Sessione II.Rigenerazione urbana

Michelangelo Savino Rigenerazione urbana

Non solo una questione di termini mutano; l’introduzione di nuovi sistemi di Il termine “rigenerazione” si è imposto negli rete ed infrastrutture immateriali. Il tutto ultimi anni con grande facilità e successo ed coniugato con nuove tecnologie la cui appli- ora guida una profonda rivisitazione non cazione spinge ad un diverso uso e consumo solo della riflessione progettuale ma anche delle risorse ambientali, alla riduzione degli di molte azioni istituzionali e di alcune pra- impatti, ma innanzitutto ad una organizza- tiche “dal basso” da non trascurare. Se alcuni zione urbana completamente diversa, in cui autori ne sottolineano la natura quale esito il primo fattore di cambiamento sono stili di di un processo di progressivo rinnovamento vita e pratiche sociali. degli obiettivi, del campo di azione e degli Tutto dovrebbe trovare coerenza nella for- strumenti, dall’altro la riflessione discipli- mulazione di nuovi scenari integrati di svi- nare sembra proporre un significato ed un luppo e trasformazione, dove la multisca- ruolo più profondo e pervasivo della rigene- larità degli interventi, l’intersettorialità, la razione. Non si tratta più, infatti, di elaborare temporalità, appaiono diversi. innovativi piani di riqualificazione di ambi- Se questo è il possibile significato da attribu- ti più o meno estesi della città, tantomeno ire alla “rigenerazione”, non siamo dunque di un’operazione con cui “fill the blanks” in presenza di neologismi “urbanistici”, ma che sono andati formandosi nel tessuto ur- piuttosto di una diversa e nuova “cultura di banizzato della città sempre più numerosi governo delle trasformazioni urbane”, come , estremamente eterogenei fra di loro (aree hanno affermano alcuni autori nel dibattito industriali dismesse, impianti tecnologici di- in corso. venuti obsoleti, aree residenziali degradate, spazi inedificati urbani in attesa di riconosci- Tra pratiche e progetti menti di rendita, spazi agricoli inspiegabil- La sessione proposta intende, allora, racco- mente sopravissuti, ecc.). Si tratta piuttosto gliere testimonianze delle numerose inizia- di elaborare progetti che se risolvono proble- tive che in modo più o meno frammentato matiche urbane emergenti, dall’altro veico- e sporadico o, in altri casi, secondo processi lano anche l’introduzione di nuovi approcci: più strutturati ed inquadrati da normative, nella concezione dell’intervento urbano, nel- piani o programmi, stiano prendendo forma la relazione tra piani settoriali e progetti cir- e si propongano come elementi di questo coscritti; nella costruzione di reti di attori, al nuovo modo di concepire la trasformazione di fuori dei ruoli convenzionali riconosciuti della città e del territorio. o meno; nell’introduzione di nuove modali- Al di là delle esperienze più note (gli eco- tà di intendere l’abitare, l’uso degli spazi pub- quartieri nord-europei che orami costitui- blici, la dotazione ma soprattutto l’offerta di scono un dato acquisito) preme conoscere le servizi; la mobilità dove non solo le moda- sempre più numerose esperienze innovative lità, ma anche le ragioni dello spostamento che vengono formulate, dai quali emergono

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 1 spesso ambiti di azione non usuali, modalità di cittadini sempre più consapevoli? Esiste reale grado capacità di rinnovamento che di intervento che cercano di coniugare tecni- una forma di integrazione che possa condur- va affermandosi nel nostro paese e che pos- che e tecnologie diverse dal passato, sinergie re ad una reale trasformazione della pratica sa costituire documentazione affidabile del istituzionali e forme di cooperazione inusita- urbanistica? consolidarsi di un diverso modo di concepire te ma non per questo impossibili, applicazio- L’esplorazione critica – anche delle esperien- obiettivi e strategie dell’urbanistica. ne di tecnologie le cui potenzialità e soprat- ze meno “mainstream” e spess