Provincia Di Trapani
XIII Campionato Italiano di Ciclismo FORZE DI POLIZIA Trapani 20 Giugno 2004 PROVINCIA DI TRAPANI Dove il cielo si tinge di forti colori che, specie al tramonto, stordiscono col vigore del rosso, del turchino e dell’oro; dove il vento, che porta caldi efflussi d’Africa e fini sabbie dei deserti, sagoma a suo piacimento morbide dune, umili alture d’azzurre argille e dorate arenarie; dove, a sfidare scirocco e arsura, dominano incontrastati grandi cespi d’euphorbie, argentei oleastri, umili palmette, ginestre spinose e lentischi; dove, solitarie e possenti, s’innalzano aspre masse calcaree ora strapiombanti sul mare, ora su pianori sassosi, ora su terre ondulate; dove, il mare, che ancora riecheggia dei clamori di epiche battaglie, lambisce distese di sabbie infuocate o infuria su basse scogliere: lì è l’occidente siciliano, il lembo più “africano” dell’Isola e nel contempo il più “siciliano” degli ambienti di Sicilia. In questi reami di luci e di venti ogni pietra, ogni pianta, ogni fiore nasce e muore per questi e di questi; ogni cosa “è” in quanto da quelle luci, da quei venti, da quelle acque progettata, lambita, lusingata, glorificata, divinizzata. Che ne sarebbe delle bionde spiagge del Belice, delle selvatiche pietre dello Zingaro, della magica laguna dello Stagnone, dei riverberanti specchi delle saline, delle rupi sanguigne di Scurati, dei dolomitici baratri di Marittimo, delle nebbie di Erice, delle sublimi architetture di Segesta e Selinunte, senza quei venti sferzanti, senza quei tramonti africani, senza luce accecanti, i cieli inquieti e il mare impazzito di spume che ogni cosa, lì ad occidente, avvampano di vita: povere, povere cose sarebbero, se mai potessero esistere.
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