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Maggio giugno 2010 Lo Scarpone” N. 6/2010 Lo - Scarpone” Sped. N. – in 6/2010 Post. 45% abb. art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano. Club Alpino Italiano - storia e il cai prese il fucile valchiusella escursioni tutto l’anno relazione morale

Maggio Giugno 2010 Supplemento Maggio bimestrale Giugno a 2010 la “Rivista del del presidente generale salsa

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© del presidente generale Photo

Riva del Garda, 23 Maggio 2010 amici Delegati,

con questa Assemblea di Riva del Garda mi congedo da Voi nella veste di Presidente Generale e restituisco alla Vostra “unica” sovranità statutaria l’impegnativo mandato che, con tanta fi ducia, mi avete affi dato nell’anno 2004 e rinnovato nell’anno 2007. Mi riservo, a fi ne relazione, di trarre le valutazioni conclusive della mia esperienza di sei anni alla guida del Sodalizio. L’anno 2009 è stato caratterizzato da una successione di fatti che hanno impegnato la nostra struttura in una frenetica ed estenuante messa a punto di soluzioni fi nalizzate a rispondere al GANDA dettato normativo dell’art. 26 (“Taglia-enti”) del Decreto Legge 25 Giugno 2008 n. 112 convertito dalla Legge 6 Agosto 2008, n. 133 e dell’art. 17 del Decreto Legge 1 Luglio 2009, n. 78, convertito dalla Legge 3 Agosto 2009, n. 102. Ciò ha avuto come epilogo l’atto deliberativo con cui il nostro Comitato Centrale di Indirizzo e di Controllo (CC) ha approvato il Regolamento di riordino del Club Alpino Italiano. L’intendimento espresso dai nostri Organi interni si è orientato a mantenere l’attuale assetto giuridico dell’Ente, pur alleggerito di qualche ridondanza, in conformità con le indicazioni espresse dal nostro Ministero vigilante (Ministero del Turismo). Restiamo in fi duciosa attesa di una defi nitiva approvazione da parte degli organi istituzionali competenti. Come sapete, questi passaggi normativi hanno richiesto tempi dilatati e risorse umane rilevanti (volontarie e professionistiche), spesso sottratte ai più pertinenti compiti associativi di questa nostra “Libera Associazione”. Un’Associazione chiamata, nello spirito dei Padri fondatori, ad occuparsi di mon- tagna e di alpinismo sotto l’impulso di un volontariato appassionato che, spesso, non comprende e non ama certe alchimie burocratiche. Il mio auspicio è che tale impegno di riordino possa pro- durre frutti durevoli nel tempo e che non si debba, ogni anno e ad ogni varo di Legge fi nanziaria, ricominciare daccapo in quella che ho defi nito, richiamandomi alla mitologia greca, una reiterata BOULDER X “fatica di Sisifo”. Ringrazio, in proposito, i Ministri competenti ed i Dirigenti e Funzionari dei

is a trademark of the shoe manufacturing company “La Sportiva S.p.A” located in Italy (TN) rispettivi Ministeri per l’attenzione riservata alle nostre istanze, pur nei limiti imposti dal dettato ® normativo. Un ringraziamento particolare va al Gruppo Amici della Montagna del Parlamento Italiano (GAM) ed al suo attivo Presidente, On.le Erminio Quartiani, per l’assiduità e la continuità con LA SPORTIVA cui ha coinvolto il nostro Sodalizio nelle molte iniziative e negli incontri periodici, riconoscendo il ruolo centrale del CAI a supporto delle politiche della montagna che auspicheremmo venisse riconosciuto anche da parte di altri soggetti. FOR YOUR MOUNTAIN Tuttavia, la notizia più confortante pervenuta a fi ne anno 2009 - a conferma di un positivo trend iniziato da alcuni anni - è il raggiungimento ed il superamento della cifra di 315.000 Soci. Ringrazio tutti coloro che, nelle Sezioni soprattutto, nei Raggruppamenti regionali, negli Organi centrali, nelle nuove postazioni della comunicazione, hanno contribuito a far crescere il Sodalizio in termini quantitativi. L’augurio, da parte mia, è che non si abbia a registrare distonìa alcuna fra crescita quantitativa e crescita qualitativa. Affi nché ciò non si realizzi, occorre lavorare in- tensamente sul fronte culturale, dal momento che è la cultura che fa la differenza fra numeri e valori. Il Club Alpino non può e non deve limitarsi ad essere un’associazione erogatrice di servizi, in concorrenza con altre associazioni di servizi. Deve essere un punto di riferimento credibile per il mondo della montagna e dei suoi frequentatori sensibili, promuovendone la conoscenza e la presa di coscienza in chiave problematica ed antiretorica.

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in questo numero

Cari Soci, con l'arrivo dell'estate La Rivista cambia pelle e si presenta al giudizio dei lettori con la grafica migliorata: più moderna e al passo con i tempi, più attenta ai contenuti grazie ai box informativi presenti all'interno degli articoli, più ricca e croccante perché – come potrete vedere – abbiamo riservato uno spazio apposito agli itinerari che così potranno essere ritagliati e utilizzati come traccia durante le escursioni. In questo numero abbiamo cucinato un menù che comprende “piatti” nazionali ed esteri: Isman ci illustra l'insolita accoppiata dello sci e della navigazione in Norvegia. luca Bridda ci porta invece nelle Isole del Quarnero, Croazia. Allo stesso tempo conoscerete la Valchiusella attraverso il contributo di Antonicelli e un aspetto poco noto della Valle del Sarca con dante Colli. Inoltre: Aurighi intervista Erri De Luca, celebre scrittore-alpinista; la terza e ultima puntata sulle attività di CIPRA e Convenzione delle Alpi; Articolo 1 chiude il ciclo sulle “piccole sezioni di montagna”. questo numero ospita la » Gita al Kvitfjellet. Foto di U. Isman Relazione Morale del presidente generale Annibale Salsa, giunto » I Piani di Cappia al termine del Sentiero al termine di mandato, che ringraziamo per l'ottimo lavoro delle Anime. Foto di M. Antonicelli svolto nel Sodalizio e per il Sodalizio.

la redazione della rivista

01» EDITORIAL; 12» MOUNTANEERING NORWAY: Ski and 01» ÉDITORIAL; 12» ALPINISME NORVÈGE: Ski et voile en 01» EDITORIAL; 12» ALPINISMUS NORWEGEN: Ski & sail in sail in Norway; 16» MOUNTANEERING: Solidarity peaks; norvège; 16» ALPINISME: Au sommet de la solidarité; Norwegen; 16» ALPINISMUS: AUF DEN GIPFEL DER SOLIDA- 20» TREKKING: Valchiusella all the year round; 26» 20» TREKKING: valchiusella toute l’année; 26» ESCA- RITÄt; 20» TREKKING: VALCHIUSELLA DAS GANZE JAHR; 26» CLIMBING: Valle Sarca; 30» HISTORY: SO cai TOOK THE LADE: Dans la vallée du Sarca; 30» L'interview: et le KLETTERN: iM SARCATAL; 30» GESCHICHTE: UND DAS CAI GUN; 32» HIKING: A PATH FROM superga TO crea; 36» Cai prit le fusil; 32» RANDONNÉES: Le chemin Superga griff zum GEWEHR…; 32» WANDERSPORT: DER WRG SU- MOUNTAIN DEWS AND ENVIRONMENT: capanna regi- Crea; 36» REFUGES ET ENVIRONNEMENT: observatoire ca- PERGA CREA; 36» BERGHÜTTEN UND UMWELT: bERGHÜTTE na margherita; 42» ARTICLE 1: SMALL GROUPS OF HIGH bane Reine Marguerite; 42» ARTICLE 1: Petites sections UND BEOBACHTUNGSSTATION REGINA MARGHERITA; 42» MOUNTAIN; 48» INTERVIEW: Erri de luca; 52» TREKKING de montagne; 48» LE PERSONNAGE: erri de luca; 52» ARTIKEL 1: kleine bergausschnitte; 48» INTERVIEW: erri de CROATIA: OVER THE TOP OF KVARNER ISLANDS; 56» FOCUS: TREKKING CROAZIA: Au sommet des îles du Kvarner; 56» luca; 52» TREKKINK KROATIEN: auf den gipfel der KVAR- ALPINE CONVENTION; 58» FOCUS: THE EXCHANGE FOR FOCUS: La convention des Alpes; 58» FOCUS: La bourse NER-INSELN; 56» FOCUS: DIE ALPENKONVENTION; 58» FO- ALPINE TRANSIT; 60» INSTITUTIONAL COMMUNICATION: des transits alpins; 60» InSTITUtIONnel: Large bande KUS: Alpentransitbörse; 60» INSTITUTIONALE KOMMUNI- WIDEBAND FOR MOUNTAIN DEWS; 64» MEMOIRS: "manua- pour les refuges alpins; 64» amarcord: le 75 ans du KATION: internet für berghütten; 64» ERINNERUNGEN: letto" TURNS 75; 68» ALPINE CHRONICLE; 70» NEW ASCEN- “manualetto”; 68» actualités montagne; 70» Nou- die 75 jahre des “HandbÜchleins”; 68» alpenchronik; SIONS; 72» ROCK CLIMBING; 74» SPELEOLOGY: INSIDE THE velles voies; 72» escalade; 74» SPéLéOLOGIe: à l'intérieur 70» NEUE BESTEIGUNGEN; 72» KLETTERN; 74» HÖLENKUNDE: vOlcano; 78» MOUNTAIN RESCUE: MOUNTAIN PREVEN- du volcan; 78» Secours en montagne: Prévention IM VULKAN; 78» BERGWACHT: VORSORGE IN DEN BERGEN; TION; 80» CAAI: GET BY ON YOUR OWN; 82» MOUNTAIN en montagne; 80» CAAI: réussir tous seul; 82» méde- 80» CAAI: ES ALLEINE ZU SCHAFFEN; 82» HOHE GESUNDHEIT: MEDICINE: BE CAREFUL WITH TICKS; 84» SCIENCE AND cine et montagne: attention aux tiques; 84» SCIEN- ACHTUNG ZECKEN!; 84» WISSENSCHAFT UND BERG: DIE GE- MOUNTAIN: HOW'S AMAZONIA DOING?; 86» WEB AND ce Et MONTAGNe; La santé de l'Amazonie; 86» WEB Et SUNDHEIT amazoniens; 86» WEB UND BLOG; 87» BRIEFE BLOG; 87» LETTERS TO LA RIVISTA; 88» MOUNTAIN BOOKS. BLOG; 87» LETTREs à LA RIVISTA; 88» LIvres De MONTAGNe. AN DIE ZEITSCHRIFT; 88» BERGBÜCHER.

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4 | 2010 4 LA RIVISTA » sommario anno 131 // volume cxxxvii // 2010 maggio giugno

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01 » EDITORIALE // Annibale Salsa 42 » ARTICOLO 1

Lo Scarpone” N. 6/2010 Lo - Scarpone” Sped. N. – in 6/2010 Post. 45% abb. art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano. piccole sezioni di montagna Club Alpino Italiano - // luca calzolari alpinismo 12 » sciALPINISMO NORVEGIA intervista a erri de luca Ski and sail in Norvegia valchiusella escursioni tutto l’anno // umberto isman 48 » L'INTERVISTA relazione morale erri de luca

Maggio Giugno 2010 Supplemento Maggio bimestrale Giugno a 2010 la “Rivista del il saluto del presidente salsa 16 » ALPINISMO // stefano aurighi sulle vette della solidarietà » Nella Valle delle Meraviglie - Alpi // eugenio di marzio 52 » TREKKING CROAZIA Marittime// Foto di Mario Vianelli in cima alle isole del 20 » TREKKING quarnero ® PROTEZIONE IN KEVLAR Direttore Editoriale: Vinicio Vatteroni valchiusella tutto l'anno // luca bridda Direttore Responsabile: Luca Calzolari Redazione e Impaginazione: Gianni Zecca, // matteo antonicelli Stefano Mandelli, Annasara Geva (C.I.A. srl) 56 » FOCUS Collaboratore di Redazione: Alessandro Giorgetta 26 » arrampicata la convenzione delle alpi Segreteria di Redazione: Gianni Zecca (C.I.A. nella valle del sarca // marcella morandini e marco Srl) Tel. 02/2057231 e-mail: [email protected] CAI- Sede Sociale: 10131 Torino, // dante colli onida Monte dei Cappuccini. Sede Legale- 20124 Milano, Via E. Petrella, 19- Cas. post. 10001- 20110 Milano -Tel. 30 » STORIA 58 la borsa dei transiti alpini 02/205723.1. (ric. Aut.) - Fax 02/205723.201. // francesco pastorelli - www.cai.it e il cai prese il fucile Telegr. centralcai Milano c/c post. 15200207 // roberto serafin intestato a CAI Club Alpino Italiano, Servizio 60 » COMUNICAZIONE Tesoreria Via E. Petrella, 19- 20124 Milano. 32 » ESCURSIONISMO ISTITUZIONALE Abbonamenti a la Rivista del Club Alpino Ita- liano- Lo Scarpone: 12 fascicoli del notiziario il cammino superga crea banda larga per i rifugi alpini mensile e 6 del bimestrale illustrato: abb. soci // enrico e maria elena bruschi // progetto vetta familiari: € 10,90; abb. soci giovani: € 5,45; abb. sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90; ALLACCIATURA AVANZATA abb. non soci: € 35,40; supplemento spese per 36 » RIFUGI E AMBIENTE 64 » amarcord recapito all’estero: Europa- bacino del Mediter- raneo € 22,92 / Africa- Asia- Americhe € 26,70 capanna regina margherita i 75 anni del "manualetto" / Oceania € 28,20. Fascicoli sciolti, comprese // simone guidetti // lorenzo bagnoli spese postali: bimestrale+ mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20; mensile (mesi di- spari): soci € 1,90, non soci € 3,30. Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978: Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc, Via XX Settembre, 42- 40050 Dozza (BO)- tel. e fax 0542/679083 Segnalazioni di mancato ricevimento vanno » Rubriche indirizzate alla propria Sezione. Indirizzare tutta la corrispondenza e il materia- le a: Club Alpino Italiano Ufficio Redazione- via E. Petrella, 19- 20124 Milano. Originali e 68 » cronaca alpinistica 82 » ALTA SALUTE illustrazioni pervenuti di regola non si resti- tuiscono. Le diapositive verranno restituite, // a. cicogna e m. manica attenzione alle zecche se richieste. // a. rinaldi È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni senza 70 » NUOVE ASCENSIONI esplicita autorizzazione dell’Editore. Servizio concept ©: pascher-heinz.com, athlete: simon gietl, pics hansi heckmair // r. mazzilis Pubblicità G.N.P. s.a.s. di Nenzi G. & C. Sede: 84 » SCIENZA E MONTAGNA ® Via Udine, 21/a 31015 Conegliano, Tv la salute dell'amazzonia SALEWA VIBRAM Responsabile pubblicità: Susanna Gazzola Tel. 011/9961533- Fax 011/9916208 72 » ARRAMPICATA // j. pasotti APPROACH SOLE Servizi turistici: Tel. 0438/31310- Fax // l. iovane e h. mariacher 0438/428707 e-mail:[email protected] - gns@ serviziovacanze.it 86 » WEB E BLOG Fotolito: AOG SpA- Filago (BG) 74 » SPELEOLOGIA // g. zecca Stampa: Elcograf- Beverate di Brivio (LC) Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza dentro il vulcano legno; mensile: 60 gr/mq riciclata. // g. priolo 87 » LETTERE ALLA RIVISTA Service editoriale: Cervelli In Azione srl- Bologna // redazione Sped. in abbon. post- 45% art. 2 comma 20/b 78 » SOCCORSO ALPINO legge 662/96- Filiale di Milano Registrazione del Tribunale di Milano n. 184 la prevenzione in montagna 88 » LIBRI DI MONTAGNA del 2.7.1948- Iscrizione al Registro Nazionale // v. zani // A. giorgetta della Stampa con il n. 01188, vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984. Tiratura: 180.029 copie 80 » CAAI Numero chiuso in redazione il 28.04.2010 farcela da soli // g. stefani www.salewa.com

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CONTINUA DA PAG. 1 Ho lavorato per sei anni in questa direzione, spero non invano e con l’in- proprio dello “Stato di diritto” deve, infatti, educare i cittadini al senso di coraggiamento della stragrande maggioranza della base associativa, cer- responsabilità di individui maturi ed autonomi. Viceversa, si scivolerebbe cando di intercettare culturalmente il segno dei tempi nella prospettiva di verso forme di sudditanza paternalistica che, più che allo “Stato di diritto”, quel “ri-posizionamento” che le circostanze e le situazioni impongono, assomigliano allo “Stato etico”. anche a chi non ha la sensibilità di percepirle. Il problema del riordino dell’Ente, come già ho illustrato, ha impegnato le diverse componenti del In relazione agli atti di solidarietà, desidero sottolineare l’impegno e lo slan- Sodalizio, compresa l’Organizzazione centrale. Essa ha dovuto monitorare cio con cui i nostri Soci hanno risposto alla chiamata dei “fratelli d’Abruz- costantemente l’evolversi della situazione onde rispondere alle indicazio- zo” a seguito del tragico evento sismico dell’Aquila. All’abnegazione di- ni ed ai suggerimenti che pervenivano dai Ministeri del Turismo e della mostrata, nell’emergenza, dal nostro Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Funzione Pubblica. Anche in vista di tali orizzonti chiaroscurali, ho as- Speleologico (CNSAS) è seguita l’apertura di un conto corrente bancario segnato al Direttore – dr.ssa Paola Peila - l’obiettivo di valutare possibili da parte della Sede centrale. Esso ha fatto da collettore anche per altri Enti scenari alternativi a titolo precauzionale ed al fine di non porre l’Ente di della montagna come UNCEM e FEDERBIM, i quali vi hanno fatto conflu- fronte a situazioni emergenziali non sufficientemente pensate e ponderate. ire le loro iniziative di raccolta. La risposta è stata puntuale e massiccia, in L’analisi del Direttore è stata condotta con adeguato livello di approfon- linea con le migliori tradizioni associative del Sodalizio. dimento intorno ai dati disponibili ed alle prospettive intercettabili sul Legittimi segnali di disagio sono pervenuti, nel corso dell’anno, dalle medio e lungo periodo. L’operato del Dirigente è stato sottoposto, a sensi Sezioni di montagna della Provincia veneta di Belluno. I danni causati di legge, al vaglio del “nucleo di valutazione” coordinato dallo psicologo da un inverno particolarmente nevoso hanno messo a dura prova le ri- del lavoro prof. Giulio Peirone, esperto di organizzazione aziendale. Nella sorse umane ed economiche del volontariato sezionale. Vi sono state, in sua specifica e dettagliata relazione, parametrata su indicatori oggettivi e proposito, azioni di protesta anche vistose, affidate all’azione amplifica- scientificamente misurabili, il valutatore ha evidenziato la qualità profes- trice dei media. In questi casi, l’invito al self-control ed alla prudenza in sionale del lavoro svolto dal Direttore nel corso dell’anno 2009. operazioni mass-mediatiche rivolte verso l’esterno non è mai eccessivo. Anche il riconoscimento esterno (Goodwin Awards) attribuito al CAI Esiste, infatti, il rischio di strumentalizzazioni non disinteressate che pos- da una Commissione internazionale di esperti istituita dalla Facoltà di sono determinare lo snaturamento dell’immagine positiva del Sodalizio Economia dell’Università di Siena per le buone pratiche e l’efficienza orga- attraverso effetti boomerang dagli esiti non sempre controllabili. Ciò non nizzativa degli “Enti no profit”, ha premiato la gestione virtuosa dell’Ente. esime assolutamente gli organi centrali di governo (CDC) e di indirizzo Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’apporto determinante e (CC) dal dovere associativo di essere buoni “padri di famiglia” nel pre- di squadra del nostro personale che, ai vari livelli, ha sempre dimostrato stare ascolto alle richieste di aiuto solidale che provengono dal territorio. attaccamento all’Ente e senso di responsabilità nell’esecuzione dei propri L’attenzione alle piccole Sezioni che risiedono in montagna è stata spesso compiti di istituto. Desidero, perciò, esprimere ai dipendenti il mio per- oggetto di mie riflessioni personali dettate, soprattutto, da convincimenti sonale ringraziamento ed il mio incoraggiamento a ricordare i momenti antropologico-culturali circa l’importanza dei nostri presidi associativi in migliori della vita professionale, pur con tutte le sue luci e le sue ombre. situ. L’idea che le piccole Sezioni di montagna svolgano, anche per conto La fine dell’anno ci ha riservato anche una preoccupante notizia: la co- delle grandi Sezioni di città e di pianura, importanti funzioni di monito- municazione della Compagnia di Assicurazioni Fondiaria SAI di formale raggio e di sussidiarietà per chi in montagna va nei momenti ricreativi e recesso per sinistrosità delle polizze relative a: di evasione, ha una sua piena legittimità. Ho più volte espresso, nel corso di miei interventi convegnistici, il concetto di un Club Alpino “mediatore »» infortuni soci in attività sociale; culturale” fra realtà diverse, fra identità anche etnograficamente lontane, »» infortuni istruttori e istruttori sezionali; in vista di una “nuova alleanza” (come direbbe lo scienziato-filosofo belga »» spedizioni extra-europee Ilya Prigogine) fra entità solo apparentemente lontane. È questo un valore »» CNSAS Terra; aggiunto per il Sodalizio che gli deriva dall’essere presente capillarmente »» CNSAS Volo. su tutto il territorio nazionale. Ma ancora una volta, una delle ultime, desidero spendere una parola rassicurante e pacificatrice a favore di una La decisione dei vertici della Compagnia è conseguente all’elevato indice cultura dell’ascolto e del dialogo, la sola che fa progredire gli uomini sulla di sinistrosità che ha accompagnato questo tragico anno 2009. Non posso, strada della civiltà contro l’imbarbarimento delle relazioni sociali. a tal proposito, non richiamare tutti i Soci ad un sempre maggiore sen- Gli effetti delle Tesi di Predazzo, scaturite dai lavori del Congresso so di responsabilità. Incidenti causati da leggerezza e scarsa conoscenza Nazionale del 2008, hanno generato un’onda lunga, soprattutto tra i sog- nell’avvicinamento alla montagna o, all’opposto, da eccesso di sicurezza getti della montagna esterni al CAI. Molti di questi hanno rilevato con e familiarità possono sacrificare la vita di uomini preparati che, con slan- compiacimento come, finalmente, il Sodalizio si sia posto il problema cru- cio ed abnegazione, accorrono a prestare soccorso agli infortunati. Vi è ciale di uscire da una visione auto-referenziale e ludico-dopolavoristica un rilevante profilo etico e culturale in non pochi incidenti di montagna in un momento storico in cui la montagna chiede a gran voce di essere che non può essere sottovalutato o sottaciuto. Il CAI deve essere perce- ascoltata, non soltanto come spensierato “terreno di gioco” ma, soprattut- pito, soprattutto all’esterno, come il garante di una frequentazione della to, come spazio socio-economico-ecologico. montagna in sicurezza. Valutazione dei rischi, conoscenza del terreno e Il mio programma presidenziale, fin dal mio insediamento nel 2004, è in- delle variabili climatiche e metereologiche, cultura scientifica del territo- centrato sui ben noti tre punti: “comunicazione, giovani, cultura”. A con- rio, devono integrare le competenze tecniche, certamente necessarie, ma clusione del mio mandato, si impone una doverosa verifica, un necessario non sufficienti per una corretta progressione in montagna. Il virtuosismo redde rationem. tecnico da palestra o da falesia non può essere trasferito, sic et simpliciter, in montagna. L’ambiente naturale delle terre alte è il nostro vero terreno ed a quello ci dobbiamo preparare: nel fisico, nella mente e nel bagaglio COMUNICAZIONE culturale. Anche un certo codice morale deve guidare l’azione di denuncia L’urgenza di uscire da una certa visione stereotipata e populista del Club dei sinistri affinché non si ingenerino abusi che, per la leggerezza di pochi, Alpino, che spesso ci rappresenta alla stregua di un’allegra brigata di finiscono per danneggiare l’onestà di molti. Il susseguirsi di incidenti gravi buontemponi alle prese con un “terreno di gioco” da consumare “mordi ha portato, ad inizio 2010, alla messa a punto di una proposta di emenda- e fuggi” o, in alternativa, ci percepisce alla stregua di un manipolo di mento al decreto sulla Protezione Civile da parte del Governo che, nell’ina- irresponsabili che sfidano la “montagna assassina” - pur esibendo titoli sprire le sanzioni nei confronti dei trasgressori, poteva aprire preoccupanti e contrassegni - ha imposto scelte assai coraggiose. La creazione di una scenari relativi alla libertà di accesso alle montagne. Il mio intervento in struttura di coordinamento di tutte le componenti (task force), sia della qualità di Presidente generale del CAI è stato, in proposito, tempestivo e carta stampata (Lo Scarpone e La Rivista), sia dei nuovi strumenti del fermo. Con il supporto della collaudata struttura dell’Ufficio Stampa, ho comunicare (ad es. Web 2.0 ecc.), sia di un efficiente Ufficio Stampa che emesso un comunicato che voleva esprimere il disappunto del mondo dei lavorasse in tempo reale, è stata la risposta destinata a colmare un vuoto frequentatori della montagna nei confronti di azioni volte a limitarne il non più sopportabile e che si riassume nel “far sapere ciò che facciamo”. significato di spazio libero. Le norme che sanzionano i comportamenti Gli organi di informazione, nazionali e regionali, hanno trovato nel nuovo irresponsabili sono già contenute nel Codice Penale e, per quanto concer- Ufficio Stampa un riferimento costante 7 giorni su 7. In particolare, rela- ne i risarcimenti materiali, nel Codice Civile. Il principio di “cittadinanza” tivamente all’attività svolta, segnalo quanto segue:

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»» collaborazioni con Isoradio, partecipazione a trasmissioni di Radio comportamentali, dobbiamo essere in grado di regalare ai bambini ed agli 2, Radio Montecarlo, Uno mattina, reti Mediaset, RAI 3 Che tempo adolescenti il “tempo del sogno e dell’utopia” che, in queste fasi dell’età che fa, ecc.; evolutiva, conta ben più degli eccessi di realismo e di utilitarismo che la »» rassegna stampa quotidiana; cultura dominante propina ed impone. Spesso - come CAI - ci preoccu- »» alta visibilità sulla stampa; piamo più di regolamenti che di creatività. La fascia d’età da 0 a 8 anni »» newsletter quindicinale con oltre 4000 contatti; dovrà essere sempre più al centro dell’attenzione delle politiche giovanili »» supporto al territorio ed agli OTC; del Sodalizio, come già accade in alcune Sezioni che hanno costituito al »» 24 uscite sul territorio per eventi CAI; loro interno dei “gruppi bambi”. La stampa sociale ha dato risalto, nel corso dell’anno, a talune di queste “buone pratiche” che hanno avuto il Per quanto riguarda la stampa sociale da segnalare l’ingresso del nuovo grande merito di coinvolgere le famiglie, contribuendo ad abbattere cer- direttore responsabile, avvenuto a marzo 2009. Il lavoro della nuova dire- ti steccati psicologici legati allo stereotipo della montagna assassina. Fin zione ha portato in particolare: dall’inizio del mio mandato ho posto il problema di intercettare i mondi giovanili dello “scoutismo”. La risposta iniziale al nostro interno è stata ti- »» sensibile miglioramento della stampa sociale, in particolare de La mida, spesso legata a preconcetti stratificatisi nel tempo. L’immagine dello Rivista, che richiedeva da tempo interventi coraggiosi di rinnova- scout che affronta la montagna in maniera disinvolta e “facilona” ha fatto mento; sì che i tempi, all’inizio, non fossero ancora maturi. Anche l’esistenza di »» riallineamento con la direzione editoriale della mission dei due pe- modelli educativi e di progetti formativi profondamente diversi dai nostri riodici (House Organ del Sodalizio e strumento di approfondimento non ha favorito l’intensificazione dei contatti. Tuttavia, convinto come culturale) mediante integrazioni sull’attualità, approfondimenti te- ero e come sono, che il nostro Sodalizio debba imparare a guardare di più matici ecc.; verso l’esterno, anche per depurarsi da incrostazioni depositatesi all’in- »» integrazione e collaborazione tra la direzione e i redattori con l’obiet- terno, ho continuato a spingere nella direzione di incontri e confronti. tivo di lavorare come un’unica redazione alla costruzione dei timoni L’intendimento era ed è non tanto quello di dimostrare come siamo bravi delle riviste, mantenendo autonomia e specificità noi, quanto di mettere a disposizione il nostro know how per una crescita tecnico-formativa di Giovani che amano la montagna e che possono, attra- Anche la presenza del Sodalizio in stand e fiere (Josp Fest, Children’s Tours, verso il nostro consiglio ed aiuto, conoscere meglio il Club Alpino Italiano Bigs 2009, Alpi 365, Job & Orienta, International Mountain Summit) ha e diventarne un giorno Soci attivi e motivati. Ebbene, questa speranza ha consentito di avvicinare giovani e adulti nell’ottica di potenziali nuovi trovato una concreta attuazione nella firma (1 Luglio) di un protocollo Soci i quali sono diventati, in molti casi, Soci reali. Peraltro, la crescita del di intesa con le due grandi Associazioni scoutistiche (AGESCI e CNGEI), corpo sociale sta lì a dimostrarlo in tutta la sua evidenza apodittica: comu- nella cornice solenne di uno spazio a noi riservato presso la Camera dei nicazione, informazione ed anche, soprattutto, propaganda. L’operazione Deputati. Il Presidente del GAM, On. le Erminio Quartiani, ha fatto gli non ha certo la pretesa o la presunzione di aver colmato tutte le lacune onori di casa insieme con una autorevole rappresentanza di Parlamentari comunicazionali che ancora esistono. Ma, è cosa nota, chi non fa non appartenenti alle diverse formazioni politiche. Non si tratta, ovviamente, sbaglia. Il fare, come tutte le attività umane, implica sempre un limite al di un punto di arrivo. Al contrario, si tratta di un incoraggiante punto di proprio interno. Tutto è perfettibile e migliorabile, poiché la perfezione partenza che richiederà tanto lavoro in comune, intelligenza, volontà di non abita il mondo. Ben vengano, quindi, tutti i suggerimenti possibili, superare gli inevitabili ostacoli in itinere, apertura mentale e spirito di purché espressi in un’ottica costruttiva e non preconcetta. Non si tratta amicizia di chi vuole collaborare “alla pari”, senza primogeniture o sup- soltanto di far sapere ciò che fa la Sede centrale. Piuttosto, attraverso la ponenze corporative. L’intendimento di effettuare manifestazioni comuni, costruzione di una rete a livello territoriale regionale, si vuole dare voce ai come gli auspicati Stati generali della Gioventù, richiederà pazienza, lenta “presidi” del Club Alpino sparsi sul territorio e con i quali, sia il cittadino maturazione e condivisione degli obiettivi. Abbiamo posto le premesse per comune che le istituzioni locali, hanno più frequenti occasioni per con- orizzonti più ampi verso i quali i nostri Accompagnatori dovranno prepa- frontarsi. Si è pensato, pertanto, di costituire una rete di Addetti Stampa rare la loro sperimentata “cassetta degli attrezzi”. dei Gruppi Regionali (ASGRE) che desse voce alle diverse nostre realtà È continuata la collaborazione con la Fondazione per la Scuola della locali. Con la fine dell’anno 2009, lo strumento del Web 2.0 (Mountain Compagnia di San Paolo di Torino anche in relazione all’esigenza di di- Blog) ha cessato la sua fase sperimentale in forma esternalizzata. La fase fendere le scuole di montagna da rischi oggettivi di de-localizzazione. Se 2 consisterà nel dotarci di tale strumento attingendo a risorse interne al si vuole difendere la montagna abitata si deve partire dai presidi scolastici Sodalizio. La voce del Club Alpino, attraverso i suoi uomini, ha contribuito esistenti nei villaggi delle nostre alte valli. Essi hanno il compito insostitu- - oltre che a farci conoscere meglio ed in una forma meno scontata - a far ibile di formare i Giovani nel loro ambiente sociale e naturale, prima che chiarezza su tanti episodi di cronaca nera che hanno funestato il mondo l’acculturazione forzata imposta dai contesti urbani e di pianura possa ge- della montagna, con frequenti incidenti estivi ed invernali. Comunicare la nerare spaesamenti e sradicamenti. A Ceresole Reale, nel Parco Nazionale montagna, e non soltanto il Club Alpino, diventa per l’Italia un impera- del Gran Paradiso, sono stato invitato il 30 Settembre a rappresentare il tivo della comunicazione a causa dell’esistenza, nel nostro Paese, di una Club Alpino in un importante confronto convegnistico, dove ho ribadito il superficiale conoscenza e di una endemica carenza culturale intorno alla ruolo di stakeholders (portatori di interessi) che il nostro Sodalizio riven- fenomenologia delle terre alte. dica nella montagna, secondo quanto emerso dal già ricordato Congresso Nazionale di Predazzo del 2008. I Corsi di formazione per docenti della Scuola Secondaria, riconosciuti dal GIOVANI e FORMAZIONE Ministero dell’Istruzione ai sensi del Protocollo di Intesa siglato nel 2007, Parlare di Giovani nel CAI fa pensare, in prima battuta, all’attività della sono proseguiti proficuamente in diversi contesti territoriali su temi e pro- nostra benemerita Commissione Centrale di Alpinismo Giovanile e, a ca- blemi attinenti alla montagna. L’impegno volontaristico dei nostri uomini scata, alle Commissioni Regionali o Interregionali. Non vi è dubbio alcuno nel formare i formatori avrà sicuramente ricadute positive per l’immagine che la gestione tecnico-formativa appartenga, per competenza specifica, del Sodalizio e per la sua visibilità nei confronti della società civile. all’Organo Tecnico di riferimento. Tuttavia, porre il problema dei Giovani Anche sul fronte delle “Convenzioni quadro” con gli Atenei si sono estese all’interno del Sodalizio richiede l’apertura di una prospettiva più ampia le collaborazioni alle Università di Udine e di Urbino. che vada ben oltre l’aspetto interno dell’accompagnamento in montagna. La nostra struttura formativa, chiamata a coordinare le iniziative degli La crisi dell’associazionismo giovanile, l’innalzamento dell’età media del Organi Tecnici Centrali (UNICAI) nella prospettiva di costruire una base corpo sociale (almeno fino a qualche anno fa), l’esigenza di reperire nuove culturale comune, ha operato con continuità pur in presenza di una na- forze che vadano a rincalzare ed a sostituire chi ha già dato molto all’Asso- vigazione non facile, a vista. L’invito e la preghiera che rivolgo ai suoi ciazione, diventa un’esigenza improcrastinabile se non vogliamo chiudere componenti di buona volontà è di accantonare posizioni preconcette o il nostro Club entro un vicolo cieco dagli esiti scontati (gerontocratici). “rendite di posizione” di ordine primogeniturale e di anteporre, sempre e Parlare di Giovani vuol dire avere il coraggio di affrontare una proble- comunque, l’interesse generale del Sodalizio ad ogni valutazione di parte. matica dai risvolti sociali e pedagogici quanto mai stimolanti. Se voglia- A proposito di Organi Tecnici Centrali Operativi (OTCO), il progetto di mo proporre alternative ai “cattivi maestri” dispensatori di illusioni quali riordino messo a punto dalla Commissione consiliare del CC e presentato la dipendenza dalla discoteca, dalla televisione, dalle ben note devianze nell’autunno 2009, ha generato non poche levate di scudi fra gli interes-

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sati. La ratio formale della proposta è sicuramente conseguente alle azioni Anche il Progetto Montagnaterapia è stato portato avanti con iniziative imposte dal provvedimento di riordino dell’Ente cui abbiamo dovuto ot- originali e di elevato profilo grazie all’impegno costante di Sandro temperare, obtorto collo, nonostante l’elevato tasso di autonomia finanzia- Carpineta, animatore e deus ex machina del progetto stesso. ria del CAI. Esisteva da tempo, anche in epoche non sospette, l’esigenza di In materia di politiche ambientali, nell’anno 2009, ha fatto discutere il porre mano ad una ottimizzazione della struttura tecnica. Tuttavia ritengo messaggio scaturito dal Congresso di Predazzo, che attribuisce al Sodalizio STEP INTO che, nel rispetto dello spirito e della logica associativa di chi opera in regi- il ruolo responsabilizzante di “sentinella della montagna”. Affinché tale me di volontariato, si debbano percorrere strade di condivisione partecipa- messaggio non resti, però, lettera morta o mera petizione di principio ta più che azioni impositive (top down), proprie di logiche aziendalistiche si dovranno mettere a punto strategie di lungo termine in materia di CLIMATE COMFORT extra-associative. indirizzo, di cui la Commissione di Tutela dell’Ambiente Montano (TAM) dovrà essere il braccio tecnico-operativo. La filosofia ambientalista del CAI deve, infatti, possedere una propria intrinseca specificità, frutto e CULTURA e AMBIENTE risultante di una concezione della tutela declinata non già in termini rigidi Le “infrastrutture culturali” sono la longa manus della nostra presenza in e meramente conservazionistici, quanto aperta ad una visione dinamica iniziative che portano valore aggiunto all’immagine del Sodalizio. Così è ed attiva della protezione ambientale. Nel corso dell’anno ha avuto luogo, per la Biblioteca Nazionale, con sede a Torino ma di proprietà della Sede presso il Consorzio del Parco delle Groane, un importante Convegno dal centrale, che prosegue nel suo impegno costante rivolto alla modernizza- titolo: “Energia dall’acqua in montagna. Costi e benefici”. Si tratta di zione del servizio. Un servizio essenziale non soltanto per i Soci quanto un tema strategico per l’ambiente montano sul quale il Sodalizio dovrà per tutti gli studiosi, dilettanti e professionisti, nonché fiore all’occhiello di essere chiamato a pronunciarsi se vorrà consolidare la propria posizione di cui non sempre tutti i Soci sono consapevoli. La crescita costante di titoli “portatore di interessi” della montagna. in catalogo e di edizioni rare e preziose contribuisce a rafforzare l’identità Uno strumento importante di pianificazione ambientale che il Sodalizio culturale e scientifica del Club Alpino. Essere la seconda biblioteca della dovrà sostenere ed attuare nell’ambito delle proprie competenze è la montagna in Europa deve riempirci di orgoglio e farci ambasciatori di Convenzione alpina che, con i suoi Protocolli, fornisce linee guida chiare una eccellenza che tutti ci invidiano. Ringrazio, in particolare, Alessandra per una tutela equilibrata delle Alpi ricadenti negli otto Stati europei. Ravelli per la sua alta dedizione a questo servizio, per la sua competenza La filosofia della Convenzione è incentrata sul rapporto armonico fra professionale in materia bibliografica e biblioteconomica, che ne fa una uomo ed ambiente naturale. Un rapporto che salvaguardi il valore di figura simbolo al Monte dei Cappuccini. una montagna “viva”, sia sotto il profilo naturalistico che su quello Il Museomontagna della Sezione di Torino, la cui Convenzione con la socioculturale e demografico. In tal senso, la presidenza del Sodalizio Sede centrale è stata rinnovata lo scorso anno, prosegue nelle sue inizia- non ha mancato di esprimere il proprio sostegno al Protocollo Trasporti tive espositive e nella sua attività editoriale legata ai prestigiosi Cahiers, che ci vede, come Italiani, in ritardo notevole rispetto agli altri Paesi pubblicati a supporto delle mostre. Nel corso del 2009 sono stati organiz- dell’arco alpino. Per queste ragioni, si sono affiancate iniziative a favore zati eventi culturali che hanno coinvolto il CAI nazionale in un rapporto di del trasporto su rotaia attraverso la partecipazione ad incontri e convegni doverosa collaborazione tra soggetti, pur amministrativamente autonomi, organizzati dal Coordinamento per la Mobilità dolce (CO.MO.DO.). A titolo ma necessariamente complementari. esemplificativo, caldeggiamo con convinzione il rilancio delle ferrovie di Il Trento Filmfestival, di cui siamo Soci insieme con il Comune di Trento montagna o il loro ripristino anche laddove una miope visione anni ’60 e di Bolzano, rappresenta per il CAI un punto di riferimento essenziale per ha penalizzato questa forma ecologica ed umana di trasporto. Il recente la promozione della cinematografia alpina ed alpinistica. Anche nell’edi- riconoscimento delle Dolomiti quale patrimonio dell’umanità tutelato zione 2009 sono stati raggiunti ottimi livelli qualitativi nella conduzione dall’Unesco, avrebbe avuto ben altra valenza ambientale se ancora artistica e nel coinvolgimento dell’ambiente alpinistico. funzionassero linee ferroviarie come la Calalzo-Cortina-Dobbiaco, la Sempre nell’ambito festivaliero di montagna, voglio segnalare la nostra Ora-Predazzo, la Chiusa-Plan Gardena ecc. Le buone pratiche ferroviarie, partecipazione esterna al Filmfestival Cervino di Valtournenche/Breuil- degne di apprezzamento nelle Alpi italiane, si sono ridotte, purtroppo, Cervinia che, nell’edizione 2009, ha registrato uno standard qualitativo alla linea della Val di Non in Trentino, alla Merano-Malles in Alto Adige/ decisamente in crescita. Suedtirol, alla Vigezzina Centovalli fra Domodossola e Locarno. Esempi È proseguita, altresì, la nostra partecipazione al Festival del Documentario paradigmatici che segnaliamo all’attenzione dei nostri Soci più sensibili. naturalistico di Sondrio (ASSOMIDOP). Altre iniziative della Convenzione delle Alpi hanno incontrato il nostro Nel corso dell’anno sono stati avviati contatti con il Centro di Ricerca interesse come, ad esempio, la partecipazione all’evento “Superalp”, tra- per la Viticoltura eroica di montagna (CERVIM), che ha sede al castello versata alpina con soli mezzi pubblici. di Aymavilles (Valle d’Aosta), allo scopo di sottoscrivere un Protocollo di In tempi più recenti è nata una Convenzione degli Appennini che, mutatis Intesa finalizzato a far conoscere quelle produzioni vitivinicole che contri- mutandis, dovrebbe perseguire finalità simili alla Convenzione alpina, an- buiscono alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio culturale agrario che se unicamente in ambito nazionale. delle nostre montagne. Vi saranno presto iniziative rivolte a far conoscere Dal punto di vista delle iniziative transalpine conformi allo spirito della questi aspetti dell’ambiente montano anche a supporto di quel Progetto Convenzione delle Alpi mi piace ricordare la giornata del “Giuramento Rifugi Presidi Culturali destinato ad attribuire valore aggiunto di tipo cul- della Fraternità montanara” tenutasi al Monte Saccarello (Alpi Liguri) il turale ai Rifugi di media montagna, pensati come vetrine del territorio. 2 Agosto e voluta dalle Sezioni CAI liguri-piemontesi di confine. Sulla Come vorreste far sentire i vostri piedi? Estesi studi fi siologici mostrano che i nostri Il rinnovato Gruppo di Ricerca Terre Alte ha felicemente trovato una pro- nuova frontiera italo-francese, stabilita dal Trattato di Pace del 1947, si piedi raggiungono una temperatura di comfort ottimale in un microclima asciutto, ad pria collocazione autonoma nell’ambito del Comitato Scientifico Centrale sono ritrovate le autorità dei due Paesi a ricordare e superare in amicizia una temperatura non inferiore ai 28°C e non superiore ai 32°C. ed è destinato ad avere nuova vita e nuove opportunità di ricerca. vecchie lacerazioni imposte da altri, ma non comprese dalle genti locali. Proseguono le iniziative di coinvolgimento del CAI nella Consulta La nostra partecipazione attiva e visibile ai lavori della CIPRA è continuata ® ® Nazionale per le Vie storiche, culturali e religiose attraverso il con spirito collaborativo grazie, soprattutto, alla presenza di un uomo CAI In Asolo e Gore lavoriamo assieme per poter rendere il comfort dei piedi la coordinamento del Socio Corrado Bernardini. Il 12 Dicembre, nella - Oscar Del Barba - nel ruolo di presidente della Commissione. ragione principale del nostro business. La nostra nuova gamma di calzature è molto di magnifica cornice paesaggistica di Monteriggioni (Siena), siamo stati più di un prodotto impermeabile, piuttosto che traspirante – rappresenta il comfort totale, invitati a partecipare ad un incontro convegnistico riguardante la Via ALTRI SETTORI PRIORITARI studiato appositamente per mantenere i piedi asciutti e comodi. Francigena. Ho già riferito, in altra parte della relazione, quale entità di danni siano Si sono intensificati, nell’ultimo anno, i rapporti con laSocietà Geografica stati arrecati ai nostri Rifugi nell’inverno 2009. A tale proposito, è stato Lavorando assieme, abbiamo progettato ogni singolo scarpone nei minimi dettagli per Italiana che, con il CAI, ha avuto da sempre rapporti di collaborazione e di deliberato un Bando supplettivo al Fondo stabile pro-rifugi al fine di poter perseguire questo fi ne. Abbiamo ricercato, testato e selezionato i migliori materiali attenzione, in ragione delle nostre origini scientifiche legate alle Scienze destinare nuove risorse alle Sezioni proprietarie che hanno subito danni. della Terra geografico-geologiche. Come sapete, entro l’anno 2010, scade la concessione al CAI dei Rifugi ex- e componenti, ed abbiamo utilizzato avanzate tecnologie di costruzione per poter La nostra prestigiosa Guida Monti d’Italia ha in produzione gli ultimi MDE (Ministero Difesa Esercito) situati in Provincia di Bolzano. Da tempo garantire questo comfort. Il risultato è una calzatura che garantirà la fuoriuscita del volumi che, in base al programma editoriale a suo tempo definito, ci siamo attivati con la Presidenza di quella Provincia Autonoma per se- calore e dell’umidità in eccesso, portando e riuscendo a mantenere il piede nella zona completeranno i titoli della collana. Essi sono nell’ordine: Appennino gnalare le nostre esigenze connesse ad interventi di ristrutturazione che le ottimale di comfort, compresa tra 28°C e 32°C. Meridionale, Civetta-Moiazza, Prealpi biellesi e valsesiane. Circa la nostre Sezioni proprietarie hanno realizzato nei rifugi in affidamento. La La calzatura pertanto non sarà né troppo calda né troppo fredda, ma asciutta, confortevole prosecuzione della collana, sono in corso contatti sia con il Touring Club questione ha richiesto, altresì, un confronto con la consorella Associazione e perfettamente termoregolata, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche affrontate. Italiano (TCI) che con soggetti privati. di lingua tedesca (AVS), nell’intento di trovare una soluzione che possa

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STEP INTO CLIMATE COMFORT

Come vorreste far sentire i vostri piedi? Estesi studi fi siologici mostrano che i nostri piedi raggiungono una temperatura di comfort ottimale in un microclima asciutto, ad una temperatura non inferiore ai 28°C e non superiore ai 32°C.

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conciliare le diverse esigenze. Al Vice Presidente generale Vincenzo Torti, Mozione degli affetti che ringrazio, è stata affidata la delega a trattare sul punto. Regolare è stata la nostra partecipazione alle attività della Unione Amici Delegati, Internazionale delle Associazioni di Alpinismo (UIAA) secondo le nuove dopo sei anni di Presidenza durante i quali non mi sono mai risparmiato, modalità decise lo scorso anno e con il nostro qualificato rappresentante nell’intento di pormi all’ascolto del territorio e di operare per il Sodalizio Stefano Tirinzoni oltre a Silvio Calvi, presente nel Consiglio (Board). con spirito di servizio, sono attraversato da sensazioni ambivalenti che Sul versante Club Arc Alpin (CAA) è stata prospettata, dal nostro Sodalizio, oscillano fra la nostalgia e lo slancio liberatorio. La presidenza del Club una sua ristrutturazione su base europea e non pan-alpina, come conse- Alpino è quanto mai impegnativa e logorante, esercitata da me quasi a guenza delle indicazioni forti emerse in tal senso nel Convegno di Trieste. tempo pieno. Essa richiede equilibrio e nervi saldi nella gestione delle Sempre più intensi e collaborativi sono stati i rapporti con la Scuola relazioni interpersonali, delle strutture centrali e territoriali, dei rapporti Alpina della Guardia di Finanza a Predazzo e Passo Rolle. Personalmente con i soggetti esterni. Lascio l’importante incarico fiero di aver rappre- sono stato chiamato, in qualità di relatore, a Convegni su temi di cultura sentato un’Associazione prestigiosa, appagato nella mente e nel cuore alpina ed alpinistica organizzati dalla Scuola, nonché a tenere una lezione per averne rilanciato la vocazione culturale che, mi auguro, non venga al Corso Allievi Ufficiali sulla natura del CAI e sulla montagna in generale. mai interrotta. Sono consapevole che è rimasto ancora molto da realiz- La sottoscrizione del Protocollo di Intesa, l’anno precedente a Roma, con zare e che il tempo che ho potuto dedicare ai progetti ed ai contenuti è il Comando Generale sta producendo frutti copiosi anche sotto l’aspet- stato troppo esiguo, schiacciato da una prosaica quotidianità fatta di in- to tecnico formativo rivolto ai nostri titolati. Ringrazio sentitamente il toppi, di resistenze, di pregiudizi, di conflitti, di dietrologie, di litigiosità, Comandante della Scuola Col. Secondo Alciati per la generosità, la squisita di ipocrisie. La correttezza ed il rispetto degli altri sono stati sempre il ospitalità e l’amicizia dimostrata, nonché tutti i suoi collaboratori che mi mio viatico associativo nella presunzione di voler essere autorevole più hanno fatto sentire sempre ospite gradito in un ambiente familiare. che autoritario. Come intellettuale “prestato” a funzioni amministrative e Grande entusiasmo “giovanile” ho incontrato nel gruppo dei Seniores, burocratiche e convinto che, nella gerarchia delle priorità, i contenuti so- la cui passione aggregativa e socializzante merita tutta l’attenzione del stanziali e valoriali debbano prevalere sugli aspetti formali e regolamen- Sodalizio. Il fenomeno è in forte crescita soprattutto in alcune realtà re- tari - pur necessari ai fini della corretta amministrazione del buon padre gionali come la Lombardia e testimonia la vitalità e la capacità di coesione di famiglia - permettetemi di manifestarvi una certa delusione umana. Il del nostro Sodalizio in tutte le fasce d’età, particolarmente in quelle che divario che separa, anche al nostro interno, le enunciazioni di principio necessitano una maggiore attenzione. dalla realtà effettuale è troppo profondo, talvolta incolmabile. Dobbiamo Ho più volte accennato al Gruppo Amici della Montagna del Parlamento essere, prima di tutto, creativi e propositivi nei contenuti per far crescere ed al ruolo di cerniera che esso svolge fra le Associazioni della monta- il Sodalizio in scienza e coscienza. Spesso una contagiosa “sindrome da gna da una parte ed il legislatore nazionale dall’altra. Ebbene, questo tipo regolamento”, malattia mortale che contagia la burocrazia ma anche i di iniziativa incomincia a prendere forma anche nelle diverse Regioni. nostri uomini, ci tarpa le ali e ci sottrae il tempo per la progettualità in- Ha iniziato il Piemonte a costituire il Gruppo Amici della Montagna del novativa. Il nuovo che avanza impone riflessioni coraggiose, anticonfor- Consiglio regionale. Seguirà a breve il sulla stessa falsariga. È au- miste, originali. Avrei desiderato, sotto questo profilo, fare di più e fare spicabile che anche le altre realtà regionali emulino tale esempio, che si sta meglio se non fossi stato distratto da interventi di mediazione fra punti rivelando quanto mai efficace e produttivo nel portare la nostra esperienza di vista spesso antitetici. Se ho commesso qualche errore, esso è dovuto a chi deve legiferare sulla montagna. a buona fede e me ne scuso profondamente. La mia coscienza è, comun- Segnalo, inoltre, l’approvazione della nuova Convenzione con l’Istituto que, soddisfatta per le tante sincere attestazioni di stima e di affetto che per il Credito Sportivo, cui in passato hanno attinto numerose nostre ho ricevuto tra la base dei Soci di tutte le Regioni d’Italia da me visitate. Sezioni. È stato questo contatto diretto che mi ha consentito di andare avanti con Nel Luglio 2009 è stata approvata una Convenzione fra la Sede centrale e forza nei momenti di maggiore scoramento: la Sezione di Bergamo per l’uso del “Palamonti”. Come molti Soci sanno, tale struttura ha avuto, ha tuttora ed avrà sempre più in futuro un im- Socio fra i Soci, primus inter pares. portante ruolo di supporto ricettivo per molte nostre iniziative a carattere nazionale. La funzione del Palamonti va ben al di là, quindi, di una sem- Chiudo con l’aforisma con cui ho iniziato il cammino presidenziale nel plice struttura sezionale e si pone al servizio, con spirito di accoglienza, 2004: “diventiamo ciò che siamo” (Friederich Nietzsche). di tutto il Sodalizio. Con grande soddisfazione voglio anche registrare i migliorati rapporti con Grazie ancora per la Vostra fraterna vicinanza. le Guide Alpine (AGAI) con le quali abbiamo stabilito forme collaborative Ringrazio e saluto i colleghi della Presidenza e del CDC con cui ho diviso di eccellenza. Ringrazio e saluto il Presidente Erminio Sertorelli per la tempo e responsabilità. In particolare, il VPG Valeriano Bistoletti che grande disponibilità ed apertura dimostrata. Come insegna la storia del mi ha accompagnato per tutti i sei anni con diligenza e perseveranza. CAI, le Guide non sono “fratelli separati”, ma professionisti della monta- E ancora Giovanna Massini, segretaria premurosa e sensibile, Vinicio gna sorti dalla nostra “costola adamitica”. Vatteroni per aver saputo cogliere l’importanza e il valore strategico del- Stesse considerazioni valgono per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino la comunicazione per il nostro Sodalizio e per aver dedicato tantissimo e Speleologico (CNSAS) per il quale è stata decisa la trasformazione da del suo tempo a monitorare eventi ed iniziative. Ringrazio i Consiglieri Struttura Operativa a Sezione Nazionale. Ringrazio e saluto il Presidente Centrali indistintamente che hanno portato le sensibilità delle rispettive Nazionale Pier Giorgio Baldracco per la disponibilità al confronto franco macroaree di elezione. e leale. Ringrazio tutto il Personale per lo spirito di servizio manifestato ed il E da ultimo, ma non meno importante, mi piace ricordare anche il nuovo Direttore Paola Peila con cui mi sono rapportato nei sei anni di collabo- clima che si è instaurato con il Club Alpino Accademico Italiano (CAAI) razione, nel rispetto di ruoli e funzioni diverse e distinte, senza interfe- in vista di un suo improcrastinabile rilancio. Ringrazio e saluto, pertanto, il renze o ingerenze dall’una o dall’altra parte. Presidente Generale Giacomo Stefani per l’ottimo lavoro compiuto assieme Ringrazio Lodovico Sella, nipote di Quintino e Presidente dell’omonima e per la sua grande umanità e competenza. Fondazione in Biella, per la vicinanza morale e la profonda amicizia dimostrata verso la mia persona e verso il Sodalizio. Ringrazio la Sezione di Torino, madre di tutte le Sezioni del Club Alpino CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Italiano, per la fiducia manifestatami nell’avermi proposto, su iniziativa Ho già riferito, in apertura della relazione, intorno ai proficui contatti dell’allora Presidente Roberto Ferrero, alla Presidenza generale. con il Gruppo Amici della Montagna del Parlamento Italiano. Desidero Ringrazio i miei Familiari per aver accettato le rinunce ed i sacrifici de- qui ringraziare e salutare, a chiusura del mio mandato, il Presidente del rivati dalla mia onerosa carica. Gruppo, i Vice Presidenti, i Parlamentari tutti per lo spirito di colla- borazione ed il livello di attenzione dimostrato nei confronti del Club Saluto, infine, i Delegati della Sezione di Savona, mia Sezione di ap- Alpino Italiano. Anche al Ministero vigilante del Turismo, che ha sempre partenenza, i Delegati delle Sezioni cuneesi raggruppate nelle “Alpi del guardato con benevolenza ed interesse al nostro operato, vada il mio Sole”, delle Sezioni Liguri, Piemontesi e Valdostane e di tutte le Sezioni ringraziamento. d’Italia, cui mi unisco in un grande fraterno abbraccio.

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L’anno sociale ha fatto registrare, purtroppo, la perdita di Soci che desidero Armando BRUNO (Sezione di Coazze); qui ricordare. Matteo CAMPIA (Socio Onorario), grande alpinista gentiluomo cuneese; Ferruccio CARRARA (Sezione di Bergamo); Lasciatemi, però, far precedere l’elenco alfabetico dei Soci deceduti ricor- Cristina CASTAGNA (Sezione di Recoaro Terme); dando la figura di Riccardo CASSIN che ho tratteggiato, a suo tempo, sulla Vera CENINI LUSARDI (Sezione di Morbegno); nostra Stampa Sociale e che qui Vi ripropongo: Alberto CONSONNI (Sezione di Bergamo); Stefano DA FORNO (CNSAS); “Caro Riccardo, Alessandro DANTONE (CNSAS); in qualità di Presidente Generale e di Amico desidero porgerTi l’ultimo sa- Giuliano DE MARCHI (Sezione di Belluno), stimata alpinista e filantropo; luto ed il ringraziamento dei Soci del Club Alpino Italiano e mio personale Leonardo GASPERINA GERONI (AGAI); per quanto hai fatto al servizio dell’Alpinismo italiano. L’anno 2009 Ti Diego PERATHONER (CNSAS); ha fatto raggiungere due grandi vette: quella gloriosa del centesimo com- Luca PRINOTH (CNSAS); pleanno e quella triste del congedo dalla vita. Non potevi più degnamente Erwin RITZ (CNSAS); far parlare di Te! Ho avuto anche la fortuna di prendere parte attiva alle Fabrizio SPAZIANI (CNSAS); celebrazioni del Tuo centenario ed ho avuto la grande occasione di condi- Luca VUERICH (Sezione di Tarvisio); videre un po’ del mio tempo con un grande Uomo. Il tuo messaggio agli al- Isidoro VULPIANI (Sezione di Rieti); pinisti di tutto il mondo è, infatti, un messaggio di Umanità prima ancora Daniele ZAGANI (Sezione di Argenta); che di eccellenza tecnica. È esattamente ciò di cui ha bisogno l’ambiente Marco ZAGO (CNSAS). alpinistico, soprattutto giovanile: ricordare che i valori umani superano e fondano quelli tecnici. Tu ripetevi spesso – e lo hai fatto ancora l’inverno scorso – che la montagna ha un grande valore educativo di per sé, a qua- lunque livello. Rinforzati dalla Tua testimonianza di vita all’insegna della semplicità, del buon senso e dell’anti-retorica, andremo avanti come hai fatto Tu imparando a discernere le cose importanti dalle cose banali o fatue Excelsior! di cui, talvolta, si alimentano certe derive disumanizzanti dell’alpinismo”.

Angelo BERTACCHE (Sezione di Viareggio); Annibale Salsa Claudio BIANCHI (Sezione di Bovisio Masciago), padre del PPG Gabriele Presidente generale 2004-2010 Bianchi;

LR_3_2010_F5.indd 11 10/05/10 09:33 » sciALPINISMO norvegia Ski and Sail in NorvegIA Nel paese dei fiordi Si passa in poco tempo da una barca alla cima di una montagna

Testo e Foto di UMBERTO ISMAN

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cendiamo dalla barca alle prime luci del che ce ne sia bisogno in un paese che ha circa un mattino. La scaletta che la collega alla decimo della densità di popolazione dell’Italia. S banchina mette subito a dura prova il no- La barca è così il mezzo di trasporto ideale, an- stro equilibrio e le gambe intorpidite dalla not- che per lo scialpinismo. Uno scialpinismo spesso te trascorsa dormendo beati nello sciacquio del “a vista”, scegliendo la montagna da salire dalla fiordo norvegese. barca, senza troppo bisogno di relazioni o car- Non c’è neve in riva al mare, è un anno di scarse tine, se non quella nautica per l’avvicinamento precipitazioni. Peccato, ma poco male. L’accor- alla costa. do con Jon, lo skipper del nostro ultramoderno La gita di oggi è il Kvitfjellet, una lunga dor- tredici metri in alluminio, prevede il trasporto sale che parte dall’Eresfjord, il fiordo al fondo in taxi fino a dove è possibile calzare gli sci. In del quale abbiamo pernottato, e si prolunga fino realtà sono pochi chilometri, forse dieci minuti a costeggiare l’Eikesdalsvatnet, un grande lago di furgone, giusto per raggiungere il fondo del che l’orografia della zona rende del tutto simi- fiordo e salire di un paio di centinaia di metri. le al fiordo, fino ad indurre qualche dubbio di “Ski and Sail” è il nome della nostra avventura, orientamento. Dubbi che non riguardano certo sci e vela. Apparentemente un ossimoro, due at- le nostre guide, Tor Olav e Hans Christian, due tività incompatibili, una la negazione dell’altra. nomi che sono i primi che verrebbero in mente Ma non qui, a circa un quarto della lunghezza se si dovesse pensare a una storia di Vichinghi. della costa norvegese verso nord, zona di Molde, Due nomi che sono in realtà quattro, quasi a te- poco sopra Bergen. È proprio attraverso i tor- ner fede al magico connubio di questa avventu- mentati fiordi norvegesi che il connubio sci e ra, come se Tor e Hans, abili marinai, si trasfor- barca trova la sua espressione più logica e ap- massero magicamente in Olav e Christian, guide passionante. Le montagne si fondono col mare alpine di provata esperienza. Sono loro a con- in una continuità di paesaggio che spesso non durci verso i 1381 m della cima, finalmente con lascia nemmeno lo spazio alle strade, ammesso un sole sfavillante, dopo due giorni di maltempo.

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La Norvegia è anche questo, un’estrema variabilità del tempo, soggetta ai forti venti che soffiano dall’Artico portando perturbazioni violente e improvvise. Perturbazioni che spesso altrettanto rapidamente si spengono dopo aver scaricato un immancabile nuovo strato di neve. Ed è proprio questo particolare tipo di meteorologia, unita alla vicinanza del mare, che permette alla neve di trasformarsi rapidamente, rendendo i pendii mediamente meno pericolosi rispetto alle Alpi. Sta di fatto però che bisogna essere sempre pronti a tutto, a rinunciare a una visibilità che non concede alternative, a battere improvvisamente in ritirata, ad approfittare di un’improvvisa schiarita. Oggi non è il nostro caso: bello stabile. Saliamo battendo la traccia, lontani geograficamente e mentalmente dal sovraffollamento di molte delle gite classiche sulle Alpi. Qui di classico non c’è nulla, la carta geografica è un muto susseguirsi di rilievi selvaggi, con 4 poche strade e infrastrutture. Le guide di

3 Organizzazione I tour Ski and Sail sono gestiti da Contrast Adventure. Per informazioni www.contrastadventure.com e www. explorenorth.no

Periodo Il periodo migliore va da metà feb- braio a tutto aprile, ma è soggetto alle condizioni di innevamento che variano di anno in anno

Attrezzatura È sufficiente la normale dotazione scialpinistica con ramponi e piccoz- za, ma senza imbragatura e corda. Le temperature sono mediamente scialpinismo non riempiono certo gli scaffali un po’ più rigide che sulle Alpi. Per delle librerie e tutto è lasciato all’inventiva la barca si consiglia il proprio sacco e all’esperienza degli sparuti gruppi di a pelo ed è meglio evitare valigie appassionati provenienti perlopiù dall’estero. rigide difficili da stivare Una dimensione dello scialpinismo per noi arcaica e affascinante, di ricerca e scoperta Informazioni generali continue. Una dimensione nello stesso tempo Ci si può rivolgere all’Ufficio Norve- non estrema, in cui il rischio è limitato, senza gese del Turismo di Milano, Tel. 02 per questo limitarne il fascino. 85451450 Raggiungiamo la cima del Kvitfjellet, www.visitnorway.it circondati da laghi, mare e montagne, difficile

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3/4/5/6» Gita al Kvitfjellet // orientarsi, se non per l’unico punto fermo e infatti banale, il fondale segue in qualche 7» Eresfjord conosciuto della nostra visuale, il porticciolo modo l’orografia della parte emersa di in fondo all’Eresfjord con il lungo albero della territorio. Gli stessi versanti tormentati barca di Jon. delle montagne si ritrovano sott’acqua, con Scendiamo nella polvere di un pendio brusche variazioni di fondale che vanno incontaminato sul versante opposto a quello continuamente previste e interpretate. Carte della salita. Olav scia "telemark", nella più nautiche, gps ed eco-scandaglio sono quindi perfetta delle tradizioni, aggiungendo un strumenti indispensabili, oltre alla conoscenza tocco di eleganza e fluidità ad un gesto che di fiordi e insenature. con questa neve ne è già sintesi assoluta. Nel primo pomeriggio salpiamo alla volta Jon ci attende sulla barca con la merenda: tè di una nuova destinazione. Dall’Eresfjord (o birra), pane, aringhe affumicate, gjetost, un torniamo verso Molde. In realtà non ci formaggio di capra dal gusto indefinibile e interessa tanto seguire la rotta sulla carta, dall’aspetto di “caramellona mou”. rapiti come siamo dalla continua teoria di La barca di Jon è quanto di più moderno fiordi e montagne che ci si para davanti agli offre attualmente la tecnologia nautica, pur occhi. Il nostro sguardo clinico vaga senza non essendo una barca da regata. Un giusto troppo pensare lungo creste e canaloni, nella compromesso tra comodità ed efficienza, costruzione di itinerari immaginari per i quali tra comfort ed essenzialità. Le regole sono occorrerebbero mesi interi di esplorazione. giustamente precise, improntate alla migliore Ci accontentiamo di realizzarli con la mente, convivenza possibile e alle inusuali esigenze di scambiandoci impressioni, nell’attesa di conciliare la navigazione con lo scialpinismo. giungere alla nuova meta che Jon, Tor Olav La navigazione nei fiordi norvegesi non è e Hans Christian hanno preparato per noi. «

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sulle vette della solidarietà L’AVVENTURA DEGLI ALPINISTI IMPEGNATI NELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ALPINISTICO-UMANITARIO SUMMIT FOR PEACE - AFRICA Testo e foto di Eugenio di marzio - presidente CAI abruzzo - [email protected]

ummit for Peace, progetto nato da un’idea dell’alpinista “Sfida del millennio”, un’azione comune per ridurre del 50% S Oreste Forno, prevede le salite delle montagne dei conti- entro dieci anni il numero delle persone che nel mondo non nenti in nome della pace e della solidarietà. Tale impegno ha hanno accesso diretto all’acqua: la Giornata Mondiale dell’Ac- avuto come massimi riconoscimenti due gratificazioni molto qua del 2005 ha segnato dunque l’inizio del decennio “Acqua significative: il ringraziamento da parte del Santo Padre Gio- per la Vita” con lo scopo di raggiungere gli obiettivi relativi ad vanni Paolo II per le 285 salite, effettuate sulle vette d’Italia, acqua e sanità riconosciuti internazionalmente entro il 2015. nel giorno del Suo compleanno in segno di augurio e di ri- conoscenza per il Suo impegno per la pace; il giorno 11 di- cembre 2004, Giornata Internazionale della Montagna, presso 2005 salita delle montagne africane il Vittoriano il Ministro Enrico La Loggia, in rappresentanza Già nelle spedizioni iniziali è stata unita la parte alpinistica con del Governo Italiano, ha premiato Summit for Peace con una la salita delle tre grandi vette dell’Africa (Kilimanjaro in Tanza- medaglia e un attestato per “l’attività meritoria per la pace in nia, Monte Kenya in Kenya e Ruwenzori in Uganda) all’aspetto montagna”. umanitario del progetto: i componenti dei gruppi (Kilimanjaro: Eugenio Di Marzio, Presidente del Club Alpino Italiano – Abruz- Eugenio Di Marzio, Margherita Legnini, Giuseppe De Angelis, zo e referente dell’Area CMI del progetto Summit For Peace, Corrado Pibiri, Sandra Boi, Luigi De Angelis, Francesco Di Ste- facendo propria la campagna “Acqua fonte di vita”, ha scelto fano, Paola Casati, Paolo Reggimenti, Gennaro Pirocchi, Pietro di rappresentare i problemi del continente africano. Nel 2005 Eboli, Mario Rubini, Giovanni Basile, Tonino Paletti e Alberto l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite ha promosso la Ghedina; Kenya Punta Nelion: Eugenio Di Marzio, Corrado Pi-

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biri, Carlo Ulacco, Rossano D'Intino, Mauro Giustizi e Daniele dato un notevole impulso alla realizzazione dei progetti già in Giustizi; Punta Lenana: Sandra Boi; Ruwenzori: Eligio Eboli, fase avanzata e all’avvio di nuovi. Si è realizzato l’allestimen- Mariano Felli e Giovanni Giorni) hanno potuto finanziare, con to di cinquanta posti letto per gli studenti della nuova Ruaha un contributo di 450 euro messo da ciascuno, diversi impor- University College di Iringa ed è stata data una borsa di studi. tanti lavori in varie missioni africane, come la costruzione di La Provincia di Chieti, inoltre, ha realizzato un gemellaggio un pozzo con annessa pompa presso la missione di Usokami in con la Provincia di Iringa finalizzato alla cooperazione per la Tanzania per servire di acqua potabile l’orfanotrofio e il piccolo realizzazione delle citate opere. ospedale, la dotazione di dieci computer (utilizzabili anche dal- Alpinisticamente la salita alla vetta dell’Elbrus è rappresentata la popolazione locale) per la Facoltà d’Informatica della RUCO da una lunga escursione in quota che dal rifugio, servito fino a Ruaha University College di Iringa e la costruzione di un pozzo poca distanza da impianti di risalita, porta alla sella tra le due d’acqua potabile nella missione di Ithanga (Kenya). vette e poi in vetta. Dal punto di vista alpinistico le salite delle tre montagne pre- sentano aspetti completamente diversi: il Kilimanjaro, con i suoi 5.895 m dell’Ururu Peak, rappresenta la vetta più nota e più alta, richiede allenamento e capacità di adattamento velo- ce alla quota in quanto la salita di carattere escursionistico si svolge su un lungo percorso in quota; la punta Nelion del Ken- ya, il Cervino dell’Africa, si raggiunge con un'escursione di tre giorni e poi con arrampicata su una parete di circa 400 m con difficoltà fino al 4+, mentre la discesa si effettua a corda doppia utilizzando degli spit lasciati in parere (con nebbia è difficile trovarli); la punta Margherita al Ruwenzori, vetta sulla quale gli abruzzesi hanno riportato la copia della bandiera utilizzata dal Duca Degli Abruzzi nella prima salita, si raggiunge percor- rendo dapprima sentieri tra acqua, fango e una vegetazione fittissima dai mille colori e, nella parte alta, un ghiacciaio che con una cresta finale conduce alla vetta. 1 3

1» Kenya - Vetta Nelion all’alba // 2» Gruppo Kilimangiaro // 3» Salita Island Peak

2007 salita dell’Island Peak – Asia Nel 2007, per tenere sempre viva l’attenzione sul progetto, al- cuni componenti delle passate spedizioni (Eugenio Di Marzio, Mauro Giustizi, Margherita Legnini e Marcello Borrone) sono partiti per il diretti all’Island Peak (o Imja Tse) di m 6189. Anche questa avventura alpinistica si è conclusa positivamente e, con il ritorno a casa dei partecipanti, come sempre è aumen- tato l’interesse per il progetto e di conseguenza la forza della solidarietà: il Vescovo della Diocesi di Iringa Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa ha presentato a Chieti il progetto di esecuzione 2 lavori e gestione delle opere per la riabilitazione di un vecchio acquedotto costruito da missionari italiani intorno al 1920, in modo da poter meglio servire il locale ospedale di Tosamagan- 2006 salita dell’Elbrus - Europa ga (350 posti letto) e il vicino orfanotrofio (200 bambini), con Dopo la salita delle montagne africane alcuni degli alpinisti eventuali derivazioni per un villaggio nelle vicinanze. Duran- partecipanti, unitamente ad altri nuovi aggregati, sono ripartiti te la fase di progettazione si è deciso di costruire anche due (Eugenio Di Marzio, Mauro Giustizi, Carlo Ulacco, Margherita grandi serbatoi in muratura. Nelle fasi successive si è interve- Legnini, Luigi De Angelis, Giuseppe Di Giuseppe, Olindo Fonta- nuti con l’acquisto di un ulteriore serbatoio, per rendere più na, Gennaro Pirocchi, Arturo Romor e Marco Schiona) e hanno funzionale il collegamento dal pozzo al piccolo ospedale nella realizzato la seconda fase del progetto Summit for Peace - Afri- missione di Usokami. ca con la salita del Monte Elbrus 5.642 m (Europa). Alpinisticamente la salita alle vetta dell’Island Peak può essere Al ritorno, l’interesse e la sensibilità dimostrati da alcuni Enti suddivisa in tre parti che prevedono la marcia di avvicinamen- (Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Università to (che può includere, allargando di poco il giro, la salita del degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti -Pescara, Fondazione Ca- Kalapattar da dove si gode un panorama splendido sull’Everest richieti, Provincia di Chieti, Regione Abruzzo e privati) hanno e sulle grandi montagne che ad esso fanno da corollario), la

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salita del faticoso avancorpo roccioso e, dopo aver raggiunto il instabili, la seconda contraddistinta da una fascia di rocce sta- ghiacciaio, la bella progressione su un ripido pendio di ghiac- bili superabili in arrampicata e la terza rappresentata dal supe- cio che immette alla cresta che conduce in vetta. ramento del ghiacciaio sommitale. La salita è stata influenzata dalla quantità di neve caduta nei giorni precedenti, caratteristi- ca tipica dell’estrema variabilità delle condizioni atmosferiche 2009 Cerro Solo – Patagonia Argentina di questo luogo, che ha complicato la progressione su roccia e Nel mese di febbraio 2009 il gruppo parte per una nuova meta reso pericolosa la parte finale con pendii su ghiaccio di 45/50° rappresentata dal Cerro Solo in Patagonia: i componenti sono carichi di neve fresca. tutti Soci Cai delle Sezioni di Carsoli (Mauro Giustini, Presi- Naturalmente, come le salite delle altre montagne, anche que- dente della Sezione, Mariano Felli e Giampiero Giuliani) e della sta non intendeva proporsi come alpinistica “tradizionale” fine Sezione di Chieti (Margherita Legnini, Mario Santarelli e Vilma a se stessa, ma come parte di una missione umanitaria di più Piccinini, che ha seguito il gruppo fino a El Chalten) che, ca- ampio respiro, della quale l’aspetto sportivo rappresenta un pri- pitanati da Eugenio Di Marzio, il 30 gennaio hanno raggiunto mo passo strumentale: più che l’aspetto tecnico, infatti, è stato la vetta del Cerro Solo, montagna situata nel Parco Nazionale di grande importanza l’aspetto umano in quanto la salita della Los Glaciares, provincia di Santa Cruz, nella Patagonia argen- montagna effettuata nel segno della pace e ella solidarietà tra tina. Il Parco è inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità i popoli, uno dei messaggi di Summit for Peace, è stata rea- dell’UNESCO con l’obiettivo di preservare i ghiacciai conti- nentali: il suo nome si riferisce infatti alla gigantesca calotta glaciale (una delle maggiori del mondo) della Cordigliera delle Ande, da cui si originano 47 grandi ghiacciai vallivi (di cui solo 13 scorrono verso l’Oceano Atlantico). In altre parti del mondo

4» Il gruppo in vetta al Cerro Solo // 5» L’ospedale di Tosamaganga

lizzata dal gruppo abruzzese unitamente a due rappresentanti cileni e due argentini. Anche questa volta il rientro del gruppo è stato accolto con una bella novità, che ha rafforzato in modo i ghiacciai si originano a partire da quote molto più alte, ma, sostanziale la forza della solidarietà del progetto: la Sixty Help a causa della particolare conformazione geografica, in questa Onlus, grande ditta internazionale, ha comunicato di aver mes- regione essi si formano a soli 1500 metri, e da lì scorrono fino so a disposizione, per il tramite della Fondazione Università “G. a 200 metri sul livello del mare. Il 30% della superficie di Los D’Annunzio”, i cospicui fondi necessari per la realizzazione di Glaciares è ricoperta di ghiaccio. L’intera parte settentrionale un impianto finalizzato a rendere potabile l’acqua che perviene consiste di una parte del lago Viedma, del ghiacciaio Viedma e a Tosamaganga con il nostro progetto. di alcuni ghiacciai minori, oltre che di montagne molto popo- lari fra i cultori di alpinismo, fra le quali il Fitz Roy e il Cerro Per gli alpinisti che hanno fatto parte dei gruppi le salite con lo Torre. spirito di Summit for Peace hanno aggiunto all'appagamento La salita del Cerro Solo, situato nel grande e meraviglioso an- sempre meraviglioso di raggiungere una vetta spesso a lungo fiteatro che comprende il Cerro Torre e il Fitz Roy, dal punto di sognata, indipendentemente dalla sua difficoltà tecnica, anche vista tecnico può essere sintetizzata con il superamento di un la nuova grande soddisfazione di aiutare con essa, attraverso dislivello di circa 2000 m suddiviso in tre parti: la prima carat- il proprio contributo e quello di altri sempre devoluto al cento terizzata dal superamento di una zona di rocce estremamente per cento in solidarietà, altri meno fortunati.

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6» Trivellazione di un pozzo per l’ospedale di Usocami // 7» Inaugura- zione del progetto Acqua potabile per Tosamaganga // 8» La targa in dettaglio // 9» Risultato del progetto Acqua potabile per la missione di Tosamaganga

I lavori necessari per la realizzazione del progetto “Acqua potabile per Tosamaganga” (realizzazione di un nuovo canale di adduzione dal fiume Little Ruaha River alla stazione di pompaggio, installazione di nuove pompe, installazione 8 di serbatoi di stoccaggio dell’acqua presso l’ospedale e l’orfanotrofio, realizzazione delle opere necessarie per l’installazione dell’impianto di potabilizzazione, collegamento dei nuovi impianti con i serbatoi e allacciamento alla rete esistente, realizzazione rete elettrica, installazione dell’impianto di potabilizzazione), supervisionati dall’Ing. Elena Bonadei per conto della ditta EUROMEC fornitrice dell’impianto di depurazione, si sono conclusi nel mese di ottobre scorso. Il giorno 4 novembre 2009, alla presenza del Vescovo della Diocesi di Iringa, del Presidente della Provincia di Iringa, Di Eugenio Di Marzio, del Dott. Mario Di Gioacchino in rappresentanza dell'Università degli Studi “G. D'Annunzio”, dell’Ing. Bonadei e di altri rappresentanti si è svolta la suggestiva e sentita inaugurazione, accompagnata da balli e canti locali, e sono stati aperti i collegamenti per l’utilizzo dell’acqua potabile. «

approfondimenti Per la realizzazione dei progetti in Africa e per la "vita" messa a disposizione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico la Lions Clubs International Foundation lo scorso gennaio ha assegnato a Eugenio Di Marzio il ricono- scimento Melvin Jones Fellow for dedicated humanitarian services. 9

Scheda tecnica della salita al Monte Kenya a pag 54

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Valchiusella tutto l’anno In Piemonte nella valle incastonata tra le Alpi, sede di un’antica via di comunicazione Testo e foto di Matteo Antonicelli (Sezione di Ivrea)

alle passeggiate primaverili, autunnali ed invernali incunea per circa 25 km nel territorio montano fino al confine della Bassa Valle alle escursioni estive a quote con la Valle d’Aosta. D elevate dell’Alta Valle, numerose sono le bellezze La parte inferiore della Valle, il cui luogo più basso sfiora i che la Valchiusella di solito cela agli occhi distratti di chi è 250 metri, è conosciuta come “Verde Valchiusella” ed è allettato solamente dai nomi più conosciuti. È una delle culle disseminata di colline fittamente ricoperte da boschi, nelle escursionistiche del Piemonte, con un territorio così variegato quali sono incastonati alcuni incantevoli laghi intramorenici. che non manca di coinvolgere sia i neofiti sia gli appassionati Sui dolci pendii delle morene si susseguono prati e boschi che in montagna inseguono sfide più impegnative, ma anche con paesi, frazioni e caratteristici casolari. Il verde uniforme coloro che cercano incontri con la cultura alpina antica e è interrotto dall’arida formazione dei dossi dei Monti Pelati, recente. all’estremità meridionale della valle, che per i molti elementi di specificità è sottoposta a tutela come Riserva Naturale Siete attratti dall’intenso verde della natura che si risveglia Speciale. A poca distanza dalle città, la valle, oltre ai numerosi oppure siete rapiti dal caldo colore dell’ambiente autunnale? itinerari escursionistici offre, con la palestra di Traversella, uno Amate la silenziosa stagione della quiete oppure le intense ed dei più frequentati ambienti per l’arrampicata del nord Italia. assolate giornate estive? Qualunque sia la vostra predilezione Grazie alla splendida esposizione a mezzogiorno, la palestra la Valchiusella non vi deluderà. può essere utilizzata per buona parte dell’anno. Strategico è il Incastonata nelle Alpi Graie, la Valchiusella, dal nome Rifugio Piazza del CAI di Ivrea, ideale punto di appoggio per gli del torrente che la percorre, è situata nel Canavese a pochi appassionati che si trova a poco più di mezz’ora da Traversella. chilometri da Ivrea. Si stacca dalla pianura eporediese e si Numerose sono le cime che delimitano gli spartiacque della

LR_3_2010_F5.indd 20 10/05/10 09:34 Qualità d’Eccezione, Passione innata,

4 | 2010 20 LA RIVISTA Esperienza4 | 2010 21 antica. Dal 1929. 1» Il principale Lago della Buffa inferiore. Sul versante opposto le cime Tre Denti-Prel e Dondog

parte mediana e superiore della valle, con quote costantemen- te superiori ai 2500 metri. Fra tutte spiccano il Monte Marzo, dall’inconfondibile struttura piramidale che chiude la testata della valle e si impone agli sguardi per l’eleganza delle sue forme, visibili anche dalla pianura; e il Monfandì, dal profi lo inspiegabilmente arrotondato e che fi ssa con i suoi 2820 metri la quota massima della valle. Per Luigi Bedin, presidente della Sezione di Ivrea e dell’Intersezionale Canavese-Valli di Lanzo “è questa la parte consacrata all’escursionismo estivo, con in- numerevoli itinerari, differenti per caratteristiche e diffi coltà”. Ai circhi e ripiani in quota, alcuni dei quali occupati da laghet- ti, si alternano bancate rocciose ed estese pietraie che attribu- iscono al paesaggio un aspetto aspro e selvaggio, addolcito da fasce erbose e pascoli che infondono all’ambiente un fascino particolare. La Valchiusella, per la sua disposizione dentro la catena al- pina, che con le vicine valli converge a raggiera nella media Valle d’Aosta, ha rappresentato nei secoli una strategica via di comunicazione. consentendo agevoli e veloci passaggi tra l’Alto Canavese e la Valle d’Aosta e consolidando un comune patrimonio umano. È da rilevare l’affi nità che ne derivava nel linguaggio e nei costumi confermata dal fatto che nel Medio- evo la diocesi di Ivrea includesse anche l’Alta Valle di Cogne. Le presenze umane nella valle sono peraltro antiche di millenni e come ricorda Adriano Oberto Tarena, presidente della Comu- 1 nità Montana Valchiusella, “ne sono testimonianza le preisto- riche incisioni rupestri che disseminate sui versanti centrali, fanno della Valchiusella un sito di rilevanza internazionale per gli studi archeologici”. Anche i Salassi, prima dei Romani, esplorarono ed abitarono la Valchiusella. Come abili cercatori minerari essi diedero inizio all’estrazione dei materiali ferrosi, un’attività questa, che si è protratta nei secoli, fi no a pochi decenni or sono. Notevoli a questo proposito sono il comprensorio minerario di Traversella e il territorio di scavo e di lavorazione di Brosso, oggi aree di archeologia industriale, ma per molto tempo tra i più impor- tanti complessi minerari delle Alpi Occidentali, con una forte vocazione produttiva e con una capacità di creazione ed ap- plicazione di processi metallurgici particolarmente innovativi. La Valchiusella annovera molte altre opere dell’uomo: il men- hir di Lugnacco, le fortifi cazioni dei Salassi, i bellissimi ponti settecenteschi, segni evidenti di un’antica ed estesa rete viaria, i resti delle fucine, dei mulini e della battitura della canapa che, lungo i torrenti, mostrano le passate attività artigianali. Dal punto di vista architettonico, invece, i casolari di montagna o gli alpeggi isolati presentano spesso, anche a quote elevate, le pareti intonacate, un dato anomalo rispetto a costruzioni di 159 Quantum Mid GT altre valli. Inoltre, le antiche borgate presenti nella parte alta, lungo il fondovalle e lungo i fi anchi, sono ancora oggi distanti dalle vie di comunicazione, un aspetto questo sicuramente accentuato quando in passato i collegamenti viari e gli accessi erano mol- to limitati. Ciò nonostante ognuno di questi villaggi presenta ancora segni evidenti di una vitalità e di un’intensa presen- za umana che ha caratterizzato la vita in montagna nei secoli scorsi. «

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» ITINERARI VALCHIUSELLA 4 | 2010 22

1» Il ponte di Chiara // 2» Brosso ASSOCIATI IMMAGINE I binari per il trasporto del mate- riale estratto

ALCUNE PROPOSTE Tutte le cime e le colline della Valchiusella sono raggiungibili con difficoltà tipiche dell’escursionismo, spaziando da brevi passeggiate a lunghe escursioni in ambiente di alta montagna. Di seguito sono descritti cinque itinerari che rappresentano in sintesi alcune tipologie tra le molteplici 1 possibilità.

STRADA DELLE VOTE Descrizione del percorso pizzen m 1042, Fondo m 1074, Gaido e MINIERE DI BROSSO Atipica escursione con l’andata in m 1115, ponte sul Torrente Burdeiver 360 m discesa e il ritorno in salita. Dal mu- m 1145. nicipio di Brosso si seguono le indi- Caratteristiche tecniche cazioni per il Parco della Brossasca. Tre magnifici ponti, tutti caratteri- Difficoltà: T Poco oltre la cappella di San Rocco stici. Quello di Chiara, al cospetto di Dislivello: 410 m si abbandona la stradina e si inizia a pareti levigate è al di fuori del flusso Tempo di percorrenza (andata): 1 discendere la Strada delle Vote, una turistico. Ciò ha lasciato intatto e ora (per il ritorno 1 ora 30 min) bella e larga via ciottolata che porta “fuori dal tempo” l’ambiente circo- Percorribilità: 90% mulattiera sel- fino alle miniere. Dopo aver supera- stante al punto da essere scelto da ciata, 10% stradine cittadine to il torrente Assa si prosegue sulla alcuni registi cinematografici come Località di partenza: Brosso m 765 destra costeggiando un invaso. Sulla scenario di tipo medievale. Il ponte Progressione: Brosso m 765, Cappel- sinistra, risalendo il rio si raggiunge di Fondo è di una bellezza estrema la di San Rocco m 760, inizio Strada la vicina cascata Pissun. Seguendo mentre quello sul Torrente Burdeiver, delle Vote m 750, Cappella Pila m all’incirca lo sviluppo del torrente si a doppia arcata, è al cospetto di una 670, ponte sull’Assa m 660, Fucina giunge alla Fucina Ubertino e poco bella cascata e di un significativo Ci siamo ispirati alle montagne più impervie, ai sentieri Ubertino m 630, tre fornaci m 580, oltre alle 3 Fornaci. Molte altre for- esempio di Marmitta dei Giganti. Da binari trasporto materiale m 520, naci si trovano nelle vicinanze della ricordare anche il borgo di Delpizzen ancora da esplorare, agli orizzonti a cui vuoi arrivare. E ci siamo

ponte sull’Assa m 360. mulattiera. Dopo un pilone votivo raccolto intorno alla chiesetta di 11205 mod. la mulattiera è attraversata da una Sant’Antonio, e il tratto di mulattiera fatti aiutare dall’energia pulita del sole. Così abbiamo creato Percorso storico ricco di memorie le- traccia che, da un lato all’altro, inter- che lo precede. Splendida opera della gate allo sfruttamento delle miniere seca la via di discesa. Deviando sul- 2 quale si osservano la solidità della le calzature della linea trekking Grisport. che raggiunsero nel tempo i 180 km la destra si raggiunge in prossimità struttura e i dettagli architettonici. Confortevoli, resistenti, garantiscono un perfetto controllo di gallerie e che nel periodo più flori- dell’Assa un ingresso di una miniera, Delpizzen attualmente appare in di- do diedero occupazione ad oltre 500 dal quale sgorga acqua di un intenso sparte, ma prima che fosse costruita del piede e una straordinaria aderenza su ogni tipo di terreno. persone. Lungo la Strada delle Vote ed irreale color ocra. Ritornando sui I TRE PONTI 1145 m la strada fino a Fondo, non si poteva sono presenti alcune testimonianze propri passi si prosegue in piano lun- non attraversarlo per spingersi verso Realizzate grazie ad un impianto fotovoltaico del processo minerario, quali forna- go i resti dei binari, giungendo poi al Caratteristiche tecniche l’Alta Valchiusella. capace di produrre 850.000 kw/h annui, 11801 mod. ci di arrostimento, invasi e fucine. punto di carico dei vagoncini sul pia- Difficoltà: T Anche parti dei mezzi di trasporto no inclinato, la cui struttura è semi Dislivello: 300 m Descrizione del percorso sono davvero fatte di natura. esterni sono ancora visibili: un vec- nascosta dalla bassa vegetazione. Tempo di percorrenza (andata): 1 Dal Rio di Cappia si toccano le abi- chio binario che parte da uno degli Nuovamente sulla mulattiera, si pro- ora 15 min tazioni di Osteria di Chiara. All’uscita ingressi e un piano inclinato per la segue in discesa nel fitto del bosco di Percorribilità: 60% mulattiera, 25% del nucleo si passa accanto ad una discesa dei materiali che quando fu castagno e, con una serie di rampe, si stradina asfaltata, 15% stradina fontana e s’imbocca in piano un costruito era tra i più lunghi d’Euro- giunge all’ingresso del comprensorio sterrata sentiero che in breve si trasforma pa. Da ricordare che gli abili abitanti delle miniere di Brosso. Nell’ultimo Località di partenza: ponte sul Rio di in mulattiera selciata. È costante il della Val di Brosso inventarono ed tratto, se si osserva attraverso la re- Cappia m 900 suono del torrente che scorre paral- applicarono il metodo “alla Brossa- cinzione, si possono intravedere al- Progressione: Ponte sul Rio di Cap- lelo pochi metri in basso. In breve si sca”, praticato per molti secoli per cuni dispositivi usati in miniera, tra pia m 900, Osteria di Chiara m 880, raggiunge il ponte di Chiara. Dopo ridurre il minerale in modo diretto a cui un vagoncino per il trasporto del Ponte di Chiara m 890, Cappelletta averlo attraversato si può meglio basso fuoco. materiale e una tratta di binari. di Vacchio m 910, Furnel m 931, Del- osservare, volgendo lo sguardo alle

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Ci siamo ispirati alle montagne più impervie, ai sentieri ancora da esplorare, agli orizzonti a cui vuoi arrivare. E ci siamo fatti aiutare dall’energia pulita del sole. Così abbiamo creato 11205 mod. le calzature della linea trekking Grisport. Confortevoli, resistenti, garantiscono un perfetto controllo del piede e una straordinaria aderenza su ogni tipo di terreno. Realizzate grazie ad un impianto fotovoltaico

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spalle, l’enorme parete levigata su si attraversa e con un bel tratto di lastre di roccia. Si prosegue per il cui poggia il primo braccio del ponte. mulattiera scalinata i cui margini Rifugio Piazza che si raggiunge fa- Da questo punto in avanti sarà fre- sono delimitati da muretti a secco cilmente. Superato il comodo dehor quente la presenza di pareti levigate, si approda alla stradina sterrata per antistante il Rifugio si compie una talvolta molto ampie, visibili sulla Tallorno. Sul lato opposto, a pochi breve discesa. Ci si trova nell’ambito sinistra idrografica del Chiusella. Si metri, si trova il ponte a doppio arco della palestra di roccia e sono nu- ritorna a costeggiare il torrente con sul Torrente Burdeiver: ottimo punto merose le deviazioni che conducono uno splendido colpo d’occhio sulla di osservazione sulla cascata e sulla alle vicine pareti con le vie di roccia. struttura del ponte. È costante la vi- marmitta dei giganti. Ad un successivo bivio si prosegue cinanza al torrente fino ad un ampio ancora diritto in un folto castagne- bivio in prossimità del grande pon- to che, in seguito, lascerà spazio ad te stradale sul Chiusella. Si lascia la SENTIERO DELLE ANIME un betulleto. Brevi scorci panoramici ramificazione di destra che volge in 1398 m permettono di osservare l’intero ver- 3» Il sito 8 del Sentiero delle direzione del ponte e si sale su quella sante destro idrografico della valle, di sinistra a pendenza più marcata, Caratteristiche tecniche dal Monte Marzo al Monte Lion. Anime. Sullo sfondo il villaggio ampia e con il fondo selciato. In que- Difficoltà: E Raggiunto il sito numero 2 si prose- di Cappia // 4» Sul lago Liamau sto bel tratto di mulattiera si posso- Dislivello: 600 m gue, dopo una breve salita, per il sito 5» Il Monte Marzo autunnale no osservare i sistematici ed ordinati Tempo di percorrenza (andata): 2 3, parzialmente defilato sulla sinistra osservato dal Castel d’Vailet lavori eseguiti e gli accorgimenti ore 15 min del percorso, su un ottimo punto Percorribilità: 80% sentiero, 20% panoramico. Si percorre un lungo mulattiera traverso e si toccano i contigui siti un breve raccordo in discesa fino al Località di partenza: Traversella m 4 e 5, il primo con un’unica incisione borgo di Cappia. Ancora in discesa, 817 mentre il secondo, anch’esso in posi- in un ambiente aperto si percorre Progressione: Traversella m 817, siti zione panoramica, con una lunga fila un bel tratto di mulattiera scalina- da 0 a 10: 0-Roch dla Fornas m 905, di figure su rocce differenti. Seguono ta costeggiata da muretti a secco 1-Roncole sopra m 945, Rifugio Piaz- i siti 6 e 7. Il successivo dista circa che traccia un solco nel pendio dei za m 1050, 2-Traunt Alvant m 1070, mezz’ora di cammino, necessario per pascoli di Cappia. Si entra quindi 3-Roch ed Toni m 1093, 4 e 5-Traunt compiere un lungo traverso a mez- nel bosco dapprima di betulle ed in m 1142, 6-Mont ed Rivelle m 1175, zacosta che è caratterizzato da nu- seguito di castagno e con un lungo 7-Mont ed Le Roche m 1266, 8-Ca- merosi punti panoramici d’eccezione, traverso ci si riporta a monte del sito rette m 1326, 9-Bech del Fes-Cei m con vista sia sulle montagne sia sui numero 1 e di qui alla partenza. 1398, 10-Pian Cappia m 1339. piccoli villaggi di Inverso, Canton- cello, Chiara, Cappia. Appare altresì Il Sentiero delle Anime è un sentiero l’area dei Piani di Cappia che si toc- LAGHI INFERIORI DELLA autoguidato di indubbio fascino in cherà al punto estremo dell’andata. BUFFA 2176 m uno scenario invidiabile, con mol- Superato il limite della vegetazione teplici punti di osservazione “a bal- arborea, si costeggia la baita di Ca- LAGO LIAMAU 2336 m cone” sulla Valchiusella. Unico del rette con il contiguo sito 8 sul bor- genere sul versante alpino italiano do di un precipizio. Per raggiungere Caratteristiche tecniche è così denominato per i racconti po- i Piani di Cappia con gli ultimi due Difficoltà: E polari secondo cui le incisioni sono i siti si deve superare, con una breve Dislivello: 1300 m segni lasciati dalle anime dei defunti discesa e risalita, il canale del Rio Tempo di percorrenza (andata): 4 nel loro continuo passaggio sul sen- di Cappia in un ambiente roccioso ore 30 min 3 tiero. Undici pannelli progressivi, con e brullo. Al termine della risalita il Percorribilità: 45% mulattiera, 45% rilievo schematico delle incisioni, af- sentiero interseca un muretto che sentiero, 10% stradina sterrata fiancano i corrispettivi siti. Sono un delimita i Piani di Cappia e s’immette Località di partenza: Fondo m 1074 applicati nella messa in opera della centinaio le immagini, tra croci, cop- sul sentiero della GTA che da Fon- Progressione: Fondo m 1074, Armit- via. La pendenza è costante e un ca- pelle, vaschette, quadrati reticolati e do porta al Rifugio Chiaromonte. Si ta m 1169, Tallorno m 1222, Alpe Pa- nale di raccolta dell’acqua costeggia figure antropomorfe che emergono svolta sulla destra e si sale fino ad squere m 1480, Alpe Nuova m 1550, il lato verso monte e, ad interval- dalle rocce incise, disposte spesso in una torretta di pietre ove si lascia il Alpe Lion di Brosso m 1635, Alpe li regolari fa defluire il rivolo verso posizione straordinariamente pano- sentiero segnato per discendere di Balme m 1710, bivio per Laghi della valle con passaggi dei condotti al di ramica e dominante. pochi metri verso un becco roccioso Buffa m 1970, Laghi inferiori della sotto del piano di camminamento. ove si tocca il sito più alto del per- Buffa m 2176, Bocchetta dei Burè m Si attraversa il raccolto villaggio di Descrizione del percorso corso, il numero 9. Per l’ultima inci- 2297, Lago Liamau m 2336. Delpizzen e, in leggera discesa si rag- Dal centro di Traversella s’imboc- sione si ritorna in basso, all’incrocio giunge la strada comunale per Fon- ca Via Monte Marzo che conduce con la GTA e si scende verso le baite Nella seconda metà dell’ascesa, un do, lasciata alla partenza dell’escur- all’uscita del villaggio. Si entra nel allineate dei Piani di Cappia. Al pilo- concatenamento unico di curve si sione, ove, volgendo a sinistra, in folto bosco e si procede per una mar- ne votivo si lascia la mulattiera per sussegue a ritmo continuo sul fianco breve si giunge al maestoso ponte di cata mulattiera fino ad incontrare il pochi metri, per toccare l’ultimo sito, del Rio Spartore. La salita è cono- Fondo. Restando di qua del ponte si pre-sito “Roch dla Fornas”. Subito il numero 10 di Pian Cappia. sciuta col nome di “Scala Santa”, ma prosegue sulla stradina, nel frattem- dopo si seguono le indicazioni per Una valida alternativa per il ritorno è sconosciuta l’origine delle parole po diventata sterrata, e si supera il il Rifugio Chiaromonte ed in breve è rappresentata dal Sentiero della e il significato ad esse attribuite. I piccolo cimitero e il campanile per si giunge al sito numero 1. L’intero Transumanza che si sviluppa in modo Laghi della Buffa occupano picco- immettersi sulla vecchia mulattiera tratto tra i due siti è un’ampia e sca- parallelo al Sentiero delle Anime e le e contigue conche circondate da che conduce al nucleo di Gaido. Lo linata mulattiera formata da grosse che si raggiunge dopo aver percorso prati e rocce. Dal principale di essi si

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il primo nucleo di Tallorno. Al pon- che verso sinistra conducono alla per toccare due dossi che ospitano te che collega al secondo nucleo e Bocchetta dei Burè. Al colle si gira a l’Alpe Gheia, eretta a metà del 1700, alla chiesa posti sull’altro versante destra e, tra ampie distese rocciose, e l’Alpe Ghiun. Oltre quest’ultimo si prosegue diritto per percorrere un in pochi minuti, si raggiunge il Lago alpeggio, il sentiero dapprima in lunghissimo tratto di fondovalle fino Liamau. modo lineare ed in seguito con alle baite di Pasquere, addentrandosi una serie di giravolte, sempre più cosi in modo rilevante nell’alta val- prossime al Chiusella, conduce le. La vegetazione arborea si dirada GTA e MONTE MARZO ad un bel pianoro ove, ai margini, in modo repentino e, nonostante la 2756 m sono poste le baite dell’Alpe Oche quota non eccessiva, il paesaggio inferiore. Notevole è il contrasto tra i 4 appare severo e tipico dell’alta mon- Caratteristiche tecniche vellutati dossi erbosi e le verticali ed tagna. Seguendo la stradina sterrata, Difficoltà: EE incombenti pareti del Monte Marzo dopo pochi minuti si può osservare Dislivello: 1700 m che evocano immagini dolomitiche. il grazioso ponticello ad arco di Pa- Tempo di percorrenza (andata): Abbandonando i segni del sentiero squere, uno dei simboli della Val- 6 ore della GTA che proseguono alle spalle chiusella. Ancora pochi minuti e si Percorribilità: 45% sentiero, 30% della baita, si svolta sulla destra per costeggia l’Alpe Nuova ove si pro- mulattiera, 20% tracce di passaggio, seguire altri segni che marcano il segue sulla stradina, abbandonando 5% stradina sterrata percorso fino alla vetta del Marzo. Si la GTA che devia sulla destra. Dopo Località di partenza: Fondo m 1074 costeggia un caratteristico “crutin” aver superato il Chiusella e costeg- Progressione: Fondo m 1074, e alcuni ripari ricavati al di sotto di ammirano, da posizione privilegiata, giato un altro ponticello che mostra Armitta m 1169, Tallorno m 1222, grossi blocchi di roccia. L’ascesa è i monti dell’Alta Valchiusella. Il Lago i segni di una slavina, si giunge alle Alpe Pasquere m 1480, Alpe Nuova nuovamente sostenuta fino ad un Liamau, il maggiore dei laghi monta- baite delle Alpi Balme, ove termina m 1550, Alpe Prà di Vico m 1617, piccolo colle che rappresenta un ni della valle, occupa una vasta de- la stradina. Lasetta inferiore m 1691, Giaretto ottimo punto di osservazione sul pressione, incassato nella nuda roc- Dopo l’ultimo edificio si seguono i inferiore m 1784, Lasetta superiore roccioso e triangolare profilo del cia alle pendici della punta omonima. segni di vernice bianco rossa che m 1815, Alpe Gheia m 1878, Alpe Monte Marzo. Attraversata la conca condurranno ai laghi. Il sentiero Ghiun m 1943, Alpe Oche inferiore m e giunti sul versante opposto si volge Descrizione del percorso inizia ad inerpicarsi compiendo 2110, ruderi vecchio alpeggio m 2410 dapprima verso destra e poco dopo Valicato il maestoso ponte si volge una lunga serie di giravolte. È circa, Colle Monte Marzo m 2634, verso sinistra per risalire una breve a sinistra per percorrere la Grande la cosiddetta “Scala Santa”. Alla Monte Marzo m 2756. dorsale e un avvallamento tra brevi Traversata delle Alpi che conduce quota di 2000 m circa, ad un bivio, pietraie allungate e limitate chiazze a Piamprato. La mulattiera di fon- occorre seguire i segni di vernice Il Monte Marzo è senza ombra di erbose. Al termine del canale, su un dovalle presenta bei tratti selciati sulla sinistra. Quest’ultimo tratto di dubbio la montagna più affascinante dosso erboso, s’individuano i pochi spesso con i muretti di demarca- ascesa si sviluppa in un ambiente della Valchiusella e domina la valle ruderi di un vecchio alpeggio. zione presenti sull’uno e sull’altro oltremodo panoramico. Calpestando con la bellezza delle sue forme. I segni proseguono a sinistra lato. Frontalmente la vista sul Monte allungati dossi di roccia montonata L’esclusivo profilo, segnato da un dei ruderi per tendere verso il Marzo è costante. Lo sviluppo del- si raggiunge la conca con il Lago salto, è riconoscibile dall’intera Colle Monte Marzo. Si percorre la mulattiera è sempre prossima al principale della Buffa. Poco più valle e dalla pianura. È l’emblema all’incirca il margine tra le pietraie Chiusella e in alcuni tratti ne costeg- avanti sulla destra si possono della Valchiusella e simbolicamente dell’avvallamento e i pendii erbosi, gia il greto. Dopo la caratteristica toccare altri due laghetti. Aggirato rappresenta la montagna primaria fino alle pendici del canale al cui costruzione di Armitta si raggiunge il lago principale si seguono i segni la quale, con due lunghe braccia, vertice si distingue l’intaglio del colle. forma e racchiude l’alta valle. Dai Restando a poca distanza dalle pareti suoi fianchi scendono quattro creste sulla destra si risale questo ripido che separano la Valchiusella dalla Val tratto, con la pendenza che diviene Soana e dalla Valle di Champorcher. ancora più sostenuta in prossimità Il panorama offerto dalla vetta è del passo. Al colle, si è ormai sullo completo e spazia dalla Pianura spartiacque con la Valle d’Aosta, e Padana alle Alpi. qui lo sguardo si apre sulle valli di Champorcher. Il prossimo riferimento Descrizione del percorso di marcia è rappresentato da un Fino all’Alpe Nuova occorre seguire consistente agglomerato di rocce la descrizione dell’itinerario prece- montonate sulla dorsale nord del dente. Monte Marzo che discende al Monte Poco oltre l’alpeggio s’imbocca sulla Facciabella. Si percorre per intero in destra un sentiero che risale un ripido diagonale l’uniforme distesa di rocce dosso erboso sul fianco del solco del del fianco nord est delM onte Marzo, torrente. In breve si raggiunge l’Alpe prestando attenzione ai residui di Prà di Vico ubicata a ridosso di alcuni neve, soprattutto ad inizio stagione. grandi massi e si prosegue verso il Al termine del traverso si volge a Chiusella. Attraversato il torrente sinistra e, lasciando il filo di cresta, si percorre, seguendo fedelmente i si risale un canalino di piccole rocce segni della GTA, un tratto di sentiero e sfasciumi, a tratti instabili. In a mezzacosta che sulla destra pochi minuti si tocca il vertice ove è idrografica collega alcune baite. Si presente una torretta di pietra e una 5 passa nuovamente sull’altro versante croce con il quaderno di vetta. «

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Testo e foto di dante colli - G.I.S.M.

NELLA VALLE DEL SARCA Una delle mete classiche degli arrampicatori è anche un luogo in cui si incontrano architettura e spiritualità. Colloquio con il filosofo-alpinista Heinz Grill

natura, una sorte di presepio, un trionfo della terra e del bosco con cui contadini e boscaioli vivevano in serena sintonia. La corrente argentea del Sarca scorre a fondo valle e definisce il territorio che appare isolato, autosufficiente, lontano da altri luoghi. Una società saldata da una unità culturale e di intenti, guidata dalle regole della montagna che si riflettono nello spi- rito della comunità. Il riferimento qui è alla storia profonda, a quei personaggi che danno spessore umano al paese, un corteo al seguito del quale arrivano le storie che legano gli abitanti alle grandi pareti. Il sole, chiaro come qui, si vede di rado. La valle è un posto confortevole e in certe ore una brezza ristoratrice viene dal Garda. I particolari, dalle marocche all’olivaia, sono visibili e perfetti, un autentico capolavoro della natura.

1 Un confronto possibile Non tutto è immobile anche se i paesi e le frazioni mantengono intatte la loro solida compattezza e restano assimilabili alla valle avvolti anch’essi in quella atmosfera selenitica dovuta a ul tema dell’alpinismo esiste una vastissima bibliografia. una luce arcana e strana, proveniente da chissà dove. Nulla è Si continua a discutere a ogni occasione perché, come stato snaturato. Il patto tra uomo e natura risulta intatto. Sdirebbe Pascal, “al pari di qualsiasi altra attività attiene all’or- In questo armonico disegno affollato di vigneti, frutteti e oli- dine della conoscenza”. Oggi poi, la scienza non è più la verità veti che si stendono sulle rive dei laghi e ai piedi di tanti ca- assoluta come si è voluto credere. Il progresso scientifico, o se stelli, si inserisce la casa di Heinz Grill, a Tenno al centro di un si vuole la tecnica, prendono ormai l’aspetto di una minaccia, paesaggio che pur risente della dolcezza climatica gardesana. come appare evidente con la crisi ecologica. Anche in alpini- L’abitazione progettata da Grill ci introduce alla conoscenza di smo più che rispondere a un cambiamento in genere si crea- questo personaggio dai molteplici ingegni: alpinista, filosofo, no nuove crisi e alcuni si fermano sulla periodica rottura che artista, insegnante di yoga, autore di innumerevoli pubblica- viene a crearsi fra progressisti e conservatori. Si tratta però di zioni, un maestro che in questa casa svolge stage tematici e una falsa scelta perché la prospettiva è diversa ed è quella della organizza simposi cogliendo e proponendo approfondimenti riscoperta e dell’invenzione. artistici e spirituali. La sua casa realizza l’idea di fusione tra spiritualità e arte del costruire. «Deve nascere – scrive – una sintesi tra spirito, anima e corpo, come insegna lo yoga; espres- La Valle della Luna so in altri termini, l’architettura, dei cui tratti essenziali questa La Valle del Sarca può essere sicuramente battezzata come la casa è un esempio, ha lo scopo di realizzare spazi abitativi che Valle della Luna. Ogni notte la luna, signora dell’irrazionale, tengano conto dell’elemento spirituale, in modo tale che non affattura con la sua incongrua dolcezza le rocce e i declivi, le venga favorita unilateralmente la parte funzionale della vita, case e il castello di Dro. Il soffuso chiarore, fra ombre e raggi ma che tale parte funzionale venga vivificata». di luna, contrappone il fantastico-poetico alla sagoma scura Come si vede, un progetto che si muove da livelli profondi legati delle creste e ha il significato e di una aspirazione connaturata tutti da un comune denominatore che è quella inesauribile ca- con l’uomo stesso: quella della ricerca del paradiso perduto. rica spirituale che ha sempre fatto da propellente ai "folli voli" La valle ha mantenuto sé stessa sul fronte della pace e della dell’uomo. L’atrio della casa (o stanza di accoglienza) possiede

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1» Arrampicata su Le Nereidi // 2» Uscita con volteggio dalla via Helena

come elemento centrale un’apertura di luce che giunge fino ai lucernari del tetto, conferendogli quello che Heinz descrive come aspetti del cosiddetto principio di Giove espressione di una vita intellettuale luminosa e libera. Ben espressa da forme di cristallo e linee sottili ed erette nelle porte e nelle strette aperture. La circolarità è segno di perfezione, non ha termine, si sviluppa e si continua anche negli arredi. Nella sala da pranzo la tavola è sferica. Sono le stanze dei sensi che non sopportano angoli, né si inframmettono linee interrotte che spezzerebbero 2 quella sensazione di consonanza ed eufonia che si percepisce. La scala di accesso all’ultimo piano della casa è una pista lumi- nosa. Salire quella scala non è un esercizio suscitato dalla sua normalmente. Sa di essere al centro dell’attenzione e questo funzione, ma è una suggestione interiore, un’elevazione che sembra creargli un certo imbarazzo, comprensibile in chi deve può creare anche un profondo turbamento in attesa della quiete esprimersi concettualmente e sforzarsi di farsi capire. che viene promessa. «Mi sono trasferito al Sud – spiega – attratto dalla dolcezza Possiamo chiederci se tutto questo è in qualche modo e in qual- del clima e per la gioia d’arrampicare. Al Nord tutto ha un che misura assimilabile con quanto abbiamo scritto della Valle carattere di durezza, dalla stagione alle motivazioni di fondo. del Sarca. Certamente. Le due realtà escono da questo con- Nei tedeschi, ma in particolare negli austriaci, prevale lo spi- fronto accumunato da un unico concetto, quello di un’armonia rito sportivo. È una visione limitata. Una via anche con cento concertata attraverso le misteriose vie dello spirito che chie- chiodi è sempre una via e si può arrampicare in tanti modi. Ho dono accordo, concordia, pace, euritmia, proporzione. Tutto ripetuto tante vie in libera sulle Dolomiti e in Valle del Sarca. questo è presente in modo simmetrico. Ma tale ricerca va estesa Mi sono piaciute le vie sui Colodri, Brento, Coste. Una bella sulle pareti rocciose della valle. citazione meritano Sole Nascente, Oasi di pace, di cui conto tre ripetizioni su quindici complessive. L’Anniversario lo ripeto ogni inverno…». Un criterio alpinistico Grill si infervora e si capisce come siano cresciute in lui pro- Heinz Grill nasce a Soyen presso Wasserburg in Baviera. È gressivamente la passione e le ragioni di una scelta privilegiata appena un ragazzo quando comincia ad arrampicare collezio- per questo luogo. nando un numero impressionante di salite: dal Kaisergebirge «Ho un ideale da realizzare – prosegue -. Il motivo non è stato (prima solitaria alla Pump Risse) allo Yosemite (solitaria in quello di farsi una casa, ma quello di creare uno stile che vorrei giornata alla Regular Route all’Half Dome). Anche le Dolomi- promuovere come un’arte, attraverso l’apertura di vie nuove ti sono state largamente percorse fin che negli anni Novanta, che per essere ripetute richiedono particolari disposizioni del sceglie la sua residenza nel Trentino presso Arco e percorre in corpo, della mente e dei sentimenti, consentendo di trovare e lungo e in largo le vie del Sarca con la moglie Sigrid. Approda realizzare una complessiva espressione estetica. Una fusione di a una nuova concezione che nasce dalla fusione tra yoga e al- tutti questi elementi si esprime in una forma che è una espe- pinismo e apre una cinquantina di insospettate vie nuove. Ora rienza artistica». è a Dro nel cortiletto della casa di Gennaro Matteotti nel primo Ricordo che questo spirito poliedrico, che conduce seminari di pomeriggio, dopo che in mattinata con Marco Furlani abbiamo architettura, ha scritto una trentina di volumi ove tratta di fi- ripetuto una sua via. losofia, medicina naturale, movimento, omeopatia, fitoterapia, Alto e magro, un viso affilato e intenso. Dà un’idea di tra- pedagogia e quant’altro. Ha composto anche un brano musicale sparenza. I capelli bianchi "a ruffello" lasciano libera l’ampia dal titolo Con immedesimazione tocco la pietra vicina. Per Grill fronte, come l’aureola che spetta a un intellettuale e a un’artista l’anima dell’uomo è al centro; il suo impegno è trovare unità ed alle cui intuizioni chiediamo di più di quel che non avvenga equilibrio attraverso sentimenti e sensazioni.

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3» Marco Furlani, Heinz Grill, una collaboratrice, Ger- mano Matteotti a Dro // 4» Oliveti in Valle del Sarca // 5» Sulla falce dell’ultimo quarto di Luna Argentea

«Anche le vie che apro sono ispirate da questa filosofia dell’arte e del bello e da questa sensibilità. È meglio usare un chiodo che fare un movimento sgraziato, privo di ogni forma estetica». Si intravvede un disegno complessivo sul quale piano piano ci introduce. «Sono venuto in valle per circa dieci anni. Ho conosciuto tutte le vie alpinistiche e anche quelle sportive legate alla presta- zione. A un certo punto mi sono accorto che per il 6b e il 7a non ero abbastanza allenato e mi sono chiesto quale sviluppo potevo dare alla mia attività alpinistica e che cosa potevo fare. 4 Smettere o creare qualcosa, mi sono detto. E ho cominciato ad aprire vie nuove come Afrodite, Piccole Piramide, Luna Argen- tea in una zona boscosa. Una via friabile tra gli alberi non ha futuro, ma la parete è come un campo da coltivare, plasmare, Un possibile sviluppo pulire, ricreare. La roccia è uno specchio per il rocciatore, non A questo punto pare opportuno fare un passo indietro. parla. Ti rifletti in essa. Serve un senso profondo, stile elegan- La storia alpinistica della valle inizia con i tempi ormai mito- te, movimenti né sportivi né troppo alpinistici ed estremi. Non logici di Bruno Devtassis e Marino Stenico. Passano di qui an- serve la forza né un intenso allenamento. Solo arrampicare in che Messner e Maestri, negli anni Settanta inizia un’operazione un flusso ritmico. C’è differenza traemozione, che si esprime in sistematica di esplorazione di alcune pareti e poi è tutto un un godimento esteriore e sensazione, che deriva dalla vicinanza succedersi di realizzazioni. Impossibile citare tutti gli alpinisti della roccia e si realizza in una riflessione e maturazione inte- che qui si sono espressi al meglio sulle Placche Zebrate, dalla riore, perché la gioia è silenziosa, è dell’anima». strana luce argentea priva di ombre, sino alla via Vertigine sulla Capisco che il suo piano è assai vasto. È quello di continua- ciclopica parete del Brento. Se vogliamo ricordare qualcuno, re ad aprire vie nuove con quest’ottica ispirata dalla filosofia citiamo: Heinz Steinkötter, Sergio Martini, Mario Tranquillini, dello yoga che conduca alla conquista di un’armonia perso- Bepi Loss, Marco Furlani, Valentino Chini, Riccardo Mazzalai, nale. L’obiettivo è di fare della Valle del Sarca un luogo di Palma e Giovanni Groaz, Marco Pilati, Andrea Andreotti, Ro- elezione. Sembra capire l’osservazione latente quando dice: lando Larcher, Andrea Zanetti, Diego Filippi… Quante siano le «Creare un paradiso terrestre a somiglianza di questo non è vie (si saranno raggiunte le 400?) continuandone l’apertura, è possibile nel Kaisergebirge. Manca una condizione preliminare: difficile dire, ma il fatto nuovo sono le vie di Heinz Grill, or- il sentimento». mai ripetutissime. Su Helena ogni giorno sono presenti due-tre cordate. Le Scalette di Indra supera le 350 ripetizioni. Personal- mente ho ripetuto con Marco Furlani una decina di queste vie e la soddisfazione complessiva è notevole. Ogni via ha uno o più 3 passaggi che la caratterizzano, così come avviene ad esempio in Grigna, dove ogni guglia ha una sua specificità e un tiro dalle caratteristiche particolari che la fa ricordare. Penso alle due traversate di Mercurio serpeggiante (su quella di ritorno, un ripetitore ha messo un chiodo e Grill è rimasto sorpreso perché ritiene di operare tenendo conto di tutto ciò che serve). Penso a Helena con quell’acrobatica uscita sul vuoto. Penso a Luna Argentea e si è davvero su una falce di luna… A chi muove qualche osservazione deve fare pensare che in una recente serata in Val di Sarca organizzata dal Comune di Dro (che non rimane a guardare) in un dibattito sulle nuo- ve aperture di vie, l’acquisizione della definizione di paradiso dell’arrampicata in cui si identifica la valle ha trovato consensi e approvazioni entusiastiche da parte di trecento alpinisti, a iniziare dai maestri sino ad arrampicatori già in età della pen- sione e a giovani che privilegiano l’aspetto del piacere di ar- rampicare. Ogni conservatorismo rischia di essere travolto dai

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per il 2010 KOMPERDELL presenta i nuovi bastoncini telescopici

IL NUOVO SISTEMA DI CHIUSURA POWER LOCKPRO 5 VI GARANTISCE LA MASSIMA SICUREZZA

tempi nuovi. La questione dell’etica potrebbe portarci lontano. Per ora ci poniamo la semplice domanda se permane in noi la capacità di leggere i segni dei tempi, perché storia e progresso non sono sinonimi e in questo caso non ci troviamo di fronte a CAPACITÀ DI TENUTA SUPERIORE AL una semplice palestra o a qualche tiro di grado superiore ma a un mondo alpino che non si è ancora del tutto rivelato né omo- logato perché non è facile rompere la barriera tra le generazioni e giudicare senza una diretta esperienza. Forse in questo momento Heinz Grill sta osservando le pareti 90% con il cannocchiale, sterra un nuovo sentierino completando la rete unificante di un ambiente assai variegato o pulisce una via dopo averla tracciata e perfettamente attrezzata, perché si FACILE E SEMPLICE sia accompagnati dal sentimento della sicurezza e toccare la da regolare con un solo gesto - anche a temperature molto basse roccia voglia dire concentrarsi sulle sensazioni dell’anima. Di e indossando i guanti fatto ha una serie di vie nuove di notevole bellezza in zone del- la valle dove nessuno nemmeno le sospettava possibili. Tutto bene, quindi? Certamente solo se, dopo l’intensa frequentazio- ne primaverile, seguirà un’adeguata campagna alpinistica e se si potrà piantare in proprio un bel chiodo con qualche sana martellata su quelle grandi montagne la cui vetta è irrinuncia- bile e sintesi di elevata spiritualità. «

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Testo di ROBERTO SERAFIN - INTRODUZIONE DI ALESSANDRO PASTORE

E il CAI prese il fucile Basandosi sulle carte inedite dell’archivio della Sede centrale, Stefano Morosini racconta in un libro come il Club alpino sia stato fra le prime associazioni a pronunciarsi pubblicamente a favore dell’entrata italiana in guerra nel settembre del 1914

lcuni anni fa capitava di trovare, nel settore delle librerie e delle biblioteche classificate come “Storia A dell’alpinismo”, alcune pubblicazioni che raccoglie- vano una cronologia ragionata delle cime raggiunte, dei primi scalatori, dell’anno della conquista della vetta. Ma da qualche tempo appaiono libri ed articoli di rivista, spesso redatti da storici di professione, che offrono un quadro più ampio della storia dei club alpini e delle attività dei loro Soci, calandola nei contesti sociali e culturali in cui la passione della montagna nasce, si radica e si diffonde. A questo filone rinnovato di studi appartiene la ricerca di Ste- fano Morosini, che sviluppa con ordine e metodo una mate- ria che già il titolo ci lascia scorgere. Infatti nei capitoli di Sulle vette della patria si incrociano la dimensione geografica dell’arco alpino e la lotta condotta, prima con gli strumenti della politica e poi con le armi della guerra, per disputare e definire i confini montani delle nazioni. Né il discorso si limita al piano del conflitto delle idee o a quello della partecipazione alla Grande Guerra; scorrono infatti davanti ai nostri occhi le differenti concezioni dell’alpinismo che maturano, dalla metà dell’Ottocento sino agli anni venti del Novecento, prima nelle élites borghesi e poi in un mondo sociale più ampio che coin- volgerà i ceti popolari. La rilevanza del libro è anche nella sua duplice natura: è un punto di riferimento per chi fa già parte del sodalizio e almeno in parte ne conosce le tradizioni, ma offre anche un chiari- mento importante a quanti guardano al CAI di oggi e al suo passato non senza preconcetti e magari con qualche ingenui- tà. Le pagine di Morosini rappresentano insomma una confer- Uno studioso con la montagna ma dell’espressione famosa di Massimo Mila “alpinismo come nel cuore cultura”. Istruttore di arrampicata libera e consigliere a Bergamo del Club Alpino Italiano, Stefano Morosini è dottore di ricerca Un viaggio “alle sorgenti del CAI” o nei prossimi paraggi in in "Storia delle istituzioni e della società nell’Europa con- vista delle celebrazioni per i 150 anni della nascita che avver- temporanea". Le sue ricerche vertono sulla storia sociale ranno nel 2013 è quanto propone Stefano Morosini, giovane dell’Italia liberale e fascista e sulla storia dello sviluppo studioso di storia, Socio della Sezione di Bergamo del cui con- tecnico e industriale italiano. Il suo libro Sulle vette della siglio direttivo fa parte, in un libro fresco di stampa sugge- patria si basa soprattutto sulle carte inedite dell’archivio stivamente intitolato Sulle vette della patria (Franco Angeli, della Sede centrale del Club Alpino Italiano. In questa foto 268 pagine, 27 euro). Basandosi soprattutto sulle carte inedite Morosini in veste di alpinista all’attacco della parete sud dell’archivio della Sede centrale del Club Alpino Italiano, molti della Montaigne Saint Victoire, in Provenza, ritratta da sono i particolari inediti o finora trascurati che emergono sulla Cezanne in tanti suoi quadri. presenza di elementi politici e nazionali all’interno del CAI fin dalle sue origini.

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Ma perché sorprendersi? La montagna è sempre stata ter- gruppi studenteschi del Deutscher und Österreichischer Alpen- reno di confronto sul piano ideologico, politico e culturale, verein presenti nei principali centri urbani in Austria e Germa- soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento quando i na- nia a partire dalla fondazione del sodalizio, nel 1873, e fino zionalismi contrapposti iniziavano a fronteggiarsi in vista alla Seconda Guerra mondiale. Questo aspetto è praticamente della Grande guerra. Che fu, non a caso, guerra di montagna. assente nel CAI, almeno fino alle leggi razziali del 1938, che Quale è stato, dunque, il ruolo del CAI nella cosiddetta “guer- furono severamente applicate nel Sodalizio e che imposero ai ra bianca" e negli anni successivi? Soci l’appartenenza alla razza ariana.» «La partecipazione del CAI alla Prima Guerra mondiale fu mol- to sentita e partecipata», spiega il professor Morosini, «circa Oggi si riparla di Ettore Tolomei, il più precoce e fanatico 3000 Soci (su 9000) presero direttamente parte al conflitto, so- assertore dell’italianità dell’Alto Adige, come lei stesso lo de- prattutto nelle fila dei sottoufficiali e ufficiali del corpo degli finisce. Che cosa è rimasto oggi della sua campagna di odio? Alpini. Dal punto di vista istituzionale poi, il CAI, in consi- «Una serie di ricerche di ottimo livello, uscite negli ultimi anni, derazione della cultura risorgimentale e irredentista dei suoi soprattutto da parte di studiosi trentini, traccia un profilo am- Soci, fu fra le prime associazioni a pronunciarsi pubblicamente pio e oggettivo della figura di Tolomei e della sua opera di a favore dell’entrata italiana in guerra. Il 13 settembre 1914, snazionalizzazione della popolazione tirolese. Credo tuttavia molti mesi prima delle radiose giornate del maggio 1915, nel che a partire dallo Statuto di Autonomia del 1972 le questioni corso di un’assemblea dei Soci, l’allora presidente generale Lo- legate all’identità nazionale di chi vive in Alto Adige/Südtirol renzo Camerano disse pubblicamente: «Nel nome della Patria siano in sostanza più attinenti a una sfera economica, fiscale e affermiamo altamente che in ogni occasione il CAI saprà fare amministrativa, che a una sfera identitaria e politica.» il suo dovere. Negli anni della guerra il CAI fu chiamato dal comando supremo a compiti di consulenza nell’ambito dell’ad- All’interno del CAI, da quanti il nazionalismo di Tolomei era destramento alpinistico delle truppe, o a fornire mappe, guide, condiviso? studi topografici, ma anche a sostenere nella società italiana «Prima del 4 novembre 1918 da una minoranza molto esigua. dell’epoca le ragioni politiche e militari del conflitto». In seguito le tesi di Tolomei divennero utili a rafforzare nel CAI le istanze di appropriazione dei rifugi entrati a far parte del La volontà di affermazione nazionale è dunque prevalsa in territorio italiano e già appartenuti al Deutscher und Österrei- quegli anni sull’interesse scientifico delle ascensioni. Come chischer Alpenverein.» si spiega? «Con l’inizio del Novecento la fase dell’alpinismo pionieristico, C’era anche chi si spingeva più in là. “In Val Venosta - scrisse consistente nella “conquista" delle principali cime alpine, era Silvio Saglio - prevale la brachicefalia”. Insomma, dobbiamo ormai esaurita. All’elemento scientifico di studio e misurazione sentirci in colpa nei confronti dei nostri concittadini del Südti- delle caratteristiche ambientali, climatiche e morfologiche del- rol che oggi ostacolano il bilinguismo, specie sui sentieri? le montagne si era affiancato quello del presidio simbolico ed «Vivo a Bergamo e da alcuni anni i cartelli bilingui sono cu- effettivo dei confini nazionali. Di sicuro in quell’epoca il CAI riosamente presenti anche dalle mie parti. I nomi dei luoghi rifletteva in modo piuttosto evidente la cultura politica risorgi- sono un segno forte di identità, e oggi, seppur in modo diverso mentale e irredentista dei suoi Soci.» dall’epoca di Tolomei, sono oggetto di una sagace invenzione della tradizione.» Una certa rimozione della storia, ora rimessa nitidamente a fuoco nel suo volume, era forse giustificata quando nel Per anni si è creduto, per concludere, che l’archivio del CAI secondo dopoguerra il Paese (e il CAI) dovevano “risalire la relativo a quegli anni fosse andato perduto. Come è stato pos- ”. Oggi esistono ancora resistenze o anche solo larvate sibile ritrovare i documenti ai quali lei ha potuto attingere? riserve nel renderla esplicita? «Effettivamente il mio lavoro si è basato in larga parte sullo spo- «Mi pare di no. Credo non esistano oggi problemi di alcun ge- glio dell’archivio della Sede centrale, a Milano. Tale archivio è nere nel ripercorrere la storia passata, anche in una fase estre- composto dalla serie completa dei verbali dei consigli direttivi mamente difficile per il CAI come quella del fascismo.» centrali e da una gran quantità di polverosi documenti, lettere e resoconti, di estremo interesse ma purtroppo sparpagliati qua e Molti membri del CAI con incarichi dirigenziali aderirono là. Questa documentazione, ritenuta dispersa a seguito dei trava- ad associazioni patriottiche, partiti, logge massoniche. Oggi gliati trasferimenti della Sede centrale fra Torino e Roma (1929) e sarebbe ammissibile? fra Roma e Milano (1943), nel 2005 è stata casualmente rinvenu- «Certamente oggi i 315.000 Soci del CAI riflettono la plurali- ta in un magazzino di deposito della periferia milanese. L’analisi tà culturale e politica presente nel Paese, ma il Sodalizio mi di tanto materiale inedito ha richiesto mesi di paziente lavoro, pare ben ancorato a una tradizione apolitica e apartitica che consistito soprattutto nella rilettura di un vero e proprio puzzle mira a perseguire le finalità associative del primo articolo dello di carte e nel tentativo di far emergere dall’ordinaria gestione Statuto.» amministrativa del Sodalizio alcuni fenomeni storici primari. Ho poi proceduto alla lettura sistematica dei periodici alpinistici Come si spiega la maturazione di un diffuso antisemitismo editi dai club alpini in quegli anni, come la Rivista mensile del nei gruppi alpinistici dell’epoca? CAI, il Bollettino della Società degli Alpinisti tridentini o la Zei- «Parlerei di diffuso antisemitismo solamente a proposito dei tschrift des Deutschen und Österreichischen Alpenvereins.» «

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» ESCURSIONISMO il CAMMINO SUPERGA-CREA SULLA DORSALE COLLINARE TRA LA PIANURA DEL PO E L’ARCO ALPINO un' Attraente alternativa Francigena per i pellegrini del III millenio

Testo e Foto di Enrico e Maria Elena Bruschi - CAI Casale Monferrato 1

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ra il 1990 quando Cesare Triveri, Socio cui mancano le sensazioni forti delle verticalità della Sezione CAI di Casale Monferrato, alpine dominate dalla roccia e dal ghiaccio, ma E buon alpinista ed amante delle colline del- che la secolare e paziente opera dell’uomo ha sa- la sua Val Cerrina, propose di effettuare l’attra- puto saggiamente modellare e arricchire: le sug- versata da Crea a Superga lungo un percorso da gestive geometrie di campi e vigneti, l’incontro lui ideato che, seguendo i sentieri della dorsale di un casinot, umile costruzione per gli attrezzi destra della valle, portava a raggiungere dappri- talora costruita con estro artistico, di una sper- ma le colline dell’astigiano, toccando Cocconato duta chiesetta campestre, i paesi arroccati attor- e l’abbazia di Vezzolano, tra i più pregevoli mo- no al campanile o sovrastati da antichi castelli e, numenti romanici piemontesi, per raggiungere peculiarità straordinaria delle colline del Mon- la collina torinese e la Basilica di Superga. Un ferrato, gli ampi panorami dall’estesa pianura percorso che avrebbe unito due Sacri Monti e le alla corona di vette imbiancate, che ci ricordano colline del nostro Monferrato a Torino, una del- tanti momenti felici vissuti su quelle montagne. le grandi capitali europee, sviluppandosi quasi Camminare dunque, non solo per un esercizio interamente sulla dorsale collinare a sud del Po, fisico, per sentire i propri muscoli rispondere affacciata sulla pianura, con grandi panorami efficacemente, ma per conoscere e, sempre più sull’arco Alpino che spaziano dalle Alpi centrali spesso, per riscoprire un passato in cui il cam- all’Appennino. mino era il principale mezzo di spostamento per Questa iniziativa nasceva su un terreno fertile: l’uomo. Molte sono le iniziative volte a riscoprire da circa un decennio infatti alcuni Soci della percorsi che per i più svariati motivi venivano Sezione CAI di Casale Monferrato, consapevoli seguiti nei secoli passati: più famoso è certamen- dell’importanza della conoscenza e valorizzazio- te il Cammino di Santiago de Compostela, ma ne del proprio territorio, avevano cominciato a anche nel nostro paese si è provveduto a segnare frequentare le nostre colline. numerosi percorsi, non solo vie devozionali - ad La camminata, perfettamente organizzata da Ce- esempio la bellissima Via di Francesco che va sare in due tappe, con pernottamento in tenda ad da Assisi a Roma - ma anche le numerose vie Aramengo, fu un’esperienza piacevolissima per i del sale, i tragitti della transumanza ecc. Percorsi 2 trentotto escursionisti che vi parteciparono. che accanto al valore intrinseco di riscoperta di Recentemente la valorizzazione di questo per- antiche tradizioni e di territori marginali ed in 1» Sul sentiero // 2» Sentiero corso è stata inserita nel Programma di Sviluppo stato di avanzato abbandono, proprio per questi Vezzolano // 3» Vigneti a Rurale, ed ha beneficiato di un cospicuo finan- territori possono avere un valore economico de- primavera ziamento della Comunità Europea, che ne con- cisivo per la loro rivitalizzazione. Basti pensare sentirà la definitiva segnatura. al caso del Cammino di Santiago, frequentato Nel frattempo la cultura del camminare, della ri- ogni anno da centinaia di migliaia di persone. scoperta del territorio che solo al ritmo lento dei In quest’ottica il Cammino Superga – Crea po- passi può essere compiutamente apprezzato, si è trebbe travalicare il suo valore intrinseco per progressivamente radicata grazie anche a molte- diventare parte centrale di una promettente Via plici iniziative del CAI, tra le quali la più signi- Francigena piemontese che consentirebbe di ficativa è certamente stata ilCamminaitalia che, evitare il lungo e monotono percorso da Torino toccando zone tanto belle quanto dimenticate di verso Vercelli, Pavia e Piacenza attraverso una tutte le regioni italiane, ha dato un contributo pianura estremamente antropizzata e caratteriz- fondamentale a creare la consapevolezza del va- zata dalla monocultura del riso. lore del nostro territorio. E in ambito CAI sono La Via Francigena, come noto, era una rete di sempre più numerosi coloro che non si limitano strade provenienti dal Nord Europa che, attra- a salire grandi montagne, ma apprezzano anche versate le Alpi, si ricongiungevano sull’Appenni- l’ambiente collinare, sfaccettato e multiforme no modenese, allora controllato dai Longobardi, nell’alternanza di pendii ombrosi rivestiti da fit- che concedevano il passaggio ai pellegrini, per ti boschi, versanti assolati segnati dal regolare raggiungere Roma, centro della Cristianità. Al- susseguirsi dei filari di preziosi vigneti, fresche cuni percorsi francigeni furono dettagliatamente 3 valli occupate da prati e coltivi. Un terreno in descritti e furono frequentati, per la maggiore

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comodità e per la possibilità di trovare ospi- metafora di un percorso interiore. Da queste talità (ancor oggi è possibile trovare edifici considerazioni nasce la ricerca di un percorso che portano tracce della loro antica funzione che privilegi l’aspetto paesaggistico, evitando di locande o hospitali). Certamente i percorsi strade trafficate e lunghi tratti di monotona seguiti dal flusso di pellegrini furono estrema- pianura. Quest’operazione è stata compiuta 5 mente variabili, spesso per motivi contingenti dagli escursionisti di ispirazione cattolica di (guerre, epidemie, alluvioni) e ai due percorsi Giovane Montagna, unico gruppo organizzato storici piemontesi altri se ne aggiunsero con che ha interamente percorso in epoca moderna l’evangelizzazione delle popolazioni scandina- la Via Francigena nel 2000, in occasione del ve e dell’Europa dell’est. Questo evidenzia che Giubileo. Giunti a Torino da Novalesa, anziché la Via Francigena fu un sistema vivo, in con- proseguire verso la pianura, salirono a Superga tinua evoluzione con il mutare delle esigenze e di lì a Crea, lungo la dorsale collinare a sud dei viandanti. del Po, per proseguire verso sud tra le colline È del tutto evidente che il passare dei secoli, del Monferrato e, passata la piana di Felizzano, anzi di un millennio, ha in gran parte modifi- risalire le colline dell’acquese; di lì a Gavi, rag- cato le motivazioni e le esigenze dei potenziali giungendo la dorsale appenninica seguita fino viandanti, oltre ad aver radicalmente modifi- all’Appennino reggiano – modenese, dove tutti cato, soprattutto nell’ultimo secolo, il paesag- gli antichi percorsi francigeni confluivano per gio attraverso il quale i percorsi descritti si raggiungere Roma. snodano. È quindi necessario, se si intende dare nuo- In occasione del ventennale della nascita va vita alla Via Francigena, analizzare questi di questo cammino, la Sezione CAI di Casa- cambiamenti ed individuare un percorso che le Monferrato intende effettuare il Cammino possa rispondere alle nuove aspettative del Superga Crea, circa 72 km, con tappa a Coc- pellegrino del terzo millennio, rimanendo co- conato d’Asti, provvedendo, in collaborazione munque fedeli a quei valori che molti secoli fa con l’ente Parco del Sacro Monte di Crea, con spinsero tanti a percorrere questa via: valori il Parco di Superga e della Collina Torinese e 6 che ogni pellegrino potrà ricercare nella pro- con gli enti locali, alla segnatura definitiva del pria interiorità, pienamente perseguibili solo percorso, con l’auspicio che questa camminata lontano dalle pesanti sovrastrutture della so- sia stimolo per la definizione di un nuovo per- 7 cietà contemporanea, in un intimo e continuo corso francigeno. contatto con la natura, con l’ambiente storico e Discesa la Val di Susa, proveniente da Nova- antropico in cui si trova immerso; al ritmo len- lesa e attraversata Torino, il percorso che si to del suo passo, in un cammino che è anche snoda da Superga tra boschi e vigneti segue

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inizialmente la dorsale collinare prospiciente il fascino del luogo si sale verso Albugnano Po, con ampi panorami sulla pianura che ab- per poi raggiungere il bel paese di Cocconato, bracciano la bianca corona delle Alpi unendo posto su un’alta collina a 500 m nella cui due tra i più frequentati Sacri Monti della re- via centrale si trova il notevole palazzo gione: Superga e Crea. medioevale che ospita il municipio. Con una La basilica di Superga, uno dei capolavori di serie di saliscendi si toccano i paesi collinari Filippo Juvarra, fatta costruire nel 1706 come di Tuffo, Murisengo, Villadeati, Odalengo ringraziamento per la vittoria dei piemontesi Piccolo, paese natale dell’ideatore di questo sull’esercito franco – spagnolo, è divenuta luo- cammino, con un percorso che, seguendo go simbolo per gli appassionati di calcio dopo in costa la dorsale della Val Cerrina, quasi il tragico schianto aereo in cui morirono i gio- completamente coperta di boschi subentrati ad catori del “grande Torino”, una tra le più forti e antichi vigneti abbandonati, attraverso antichi ammirate squadre nella storia di questo sport. borghi collinari porta al Sacro Monte di Crea, Dal piazzale della Basilica Torino, incoronata nel 2003 inserito dall’Unesco nell’elenco dei dalla cinta delle Alpi, ne appare l’indiscussa siti riconosciuti come Patrimonio Mondiale regina. dell’Umanità. Lasciato il piazzale di Superga ci si incammina Il colle di Crea fu in antichità luogo di culto lungo sentieri e strade sterrate che, attraverso mariano per opera forse di Sant’Eusebio che boschi cedui e coltivi portano ad incontrare qui, nel IV secolo si sarebbe ritirato. Verso la paesi e borgate della collina torinese e fine del XVI secolo su iniziativa del Priore astigiana. Si incontra dapprima Bardassano, del Santuario vennero edificate inizialmente che sorge su un colle di 452 m, ed è dominato sette cappelle di un progetto che ne prevedeva dall’imponente castello oggetto di sanguinose quindici, in cui erano rappresentati episodi del contese tra i marchesi del Monferrato ed Vangelo e della vita di Santi. Un nuovo e più i Chieresi: deve il suo attuale aspetto alle ambizioso progetto previde la costruzione di profonde ristrutturazioni subite nel ‘600 con ben quaranta cappelle. In tutto, grazie anche la trasformazione delle fortificazioni esterne alla cospicua donazione dei Gonzaga, ne furono in terrazzamenti a giardino. Si prosegue costruite ventitré, con l’impegno di numerose per Sciolze, borgo assegnato a metà del XII e qualificate maestranze, provenienti anche secolo da Federico I al potente Marchesato da altri paesi (soprattutto scalpellini dalla del Monferrato, suo fedele alleato nelle Svizzera, prima che la guerra di Monferrato, contese contro i comuni di Chieri ed Asti. con il celebre assedio di Casale da parte delle Anche qui il culmine dell’altura su cui sorge truppe spagnole, costringesse a sospendere il paese è dominato dal castello risalente al l’opera). Il percorso processionale si conclude, XIV sec. cui si accede dalla ripidissima via sulla sommità del colle di Crea, con la che attraversa il nucleo più antico. Analoga è sontuosa cappella dell’Incoronazione di Maria, la storia del prossimo paese che si incontra, detta de “Il Paradiso”, evocato dalla sua stessa Cinzano, anch’esso annesso al Marchesato del posizione, che si eleva sul colle più alto quasi Monferrato, anch’esso dominato dal castello staccandosi da esso, grazie ai due imponenti del XIV secolo, della cui struttura originaria scaloni di accesso. Colpisce l’incredibile conserva ancora la grande torre centrale, detta ricchezza di affreschi e sculture, culminanti “del sale”. Lasciato sulla destra Castelnuovo Don nell’intreccio di angeli, sospesi sotto la cupola, Bosco, paese d’origine del fondatore dell’Ordine che sospingono Maria verso la gloria dei cieli. Salesiano, si giunge all’Abbazia di Vezzolano Dal loggiato, che ne delimita interamente la incastonata come splendido diamante al circonferenza, la vista spazia sulla pianura centro di una verdeggiante conca. È questo Padana a nord fino alle Alpi, sulle colline del uno tra i più eleganti monumenti medioevali Monferrato a sud, fino all’Appennino. piemontesi, con la bella facciata alleggerita da Lasciato questo luogo, tradizionale meta di tre ordini di colonnine al cui centro risalta la pellegrinaggio dei Monferrini, il percorso bifora sostenuta dal Cristo benedicente, con il abbandona la dorsale della Val Cerrina, che va suggestivo chiostro che agli effetti cromatici ad estinguersi sulle colline sovrastanti Casale del cotto e dell’arenaria aggiunge il fascino di Monferrato, antica capitale del marchesato, 4» Crea in inverno // antichi affreschi, presenti anche sulle pareti ricca di testimonianze del glorioso passato e 5» Crea - la cappella del della sala capitolare e della chiesa. L’abbazia, di tesori dell’arte sacra, proseguendo verso paradiso // di origini antichissime, risalirebbe all’epoca sud attraverso le colline del Monferrato 6» Vista di Cocconato // carolingia; distrutta dai Saraceni nel corso Casalese e Acquese, per raggiungere la dorsale 7» Il logo del sito di del X secolo, fu subito ricostruita diventando Appenninica che prosegue fino alla Città di Supergacrea monastero benedettino. Lasciato il mistico San Pietro. «

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Capanna Regina Margherita visita al Rifugio più alto d’Europa a 4554 m Testo e Foto di simone guidetti - Ufficio Tecnico Ambiente del CAI, Sede Centrale

a “Capanna Osservatorio Regina Margherita”, di proprie- forti raffiche di vento, minor pressione atmosferica da cui de- tà della Sede Centrale del Club Alpino Italiano e data riva una minor quantità di ossigeno, ecc.) dovute alla quota si l in gestione alla Sezione di Varallo, è posta sulla Punta sommano alcune criticità legate alle caratteristiche morfologi- G.Gnifetti, una delle cime che fanno parte del massiccio del che del luogo, come la mancanza di spazio e la forte esposizio- Monte Rosa, nelle Alpi Graie, a quota 4554 m s.l.m.. ne. In particolare verso Est, il Rifugio si affaccia direttamente Si tratta di una struttura unica nel suo genere, la quale, in virtù su quella che è considerata la più alta parete nel suo genere della sua posizione, è stata spesso al centro di polemiche. In delle Alpi: oltre duemila metri di ghiaccio, neve e roccia, che le effetti, la quasi totalità dei rifugi, anche di quelli strettamente conferiscono un aspetto “himalayano”. alpinistici, servono come punto partenza o di appoggio per una L’unicità della posizione in cui si trova il Rifugio, se da un lunga traversata o per la “conquista” di una vetta e si trovano lato costituisce una fonte di problematiche anche ambientali di in posizione più o meno riparata, spesso con disponibilità idri- non semplice soluzione, dall’altro crea interessanti opportunità ca e con possibilità alternative di trasporto materiali. La Capan- di ricerca in diverse materie, dalla medicina alle scienze della na Regina Margherita, invece, che è situata per l’appunto sulla terra, alla meteorologia. Da quì il nome Capanna (come rifugio cima di un monte, rappresenta di per sé un punto di arrivo. per gli alpinisti) ed Osservatorio (come struttura di supporto per Peraltro, alle difficili condizioni ambientali (basse temperature, le ricerche scientifiche).

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Pertanto, per comprendere l’utilità ed il valore esteso di un Rifugio come la Capanna Margherita occorre analizzare com- piutamente i diversi aspetti che lo contraddistinguono, e non limitarsi ad una lettura superficiale. Di seguito vengono fornite alcune informazioni utili ad inqua- drare meglio quello che è un patrimonio e una “bandiera” del Club Alpino Italiano.

Le caratteristiche del Rifugio L’edificio originale,inaugurato nel 1893 e dedicato alla Regina Margherita, fu completamente ricostruito nel 1980. Nel 1997 sono stati rifatti e messi a norma l’impianto elettrico ed il si- stema antincendio. Infine, nel 2006 il Rifugio è stato dotato di un nuovo generatore, in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico (sia termico che elettrico). La gestione della Capanna Margherita nel 2009 è stata affidata con contratto in affitto d’azienda alla Rifugi Monterosa MBG srl (tel. Rifugio: +39 0163 91039 – e-mail: info@rifugimonte- rosa.it). La Capanna ha una capacità di 70 posti letto distribuiti in camere con letti a castello ed è dotata di sala bar-ristorante, 2 servizi in comune, illuminazione elettrica, corrente a 220 V, 1 collegamento internet, biblioteca. È inoltre dotato di un locale invernale, non gestito, organizzato per ospitare 19 persone. Il 3 periodo di apertura va da metà giugno a metà settembre. Compresi balconi e terrazzi, il Rifugio è lungo 31,35 metri, lar- go 9,40 e alto 7,50 metri. I locali sono disposti su 3 livelli. Al piano terra si trova un atrio di ingresso, il locale invernale (che occupa anche parte del primo piano), la cucina, il soggiorno, due bagni, un piccolo magazzino ed il locale tecnico con il ge- neratore. Al primo piano si trovano 7 camere, un bagno ed un ripostiglio. Al secondo piano si trovano altre 6 stanze, di cui 2 riservate all’Università di Torino, e un bagno. A causa della quota e della posizione, la Capanna Margherita deve affrontare numerose problematiche, tra cui le condizioni meteo talvolta estreme (basse temperature, forti venti e possi- bili scariche elettriche) e le modalità di approvvigionamento e trasporto materiale. Il Rifugio, costruito in legno di larice americano e abete, è ri- vestito esternamente con lamiere di rame, in modo da isolare l’interno del Rifugio dalle scariche atmosferiche (come in una gigantesca gabbia di Faraday). La coibentazione è garantita mediante doppie pareti (intercape- dine riempita con lana di roccia) e doppi serramenti. L’ancoraggio a terra avviene con putrelle in ferro fissate alle rocce dalla parte italiana e infisse nel ghiaccio nella parte sviz- zera. Alcuni tiranti di acciaio agganciati alle rocce sottostanti rafforzano l’ancoraggio contro l’azione dei forti venti in quota. La balconata a sbalzo in legno sul lato italiano è sostenuta da 1» La Capanna Osservatorio Regina Margherita è visitata ogni anno da pali fissati alla roccia. numerosi alpinisti e scialpinisti - foto archivio CAI Varallo // All’interno, il Rifugio si presenta alquanto confortevole e mo- 2» Punta Gnifetti e Punta Parrot viste dal Lyskamm orientale // derno. 3» La Capanna così come si presenta oggi

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4/5» Pianta del piano terra e prospetto del lato sud-est dell’edificio//

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5 quali l’altimetria e la temperatura, pari al 40% e pertanto con una potenza elettrica effettivamente erogabile pari a circa 38,4 kW. Il generatore fornisce corrente alternata alla tensione di 220 V, in grado di soddisfare abbondantemente il fabbisogno (illuminazione, vari elettrodomestici, prese di corrente, ecc.) anche in occasione di eventuali picchi di potenza richiesti per il funzionamento delle apparecchiature scientifiche. Un regolatore del numero di giri dell’alternatore, permette di modulare la potenza erogata (e quindi il consumo di combusti- bile) in funzione delle reali necessità. Aspetti gestionali ed ambientali Il generatore fornisce anche l’energia termica necessaria a ri- La gestione di un Rifugio così particolare e con tali difficoltà scaldare il Rifugio, grazie ad uno scambio di calore tra il cir- oggettive, dove ogni spreco si traduce inevitabilmente in un cuito di raffreddamento del motore (acqua glicolata) e l’aria costo economico, oltre che ambientale, deve necessariamente convogliata all’interno del Rifugio (nella sala da pranzo) dal essere altamente efficiente e prevedere un’ottima organizzazio- sistema di ventilazione (una pompa centrifuga alimentata dal ne, pianificazione e coordinamento delle attività. medesimo generatore). Il personale del Rifugio è costituito da 2 team con 3 addetti Alcuni pannelli fotovoltaici servono ad alimentare un set di ciascuno, che si alternano su turni bisettimanali per ragioni batterie (collegato anche al generatore principale) per l’illu- di sicurezza. Una permanenza eccessiva ad oltre 4500 metri di minazione di emergenza (10 punti luce con tensione a 24 V), quota, infatti, anche in caso di acclimatazione, può comportare il telefono di emergenza (ponte radio) ed il sistema wi-fi per danni alla salute. il collegamento internet. È inoltre presente un generatore di Il trasporto del materiale avviene esclusivamente tramite eli- emergenza da 5 kW. cottero. In prossimità del Rifugio è stata ricavata una piccola Il prossimo collegamento con una nuova vasca esterna per la piazzola su neve per l’atterraggio del mezzo. fusione della neve tramite una serpentina elettrica permetterà Un’attenta gestione del magazzino e dei rifiuti generati dall’at- di potenziare e migliorare l’approvvigionamento idrico. tività ricettiva, unita ad un buon coordinamento con altri rifugi Al momento, l’acqua viene prodotta per fusione della neve della zona che utilizzano il trasporto in elicottero, a cominciare raccolta dal personale del Rifugio all’esterno dell’edificio. La dalla Capanna Gnifetti, permette di far volare l’elicottero sem- fusione avviene in 2 modalità: pre a pieno carico e quindi di limitare il numero dei voli. »» all’esterno del Rifugio, grazie a due collettori solari e ad un L’approvvigionamento energetico del Rifugio è garantito da un serbatoio di 250 litri (l’acqua così prodotta viene pompata nella generatore elettrico Perkins da 64 kWp alimentato a gasolio, cisterna principale, interna al Rifugio); con un fattore di “declassamento”, dovuto a fattori ambientali »» all’interno del Rifugio, in cucina, tramite un bollitore a GPL

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6» L’utilizzo di un apparecchio ultraleggero, in grado di volare a quote elevate ed eventualmente di atterrare in spazi ristretti, avviene solo in condizioni di tempo stabile ed è assolutamente necessario per il rifornimento di materiali e per il trasporto a valle dei rifiuti e dei liquami. Normalmente il carico/scarico avviene con elicottero in volo// 7/8» Produzione di acqua tramite fusione della neve raccolta all’esterno del Rifugio, bollitore e collettori solari

da 150 litri. In questo caso l’acqua viene in parte lasciata nel bollitore per le necessità della cucina ed in parte inviata tramite pompa ad aspirazione alla cisterna principale. La poca acqua disponibile viene utilizzata in cucina (disinfetta- ta con amuchina) e per le operazioni di pulizia. Agli utenti del Rifugio non è quindi consentito utilizzare l’acqua per la propria igiene personale. L’acqua potabile viene invece distribuita in bottiglia. La cucina a gas, di tipo professionale, viene alimentata con bombole di GPL. I liquami organici provenienti dai WC e le acque grigie di la- vaggio vengono convogliate in appositi contenitori. Una volta riempiti questi vengono stoccati all’esterno del Rifugio e tra- sportati a valle dove vengono prelevati da una ditta specializ- zata. In capanna viene effettuata la raccolta differenziata per tipolo- gia di rifiuto (alluminio, vetro, plastica, carta, frazione umida, residuo indifferenziato). I rifiuti, trasportati a valle, vengono conferiti presso le piattaforme di raccolta nei Comuni di Alagna o Riva Valdobbia. La Capanna Regina Margherita, per volontà della Sede Cen- trale, in accordo col CAI Varallo, e grazie all’impegno e alla disponibilità del gestore, ha ottenuto nel 2002 la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001. I requisiti essenziali per ottenere questo tipo di certificazione sono i seguenti: »» la definizione di unapolitica ambientale, con obiettivi chia- ri. Nel caso della Capanna Margherita tali obiettivi consisto- 7 no essenzialmente nella riduzione e raccolta differenziata dei rifiuti, nel corretto smaltimento dei reflui organici, nella ra- zionalizzazione dei consumi energetici ed idrici, nella gestione 8 ottimale del trasporto materiale; »» l’implementazione di un sistema di gestione ambientale (SGA) “aperto”, ovvero che si rinnova in un’ottica di “migliora- mento continuo”. Tale sistema prevede la “standardizzazione” delle procedure ed il monitoraggio dei risultati mediante l’ado- zione di un manuale; »» un esame (“audit”) da parte di un ente terzo, accreditato, che verifica la conformità ai requisiti necessari stabiliti dalla norma. L’obiettivo del miglioramento continuo è portato avanti non solo e non tanto con pochi interventi importanti (vedi sostitu- zione generatore), ma soprattutto grazie a tanti piccoli inter- venti ed azioni quotidiane che consentono di migliorare poco per volta, ma costantemente, le performance ambientali del Rifugio. È un modo di pensare che porta a prendere sempre in

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considerazione la componente ambientale e ad agire per cerca- Ricerca scientifica re continuamente nuove possibili soluzioni. Fin dall’inizio, con gli esperimenti del fisiologo Angelo Mos- Di seguito sono elencati gli interventi in programma in Capan- so, il Rifugio ha svolto l’importante funzione di Osservatorio na Margherita nel breve e nel medio-lungo periodo. a supporto della ricerca scientifica, in particolare nel campo della medicina d’alta quota e della meteorologia. Nel 1903 a Interventi in programma nel breve periodo Londra il Consiglio Internazionale delle Accademie riconosceva »» Riduzione a monte dei rifiuti, tramite una scelta diprodotti la Capanna Margherita come istituzione di “utilità scientifica e ecosostenibili (con minor imballaggi) e conferimento in piat- meritevole di appoggio”. taforma ecologica dedicata in modo da ridurre le distanze di A partire dal 1980, anno in cui fu completata la costruzione del trasporto (in accordo con il comune di Alagna); nuovo Rifugio, la ricerca scientifica ha ricevuto nuovo impulso »» piccolo compattatore per ridurre il volume dei rifiuti e ed ha visto il coinvolgimento di diversi organismi scientifici permettere un deposito temporaneo in Rifugio di un maggior provenienti da tutta europa ed oltreoceano. quantitativo; Alcuni locali della Capanna Margherita, in virtù di una con- »» lavastoviglie che permetterà di utilizzare unicamente piatti venzione rinnovata nel 1998 (la prima convenzione risale al in ceramica e bicchieri e posate in vetro e metallo, senza far uso 1926), sono concessi a titolo gratuito all’Università degli Studi di plastica o carta, con un minor consumo di acqua rispetto al di Torino, sia per il pernottamento dei ricercatori che come lavaggio a mano (sul medio periodo si prevede anche l’instal- laboratori per le attività di ricerca scientifica. Alla medesima lazione di un separatore di grassi). Le poche stoviglie non in Università, di concerto con il CAI, spetta la programmazione ed ceramica saranno in mater-bi (plastica biodegradabile); il coordinamento dell’attività di ricerca da parte di altre univer- »» fornello elettrico “portatile” a 3 fornelli, di “emergenza” in sità ed istituti scientifici, sia italiani che stranieri. caso di guasto della cucina a gas e utile per preparare qualcosa di semplice, risparmiando sul GPL; Nel periodo 1980-1993 le ricerche hanno riguardato i seguenti »» alcuni dispenser di detergente a base alcolica, che permette- campi: ranno agli ospiti di lavarsi le mani senza uso di acqua; »» Fisiologia e medicina 25 (63%) »» riparazione e potenziamento dell’impianto solare termico in »» Glaciologia 8 (20 %) modo da aumentare il contributo di energia rinnovabile nella »» Scienze ambientali 6 (15%) produzione di acqua; »» Fisica dell’atmosfera 1 (2 %) »» collegamento del generatore al sistema di produzione dell’acqua. La Capanna Margherita resta tuttora uno dei pochi laboratori al mondo situato sopra i 4000 metri ed un punto di riferimento per gli studi in alta quota dei meccanismi respiratori, vascolari, 9 metabolici e renali alla base dell’acclimatazione, delle malattie da altitudine, della preparazione e dei limiti all’esercizio fisico nell’aria rarefatta. Filoni di ricerca relativamente recenti e con interessanti pro- spettive di sviluppo riguardano le scienze ambientali e gli studi sul clima. Infatti, sia il Colle del Lys (4250 m) che il Colle Gni- fetti (4454 m) sono siti particolarmente idonei per l’estrazio- ne di carote di ghiaccio, dalla cui analisi è possibile ricavare numerose informazioni e serie storiche di dati sulle variazioni climatiche e sulla composizione chimica e isotopica dell’atmo- sfera. Alcuni di questi studi si concentrano sui meccanismi di di- stribuzione e trasporto a distanza di inquinanti come i metalli pesanti, i composti organici persistenti (POP) ed alcuni isotopi Interventi in programma nel medio-lungo periodo radiattivi. »» Ulteriori agevolazioni per le attività di ricerca scientifica, Ma le potenzialità sono molteplici. Ad esempio, nel 2007 si tramite un possibile allungamento dell’apertura stagionale del sono svolti in Capanna alcuni test nell’ambito di un progetto di Rifugio, maggior semplicità di prenotazione, eventuali nuove ricerca del Politecnico di Torino circa l’applicabilità di sistemi partenrship e collaborazioni con gli istituti di ricerca; di generazione di potenza con celle a combustibile (alimentate »» utilizzo di biodiesel (miscela olio vegetale – gasolio tradi- ad idrogeno), a servizio di piccoli aeromobili. zionale) per il cogeneratore; Un altro progetto del Politecnico di Torino (che tra l’altro ha »» eventuale sperimentazione di impianti a fonte rinnovabile consentito di dotare la Capanna di un collegamento internet) (solare FV e parco batterie di ultima generazione, micro-eolico ha riguardato la sperimentazione di un innovativo sistema di per utenze specifiche, ecc.); trasmissione a lunga distanza (oltre 300 km) in banda larga, »» realizzazione di una pagina web dedicata, con informazioni utilizzando semplici dispositivi a basso costo come trasmet- in tempo reale sulla capanna, le attività ed i progetti di ricerca, titori e senza ripetitori intermedi, con grandi potenzialità di ecc. sviluppo nei paesi del terzo mondo.

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Centralina meteo Presso la Capanna Regina Margherita, fin dai primi anni del novecento, si è provveduto alla raccolta manuale di dati mete- orologici durante i mesi estivi. A partire dall’agosto 2002, l’ARPA Piemonte ha dato inizio ad un progetto di monitoraggio finalizzato allo studio ed all’ana- lisi di alcuni parametri meteorologici nella media troposfera e dell’interazione dei sistemi atmosferici con la catena alpina. Nell’ambito di tale progetto, che prevedeva l’installazione di alcune stazioni meteorologiche automatiche in alta quota ed in modo da “coprire” la fascia alpina piemontese, presso il Rifugio Capanna Margherita è stata installata la più alta stazione meteo automatica d’Europa. Gli strumenti, pensati in modo tale da resistere a condizio- ni climatiche estreme, sono installati sul tetto del Rifugio e consistono in un barometro di precisione, un termometro, un anemometro e due radiometri per la misura della radiazione globale e della radiazione UV. Il risultato a cui ha condotto il confronto tra i dati osservati ed i radiosondaggi effettuati nelle vicinanze della regione del GRUPPO ITALIA Monte Rosa in diverse condizioni meteorologiche è che i dati di Capanna Margherita possono essere a buon diritto considerati I 14 SPECIALISTI TIROLESI rappresentativi delle condizioni a scala sinottica (dell’ordine di 100-1000 km). Tirolo, vacanza diversa dove la natura è maestra d’azione Tirolo, d’estate è il paese dove l’aria è più fresca e dove gli sport „verdi“ si coniugano più facil- Conclusioni mente con le tradizioni della gente. E d’inverno poi, La Capanna-Osservatorio Regina Margherita è un edificio pecu- Tirolo garantisce o erte mirate davvero per tutti. liare, che detiene diversi “record” legati alla quota. Ogni estate regala intense emozioni alle centinaia di alpinisti (soprattutto Se volete ricevere gratuitamente il nuovo cata- stranieri) che la raggiungono e decidono di pernottarvi, osser- vando il panorama in momenti quali l’alba o il tramonto. La logo 2010 del Gruppo Italia con tutte le o erte Capanna rappresenta anche un utile punto di riferimento per imbattibili, basta mandare per posta il coupon se- le operazioni di Soccorso Alpino, ed è parte del patrimonio guente (si prega di scrivere in stampatello) o un storico-culturale del Club Alpino Italiano. fax al numero +43.512.261002. Inoltre trovate su Tuttavia, non deve essere considerato solo un semplice Rifugio www.tirolo.com/o erte i pacchetti 2010 dei partner per alpinisti, ma una struttura complessa che offre la possibilità Gruppo Italia con ulteriori informazioni e la possibilità di agevolare la ricerca scientifica negli ambienti di alta mon- di ordinare i cataloghi dei singoli specialisti. tagna. La Sede Centrale e la Sezione di Varallo del CAI Varallo sono impegnate a ridurre gli impatti ambientali ed a rendere la  Capanna una struttura, per quanto possibile, moderna e sempre Desidero ricevere gratuitamente il catalogo 2010 più ecocompatibile. « del Gruppo Italia

9» La certificazione ambientale della Capanna Margherita, secondo Nome Cognome Rifugio al mondo ad aver ottenuto tale riconoscimento, è stata Indirizzo recentemente rinnovata fino al 2011 CAP Località Prov Tel e-mail approfondimenti La versione integrale del dossier, qui necessariamente ri- In armonia con le disposizioni sulla privacy autorizzo il trattamen- dotto per questioni di spazio, è disponibile sul sito: www. to dei dati personali sopra forniti. cai.it nella sezione “Ambiente”. Data Firma Simone Guidetti è Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale del Rifugio Capanna Osservatorio Regina Mar- L’Ente Regionale per il Turismo del Tirolo garantisce che Le verrà gherita. inviato unicamente il materiale promozionale da Lei richiesto.

Tirol Marketing Service GmbH, Postfach 222, “Gruppo Italia”, 6010 Innsbruck, Austria

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“IL CLUB ALPINO ITALIANO (CAI), FONDATO IN TORINO NELL’ANNO 1863 PER INIZIATIVA DI QUINTINO SELLA, LIBERA ASSOCIAZIONE NAZIONALE, HA PER ISCOPO L’ALPINISMO IN OGNI SUA MANIFESTAZIONE, LA CONOSCENZA E LO STUDIO DELLE MONTAGNE, SPECIALMENTE DI QUELLE ITALIANE, E LA DIFESA DEL LORO AMBIENTE NATURALE.”

piccole sezioni di montagna la rivoluzione silenziosa a cura di luca calzolari

n questa puntata Articolo e dal regolamento imposto 1 parla con Eugenio Ian- dal Sodalizio. Inelli, presidente del CAI Nonostante ciò la collabo- In questa terza e ultima puntata parlano le Sezioni di Ca- Castrovillari e con Carmelo razione e l’impegno di tutti, strovillari e Linguaglossa. La prima è incastonata nei mon- Mangano e Giuseppe Tor- anche se il cammino è sta- ti del Pollino, all'interno di un meraviglioso parco naturale; natore, rispettivamente pre- to particolarmente arduo ed la seconda sorge alle pendici dell'Etna, in provincia di Ca- sidente e segretario del CAI impegnativo nel corso degli tania, in uno scenario di pari bellezza. L'excursus che il no- Linguaglossa. anni, ha consentito la realiz- stro giornale ha compiuto fin qui ha evidenziato l'enorme zazione di tutte quelle aspet- ricchezza che contraddistingue le Sezioni di montagna per Definiamo “Sezione di mon- tative che si sono sviluppate così dire “periferiche”. Una ricchezza non materiale (anzi tagna”: come si svolge la vita con la nascita della Sezione il problema della scarsità di risorse è annoverato da tutti sociale della sua Sezione? e ha regalato in questi dieci gli intervistati come “nota dolente”) ma di valori condivisi C: Partendo dalla considera- anni di vita associativa innu- e diffusi a tutta la comunità di appartenenza; oltre che zione che: merevoli soddisfazioni. una ricchezza naturale, ovviamente. Tirando le somme, i la Sezione di Castrovillari è Un impegno costante, essen- piccoli chiedono di non essere lasciati soli; di continuare una delle più giovani del So- zialmente propositivo e co- a lavorare malgrado tutte le difficoltà che incontrano. Per dalizio, nel 2009 ha festeg- struttivo che si è concretizzato farlo è fondamentale che si consolidino gli scambi, peral- giato le dieci candeline; non solo nella frequentazione tro già avviati, tra Sede Centrale e sedi locali. ricade nel territorio del Parco e conoscenza della montagna, Nazionale del Pollino istituito ma nel voler essere partecipi solo nel 1993; alla realizzazione di una serie opera in un territorio mon- di iniziative per contribuire partecipazione sempre co- apprezzate le iniziative rivolte tano non paragonabile - per alla promozione, allo svilup- stante e numerosa da parte ai nuclei familiari; grandezza e numero di grup- po e alla tutela delle immense dei Soci. Il risultato più im- - il sito www.caicastrovillari. pi montuosi - alle Dolomiti o ricchezze naturali ed ambien- portante tuttavia è stato il it, ristrutturato nella sue veste alle Alpi; tali del Parco Nazionale del coinvolgimento nelle nostre grafica a fine 2008, ha regi- svolge la sua attività nel Me- Pollino, in particolare. attività di una grande quan- strato un crescente numero ridione d’Italia, dove i rap- Solo qualche dato: tità di “non soci” che si sono di visitatori: 25.000 utenti porti con le istituzioni locali - il numero dei Soci, alla na- avvicinati per la prima volta (circa 5.000 all’anno) alla ri- sono farraginosi se non as- scita 156, nel corso degli anni alla montagna; cerca di notizie, avvenimenti, solutamente assenti e nella si è stabilizzato sui 160 con - nel nostro territorio tanti comunicati. La mailing list è migliore delle ipotesi vanno punte di eccellenza nel 2009 sono stati gli appuntamenti, la un mezzo di comunicazione costruiti giorno dopo giorno; (173) e nel 2008 (190, massi- maggior parte esclusivamen- rapido ed efficiente e molto ha un numero di Soci suffi- mo storico) a conferma della te escursionistici, che hanno apprezzato. Molto successo cientemente aderente alla no- bontà delle nostra proposta avuto come obiettivo sia la registra la pagina “raccon- stra realtà sociale (173); associativa; riscoperta di luoghi poco fre- tatrekking”, specchio fedele pensiamo che la vita sociale - è stato sempre predispo- quentati ma anche posti più delle attività sezionali e re- della nostra Sezione non si sto, redatto e stampato dalla noti; molte sono state anche datto proprio dagli stessi or- differenzi granché da quella commissione escursionismo le uscite di carattere cultura- ganizzatori, che molti gruppi delle altre consorelle, ma su- il programma annuale di at- le, storico, architettonico or- o singoli utenti hanno piace- bisce purtroppo condiziona- tività, che nei suoi appun- ganizzate in collaborazione re di leggere per informarsi menti locali dalla burocrazia tamenti ha evidenziato una con altre associazioni e molto e prendere spunto per loro

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escursioni nel Parco. È stato compresi nel territorio di per- alto contenuto naturalistico e hanno visto impegnati 21 soci creato inoltre un sito dedica- tinenza del Rifugio e sono fa- culturale; volontari della Sezione che to esclusivamente al Rifugio cilmente fruibili con partenza - ha interagito e trovato col- hanno lavorato alacremente “Biagio Longo” con notizie diretta dallo stesso. Sono stati laborazione con le altre Se- per segnare 34 sentieri prio- più precise e dettagliate; organizzati, nell’ambito del zioni della Calabria e delle ritari equamente distribuiti - “Passamontagna” (il gior- progetto, tre convegni con la altre regioni d’Italia con le sul versante Calabro e Lucano nale sezionale) è arrivato al partecipazione degli Enti pub- quali ha effettuato opera di per complessivi 250 km. Sino settimo anno e dimostra di blici e le associazioni ambien- interscambio culturale dive- al 2008 la segnaletica era essere uno strumento divul- taliste operanti sul territorio; nendo punto di riferimento circoscritta solo a 15 sentieri gativo delle attività associa- - la Sezione ha costantemente decisivo e qualificante per la (segnati sempre dalla Sezione tive apprezzato da molti, che collaborato con gli Enti locali, conoscenza del territorio e del nel Progetto del 2005). Oggi è crea un contatto anche con Provincia, Ente Parco, Comu- Parco. stata sanata definitivamente, chi non va abitualmente in nità Montane, Corpo Foresta- - Ultimo in ordine di tempo, grazie a noi, una carenza che montagna; le dello Stato, AFOR, dando il progetto per la realizza- il Parco si trascinava sin dalla - nel 2002 è stato sistema- vita a progetti ed iniziative zione della sentieristica nel sua costituzione. to su Serra Dolcedorme (m 2267) il “registro delle firme”, dove migliaia di escursionisti hanno potuto lasciare la loro firma, la data, la provenienza e testimonianza scritta delle loro impressioni, considera- zioni, stati d’animo suscitati dallo scalare la vetta più alta del massiccio del Pollino; - un evento epocale e parti- colarmente importante per la Sezione e per tutto il terri- torio è stato l’aver realizzato - grazie all’accordo quadro tra il Ministero dell’Ambiente e del Territorio ed il CAI - il progetto “A piedi nei Parchi nazionali dell’Appennino Ca- labrese”. Il progetto ha reso possibile la ristrutturazione del Rifugio Biagio Longo, la rilevazione e la segnatura di 131 km di sentieri nella parte calabra del Parco, la realizza- zione del catasto sentieri e la implementazione su supporto informatico dei 15 sentieri se- gnati. Sempre nell’ambito del 1 progetto sono stati realizzati il volume di 100 pagine “15 suggerimenti per conoscere il all’interno delle quali ha tro- Parco del Pollino. Su incari- 1» Vista dei canaloni innevati dal Parco Nazionale del Pollino”, vato una logica ed importante co conferito dall’Ente Parco versante nord dell’Etna con la descrizione cartacea collocazione, candidandosi del Pollino il progetto per dei sentieri, e sul sito Internet autorevolmente per la gestio- ampliare e migliorare la rete - prima Sezione CAI in Italia ne dell’uso ricreativo della sentieristica del Parco è stato - il webgis informatico attra- montagna nei suoi molteplici portato a termine in soli sei » Errata corrige verso il quale ogni utente può aspetti; mesi (dicembre 2009) sotto A pag. 39 dello scorso numero scaricare tutte le notizie ne- - ha coinvolto nelle proprie la direzione delle due Guide la foto della Cima Bausetti ha cessarie per poter frequentare attività ed iniziative le altre storiche del Parco, Emanuele sullo sfondo il Mondolè (e non il territorio calabro del Parco. Associazioni operanti sul ter- Pisarra e Giorgio Braschi, che il Pizzo d'Ormea). Grazie a Valter Quattro di questi sentieri, se- ritorio, tessendo una serie di ne hanno curato il catasto. I Giaccone. gnati ed implementati, sono attività e manifestazioni di lavori, iniziati a luglio 2009,

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L: La nostra piccola Sezione della FISI. Nel 2010, nell'80° nostro caso è rappresentata L: Interessarsi dei rifugi e del- di montagna opera su una della fondazione, con grande dalla grandezza del territorio le opere alpine su un vulcano montagna particolare che è un rammarico si deve constatare nel quale operiamo. Più di oltre a tenere sempre aggior- vulcano. Gli interventi su di che i rifugi avuti a custodia 190.000 ettari inclusi nel Par- nata la classificazione sui cri- esso partono dall’organizza- nel tempo, oggi o sono un ri- co più grande d’Italia e suddi- teri alpino-escursionistico, le zione e dalla conoscenza tute- cordo o sono dei ruderi. L'eru- visi in due Regioni Calabria e quote di altitudine, il tipo di lare del patrimonio boschivo, zione del 2002 ci ha privati Basilicata. Un territorio vasto gestione, i posti letto, le fa- antropologico del territorio, del Rifugio di Monte Nero che ed eterogeneo che ci mette sce di altitudine; si può ave- nonché da tutte le attività ine- rappresenta un solido punto di a dura prova nel realizza- re la sorpresa che a causa di un’improvvisa eruzione (vds eruzione 2002), uno dei rifugi di nostra competenza è stato completamente inghiottito e non si trova nessuna traccia. Lo stesso dicasi dei sentieri che dopo averli curati, puliti e segnati, sempre a causa di im- provvise eruzioni scompaiono in parte.

Val di Zoldo basa il suo disa- gio sulle difficoltà economi- che che affronta ogni anno. In particolare, sottolinea che la quota associativa non ba- sta. Vive anche lei una situa- zione di disagio analoga? C: La nostra situazione è an- cora più disagevole rispetto alle altre Sezioni che operano nel Centro o nel Nord Italia; che hanno un numero di Soci più elevato e una quota più alta. Infatti le nostra più gran- de difficoltà è riuscire a far 2 quadrare i conti a fine anno. In una realtà come la nostra, dove la crisi sociale ed eco- 2» renti i rifugi e le opere alpine riferimento per l'attività sezio- Timpa di San Lorenzo e Timpa nomica ci attanaglia ormai da di Cassano ed il mantenimento e pulitura nale che per quella extrasezio- più anni, ripercuotendosi ine- dei sentieri. Incontri bisetti- nale. Il glorioso Rifugio Conti vitabilmente sulla spesa delle manali con i soci per organiz- e la Capanna Linguaglossa, famiglie, e dove iscriversi ad zare escursioni sul territorio anch'essi danneggiati, sono una associazione non rappre- di competenza, programmare per il momento impraticabi- senta una priorità, è obbli- uscite a largo raggio nonché li. Personalmente confermo gatorio contenere di anno in lavori di istituto quali l’ar- il mio impegno affinché con re e promuovere quella serie anno i costi della tessera so- chiviazione di foto, raccolta i soci della Sezione e con gli complessa di interventi (sen- ciale (dal 2008 ad oggi la quo- di testi specifici, organizzare enti preposti, si tentino tutte le tieristica, gestione strutture ta è rimasta € 38,00 ordinario rapporti collaborativi con le strade per una proposta rico- ricettive, educazione ambien- – € 20,00 familiare ed € 17,00 Istituzioni, organizzare com- struttiva della Stazione Etnea, tale, attività escursionistiche giovane) al fine di mantene- petizioni agonistiche di sci effettuate nel pieno rispetto ed alpinistiche) per esprimere, re numericamente inalterato nordico visto che fa parte in- degli equilibri naturali e del- garantire e mantenere visi- il corpo sociale ed evitando tegrante del nostro sodalizio la peculiarità vulcanica della bilmente e permanentemente accuratamente la pur mini- lo Sci CAI Valligiani Lingua- zona. l’immagine del Club Alpino ma defezione. Appare quindi glossa che quest’anno ha or- Italiano quale guida alla diffu- evidente che con 173 soci ed ganizzato la 60^ edizione della Quali specificità rispetto ad sione ed alla promozione della un abbondante 65 % di quota gara Mareneve gara nazionale una Sezione di pianura? razionale ed oculata fruizione sociale versata alla Sede Cen- di sci di fondo sotto l'egida C: La specificità maggiore nel del “bene natura”. trale a noi rimane veramente

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poca cosa per far fronte a tutte disponibili - arrivano dagli Qual è il suo rapporto con la contribuendo alla promozione le esigenze di gestione econo- Enti locali (Regione Calabria, Sede centrale? di attività poco o per niente mica e delle numerosissime Comunità Montana, Am- C: Il rapporto istituzionale è praticate sulle nostre monta- attività sociali che svolgiamo. ministrazione Comunale) e ottimo, anzi la nostra Sezio- gne (trekking, alpinismo, ar- dall’apporto di qualche spon- ne ha avuto il privilegio di rampicata, racchette da neve, L: La quota associativa divisa sorizzazione effettuata sem- ospitare il Presidente Generale sci alpinismo, sci di fondo tra un 65 per cento da versare pre da Soci titolari di aziende Annibale Salsa e il Direttore escursionistico, etc.). al CAI centrale e del restante o attività commerciali: questi Generale Paola Peila che han- 35 per cento servono per co- ultimi, oltre a contribuire con no manifestato grande dispo- L: I soci del sodalizio 212 fra prire a malapena le spese di il pagamento della quota so- nibilità, sensibilità e vicinan- ordinari, familiari e giovani di funzionamento e di segreteria ciale, incentivano la promo- za. Purtroppo noi scontiamo, media cultura con l’ esigenza della Sezione. Fortunatamen- zione e la divulgazione delle politicamente e struttural- di approfondire ed ampliare te la Sezione ha sempre avuto attività associative. mente, la cronica e irriducibile le conoscenze, con voglia di offerto dal Comune di Lingua- Per voler essere ancora più lontananza – anche in termi- stabilire relazioni con il tessu- glossa la sede sociale in stabile espliciti: la Sezione di Ca- ni di distanze chilometriche to sociale pronti a cooperare di proprietà del Comune, ac- strovillari, e di conseguenza - dall’apparato centrale e la nel volontariato che le nostre collandosi pure le spese della il sottoscritto quale Presidente poca rappresentanza politica Istituzioni esigono, sempre linea elettrica ed informatica, delegato, con grande ramma- al suo interno. Desidererei, co- presenti nell’organizzazione e di questo si ringraziano tutte rico non ha mai potuto par- munque, che la Sede centrale, di manifestazioni, convegni, le amministrazioni Comunali tecipare ad una Assemblea al fine di sostenere le Sezioni collaborazioni con le scuole, che si sono succedute dalla dei Delegati poiché i costi, nelle attività cui sono depu- giornate dedicate alla sicurez- fondazione del sodalizio ad del viaggio e del soggiorno, tate, interloquisca maggior- za con il Soccorso Alpino, riu- oggi. sarebbero ulteriormente gra- mente con gli Enti, soprattutto nioni, assemblee, rapporti con vati sul bilancio già asfittico con gli Enti Parco, in modo da Enti ed Istituzioni, nonché alla Ci faccia un esempio concre- della Sezione creando ancora stabilire e potenziare i rappor- ricerca di contributi e spon- to: il bilancio del 2009 e cosa maggiori problemi economi- ti istituzionali che oggi sono sorizzazioni per la copertura rimane per le vostre attività ci. Approfitto anzi per fare spesso il risultato di rapporti di varie spese che si possono (escluse spese di manuten- un appello al CAI Centrale interpersonali. presentare durante il corso di zione e spese fisse)... perché la scelta della sede un’anno sociale. C: Nel 2009 abbiamo avuto dell’ Assemblea dei Delegati L: La mia Presidenza a que- un introito dalle quote sociali possa essere effettuata tenen- sto sodalizio è giovane, solo Come affrontate lo spopola- pari a € 5.800,00 a fronte di do conto delle esigenze delle di un’anno, ma i rapporti con mento delle aree montane? un versamento alla Sede cen- numerose Sezioni meridionali la Sede centrale ottimamente C: Purtroppo giorno dopo trale di € 4.100,00, di spese di che devono sempre recarsi al preparati dal mio predecessore giorno constatiamo che i nostri cancelleria € 367,00, manife- Nord del paese per parteci- mi stanno facendo raccogliere centri montani si avviano ine- stazioni e stampe € 1.000,00, parvi. Una soluzione potrebbe ottimi frutti. sorabilmente verso un declino rimborso spese € 320,00, ac- essere quella di organizzarla difficilmente arrestabile dove quisto materiali di € 200,00, alternativamente al Nord e al Chi sono i vostri Soci? Ci fac- l’ostilità verso la montagna ha spese postali € 400,00, spese Centro-Sud. cia un identikit e quali le esi- portato ad una vera e propria varie € 321,00 senza calcola- genze predominanti... fuga dai paesi natii. La nostra re le spese di manutenzione e L: Prendendo in visione il bi- C: La maggior parte dei no- Sezione, con le numerosissime quelle fisse. lancio del 2010, tutto il getti- stri Soci sono “amanti della attività che organizza e svol- A ciò dobbiamo aggiungere to del tesseramento assorbito montagna” residenti nell’area ge, con l’accompagnamento la manutenzione ordinaria e dalla Sede centrale e dalle calabrese del Massiccio del in queste aree di escursionisti straordinaria del Rifugio “Bia- spese d’istituto, per il resto Pollino: amano camminare in locali e di quelli provenien- gio Longo” gestito in proprio delle nostre attività si ricorre a montagna individualmente e ti da altre regioni e Sezioni dalla Sezione. Come può ben contributi straordinari che gli godere delle bellezze naturali- d’Italia, con la semplice opera- notare arriviamo a fine anno Enti con cui siamo in rapporti, stiche dei nostri luoghi. zione della tracciatura e della sempre con l’acqua alla gola Comune, Provincia e Regione La nascita della Sezione di manutenzione dei sentieri, la e con le uscite che superano ci elargiscono con parsimonia Castrovillari ha funzionato cui scomparsa cancellerebbe di gran lunga le entrate. Per e con una burocrazia lenta e da elemento catalizzatore, è di colpo qualsiasi traccia di fortuna riusciamo a compen- cavillosa ma che ci permette riuscita a far convergere in storia e di cultura montanara, sare questa cronica mancan- di portare a termine tutte le un unico elemento tutti que- cerca di contribuire alla co- za di fondi con una oculata nostre iniziative. Un grazie sti appassionati permettendo noscenza, promozione e valo- e attentissima gestione e un particolare per la riuscita del- loro di ampliare non solo il rizzazione del territorio. Par- forte contenimento delle spe- la 60a Coppa Mareneve è da numero e la diversità di fre- tecipa alla rivitalizzazione di se. Minimi contributi - non fare al nostro attuale Sindaco quentazioni ma anche la qua- territori e centri montani che puntualissimi e non sempre Dott.ssa Rosa Maria Vecchio. lità e la specificità delle stesse, iniquamente sono classificati

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3» La Montea periferici e che invece costi- tuiscono importanti depositi culturali in grado di proporre una immagine alternativa e credibile di turismo ecososte- diffi coltà e grande scetticismo nibile e consapevole tale che ha svolto e continua a svolge- possa diventare fonte di lavo- re diligentemente il suo com- ro e di ricchezza per i locali e pito istituzionale. contribuire alla crescita del- la ricchezza complessiva del L: Si concorda con il Presi- territorio. dente Salsa che parlando delle piccole Sezioni di montagna L: Nel nostro territorio, for- esse sono: (un valore aggiun- tunatamente, non esiste lo to nella nostra geografi a as- spopolamento delle aree sociativa ecc. ecc….) con l’ag- montane. Un normale ricam- giunta che ogni socio apporti bio tra chi va via e chi si in- la sua proposta operativa e serisce assicura a tutt’oggi la profi cua. continuità. Domanda fi nale: tre propo- Trova che una maggiore au- ste per il futuro... tonomia di fi nanziamento e C: Maggiore autonomia e ca- di spesa vi gioverebbe? In pacità fi nanziaria alle Sezioni che modo? e fi nanziamento di un più alto C: Nel ricordare che in quanto numero di progetti da affi da- piccola Sezione di montagna re alle Sezioni soprattutto a non attingiamo a nessun fi - quelle di montagna. nanziamento da parte del CAI Maggiore rappresentanza po- Centrale, certamente sarebbe 3 litica delle Sezioni del Sud per noi molto vantaggioso po- negli organismi centrali del ter avere una maggiore auto- CAI. nomia di fi nanziamento, non Un’attenzione particolare ed solo per affrontare con sere- L: Una maggiore autonomia Pollino, vissuto, nel recente uno sforzo maggiore per ri- nità la complessa gestione di di fi nanziamento farebbe co- passato, solo dalle classi agia- solvere le necessità e le pro- una Sezione CAI - diventata modo, penso, a tutte le Sezio- te che vi amavano trascorre- blematiche presenti e che sof- oggi particolarmente onerosa ni per potere evitare l’anticipo re il proprio tempo libero e focano le piccole Sezioni di e diffi cile - ma soprattutto per di liquidità da parte di soci dove il resto della popolazio- montagna. poter organizzare al meglio che si immedesimano alle ne- ne frequentava la montagna le nostre attività e poterne cessità della Sezione, e possi- in quanto fonte di lavoro e L: Associandoci alle proposte proporre sempre di nuove a bilmente cercando di snellire di ricerca del sostentamento per il futuro della Sezione di tutti gli associati ma anche a la burocrazia nella richiesta di economico, la Sezione di Ca- Val di Zoldo e facendone no- tutti i cittadini. Inoltre, dopo contributi. strovillari sin dalla sua nasci- stra la stessa idea, siamo del l’esperienza - soddisfacente ta ha signifi cato incontro con parere che è necessario at- ed interessante - realizzata Il presidente Salsa ha defi ni- la natura, rivalorizzazione del tenzionare le piccole Sezioni con i progetti derivati dall’ac- to le piccole Sezioni di mon- ruolo e cultura della monta- di montagna, ascoltarne le cordo quadro con il Ministero tagna “un valore aggiunto gna, amore per l’esistente, problematiche vista la loro dell’Ambiente che hanno de- nella nostra geografi a asso- capacità di suscitare un nuo- ubicazione sulle terre alte vi- terminato sul territorio una ciativa. Esse testimoniano, vo desiderio negli uomini nel vendoci tutto l’anno, e la loro forte e positiva ricaduta d’im- spesso in modo eroico, la rispetto dell’ambiente e della abitazione in loco per tutto magine del Club Alpino Italia- mission del nostro Sodalizio: natura che caratterizza da il corso degli anni nonché la no, ritengo che alla maggiore quella di essere presente nel- sempre i nostri territori ren- responsabilità dei soggetti de- autonomia vada senz’altro af- le diverse articolazioni terri- dendoli anche unici nel loro putati per legge alla tutela ed fi ancata – da parte della Sede toriali”. Una sua rifl essione genere. alla valorizzazione del bene centrale - una programmazio- in merito. È riuscita a realizzare una ri- di montagna, in considera- ne rivolta al fi nanziamento di C: Non posso che condividere voluzione silenziosa, come zione del fatto che la nostra un numero maggiore di pro- le parole del nostro Presidente l’ha amabilmente defi nita il autonomia Regionale non ha getti da affi dare alle Sezioni Generale. nostro Socio Emanuele Pi- una legge ben specifi ca a det- di montagna. In un vasto territorio, il sarra. Affrontando enormi ta valorizzazione. «

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Testo di stefano aurighi - illustrazione di attilio geva

erri de luca colloquio con lo scrittore alpinista

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crittore venerato, traduttore elegante, poeta raffinato, quale chiedo un lasciapassare per potermene poi tornare su- alpinista eccelso. Troppa enfasi? Provate a chiedere ai bito indietro. È un posto in cui mi procuro una mia solitudine S suo fan: vi suggeriranno aggettivi ancor più appassionati in un ambiente magnifico”. È la sua visione della montagna? e magniloquenti. Ha appena compiuto 60 anni Erri De Luca. «Confermo, lassù la mia specie è in inferiorità schiacciante, mi Una vita, la sua, all’insegna dell’esplorazione di zone accessi- aggiro da ospite minuscolo e intruso, vedo il mondo senza di bili a pochi, che si tratti di montagne o di sperimentazioni di noi, mi tengo compagnia con il vuoto. In una pagina dedicata scrittura. Traduttore dall’antico ebraico dei testi sacri e scrittore a mia madre ho scritto della mia nascita da lei, ne uscivo sen- prolifico, De Luca è anche freeclimber di altissimo livello. Nato za lasciarla vuota perché il vuoto lo portavo con me. Vado in a Napoli, sulle rive del Tirreno, ha volto presto il suo sguardo montagna per stare con il vuoto.» verso le vette, anche a quelle himalayane, accompagnando nel 2005 in occasione della spedizione sul , La camminata in montagna e l’esercizio della scrittura se- esperienza da cui ha poi tratto il libro Sulla traccia di Nives. condo lei hanno delle cose in comune? Dal 1989, anno dell’esordio letterario con il libro, Non ora, non «Sono tutte e due attività fisiche e festive. Per la scrittura che qui, De Luca ha dato vita ad una vastissima produzione lette- faccio non posso usare il verbo lavorare. Ho fatto mestieri da raria, dai saggi alla poesia, passando per le opere teatrali e le operaio per venti anni e mi sono fatto un’idea precisa del verbo traduzioni, mantenendo ferma la barra della passione per le lavorare. Scrivere invece è stato il mio tempo salvato, scippato montagne. Un connubio, quello tra scrittura e alpinismo, che in fondo a una giornata di lavoro, era il suo ostinato contrario. l’autore ci racconta in questa intervista. Camminare in montagna è avere i passi al posto delle sillabe, ascoltare il corpo che racconta.» Lei è nato a Napoli, sulle rive del Tirreno. Da dove nasce la passione per la montagna? Il tema della montagna ricorre spesso nella sua scrittura. Uno «Mio padre napoletano si arruolò nel corpo degli alpini durante degli esempi più noti è il libro Sulla traccia di Nives. È il la Seconda Guerra mondiale. Mi ha raccontato quasi niente dialogo tra lei e Nives durante la spedizione al Dhaulagiri delle armi ma abbastanza delle montagne. Ho ereditato il suo del 2005, a proposito della montagna, della sfida, della fa- sguardo dal basso verso l’alto, ho voluto stare nel punto su cui tica, della vita. Che ricordi ha di quell’avventura e di quei lui fissava gli occhi. Ho voluto eseguire un suo rammarico di dialoghi? non poterci più salire.» «Ho ricordi di amicizia e di condivisione. Ho ricordo lacerato di Luca Vuerich, premuroso verso chi rallentava, sorriso pronto al Questa passione si è evoluta, tanto da arrivare all’arrampicata. risveglio pure nel gelo, nella notte insonne. Ho un’ulcera fresca «Ho voluto imparare a scalare, salire non mi bastava. Ho voluto per il suo corpo strappato dalla valanga.» la via strisciata sulla roccia, ho amato lo strapiombo, oggi l’ar- rampicata è la spinta alla manutenzione delle mie quattr’ossa.» Lei definisce Nives “la tigre delle montagne”. Un animale di straordinaria eleganza, ma anche in grado di incutere timore. Nel 2002 lei è stato il primo ultracinquantenne a supera- «Nives incute soggezione per la sua normalità, la sua semplicità, re, in arrampicata libera, un 8b, alla Grotta dell’Arenauta di la sua sfrontata dichiarazione di essere paurosa, che costringe Sperlonga (8b+). Ci racconta quell’episodio? chiunque a rivedere i propri parametri di coraggio. Nives è una «In quel grottone ho progredito in specializzazione, fino a salire “tigre delle nevi", unica nel suo adattamento a quelle asprezze, scalzo vie fino all’8a. Con questa base mi sono appassionato di unica per valore aggiunto di fedeltà al formato di coppia delle una linea naturale che percorreva l’intero grottone. Dopo una sue imprese. Ho per lei un affetto indipendente dal suo valore.» sezione di circa 7c parte un tetto di quindici metri, con un buco verso i tredici. Lì si possono incastrare i piedi e pigliare fiato Che sensazioni dà la “prima volta” con l’Himalaya? per l’ultimo strappo. Quando riuscii a arrivare in catena mi ac- «Ero andato per vedere le montagne più solenni del pianeta e corsi che ne avevo ancora, fu la più bella sorpresa.» mi sono trovato a fissare per giorni di cammino i piedi dei por- tatori, che sostenevano il nostro carico fino ai campi base. Ero Si sente più attratto dalle escursioni sulle Alpi o su altri lì per la geografia e mi facevo invece commuovere e distrarre gruppi? dal paesaggio umano. Affacciarsi sulla valle del Kumbu, dietro «Amo le Alpi orientali, il calcare, le Dolomiti. Ma credo che la svolta dopo Namche, mi ha fatto venire voglia di dire a bassa un innamorato di montagne, se può permetterselo, dovrebbe voce: grazie. Senza sapere a chi.» andare una volta a visitare le più alte, Nepal, Karakorum, per devozione di pellegrino, non necessariamente con intento di Aveva fatto una preparazione specifica per quella spedizio- arrembaggio.» ne? E in generale, come si tiene in forma per l’alpinismo? «Avevo fatto una decina di salite invernali in Appennino, più Di recente ha dichiarato: “La montagna è la mia pratica: mi per provare i materiali, gli scarponi che per bisogno di allena- piace andare lì e procurarmi un deserto provvisorio, avvi- mento. Per la scalata un tempo andavo in palestra, ora non più. armi dentro questo posto vuoto di noi, impervio, ostile, al Mi basta pesare poco.»

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Il tema della montagna è di nuovo protagonista ne Il peso della farfalla, l’ultimo dei suoi romanzi, storia dell’ultimo incontro tra due re: da una parte un camoscio capobranco; dall’altro il più abile tra i bracconieri. Entrambi conosco- Un libro leggero no perfettamente la montagna e le sue regole, dettate dalla scansione delle stagioni. come una ragnatela «Scrivo che il bracconiere è un re minore. Il camoscio è l’atleta di alberto pezzini perfetto di quei luoghi, l’uomo resta un goffo bipede senz’ali.» Lui è un cacciatore eccezionale, l’altro è un camoscio fuori dalla Nel romanzo alcuni alpinisti professionisti, bardati di tutto norma: il re dei camosci. La loro storia è un abbraccio morta- punto, scoprono che un “semplice” bracconiere ha già violato le. Il cacciatore insegue la preda che regna sulle montagne, sui una parete ritenuta impossibile. Solita figuraccia degli alpi- maschi più giovani, sulle femmine dominate e sui piccoli nati nisti “cittadini”? in primavera. La caccia terminerà con la più grande disillusione «Non figuraccia, ma lezione di umiltà per chi insegue primati, mai provata prima. La consapevolezza di avere quasi rubato un precedenze. I montanari hanno portato i primi alpinisti sulle sogno, quello del camoscio. cime, così come gi sherpa, senza i quali l’alpinismo di alta De Luca ha scritto pagine su cui meditare, che sembrano arri- quota non sarebbe cominciato.» vare direttamente da una storia vera. Questo cacciatore sem- bra ispirato a Franco Miotto, “il re dei viaz”, sentieri aerei sulle Nel romanzo dice che l’uomo, rispetto ai camosci, può anche montagne bellunesi, che soltanto lui ed i camosci conoscevano. scalare difficoltà superiori, salire dritto dove loro aggirano. Quando abbatté il più bel camoscio della sua vita, un vero re Ma – aggiunge - l’uomo rimane incapace dell’intesa che i ca- delle vette, capì la parte più triste della vita, e cioè che niente mosci hanno con l’altezza: loro ci vivono dentro, gli uomini resta mai come prima quando hai realizzato un sogno. Capita a invece sono ladri di passaggio. volte con le persone che la vita ha maggiormente omaggiato di «L’uomo è una bestia lenta, in montagna sfrutta la sua lentezza doni. Questa situazione, per cui alla realizzazione del sogno di per salire linee permesse solo a lui. Il corpo umano in mon- una vita – prendere con un solo colpo il re dei camosci – la vita tagna si prende rivincite su tutto il resto delle specie animali. ti rivela in un solo clic tutta la tua povertà, è stata resa benis- Solo quelle dotate di ali riescono a fare meglio. L’alpinismo per simo da una scrittrice di montagna nel 2002. Luisa Mandrino, me non è eroico, ma ha qualcosa di fisicamente commuovente autrice di La forza della natura (Cda & Vivalda Editori), aveva per il rischio accolto a braccia aperte.» raccontato la vita di Franco Miotto con uno stile romanzesco e vitale. Vitale come, appunto, un camoscio. Miotto era una “for- Sul Fanes c’è un albero, per la precisione un cirmolo dalla za” della caccia ed aveva deciso ad un certo punto di lasciare la forma inconsueta, che lei raggiunge una volta l’anno e sotto sua attività. La decisione gli era stata suggerita da quella morte, cui si siede fino al tramonto, scrivendo. È un appuntamento quella che lui aveva dato al più bel camoscio della sua vita.”Fu che va spiegato… un tuffo al cuore, forte e disperato e quel colpo appena sparato «Perché spiegare? Non saprei dire perché mi piace stare scalzo perse il suo valore e la sua precisione e sembrò, all’improvviso, sul suo gomito sospeso sul vuoto, farmi pizzicare la pianta del odioso e tirato a caso e Franco sentì di essere fuori posto, come piede da una corrente ascensionale. È una visita a un solitario, se si fosse impadronito di un sogno altrui. Tutto quel che non con cui ragionare di fulmini.» aveva mai visto fu chiaro in quel momento”. È lo stesso disgusto umano, la stesso spleen improvviso come Sulla Tofana di Mezzo, poco distante dai luoghi di quel cir- uno sbocco di sangue che ferisce il cacciatore di De Luca: “Nien- molo, lei ha rischiato di essere colpito da un fulmine, che l’ha te aveva capito di quel presente che era già perduto. In quel mancata di pochi metri. Com’è andata? Ha avuto paura di punto finì anche per lui la caccia, non avrebbe sparato ad altre morire? E in altre occasioni, in montagna? bestie. Il presente è la sola conoscenza che serve. L’uomo non ci «Chi va in montagna si mette nel campo di tiro dei fulmini. sa stare nel presente”. Quando il cielo fa lassù l’amore con le rocce, non bisognerebbe Sembra di guardare negli occhi – indimenticabili – di Robert De intromettersi. Il fulmine spiega che sei fuori posto, che lì dove Niro che si scambia uno sguardo eterno, “affratellante”, con il le forze e gli elementi si abbracciano, stai violando un’intimità. cervo de Il Cacciatore, film dove la violenza ed il sangue ven- Chiedo scusa, andandomene alla svelta se posso. Sulla Tofana gono “lavati” da quegli occhi animali che sanno molto più di ero in tempo. La paura di solito mi viene dopo.» quelli umani. De Luca deve avere provato uno scoramento interiore più crudo La montagna è narrata, cantata, dipinta. Quali sono gli artisti degli altri. Deve avere trovato – nella realtà – una storia più che, secondo lei, colgono al meglio l’essenza della montagna? vera e più incarnata di quelle tradotte dalle Sacre Scritture. Una «Credo che il canto sia la forma più riuscita di espressione di storia più parlata agli uomini. Paradossalmente, grazie ad un questa esperienza.» animale, per quanto nobile possa essere il re dei camosci. Questa scossa che si trasforma in scintilla, l’unica forza capace Una curiosità. Qual è la sua montagna preferita? di far vivere una storia vera già vissuta, è la reazione che sor- «Per bellezza da sotto mi ha sbalordito l’Ama Dablam.» « prende l’uomo quando uccide il camoscio. Lo stupore gli viene

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un libro leggero come una ragnatela di alberto pezzini lui è un cacciatore eccezionale, l’altro è un camoscio fuori dalla da come si com- norma: il re dei camosci. la loro storia è un abbraccio morta- portano gli altri le. il cacciatore insegue la preda che regna sulle montagne, sui camosci. È in quel maschi più giovani, sulle femmine dominate e sui piccoli nati momento che in primavera. la caccia terminerà con la più grande disillusione l’animo umano mai provata prima. la consapevolezza di avere quasi rubato un “si spaura”. franco sogno, quello del camoscio. miotto ci raccon- de luca ha scritto pagine su cui meditare, che sembrano arri- ta cosa vede dopo vare direttamente da una storia vera. Questo cacciatore sem- aver ucciso quella bra ispirato a franco miotto, “il re dei viaz”, sentieri aerei sulle meraviglia di ani- montagne bellunesi, che soltanto lui ed i camosci conoscevano. male, quell’esem- Quando abbatté il più bel camoscio della sua vita, un vero re plare che faceva delle vette, capì la parte più triste della vita, e cioè che niente vibrare il terreno, resta mai come prima quando hai realizzato un sogno. capita a un maschio di volte con le persone che la vita ha maggiormente omaggiato di dieci anni per cui doni. Questa situazione, per cui alla realizzazione del sogno di ti chiedi se ne hai una vita – prendere con un solo colpo il re dei camosci – la vita mai visto uno più ti rivela in un solo clic tutta la tua povertà, è stata resa benis- bello:”Si fermò e simo da una scrittrice di montagna nel 2002. luisa mandrino, guardò col binocolo. ed era una cosa che non gli era mai capita- autrice di la forza della natura (cda & vivalda editori), aveva ta di vedere. mezzo incredulo, un po’ scocciato, eppure affasci- raccontato la vita di franco miotto con uno stile romanzesco e nato, vide che sbucando dai rami di larice, senza correre, appena vitale. vitale come, appunto, un camoscio. miotto era una “for- scosse da un tremito, le femmine coi loro piccoli tornavano in- za” della caccia ed aveva deciso ad un certo punto di lasciare la dietro con gli occhi sbarrati, si fermavano un momento accanto sua attività. la decisione gli era stata suggerita da quella morte, al corpo del grosso camoscio e lo guardavano…tornarono anche quella che lui aveva dato al più bel camoscio della sua vita.”fu i maschi più giovani, quelli che lui aveva cacciato via a cornate un tuffo al cuore, forte e disperato e quel colpo appena sparato nel sedere e senza curarsi dei rumori circostanti si avvicinavano, perse il suo valore e la sua precisione e sembrò, all’improvviso, uno per uno, come per rendergli omaggio e anche un vigoroso odioso e tirato a caso e franco sentì di essere fuori posto, come giovane che aveva resistito alla carica, l’ultimo che aveva butta- se si fosse impadronito di un sogno altrui. tutto quel che non to fuori, si fermò e lo guardò, abbassando il bel muso, fi n quasi aveva mai visto fu chiaro in quel momento”. a sfi orargli il trofeo”. È lo stesso disgusto umano, la stesso spleen improvviso come poi quei quaranta occhi di camosci sopravvissuti, e che ora non uno sbocco di sangue che ferisce il cacciatore di de luca: “nien- avevano più paura, lo guardano in faccia. e non accennano ad te aveva capito di quel presente che era già perduto. in quel andar via perché non vogliono lasciare il loro re, quella carcassa punto fi nì anche per lui la caccia, non avrebbe sparato ad altre che aveva signifi cato, in vita, la vita stessa per tutti loro. c’è da bestie. il presente è la sola conoscenza che serve. l’uomo non ci capire che si tratta di un momento terribile, dove l’aria di mon- sa stare nel presente”. tagna sembra squarciata da un dolore che non si perderà più. Sembra di guardare negli occhi – indimenticabili – di robert de de luca prende quel momento di strazio puro, dove la vita viene niro che si scambia uno sguardo eterno, “affratellante”, con il via come una buccia e non sai se per capriccio o per destino, e cervo de il cacciatore, fi lm dove la violenza ed il sangue ven- ci dà una descrizione catartica del dolore scaturito da un’ano- gono “lavati” da quegli occhi animali che sanno molto più di mala reazione zoologica: “Qui l’uomo vide una cosa che mai era quelli umani. stata vista. il branco non si disperse in fuga, lentamente fece de luca deve avere provato uno scoramento interiore più crudo la mossa opposta. le femmine prima, poi i maschi, poi i nati in degli altri. deve avere trovato – nella realtà – una storia più primavera salirono verso di lui, incontro al re abbattuto. uno per vera e più incarnata di quelle tradotte dalle Sacre Scritture. una uno chinarono il muso su di lui, senza un pensiero per l’uomo storia più parlata agli uomini. paradossalmente, grazie ad un in agguato…niente era più importante per loro di quel saluto, animale, per quanto nobile possa essere il re dei camosci. l’onore al più magnifi co camoscio mai esistito”. Questa scossa che si trasforma in scintilla, l’unica forza capace la favola di de luca fi nisce in maniera meritoria anche per gli di far vivere una storia vera già vissuta, è la reazione che sor- animali. il brutto è che la fi ne sa di una carezza lieve, gentile, prende l’uomo quando uccide il camoscio. lo stupore gli viene anche se si chiama morte. «

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Testo e foto di Luca Bridda

In cima alle isole del Quarnero cinque itinerari da percorrere nel blu dell'adriatico

ul finire di agosto mi ritrovai finalmente seduto alla scri- A sinistra ecco che per quasi 80 km si allunga nel mare la vania, con l’intenzione di condensare in un articolo le in- selvaggia Cherso con, al centro, il grande occhio blu del lago S formazioni raccolte percorrendo alcuni sentieri delle Isole Vrana. Lussino è separata da Cherso solo grazie ad uno stretto Quarnerine. Ero appena tornato dal mio quarto viaggio laggiù e canale artificiale, la Cavanella d’Ossero, la cui costruzione ri- l’entusiasmo che sentivo era ancora fortissimo. Aprii con sod- sale all'epoca romana. Subito a sud di Veglia troviamo infine disfazione la mia Moleskine nera e cominciai a sfogliare quelle Arbe, la cui forma ricorda vagamente un pesce. Tutto attorno ci pagine ricoperte di appunti e punteggiate di cancellature. Ogni sono i vari isolotti, tra i quali spicca l’Isola Calva, così chiamata frase mi ricordava un ben preciso momento, un passaggio, una perché quasi totalmente priva di vegetazione. Essa è famosa e sensazione vissuta, un pezzo di orizzonte macchiato di terre e visitata per i resti di un terribile campo di prigionia jugoslavo. di mare. Ogni isola presenta una o più elevazioni tondeggianti di mas- Per il mio racconto decisi di immaginare un ampio on the road di quasi 600 chilometri che collegasse 5 isole e altrettante ascensioni, un percorso fatto di strade tutte curve, di brevi tra- versate in traghetto, di villaggi talvolta di una bellezza strug- gente e di sentieri sassosi tra prati di salvia. Queste salite che io avevo fatto per distrarmi dall’ozio della vita di spiaggia, alla fine – pensai - per qualcuno sarebbero potute diventare il pretesto per recarsi laggiù a scoprire questi luoghi, spiagge e mare compresi.

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Il Golfo del Quarnero è un’ampia insenatura del mare Adriatico simo 5-600 metri coperte di bassa vegetazione e pietraie, che che si apre nella sezione N/O della Croazia. È occupato da regalano panorami davvero straordinari sulle varie isole intor- molte isole, le maggiori delle quali sono Cherso/Cres, Lussino/ no e sui bracci di mare che le separano. Losinj, Veglia/Krk e Arbe/Rab (Encarta 2009). Su Wikipedia si legge che, “per convenzione, non rientrano tra le quarnerine Il nostro on the road parte dal valico di Pesek, nei pressi di Pago con le isole minori di Scherda, Maon e Puntadura, e le Trieste, che senza più controlli doganali permette l’ingresso in cosiddette isole liburniche occidentali (Ulbo, Selve, Premuda, Slovenia. Si percorre la statale per Fiume/Rijeka tra radure e Scarda, Isto e Melada)”. Subito sotto Fiume troviamo l’impo- fitti boschi, si oltrepassa la frontiera con la Croazia e si imbocca nente sagoma di Veglia, la più grande isola del Mar Adriatico. la nuova autostrada. Dopo meno di 20 km bisogna prendere

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l’uscita per Opatija, superare questa cittadina balneare e prose- Cherso subito per prendere a sinistra il guire lungo la costa fino a Brestova, dove c’è l’imbarco dei tra- M. Sis 639 m sentiero (ometto e indicazioni) per ghetti per Cherso. La traversata dura solo 15 minuti e deposita Escursione monotona ma che re- la cima del Televrin, raggiungibile gala panorami indimenticabili. in altri 10 minuti (25 min. dallo auto e passeggeri presso Porozina, sulla punta nord dell’isola. Sv. Nikola). Per scendere si può Da qui si risale la strada principale per 12 km fino ad una sella La salita inizia dal passo di Križici rifare il percorso in senso inverso dove si trova il bivio per Beli. Questo è il punto di partenza per (371 m), che si trova nella parte ma sarebbe un vero peccato. Ben l’ascensione al Monte Sis (639 m), balcone panoramico ecce- più stretta dell’isola, dove c’è il bi- più consigliabile è la discesa lungo i versanti nord e est fino ad Osor. zionale sulla costa istriana e sulla stessa isola di Cherso, che si vio per il paese di Beli. L’evidente sentiero sale con pendenza regola- In questo caso ovviamente serve estende placidamente verso sud. L’itinerario continua per altri re verso NO, sempre a destra di un una seconda auto. Dalla cima del 45 km, sempre lungo la strada principale, e conduce a Osor. Qui lungo muro. Il segnavia bianco e Televrin si scende verso N-O (indi- un ponticello girevole permette l’accesso all’isola di Lussino. rosso conduce in 45 minuti e senza cazione "Osor") per la larga dorsale Presso il non lontano abitato di Nerezine inizia il sentiero di sa- possibilità di errori sulla cima del del monte o poco a sinistra. Supe- Monte Sis (639 m). rato un inutile cavo metallico si lita al Monte S. Nikola (557 m) e al Televrin (588 m). Per passa- prosegue fino ad incrociare nuova- re sull’isola di Veglia dobbiamo a questo punto tornare sui no- mente la strada sterrata, la quale stri passi e dirigerci a Merag, sulla costa est di Cherso, dove ci si Lussino va attraversata e immediatamente imbarca per Valbinska (20 minuti). Si guida quindi in direzione Sv. Nikola 557 m tralasciata, proseguendo per il sentiero che perde rapidamente della località di Krk (Veglia) e poi verso Baska, lasciando l’auto M. Televrin 588 m Salita assolutamente imperdibile quota. Due successivi bivi vanno presso il valico a 320 m di quota, giusto alla fine della salita. con panorami ampi e sempre di- risolti seguendo i cartelli per Osor Da questo punto inizia il percorso escursionistico per l’Obzova versi. La cartina per escursionisti sino ad arrivare al campeggio nei (569 m) ed il Veli Vrh, stupende cupole rocciose spazzate dal- è disponibile gratuitamente presso pressi di detta località (1.30 dalla la Bora ed immerse in un ambiente particolarmente arido di l’uff. turistico di Nerezine. cima del Televrin). grande suggestione. Attraverso un ponte si torna sul continente Traversato il ponte che collega poco a sud di Fiume e si percorre un lungo tratto della statale Cherso con Lussino, si guida per Veglia costiera sino a Jablanac, punto d’imbarco per Arbe/Rab. Dopo circa 3 km in direzione Mali Losinj. Obzova 569 m essere sbarcati ci si dirige verso Mundanije, un paesino agri- All'altezza di Nerezine si prende Veli Vrh 547 m Escursione ariosa e divertente, su colo non distante da quel gioiello di cittadina che è Arbe. Da una stradina a destra per la locali- tà di Pescine (cartello, fare atten- vasti pendii quasi desertici. Presta- qui una strada cementata porta alla cima del Kamenjak, punto zione) e la si segue fino a quando re attenzione all’orientamento. più elevato dell’isola. Non dubito tuttavia che l’appassionato di diventa sterrata. Qui parte il largo trekking compirà la salita per il sentiero che si stacca sulla si- sentiero (cartello segnaletico) che Lungo la strada che collega la cit- nistra poco dopo il paese. Come ultima tappa, caldeggio la gita risale il pendio tra boschi e sassi. tadina di Veglia (Krk) con Baska si incontra un valico a quota 320 m in Taxi Boat dal porticciolo di Lopar sino all’isolotto desertico Giusto sotto la cima del Monte Sv. Nikola c'è un bivio: a sinistra si sale circa da cui parte il nostro itine- di Goli Otok (Isola Calva) per salirne l’unica e imperdibile som- in 1 minuto alla panoramicissima rario (grande cartello con indica- mità, pietra su pietra nel blu del mare tutt’attorno. vetta (1 ora e 15 dal parcheggio) ti i tempi delle varie escursioni). mentre a destra si prosegue per Parcheggiata l’auto, si percorre la larga strada a destra, prima ster- 1» La cittadina di Arbe/Rab dalla strada del Monte Kamenjak // 15 minuti fino ad un largo spiazzo caratterizzato da un'antenna. Si rata e poi asfaltata, superando una 2» Panorama dal Monte Sis // imbocca la strada sterrata sull'op- sbarra e un primo cancello. Ad un 3» Laghetto per abbeverare gli animali sotto l'Obzova posto versante ma la si abbandona secondo cancello fare attenzione

LR_3_2010_F5.indd 53 10/05/10 09:37 Piergiorgio Vidi Guida Alpina Istruttore Nazionale Istruttore Soccorso Alpino Dolomite Das » ITInERARI croazia » scheda tecnica 4 | 2010 54 “Cerro Torre Patagonia” (1995) il primo sistema di design e progettazione di comfort Testo e foto di eugenio di marzio - continua da pag 19 Piergiorgio ha scelto Dolomite. assoluto per l’outdoor.

accentrarsi sulla parete SW; l11 – iii, diretti verso il dietro ver- ticale grigio, eventualmente aggi- rando le diffi coltà sulla destra; l12 - iv+, tiro chiave della via, die- dro verticale appigliato con chiodi A TRUE STORY (cordino bianco in evidenza); l13 - ii+, proseguire in verticale l’emozione vera fi no ad una spalla avendo a lato la grande parete bianca (con evidenti gli anelli delle calate); l14 - iii+, traverso delicato, di nuovo sulla parete e, scendere di alcuni metri e poi traversare (chio- di e cordini) fi no ad un canale; l15 - ii+, risalire il canale con at- tenzione (sassi mobili) per appigli svasi fi no ad una nicchia; l16 - iii+, superare con passaggio faticoso la nicchia grazie a due Africa chiodi che permettono di passare 4 al terrazzino superiore; MT KENYa l17, l18 - ii, i, via via più facile Cima Nelion m 5188 4» fi no in vetta. Lussino dalla cima dello Sv. Nikola dall'Austrian hut superare i due laghetti ed attraversare diago- dalle 6 alle 8 ore secondo le con- ad imboccare il secondo sentiero dei a guadagnare quota e teoricamente nalmente il ghiacciaio lewis per- dizioni. due che si staccano sulla destra, e porta sino in cima. Qualche centi- dendo una cinquantina di metri che riporta l’indicazione “130 a”. Si naio di metri dopo l'inizio della sa- di quota. risalire l'ampio ghiaione Discesa prosegue lasciando sulla destra la lita si stacca a sinistra un evidente per tracce di sentiero (ometti) fi no Seguire le piccole frecce verdi che cupola rocciosa del veli vrh e inol- sentiero segnato; seguirlo facendo alla base della parete (1h 30'). portano alle prime 6 calate da trandosi su terreno sassoso fi no ad attenzione a richiudere dietro di sé l'attacco della via si trova sulla 25/30m sulla SW che arrivano alla un avvallamento con laghetti, cui ne i vari cancelli di legno che si incon- sinistra dell'evidente parete chia- cengia della l10; segue un secondo altrettanto affa- trano. il sentiero supera una valletta ra sotto la cresta SW del nelion, con la cengia riportarsi sulla pare- scinante. Superata una macchia di e sbuca sul pianoro poco a sinistra a circa 50m dal termine W della te Se sopra al bivacco, effettuare alberi (attenzione sempre ai segna- della cima, dove purtroppo sono in- stessa, sono possibili diverse va- altre 6 calate (pochi e rari spit) via) si prosegue rasentando un lungo stallate delle antenne davvero poco rianti di attacco. obliquando verso S (sinistra faccia muro sino ad un cancello presso un fotogeniche. per meglio godere del alla parete) senza superare il pila- bivio. Si seguono le indicazioni per panorama conviene proseguire oltre l1 - ii+, diretti in alto fi no alla so- stro rosso evidente al centro della l’obzova e in 15 minuti si è sulla le strutture metalliche, sul versante sta su chiodo; larga cima (1 ora e 20 dal parcheg- che guarda il continente, dove una parete di calata (ma non frecce l2 - traverso a sinistra fi no ad un gio). ora bisogna tornare indietro miriade di ometti di pietra segna la verdi come nella prima parte). seguendo i bolli rossi verso no, cioè conclusione dell'escursione (1 ora). canale (a volte innevato); in direzione della cima del veli vrh la discesa può tranquillamente esse- l3 - ii, risalire il canale e poi spo- osservazioni (indicazioni) transitando prima per la re fatta lungo la strada carrozzabile. starsi sulla destra su una serie di per l'Austrian hut la via più veloce sommità della brestovica (558 m) e cenge; è quella da naro moru: tener conto poi per quella del veli vrh stesso, ca- l4 - ii, continuare salendo in dia- della quota e dell'acclimatamento ratterizzata dal segnale trigonome- Isola Calva gonale verso destra superando di- del gruppo (le diffi coltà maggiori Tel. +39 0422 884488 trico. da qui si scende per l’opposto M. Glavina 227 m verse cenge; sono nella parte alta della via), i versante seguendo la segnaletica per Solo pietre, pietre e ancora pietre. l5 – iii, continuare per cenge fi no soccorsi sono scarsi o inesistenti, “punat” e poi, nei pressi di un ovile emozionante l’arrivo in cima quando alla base di un pilastro rosso che in caso di mal di montagna grave ristrutturato già ben visibile dalla compare veglia e… il velebit sembra si aggira verso destra, poi si risale la discesa è lunga e si perde poca cima, raccordandosi con il sentiero così vicino. con un passo faticoso (iii+, chiodo quota. dell’andata (1.15 per il ritorno). e cordino); dal porticciolo dell’isola si segue in l6 - iii, risalire in verticale obli- esiste un bivacco da 6 posti (molto direzione n-ne la strada principa- quando poi a destra (one o'clock Arbe le che passa tra i fabbricati cadenti stretti, 4 normali) in vetta (howell gully); M. Kamenjak 408 m dell'ex carcere. dopo circa 10 minuti biwak). il baillie's bivvy è uno sca- percorso vario e interessante che si arriva ad un bivio ove va imbocca- l7 - ii, traverso su cenge appog- tolotto di lamiera che protegge regala un panorama assolutamente ta la larga strada di pietre che, con giate; poco dalle intemperie. istruttivo. piantina dettagliata dei tutta evidenza, risale sinuosamen- l8 - i proseguire nel traverso pun- sentieri presso l’uff. turistico di rab. te il pendio verso est. giunti al suo tando ad un canale sotto la cima l'approvvigionamento d'acqua per mod. Cougar HP GTX termine, in prossimità della ripida che nasconde il baillie's bivvy; una eventuale notte in vetta può dalla cittadina di rab si guida l'au- costa rocciosa che si tuffa nel mare, l9 - ii risalire il diedro fi no alle la- essere problematico nella stagione to verso il vicino abitato di mun- si seguono a sinistra i segni rossi che miere del bivacco; secca. in quella delle piogge inve- danije (cartello con indicazione per punteggiano la pietraia e si risale di l10 - superare la cresta e, quasi ce, è normale trovare la via con il Kamenjak) proseguendo lungo la roccia in roccia l'ultimo tratto fi no orizzontalmente su una cengia neve o ghiaccio. il periodo migliore strada che, superato il paese, inizia alla casamatta della vetta (1 ora). « (attenzione al possibile ghiaccio), va da dicembre a marzo. «

LR_3_2010_F5.indd 54 10/05/10 09:37 CAI_cougar_210x280 festivaldef.indd 1 20/04/10 10.08 Piergiorgio Vidi Guida Alpina Istruttore Nazionale Istruttore Soccorso Alpino Dolomite Das 4 | 2010 54 “Cerro Torre Patagonia” (1995) il primo sistema di design e progettazione di comfort Piergiorgio ha scelto Dolomite. assoluto per l’outdoor. A TRUE STORY l’emozione vera Tel. +39 0422 884488

mod. Cougar HP GTX

CAI_cougar_210x280LR_3_2010_F5.indd 55festivaldef.indd 1 20/04/1010/05/10 10.0809:37 » focus 4 | 2010 56

Testo e foto di Marcella Morandini e Marco Onida - Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi

la convenzione delle alpi un'insostituibile "cassetta degli attrezzi" per il territorio e la popolazione

12 human and naturE

LIECHTENSTEIN DEUTSCHLAND

ÖSTERREICH in questo terzo ed ultimo intervento di presentazione della convenzione delle Alpi affrontiamo alcuni temi che, pur SCHWEIZ | SUISSE SVIZZERA | SVIZRA non essendo (ancora) oggetto di protocolli giuridicamente

ITALIA SLOVENIjA vincolanti, costituiscono una priorità e sono quindi oggetto di specifi che attività.

approfondimenti

FRANCE www.alpconv.org

PoPoLAZIonE E CuLTuRA

MONACO Sebbene già la Convenzione quadro sottoscritta nel 1991 in- Map legend national border perimeter of the alpine convention lake River légende Frontière nationale périmètre de la convention alpine lac Fleuve dicasse, prima di ogni altra cosa, l’obiettivo fondamentale nel 1 : 3.600.000 legenda državna meja obmo je alpske konvencije jezero Reka 0 25 km 50 km 100 km 150 km 200 km legenda confine di stato perimetro della convenzione delle alpi lago Fiume “rispettare, conservare e promuovere l’identità culturale e so- visible earth, nasa legende staatsgrenze perimeter der alpenkonvention see Fluss ciale delle popolazioni locali e assicurarne le risorse vitali di » Perimetro della Convenzione delle Alpi base”, per lungo tempo il tema “Popolazione e cultura” è ri- masto senza un documento di riferimento. Nel 2006 i Ministri ACQuA degli Stati della Convenzione delle Alpi hanno adottato una Gli Stati della Convenzione hanno scelto, per ora, di non ela- Dichiarazione dedicata a questo ambito tematico. Pur essendo borare un protocollo ad hoc, considerando già suffi ciente a fare giuridicamente meno vincolante dei Protocolli, la Dichiarazio- fronte alle diverse problematiche la vigente Direttiva quadro ne fornisce preziose indicazioni e stimoli di rifl essione volti europea sulle acque (Direttiva 2000/60). Che questo sia effet- a sfruttare potenzialità importanti per il futuro sviluppo della tivamente il caso, è tuttavia oggetto di discussioni. La Diretti- Convenzione, e promuovere un maggiore coinvolgimento dei va europea, infatti, tratta alcune questioni tipicamente alpine, soggetti interessati. quali l’idroelettrico (specialmente le captazioni di piccole di- La Dichiarazione evidenzia le responsabilità comuni della po- mensioni) ed i suoi impatti ecologici, solo indirettamente; né polazione alpina ed extra-alpina nella tutela delle specifi cità contiene disposizioni relative ad aspetti di gestione delle acque culturali. Sostiene il potenziamento del dialogo, della coope- molto importanti per le regioni alpine, quali la gestione quan- razione e dello scambio di conoscenze quali strumenti per la titativa delle acque (che lo scioglimento dei ghiacciai rende un comprensione ed il reciproco rispetto. In questo contesto ri- fatto scottante), o l’innevamento artifi ciale. vestono un ruolo importante le misure per la salvaguardia del pluralismo linguistico, della creazione artistica, nonché quelle La Conferenza delle Alpi del 2009, dopo avere adottato la se- sull’accesso alle opportunità di carattere economico e sociale. conda Relazione sullo Stato delle Alpi dedicata al tema dell’ac- Va evidenziato che da questo punto di vista le Alpi contengono qua, ha istituito una “piattaforma” internazionale formata da una grande diversità di zone: da zone urbane in cui popolazio- funzionari, esperti universitari, scienziati e rappresentanti di ne ed occupazione crescono rapidamente e zone rurali in via ONG, con il mandato di monitorare la problematica della ge- di abbandono, a vallate nelle quali si assiste ad un graduale stione delle risorse idriche nelle Alpi e di formulare raccoman- ripopolamento ad opera di “nuovi montanari”. Al fi ne di meglio dazioni in merito. Un primo documento guida sulle centraline studiare le attuali dinamiche della popolazione, la Conferenza idroelettriche di piccola dimensione, riconosciuto quale uno dei delle Alpi del 2009 ha deciso di istituire un nuovo gruppo di problemi prioritari a livello alpino, è attualmente in fase di lavoro, dedicato alla “Demografi a e occupazione”, che ha ini- elaborazione. ziato – su Presidenza italiana – ad operare nel gennaio 2010.

LR_3_2010_F5.indd 56 10/05/10 09:37 » ERRATA CORRIGE Sullo scorso numero l'impaginazione del Focus traeva in inganno. Per amor di precisione: le foto pubblicate sono 4 | 2010 56 LA RIVISTA tutte di proprietà della Convenzione delle Alpi. Inoltre4 | 2010 la prima parte dell'articolo è stata curata da Morandini e Onida; la seconda da Del Barba.

Strategia del Segretariato permanente per l’attuazione della Convenzione Quest’ultima annotazione ci porta a descrivere per sommi capi alcuni punti della strategia del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi volta favorire l’attuazione concreta delle disposizioni dei protocolli. un'insostituibile "cassetta degli attrezzi" per il territorio e la popolazione 1. Informare, dialogare In primo luogo, il Segretariato ritiene importantissima la circo- lazione delle informazioni. Non capita di rado, specialmente a livello regionale e locale, che progetti o iniziative simili vengano portati avanti a breve distanza l’uno dall’altro, senza che se ne abbia conoscenza e che quindi si possano sfruttare eventuali si- nergie e consonanze di interessi. Dal 2009 il nuovo sito (www. alpconv.org) della Convenzione si propone come vero e proprio » Sulle Alpi gli effetti dei cambiamenti climatici sono marcati “portale” per la circolazione di informazioni sulla sostenibilità nelle Alpi. Al suo interno è stato costituito un portale dedicato Cambiamenti climatici interamente al cambiamento climatico nelle Alpi. Nessun protocollo affronta in maniera organica il tema dei cambiamenti climatici, emerso in tutta la sua drammaticità 2. “Territorializzare” la Convenzione quando la Convenzione era già stata sottoscritta. Per ovviare a Purtroppo la Convenzione delle Alpi “soffre” di una scarsa co- questa “lacuna”, la Conferenza delle Alpi del 2006 ha approva- noscenza sul territorio, poiché è stata elaborata ed adottata dagli to una Dichiarazione che impegnava gli Stati ad approvare un Stati centrali, e gli enti territoriali locali o non sono stati coin- Piano d’azione contenente misure specifiche sulla prevenzione volti nel processo di negoziazione oppure - spesso per ragioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle Alpi. Il territorio politiche – non si sentono “depositarie” di uno strumento che alpino subisce gli effetti dei cambiamenti climatici più di molte lega in primo luogo gli Stati. La “territorializzazione” della Con- altre regioni. Nel XX secolo la temperatura nelle Alpi è infatti venzione rappresenta quindi un’altra priorità assoluta del Segre- aumentata di circa 2°C contro una media di 0,8°C nel resto tariato, attraverso l’organizzazione di eventi e la pubblicazione d’Europa. Le Alpi sono maggiormente colpite anche a causa di materiale informativo. Il progetto “Superalp”, la traversata della loro topografia (forte aumento delle catastrofi naturali) e dell’arco alpino con i mezzi pubblici, a piedi e in bicicletta che della presenza di ecosistemi vulnerabili. nel 2010 giunge alla 4a edizione, ha proprio come obiettivo fon-

Sensibili riduzioni delle emissioni di CO2 possono essere ot- damentale quello di interloquire con gli enti territoriali, valo- tenute mediante un miglioramento dell’efficienza energetica rizzandone le buone pratiche e favorendo la loro messa in rete. degli edifici e l’utilizzo di energie rinnovabili, così come tra- A questo proposito, di concerto con la Provincia Autonoma di mite misure nell’ambito dei trasporti di persone e merci, come Trento, il Segretariato sta lavorando affinché si costituisca una l’ulteriore potenziamento delle infrastrutture ferroviarie tran- rete delle Regioni della Convenzione delle Alpi, come già esiste salpine, la riduzione del traffico di TIR e la realizzazione di reti per i piccoli comuni (rete “Alleanza nelle Alpi”) e per le città (rete di trasporti pubblici locali che suscitino interesse e colleghino “Città alpine dell’anno”) le destinazioni turistiche. Nel settore del turismo è necessario perseguire un maggiore 3. Attenzione alla dimensione socio-culturale equilibrio tra la stagione estiva e quella invernale. Inoltre in- In terzo luogo, il Segretariato ritiene importante valorizzare gli terventi concreti, specialmente in termini di adattamento, sono aspetti socio-culturali della Convenzione, ed a tal fine si sta la- necessari nei settori dell’agricoltura, delle foreste montane, del- vorando ad iniziative volte ad attuare la Dichiarazione “popola- la biodiversità e dello sfruttamento delle risorse idriche. zione e cultura” del 2006 (rientrano un quest’ambito tematico la Il Piano d’azione è stato adottato nel marzo 2009. Per scelta de- cooperazione con i festival del cinema di montagna, nonché la gli Stati, esso non contiene misure specifiche vincolanti (come produzione del gioco “il mondo sulle Alpi”) è logico attendersi, dato che i negoziati su misure di tipo vinco- lante hanno luogo a livello globale), ma rappresenta piuttosto 4. Un cambiamento di rotta una cornice di riferimento per le politiche e misure a livello Infine, come ambito tematico prioritario, si ritiene che il Pro- regionale e locale nelle Alpi. La fase di attuazione del piano tocollo turismo sia quello che offre le maggiori potenzialità di è quindi di importanza cruciale. L’11 dicembre 2009 il Segre- “cambiamento di rotta”. Per contribuire alla frequentazione della tariato permanente della Convenzione delle Alpi ha attivato, montagna a piedi, il Segretariato pubblicherà in primavera una in occasione della giornata internazionale della montagna, un guida a venti “tours nelle Alpi”: venti trekking attorno alle mon- “portale” (www.alpconv.org/climate) sui cambiamenti climatici, tagne più belle, dalle Alpi Marittime ed il giro del Monviso al inteso a raccogliere e diffondere informazioni su progetti, buo- Triglav, passando per i 4000 della Val d’Aosta (Bianco, Cervino, ne pratiche, e quant’altro possa contribuire ad attuare concre- Combin, Gran Paradiso, Rosa), il Bernina, alcuni tour dolomitici tamente questo piano sul territorio alpino. (Brenta, Civetta), il Grossglockner, il Dachstein ed altri ancora. «

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Testo di Francesco Pastorelli - direttore cipra italia foto Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi

La Borsa dei transiti alpini un’opportunità per limitare il traffico pesante nelle Alpi

l trasporto delle merci attraverso i valichi alpini è tra le at- tività antropiche che hanno maggiori ripercussioni sull’am- Ibiente e generano i maggiori problemi per le popolazioni che risiedono lungo le valli attraversate. Negli ultimi trent’anni c’è stato un notevole incremento della quantità di merci tra- sportate - e quindi dei transiti - attraverso le Alpi. Secondo i dati del Dipartimento Federale dei Trasporti Svizzero, nel 1980 venivano trasportate attraverso le Alpi circa 50 milioni di ton- nellate di merci per passare ad oltre 114 milioni di tonnellate nel 2008, con un incremento del 125%, anche se tra il 2007 ed il 2008 vi è stato un calo dell’1,8%. Purtroppo, per tutte le direttrici di transito - con eccezione della Svizzera - a farla da padrone è il trasporto su strada con tutte le conseguenze che si possono immaginare in termini di inquinamento, incidenti e congestione del traffico. Conseguenze subite principalmente dalle valli alpine attraversate, dalla Valle Susa al Monte Bianco, dal Brennero ai Tauri e dalle popolazioni che risiedono lungo i corridoi di transito. L’obiettivo di trasferire le merci dalla strada alla rotaia è con- templato – spesso solo sulla carta - sia dalle politiche comu- nitarie che da quelle della maggior parte degli stati alpini. La sensibilità delle Alpi è riconosciuta dalla Convenzione per la protezione delle Alpi; nello specifico protocollo relativo ai tra- sporti sono contenute misure specifiche per “ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti dal traffico intraalpino e transal- pino ad un livello che sia tollerabile per l’uomo, la fauna e la flora e il loro habitat”, individuando, in particolare, interventi di politica dei trasporti atti a favorire il trasferimento delle mer- ci dalla strada alla ferrovia.

Politiche delle infrastrutture e politiche dei trasporti Il Protocollo sui trasporti ha il pregio di considerare le politiche dei trasporti nel loro complesso e di non limitarsi alle politiche delle infrastrutture. Infrastrutture, vero limite culturale della classe politica italiana, di ogni schieramento. Ministri, sotto- segretari, assessori regionali, per finire agli amministratori lo- cali, riducono quasi sempre il complesso sistema trasportistico ad una questione di strade, autostrade, ferrovie, tunnel, ponti - spostando di conseguenza la problematica ad una questio- » Viadotto sul Monte Bianco ne di cantieri, tracciati, costi infrastrutturali – anziché tentare di ragionare su ciò che genera “trasporto”, ovvero domanda

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e offerta, mercato, dislocamento delle produzioni e costi reali ceduti gratuitamente alle imprese che utilizzano le ferrovie (ad del trasporto. Perché, ad esempio, un’autocisterna di latte dalle esempio un diritto di transito ogni tot. trasportato su ferro- pianure della Germania attraversa le Alpi e l’Italia intera per via) oppure venduti all’asta al miglior offerente. Sui diritti di finire in Puglia, dove il latte viene trasformato in cagliata e da transito si verrebbe quindi a creare un mercato di domanda qui su altri TIR torna al Nord delle Alpi per diventare formag- ed offerta in un quadro stabilito dalle autorità politiche che gio? Può essere accettata passivamente una richiesta crescente fissano la quantità di transiti consentiti. L’applicazione di uno di trasporto e si può rispondere a tale richiesta aumentando strumento come la BTA comporterebbe vantaggi per l’ambien- semplicemente l’offerta con la costruzione di nuove vie di co- te e la popolazione alpina riducendo i transiti su gomma e la municazione? Oppure ci si dovrebbe domandare il motivo per fiscalità, grazie alle entrate della vendita dei diritti di transito; il quale l’offerta di trasporto su ferro è sottoutilizzata (circa un per l’economia, incentivando la concorrenza ed ottimizzando terzo delle capacità lungo alcune direttrici) e perché, anziché il trasporto; per le stesse ferrovie, rendendole più appetibili. La cercare di sfruttarla in maniera ottimale, si investono ingenti BTA, pur essendo prevista dalla legge svizzera, non viene an- risorse per nuove linee? Esiste poi un’anomalia nel sistema del cora applicata. La sua introduzione deve essere coordinata con trasporto legata alla verità dei costi: costi ambientali, incidenti, gli altri paesi alpini confinanti. Che però, è il caso dell’Italia, congestione. Essi ricadono troppo spesso sulla collettività an- hanno molto terreno da recuperare e stentano ad affrontare la ziché su chi li genera. problematica dei trasporti sotto una logica che non sia di sole L’esempio della Svizzera. Un percorso che passa anche attraver- infrastrutture. « so la realizzazione di nuove infrastrutture ferroviarie, ma che si basa sulle politiche dei trasporti è quello avviato in Svizzera negli anni ‘90 con una serie di iniziative popolari (referendum), in particolare con la cosiddetta Iniziativa delle Alpi del 1994. approfondimenti L’Iniziativa delle Alpi si basa su tre pilastri: 1) la Confederazio- Potrete trovare maggiori informazioni visitando i siti In- ne protegge la regione alpina dalle ripercussioni negative del ternet: traffico di transito; 2) il traffico di merci attraverso la Sviz- www.borsa-dei-transiti.org zera deve avvenire su rotaia; 3) non può essere aumentata la www.iniziativa-delle-alpi.ch capacità di transito delle strade. Per realizzare questi obiettivi la Confederazione ha assunto delle misure che non sono sol- tanto quelle della messa a disposizione di capacità di trasporto per trasferire le merci su rotaia (realizzazione dei nuovi tunnel ferroviari del Lötschberg e del Gottardo), ma ha adottato im- portanti misure e strumenti finanziari per il trasferimento del traffico. Tra queste, fondamentale è stata l’introduzione della TTPCP (tassa sul trasporto pesante commisurata alle prestazio- ni). Il principio della TTPCP è semplice: ogni mezzo pesante cir- colante in Svizzera paga una tassa per ogni chilometro percor- so e per ogni tonnellata trasportabile. In questo modo gli oneri ed i danni causati dal traffico pesante vanno maggiormente a carico di chi li genera. I dati sull’applicazione della tassa in Svizzera sono positivi: dal 2001 si osserva una riduzione dei chilometri percorsi dai TIR e la Svizzera è l’unico paese alpino dove la quota merci trasportate su ferrovia è maggiore di quella delle merci trasportate su strada. Ulteriori strumenti per il trasferimento modale: la Borsa dei Transiti. Tuttavia è stato dimostrato come per il raggiungimen- to degli obiettivi di trasferimento modale non bastino i nuovi tunnel e gli attuali strumenti finanziari e legislativi, ma occorra ancora uno sforzo. Quella che può essere considerata una effi- cace misura di accompagnamento è la Borsa dei Transiti Alpini (BTA). Essa funziona così. Da una lato c’è una forte richiesta di attraversamento del territorio alpino con mezzi pesanti, dall’al- tro la regione alpina non può disporre di un’offerta illimitata di transiti. È quindi opportuno porre un limite alla capacità di transito (numero di passaggi di mezzi pesanti tollerato dall’eco- sistema alpino) e creare una “borsa” che consenta di regolare domanda ed offerta. Stabilito un limite massimo di autocarri che possono attraversare le Alpi, ogni autocarro (oltre le 3,5 LYTOS PREMIUM · DESIGN PATENTED N° TV2009O000017 tonnellate di peso) che intende attraversare le Alpi deve essere munito di un “diritto di transito”. I “diritti di transito” vengono Nei migliori negozi di calzature e articoli sportivi. www.mondeox.it Tel. 0423.950.977

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a cura di Sergio Strobelt, Dario Sciunnach – Regione Lombardia e di Luca Grimaldi - IREALP (Istituto di Ricerca per l’Ecologia e l’Economia Applicate alle Aree Alpine)

Banda Larga per i rifugi alpini

Perché LA BANDA LARGA satellitare, per altri indicare in modo pratico l’uti- La qualità dei servizi offerti dai rifugi alpini in ter- lizzo immediato delle migliori tecnologie alterna- ritorio italiano sconta notoriamente il ritardo nella tive disponibili. diffusione delle tecnologie legate ad internet ed al In particolare l’infrastruttura sarà costituita dagli mondo dell’ICT (Information and Communication apparati necessari a garantire la connessione via Tecnology). satellite e dall’hardware che permetta la fruizione Nell’ambito delle linee strategiche del Programma dei servizi ai soggetti fruitori delle strutture recet- Operativo di Cooperazione Transfrontaliero Italia- tive in quota. Svizzera (Interreg IV A) sono state colte delle op- portunità per condurre iniziative atte a migliora- re la competitività delle strutture ricettive d’alta quota nell’ambito del sistema dell’offerta turistica. Sulla base di questo presupposto, come soluzione adatta a soddisfare i requisiti del programma eu- ropeo di innovazione e miglioramento dell’offerta, è stata proposta la realizzazione di un sistema di connessione a banda larga per un gruppo di rifugi dell’arco alpino collocati nei territori transfronta- lieri della regione Lombardia coinvolti nel progetto Interreg VETTA (Valorizzazione delle Esperienze dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle medie ed Alte quote), le cui azioni sono state in parte già illustrate nei due precedenti articoli (LA RIVISTA, nei numeri di gen/feb e mar/apr 2010). Regione Lombardia ed IREALP con la collaborazio- ne del Club Alpino Italiano Regione Lombardia, in quest’ambito intendono procedere in due direzio- 1 ni: per alcuni rifugi fornire sistemi a banda larga comunicazione istituzionale comunicazione

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COS’È LA “BANDA LARGA” più popolose e industrializzate (Accordo di Pro- Con il termine “Banda Larga” si intende la tecnolo- gramma Quadro della “Società dell’informazione” gia che consente all’utente collegamenti internet – bando per la riduzione del Digital Divide – Ac- o trasmissione dati con velocità superiore rispetto cordo di Programma per lo sviluppo della banda alla normale rete telefonica. I collegamenti ad alta larga nelle aree rurali). In base ai risultati attesi velocità permettono di accedere ai servizi dispo- di questa specifica azione pilota, è possibile una nibili sulla rete, in particolare quelli multimediali estensione delle esperienze anche per le strutture ad alta interattività (telefonia, trasmissioni audio/ alpine di tutte le province lombarde. video, dati, monitoraggio costante, ecc.) e con- Questa importante iniziativa si inserisce in un nessioni, spesso permanenti, a costi relativamente ambito di sviluppo del settore turistico della mon- contenuti. tagna con azioni specifiche e di ampia portata per l’intero sistema montano utili anche a garan- OBIETTIVI tire omogeneità infrastrutturale fra i partner di Il progetto prevede l’implementazione tecnologica progetto. di almeno 28 rifugi alpini, delle 4 province lom- barde interessate (Como, Lecco, Sondrio e Varese), con connessione internet a larga banda e creazio- ne di punti informativi (c.d. infopoint) all’interno dei medesimi. Il mondo delle telecomunicazioni offre attualmen- te un ventaglio di soluzioni per la connettività che per un impiego in ambiente alpino non sempre garantiscono prestazioni ottimali o addirittura ri- sultano inutilizzabili. Poiché gran parte dei rifugi non sono raggiunti dalla rete telefonica tradizionale, sovente ci si av- vale di ponti radio o connessioni GSM; soluzioni non sempre adatte ad una trasmissione a banda larga del segnale. Pertanto le possibilità di offrire un servizio ac- cettabile in termini di qualità, di realizzabilità e di economicità, vedono la connessione satellitare come una delle poche soluzioni in grado di soddi- sfare tali requisiti. L’obiettivo, quindi, è quello di creare un sistema, 2 applicabile e facilmente replicabile, che consenta di andare incontro alle nuove richieste del turismo Va ricordato ad esempio che Regione Lombardia, montano, e che potrà anche avere risvolti signi- similmente a quando già fatto da Regione Pie- ficativi sotto molteplici aspetti come ad esempio monte e Provincia di Bolzano, si è recentemente Esempi già realizzati da il supporto e il miglioramento della sicurezza in dotata del Regolamento Regionale 15 febbra- Regione Piemonte e da montagna (si pensi al vantaggio offerto dai nuovi io 2010 n.5 che stabilisce i requisiti strutturali e estendere in Lombardia // strumenti di comunicazione) o il consentire rile- igienico-sanitari, nonché il periodo di apertura dei vamento, analisi e elaborazione di dati a supporto rifugi alpinistici ed escursionistici. 1» Rifugio Guido Rey, Oulx di strategie di gestione del territorio e dei flussi Inoltre, con il progetto “Skipass Lombardia”, pri- (TO) // 2» Rifugio Val Vogna, turistici su di esso. mo caso in Europa, è stato sviluppato un unico Riva Valdobbia (VC) Ad titolo di esempio la connessione internet po- sistema di bigliettazione skipass, basato su una trà rappresentare un sistema di backup in caso di standard “open” libero, capace di integrare servizi guasto all’impianto di radiotrasmissione o telefo- aggiuntivi come trasporti, impianti sportivi, centri nico del Rifugio, così come potrà essere utilizzata benessere e rendere possibile la creazione di pac- per sviluppare sistemi di trasmissione immagini chetti di fidelizzazione e/o scontistica per attira- (webcam) o di videosorveglianza. re nuovi utenti della montagna durante l’intero arco dell’anno. Tale sistema è compatibile anche con la nuova carta regionale dei servizi (CRS), che DOVE SI OPERA per ogni cittadino lombardo rappresenta l’inter- Portare la banda larga in alcuni rifugi alpini si faccia con i servizi di tipo tributario, sanitario e, inserisce in un complesso spettro di azioni sul in prospettiva, di altra natura. È possibile quindi territorio lombardo per la riduzione del divario di- estendere la sua applicazione anche nei rifugi e gitale tra aree montane e le zone generalmente nell’ambito dell’escursionismo montano.

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APPLICAZIONI CONCRETE PER ESCUR- SIONISTI E GESTORI Il progetto intende portare la banda larga proprio nelle aree in assoluto più svantaggiate ed estreme del territorio lombardo: i rifugi alpini. L’impatto della disponibilità di infrastrutture di telecomu- nicazione avanzate è una precondizione allo svi- luppo del tessuto socio-economico capace di au- mentare l’attrattività e le potenzialità soprattutto delle aree marginali montane attivando nuovi pro- cessi virtuosi di sviluppo del settore turistico. Per l’escursionista o l’utente della montagna in generale, la disponibilità di servizi di connessione a banda larga e di nuovi sistemi di comunicazione consentono, ad esempio, di verificare la disponibi- lità ed il tipo di servizi presenti presso un Rifugio, le caratteristiche e tipicità di un particolare sen- tiero o di una certa vallata. La rivoluzione più grande però è quella di poter accedere direttamente in quota, presso il Rifugio, ad informazioni aggiornate in tempo reale, alle in- formazioni meteorologiche o attinenti la sicurezza in montagna, a servizi turistici e agli eventi dispo- nibili in zona. Nuovi turisti o escursionisti possono essere attratti proprio dalla particolarità di cono- scere informazioni aggiornate o in tempo reale (ad 3 esempio webcam e dati meteo locali) proveniente da luoghi remoti come i rifugi alpini. La valenza della Banda Larga per i gestori del Ri- fugio è duplice sia in termini di innovazione dei prodotti sia in termini di organizzazione delle esi- BANDA LARGA DA SATELLITE – LE AZIONI genze tecniche e amministrative ordinarie come DEL PROGETTO ad esempio le operazioni bancarie e commerciali, a) Definizione del substratoteorico, modellistico e relative agli ordini con i fornitori, i contatti con metodologico su cui costruire l’intera attività del le associazioni di categoria e gli enti pubblici, e progetto con relative linee guida. molto altro ancora. La disponibilità di un nuovo b) Analisi delle soluzioni attualmente disponibili sul canale di promozione consente inoltre di ampliare mercato, individuazione di criticità e potenzialità. il mercato territoriale di riferimento creando nuo- c) Analisi dei territori e criteri di coinvolgimento ve opportunità di sviluppo. dei rifugi. L’innesco dei processi sopra citati basato sulle tec- d) Definizione delle specifiche di progetto con nologie di rete può inoltre attivare un circolo vir- particolare riguardo agli aspetti di alimentazione tuoso per l’affermazione di nuovi prodotti in aree e protezione da sovratensioni degli impianti. marginali e in periodi di bassa stagione destinati e) Progettazione del sistema, invito pubblico e se- ad un bacino di utilizzatori sempre più ampio. lezione dei rifugi coinvolti nel progetto: prevede Per quanto riguarda la sicurezza, i nuovi servizi a l’analisi, la progettazione del sistema, la pubblica- banda larga ed i relativi apparati elettrici di sup- zione dell’avviso di partecipazione, l’individuazio- porto che saranno realizzati presso alcuni rifugi ne dei rifugi ammessi al finanziamento. consentiranno comunicazioni anche in concomi- f) Realizzazione e installazione delle infrastruttu- tanza di guasto alla linea telefonica tradizionale re: prevede l’organizzazione per la logistica e la e della corrente elettrica, particolarmente utili in realizzazione fisica delle opere e la formazione dei caso di emergenze o problemi medici. soggetti coinvolti (gestori Rifugio). comunicazione istituzionale comunicazione

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Esempi già realizzati da Regione Piemonte e da estendere in Lombardia //

3» Rifugio Willy Jervis – Bobbio Pellice (TO) // 4» Rifugio Ellena-Soria - Entracue (CN)// 5» Particolare di antenna SAT con deicing e copertura termica - Rif. Città di Novara, Riva Valdobbia (VC)

Immagini gentilmente concesse da CSI-Piemonte, tratte da un lavoro realizzato per la Regione Piemonte (aprile 2007).

L’UTILIZZO DELLA 5 TECNOLOGIA TERRESTRE WIRELESS (UMTS, WLAN E AFFINI) Per quelle zone, invece, dove si riceve un segnale dalla rete telefonica cellulare, wimax o da altri si- stemi wireless, saranno fornite delle semplici indi- cazioni guida finalizzate alla scelta e implementa- zione dell’accesso ad internet, ad esempio tramite una chiavetta USB, “internet key”, degli operatori telefonici presenti. Spesso la scelta dell’operatore con il migliore segnale in zona, abbinato ad accor- gimenti per l’aumento dell’intensità consentono il raggiungimento di ottimi risultati finali. Saranno offerte indicazioni utili anche per la scelta della migliore collocazione dell’apparato, l’eventuale installazione di una antenna esterna scelta in base al tipo del segnale esistente (direzionale, omnidi- rezionale, di frequenza adeguata) ed altro ancora. presenti e valorizzazione delle singole vallate, 4. analisi della domanda e dell’offerta di servizi connessi al settore dell’escursionismo, CONCLUSIONI 5. attività di promozione turistica e sviluppo Ci si può rendere conto facilmente che l’azione dell’occupazione locale, pilota della “Banda Larga” ha riflessi positivi e in- 6. costruzione di prodotti turistici transfrontalieri, novativi per ognuna delle iniziative del progetto 7. sviluppo di prodotti turistici per l’avvicinamento strategico “VETTA”: dei giovani e degli anziani, 1. formazione professionale degli operatori del 8. monitoraggio dei flussi e delle presenze, settore e gestori di rifugi, 9. sviluppo, presso i rifugi, di attività a minore im- 2. organizzazione di proposte di pacchetti o tour patto (carta di qualità), escursionistici, 10. destagionalizzazione e integrazione dell’offer- 3. diffusione delle conoscenze delle attrattive ta anche nel periodo invernale. «

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Testo e immagini di Lorenzo Bagnoli - Comitato Scientifico Ligure-Piemontese

I SETTAnTACInQuE AnnI DEL "MAnuALETTo" scienza e alpinismo nelle pubblicazioni storiche

ettantacinque anni fa il Comitato Scienti- quanto di quelle fi co del CAI pubblicava la prima edizione umane, sempre in del “Manualetto di istruzioni scientifi che compagnia di una Sper alpinisti”, un volume di circa 300 pagine “guida” scientifi ca- dal formato tascabile la cui fi nalità era duplice, mente preparata e come scrisse nella prefazione l’allora presiden- didatticamente pa- te del Comitato Scientifi co Ardito Desio: “da ziente. Il fatto che un lato divulgare le scienze della natura fra gli autori dei diver- gli alpinisti, dall’altro additare a questi la via si contributi fosse- per incamminarsi al loro studio”. Che in quel ro fra i più illustri periodo numerosi soci sentissero tali esigenze esperti dell’epoca non ci è dato sapere per certo, quello su cui in ambito accade- invece occorre concordare è che senz’altro tali mico testimonia la intenti erano allora profondamente promossi lontana tradizione dalla dirigenza del Sodalizio. Già nella pre- di collaborazione sentazione del volume, il presidente del CAI fra il CAI e le Uni- Angelo Manaresi, con il consueto linguaggio versità italiane che retorico dell’epoca, aveva infatti richiamato i perdura profi cua- soci sul ritorno del Sodalizio “alle sue origini di mente anche ai no- scienza e di austerità” e al superamento totale stri giorni. dell’“idiota antitesi fra cervello e muscoli […], Nel giro di qualche fra scienziato e sportivo”, per cui tale pubbli- decennio, tuttavia, cazione rispondeva perlomeno a tali auspici. il “Manualetto” di- 1 Compilato da un gruppo di scienziati-alpinisti mostrò tutti i suoi coordinati dal geografo Antonio Renato Tonio- anni e si rese necessa- lo che redasse il paragrafo introduttivo, il “Ma- rio un suo profondo aggiornamento alla luce nualetto” nella sua prima edizione si compone- delle nuove scoperte scientifi che e delle mu- va di 16 capitoli, ognuno dei quali dedicato a un tate esigenze della società. Pertanto, nel 1967 2 settore della scienza e compilato da un esperto il Comitato Scientifi co, nel frattempo passato in materia: si passava così dalla fi siologia (C. sotto la presidenza di un altro geografo, Giu- Foà) alla geologia (G. Merla), dalla fotografi a seppe Nangeroni, predispose la seconda edizio- (G. Laeng) alla meteorologia (U. Monterin), ne, fi nalizzata questa “soprattutto a stimolare dalla geomorfologia (A. Sestini) alla linguistica il saggio alpinista, che non sia solo un puro (D. Olivieri), dalla zoologia (E. Zavattari) all’et- camminatore o un puro ascensionista, a vedere nologia (N. Puccioni) dalla botanica (G. Negri) e a scoprire quei fenomeni che interessano le alla speleologia (F. Anelli), dall’idrografi a (M. Alpi, i problemi connessi, le cause degli stessi Vanni) alla paletnologia (P. Graziosi), dalla to- fenomeni […]”. Le differenze più notevoli con pografi a (C. Colombo, due capitoli) all’antro- l’edizione precedente furono soprattutto gli ag- pogeografi a (G. Nangeroni) e alla glaciologia giornamenti di alcuni capitoli fra i quali quelli (A. Desio). In questo modo il lettore imparava relativi alla botanica (L. Fenaroli), all’etnologia a osservare la montagna e i suoi abitanti ora (G. Guariglia), alla fotografi a (M. Fantin), alla sotto un aspetto ora sotto un altro, nelle infi - glaciologia (S. Belloni), all’idrografi a e alla to- nite sfaccettature tanto delle scienze naturali pografi a (F. De Gemini). Già solo quattro anni

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dopo, nel 1971, vide la luce la terza edizione la quale, oltre ad alcune correzioni di carattere for- male, conteneva un intero nuovo capitolo dedi- cato a una branca di recente sviluppo intitolato “Montanari-alpinisti, montagna-pianura. Note di sociologia” (E. Bertolina). Nel 1982, dopo undici anni dalla precedente, fu infi ne pubblicata la quarta, e fi nora ultima, edi- zione del “Manualetto” che non si limitò come la precedente a correggere qualche periodo un po’ oscuro o qualche disegno un po’ impreciso, ma volle presentarsi svecchiata nel contenuto di alcuni capitoli e rinnovata negli aspetti ma- teriali. Per quanto riguarda il primo, notevoli furono gli aggiornamenti ai capitoli di botanica (V. Credaro Pirola), di meteorologia (M. Pinna), di idrologia (S. Belloni), di linguistica (A. Mari- noni) e di speleologia (C. Finocchiaro), mentre i due capitoli relativi alla topografi a delle edizioni precedenti furono unifi cati in uno solo (F. Allet- to). Per quanto riguarda gli aspetti materiali, si abbandonarono le tozze dimensioni della “Guida dei Monti d’Italia” per preferirne di più slancia- te, forse per poter diminuire il numero di pagine e quindi lo spessore del volume, e la copertina grigia venne sostituita da una verde ugualmente plastifi cata. Nella pagina di prefazione, Giuseppe Nangeroni, ormai Presidente onorario del Comitato Scien- tifi co, nel presentare il volume auspicava che “i lettori ci inviassero appunti e osservazioni, in modo che nella prossima V edizione il Ma- nualetto risulti ancor più aggiornato”, dando per scontato che un’ulteriore edizione non avrebbe tardato ad uscire. Quasi trent’anni sono passati ma questo invece non è successo. Le ragioni pos- sono essere fatte risalire ai vorticosi mutamenti della società e quindi del modo di fare alpinismo, alla diffusione di una cultura di base che non necessita più di un volume di carattere introdut- tivo alle discipline scientifi che di montagna, alla straordinaria diffusione di altri mezzi di comu- 2 nicazione che hanno messo in ombra il classi- co volume cartaceo e a tante altre motivazioni ancora. Tuttavia, il rinnovato impegno da parte del CAI di rilanciare, chiaramente accanto ai nu- merosi altri, anche l’approccio “scientifi co” alla montagna e all’alpinismo – cui ha fatto riscontro per esempio l’istituzione della fi gura dell’Opera- tore Naturalistico che tanto successo sta riscuo- tendo nelle diverse Sezioni – potrebbe senz’altro passare anche attraverso la pubblicazione di una quinta edizione del “Manualetto”, profondamen- te aggiornata alla luce delle più recenti scoperte e metodologie scientifi che. Il 150° anniversario di fondazione del Club Al- pino Italiano, che ricorrerà nel 2013, potrebbe costituire a tal fi ne un’ottima occasione.

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gLI AuToRI Franco Alletto (1927-1992): vice-presidente ge- Gualtiero/Walther Laeng (1888-1968): cittadi- nerale del CAI, fu esperto alpinista e capace au- no svizzero, fu tra i primi conoscitori e studiosi tore di testi sulla topografi a e l’orientamento. delle incisioni rupestri della Valcamonica.

Franco Anelli (1899-1977): docente di geografi a Augusto Marinoni (1911-1997): docente di fi - fi sica all’Università di Bari, viene tuttora consi- lologia romanza all’Università Cattolica di Mi- derato il padre della speleologia italiana. lano, fu uno dei più grandi studiosi di Leonardo.

Severino Belloni: professore emerito di geogra- Giovanni Merla (1906-1983): geologo dell’Uni- fi a fi sica presso l’Università di Milano, membro versità di Firenze, studiò in particolare l’Africa onorario del Comitato Glaciologico Italiano. Orientale e l’Appennino settentrionale.

Elio Bertolina: laureato in Scienze turistiche, già Umberto Monterin (1887-1940): docente di ge- componente del Comitato Scientifi co, è attento ografi a alpina all’Università di Torino, viene ri- studioso di cultura alpina. cordato soprattutto per i suoi sommi studi di glaciologia. Celso Colombo: si tratta con ogni probabilità del geometra socio della Sezione CAI di Milano da- Giuseppe Nangeroni (1892-1987): docente di 3 gli anni Trenta. geografi a all’Università Cattolica, vantava una preparazione solidissima tanto nella geografi a Vera Credaro Pirola: docente di scienze naturali umana quanto in quella fi sica. all’Università di Pavia, ha compiuto studi di ca- rattere fl oristico e vegetazionale in Valtellina e Giovanni Negri (1877-1960): direttore dell’Isti- Valchiavenna. tuto di Botanica dell’Università di Firenze per 25 anni, pubblicò molti studi sulla vegetazione del- Fernando De Gemini: geometra, negli anni Set- le Alpi occidentali. tanta era responsabile della Sezione Idrologica dell’Enel, Compartimento di Torino. Dante Olivieri (1877-1964): veronese, libero do- cente di dialettologia italiana, fu specialista in Ardito Desio (1897-2001): celeberrimo. Il Dipar- toponomastica e in onomastica. timento di Scienze della Terra dell’Università di Milano oggi porta il suo nome. Mario Pinna (1923-2001): insignito della me- daglia d’oro di “maestro della geografi a” nel Mario Fantin (1921-1980): alpinista e regista, 2000, i suoi studi sul clima rimangono in Ita- fondò il Centro Italiano Studio Documentazione lia insuperati. Alpinismo Extraeuropeo, oggi del CAI. Nello Puccioni (1881-1937): antropologo ed et- Luigi Fenaroli (1899-1980): botanico e geneti- nologo, fu docente di geografi a ed etnografi a sta, si dedicò allo studio di fi togeografi a, siste- delle colonie all’Istituto Cesare Alfi eri di Firenze. matica e botanica forestale in Italia e all’estero. 4 Aldo Sestini (1904-1988): professore emerito Carlo Finocchiaro (1917-1983): triestino, fondò dell’Università di Firenze, viene tuttora conside- 1/2/3/4» Le copertine delle la Scuola Nazionale di Speleologia del CAI e il rato uno dei più grandi geografi italiani. quattro edizioni del “Manualetto soccorso speleologico. di istruzioni scientifi che per Antonio Renato Toniolo (1881-1955): geografo alpinisti” edite nel 1967, 1934, Carlo Foà (1880-1972): allievo di Angelo Mosso, fi sico e umano, fu autore del “Compendio di 1971 e 1982 (dalle copie insegnò fi siologia umana nella Facoltà di Medi- geografi a generale”, uno dei più diffusi della sua conservate presso la Biblioteca cina dell’Università Statale di Milano. epoca. della Montagna “Luigi Gabba” della sezione di Milano che Paolo Graziosi (1906-1988): fondatore dell’Isti- Manfredo Vanni (1890-1976): docente di si ringrazia per la fattiva tuto Italiano di Preistoria e Protostoria, privilegiò geografi a all’Università di Torino e segretario collaborazione). gli studi dei segni artistici dell’uomo preistorico. del Comitato Glaciologico Italiano, fu esperto conoscitore della conquista dell’Himalaya. Guglielmo Guariglia (1909-1993): direttore dell’Istituto di Etnologia dell’Università Cattolica Edoardo Zavattari (1883-1972): direttore di Milano, i suoi studi sulla spiritualità dei primi- dell’Istituto di Zoologia dell’Università di Roma, tivi sono tuttora d’attualità. si distinse negli studi di entomologia. «

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A cura di Antonella Cicogna e Mario Manica (C.A.A.I.) [email protected]

cile GRUPPO DEL PAINE Torre Centrale del Paine 2460 m

Lo ricorderete per la solitaria del Pesce in Marmolada nel 2007, sali- ta che fece clamore nel mondo del verticale. La sua attività continua, e nonostante le pessime condizio- ni atmosferiche della Patagonia di quest’anno Hansjörg Auer, in cordata con il connazionale austriaco Much Mayr, ha aperto tra il 3 e il 7 gennaio 2010 Waiting for Godot, una nuova via lungo la Est della Torre Centrale del Paine: 750 metri con difficoltà 7b/M6 che terminano al colle tra la Torre Centrale e la Torre Nord. Salita tutta in libera. «La linea si sviluppa sull’estrema destra. L’abbiamo scelta una volta ai piedi della Est: l’unica linea che ci sembrava fattibile nello 1 stato in cui si trovava la parete, co-

cavano ancora tre tiri, dal punto più Roy 3405 m e Vela y viento lungo alto raggiunto, per ricongiungersi a il Pilastro rosso sulla Est dell’Aguja La escoba de Dios. Mermoz 2732 m. La Est è percorsa da altre due vie: Il volo dei condor (Fanton, Leoni, Ma- Cordon Mariano Moreno nica, Zampiccoli – VII+/A3) e Cristal In occasione dei 100 anni dall’arri- de Roca (Ballester, Chaverri, Ortiz, vo in Patagonia di Alberto Maria De Palacios, 6c/A4). Agostini e dei 50 anni dalla sua mor- te, Enrico Rosso, Luca Macchetto e Los Gemelos (Valle del Fran- Maurizio Oviglia si sono uniti in cor- cés) data per realizzare la traversata del Lungo la parete est di Los Gemelos, Cordón Mariano Moreno e consentire gli americani Ian Nicholson e Gra- la raccolta di materiale in vista della ham Zimmerman hanno aperto il 25 realizzazione di un libro e di un film gennaio scorso la via The Slash 365 sul missionario biellese. «Arrivati sul- m, IV+, 5.10b/A2. La nuova via si lo Hielo Patagonico abbiamo però sviluppa lungo un sistema di rampe capito che la traversata sarebbe stata fino al colle che separa le due cime. impossibile per le condizioni in cui Poi prosegue fino alla cima più alta si trovavano le montagne», racconta per cresta sudest. È la seconda linea Rosso. «Dal punto di vista documen- aperta su Los Gemelos (Matthews- taristico, invece, Maurizio Pellegrini, Turner, 2009, Audios Ayer, IV 5.10, Antonio Mantovan, Enzo Lerro e Do- cresta nordest). natella Barbera hanno raccolto pa- recchio materiale e realizzato diverse ore di riprese che useremo per il film, 2 ARGENTINA per il quale abbiamo effettuato la fa- cile salita del Cerro Solo». Aguja Poincenot 3002 m perta di neve e ghiaccio. È la prima lunghezze, VI, 5.10/A4). Dopo aver li- Sulla vetta più alta dei satelliti del 1» Enrico Rosso in cima al Cerro Solo. volta che ho aperto e liberato una via berato quasi interamente i primi 7 tiri Fitz Roy, l’Auguja Poincenot, l’altoa- Foto©Maurizio Oviglia // 2»Simon in quelle condizioni, con un freddo e tesino Simon Gietl e lo svizzero Roger della via, la cordata anglo-americana Gietl in cima al Fitz Roy (Patagonia, un vento intensissimi. Un’esperienza ha deciso di traversare a sinistra per Schäli hanno aperto tra il 14 e il 17 Argentina). Foto©Archivio S.Gietl davvero formativa!», ci ha raccontato evitare il punto del grosso pendolo, novembre 2009 una nuova via di 600 » Auer. che ha ritenuto di non poter liberare. metri con difficoltà 6c/A3+/M5 lungo // 3 Christoph Höbenreich durante I tre sono così saliti per 9 lunghezze la parete est. La linea, Fühl dich stark la spedizione al Queen Maud Land, Cerro Catedral nuove con difficoltà fino al 7b+. Al aber nicht unsterblich, sale tra la Antartide. Foto© C. Höbenreich // 4» Inglesi e americani in cordata per nono giorno di parete (stile capsula) Whillans (Whillans e Cochrane, 550 Hansjörg Auer in apertura di Waiting tentare la prima libera della Est del il tempo è ulteriormente peggiorato e m TD+) e Patagonicos desesperados for Godot – Parete Est, Torre Centrale Cerro Catedral. Eccoli Mason Earle la cordata è stata costretta al rientro. (Anker-Piola 7a+/A3+). Il supera- del Paine (Patagonia, Cile). Foto© (Usa), Pete Rhodes e George Ullrich «Tiri superlativi con roccia incredibile. mento di venti metri di roccia super- Archivio Auer/Mayr // 5» La Sud del (UK) impegnati su La escoba de Dios, Una libera che, una volta realizzata, liscia, risolto con l’uso di due cliff, ha Tatewari (Messico), dove Matteo Della la prima via aperta su questa parete non avrà nulla da invidiare a quelle richiesto agli alpinisti ben 15 ore di Bordella e Alessandro Baù hanno dagli americani Catto, Fowler, Galla- su El Capitan», hanno dichiarato gli dura battaglia. La cordata ha inoltre aperto Fiducia al sentiero. Foto©M. gher e Kendall il 26.1.1992 (850 m, 29 alpinisti. Secondo i loro calcoli man- ripetuto la via dei Californiani al Fitz Della Bordella

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corso della storia verticale contem- poranea. Tra queste: la solitaria al Bobaye 6808 m (Nepal Occidentale); la salita della Ovest del Nuptse W2 (7742 m); la solitaria di Reticent Wall su El Capitan; l’indimenticabile pri- ma solitaria della Sud del Dhaulagiri 8167 m. È del 2005 l’incredibile suo salvataggio lungo il versante Rupal del Nanga Parbat 8125 m che stava tentando in solitaria; nel 2008, sem- pre in solitaria, Humar compì la sali- ta dell’Annapurna Est. Era nato il 18 febbraio 1969. 3 5 Il 22 gennaio scorso Luca Vuerich ha perso la vita travolto da una valanga A TU PER TU CON MATTEO DELLA BORDELLA ANTARTIDE mentre era impegnato su una cascata L’Indipendence Day lui lo festeggia soffiando sulle candeline della sua torta di ghiaccio a Prisojinik in Slovenia. di compleanno. Matteo Della Bordella, ventisei anni il 4 luglio, è ricercatore Queen Maud Land Le Alpi Giulie lo avevano allevato per universitario, prossimo al suo secondo anno di dottorato dopo una laurea «Il mio obiettivo era di traversare con farne un alpinista a tutto tondo e di in ingegneria gestionale. Ragno di Lecco dal 2006, i suoi risultati verticali gli sci dal gruppo Ulvetanna fino a altissimo livello, che sapeva vivere la sono frutto di una maturazione a fuoco lento, di piedi ben piantati a terra Holtedahlfjella, Kurzefjella e Conra- montagna in profondità, con sempli- ma leggeri, propri di chi sa far tesoro delle esperienze per guardare avanti. dfjella, per scoprire una nuova traver- cità e grande serietà. Una fraterna sata con gli sci e scalare diverse cime amicizia lo legava a Nives Meroi e «Ho iniziato a scalare con mio padre, Fabio, quando avevo quattordici anni. inviolate», ha raccontato Christoph Romano Benet, coi quali aveva condi- Assieme abbiamo ripetuto tante vie classiche sulle Alpi, in Dolomiti. Ero Höbenreich alla sua undicesima spe- viso la gioia della vetta e dello scalare con lui quando a vent’anni da primo ho ripetuto la via del Pesce in Mar- dizione polare. Così eccolo ad orga- sulle Giulie e in Himalaya, e con cui molada. Papà era un grande entusiasta. Inizialmente decideva lui le vie. nizzare la prima spedizione austriaca aveva salito cinque Ottomila: GI 8035 Poi la situazione si è rovesciata», ricorda Matteo del padre. «L’esperienza al Queen Maud Land in Antartide. m, GII 8068 m e 8046 m con lui mi ha permesso di crescere per esplorare nuove dimensioni, anche Assieme ai compagni Karl Pichler e in appena venti giorni (2003); a livello extraeuropeo». Paul Koller, partiti dal campo base di 8516 m (2004) e Manaslu 8163 m Wenden e Sardegna portano la sua firma “in casa”, con impegnative li- Holtanna, durante la traversata i tre (2008). Luca aveva 34 anni. bere e vie nuove su calcare. «Ma mi piace molto anche il granito, spesso hanno realizzato 11 prime ascensioni arrampico in Canton Ticino e nella zona del Bianco». Granito e calcare (principalmente con gli sci), tra cui Ti- Fabio Giacomelli, forte dolomitista senza distinzione, dunque. Tanto che, declinando la sua esperienza fuori roler Spitze 2.201 m (tratti di arram- e tra i pionieri della Valle del Sarca, Europa, Matteo è stato capace di vivere il sole di mezzanotte sul magnifico picata con diff. max IV), Piz Austria ha perso la vita il 1° gennaio scorso, granito della Groenlandia sudorientale (luglio 2009, cfr. Cronaca Extraeu- 2.177 m, Pik Alexej Turchin 2.232 m, travolto da una valanga alla base ropea Genn. Febb. 2010) per poi dedicarsi al perfetto calcare del Tatewari Kamelbuckel 2.184 m, Galileo 2.528 della Est del Cerro Torre in Patagonia, nel nordest messicano, passando per le fessure orizzontali dei Gunks: «la m e Peak of Silent Solitude 2.550 m. mentre si trovava in spedizione con Hanno inoltre ripetuto Tungespissen Elio Orlandi. Il loro obiettivo era di falesia dei newyorkesi, stile trad, un’esperienza molto utile per imparare a 2.277 m e Mundlauga 2.455 m nel- ultimare una nuova via già iniziata lo usare protezioni veloci», ci racconta. la zona di Ulvetanna, Sandneshatten scorso anno e di disperdere le ceneri Nella sua ultima esperienza extraeuropea, tra dicembre e gennaio scorsi, 2.208 m (arrampicata su II e III, ulti- di Cesarino Fava in vetta al Torre. Elio l’obiettivo era di trovare un posto caldo per arrampicare e aprire vie duran- mi tratti alla cima probabile V) nella ha ritrovato il corpo del compagno te il periodo di Natale, senza allontanarsi troppo da New York, dove Della zona di Conradfjella. dopo tre giorni di solitaria e disperata Bordella si trovava per lavoro. «Il Messico sembrava il giusto compromesso ricerca. Fabio aveva 51 anni. – spiega Matteo ‑. Ho chiesto ad Alessandro Baù se gli interessava venire. Ci hanno lasciato Sulla pagina messicana del sito www.8a.nu Carlos Garcia, climber locale, Il 14 novembre 2009 ci ha lasciato Per le relazioni e la personale colla- ci ha scritto di provare la Sud del Tatewari. E aveva ragione. Il Parco de Tomaž Humar. L’alpinista sloveno borazione ringraziamo: La Huasteca, a due passi dalla città di Monterrey, era la zona che faceva tentava in solitaria la Nord del Lang- Hansjörg Auer, Matteo Della Bordella, per noi. Mai più ci saremmo aspettati una parete così. La sud del Tatewa- tang Lirung 7227 m, in Nepal. Le sue Simon Gietl, Christoph Höbenreich, ri presenta ottocento metri di calcare, perfetto e pulito. Gli americani la imprese alpinistiche hanno segnato il Enrico Rosso. « snobbano: è frequentata solo dai locali, tant’è che c’erano solo due vie. Utilizzando principalmente protezioni veloci, soprattutto nut, in tre giorni di apertura, con un bivacco, abbiamo realizzato Fiducia al sentiero: dieci tiri belli lunghi, cinquecento metri di via, 7b+ max, 7a obbligatorio. Sei tiri li abbiamo aperti a vista in trad, per gli altri abbiamo usato alcuni spit nei punti impossibili! Gli spit li abbiamo usati anche per le soste». Della Bordella parla volutamente di vacanza messicana perché, rispetto alla Groenlandia, in quest’ultima esperienza extraeuropea sarebbero man- cate la componente esplorativa e il lungo viaggio di avvicinamento alla parete. «Anche se – precisa Matteo ‑ ci sono diverse analogie tra Groenlan- dia e Messico: l’approccio di apertura possibilmente con protezioni veloci; l’isolamento delle pareti ‑ perché anche quella del Tatewari, nonostante si trovi a pochi chilometri da una città di oltre tre milioni di abitanti, è fuori dal mondo. E poi, sia in Messico sia in Groenlandia abbiamo ripetuto le vie in libera». Prossimo obiettivo di Della Bordella: , Torre di Uli Biaho, 6109 me- tri, nel Karakorum centrale. «Per mettermi alla prova su una vera torre, con un accesso lungo e impegnativo. Sarà la mia prima esperienza in quota e in 4 ambiente severo», dice lui. La partenza è prevista per luglio, e al momento dell’intervista (marzo 2010) la squadra è in corso di formazione.

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A cura di ROBERTO MAZZILIS (Caai) - VIA PER TERZO, 19 - 33028 CANEVA DI TOLMEZZO (UD) - T. +39 339 3513816

2» Il versante Est del Corno Birone con il tracciato della via "Matilde" // 3» La parete Est della Guglia Nascosta con il tracciato della via Mazzilis // 4» Il versante N/E della Piccola Croda dei Baranci con il tracciato della via “Sole Rosso” al Pilastro dei Camosci

ALPI ORIENTALI Pilastro dei Camosci m 2370 Piccolo Cront Dolomiti Orientali // Gruppo m 2681 Rondoi // Baranci // Piccola 1» La parete Nord del Teston di Monte Rudo con il tracciato della via aperta da Croda dei Baranci Babudri e Sain Dolomiti Occidentali // Catinaccio // Gruppo del Il 31 agosto del 2009 Marino Babudri Larsec e Ariella Sain hanno scalato la parete ALPI OCCIDENTALI ALPI CENTRALI Il 19 giugno del 2008 Roberto Jaco- Nord-Est lungo la via “Sole Rosso “. pelli, Sandro De Paoli, Giuliano Maz- Bella salita su roccia generalmente Cima delle Saline Torrione di Zocca zel e Massimo Esposito nel corso di buona, a tratti ottima e in ambiente m 2612 Val Masino // Alpi Retiche una delle rare ripetizioni della via solitario. Sviluppo m 460 suddivisi in Alpi Liguri // Gruppo del Il 23 luglio del 2008 Massimo Espo- Battisti hanno aperto una variante 12 tiri di corda con difficoltà diV , V+, Mongioie sito e Giovanna Moltoni hanno (dal sesto al tredicesimo tiro di cor- VI, VI+, VII, VII+. Tempo impiegato ore Il 23 luglio del 2009 Gabriele Scanu seguito una linea di salita a destra da come da relazione Colli) con uno 8. Il settore di sinistra della parete N. e Fulvio Scotto (CAAI) hanno realiz- dello “Spigolo Parravicini”. Variante sviluppo di m 250 suddivisi in 5 tiri E. è caratterizzata da belle placcona- zato la prima ascensione del Pilastro (“raddrizzata” da Maspes e Bonino di corda. Difficoltà superate di IV e V te di roccia scura sulle quali si svilup- Matteo Seymandi lungo la via “Su- il giorno dopo) che ben si presta per con 1 passaggio di V+. Usato 1 chio- pa un’altra via, aperta nel 1994 sem- pergab”. scalare anche lo zoccolo della parte do, lasciato. pre dai Babudri. Quella nuova sale Il Versante Est, Nord-Est della Cima bassa, molto più divertente e sicuro nella parte centrale del Pilastro dei delle Saline, compreso tra il pendio del ghiaione percorso solitamente. Teston di Monte Rudo Camosci prima lungo uno zoccolo di della via normale e lo spigolo Nord- Difficoltà fino al IV. m 2607 rocce facili, poi per placche grigie che Est, nella sua porzione superiore è Dolomiti Orientali // conducono alla base di una fessura caratterizzato da una serie di bre- Corno Birone Gruppo Rondoi // Baranci // nera e strapiombante posta a metà vi pilastri. Il pilastro in questione, Prealpi Lecchesi // Gruppo dei Sottogruppo di Monte Rudo parete. Infine per rocce nere fino ad il secondo da Sud, è il più elegante Corni di Canzo Il 27 luglio del 2009 Marino Babudri una cengia e da questa lungo un die- (a Nord della via normale si nota Prima ascensione lungo la parete Est e Ariella Sain (entrambi del CAAI) dro giallo-nero e strapiombante po- un vago speroncino, poi un primo per una via bella e logica denomi- sulla parete Nord hanno aperto una sto immediatamente a sinistra dello pilastrino sdoppiato da un camino nata “Matilde” ad opera di Maurizio nuova via in ambiente molto sug- spigolo Nord-Ovest. L’attacco è situa- e quindi da un secondo pilastro: il” Simonetto (CAAI) e Osvaldo Noli (en- gestivo e solitario, su roccia in gran to sulla perpendicolare della fessura Seymandi”) intitolato al giovane al- trambi del CAI di Villasanta) il 28 ot- parte solida, alternata a brevi tratti nera mediana posta immediatamente pinista alessandrino caduto durante tobre e il 1 novembre del 2009. Svi- friabili. a destra di una parete giallo-rossa una ascensione solitaria del Coloir luppo circa m 200 per 6 tiri di corda. Sviluppo m 490 suddivisi in 12 tiri molto caratteristica. Avvicinamento Modica-Noury al Mont Blanc du Difficoltà di IV, V, VI e 2 passaggi in di corda con difficoltà di IV, V, VI, dalla Val di Landro per il sentiero che Tacul il 22 ottobre del 1997. La via A0. Usati chiodi, friend e nut. Qua- VII+. Tempo impiegato ore 7.30. La porta alla Forcella dei Baranci. Usci- sfrutta una fessura / camino mar- si tutti i chiodi sono rimasti infissi. prima parte della scalata si sviluppa ti dalla boscaglia dirigersi alla base cata che solca la parete Est. Poco Roccia non sempre buona e con erba. su uno zoccolo di rocce grigie fino della parete (ore 1.30). Discesa dalla sopra metà torrione la fessura / ca- Per una ripetizione portare chiodi e ad una grande cengia, poi per il ca- cima con 2 corde doppie su spuntone mino si biforca: la via segue il ramo friend. Il settore di sinistra della pa- ratteristico pilastro triangolare che si fino alla bancata superiore. Da qui strapiombante di destra che termina rete appare solcato da una serie di incunea nella parte superiore ed in- verso Est per rocce facili al canalone sulla cima. Sviluppo m 180 per 4 tiri fessure che portano allo spigolo fina- fine su placche grigie per le quali in per il quale al sentiero. di corda. Difficoltà diIV +, V+, VI, VII- le, molto compatto. Si aggira lo spi- vetta. L’attacco è situato nella parte con 1 passaggio di A1. Avvicinamen- golo sulla destra fino a portarsi alla più bassa dello zoccolo in una zona di Torre Alfonso to lungo la normale alla Cima delle base di un diedro bitorzoluto molto rocce grigie tra i gialli. Ore 2.30 dalla m 2425 Saline, traversando in ultimo su pen- ben visibile dal basso. Salirlo fino ad Val di Landro e la Val Bulla per sentie- Dolomiti d’Oltre Piave // dii erbosi e ripidi verso la base del Pi- un ripiano sulla sinistra, attraversare ro sorpassando dei bunker di guerra Gruppo Spalti di Toro // Ramo lastro (ore 3, dislivello m 1.100 circa aggirando lo spigolo e con passaggio fino a giungere ai ghiaioni e al cana- Monfalcon di Forni // Crodon da Camino). Cordino blu in clessidra bello e su roccia molto buona uscire lone per il quale si raggiunge la base di Giaf all’attacco. sulle rocce sommitali. delle pareti settentrionali del gruppo. Il 27 agosto del 2007 in ore 2.30 Ser-

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gio Liessi e Adriano Sbrizzai hanno aperto la “Via Dei Sampuogns “lungo la parete Sud del Crodon di Giaf rag- giungendo la cima della Torre Alfon- so. Sviluppo m 265 per 7 tiri di corda con difficoltà di II, III, IV e V. Lasciati 6 chiodi e 6 cordini. Avvicinamento dal rif. Padova in ore 2.30. L’attacco si trova a m 20 più in basso del cana- lone della via normale del Monfalcon di Forni e alla base di una parete a gradoni posta sulla verticale di un camino. Discesa lungo la via Liessi- Sbrizzai. mugo abbassarsi sul franamento ver- centrale della parete Nord (quello Guglia Nascosta so Ovest e per scoscendimenti detriti- posto a sinistra del Pilastro Centra- m 2020 ci raggiungere il fondo del grandioso le). La parte inferiore della salita è Dolomiti d’Oltre Piave // canalone tra la Riguota e le Cime caratterizzata da una prima zona di » Gruppo del Pramaggiore // Fantolina. Per esso, lungamente lun- rocce a placche e gradoni inclinati e 5 Il settore centrale della colossale Sottogruppo della Fantolina // go il profondo canalone parzialmente abbastanza agevoli, poi una serie di parete Nord della Peralba con i trac- Cima Riguota roccioso e con grandi massi levigati fessure e lame molto difficili, a tratti ciati delle vie nuove aperte nell’estate Il 20 ottobre del 2009 Roberto Maz- fino al suo sbocco sulle falde detri- friabili e scarsamente proteggibili. Si 2009. Da destra verso sinistra: zilis in arrampicata solitaria ha rea- tiche sopra il sentiero per il Rifugio prosegue per una successione di die- Via Mazzilis-Lenarduzzial “Gran lizzato la prima ascensione assoluta (ore 1.30, tratti di I, II, 1 tratti di IV+ dri e placche molto belle e di soddi- Pilastro di destra al Vano Nero“ // di questa possente guglia lungo sotto un grande masso che blocca il sfazione per le quali si raggiunge la Via Mazzilis-Lenarduzzi al Pilastro l’evidente diedro/camino che solca canalone quasi al suo termine). seconda metà della parete, segnata Centrale // Via Via Mazzilis-Simonetti al centro la parete Est. Tale parete si da uno spigolo coricato ed inciso da // Via Mazzilis-Picilli alla Parete delle nota dal sentiero per il rif. Pacherini Monte Peralba una fessura diedro lunga e superfi- Grandi Placche appena si esce dalla boscaglia guar- m 2694 ciale. dando a destra (verso Ovest) sopra la Alpi Carniche // Gruppo della Arrampicata in ambiente grandioso prima lunga fiumana di detriti che di- Peralba // Cjadenis // Avanza con difficoltà abbastanza continue su passaggi friabili e di difficile chioda- grada dalla costiera di rocce di Cima Via nuova sulla parete Nord lungo roccia nel complesso buona, a trat- tura. Sviluppo complessivo m 550 cir- Riguota fino a lambire il sentiero lo spigolo del Pilastro Centrale da ti ottima o con qualche breve tratto ca per 12 tiri di corda. Difficoltà di IV, stesso. L’arrampicata risulta logica, parte di Roberto Mazzilis e Fabio friabile. Salita al riparo da eventuali V, VI,VI+. Materiale usato: 6 chiodi, con alcuni spostamenti prima sulla Lenarduzzi l’8 agosto del 2009 in scariche di acqua o di pietre, comun- 2 cordini e 2 friend di assicurazione destra, poi sulla sinistra del diedro/ ore 6. Si tratta di una arrampicata que da intraprendersi solo con tempo intermedia più quelli di sosta. Quasi camino per aggirare un grande tetto libera molto bella e consigliabile, su certo. Sviluppo complessivo m 800 tutti i chiodi sono rimasti in parete. giallo a metà parete e un tratto par- roccia ottima e compatta, in alcuni circa per 17 tiri di corda. Difficoltà di Si attacca sulla verticale del Pilastro ticolarmente friabile e strapiomban- punti impossibile da chiodare. Scala- IV, V, VI, VI+ e 1 passaggio di VII -. Centrale (il più pronunciato e ripido) te nella parte alta. Roccia con molti ta da non intraprendersi con tempo Usati una decina di chiodi e un paio alla base delle rocce che si incuneano tratti friabilie quasi ovunque con de- incerto: il tiro più impegnativo della di fiend di assicurazione intermedia in basso in un canalino tra i detriti. trito e pietrame da disgaggiare. Buo- via implica 2 traversi sul fondo del (lasciati solo i più sicuri) oltre al ma- ne le possibilità di assicurazione con grande colatoio che separa il Pilastro teriale per le soste. Monte Peralba chiodi e friend medio-piccoli. Nella Centrale da quello di sinistra. La parte m 2694 prima ascensione è stato usato un inferiore della via si sviluppa per 6 tiri Monte Peralba Alpi Carniche // Gruppo della solo chiodo nella parte alta della via, di corda lungo lo spigolo arrotondato m 2694 Peralba // Cjadenis // Avanza all’uscita friabilissima del “passaggio del Pilastro Centrale. Raggiunto un Alpi Carniche // Gruppo della Via nuova sulla parete Nord per la chiave “. Il rimanente della salita in grande catino pensile, la direttiva è Peralba // Cjadenis // Avanza “Parete delle Grandi Placche “. Primi libera integrale. Sviluppo complessivo data dalla triangolare parete Ovest Via nuova sulla parete Nord per il salitori Roberto Mazzilis e Daniele m 380 circa. Difficoltà di III, IV, V, V+, del Pilastro di Sinistra, acuminato Gran Pilastro di Destra al Vano Nero Picilli il 24 agosto del 2009 in ore 8. VI-. Tempo impiegato ore 1.40. Avvi- e svettante sulla Cresta Ovest della da parte di Roberto Mazzilis e Fabio Si tratta di una delle vie in arrampi- cinamento dal sentiero che da An- Peralba. Sviluppo complessivo m 800 Lenarduzzi il 18 agosto del 2009. cata libera su placca più sostenute, drazza porta al rif. Flaiban-Pacherini circa per 16 tiri di corda. Difficoltà di Dei pilastri che solcano la parte bas- difficili ed entusiasmanti delle Alpi fino al limite superiore del bosco. A IV, V, VI, 2 passaggi di VI+. Per l’assi- sa di questo settore di parete, questo Carniche. L’uso dei chiodi talvolta quota 1325, da una curva del sentiero curazione intermedia usati 4 chiodi, 3 è il più breve ma anche il più ripido risulta difficile o impossibile, di con- si inizia la lunga risalita della prima friend e 3 cordini. I chiodi e i cordini e problematico ed è caratterizzato seguenza questa scalata risulta con- fiumana detritica che digrada dallo (compresi alcuni di quelli usati per le dall’enorme antro a nicchia che la sigliabile solamente a chi possiede sbocco del grande canalone incassa- soste) sono rimasti in parete. nuova via “sfiora” prima del gran- notevoli doti di liberista. to fino sotto la dolomitica parete Est de terrazzo pensile. Dal terrazzo (un La via attacca lungo uno sperone che (ore 2 dall’auto, ometto alla base del Monte Peralba ghiaione vasto e ripido) la via prose- accede alle gigantesche e favolose camino). La discesa comporta lo sca- m 2694 gue superando il pilastro di destra dei placche che caratterizzano pratica- valcamento verso Nord e sulla destra Alpi Carniche // Gruppo della 3 che sbarrano l’uscita sullo Spallo- mente tutta la parete e che dal basso dei vari pinnacoli di cresta, sottile e Peralba // Cjadenis // Avanza ne Ovest. Arrampicata libera molto sembrerebbero molto più difficili di meno friabile di quanto appaia, fino Sulla parete Nord Roberto Mazzilis e bella e di soddisfazione che richiede quanto in realtà non lo siano. a raggiungere lo stretto intaglio fra- Roberto Simonetti il 12 agosto 2009 notevole intuito per la risoluzione di Sviluppo circa m 900 per 18 tiri di noso che separa la cresta dal corpo in ore 5.30 hanno aperto una nuova passaggi che permettono di superare corda alcuni dei quali da m 60. Dif- turrito della Riguota. via seguendo la direttiva data dal tratti di pilastro verticali con tratti di ficoltà di IV, V, VI, VII. Usati una de- Aiutandosi con delle ramaglie di pino pilastro più pronunciato del settore roccia molto compatta alternata a cina di ancoraggi intermedi e qualche

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A cura di LUISA IOVANE E HEINZ MARIACHER

6» La Cima D’Arcanzo con il percorso effettuato con gli sci da G. Casiraghi e Mario Vannuccini lungo il versante meridionale

un ampio terrazzo Qui inizia lo spi- golo che porta alla cresta sommitale. Difficoltà dal II al IV+ con un breve tratto di V-. Lasciati 5 chiodi e 4 cor- dini su roccia buona, a tratti ottima. L’attacco si trova una decina di m sulla sinistra dal punto più alto dei ROCKMASTER ghiaioni presso una cengia evidente

(ore 0.45 dal Passo Cason di Lanza per ad Arco it 135 e, Guida Dei Monti d’Italia). Di- Ha raggiunto la 23a edizione il scesa per la facile via normale. Rock Master, la competizione di più lunga tradizione, e da sempre IN BREVE quella più prestigiosa della storia dell’arrampicata. La manifestazio- ne iniziava con una serata di gala Monte dell’Aquila m 2580 friend, oltre al materiale per le soste. Valle d’Aosta-Arnad nella sala del Casinò, durante la quale veniva presentato il World Tutti i chiodi affidabili (come anche Il 28 febbraio del 2009 la cordata Climbing Championship 2011, il quelli più problematici da piantare) alessandrina composta da Emanuele Mondiale IFSC assegnato ad Arco sono rimasti in parete. Roccia quasi Camera, Massimo Montobbio e Gian- dai delegati delle Federazioni in- ovunque solidissima e levigata, in rari luca Salvia, ha salito in prima inver- ternazionali dopo una dura gara punti friabile. Salita da non intra- nale (lo conferma anche Tito Sacchet contro Parigi e Mosca. Il Comita- prendersi con tempo incerto in quan- che ha aperto la via nel 1998) la via to organizzatore, coordinato da to l’intera via è soggetta a scariche “Marathon”. Difficoltà fino al VI+. Tiri Angelo Seneci, annunciava inoltre di sassi e cascate di acqua. Non esi- di corda 17. Dopo aver bivaccato in di aver programmato il prossimo seguirne la copertura in tempo reale stono scappatoie laterali. Ai ripetitori vetta i 3 non sono scesi per la via Rock Master per il 17-18 luglio sul sito del Rock Master, curato dai sono consigliate 2 corde da m 50, una normale bensì per i ripidi canaloni 2010, come evento pre-mondiale, ragazzi di Planetmountain.com. In quindicina di chiodi vari ed una serie (innevati) del versante Nord. completa di friend. quasi una prova generale per assi- aggiunta, si poteva contare su un Punta Castore curare la perfetta riuscita dell’im- paio di dirette televisive su Rai Sport Avvicinamento e discese dalla Massiccio del Monte Rosa portantissimo successivo appunta- e Rai 3, seguite da varie trasmissioni mento. Si proseguiva quindi con la in differita, che dimostravano come Peralba: Prima invernale per la cresta Nord- quarta edizione del Rock Master l’arrampicata, sport minore, riesca All’attacco dei Pilastri della parete Ovest (it. 18 h, Buscaini) il 16 marzo Legends, in cui venivano resi noti i lentamente a destare l’interesse del Nord della Peralba si giunge in ore 2004 ad opera di Diego Brusita e Ro- nomi dei vincitori per il 2010, scelti grande pubblico. 1,30/2 dal Rif. Sorgenti Del Piave lando Nicco. Condizioni con ghiaccio da una giuria internazionale com- È sempre rischioso modificare una scendendo al Rio Oregone e risalen- fino al superamento della nervatura posta dai rappresentanti di 17 rivi- formula vincente, e quindi la mara- dolo poi, rasentando la gigantesca rocciosa, poi neve fino all’anticima. ste specializzate (tra cui la Rivista tona iniziava con la classica prova a parete Nord della Peralba, fino alle Probabile prima ripetizione della via del CAI). Riceveva il Salewa Rock vista sull’impressionante parete alta 2 confluenze maggiori che ingrossa- Frachey-Cetti Serbelloni (it. 14 c, Bu- Award, per l’eccezionale attività in una ventina di metri e strapiomban- no l’impluvio. Si risale l’affluente di scaini) sulla parete Nord il 28 agosto falesia, il mitico americano Chris te quindici. Gli esperti tracciatori destra (sinistra idrografica) fino alla del 2008 da parte di Diego Brusita e Sharma, mentre all’austriaco Ki- Leonardo Di Marino e Donato Lella base della parete. Patrick Chasseur. Condizioni di neve e lian Fischhuber andava La Sportiva costruiscono le vie del Rock Master All’uscita della parete ci si innesta al ghiaccio lungo tutta la via. Effettua- Competition Award per i rilevanti da otto anni, ma durante quasi un sentiero che sale in vetta. In questo ta uscita diretta negli ultimi 3 tiri di risultati agonistici costanti al ver- mese di lavoro riescono sempre a caso dalla cima conviene scendere corda (cornice sporgente). per la Via Ferrata Sartor e passando tice negli ultimi anni. trovare qualcosa di nuovo, anche per il Rif. Pier Fortunato Calvi rientra- Punta Livincina Come ogni anno la gara attirava aggiungendo volumi che cambiano il re al parcheggio presso il Rif. Sorgenti m 2590 nella cittadina dell’Alto Garda una profilo delle varie sezioni.F attori non del Piave (ore 1.30/2). Seguendolo in- Val Masino // Alpi Retiche folla multicolore di arrampicatori prevedibili come umidità e tempera- giovani e meno giovani, appassio- tura eccezionali il giorno della gara vece in discesa verso Ovest si rientra Il 6 aprile 2009 Giacomo Casiraghi nati che per una volta rinuncia- potrebbero costringere a rettifiche direttamente al Rif. Sorgenti del Pia- e Mario Vannuccini di Sondrio han- vano ad essere loro i protagonisti dell’ultimo momento, (sempre molto ve (ore 1.20). no effettuato la prima discesa con sulle pareti della Valle del Sarca rischiose), per la via a vista, mentre è gli sci del versante meridionale della per ammirare l’elite mondiale in praticamente impossibile modificare Monte Germula Quota 2590 conosciuta come Punta azione nel Climbing Stadium. la via lavorata, perché già provata in m 2143 Livincina (tra la Val del Ferro e la Val Per loro il programma prevede- precedenza dai concorrenti per tren- Alpi Carniche // Gruppo dello Qualido). Pendenze comprese tra i 40 va due intensissime giornate di ta minuti. Come sempre tutto funzio- Germula e 45 ° con alcuni passaggi fino a 50°. spettacolo entusiasmante, senza nava regolarmente, e le 12 ragazze e Il 17 agosto del 2007, in ore 2.30 Avvicinamento dal parcheggio in Val tempi morti e con veloce suc- i 13 ragazzi si confrontavano a vista Sergio Liessi e Adriano Sbrizzai han- di Mello per il “Sentiero della Cengia cessione delle varie prove. E chi rispettando i pronostici: moschet- no aperto la “Via dello Spigolo” sul del Precipizio “, poi per la stretta Val proprio non riusciva ad essere fi- tonava sovranamente la catena la versante Nord-Est. Sviluppo m 360 Livincina. Prima neve a m 1680. Ri- sicamente presente per tutta la favorita Johanna Ernst, la sedicenne suddivisi in 7 tiri di corda caratteriz- entro a valle in corde doppie per le durata dell’evento poteva almeno austriaca già vincitrice l’anno scor- zati da una esile cengia che porta ad calate di “Piedi di Piombo “. «

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A cura di LUISA IOVANE E HEINZ MARIACHER

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to più eccezionale perché arrivata il podio per delle inezie la francese Alta Quota, come sempre perfet- durante un periodo di lenta ripresa Alizée Dufraisse davanti alla belga tamente organizzata dal gruppo dopo una debilitante operazione alla Chloe Graftiaux e all’austriaca Anna Koren-Valgandino sotto la direzione spalla che sembrava aver significato Stöhr. Tra i ragazzi era Gabriele Mo- di Davide Rottigni. In un contesto la fine della sua carriera. Qualche roni a tenere alti i colori dell’Italia. fieristico il successo di pubblico è 1 sorpresa anche nella gara maschile, Unico a raggiungere il top del ter- sempre assicurato, con un positivo Patxi Usobiaga cadeva molto in bas- zo boulder passava lì in testa, ma il impatto riguardo la diffusione su so, precipitando dalla prima alla set- quarto problema, quello decisivo, era larga scala del nostro sport. Enrico tima posizione (esattamente come più congeniale a Kilian Fischhuber, Baistrocchi e Alessandro Gandolfo so, davanti alla coreana Ja-In Kim e la Ernst), mentre Adam Ondra saliva per la terza volta vincitore qui ad creavano una serie di problemi ben alla francese Charlotte Durif. Jenny come un razzo ma “esplodeva” anco- Arco. Gabriele (che ricordiamo è al calibrati che costituivano una giu- Lavarda si fermava in 8a posizione, ra distante dal top, assicurandosi lo momento 3° nel ranking mondiale) sta selezione, pur permettendo a più in basso l’altra italiana, la dicias- stesso il gradino più basso del podio. doveva accontentarsi del terzo po- tutti i concorrenti, 25 ragazzi e 11 settenne Alexandra Ladurner, (vinci- L’austriaco David Lama scopriva dei sto, anche dietro a Jonas Baumann; ragazze, di esprimersi al meglio. In trice della Coppa Italia Lead 2009). preziosi punti di recupero con incre- 6° Lucas Preti. Il Parallelo di Veloci- semifinale era Cinzia Donati (Istrice In campo maschile gli spagnoli Ra- dibili contorcimenti e pressioni di tà in notturna, che dall’anno scorso Ravenna) a guidare la classifica con mon Puigblanque e Patxi Usobiaga tutto il corpo e con splendida rimon- vede anche la partecipazione fem- 5 blocchi risolti, davanti a Roberta raggiungevano il top, appena sotto ta si fermava in seconda posizione. minile, dava al pubblico urlante le Longo (Olympic Rock TS); tra i ra- Adam Ondra, al suo debutto ad Arco. Solo Puigblanque non stupiva nessu- solite emozioni. La corsa su un per- gazzi Michele Caminati (Rock On Flavio Crespi, nel 2007 secondo a 10 no, saliva più in alto di tutti anche corso standard omologato, con tem- Parma), con quattro blocchi al primo cm (!) dalla vittoria, dopo un anno di sulla via lavorata e si aggiudicava pi confrontabili da un anno all’altro tentativo, precedeva Ghisolfi e Ceria, pausa dovuto ad infortunio non riu- trionfalmente il 4° titolo di Rock anche su pareti diverse, aumenta ov- entrambi sedicenni. Le classifiche si sciva ancora a riagganciarsi al grup- Master. Nessun miglioramento per i viamente l’interesse sportivo e pure rovesciavano però durante una finale po di testa e finiva decimo, ma non nostri, Lavarda 9a, Ladurner e Crespi quest’anno il vincitore, il ceco Libor entusiasmante, con salite dei con- dobbiamo dimenticare che otto dei 11°. I primi quattro della classifica si Hroza, non deludeva, con un record correnti in contemporanea e senza nove atleti che lo precedevano ave- confrontavano di nuovo poche ore di 7” 21 per quindici metri di salita. tempi morti. Unico a risolvere tutti e vano vinto come minimo una prova dopo per il Trofeo Ennio Lattisi. In Tempo appena sopra i 10 secondi per quattro i blocchi si affermava Nicco- di Coppa del Mondo. Sembrava che un’avvincente Duello, testa a testa, la vincitrice, la polacca Edyta Ropek, lò Ceria (Pietro Micca Biella), secon- i giochi fossero fatti, ma il caloroso su una via di difficoltà percorsa in ma più significativa la grandissima do Michele Caminati e terzo Stefano pubblico che riempiva il prato sotto velocità, si affermavano Fredric La- prestazione di un’altra locale di Arco, Ghisolfi (SASP Torino). Tra le ragaz- la parete doveva sapere che al Rock chat e Ja-In Kim davanti rispettiva- la diciassettenne Jessica Morandi, ze grande rimonta di Sara Morandi Master niente è dato per scontato. mente ad Adam Ondra e Angela Eiter. che si piazzava quarta in una con- (Arco Climbing) che superava Cinzia Sulla via lavorata Angela Eiter parti- Durante il Sint Rock Boulder Contest, correnza di livello mondiale. Meno Donati per un tentativo in meno sui va quarta e con una lotta esemplare agli arrampicatori non veniva richie- esaltante il risultato di Lucas Preti e tre blocchi; terza Jessica Morandi. arrivava altissima, similmente si bat- sta resistenza infinita bensì potenza Manuel Sirotti, rispettivamente 7° e Sara si aggiudicava così il trofeo del- teva la slovena Mina Markovic, che inumana unita a fantasia ed equili- 8°, ma non si deve dimenticare che la Coppa Italia Boulder 2009, davanti però cadeva per un soffio sotto di lei. brio per riuscire a stringere appigli Lucas si era esaurito poco prima du- a Roberta Longo e Claudia Battaglia; A sorpresa le concorrenti successive, invisibiili ma all’occorrenza salire rante il Sint Roc Boulder Contest. per la categoria maschile il trofeo nonostante i metri di vantaggio del- senza mani. I concorrenti provavano andava a Michele Caminati seguito la via precedente, restavano dietro l’uno dopo l’altro i problemi tracciati da Niccolò Ceria e Manuel Coretti ad Angela. Incredibilmente anche dai “perfidi” Alberto Gnerro e Jackie COPPA ITALIA (Olympic Rock Trieste). « Johanna Ernst scivolava inspiega- Godoffe, con l’eliminazione di volta BOULDER FASI bilmente a quattro metri da terra, in volta di quelli col peggior risultato. Bergamo in un passaggio che tutte le altre In campo femminile la locale di Arco 1» David Lama, secondo al Rock Ma- ragazze avevano superato e Ange- Sara Morandi doveva abbandonare il La terza prova e finale del circui- ster. // 2» Ramon Puigblanque, vince la Eiter si aggiudicava per la quinta campo al primo turno, e alla fine, su to si svolgeva per il secondo anno per la quarta volta il Rock Master. volta l’ambito titolo. Vittoria tan- un boulder impossibile, si giocavano consecutivo all’interno della Fiera Foto©Newspower Canon

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testo e foto di giuseppe priolo - Istruttore Nazionale di Speleologia del Cai, Direttore del Gruppo Grotte Catania del Cai - Sezione dell’Etna

dentro il vulcano Quando le grotte non sono carsiche

di faglie a gradini. nale) e allargata dall’erosione ma Su questo pianoro originario, ora anche invasa da colate recenti. frantumato in zolle, si insediaro- Per quanto si tratta soltanto di no successivamente, migrando speculazioni deduttive piutto- progressivamente da Est a Ovest, sto teoriche, data la scarsità dei molti centri vulcanici, dei quali materiali risultanti (la massa di i principali sono: il Calanna, il materiale espulso, corrisponden- Trifoglietto I, il Trifoglietto II e te al vuoto creatosi, dovette es- infine il Mongibello o Etna (sen- sere enorme), l’ipotesi formulata su strictu), con attività effusiva sembra essere la più attendibile; sempre prevalente. assolutamente priva di fonda- L’ampia caldera che incide pro- mento sembra invece un’altra fondamente il fianco Est del teoria che vorrebbe l’immensa 1 vulcano, la Valle del Bove (2), valle originata da erosione gla- potrebbe essere dovuta a un pa- ciale durante le glacia­zioni qua- ternarie, sostenendo tra l’altro, Etna o il Mongibello, nome in base ad arbitrarie analogie ed coniato dall’unione del erronee interpretazioni morfolo- L'vocabolo latino Mons e giche, che sull’Etna non si ebbero dell’arabo Gebel ad indicare la periodi interglaciali. montagna per eccellenza, è uno L’Etna attuale ha la struttura di tra i vulcani più conosciuti al uno strato-vulcano a pendenza mondo e come tale è stato ab- generalmente moderata, pog- bondantemente osservato e stu- giando sul preesistente zocco- diato. lo sedimentario; la morfologia La sua posizione al centro del dell’edificio è complicata da Mare Mediterraneo lo ha reso una serie di faglie attive dirette oggetto di miti e leggende e polo 2 SSO-NNE che interessano il suo di tutte le civiltà che hanno po- polato l’area mediterranea sin dal modello descritto prima. Il rossismo di esplosioni freatiche 3 dalla notte dei tempi. complesso vulcanico etneo è (esplosioni violente di vapori Molti non sanno che l’Etna è costituito da un pacco di ba- d’acqua surriscaldati dal con- anche ricco di grotte che si for- salti tabulari su un basamento tatto con la lava incandescente) mano con modalità totalmente di argille azzurre del periodo che distrussero l’edificio del Tri- diverse da quelle che generano Siciliano (Pleistocene inferiore); foglietto originando imponenti le omologhe carsiche, e in tem- i basalti tabulari furono proba- lahars (colate di fango) in dire- pi più vicini ai nostri che a quelli bilmente originati da eruzioni zione della costa compresa fra geologici. lineari sottomarine verificatesi Acireale e Fiumefreddo e le cui sul fondo del Golfo pre-Etneo e tracce, anche se esigue, si po- L’Etna il basamento fu sollevato fino trebbero individuare nella Falesia L’Etna (1) è uno strato-vulcano, alla quota attuale di circa 800 - dell’Olmo. Probabilmente alla ma a differenza della maggior 1000 metri sul livello medio del cospi­cua emissione di materiali parte di quelli conosciuti (strato- mare, dai movimenti tettonici di incoerenti seguì poi il collasso vulcani di tipo orogenetico) è frattura cratonica che produs- vulcano-tettonico della zona, versante orientale (le cosiddette molto ricco di lave, essendo di sero il sollevamento della Sicilia donde la depressione, che si pre- timpe) e dai ruderi dei precedenti tipo cratonico, e la sua struttu- orientale e lo sprofondamento senta aperta verso Est in seguito centri vulcanici (il Castello del ra è, nell’insieme molto diversa del Mare Jonio, lungo una serie a fagliamento (tettonica regio- Trifoglietto e la Serra Giannicola

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Grande rappresenterebbero i ru- direttamente dal magma pro- raffredda e conseguentemente deri di antichi condotti craterici, fondo (subcrostale) attraverso la si solidifica, questo fenomeno, Trifoglietto I e II). serie di fratture beanti che inte- favorito dalle pessime capacità L’odierno edificio craterico (3), ressano la parte E-SE dell’isola. conduttrici della lava, determi- ha fianchi abbastanza ripidi, si e i cui movimenti sono la causa na la coibentazione della parte eleva dai 3000 ai 3300 metri dell’intensa sismicità (connessa o inferiore della colata. Analogo F5 s.l.m. all’estremo Nord del Piano meno con l’attività del vulcano) fenomeno avviene ai bordi della del Lago, con un cono di mate- della zona. stessa. La lava che si trova all’inter- è la costituzione multistrato del- no di questa crosta solidificata le pareti della galleria di scorri- continua a fluire conservando le mento. A tale caratteristica è caratteristiche di temperatura e legata la formazione di un altra viscosità che aveva al momento categoria di speleotemi: le lami- della sua venuta a giorno. ne e i rotoli di lava (7). Entrambi La parte solidificata costitui- dovuti allo scollarsi di uno o più sce quindi un tunnel, ricolmo strati della parete della galleria. di lava, che sovente, al termine Sempre alla particolare struttu- delle fase di alimentazione della ra multistrato, in concomitanza colata, si svuota parzialmente con l’accumulo di gas tra i vari costituendo quella che viene de- strati, è dovuta la formazione di finita una grotta di scorrimento un altro particolare tipo di spe- lavico (F4). leotemi: i blister. Questi sono Non sempre le grotte di scorri- dovuti all’espansione dei gas mento si formano in tal modo, contenuti tra uno strato e l’al- F4 in alcuni casi il solidificarsi de- tro. Al superamento della ten- gli argini della colata, o di un sione superficiale della bolla, si riali in massima parte incoerenti, Genesi delle gallerie braccio della stessa, determina ha l’esplosione della stessa. Sul- costruito nel cratere preistorico di scorrimento lavico la formazione di un canale di la parete si osserverà l’impronta, da una attività prevalentemente Il magma è un fluido costituito scorrimento. delimitata dai bordi solidificati, esplosiva, mentre l’attività effu- dalle tre fasi della materia: so- Gli argini del canale si accresco- della bolla esplosa. siva si manifesta di preferenza lida, liquida e gassosa. Questa no in modo centripeto a causa a quote inferiori (tra i 3000 e i particolare situazione è deter- del progressivo accumulo di Le grotte etnee 1500 metri; l’ultima eruzione minata dalla elevata tempera- brandelli di lava. Tale fenomeno di scorrimento lavico terminale risale al 1964) con tura alla quale il magma si trova ha termine nel momento in cui i Sull’Etna sono conosciute cir- emissione di lave basiche piutto- (900-1200 °C). due argini si saldano costituen- ca 250 grotte vulcaniche e tra sto degassate che raggiungono La fase solida è costituita preva- do quindi una galleria di scorri- queste oltre 200 sono dovute a la superficie attraverso fratture lentemente da silicati di Fe e Mg, mento che essendo un sistema fenomeni di scorrimento lavico. profonde. quella liquida da silicati di Ca, Na termicamente chiuso determina Alcune tra queste sono note da L’attività mista del vulcano, la e K. La fase gassosa è costituita il mantenimento della fluidità innumerevoli anni e se ne ha no- sua abbondanza di lave, la mi- quasi totalmente da vapor d’ac- della lava (F5). tizia dall’opera Aetnae Topogra-

grazione progressiva da Est verso qua, CO2 e SO2. All’interno della galleria, i gas phia del 1591 di Antonio Filoteo Ovest del suo asse principale ed Una volta arrivato in superficie, rimasti all’interno della lava si degli Omodei che nella tradu- infine la composizione variabile il magma definito d’ora in poi accumulano nella parte più alta zione di Carmelo Curti pubbli- (anche se in complesso deci- lava, perde la maggior parte del- della galleria e incendiandosi cata unitamente ad una copia samente basica) del materiale la componente gassosa. Tale fe- determinano la rifusione delle anastatica del lavoro originale emesso, fanno supporre che sotto nomeno determina un repentino pareti e della volta del tunnel. La nel 1992 racconta: “Sull’Etna vi l’Etna non esista una vera came- abbassamento della sua tempe- conseguenza di tale azione sono sono alcune caverne non tanto ra magmatica ben individuata, ratura. le stalattiti da rifusione (6). grandi, in cui d’estate gocciola- ma che le sue lave provengano La parte superiore della colata si Un altro particolare da osservare no, sia pure in piccole quantità,

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quella caverna, portando il lume di quota, si addobba di fanta- analogamente non tutte le frat- chiuso dentro le lanterne e mag- smagorici drappeggi di ghiaccio: ture presenti sui vulcani sono giori fiaccole accese. Alla fine, stalattiti, stalagmiti e colonne, tali da raggiungere il mantello. vinti dal freddo e dal gelo pun- che scompaiono al sopraggiun- La maggior parte delle fratture gente, sebbene fossimo quasi al gere della stagione estiva. identificabili sui fianchi di un solstizio d’estate, ma anche da Infine occorre ricordare la grotta vulcano sono legate alla pre- terribile paura, senza aver tro- dei Tre Livelli, la più lunga delle senza di faglie e quindi sono

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acque più fresche di quelle di vato il termine della caverna, fonte…” e prosegue: “…Poi final- aggomitolando di nuovo la fune, mente, piegando in discesa verso ripercorremmo il cammino fatto la regione esterna del bosco e le e tornammo alla luce, a rivedere falde del monte, anche se lungo il il volto del sole, senza aver por- cammino si trovano molte picco- tato a termine l’impresa.” le caverne e rifugi, in cui d’estate La grotta di Monte Dolce de- sono freschissime e limpide ac- scritta dal Filoteo è ancora oggi que che colano goccia a goccia, visitabile e il suo ingresso è sem- tuttavia se ne troverà una. Che pre ricovero di colombi e altre dal luogo ha preso il nome di specie selvatiche. Monte Dolce, di notevole profon- Ma altre e ben più note grotte dità e di enorme lunghezza, dal sono visitabili sull’Etna: tra tutte 10 quale nessun esploratore ancora va ricordata la grotta dei Lam- (a quanto ne so io) ha trovato il poni che si trova all’interno delle grotte vulcaniche etnee, che si di natura tettonica. Se queste termini.” e continua ancora: “Fi- Lave del Passo dei Dammusi nel forma all’interno della frattu- fratture raggiungono la camera nalmente, lungo questo Monte territorio di Castiglione di Sici- ra eruttiva del 1792 divenendo magmatica del vulcano o altre Dolce, verso levante, si trova la lia, facile da percorrere e impo- poi una affascinante galleria di zone di accumulo del magma, spelonca di cui dicevamo prima. nente nel suo tratto superiore. scorrimento lunga oltre un chi- possono dare origine ad impo- Questa ha la bocca a pari del Altrettanto importanti e degne lometro e con un dislivello com- nenti e caratteristiche attività terreno così piccola che vi può di nota la grotta della Catanese, plessivo superiore a 300 metri eruttive (11). entrare solo un uomo; di sopra, la grotta d’Aci, la grotta di Ma- (10) che la pongono tra le grotte Le fratture eruttive sono così verso la parte di fuori, è coperta niace che ha custodito per secoli vulcaniche con il maggior disli- caratterizzate da due tipologie di ghiaie e conduce in un'altra importanti sepolture dell’Età del vello complessivo. di fenomeni: esplosivi (12) ed caverna sotterranea ancora ine- Bronzo, la grotta degli Archi (8) effusivi. Il primo caratterizzato splorata. In essa entrai insieme e la grotta dell’Intralio, nei pressi Genesi delle dal lancio di proietti di varie di- a Marco Franchino, Simone Di dell’omonimo cono secondario, fratture eruttive mensioni: massi, bombe, lapilli, Carlo ed altri amici, tutti ugual- che fu eremo di santi durante il Esistono diversi tipi di vulcani ceneri (la granulometria è de- mente curiosi di conoscere i se- Medioevo. ma tutti hanno sicuramente ori- crescente), genera quelle che nel greti della natura. Tenendo alla Una menzione speciale merita gine da una frattura della crosta lessico comune vengono definite bocca della spelonca ben legata l’affascinante grotta del Gelo terrestre attraverso la quale il fontane di lava. A causa dell’ac- e guardata una fune, che ci tra- (9) caratterizzata al suo interno magma risale dal mantello per cumulo del materiale si vengono scinammo in lunghezza dietro dalla presenza di un accumulo di effetto dei moti convettivi ivi a formare coni avventizi o se- le nostre spalle, camminammo ghiaccio permanente. Durante presenti. condari e hornitos. oltre trecento passi per luoghi la stagione invernale, la grotta Però non tutte le fratture della Nel caso delle attività effusive oscuri e gli anfratti scoscesi di che si trova a oltre 2000 metri crosta danno origine a vulcani e si originano invece le colate che

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racozzo I che si sviluppa all’in- terno della frattura eruttiva dell’eruzione del 1971, la grot- ta delle Palombe che invece si snoda all’interno della frattura dell’eruzione del 1669 (14 - foto 12 di Blasco Scammacca), i Pozzi dell’Eruzione del 1923 che si svi- luppa all’interno della frattura eruttiva dell’eruzione del 1923. Quest’ultima cavità è lunga circa mille metri e la galleria di base si raggiunge dopo aver sce- so la frattura per oltre 70 metri. Le grotte di frattura inoltre sono sede di importanti mineralizza- zioni secondarie, dalla effimera durata ma dalle affascinanti co- lorazioni. «

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esplosiva (Santorini – Grecia, Glossario dei termini tecnici St. Helens - USA), altri esclusi- Caldera: Ampia depressione generata dal col- vamente effusiva (Kilauea – Ha- lasso o dall’esplosione di una struttura vulca- waii). nica. Camera magmatica: Cavità posta alla base L’Etna che è quello che si de- del condotto omonimo che costituisce il ser- finisce un vulcano composito batoio di magma di un vulcano. presenta sia attività effusiva che Cratonico: Di massa continentale rigida, il esplosiva, con una predominan- cratone, che non è stata interessata da feno- te attività del primo tipo che è meni orogenetici. evidenziata dalle numerosissime Discontinuità: Frattura della crosta attraverso colate laviche che si osservano la quale può intrudersi un magma. Faglia: Dislocazione di masse rocciose ac- su tutti i suoi versanti (13). compagnata da spostamento di una delle due 13 parti lungo un piano detto di faglia. Glaciazione: Completo ciclo dell’aumento e caratterizzano i fianchi di nume- Le grotte etnee successivo regredire dell’estensione dei ghiac- rosi vulcani. di frattura eruttiva ci su certe regioni della Terra con conseguente Le colate sono invece di mate- Sull’Etna si conoscono numero- trasformazione della loro superficie. riale più pesante che, avendo se grotte di frattura eruttiva. La Hornitos: Superfici laviche che si consolida- no formando delle prominenze simili a picco- perso la maggior parte della loro genesi è dovuta allo svuota- li crateri. componente gassosa, fluisce più mento della parte più superficia- Interglaciale: Periodo di tempo caratterizza- o meno velocemente, per nu- le della frattura al termine delle to da clima mite e asciutto, compreso tra due merosi chilometri. La lunghezza attività eruttive. La lava che ha fasi di espansione dei ghiacci. delle colate dipende alla viscosi- risalito la frattura, a causa della Silicati: Termine generico attribuito ad ogni tà della lava che è funzione della diminuzione della portata, inizia minerale del gruppo omonimo, cioè dei com- posti del Silicio, i quali sono i principali costi- temperatura che è a sua volta a svuotarla ritraendosi verso la tuenti della crosta terrestre. funzione della composizione mi- camera magmatica. Speleotemi: morfologie ipogee di formazione neralogica dei magmi originari. La morfologia di queste cavità è secondaria. Nel caso delle morfologie vulca- La temperatura di emissione estremamente caratteristica e si niche la genesi può essere legata a fenomeni della lava varia tra i 700 e 1200 contraddistingue dalla subver- di rifusione (stalattiti da rifusione), espansio- °C, le lave etnee, piuttosto calde, ticalità delle pareti e dallo svi- ne (blister: vestigia di bolle di lava esplose per vengono emesse a temperature luppo verticale della prima parte l’espansione del gas imprigionato all’interno degli strati), di abrasione (strie di flusso), ac- di circa 1100 °C. della cavità, seguito da lunghe e cumulo (mensole) o distacco (lamine, rotoli). Non tutti i vulcani hanno con- a caotiche gallerie di base carat- temporaneamente emissioni terizzate da grossi crolli. esplosive ed effusive: alcuni Tra le grotte di frattura sono Per la bibliografia vi rimandiamo al hanno attività esclusivamente degne di nota: la grotta di Ser- sito www.mungibeddu.it

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testo di valerio zani - Vicepresidente Nazionale CNSAS - Delegato V Zona Bresciana www.cnsas.it - www.sicurinmontagna.it

la prevenzione in montagna Perché competenza e conoscenza del territorio sono fondamentali

» Momento di prevenzione con i bambini

camente legata alla montagna, Ogni iniziativa, sia ben inteso, alla speleologia e all’ambiente è lodevole e apprezzabile non impervio in genere, c'è proprio fosse altro che per gli impor- quella di contribuire alla vigi- tanti obiettivi definiti e per gli lanza e alla prevenzione, al fine impegni profusi nello sforzo di di limitare e ridurre quanto pos- raggiungerli. Il Corpo Nazionale sibile incidenti e infortuni. Soccorso Alpino e Speleologico, pertanto, è in prima linea a fian- Spesso la montagna, nel senso co di tanti altri, nel tentativo di più ampio e completo del ter- contribuire fattivamente al rag- mine, è oggetto di campagne giungimento di risultati concre- mediatiche enfatiche attente ti e, soprattutto, oggettivabili e anche al minimo problema, ca- spendibili per la sicurezza. paci di amplificare oltre modo situazioni o avvenimenti che La sicurezza (dal latino sine cura: sovente risultano trasformarti senza preoccupazione) può esse- erroneamente in tragedie fi- re definita come la "conoscenza glie della sete di sangue che “la che l'evoluzione di un sistema montagna assassina” deve siste- non produrrà stati indesiderati", uando si parla di Soc- tà alpinistiche escursionistiche e maticamente placare. La veloci- ovvero sapere che quello che corso Alpino si è por- speleologiche, al soccorso degli tà e la capacità di trasmissione faremo non provocherà danni. qtati a pensare, quasi infortunati o dei pericolanti e al delle notizie, notevolmente in- Il presupposto della conoscenza in maniera automatica, ad in- recupero dei caduti.” crementate negli ultimi anni, è fondamentale da un punto di cidenti, dispersi, valanghe o unite ad un’informazione non vista epistemologico, poiché un disgrazie più o meno grandi. Detto concetto è rimarcato, sempre precisa e supportata da sistema può evolversi senza dar Poco conosciuta, ai più, è, in- se mai ce ne fosse bisogno, e dati certi, provocano nell’opi- luogo a stati indesiderati, ma fatti, l’attività di prevenzione e ripreso in modo ancor più am- nione pubblica e nel cittadino non per quest’esso può essere informazione che il CNSAS svol- pio dal successivo articolo che non particolarmente avvezzo a ritenuto sicuro. Solo una cono- ge regolarmente e in maniera recita, tra l’altro: “Le finalità quest’ambiente, reazioni spesso scenza precisa, basata quindi su capillare sull’intero territorio del CNSAS ai sensi della Legge errate e conclusioni fuori luogo osservazioni ripetibili, può ga- nazionale. Quanto riportato nel 21 marzo 2001 n. 74 sono: la che contribuiscono a generare rantire una valutazione sensata Titolo 1 (Costituzione, Sede e prevenzione e la vigilanza degli luoghi comuni e preconcetti as- della sicurezza. Finalità) dello Statuto del CN- infortuni nell’esercizio delle atti- solutamente falsi, deleteri per la La sicurezza totale si ha in as- SAS, in particolare nell’Articolo vità alpinistiche, scialpinistiche, montagna e i suoi frequentatori. senza di pericoli. In senso as- 1, evidenzia e sottolinea il si- escursionistiche e degli sport di soluto, si tratta di un concetto gnificato e l’importanza della montagna, delle attività spele- D'altra parte, numerose sono le difficilmente traducibile nella prevenzione per il Soccorso Al- ologiche e di ogni altra attività iniziative e i progetti volti alla vita reale anche se l'applicazio- pino e Speleologico del CAI: “Il connessa alla frequentazione a sicurezza nel senso più ampio ne di norme e di comportamenti CNSAS provvede, nell’ ambito scopo turistico, sportivo, ricre- e forse abusato del termine. In- adeguati e specifici di sicurezza delle competenze attribuite dal- ativo e culturale in ambiente fatti, si assiste ad un incremen- rende più difficile il verificarsi di la Legge 26 gennaio 1963 n. 91 montano ed ipogeo...” to notevole di proposte aventi eventi dannosi e d’incidenti. e successive modificazioni, alla come tema la montagna e come Nella lingua italiana, come in vigilanza e prevenzione degli in- È significativo rilevare che tra le obiettivo l’incolumità dei suoi altre lingue, il termine sicurezza fortuni nell’ esercizio delle attivi- finalità di Iun’ stituzione stori- “clienti”. non viene molto bene differen-

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ziato da quello di prevenzione. Se è vero che “prevenire è me- sciplinare la propria giornata e le Quando accade un incidente, glio che curare”, è ugualmente proprie attività ma faceva leva, ancora oggi, si sente parlare di vero che una buona ed effica- in maniera assolutamente natu- sfortuna. Si può affermare che, ce prevenzione non si esauri- rale, su esperienza, conoscenza, spesso, un incidente, nel senso sce nel mero rispetto di regole rispetto, capacità critica istintiva più ampio del termine, è causato più o meno definite e precise. ovvero su quanto oggi è venuto dal mancato rispetto di norme, Un’efficace prevenzione si può meno in tanti. da atteggiamenti sbagliati, da avere soltanto se le regole s’in- comportamenti gravi e impropri. seriscono in un tessuto compor- Ben vengano le regole, sia ben tamentale fatto di conoscenza, chiaro. Altrettanto chiaro deve La montagna, come ogni altro di rispetto, di ricerca continua essere, parimenti, l’assunto che ambiente, necessita di princi- della strada corretta e adatta al una regola indica il modo di usa- pi basilari sacrosanti affinché momento. re un metodo teoretico o pratico, la fruizione possa avvenire in dove il termine metodo, dal gre- maniera propria pur nella con- La prevenzione migliore rimane co méthodos (inseguire, andare sapevolezza che il “rischio zero” la conoscenza dell’ambiente in dietro), indica proprio l'insieme è pressoché impossibile da rag- cui ci muoviamo o intendiamo dei procedimenti messi in atto giungere. Posto che i pericoli muoverci, conoscenza che deri- per ottenere uno scopo o deter- sono suddivisi in oggettivi (le- va in particolare da un’assidua e minati risultati. gati all'ambiente) e soggettivi corretta frequentazione dell’am- (legati alle persone), la condi- biente stesso come avveniva per La miglior prevenzione sta pro- zione indispensabile è quella di chi nell’ambiente nasceva, cre- prio in questo: nella capacità di ridurre il risultato della formula sceva e ci si confrontava tutti i tornare sui propri passi quando matematica che lega il rischio a giorni in simbiosi a volte inevi- è necessario. Purtroppo sempre due fattori significativi ovvero tabile. Nessun decalogo, ancor- meno persone sono disposte a la frequenza o probabilità d’ac- ché completo, potrà mai sosti- rinunciare, sempre meno utenti cadimento e la magnitudo delle tuire l’esperienza del confronto sono consapevoli che la monta- conseguenze. diretto, graduale e ragionato. gna va conquistata con sapien- In poche parole è matematico Guai anche solo a pensare che il za, con metodo. definire il rischio, o la probabi- semplice rispetto disciplinato di lità che si verifichi un accadi- regole, rigorosamente e corret- Tanti problemi, tante situazioni mento negativo, direttamente tamente elencate, possa surro- negative, accadono per questa proporzionale al tempo, al nu- gare la capacità d’osservazione o frenesia del “fare tutto subito mero dell’esposizione, oltre che possa sostituire lo spirito critico. a qualunque costo.” Tutto ciò alla grandezza del problema, al rende inutile ogni operazione livello di pericolo e di difficoltà. Con un pizzico di ironia è bene d’educazione, d’informazione Più volte ripetiamo operazioni ricordare che il montanaro vero, e ogni tentativo di ripristinare potenzialmente pericolose più quello radicato sul suo territorio, una cultura specifica che manca aumenta la probabilità che si non si avvaleva di norme per di- sempre più. « verifichi un evento negativo, un incidente. Più sottovalutiamo un certo tipo di problema anche solo potenziale, più aumentia- mo la possibilità che il problema CONSEGNATE LE MEDAGLIE D'ORO AL stesso diventi per noi dannoso. MERITO CIVILE ALL'EQUIPAGGIO DI Compito della prevenzione è, FALCO Con una cerimonia intensa e commovente, venerdì 16 aprile il dunque, fornire correttamente ministro dell'interno Roberto Maroni ha consegnato a Belluno un modus operandi che aiuti il la Medaglia d'oro al Valore Civile alle famiglie dell'equipaggio soggetto a muoversi con corret- di Falco, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore precipitato lo tezza in contesti a lui in prece- scorso 22 agosto durante una perlustrazione a Rio Gere, sotto denza poco chiari o non com- il monte Cristallo. Quel giorno persero la vita Dario De Felip, pletamente definiti e conosciuti. Stefano Da Forno “Cassamatta”, Fabrizio Spaziani e Marco Zago. Prevenzione, in senso generale, Dentro al teatro comunale, ai parenti delle vittime si sono stretti oltre 230 tra amici e colleghi del Soccorso Alpino e del Suem, vuol dire conoscere al fine di mentre all'estero alcune centinaia di persone hanno dimostrato evitare atteggiamenti e compor- ancora una volta il loro affetto, seguendo la cerimonia da un tamenti potenzialmente nocivi maxi schermo, con un accorato applauso al termine del momento per sé e per gli altri. ufficiale.

Michela Canova

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A cura di Giacomo Stefani - Presidente Generale CAAI

farcela da soli il doping nell'alpinismo: seconda puntata

» K2, montagna di grandi imprese e grandi polemiche, dal campo base // Foto G. Stefani

sport non è, il discorso è molto e non far decadere le prestazio- diverso e l’aspetto medico, che ni, si pone un problema ben più merita comunque di essere trat- ampio di carattere etico che è tato autonomamente da medici stato tra l’altro il tema del Con- esperti in materia, è meno rile- vegno annuale dell’Accademico vante nel senso che raramente al Palamonti di Bergamo nel No- in Alpinismo si usano farmaci vembre scorso. per migliorare la prestazione. O In quell’occasione diversi alpi- meglio, talvolta il farmaco vie- nisti, autori di numerosissime ne utilizzato per mantenere le ascensioni sulle montagne del migliori condizioni fisiche in un mondo hanno raccontato il loro ambiente severo e con condizio- pensiero e portato la loro espe- ni climatiche estreme e quindi rienza proprio al fine di eviden- non per migliorare le prestazioni ziare, se possibile, una linea di in sé, ma per evitare che esse separazione tra quello che può peggiorino o per evitare compli- essere definito lecito, o meglio, canze patologiche all’organismo eticamente corretto o accetta- a causa di sforzi violenti e pro- bile, e quello che non lo è. Si è lungati in situazioni limite. visto però una notevole diffe- Si è talmente ampliato il signi- renza di vedute, legata natural- ficato di doping che oggi viene mente alla peculiarità di questa utilizzato per indicare qualsiasi nostra attività che chiamiamo comportamento scorretto atto Alpinismo e che per definizione a modificare il risultato di una è libertà di agire, che hanno reso competizione. Non da molto ad impossibile una seppur limitata esempio è stato coniato il ter- sintesi. mine di doping amministrativo Provo qui a esprimere il mio pen- per indicare un comportamento siero che vuole semplicemente non strettamente illegale, ma essere uno spunto per ulteriori certamente non limpido, nella approfondimenti, nuovi pareri e gestione dei bilanci delle società comunque un sereno confronto. sportive, creando una disparità Ribadito che ciascuno va in a parola doping, una delle sostanze vietate, attuando una tra le stesse e quindi alteran- montagna come crede, per la tante mutuate dalla lingua pratica che prende appunto il do in partenza le potenzialità e propria soddisfazione, ambizio- Langlosassone, è oggi cono- nome di doping. possibilità di successo finale. ne, piacere e quasi tutto è ac- sciuta da di tutti per l’estrema Ma se questo ha una evidente L’ Alpinismo, non essendo una cettabile nel rispetto degli altri frequenza con cui avvenimenti e prevalente componente me- competizione, anche se poi in- e di quelli che ci hanno prece- sportivi di alto livello, dalle Olim- dica in tutti gli sport e all’uopo numerevoli sono gli esempi in duto (per cui, ad esempio, non piadi e campionati del mondo in la WADA (World Anti Doping cui la competizione ne diven- è invece più accettabile salire giù, sono talvolta condizionati Agency) ha preparato una li- ta un aspetto non secondario, una parete modificando in modo nei risultati dalla scoperta che sta che viene continuamen- dovrebbe essere immune dal innaturale il tracciato di sali- alcuni atleti hanno migliorato o te aggiornata sui farmaci e le problema doping, ma in realtà, ta o lasciando tracce indelebili cercato di migliorare le loro pre- metodologie vietate agli atleti, oltre al già citato problema dei del passaggio) è pur vero che stazioni ricorrendo all’utilizzo di nel campo dell’Alpinismo, che farmaci utilizzati per mantenere poi quando ci si confronta con

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gli altri è indispensabile grande farlo sapere perché tanto… è sa- informazioni meteo più precise, Se prima la verità poteva non es- onestà e chiarezza. lito senza. ma non so se questa, al giorno sere facilmente acquisita, e vien Se Tizio, modesto alpinista, ha il Ma ci sono molte altre situazio- d’oggi, debba essere considera- da pensare al travaglio necessa- sogno di salire in cima al Monte ni che modificano sensibilmente ta un’etica più rigorosa o inco- rio per raggiungerla nella lunga Bianco, perché, dopo una buo- le difficoltà e l’impegno di una scienza latente... È come, credo, storia tipicamente italiana della na preparazione, accompagnato salita. Utilizzare gli sherpa o andare a fare una gita sci-alpi- conquista del K2, oggi è esat- magari da un amico esperto o da no, attrezzare autonomamente nistica rinunciando ad acquisire tamente il contrario e andando una guida non lasciargli la pos- l’itinerario di salita o sfruttare tutte le informazioni sul manto avanti sarà sempre più difficile sibilità di questa gioia? E perché, le corde fisse degli altri, arriva- nevoso e le condizioni meteo negare la forza dirompente degli con le dovute proporzioni, Caio, re stanchi ad un campo e do- per lasciare un po’ di spazio eventi e della verità. buon alpinista, che sogna di sali- ver piantare la tenda o entrare all’incertezza e all’avventura! Il Questo alla fine renderà le cose re un Ottomila (naturalmente di in quella di qualcun altro sono continuo elenco di disgrazie per più semplici creando inevitabil- quelli facili), dopo una accurata condizioni tra le più frequenti valanghe ci deve far pensare. mente quella linea di demarca- preparazione, magari nell’am- che concorrono a dare il vero Certo… l’etica, o la sua mancan- zione che fino ad oggi non è sta- bito di una spedizione (eresia) valore di un’ascensione. za, è indispensabile per dare va- to possibile tracciare tra ciò che commerciale, non può, respi- È senz’altro più difficile essere lore o negarlo a quello che vie- è eticamente accettabile e quel- rando un po’ di ossigeno extra rigorosi con se stessi che “ac- ne fatto in montagna e quanto lo che non lo è, e ogni alpinista, ed attaccandosi a qualche corda cettare qualche aiutino o qual- più l’etica è rigorosa, tanto più in coscienza, potrà decidere da fissa, raggiungere il traguardo di che compromesso” ogni tanto e l’alpinista avrà una ricompensa che parte stare. una vita? Quando tornerà a casa poi… non ci si può ricordare di interiore prima ancora che un Non credo che debbano essere si vanterà al bar con gli amici tutto, quando si arriva a casa. riconoscimento altrui. scritte regole di comportamento esagerando quanto basta, ma Questo è senz’altro, se non aper- Ribadire che l’alpinismo non è come le Tavole di Courmayeur, non potremo mai rimproverargli tamente dichiarato, un modo uno sport e quindi non è attivi- ma, nell’ambito di un’assoluta un comportamento che magari, per diminuire la difficoltà e tà di competizione è necessario, autonomia di azione che l’al- per noi, è eticamente discutibile. quindi ha tutte le caratteristiche ma e anche superfluo negare pinista deve avere in base alla Diverso è il discorso di chi fa del doping. che la realtà si presenta spesso propria etica in montagna, è dell’alpinismo una ragione di Molti citano l’utilizzo dei tele- in modo differente. indispensabile la chiarezza e vita, che si confronta, volere o foni satellitari e la possibilità di Il diffondersi di mezzi di infor- l’onestà intellettuale. no, con gli altri, che appare sulle avere informazioni accurate sul- mazione e di collegamento tra Solo così potrà ridursi e scompa- riviste di montagna, che scrive le previsioni meteo coi moderni persone facilmente accessibili rire il fenomeno doping in mon- articoli, che guadagna col suo sistemi di comunicazione come come internet rende ineludibile tagna perché allora l’utilizzo di alpinismo, che fa opinione. Qui un ulteriore e subdolo tipo di il confronto tra le varie impre- ossigeno o di corde fisse messe la chiarezza è indispensabile. doping. se alpinistiche ed inevitabile da altri o quant’altro sarà sem- Sembrerebbe un’affermazione Questo, devo dire, personalmen- la presenza di graduatorie che plicemente l’espressione di un superflua ma è su questa che te non mi trova d’accordo perché premiano grandi ascensioni, in modo diverso di salire, proba- si può insinuare il dubbio di un è un progresso della tecnologia purezza di stile. bilmente meno valido in termini possibile doping in alpinismo. come è stato quello dell’abbi- La stessa UIAA ha fatto un elen- assoluti, ma comunque di soddi- È noto come la carenza di os- gliamento, dei materiali, degli co degli alpinisti che hanno sfazione se l’Alpinismo che pra- sigeno nell’aria rende conto alimenti, tutto più leggero ed salito tutti gli 8000 come a di- tichiamo è per noi stessi, e non delle maggiori difficoltà, oltre efficiente per rendere più sicu- mostrare di non potersi sottrarre il fraudolento tentativo di con- a quelle tecniche, nelle ascen- ra e veloce la progressione in ad una logica di chiarezza e di frontarci con altri, millantando sioni in alta quota. Ed allora in montagna. Chi userebbe oggi puntualizzazione. false verità. « alcuni casi gli alpinisti possono scarponi di 50 anni fa o dormi- ricorrere all’utilizzo di ossigeno rebbe nelle tende di quell’epoca? supplementare contenuto in ap- E 50 anni fa chi avrebbe usato posite bombole. Ma questo per gli scarponi di Mallory o di Nor- progredire? O solo per riprendere ton? Il progresso porta inevita- energie durante la sosta all’ulti- bilmente a dei miglioramenti mo campo? Oppure per un pro- e sarebbe antistorico rifiutarli, blema medico? C’è da dire che anche nell’attività di montagna. oggi però sull’uso dell’ossigeno L’aspetto positivo, se vogliamo c’è ormai una sufficiente condi- dire di uguaglianza, è che tutto visione per dare un valore diver- ciò è accessibile a chiunque, al so alle salite con o senza. Non di là dei possibili costi, e quindi sempre però c’è chiarezza da di fronte alla montagna, almeno parte dell’alpinista e magari chi in partenza tutti sono alla pari. l’ha usato solo durante il riposo Naturalmente si può rinuncia- in tenda non sente il bisogno di re al telefono satellitare ed alle

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A cura di adriano rinaldi - Commissione Medica CAI Tempo di escursioni, attenzione alle zecche i pericoli derivanti da questi parassiti

Il ciclo vitale delle zecche dure margini dei boschi con vegeta- La malattia decorre in fasi clini- (Larva, Ninfa, Adulto) richiede zione medio-bassa, erba incolta, che successive e, se non curata, complessivamente due anni. Le corsi d’acqua, base di cespugli assume un decorso cronico. zecche sono associate alla po- con foglie secche e materiale in La fase precoce localizzata in- polazione canina, agli animali decomposizione, con microclima terviene entro 30 giorni dalla d’allevamento (ovini, bovini ed fresco e umido. Tuttavia le zec- puntura ed è caratterizzata dalla equini) e ad animali selvatici e che possono trovarsi anche in comparsa dell’eritema migran- silvestri (cervi, caprioli, scoiatto- luoghi caldi e asciutti o dove la te nella sede cutanea colpita li, volpi, lepri) oltre che all’uomo. vegetazione è più rada. La quo- dalla zecca (presente in media Le larve e le ninfe si infettano ta varia tra gli 0 e i 2000 metri, nell’80% dei pazienti). Questo quando si trovano su piccoli più frequentemente sotto i 700 primo stadio spesso è accom- animali già precedentemente metri e raramente sopra i 1500 pagnato da una sintomatologia infettati dall’agente patogeno. metri. similinfluenzale. Tale agente rimane nella zecca La fase precoce disseminata fino a quando questa si trasfor- interviene mediamente entro ma da larva a ninfa o da ninfa ad La malattia di Lyme qualche settimane fino a sei 1 adulto. Le ninfe (più aggressive La malattia di Lyme è un’antro- mesi dall’infezione. È caratte- per l’uomo) e gli adulti infetti pozoonosi con focolai endemici rizzata dall’artrite di Lyme, dalla pungendo piccoli roditori, altri in diverse regioni italiane ma neuroborreliosi, da eritemi mi- animali e l’uomo possono tra- con maggior coinvolgimento del granti multipli, dal linfocitoma e zecche sono piccoli ar- smettere l’agente patogeno. Le Friuli-Venezia Giulia, del Veneto, cutaneo, dalla cardite e dalle tropodi ematofagi (si nu- zecche pungono durante tutto della Liguria e del Trentino-Alto forme oculari. Anche questo Ltrono del sangue dell’ospi- l’anno, ma sono decisamente più Adige. quadro clinico si risolve spon- te) della classe degli aracnidi attive nel periodo compreso tra La borreliosi di Lyme è causata taneamente dopo alcune setti- (scorpioni e ragni) e dell’ordine la primavera e l’autunno. da spirochete appartenenti al mane, ma sono possibili recidive degli acari. Esistono due fami- Le zecche si appostano all’estre- complesso Borrelia burgdorferi soprattutto a carico del cuore. glie: le zecche molli (Argasidi) e mità dei fili d’erba aspettando il sensu lato al cui interno le spe- La fase cronica o tardiva com- le zecche dure (Ixodidi). passaggio del futuro ospite. Sen- cie principali sono la B. burgdor- pare a distanza di mesi o anni Le prime infestano prevalente- tono la presenza di un eventuale feri sensu stricto, la B. afzelii e dall’infezione. È caratterizzata mente gli uccelli ma anche l’uo- ospite avvertendo la presenza di la B. garinii. Le spirochete sono da alterazioni a carico dell’appa- mo. A differenza delle zecche anidride carbonica emessa con il microrganismi unicellulari mo- rato muscolo-scheletrico (artrite dure, quelle molli tendono ad respiro e il calore dell’organismo. bili a forma di spirale, sottili e cronica di tipo ricorrente a cari- attaccare gli ospiti nelle ore di Raggiunto l’ospite vi si insedia- flessibili. co prevalentemente delle grandi oscurità. no conficcando il loro rostro In Europa la maggior parte del- articolazioni), del sistema ner- Le seconde (le più diffuse in (apparato boccale) nella cute le infezioni con borrelia ha un voso centrale e periferico (neu- Europa) infestano i mammiferi e cominciano nutrirsi. Il morso decorso asintomatico. Comun- roborreliosi cronica), della cute ma anche gli uccelli, gli anfibi, è generalmente indolore per la que non tutte le manifestazioni (acrodermatite cronica atrofica) i rettili e l’uomo. Sono fornite di presenza di una sostanza con- possibili sono sempre rivelabili e dell’apparato cardiovascolare. un caratteristico scudo dorsale tenente principi anestetici. La in ogni singolo paziente. Dopo Le zecche sono in grado di tra- chitinoso. Ne esistono numerose zecca non succhia il sangue ma l’inoculazione della borrelia, smettere la borrelia sia attra- specie: Ixodes ricinus, I. persul- si lascia gonfiare dalla pressione tramite la puntura di una zecca verso il rigurgito del contenuto catus, I. pacificus e I. scapularis. ematica. Per tale motivo il pasto infetta, si può avere un’infezione intestinale nelle fasi tardive del Tutte sono vettori di numerosi si compie nell’arco di giorni o subclinica con evidenza di siero- pasto che attraverso le secre- agenti patogeni responsabili del settimane. conversione oppure la comparsa zioni salivari. L’efficacia della Morbo di Lyme, della meningo- L’habitat preferito è rappre- dell’eritema migrante. Quest’ul- trasmissione della spirocheta encefalite, della febbre bottono- sentato da luoghi umidi e om- timo rappresenta la replicazione è strettamente associata con sa del Mediterraneo, della tula- breggiati ricchi di vegetazione batterica a livello cutaneo prima la durata del pasto della zecca. remia, dell’erlichiosi. erbosa e arbustiva: sottobosco, della diffusione a tutto il corpo. Le probabilità d’infezione sono

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basse se la zecca resta attaccata clinica e dei dati anamnestici giorni, inizia una seconda fase toluamide) anche se la loro effi- alla cute per meno di 36-48 ore ed epidemiologici. Il trattamen- caratterizzata da iperpiressia cacia nei confronti delle zecche (fanno eccezione la febbre ricor- to con antibiotici appropriati è franca e da disturbi del sistema è limitata. Sugli abiti possono rente e l’encefalite). Le zecche raccomandato per tutti gli stadi nervoso centrale quali meningi- essere spruzzati prodotti conte- vanno rimosse al più presto sen- della malattia, tuttavia l’effica- te ed encefalite. nenti permetrina (Biokill). Anche za utilizzare alcol, benzina, ace- cia è sicura se esso è iniziato L’infezione da virus della TBE de- gli animali domestici (cani) van- tone, trielina, ammoniaca, olio nelle fasi precoci. Diversi sono i termina immunità permanente. no trattati con sostanze acaro o pomate, oggetti caldi. Ciò per farmaci impiegabili il cui utilizzo Per la profilassi contro la TBE è repellenti in via preventiva. È evitare di provocare il riflesso di deve essere riservato allo spe- disponibile un vaccino che viene opportuno eseguire periodiche rigurgito nella zecca e, quindi, cialista. Al momento non è pre- iniettato per via intramuscolare. ispezioni degli indumenti e delle una più probabile trasmissione sente un vaccino per la profilassi Il ciclo vaccinale di base prevede parti scoperte ogni 3-4 ore. dell’agente infettante even- specifica. la somministrazione di tre dosi Al rientro gli indumenti vanno tualmente presente nell’insetto. nei seguenti tempi: 0, 1-3 mesi, spazzolati prima di essere por- Vanno usate pinzette a punte 9-12 mesi. In tal modo si con- tati all’interno delle abitazioni. sottili per agganciare la zecca il Meningoencefalite ferisce una protezione che dura Gli abiti, dopo essere stati ispe- più possibile vicino alla superfi- da zecche per circa 3 anni. Si tratta di un zionati vanno lavati accurata- cie della pelle e rimuoverla con La meningoencefalite da zec- vaccino sicuro ed efficace che, mente a temperatura elevata. una leggera trazione e rotazione. che (TBE: Tick Borne Encephali- però, va eseguito soltanto su co- Le zecche tendono a localizzarsi Va prestata la massima atten- tis) è una malattia virale acuta loro che sono esposti a un reale preferibilmente sulla testa, sul zione a non schiacciare il corpo del sistema nervoso centrale. rischio infettivo (cacciatori, bo- collo, dietro le ginocchia e sui della zecca, sempre per evitare il Le zecche, in particolar modo scaioli, forestali, soccorso alpino, fianchi. Vanno comunque con- rigurgito. L’area va detersa pri- l’Ixodes ricinus e l’I. persulcatus, scout, ecc). trollate anche le parti che sono ma e dopo la rimozione con un operano sia come vettori che difficilmente esplorabili: parte disinfettante non colorato. Nel come serbatoi. Il virus della TBE interna delle cosce, inguini, glu- caso il rostro dovesse rimanere può essere trasmesso anche da Prevenzione tei, schiena, orecchie. all’interno della cute, è opportu- altri artropodi e dalle zecche del Per evitare tutte queste possi- no rimuoverlo con un ago sterile. genere Dermacentor (zecca del bili infezioni è fondamentale la Concludendo la malattia di La zecca non va toccata con le cane) ed Haemaphysalis. Tutti prevenzione con l’adozione di Lyme non è pericolosa a patto mani che alla fine della proce- gli stadi di sviluppo della zecca misure comportamentali fonda- di riconoscerla e curarla tempe- dura devono essere comunque (larva, ninfa e adulto) possono te sull’informazione e sull’edu- stivamente. Poiché non tutte le lavate. Dopo la rimozione la essere causa di contaminazione. cazione sanitaria delle persone e zecche sono portatrici di agenti zecca deve essere possibilmente Il virus trasmesso dalle zecche delle categorie professionali po- infettanti non è detto che una bruciata. infetta diversi animali selvatici tenzialmente esposte al rischio. puntura sia necessariamente La diagnosi della malattia di (roditori, caprioli, ovini, caprini) Le misure di profilassi ambien- causa di malattia. È importante Lyme è basata principalmente o domestici, che contribuisco- tale hanno uno scarso impatto rispettare tutte le norme di sicu- sui segni clinici, ma può essere no al mantenimento del ciclo sui relativi agenti patogeni vista rezza per la prevenzione inclusa resa difficile dalla mancanza del di trasmissione dell’infezione. Il l’esistenza di molteplici serbatoi la rapida rimozione della zecca segno patognomonico iniziale virus, una volta penetrato nella d’infezione. con le apposite pinzette. « dell’eritema migrante. La som- cute, raggiunge i linfonodi re- In caso di accesso in aree cono- ministrazione di antibiotici a gionali ove avviene una prima sciute come endemiche, devono scopo profilattico, nel periodo di replicazione. Successivamente si essere indossati indumenti di osservazione, è sconsigliata per- espande sia per via linfatica che colore chiaro per rendere evi- ché può mascherare eventuali ematica e può localizzarsi in vari dente la presenza di zecche. Si segni di malattia. C’è da tener organi. consigliano maniche e pantaloni presente che la malattia non dà Dopo il morso, nel 70-90% dei lunghi che vanno infilati nelle luogo allo sviluppo di immunità casi circa, si manifesta un’infe- calze per evitare il passaggio dei nei confronti della borrelia ai fini zione asintomatica o con sinto- parassiti tra calzone e calza. Le di una successiva reinfezione. mi poco rilevanti che possono calzature devono essere chiuse e Le tecniche diagnostiche sono passare inosservati. Nel restante alte. Bisogna evitare di toccare sofisticate e richiedono la pre- 10-30% dei casi, dopo un perio- l’erba lungo il margine dei sen- senza di laboratori attrezzati. Il do d’incubazione variabile da 2 a tieri e di addentrarsi nelle zone dato di laboratorio va considera- 28 giorni la TBE si evidenzia nel in cui l’erba è alta. Vanno uti- to un utile e indispensabile ausi- suo caratteristico andamento lizzati teli di plastica per potersi 2 lio nel procedimento diagnostico difasico. Si ha una prima fase vi- sedere. della malattia di Lyme. Però la remica della durata di 2-4 giorni Sulle parti scoperte del corpo e decisione di iniziare il tratta- con sintomi similinfluenzali. Nel sugli indumenti può tornar utile mento antibiotico deve essere 10-20% di questi casi, dopo un applicare prodotti repellenti per 1» Una zecca // 2» Pinzette per presa sulla base della diagnosi intervallo asintomatico di 8-20 gli insetti a base di DEET (dietil- rimuovere le zecche

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A cura di jacopo pasotti

La salute delL'AMAZZONIA è il polmone naturale del pianeta, MA non NE ABBIAMO cura. Alcuni dati per illustrare il caso

1» I principali fiumi nel bacino del Rio delle Amazzoni. Il Rio Negro (che scorre a est-sudest) e i Solimões (in basso nell’immagine) formano il Rio delle Amazzoni sotto Manaus, visibile in bianco a nord del punto di confluenza. Foto©ESA

2009 non c’era politico che ne- ne di petrolio continua invece a gasse che la conservazione delle calare). foreste è al massimo livello di Uno studio simile denuncia ogni priorità politica per assicu- invece che nel continente ci rare un futuro alla popolazione sono oggi circa 180 lotti, per umana. un totale di 688.000 chilometri Tutti d’accordo, quindi, politi- quadrati (circa due volte la su- ci e società uniti: salviamo le perficie della Germania), ceduti foreste. Eppure, di fatto, non si alle multinazionali per l’esplo- fa. Concentriamoci per esem- razione e sfruttamento dei gia- pio sulle foreste tropicali sud cimenti di idrocarburi celati dal americane. Il governo peruviano tappeto vegetale amazzonico. continua a rilasciare concessio- Certo, le prime ad opporsi sono ni per lo sfruttamento delle ri- le comunità locali. In Ecuador, 1 serve di idrocarburi nella foresta Bolivia, ma soprattutto Perù e amazzonica. Secondo uno stu- Brasile, le concessioni coprono dio dalla Università autonoma anche porzioni di riserve indio, è qualcosa che non Canada), ed una equatoriale di Barcellona lo sfruttamento e aree ricche di biodiversità. In quadra, se da un (Sud America, Africa, Indone- del sottosuolo amazzonico pe- Perù le regioni date alle com- C' lato siamo coscienti sia). Coprono un terzo della ruviano è aumentato dal 13% pagnie petrolifere occupano il che le foreste sono fondamen- superficie dei continenti, ma si al 70% in 4 anni. Nel 2003 le 60% delle riserve indigene. La tali per il benessere del pianeta, sono ridotte del 20% a partire compagnie petrolifere occupa- svendita delle concessioni av- per il nostro benessere insom- dalla rivoluzione industriale. vano il 7% della foresta, oggi viene sotto gli occhi degli in- ma, mentre dall’altro continuia- Le grandi foreste si riducono ne occupano il 41%. Mentre lo dios, che quando si oppongono mo a rosicchiarle. di anno in anno (l’Indonesia ne studio avverte che presto più alla occupazione del loro spazio Basta guardare la carta mon- perde l’1,2% ogni anno). Il pro- del 70% della foresta peruviana vitale, possono generare rivolte diale della distribuzione delle blema non è solo locale: secon- (seconda per estensione solo a sanguinose. I governi locali si foreste (alcuni link sugli studi do l’UNEP (il Programma delle quella brasiliana) sarà ceduta giustificano dicendo che la fore- che menziono in questo artico- Nazioni Unite per l’Ambiente) la alle multinazionali del petrolio. sta apparterrà forse agli indios, lo sono a fine testo) per notare deforestazione contribuisce per Si parla di un autentico secon- ma il sottosuolo no. che le foreste occupano prin- un quarto alle emissioni globali do boom, dopo quello degli anni Insieme al fotografo Andrea

cipalmente due regioni: una di CO2. Durante il discusso sum- ottanta per il petrolio ora cresce Frazzetta, l’anno scorso ero in fascia boreale (Russia, Alaska, mit sul clima a Copenaghen del l’interesse per il gas (l’estrazio- Perù a documentare questi pro-

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2» Parte orientale del bacino del Rio delle Amazzoni in Brasile. Appare evidente il contrasto tra la foresta pluviale (in verde scuro) e le dilaganti terre coltivate (motivo simile a una spina di pesce). Le aree in verde chiaro indicano le zono agricole ricavate dalla foresta. In alto in marrone il Fiume Parà. Foto©ESA

te, alcune delle quali hanno un drammatico impatto sull’am- biente e sulla salute umana (per esempio le miniere d’oro in Amazzonia liberano nell’at- mosfera dalle 30 alle 170 ton- nellate di mercurio ogni anno, da decenni, ed ora diverse po- polazioni che vivono lungo i fiumi hanno in corpo altissime concentrazioni di mercurio). Per sfruttare queste risorse intac- chiamo per sempre un sistema naturale, che in certi casi non riuscirà a riprendersi, almeno in una scala temporale umana. Ma che anzi genera instabilità, infelicità, insicurezza e diversi altri termini che se non fossero 2 preceduti da quell’”in” sareb- bero ciò che augureremmo alle future generazioni. Niente di nuovo, per molti let- blemi, proprio quando la tensio- loro preoccupazione sul tessuto regioni in via di disboscamento. tori, immagino. Perfino quasi ne tra indios e governo sfociò sociale dei nativi, che è in disfa- Le aspettative di miglioramento ovvio. Ma i dati possono servire in scontri che causarono decine cimento. (educazione, salute, qualità del- ad illustrare il caso, soprattutto di morti. Andrea ha visitato al- Viceversa bisogna fare attenzio- la vita) da parte delle comunità a coloro che dubitano, o sospet- cune comunità del fiume Tigre, ne alla illusione che lo sfrutta- crescevano con l’arrivo di una tano perfino che si tratti unica- affluente delR io delle Amazzoni mento degli idrocarburi possa compagnia, ma con il passaggio mente di opinioni. nel distretto di Loreto, non lon- produrre benessere. È ormai di- del “fronte” (una sorta di tsu- tano dal porto fluviale di Iqui- mostrato che l’ingresso di com- nami del taglio), la qualità e le Molte le fonti usate per questo tos: la “porta” dell’Amazzonia pagnie petrolifere (lo stesso vale aspettative tornavano ai livelli breve testo. Ne riporto alcune peruviana. Le acque del Tigre per quelle minerarie o di quelle precedenti. Con la sola differen- nel blog http://scienzamonta- sono contaminate, limoni e le che si occupano del taglio delle za che ora la foresta non c’è più. gna.wordpress.com. Nello stesso papaye che fino a 15 anni fa foreste per commercio di legna- Lo stesso vale per altri generi di blog, il link agli scatti di Andrea crescevano in abbondanza ora me) non migliorano le condizio- attività. Frazzetta. sono scomparsi. Parlando con i ni di vita delle comunità locali. Abbiamo, in sintesi, interessi Un ringraziamento va a responsabili del Cesvi, una ONG Un altro studio, apparso sulla economici (risorse di idrocarbu- Tour2000, senza il quale le im- italiana presente sul territorio rivista Science, mostrava i dati ri, risorse minerarie, di legname) magini di Andrea Frazzetta, e ormai da venti anni con pro- raccolti da 300 comunità in di- effimeri per loro natura, che questo articolo, non sarebbero getti di sviluppo, ho sentito la versi paesi, poste al fronte delle sono basati su risorse limita- stati possibili. «

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A cura di gianni zecca

www.camminacreta.wordpress.com www.alpen-panoramen.de L'intenzione è semplice e suggestiva: attraversare Creta da parte a parte, in un In inglese e in tedesco, questo sito è una vera e propria Bibbia per gli appas- trekking di alcuni giorni nella bellissima isola del Mediterraneo. Ma è anche sionati di fotografia di montagna.I l database contiene più di 5.700 panorami: originale perchè si percorrerà l'itinerario in groppa ad un asino. Appuntamen- si può effettuare una ricerca in base al nome della montagna che cercate e to a Novembre per la partenza; nel frattempo potete “cliccare” sul sito di godervi subito lo spettacolare colpo d'occhio. I membri registrati possono inol- Luca Gianotti, l'inventore del “trekking con l'asino”, per conoscere i particolari tre “caricare” le proprie immagini, diventando quindi parte di una comunità in dell'itinerario. Da non dimenticare il carattere solidale dell'iniziativa: Cammi- cui si discute e si valuta il lavoro dei “colleghi” fotografi. nacreta raccoglie fondi per l'assistenza agli asini dell'isola.

www.abcdolomiti.com Luca Bridda, di cui ospitiamo un articolo in questo numero de La Rivista, è un www.giorgiodebernardi.it “precursore” del Web: è attivo su Internet già dal 1999 con questo sito di arram- Giorgio è un Socio appassionato di montagna e fotografia: il suo sito esprime picata e non solo. C'è infatti spazio per le ultime notizie dal mondo dell'alpinismo esattamente la sintesi di questi due interessi. Costantemente aggiornato, vi e cenni all'editoria di montagna. Le sezioni sono numerose e ben documentate: si possono trovare istantanee di tutte le montagne più significative per gli si va dai suggerimenti per le escursioni alle “vie classiche” di arrampicata; dalle alpinisti. Originali i nomi delle sezioni: in Aforismi le immagini sono accom- immagini ai video; dalla storia alla geologia; curiosa e utile infine la pagina de- pagnate da frasi particolarmente significative. L'ultimo post, nel momento in dicata alle zecche, animaletti tutt'altro che innocui, particolarmente numerosi cui scrivo questa rubrica, è datato 19 aprile 2010: è una rassegna che ritrae le nella zona del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Nomen omen: qui trova- forme del ghiaccio e della neve. te l'essenziale per conoscere le Dolomiti.

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A cura della redazione

Gradirei sapere qual è la vostra posizione in merito all’art. 842 del Gentile Redazione, Codice Civile che consente il libero accesso dei cacciatori su terreni sono un medico chirurgo; lavoro in uno dei più grandi ospedali privati, mentre semplici escursionisti devono chiedere l’autorizza- di Firenze. Appassionata di montagna, escursionismo e zione al solo passaggio. Esistono varie iniziative per proporre l’abo- alpinismo,divido questa passione con il mio compagno, socio lizione di un articolo palesemente anticostituzionale, inventato nel CAI da molti anni. Ho appena letto alcuni articoli del vostro ventennio fascista per sostenere un popolo di baionette alla cultura bimestrale('La rivista', marzo-aprile 2010) e sono rimasta delle armi e vorrei sapere se esistono anche da parte vostra inizia- veramente scandalizzata da quanto riportato nell'articolo tive simili o di sostegno. scritto dal sig. Spiro Dalla Porta Xydias, intitolato "Il doping Massimo Carpani, Cesena nell'alpinismo". Questo signore, oltre a sostenere infatti che l'alpinismo non è uno sport (e di che altro stiamo parlando, Caro Massimo, il CAI non è per un ambientalismo fondamentali- scusate?), si permette di sostenere e ribadire più volte che l'uso sta; il problema però è stabilire il come si va a caccia in monta- di droghe e sostanze stupefacenti in genere, assunte al fine di gna. Ci vuole equilibrio tra le esigenze di quanti praticano l'at- migliorare la prestazione fisica dell'alpinista e permettere così il tività venatoria – che appartiene alla tradizione della montagna raggiungimento della vetta, è assolutamente giustificato! – e quanti invece scelgono altra attività. Insomma, la caccia va Alessandra Cammilli, Firenze regolamentata. Guardiamo alla Svizzera e all'Austria: mi sembra che il loro modello sia ben bilanciato. Annibale Salsa, presidente CAI Gentile Redazione, ho letto nell’ultimo numero della Rivista l’articolo di Dalla Porta Xidias sul doping in alpinismo e sono rimasto semplicemente Da qualche anno la rubrica “Nuove Ascensioni” riporta testi profon- allibito. Molti sono i punti criticabili. Considero però ben più grave damente trasformati rispetto a quanto trasmettono i relatori, con un’altra affermazione fatta nell’articolo, ovvero che gli alpinisti l'aggiunta di informazioni del tutto superflue (avvicinamento e di- (solo gli accademici, suppongo) obbediscano a regole etiche diverse scesa) in quanto facilmente reperibili sulle complete Guide dei Monti da quelle delle persone “normali”. Io credo però che non possa d'Italia; senza contare la dovizia di giudizi personali sempre ridon- essere concesso agli alpinisti di autoassolversi in nome di una loro danti e monotoni, che sottraggono spazio ad altre informazioni. Dove presunta superiorità rispetto alle norme etiche che si applicano al finiscono le centinaia di relazioni complete che scrupolosi alpinisti resto della comunità. Un alpinista che usa il doping sbaglia, non trasmettono con fiducia a La Rivista? Nell'attesa e nell'auspicio di un gioca lealmente e quale che sia l’eccezionalità dell’impresa che ritorno al vero spirito della rubrica porgo i migliori saluti e auguri di compie sarà sempre svalutato rispetto a chi affronta la stessa buon lavoro. impresa usando solo mezzi leali. Mario Di Gallo, Moggio Udinese (UD) Paolo Sudiro, Treviso

Caro Di Gallo con questa Rubrica non si ha la pretesa di sostituire le guide alpini- Egregi Consoci stiche ma di offrire al lettore una “panoramica” sull’attività esplo- in antitesi con la vostra indignazione, confido di aver ricevuto rativa dei soci del Club Alpino Italiano sulle nostre montagne. Nomi parecchie congratulazioni per l'articolo in questione, prima di illustri (Ugo Manera, Claudio Sant’Unione, Gino Buscaini) che si sono tutte quelle di Armando Aste, personaggio giustamente noto succeduti per decenni, hanno compresso in un paio di facciate le nel mondo alpinistico non solo per le sue imprese ma anche per notizie anche di 30 e più vie nuove. Obiettivamente, la pubblica- la sua etica adamantina. Entrambi vi indignate perché dichiaro zione delle relazioni tecniche dettagliate, tiro per tiro, come sono che l'alpinismo non è uno sport: lo dico da anni ed in merito state pubblicate in altre occasioni, sarebbero un vero “ mattone “ ho scritto tre libri, numerosi articoli e ho tenuto conferenze e per la quasi totalità dei Soci del nostro Sodalizio. Rimango convinto relazioni. Come mai ve ne accorgete solo ora? Le vostre lettere che una fotocopia del tracciato (o anche uno schizzo con i punti meriterebbero il contraddittorio su molti argomenti; per motivi di di riferimento essenziali) possano bastare per ripetere la stragrande spazio mi limito qui a ribadire un paio di concetti che non avete maggioranza delle vie. Ritengo che le scalate debbano essere gestite bene afferrato. Innanzi tutto, l'etica non è “costume” e quindi dall’intuito dei capicordata, piuttosto che da relazioni tecniche par- non varia col tempo. Secondo, il doping nell'alpinismo non ha ticolareggiate. Le indicazioni relative agli avvicinamenti e alle vie di dirette conseguenze agonistiche sportive come per esempio nel discesa risultano necessarie specialmente nel caso di prime ascen- ciclismo o nell'atletica: perché, non essendo uno sport, non froda sioni assolute e perciò inedite. Lei sostiene che le guide esistenti altri concorrenti. Il rapporto uomo-montagna quindi va giudicato sono esaurienti e completamente affidabili, io posso provarle che in modo assoluto e non relativo. Ora, non ho certo approvato in spesso i nostri collaboratori trovano e propongono alternative più linea generale l'uso del doping; ma ho affermato che può avere un sicure. Per il miglioramento della rubrica ben vengano le proposte impatto positivo e non negativo. Asserisco che in certi casi – vedi costruttive. Inoltre, chiunque ritenga che alcuni particolari delle pro- Heckmair sull'Eigerwand e chissà quanti altri alpinisti nel mondo prie relazioni debbano essere necessariamente riportate per dare il – pure l'uso di un mezzo altrimenti illecito diventa lecito, se serve giusto valore all’impresa, deve solo farcelo sapere. o contribuisce a salvare una vita umana. Roberto Mazzilis Spiro Dalla Porta-Xydias

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» LUiGi raVa, DaNTE CoLLi glia e della Sezione del cAi di faenza. ha sottolineato come » ERRATA CoRRIgE ARTuRo TAnESInI le terre che vengono celebrate la recensione del libro "Antonia pozzi e la montagna" UN roMaGNoLo SULLE Do- nel testo di rava sono due: la pubblicata a pagina 88 del fascicolo di marzo aprile LoMiTi romagna e le dolomiti; la parte 2010 è di giuseppe mendicino (giSm), anziché di della biografi a che si svolge in lorenzo revojera. mi scuso con l'autore. Nuovi Sentieri Editore, Bellu- queste ultime ha consentito di AG no, 2009 // 216 pagg.; 23,5 x 22 analizzare più a fondo le quali- cm; foto b/n tà di tanesini sia come scrittore che come protagonista dell’al- Arturo tanesini, se non è pinismo del tempo e del suo te e avvincente la lettura. una l’orCo Di rhÊMES è so- una fi gura di primo piano impegno nel cAi a favore della biografi a insolita quindi, che stanzialmente autobiografi co, nell’ambito dell’alpinismo promozione alpinistica come ad spazia dall’ambito personale e ovviamente non nell’epilogo di punta del secolo scorso, esempio per la Scuola di roccia intimista a quello storico, lette- che qui non svelerò, bensì ne- lo è certamente sotto il a passo Sella. grazie alla pos- rario e alpinistico ampiamente gli elementi che costituiscono profi lo umano di un’esistenza sibilità di disporre di numerosi illustrata da una cospicua do- la trama che affonda le radi- dedicata alla montagna e alla manoscritti e alle foto dell’ar- tazione fotografi ca che unisce ci dell’ispirazione e dello stile sua popolazione tanto nella chivio tanesini rava ha fatto l’estetica al documento. narrativo nell’esperienza alpini- vita privata quanto in quella emergere aspetti di vita poco stica personale dell’autore, che pubblica e professionale. conosciuti o come dice l’autore alessandro Giorgetta rivela una profonda conoscenza romagnolo, nato a faenza “non obiettivamente interpre- della montagna, e in particolare (1905-1982) si trasferì in Alto tati o ancor più volutamente di “quella montagna”, l’orco di Adige agli inizi degli anni ’30 sottaciuti”. Questo in particola- » rENaTo riVa rhêmes (altro non è che la pa- ove fu ingegnere funiviario re nei rapporti di tanesini con rete est della grande rousse), di prestigio internazionale, il regime fascista, che hanno l’orco di rhÊmes e dell’alpinismo in tutti i suoi podestà di ortisei, alpinista, indotto l’autore a condurre Le Château Edizioni, aosta, aspetti, sia tecnici che psico- letterato, dirigente della un’interessante e approfondita 2009 // 230 pagg.; 14 x 21 cm, logici. l’ossessione è quella che Sezione di bolzano del cAi e del rivisitazione del periodo storico foto col. al risguardo. €15,00 nella forma dell’immagine della cAi Alto Adige. degli anni ’30 e ’40. la descri- parete vista su una cartolina Questa sua biografi a, raccol- zione degli eventi e dei perso- appassiona un ragazzino, di- ta in un manoscritto rimasto naggi si basa su una cospicua » GiNo ToMaSSi ventato in seguito valente alpi- incompiuto da luigi rava, il- documentazione, e dove questa nista, fi no al punto di legarvi il lustre personalità faentina le- era carente ricorrendo a testi- cambiarsi l’anima destino proprio e di alcuni ami- gata al mondo del cAi e della monianze dirette, poco lascian- il Filo Srl, roma, 2008 // 306 ci compagni di cordata. È un montagna, scomparso nel 2007, do all’interpretazione persona- pagg.; 13,5 x 20 cm. €18,00 ossessione che lo spinge a mi- esce ora a cura di dante col- le. in questo quadro obiettivo surarsi con quella parete invio- li, che grazie alla disponibilità sono inseriti fatti signifi cativi e un elemento accomuna i due lata, passando attraverso tutte dell’editore bepi pellegrinon, ha comportamenti di grande uma- romanzi di questa scheda, al le esperienze dei tentativi, del- realizzato l’aspirazione di rava nità che hanno lasciato un se- di là delle profonde differen- le rinunce, delle sconfi tte, dei a pubblicare il suo lavoro, inte- gno profondo non soltanto nel- ze nell’origine dell’ispirazione, dubbi sulle proprie reali capaci- so a fare chiarezza e porre nella la storia dell’alpinismo italiano. delle trame, degli stili. tà, sulla solidarietà degli amici, giusta luce la fi gura per alcuni ecco che dalle opere e dalla Questo elemento comune è per mettere alla prova sé stesso versi discussa e adombrata del personalità di Arturo tanesini l’ossessione. nel primo è pre- e anche i compagni di cordata. suo concittadino. esce un quadro sorprendente valentemente inconscia, come ma nella narrazione entrano il libro è stato presentato il della società che in quel pe- quelle prodotte da tutte le pas- anche i rapporti famigliari con 29 gennaio scorso a bolzano riodo gravitava per i motivi più sioni, anche se poi viene gestita chi resta a casa, madri, padri, presso la Sezione del cAi dal diversi sull’ambiente dolomitico tramite azioni razionali, alme- fi danzate che con sotterfugi e curatore dante colli il quale ha della provincia di bolzano e non no se razionale può defi nirsi menzogne si tenta di non coin- ricordato la lunga collaborazio- solo, che induce a rifl essioni e un’attività come l’alpinismo, la volgere in quella ossessione, ma ne con rava in commissione possibili ripensamenti. i vari scalata estrema. nel secondo la cui sensibilità porta all’ansia per le pubblicazioni del cAi e “capitoli” della vita di tane- l’ossessione è prodotta da una e all’angoscia dell’attesa del ri- come, dopo la sua scomparsa, sini, alcuni assai drammatici, scelta consapevole, anche se torno. È un romanzo quindi, che abbia ereditato il materiale del altri più sereni, sono ricchi di dettata da un attimo di follìa, seppure rechi la dicitura “ogni volume e provveduto a comple- riferimenti e di aneddoti che da uno scatto di orgoglio dalle riferimento a persone, cose e tarlo per incarico della fami- rendono oltremodo interessan- conseguenze inimmaginabili. fatti, realmente accaduti, è pu-

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ramente casuale.” si svolge in messa da bar in conseguenza cornice che oscilla tra il genere Le migliori marche un territorio orografi camente della quale accetta di vivere harry potter e il reality show, e geografi camente individua- in eremitico isolamento per un con le diffi coltà di linguaggio di attrezzature to e descritto (e bene) nei suoi anno in una baita abbandona- e le asperità stilistiche che una per l’outdoor aspetti reali, ove la vicenda, ta in alta montagna, pena la simile impresa oppone. come si è detto, ha sviluppi perdita di quasi tutto il suo pa- il trekking che emergono direttamente trimonio. l’ossessione è quella alessandro Giorgetta l’alpinismo dall’esperienza personale. lo con la quale si trova a confron- stile narrativo è molto accura- tarsi giorno dopo giorno, in una lo scialpinismo to e scorrevole, il testo limato natura che, a causa della sua » SiLVio “GNaro” e la speleologia e preciso, il linguaggio realisti- scarsa dimestichezza, si rivela MoNDiNELLi co ed appropriato a defi nire i ostile, e lo obbliga a cambiare caratteri dei personaggi dando punti di vista, abitudini, con- ALPInISMo D’ALTA direttamente loro piena credibilità, aspetto vinzioni, stabilendo un rapporto QuoTA che potrebbe indurre a pensare nuovo di rispetto con l’ambien- a casa Tua a uno scrittore professionista. te che gli consentirà di superare hoepli Editore Spa, Milano - in realtà l’autore è ingegnere prove e privazioni inaudite. tut- 2010 // 306 pagg. con foto a elettronico, non alla sua prima to ciò lo porterà gradualmente colori, 17 x 21 cm. € 24,90 esperienza letteraria seppure a “cambiarsi l’anima”, in modo in tutt’altro ambito, e, questo da scoprire nella vita una serie le spedizioni in paesi remoti sì, alpinista e sci alpinista spe- di coincidenze impensabili, fi no sono sempre state un qualcosa online store rimentato. di conseguenza il alla inaspettata conclusione di irraggiungibile e misteriose fi lo conduttore del racconto si che sembra coronare, seppure nella organizzazione logistica dipana, dopo un incipit che pre- in modo alquanto irrealistico, ed impegno preparatorio: per asports.it lude alla conclusione, iniziando l’opera di miglioramento di sé alcuni un ostacolo all’apparenza dall’adolescenza del protagoni- nel rinnovamento dello spiri- insormontabile che faceva met- sta in tutto il suo percorso ini- to. la struttura del romanzo tere il progetto nel cassetto dei ziatico attraverso l’esperienza e l’invenzione della trama è sogni irrealizzabili. il volume è della montagna, fi no all’epilogo senz’altro geniale, tuttavia un la chiave e la motivazione per alquanto sconcertante, seppure eccessivo ricorso alla fi gura del dare il giusto peso alla miriade logico nel suo accadimento. “deus ex machina” che risolve di incombenze e problemi che un romanzo avvincente, una rocambolescamente le situa- una persona deve conoscere per buona indicazione di quella che zioni più critiche unitamente al intraprendere una spedizione in dovrebbe essere la letteratura corso parallelo del ripetersi del- alta quota soprattutto, come di montagna per uscire dalla la storia d’amore che accompa- sottolinea l’autore, in sicurezza: nicchia di autoreferenzialità e gna la vicenda esistenziale del dalla logistica, alla partenza con imporsi all’attenzione del vasto protagonista attraverso il ve- tutti gli adempimenti, dalla vita pubblico. rifi carsi di meravigliose quan- del campo base all’assalto alla to soprannaturali e complesse vetta. il libro disegna una spe- CaMBiarSi L’aNiMa è invece coincidenze, rende alquanto dizione non più come un evento un romanzo che, probabilmente diffi cile immedesimarsi nelle si- “da alieni” ma bensì alla portata per attribuire maggiore credibi- tuazioni, anche perché persone, di tutti, se si è preparati e se si lità narrativa, ma anche perché luoghi, tempi sono volutamente osservano tutte le regole elen- funzionale alla vicenda, si pre- anonimi e indefi niti. tutto ciò cate. diversamente, come scrive senta in forma di diario che co- appesantisce lo scorrere degli l’autore, è come “giocare alla pre l’intervallo di un anno. l’os- eventi, nei quali sono inserite roulette russa con cinque colpi sessione sulla quale si impernia dissertazioni etiche e fi losofi - su sei”. molti aspetti della pre- è quella, che si potrebbe defi ni- che talora non suffi cientemen- parazione, in passato, venivano re passiva in quanto il protago- te calate nel profi lo psicologico appresi dai neofi ti, tramite i Rivenditore autorizzato Centro ASSISTENZA nista, un giovane imprenditore del protagonista. Sicuramente passaparola, in quanto i nume- ricco e rampante benché insod- un coraggioso tentativo let- rosi testi di letteratura himala- disfatto della propria situazio- terario, peraltro di un autore yana poco si soffermavano sugli Rivenditore esclusivo ne subisce, anche se originata, alla sua opera prima, che tenta aspetti pratici riguardanti la come si è detto, da un atto vo- di fondere i piani del reale, del preparazione di un lungo viaggio Quartier G. Carducci, 141 32010 lontario, da un’assurda scom- magico e dello spirituale in una alle alte quote. Chies d’Alpago - Belluno - ITALY tel. +39 0437.470129 fax +39 0437.470172

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ESTATE_48 x 280.indd 1 18-02-2010 21:01:04 » libri di montagna 4 | 2010 90

Per quest’ultimo aspetto il volume riempie, a mio modo titoli in libreria di vedere, un vuoto editoriale. Ma se vogliamo, c’è un aspetto » Mimmo Scipioni » Luciana Pugliese in più nell’opera. Per chi ha UNA MINESTRA DI QUINOA LE CHIESE DELLA CARNIA conosciuto la semplicità e Diario di un viaggio in Bolivia L’alta Val Degano l’onesta di “Gnaro” non può Edizioni Thyrus, Arrone (TR), 2009 Andrea Moro Editore, Tolmezzo (UD), 2009 che ritrovarlo in questi testi, 94 pagg.; 15 x 21 cm; foto col. 84 pagg.; 15 x 21 cm; foto col. € 13,00. conditi non solo di tecnicismi - tra l’altro esposti in modo molto semplice e mai noiosi » Erminio Ferrari » Carlo Coronati, Vittorio Paielli pur essendo un manuale - MI RICORDO LA ROSSA SUI SENTIERI DEI CASTELLI ROMANI ma anche caratterizzati da Storie e luoghi dell’Alpe Devero 23 escursioni tra la natura, cultura curiosi anedotti vissuti, dal suo Tararà Edizioni, Verbania, 2009 e i laghi dei castelli Romani parere personale ed intrisi da 158 pagg., 12,5 x 19,5 cm; foto b/n. € 15,00. Edizioni Il Lupo, Sulmona (AQ), 2010 quello che è stato il suo stile 96 pagg,; 15 x 21 cm; foto col. 2 mappe sportivo di intraprendere ben 1:50000. € 12,00. 30 spedizioni extraeuropee con » Paolo Bonetti la salita di tutti i 14 ottomila LA STORIA DEL GRUPPO senza ossigeno. Uno stile per ROCCIATORI RAGNI DI PIEVE DI » Michele Dalla Palma, Enzo certi versi da prendere come CADORE Maolucci, Alberto Salza esempio, trovando anche il Tiziano Edizioni, Pieve di Cadore (BL), 2009 OUTDOOR modo di accettare e riconoscere 174 pagg.; 17 x 24 cm; foto col, e b/n. pensare – agire – sopravvivere le tanto discusse spedizioni Ulrico Hoepli Editore, Milano, 2010 “commerciali”, ricordando che 238 pagg.; 16,8 x 21 cm; foto col. € 24,90. i valori che facevano indossare » Nicolò Berzi una divisa all’autore, sono i LA SCIMMIA E IL BOOMERANG medesimi che il Finanziere/ romanzo » Alberico Alesi, Maurizio Calibani Alpinista, nonché Guida Alpina, Montura Editing, 2010 L’ALTRO SENTIERO ha trasmesso ed insegnato 112 pagg.; 16 x 21 cm; foto col. € 10,00. Collana di Escursionismo alle altissime quote. Si avverte Appenninico Alternativo N.1 pertanto un tocco di personalità Società Editrice Ricerche, Folignano (AP), nelle pagine, sensazione che » Carlos Solito 2010 non può non intrigare il lettore IL CONTRARIO DEL SOLE 60 pagg.; 16,5 x 21 cm; foto col. € 8,00. nel corso della lettura dei vari Storie di speleologia sulle tracce capitoli, ciò anche per merito del buio delle numerose fotografie che Edizioni Versante Sud, Milano, 2010 » Michele Dalla Palma, Cesare Re riportano, inevitabilmente, la Collana “I Rampicanti”, 190 pagg,; 13 x 20 CIASPOLE biografia alpinistica del più cm; foto col. € 17,00. Vivere la montagna d’inverno con importante himalaista italiano le racchette da neve. in attività. Particolarmente Ulrico Hoepli Editore, Milano, 2010 ideale per chi si approccia alle » Giovanni Pàstine 292 pagg.; 16,8 x 21 cm; foto col. € 24,90. spedizioni per la prima volta, LA PIU’ FORTE ERA LEI, LA il volume è anche indicato per MONTAGNA chi già ha maturato esperienze Vicende politico militari ed aspetti » Leandro Bertuzzi nel settore ma anche per chi di vita pubblica e privata sulle Alpi KILIMANJARO NATIONAL PARK semplicemente ama addentrarsi, Occidentali e dintorni negli anni Ascesa alla vetta del Kibo per la stando comodamente seduto Quaranta Machame Route sul divano, in un mondo spesso De Ferrari Editore, Genova, 2010 Libris Ed. Fagagna (UD), 2009 sconosciuto, dove emerge non 208 pagg.; 17 x 24 cm; foto b/n. € 20,00. 34 pagg.; 24 x 20,5 cm; foto col. DVD all. solo l’aspetto tecnico ma anche il confrontarsi su tutto quello che c’è intorno all’obiettivo

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della cima (dal fare il bucato centinaia di migliaia di sciatori al dormire e cibarsi bene, che ogni domenica frequentano dall’uso delle corde fisse al i monti innevati. Quando si rispetto dell’ambiente, dalla parla di storia, si teme sempre comunicazione al reperimento di trovarci di fronte a testi di degli sponsor, dal come fare i lettura più o meno faticosa, bagagli ad alcuni trucchi del ma in questo caso l’autore mestiere). ha potuto attingere alla sua “Non ignorare le occasioni che documentatissima biblioteca, permettono di imparare qual- base per la stesura del volume, cosa di nuovo” scrive l’autore, e a fonti che solo un grande riferendosi a saper aggiustare appassionato sa ritrovare. È un generatore, come a naviga- riuscito quindi a darci un volume re su internet utilizzando un in cui l’epopea dello sci ci è resa telefono satellitare, a cucinare con tutto il glamour possibile, ai campi alti, o a capire come da quell’illustrazione di un bisogna confrontarsi in gruppi Babbo Natale sugli sci tratta da di persone nel rispetto altrui: la un libro per bambini del 1891 spedizione quindi intesa anche (una vera favola), all’utilizzo del come una scuola di vita. vento per muoversi su superfici A cura di Davide Chiesa ghiacciate, ivi comprese vicende e curiosità spruzzate di brillante ironia. Non mancano certo gli » Pierpaolo Mistri aspetti sportivi dalla prima immagine di sciatori apparsa SKI nel nostro Paese sul Bollettino DALLA PREISTORIA del CAI del 1899 alla rassegna ALLA cONQUISTA DELLE ALPI di tutti gli altri sport invernali Nuovi Sentieri Ed., Belluno, senza tralasciare la lunga 2009 // 206 pagg., 270 ill. b/n querelle tra i sostenitori della e col., cm 21x28 tecnica norvegese capeggiati da W. Paulke e quelli della tecnica Bisogna riconoscere all’Editore alpina capeggiati da M. Zdarsky. Bepi Pellegrinon la capacità, Ci viene proposto pertanto accompagnata da notevole in- un libro di grande interesse e tuito, di editare volumi di cui si piacevole lettura, indispensabile sentiva la mancanza e comun- a tutti gli appassionati per que ricchi di una iconografia praticare un’attività alpina tra inedita e spesso sorprendente, le più eleganti e affascinanti esemplare e inesauribile per sti- con maggiore consapevolezza e moli e emozioni come in questa godere della montagna innevata occasione. riconoscendola comunque come La storia dello ski lunga oltre un’oasi di pace e di silenzio. quattromila anni è raccontata Questo è possibile se si avranno dall’autore in sedici capitoli gli elementi necessari a una che non trascurano nessuna complessiva comprensione di delle tappe fondamentali dalla un mondo che non si esaurisce preistoria fino alla prima guerra nella ripetitività di una pista mondiale, attraverso le quali da iper-frequentata, ma che fa mezzo di comunicazione, tra parte a pieno titolo della nostra storia e leggenda, lo sci diventa storia e della nostra voglia di sport e si sviluppa in specialità vivere. affini sino a coinvolgere le Dante Colli

LR_3_2010_F5.indd 91 10/05/10 09:39 ALTO ADIGE PUSTERIA LOMBARDIA ALTA VALTELLINA ALTO ADIGE ALTA VAL VENOSTA - VAL D’ISARCO - VAL SENALES - VAL D'EGA

’ H o t e l SCOPRITE IL VERDE MAGICO DELLA VAL PUSTERIA L“ A g n e l l o 4 | 2010 92 Bianco - Weisses otel con splen- Scoprite l’Hotel Eller... dida vista Lamm”, immerso H p a n o r a m i c a . Situato nel Parco Nazionale dello Stelvio con un incantevole panorama sul gruppo nella stupenda Gestione familiare dell’Ortles, l’Hotel Eller è il luogo ideale per chi vuole trascorrere, in qualsiasi cornice delle con ac canto un pit - periodo dell’anno, una vacanza rilassante e a pieno contatto con la natura, anche Dolomiti è una t o re s c o m a s o grazie ai corsi di roccia e ghiaccio organizzati dalla vicina scuola di alpinismo Ortler. promessa di (AGRITURISMO). Camere-comfort con salottino, radio, TV-SAT, cassaforte, divano letto amicizia, ospita- Le ampie stanze Mezza pensione da € 55 a € 80 e balcone. Nuovo centro benessere con piscina coperta, lità e di lunga sono dotate di Condizioni particolari per famiglie saune, solarium, massaggi e sala giochi per bambini. tradizione. In ogni comfort, tutte Sconto soci C.A.I. Ricco buffet per la primaa colazione, cucina raffinaraffi nata,ta, con bagno e balco- scelta menu e buffet di insalate. posizione cen- ne pa no ra mico. trale rimane otti- Immensa terrazza mo punto di par- soleggiata e prati tenza per gite adiacenti per lun- I-39029 Solda (1900 m) - Val Venosta-Alto Adige guidate o sem- ghe passeggiate Tel. 0473 613021 - Fax 0473 613181 dal ed escu rsioni. Vi 1865 plici passeggiate per scoprire paesaggi di straordinaria bellezza. [email protected] - www.hoteleller.com L’albergo dalle rinomate tradizioni Dispone di: autentica stube del 1882, bar, camere spaziose dotate offriamo accoglienti dei migliori comforts, ascensore ambienti, ascensore, bar, sala da pranzo, otel tranquillo ed accogliente, ensione Hofer a 1470 mt sulle rive del e garage. Per il relax propone: parco giochi per bambi- 70 posti letto in 29 camere, tutte lago su cui si affacciano i massicci sauna finlandese, sauna alle H P ni, salotto con stufa a con servizi, TV-Sat, connessione dell’Ötztal, del Silvretta e dell’Ortles, offre: erbe, bagno turco, vasca idro- legna, stube tirolese. internet, tel e cassaforte. Cucina con camere con servizi, TV sat, telefono e massaggio, solarium, caminetto Per il benessere trovere- specialitá locali e internazionali. confortevoli appartamenti da 2-6 per- e bagni Dr. Kneipp. Eccellente te: laghetto balneabile, Ampia scelta di vini. Piscina coperta, sone. Sauna e solarium per il relax. ristorante con specialità tipi- un oasi di wellness con sauna finlandese, bagno turco, Menù a scelta, colazione a buffet. che o internazionali. Colazione diverse saune, idromas- saggio, doccie multiple whirlpool, cabina infrarossi, mas- SOLO AI SOCI C.A.I.: a buffet. 60 posti letto. Accesso internet WLAN. e zona relax, massaggi a saggiatore qualificato, ping-pong, dal 29/05 al 11/06 € 25,00 richiesta. La nostra sala per fumatori, internet point. dal 12/06 al 02/07 € 26,50 Mezza pensione da € 48,00 a € 88,00 famiglia cura personal- Aperto dal 19/06 al 30/09 e dal 1/11 al 8/05. dal 03/07 al 23/07 28,00 - dal 24/07 al 06/08 30,00 - dal 07/08 al 13/08 33,00 • Offerta speciale 7=6 • La Magia Primaverile, Estate Alpina, Il Piacere Autunnale, mente le specialità ga stronomiche tirolesi ed italiane valorizzate da € € € Autunno Dorato, Settimane per Famiglie ottimi vini, un vasto programma di intrattenimento. Mezza pensione da € 50,00 a € 80,00 dal 14/08 al 20/08 € 40,00 - dal 21/08 al 04/09 € 30,00 - dal 05/09 al 25/09 € 28,00 SCONTO A SOCI E GRUPPI C.A.I. secondo periodo Per gli appartamenti il prezzo varia da 30,00 a 80,00 secondo periodo o sistemazione SCONTI A SOCI C.A.I. e speciale offerta per gruppi! 1/2 pens. da € 44,00 a € 63,00 - riduz. bambini: fino a 8 anni gratis, fino a 12 -50% € € ★★★ ★★★ SCONTO A SOCI C.A.I. 10% HOTEL JULIUS PAYER S Fam. Reinstadler Pensione completa solo su richiesta HOTEL “WEISSES LAMM - AGNELLO BIANCO” S Fam. Heiss PENSIONE HOFER ★★ APPARTAMENTI ★★★ 39029 Solda, 21 (BZ) ☎ 0473-613030 fax 613232 39035 Monguelfo (BZ) ☎ 0474-944122 fax 944733 HOTEL PANORAMA 39030 Corti/Chienes (BZ) 39027 San Valentino alla Muta (BZ) E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] www.hotel-weisses-lamm.com Strada del Sole, 11 ☎ 0474-565238 fax 561619 ☎ 0473-634620 fax 634772 cell. 348-7363518 E-mail: [email protected] www.h-panorama.it www.hotel-juliuspayer.com E-mail: [email protected] www.pensionhofer.com a P e n s i o n P a n o r a m a , uando i nostri geni- Limmersa nel verde dei prati Qt o r i a p r i r o n o l a della Val Casies, offre un incante- Pensione Hubertus, piú di vole vista sulle cime Dolomitiche 30 anni fa, guardavano ed è punto di partenza per bellis- anche loro al futuro. sime passeggiate alle malghe Vo l e v a n o ch e i l o r o gestite. Tutte le stanze, dotate di ospiti si sentissero, servizi, TV, telefono, hanno vista all'Hubertus, come a panoramica. Cucina curata dalla casa propria, come se proprietaria che usa prodotti di potessero disporre di produzione propria, coltivati in modo naturale, per offerirvi piatti tipici una seconda casa. Ancora oggi il nostro motto è il loro: essere alber- e genuini. Vi vizieremo con le verdure del nostro orto! gatori per vocazione, dedicando attenzione a ogni singolo ospite. Mezza pensione da € 38,00 a € 56,00 minimo 3 notti Prezzo per giorno in 1/2 pensione da € 47,00 a € 70,00 SCONTO A SOCI C.A.I. 5% in bassa stagione Prezzi settimanali in 1/2 pensione da € 300,00 a € 435,00 PENSION PANORAMA ★★ Fam. Mairhofer Alexius SCONTO A SOCI C.A.I. 5% in bassa stagione HOTEL HUBERTUS ★★★ Villandro (BZ) LA MONTAGNA MIGLIORA LA VITA! 39035 Monguelfo/Tesido ☎ 0474 944017 fax 069737 S. Stefano, 3 ☎ 0472-843137 fax 843333 bereggen, ai piedi del Latemar, che dal 2008 è diventato patrimonio naturale E-mail: [email protected] www.pension-panorama.com E-mail: [email protected] www.hubertus.it Odell’Unesco, è un posto magico nel verde, senza traffico e con tantissime possibili- tà di tempo libero. Offriamo passeggiate a tema, escursioni, arrampicate, Mountainbike, lbergo di antica tradizione, con accogliente atmosfera familiare, situato n Alta Valtellina, a 10 Km da Bormio esidence immerso in una Nordic Walking, il nuovo bosco avventura e tante altre attività per la vostra vacanza in Asplendida posizione panoramica e soleggiata. Punto di partenza ideale per Ie a 25 da Livigno, per scoprire Rnatura incontaminata e in montagna. L‘Hotel con 45 camere di diverse tipologie è dotato di una bellissima piscina escursioni in tutta la Val Pusteria, nelle numerose malghe in Valle di Casies, verso l'estate in Valdidentro. Escursioni un paradiso escursionistico coperta con grande vasca da bagno, idromassaggio con vari giochi d’acqua e vasca per le Tre Cime di Lavaredo, la Croda Rossa e il organizzate fino a mt 3000, 1119,63 Km adatto ad ogni esigenza. i bambini piccoli, sauna, bagno turco, biosauna, centro massaggi con Beauty Farm e Spa Paterno. L’ arredamento tirolese, la cucina di tracciati mappati con sistema GPS, Dispone di palestra, sauna, Suite, sala giochi per bambini, sala giochi con biliardo, freccette e calcetto, palestra e curata, la sauna, il bagno turco, il whirlpool tre centri con acque termali, P.N. dello percorso ginnico, garage, par- ampio giardino al sole. Escursioni con guida, animazione, cocktail di e il solarium garantiscono un soggiorno da Stelvio, Trenino del Bernina, patrimo- cheggio, grande parco e parco benvenuto, cena di gala, grigliata, noleggio Mountainbikes, un’ora di sogno. Potete scegliere di vivere la vostra nio Unesco e altro. Camere con ogni giochi per bambini. tennis alla settimana e la Bonus Card, tutto compreso nel prezzo. E per vacanza in uno dei sei comodi e confortevo- comfort, Wi-Fi, ascensore, parcheggio SCONTI A SOCI E GRUPPI C.A.I. finire, l’ottima cucina e il nostro servizio “Good life” completano le li appartamenti completamente arre- e garage, centro benessere, solarium, sala giochi. Raffinato ristorante con prodotti di qualità. Escursioni, sci estivo e sci vostre vacanze da sogno…scopra i dettagli sul nostro sito. dati, dotati di biancheria ed angolo cucina. Settimane promo CAI: escursione con G.A. Ortles Cevedale min. 30 pax alpinismo Prezzo per persona a partire da € 552,00 a € 704,00 Mezza pensione da 55,00 a 80,00 € € dal 19 al 27/06 € 255,00 - dal 3 al 11/07 € 270,00 (mezza pensione) Camera con colazione a partire da € 25,00 5% di SCONTO PER SOCI C.A.I. escluso il periodo dal Disponibili 6 appartamenti. SCONTO A SOCI C.A.I. 10% min. 4 notti - 5% da 1 a 3 notti - no alta stagione Mezza pensione su richiesta 2 al 22 Agosto, sconto bambini da 30 a 100% SCONTO A SOCI C.A.I. 5% SCONTI AI GRUPPI escluso Agosto RIDUZIONE PER GRUPPI Appartamenti: a partire da € 55,00 per due persone secondo stagione Mezza pensione a partire da € 56,00 a € 90,00 ★★★ GOOD LIFE HOTEL ZIRM ★★★S 39050 Val D’Ega (BZ) HOTEL - ALBERGO HOFMANN & APPARTAMENTI ★★★ HOTEL DEL CARDO Fam. Rocca Trabucchi RESIDENCE HOTEL SCHNALS ★★★ Fam. Kofler Obereggen, 27 - 1550 mt. (20 Km da Bolzano) 39030 Valle di Casies (BZ) Gasse 9 S. Maddalena ☎ 0474-948014 fax 948041 23030 Valdidentro (SO) Via Cima Piazzi, 80 ☎ 0342-927171 fax 927154 39020 Val Senales (BZ) Certosa, 60 ☎ 0473-679102 fax 677007 ☎ 0471-615755 fax 615688 E-mail: [email protected] www.hotelhofmann.com E-mail: [email protected] www.hotelcardo.it E-mail: [email protected] www.residence-schnals.com E-mail: [email protected] www.zirm.it www.serviziovacanze.it www.serviziovacanze.it

LR_3_2010_F5.indd 92 10/05/10 09:39 ALTO ADIGE PUSTERIA LOMBARDIA ALTA VALTELLINA ALTO ADIGE ALTA VAL VENOSTA - VAL D’ISARCO - VAL SENALES - VAL D'EGA

’ H o t e l SCOPRITE IL VERDE MAGICO DELLA VAL PUSTERIA L“ A g n e l l o 4 | 2010 92 LA RIVISTA 4 | 2010 93 Bianco - Weisses otel con splen- Scoprite l’Hotel Eller... dida vista Lamm”, immerso H p a n o r a m i c a . Situato nel Parco Nazionale dello Stelvio con un incantevole panorama sul gruppo nella stupenda Gestione familiare dell’Ortles, l’Hotel Eller è il luogo ideale per chi vuole trascorrere, in qualsiasi cornice delle con ac canto un pit - periodo dell’anno, una vacanza rilassante e a pieno contatto con la natura, anche Dolomiti è una t o re s c o m a s o grazie ai corsi di roccia e ghiaccio organizzati dalla vicina scuola di alpinismo Ortler. promessa di (AGRITURISMO). Camere-comfort con salottino, radio, TV-SAT, cassaforte, divano letto amicizia, ospita- Le ampie stanze Mezza pensione da € 55 a € 80 e balcone. 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el centro di Corvara, a 1550 mt, ai piedi dell'omonima montagna Nsorge l'Hotel Col Alto. La struttura tradizionale è collegata da una ’hotel offre un ambiente raffinato ed accogliente con l’attenzione galleria sotterranea alla nuova costruzione che ospita curatissime sui- ed il calore di una gestione famigliare. Camere ampie, suite con L el cuore delle DOLOMITI, in VAL DI FASSA, appena fuori Moena, in tes, il Wellness Center e la sala congressi. Tutte le camere dotate di vasca idromassaggio e tutti i comfort. Centro benessere, solarium zona soleggiata ai margini del bosco, sorge l’Hotel Malga Passerella, balcone, servizi, tel diretto, TV sat, cassaforte. L'accogliente rinnovata UVA, trattamenti di bellezza e massaggi rilassanti. Giardino con gio- N tre stelle recentemente ristrutturato. Dispone di 24 camere con servizi sala da pranzo sarà luogo di tranquillità e relax dove godere le raffina- chi per i bambini, biciclette a disposizione. 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Vi assicuriamo un’ottima cucina italiana e tipica locale. per le gite estive. L’hotel è certifi- momenti di relax presso la stube tirolese, il bar o gustando le prelibate privato, sala giochi, parrucchiere: questi e altri Servizi: reparto wellbeeing con sauna, idromassaggio, bagno turco, idromassaggio cato ECOLABEL, il marchio di qua- proposte del ristorante tradizionale. Giardino, terrazzo e parcheggio. i servizi che la Fam. Pezzei sarà lieta di offrirvi. in giardino. Saletta giochi e parco giochi per bambini. Novità: miniclub 20 ore setti- lità ambientale europeo e fa parte Prezzi da € 44,00 a € 75,00 secondo periodo SCONTO A SOCI C.A.I. PER TUTTA L'ESTATE manali per bambini dai tre anni; pacchetti famiglia con programmi settimanali inclu- del club Dolomiti Walking Hotels. SCONTO A SOCI E GRUPPI C.A.I. per minimo 7 giorni HOTEL COL ALTO ★★★ S Fam. Pezzei so escursioni guidate da consultare sul nostro sito www.hotel-dolomiti.com. SCONTI E PACCHETTI SOGGIORNO PER SOCI C.A.I. 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Dispone di comode camere con tradizione con atmosfera fami- Sarete viziati fin dal mattino con servizi, telefono, TV digitale, phon, cassa- liare. Circondato dai gruppi una sana colazione a buffet e poi forte, quasi tutte con balcone. Ascensore, dell'Ortles-Cevedeale, della Rifugio con 32 posti letto, ottima cucina con piatti tipici delle dallo chef che offrirà vere magie collegamento Wi-Fi, parcheggio. Presanella e del Brenta, la Dolomiti, punto d’appoggio ideale per numerose escursioni culinarie. Camere semplici ma Gestione curata ed attenta. Colazione, natura diventa la vera protago- nell’area delle Tofane. Ideale per l'escursionismo estivo. dotate di servizi, TV sat, asciuga- verdure e insalata a buffet, cucina con nista della vostra vacanza capelli, cassaforte e telefono. piatti tipici e menù a scelta. Partenza regalandovi emozioni indi- Mezza pensione da € 45,00 a € 62,00 ideale per escursioni in Marmolada, menticabili. Ottima cucina regionale, moderni servizi, bar, sauna, RIFUGIO POMEDES mt. 2303 SCONTO A SOCI C.A.I. e GRUPPI secondo periodo (min. 1 settimana) Sella, Pordoi, Sassolungo e Vaiolet. solarium. Garage, parcheggio, deposito bike, sono a disposizione. Gruppo Tofane - Cortina d' Ampezzo (BL) Offerte a tema, consultare il sito www.serviziovacanze.it Mezza pensione a partire da € 37,00 - Promozioni per bambini Aperto tutto l’anno. ☎ Rif. 0436-862061 fax 861480 Cell. 348-2827050 SPORT HOTEL ENROSADIRA ★★★ Fam. Rizzi SCONTO A SOCI C.A.I. GIUGNO-LUGLIO-SETTEMBRE 1/2 pens. da € 36,00 a € 65,00 SCONTO A SOCI C.A.I. E A GRUPPI E-mail: [email protected] 38031 Campitello di Fassa - Dolomiti (TN) Streda de Morandin, 43 HOTEL FIORENZA ★★ Fam. Valentini HOTEL STELLA ALPINA ★★★ 38024 Cogolo di Pejo (TN) ☎ 0462-750540 fax 750302 38031 Campitello di Fassa (TN) Piaz Veie, 15 ☎ 0462-750095 fax 750134 Via Roma, 48 ☎ 0463-754084 fax 746675 SCONTO A SOCI C.A.I. 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el centro di Corvara, a 1550 mt, ai piedi dell'omonima montagna Nsorge l'Hotel Col Alto. La struttura tradizionale è collegata da una ’hotel offre un ambiente raffinato ed accogliente con l’attenzione galleria sotterranea alla nuova costruzione che ospita curatissime sui- ed il calore di una gestione famigliare. Camere ampie, suite con L el cuore delle DOLOMITI, in VAL DI FASSA, appena fuori Moena, in tes, il Wellness Center e la sala congressi. Tutte le camere dotate di vasca idromassaggio e tutti i comfort. Centro benessere, solarium zona soleggiata ai margini del bosco, sorge l’Hotel Malga Passerella, balcone, servizi, tel diretto, TV sat, cassaforte. L'accogliente rinnovata UVA, trattamenti di bellezza e massaggi rilassanti. Giardino con gio- N tre stelle recentemente ristrutturato. Dispone di 24 camere con servizi sala da pranzo sarà luogo di tranquillità e relax dove godere le raffina- chi per i bambini, biciclette a disposizione. 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