Ambito 32 Chianti

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Ambito 32 Chianti QUADRO CONOSCITIVO Ambito n°32 CHIANTI PROVINCE : Firenze, Siena TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI : Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga , Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Poggibonsi, Radda in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa, Impruneta CENNI SUI CARATTERI AGROFORESTALI Un’alta varietà di litologie caratterizza l’ambito, arricchendone il paesaggio: il galestro, nelle zone in prossimità di San Casciano; le ar- gille calcaree, nell’area di Greve e nelle zone a minore altitudine, il macigno sui Monti del Chianti, l’alberese nelle aree più basse e centro meridionali ed il tufo nel comune di Castelnuovo Berardenga. Il paesaggio presenta un significativo livello di naturalità diffusa. Il bosco svolge un ruolo fondamentale nell’articolazione del paesag- gio: dove è risultato sconveniente il dissodamento per l’utilizzo agricolo dei terreni, estesi boschi formati prevalentemente da specie caducifoglie proprie della zona submontana coprono i versanti o circondano zone coltivate di dimensioni più o meno ampie,mentre nelle colline plioceniche si presenta come lembo intercluso nei coltivi .Dove è risultato sconveniente il dissodamento per l’utilizzo a- gricolo dei terreni, estesi boschi formati prevalentemente da specie caducifoglie proprie della zona submontana coprono i versanti. L’ordinamento mezzadrile ha connotato profondamente le forme e gli equilibri del paesaggio che ha assunto valenze iconiche a livello internazionale. Nonostante oggi alle colture promiscue e ai terrazzamenti si siano talvolta sostituiti vigneti e oliveti specializzati di nuovo impianto o campi a colture erbacee, anche con consistenti rimodellamenti e fenomeni di erosione, sono ancora riconoscibili le strutture resistenti dell’appoderamento e il mosaico agrario conserva un grado di diversità significativo, anche nel Chianti senese, do- ve dominano i seminativi a maglia larga. CENNI SUGLI INSEDIAMENTI Sulla viabilità storica, che funge da matrice, e che si distende prevalentemente lungo i crinali e più raramente a mezzacosta, l’insediamento si è disposto storicamente secondo regole ben precise. Ogni nuovo manufatto aggiunto si addossava ad uno esisten- te, costituendo così un borgo oppure sviluppando piccoli nuclei lineari lungo le vie di comunicazione. Nel primo caso le costruzioni po- tevano sorgere in posizione isolata (in particolare pievi, ville, fattorie e poderi), generalmente dominante rispetto all’intorno e a debita distanza dagli edifici delle proprietà limitrofe. Le recenti edificazioni hanno interrotto queste regole, introducendo nuove forme insediative carenti di effettiva corrispondenza con il contesto paesaggistico: lottizzazioni ai margini dei centri urbani, strade di fondovalle, aree industriali e artigianali. CENNI STORICI Nel Chianti vi sono tracce della dominazione etrusca, ad es. la grande tomba di Castellina, reperti a Panzano, a Fonterutoli ecc., e pa- recchi nomi di luogo etruschi come Lucolena, Nusenna, Riétine, Roseniano, Spaltenna, Tocena, Ambra, Vercenni, Vértine, (monte), Gallenda, Gena (torrente), Pesa, Terzona,ecc. e molti nomi romani: ad es. in una ristretta area non lontana da Siena, Valiano, Mi- sciano, Fontignano, Pontignano, Monacano; qualche nome di origine longobarda, come Brolio, Monterinaldi, Camporempoli; ed ov- viamente importanti memorie dell’epoca feudale, quando vi si trovavano vasti possessi dei conti Guidi e della consorteria dei Firidolfi- Ricasoli. Il controllo diretto di Firenze risale alla pace di Monterutoli, 1201. Nel Regno d’Italia Greve era capoluogo di mandamento (cioè sede di pretura). Il Chianti ha preso nome dall’antica “Lega del Chianti”, una delle leghe di comuni promosse dalla Repubblica di Firenze nel XIII seco- lo, come organismi di mobilitazione di contingenti militari a difesa del capoluogo, e la più vasta. Non è un caso che questa lega – che aveva come simbolo un gallo nero, e sede in Radda – sia l’unica che ha dato nome ad un territorio, a differenza ad esempio delle le- ghe di Brozzi, di Cintoia, Rignano, Diacceto ecc., ben settantasei. L’elemento che ha caratterizzato il territorio è stato in questo caso il vino del Chianti. Un antico detto fiorentino, “avere un podere in Chianti” significava avere una fortuna. Al vino Chianti, nel XIX secolo, dedicò le sue cure, fissandone le modalità di produzione e le caratteristiche, cioè il disciplinare, il “barone di ferro”, Bettino Ricasoli, che nel Chianti possedeva il castello e una tenuta. Della coscienza dei cittadini di appartenenza al territorio non vi sono prove evidenti come in altre aree della Regione, dove esistono, talora da decenni festival e manifestazioni itineranti fra i vari centri dell’area. Esiste certamente un “mito”, forse più all’estero che in Italia, del Chianti, proposto come esempio del paesaggio toscano; che identifica nell’immagine emergente della Toscana quella dei vigneti e cipressi del Chianti. In realtà la fine della mezzadria ha alterato profondamente il paesaggio tradizionale, introducendo la col- tura intensiva specializzata della vite, ed anche dell’olivo accoglienza qualificato ed articolato per tipologie di utenti. CENNI DI STORIA DELL ’ECONOMIA LOCALE Il Chianti, come ha scritto Italo Moretti, “è sempre stato e nonostante tutto, lo è ancor oggi, una entità territoriale sfumata, non facil- mente definibile”. Il confronto fra le cifre dei censimenti del 1951, 1971, 2001 mostra una forte perdita di popolazione nel primo intervallo e una notevole ripresa nel secondo, riferibile sia alla crescita dei comuni situati alla periferia di Firenze e Siena che alla voga del vino chianti e della sua zona, quindi alla moda del “Chiantishire” nel mondo anglosassone. Una moda che, come tutte, potrebbe cambiare in avvenire. La superficie del consorzio del Chianti classico è di circa 720 kmq. Il territorio in esso compreso arriva a circa 9 km dal centro di Fi- renze, e 4 dal centro di Siena, e questo non è certo un elemento a favore dell’istituzione di un’area del Chianti. L’estensione dei vi- gneti è di circa 7150 ettari. Il consorzio venne istituito da alcuni produttori nel 1924, ed ebbe un primo riconoscimento legislativo da un decreto ministeriale del 1932, riguardante la denominazione del vino. Un primo disciplinare del vino Chianti venne emanato il 9.8.1967; un nuovo disciplinare è stato approvato nel 2002. Alcuni dei comuni parzialmente inclusi nel consorzio sono industriali: è il caso di Barberino V. E., che partecipa all’area industrializzata che ha come centro Poggibonsi; e di S. Casciano, nelle cui aree pia- neggianti situate in Val di Pesa si sono collocate industrie dislocate da Firenze. Lo stesso è accaduto a Tavarnelle, con la zona indu- striale di Sambuca. Riconoscimento dei caratteri strutturali CARATTERI STRUTTURALI IDENTIFICATIVI Elementi costitutivi naturali Geomorfologia Un’alta varietà litologica caratterizza l’ambito. I rilievi dei Monti del Chianti sono composti quasi interamente da Macigno nella porzione più alta e settentrionale e da Alberese nella parte più bassa e meri- dionale che degrada verso la fascia collinare. Il Chianti Fiorentino è caratterizzato dai tre crinali dell’Elsa-Pesa, della Pesa-Greve e della Greve-Ema; e dall’alternanza, (con la stessa disposizione appenninica) di versanti collinari e pendici che li raccordano con gli ambienti di pianura, situati in corrispondenza dei corsi d’acqua principali. Copioso è il numero dei torrenti, fossi e rii che hanno origine o si di- ramano in questo territorio, i principali sono la Pesa, l’Arbia, la Gre- ve, e l’Ombrone. Importanti distribuzione di sorgenti di piccola e media portata legata alla particolare situazione geologica del sottosuolo. Greve in Chianti Vegetazione Le groppe collinari tra la provincia di Firenze e Siena ricoperte da una densa vegetazione boschiva, rappresentano la morfologia tipica del paesaggio chiantigiano. Castellina in Chianti Assetti agricoli e forestali Paesaggio I paesaggi storici sono caratterizzati dal susseguirsi d sistemi eco- agrario e nomico-agrari che fondono le proprie origini nel periodo etrusco ro- forestale storico mano e si sviluppano in epoca feudale con pievi, castelli, fattorie e borghi fortificati legati ai vari domini e signorie di città e casati. L’organizzazione mezzadrile, lo sviluppo moderno dell’impianti viti- nicoli e i primi rimboschimenti connotano le forme e gli equilibri del paesaggio. Le sistemazioni idraulico-agrarie dei terrazzamenti con muri a secco degli acquidocci, la di viabilità interpoderale, il sistema dei poderi, degli elementi vegetazionali puntuali di confine e di culto sono an- cora riconoscibili Le fattorie, ville rurali fulcro dell’ordinamento mezzadrile, sono spesso, ancora oggi, sede di aziende agricole di grande prestigio; gli spazi aperti di diretta pertinenza presentano specie vegetali or- namentali come i cipressi e i cedri (San Casciano in Val di Pesa). Castellina in Chianti Paesaggio La diffusione e l’introduzione di sistemi meccanizzati, il modificarsi agrario e dei sistemi economici di riferimento si sono manifestati nella forestale realizzazione di edifici quali consorzi agrari, mangimifici e cantine. moderno Il passaggio dalla piccola alla grande proprietà segna il semplificarsi delle sistemazioni colturali e vegetazionali, la sostituzione del terrazzamenti tradizionali con vigneti specializzati. Recentemente sono stati intensificate le monocolture a vite con parziali sostituzione dei terrazzamenti tradizionali, mentre per le coltivazione ad olivi si registra una tendenza alla sostituzione dei vecchi impianti
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