Diari Di Cineclub N
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_ n.3 Anno VII N. 64 | Settembre 2018 | ISSN 2431 - 6739 Il Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli e il Sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni hanno ricevuto le associazioni di categoria del settore Ricordando Mino Ar- cinematografico ed audiovisivo gentieri Trame da cinenovela Nato il 13 agosto 1927 sotto Primo Tempo dell’era Bonisoli il segno del Leone In piena canicola esti- conoscere lo stato di un mondo in sofferenza Ci sono angoli, nella vi- va, il 18 luglio scorso, il a due anni dalla nuova legge sul cinema. Può ta di un uomo, destina- nuovo Ministro dei essere che sia stato per lui un incontro utile, ti a restare segreti, cir- Beni culturali Alberto con una rappresentanza alquanto qualificata, condati dal rispetto di Bonisoli ha voluto in- che ha registrato perfino la presenza di un suo chi li ha conosciuti, ga- contrare in un colpo ex collega, ex Ministro ai Beni culturali, in Ivano Cipriani rantiti dalla riservatez- solo tutto quel che si rappresentanza degli interessi dell’industria za di chi li ha condivisi. muove nello scibile ci- cinematografica. Tale e tanta è stata l’acco- Ed ora che Mino ci ha lasciati per sempre, ora nematografico italia- glienza all’invito che molti dei presenti si sono che non risponde più alle telefonate, che non no. Nonostante il pe- dovuti accomodare lungo le pareti della bella esprime più giudizi severi sulle cose del mon- Marco Asunis riodo poco propizio, sala ministeriale. Ovviamente per tutti quanti do e della storia corrente, ora che non sento dopo un primo rinvio per la concomitante solo una manciata di minuti per rappresenta- più la sua voce chiamarmi “fratello” o chieder- scomparsa di uno dei fratelli Vanzina, inven- re la magra condizione quale effetto diretto di mi informazioni che lui non possiede per quel tori del cinema usa e getta, praticamente tutte una legge di cui ancora nessuno ha visto l’uti- suo costante rifiuto delle tecniche del mondo le rappresentanze più significative della pro- lità. Una legge su cinema e audiovisivo che ap- moderno, dall’automobile al computer, ades- mozione cinematografica hanno accolto infi- pare sempre più impigliata nei lacci di una so, in questo momento di sofferenza per me e ne questo particolare invito. Tutte insieme burocrazia che ha avuto come solo effetto il per tutti noi, Mino mi appare più presente nel amorevolmente, quelle dell’industria che pen- rallentamento della pro- ricordo, tenacemente sano al cinema alla stessa stregua del valore grammazione culturale presente in tutti gli an- dei videogiochi e del puro business, quelle del cinematografica e perfi- goli della sua vita: vite, volontariato dell’associazionismo propense a no la chiusura di stori- la sua e la mia, che si utilizzare il cinema quale strumento culturale che sedi di associazioni sono intrecciate attra- e di formazione critica per il nuovo pubblico. nazionali cinematogra- verso il tempo, per de- Invero, tale velleitario appuntamento doveva fiche del nostro paese. cine di anni. Non vo- servire al neo Ministro, proprio perché neo, a Così, seppure attra- glio violare certamente verso una panoramica quella fascia di riserva- MiBAC: Il cinema ha una sufficientemente ricca tezza, ma piuttosto ri- e sovrabbondante, ve- cordare Mino non per nuova paladina locemente introdotta quel che fu di studio- dai vari rappresentanti San Lorenzo. I pomodori degli schiavi, strage dei braccianti so, di maestro e di poli- migranti. (Opera di Pierfrancesco Uva) delle ANCC - Associa- tico, che su questo altri zioni Nazionali di Cultura Cinematografica, hanno testimoniato ampiamente e continue- 100 Autori, Produttori televisivi - APT, ANICA ranno a farlo finché durerà il suo ricordo e ol- (Industrie cinematografiche), ANEC (Eser- tre, con i suoi libri, i suoi articoli e il suo pen- centi – al pari di FICE e ACEC), ANAC (asso- siero variamente espresso. Voglio ricordarlo, ciazione degli autori), CNA (la confederazione invece, per quello che fu per me e magari dire della piccola e media impresa), EPL (l’associa- di momenti che non appartengono alla memo- zione per la promozione in Europa dei pro- ria di tutti, come quando, giovanissimo, parte- duttori) e ancora dell’AGICI (Giovani produt- cipò da sindacalista alle lotte dei contadini di tori indipendenti), AFIC (per i festival del Torre in Pietra che rivendicavano la divisione Cinema), DOC IT, Cartoon (Produttori di ci- delle terre o come quando, assistente sociale, nema d’animazione), APE (produttori esecu- viaggiò in Danimarca e cominciò la sua attivi- tivi), ANICA, AESVI (sviluppatori di videogio- tà di organizzatore culturale, non un mestiere, chi), UNIVIDEO (Editori Audiovisivi su media questo, ma una vocazione che continuerà ad digitali e on line), FAPAV (Federazione per la accompagnarlo per tutto il lungo arco della Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multime- sua vita da posizioni diverse, ma sempre ali- diali - contro la pirateria), FIDAC (per le pro- mentato dallo stesso spirito, ribelle e costrutti- fessionalità di settore), ASC (Ass. scenografi e vo insieme. Voglio ricordare quando l’incon- costumisti), ASIFA (Autori del Cinema di Ani- trai per la prima volta ad un dibattito culturale, mazione) e infine,last but not least, dell’IFC per lui al tavolo della presidenza ed io in platea, La neo sottosegretaria Lucia Borgonzoni referente le Film Commission. Non siamo certi che il per parlare di un fatto di teatro di cui è difficile Cinema - MiBAC (Opera di Luigi Zara) segue a pag. 7 segue a pag. successiva [email protected] n. 64 segue da pag. precedente Ansano Giannarelli – uno vinse anche un Na- nel loro lato più divertente, quando non addi- dimenticarsi, l’edizione teatrale della Rosalin- stro d’argento – o il libro che intendevamo rittura comico. Ma parlava anche delle lezioni, da shakespeariana, diretta da Luchino Vi- pubblicare, intitolato “Soggetti nel cassetto” e dei ragazzi e della cineteca che stava allestendo sconti con i pazzi costumi e le pazze sceno- dedicato ai soggetti cinematografici irrealiz- all’università, grazie alla recente invenzione del- grafie di Salvator Dalì. Un incontro che fece zati per motivi di censura, un libro che aveva le videocassette, delle battaglie per avere i fondi nascere una conoscenza prima e un’amicizia già un editore di prestigio, Einaudi, ma che necessari e delle disavventure con i bidelli. Fu poi che ci avrebbe accompagnato, senza cedi- non concludemmo mai, impegnati come era- la morte della sua prima moglie a riavvicinar- menti, senza incrinature, fino all’altro ieri, vamo in altre avventure culturali e politiche, ci fisicamente. Mino non sapeva star solo, ri- quando il destino ha voluto che fossi accanto a magari nello scrivere i testi per il “teatro di solvere i problemi che una casa sempre pone, lui nel momento della sua morte, serena, do- massa” che sarebbe andato in scena alle “feste lui che aveva la testa altrove, nella preparazio- potutto, come meritava un uomo giusto e dell’Unità” .Voglio ricordare le vacanze elba- ne di Cinema 60, nella battaglia politica, nelle buono qual era Mino Argentieri. Voglio ricor- ne, nella casa di mia moglie a Marciana Mari- lezioni universitarie, nelle vicende della bi- dare le notti romane di tanti anni fa, passate na, una casa a picco sul mare, dove, ancora blioteca Barbaro e in quelle dell’Archivio au- insieme a discutere, su e giù per Via Naziona- una volta, passavamo lunghe notti di discus- diovisivo. E allora mi chiese di poter venire a le, delle cose del partito, delle nostre idee per- sioni appassionate, anche in virtù di un buon stare da me, anch’io rimasto solo, che avevo sonali, delle nostre situazioni più intime, dei bicchiere di Procanico, finché la tenue luce del perduto da poco tempo mia moglie e i figli se circoli del cinema, della cultura e dell’arte del sole non nasceva sulla linea lontana dell’oriz- n’erano giù andati per la loro strada. For- momento. Passeggiate senza stanchezza, a zonte. E il giorno dopo le nostre gite in gom- mammo così una strana coppia. Mino com- due passi da casa sua, al quar- prava i marron glacé, di cui an- tiere Monti, dove abitava all’ul- davamo ghiotti, per gustarli la timo piano di una vecchia pa- sera davanti alla televisione, lazzina, insieme a un’anziana dopo la cena che io mettevo in donna del popolo, la sua secon- tavola con qualche perversione da madre, sempre preoccupata di galateo. Discutevamo come degli “impicci”, così diceva lei, sempre e Mino, prima di anda- in cui si cacciava quel suo pove- re a letto, si perdeva nelle sue ro figlio, con la testa nelle nuvo- letture, masticando la penna le, lei che avrebbe voluto per che aveva sempre a portata di Mino un posto sicuro, un do- mano per sottolineare il foglio mani modesto, ma meno solca- che leggeva, fosse quello di un to da fantasie e aspirazioni che giornale o di un libro. Poi un non capiva e che un poco la in- giorno mi disse che aveva in- timidivano. Voglio ricordare il contrato un altro amore e che si nostro viaggio, fatto insieme ad sarebbe risposato e lasciò la Ansano Giannarelli, a Varsavia, mia casa da un giorno all’altro, per il Festival mondiale della ora che aveva un’altra casa sua. gioventù democratica, a scopri- Fui testimone alle sue nuove re un universo concreto, fuori Dicembre 1951. Da sx Siro Pellegrini, segretario del Circolo del cinema dei ferrovieri di nozze e poi ci vedemmo più dal mito, di una Democrazia Roma, Mino Argentieri e Ivano Cipriani del Circolo del Cinema “Chaplin” in navigazione per spesso, quasi ogni sabato, popolare, in un momento che Palermo delegati al V° Congresso della Ficc. In quell’occasione Cipriani entra nell’esecutivo quando andavamo anche con tuttavia, tra balli, marce, di- della Federazione.