad essere ancora evidente Non resterà che l’arte per tutti i lezza, dalla età in cui tutto è aspira- precisa sintesi della ricca stagione il suo entusiasmo per quella “bella tempi né moderna né antica come zione e ideale. Le ascolta, come se letteraria del mondo cattolico. Ac- stagione degli intellettuali cattolici Dio stesso”. Nelle parole del Bran- venissero da un mondo di sogno: si canto alla divulgazione di queste fra le due guerre”, si stava impo- ca ci par di constatare, salvi i prin- indugia a coglierle con l’orecchio, opere, vennero programmate una nendo l’estetica del suo grande cipi, un più cauto comportamento come una musica dolcissima, senza serie di conversazioni letterarie in- maestro, Attilio Momigliano, che lo nei confronti degli scrittori cattoli- volerle definire, senza volerle ana- trodotte a metà gennaio del 1932 educherà a “leggere” la poesia, ad ci, specie di quelli toscani, che nel lizzare, o ragionarvi sopra: come dal dott. Mario Luzzi, “assai noto avvertire, aiutato in questo anche loro primo Convegno a Firenze un’onda musicale cui abbandonarsi, negli ambienti culturali cattolici” dalla sua passione per la musica, i (20-21 Maggio 1933), guidati dal per lasciarsi carezzare nelle più inti- (“Letimbro”, 31/12/1931) e redatto- risvolti insospettabili e profondi del Bargellini, si erano arroccati attor- me sfumature della sua sensibilità: re del giornale letterario Rinasci- sentimento, ad accorgersi della scel- no al nome di Papini. nelle più remote e quasi dimentica- mento Letterario, che farà entrare ta e della musicalità della parola Per il Momigliano l’unica estetica te” (‘Studium’, n. 10-11, Ottobre- ne “Il Nuovo Cittadino” il Branca, unica ed insostituibile del poeta. A valida era quella di imparare a leg- Novembre 1934, pp. 605-606). Carlo Pastorino, Paolo Emilio Ta- questo proposito farà sue le parole gere poesia, ponendo massima at- Questa attenzione alla ricchezza viani, Natal Mario Lugaro di Vado di Ardengo Soffici: “la parola per tenzione alla parola. Il Branca cer- della parola non soltanto orienterà Ligure.... mezzo del’artista cesserà d’esser se- cherà di adeguarsi a questo insegna- la sua critica letteraria, ma sarà gui- Le conversazioni erano partico- gno o suono, per divenire cosa addi- mento. Un primo esempio l’abbia- da preziosa per la sua fatica di filo- larmente seguite dai cattolici savo- rittura, in una specie di transustan- mo nella sua rassegna sulla Poesia logo, così da permettergli di intuire nesi, coscienti sia di rappresentare ziazione, cosa spiritualmente reale, di Ungaretti (‘Studium’, n. 7-8, Lu- convergenze inattese, aprendo la ri- con esse una loro identità culturale con tutte le possibilità evocatrici ed glio-Agosto1933, pp. 422-425), do- cerca a nuovi ed insperati orizzonti. distinta sia dalla propaganda del po- emotive proprie di una simile enti- ve è evidente l’entusiasmo del novi- G.F. 36 A Campanassa N.3/2013 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU” A STOJA DE ARASCE di Simonetta Bottinelli Tanti e tanti anni fa, duì spu- u sö curaggiu sarvandu a vitta si fermano per qualche giorno zi tedeschi de ätu lignaggiu, de çèrti pescuèi ch’i s’ean per- a Montenotte, scendono verso pe ringrasiä u Segnù d’a gra- düi inte ‘na tenpesta. sud e trovano un posto incan- vidansa d’a donna, s’ean mis- Un˙ bèlu giurnu, u riva ad Ar- tato sulla riva del mare, poco si in viaggiu a-a votta de benga l’Inperatù, invegióu lontano da Albenga. Si sposa- Rumma. Ad Acqui, però, a p’ou pasä d’u tenpu e p’ou no e imparano i lavori più umi- donna a l’ha i duluri d’u pärtu; dispiaxéi de n’havéi ciü rivi- li: zappare la terra e pescare in u nasˆce]ˆ e un˙ figiuìn dai li- stu a figgia caìsˆcima.ˆ mare. Nasce un bambino: Gu- neamenti regäli a-u què u ve- Alerammu e Guglielmu van glielmo che, fin da piccolo, gne dètu u numme de Aleram- a giütä l’Inperatù cuntra Bre- mostra il suo coraggio salvan- mu. scia ch’a l’ea insorta. U zue- do la vita di alcuni pescatori U picìn u resta cu’a bàlia, nu u se mette in mustra p’ou che si erano persi nella tempe- ascì lé tedesca, e i genituri, sö valù e l’Inperatù ou vö cu- sta. Un bel giorno arriva ad Al- doppu ùn meize de ripozu, nu] e. Stu zuenu u ghe ricor- benga l’Imperatore, invecchia- Codice Mannese: Aleramo e Adelasia. cuntìnuan u pelegrinaggiu a-a da quarcün: u l’ha ‘n’äja fa- to per il trascorrere del tempo votta de Rumma. miliäre. Ad Acqui, però, la donna ha e per il dispiacere di non aver Purtroppu ascì inte fôe se vi- Otùn u se infurma e, finar- i dolori del parto; nasce un più rivisto la figlia carissima. van tristi mumenti; i duì möan mente, u sa. Tanta a l’è l’emu- bimbo dai lineamenti regali al Aleramo e Guglielmo vanno in circustanse scunusciüe e u sciùn! U dumanda cunseggiu quale viene dato il nome di ad aiutare l’Imperatore contro figiö u resta in Italia. a-u Vescu d’Arbenga ch’u ghe Aleramo. Brescia che era insorta. Il gio- Vegnüu grande, u piggia e dixe: “Perdunn-a”. Il piccolo resta con La balia, vane si mette in mostra per il ärmi cumme surdattu de Otùn Doppu quarche giurnu, l’In- anche lei tedesca, e i genitori, suo valore e l’Imperatore lo I (912-973) ch’u occupa Bre- peratù u ciamma Alerammu e dopo un mese di riposo, conti- vuole conoscere. Questo gio- scia e puì u zuenu u segue u ghe cumanda: “Munta insce nuano il pellegrinaggio alla vane gli ricorda qualcuno: ha l’Inperatù in Germania. ’n cavallu e vanni; a tèra che ti volta di Roma. l’aria familiare. Ottone si in- Otùn u l’äva ‘na figgia da-i riesciè a traversä in tréi giurni Purtroppo anche nelle favole forma e, finalmente, sa. Tanta öggi celèsti e da-i cavelli d’ou a sajà tö e a divenià ‘na märca si vivono tristi momenti; i due è l’emozione! Chiede consi- ch’a se ciamäva Adelasia. cu’u tö numme”. muoiono in circostanze scono- glio al Vescovo di Albenga che I duì zueni fan prestu a ina- E cuscì Alerammu u fa. D’a sciute e il bambino resta in gli risponde: “Perdona”. muäse! Märca Aleramica fajàn pärte: Italia. Divenuto grande, si ar- Dopo qualche giorno, l’Im- Ma l’Inperatù u nu pö cun- u Munferóu, e Langhe e a Sa- ruola come soldato di Ottone I peratore chiama Aleramo e gli cede a man de sö figgia a’n basia. (912-973) che sta assediando ordina: “Sali su un cavallo e senplice surdattu!!! Pe rende onù a-a Principes- Brescia e, in seguito, il giova- vai; la terra che riuscirai ad at- I duì, disperè, scappan ca- sa, i paizén d’u postu ciamiàn ne segue l’Imperatore in Ger- traversare in tre giorni sarà tua varcandu versu u sù. Cun fadi- u nìu d’amù d’i duì zueni Ara- mania. e diventerà una marca con il ga muntan insc’ê muntaòe, se sce. Ottone aveva una figlia da- tuo nome”. ferman pe quarche giurnu a gli occhi azzurri e dai capelli E così Aleramo fa. Muntenötte, chinn-an versu TRADUZIONE d’oro che si chiamava Adela- Della Marca Aleramica fa- Süd e trövan ùn postu incan- La Leggenda di Alassio sia. I due giovani fanno presto ranno parte: Monferrato, Lan- tóu insc’â riva d’u mä, pocu Tanti e tanti anni fa, due a innamorarsi! Ma l’Imperato- ghe e Regione Sabazia. luntàn da Arbenga. Se spuzan sposi tedeschi di alto lignag- re non può concedere la mano Per rendere onore alla prin- e inpäran i travaggi ciü ümili: gio, per ringraziare il Signore di sua figlia ad un semplice cipessa, gli abitanti del luogo cavä a tèra e pescä in mä. della maternità della donna, si soldato!!! Disperati, scappano chiameranno il nido d’amore U nasˆceˆ un˙ figiö: Gugliel- erano messi in viaggio alla cavalcando verso il sole. Con dei due giovani Alassio. mu che, fin da picìn, u mustra volta di Roma. fatica salgono sulle montagne, S.B.

Osteria con cucina • Via Pia 15r. • Savona Delgrande Giorgio

DOMENICA E LUNEDÌ CHIUSO A Campanassa N.3/2013 37 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU”

D’OTUBRE DUÌ OMMI Otubre, meize de scöa! Proppiu quella matìn... A-u tenpu ch’ou Gagarin – doppu meixi a pùe, ‘na nivua vöa che in astrunäve u l’ea andètu a xuä– e poi u ninte, a fin, l’ea stètu riçevüu fin da-i Zeneixi in corpu e banda e, a ciü vueilu unurä, a streita de ‘n rezüggiu pe ogni primmu giurnu, cun pransi, premmi e discursci mäi inteixi, pe tüttu quellu müggiu dapö, a cuntu sö vuendu tastä de anni de Spôturnu. d’i paixi d’a Ligüria: u pestu, i çeixi, i pançotti cu’a pèrsa e ascì a zuncä, Silensiu doppu a benna. A pùe a l’è pasà, rivóu a-a Madonna – duvve d’a lüstràssiu cun le, l’astücciu, a penna, de Zena nisciün gh’äva quärche indissiu – a gassa e u sö scôsà. andandu a strenze a man a-u vegiu Ignassiu Giuliano Meirana ch’a – Recuviu u l’ea ommu de servissiu: “Sun Gagarin – u fa – l’ommu d’u spassiu!” E a le u ‘Gnasìn: “Piaxéi! Mi de l’Ospissiu”. DAVANTI A ‘N ÈRBU DE CASTANA Essiu d’A Ciann-a (Ezio Viglione) Quantu te vöggiu ben, vegia castagˆna,ˆ grafia - Luglio 2007 armenu quantu a l’uiva zü in cullinn-a: cumme le t’hè sfamóu tante famigge, quande a mizeja aa fäva da reginn-a. E tö castagˆneˆ duçi e nutrienti ANTRUPULUGÌA han fètu cresˆce]ˆ e ströppe de figiö Scia Carmelinn-a, ma scia l’ha savüu? ch’i l’han mangè bugìe, peè e rustìe “E cusse? Ché nu creddu de savéi!” e n’inpivan cu’e scorse di bugiö. Che finarmente vêi u l’è nasciüu Serè ‘nt’e riççe, custudìe a-u següu, u pupunìn de quelli zü d’u tréi. se arvivan giüstu a-e porte de l’invèrnu e i cazeivan, gragnuandu zü da-u çé, “De quellu mezu nesciu un˙ po’ curnüu?” cumme a manna, mandä da-u Padretèrnu. Eh zà! D’u què peró, e sensa vuéi Nint’ a zgreˆju de ti, cumme d’u ghinnu: dä a mente a-i pregiüdìççi, nu ho pusciüu se atisäva u fögu cu’e tö ramme, tîä föa che sumegianse u puesse havéi. da-u füstu e toue pe armäi e cumudìn e e fögge a fä da lettu p’ou bestiamme. “Vediemu! S’u l’è nesciu, u l’è evidente E tì, èrbu rüguzu e turçignóu, ch’ou méritu u l’è tüttu d’u pupà. feu e maestuzu cumme ‘n munumentu, Ma, se belocciu, dimmu onestamente t’hè fètu u tö duvéi pe tante anè: chìnn-ite a-u tö destìn bèllu cuntentu! ch’ou méritu següu u l’è d’a mumà”. Fanni d’asustu a oxeli scunsulè, E se, pe cäxu, u fuise inteligente? tann-a p’ou menüu gì e p’â vinvèra, “U meitu alùa l’è d’u vezìn de cà!” unbra pe-i ommi ch’i nu t’han scurdóu Essiu d’A Ciann-a e i te tegnan de cuntu insce sta tèra. (Ezio Viglione) G.B. Sirombra grafia - Giugno 2007

PENELÈ D’AUTÜNNU A CURSA TRIS

Spöggi sun i èrbi Truvóu un˙ numme de donna e ’nsc’ou fügettu d’i bèlli culuri trè ciffre a cubbia in stacca d’un marìu, che aveivan dipintu a mugé, ingeluzìa d’u sö masc-cettu, d’a stè insc’ou finì. nu apenn-a intróu da-a porta, a l’ha sturdìu

I rammi sun nüi cu’una˙ pueilä ’nsc’â testa. A-u meschinettu Sensa fögge né sciùe, ciamandu scüza: quandu u gh’ha sc-ciaìu gh’è sulu restóu ch’ea un˙ numme de cavallu e ascì u ternettu atacóu quarche nìu. ’na “cursa tris”, che gh’ävan sügerìu.

A neggia a ne scunde Ma, u giurnu apröu, turnóu a cà a çenä, I bricchi distanti, a mugé – e cu’a forsa de ’n camallu – da-a brinn-a bruxä a gh’ha ciucóu zü un˙ ’ätra sö pueilä. a l’è l’èrba zeä. E le, a-a pueila zbasciandu e äe da gallu: Ma e ürtime röze, “Ma cus’ätru avió fètu ancùn de mä?” int’u freidu de föa, “N’ou so! Ma... u l’ha telefunóu u cavallu”. me scädan u cö e me fan ben sperä. Essiu d’A Ciann-a Rosa Fonti 38 A Campanassa N.3/2013 FONDAZIONE SAVONESE PER GLI STUDI SULLA MANO PER IL TRIENNIO 2013-2016 SONO STATI CONFERMATI: Presidente: Cerva Carlo Tesoriere: Testa Giuseppe

Se il dono della fantasia è raro nell’uomo, la deplorevole abitudine di dare le cose per scontate è purtroppo assai diffusa. Quante volte noi stessi, pur cultori di studi anatomici, ci siamo soffermati a considerare quale perfetta opera di ingegneria meccanica sia la mano umana, quanto infinitamente dipendiamo da essa e quanto grave possa essere la sua perdita?

R.H. Handfield - Jones A Campanassa N.3/2013 39

IERI e OGGI a cura di G.G.

Un edificio notissimo ed uno completamente sconosciuto ai sa- Nella foto di oggi, la vecchia sede della Camera di Commercio vonesi di oggi, nella foto che rappresenta un angolo accanto è sparita e gli uffici hanno trovato sede, dal 30 novembre alla vecchia darsena. Quello conosciuto è la Torretta, simbolo, 1958, nello storico palazzo Grassi Ferrero Lamba Doria, po- insieme alla Campanassa, della città. A pochi metri, domina la sto a poca distanza lungo via Quarda. Al suo posto, scorre da scena, un artistico edificio. Era la sede della Camera di Com- decenni, l’intenso traffico di via Gramsci. La Torretta è sempre mercio, costruita sopraelevando alcuni magazzini del porto lì, ringiovanita da alcuni interventi di restauro, con la campa- edificati nei primi anni del Novecento, accanto alla Marinetta. na del marinaio e la bandiera biancorossa della città, a testi- Fu inaugurata dal ministro dei Lavori Pubblici Giovanni Giu- moniare che si tratta dello stesso luogo della vecchia fotogra- riati il 13 giugno 1926. Il bel palazzo ebbe vita breve, quasi fia. A sinistra un altro edificio rimasto immutato; è il palazzo distrutto durante il bombardamento del 30 ottobre 1943, fu de- Astengo Becchi Calcagno Martinengo, costruito tra il 1893 e finitivamente demolito nel dopoguerra per far posto a via An- l’anno successivo sul lotto sette del prolungamento di via Pa- tonio Gramsci. leocapa da via Pia alla Torretta.

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE

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Redazione: Laura Arnello, Agostino Astengo, Nadia Belfiore, Francesca Botta, Simonetta Bottinelli, Alberto Canepari, Giovanni Gallotti, Giuseppe Mascarino, Rinaldo Massucco, Fulvio Parodi, Marcello Penner, Alessandro Raso, Ezio Viglione, Delia Zucchi

La segreteria è aperta: Lunedì e Giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18. Tel. 019821379 [email protected]

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