NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE - Direzione e Amministrazione: - Piazza Brandale, 2. ANNO XLI - NUMERO 1/2014 - Direttore: Carlo Cerva. - Dir. resp.: Fabio Sabatelli. Stampa: Marco Sabatelli Editore, Savona - Aut. Trib. Savona - N. 217 del 21-12-73 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Direzione Commerciale Business Savona.

14 maggio 1924 14 maggio 2014 90 anni per Savona 2 A Campanassa N.1/2014 VITA DELL’ASSOCIAZIONE

Gruppo Storico Compagnia “A Campanassa” teatrale dialettale Città di Savona “A Campanassa” Vuoi far parte del gruppo Città di Savona storico “A Campanassa” Città di Savona? Contatta la protagonisti segreteria della Associazio- ne e iscriviti come Figuran- cercansi te, Armigero o Musicante, Vuoi entrare nel fantastico parteciperai alla vita del mondo del Teatro dialettale? Gruppo e sfilerai nelle più La Compagnia Dialettale “A importanti rappresentazioni Campanassa” Città di Savo- storiche. Tel. 019-821379, oppure al 347-9800982. na, la nostra Compagnia, ti aspetta per un provino. Telefonare al lunedì o al Gruppo di studio giovedì pomeriggio delle ore 16,00 alle ore 18,00 al “Amixi du dialettu” n. 019-821379, 3479800982, della “A Campanassa” 3393209981 Gli amici del dialetto che si riuniscono 2 volte al mese sotto la guida del prof. Ezio Viglione per imparare la grafia sabazia, NUOVI SOCI per approfondire curiosità les- Azzollini Niccolò sicali, per pronunciare corretta- mente il dialetto di “Letim- Azzollini Samuele bria”, per condividere le pro- Bartoli Cinzia prie produzioni, attendono Battaglia Paolo nuovi amici (soci) per vivere Bolondi Maria Teresa momenti gioiosi nello spirito Campagnoli Maria dei padri. Tel. 019-821379 Minuto Lorenzo Patrone Maria Salvi Alfredo SOCI DEFUNTI Scotto Antonello Berté Stefano Sodano Anna Maria La Ginestra Casella Michele Sorini Rosanna Voci cercansi Piccinini Zotti Franca Ritenete di avere doti canore non Toso Anfossi Angela. Il Consiglio Direttivo e il ancora adeguatamente sfruttate? Il Consiglio Direttivo e il Presidente porgono ai nuovi Forse è giunta per voi l’occasio- Presidente porgono alla fami- soci il più cordiale benvenuto ne giusta. glia le più sentite condoglianze. nella nostra famiglia. Il coro femminile savonese “La Ginestra” sta cercando nuove voci da inserire nel suo organico. L’invito è rivolto particolarmente Iscrizioni alla “A Campanassa” alle amanti dei canti di montagna, Chi desidera associarsi, può recarsi presso la sede del- d’amore, in vernacolo, inni sacri, l’Associazione, P.zza del Brandale 2, nei giorni di lunedì spirituals, gospel. e giovedì, dalle ore 16 alle ore 18,00. Le interessate potranno rivolgersi ai seguenti numeri telefonici: Anna: 3490770586 - 019.4500144 A.A.A. ATTENZIONE Gisella: 3291583990 - 019.820939 Quota sociale La “A Campanassa”, per vivere, conta soprattutto sulla quota annuale versata puntualmente dagli asso- ciati di Euro 20 (venti). DOVEROSA PRECISAZIONE Ai soci che non l’hanno ancora fatto, e che certamente “A Campanassa” n. 4/2013 hanno a cuore la nostra Associazione, chiediamo di met- pag. 28-29 tersi in regola. Numero C/C postale 13580170 A Cam- “La guerra e il bombardamento del 30 ottobre 1943” panassa Associazione Savonese. Si può adempiere a quello che è un preciso obbligo le foto appartengono all’archivio privato verso l’Associazione anche direttamente presso la di Bruno Chionetti, che ringraziamo segreteria o presso il “Touring Club Italiano” in via Verzellino 64 r. A Campanassa N.1/2014 3 CALENDARIO APRILE, MAGGIO, GIUGNO 2014 10 Aprile Giovedì, ore 17.00 “Savona Libero Comune” 823º Anniversario P.zza del Brandale Al suono della Campanassa Palazzo dell’Anziania Corteo Storico - Lettura dell’Editto. Inaugurazione pannello in ceramica “La Misericordia” opera di Delia Zucchi. – Accompagna il maestro Ivano Nicolini. 12 Aprile Sabato, ore 17.00 Presentazione libri di Franco Icardi Palazzo dell’Anziania – “Navigare rende curiosi - Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci” – “Gli antichi liguri e le Ligurie - La Val Bormida e Roccavignale”. 28 Aprile Lunedì Riprendono le Sejann-e Cunviviäli. Sino al 31 maggio. 14 Maggio Mercoledì, ore 16.00 90º Anniversario della “A Campanassa” - Suona la Campanassa. Visita al complesso del Brandale. 18 Maggio Domenica, ore 16.00 90º Anniversario della “A Campanassa” P.zza del Brandale Concerto di Campane della “Trebino” Visita al complesso del Brandale. 25 Maggio Domenica, ore 17.00 Inaugurazione del XXXIII Corso Propedeutico di Chirurgia Priamar Sala della Sibilla della Mano - Concerto. 31 Maggio Sabato, ore 17.00 Presentazione libro di Pier Guido Quartero Palazzo dell’Anziania “L’oro di Tabarca”. 7 Giugno Sabato, ore 17.00 Presentazione libro di Grazia Agnese Grimaldi Palazzo dell’Anziania “I tredicimila ragazzi italo-libici dimenticati dalla storia”. 15 Giugno Domenica Premiazione del 19º Concorso Provinciale Studentesco organizzato Palazzo dell’Anziania dall’A.S.CO.L.L. (Associazione Savonese Contro Le Leucemie) 22 Giugno Domenica Gita a: Vicoforte di Mondovì (Santuario e pranzo); Mondovì (Museo della ceramica - Centro Storico). Telefonare a: Campanassa 019.821379 (lunedì e giovedì) Marco 347.9800982; Carlo 019.820939 / 329.1576352 28 Giugno Sabato, ore 17.00 Assemblea Generale dei Soci. (presumibilmente) Palazzo dell’Anziania 29 Giugno Domenica, ore 16.30 Gita all’Abbazia di Ferrania - Visita guidata. Cena all’aperto. Telefonare a: Campanassa 019.821379 (lunedì e giovedì) Marco 347.9800982; Carlo 019.820939 / 329.1576352

Il Consiglio Direttivo ed il Presidente porgono ai Soci ed alle loro Famiglie, ai Savonesi tutti, alle Autorità, a Coloro che savonesi non sono e vivono tra noi, i più fervidi auguri di Buona S. Pasqua 4 A Campanassa N.1/2014 L’ASSOCIAZIONE SAVONESE “A CAMPANASSA” L’associazione savonese “A Campanassa” di storia, arte, cul- Innumerevoli sono le iniziative e le attività con cui l’Associazione si è tura, economia e vita sociale, ha posta in luce nel corso dei suoi 90 sede, fin dall’epoca della sua fon- anni di vita. Nel 1927 ha dato vita al dazione, nel complesso del Bran- “Concorso dei pastori”, cui seguiro- dale. La società fu costituita il 14 no dal 1933 gli annuali “Concorsi maggio 1924 al fine di tutelare le dei presepi”, al fine di rinnovare e tradizioni, gli usi, i costumi e il dia- perpetuare l’antica tradizione del Natale mediante la premiazione degli letto della nostra città. L’idea di dar allestimenti giudicati migliori e arti- vita ad una simile associazione sor- sticamente di maggior pregio; tradi- se nel 1922, quando un gruppo di zione, questa, rinnovata negli ultimi Savonesi, per porre rimedio al vuo- trentuno anni con le “Mostre dei pre- to avvertito all’interno della comu- sepi nell’arte ceramica” nella sala del palazzo degli Anziani inaugurate nità, decise di organizzare un ogni 13 dicembre. Dal 1933, dopo “Comitato provvisorio per la costi- due secoli di interruzione, ha ripristi- tuzione di una Società di Savonesi nato la medievale tradizione della autentici”. A tale scopo, nel settem- cerimonia del “Confuoco” celebrata bre del 1922, tale Comitato di liberi nei giorni di vigilia del Natale con la cittadini, riunendosi nel Bar Splen- consegna di artistici vasi in ceramica al Sindaco della città di Savona. Tra did, in Corso Italia, ideò la “A il 1929 ed il 1933 ha promosso tre Campanassa”. Di quel Comitato “Concorsi di canzonette dialettali”, erano membri l’avv. Paolo Astengo, poi ripresi a partire dal 1955 come il cav. Nicolò Pessano, il cav. Ema- “Concorsi di poesia dialettale”, dal nuele Canepa, il prof. Francesco 1974 intitolati alla memoria di “Bep- Varaldo, il prof. Filippo Noberasco, pìn da Cà”, Giuseppe Cava, il poeta dialettale savonese del Novecento. il cav. Amilcare Dupanloup, il cav. Ha sovrinteso alla nascita di “Ciccio- uff. Antonio Pessano, Emilio Tixi, lìn”, la maschera dialettale savone- Giuseppe Ferro, Sensitto Sguerso e se creata dalla matita del pittore Giovanni Bongio. Dopo quasi due Romeo Bevilacqua nel 1956, che è anni di attività preparatorie, il oggi interpretata da Paolo Patorni- ti, in arte Paolo Nobel. Dopo aver Comitato annunciò la nascita della aderito nel 1955 all’“Unione Italia- nuova associazione il 16 aprile na delle Famiglie Regionali”, ha 1924 nel corso di una riunione partecipato alla fondazione della tenuta nella sede della “Fratellanza “Consulta Ligure”, istituita il 24 Operaia” in via Pertinace n. 3 int. 3 novembre 1973, insieme ad altre (attuale via Cristoforo Astengo) associazioni liguri gemelle. Ricono- scimenti e consensi hanno poi ottenu- chiamando a raccolta tutti i Savo- to, nel corso degli anni, la Compa- nesi amanti della propria città. Nel ne, che si diede fin da allora un gnia Teatrale Dialettale “A Campa- corso di una riunione che si tenne carattere sostanzialmente apolitico, I primi dirigenti de “A Campa- nassa Città di Savona”, il “Gruppo poi il successivo 24 aprile al Poli- fu anche votato e approvato il pro- nassa” chiesero immediatamente storico A Campanassa Città di Savo- teama “Garibaldi”, in corso Mazzi- getto di Statuto Sociale, composto all’amministrazione comunale na” il “Gruppo musicale”, il Grup- ni, durante la quale Paolo Boselli fu da 15 capitoli scritti da Filippo che venisse loro concessa quale po di studio “Amixi du dialettu de A sede sociale la torre del Brandale Campanassa”. Dal 1973 l’associa- nominato Presidente onorario della Noberasco in dialetto savonese; i ed il palazzo degli Anziani, sim- zione ha indetto la “Marcia delle lavori si chiusero con un pensiero nuova società, fu votato il seguente boli storici della Savona medie- Civiche Libertà”, poi trasformata dal ordine del giorno: “I nativi di Savo- rivolto alla memoria del dott. Igna- vale; ed il Comune accolse tale 1988 in “Paliu di Burghi”, per rievocare la nascita del libero Comu- na, di idea e di credenze diverse, zio Zunini, definito il “padre spiri- invito, ben comprendendo che, ma riuniti dall’amore della propria tuale della Campanassa”. Il 1° giu- ne di Savona il 10 aprile del 1191. E da questa fortunata circostanza, ogni 12 Ottobre celebra l’annuale città, deliberano di costituirsi in una gno 1924, nella sala maggiore della si sarebbe potuto trarre spunto giornata di Gristoforo Colombo: associazione, intitolata dalla vec- Società Esercenti e Commercianti, per dare avvio a quei restauri del entrambe le manifestazioni, dal chia Torre Comunale “A Campa- fu poi eletto il primo Consiglio complesso del Brandale ormai 2004 sono organizzate insieme nassa” per rievocare e custodire le Direttivo dell’associazione che, pre- non più rinviabili. Fra i primi all’Amministrazione Comunale. memorie storiche dei loro avi, per sieduto da Paolo Astengo e affian- propositi dell’associazione vi fu L’Associazione ha promosso l’i- cooperare al bene di Savona con cato dall’ing. Flaminio Becchi, dunque quello di riportare al pri- stituzione della “Fondazione Savo- nese per gli Studi sulla Mano” a unità d’intenti, alieni da spirito di vicepresidente, dal prof. Filippo mitivo splendore l’antica torre tutela della scuola regionale di chi- parte. Mandano un saluto fraterno a Noberasco, segretario, e dal cav. del Brandale. Grazie alla deter- rurgia della mano di Savona. quanti di altri paesi e città risiedono Emanuele Canepa, cassiere, risultò minazione e alle capacità di Pog- Dal 2012 promuove e organizza la in Savona e ne hanno accresciuto e composto da Ernesto Astengo, Ste- gio Poggi, presidente de “A Mostra Concorso Internazionale ne accrescono le fortune col lavoro fano Bonfiglio, Giovanni Bongio, Campanassa” dal 1928 al 1940, di Modellismo e Figurini Storici e e con l’opera intelligente”. La Giovanni Damonte, Amilcare e alle pubbliche sottoscrizioni Fantasy. che trovarono il favore ed il con- Molteplici, poi, le iniziative edito- nascita della nuova società avvenne Dupanloup, Giuseppe Ferro, Gio- riali promosse e patrocinate da “A ufficialmente, come abbiamo detto, vanni Battista Musso, Giacomo senso dei Savonesi, nel 1933 si riuscì così a ripristinare la torre Campanassa” nel corso degli anni il 14 maggio 1924 al Politeama Parodi, Giovanni Battista Tarò e tra cui il prestigioso periodico tri- nella sua altezza originaria, “Garibaldi”. Di fronte ad una platea Francesco Varaldo. Il poeta Giulio mestrale nonché le manifestazioni riportandola all’altezza di m. artistiche e musicali presentate nelle affollatissima fu presentato il Con- Emanuele Minuto compose l’inno 49,60, e si pose sulla sua sommi- siglio Direttivo provvisorio del- sociale su musica del maestro Carlo sale del palazzo degli Anziani. L’as- tà una nuova campana, benedetta sociazione, ha costituito, insieme l’Associazione insediatosi il 29 Collaretto, mentre il bozzettista l’11 ottobre 1933; il pittore Eso alla “Società Savonese di Storia aprile, presieduto dall’avv. Paolo Omero Bertolotto realizzò il dise- Peluzzi realizzò un bell’affresco, Patria”, alla sezione savonese di Astengo e costituito dall’ing. Fla- gno per il distintivo della società. sulla parte superiore della torre, “Italia Nostra” e all’“Istituto Interna- minio Becchi, dal cav. Nicolò Pes- Al momento della sua costituzio- raffigurante l’apparizione di N.S. zionale di Studi Liguri”, la “Consul- sano, dal cav. Emanuele Canepa, ne, l’associazione poteva contare della Misericordia al Botta. Nel ta Culturale Savonese”, sorta allo scopo di rispondere, in primo luogo, dal prof. Francesco Varaldo, da ben 681 iscritti. L’insediamento 1967, l’affresco, gravemente alle esigenze di tutela, difesa e con- Antonio Cabutto, da Marco Ferrari, ufficiale de “A Campanassa” nel deteriorato, fu sostituito con il servazione del patrimonio storico, da Giacomo Valente e da Agostino palazzo degli Anziani avvenne l’11 pannello in ceramica del pittore artistico, culturale e paesaggistico Martinengo; nel corso di quella pri- ottobre 1924, con una semplice ma Giacomo Raimondi. del territorio savonese. ma storica riunione dell’associazio- significativa cerimonia. A Campanassa N.1/2014 5

IL PRIMO ANNO DELLA “A CAMPANASSA” A NOVANT’ANNI DALLA FONDAZIONE EMERGONO DAI GIORNALI I PRIMI PASSI DELL’ASSOCIAZIONE NELLA SAVONA DEGLI ANNI VENTI DEL NOVECENTO di Giovanni Gallotti

Il primo comitato potevano appartenere alla A Cam- Sono gli anni del primo dopo- panassa, che i nati in Savona e i guerra e l’Italia sta vivendo un mo- figli di padre e madre savonesi, mento difficile, pur essendo tra le nati altrove ma maggiorenni e qui nazioni vincitrici. Le forti tensioni residenti”. Su questo punto la dis- sociali ed un decadimento morale e cussione fu molto accesa ma non politico della società italiana porte- vennero accettate deroghe, così ranno nel 1922 all’avvento del fa- come fu respinta la proposta di scismo. Proprio in quell’anno, a creare soci onorari. La tassa di Savona, un gruppo di cittadini, si iscrizione fu stabilita in cinque li- organizzò in un “Comitato provvi- re all’anno, si stabilì infine di in- sorio per la costituzione d’una So- dire quanto prima le elezioni per il cietà di Savonesi autentici”. Del Consiglio direttivo che sarebbe Comitato facevano parte Paolo An- stato composto da quindici perso- drea Alessandro Astengo, Giovanni ne, le quali avrebbero eletto il pre- Bongio, Emanuele Canepa, Amil- sidente. care Dupanloup, Giuseppe Ferro, Filippo Noberasco, Antonio Pessa- Il Consiglio direttivo no, Nicolò Pessano, Stefano Scot- Piazza delle Erbe e la Torre del Brandale (Anni Venti del ’900). La prima riunione del Consiglio to, Sensitto Sguerso, Emilio Tixi e direttivo si svolse nel mese di giu- Francesco Varaldo. Nel volgere di ciazione che stava nascendo. Fu Lo Statuto sociale gno ed indirizzò una lettera al circa due anni, il Comitato ottenne, approvato anche questo ordine del Mercoledì 14 maggio 1924, Commissario Prefettizio del Co- tra enti e cittadini, circa un mi- giorno: “I nativi di Savona di idee sempre al Politeama Garibaldi, si mune di Savona nella quale si in- gliaio di adesioni. e di credenze diverse ma riuniti svolse la riunione per redigere il dicavano alcune delle più gravi dall’amore della propria città, de- regolamento sociale. Il regola- Il manifesto del 16 aprile 1924 liberano di costituirsi in una asso- mento stabilì, tra l’altro, che: “non segue a pag. 6 Il 16 aprile 1924, il Comitato, ciazione intitolata dalla vecchia riunitosi nella sede della Fratel- torre comunale – A Campanassa – lanza Operaia in via Pertinace 3/3, per rievocare e custodire le memo- oggi via Cristoforo Astengo, deci- rie storiche dei loro avi, per co- se di far stampare ed affiggere un operare al bene di Savona con uni- manifesto rivolto a tutta la cittadi- tà d’intenti, alieni da spirito di nanza, nel quale si esortavano i parte. Mandano un saluto fraterno savonesi a stringersi sotto il nome a quanti di altri paesi e città risie- della Campanassa per far sentire dono in Savona e ne hanno accre- alto e forte il nome di Savona. sciuto e accrescono le fortune col L’appello era dunque ad aderire lavoro e con l’opera intelligente”. alla nuova Società il cui scopo era di far rivivere le gloriose tradizio- Paolo Boselli primo presidente ni nostre e quella unione di cuore Al termine della riunione, su e di sentimenti, all’infuori di pas- proposta di Filippo Noberasco, i sioni politiche e religiose che in presenti acclamarono con entusia- altri tempi aveva fatto stimare ed smo Paolo Boselli come presiden- onorare per mare e per terra il no- te onorario dell’associazione. Il 26 me di Savona. La Società, in ono- aprile Paolo Boselli, accettando la re della storica Torre del Brandale, nomina, rispose da Roma con que- prendeva il nome di Campanassa sta lettera: “Egregi signori ed ami- (il manifesto era redatto in dialet- ci, la vostra è opera di storia, di to savonese). anima, di avvenire savonese, ope- ra felicissima, ed ha con se vivissi- L’adunanza al Politeama Garibaldi mo il mio pensiero, ferventissimo Giovedì 24 aprile 1924, al Poli- il mio cuore. Il titolo ridesta i ri- teama Garibaldi, il locale oggi cordi, chiama ad unanimi senti- scomparso che si trovava all’in- menti, a concordi intenti i cittadi- crocio tra corso Mazzini e via No- ni, fa aleggiare per la terra, per il stra Signora dell’Olmo, si svolse mare e per l’aria le idealità che una grande adunanza. Raccontano elevano i popoli e moltiplicano le le cronache che il teatro, quella se- forze dei propositi per la Patria e ra, era stipato. Aprì la seduta Paolo nei continui progressi del lavoro. Astengo, seguì Nicolò Pessano e Io ringrazio per un onore che mi subito dopo si aprì un dibattito, tocca profondamente l’animo col- con vari interventi in dialetto, nei la commozione di figlio di Savona, quali i partecipanti alla riunione stretto sempre più alla mia città ed espressero i loro pareri sull’asso- ai miei concittadini”. La Torre del Brandale a fine Ottocento. 6 A Campanassa N.1/2014 segue da pag. 5 soddisfazione neanche quando chiese di imporre ai rivenditori di questioni da affrontare. Tra queste frutta e verdura di esporre i prezzi si auspicava di riannodare più all’ingrosso. Prese anche posizio- stretti rapporti con Torino “della ne sull’aumento delle tariffe elet- quale Savona è il porto naturale”; triche, sollecitò l’installazione di dare una amministrazione autono- una illuminazione adeguata per le ma al porto e “dotare questo degli frazioni ed una migliore distribu- impianti ferroviari e industriali zione del gas nelle ore di maggior che fossero necessari”; studiare consumo e per la realizzazione di “l’attuazione del progetto di un una condotta fognaria che sfocias- porto a Vado per il commercio se in mare anziché nel Letimbro. svizzero”; sistemazione dello scalo merci alle Fornaci, realizzare la li- Piccoli risultati e notizie curiose nea Fornaci Altare e completare la La Campanassa non dormiva, Ceva Fossano; risolvere il proble- anzi. Anche se si teneva lontana ma dell’ospedale e realizzare la li- dalle manifestazioni appariscenti, nea tramviaria sino a Lavagnola. Il l’Associazione era sveglia e lavo- 30 giugno 1924, il Consiglio prese rava. Si stava organizzando in va- posizione su altri problemi cittadi- rie commissioni e stava ponendo ni ritenuti molto urgenti. Furono le basi del proprio programma. Un nominate cinque commissioni e si piccolo risultato era stato raggiun- incaricò il professor Noberasco di to: l’impianto e la manutenzione, tenere una conferenza sulla Torre a spese del Governo di tutte le del Brandale. Curiosa una nota fontanelle del porto. Nel frattem- emanata durante quella riunione po, la sede provvisoria, in piazza che faceva “istanza alle autorità Mameli 2/1, era aperta dalle 20 al- competenti perché non sia conces- le 22. Qui si potevano ritirare le sa l’apertura della casa di malaf- tessere e i distintivi in due model- fare in corso Mazzini”. L’ultima li: per occhiello da uomo e forma- istanza era rivolta all’ILVA, per to spilla per signora. Si avvertiva “togliere dalla circolazione la lo- anche che chi si fosse iscritto en- comobile a vapore che, due volte tro il mese di novembre 1924, sa- al giorno, transita per il corso Co- rebbe stato annoverato tra i soci lombo e per le vie interne della fondatori. città, perché emana un fumo che ammorba le case di abitazione e L’Assemblea del 16 novembre 1924 sprigiona scintille che possono es- Proseguivano sempre numerose sere causa di incendio”. le iscrizioni e per questo nell’as- semblea del 16 novembre si decise La “A Campanassa” sull’Aventino Torre del Brandale e Palazzo degli Anziani un secolo fa. di portare il numero dei Consiglieri Il 19 luglio 1924, fu indetta nel da 15 a 25 e di nominare al suo in- municipio di Savona una riunione La visita della “Famiglia meneghina” costumanze, il dialetto paesano, terno una Giunta esecutiva. L’as- per discutere sui problemi della cit- A fine agosto il ragionier Cre- senza dimenticare i vincoli che la semblea prese anche posizione su tà. Al convegno furono però invita- paldi ed il cavalier Sommariva, città gloriosa e laboriosa ha con numerosi problemi cittadini, riguar- ti solo i rappresentanti della Lista della “Famiglia meneghina” di la Patria comune”. danti il porto e le linee ferroviarie e Nazionale, espressione del partito Milano, vennero a far visita al pre- decise infine di inaugurare il prima fascista e le associazioni e le realtà sidente della “A Campanassa” per Contrasti con il Municipio possibile la bandiera sociale. vicine alle forze del nascente regi- comunicargli la nascita della nuo- Il Consiglio Direttivo si riuniva, Si concludeva con questa impor- me. La “A Campanassa”, insieme va Società. Nell’occasione furono nei primi mesi di vita dell’Asso- tante assemblea il 1924, l’anno di ad altre associazioni e personalità evidenziate le identità tra le due ciazione “regolarmente una volta fondazione. L’appuntamento più cittadine non partecipò, rilevando associazioni. Sui giornali si sotto- la settimana” ed avanzava nume- importante sarà per la cerimonia che: “per quanto l’iniziativa sia lo- lineò: “Come anche a Milano, do- rose istanze al Comune. Rimasero dell’inaugurazione del vessillo so- devole, essendo però limitata e ca- ve il continuo aumento della popo- tutte inascoltate. Chiese ad esem- ciale, che si svolgerà domenica 3 ratterizzata da un indirizzo politi- lazione è determinato dalla immi- pio, invano, la restituzione di una maggio 1925. co, questa Associazione, che rac- grazione da altri paesi, i figli au- tassa, domandò, senza risultato, di coglie nel suo seno cittadini di tentici di Meneghino hanno sentito utilizzare un tabellone sulla piazza (1 - continua) ogni fede e confessione è costretta il bisogno di unirsi in sodalizio, della stazione per disegnarvi una ad astenersi dal prendervi parte”. per conservare le tradizioni. Le pianta della città e non ottenne G.G.

Nuova sede

Via Montenotte, 84/r - Savona - Tel. 019.9481139 - 340.2627071 A Campanassa N.1/2014 7 NUOVA SEDE PER L’ARCHIVIO DI STATO Trasferito dalla vecchia sede di Palazzo Pozzobonello ha riaperto i battenti l’archivio di Stato di Savona di Giovanni Gallotti depositi, ad esempio nei locali a li- vello strada con un’estensione to- tale di circa 1.000 metri quadrati. A piano terra è stata sistemata la sala studio ed una sala per confe- renze. Al primo piano ci sono altri depositi e l’ufficio della direzione, al piano superiore gli uffici ammi- Nel mese di marzo è stato ri- nistrativi. L’Archivio di Stato nac- aperto, dopo il completamento, per que nel 1963 come luogo di con- opera di una ditta specializzata, del centramento per ricevere gli archi- trasporto dei documenti e degli ar- vi degli uffici periferici dello Stato redi, l’Archivio di Stato di Savona. e delle organizzazioni politiche, Si è trasferito dalla vecchia sede di amministrative e giudiziarie, con palazzo Pozzobonello, in via Quar- sede nel territorio provinciale. Gli da Superiore 7. Si trovava lì dal altri enti pubblici territoriali o non secondo dopoguerra, quando ter- territoriali, fanno dei depositi ma minarono le riparazioni dei danni l’Archivio di Stato non è obbligato subiti dall’edificio durante il con- ad accettarli. A Savona, senza dub- flitto. La nuova collocazione è a bio, con il Comune, c’è stata e c’è Legino, in via Valletta San Cristo- una sorta di simbiosi, una utilità foro 15 rosso, nei locali dell’ex uf- reciproca per conservare la storia La sala studio. ficio IVA di Savona. Nella nuova cittadina. Tra le sue finalità vi sono sede, sono stati riuniti tutti i fondi, l’utilizzo e la valorizzazione del dei Tribunali di Savona e Finale; stenti in numerosi registri e map- compresi quelli che fino ad oggi patrimonio documentario. Vi si delle Sottoprefetture di Savona pe. In rete, consultabile attraverso erano conservati nel deposito di svolgono mostre e visite guidate (1860-1926), Albenga (1878-1926) il computer, esiste il S.I.A.S. (Si- corso Ricci. Una notizia che farà dirette, soprattutto, al mondo della e del Distretto Militare. Cospicui stema Informativo degli Archivi di molto piacere agli utenti, costretti scuola. La consultazione è gratuita sono gli archivi notarili, si tratta di Stato), ed il sito dell’Archivio di spesso a districarsi, per la consul- ed avviene nella sala studio. Il fon- 12.000 fra registri, volumi e filze Savona, il quale permette anche a dal XIV al XX secolo; tra questi i chi viene da lontano di conoscere, registri dei notai Cumano e di Do- il materiale presente. In futuro si nato, Martino, Saono e Uberto (fi- pensa di mettere a disposizione de- ne del XII, inizi del XIII secolo). gli studiosi un computer per con- Tra i documenti notarili, alcuni te- sultare i cataloghi dei fondi e quel- stimoniano la presenza di Cristofo- li della biblioteca, la quale com- ro Colombo a Savona. Notevoli in- prende quasi 8.000 volumi. fine, sono gli atti catastali consi- G.G.

La nuova sede dell’archivio di Stato. tazione, tra la sede di via Quarda e do di maggior pregio conservato è quella del deposito. Secondo il di- quello del Comune di Savona, che rettore, Marco Castiglia, è quanto inizia dal medioevo e giunge sino di meglio si poteva trovare a Savo- alla prima metà del novecento. Tra na, scartando l’ipotesi di una siste- i documenti medievali sono pre- mazione a palazzo Della Rovere, ziose le pergamene, la più antica per il quale il ministero non avreb- risale al 1062. Altri documenti im- be avuto i fondi necessari per ese- portantissimi per la storia cittadina guire i lavori di adeguamento, in sono i Registri della Catena, gli una locazione, oltretutto, poco Statuti del Comune e delle arti. adatta. La nuova sede è stata data Nei documenti risalenti all’Otto- in locazione, ospitava dal 1973, cento ed ai primi del Novecento, si l’ufficio IVA, poi trasferito ed ac- trovano testimonianze di grande corpato dal ministero nell’attuale interesse per ricostruire e studiare sede di via Alessandria. Un aspetto lo sviluppo industriale ed urbano. importante che è stato risolto è Importante è l’archivio della Pre- quello dell’accesso per le persone fettura del Dipartimento di Monte- con disabilità motorie. L’edificio, notte (1806-1814), con documenti con la sua notevole superficie dei territori di Porto Maurizio, complessiva, ha consentito di otte- Sanremo e Ceva. Inoltre, sono nere una buona dislocazione dei conservati gli archivi di Preture, Scaffali e documenti nella nuova sede dell’archivio. 8 A Campanassa N.1/2014 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

NO A NUOVI FABBRICATI TRA L’ORATORIO DEI BEGHINI E LA TORRE GAMBARANA! Tale area va invece recuperata al servizio del diporto e del tempo libero dei Cittadini, come dovrebbe essere da ben trent’anni Lettera inviata in data 7 aprile collegava le torri Gambarana, 2014 al Sindaco e al Vicesindaco Riario e Bresciana, tuttora con- di Savona e agli Assessori e Diri- servate: percorso che potrebbe genti dei Settori Urbanistica e La- oggi costituire un interessante vori Pubblici del Comune di Savo- collegamento pedonale tra Vico na e alla Soprintendenza per i Be- Guglielmo Savonese e via Pietro ni Architettonici e Paesaggistici Giuria. della In questo contesto sarebbe op- portuno rimuovere la terra dei ter- *** rapieni di quanto rimane dei “giar- dini-bunker”, addossata negli anni OGGETTO: Savona, area 1982-1983 direttamente a imme- adiacente a Vico Guglielmo Savo- diato contatto delle murature della nese, compresa tra l’Oratorio dei Torre Gambarana e del Palazzo Beghini e la Torre Gambarana dell’Anzianìa: in quegli anni fu in- (complesso Brandale-Anzianìa): fatti inglobato nel volume dei - 1) richiesta di porre estrema “giardini-bunker”, riempito di ter- attenzione a non consentire la ra e sopraelevato di 2-3 metri un realizzazione di qualunque tipo di cortile sul quale si affacciavano i nuovo edificio in tale area (nè due antichi edifici: in tutti questi pubblico, nè tanto meno privato); anni ne è conseguito un danno non - 2) necessità di intervenire solo estetico, ma anche struttura- sull’area, eliminando gli interra- le, con i gravi problemi di infiltra- L’area compresa tra via Giuria, l’Oratorio dei Beghini, vico Guglielmo Savonese e la menti realizzati 31 anni or sono Torre Gambarana è stata oggetto di lavori e restauri negli ultimi sette anni: ora è zioni idriche e di umidità che da (quando furono costruiti i giardini- giunto ormai il tempo che ritorni nella piena disponibilità pubblica dei Cittadini, evi- allora presentano la Torre e il Pa- bunker), recuperando il percorso tando nuovi fabbricati in questo importante settore della Città medievale. lazzo. medievale che collegava le tre Sarebbe pertanto necessario ri- antiche torri Gambarana-Ri- ci della Liguria per l’area della Richiamiamo l’attenzione della muovere al più presto tali terrapie- ario-Bresciana e liberando e va- Città di Savona adiacente al lato Soprintendenza per i Beni Archi- ni, almeno in una fascia adiacente lorizzando le due facciate della sud di Vico Guglielmo Savonese, tettonici e Paesaggistici della Li- alla Torre e al Palazzo. Torre Gambarana (sulla quale è compresa tra l’Oratorio dei Be- guria e dell’Amministrazione Co- Sarebbe altresì necessario ed ur- altresì urgente un intervento di ghini e la Torre Gambarana (com- munale a far sì che non si ipotizzi gente intervenire per la messa in messa in sicurezza). plesso Brandale-Anzianìa), intera- nè si consenta l’eventuale realiz- sicurezza della Torre Gambarana, mente di proprietà comunale, in- zazione di qualunque tipo di nuo- che si trova in un pessimo stato di *** nanzi tutto affinché in tale zona vo edificio in tale area (nè pubbli- conservazione. non sia permessa nessuna nuova co, nè tanto meno privato), consi- Ci auguriamo quindi che dopo Il Consiglio Direttivo della Con- costruzione, come più volte richie- derato anche che trent’anni or so- settant’anni di abbandono (dai sulta Culturale Savonese (organiz- sto negli ultimi sei anni da questa no tale area fu espropriata per con- bombardamenti aerei del 1944, zazione di coordinamento e di co- Consulta Culturale. sentire la realizzazione di una zo- nonostante il mancato recupero mune politica culturale delle asso- Tale area negli anni 1982-1983 na che da trent’anni avrebbe dovu- dell’area coi “giardini bunker” ul- ciazioni savonesi “A Campanas- fu inglobata nei terrazzamenti dei to essere a disposizione dei citta- timati nel 1983, che non furono sa”, Istituto Internazionale di Stu- “giardini-bunker” realizzati tra via dini e dei turisti come pubblico però mai messi a disposizione dei di Liguri-Sezione Sabazia, Italia Giuria e vico Guglielmo Savonese passeggio ed area per passeggio e Savonesi) sia possibile valorizzare Nostra-Sezione di Savona e Socie- e attende un’opportuna sistema- tempo libero. e recuperare la fascia urbana (di tà Savonese di Storia Patria) chie- zione e valorizzazione dopo i la- In tale area sarebbe del tutto proprietà interamente comunale) de nuovamente l’attenzione del- vori eseguiti sei anni or sono dal inopportuno pensare a nuove co- adiacente a Vico Guglielmo Savo- l’Amministrazione Comunale di Comune di Savona per recuperare struzioni e andrebbe invece recu- nese, compresa tra l’Oratorio dei Savona e della Soprintendenza per e riusare la parte dell’area adia- perato e riutilizzato l’antico per- Beghini, la Torre Gambarana e via i Beni Architettonici e Paesaggisti- cente a via Giuria. corso viario che nel Medio Evo Pietro Giuria. A Campanassa N.1/2014 9 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

2004-2014: DIECI ANNI PER PASSERELLA DEL AVERE CINQUANTA METRI DI MARCIAPIEDI IN CORSO MAZZINI PRIAMÀR: TRA Nei giorni scorsi è stato ultimato il dine del giorno (o.d.g.) che impegna- nuovo marciapiedi sul lato Sud- va il Sindaco e la Giunta a prendere i ASSURDITÀ ED ERRORI Ovest della rotatoria di Corso Mazzi- provvedimenti necessari per garantire Mentre questo giornale sta per an- lavori della riunione della “Consulta ni. La passeggiata (costruita negli an- il ripristino della passeggiata e la sua dare in stampa, non è tuttora stata Comunale per il Priamàr” del 24 ni 1996-1999) ne era già fornita e il prosecuzione verso via Gramsci e la definita la questione della passerella febbraio il Vicesindaco ha sostenuto “Master Plan” dell’arch. Bofill (con vecchia darsena del Porto: L’o.d.g. fu che la Giunta Comunale di Savona che non è vero che la pendenza è co- le nuove costruzioni e le nuove stra- approvato all’unanimità dal Consi- vorrebbe realizzare per collegare i sì eccessiva, a suo dire si limitereb- de) l’aveva rispettata, ma nel 2004 glio Comunale il 30 luglio 2004. Do- giardini del Prolungamento con la be all’11 per cento, ma le verifiche l’Autorità Portuale aveva deciso di po oltre dieci anni e parecchi anni “galleria degli ascensori” del Pria- che ha fatto successivamente esegui- modificare il progetto e di spostare la dopo che la nuova viabilità portuale è màr. Dopo avere approvato per ben re dai tecnici comunali hanno evi- rotatoria di circa venticinque metri stata realizzata, da pochi giorni la due volte (con le due delibere n. 110 denziato che i tecnici avevano com- verso il Priamàr: lo si era scoperto passeggiata di corso Mazzini prose- del 2 maggio 2012 e n. 153 del 2 lu- messo un errore (ritenevano che il quando per questo spostamento fu gue finalmente anche nel tratto adia- glio 2013) un progetto che la Con- dislivello fosse limitato a metri necessaria una delibera di variante cente alla rotatoria. Il lungo tempo sulta Culturale Savonese poteva 2,40, anziché m 3,73) e hanno con- urbanistica da parte del Consiglio trascorso non ha però evitato che la condividere (limitatamente al solo fermato che sono invece esatti i dati Comunale di Savona. Dieci anni or montagna non partorisse il classico secondo lotto), dallo scorso mese di evidenziati dagli esperti delle quat- sono la “Consulta Culturale Savone- topolino: l’opera realizzata dall’Au- ottobre l’amministratore comunale tro associazioni culturali che da de- se”, con lettera del 22 luglio firmata torità Portuale (evidentemente in ac- sta stravolgendo il progetto e sta cenni si occupano del Priamàr. Voci dal Coordinatore Marco Castiglia, cordo col Comune di Savona) consi- portando avanti l’idea assurda di far di corridoio e fonti giornalistiche ri- denunciò che era “riprovevole che il ste in un marciapiedi largo solo un partire tale passerella dalla Punta dei portano ora che i funzionari comu- progetto implichi la distruzione di metro e mezzo, che raccorda la pas- Ss. Nazario e Celso della seicente- nali stiano pensando di prolungare parte di un’opera onerosa e di presti- seggiata adiacente a corso Mazzini sca Cortina di S. Francesco della la passerella inclinata fino all’im- gio come il complesso della passeg- (larga giustamente quattro metri) col Fortezza (dal 1902 adattata a “pas- bocco di Levante della galleria, ma giata in fregio a corso Mazzini appe- marciapiedi realizzato tre anni or so- seggiata Trento e Trieste”) anziché è evidente che in tal caso non si po- dal sottostante “Fossato di S. Fran- trebbero utilizzare entrambi gli im- cesco” come si era approvato prece- bocchi, dato che davanti all’ingres- dentemente. Da lì la vorrebbero ad- so di Ponente la passerella si trove- dossare al punto più suggestivo del rebbe oltre un metro più alta del pa- Priamàr, dove la falesia del promon- vimento della galleria. Considerato torio roccioso strapiomba ancora a che i due imbocchi (e diversi metri picco, sovrastata dall’abside dell’an- dello sviluppo delle gallerie retro- tica cattedrale di Savona, e la fareb- stanti) sono larghi solo un metro e bero proseguire passando sopra alla mezzo (mentre l’altezza è comun- volta della galleria della linea ferro- que limitata a due metri e settanta viaria portuale (a quota metri 13,03 centimetri), è ben evidente che con sul livello del mare). L’ultimo tratto un’ipotesi del genere il Comune di della passerella sarebbe invece ad- Savona dovrebbe rinunciare non so- dossato tra le mura del Maschio del- lo all’idea di escludere i disabili la Fortezza e i binari della linea fer- dalla passerella, ma dovrebbe evi- roviaria portuale, discendendo di dentemente escludere pure l’utilizzo quasi quattro metri con una ripidis- ciclabile. sima pendenza di oltre il 16 per cen- Ci sono comunque altri motivi che to, fino a raggiungere l’imbocco la- l’Amministrazione Comunale do- to-Ovest della “galleria degli ascen- vrebbe considerare con attenzione, sori”. Con questa ipotesi sarebbero come evidenziato da mesi dalla Con- na ultimata” ed evidenziò che assur- no da “OR.SA.2000” sul lato Ovest fruibili entrambi gli imbocchi del- sulta Culturale Savonese: damente tale progetto (molto detta- della rotatoria, tra le vie dell’Arsena- l’ex-galleria rifugio antiaereo “pri- -1) un percorso da “Trento e Trie- gliato nel fissare persino dettagli se- le e Impastato (largo due metri e qua- vato” dello stabilimento siderurgico ste” non è solo difficoltoso, impat- condari, come aree “temporanee” di ranta centimetri). Probabilmente il ILVA, ma (oltre ad alterare grave- tante ed assurdo, riservato a pochi parcheggio per tutta la durata dei la- nuovo marciapiedi è stato progettato mente l’aspetto del Priamàr) una “sportivi”, ma è pure inutile, dato vori di costruzione della nuova viabi- così stretto per potervi collocare a la- passerella di questo tipo avrebbe una che non consente di godere di scorci lità portuale) non contemplava la ri- to otto posti-macchina (come si vede pendenza assurda, “da stambecchi”, caratteristici del lato-mare del Pria- costruzione del tratto di passeggiata nella foto), ma è ovviamente troppo e persone anziane e bambini avreb- màr, scorrendo strettamente aderente che si sarebbe distrutta, ovviamente a stretto (andava tenuto largo almeno bero serie difficoltà a percorrerla, alla falesia rocciosa e alle mura: per carico del soggetto attuatore della quanto uno dei due tratti già esisten- mentre ne sarebbero del tutto impos- andare dalla “passeggiata Trento e nuova rotatoria e dell’adiacente “gal- ti), proprio in un punto dove il trans- sibilitati i portatori di handicap, per i Trieste” fino a corso Mazzini un leria artificiale” d’accesso al porto ito pedonale è piuttosto intenso, in- quali le norme vigenti per le opere percorso pedonale (percorribile an- (l’Autorità Portuale). Le puntualizza- crementato anche dai numerosi turisti pubbliche prescrivono che le pen- che in bicicletta) esiste già (attraver- zioni della Consulta indussero i Con- di “Costa Crociere”. In dieci anni si denze siano contenute entro il mas- siglieri Comunali a presentare un or- poteva fare meglio. simo dell’otto per cento. Durante i segue a pag. 10 10 A Campanassa N.1/2014 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

segue da pag. 9 chiesto con decisione) ad ottenere dall’Autorità Portuale di Savona la so l’ingresso lato-mare della Fortez- disponibilità di una piccola fascia za e l’uscita lato-Città) e il nuovo del terreno demaniale marittimo ex- percorso disterebbe solo pochi metri Italsider aderente al Priamàr: si trat- dai punti di arrivo e partenza per terebbe di soli mille metri quadrati percorso già esistente; di terreno, del piazzale di ventidue- -2) in parecchi punti il percorso si mila metri quadrati di proprietà del- troverebbe esposto alla caduta di lo Stato, ma gestito dall’Autorità pietre e massi dalle sovrastanti pare- Portuale. La cosa assurda è che tanto ti della Fortezza, che in prima battu- un Accordo di Programma firmato ta potrebbero essere consolidate nel 2002 tra Regione, Provincia, Co- emesse in sicurezza (con la spesa di mune, Autorità Portuale e Soprinten- diverse centinaia di migliaia di eu- denza Architettonica, quanto lo stes- ro), ma non ci sarebbe nessuna sicu- so Piano Regolatore Portuale vigen- rezza che dalle antiche mura mille- te dal 2005 (approvato dallo Stato e narie non si stacchino in futuro pie- dalla Regione) prescrivono che tale tre e massi che possano malaugura- La versione attuale dell’assurda passerella che vorrebbero sistemare attorno al Pria- piazzale deve ritornare a una funzio- tamente colpire chi transita al di sot- màr. ne urbana, quale “area per sport, tu- to (un percorso che si snodi a qual- rismo, tempo libero e spettacoli”. che decina di metri dalle mura non le S.A.U. va rispettato in toto, an- co”, consentirebbe di ammirare la Eppure tutto questo non basta e un presenterebbe tali pericoli); che per gli aspetti di salvaguardia stupenda e insolita visione del lato- progetto del Comune una volta tanto -3) con il transito della passerella ambientale e monumentale: sarebbe mare del Priamàr e non avrebbe tut- interessante (quello del 2 luglio u.s.) da “Trento e Trieste” sopra alla gal- del tutto illogico che tale S.A.U. ri- ti i gravi inconvenienti sopra de- verrà buttato e sostituito da uno leria ferroviaria la Fortezza non ri- sulti alla fine solo uno strumento scritti (avrebbe inoltre una penden- scempio. sulterebbe più isolata: dal sovra-gal- servito unicamente per costruire più za inferiore all’otto per cento: po- La nostra Città rischia così di ve- leria si sale infatti agevolmente sul facilmente i palazzi, ignorando le trebbe essere percorsa veramente da dere utilizzata una cifra variabile tra Priamàr e ladri e vandali troverebbe- prescrizioni che fissavano il corol- tutti, nessuno escluso, cosa impor- quattrocentomila e un milione di eu- ro una facile via per salire sulla For- lario entro il quale le nuove opere tante per un’opera pubblica tanto ro di finanziamenti europei-regiona- tezza e compiere futuri misfatti. potevano essere realizzate. costosa). li-statali-comunali per realizzare L’Amministrazione Comunale Proprio tale S.A.U., approvato ben Pare ora che il Comune non la un’opera squalificata e squalificante possa realizzare perché il Sindaco e che rovinerà irrimediabilmente la il Vicesindaco non sono finora ri- scenografia naturalistica e monu- usciti (o forse nemmeno lo hanno mentale del fronte mare del Priamàr.

Pendenza e particolari delle due ipotesi di assurda passerella nel tratto compreso tra la galleria della linea ferroviaria e le due uscite lato-mare della “galleria degli ascen- sori. non dovrebbe comunque dimentica- due volte dal Consiglio Comunale di re che è tuttora vigente lo “Schema Savona (con delibere degli anni 2001 di Assetto Urbanistico” (S.A.U.) le e 2002) prescrive che “alla base del cui indicazioni sono state determi- Priamàr sia lasciata una fascia di nanti per consentire la costruzione rispetto tale che siano valorizzabili dei nuovi grandi edifici progettati e rimangano visibili alla quota at- dall’arch. Bofill nell’area compresa tuale del terreno tanto la roccia del tra la Torretta e la Fortezza (e per Priamàr quanto le strutture murarie consentire anche la futura costru- della Fortezza”. zione del palazzone “Crescent-2” La passerella pedonale (lotto 02) Sulla planimetria del Priamàr (realizzata da Luca Lolli per Marco Sabatelli Editore) tornato d’attualità nei due ultimi approvata dalla Giunta il 2 luglio sono evidenziati i due percorsi dalla passeggiata “Trento e Trieste” fino a corso Maz- zini: stesso punto di partenza e stesso punto di arrivo! È tracciato in rosso il percorso anni, con l’eventuale variante di de- 2013 rispetterebbe le prescrizione esistente, attraverso il fossato interno della Cittadella della Fortezza; è indicato in ne- stinazione d’uso. È evidente che ta- dello “Schema di Assetto Urbanisti- ro il “doppione inutile” attraverso la “galleria degli ascensori”. A Campanassa N.1/2014 11 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

DUE VECCHI TOPONIMI FOSSATO DI S. FRANCESCO: SOPRAVVIVONO ACCANTO RIPORTATI ALLA LUCE TRE DEGLI UNDICI GRANDI LOCALI AL “CRESCENT” SEICENTESCHI MURATI E Con delibera n. 223 del 22 otto- venti edilizi degli ultimi anni, i INTERRATI NEL 1953 bre 2013 la Giunta Comunale di due vecchi toponimi ricorderanno Savona ha accolto la proposta del- per sempre il punto dove si trova- I sondaggi fatti eseguire dal Co- perfettamente conservati anche gli le associazioni “A Campanassa” e vano il “Monte”, la chiesa e il ca- mune di Savona l’11 febbraio undici locali inferiori, i cui ingres- “Società Savonese di Storia Pa- stello di S. Giorgio e l’antico Bor- scorso (su richiesta della “Consul- si erano stati murati e parzialmente tria” di intitolare due spazi pubbli- go del Molo, le cui ultime vestigia ta Comunale per il Priamàr”) nelle interrati nel 1953, quando i lavori ci accanto al “Crescent” rispettiva- erano tornate alla luce durante gli mura del Fossato di S. Francesco ILVA di sistemazione di un binario mente “Terrazza S. Giorgio” e sbancamenti effettuati negli anni del Priamàr, sotto alla “passeggia- “asta di manovra” interrarono il “Piazzetta del Borgo del Molo”. 2005-2008 per la costruzione del ta Trento e Trieste” hanno confer- Fossato di S. Francesco con un ri- Nella zona della Città che è pro- “Crescent” e degli annessi box sot- mato la presenza di ben 22 grandi empimento di due metri. fondamente cambiata con gli inter- terranei. locali voltati a botte, disposti su Si tratta di locali che misurano doppio ordine (a due livelli). In circa metri 6 x 6, voltati a botte, particolare si è verificato che sono alti 3 metri e mezzo a centro-volta.

Il fossato di S. Francesco durante i lavori di sondaggio effettuati l’11 febbraio u.s.: i locali si aprono sulla sinistra. In fondo si vede il ponte dell’accesso lato-mare della Fortezza. Tutta quest’area, accessibile dai giardini di viale Alighieri, nei prossimi me- si sarà recuperata e valorizzata nell’ambito dei lavori di ristrutturazione dei giardini del Prolungamento. Il progetto di passerella approvato dalla Giunta Comunale il 2 lu- glio u.s. prevedeva di partire da qui sino ad arrivare alla galleria degli ascensori e raggiungere corso Mazzini. Solo in questo modo si potrebbero valorizzare i ventidue grandi locali esistenti e solo in questo modo avrebbe senso un percorso sul lato mare del Priamàr. Un percorso dall’alto della “passeggiata Trento e Trieste” non serve ed è del tutto inutile, c’è già il percorso interno alla Fortezza, tramite il ponte visibile nella foto.

Particolare del collegamento interno tra Particolare di uno dei ventidue locali che due dei locali inferiori, percorso dopo i si aprono nel Fossato di S. Francesco. sondaggi eseguiti a febbraio. 12 A Campanassa N.1/2014 CUNFÖGU STORIA DI UN VASO di Delia Zucchi Il Consiglio Grande della “A le magnifiche cancellate di recin- Campanassa”, dopo aver preso in zione, purtroppo smantellate du- esame vari temi per il grande vaso rante l’ultima guerra per ricuperar- del Confuoco del Natale scorso, ne il ferro. Tutte le decorazioni so- decise per Villa Zanelli, peraltro no state eseguite con maestria dal- già argomento di studio, al quale la brava pittrice Alida Sini. era stato dato ampio spazio sul no- A questo punto il vaso è stato stro periodico n. 1 del 2009. cotto una seconda volta a 950° C Ora, in relazione alla annunciata con un ciclo di cottura molto len- programmazione dei lavori sul to, tenuto conto delle dimensioni. fronte mare, l’interesse dei nostri Dopo quattro giorni di attesa e concittadini e della nostra Asso- trepidazione il forno è stato aper- ciazione circa il destino della Vil- to: tanta è stata la gioia nel vedere la, ci ha stimolato ad evidenziarne il risultato perfetto ottenuto da il valore dedicandole il vaso del questo gruppo di lavoro che, con Confuoco del 2013. impegno, professionalità ed entu- Quando ne abbiamo parlato con siasmo, ha realizzato questa bellis- i titolari dello Studio Ernan ci sia- sima opera in maiolica “ridando mo resi conto che mancavano di- vita” ad un’importante memoria segni e foto indispensabili per rea- storica della nostra città edificata lizzare l’opera, ma, come sempre, all’inizio del secolo scorso. Anna Maria Pacetti ed Ernesto Ca- I nostri concittadini sono molto nepa, con la consueta professiona- più osservatori di quanto non si cre- lità si sono subito messi alla ricer- da, attenti a quanto si fa, si dice o ca del materiale iniziando con la non si fa nella nostra città: ce ne necessità di conoscere prima di siamo resi conto nel sentire nume- tutto chi, come, perché e con che rosi i commenti pervenutici: in mol- spirito committenti, progettisti e ti hanno evidenziato sia il valore ar- architetti l’avevano realizzata. tistico del vaso che l’importanza del Soltanto se “si entra dentro”, “ci si messaggio, e ci hanno espresso il sente parte” del soggetto con cui si loro particolare consenso. ha a che fare, si è pronti per inco- Domenica 22 dicembre, il vaso, minciare e, infatti, di qui sono par- sciato il segno del tempo, ma so- decorati con ghirlande di rose in accompagnato dai rintocchi della titi per iniziare il lavoro. prattutto del passaggio dei vandali stile liberty. A Campanassa e dal rullare dei La visita alla Villa è stata un’im- che l’hanno occupata, depredata e Era ora possibile decidere come tamburi, con noi ha percorso in presa non proprio facile perché semidistrutta. utilizzare il materiale raccolto e corteo le vie della città tra due ali dalla strada non è possibile pren- Finalmente raggiunta la meta “i scegliere i particolari da dipingere di folla in festa fino alla piazza Si- derne visione in quanto protetta nostri eroi” armati di macchine fo- sul vasone. sto IV dove è stata celebrata, come dalla folta vegetazione del giardi- tografiche e teleobbiettivo ne han- La forma del vaso, alto sessanta- tutti gli anni, la solenne cerimonia no. Non restava che arrampicarsi no fotografato tutti i lati, le torret- cinque centimetri, è stata elaborata augurale del Confuoco. Infine ha sul muro di cinta e sulla cancella- te, le scale, le finestre, il giardino ispirandosi ad una brocca del raggiunto i suoi fratelli, che negli ta. Così è stato fatto. Ecco la Villa: e, in particolare, i meravigliosi XVII secolo, realizzata in un uni- anni l’hanno preceduto nella Casa gli anni di abbandono hanno la- pannelli di piastrelle in ceramica co pezzo sul tornio a ruota, poi Comunale e tra loro ha trovato la guarnita con becco, mascheroni e sua collocazione, ma la sua storia manici a serpi dal maestro vasaio non è finita: avrà sempre da dire Bouchaib Lamrhai dello Studio qualcosa a chi saprà ascoltarlo. Ernan, che già lo scorso anno ave- D.Z. va realizzato il vaso “gemello” de- dicato alla chiesetta della Madon- na degli Angeli e a quella antichis- Il grande vaso sima di San Saturnino, entrambe del “Cunfögu 2013”, ubicate sul monte Ornato. come da tradizione, Dopo una lunga e lenta essica- viene donato al Sindaco zione, il vaso è stato cotto per la e va poi ad arricchire prima volta a 1050° C. e poi maio- licato con smalto “berettino”, co- la preziosa raccolta di vasi, me usavano fare i maestri del fuo- formatasi nel corso co nel XVII secolo. Per la decora- degli anni, e che speriamo sia zione è stato scelto di riprodurre le ben custodita e valorizzata due facciate della Villa, riprese da adeguatamente. una vecchia cartolina d’epoca: quella lato mare e quella dell’in- È dedicato alla Villa Zanelli gresso principale lato strada, oltre sulla via Nizza. ai particolari architettonici più im- Splendida realizzazione portanti come frontoni, fregi so- della fornace vrapporta, capitelli ed un fascione che riproduce le ghirlande di rose Studio Ernan dei pannelli in facciata ed anche di Da sinistra: Bouchaib Lamrhi, Anna Maria Pacetti, Alida Sini, Ernesto Canepa. alcuni motivi liberty riproducenti A Campanassa N.1/2014 13 CUNFÖGU 14 A Campanassa N.1/2014 CUNFÖGU A Campanassa N.1/2014 15 CARNEVALE IL CARNEVALE A SAVONA È RE CICCIOLIN 26 GENNAIO 2014 Domenica 26 gennaio, scortato da pilotine della Lega Navale, è giunto in darsena il nostro “Re Cicciolin”, interpretato, con sagacia, per il secondo anno consecutivo, da Paolo Nobel. Notevole il bagno di folla, affettuoso e vivace il Consiglio Grande del- la “A Campanassa”, che ha accolto la Maschera di Bevilacqua all’arrivo in porto. Il corteo ha sfilato per la maestosa Via Paleocapa tra due vivaci ali di bancarelle. Infinite le foto che un Cicciolin sorridente ha condiviso con i bambini savonesi. Il Carnevale di Savona è stato omaggiato da nu- merose maschere giunte, per l’occasione, da altre città italiane...

Maschere presenti all’arrivo di Sua Maestà Re Cicciolin a Savona: - Legino Gruppo Folkloristico “La Graziosa” - Legino Banda Sant’Ambrogio - Cambiano Madama Tomatica e Monsu’ Sparu - Cambiano I conti Bertone di Sambuy - Gassino I conti di Bardassano - Orbassano Proloco - Chivasso I Marchesi Paleologi - Carmagnola Re Peperone 27 Febbraio Consegna chiavi della città al Moro di Mondovi - Revigliasco La nobile del castello 2 Marzo Cicciolin riconsegna le Chiavi della Città di Savona - Bertolla La Lavandera ed il Lavandè ‘D Bertula 4 Marzo Carnevale di Carmagnola (TO) - Alpignano Borgotalle 6 Marzo Visita alla Casa di Cura Fondazione Bagnasco di Savona - Torino Haylander 8 Marzo Carnevale presso Centro commerciale “Le Officine” Savona - Sciolze Corte reali di Savoia 9 Marzo Carnevale e Pentolaccia presso “Giardini Serenella” Savona - Rivalta Tuminè e la Tuminera Borgo Furnaxi - Santena La bella sparsera 16 Marzo Carnevale di Cambiano (TO) - San Raffaele Cimena Madama e Monsù Pelacurdin - Pollone I Marchesi di Pollone Un grande ringraziamento, prima di tutto, a Marco Aschero, principale - Verua Conti Scaglia artefice della manifestazione. - Piscina Torinese Mune e Mulinera Ringraziamo il presidente Carlo Cerva, il Consiglio Grande della Cam- - Buttigliera D’Asti Contessa Smeralda panassa ed i seguenti soci amici che hanno collaborato: - Mondovi Il Moro - Nuvarin Del Caste’ Paolo Patorniti (Sua Maestà Re Cicciolin), Giacomo De Mitri, Cacciotti - Varazze Meneghin U Treggia,Muminin a Pescea, Vincenzo, Baldizzone Maria, Cacciotti Alexa, Patrizia Codino, Di Man- U Scavenna tua Stella, Paolo Farci, Bolondi Teresa, Servetto Tiziana, Nardi Davide, - Calice Ligure I Marchesi di Carbuta Servetto Patrizia, Servetto Luca, Pollero Stefania, Pastorino Mariarosa, - Albenga La magia delle torri Villani Marco, Villani Davide, Patrone Gianluca, Caviglia Victor, Marco - Legino I Marchesi Ferrero Ferrentino, Lavagna Laura, Briano Marco, Dogliotti Anna, Vallerga Ma- - Busca Buscaia e la Bella Antilia rina, Boero Manuela, Marenco Claudio, Frumento Giulia, Venturelli Pao- - Fossano Monarca di Fossano Duca Carlo Emanuele I la, Ghisolfo Romualdo, Dabove Michela, Frola Gaia, Robbiano Sabrina, di Savoia e l’infanta Caterina d’Asburgo di Spagna Sozzi Emilia, Aschero Tina, Bislenghi Elisa, Rocca Patrizia, Morra Ro- e Riccardo Thesauro e Donna Marianna mana, Luciano Boschiazzo, Patorniti Dalila, Paolo Podestà, Maurizio conti Romanisio Barlocco, Frumento Sveva, Greco Pietro, Patrone Valter, Erminia Tessa- - Genova La Centuria no e tanti altri che a vario titolo hanno reso possibile le nostre manifesta- - Fenis Gruppo storico Fenis zioni. - Savona Sua Maestà Re Cicciolin e la sua Corte - Savona I Marinai della Campanassa - Savona Le Bugaixe di troggi - Savona Borgo A CIANN-A - Savona Borgo FURNÄXI - Savona Borgo LAVAGNÖA - Savona Borgo LEZE - Savona Borgo U MÖ - Savona Borgo U SPERÙN - Savona Borgo ZINOUA - Savona Casamistral - Savona C.I.V villapiana

Ecco il Calendario delle principali uscite di Sua Maestà Re Cicciolin: 8 Febbraio Carnevale di Cairo Montenotte 22 Febbraio Carnevale di Cuneo 23 Febbraio Carnevale di Mondovi 25 Febbraio Visita alle Opere Sociali del Santuario di Savona 16 A Campanassa N.1/2014 CARNEVALE A Campanassa N.1/2014 17 CARNEVALE 18 A Campanassa N.1/2014 XXXIX MOSTRA DEL PRESEPE D’ARTE NELLA CERAMICA di Franca Maria Ferraris

La XXXIX MOSTRA DEL una rilevante Natività. Il presepe gnificativo. Figurine del presepe stimoniano lo spirito collaborati- PRESEPE NELLA CERAMICA in ceramica policroma di Fran- slanciate e filiformi sono quelle vo e la cura con cui ciascuno ha D’ARTE, inaugurata a Savona il cesca Donatone simbolicamente plasmate da Angela Maria De lavorato esprimendo, attraverso 13 dicembre 2013, presso “A unisce alla presenza della gioia Matteis per manifestarne con la l’ottimo risultato conseguito, la Campanassa” e aperta al pubbli- per la nascita del Redentore la forza dello slancio l’innalzamen- gioia di celebrare insieme, e con co fino al 7 gennaio 2014, è ap- potenza con cui i colori vivaci ne to della preghiera a Dio, e per l’arte, il Natale di Gesù. Attorno parsa ai visitatori in tutta la sua esaltano la gloria. Dopo questo renderne, con l’esilità delle for- allo stesso presepe, sistemata a bellezza piena di quella magica significativo inizio, eccoci di me, l’intensa sacralità. Anche guisa di addobbo, una fantasiosa soavità che ogni presepe emana, fronte ad alcune opere in cera- Toni Salem esalta al massimo striscia, in cui si susseguono i perché al presepe attiene il mera- mica a intarsio: il presepe di Ma- l’espressività delle immagini e, più svariati simboli natalizi ese- viglioso compito di dare visibiltà rio Occorsio intarsiato su un soprattutto, mettendo in rilievo guiti in ceramica, testimonia l’e- al Mistero dell’Incarnazione di globo, il mondo, contiene al suo l’atteggiamento adorante e pieno strosa fantasia dei giovani che cui Giovanni ci consegna la for- interno la luce di Dio, che da qui di stupore che le connota, fa sen- l’hanno ideata. Proseguiamo, mula perfetta nel Vangelo (1, p. si espande; la Natività in cerami- tire vicina la loro presenza. Al soffermandoci di fronte all’opera 14): “E il Verbo si fece carne e ca smaltata di Luciana Bertorel- fondo della sala, davanti a di Renzo Barcaroli: un presepe venne ad abitare in mezzo a noi; li, dove, nella figura di Maria, un’ampia, luminosa finestra, è disposto su tre alzate in ceramica e noi abbiamo contemplato la che stringe tra le braccia il Figlio situato il banco espositivo su cui blu con le figurine smaltate in sua gloria...”. Dopo il primo divino, è esaltato l’amore mater- è allestito un suggestivo presepe bianco; sull’alzata più grande sta presepe, quello di Greccio ideato no, mentre nella coloritura a creato dagli allievi della terza B il gruppo della Natività vegliata da San Francesco, nel corso dei da tre angeli pronti a spiccare il secoli, molti artisti si sono avvi- volo per annunciare al mondo la cendati per comunicare alle genti lieta novella. Sulla parete sovra- come ognuno di essi avesse in- stante sono appesi alcuni piatti terpretato questo grande mistero. tra cui quello di Ettore Gamba- Anche gli artisti savonesi da retto dove la Natività, forgiata a molti anni se ne sono fatti inter- rilievo, sembra fuoriuscire dal preti, giungendo a questa trenta- fondo buio per venirci incontro novesima edizione della Mostra. nella luce. Di Franca Briatore è Dopo una prima armoniosa vi- un angelo dalle ali possenti per sione d’insieme, andiamo dun- proteggere il Nato Divino il cui que a osservare ogni presepe nel sguardo pieno di dolcezza comu- dettaglio. All’inizio del percorso, nica una grande pace. È dipinto incontriamo le opere degli Artisti da Aurelia Trapani il piatto lu- appartenenti all’Unione Italiana minoso, denso di colori e di poe- Ciechi, ed è un magnifico esor- sia, dove un bianco barbaglio di dio perché ciascuno ri-crea una neve esprime l’innocenza del sua propria visione della Nativi- Bambino Gesù, che tanto ci at- tà, con il pregio di trarla diretta- trae per la sua umanità in cui si mente dallo sguardo dell’anima. specchia lo spirito divino. Ha la Sono, quindi, i pastori di Franca smalto azzurro dorato, è il rifles- del Liceo Artistico Simone Mar- forma di un grande uovo il pre- Calbini, che ci accompagnano so della luce che da questo amo- tini di Savona: Veronica Ban- sepe di Laura Peluffo, uovo co- verso una piccola capanna piena re promana. Ancora un’opera a chio,Filippo Bonati, Sabrina me simbolo di vita, traforato di di luce, impartendoci la prima intarsio è quella di Luigi Cane- Bracco, Lucia Bruno, Arianna stelle simbolo di sacralità, su cui grande lezione: quella dell’umil- pa dove grande risalto ha la co- Caviglia, Matilde Chizzola, sostano bianche colombe ovvero tà. Segue il presepe che Antonio meta sovrastante l’immagine del- Elena Craverio, Marta Dabo- le anime sante che, assieme agli Arena ha posizionato dentro un la Natività, simbolo della luce ve, Francesca Delpiazo, Emma angeli, glorificano la nascita di cesto il cui intreccio di vimini, che la Nascita di Cristo diffonde Falco, Noemi Filetti, Sara Gesù. Ecco ora il pannello nel sottilmente modellato a imitazio- nel mondo. In terra refrattaria na- Gioannini, Giuditta Guglieri, quale Gianni Piccazzo mostra ne di un cesto vero, metaforica- turale è il mirabile gruppo plasti- Beatrice Magliano, Chiara tra deserti sabbiosi e verdi oasi il mente svela come il dono più co della Natività scolpito da De- Mangiapane, Carlotta Maiello, lungo viaggio compiuto dai Ma- grande offerto da Dio Padre al- lia Zucchi, opera cui l’artista im- Victoria Milano, Anna Nutarel- gi, uomini ricchi e sapienti, che l’umanità abbia trovato posto nel prime un’intensa carica di spiri- li, Simone Peluffo, Grazia Re- giunsero a Betlemme da lontano contenitore più povero. Maria tualità che sprigiona dalla tene- bella, Martina Russo, Noemi per incontrare il piccolo Gesù Josè Pastorino colora in smalto rezza dei volti, dalla grazia delle Sciutto, Cristina Stavros, Mar- nato in povertà. Metaforicamente bianco con venature azzurrine il figure sacre, dall’espressione di ta Trucco, Sabina Valfrè, Sara verde è il colore con cui Paola gruppo della Natività, aggiun- emozionato stupore dei pastori, Zaffignani, Arianna Zerbini. I Occorsio ha dipinto con profu- gendo al candore luminoso dello dalle posture e dai musi degli Professori Cristina Salvadori, sione cromatica la terra su cui i Spirito Santo il colore sublime agnelli la cui mitezza rinvia em- M. Rosaria Rapanà e Bruno pastori stanno muovendo i passi della Gerusalemme celeste. Su blematicamente all’immagine Falugi hanno seguito con atten- verso la Luce divina che dona alcune stelle innevate, cui lo dell’Agnello Sacrificale. Nella zione i lavori di questi ragazzi le speranza. Ylli Plaka ha reso si- splendore della neve offre la per- Natività forgiata da Annita San- cui figurine presepiali evocano lo mile a una sorgente di luce la do- cezione dell’assoluta innocenza, toni le coloriture bianco-azzurre stile dei famosi macachi albisole- ratura di un grande piatto da cui Maria Rosa Giacchello pone accentuano il nesso tra innocente si di fine Ottocento. Qui, natura- il Bambino Gesù volge a noi il ogni gruppo del proprio presepe: candore, celestialità e luce divi- lezza, semplicità e vivacissime suo sguardo amorevole. Nel piat- i pastori, le pecorelle, i Magi e na, rendendo il gruppo assai si- cromie perfettamente eseguite te- to plasmato con assoluta armonia A Campanassa N.1/2014 19 da Laura Scappatura, la gioia taglia osserviamo un presepe mare, giustamente, l’idea dell’u- nell’opera di Ernesto Canepa: del Natale si confonde con l’az- ‘esotico’ a testimonianza che il miltà nella rappresentazione di un vaso vuoto entro cui è posta la zurro di un cielo così intenso da Figlio di Dio rinasce ogni Natale una Nascita essenziale, senza or- culla con il Santo Bambino che spandere ovunque il suo celestia- non solo per i credenti, ma per la pelli, e per questo piena di signi- rinasce per noi ogni Natale, ve- le colore da cui affiora una sug- salvezza di tutti gli uomini di ficato. Marco Nebiolo, con la nendo a colmare il vuoto d’amo- gestiva, simbolica visione della buona volontà. Ludovica Cenac- rappresentazione di un presepe re nel cuore dell’uomo. Attraver- Natività attorniata dall’albero chi evoca la Notte Santa con un essenziale scolpito con arte nella so la visione di queste opere ab- della vita. La splendida Madonna piatto blu scuro il cui orlo, intar- creta, fa emergere, attraverso la biamo esplorato il Mistero del- forgiata da Maria Luisa Vrani, siato di comete, fa corona a sacralità delle figure, quella pre- l’Incarnazione ovvero del Verbo ha una veste di foggia barocca un’immagine stilizzata e ieratica ziosa scintilla divina che trascen- che si umanizza nel Bambino che, volteggiando con grazia at- della Natività. Appaiono velati de l’umano. Simbolo dell’amore, Gesù. Ancora una volta, perciò, torno al corpo, appare mossa da d’ombra i colori che Giuliano come forza sublime da trasmette- dobbiamo ringraziare i nostri Ar- un vento benevolo, portatore di Agnese profonde nel suo prese- re all’umanità, è l’abbraccio tra tisti per l’appassionato lavoro pace nel mondo. La mezza mela pe, forse perché nella fredda not- Maria, Giuseppe e il Bambino con cui ci hanno fatto accostare a di Margherita Piumatti, ospita te i pastori non sono ancora ben Gesù, che Lina Marino ha rea- questo grande Mistero, eviden- al suo interno la Madonna col Fi- desti o, più verosimilmente, af- lizzato, creando un’immagine ziando nei loro presepi ora l’u- glio Divino: una ceramica raku finché già s’intraveda, oltre la lu- plastica assai piacevole da con- miltà del luogo in cui il Figlio di levigata, lucente e molto signifi- ce della mangiatoia-culla, l’om- templarsi. Sandro Soravia ha Dio ha scelto di nascere, ora il cativa, dove i pigmenti acquista- bra della croce. Giuseppe Fac- plasmato un presepe minimalista, suo sguardo amorevole, ora la no riflessi d’argento e, più pre- chinello ha raffigurato in vertica- dove le piccole dimensioni delle sua luce, la sua tenerezza, la sua ziosamente, s’indorano nelle fi- le su una piastra rettangolare, figure si trasformano in un asso- grazia, ma soprattutto offrendoci gure sacre. Rosanna la Spesa su mettendoli uno sotto l’altro, i luto pregio che mette in rilievo la la possibilità di captare l’impal- una piastra di base scura, il buio volti di Gesù, della Madonna e di bellezza folgorante del dettaglio, pabile quid che affiora dalle ope- del mondo, colora di bianco una Giuseppe, l’espressione di cia- così come il candore della neve re artistiche, ovvero quella fasci- Natività pura e splendente per scuno colma di gioia e di meravi- purifica la terra e la rende gioiosa nosa scintilla divina che l’arte li- esprimere col candore del segno gliato stupore. Siamo giunti di per la nascita divina. È surreale, bera dalla materia sollecitando la radiosa divinità che l’immagi- fronte alle opere sistemate nella e al contempo simbolica, la for- chi guarda a riflettere non solo ne contiene. L’opera di Luciano parte centrale della sala, e qui ma conica che Anna Maria Pa- qui e ora di fronte a questa sacra Occelli consiste in una Natività ammiriamo dapprima il presepe cetti ha dato al suo presepe, dove Mostra, ma sempre e dovunque. dipinta su un pannello rotondo di Chiara Coda, dove efficace è il cono con il colore rosso aran- E ciò, affinché per il credente inscritto in un quadrato, attorno l’immagine dei due ampi mantel- cio sulla cui superficie è incisa la ogni tempo sia Natale, ogni luo- al quale sono scritti i versetti del li in cui si avvolgono rispettiva- Natività comunica luce e amore, go uno spazio dove ciascuno sap- Vangelo di Giovanni, gli stessi mente Maria e Giuseppe; Maria con la verticalità rinvia alla glo- pia accogliere l’altro con spirito che ho citato in apertura, quasi li per cercarvi adeguata protezione ria di Dio, con la base in vetro di fratellanza come ha insegnato avessi letti in anteprima, per cui al Bambino Gesù, Giuseppe per piena di terra allude al mondo, e Gesù, che è divino, ma insieme li ho scelti come filo conduttore farsene riparo dal male del mon- quindi all’umanità. Un altro ri- Maestro di umanità. dell’intera Mostra. Di Paolo Bat- do. Carla Rossi torna a richia- chiamo al simbolismo troviamo F.M.R. - marzo 2014 SAVONA: UNA VOCAZIONE TURISTICA UN PO’ DISTRATTA di Aldina Rapetto Circa due mesi fa uscendo dalla una iniziativa utile e concreta. Prolungamento. Sono rimasta este- chio, ma secondo me il Sindaco e Cappella Sistina, dove presto ser- Ma come capitò ad Ulisse, “noi refatta, anche perché il costo delle tutti gli impiegati Comunali non vizio come volontaria, mi sono av- ci allegrammo e tosto tornò in colonnine si aggira sui 70.000 Eu- leggono “La Stampa” e non c’è viata in via Aonzo con direzione pianto...” ho osservato la cartina ro; come ha speso male i nostri stata risposta. Via Paleocapa, ed arrivata all’al- della città e caspita, la piantina è soldi il Comune di Savona. Adesso ci provo anche io a se- tezza di piazza Chabrol ho notato al contrario. Ancora una volta bisogna pren- gnalare il fatto, il parere espresso con piacere una colonnina d’infor- Ho fatto un giro in città e le co- dere atto che la Vocazione della dai turisti, al ritorno a casa, non sa- mazione turistica con relativa pian- lonnine hanno tutte la stessa pianti- città è un po’ distratta e pressappo- rà “pubblicità progresso” ma pub- ta della città. na con il Priamar a monte e il tea- chista. Chi ha controllato le pianti- blicità decisamente negativa. Ho applaudito all’iniziativa ed tro Chiabrera verso il mare, il por- ne o ha la vista a “specchio” o non Io che amo Savona, che presento ho subito pensato ai turisti che to sul Letimbro e Corso Ricci sul ha mai fatto un giro per Savona, la città con grande entusiasmo e avranno a disposizione uno stru- litorale marino. “tanto a Savona non c’è niente”. passione, appena ne ho la possibili- mento per conoscere ed apprezzare Una sola piantina è esatta, quella Ho visto che una Signora Savo- tà, devo dire che non sono per Savona. Finalmente la vocazione collocata lato mare dal semaforo di nese ha inviato una lettera alla niente contenta. turistica della città si esplicita in corso Italia verso i giardini del Stampa per denunciare il pastroc- A.R. 20 A Campanassa N.1/2014 Tra Storia ed Etimologia: “A CAZANN-A”: IL MONTE DI PIETÀ di Simonetta Bottinelli In Italia il Monte di Pietà è un’istitu- al Banco di Pegno. SANA, parola medioevale usata per in- voce turca CHASANA è inesistente ma zione finanziaria che, su iniziativa di al- In realtà, come sostiene Fiaschini, dicare appunto il Banco Privato di Pre- anche lui tira in ballo una voce turca: cuni Frati Francescani, nasce alla fine non essendoci per Savona testimonianze stito. “HAZINE: TESORO”, parola che de- del XV secolo. Non ha scopo di lucro in utili a ricostruire la vera e propria attivi- Il corrispettivo di “CASANA”, in dia- riva, a sua volta, dall’arabo KHIZÂNA- origine; nasce dal desiderio di venire in- tà dei casanieri, le uniche notizie che li letto ligure è “CAZANN-A”, termine ri- TUN mantenendo lo stesso valore se- contro alle difficoltà economiche dei riguardano personalmente sono quelle portato dai vari dizionari di vernacolo mantico e continua: “Si può anche singoli cittadini che lasciavano un pe- ricavate dalla contabilità comunale che, locale. spiegare l’altro significato, quello di gno di un terzo superiore alla liquidità d’altra parte, si limitava a registrarne Lo troviamo in Vito Elio Petrucci; in avventore perché l’avviamento di un richiesta e che avrebbero perduto tale semplicemente la presenza fiscale. G.B. Nicolò Besio, oltre alla definizione negozio è in effetti un bene non tra- pegno solo se, nell’arco di un anno, non Un’altra fonte a tal riguardo sono i “Banco di Pegno”, è riportata l’espres- scurabile... un vero “TESORO” in- fossero riusciti a restituire la somma ri- LIBRI ACTORUM CURIE CIVILIS sione “purtä in cazann-a” (impegnare al somma”. cevuta in prestito. compilati da un notaio, dove si trascri- Monte di Credito). Anche la Petracco Sicardi fa derivare Il Monte di Pietà, privato del tasso vevano gli interventi dei cittadini effet- Le sorelle Rosa e Anita Sguerso non CAZANN-A dall’arabo ma sceglie d’interesse, “è sponsorizzato” dagli uo- tuati al cospetto del Vicario; a questo ri- citano l’espressione più antica che iden- un’altra parola ancora: “HAZÂNA: mini di Chiesa proprio perché, a quel correvano gli sfortunati che, dopo aver tifica il MONTE di PIETA’, ma ricorda- MAGAZZINO, DEPOSITO”. tempo, concedere un prestito a fine di contratto un mutuo su pegno, smarriva- no il concetto di CLIENTE ripreso an- Il Dizionario Etimologico Italiano di lucro era considerato dal Cristianesimo no l’APODIXIA cioè il documento che che dal Gismondi e da G.B. Nicolò Be- C. Battisti e G. Alessio, concentra l’at- Medioevale USURA e, di conseguenza, doveva essere esibito per la riconsegna sio nel suo Dizionario del Dialetto Sa- tenzione sul suffisso -ano e sul termine era opinione diffusa che, chi si fosse dell’oggetto ipotecato. Ovvio che la ne- vonese, sottotitolato “Capelìn da ba- CASA, ricordando l’aggettivo latino macchiato di una simile ignominia, sa- cessità di fornire tutti i dettagli presup- tuièza ciciolla” per identificare un vo- CASANICUS: “uno che è di casa”. rebbe bruciato nel fuoco infernale per poneva anche di mettere per iscritto le cabolario che è l’espressione della viva- E, per finire, mi piace far riferimento l’eternità. generalità del prestatore. A quel punto il ce lingua savonese definita “batuièza” a Vito Elio Petrucci che, oltre a ribadire Savona durante tutto il XV secolo Vicario inviava ai casanieri nominati come l’attrezzo in legno che le lavan- il significato di Banco di Pegno fa riferi- cerca di adattarsi alla sua condizione di mento a quello di avventore e così dis- città mercantile e muore dalla voglia di quisisce: “è una parola tipica della Ge- “far le scarpe” a Genova, l’eterna rivale nova Mercantile, ed è entrata così nel- che ha la mentalità e l’orgoglio delle l’animo dei genovesi che la direi eufoni- grandi potenze con cui sente di potersi ca. Ha dentro di sé quel tanto di rispetto confrontare. e di piacere che il bottegaio ha per colui Savona, da troppo tempo nell’ombra, che viene a comprare da lui, ma soprat- vuole staccarsi dal cordone ombelicale tutto per chi torna, perché CAZANN-A, che la lega indissolubilmente alla Super- oltre a definire il Monte di Pietà, identi- ba e accoglie con calore sia i Re di fica il cliente abituale. Un aspetto tipico Francia, sia i Duchi di Milano, ma non di una città dove le arti e i commerci per servilismo o debolezza, ma perché a avevano tutti bottega in una stessa via, Savona appare decisamente simpatico in una stessa contrada, e dove gli acqui- chiunque intenda assoggettare la Repub- renti, per secoli, hanno acquistato quella blica di Genova e i Savonesi, fedelissi- certa cosa in quel tal negozio”. mi per definizione, sono spontaneamen- Insomma, la “cazann-a” è anche un te attratti da qualsiasi autorità in grado Ligure un po’ “servègu (selvatico)”, di sostenerli. magari un po’ introverso, magari “mô- Ci stiamo avvicinando a grandi passi tùn (musone)”, ma affettuoso e, cosa agli anni dei Della Rovere: Giulio II e non trascurabile in un mondo dove la Sisto IV segneranno profondamente la superficialità avanza, fedele!!!!!!!!!!!!! storia di Savona. S.B. E’ il tempo in cui le maggiori opera- Lunetta sul portone dell’antico Monte di Pietà nella sede della Fondazione “A. De zioni finanziarie sovvenzionano l’im- Mari” CARISA di Via Aonzo. prenditoria mercantile e quella manifat- BIBLIOGRAFIA una notifica con cui li informava del- daie usavano per battere i panni. C. Battisti e G. Alessio “ Dizionario Etimologi- turiera; l’uso del denaro, indipendente- co Italiano” Firenze 1975 - Carlo Battisti Editore. mente da quello che pensa la Chiesa, è l’accaduto e in questo modo si reinte- Il Dizionario Sassellese “G. Roma- Giovanni Assereto “La città fedelissima” Savo- in funzione di un’ingente vantaggio di grava il proprietario nei suoi diritti. no”, nell’elegante edizione dell’Asso- na 2007 - Daner Elio Ferraris Editore. lucro. Nel XV secolo quindi esistevano pre- ciazione Amici del , riporta non Vito Elio Petrucci “Parolle per il terzo Millen- statori privati e prestatori pubblici. Que- solo la dicitura: “cliente abituale di un nio” Genova 1998 - Francesco Pirella Editore. Tanti si trovano purtroppo in tristi si- Lorenzo Lanteri “Voci Orientali nei Dialetti di tuazioni; non mancano, infatti, testimo- sti ultimi svolgevano alla luce del sole negozio”, ma sottolinea una forma dis- Liguria” Savona 1980 - M. Sabatelli Editore. nianze di pesanti indebitamenti che por- la loro funzione e la loro vita era più pregiativa del termine: “frequentatore Rosa e Anita Sguerso “Compendio di voci ed tano ad altri indebitamenti proprio per- semplice poiché avevano l’autorizzazio- scroccone abituale di una casa”. espressioni del dialetto savonese” SV 1985 - M. ché il debitore, ricorrendo ad un nuovo ne ufficiale del Comune e si affidavano Val la pena di citare per esteso il Ca- Sabatelli Editore. Alfredo Gismondi “Nuovo vocabolario Genove- prestito per tentare di recuperare l’og- senza problemi alla registrazione notari- saccia: “Avventore, bottegaio; colui se-Italiano” Genova 1989 - Ed. Compagnia dei getto ipotecato, ci introduce più diretta- le. In realtà fin dal tempo degli Statuta che è solito d’andare a comprare ad Librai. mente nel mondo dei casanerii che, nel- Antiquissima si giustificava la legaliz- una tal bottega o che presso un artefi- G. Marrapodi “Il Vocabolario sassellese -G. Ro- l’Archivio di Stato, non sono mai indi- zazione dell’usura; non poteva essere ce continua a servirsi dell’arte sua”. mano - “Sassello 2007 - Ed. Amici del Sassello. diverso poiché spesso le finanze cittadi- Sulla stessa lunghezza d’onda è P. G.B. Nicolò Besio “Dizionario del Dialetto Sa- cati per nome, ma meritano indubbia- vonese” Savona 1980 - Casa Editrice Liguria. mente la triste fama che li avvolge. ne dipendevano pesantemente dalla sov- Angelo Paganini: “Avventore dicono i G.B. Nicolò Besio “Dizionario del Dialetto Sa- Come dicevamo, se si va a spulciare venzione privata, ma nel Quattrocento, mercanti e i bottegai a Quello che vonese” Savona 2013 - Liguria Editrice. nelle antiche carte, troviamo abbondan- pur restando la clausola che il casaniere continua a servirsi dell’arte loro”. G. Petracco Sicardi “Prontuario Etimologico Li- doveva privilegiare il prestito pubblico, Sergio Aprosio aggiunge al termine gure” Torino 2002 - Edizioni Dell’Orso. za di situazioni in cui il povero diavolo, P. Angelo Paganini “Vocabolario Domestico Ge- per una piccolissima somma, si trova ra- in realtà dei casanieri si servivano molti “CAZANN-A” anche la connotazione novese-Italiano” Genova 2000- De Ferrari Edi- pidamente indebitato e, per tentare di privati. di “COGNOME, CASATO, FAMI- tore. sottrarsi al cappio che lo soffoca, si pri- E casanieri sono i grossi nomi del- GLIA”. Sergio Aprosio “Vocabolario Ligure Storico Bi- va del poco che ha e, infine, è persino l’imprenditoria savonese come Raffaele Il Casaccia, però, non trascura la defi- bliografico” Sec. X-XX - Savona 2001 - M. Sa- batelli Editore. costretto a cambiar mestiere calpestando Sansone, Pantaleo Becalla, Gambarino nizione più antica del termine: “Monte Giovanni Casaccia “Vocabolario Genovese-Ita- la sua dignità. di Gambarana, Lazzaro Feo, Bartolo- di Pietà. Chiamasi da noi con tal no- liano” Genova 1851 - Tipografia dei Fratelli Pa- Si sa per certo che i banchieri e pre- meo Basso, Antonio Della Rovere, che me un luogo dove s’imprestano dana- gano. statori non compaiono nei rogiti tra pri- si dichiara nipote di Sisto IV, e tanti altri ri con interesse a coloro che vi lascia- Secondo Francesco Cesarini “Cenni sul debito pubblico nei primi secoli del libero Comune di vati con il titolo di bancherius o di ca- che risultano tutti partecipi delle fortune no in pegno ori, argenti, drappi o al- Savona e la probabile esistenza del “Banco Ci- sanerius. Essi sono sempre e rispettosa- del Monte di Pietà. tra voce di valore”. L’autore, inoltre ci vico” prima del Quattrocento - Savona 1993 - mente il mercante e l’artigiano e anche Un Quattrocento Savonese quindi ric- riporta a un’origine turca con CHASA- Editrice Liguria. la notissima formula conclusiva “Facto co e prospero dove i casanieri si identi- NA, luogo dove il Gran Signore tiene la G. Fiaschini “Per una Storia del Credito a Savo- na fino alla fondazione del Monte di Pietà” SV in bancho...” anche se apposta in calce ficano con l’ago della bilancia della for- sua tesoreria. 1980 - PRIAMAR - Marco Sabatelli Editore. ad un evidente patto usuraio si deve ri- tuna cittadina. Lorenzo Lantieri non sembra essere I. Scovazzi - F. Noberasco “Storia di Savona” collegare al bancone di lavoro anziché Casaniere quindi è chi lavora in CA- d’accordo con lui poiché sostiene che la Tipografia Italiana 1926 - vol. III. A Campanassa N.1/2014 21 QUANDO I GIOVANI SCRIVEVANO IN LATINO di Giovanni Farris Nel togliere alcuni fogli da sotto adesse his gitis: ipsis multa est Giovanni Frascara, nel foglio di sue espressioni, dei baciapile o de- un elegante volumetto del padre consolatio solaciumque. Tertio, guardia iniziale, a penna, molto gli scapestrati, ma formare la co- scolopio Giambattista Cereseto di democraticorum est permeare Fe- compatta, certo di adulto, mentre scienza dei giovani, rivisitando Ovada, sbucò una cartolina posta- derationis operaie proletarios ut in fondo al testo, nel risvolto inter- l’esperienza attraverso il racconto le, scritta in latino da Filippo No- ad Ideam nostram plane ducamus. no della copertina, lo stesso nome, di grandi ideali (storia, poesia, ar- berasco (1883-1941) all’allora stu- Discessus meus et amicorum quo- ripetuto a matita, occupa l’intera te..), in quanto solo per questa dente Angelo Barile (1888-1967), rundam erit sabati die (melius for- pagina e rivela la mano incerta di strada gli pareva possibile ricono- appartenente ad una dimenticata san dominicae) ad oram 0.52 post un fanciullo. La famiglia Frascara scere il valore della vita: “Or bene, documentazione per uno studio, mediam noctem. Venis? Mihi mini- di Ovada dovette essere particolar- o giovani egregi, ponendovi di- fino ad oggi disatteso, sul Nobera- me est dubium, quo amore es ob mente legata al Cereseto. Questi nanzi agli occhi la severa immagi- sco, animatore instancabile a Sa- D. C. I. Iam tibi vale decens. Ami- infatti affidò ad essa il diario dei ne di Alfieri, fate prova di ritrarre vona del movimento cattolico. Si cus sum tibi valde bonus. Via suoi ultimi giorni di vita (cfr. Emi- in voi e rendere vostro quell’amo- tratta di un invito fatto da un gio- Manzoni 9/7 lio Costa, Giambattista Cereseto re della patria che gli scaldò il vane universitario di 22 anni ad un educatore e letterato, in Figure e petto, meritandogli il titolo di re- ragazzo di 17 per il convegno ligu- Questo gruppo così dinamico ed Gruppi della classe dirigente ligu- stauratore del genio nazionale de- re-piemontese delle Società Catto- intraprendente di studenti, tra cui re nel Risorgimento, Genova 1971, gli italiani; rendete vostro quell’a- liche e dei democristiani di Romo- Paolo Cappa (1888-1956), che p. 29 nota 10), quindi non stupisce more dell’arte per cui egli fu salu- lo Murri, che ebbe luogo il 6 ago- mostravano un’intensa passione che possedesse altre sue cose tra tato il padre e il creatore della tra- sto a Novi Ligure. per l’Idea, erano stati allievi delle cui il nostro testo. gedia italiana... allora coloro fra i Già l’animatore dei democristia- Scuole Pie, quelle stesse da cui Cornelio Nepote accoppiato alle posteri, che godranno del gran ri- ni a Savona, Mario Grondona erano usciti Pietro Sbarbaro, An- Favole di Fedro, erano i due auc- scatto, dovranno innalzare non una (1888-1950), aveva sollecitato An- ton Giulio Barrili, Vittorio Poggi, tores, che lo studente nel passato statua, ma direi quasi un tempio a gelo Barile, in una lettera del 25 Paolo Boselli... che, nel fervore ri- incontrava accanto ai primi rudi- Vittorio Alfieri”. luglio 1905, perché partecipasse al sorgimentale, tanto si prodigarono menti di grammatica latina (il Ce- Il legame che noi abbiamo con convegno: “Di Savona verranno per Savona e l’Italia. Giovani così reseto dice di aver curato il suo li- la realtà è dunque garantito dalle certamente Noberasco e Semeria, generosi ed entusiasti per i proble- bretto per le scuole elementari). Il immagini accumulate nel passato, forse Giacobbe e qualcun altro. mi nazionali e sociali sembrano testo di Cornelio Nepote, come ab- che fondano l’invenzione della no- Attendo da tutti una conferma. Ad oggi appartenere ad un mondo ir- biamo dal titolo, riporta alcune fi- stra immagine futura. Perché l’im- ogni modo, anche solo, ci vado lo reale. Quali le ragioni della loro gure di “oltreumani” condottieri, magine? Perché ogni immagine, stesso. Io ti raccomanderei di veni- scomparsa? La casualità del rinve- ai quali il Cereseto ha sentito il compresa l’immagine con cui si re anche te, perché, sappilo, i de- nimento della cartolina postale del dovere, per alimentare la pietà nei formula un pensiero, presuppone mocristiani devono fare una solen- Noberasco sotto il volumetto di giovinetti, d’aggiungere le Vite di qualcosa da cui derivare, un mo- ne manifestazione ... I democratici uno scolopio tanto famoso mi alcuni Santi Uomini descritte da S. dello, un esemplare. Se seppellia- non devono tirarsi indietro, devo- sembrò tenere in serbo, senza na- Gerolamo. Il Cereseto con queste mo il passato, se uccidiamo la me- no intervenire in massa a far vede- sconderci la complessità del pro- parole manifesta la sua piena con- moria, il nostro cammino, scon- re a chi ci sprezza, quale sia l’Idea blema, una possibile risposta. sapevolezza sulle possibili sugge- trandosi in un presente orribile, che ci anima, quanto sia l’ardore e Giambattista Cereseto (1816- stioni esercitate sui giovinetti dagli non può che correre verso un ab- la disciplina nostra... Dunque ver- 1858), fece gli studi di retorica esempi contenuti nel testo da lui bagliante“sol dell’avvenire”, un rai???? nelle scuole Pie di Ovada, suo curato. Questa consapevolezza ci non-luogo, l’utopia. Oggi, con la Ah! Mi dimenticavo di dirti che paese natio. Nel 1833 entrò nella riporta ai nostri giovani conquista- “rottamazione” delle progettazioni come sempre nei congressi regio- Congregazione degli Scolopi, nel ti dal fascino dell’Idea, tutti infatti ideologiche, delle scienze umane, nali, qualcuno, quasi sempre Zer- 1835 venne a Savona ed insegnò avevano frequentato le scuole di del sistema morale un giovane bi, fanno un po’ di relazione sui grammatica per tre anni. Nel 1838 grammatica e retorica delle Scuole stenta ad orientarsi e tanto meno vari Fasci e le d.c. liguri, e in quel- divenne professore di retorica e fu Pie, pertanto gli interrogativi che riesce a mettere un po’ d’ordine. Si lo di Genova ebbe parole di biasi- trasferito nel Collegio di Finalmari- ci poniamo sono del tutto naturali: è dato vita a movimenti di conte- mo verso i d. c. di Savona, discor- na. Nel 1846 andò a Genova dove quale incisività assunsero per loro stazione privi di anima, che mani- di e deboli. Se ci saremo noi po- divenne direttore degli studi e pro- gli auctores nella formazione della festano la loro squallida e misera- tremmo fare una bella difesa del fessore di retorica nel Collegio na- loro personalità? Quale forza di bile presenza attraverso il riciclo nostro operato e scolparci anzi tut- zionale. L’elenco delle sue opere sa- metaforicità ossia di un significa- di residui politici recuperati tra le ti i d. c. della Liguria. Ti pare?”. rebbe lungo. Per quelle scolastiche, to di vita al di là del testo assunse- macerie. Siamo scesi ad una sorta Dopo l’invito del Grondona, preferì di norma un editore savone- ro presso di loro? Con quanta au- di livello zero, non resta che rico- che talvolta nelle sue cartoline po- se, Luigi Sambolino. Le nostre ri- torevolezza divennero suggeritori minciare da principio. Il presente, stali si limitava ad un Marius An- flessioni partono proprio da un suo di modelli da imitare? per superare l’odierna situazione gelo salutem dicit, giungerà quello testo scolastico, le Vite degli eccel- Il Cereseto, parlando dell’educa- spaesante, impone che il tempo solenne in latino del Noberasco: lenti Capitani di Cornelio Nipote zione gesuitica e liberale del suo passato non venga cancellato nel (Savona, Luigi Sambolino, 1847). tempo, osservava: “I Gesuiti e so- vuoto della dimenticanza o della Savona, 2/8/05 Il volumetto, che ho davanti cii vi dicono: Noi vogliamo educa- rimozione, ma venga in modo de- Noberasco Filippo saluta Angelo agli occhi, ha il taglio in oro, lega- re delle pecore per la maggior glo- ciso riconquistato, per ripristinare amico tura in pelle rossa, con nervature, ria della Compagnia. I liberali, da un ordine. La storia deve ricupera- titoli e fregi in oro al dorso, e filet- tanto al cento, rispondono: Noi re il suo primato (historia magi- Si tu vales, bene est, ego et va- ti e motivi decorativi in oro ai portiamo un sasso all’edifizio so- stra vitae). Solo così la scuola ri- leo. Venis ad Novi urbem, annon? piatti e altri arabeschi a secco con ciale, educando degli uomini liberi torna ad avere senso ed il sistema Optimum est d. c. omnes ad urbem la firma di appartenenza dell’auto- e senza pregiudizi. Pochissimi poi: sociale caratteristiche più umane, illam ire, nam illa die erit conven- re. Evidentemente una copia fatta Studiandoci di formare una gene- “poiché, come osservava il Cere- tus sive congressus omnium d. c. dall’editore per l’autore. Una con- razione di galantuomini”. Insom- seto, la felicità dei popoli si matu- Liguriae Piemontique. Et is magni ferma indiretta l’ebbi pure da una ma per il Cereseto educare signifi- ra sui banchi di scuola”. monmenti erit. Pulchrum est igitur seconda firma di appartenenza, cava non già produrre, usiamo le G.G. 22 A Campanassa N.1/2014 ICONOGRAFIA DELLA MATER MISERICORDIAE IN TOSCANA di Alessandro Martinengo In un opuscolo anonimo pubbli- e quindi non accessibile. È invece cato a Firenze (presso Antonio accessibile la statua collocata nella Brazzini) nel 1831 e intitolato Rac- chiesetta attigua al convento, che, conto istorico della Madonna SS. con commozione, ho potuto ammi- di Savona e di altra simile che con- rare con tutta calma: si tratta di un servasi nella chiesa delle Teresiane manufatto in marmo bianco che di Firenze si racconta l’arrivo a Fi- misura circa m. 1,70 di altezza e renze, il 19 aprile 1630, di tre mo- presenta le caratteristiche icono- nache carmelitane, le Madri Giro- grafiche tipiche della tradizione, lama di S. Maria, M. Agnese di fra le altre il fermaglio a testa d’an- Gesù e M. Paola di Gesù, venute gioletto del mantello della Vergine da Genova al Monastero fiorentino e il berretto brandito dal Botta “per stabilire e sostenervi lo spirito (giusta la sua deposizione, imme- della S. Istitutrice”. Esse recavano diatamente successiva all’evento con sé, a guisa di prezioso “corre- miracoloso, e scolpita su una lapi- do”, “una statua di marmo [della de del Santuario di Savona, secon- Vergine] con le mani stese a terra, do cui egli era rimasto, a causa del- e col Villanello genuflesso e oran- la visione, talmente “sbigottito... te” (p. 17). Il significativo inter- che mi cascò la berretta di capo”) 1 vento, e relativo “corredo”, era sta- (fig. 1). co e Secolare” ligure per adornare a Savona ad incoronare la statua to richiesto al Superiore Generale chiese e cappelle votive. Diversa- come atto di devota riconoscenza della Congregazione da una comu- mente, la tradizione viva nel Mo- per la sua liberazione. E significa- nità monastica di recente fondazio- nastero fiorentino ritiene che la sta- tivamente tale memoria si allaccia ne. L’anno precedente, infatti, il tua non sia stata scolpita in Liguria al duplice passaggio di papa Chia- granduca Ferdinando de’ Medici in epoca vicina all’Apparizione, ramonti per Firenze, come attesta aveva eretto il Monastero delle ma sia opera di un tale Stefano una lapide in Santa Maria Novella Carmelitane scalze, avvalendosi Sormano (o Saccomano), che l’a- (fig. 2), la prima volta al suo ritor- della generosa dotazione offerta vrebbe scolpita, a richiesta delle no da Parigi dove aveva incorona- dalla nobildonna Francesca Guar- monache stesse, fra il 1665 e il to Napoleone, nel 1805, la seconda di, vedova di Francesco Ugolini, in 1686. di ritorno da Savona, dove il 10 un’area attigua alla chiesa di S. È pure viva nel Monastero, se- maggio 1815 aveva incoronato la Ambrogio. Il Monastero ebbe sede condo quanto mi è stato comunica- Madonna2. successivamente alla Mattonaia e, to durante la visita, la memoria del In quanto alla seconda immagine dopo essere stato oggetto di sop- significativo intreccio fra il culto della Madonna, pittorica questa, pressione, in Via Villani, mentre della Madonna e le drammatiche posseduta dal Monastero fiorenti- attualmente ha sede in Via de’ Bru- vicende di Pio VII, prigioniero di no, essa è di fattura assai diversa, ni 12, in felice posizione sulle col- Napoleone prima, più tardi venuto rivelando, nel dinamismo delle fi- line che circondano Firenze. Da una mia visita e dalle infor- mazioni cortesemente fornitemi, a voce e per iscritto, attraverso la In quanto all’autore della statua, ruota, dalla monaca portinaia, ho l’opuscolo anonimo afferma quan- potuto stabilire che, oltre alla sta- to segue (p. 17): “Sebbene ignorisi tua citata dall’anonimo, il Mona- chi ne fosse l’Artefice, pure è certo www.averla.it stero possiede pure un quadro del essere una di quelle, che contem- medesimo soggetto, conservato poraneamente all’Apparizione or- tuttavia nell’ambito della clausura dinarono molti del ceto Ecclesiasti-

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culto siano da interpretare come NOTE un’estensione geografica della pie- 1) Cfr. Filippo Noberasco, La Madonna di tà ligure verso la Madonna; in par- Savona N.S. di Misericordia, Savona, Bri- ticolare per quel che si riferisce a zio, 1936, pp. 180 ss, opera in cui si citano Pontremoli, non ancora eretta, al- ampiamente come fonte primordiale dell’e- 4 vento, le Cronache savonesi dal 1500 al l’epoca, in diocesi autonoma . 1570 (G. Assereto ed., Savona, 1897) di All’addentrarsi ulteriormente in Agostino Abate, nonché le fonti giornalisti- Toscana, i riferimenti di Noberasco che correnti all’epoca, il cui contenuto ho diventano tuttavia alquanto sche- trovato condensato e ampliato nell’opusco- lo citato all’inizio. Le fonti sono concordi matici. Il culto della Madonna di nell’attribuire al cardinal Alfonso M. Mi- Misericordia si diffuse a Livorno strangelo, savonese e arcivescovo di Firen- ad opera di genovesi e savonesi re- ze, un decisivo impulso al culto della Ma- sidenti in quella città; mentre a Pi- donna di Savona, il cui Ufficio proprio egli sa “i cavalieri di S. Stefano tributa- estese all’intera Archidiocesi. 2) Il testo della lapide è del seguente teno- vano a N.S. di Misericordia un cul- re: PIVS VII PONT. MAX / CATHOLICI to speciale, non secondi ai nego- NOMINIS PATER / ROMAM AVCTORE zianti liguri, che lei veneravano, DEO REDVX / SEMEL ET ITERVM / AD con statue ed altari, nei loro orato- PRID. NON. MAIAS AN. MDCCCV / ET 5 AD IV KAL. IVNIAS MDCCCXV / HEIC ri” . Non so se alla pietà dei cava- SVBSISTENS / MAGNA POPVLI FREQ- lieri di Santo Stefano possa ricolle- VENTIA EXCEPTVS SALVTATVS / gure, un chiaro gusto romantico garsi il bel bassorilievo seicentesco GRATIAS EGIT / DEO SOSPITATORI (fig. 3). Secondo le dichiarazioni (cm. 40x32), in marmo (fig. 4), che spiegano, tuttavia, se si consulta la CVSTODI SVO / PRO RE PVBLICA che ho ricevuto, in un libretto atte- si ammira, subito a sinistra di chi scheda d’archivio n. 09/002614625 CHRISTIANORVM SALVA / SERVATA. della Soprintendenza per i Beni ar- 3) Filippo Noberasco, op. cit., p. 158. Egli stante le donazioni ricevute dal entra, nella sacrestia della chiesa di si riferisce all’opera di G. Giancardi, Augu- Monastero, alla p. 80, nell’“ottobre Santa Maria del Carmine, in corso chitettonici, paesaggistici storici stissima apparizione della Madre di Dio ad 1850 il P. Ippolito Bandini di San Italia, a Pisa. artistici delle Province di Pisa e Li- Antonio Botta nell’inclita e fedelissima cit- Firenze donò il quadro della Maon- Esso rivela indubbiamente i trat- vorno, scheda che mi ha gentil- tà di Savona, Parte prima, Genova, 1650, p. mente trasmesso in copia la 268. na della Misericordia a lui lasciato ti iconografici tipici della devozio- 4) La diocesi di Pontremoli fu eretta da Pio da un signore”. ne savonese, anche se manca l’an- dott.ssa Severina Russo, che rin- VI nel 1787, e le fu assegnata un’ampia Le testimonianze fiorentine del gioletto-fermaglio del mantello e grazio. In tale scheda il manufatto porzione del territorio già appartenente al- culto della Madonna di Misericor- la figura del Botta inginocchiato (e che qui interessa è attribuito a l’antica diocesi ligure di Brugnato (di fon- dia sono certo le più significative con regolamentare berretto fra le “maestranza apuana” del secolo dazione risalente al 1133). XVII, e così definito: “Maestaìna 5) Filippo Noberasco, op. et 1. cit. Lo stori- fra quelle che si possano raccoglie- mani) è curiosamente collocata a co rimanda ancora a G. Giancardi, op. cit., re in Toscana. Non sono però le so- sinistra della Vergine, per chi guar- raff[igurante] La Madonna della parte II, Mondovì, 1653, p. 145. le. Filippo Noberasco, nell’opera da, invece che a destra. Scarne, e Guardia”. ‘Maestaìna’è diminuti- 6) “Nella sacrestia subito a sinistra, sopra citata, si sofferma – dopo aver non del tutto corrette, sono le in- vo di ‘Maestà’, parola che nell’am- l’acquasantiera, è una formella in marmo bito linguistico toscano, e special- del XVI secolo raffigurante Madonna con completato la sua esaustiva rico- formazioni che offre la letteratura un donatore” (M. Luisa Ceccarelli Lemut- gnizione iconografica per le regio- critica corrispondente: il beato mente lucchese, indica “un’imma- Franco Paliaga, La Chiesa di S. Maria del ni settentrionali d’Italia, – sulla cit- Botta viene in genere scambiato gine di Gesù o della Madonna in Carmine, Pisa, ETS editore, 2002, p. 29; tà di Massa, ove la Madonna è sta- con “un donatore” 6, mentre altrove trono” e/o le corrispondenti cap- cfr. il manuale Chiese di Pisa di F. Paliaga ta venerata fin dal 1627, dapprima si attribuisce addirittura alla Vergi- pelle. In questa parziale e in parte e S. Renzoni, ETS editore, 1991, p. 165. arbitraria “toscanizzazione” degli Più che al XVI secolo, tuttavia, mi pare ac- dedicandole un pilone, quindi una ne della formella il titolo di “Ma- cettabile la datazione al XVII proposta dal- chiesa, eretta nel 1630. Anche a donna della Guardia”, forse con attributi iconografici familiari a la scheda della Soprintendenza, cui mi rife- Pontremoli un antico oratorio è sta- inopinato riferimento al santuario noi savonesi si può leggere un nuo- risco subito sotto). to a suo tempo “illustrato dalla cal- genovese dello stesso nome 7. vo, e inatteso per la sua singolarità, 7) “Un bassorilievo in marmo raff[iguran- omaggio alla Madonna cui Savona te] la Madonna della Guardia” (F. Paliaga - da parola di monsignore Da Diece, La qualifica del beato Botta co- S. Renzoni, Le Chiese di Pisa. Guida alla vescovo di Brugnato” 3. Intendo me “donatore” e l’erronea defini- è devota. conoscenza del patrimonio artistico, Pisa, tuttavia che tali manifestazioni di zione di Madonna della Guardia si A.M. ETS, 1991, p. 131).

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Il popolazione di contadini-pescato- secondo Progetto, portato a termi- ri-artigiani del posto di “udire la ne ancora con la Comunità dei Ce- Messa per non trovarsi ivi veruna ramisti di Savona/Albisola, gli Chiesa”. alunni della Scuola primaria XXV Da allora ne è passata di acqua Aprile e gli ospiti del Laboratorio sotto i ponti, “là dove c’era l’erba Espressivo ASL2 di Via Amendo- ora c’è/una città”, ma in qualche la, ha provveduto alla collocazione modo la zona è sempre rimasta sui civici rossi (i ‘fondi’) di Via ‘periferia’ per gli abitanti della Sa- Saredo di n°15 Lastre in Ceramica vona che si rinserrava dietro le rappresentanti Antichi Mestieri (u mura turrite confinanti col bizzoso bancò-Bocca di Rosa-u buttò-a Torrente Letimbro; e tale era senti- cantinna-u carbunin-u careghitta- ta dagli stessi ‘Fornacini’ che an- u ferrò-u latuné-e mattunée-u cora oggi, quando devono recarsi maestru d’ascia-u panaté-u pe- oltre quello che pomposamente scou a rei-u pignatà-u scarpò-u viene chiamato ‘il fiume’, dicono turtò), di un Tableau di Mattonelle che ‘vanno in città’ oppure ‘in con Lo Scaletto e i suoi Pescatori centro’. sul muretto esterno della SMS Ebbene, quella contrada nei se- facciarsi su un mare pulito, pre- donna della Neve eseguita dallo Giardino Serenella di c.so V.Vene- coli è sempre stata attiva e opero- miato dalla ‘Bandiera Blu’, orlato scultore Antonio Brilla, proprio a to e di un Pannello raffigurante La sa, fondando il proprio benessere da spiagge accoglienti che soltanto spese della Compagnia dei Pesca- Pésca in Vico delle Maone. sull’arte della pesca e sull’arte del- all’arrivo dell’Estate si animano di tori. I numeri civici di Via Saredo la ceramica, spesso messe a dispo- turisti ‘mordi e fuggi’ per i fine- A questa realtà, che vede nella verranno, inoltre, uniformati a sizione del ‘capoluogo’, come settimana e con gli ‘habitués’ del pratica della vita quotidiana l’in- quelli originali in ceramica bianco- quando ha contribuito alla nascita ‘centro’ che da generazioni ‘vanno treccio fra ‘Sacro’ e ‘Profano’ sem- blu sostituendo quelli differenti e della Savona ottocentesca ridise- al mare alle Fornaci’, di fatto sen- pre vivo nella memoria degli abi- sulle originali lastre in marmo in- gnata dal Sindaco Luigi Corsi for- tite come un luogo di vacanza ‘ex- tanti del Quartiere, si è rivolta l’at- dicanti Via Saredo - Via Ponchielli nendo milioni di mattoni essiccati tra moenia’. tenzione dell’Associazione di Vo- - Vico delle Maone saranno posi- al sole delle sue ampie spiagge, Forse anche per questo palpabile lontariato ‘Judax-Agorà’ (www.ju- zionate altrettante piastrelle che ri- sulle quali svettavano i bigi camini ‘senso di straniamento’ i Fornacini daxagora.it) e del Comitato Festa producono lo Stemma del Burgu delle numerose fornaci, appunto. parlano il dialetto savonese con del Mare delle Fornaci, che celebra de Furnaxi, nel tentativo di resti- O come quando, durante l’ultima una loro ‘còccina’ particolare che nel 2014 il 40° Anniversario di at- tuire al cuore del Quartiere (alme- Guerra Mondiale, i pescatori con- tende a chiudere, strascicandole, le tività per la Festa Patronale di N.S. no sul piano dell’arredo urbano) tribuivano con le loro ‘calate’ a so- vocali aperte e si sentono Comuni- Della Neve il 5 agosto. parte della sua identità, proposta stenere in città l’assalto della fame tà a sé stante riunita intorno ai due Così, con un’operazione che che ha trovato il Patrocinio del Co- che affliggeva soprattutto le fami- ‘luoghi-simbolo’ del Borgo: la tende a valorizzare le due anime mune di Savona e che si pone qua- glie degli operai dell’I.L.V.A, ber- Cappella della Neve, divenuta del Borgo, quella religiosa e quella le suggerimento all’Amministra- sagliati dalle bombe alleate in fab- Chiesa Parrocchiale nell’Ottocen- laica entrambe autenticamente ra- zione per un’estensione sul territo- brica e nelle case a ridosso del to, e ‘lo Scaletto dei Pescatori’, dicate nel territorio, attraverso l’u- rio cittadino dell’iniziativa. En- porto. entrambi collegati a Via Saredo (la so dell’arte ceramica praticata da trambi i Progetti infatti, ‘Madunet- “Or non è più quel tempo e strada più antica del Quartiere e quell’antico ‘vasaro Serisiola’, so- te ae Furnaxi’ e ‘Antichi Mestieri quell’età”: una crisi economica de- una delle più antiche di Savona) no nati i Progetti ‘Madunette ae nel Borgo Fornaci’, hanno un’am- vastante causata anche dal dissen- sulla quale ancora si affacciano i Furnaxi’ e ‘Antichi Mestieri nel bizione: proporsi come modello nato proliferare di Ipermercati ‘fondi’ delle tipiche case a schiera, Borgo Fornaci’. Il primo, già rea- agli altri Quartieri della Città per il dentro e intorno al Borgo, ha fatto dove un tempo pescatori e artigia- lizzato nel corso del 2013 dall’As- recupero del proprio ‘Genius Lo- sparire artigiani-commercianti- ni svolgevano le loro mansioni e i sociazione Judax-Agorà grazie alle ci’, nella convinzione che in que- botteghe di vicinato, riducendolo loro commerci, dirimpetto alla opere della Comunità dei Cerami- sto modo Savona potrebbe diven- in pratica a ‘Quartiere dormitorio’. semplice facciata della Chiesa sul- sti di Savona/Albisola, degli alun- tare davvero sul piano turistico- Unico privilegio (e per la verità la quale dal 1888 è ospitata una ni della Scuola Primaria XXV culturale una città fuori dai luoghi sua ‘Grande Bellezza’) sta nell’af- bella statua marmorea della Ma- Aprile e degli ospiti del Laborato- comuni. S.G.

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DOMENICA E LUNEDÌ CHIUSO A Campanassa N.1/2014 25

Presentazione Sabato 12 aprile, Con questo volume, Pier Guido lombo, il quale gli sarà compagno ore 17 Quartero dà inizio ad una trilogia nell’avventura tabarchina. tabarchina che si sviluppa sullo Sull’isola, Giovanni trova l’a- Palazzo dell’Anziania sfondo della storia di Genova e more e nuove avventure, riuscen- dell’area mediterranea nel corso di do in qualche modo a superare le due secoli. Tra la metà del ’500 e avversità che il destino gli pone la metà del ’700, infatti, si svolge davanti. La narrazione si conclu- l’epopea della comunità pegliese de, però, lasciando un filo non an- trasferitasi per la pesca del corallo nodato: Don Diego promette al e del tonno sull’isola di Tabarca, suo giovane amico di fargli recu- vicino a Tunisi, e infine insediata- perare un tesoro. Ma questa, come si, dopo diverse peripezie, a Car- si suo dire, sarà un’altra storia. loforte e Calasetta, nelle isole Sul- citane. Nel 1546, Gian Luigi Fie- L’epopea del popolo tabarkino, schi tenta inutilmente di spingere i che per due secoli tra il 1500 ed il Genovesi alla rivolta contro An- 1700 ha sostenuto smisurate fati- drea Doria e la Spagna, sua allea- che, lottando tra due continenti, ta. Il fallimento della congiura, in convivendo con due religioni e cui lo stesso Gian Luigi muore per preservando sino ad oggi la pro- un banale incidente, coinvolge an- pria principale caratteristica iden- che un giovane innocente, Gio- titaria – l’idioma genovese – ha vanni Pittaluga, tradito dai fratel- trovato con il primo romanzo della lastri, i quali voglio usurparne l’e- trilogia di Pier Guido Quartero un redità materna. A Giovanni non ri- nuovo cantore. mane che la via della fuga: dopo Antonio Marani una serie di peripezie raggiungerà Tabarca, dove da pochi anni si è L’Autore ha l’abilità di riferirsi installata la fattoria dei Lomellini ad un quadro storico disegnato per la pesca del corallo. Nello puntualmente e con molta atten- scontro con i fratellastri e poi nella zione. La cornice di una storia am- fuga, lo aiutano Lorenzo, un servo bientata alcuni secoli fa, anche fedele, e il vecchio mentore Diego con successivi rimandi, è sempre Prefumo, cordaio, erborista e, in ricostruita con precisione. gioventù, mozzo sulle navi di Co- Sandro Pellegrini Presentazione Sabato 31 maggio, ore 17 Palazzo dell’Anziania 26 A Campanassa N.1/2014

Sabato 18 gennaio 2014 I LUOGHI DI GIULIO II - I DELLA ROVERE FRANCESCO E GIULIANO PAPI di Dante Mirenghi Cogliere la ricorrenza dell’anni- nel campo delle arti, della cultura cui fu Principe, mecenate e per- versario aveva lo scopo di far cono- e delle imprese militari nel nome sonaggio famoso ed illustre: Giu- scere e celebrare una delle famiglie di Nostro Signore e della prote- liano scelse il nome di Giulio (II) più significative ed importanti nella zione ed esaltazione delle arti dei in onore di Giulio Cesare. storia di Savona, i Della Rovere: grandi Maestri pittorici dell’epo- Le capacità e le ambizioni di per divulgare ancora di più il mes- ca, quali, fra i tanti, Michelange- Giulio erano regali e militari piut- saggio che Savona, Città di Papi, lo, Botticelli, Raffaello, Bramante tosto che ecclesiastiche. Il suo spi- ha il dovere di diffondere all’ester- e di famosi architetti, quale Giu- rito audace, la sua maestria nello no del proprio ambito, quale scri- liano da Sangallo. stratagemma politico, lo rendono la gno di tesori, di vestigia che nel La famiglia ha acquisito la no- principale figura politica del suo mondo hanno ben pochi eguali per biltà dall’omonima casata torine- tempo. importanza storica e culturale. se dei Conti di Vinovo, adottan- La fama di Giulio II è indissolu- Per una migliore comprensione done lo stemma azzurro con la bilmente legata a progetti artistici, dei luoghi della visita, i parteci- quercia dorata. facendosi mecenate di alcuni dei panti sono stati dapprima intrat- Il primo eminente personaggio più grandi artisti di sempre e of- tenuti sulla famiglia Della Rove- della famiglia Della Rovere è Fran- frendo loro la possibilità di creare re, per conoscere l’impatto avuto cesco (1414-1484) divenuto Papa opere che sono entrate nei capola- su Savona di così importanti e fa- nel 1471 con il nome di Sisto IV, vori dell’arte. Il suo mecenatismo è mosi personaggi. Il breve excur- zio di Giuliano Della Rovere, che sempre strettamente collegato alla Sabato 18 gennaio 2014, il Lions sus sulla famiglia Della Rovere nasce ad Albisola il 5 dicembre politica e all’arte, con il fine del Club Arenzano Cogoleto e l’“A ha voluto e vuole anche essere un 1443 e muore a Roma il 21 febbraio grande progetto di dare un nuovo Campanassa”, in occasione del assetto all’, sia sul piano mo- 600° anniversario della morte di numentale che politico, nell’obiet- Papa Giulio II (Roma, 21 febbraio tivo di restituire a Roma e all’auto- 1513), hanno voluto rendere omag- rità papale la grandezza del passato gio a Savona – Città di Papi – visi- imperiale. tando i luoghi e le vestigia che te- Ecco alcune delle sue più celebri stimoniano come Savona possa a e famose imprese nel campo delle buon diritto collocarsi tra le c.d. arti. Città d’Arte, nulla avendo ad invi- Nel 1503 Giulio II nomina Bra- diare ad altri ben più noti e visitati mante sovrintendente generale del- borghi e siti che assicurano all’Ita- le fabbriche papali, affidandogli la lia il primo posto assoluto tra i Pae- sistemazione di un nuovo assetto si che per storia, tradizione, cultura viario in città. e territorio sono considerati patri- Nel 1506 il Pontefice fa abbatte- monio dell’Umanità, del mondo. re e ricostruire interamente la Basi- L’incontro tra le due Associazio- lica Vaticana, originariamente su ni è avvenuto nel pomeriggio alle un progetto a croce greca e poi, tra- 15,00, nella storica sede della no- sformato a croce latina. stra “A Campanassa”, ove, al Bran- Nel 1505, affida a Michelangelo dale, il Presidente Carlo Cerva e il progetto di una monumentale se- l’esecutivo – composto dai Sigg. poltura per la sua tomba, da collo- Delia Zucchi, Simonetta Bottinelli, Nell’atrio dell’Anziania. carsi nella tribuna della nuova Ba- Giovanni Gallotti e Maria Giovan- silica. Con grande delusione di Mi- na Parodi – hanno fatto gli onori di contributo alla conoscenza di una 1513 ed è figlio di Raffaello Della chelangelo, il progetto viene ben casa porgendo il benvenuto al Pre- famiglia che ha dato alla Città di Rovere, nipote di Sisto IV: sotto le presto accantonato. sidente del Lions Club Arenzano Savona due Papi che si collocano cure dello zio paterno, Giuliano vie- Benché fuggito a Firenze, Mi- Cogoleto, Gen. Enrico Mocellin e tra i grandi Pontefici della Storia ne educato dai Francescani. chelangelo ritorna a Roma (solleci- agli ospiti, amici e soci del Club. della Chiesa, per le scelte operate Nel 1471, Giuliano è eletto Car- tato dalle minacce del Papa) per af- dinale prendendo lo stesso titolo frescare la Cappella Sistina. che era stato retto in precedenza Nel luglio dell’anno 1508, il dallo zio: e cioè Cardinale di San ponteggio, occupante circa metà Pietro in Vincoli. della cappella (in modo da non pre- Giuliano Della Rovere fu il giudicare le funzioni religiose), è 216º papa della Chiesa, eletto il pronto e Michelangelo inizia l’af- 1° novembre 1503, insediatosi il fresco della volta. 23 dello stesso mese. È sepolto a L’altra grande impresa pittorica Roma nella Basilica di San Pietro del pontificato di Giulio II è la de- in Vaticano mentre il monumento corazione delle c.d. Stanze Vatica- funerario, opera di Michelangelo ne, chiamando, tra gli altri: il Peru- è nella Basilica di San Pietro in gino, il Sodoma, Lorenzo Lotto e, Vincoli. Papa Leone X il suo suc- da ultimo, nel 1508, Raffaello, cui cessore. si deve lo splendido affresco della La storia e la fama di Giulio II “Scuola di Atene”. è legata sia alle imprese militari – A Savona, nella sua città, il Car- da qui il “Papa guerriero” o il dinale Giuliano Della Rovere, la- “Papa terribile” – sia alla cultura scia importanti vestigia, soprattutto ed alla protezione delle arti; ma quando eletto Papa Alessandro VI la sua fama rimane indissolubil- (Borgia) suo acerrimo nemico, Durante la visita al coro della Cattedrale. mente legata al Rinascimento di Giuliano, ancora Cardinale deve A Campanassa N.1/2014 27 lasciare Roma, e si rifugia a Savo- essere. Il palazzo, però, non venne na: credendo di prolungare questo mai terminato, in quanto divenuto esilio per tutta la vita, intendeva ri- Giuliano pontefice, il Palazzo savo- costruire il regime di vita mantenu- nese è trascurato, l’ampliamento to a Roma, realizzando ad uso per- non prosegue, gli acquisti di terre- sonale una residenza principesca. ni, altrettanto. Dell’epoca è la costruzione del Il palazzo è completato nel ’500, Palazzo Della Rovere, detto anche in misura assai limitata rispetto al Palazzo Santa Chiara: edificio sto- progetto iniziale. rico che si trova nel centro storico - Il palazzo per le grandiose di- medievale della nostra città e si af- mensioni e per la grandiosità in cui faccia sull’arteria principale della era stato concepito dai Della Rove- viabilità cittadina dell’epoca, che re, voleva contrapporsi al palazzo era via Pia. costruito dal cugino Raffaele Ri- Pertanto nel 1494, Giuliano ac- ario, edificio per il quale era stata quista il Palazzo di San Tomaso, demolita l’antica chiesa di San Lo- edificio medioevale, chiamando renzo. Giuliano da Sangallo, che dimora a Queste le premesse introduttive Savona negli anni 1495-1497. alla visita della nostra Città, visita che inizia alle 15.30, nonostante la Invero i Della Rovere inserisco- Nel salone dell’Anziania. no le loro architetture in maniera giornata non benevola sotto l‘aspet- indipendente dal contesto locale – e to meteorologico: una pioggerella oggi narratore, non vuole sottrarsi Genovesi. Il coro fu salvato con de- in maniera dominante – che resta insistente e fastidiosa ha accompa- al compito, all’onore di ricordare ai creto del Comune di Savona, del quindi avulsa e indifferente dal gnato l’intero percorso, che si di- lettori, magari non savonesi o dis- 1544, smontato e messo in sicurez- contesto. parte dalla Cattedrale Basilica di tratti da altre più famose città, za nel nuovo Duomo nel 1605. Con il ritorno di Giuliano Della Santa Maria Assunta. quanto importanti e preziosi siano i Il leggio risale al periodo del Rovere a Savona, gli interventi ar- La ricchezza culturale ed artistica tesori che custodisce Savona. 1517; la decorazione a tarsia è pre- chitettonici di Giuliano da Sangallo delle vestigia di cui il Duomo di Tra le opere custodite nella Cat- sente sui quattro lati del basamento appaiono fortemente innovativi ri- Savona è scrigno, sono notori ai so- tedrale Basilica, la visita si è accen- e sui due piani trasversali, ove sono spetto alle architetture ideate dal ci e amici dell’“A Campanassa”, trata su: il Coro ligneo, il Museo raffigurati gli stemmi di Savona e precedente Pontefice. dei Della Rovere, sorretti da due Giuliano intende costruire una angeli. corte sul tipo di quelle dei signori A sinistra dell’altare, attraverso dell’Italia centrale; lo spazio della una porta del coro ligneo, è ubicato città medioevale, il fittissimo tessu- il Museo del Tesoro del Duomo, to di vicoli e case alte, doveva esse- abitualmente chiuso al pubblico. re aperto per dare spazio alla nuova Nel museo sono conservati tantissi- reggia. mi pregevoli dipinti, sculture, opere Pertanto dal 1495 è avviata l’o- in oreficeria e paramenti sacri, scul- perazione, con l’acquisizione di ter- ture in alabastro di manifattura in- reni e case circostanti. glese del trecento, ecc. Tra i tanti L’area dell’edificando palazzo preziosi dipinti ammirati, ricordia- veniva così a svilupparsi partendo mo il Polittico dell’Assunzione di dal convento di Sisto IV, sino ad af- Ludovico Brea del ’400, l’ostenso- facciarsi alla via dei Nattoni (odier- rio di Sisto IV, il pastorale del Car- na via Pia, allora la più importante dinale Giulio Della Rovere, la Cro- della città, sulla quale si affacciava- ce d’altare appartenente al Cardina- no le principali consorterie savone- le Raffaele Riario, Vescovo di Sa- si con i loro palazzi). Il Presidente Lyons gen. Enrico Mocellin consegna il gagliardetto al Presidente “A vona dal 1506 al 1510. Giuliano da Sangallo inizia a co- Campanassa” Carlo Cerva. Nella navata di sinistra, tra le al- struire una facciata ad ordini so- tre, si colloca la Cappella della No- vrapposti, nella pietra recupera il per cui i brevi cenni, qui in appres- del Tesoro, le tombe di Papa Sisto I stra Signora della Colonna che me- bianco e nero, tradizionale dell’ar- so, sulle opere custodite in Duomo e del Beato Ottaviano, l’Altare di rita una breve riflessione. chitettura genovese. Nel 1496 Mat- e sulle altre oggetto del nostro per- N.S. della Colonna, i monumenti Ricordiamo che nell’anno 1200 a teo dei Gaggini di Bissone realizza corso, ai medesimi possono appari- marmorei provenienti dalla Catte- Savona, viene fondata la Consorzia parte della facciata del palazzo Del- re una ridondante ripetizione di co- drale sul Priamar e gli affreschi del della Cattedrale, aperta a uomini e la Rovere. se e fatti ben conosciuti. Coghetti. Non è questa la sede per donne con pari diritti, presieduta da Si tratta della facciata tuttora in Vero è che il Vostro portavoce, celebrare e ricordare la bellezza ar- un priore e da una priora. Trattasi di tistica di queste ed altre mirabili confraternita dedicata alla venera- opere custodite in Duomo; riportia- zione mariana e alla passione di mo, quindi brevemente alcuni mo- Cristo, avente quale simbologia menti della nostra visita. una croce bianca e rossa: bianca in Ricordiamo che il Coro Ligneo, onore della purezza della Vergine, uno dei più bei cori intarsiati d’Ita- rossa in ricordo della passione di lia, fu voluto da Giuliano della Ro- Nostro Signore. vere ed è opera degli intarsiatori In origine aveva sede nell’antico lombardi Anselmo De Fornari, Elia Duomo sul Priamar. De Rocchi e Giovan Michele Pan- Tra il 1529 e il 1564 venne modi- taleoni. ficato lo statuto: le donne esclusero L’opera è ricca di intagli e di im- gli uomini dal governo, pur conti- magini create con la tecnica della nuando però ad accettarli come tarsia lignea. semplici membri. La Consorzia era Il coro commissionato il 30 gen- impegnata in campo sociale; si de- naio del 1500, venne realizzato tra dicava all’assistenza dei poveri, dei il 1500 e il 1521 e sistemato all’in- malati e la peculiarità dell’attività terno dell’antica cattedrale sul Pria- consisteva principalmente nel pre- mar: chiesa chiusa al culto nel 1543 servare e valorizzare l’identità fem- per essere distrutta e lasciar posto minile. Foto di gruppo nella sala dell’Anziania. alla fortezza, voluta ed edificata dai Nel 1601 la Consorzia cambiò 28 A Campanassa N.1/2014 nome – divenne Confraternita di dei “tesori” di Savona, prosegue l’area ticinese, secondo un’ininter- la Curia Savonese per la coopera- Nostra Signora della Colonna – ri- con la la visita alla Cappella Sisti- rotta consuetudine) Giovanni e Mi- zione, la guida e l’assistenza pre- chiamandosi all’evento-miracolo, na, monumento funebre, originaria- chele D’Aria. La tomba richiama stata durante la visita. avvenuto il 14 marzo, mentre si mente, fatto edificare da Sisto IV, quella scolpita da Andrea Bregno La giornata si è conclusa con stava costruendo la nuova catte- per accogliere le spoglie dei suoi per il cardinale Pietro Riario nella una splendida conviviale nel ri- drale, edificata sul sito del con- genitori. chiesa dei SS. Apostoli a Roma, storante “Il Liberty” di Savona, vento di San Francesco ed in parti- Ricordiamo che Sisto IV aveva sempre in un rapporto di emulazio- con la regia della Famiglia Bres- colare, si procedeva all’abbatti- rinnovato in Savona il convento di ne familiare: si notano, in partico- sano e della brigata di cucina, cui mento di una colonna dell’antica San Francesco, ove era stato alle- lare nel sarcofago, le effigi di San- va il nostro sentito ringraziamen- costruzione, sulla quale era raffi- vato. Aveva qui riedificato il primo t’Antonio da Padova e San France- to per l’accoglienza e per i cibi gurata la Madonna in trono con il e il secondo chiostro che planime- sco, protettori della famiglia Della proposti. Bambino, dipinto del 1430-1440 tricamente si collocavano in asse Rovere. attribuito a Aurelio Robertelli. Al- alla cappella dedicata ai suoi geni- Il gruppo si è poi recato all’Ora- In occasione del 600º anniver- lorquando l’affresco, che si era tori. All’epoca Sisto IV operava an- torio N.S. di Castello, a pochi passi sario della morte di Papa Giulio tentato di salvare, inaspettatamen- cora in modi più modesti, rispetto dal Duomo, dove ha ammirato il II, Lions Club Arenzano Cogole- te si staccò cadendo a terra, senza ai successivi interventi dei Della polittico del Foppa-Brea (commis- to in collaborazione con l’“A rovinarsi. Rovere. sionato da Giuliano Della Rovere) Campanassa” ha organizzato un Formalmente, nel 1603, alla Ricordiamo che Giuliano Della e lo splendido gruppo ligneo “La escursione a Savona per la visita Confraternita fu affidato, nella nuo- Rovere nel 1483, incaricò il pittore deposizione” del Martinengo. Infi- de “I Luoghi di Giulio II° Pa- va sede della Cattedrale, il patrona- Giovanni Mazone alla decorazione ne i visitatori sono tornati al com- pa”. to della Cappella di Nostra Signora della Cappella. Purtroppo la “parti- plesso del Brandale, dove il Presi- A fini didascalici ed informati- della Colonna e la Confraternita fu tura” originale, sculture ed affre- dente Cerva li ha guidati alla visita vi, per rendere più apprezzabile e autorizzata a sistemare sull’altare schi venne grandemente modificata della sede storica della nostra As- vivibile l’evento culturale, si è ri- l’affresco Madonna in trono con il nel ’700 da Francesco Maria della sociazione, attraverso il Salone del tenuto opportuno proporre un Bambino, affresco detto anche Ma- Rovere che provvide al restauro se- Consiglio Grande, la Sala dell’A- breve profilo della Famiglia Del- donna della Colonna. condi i gusti dell’epoca. bate del Popolo, la Sala della pre- la Rovere in Savona e delle loro Sulla porta laterale destra della Infatti, la Cappella di Sisto IV – sidenza, la Biblioteca nuova - Sala vestigia architettoniche. Il testo è Cattedrale, durante la prigionia sa- sebbene ristrutturata nel 1762-64 – degli stemmi e la Sala dell’Angio- stato liberamente tratto da Ar- vonese di Papa Pio VII, fu inserita mantiene ancora la pianta rettango- lina. chivi vari, quali quelli dell’Asso- una tribuna in legno intagliato pro- lare con la scarsella quadrata. L’au- Qui il Presidente, Gen. Mocellin, ciazione “A Campanassa”, del veniente dalla chiesa Santa Chiara, la principale ha una volta lunettata in chiusura della magnifica giorna- Lions Club Arenzano Cogoleto e ubicata all’interno del Palazzo del- nascosta dal falso soffitto di tipo ta, ha consegnato al Presidente di Wikipedia. la Rovere di fronte alla Cattedrale. genovese, vale a dire intonacato sul Comm. Cerva il tradizionale gui- Nel rispetto del Copyright Wiki- La tribuna era chiusa all’esterno, supporto di canniccio; la scarsella doncino del Lions Club Arenzano pedia®– marchio registrato della da una grata, attraverso la quale il era coperta da una cupola emisferi- Cogoleto, in ricordo della visita del Wikimedia Foundation, Inc. – il te- Papa, non visto dai fedeli in Chie- ca (appunto ricostruita nel settecen- Club, rivolgendo un doveroso rico- sto è stato utilizzato, non per fine di sa, assisteva alle funzioni: alla tri- to) ed era sede della tomba dei ge- noscimento e ringraziamento al- lucro, ma di semplice divulgazione buna si poteva e si può accedere nitori di Sisto IV. Nel 1481 essa ri- l’Associazione “A Campanassa” didattica, in conformità alla legge solamente dagli appartamenti di sulta terminata per la parte muraria, per l’ospitalità, e all’Associazione italiana sul Diritto d’Autore. Pio VII, abitati dal Papa prigioniero per cui inizia il rivestimento deco- Amici del Patrimonio Ecclesiastico E’ vietata, in qualsiasi forma, di Napoleone a Savona. rativo. di Savona, ai Priorati della Confra- ogni riproduzione non autorizzata. Dopo la visita agli appartamenti Il rivestimento di ornato è realiz- ternita di N.S. della Colonna e del- di Pio VII, il percorso alla scoperta zato dagli scalpellini lombardi (del- l’Oratorio di N.S. di Castello e del- D.M. ARMERIAARMERIA TESSITORETESSITORE

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Con la maestra Mirella Piuma e Augusto De Paoli davanti all’“orto in verticale”.

innumerevoli attività e iniziative di fine anno, quando coloro che presenti e passate. È come se non sono in grado di muoversi vengo- ci fosse differenza tra il giardino, no accompagnati a una merenda l’atrio e le aule; si respira un’at- con i bambini. mosfera impegnata e insieme sere- Anche i numerosi artisti che ri- na, seria e gioiosa al tempo stesso. siedono e lavorano in Valle non Ho incontrato con piacere i “miei” mancano di offrire in vari modi il bambini (li conosco quasi tutti), loro contributo: donando, per impegnatissimi nei preparativi per esempio, le loro opere per le pe- la consueta mostra del 18 marzo; sche di beneficenza organizzate ho “rubato” tempo e immagini alle dai genitori allo scopo di racco- maestre, che ringrazio di cuore, e gliere fondi per le attività scolasti- ora provo a mettere per iscritto che; ma anche prestandosi per va- l’entusiasmo e l’impegno che ho Al lavoro con i “nonni”. percepito in loro. segue a pag. 30 30 A Campanassa N.1/2014 segue da pag. 29 portano ad una camera funeraria interna, il dolmen semplice di Fi- rie necessità e lavori manuali: per nale Ligure e quello di Sassello esempio, Imelda Bassanello ha ri- sotto il monte Begua. Come affer- dipinto l’insegna all’ingresso, mano alcuni antropologi della Bre- mentre Augusto De Paoli ha colla- tagna francese queste sono “sepol- borato con altri volontari alla rea- ture aperte [che] permettevano la lizzazione dell’“orto in verticale” comunicazione con i morti del di cui parleremo tra poco. Sì, per- gruppo... la loro consultazione co- ché la nostra scuola, fedele alla me oracoli... La loro costruzione sua identità “di campagna”, è at- [implicava] una sedentarizzazio- tentissima al rapporto con la natu- ne... un legame ad un territorio de- ra e la cultura contadina. Per que- terminato... sotto la protezione de- sto ha aderito all’iniziativa con- gli antenati”. Durante il periodo giunta di Slow Food e Ministero neolitico l’uomo, da cacciatore no- dell’Istruzione Orto in Condotta: made, diventò sedentario. Una oltre all’“orto in verticale”, che maggior disponibilità di cibo gli consiste in una coltura di erbe aro- permise di stabilirsi in tutta Euro- matiche in bottiglie di plastica ta- pa. In questo periodo, con il ritiro gliate, riempite di terra e appese a dei ghiacci verso il polo nord, il una grata fissata a un muro nel clima più mite permetteva contatti cortile della scuola, sono state rea- e scambi di tecniche agricole e di lizzate ricerche e attività sulle va- allevamento animale con i popoli rietà di zona, la cultura del biolo- del Mediterraneo orientale. gico, la riscoperta di vecchie tecni- Qualche millennio dopo iniziò che contadine, l’attenzione a una l’età dei metalli – l’età del Rame e sana alimentazione; e tutto questo del Bronzo – dove si può identifi- con tale passione, entusiasmo e care la presenza degli antenati li- bravura da meritare recentemente guri dalle incisioni rupestri del un servizio girato e mandato in on- monte Bego e le statue stele: oltre da da Rai Educational. E anche la 70 nella Lunigiana – in provincia consueta mostra preparata per il di Massa-Carrara, Lucca e La Spe- 18 marzo, sempre in collaborazio- zia –, oltre 45 nella necropoli di ne con i “nonni”, è rimasta su que- Saint Martin de Corléans ad Ao- sto tema: il significativo titolo Na- sta, 29 in quella gemella del Petit tural-Mente riassumeva infatti Chasseur a Sion in Svizzera, più di l’intento e l’invito a vivere consa- Quando ero bibliotecario alla Ci- erano soliti deporre nelle grotte un centinaio nell’antica zona ligu- pevolmente il rapporto tra natura e vica Biblioteca di Cairo Montenot- della costa Ligure le ossa dei loro re del sud della Francia ed alcune società. te nel 2009 ho pubblicato il libro defunti. Ma dove non trovavano in Corsica. Oggi la Scuola Primaria di San- “Gli antichi Liguri e le Ligurie, la grotte naturali ne costruirono delle I reperti si fanno più numerosi e tuario, che poco più di vent’anni Val Bormida..: alla ricerca delle artificiali con grossi massi di pie- la ricerca diventa sempre più inte- fa doveva sparire, conta un’ottan- radici comuni dall’età della pietra tra. Sono i tumuli funerari detti in ressante. tina abbondante di iscritti; se un ad oggi”. lingua bretone dolmen, in tedesco Quando poi a partire dal VII se- tempo dalla Valle si “fuggiva” ver- È stata la riscoperta dei nostri Hünenbetten, (Hüne significa gi- colo a.C. gli autori classici greci so le scuole cittadine, più moderne lontani antenati in Africa e, duran- gante e betten letti: quindi letti dei iniziano a parlare di popolazioni li- e ricche di servizi, oggi molte fa- te l’ultima glaciazione, dei resti giganti), e nel nord-est dell’Olanda guri abbiamo la testimonianza miglie di Savona mandano i figli a umani più antichi d’Europa che si Hunenbedden. Abbiamo così nelle scritta sulle antiche Ligurie: quelle Santuario, rinunciando a sedi più trovavano nelle grotte dei Balzi nostre zone savonesi il dolmen dell’Italia in Piemonte, pianura pa- vicine e più comode. Segno che Rossi di Grimaldi a Ventimiglia. semplice di Borgio Verezzi, situato dana, Trentino, Emilia, Lazio, Sici- davvero questa realtà ha “una mar- Giuseppe Vicino, già responsabile sull’altura della Caprazoppa sopra lia, quelle del sud della Francia e cia in più”, che davvero ci si stu- del Museo Archeologico di Finale ; quello di Roccavi- quelle in Spagna. Gli scrittori latini dia, si impara e si vive meglio. E, Ligure, afferma che “gli individui gnale in Val Zemola (alcuni ne ri- completano il mosaico. non c’è che dire, ci sono ottime del paleolitico superiore ritrovati cordano un terzo andato distrutto premesse perché i bambini che in Liguria rappresentano il 30% nella zona di Case Lidora a Cosse- Franco Icardi, Via Gramsci 28/9 escono di lì lo facciano sapendo di quanto è venuto alla luce in Eu- ria), il tumulo di Ferrania con tre - 17056 Cengio (SV). Cell. 340 che le carote non crescono sugli ropa fino ad oggi”. Durante l’ulti- dolmen a corridoio d’entrata che 9472829 [email protected] alberi e i polli nascono con le piu- ma era glaciale “il mare... si era me; perché diventino adulti con- abbassato sino a 110-120 m. sotto creti, sereni, responsabili e rispet- la quota attuale” e il Mar Ligure si tosi dell’ambiente e delle persone era ritirato per alcuni chilometri la- che li circondano. Consiglio a tutti sciando libera una estesa striscia di una visita: se ne esce contenti. Tra terra di almeno 4 km. dove pasco- tante cose che non vanno, qui, ce lavano i branchi di renne e le alci. Presentazione n’è una che funziona, e benissimo: Verso l’8.000 a.C. finì l’ultima valeva la pena parlarne. Ringrazio glaciazione di Würm ed i discen- ancora di cuore le maestre, non so- denti dei primi cacciatori europei Sabato 12 aprile, lo per il tempo che mi hanno dedi- risalirono dalle coste del Mediter- cato, ma soprattutto per il lavoro raneo verso il nord Europa seguen- ore 17 che, insieme ai genitori e a tanta do gli spostamenti delle renne. parte del paese, portano avanti Queste rappresentavano dall’85% Palazzo dell’Anziania ogni giorno: è prezioso, ed è giu- al 98% delle prede che facilmente sto che tutti lo conoscano. si potevano catturare nel corso del- l’anno. F.B. Ora questi gruppi di cacciatori A Campanassa N.1/2014 31

GRAZIA AGNESE GRIMALDI STEFANO BERTÉ “I TREDICIMILA RAGAZZI di Enzo Motta catore e per la passione che lo ITALO-LIBICI DIMENTICATI animava nei riguardi del mondo DALLA STORIA” sia dei docenti che degli stu- MARCO SABATELLI EDITORE denti. 18 euro Non si sottrasse all’impegno politico: mazziniano e socialde- perchè l’Italia di allora non ri- mocratico profuse le sue energie usciva ad offrire una vita digni- con uno stile oggi sempre più ra- tosa. Il Duce sembrò dare loro ro; fu consigliere comunale e un’opportunità: abitare in Libia, consigliere della Cassa di Ri- in una casa moderna con un va- sparmio di Savona. sto podere da coltivare. Il regime Della Sicilia, della sua bella fascista aveva costruito per loro: Milazzo aveva conservate intatte strade, ferrovie, chiese. Le case le radici, coltivate in anni di stu- erano state dotate di mobili e di e di letture, ben felice di in- provviste. contrarsi con i conterranei e con Fu così che 70.000 ettari di la cittadinanza savonese contri- territorio desertico abbandonato buendo in maniera determinante da secoli, ritenuto sterile e invi- a fondare e mantenere attivo e vibile, vennero valorizzati dai presente sul territorio il “Sodali- nostri eroici connazionali. zio Siculo Savonese L. Piran- L’autrice aveva 7 anni quando dello”. fu obbligata a lasciare la fami- Aveva 90 anni, ma eravamo Fu anche un grande savonese: glia. Purtroppo il papà e un fra- talmente assuefatti a vederlo inserito felicemente, come si è È straordinario il fatto che nel- tello non li rivide mai più. Da al- sempre così sereno, cordiale, con detto nella vita professionale, la nostra civiltà occidentale, così lora inizia, con precisi riferimen- una intatta capacità di dialogare politica e sociale della sua città ricca di strumenti di indagine ti a date e luoghi, il racconto del- da non tenere più in considera- di adozione era vivamente parte- storica e di libertà di espressio- le incredibili vicissitudini del- zione la possibilità della sua cipe anche degli eventi culturali ne, si ripetano con sconcertante l’autrice e delle sue compagne di scomparsa: per questo la sua di cui la città stessa è ricca anche frequenza fatti terribili di cui ri- sventura. morte ci ha colto quasi di sorpre- come socio della “A’ Camapa- mangono oscuri gli esecutori e i Viene dato risalto, oltre che sa rattristandoci maggiormente nassa” nell’ambito della quale mandanti (vedi la strage di Piaz- agli accadimenti, anche alle al pensiero di non poter più go- intratteneva un particolare rap- za Fontana) o addirittura come emozioni del bambino di fronte dere della sua preziosa compa- porto di amicizia e solidarietà nella storia raccontata in questo ad essi. gnia. con il Presidente Carlo Cerva. libro, gli eventi stessi. A volte Quanta indifferenza ed insen- Stefano è stato un esempio per Il contributo umano che ha da- però, la storia riesce a prendersi sibilità in certi adulti; con quanta tutti come italiano, come sicilia- to a tutti noi, offerto col garbo e le sue rivincite e restituisce pezzi facilità si ferivano queste piccole no, come savonese. la signorilità che lo contraddi- di verità che rendono parziale vittime con sprezzante ironia. La sua brillante carriera scola- stinguevano non potrà essere di- giustizia e comunque permettono Quante cattiverie, quante violen- stica lo aveva portato a Savona menticato. di correggere il giudizio su per- ze psicologiche perpetrate sui dove divenne un punto di riferi- sone e momenti storici. bambini in nome di chissà quali mento, per le sue qualità di edu- E.M. I fatti raccontati si svolgono esigenze educative o di efficien- negli anni che vanno dal 1939 al za organizzativa. 1947. Il Duce obbligò tredicimi- Sembra mancare totalmente la bambini, dai 4 ai 15 anni, figli l’ascolto, ma più ancora il cuore di coloni italiani residenti in Li- in questi adulti, la mancanza di bia, a trascorrere 3 mesi estivi in empatia, l’incapacità a tutti i li- Italia per essere formati alla dot- velli di entrare in comunicazione trina fascista. vera con loro. I bambini appaio- Il fatto già terribile di per sé no soli, indifesi. L’adulto è as- diventa tragico per lo scoppio sente o quando c’è a parte rare concomitante della seconda eccezioni è punitivo, autoritario. guerra mondiale. Nessuno, di Rimane l’impressione di una ci- fatto, si occupa più di questi viltà violenta, aggressiva, soprat- bambini che vengono alloggiati tutto con i deboli. in strutture di fortuna per 6-8 an- Grazie all’aiuto dell’associa- ni: colonie, caserme, hotel, colle- zione “Campanassa” vogliamo gi, manicomi. Molti muoiono, contribuire a far conoscere que- ma tutti vivono esperienze terri- sta storia che coinvolge anche al- bili che li segneranno per tutta la cune famiglie savonesi. vita. Ci fu anche chi per varie vi- cissitudini non rivide più i propri Vi invitiamo, perciò, il Complesso del Brandale genitori in Libia, devastata an- giorno di sabato 7 giugno Palazzo dell’Anziania ch’essa dalla guerra. Un dramma alle ore 17.00 a Palazzo nel dramma! dell’Anziania ad un in- Scalone monumentale Oggi alcuni sopravvissuti, gra- zie a questo meritevole lavoro contro con l’autrice e vi L’Associazione Vintage Motors Club di Savona della Signora Grimaldi hanno chiediamo di farci sapere potuto ritrovarsi e raccontare la se voi stessi o qualche vo- che riunisce gli appassionati loro storia. stro parente siete stati co- di vetture e moto dell’epoca Erano 1.800 famiglie povere involti a vario titolo in provenienti da tutte le regioni festeggia con i suoi soci la ricorrenza d’Italia. questi eventi e se avete piacere di raccontarci la della Fondazione 31 dicembre 2013. Sarebbero forse emigrati altro- ve, in Brasile o negli Stati Uniti vostra storia. 32 A Campanassa N.1/2014 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU” TURTA DE ÇEIXI - TURTA A SEJANN-A D’I LÜMÉTTI DE GRAN - TURTELAÇÇU VERNÀCULU DE CHIGÈN PANIÇÇA - FETTE - di Simonetta Bottinelli · Cumme tütti san, int’u Çinque- La serata delle luminarie FUGAÇÉTTE çentu Sann-a a vegne “pigiä a sc- Come tutti sanno, nel Cinque- · di Essiu d’A Cianna (Ezio Viglione) ciaffi” da Zena, ma u gh’è un mu- cento Savona viene presa a schiaf- mentu bèllu ch’u tìa sciü i cö d’i fi da Genova; c’è un momento bel- Fosˆciaˆ e primme trè lecórnie, elen- no l’emulsiona pastella in un testo, Savunèixi; parlemmu d’u 18 de lo, però, che “tira su il cuore” dei chè ’nt’u tìtulu, in antigu se ciamä- solitamente di rame stagnato, giusta- Märsu d’u 1536, quandu a Madon- Savonesi; parliamo del 18 marzo van tütte FAINÄ: de çeixu, de gran e mente dosato di puro olio vergine na a se fa vedde, int’a zona d’u del 1536, quando la Madonna si mesc-cia a-a cutüa, cumme, sensa d’oliva. Santuäju, da-u Botta, vegiu cunta- mostra, nella zona del Santuario, a preocüpasiùn de inter-scangiu termi- De ciü: cu’a FAIN-A DE ÇEIXU, dìn. Botta, vecchio contadino. Questo nulógicu e storicu, riportan i disiuna- cötta a moddu de pulenta, a se ricäva Questu avenimentu religiuzu u avvenimento religioso fa nascere jetti de G.B. Besio e d’e Sö Sguersu: a PANIÇÇA = PANICCIA o PANIZ- fa nasˆceˆ na tradisiùn che, ascì a-a un’usanza che anche al giorno sensa riferimenti, inveçe a quella ZA. giurnä d’ancö, a vive inte Sann-a. d’oggi vive in Savona. che, pe legittima filulugìa analogica Il vocabolo PANIÇÇA viene dal A-a vigilia d’a Paisciùn, u 17 de Alla vigilia dell’Apparizione, il a sieva da supunn-e, in Sabassiu Ar- Latino tardo PANICIUM, che è a sua Märsu, i Savunèixi mettan insc’î 17 di marzo, i Savonesi mettono volta dal Latino Classico PANÌ- caicu, a dicitüa FAINADDA. barcuìn i balunetti culurè o e lümi- sui balconi palloncini colorati o il- CUM. Da PANICIUM, volto al fem- TURTA, vucàbulu ch’u vegne da- nasiuìn eléttriche ciü mudèrne, pe luminazioni elettriche più moder- u tärdu Latìn TORTAM (de urìgine minile, si ha paniciam che, con cadu- rispetä a tradisiùn. ne per rispettare la tradizione. scunusciüa) per caduta della M fina- ta della M finale, il passaggio da C ‘Na votta i ricchi Savunèixi mu- le dell’Accusativo e automatica me- palatale a C sorda davanti alla I e Una volta gli antichi Savonesi tafonesi della O in U, in funzione raddoppio della C sorda, perché strävan insc’ê finèstre lunghe fille mostravano sulle finestre lunghe della A finale, a l’è, inveçe, un· ’eredi- post-tonica, si ha PANIÇÇA. de mùcculi açèixi e a pôvea gente file di moccoli accesi e la povera tè, restä poi inte l’üzu ascì da nu·ätri, A PANIÇÇA, peró, de rèu quarcün a se cuntentäva de cupette de tèra- gente si accontentava di tazze in residuäle de l’alùa, preputente in- u a mangia a livellu de pulenta. De cötta cun öju e stupìn döviè pe l’o- terracotta con olio e stoppini usati punn-ise d’u Zeneize ascì chì inte sólitu a se lasˆciaˆ freidä e inspesì, a caxùn. per l’occasione. Sann-a, doppu a scunfitta, sübìa da-a un· spesù scì e a de tréi citti in piatti, E lüminäje fävan bèlli i vegi pa- Le luminarie rendevano belli i Çitè pe man d’u Drìa Doria a-u ser- cupette o in speciäli vaschette retan- lassi e tütte e nicche d’a Madonna, vecchi palazzi e tutte le nicchie del- vissiu de Zena, int’u 1528. A Zena, gülari. Ciü tärdi, a se pö mangiä in suviatüttu quelle in Vìa Pìa e int’a la Madonna, soprattutto quelle in defèti, a pärte a FAINÄ DE ÇEI- tréi o quattru moddi: o, tagiä a tu- ciassa d’a Manena. Via Pia e in Piazza della Maddale- XAO, a l’è dita turta (vedde u Disiu- chetti e cundisiunä, a freidu, cun de I Savunèixi, ch’aveivan u purta- na. I Savonesi, che avevano il por- näju de G. Casaccia) ogˆniˆ vivanda, çioulette crüe, öju, âxóu e sä; o me- föggiu misˆciu,ˆ pigiävan gotti e cu- tafoglio povero, prendevano bic- mesc-ia de ciü ingredienti, cötti a-u tindu a sufrize e çioulette e zuntàn- pette venè o zbechè, i inpivan de chieri e tazze, venati o sbeccati, li furnu inte ’n testu, pe solitu de ram- dughe a paniçça a tuchetti, pe man- catramme e, cu’a cunpiacensa de’n riempivano di catrame e, con la - . mu. Citè: a Torta pasqualinn-a, a giäla cäda; o, tagiàndula a fetinn-e, stupìn, festegiävan luätri ascì a compiacenza di uno stoppino, fe- - · Tortä capuççinn-a, lasciandu süpunn- sètte pe quattru spesse un dìu, faxèn- Madonna. steggiavano anche loro la Madonna. e tütte e ätre turte dusci o saè che dula frize in öju de ouviva, fin a rica- - U pueta savunèize Bepìn d’a Cà Il poeta savonese Giuseppe Cava séggian: turtette, turtelinn-e e Tortä väne quelle che se ciamman Fette e u ne cunta che i mainè scistemä- ci racconta che i marinai sistema- che sun cosa, cum’u se dixe, da par- . l’artixàn ch’u fràbica e u vende turte. van i lümétti insc’â muagétta d’a vano i “lümetti” sul muretto della lecäsene i baffi. Tütte e lecórnie, elenchè ’nt’u tìtu- Marinetta ch’a nu gh’è ciü e che Marinetta, ora scomparso, e che, lu, se fan cu’a FAIN-A DE ÇEIXU e Cu’e FETTE, poi, nu apenn-a levè ascì a-e Furnäxi e candeˆje vegni- anche alle Fornaci, le candele veni- cu’a FAIN-A DE GRAN. da-a pueila e bèlle cäde u se pö inbu- van çèize insc’â ciazza; a votte u FAIN-A è vocabolo che viene dal tì ascì un· apóxitu panìn, de pan gian- vano accese sulla spiaggia; a volte mä u e cügiva e u e purtäva a-u il mare le raccoglieva e le portava Latino FARINAM, che viene, a sua cu, cöttu a puntu giüstu, ciamóu . volta da FAR-FARRIS = Farro. Dal PAN ARABU. Cuscì se ne mettan lärgu; u l’ea un spetàculu mîä tütte al largo: era uno spettacolo guarda- latino farinam, per caduta della M asemme e cuscì dite fuga· çétte = fo- quelle lüxi che navigävan, lunta- re tutte quelle luci che navigavano dell’accusativo e, com’è normale, caccette. Tèrmine ch’u l’è diminuti- nànduse da-a ciazza cumme fuisan allontanandosi dalla spiaggia come della R davanti alla I, si ha FAINA, vu de fug· áçça = focaccia. Tèrmine, a in pruçesciùn! fossero in processione. Mi ricordo ma con automatica retrocessione del- sö votta, ch’u vegne da-u Latìn Me- Mi me regordu ‘na votta che mè una volta che mio zio Renzo con la tonicità sulla A dell’avvenuto dit- dieväle Focaticam: per caduta della bärba Rensu cu’a 1100 D neigra una 1100 D nera (avere un’auto a M dell’Accusativo, per conseguente (havéi a màcchina int’a meitè d’u metà del Novecento era un lusso) tongo, perché vocale forte e cone- . guente velarizzazione della N. metafonesi della O in U, in funzione Növeçèntu u l’ea un lüssu) u l’a- aveva portato mia cugina Daniela e FAIN-A DE ÇEIXU è la FARINA della A finale, addolcimento della C veiva purtóu mè cuxinn-a Daniela me in città a vedere le luminarie (a DI CECE, in cui ÇEIXU viene dal in G davanti alla A, regolare caduta e mi in çitè a vedde e lüminäje (a quei tempi abitavo a Quiliano); che Latino CICER - ERIS che, però, pas- della sillaba TI perché post-tonica in quelli tenpi mi stävu a Chigèn); emozione! Solo il viaggio in auto sando dalla terza alla seconda decli- polisillabo, si ha Fugaca e, a questo che emusciùn! Sulu u viaggiu in era una cosa da non dimenticare! nazione, ci dà l’Accusativo CICE- punto, per il consueto modificarsi macchina a l’ea ‘na cosa da nu La città aveva più luci del paese! RUM; dopo di che, con passaggio della C faucale in suono sordo e il scurdä! Dalle finestre brillavano i pal- della C palatale iniziale alla C sorda, suo raddoppio perché post-tonica A çitè a l’äva ciü lüxi d’u paize! loncini di carta con la candela al- sdoppiamento della tonicità della I in Fugaçça, con successivo iotacismo Da-e finèstre brilävan i balunetti l’interno e i bicchieri di vetro con della U. EI, caduta della R intervocalica e de papé cu’a candeˆja e i gotti de la carta velina rossa e blu, dentro i E, a stu puntu, s’a nu v’è vegnüa della M finale, diventa ÇEICU; dopo vreddu cu’a velinn-a russa e blö, quali i Savonesi avevano messo un di che, per eufonica sonorizzazione ancùn famme, u vö proppiu dì ch’héi drentu i què i Savunèixi ävan mis- moccolo. Le fiammelle con il ven- della C faucale davanti alla U, con- apenn-a mangióu! Nu scurdève, fra . su un lümìn. E sciamme cu’u ven- to ballavano creando davanti ai clude in ÇEIXU. l’ätru, ch’ou çeixu u fa ben pe ridüe . FAIN-A DE GRAN è la FARINA u culesterolu cativu. Pensu, peró, che tu balävan creandu a-i mè öggi un miei occhi un gioco magico. DI GRANO, in cui il termine GRAN cumme atrativa possen bastä zà e le- zögu màgicu. In corrispondenza della partenza è tronco del latino GRANUM = fru- córnie apenn-a descrite. Cumunque, In curispundensa d’a partensa dei vagonetti del carbone una mae- mento. se quarcün de vu· ätri u ne sa de ciü e d’i vagunetti d’u carbùn, ‘na mae- stosa emme di Maria imponeva la TURTELAÇÇU è l’antica vivanda de megiu, ch’u ne ne scrive in Cam- stuza emme de Maria a inpuneiva sua presenza. sabazia, ottenuta mescolando un ses- panassa, ché ne fiemu argumentu pe a sö prezensa. E’ mezzanotte: tutti i vaporetti santa per cento di farina di cece con ’n ätru nutisiäju. Pe oua cuntentève U l’è mezanötte: tütti i vapuretti del porto si mettono a fischiare... un quaranta per cento di farina di de quantu hemmu zà ditu e... Stè’ d’u portu se mettan a fischiä... che che notte, ragazzi!!! grano, prima di farne cuocere al for- alegri, eh! E.V. nötte, figiö!!! S.B. A Campanassa N.1/2014 33 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU” SAN PÉ D’I CÔI SAN PIETRO IN CARPIGNANO (Vernàculu de Cügèn) SAN PIETRO DEI CAVOLI di Nadia Belfiore di Nadia Belfiore L’insemme munumentäle de San de campagˆ ˆna che vedemmu a-a Il complesso monumentale di San Pie- il campanile tutt’ora esistente e per ultima, Pé d’i côi u se tröva int’a valä d’u giurnä d’ancö. tro in Carpignano sorge nella valle del nel ’600, sui resti della struttura romanica, Cügèn ins’â spunda mançinn-a e a Quelle antighe custrusiuìn, tra- Quiliano sulla sponda sinistra e a poca di- fu edificata la cappella che vediamo anco- poca distansa da-u sciümme, vixìn sfurmè cu’u pasä d’i sécculi pe stanza dal torrente, in prossimità del ponte ra adesso. che porta a Valleggia. Le antiche strutture, nel corso dei secoli a-u. punte ch’u porta a Valleggia. adatäle a l’üzu che i divèrsci pru- Un recantu de tèra minaciä tenpi Una parte di territorio, minacciato tem- trasformate per adeguarle all’uso che i di- pietäi vureivan fäne, sun stète sen- po addietro dall’installazione di impianti versi proprietari intendevano farne, sono inderé da-a custrusiùn de fàbriche pre döviè, nu sun mäi stète bandu- industriali e sportivi che, fortunatamente, state sempre utilizzate senza essere mai e inpianti spurtivi, che, pe fur- nè d’u tüttu e, anche se quarcünn-a è stato risparmiato dallo scempio: il pen- abbandonate definitivamente e, anche se tünn-a, u l’è stètu risparmiä da-u a l’è derucä, ’na pärte a l’è riuscìa dio che sale verso il Bric Magliolo è rima- qualcuna è andata distrutta, una parte è ri- scenpiu: u custùn, ch’u munta vèr- a rivä finn-a a-i giurni nostri. sto un esempio di paesaggio rurale costrui- uscita ad arrivare fino ai giorni nostri. su u Briccu d’i Magiö, u l’è restä to dall’uomo, con fasce sostenute da mu- Gli archeologi e gli storici hanno ipo- . I archeólugi e i stórici d’u postu un ezenpiu de paezaggiu canpa- se sun fèti l’idea che int’u perìudu retti a secco, coltivate a vigna o uliveto, tizzato che durante il periodo romano nel- gnollu fètu da l’ommu, cun de rumàn, int’a valä, urtre u scitu in con vecchie costruzioni, alcune ormai di- la vallata, oltre al sito in questione (Fun- fasˆ ceˆ tegnüe sciü da-e maxee, questiùn (Fundus Carpinianus), i strutte ed altre recuperate, e campi impian- dus Carpinianus), erano presenti almeno duvve ghe sun ciantè vigˆneˆ e ouvi- gh’ean armenu ätri duì grandi fun- tati a frutteto, in particolare albicocche. altri due grandi fondi, che corrispondono ve, cun vege cascinn-e, in pärte Però, da almeno quarant’anni, non ci alle attuali località di Tiassano e Quiliano. di, che curispundan oua a-e lucali- sono più quelle piantagioni di cavoli che Lo sviluppo di queste grandi imprese agri- derüè e ätre giüstè e di sciti con di tè de Têsèn e Cügèn. U zvilüppu prendevano quasi tutta la piana e che, per i cole è stato possibile per la vicinanza con èrbui da frütu, speciarmente armu- de ste inpreize agrìccule u l’è stètu contadini della zona, sono state per tanto uno dei porti più importanti dell’alto Tir- gnìn. puscìbile perché aveivan vixìn ün tempo una risorsa così importante e nota reno, Vada Sabatia, e per le strade che lo Peró, da armenu quarant’anni, d’i ciü inpurtanti porti de l’ätu mä da dare il nome all’edificio religioso (se- collegavano con l’entroterra. In questo nu ghe sun ciü quelle ciantaxuìn Tirén: Vada Sabatia e e stradde condo la tradizione popolare). modo le aziende potevano commerciare de côi che pigiävan quèxi tütta a ch’ou culegävan con l’entrutèra. La chiesa, il suo campanile, il viale di con i centri dell’Impero posti lungo le vie ciann-a e che, pe-i cuntadìn d’a Inte stu moddu pureivan fä cumer- vecchi cipressi con la scalinata di pietre e consolari. zona, sun stète pe tantu tenpu ’na ci cu’i çentri de l’Inperu misˆciˆ lun- mattoni, i resti archeologici che ricordano La più importante arteria della zona era funte de guägnu cuscì inpurtante e gu e vìe cunsuläri. antichi insediamenti, conferiscono al luogo l’Aemilia Scauri, costruita alla fine del II cunusciüa da dä u numme a l’edi- Aciü inpurtante stradda d’a zo- fissiu religiuzu (segundu a tradis- na a l’ea l’Aemilia Scauri, fèta a-a siùn pupuläre). fin d’u segundu sécculu a.C.: a cu- A gexa, u sö canpanìn, u viäle riva lungu u sciümme e sciü p’ou de vegi cipressi cun a scainä de rian d’i Tecci pe ranpignäse, fra prìe e muin, i rèsti archeulògici boschi sc-ciassi e sarvèghi, finn-a che regordan antighi insediamenti, a Cadebunn-a e pruseguì poi pe dan a-u postu ’na grande suge- Acqui e Turtunn-a (Dertona). Cu’i stiùn; sugestiùn ch’a l’è ancùn ciü sêi punti custruii da-i Rumén (ne forte s’u se pensa che quellu postu rèstan urmäi sulu duì) a l’épuca a lì u gh’ha ’na stoja lunga armenu l’ea ’na grande vìa de cumunica- duimilla anni. siùn; da alùa fin ai giurni nostri u I scävi archeulógici e i stüddi, gh’è pasä da gente d’ogˆniˆ rassa: fèti a partì da-i anni setanta d’u legiunäi, mercanti, briganti, busca- sécculu pasä e cuntinuè finn-a ai jö, cuntadìn, surdatti de ezèrciti primmi de stu chì, han permissu ciü o menu reguläri, careté, ma an- de ricustruì a stoja de San Pé. De che peregrìn ch’andävan o vegni- següa urìgine rumann-a (da-a fin van da-i grandi santuäi de Santiä- S. Pietro in Carpignano (foto G. Delbuono). d’u primmu sécculu a.C. a l’inis- go e de Rumma. un carattere suggestivo; suggestione ancora secolo a.C.: seguiva il corso del torrente e siu d’u primmu d.C.) u fundu u San Pé d’i Côi u l’ea ’n uspissiu più forte al pensiero che quel sito vanta una del ritano dei Tecci (l’affluente Quazzola) l’ea grandisˆcimuˆ e organizä cum- pe-i peregrìn ch’i pureivan recu- storia lunga almeno duemila anni. per inerpicarsi tra boschi fitti e selvatici fi- me ’na mudèrna azienda agrìccula viäse da-e fadighe d’u camìn e re- Gli scavi archeologici e gli studi, intra- no a Cadibona e proseguire poi per Acqui ben zvilüpä, cun strutüe de prìa e pigiä e forse pe cuntinuä a sö presi a partire dagli anni 70 del secolo e Tortona (Dertona). Con i sei ponti co- vasche inpermeabilizè pe cügì l’è- stradda. scorso e continuati fino ai primi anni di struiti dai romani (ne restano ormai soltan- gua, che servivan a travagiä i pru- E riçerche archeulógiche dimu- questo, hanno permesso di ricostruire la to due), all’epoca era una grande via di co- dotti, e ’na rei de canalette pe ba- stran che quarcün de lujätri u gh’è storia di San Pietro. Di certa origine roma- municazione e, da allora fino ai giorni no- gnä i orti. Nu sun stète truvè prö- rivä cuscì malandètu ch’u l’è mor- na (fine I secolo a.C.-inizio I secolo d.C.) stri, è stata percorsa da gente di ogni ri- ve següe d’a prezensa de chè p’ou il fondo era molto esteso ed organizzato sma: legionari, mercanti, briganti, boscaio- tu, u l’è stètu suterä lì e cun le sun come una moderna azienda agricola ben li, contadini, soldati di eserciti più o meno bacàn e i sö manenti, ma divèrsci stèti suterè anche i scìnbuli d’i sö sviluppata, con strutture in pietra e vasche regolari, carrettieri, ma anche pellegrini indissi fan pensä che nu fuisan . peregrinaggi terén, pe däghe cuscì impermeabilizzate per la raccolta dell’ac- che andavano o tornavano dai grandi San- tantu distanti, ma un po’ciü äte, cunfortu e speransa de salvessa in- qua, che servivano alla trasformazione dei tuari di Santiago e di Roma. cu’’na bèlla vista ins’ou mä e in- t’u sö ürtimu viaggiu. prodotti, e da una rete di canalette per l’ir- San Pietro in Carpignano era un ospitale s’â ciann-a. Fine prima parte rigazione degli orti. Non sono state trovate per i pellegrini che potevano sostare per ri- Inte l’Ätu Meddiu Evu, l’insem- N.B. tracce evidenti della presenza di abitazioni mettersi dalle fatiche del cammino e riac- me u l’è stètu in pärte döviä cum- per il “dominus” e i suoi sottoposti, ma di- quistare le forze per proseguire. me cà; inte l’ünzéximu sécculu a versi indizi fanno pensare che fossero col- Le indagini archeologiche hanno dimo- BIBLIOGRAFIA locate non lontano dalla chiesetta, un poco strato che qualcuno di loro vi giunse così l’è stèta fabricä ’na gêxétta cun ca- “San Pietro in Carpignano a Quiliano: raterìstiche rumàniche, vixìn a ’n più in alto, godendo così di una bella vista malandato che morì, fu sepolto in quel dall’insediamento romano all’edificio di sul mare e sulla piana. luogo e con lui furono sepolti anche i sim- culto” - La Stampa - Ge - 2003. çimiteju. Doppu trexentu anni u Nell’alto Medioevo, il complesso venne boli dei suoi pellegrinaggi terreni, al fine gh’è stètu zuntu u canpanìn ch’u Francesca Bulgarelli - Soprintendenza per Beni Archeologici della Liguria. in parte riutilizzato come abitazione. Nel- di confortarlo e dargli una speranza di sal- existe ancùn e, pe ürtima, int’u Giuseppe Bellezza - Soprintendenza per l’undicesimo secolo fu eretta la chiesetta vezza nel suo ultimo viaggio. ‘600, inse i rèsti d’a strutüa rumà- i Beni Architettonici e per il Paesaggio con caratteri romanici accanto ad un’area Fine prima parte. nica, a l’è stèta custruìa a capella della Liguria. cimiteriale. Dopo trecento anni fu aggiunto N.B. 34 A Campanassa N.1/2014 UN MUSEO PELAGOS IN FORTEZZA? di Pasquale e Luisa Gabbaria Mistrangelo In fortezza, una grotta con le l’evidenza o l’ignorano a proprio prigionate in una piccola stanza balene e i delfini un articolo per danno, studiate il vostro mare me- per pesci; in senso ampio, al Crea- I grandi vuoti interni al volume, sottolineare la necessità oggi di raviglioso che vi regala bagni ri- tore di questa Natura che ci regala addossato al baluardo cinquecente- un Museo Pelagos e per convin- storatori quasi tutto l’anno e andate le più belle emozioni della nostra sco che, 10 m più in alto, lo sovra- cere dell’opportunità di instal- ad osservare poco sotto la superfi- vita. sta, corrispondono ad una superfi- larlo proprio a Savona e proprio cie appena increspata: guizzi, Il Santuario Pelagos – ci spiega cie di 545 mq al piano terra: dalla dentro la fortezza, non altrove, spruzzi e soffi possono emergere la dott.ssa Sabina Airoldi, Direttore penombra e dal silenzio delle cavi- per scoprire chi vive là sotto da- d’improvviso a svelare la forza na- del progetto Cetacean Sanctuary tà, emana una forte suggestione ar- vanti al Priamàr, cogliendo in scosta di un universo acqueo che Research del Tethys Research In- chitettonica accentuata dalle im- modo più consapevole la gioia incanta. Forse sapete già che c’è stitute – è “un’area marina protet- mense volte a crociera, costruite in dell’incontro, il rispetto per una zona marina protetta che è an- ta istituita nel 1999 da Italia, pietrame di cava, che si innalzano l’ambiente e le infinite possibilità che un Sito d’Interesse Comunita- Francia e Principato di Monaco a più di 11 m. di gioco e studio all’interno del rio, nonché Riserva Naturale Re- per proteggere i cetacei del Mare Santuario Pelagos gionale tra Punta Predani e l’isola Nostrum. Il primo a proporne la C’è chi resterà San Tommaso an- Avete detto, Savonesi, ai vostri di Bergeggi; sapete sicuramente tutela, col supporto dell’Associa- che dopo la lettura di questo artico- bambini affascinati dalle avventure che a Genova e a Montecarlo ci so- zione Europea Rotary per l’Am- lo, ma noi lo invitiamo a investire biente e di numerose organizzazio- una giornata in un’uscita per mare ni ambientaliste, è stato l’Istituto su uno dei tanti battelli che nella Tethys, organizzazione scientifica bella stagione salpano da tanti por- dedicata allo studio e alla conser- ti della nostra costa; c’è chi conti- vazione dei mammiferi marini per nuerà a mugugnare e preferirà altre la quale lavoro fin dal 1987, quan- acque senza curarsi di considerare do ho iniziato a condurre le prime il proprio intorno, ma noi non mol- spedizioni scientifiche”. liamo.

Perché un Museo Pelagos in ter- Dal Priamàr, dalle spiagge o dal- raferma allora? Per esemplificare le falesie puntate i vostri binocoli o alla portata di tutti ciò che si può usate i cannocchiali a disposizione Sezione longitudinale del progetto per il Museo Pelagos nella falsabraga di ponente vedere in barca, dando modo ai pi- sulle passeggiate (come quello che del baluardo di Santa Caterina - Pasquale e Luisa Gabbaria Mistrangelo architetti gri e a quelli che hanno poco tem- si incontra al Prolungamento di Sa- associati - Savona, po per aspettare con pazienza, di vona o durante le escursioni che farsi un’idea ed eventualmente or- organizza il Comune di Bergeggi di “Pinocchio”, che la balena che no due acquari di richiamo interna- con guide molto competenti per vi- ingoiò Geppetto davanti alle coste zionale anche perché la macchina ganizzarsi per approfondire diretta- mente. sitare la grotta marina e la riserva toscane potrebbe averlo portato da- pubblicitaria commerciale sottesa è naturale), navigando sulla barca a vanti al loro Prolungamento dove consolidata, ma sapete che il vo- vela o a motore per chi ha la fortu- chiedono sempre di essere accom- stro mare è un SANTUARIO, co- Perché a Savona? Perché è bari- centrica sulla costa del continente na di possederla o di avere gli ami- pagnati ai giochi e alle giostre? me dire un luogo consacrato, cui ci che lo ospitano, o salendo su un Che Mobi Dick e quell’altra balena accedere con riguardo, parlando a rispetto al perimetro del Santuario Pelagos e nel campus universitario battello di whale watching in por- da cui il profeta Giona si salvò voce bassa, per rivolgere il proprio to, potreste trovarvi a scrivere una nuotassero molto lontano da qui, è pensiero e i propri occhi... a chi? In di Legino il centro di monitoraggio ambientale Cima svolge ricerca dal pagina come quella del diario di pacifico, ma non siate increduli! senso stretto alle creature che nel bordo della dott.ssa Sabina Airol- Non serve andare in Canada per grande tempio tra coste francesi, 2004 sui cetacei del Santuario Pe- lagos. di...... : “a qualche centinaio di me- godere lo spettacolo, non crediate corse, liguri e toscane vivono libe- tri da noi un potente soffio attira la a incompetenti promotori turistici re e felici, certo nella possibilità di Perché in fortezza? Perché è il nostra attenzione. Mentre osservia- e albergatori scettici che negano incontri indesiderati, ma non im- “promontorio sul mare”, l’acropoli mo la fuoriuscita di un’enorme della città: dall’alto dei tetti del dorso a pochi metri di lontananza palazzo del Commissario con po- un’altro soffio si eleva dall’acqua tenti binocoli si spazia sul grande e Annastella eccitatissima urla largo del Santuario; perché è un “sono due balene”. Si tratta di ba- polo museale che attrae per il fa- lenottere comuni, gli unici misticeti scino delle sue mura stellate anche (cetacei con i fanoni al posto dei i croceristi di passaggio; perché denti) che si avvistano regolarmen- solo uno spazio architettonico stra- te in Mediterraneo. Sono i più tificato nei secoli e abbarbicato al- grandi esseri viventi al mondo, se- le rocce, esso stesso concrezione condi solo alle balenottere azzurre, marina che sorge sugli scogli, pos- e possono raggiungere i 24 metri siede un ANTRO BUIO E MI- di lunghezza (quanto un palazzo di STERIOSO, abbastanza grande e 8 piani) e le 60 tonnellate di peso. ben conformato senza bisogno di (...) Insieme alla stenella striata [il costruire volumi ex novo, per farsi globicefalo, delfino lungo 5-6 me- supporto sia nelle pareti, sia nelle tri, tutto nero con testa globosa e volte, sia nel pavimento, di proie- pinna rotondeggiante] è il cetaceo zioni tali da simulare un’immer- del Mediterraneo più curioso e sione subacquea tridimensionale a confidente e capita spesso che sia- tutto tondo, alla scoperta delle vo- no loro ad avvicinarsi alle imbar- calizzazioni, dei colori, delle for- cazioni. Vedo negli occhi di Virgi- me e delle movenze dei cetacei del nia entusiasmo, ammirazione ed nostro mare. Saremo al centro del- eccitazione (...). Il loro comporta- le loro danze, dei salti e dei tuffi in mento indica che sono alla ricerca cui si esibiscono avvicinandosi del cibo e inizialmente non sem- normalmente all’uomo. Tra l’altro brano affatto interessati a noi. Poi nella falsabraga di ponente del uno di loro tira fuori il grande te- complesso di Santa Caterina, furo- stone (comportamento chiamato in no già eseguiti alcuni interventi di gergo spy-hopping) per darci lette- risanamento e restauro nel corso ralmente un’occhiata. Lo alza per dei lavori appaltati nel 1996 che, oltre 30 centimetri e lo gira fintan- interrotti nel 1999, non ne hanno to che il suo occhio sinistro è pun- consentito la riapertura al pubbli- tato su di noi. Esterrefatti i miei Carta rielaborata da Google Map e, sotto, il Priamàr nel 1569: compare ancora l’an- co, per cui si tratterebbe solo di la- compagni a bordo non aprono boc- tica torre del castello di Santa Maria detto Castello Nuovo (Archivio di Stato di Ge- vori di completamento con rigoro- ca. La visione di un animale selva- nova, raccolta cartografica, b.n. 19, Vado). si criteri conservativi. tico di grosse dimensioni che inve- A Campanassa N.1/2014 35 ce di fuggire ci squadra per capire comuni, 22 capodogli, 3 branchi cosa siamo prima ancora di realiz- di grampi, 6 zifii, 1 branco di zare se rappresentiamo o meno un globicefali, 80 branchi di stenelle pericolo per lui, impressiona e de- striate, 5 branchi di tursiopi, 6 stabilizza allo stesso tempo. Evi- tartarughe caretta caretta. dentemente ci credono innocui 2011: dati incompleti perché tre adulti e un neonato ven- Riepilogo 2012: totale uscite gono a fare bow-riding. Le pieghe 47. Avvistamenti: 20 balenottere fetali ben evidenti indicano che il comuni, 15 capodogli, 4 grampi, piccolo è nato solo qualche setti- 65 branchi di stenelle striate, 3 mana prima e gli altri individui, branchi di tursiopi, 6 tartarughe tra i 4 e i 5 metri di lunghezza, gli caretta caretta. stanno stretti intorno in modo da 2013: dati non ancora disponi- difenderlo da eventuali pericoli. bili (stagione ancora in corso) Sono a meno di due metri da noi e a turno si girano sul fianco per 4) il sito http://www.whale- guardarci. La nostra emozione è watchgenova.it/ della Golfo Para- palpabile e gli occhi di tutti noi diso snc che effettua le escursioni cercano il loro sguardo. dai porti di Genova Porto Antico, Calandosi solo di poco e allun- Genova Nervi, Recco e Camogli, e gando la mano si arriverebbe a che tra l’altro propone escursioni toccare la loro pelle sericea, ma Foto degli esterni e dei vani interni del baluardo di Santa Caterina - fortezza del Pria- guidate per la scuola da marzo a nonostante la tentazione sia gran- màr (foto Pasquale e Luisa Gabbaria Mistrangelo). ottobre con programmi differenzia- de il gesto rimane imprigionato nel pensiero. nitoraggio ambientale che ha sede (...) a meno di 5 metri spunta co- al Campus Universitario di Legino, me dal nulla una balenottera che di cui si riporta a fianco una videa- ci passa a prua. Ci guardiamo sbi- ta dal sito http://www.cimafounda- gottiti e attendiamo di vederla ri- tion.org/ emergere. I soffi di due balenottere Solo nel 2013 la campagna nel lontane ci distraggono per un atti- Santuario dei Cetacei ha registrato mo, ma poi l’attenzione torna a “numeri da record” ed “entusiasmo concentrarsi nel nostro intorno. dei partecipanti” da tutto il mondo, Dopo solo due minuti ci esce a si- coprendo 26.000 km (di cui 2.481 nistra, tanto vicina che le goccioli- con la nave scuola Leon Pancaldo ne di muco miste a vapore acqueo dell’Istituto Nautico di Savona, del suo soffio dall’acre odore di 15.425 con i traghetti della Corsica pesce ci ricoprono, facendoci vive- Ferries e 8.134 con i battelli della re un’esperienza sensoriale tangi- Golfo Paradiso di cui al successivo bile e difficilmente dimenticabile. punto 4) per un totale di più di Compie altri due giri intorno alla 10.000 esemplari di mammiferi av- barca prima di dirigersi verso sud- vistati nel Mar Ligure da maggio a ovest e Andrea dalla sua postazio- settembre (come si può vedere dai ne gode della vista dell’intero ani- “contatori” con la sagoma dell’ani- male che si allontana piano. Guar- male su cui potete cliccare per do l’orologio e realizzo che in po- avere più informazioni circa ogni co più di tre ore abbiamo incontra- specie). to almeno 200 stenelle striate, una È del 4 ottobre 2013 su “La quarantina di globicefali e 12 ba- Stampa” l’articolo con splendide lenottere”. (fonte: foto che illustra il progetto e che co- http://www.tethys.org/tethys/la-tra- munica anche uno spazio dedicato versata-dei-200-cetacei/)1 nella trasmissione Linea Blu di sa- Se ancora siete titubanti, Savo- bato 5 ottobre (puntata speciale di nesi, leggete nel seguito alcuni dati grande attrazione perché in diretta che non potete confutare: dal Salone Nautico di Genova). 1) i dati forniti dal Tethys Re- 3) i dati forniti dal Consorzio Li- search Institute dal 2000 al 2012. guria Via Mare (circa gli avvista- Tenete conto che il numero di av- menti e le loro attività potete anche vistamenti non corrisponde al nu- consultare la pagina del sito web mero di animali avvistati, perché www.whalewatch.it) in singoli avvistamenti possono es- Nella tabella potete leggere i sere comprese decine di individui. dati relativi al numero di uscite 2) le banche dati anche fotogra- settimanali dei battelli di avvista- fiche del progetto coordinato dalla mento cetacei. La media è di circa Fondazione Cima, il centro di mo- 190 passeggeri ad uscita. Nel 2010 e 2011 la compagnia ti in funzione dell’età e su specifi- CETACEAN SANCTUARY RESEARCH PROJECT effettuava molte uscite anche da che richieste del corpo docenti, Imperia. nonché pacchetti visita Acquario di Riepilogo 2010: totale uscite Genova e gita in battello. 83. Avvistamenti: 36 balenottere Per questo, vogliamo raccontarvi 36 A Campanassa N.1/2014 come sarebbe bello se in caso di alghe e pesci e per sensibilizzare la mare in tempesta e nella stagione collettività a processi corretti di invernale, quando i battelli so- pesca, rispettosi delle stagioni e spendono le visite al Santuario, si delle peculiarità dell’ecosistema potesse trascorrere qualche ora marino (Planimetria di progetto piacevole in una grotta un po’ spe- per la sistemazione della copertura ciale, all’asciutto ma grazie alle della falsabraga di ponente del ba- pareti retroproiettate colma di ce- luardo di Santa Caterina - Pasquale tacei e altri pesci in movimento, e Luisa Gabbaria Mistrangelo ar- tra scogli, fondi sabbiosi, posido- chitetti associati - Savona). nie e coralli, relitti sommersi e an- Dal lato più a sud, con una pas- fratti naturali, con effetti sonori serella in grigliato di ferro non più stereofonici. larga di 1,20 m, si potrebbe rag- I vostri bambini che in bibliote- giungere la copertura della galleria ca cercano avidamente libri su di- del treno e, attraverso un passag- nosauri, grandi mammiferi e gran- gio esistente, entrare dentro il ba- di pesci non vorranno certo perde- luardo di San Paolo per uscire, a re una grotta siffatta, anche perché sinistra, nel fossato della cittadella come ogni grotta che si rispetti, accanto alla polveriera oppure, avrebbe gallerie e passaggi secon- proseguendo verso mare, scendere dari non meno emozionanti, come al fossato di San Francesco, pas- il Lago Azzurro della grotta mari- sando sul retro dell’edificio co- na di Bergeggi. Si troverebbe in- struito all’inizio del XX secolo so- nanzitutto la sala con i modelli de- pra una batteria piemontese. gli otto tipi di cetacei presenti nel Santuario in scala 1:1, che si po- Avvistare un delfino può dare trebbero toccare (anche per i non senso alla nostra vita, ad “un’uma- vedenti) per capire al tatto il tipo nità divisa fra una parte condan- di pelle e che emetterebbero a co- nata agli stenti, e una dedita agli mando i versi registrati dal vero, Planimetria, Sezione trasversale e simulazione della galleria acquatica del progetto sprechi”, per non parlare delle con pannelli esplicativi sulle prin- per il Museo Pelagos nella falsabraga di ponente del baluardo di Santa Caterina - guerre, violenze e vergogne fuori e cipali caratteristiche (morfologia Pasquale e Luisa Gabbaria Mistrangelo architetti associati - Savona. dentro il nostro paese. “Entusiasti esterna e anatomia; fisiologia; messaggeri del profondo, con i lo- adattamenti all’ambiente acquati- terebbero il museo Pelagos uno 7320-182-3. ro corpi arcuati sembravano voler co); altri pannelli potrebbero illu- spazio laboratorio per le attività Nella proposta è indicata una via mostrare un ponte fra il quotidia- strare contenuti didattico scientifi- pratiche per i bambini e i ragazzi di fuga attraverso un passaggio no e l’invisibile. E finalmente Pie- ci circa: il Santuario Pelagos e le di età prescolare e scolare e il esistente, da prolungare sino alla ro capì perché si era imbarcato: metodologie di ricerca ivi condotte bookshop con libri, giochi tradizio- grande galleria che interseca quel- sulla nave, e nell’impresa di diven- (caratteristiche oceanografiche e nali, DVD, videogiochi e possibili- la degli ascensori di corso Mazzini tare padre” (da una lettera pubbli- biologiche; storia della sua crea- tà di prenotare con sconti per bi- e che consente, dal lato opposto, di cata nella rubrica “Cuori allo spec- zione; ecologia dei cetacei; conser- glietti comprensivi le visite su bat- uscire su Viale Dante Alighieri. In chio” di Massimo Gramellini su vazione e minacce quali l’impatto tello e quelle agli acquari. prossimità di tale apertura il re- “La Stampa” del 19/9/2010). antropico, l’inquinamento, le colli- Non vogliamo tediarvi con in- stauro della scala a pianta quadrata sioni, etc). formazioni storiche e introduttive permetterebbe di raggiungere la Pasquale e Luisa Gabbaria Mi- Un’altra sala sarebbe dedicata ai sulla falsabraga del baluardo di copertura della falsabraga (a 12 strangelo documentari naturalistici con me- Santa Caterina che si trova all’an- metri) e quella del baluardo (a 22 Via Poggi 6/3 nu a richiesta in postazioni indivi- golo nord ovest della nostra fortez- metri); dal pianerottolo superiore, 17100 Savona duali con cuffie e PC e program- za e vi ricordiamo per chi ne leg- grazie alla sistemazione di un col- tel. 019 826 502 - 329 233 7231 mazione a rotazione con schermo gesse per la prima volta o chi vo- legamento esistente, si potrebbe [email protected] 3D per una fruizione collettiva che lesse approfondire, i nostri due li- entrare nei locali della cortina di si potrebbe dimensionare su una bri: San Biagio o salire, con una scala Nello stesso blog, è segnalato classe scolastica. Le postazioni in- Pasquale Gabbaria Mistrange- mobile, sopra il baluardo di San l’articolo It’s a whale world di formatiche potrebbero essere pro- lo, La fortezza del Priamàr: rac- Paolo. Valentina Pigmei pubblicato su grammate con software multime- conto dei progetti e degli interven- Le potenzialità panoramiche del- “Vogue Italia” di settembre diali per i giochi di ruolo e strate- ti di restauro, L’Artistica Editri- la copertura della falsabraga di 2013, pag. 202: dai cetacei nella gia sul tema del mare, della ricerca ce, Savigliano (CN), 2006 (inter- Santa Caterina (a 12 metri), affac- letteratura e nei musei al proble- delle specie marine, dei miti, leg- venti di Vittorio Fagone e di Vin- ciata sui giardini del Prolungamen- ma della caccia fino alla “scoper- gende e dei racconti di avventura cenzo Tagliasco e contributi di to a mare, ne suggeriscono una de- ta”, per molti, che per avvistare legati ai cetacei etc. (la loro cre- Luisa Gabbaria Mistrangelo), stinazione a bar e ristorante all’a- balene non c’è bisogno di andare scente diffusione ne dimostra la ISBN 88-7320-133-4. perto, da proteggere con una serie più lontano del Mare Nostrum. capacità a calare un gran numero Pasquale e Luisa Gabbaria Mi- di tendidos tesi su cavi d’acciaio Si parla di Santuario Pelagos, di di persone in una realtà virtuale, strangelo, con Simona Lanza e agganciati al pergolato esistente: whale watching e naturalmente, corrispondente a un determinato contributi di Roberto Bobbio, An- un luogo di ristoro e riposo, di cui delle spedizioni di “citizen scien- habitat, in cui si sentono protago- drea Gianasso, iGuzzini illumina- godere soprattutto nella stagione ce” di Tethys. M.J. nisti, esperienza che innesca un zione, Rinaldo Massucco e Silvio estiva. Sarebbe auspicabile una Le stenelle sono piccoli delfini apprendimento dinamico e innova- Riolfo Marengo, La fortezza del connotazione particolare che di- striati, visibili solo in mare, perché tivo, che appassiona giovanissimi Priamàr, il capitolo mancante: stinguesse tale punto di ristorazio- non sopravvivono nei delfinari. ma anche meno giovani e invita ad racconto di uno scenario sosteni- ne da altri presenti in fortezza, con una frequentazione non solo occa- bile, L’Artistica Editrice, Saviglia- menù legati al mare per educare il sionale dell’esposizione). Comple- no (CN), 2007, EAN 978-88- pubblico alle proprietà salutari di P. e L.G.M.

Del Buono dal 1860 SAVONA - VADO LIGURE - SASSELLO - TELEFONO 019.850405 A Campanassa N.1/2014 37

SVENDUTO L’ORATORIO DEI BEGHINI? In città si dice che l’Oratorio dei Beghini sia stato venduto ad un “modico prezzo” (sic.!?) al “solito noto privato”. Anche questa volta hanno prevalso “i soliti interessi di bottega” sull’interesse della Comunità savonese. Perchè non privilegiare, nella vendita “a modico prezzo”, le associazioni culturali savonesi che ne avrebbero potuto ricava- re, ad esempio, una bellissima sala per concerti, conferenze, mostre? I soliti, mica tanto, misteri, della nostra Città. 38 A Campanassa N.1/2014 FONDAZIONE SAVONESE PER GLI STUDI SULLA MANO A Campanassa N.1/2014 39

IERI e OGGI a cura di G.G.

Via Pia ripresa da piazza della Maddalena verso via Via Pia dallo stesso angolo pochi giorni fa sembra de- Paleocapa nei primi anni del Novecento. La strada è nunciare, anche se la foto è stata scattata nell’ora di molto animata, da persone e dalle attività commerciali. mezzogiorno, la crisi attuale. La strada, vista l’ora, ap- In primo piano sta pigramente passeggiando una bella pare deserta, e le saracinesche dei negozi sono abbassa- signora con cappellino e veletta, elegante nell’abbiglia- te. Fortunatamente si tratta solo della pausa per il pran- mento alla moda dell’epoca. Più indietro due ragazzini zo, anche se la crisi si è fatta sentire pure nella via del ed un uomo con la bicicletta si sono accorti del fotografo commercio savonese. Gli edifici sono quelli di più di un ed osservano con curiosità. Lungo la strada numerose le tende dei negozi ed all’angolo con la piazzetta un’inse- secolo fa, le facciate sono state di recente rimesse a nuo- gna reclamizza un magazzino per la vendita di vini ed vo. È sparita l’insegna all’angolo, mentre i tavolini di un olio. Molta la merce esposta lungo la strada, in attesa dei caffè, hanno invaso, animandola, la piccola piazza. Le clienti che sembrano non mancare. (Tratto da “Saluti da auto, sfrattate dalla ristrettezza della via, una volta tanto, Savona”). non hanno stravolto il panorama.

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE

Direttore: Direttore responsabile: Carlo Cerva Fabio Sabatelli

Redazione: Laura Arnello, Agostino Astengo, Nadia Belfiore, Francesca Botta, Simonetta Bottinelli, Alberto Canepari, Giacomo De Mitri, Giovanni Gallotti, Giuseppe Mascarino, Rinaldo Massucco, Fulvio Parodi, Marcello Penner, Alessandro Raso, Ezio Viglione, Delia Zucchi

La segreteria è aperta: Lunedì e Giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18. Tel. 019821379 [email protected]

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