L'immagine Della Cina Nel Pensiero Giuridico Dell'europa Del Settecento

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

L'immagine Della Cina Nel Pensiero Giuridico Dell'europa Del Settecento Scuola di Dottorato in Studi Giuridici Comparati ed Europei XXV ciclo Tesi di Dottorato L'IMMAGINE DELLA CINA NEL PENSIERO GIURIDICO DELL'EUROPA DEL SETTECENTO Relatore Dottorando Prof. Diego Quaglioni Ivan Cardillo anno accademico 2011-2012 candidato: Ivan Cardillo L'IMMAGINE DELLA CINA NEL PENSIERO GIURIDICO DELL'EUROPA DEL SETTECENTO Tutor Prof. Diego Quaglioni Anno Accademico 2011-2012 Indirizzo specialistico in Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo XXV ciclo Esame finale: 08/04/2013 Commissione esaminatrice: Prof. Luisa Antoniolli, Università di Trento Prof. Jérôme Bourgon, Directeur de recherche au CNRS, Institut d'Asie orientale, ENS, Lyon Prof. Diego Quaglioni, Università di Trento Prof. Xue Jun, Peking University Alla mia famiglia INDICE Pag. ABSTRACT..................................................................................................... 3 CAPITOLO PRIMO LA CULTURA GIURIDICA DELLA CINA IMPERIALE 1. L'ordine naturale........................................................................................... 5 2. L'ordine sociale e l'applicazione della legge................................................. 19 3. Idee di ordinamento: il Confucianesimo ed il Legismo................................ 30 4. Caratteristiche del diritto cinese................................................................... 53 5. La dinastia Qing............................................................................................ 71 CAPITOLO SECONDO IL RUOLO DEI GESUITI 1. I gesuiti, la Chiesa cattolica e la politica europea del XVII e del XVIII a ssecolo............................................................................................................ 83 2. I gesuiti e la cultura cinese ........................................................................... 99 3. La politica dell'accomodamento................................................................... 104 4. La reazione cinese ........................................................................................ 129 5. Le pubblicazioni dei gesuiti sulla Cina ed il suo sistema giuridico.............. 139 CAPITOLO TERZO LA CINA E IL PENSIERO GIURIDICO SETTECENTESCO TRA RELIGIONE, NATURA E RAGIONE 1. I termini dell'esperienza giuridica medievale............................................... 159 2. Le caratteristiche del sovrano cristiano........................................................ 169 3. La riflessione in età moderna........................................................................ 180 4. Il nuovo metodo scientifico.......................................................................... 197 5. Leibniz.......................................................................................................... 201 6. Wolff............................................................................................................. 238 7. La Cina e l'Illuminismo giuridico................................................................. 252 CONCLUSIONI............................................................................................... 287 BIBLIOGRAFIA.............................................................................................. 289 ABSTRACT Con il presente lavoro si cerca di ricostruire il dibattito sulla natura del sistema giuridico cinese che caratterizzò l'Europa nei secoli XVII e XVIII. Questo periodo lasciò in eredità un giudizio negativo, definendo il sistema giuridico cinese come un modello dispotico. Maggior artefice di tale conclusione è considerato Montesquieu, il quale dedicò molto tempo allo studio dell'esperienza giuridica cinese. Analizzando nel dettaglio i temi che coinvolsero il modello cinese, si scopre che questi non sono semplicemente luoghi della comparazione con un diverso sistema, ma sono momenti di riflessione critica sulla stessa tradizione giuridica europea. Ciò che si tenta di fare è di recuperare la complessità e le implicazioni di un tema che solo apparentemente sembra ridursi alla semplice circolazione di modelli. Per comprendere a pieno il giudizio europeo sul “modello cinese” bisogna storicizzare i princìpi coinvolti, e vedere come dialogano con le esigenze del loro tempo. Per avere un quadro d'insieme affianco tre campi di indagine: la cultura giuridica cinese ed il governo della dinastia Qing, ovvero della dinastia in diretto contatto con il mondo europeo; l'evoluzione del pensiero teologico ed in particolar modo le riforme protestanti; il pensiero giuridico settecentesco che traghetta le idee della prima modernità, ancora intrise di influenze medievali, fino alle esperienze della codificazione. Ciò permette di evitare le semplificazioni che fino ad ora hanno caratterizzato non pochi contributi scientifici. Molti sinologi, giuristi, ed esperti di storia della chiesa scontano un'incompletezza di fondo delle loro informazioni proprio per via di questa settorialità scientifica: settorialità dannosa per chi scrive nella misura in cui appiattisce il giudizio finale in una presa di posizione assoluta ed autoreferente. Indagare l'immagine della Cina in Europa è un atto di interpretazione che deve farsi carico di un dialogo interculturale fra intellettuali appartenenti a culture diverse, a campi del sapere diversi, e partecipi di una stagione di cambiamento religioso e politico. Si impone dunque una doppia comparazione, diacronica per sottolineare l'evoluzione di un pensiero, quello europeo, e al tempo stesso sincronica fra due culture giuridiche in un dato periodo storico. Da questa prospettiva l'immagine della Cina diventa poliedrica, destabilizzatrice della tradizione giuridica europea, e luogo di trasformazioni. La convinzione di chi scrive è che il dibattito sul modello cinese non è stato una mera espressione di un gusto orientaleggiante. Al contrario esso riflesse tutti gli elementi critici della modernità, divisa fra tradizione e tensione verso il futuro. La Cina rappresentò un'esperienza difficile da recepire, che poteva comportare una “rivoluzione” per il pensiero giuridico settecentesco. Il suo modello conduceva a conclusioni contraddittorie. Tutti gli esponenti delle varie scuole di pensiero occidentale potevano puntare le loro lenti sul mondo cinese e trovarvi esperienze a sostegno delle proprie tesi. Nel dialogo con la Cina si fa ricorso all'intera tradizione occidentale per comprendere questo o quell'aspetto del meraviglioso impero cinese (tentativo reso più arduo dalla carenza degli strumenti linguistici). La questione del dispotismo cinese diventa il punto di partenza per rimettere in discussione tutta una tradizione di pensiero. Il giudizio finale dunque non riguarda solamente l'impero cinese, ma riguarda la tradizione europea stessa. Infine il dibattito settecentesco sulla Cina è il dibattito precedente la Rivoluzione. Il rifiuto del modello cinese partecipa al rifiuto del ruolo della morale nell'ordinamento della società. A ciò seguiterà l'elogio della ragione e della legge come espressione di autorità e comando. Una migliore comprensione della Cina forse avrebbe permesso di recuperare diversamente il sistema di valori della tradizione ed evitare di cadere, nel tentativo di laicizzazione del pensiero giuridico, nella fede assoluta per il normativo. 4 CAPITOLO PRIMO LA CULTURA GIURIDICA DELLA CINA IMPERIALE 1. L'ordine naturale Quando si parla di Cina imperiale si intende l'arco temporale che va dalla dinastia Qin, Qin Chao 秦朝 (221 – 206 a. C.) alla dinastia Qing, Qing Chao 清朝 (1644 – 1912). La grande dicotomia nel pensiero cinese è fra la natura, ovvero ciò che è naturale e fatto dalla natura, e l'uomo, ovvero ciò che è artificiale. Cercare di capire la relazione che intercorre fra questi due elementi, quali le regole che ne scandiscono la convivenza, è il grande contributo che la saggezza cinese offre alla riflessione dell'uomo odierno1. Il pensiero giuridico cinese dunque concerne tutti gli aspetti dell'essere umano e dell'ordine naturale, nel tentativo di giungere ad una comprensione d'insieme dell'uomo e del macrocosmo che lo circonda. Per ciascuno degli aspetti presi in considerazione è possibile trovare un classico che ne affronta i problemi interpretativi ed applicativi. Lo studioso quindi si scontra fin da subito con il problema delle fonti ed è costretto ad una vasta ricerca di concordanze e di taciti 1 Ottimo punto di partenza per colui che volesse approfondire questi temi è il saggio di FENG YOU-LAN, Why China Has No Science. An Interpretation of the History and Consequences of Chinese Philosophy, in «The International Journal of Ethics», 32, 3 (1922), pp. 237-263. CAPITOLO I rinvii fra i diversi classici. Per ogni classico poi si pone il problema della datazione, delle interpolazioni, delle glosse, dei rimaneggiamenti ed adattamenti che le varie dinastie imposero ai testi. Dunque al simbolismo originario del testo ed alla difficoltà del cinese tradizionale, si aggiunge la storia del documento, spesso oscura e fatta di costanti rimandi ad una tradizione primordiale di tipo orale. Tale bagaglio di informazioni può spesso dare adito a contraddizioni nell'esame incrociato dei contenuti dei vari classici. Queste incongruenze sono superabili solo se si accetta l'idea di un sapere inespresso2 il cui contenuto fu sempre dato per conosciuto dai saggi cinesi e mai tradotto in una lingua umana per via dell'imperfezione del linguaggio. Tale sapere è racchiuso nel classico dei Mutamenti3 dove si lasciò alla semplicità del tratto, inteso come segno scritturale, il compito di tramandare. Tale novità nella tradizione del pensiero cinese, ovvero
Recommended publications
  • SOLI, SOLII ŞI CĂLĂTORI CHINEZI ÎN SPAŢIUL EURASIATIC Scurtă Privire Istorică (II)
    SOLI, SOLII ŞI CĂLĂTORI CHINEZI ÎN SPAŢIUL EURASIATIC Scurtă privire istorică (II) ANNA EVA BUDURA Începând de la sfârşitul secolului al XVI-lea, s-a intensificat interesul puterilor din partea occidentală a Eurasiei pentru cunoaşterea întinsului şi fabulosului Imperiu Chinez, moment în care şi curtea imperială chineză a simţit nevoia însuşirii unor cunoştinţe ale ştiinţelor exacte pentru modernizarea observaţiilor astronomice, cartografierii teritoriului şi a apărării naţionale. Mediatorii acestor doua interese au devenit preoţii misionari iezuiţi cu pregătire specială în domeniile de interes ale Curţii Imperiale chineze. Matematicieni, astronomi, cartografi, membrii ai forurilor ştiinţifice franceze, italiene, belgiene, germane, aceşti preoţi pentru a-şi duce la bun sfârşit sarcinile de stat şi cele de propovăduire a credinţei catolice au înţeles să se integreze în societatea chineză, au învăţat limba ţării, şi-au însuşit elementele culturii şi civilizaţiei chineze, au acceptat obiceiurile tradiţionale şi s-au angajat în traducerea operelor fundamentale ale gândirii filosofice chineze, ale literaturii şi culturii chineze. Rezultatele acestui mod de apropiere de lumea chineză au fost benefice atât Chinei, cât şi ţărilor occidentale de baştină ale iezuiţilor, chiar mai mult, culturii întregii Europe, deoarece au contribuit la îmbogăţirea sferei de cunoaştere şi la lărgirea orizontului de referinţă ale intelectualităţii acestora. Datorită eforturilor depuse de misionarii iezuiti, aceste opere clasice chineze traduse au devenit mesagerii civilizaţiei chineze, au pus bazele relaţiilor culturale ale Chinei cu ţările Europei şi au creat premisele naşterii sinologiei - ştiinţei cercetării civilizaţiei chineze. Primul misionar iezuit consemnat în analele istorice chineze a fost Matteo Ricci (1552-1619). El a sosit în China în anul 1583, fiind primit cu multă bunăvoinţă de împăratul dinastiei Ming, Zhu Yujun, (nume postum Shen Zong) (1573-1620), datorită cunoştinţelor sale din domeniile matematicii, algebrei, astronomiei şi cartografierii.
    [Show full text]
  • L'empereur De La
    SUITE DES SEIZE ESTAMPES REPRÉSENTANT les CONQUêTES de L’EMPEREUR de la CHINE UN MODELO DE HIBRIDACIÓN CULTURAL PARA EL SIGLO XVIII MARÍA TERESA GONZÁLEZ LINAJE BENÉMERITA UNIVERSIDAD AUTÓNOMA DE PUEBLA ÍNDICE 謝謝 Agradecimientos / 9 介紹 Introducción / 13 José Alfonso Esparza Ortiz 一 1. China en el imaginario occidental: Rector de la antigüedad al siglo XVIII / 27 René Valdiviezo Sandoval 二 2. Del comercio a la cultura: el tránsito de China Secretario General de objeto de curiosidad a elemento cultural de peso / 35 Oscar Gilbón Rosete 三 3. Antecedentes literarios de estampas y libros sobre Tesorero General China: la actividad editorial europea del siglo XVI al siglo XVII / 49 Mercedes Isabel Salomón Salazar Directora de la Biblioteca Histórica José María Lafragua 四 4. Ediciones europeas en torno a China en el siglo XVIII / 65 Editorial Lapislázuli S.A. de C.V. 五 5. Los primeros jesuitas en la corte china: Diseño y producción del proselitismo a la sinología / 73 Adriana Caso Domínguez 六 6. Los jesuitas y la Controversia de los Ritos: orígenes Diseño y formación y relación con la Suite / 79 Ricardo Escárcega Méndez y Juan Jorge Ayala Sánchez 七 7. El encargo de Qianlong: temática y consumo entre Corrección de estilo Oriente y Occidente / 95 八 8. La introducción del grabado europeo en China y la edición original de la Suite: colaboraciones interculturales / 125 九 9. La edición de Helman y la hibridación estética: Suite des seize estampes représentant les conquêtes de l’Empereur de la Chine. divergencias culturales y aciertos / 145 Un modelo de hibridación cultural para el siglo XVIII.
    [Show full text]
  • European Journal of Turkish Studies, 24 | 2017 Sinological Origins of Turcology in 18Th-Century Europe 2
    European Journal of Turkish Studies Social Sciences on Contemporary Turkey 24 | 2017 Transturcologiques. Une histoire transnationale des études turques Sinological Origins of Turcology in 18th-century Europe Despina Magkanari Electronic version URL: http://journals.openedition.org/ejts/5441 DOI: 10.4000/ejts.5441 ISSN: 1773-0546 Publisher EJTS Electronic reference Despina Magkanari, « Sinological Origins of Turcology in 18th-century Europe », European Journal of Turkish Studies [Online], 24 | 2017, Online since 08 November 2017, connection on 16 February 2020. URL : http://journals.openedition.org/ejts/5441 ; DOI : 10.4000/ejts.5441 This text was automatically generated on 16 February 2020. © Some rights reserved / Creative Commons license Sinological Origins of Turcology in 18th-century Europe 1 Sinological Origins of Turcology in 18th-century Europe Despina Magkanari 1 The title of this article may seem paradoxical and therefore calls for some initial remarks*. Firstly, when it comes to the study of knowledge production in the early modern era, we need to discard current disciplinary categories so as to avoid introducing anachronistic projections into a period preceding the rise of specialization and professionalization in scientific research. Indeed, although Enlightenment Orientalists were scholars anticipating a career – mostly in royal institutions – they were mastering as best they could different languages, engaging in multiform activity and diversified production, and holding posts not necessarily connected to their favored area
    [Show full text]
  • Proceedings 2014
    Proceedings 2014 Selected Papers from the Eighteenth College-Wide Conference for Students in Languages, Linguistics & Literature University of Hawai‘i at Mānoa edited by Priscila Leal & Gordon West published by 2015 College of Languages, Linguistics & Literature, University of Hawai‘i at Mānoa Some rights reserved. See: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Past proceedings in this series are archived in http://scholarspace.manoa.hawaii.edu/handle/10125/9195 ! ! ! ! CONTENTS PREFACE iii PLENARY HIGHLIGHTS v I. LITERATURE LĀHUI AND FAMILY IN THE NATION-BUILDING PROJECTS OF WRITTEN IN 3 THE SKY AND LITTLE HOUSE ON THE PRAIRIE Kelsey Amos, Department of English OKAMOTO KANOKO AND EXEMPLARY MOTHERHOOD: CONTEMPORARY 8 READINGS OF BOSHI JOJŌ Francesca Balquin Pizarro, Department of East Asian Languages and Literatures WHAT A LITERARY COLLAGE TELLS US: HEMINGWAY’S IN OUR TIME AND 15 “THE SNOWS OF KILIMANJARO” Madoka Nagado, Department of English DESIRE IN THE LOVE STORIES OF SANYAN 19 Di Sun, Department of East Asian Languages and Literatures THE VOICE OF RESISTANCE: THE STRUGGLE AGAINST 26 TRANSCULTURATION IN THE POEMS OF CARLO FRATICELLI, JAMAICA OSORIO, AND ITTAI WONG Ryan Swanson, Department of Languages and Literatures of Europe and the Americas II. LANGUAGE THE AFFECTIVE EFFECTS OF COMPREHENSION QUESTIONS AFTER 36 EXTENSIVE READING Hyunjung An, Department of Second Language Studies PROPOSAL FOR THE TRANSCRIPTION OF CETACEAN COMMUNICATION 45 Brenda Clark, Department of Linguistics DIFFERENCES IN CO-CONSTRUCTION IN JAPANESE BETWEEN
    [Show full text]
  • Catalogue 227 Jonathan A
    ¶ CATALOGUE 227 JONATHAN A. HILL · BOOKSELLER ¶ CATALOGUE 227 JONATHAN A. HILL BOOKSELLER ¶ PART I: ScIENCE, MEDICINE, ART, COMETS, FESTIVALS, HISTORY, MSS., BIBLIOGRAPHY, & LITERATURE · ITEMS 1–69 ¶ PART II: JAPANESE BOOKS, MSS., & ScROLLS · ITEMS 70–104 NEW YORK CITY MMXIX ¶ PART I JONATHAN A. HILL, BOOKSELLER 325 West End Avenue, Apt. 10 b New York, New York 10023-8143 telephone: 646-827-0724 home page: www.jonathanahill.com jonathan a. hill mobile: 917-294-2678 e-mail: [email protected] megumi k. hill mobile: 917-860-4862 e-mail: [email protected] yoshi hill mobile: 646-420-4652 e-mail: [email protected] D’ALEMBERT’S MASTERpiECE ON DYNAMICS 1. ALEMBERT, JEAN LE ROND D’. Traité de Dynamique, member: dans lequel les Loix de l’Equilibre & du mouvement des Corps sont International League of Antiquarian Booksellers, réduites au plus petit nombre possible, & démontrées d’une maniére Antiquarian Booksellers’ Association of America nouvelle, & où l’on donne un Principe général pour trouver le Mou- & Verband Deutscher Antiquare vement de plusieurs Corps qui agissent les uns sur les autres, d’une maniére quelconque. Engraved vignette on title & four folding en- graved plates. 2 p.l., xxvi, [2], 186, [2] pp. 4to, cont. marbled calf (ex- terms are as usual: tremities a trifle worn, preliminary leaves a bit discolored), spine Any book returnable within five days of receipt, payment gilt, red morocco lettering piece on spine. Paris: David l’aîné, 1743. due within thirty days of receipt. Persons ordering for $17,500.00 the first time are requested to remit with order, or First edition, and a fine copy, of d’Alembert’s masterpiece on dynamics; supply suitable trade references.
    [Show full text]
  • Uva-DARE (Digital Academic Repository)
    UvA-DARE (Digital Academic Repository) The Global Trajectory of Nicolaas Witsen’s Chinese Mirror van Noord, W.; Weststeijn, T. Publication date 2015 Document Version Final published version Published in The Rijksmuseum Bulletin Link to publication Citation for published version (APA): van Noord, W., & Weststeijn, T. (2015). The Global Trajectory of Nicolaas Witsen’s Chinese Mirror. The Rijksmuseum Bulletin, 63(4), 325-361. General rights It is not permitted to download or to forward/distribute the text or part of it without the consent of the author(s) and/or copyright holder(s), other than for strictly personal, individual use, unless the work is under an open content license (like Creative Commons). Disclaimer/Complaints regulations If you believe that digital publication of certain material infringes any of your rights or (privacy) interests, please let the Library know, stating your reasons. In case of a legitimate complaint, the Library will make the material inaccessible and/or remove it from the website. Please Ask the Library: https://uba.uva.nl/en/contact, or a letter to: Library of the University of Amsterdam, Secretariat, Singel 425, 1012 WP Amsterdam, The Netherlands. You will be contacted as soon as possible. UvA-DARE is a service provided by the library of the University of Amsterdam (https://dare.uva.nl) Download date:07 Oct 2021 the rijksmuseum bulletin 324 the rijks the global trajectory of nicolaasmuseum witsen’s chinese mirror bulletin The Global Trajectory of Nicolaas Witsen’s Chinese Mirror * • willemijn van noord and thijs weststeijn • ‘ can scarcely express to you how I greatly it pains me to have been the cause of such a priceless piece, a remnant of Chinese antiquity, meeting such an ill fate.’1 There it lay, shattered into a dozen shards: the most prized work in Nicolaas Witsen’s (1641-1717) collection of Asian objects (fig.
    [Show full text]
  • The Rijksmuseum Bulletin
    the rijksmuseum bulletin 324 the rijks the global trajectory of nicolaasmuseum witsen’s chinese mirror bulletin The Global Trajectory of Nicolaas Witsen’s Chinese Mirror * • willemijn van noord and thijs weststeijn • ‘ can scarcely express to you how I greatly it pains me to have been the cause of such a priceless piece, a remnant of Chinese antiquity, meeting such an ill fate.’1 There it lay, shattered into a dozen shards: the most prized work in Nicolaas Witsen’s (1641-1717) collection of Asian objects (fig. 1). In late 1705 Witsen, burgomaster of Amster- dam, had wanted to show a learned friend a Chinese mirror, found in a grave in Siberia. The two Dutchmen had corresponded for a year about this artefact, which was inscribed with seemingly ancient yet inscrutable cha r- acters. Now Witsen had dropped it. The friend who expressed his regret was the antiquarian Gijsbert Cuper (1644-1716). He waxed lyrical about Witsen’s cabinet which, in terms of Asian art, was probably the richest in Northern Europe.2 On show were Indian and Ceylonese votive sculp- tures, Chinese and Japanese paintings, and jewellery, maps, books and cer - am ics.3 The account confirms the importance Witsen attached to his mirror. Fortunately, before his friend’s fateful visit he had already ordered an engraving to be put into print. Over the next few years, Witsen and Cuper Fig. 1 frantically sent copies to their learned michiel van musscher, Portrait of Nicolaas Witsen Wearing a Japanese Robe [in contacts. The Siberian mirror became the background the personification of Amsterdam], 1688.
    [Show full text]
  • In the Garden of the World. Italy to a Young 19Th Century Chinese Traveler, 2020 Miriam Castorina
    Miriam Castorina FIRENZE UNIVERSITY Miriam Castorina PRESS In the garden of world In the garden of the world Italy to a young 19th century Chinese traveler FUP STUDI E SAGGI ISSN 2704-6478 (PRINT) | ISSN 2704-5919 (ONLINE) – 206 – FLORIENTALIA ASIAN STUDIES SERIES – UNIVERSITY OF FLORENCE Editor-in-Chief Pedone Valentina, University of Florence, Italy Sagiyama Ikuko, University of Florence, Italy Scientific Board Bianchi Ester, University of Perugia, Italy Brezzi Alessandra, University of Rome La Sapienza, Italy De Troia Paolo, University of Rome La Sapienza, Italy Del Bene Marco, University of Rome La Sapienza, Italy Fujiwara Katsumi, Osaka University, Japan Hyodo Hiromi, Gakushuin University, Japan Klöter Henning, Humboldt University of Berlin, Germany Li-Chia Liu Jennifer, Harvard University, United States Masini Federico, University of Rome La Sapienza, Italy Nagashima Hiroaki, University of Nishogakusha, Japan Romagnoli Chiara, Roma Tre University, Italy Ruperti Bonaventura, University of Venice Ca’ Foscari, Italy Stirpe Luca, Gabriele d’Annunzio University, Italy Tada Kazuomi, University of Tokyo, Japan Tomasi Massimiliano, Western Washington University, United States Yongming Zhou, University of Wisconsin-Madison, United States Zuccheri Serena, University of Bologna, Italy Published Titles Valentina Pedone, A Journey to the West. Observations on the Chinese Migration to Italy, 2013 Edoardo Gerlini, The Heian Court Poetry as World Literature. From the Point of View of Early Italian Poetry, 2014 Ikuko Sagiyama, Valentina Pedone (edited by), Perspectives on East Asia, 2014 Ikuko Sagiyama, Valentina Pedone (edited by), Transcending Borders. Selected papers in East Asian studies, 2016 Ikuko Sagiyama, Miriam Castorina (edited by), Trajectories. Selected papers in East Asian studies 軌跡, 2019 Miriam Castorina, In the garden of the world.
    [Show full text]
  • The First Global Turn: Chinese Contributions to Enlightenment World History
    The First Global Turn: Chinese Contributions to Enlightenment World History Alexander Statman Journal of World History, Volume 30, Number 3, September 2019, pp. 363-392 (Article) Published by University of Hawai'i Press For additional information about this article https://muse.jhu.edu/article/734752 Access provided at 1 Oct 2019 16:06 GMT from University of Wisconsin @ Madison The First Global Turn: Chinese Contributions to Enlightenment World History ALEXANDER STATMAN The Huntington Library THE FIRST GLOBAL TURN In the middle of the eighteenth century, Enlightenment historiography underwent what might be called the first global turn. European historians devised a new program for world history, drawing diverse local histories together to treat the world as an interconnected whole. Enlightenment world history took many forms, as Jennifer Pitts has shown. Conjectural history, developed in Scotland, formulated universal models of historical development through stages of civilization. Commercial histories, pioneered in France, uncovered the economic links that drew different partsoftheworldtogether.Bothwereattemptstowritehistorieswithvery broad coverage in time and space. Edward Gibbon’s History of the Decline and Fall of the Roman Empire, published beginning in 1776, took for its subject the entirety of Europe and much of West Asia over a period of morethana millennium.Voltaire’sEssaisurlesmœursetl’espritdesnations, first published in 1756, was yet more expansive, starting with the beginning of recorded civilization and extending almost to his own day. Both developed approaches that were world-historical in the sense that they were supposed to be applicable always and everywhere. And both realized, too, that in order to be so, they would have to engage with the scholarly traditions of the world beyond Europe.1 1 Jennifer Pitts, “The Global in Enlightenment Historical Thought,” in A Companion to Global Historical Thought, ed.
    [Show full text]
  • Trans-Cultural Exchanges Through Chinese Studies
    Trans-cultural Exchanges through Chinese Studies: Reflections and Challenges Yves Camus sj 赵仪文 Macau Ricci Institute 澳门利氏学社 The World Conference on Sinology 2009 Renmin University of China, Beijing The main theme of the Second World Conference on Sinology, 1 hosted, with its usual expertise, by Renmin University of China, Beijing, is in its final formulation is “汉学与跨文化交 流” ― that is “Sinology and Trans-cultural Exchange”. This theme is particularly worth of attention due to the fact that it succeeds an earlier formulation stated as “文化对话与当代汉学 ― Cultural Dialogue and Contemporary Sinology”. Despite the fact that the various topics proposed for further study have remain the same, yet in a slightly different order of discussion, the change in the formulation of the general theme might imply some considerations that should be first addressed. Concerning the academic disciplines that occupy the participants in this conference, several names have been given outside China and in China proper, which are not totally synonymous. The most ancient one was first crafted in Europe, probably sometime in the seventeenth century, and in Latin as Sinologia. In his book Curious Land: Jesuit Accommodation and the Origins of Sinology,2 Professor Mungello does not mention by whom or where neither when the term was first coined. One might suppose that it was used to mean the various studies published mainly in Latin (the academic idiom of that time) and made on the language, the script, the history and the Classics of China. The Chinese Empire captivated the European intelligentsia, beginning with the early ‘Proto-sinologists” as the Mungello calls Athanasius Kircher (1602- 1680), Andreas Müller (1630-1694) and Christian Mentzel (1622-1701), and including Gottfried Leibnitz (1646-1716) himself.
    [Show full text]
  • Catholic Missionaries in Early Modern Asia
    in Early Religious Cultures in the Early Modern World Catholic Missionaries Modern Asia Patterns of Localization Amsler, Andreea Badea, The Renaissance Ethics of Music Edited by Nadine Singing, Contemplation and Musica Humana Heyberger, and Hyun-Ah Kim Bernard Christian Windler Calvinism, Reform and the Absolutist State in Elizabethan Ireland Mark A. Hutchinson Indulgences after Luther Pa�dons in Counter-Reformation France, 1520-1720 Elizabeth C Tingle Conversion to Catholicism in Early Modern Italy Peter A. Mazur Missionary Strategies in the New World, 1610-1690 An Intellectual History Catherine Balleriaux F?�d and Religious Identities in Spain, 1400-1600 J1ll1an Williams John �wen and the Civil War Apocalypse Preachmg, Prophecy and Politics Martyn Calvin Cowan Medicine and Religion in the Life of an Ottoman Sheikh Al-Damanhuri's "Clear Statement" on Anatomy Ahmed Ragab Catholic Missionaries in Early Modern Asia Patterns of Localization Nadine Amsler, Andreea Badea, Bernard Heyberger and Christian Windler ,� !?io�!!!�f{!up For ore informat on about this series, please visit: www.routledge.com/ _ � � LONDON AND NEW YORK Rehg10us-Cultures-m-the-Early-Moderri-World/book-series/RCEMW 0 r First published 2020 Contents by Routledge 2 Park Square, Milton Park, Abingdon, Oxon OXl 4 4 RN and by Routledge 52 Vanderbilt Avenue, New York, NY 10017 Routledge is an imprint of the Taylor & Francis Group, an informa business © 2020 selection and editorial matter, Nadine Amsler, Andreea Badea, Bern�rd Heyberger and Christian Windler; individual chapters, the contnbutors The right of Nadine Am ler, A dreea Badea, Bernard Heyberger and _ _ � r: Chnstian Wmdler to be 1dent1fied as the authors of the editorial material, and of the authors for their individual chapters, has been _ asserted m accordance with sections 77 and 78 of the Copyright, _ viii Designs and Patents Act 1988.
    [Show full text]
  • Catholic Missionaries in Early Modern Asia
    Catholic Missionaries in Early Modern Asia Over recent decades, historians have become increasingly interested in early modern Catholic missions in Asia as laboratories of cultural contact. This book builds on recent groundbreaking research on early modern Catholic missions, which has shown that missionaries in Asia cooperated with and accommodated the needs of local agents rather than being uncompromising promoters of post-Tridentine doctrine and devotion. Bringing together some of the most renowned and innovative researchers from Anglophone countries and continental Europe, this volume investigates how missionaries’ entanglements with local societies across Asia contributed to processes of localization within the early modern Catholic church. The focus of the volume is on missionaries’ adaptation to four ideal-typical social settings that played an eminent role in early modern Asian missions: (1) the symbolically loaded princely court; (2) the city as a space of especially dense communication; (3) the countryside, where missionary presence was only rarely permanent; (4) and the household – a central arena of conversion in early modern Asian societies. Shining a fresh light onto the history of early modern Catholic missions and the early modern Eurasian cultural exchange, this will be an important book for any scholar of religious history, history of cultural contact, global history and early modern history in Asia. Nadine Amsler is Postdoctoral Fellow at the Department for Early Modern History at the Goethe University Frankfurt. She is the author of Jesuits and Matriarchs: Domestic Worship in Early Modern China (Seattle 2018). She is also one of the editors of a special issue of the International History Review entitled Transformations of Intercultural Diplomacies.
    [Show full text]