3. F. 114 III, P
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(240) Mulino di Radda (Vecchio) – Radda in Chianti analoghi a quelli individuati in (1.1). Condizioni di lavoro preca- (F.113 II NE-4818/691) rie hanno reso difficoltosa l’esecuzione di una buona ripulitura 450 m slm.; sommità collinare; calcari marnosi; torrente Pesa; area della sezione; ciò non toglie che i materiali rinvenuti attestino con edificata. sicurezza frequentazione del rilievo. Descrizione unità topografica – Edificio medievale in filaretto di pietra regolare e conci alternati ai lati (testa-fascia) cui si ap- (1.3) Rilievo collinare di piccola estensione posto a nord est del poggiano due strutture realizzate in epoche recenti. In stato di poggio descritto nella scheda precedente; ha sommità appiattita e abbandono e invaso dalla vegetazione, la facciata è alterata da un versante abbastanza scosceso, coperti da un sottobosco e da una aperture moderne, ma si conserva perfettamente la porta al- vegetazione boschiva abbastanza fitta. La sommità mostra presenza lungata e rettangolare sormontata da un arco in pietra serena di molte pietre di media e grande pezzatura sparse in superficie; si con conci disposti a vantaglio; la parte posteriore si conserva osservano inoltre tratti di muri sempre in pietra legati con malta invece interamente; sono in essa rintracciabili due ordini di che emergono dal sottosuolo e laterizi con forma e impasto simile buche pontaie e un’apertura di forma rettangolare e allungata, a quelli rinvenuti nelle unità stratigrafiche descritte nelle prece- strombata internamente. denti schede. L’apertura di una sezione da noi effettuata sul ver- Cronologia – XIII secolo-età contemporanea. sante nord ha mostrato la presenza di uno spesso strato di pietre di Bibliografia – CARNASCIALI, STOPANI, 1981, nn. 4, 7, 24. media e grande pezzatura mentre la ceramica è assente. Interpretazione – Insediamento composto da più strutture, nella fat- tispecie abitazioni con elevati in pietra (primo strato di crollo), co- 3 – F.114 III pertura in laterizio (secondo strato di crollo), livello di vita sot- toforma di battuto di terra con resti ceramici e di pasto (terzo strato (1) Località La Fonte – Castelnuovo Berardenga (F.114 III di crollo). Sono riconoscibili con sicurezza almeno tre abitazioni, SO-4801/705) mentre una piccola parte della sezione, dalla quale fuoriescono sco- 261 m slm.; sommità collinare; sabbie; fiume Ombrone; incolto: rie di fusione da minerali ferrosi, lascia facilmente ipotizzare la pre- bosco e sottobosco. senza di una bottega artigiana o simile. Le strutture materiali del Ricognizioni effettuate: 4; sezioni occasionali. complesso si estendono sull’intero versante di ambedue i rilievi col- Attendibilità identificazioni: buona; stato di conservazione dei de- linari e sulle loro sommità come comprovano le presenze ivi riscon- positi: buono. trate. Si tratta probabilmente dello scomparso castello di Cerro- Descrizione sito – Le superfici poste a est del podere la Fonte di grosso come indicano cronologia dei materiali ceramici, elementi to- Sestano sono caratterizzate da due rilievi collinari in successione pografici e geografici; quest’ultimo infatti nel 1064 viene descritto continua, con sommità arrotondata e versanti in lieve pendenza, come curte et monte et poio de Cerrogrosso et ecclesia Sancti Michaelis coperti da bosco e delimitati dalla confluenza fosso di Calceno- Archangeli posita infra ipso poio (CB XXXVIII A 1064); una carta fiume Ombrone. In anni recenti è stata allargata e ripulita la strada coeva presenta casis, sortis, donnicatis, massaritiis, terris, vineis, silvis, di bosco che, in direzione nord est guadando i corsi d’acqua già ci- rivis tam in vocabulo Cerrogrosso quam in Colle Pauli et inter fine fo- tati e raggiungendo i poderi Casalino e Arcidossino, seziona i due sato de Ombrone et fosato Talcino (CB XXX A 1064); nel 1067 don- rilievi in posizione di metà versante. nicato ipsius sancte ecclesie et cimiterio cum sis (sic) terris, ortis, vineis, Descrizione unità topografica – La zona è caratterizzata da un alto pratis, pascuis (CB CXLII A 1067); per il 1065 veniamo a cono- potenziale archeologico; si riconoscono almeno sei presenze rela- scenza di terra et silva de la fosa de poio usque in Ombrone (CB DXX- zionabili a giaciture. VII A 1065). Da queste indicazioni risulta che il castello si dislocava su due rilievi collinari nei pressi della confluenza tra Ombrone e (1.1) A circa 200 metri dall’inizio della strada di bosco, un tratto di se- fosso Calceno; sul minore dei due sorgeva la chiesa di S. Michele Ar- zione esteso per circa 30 m in orizzontale e 2,50 m in verticale, mo- cangelo mentre sul più alto dovevano disporsi gli edifici signorili stra la presenza di un deposito stratigrafico in ottimo stato di conser- (centro materiale della curtis più antica); comprendeva entro il suo vazione; le unità stratigrafiche riconosciute evidenziano un crollo com- circuito alcune strutture abitative ed era circondato da un fossato ol- posto da pietre di media e piccola pezzatura, un secondo crollo tre al quale si estendevano terre coltivate e aree boschive, poderi con- composto da laterizi (nella fattispecie tegole e coppi), un livello di vita dotti da massari e poderi con produzione dominicale (massaricio e formato da terra annerita e frammenti di carboni, ceramica e ossa. La appezzamenti relativi al dominico della curtis preesistente); la chiesa situazione descritta permette l’identificazione di più strutture abitative. stessa godeva dell’uso di terre messe a coltura ed era legata a un ci- mitero probabilmente nelle sue immediate vicinanze. (1.2) Primo rilievo collinare in direzione est del podere La Fonte Cronologia – Fine X secolo-XI secolo di Sestano. Coperto da vegetazione boschiva, ha sommità appiat- Elementi datanti tita di forma circolare ed è solcato tanto da rivoli d’acqua che con- Acroma grezza fluiscono nel fosso di Calceno quanto intaccato dalle acque pio- Olla IX.I Olla IX.II Olla IX.III Olla IX.IV vane. Si pone a pochissimi metri di distanza da un secondo rilievo Olla IX.V Olla IX.VI Olla IX.VII collinare che si eleva in direzione nord est e a cui è collegato tra- mite piede di versante. I due poggi sono perfettamente in asse (1.4) Fornace a buca, bocca circolare, destinata alla produzione di l’uno con l’altro e distano pochissimi metri sia dal fosso di Cal- calce posta immediatamente sopra la sezione descritta in (1.1); la ceno che dalla sua confluenza con l’Ombrone. In corrispondenza ripulitura ha mostrato che tale struttura taglia depositi medievali. delle sezioni scavate ai lati del rilievo collinare dal regime torrenti- Interpretazione – Calcara. zio e dalle piogge si riconosce la presenza di manufatti ceramici Cronologia – Età moderna. 291 (1.5) La sezione est, cioè quella posta di fronte a (1.1), presenta, al- Notizie storiche – Villaggio di attestazione altomedievale (dal- l’altezza della curva effettuata dalla strada vicinale, una stratifica- l’anno 867), mai sviluppatosi in castello ma al centro di un’area zione composta da laterizi che coprono un livello di terra bruciata fortemente coltivata e connotata da alti tassi demografici; qui si (colore rosso e nero) contenente ceramica; tale giacitura, anche se coagularono molte delle proprietà fondiarie e dei diritti detenuti connotata da un buon grado di lettura, risulta comunque alterata dal monastero di Fontebona. dal crollo di una parte della sezione stessa. In un documento dell’anno 715, relativo alla famosa contesa tra Interpretazione – Casa di terra per gli elevati e copertura laterizia; gli episcopati di Siena e di Arezzo per il possesso di alcune chiese, gli strati osservati sono interpretabili come crollo del tetto che co- è inoltre ricordata, ma con il titolo di San Simpliciano, una basi- pre lo strato di vita; piano di calpestio sottoforma di battuto di lica di Sestano, dipendente dal baptisterium di Santa Maria a Pa- terra. cina. Nella seconda metà del VII secolo era stata consacrata dal ve- Cronologia – III secolo a.C.-II secolo a.C. scovo senese Vitaliano. Elementi datanti Con la dedicazione a San Bartolomeo la chiesa è ricordata in un Acroma grezza documento del 1163, dal quale risulta sottoposta al monastero Olla IV.A.I Olla IV.A.IV Olla IV.B.IV della Berardenga. Negli elenchi delle decime della fine del Due- cento e dell’inizio del Trecento figura ancora tra le chiese suffra- (1.6) Ultima stratificazione presente in sezione, composta da un li- ganee della pieve di Pacina. vello di pietre, un livello di laterizi, uno strato di cenere con ceramica, Alla fine del XIII secolo il villaggio è citato nello Statuto dei Viari uno spesso livello di terra molto indurita con alcuni laterizi infissi. di Siena. Interpretazione – Casa di pietra per gli elevati e copertura lateri- Alla metà del XVII secolo Sestano era un podere compreso nel co- zia; riconoscibili le tracce di un focolare, piano di calpestio sotto mune di Ripalta. forma di battuto. La situazione nel complesso è comunque molto Attestazioni documentarie più articolata; infatti un’attenta osservazione delle giaciture mostra CB LIII A 867: «casis, curtis et rebus nostris quas abemus in casalis Sex- che la casa individuata sorge in realtà su una struttura abitativa tano […] seo casis et rebus ipsis ibi in Sextano, que Petro burgondio precedentemente in uso. Gli strati sono interpretabili come crollo ad suas tenet manus» degli elevati, crollo del tetto, focolare su battuto di terra; al di sotto CB IV A 881: «aecclesia et curtis et rebus illis in Sestano» di quest’ultimo, la presenza di uno spesso strato di terra giallastra, CB II A 1003: la chiesa di S. Martino in Campi possiede in «Sextano» una molto dura e compatta associata ad alcuni laterizi da copertura mostra l’esistenza di un livello pertinente a una fase antecedente Fig. 57 – La Fonte-Castelnuovo Berardenga; stratigrafia relativa all’unità topografica 1.6. nella quale veniva frequentata una struttura abitativa con muri di terra e copertura laterizia: lo strato di terra compatta è infatti il di- sfacimento o la rasatura degli elevati a essa pertinenti.