Universit Degli Studi Della Tuscia Di Viterbo

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Universit Degli Studi Della Tuscia Di Viterbo UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA DI VITERBO Istituto di Scienze umane e delle arti CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA Società, istituzioni e sistemi politici europei (XIX-XX secolo) XVIII Ciclo IL QUARTIERE DELLE VALLI. UNA INIZIATIVA DELLA SOCIETÀ GENERALE IMMOBILIARE NELLA ROMA DEL SECONDO DOPOGUERRA M-STO/04 Storia contemporanea Coordinatore: Prof. Leonardo Rapone Firma …………………………… Tutor: Prof. Matteo Sanfilippo Firma …………………………… Dottorando: Bruno Bonomo Firma ………………………….. INDICE INTRODUZIONE p. 5 CAPITOLO I Lo sviluppo urbano di Roma nel secondo dopoguerra (1945-1976) 11 Crescita demografica ed espansione urbana 11 Alcune letture dell’espansione urbana 15 Le forme dell’espansione 19 La città pubblica 21 La città privata 27 Il governo dell’espansione: piano regolatore ed amministrazione della città 30 I problemi della città: casa, infrastrutture e servizi, mobilità e trasporti 37 CAPITOLO II L’attività della Società generale immobiliare a Roma nel secondo dopoguerra 47 La Società generale immobiliare, 1862-1988 50 L’Immobiliare a Roma nel secondo dopoguerra: idee guida, strategie, realizzazioni 58 2 Le iniziative non realizzate 78 Conclusioni 82 CAPITOLO III Dalla campagna dei Prati Fiscali alla nascita del quartiere delle Valli 89 Non c’era niente, niente di niente. Lo sviluppo urbano tra Salaria e Nomentana da Roma capitale alla metà del XX secolo 89 I terreni dei Prati Fiscali: dalle tenute ottocentesche alla Società generale immobiliare 96 L’iniziativa dell’Immobiliare e la nascita del quartiere delle Valli 103 La lottizzazione dei terreni 106 Le iniziative edilizie dell’Immobiliare 114 CAPITOLO IV Il quartiere delle Valli: dinamiche demografiche e sociali, infrastrutture e servizi 119 Dinamiche demografiche e composizione sociale 119 Opere di urbanizzazione, viabilità e trasporti 128 I servizi 142 3 CAPITOLO V Vita quotidiana, socialità e identità di quartiere 157 Luoghi e forme della socialità 157 La parrocchia e il comitato di quartiere 164 Viale Val Padana: i biscotti e l’identità di quartiere 173 CAPITOLO VI Il pratone delle Valli: dai progetti di edificazione al parco pubblico 181 I progetti dell’Immobiliare e la mobilitazione dei cittadini 181 Dall’uscita di scena dell’Immobiliare agli esiti attuali 187 CONCLUSIONI 195 ELENCO DELLE OPERE CITATE 203 ELENCO DELLE PERSONE INTERVISTATE 217 4 INTRODUZIONE La ricerca che qui si presenta ha per oggetto il quartiere delle Valli (o Valli tout court), un insediamento sorto nella periferia settentrionale di Roma tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento. Esso è ubicato a ridosso della sponda destra dell’Aniene nel tratto compreso tra la Nomentana e la Salaria, su una superficie delimitata sugli altri lati da via dei Prati Fiscali e viale Tirreno. Nonostante nel linguaggio corrente esso venga appunto abitualmente designato come “quartiere delle Valli”, a livello formale non è riconosciuto in questi termini nell’ambito delle suddivisioni toponomastiche del territorio comunale, non essendo mai esistita alcuna entità amministrativa corrispondente a siffatta denominazione. Da questo punto di vista, le Valli rientrano oggi nei confini del IV Municipio e del quartiere XVI Monte Sacro, e coincidono sostanzialmente con la zona urbanistica 4G Conca d'Oro.1 La parte centrale e più estesa del quartiere – oggi delimitata grosso modo da piazza Conca d'Oro, via delle Valli, fiume Aniene, via Val Grana, via Conca d'Oro, via Val Maira, via Val di Lanzo, via del Casale Giuliani e viale Tirreno – è frutto di un’iniziativa della Società generale immobiliare di lavori di utilità pubblica e agricola (comunemente nota come Società generale immobiliare o semplicemente Immobiliare), a lungo tra i maggiori proprietari fondiari e promotori edilizi della città, nonché operatore di primo piano a livello italiano ed internazionale.2 Tanto dagli osservatori contemporanei quanto nelle ricostruzioni successive, tale società è stata sovente considerata una delle massime espressioni, e spesso un vero e proprio simbolo, delle forze della speculazione fondiaria ed edilizia che hanno negativamente condizionato il processo di crescita della capitale. Il primo capitolo del presente lavoro è volto dunque ad illustrare nei suoi termini generali l’espansione urbana di Roma nei tre decenni successivi alla fine della seconda guerra mondiale, mentre nel secondo si offre una rapida panoramica dell’attività e degli interventi edilizi della Società generale immobiliare, per poter valutare il ruolo da essa complessivamente svolto nel processo di crescita della città. 1 Nell’uso comune, il quartiere è alternativamente indicato appunto come “Conca d'Oro”. 2 Oltre alla zona direttamente investita dall’iniziativa dell’Immobiliare, nel quartiere delle Valli rientrano la fascia ad est di piazza Conca d’Oro compresa tra viale Tirreno e l’Aniene, edificata negli anni Cinquanta, e la parte “nuova” ad ovest delle vie Val Grana e Val Maira, risalente agli anni Settanta. La zona urbanistica 4G Conca d'Oro include altresì un piccolo spicchio di terreno a nord di viale Tirreno e piazza Capri, tra piazzale e viale Jonio e viale Pantelleria. 5 I capitoli successivi sono invece dedicati al case study rappresentato dal quartiere delle Valli. Oggetto di indagine sono il contesto territoriale in cui esso è sorto, la proprietà fondiaria e l’utilizzo dell’area fino alla sua acquisizione da parte dell’Immobiliare, le operazioni di lottizzazione ed edificazione realizzate da quest’ultima, le dinamiche demografiche e la composizione sociale, il sistema della mobilità e la dotazione di servizi e infrastrutture, i luoghi e le forme della socialità, l’identità di quartiere, le lotte dei cittadini e la vicenda del “pratone”. Scopo precipuo della ricerca è ricostruire come è nato e si è sviluppato il quartiere, definirne le caratteristiche intrinseche ed i rapporti con gli insediamenti circostanti e la città nel suo complesso, nonché analizzare come ci si è vissuto, per poter adeguatamente valutare gli esiti di questa iniziativa dell’Immobiliare sotto il profilo della tenuta urbanistica e della qualità della vita. Più in generale, il lavoro vuol essere un contributo utile ad approfondire la conoscenza della crescita e delle trasformazioni della capitale nel secondo dopoguerra, con particolare riguardo a quella “città privata” le cui caratteristiche e dinamiche di sviluppo – al di là di trattazioni generali e anche di diffusi stereotipi - restano ancora ampiamente da indagare. L’arco cronologico considerato coincide sostanzialmente con il primo trentennio repubblicano, anche se nei diversi capitoli vengono ampiamente esplorati il contesto precedente e gli sviluppi successivi delle varie vicende illustrate. Per quanto concerne la città di Roma complessivamente considerata, i tre decenni compresi tra la fine della seconda guerra mondiale e la metà degli anni Settanta si prestano a una trattazione unitaria sotto vari punti di vista. In primis, essi coincidono con la fase di più intensa crescita demografica che la capitale italiana abbia mai conosciuto, cui è seguita una netta inversione di tendenza, con una diminuzione della popolazione a partire dagli anni Ottanta. Il grande incremento demografico è stato accompagnato da una imponente espansione edilizia, che ha profondamente modificato le dimensioni e il carattere stesso della città, la quale ha definitivamente assunto i tratti di una metropoli. Come vedremo nel primo capitolo, questo processo di crescita ha comportato rilevanti problemi di natura urbanistica e sociale, rispetto ai quali l’azione dei poteri pubblici è risultata nel complesso debole ed inadeguata. Dal punto di vista del governo della città, questo trentennio, pur articolato in una prima fase di giunte centriste e una seconda caratterizzata dalla formula del centro-sinistra, è 6 contraddistinto da amministrazioni sempre saldamente guidate da sindaci democristiani - mentre un elemento di evidente discontinuità è rappresentato dall’insediamento della prima giunta rossa nel 1976. Anche in relazione ai mutamenti intervenuti nelle dinamiche demografiche e nel quadro amministrativo, a partire dagli anni Settanta si è invece assistito a un ridimensionamento, o quanto meno una stabilizzazione, delle principali emergenze legate al rapido e intenso inurbamento del periodo precedente, in particolar modo sul versante della casa. Si sono avviati programmi di risanamento del tessuto urbano con la demolizione dei borghetti e la perimetrazione ed infrastrutturazione dei nuclei abusivi consolidati, mentre l’attuazione dei Piani per l’edilizia economica e popolare è stata accelerata con la realizzazione di importanti interventi su grande scala. A partire dal piano Isveur si sono infine instaurati nuovi rapporti tra l’amministrazione comunale e il mondo dei promotori edilizi. Per la Società generale immobiliare, l’arco di tempo compreso tra la metà dei decenni Quaranta e Settanta ha coinciso con il periodo di più intensa attività nella capitale, durante il quale essa ha promosso l’edificazione di ampie zone della città, realizzando direttamente numerosi nuclei edilizi, centri residenziali o anche interi quartieri. Negli anni Settanta la società è entrata invece in una profonda crisi che ne ha fortemente limitato l’attività, per poi condurla al fallimento e quindi alla scomparsa. Il quartiere delle Valli, infine, è sorto e si è consolidato nei decenni Cinquanta, Sessanta e in parte Settanta - anche se la sua sistemazione è rimasta fino ad oggi parzialmente incompleta, e solo negli anni a venire esso potrà acquisire una fisionomia davvero compiuta
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