Di Tutti I Sapori
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LAVORO DI DIPLOMA DI LUISA RUSSO MASTER OF ARTS IN INSEGNAMENTO PER IL LIVELLO SECONDARIO I ANNO ACCADEMICO 2019/2020 DI TUTTI I SAPORI UN VIAGGIO CULINARIO IN ITALIANO L2 E IN FRANCESE LINGUA STRANIERA RELATRICI SARA GIULIVI E MARIE-HÉLÈNE TRAMÈR-RUDOLPHE Desidero ringraziare le mie relatrici Marie-Hélène Tramèr-Rudolphe e Sara Giulivi per avermi accompagnata e guidata in questo “viaggio” con preziosi consigli e suggerimenti, fiducia, disponibilità e sostegno. Un grazie speciale e pieno di gratitudine anche ai miei splendidi allievi, per avermi insegnato tanto, per l’impegno e l’entusiasmo dimostrati. Ringrazio inoltre la mia famiglia lontana, mio marito e mia figlia che con pazienza mi hanno incoraggiata, supportata e “sopportata” durante questo cammino. A mia figlia, un sincero grazie anche per avermi strappato qualche sorriso nei momenti di difficoltà. Non da ultimo, un segno di riconoscimento va alle mie colleghe delle L2 ed in particolare a Maria Rosaria per la condivisione, la presenza, l’aiuto e l’appoggio ricevuti. Abstract Luisa Russo Master of Arts in insegnamento per il livello secondario I Di tutti i sapori Sara Giulivi e Marie-Hélène Tramèr-Rudolphe È possibile educare all’interculturalità? Con quali vantaggi in termini linguistici, cognitivi e sociali? La presente ricerca qualitativa intende rispondere a tali quesiti, avvalendosi della ricerca azione quale strumento privilegiato. Il progetto culinario interculturale, realizzato nelle discipline italiano L2 e francese lingua straniera, ha fatto leva sul vissuto degli allievi e ha toccato bisogni personali ed emozioni. Durante il percorso, gli apprendenti hanno dapprima scoperto i paesi di origine dei compagni e le loro abitudini alimentari, per poi confrontarsi con alcune ricette tipiche, fino a cucinare a scuola. La motivazione intrinseca è stata il motore in grado di attivare l’attenzione e il senso di autoefficacia degli apprendenti, nonché di potenziare lo sviluppo di competenze linguistiche in termini lessicali, grammaticali, sintattici. Questo contesto di senso e azione ha consentito l’instaurarsi di relazioni tra individui appartenenti a culture diverse, aventi punti di vista, valori e comportamenti altri, grazie ad approcci collaborativi. Gli alunni, mostrandosi competenti di fronte a una situazione nuova, hanno mobilitato il proprio sapere, saper fare e saper essere e hanno adottato le giuste strategie, preparandosi a diventare cittadini partecipi, in una società sempre più mobile, plurilingue e interculturale. Parole chiave: attenzione, autoefficacia, collaborazione, comprensione, confronto, decentramento, interculturalità, lessico, motivazione, produzione. Sommario 1. Introduzione .................................................................................................................................... 1 2. Quadro teorico ................................................................................................................................. 3 2.1 Fare intercultura a scuola .......................................................................................................... 3 2.2 Le basi teoriche di riferimento .................................................................................................. 4 2.3 Cibo e intercultura: alcuni esempi di progetti ........................................................................... 6 2.4 Attenzione, motivazione e autoefficacia: tre aspetti concatenati .............................................. 8 2.5 Una Babele di lingue ................................................................................................................. 9 3. Quadro metodologico .................................................................................................................... 11 3.1 Il campione di riferimento ....................................................................................................... 12 3.2 Raccolta e analisi dei dati ........................................................................................................ 14 3.3 Pianificazione didattica e descrizione del progetto ................................................................. 15 3.3.1 Fase 1: il momento preparatorio e il questionario iniziale ............................................... 15 3.3.2 Fase 2: strategie di decentramento ................................................................................... 16 3.3.3 Fase 3: collaborazione tra pari ......................................................................................... 17 3.3.4 Fase 4: il questionario finale ............................................................................................ 18 3.3.5 La valutazione per l'apprendimento ................................................................................. 18 4. Analisi dei dati e risultati ottenuti ................................................................................................. 19 4.1 Fase 1: il questionario iniziale ................................................................................................ 19 4.2 Fase 2: strategie di decentramento .......................................................................................... 20 4.3 Fase 3: collaborazione tra pari ................................................................................................ 22 4.4 Fase 4: il questionario finale ................................................................................................... 23 4.5 La valutazione per l'apprendimento ........................................................................................ 26 i Di tutti i sapori 4.6 Italiano L2 e francese lingua straniera: analogie e differenze ................................................ 27 5. Conclusioni ................................................................................................................................... 29 6. Bibliografia ................................................................................................................................... 31 7. Allegati .......................................................................................................................................... 35 ii Luisa Russo 1. Introduzione […] Esattamente come il linguaggio, la cucina contiene ed esprime la cultura di chi la pratica, è depositaria delle tradizioni e dell'identità di gruppo. Costituisce pertanto uno straordinario veicolo di autorappresentazione e di comunicazione: non solo è strumento di identità culturale, ma il primo modo, forse, per entrare in contatto con culture diverse, giacché mangiare il cibo altrui sembra più facile - anche se solo all'apparenza - che decodificarne la lingua. Più ancora della parola, il cibo si presta a mediare fra culture diverse, aprendo i sistemi di cucina a ogni sorta di invenzioni, incroci e contaminazioni. (Massimo Montanari, 2002, Introduzione) Capita spesso, da adulti, di rivivere momenti felici semplicemente assaporando cibi dell’infanzia, interfacciandosi con sapori, odori, colori del passato: è come ritrovare una parte di sé e riscoprire le proprie origini. Così, diventa quasi naturale presentarsi a qualcuno e finire per parlare di cibo, condividendo le proprie tradizioni culinarie ed entrando in contatto, al contempo, con quelle dell’Altro, occasione questa per raccontarsi e decentrarsi dal proprio punto di vista. Esiste dunque una forte connessione tra abitudini culinarie e identità culturale, unita al piacere di rivivere emozioni e ricordi di famiglia, nonché alla necessità primordiale della nutrizione, che accomuna tutti. A scuola, la complessità linguistico-culturale esistente in alcune situazioni si riflette talvolta nella difficoltà di instaurare relazioni positive tra allievi, proprio a causa dell’incontro-scontro tra culture: i comportamenti inusuali nel nostro contesto di riferimento sono fraintesi perché interpretati a partire dai propri modelli culturali. Come ricorda Krumm (2006) “investire nell’educazione plurilingue e interculturale non è né un lusso, né un azzardo, ma la garanzia di una formazione realmente democratica” (citato da Curci, 2012, p. 8). La scuola ha quindi il dovere di educare all’interculturalità, all’ascolto e al dialogo, e il tema culinario, per i motivi sopra ricordati, costituisce una base privilegiata per la conoscenza reciproca. Le domande di ricerca da cui muove il presente progetto sono le seguenti: 1. Qual è l’efficacia, in termini di apprendimento linguistico, di un percorso didattico incentrato su attività primariamente interculturali? 1 Di tutti i sapori 2. In che modo, e fino a che punto, il percorso interculturale qui proposto, favorisce negli allievi la presa di consapevolezza del proprio bagaglio linguistico-culturale, agevolando nel contempo il decentramento e l’apertura verso l’altro? 3. Quali sono gli effetti di un percorso come quello qui descritto sulla motivazione, l’attenzione e il senso di autoefficacia negli allievi? 4. Quali similarità e differenze si possono individuare nella messa in atto del presente percorso in due contesti di apprendimento (italiano lingua seconda e francese lingua straniera) che la glottodidattica riconosce come sostanzialmente diversi? Le finalità del progetto risultano molteplici: - Migliorare l’atteggiamento di apertura linguistica e culturale nei confronti di ciò che è diverso, andando oltre gli stereotipi e valorizzando tutte le lingue e culture. - Permettere una conoscenza profonda di sé e una maggiore consapevolezza del bagaglio linguistico e culturale che ognuno