Montagne 360. Luglio 2013, € 3,90. Rivista mensile del Club Alpino Italiano n. 10/2013. Sped. in abb. Post. – 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Milano A un passo dalle nuvole Appennino Pedalando in Val di Fiemme Cicloescursionismo Bianco all’Etna Dal Monte Proposte di trekking per l’estate Montagne360 La rivista del Club Alpino I Alpino Club del rivista La taliano luglio2013 €3,90 Editoriale OFFERTA RISERVATA SOLO AI SOCI orizzonti e orientamenti Club Alpino Italiano ✓ Si abboni con lo sconto di oltre il Il premio AIMAR alla comunicazione del CAI

“Un premio al Club Alpino Italiano in occasione dei 150 anni dalla fondazione del sodalizio. Un secolo e mezzo nel quale il CAI è stato protagonista della scoper- 40% ta intelligente e della salvaguardia delle montagne e di quanti le abi- tano. Una storia che per 150 anni è stata parallela alla storia d’Italia. ✓ Una storia di alpinismo, da quello dei pionieri a quello più sofisticato 6 numeri di di oggi, un racconto di momenti felici, di fatiche e a volte anche di Meridiani Montagne sconfitte. Il CAI ha declinato la montagna in ogni suo aspetto. In particolare il riconoscimento è rivolto alla comunicazione dei valori a solo euro che il Club Alpino Italiano, con il suo impegno costante, è capace di veicolare”.

Questa la motivazione ufficiale della giuria che ha assegnato al So- 26,00 dalizio il “Premio Gianni Aimar: comunicare la montagna” promos- IN REGALO IN (più € 1,90 contributo spese di spedizione) so dalla fondazione Giovanni Goria di Asti e giunto alla sua quinta OGNI NUMERO LA edizione. Declinare la montagna. Un termine particolare - dal retro- anziché euro 45,00 CARTINA ESCLUSIVA gusto scolastico - che sta ad indicare sia il passare in rassegna in ma- niera completa un argomento o una tematica, sia l’esatto contrario, ovvero il tirarsi indietro completamente dall’affrontare un problema. In 150 anni di vita per la montagna, con la montagna e, diciamolo, ✓ In più, parteciperà al grande concorso “Terre di Luna” grazie alla montagna e alle sue genti, il CAI ha più volte dimostrato quale delle due accezioni incarna. Nell’affrontare questioni riguar- E potrà vincere 12 giorni di trekking in Cappadocia e nell’Ala Daglar. danti la vita, le culture e la tutela delle Terre alte, nella promozione dell’alpinismo e di una frequentazione intelligente e rispettosa della Spettacolari trekking per 2 persone, guidati da esperti montagna, il CAI non si è mai tirato indietro, non ha mai declinato geologi. Con gran fi nale l’onere. Ne sono prova “i successi e le sconfitte” che il Sodalizio nel- nell’affascinante Istanbul. la sua storia ha subito, più volte ricordati dal Presidente Martini in 12 giorni di trekking dalla Cappadocia, più di una occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario di con il suo paesaggio lunare, fondazione. gli affascinanti monasteri e le antiche abitazioni scavate nella roccia al Parco In quest’ottica, non è stata premiata solo l’attestabile efficacia della Nazionale di Ala Daglar, con il Monte comunicazione del Club alpino italiano, ma soprattutto la capacità Demirkazik, le vallate di origine glaciale e limpidi laghetti montani. Si fi nisce poi da parte del CAI di porre all’attenzione generale i diversi temi riguar- in bellezza nella favolosa Istanbul. danti le Terre alte.

Regolamento completo su Lo sforzo comunicativo che il CAI ha sempre profuso – attraverso http://store.edidomus.it/regolamento.cfm i mille canali comunicativi del Cai e delle sue Sezioni – e grazie al € Montepremi: 3.600,00 quale ha ottenuto il Premio Aimar è semplicemente un brillante ri- flesso del buon lavoro svolto dalle tante persone – addetti stampa, re- dattori, relatori, referenti, Soci, dipendenti della Sede centrale – che Si abboni e potrà vincere un viaggio indimenticabile! quotidianamente realizzano con il loro lavoro il sentiero tracciato dal Sodalizio. Rendere sempre più efficace la comunicazione dei valo- ri equivale a rafforzare nel medio-lungo termine l’espressione degli Numero Verde Dal lunedì al venerdì dalle 8,45 alle 20,00 On line! Si colleghi subito al nostro sito stessi nella realtà. Un bel risultato per tutti! 800-001199 Il sabato dalle 8,45 alle 13,00 http://store.edidomus.it Luglio 2013 / Montagne360 / 1 Sommario luglio 2013

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Montagne 360. Luglio 2013, Luglio 2013, Montagne 360. Secchia, Parco Vianelli notizie sul mondo CAI 01 Editoriale 05 News 360 08 Montagne dallo spazio 10 L’Alta Via di Tiziano tra alpinismo storico e leggende dolomitiche Bepi Casagrande 18 Il giro del Monte Bianco in 8 giorni 1 Paola Assom 26 Etna, in vetta al vulcano più Camp alto d’Europa Giorgio Pace 34 La “Magnifica” ciclabile di 10 Fiemme 2C_G0554 - Pubblicità Arrampicata Luca Ferrario 01. Editorial; 05. News 360; 08. Mountains from space; 10. Tiziano’s high trek. History 42 La Lombardia e le Alpi and legends from ; 18. An eight 200x270 mm ITA days tour of Monte Bianco; 26. Etna, on Sezione CAI di Milano the edge of Europe’s highest volcano; 34. The “Magnifica” Fiemme’s bike trail; 46 A Trento pubblico e giuria 42. Lombardia and the ; 46. Trento Filmfestival. The quality divides public divisi sulla qualità dei film and jury; 48. Refuge. Mountains’ soul; 50. Portfolio. Few feet from clouds; 58. CAI 150. Giovanni Padovani The era of Himalaya; 64. Letters; 66. CAI 150 Agenda; 69. Books about mountain; 72. 48 Rifugio, l’anima della International news; 74. New ascents; 76. CAI Seniores. All 2013 novelties montagna Roberto Dini e Stefano Girodo 01. Editorial; 05. 360 News; 08. Le montagnes vues de l’espace; 10. Haute route de Tiziano entre histoire et légendes des Dolomites; 18. 50 Portfolio Le tour du en huit jours; 26. Sur la sommet de l’Etna, le plus haute volcan A un passo dalle nuvole d’Europe; 28. La “Magnifica” piste cyclable de Fiemme; 42. La Lombardie et les Alpes; Mario Vianelli 46. À Trento, public et jury divisés sur la qualité des filmes; 48. Le refuge: l’esprit de la 26 montagne; 50. Portfolio. À quelques pas des 58 CAI 150 nuages; 58. CAI 150. L’âge de l’exploration himalayenne; 64. Lettres; 66. L’agenda Himalaya: si apre l’era delle CAI 150; 69. Livres de montagne; 72. News international; 74. Nouvelles ascensions; 76. grandi esplorazioni Seniores CAI. Les nouveautés du 2013 Giulio Giorello e Luca Guzzardi 01. Editorial; 05. 360 News; 08. Berge vom All aus; 10. Tizianischer Höhenweg zwischen 64 Lettere historischem Alpinismus und Legenden der Dolomiten; 18. Rund um den Mont Blanc in 8 66 L’agenda CAI 150 Tagen; 26. Ätna, auf der Spitze des höchsten Vulkans Europas; 34. Der herrliche Radweg 69 Libri di montagna Fiemmes; 42. Die Lombardei und die Alpen; 46. In Trient geteilte Meinungen über die 72 Cronaca extraeuropea Qualität der Filme; 48. Almhütten, die Seele der Berge; 50. Portfolio: einen Schritt von den 74 Nuove ascensioni Wolken entfernt; 58. CAI 150. Himalaya: Die Ära der großen Erforschungen beginnt; 64. 76 Seniores CAI, ecco tutte le Briefe; 66. Agenda CAI 150; 69. Bücher über Berge; 72. Außereuropäische Chronik; 74. novità del 2013 Neue Besteigungen; 76. CAI Senioren, hier alle Neuigkeiten von 2013 34 Dino Marcandalli

Luglio 2013 / Montagne360 / 3

CAI 150. Il decennio 1954-1963, p. 58 News 360 i partecipanti alla Spedizione al Gasherbrum IV. Karakorum, maggio- agosto 1958. Foto Fosco Maraini (Foto Centro Documentazione Museo Speleologia Osservatorio ambiente Nazionale della Montagna – CAI-Torino) Echi sotterranei Potere alle (bio)masse! a cura di Massimo (Max) Goldoni

Nuove esplorazioni all’Abisso Luciano Bentini (già F.10) nella Vena del Gesso Romagnola (Ra)

Speleologi dell’Emilia-Romagna, in particolare da Faenza e Reggio Emi- lia, hanno disceso e percorso rami nuovi di questa storica grotta nella Vena del Gesso Romagnola. In questa cavità, gli sforzi sono stati sempre concentrati nel raggiungere Sono riapparsi in Appennino ampi tagli tagli del bosco, che rischiano di creare il fondo (-190 metri) e cercare il pas- del bosco ceduo, creando allarme ed un ampie distese momentaneamente sco- saggio umano verso il sottostante po’ di sconcerto anche perché spesso perte, con possibili aumenti di erosione e sistema Stella-Basino, già collegato effettuati in prossimità di aree protette perdita di quei servizi ecosistemici che il mediante colorazione delle acque. o tutelate. paesaggio boscato è in grado di dare, con Poi, qualcuno, ha cambiato sguar- L’utilizzo delle biomasse legnose come un effetto boomerang anche sul turismo. do e intenzioni e l’abisso Bentini ha fonte energetica è alla base del rinnova- Ben venga, quindi, l’utilizzo intelligente rivelato ambienti estesi, belli e ina- to interesse di privati ed enti per la ce- delle biomasse forestali, da sempre fon- spettati. duazione ed è in sé una cosa buona per te energetica principale della montagna, Le esplorazioni continuano a cura di l’economia montana: il ceduo, infatti, se ma occorre una corretta pianificazione GSF Faenza, GSPGC Reggio Emilia e ben tagliato non viene danneggiato e ri- che permetta sia la salvaguardia dei va- amici. cresce tranquillamente, mentre l’utilizzo lori paesaggistici, sia l’uso non solo spe- porta lavoro. La preoccupazione nasce culativo della risorsa bosco dalle grandi -312 metri di profondità però dall’assenza di coordinamento nei potenzialità non solo energetiche. per l’inghiottitoio della Masseria Rotolo in Puglia Web & Blog Grazie all’immersione degli speleo- sub Luca Pedrali e Nadia Bocchi, Apuane e Dolomiti, ecco le nuove carte interattive l’lnghiottitoio della Masseria Rotolo www.webmapp.it/blog (Monopoli, BA) ha raggiunto la pro- fondità di 312 metri. È, ora, l’abisso Marco Barbieri, cartografo e più profondo in Puglia. Complimenti appassionato di montagna, ha agli esploratori speleosub Pedrali e pubblicato sul suo blog due car- Bocchi, al Gruppo Speleologico Ar- te web interattive che ha realiz- cheologico Pugliese CAI di Gioia del zato di recente. Si tratta della Colle e a quanti hanno supportato Carta escursionistica delle Alpi esplorazione e immersione. Apuane e della nuova carta delle Dolomiti, che è tutt’ora in fase di lavorazione, ma comunque già Rettifica didascalia disponibile sul web. Le due carte sono sta- caratteri fisici del suolo, con disegno dei L’autore Paolo Dori ci ha segnalato che te realizzate con strumenti open-source e sentieri, boschi, pascoli e altri elementi, e l’immagine a pag.49 di Montagne360 sono disponibili gratuitamente. offrono la possibilità di cliccare su singoli di dicembre, poi ripresa a corredo Le carte, disponibili anche in versione punti e ottenere informazioni approfondi- dell’articolo “Speleologia e etica den- mobile, offrono una rappresentazione dei te sulla località indicata. tro la montagna” di maggio, è stata scattata alle Gallerie del Simi all’Antro Errata corrige Su Web & Blog di giugno l’indirizzo web segnalato conteneva un del Corchia . Ringraziamo per la preci- errore, ce ne scusiamo con i lettori. Quello corretto è questo: sazione. www.udeuschle.selfhost.pro/panoramas/makepanoramas_it.htm

4 / Montagne360 / Giugno 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 5

News 360

tecnologia La “Via degli Dei” a a cura di Paolo Crespi portata di smartphone Nuova carta escursionistica e L’ultima frontiera App per l’antico sentiero che I torrentisti a Porlezza collega Bologna e Firenze del Gps? con il CAI Como La fotografia digitale La Sezione organizza dal Da piazza Maggiore a Bologna fino a 3 all’11 agosto il 1° Raduno piazza della Signoria a Firenze, passan- Arrampicare senza limiti Internazionale di Torrentismo do per molte località dell’Appennino Tosco-Emiliano. È questo l’itinerario della Via degli Dei, storico sentiero l 3 maggio scorso è stata una giornata insolita in Val Masino nella già affollata risalente all’epoca etrusca che collega I e variopinta cornice del Melloblocco 2013, il raduno internazionale di climber e Per festeggiare il 150° CAI la Sezione di Como ha organizzato dal 3 all’11 agosto il 1° le due città d’arte italiane e che adesso, boulderisti che si tiene ogni anno in Val Masino e Val di Mello, in provincia di Son- Raduno Internazionale di Torrentismo. La location scelta è Porlezza (CO), presso il per la prima volta, sarà interamente drio e che vede la partecipazione di migliaia di appassionati provenienti da tutto il locale campo sportivo, in quanto da qui si possono raggiungere in poco tempo sia contenuto in un’unica carta escursio- mondo. Per l’occasione, infatti, è stata presentata “Arrampicare senza limiti”, inizia- le forre del lago di Como (Bares e Bodengo) che quelle Ticinesi (vicinissima Sviz- nistica della “Via degli Dei”, insieme a tiva per dare la possibilità a ipovedenti, non vedenti e più in generale diversamente zera) come Lodrino, Cresciani, Iragna. In questa zona sono presenti più di 40 forre, informazioni tecniche e turistiche sul abili, di arrampicare su pareti di roccia naturale e su strutture artificiali apposita- adatte ad ogni livello dei torrentisti, da quelle più “ludiche” a quelle più tecniche e percorso stesso. Nell’iniziativa, rientra mente montate, promossa da Regione Lombardia - Assessorato Sport e Giovani, in “verticali”. Durante il raduno saranno diverse le manifestazioni e le serate a tema, anche la creazione di un’app dedicata collaborazione con ERSAF (Ente Regionale Servizi Agricoltura e Foreste), a cura Tra gli ultimi oggetti ad essere entrati di dirit- con proiezioni e dibattiti, concorsi fotografici ed estrazioni finali della lotteria, ma all’itinerario e complementare alla della FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana). to nello zaino dell’escursionista (meglio se in anche convegni sulla sicurezza in forra l’ecologia. Possono partecipare all’evento carta stessa. Si tratta dell’app “Via degli Alla base dei percorsi è stato predisposto un pannello in doppia scrittura - normale una tasca esterna, per averlo sempre a por- sia i soci CAI che i non soci, iscrivendosi on line al sito www.porlezza2013.it. Il via Dei”, già disponibile gratuitamente per e codice braille - che illustra le caratteristiche dei due percorsi denominati “Para- tata di mano), il navigatore Gps è sempre più alle iscrizioni è stato dato l’8 aprile scorso, ma ci si potrà iscrivere direttamente al smartphone che utilizzano il sistema climb” e “Senza limiti” con rappresentazione in rilievo e in scala degli itinerari, rilie- specializzato e lontano dal suo progenitore raduno, versando una quota maggiore. Tutte le info e i prezzi si trovano sul sito. Per operativo Android e in arrivo anche su vo che permette al non vedente di acquisire tramite il tatto delle pre-informazioni, stradale. Progettato in funzione dell’outdoor, informazioni: [email protected] (l.a.) App Store. La carta escursionistica come direzione della via, numero di protezioni per l’auto-assicurazione, distanza tra ai prerequisiti di robustezza e resistenza alle costa 7 euro e si potrà trovare a breve di esse e posizionamento delle soste. Dopo la presentazione ed i saluti delle autorità intemperie, la versione rugged del device ag- nelle Proloco e nei punti informativi del ci si è ritrovati sotto la roccia del Sasso Remenno e sono cominciati i “giochi” sulla giunge caratteristiche e funzionalità ad hoc, I percorsi storici del CamminaCAI 150 percorso, nonché nelle librerie Coop e roccia che nelle due giornate hanno visto oltre 200 partecipanti fra ipovedenti, non come la disponibilità di cartografie off-road o in altri circuiti di vendita. (f.d.a.) vedenti e diversamente abili, con il supporto delle Guide Alpine e dei tecnici FASI. la presenza a bordo di altimetro barometrico In questo periodo migliaia di soci CAI in tutta la penisola stanno onorando il 150° Belle ed emozionanti sono state anche le salite dei campioni del paraclimbing (sem- e bussola elettronica. Recentemente, poi, la anniversario del Sodalizio percorrendo antiche vie che, da ogni angolo del Paese li pre nella categoria non vedenti e ipovedenti) Giulia Poggioli e Simone Salvagnin che ricerca di integrazione ha spinto i produttori a porteranno a Roma alla fine di settembre. La Collana de I Licheni hanno arrampicato, in parallelo, rispettivamente con la campionessa del boulder dotare il Gps di fotocamera, più o meno per- Si tratta del progetto Cammina CAI 150, di cui è responsabile il segretario della passa alla Priuli & Barbara Zangerl e Pietro Dal Prà, climber e alpinista tra i più conosciuti, che per la formante, con cui scattare immagini a volontà Commissione centrale escursionismo del CAI Carlo Bonisoli. Verlucca Editori prima volta affrontavano una parete bendati. di tutto ciò che ci colpisce durante il percorso. Bonisoli ha inviato alla redazione de Lo Scarpone on line un interessantissimo arti- Roberto Chillemi, Luca Grimaldi, Guglielmina Diolaiuti, e Claudio Smiraglia È il caso di eXplorist 710 di Magellan, distri- colo che ripercorre la storia di questi percorsi, talvolta dimenticati, ma che hanno L’accordo consente la buito in Italia nella gamma SportXtreme, contribuito in maniera determinante allo sviluppo della nostra penisola. conservazione dell’importante che comprende una mappa topografica Alcuni di essi sono percorsi di fede, come la Via Francigena, “una rete di strade collana sulla montagna CAI Lazio, Fabio Desideri è il nuovo Presidente dettagliata con informazioni in alta risolu- provenienti dal Nord Europa che, attraversate le Alpi, si ricongiungevano sull’Ap- Il 9 maggio il Consiglio Direttivo dei CAI di Rieti ha eletto Presidente zione sul terreno, con tanto di linee di con- pennino Tosco-Emiliano, controllato dai Longobardi, che concedevano il passaggio La collana de I Licheni continuerà della Sezione Giuseppe Quadruccio al posto di Fabio Desideri che il 10 torno dei rilievi e possibilità di registrare i ai pellegrini per raggiungere Roma, centro della Cristianità”, e la Via Micaelica, “la ad essere presente in libreria grazie maggio è stato eletto Presidente del Gruppo Regionale Lazio dati dell’escursione. La parte di imaging è prima grande via di pellegrinaggio europea” che permetteva “un flusso di pellegrini all’accordo tra la Vivalda Editori e la assolta da una fotocamera da 3.2 Mp e da tra i paesi franchi e il Santuario Garganico, considerato come meta finale o come Priuli&Verlucca, che riguarda sia i titoli “Il mio ruolo nel Regionale - spiega Desideri nerazionale devono lavorare di più per grup- una mini Usb per scaricare e archiviare i file. tappa intermedia prima di imbarcarsi per la Terra Santa”. in catalogo che le nuove opere. Con - sarà quello di coordinare e delineare le pi sezionali, interagire, scambiarsi idee, fare Molto interessante anche il nuovo Oregon Non solo cristianità però: i soci CAI stanno percorrendo anche vie di origine roma- i 109 titoli in catalogo I Licheni sono attività delle 18 sezioni del Lazio, solo nella squadra e cooperare per iniziative comuni, 650 di Garmin, con durata estesa della bat- na, come la Salaria che, collegando il Mare Adriatico al Tirreno, “ci parla di un antico considerati la prima e la più importante nostra provincia abbiamo ben 4 sezioni, aprendosi il più possibile alla società”. teria ricaricabile (fino a 16 ore), schermo confine, l’ultimo a cadere nel 1861 e che delineava il Regno delle due Sicilie e lo collana letteraria italiana dedicata alla Rieti, Amatrice, Antrodoco e Leonessa. Giuseppe Quadruccio, ora a capo del CAI di touch leggibile in piena luce e accesso a vari Stato Pontificio, che in molti tratti coincide con questa antica via di percorrenza. Ci montagna. Prosegue dunque invariata Roma poi ha moltissimi e valenti soci, una Rieti, così commenta: “Eredito oggi una re- tipi di cartografia, tra cui TrekMap Italia V3 fa pensare ai tempi in cui nella “via del sale” viaggiava il prezioso minerale dal mare la distribuzione, promozione e vendita grande miniera di competenze. Sono soddi- altà importante come quella di Rieti, realtà Pro, ideale per muoversi sui sentieri di mon- alle montagne, spingendo popoli a superare ostacoli e difficoltà, disegnando nei de I Licheni nel circuito librario di tutto sfatto, sarà per me un grosso impegno che che conosco bene. Le idee e i problemi ci tagna. Qui la fotocamera integrata è addirit- secoli borghi, castelli e città, in un caleidoscopio naturale vario ed affascinante”. il territorio italiano e Canton Ticino svolgerò nel solco di quello che ho cercato sono, la passione non è mai venuta meno e tura da 8 Mp: consente di scattare immagini Senza tralasciare gli itinerari in programma in Alto Adige e nel Nord Est. tramite il C.D.A. Con questo accordo di promuovere nella mia città. Vorrei dare ho la fortuna di avere collaboratori sempre georeferenziate da condividere subito, in L’articolo completo è scaricabile all’indirizzo: www.loscarpone.cai.it/news/items/i- la Priuli&Verlucca intende garantire la maggiore visibilità al CAI Regionale e una pieni di entusiasmo. Speriamo di fare di me- abbinamento a un cellulare, grazie alla prati- percorsi-storici-che-compongono-il-cammina-cai-150.html conservazione e il rilancio di un patri- più forte consapevolezza del ruolo sociale glio e di più, in continuità con il lavoro svolto ca funzione Bluetooth. Lorenzo Arduini monio culturale di grande importanza. delle sezioni che con il naturale cambio ge- dalla sezione di Rieti negli ultimi anni”.

6 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 7 Le montagne dallo spazio Torri del Paine a cura di Mario Vianelli

mondo, con le sue fotografie e i suoi filmati, la bellezza racchiu- Pehoe è superato nel Salto grande, la più imponente fra le nu- sa in questo remoto angolo del pianeta. merose cascate della zona. La cima principale della cordigliera è il Cerro Paine Grande, a L’immagine di questa pagina è stata invece ripresa da nord est lungo ritenuto alto 3050 metri ma riportato da recenti misura- dalla Stazione Spaziale Internazionale; l’uso di un obiettivo di zioni a 2884 metri. La cima fu raggiunta nel 1957 dalla spedi- lunga focale e la notevole inclinazione offrono una suggestiva zione italiana diretta da Guido Monzino che salì anche la Torre veduta trasversale su due Parchi Nazionali, quello delle Torri del Nord; nel 1963 Armando Aste salì la Torre Sud nell’ambito di Paine e quello dedicato al “Libertador” Bernardo O’ Higgins, il una spedizione del CAI di Monza, un gruppo fortissimo che fu più vasto del Cile con oltre 35.000 kmq di montagne, ghiacciai preceduto di un solo giorno dagli inglesi Chris Bonington e Do- e isole. In primo piano si impone la cordigliera del Paine, con nald Whillans nel raggiungere il culmine della Torre Centrale. le sue inconfondibili strutture granitiche che raggiungono nei L’immagine nella pagina precedente - ripresa il 21 gennaio monoliti delle Torri, ben visibili, forme ineguagliate per slancio 2013, in piena estate australe, dal satellite Earth Observing-1 verticale; si noti la netta differenza morfologica fra il massiccio della NASA - offre una magnifica veduta dell’intera cordigliera del Paine e le montagne circostanti, decisamente meno aspre e del Paine, che appare compatta e delimitata da valli profonde impervie. La parte centrale dell’immagine è occupata dagli im- scavate e modellate dall’esarazione glaciale. I ghiacciai, in pas- mensi campi di ghiaccio dello Hielo Continental. Dalla calotta, sato più estesi, sono ancora una componente importante del perennemente alimentata dall’aria umida dell’Oceano Pacifico, paesaggio: oltre a quelli annidati fra le cime si impone la va- scendono vaste lingue glaciali su entrambi i versanti. Il ghiac- sta lingua valliva del ghiacciaio Grey, che scende dallo Hielo ciaio Grey lambisce il massiccio del Paine prima di terminare Continental per terminare nell’omonimo lago ad appena una nel lago dallo stesso nome, ingombro di iceber. Sul versante oc- cinquantina di metri sul livello del mare. I numerosi laghi mo- cidentale si nota invece l’imponente lingua del ghiacciaio Ama- strano colorazioni differenti dovute alla quantità di limo in so- lia, da decenni in fase di forte regresso, che scende fino all’omo- spensione: dal bruno limaccioso di quelli in cui si versano le nimo fiordo, parte di un intricato dedalo di bracci di mare che acque glaciali, al turchese e al blu profondo di quelli alimentati si spingono in profondità nella terraferna. Il ghiacciaio erode le unicamente dagli apporti meteorici. I fiumi scorrono su letti di pendici settentrionali del vulcano Reclus, con la caldera quasi roccia serpeggiando attorno alle asperità del terreno. Il rio Pai- completamente sepolta dal ghiaccio; nell’estate 2012 l’apparato ne, nato dal lago Dickson, compie un ampio arco circondando vulcano ha mostrato segni di attività dopo una fase di quie- su tre lati la cordigliera; il dislivello fra i laghi Nordenskjöld e scenza durata più di un secolo.

NASA Earth Observatory/Jesse Allen e Robert Simmon Image Science & Analysis Laboratory, NASA Johnson Space Center ISS 006-E-42196

Principale attrazione turistica e alpinistica della ci- e poi scolpito la dura roccia granitica isolando il massiccio e lena, il Parco Nazionale delle Torri del Paine racchiude uno donandogli le caratteristiche forme verticali che trovano la straordinario campionario di forme montuose e glaciali. La loro massima espressione nelle tre Torri che danno il nome al cordigliera del Paine si innalza repentinamente con guglie e parco. pareti verticali ai margini orientali dello Hielo Continental, la La cordigliera del Paine si impone per il suo isolamento e, so- più vasta massa glaciale al di fuori delle regioni polari allunga- prattutto dal lato orientale, è visibile da grandissima distanza ta per circa 350 chilometri al confine fra Cile e . Le apparendo come un castello incantato irto di torri e di mura- spettacolari forme rocciose di queste montagne sono dovute glie. Ciononostante le prime ricognizioni esplorative ai piedi alla litologia e alla loro particolare storia geologica: il nucleo del massiccio risalgono a meno di un secolo fa, ad opera del pa- centrale è infatti un laccolite granitico, cioè una massa roccio- dre salesiano Alberto Maria De Agostini. Il grande esploratore sa formata dall’intrusione di magma fra strati di rocce sedi- patagonico vistò la regione del Paine nel 1917 - e poi nel 1929 e mentarie. L’erosione meteorica e il glacialismo hanno scoperto nel 1943 - riportandone una precisa cartografia e rivelando al

8 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 9 L’Alta Via di Tiziano tra alpinismo storico e leggende dolomitiche

Da Sesto Pusteria a Pieve di , lungo uno dei percorsi più suggestivi e appaganti delle Dolomiti, da ripercorrere in occasione di una grande mostra dedicata al genio artistico di Vecellio

di Bepi Casagrande - foto di Diego Tabacchi

10 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 11 particolarmente cruenta. Dal Carducci e dal Co- mici, attraverso la Strada degli o attraverso la Cengia Gabriella si può raggiungere il rifugio Berti. Il rifugio Carducci, che appartiene al Cai di Au- ronzo ed è gestito da Bepi Monti, negli ultimi L’ideatore dell’Alta anni è diventato un punto di riferimento speciale Via, classificata con per i protagonisti della montagna del Cadore e il numero 5, è stato della Pusteria. Qui si incontrano le Guide alpi- Antonio Sanmarchi. Le ne, il Soccorso alpino, le sezioni del Cai e quelle sue prime esplorazioni dell’Alpenverein per promuovere nuove forme di risalgono all’estate collaborazione in alta montagna e per alimentare 1942. E questo fa uno spirito di pace rinnovato all’ombra delle cro- supporre che l’Alta de che proprio qui, tra le Tre Cime di Lavaredo, Via di Tiziano sia stata la Croda dei Toni e il Popera, hanno visto morire la prima tra quelle tanti Alpini durante il primo conflitto mondiale. individuate e tracciate Un altro segmento particolarmente suggestivo sulle Dolomiti orientali. dell’Alta Via di Tiziano è quello delle Marmaro- Ricco di una serie le. Sono le Dolomiti più selvagge, le più aspre e infinita di varianti le meno frequentate. Le si raggiunge risalendo la e con dieci rifugi Val Da Rin che si apre a nord di Auronzo di Cado- alpini e tre bivacchi, il re. L’Alta Via dapprima le lambisce passando per percorso si presta ad Pian dei Buoi, sopra Lozzo di Cadore e per i rifugi essere percorso da Ciareido, Baion e Chiggiato, poi le risale e le “ca- escursionisti con ogni valca” da est a ovest. Il selvaggio autentico, quello livello di preparazione. che profuma di avventura, lo si gusta qui. Lungo Il numero delle tappe questo tratto i punti di appoggio sono rappre- può variare da quattro sentati da tre bivacchi: il Tiziano, il Musatti e il a sette.

iziano Vecellio e le Dolomiti del Cadore. si incontra è la Capanna di Fondovalle dove ini- Sopra da sinistra: Croda Allo storico binomio è dedicata l’intera zia la salita della Val Fiscalina. A dominare la sa- dei Toni. INDOSSA UN PAIO DI AKU TRANSALPINA GTX estate culturale di Pieve di Cadore in lita sono la Croda Rossa e il Gruppo del Popera e Il sentiero che parte dal E PROVA L IMMEDIATA SENSAZIONE DI COMFORT T rifugio Galassi ’ provincia di Belluno. In onore del grande pitto- l’immensa parete nord della Croda dei Toni che DI UNA VERA SCARPA DA MONTAGNA re rinascimentale è stata allestita una originale e i primi esploratori paragonarono ad una austera ricercata mostra che sintetizza la sua produzio- cattedrale. Croda dei Toni sta per “montagna dei ne giovanile. E per evidenziare come i colori e le tuoni”. E una antica leggenda racconta infatti di Ammortizzazione linee delle Dolomiti hanno ispirato il suo genio come il cattivo tempo abbia scelto questa vetta e massimo comfort Impermeabilità artistico, le sezioni cadorine del Club alpino ita- per festeggiare le sue vittorie sugli elementi della e traspirazione liano hanno riproposto l’Alta Via che porta il suo natura con manifestazioni particolarmente terri- nome. Un percorso escursionistico ed alpinistico bili che pochi hanno visto e che coloro che hanno che parte da Sesto-Sexten in Alta Pusteria e arri- visto non possono raccontare perché sono morti va a Pieve di Cadore, dove Tiziano è nato. o impazziti. La Croda dei Toni è stata salita per la EXO SKELETON L’ideatore dell’Alta Via, classificata con il numero prima volta nel 1874 da Michl e Hans Innerko- Protezione AIR 8000® e stabilità Traspirazione 5, è stato Antonio Sanmarchi. Le sue prime esplo- fler, fratelli e Guide alpine di Sesto. Sotto la Cro- razioni risalgono all’estate 1942. E questo fa sup- da, a nord si trova il rifugio Zsygmondy-Comici e Aderenza al terreno porre che l’Alta Via di Tiziano sia stata la prima a sud-est il rifugio Giosuè Carducci. tra quelle individuate e tracciate sulle Dolomiti TRANSALPINA GTX in vendita presso i migliori punti vendita specializzati in prodotti per la montagna: orientali. Con Sanmarchi c’erano gli escursioni- La leggenda narra che sulla ALTA QUOTA (PT) - AMORINI (PG) - ARTICOLI SPORTIVI MALSINER (BZ) - CALZATURE ALBER (BZ) - CALZATURE ANDREETTA (TV) - CALZATURE BURATTI (BZ) - CALZATURE EGGER (BZ) - CALZATURE PIRCHER (BZ) - CALZATURE SALA (BZ) - CAMPO sti e gli alpinisti della sezione CAI e del Grup- Croda dei toni il cattivo tempo BASE OUTDOOR (RM) - CENTRO FUNI (MS) - CENTRO SPORT (RE) - CLIMB (FI) - DE ZOTTI (TV) - DF SPORT SPECIALIST po Rocciatori Ragni di Pieve di Cadore. Insieme (LOMBARDIA) - DOLOMITI CALZATURE (TN) - FARNESINA SPORT (BO) - FRANCO SPORT (TN) - GIALDINI (BS) - GINETTO festeggi la sua vittoria SPORT (RE) - GULLIVER (TO) - JOLLY SPORT (TO) - KLEON SPORT (BZ) - LIVINGSTON (TV) - LODO SPORT (TN) - LORENZETTI hanno individuato uno dei percorsi più suggesti- SPORT (TN) - MAXI SPORT LISSONE (MB) - MAXI SPORT MERATE (LC) - MEGA INTERSPORT (UD) - MOUNTAIN SPIRIT SPORT (BZ) - NENCINI SPORT (FI) - OMNIA SPORT (NO) - PARMASPORT (PR) - PICCIN SPORT (BL) - RAVASCHIETTO SPORT (CN) vi e appaganti delle Dolomiti. Ricco di una serie A separarli c’è la forcella Giralba da dove parte - RED POINT (TN) - REGGIO GAS VERDE BLU (RE) - ROBI SPORT (BL) - RONCO ALPINISMO (TO) - SCARPE DIEM (TO) - SPAZIO VERDE (PR) - SPORT BRUNO RIFFESER (BZ) - SPORT ALFREDO (BZ) - SPORT HANS (BZ) - SPORT HELLWEGER infinita di varianti e con dieci rifugi alpini e tre la Strada degli Alpini, un percorso spettacolare (BZ) - SPORT LAGAZOI (BZ) - SPORT MODE (BL) - SPORT MONNY (BZ) - SPORT PESCOSTA (BZ) - SPORT TONY (BZ) - SPORT bivacchi, si presta ad essere percorso da escursio- che termina a Passo della Sentinella e che con- VENTURA - LUCY (TN) - TANZINI SPORT (SI) - TAURUS SPORT - ERBA (CO) - TAURUS SPORT - LECCO (LC) - THOMASER CALZATURE (BZ) - TOM Tommasini Sport (VE) - VIAGGIANDO (AR) - VIVISPORT (LU) - VULCANO CALZATURE (TN) nisti con ogni livello di preparazione. Il numero sente di compiere il giro del gruppo del Popera e Maggiori dettagli sui punti vendita AKU in Italia all’indirizzo: www.aku.it/it/store-locator.html delle tappe può variare da quattro a sette. Dopo di entrare in un ambiente dove sono ancora evi- la partenza da Sesto Pusteria il primo rifugio che denti i segni della Grande Guerra, che qui è stata aku.it 12 / Montagne360 / Luglio 2013 FEEL + 39 0423 2939 Tappe dell’Alta Via Itinerari • Sesto-Sexten si trova a 1310 metri di altezza sul ta 2650) e si scende al bivacco ex-rifugio Tiziano

livello del mare. Parte da qui il percorso dell’Alta che si trova a quota 2246. Dal Chiggiato al Tiziano 1. Il rifugio Carducci Via numero 5 dedicata al grande pittore rinasci- sono necessarie 5 ore di cammino. È uno dei tratti 2. Il rifugio Antelao mentale Tiziano Vecellio. Da Sesto si va a Moso e, più impegnativi dell’Alta Via: ripidissimo e attrez- 3. Il rifugio Galassi imboccando la Val Fiscalina, si arriva alla Capanna zato fin sulla forcella per poi scendere a nord sul di Fondovalle che si trova a quota 1550 metri. ripido ghiaione del Vallon Froppa di Dentro e quin- • Si sale per stradina sterrata e ripido sentiero nu- di, sui caratteristici lastoni fino alla Val Longa dove mero 102 fino al rifugio Zsygmondy-Comici che si si trova il Tiziano. trova a quota 2224. Dalla Capanna di Fondovalle • Dal bivacco Tiziano si raggiunge in 3 ore il bivacco ore 2,30 (3,30 da Sesto). Musatti (quota 2111) percorrendo il sentiero nu- • Dal rifugio Zsygmondy-Comici al rifugio Giosuè mero 260, che è un susseguirsi di saliscendi sul Carducci sono necessarie poco meno di 2 ore di vallon Meduce di Fuori e del Mescol. cammino lungo il sentiero numero 103. I due rifugi • Dal Musatti inizia il tratto più impegnativo e se- sono divisi da forcella Giralba che si trova a quota vero dell’intero percorso, con diverse attrezzature 2430. fisse e ripidissimi saliscendi. Il sentiero è il numero • A forcella Giralba parte il sentiero numero 101 280. In 5 ore si arriva al bivacco Voltolina (quota che conduce alla Strada degli Alpini, un sentiero 2082) dopo essere saliti a forcella Vanedel che si attrezzato che arriva a Passo della Sentinella per trova a quota 2372. poi scendere al rifugio Berti. • Dal Voltolina si arriva al rifugio San Marco (quota • Dal rifugio Carducci, quota 2297, si scende la Val 1823) per il sentiero 226 dopo aver aggirato il Cor- Giralba e in poco più di 2 ore si arriva in località no del Doge su una cengia spettacolare ed aver Giralba, quota 920, da dove si deve raggiungere camminato al cospetto della Torre dei Sabbioni Pian dei Buoi e il rifugio Ciareido a quota 1969. Vi dove è stato superato per la prima volta il terzo

si può arrivare risalendo la Val Da Rin o raggiun- grado di difficoltà alpinistica. Dal Voltolina al San 2 gendo prima il rifugio Monte Agudo,quota 1585, Marco un escursionista normale impiega 5 ore. seguendo il sentiero numero 273. Da Giralba al • Dal rifugio San Marco in poco più di un’ora, lun- rifugio Ciareido sono necessarie 3 ore di cammino go il sentiero 226, si arriva al rifugio Galassi, sotto per arrivare al rifugio Ciareido. l’Antelao. • Dal Ciareido, seguendo una stradina sterrata con- • Dal rifugio Galassi per sentiero numero 227 in 2 trassegnata con il numero 273, si arriva in 1 ora al ore e mezza di cammino si sale per placconate rifugio Baion (quota 1830) da dove, imboccando il alla forcella del Ghiacciaio che si trova a quota sentiero numero 272, attrezzato in coincidenza di 2590. Da qui, per sentiero numero 250 e in poco due brevi passaggi, in poco più di 2 ore, si arriva al meno di 3 ore, si scende a forcella Piria e al rifugio rifugio Chiggiato che si trova a quota 1911. Antelao (quota 1795). • Dal rifugio Chiggiato si sale, lungo il sentiero at- • Dal rifugio Antelao si scende a Pozzale e a Pieve di trezzato numero 262, a forcella Jau de Tana (quo- Cadore per vecchia strada militare in 4 ore.

La Croda dei Toni è stata salita per la prima volta nel 1874 da Michl e Hans Innerkofler, fratelli e Guide alpine di Sesto. Sotto la Croda, a nord si trova il rifugio Zsygmondy-Comici e a sud-est il rifugio Giosuè Carducci. A separarli c’è la forcella Giralba da dove parte la Strada degli Alpini, un percorso spettacolare che consente di entrare in un ambiente dove sono

1 ancora evidenti i segni 3 della Grande Guerra.

14 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 15 La mostra

IL GIOVANE TIZIANO VECELLIO IN storia, negli aspetti stilistici, nell’iconografia gno e si protrarrà fino al 6 ottobre presso MOSTRA NELLA SUA PIEVE DI CADORE di un’opera fondamentale per comprendere Palazzo Cos.Mo. di Pieve di Cadore, è firmata dal 29 giugno al 6 ottobre come si è formato e da dove è partito l’estro dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Ca- creativo ed artistico di Tiziano. dore, dalla Magnifica Comunità di Cadore e Il cuore della mostra è una tela che Tiziano Insieme al capolavoro saranno esposti di- dal Comune di Pieve di Cadore. E’ curata da Vecellio ha dipinto quando era molto giova- pinti, disegni e silografie, ma anche gemme Bernard Aikema e organizzata da Villaggio ne. L’opera, intitolata “Il vescovo Jacopo Pe- e armature, opere e oggetti che fungono da Globale International. saro e Papa Alessandro VI davanti a San Pie- documenti preziosi per contestualizzare ed La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 tro”, è arrivata a Pieve di Cadore, paese natale esaminare più da vicino gli avvenimenti che alle ore 19. Per informazioni: del pittore rinascimentale, dal Museum voor circondarono la commissione del dipinto al [email protected] Schone Kunsten di Anversa. Da sola ha dato giovane Tiziano Vecellio da parte di Jacopo Tiziano Vecellio, Il Vescovo Jacopo Pesaro il “la” ad una mostra-dossier, una mostra in- Pesaro. Il tutto viene presentato come un e Papa Alessandro VI davanti a San Pietro, dagine, una lente di ingrandimento attraver- racconto storico e artistico molto originale. 1510 -1514. Olio su tela, 168x206 cm so la quale il pubblico può avventurarsi nella La mostra, che è stata inaugurata il 29 giu- Anversa, Museum voor Schone Kunsten

Dalle Marmarole verso le Voltolina. Sicuramente il più prestigioso è il vec- Da Forcella Grande si scende al grazioso e pic- Tre Cime di Lavaredo chio rifugio Tiziano, realizzato dal Cai di Venezia colo rifugio San Marco, da dove si può ammirare nel 1899 e declassato a bivacco appena tre anni l’imponenza di re Antelao, sotto il quale sorge il dopo per carenza di escursionisti. Questo edificio rifugio Galassi. Lambendo il versante est dell’An- racconta la storia di un alpinismo antico che si telao e toccando i suoi ghiacciai, si arriva al rifu- appassionava alle montagne poco conosciute, ma gi Antelao, da dove si scende a Pozzale e a Pieve non per questo meno belle e remunerative per le di Cadore, dove termina l’Alta Via numero 5 di lunghe marce di avvicinamento richieste. È pos- Tiziano. Percorrerla significa immergersi in un sibile trascorrervi la notte procurandosi le chiavi ambiente unico dove l’avventura è garantita, la presso le sezioni Cai di Auronzo e Calalzo. fantasia esplode ed è possibile rivivere alcuni ca- Le Marmarole sono uno scrigno di leggende. Qui pitoli tra i più significativi della storia alpinistica abitano gli Gnomi che vigilano sulle miniere d’oro dolomitica. e qui compaiono, ma solo raramente, gli stambec- Le Marmarole sono uno chi nani che la strega del Froppa ha punito per- Il vecchio rifugio Tiziano, realizzato scrigno di leggende. Qui ché irriverenti. Le Marmarole sono poi il regno di nel 1899, fu declassato a bivacco abitano gli Gnomi che Tanna, la regina dei Croderes, gli uomini dal cuore vigilano sulle miniere di pietra. Ci sono i lastoni, caratteristiche confor- per carenza di escursionisti d’oro e qui compaiono, mazioni rocciose che pavimentano una parte della ma solo raramente, traversata. Attenzione perché nel cuore di questo La proposta, che è diventata centrale nei pro- gli stambecchi nani, isolato gruppo montuoso non c’è acqua. grammi estivi del Cadore e della Pusteria, è soste- che la strega del La traversata delle Marmarole si conclude a For- nuta dai Comuni di Pieve di Cadore, San Vito di Froppa ha punito cella Grande ai piedi della Torre dei Sabbioni, di Cadore, Calalzo di Cadore, Domegge di Cadore, perché irriverenti. Le Croda Marcora e del , tutte montagne Lozzo di Cadore, Auronzo di Cadore e di Sesto Marmarole sono poi che sanno raccontare, a chi ha la pazienza di Pusteria, toccati dal percorso, dalle sezioni Cai il regno di Tanna, la ascoltare, la storia e le storie dei primi alpinisti, e dalle Guide alpine del Cadore e dalle sezioni regina dei Croderes, delle prime salite e del primissimo superamento dell’Alpenverain e dalle Guide alpine della Puste- gli uomini dal cuore di del terzo grado di difficoltà da parte della Gui- ria e dai Gestori dei rifugi che si trovano lungo pietra. da alpina di Luigi Cesaletti. l’Alta Via di Tiziano.

Luglio 2013 / Montagne360 / 17 a chi me lo ha fatto fare? mi chiedevo quasi nessuna conoscessi il nome. il primo giorno mentre da Courma- Ma chi me lo ha fatto fare? mi chiedevo la mattina M yeur salivo con il fiatone verso la pri- del terzo giorno, che le gambe non riuscivano più Il giro del Monte Bianco ma tappa, rifugio Bertone, e poi verso la seconda, muoversi e invece mi aspettava una delle giornate rifugio Bonatti, con l’ultimo tratto così ripido da più intense: Fenêtre d’Arpette, Le Peuty e Col de la vanificare in un momento l’effimero riposo del Balme. Mi chiedevo che senso avesse salire usando in 8 giorni falsopiano precedente. i piedi per lo scopo ormai piuttosto desueto per il E non sapevo che da lì al rifugio Elena, tappa finale quale ci sono stati dati, che senso avesse per noi, del primo giorno, mi aspettava ancora una discesa gente di pianura e di città, cresciuti con il precetto ardita e poi una risalita, come in una vecchia can- di accorciarle, le distanze, servendoci di ogni mez- Quattro amici in cammino: cronaca sentimentale e zone di Lucio Battisti. zo, non di allungarle trascurandoli, i mezzi. letteraria del celebre Tour Mont Blanc, tra montagne Ma chi me lo ha fatto fare? mi chiedevo, intanto “Stabilito il percorso bisogna andare e basta, scac- che arrancavo a testa bassa guardando il sentiero ciare la tentazione di fermarsi, resistere:… è ciò che immense e paesaggi maestosi, nel cuore del massiccio bello e ben curato e nel bosco lamponi e fragoline, da il senso all’andare, che lo rende divinamente gioia trovarle e delizia gustarle. Ma la raccolta ral- umano e bello.” Ecco, questa era la risposta che cer- più alto del vecchio continente lenta la marcia, fa perdere il passo degli altri e il cavo e che finalmente aveva trovato le parole per senso del tempo. Intanto spostavo lo sguardo verso esprimersi. Parole di Carlo Grande, torinese come di Paola Assom - foto di Bruno Dotti, Ranieri Reinero e Paola Assom le innumerevoli piante, rammaricandomi che di me, appassionato di montagna anche più di me,

Aiguille du Bionnassay nel massiccio del Monte Bianco, versante francese

18 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 19 134033_JW_IAZ04_Travel_LaRevistaDelCAI_200x270_it_Layout 1 24.04.13 10:44 Seite 1

dalle pagine del suo “Terre alte”, del quale leggevo Chi me lo aveva fatto fare era il gigantesco mas- Sotto: la Val Ferret un capitolo ogni sera in rifugio. Quel volumetto era siccio del Monte Bianco, che mi trovavo lì davan- diventato la scansione verbale del mio cammina- ti ogni volta che sollevavo lo sguardo. Montagne re, lo specchio delle mie emozioni, unico bagaglio e ghiacciai che hanno tutti quanti un nome. Un extra del mio zaino, che conteneva solo lo stretto nome come Mer de Glace, una gran dama d’altri necessario: una borraccia, sacco lenzuolo e bian- tempi che lascia scendere verso valle il suo stra- cheria di ricambio, ma anche quella ridotta allo scico sontuoso, che il tempo sgualcisce dalla parte stretto necessario e nulla di superfluo ed era già dell’orlo. E la ferrovia di Montenvers è il filo che abbastanza pesante così. pende da quella sgualcitura. Sì, era per quel senso divinamente umano e bello che con una certa dose di incoscienza avevo accet- La soddisfazione di aver tato l’invito, quasi la sfida, di tre amici: “Quest’an- spezzato il tran-tran delle no si fa il giro dei Bianco”. L’anno precedente si vacanze “tutto incluso” era fatto il giro del Monviso, durata quattro giorni. Questa volta si parlava di otto, forse nove giorni di C’è un cartellone all’arrivo della cabinovia del marcia. Non avevo esitato nemmeno per un istan- Brévent, sopra a Chamonix, che ricorda la prima te: se ce l’ho fatta l’anno scorso, ce la posso fare an- salita al Bianco. La fecero Michel Gabriel Paccard che quest’anno. e Jaques Balmat, 29 e 24 anni. Non veri alpinisti, “Noi vogliamo vivere, e raccontare – così leggevo in solo due del posto. Uno era medico condotto e si “Terre Alte” – … l’imprevisto, l’incontrollabile, un era laureato a Torino. L’altro doveva essere un po’ frisson che ci liberi dalla consuetudine, dagli amori scavezzacollo: nei documenti dell’epoca è definito C’è un cartellone e dagli odi routinari che la fiction e la città dispen- “cercatore di cristalli”. Per una bizzarria della storia all’arrivo della cabinovia sano. Vogliamo provare paura per qualcosa di rea- oggi li definiscono italiani ma erano due savoiardi, del Brévent, sopra le, tacitare uno stress e una noia infiniti”. Leggevo e sudditi di un regno che da centinai di anni stava a Chamonix, che giorno dopo giorno mi diventava chiaro che quella appollaiato sulle creste alpine, ma che per una biz- ricorda la prima salita decisione incosciente, quella follia, aveva una mo- zarria della politica si chiamava regno di Sardegna. al Bianco. La fecero tivazione profonda che andava al di là dell’infinito Era l’8 agosto 1786: 226 anni fa. E dunque loro, mi Michel Gabriel Paccard salire e scendere. E capivo che chi me lo aveva fatto chiedevo, perché lo avevano fatto? La storia rac- e Jaques Balmat, 29 fare erano quelle montagne lì, immense, maesto- conta che non lo fecero né per amore né per il cielo, e 24 anni. Non veri se, era stato il fascino, il richiamo di quelle rocce ma per denaro. Per incassare la ricompensa messa alpinisti, solo due grigie, aride come una rosa del deserto precipitata in palio ben ventisei anni prima da un certo Horace del posto. Uno era da un’altra galassia giù in quel circondario di mon- Bénédict de Saussure, nobile svizzero, appassiona- medico condotto e si ti erbosi e dolci. Erano quei laghetti ridenti come to di montagna e di tanto altro. era laureato a Torino. occhi di bambini, le mucche al pascolo. Era quel Se la storia eroica dei pionieri Paccard e Balmat L’altro doveva essere un bianco che emana forza, potenza, il bianco azzurro dà i brividi per il coraggio quasi disperato dei due, po’ scavezzacollo: nei di metri di ghiaccio solcati da fessure che si chia- una certa sensazione da pionierismo eroico la pro- documenti dell’epoca mano crepacci ma sono rughe sulla fronte di un viamo anche noi, per essere qui a piedi davanti a è definito “cercatore di montanaro vecchissimo cotto dal sole e dal gelo. questi ghiacci e a queste rocce e l’adrenalina cresce, cristalli”

20 / Montagne360 / Luglio 2013 www.jack-wolfskin.com irreferenabile. Sostiene Grande: “fatica ed esalta- zione: componenti essenziali della montagna”. E allora mi rendo conto: che cosa me lo ha fatto fare è anche la soddisfazione di aver spezzato il tran-tran delle vacanze “tutto incluso”. Qui di in- cluso ci sono la mia fatica e il mio zaino sulle mie spalle, tutto ciò di cui ho bisogno. Cosa me lo ha fatto fare è la sorpresa di trovare le curiose sculture di Nikola Zaric a Champex – le – Lac, villaggio svizzero da etichetta di formaggini dal sapore d’infanzia. Immerse nel bosco tra chalet da fiaba, apparivano sculture di animali antropo- morfi: uomolepre che abbraccia un pesce, donna- rana, lepretrota, uomoleone. “La montagna – riprendo ancora da “Terre Alte” – conserva ricordi, valori e segni che aiutano a vivere”. Anche per questo, l’ho fatto, per la soddisfazione di scoprire che furono mastri muratori valsesiani dal (curiosa coincidenza cromatica di nomi: Bianco, Rosa…) che costruirono quasi tutte le chiese della Savoia, e che furono gli architetti del Genio Sardo che nella metà del diciannovesimo se- colo coronarono di bulbi i campanili. L’ho fatto per il gusto di apprendere che resta un mistero il trattamento delle lastre di ferro del tet- to della chiesa di Les Contamines: maestri stagnai ginevrini le lavorarono in un modo tale che per più di cento anni rimasero immuni dalla ruggine, ma il procedimento se lo sono portato nella tomba, per sempre. Oggi quel tetto è stato ricostruito in accia- io ma, dicono gli esperti, non fa assolutamente lo stesso effetto. Cosa me lo ha fatto fare è un tramonto rosso come il fuoco e gli stambecchi stagliati sul profilo del- le creste. Già, gli animali: “Senza di loro – dice lo scrittore torinese – l’incanto dei boschi svanirebbe. La speranza di vederli comparire su una cresta, nel folto degli alberi, in fondo a un vallone o a un sentiero dona alla montagna un valore immenso, fiabesco.” Esattamente quella era stata la sensazione di ma- gia l’ultima sera, dal rifugio Croix de Bonhomme, parole con un alpinista californiano, ho salito le In questa pagina, in alto come se gli stambecchi fossero l’eccezione in mon- strapiombanti scalette di Tré le Champ verso La a sinistra: Capivo che chi me lo tagna e noi, bipedi umani, la norma. Flégère con un israeliano solitario dal sapore me- Col de la Seigne. aveva fatto fare erano In basso: ponte tibetano quelle montagne lì, Cosa me lo ha fatto fare è stato anche buttarmi sul- diorientale, così bello e impossibile che non lo di- tra Les Houches e les la brandina del rifugio con l’ultimo guizzo di ener- menticherò mai. Ho visto grappoli di giapponesi Contamines. immense, maestose, gia del mio corpo mentre la mia compagna di stan- che non parlano ma sorridono, coperti dalla testa A fronte, in alto: era stato il fascino, za, con l’ultimo guizzo di batteria del suo cellulare, ai piedi per ripararsi dal sole o da chissà che altro. Col de Bonhomme. il richiamo di quelle condivideva con me le note di un altro compianto E avanti così per tutti gli otto giorni, sempre cu- In basso: il Rifugio rocce grigie, aride come Elisabetta, 2200 m Lucio, questa volta Dalla. E pazienza se eravamo riosa di sapere e di capire perché loro lo avessero una rosa del deserto a quasi tremila metri di altezza e il ritornello era fatto e tutti mi rispondevano “perché è bellissimo”. precipitata da un’altra come è profondo il mare. Bellissimo e dunque buono, forse inutile ma capace galassia giù in quel E se le risposte non fossero già state abbastanza e di offrire la gioia rara di appagare lo spirito: “…la circondario di monti ancora mi fossi chiesta perché lo stessi facendo, la bellezza – cito Grande – è medicina, cura e nutre la erbosi e dolci. Erano risposta me la dava l’incontro di viandanti da ogni fame di senso dei nostri giorni”. quei laghetti ridenti parte del mondo attratti dalla magia della monta- Sugli incontri potrebbe essere scritto un nuovo ca- come occhi di bambini, gna. Ho camminato per ore scambiando parche pitolo di “Terre Alte”, un capitolo che per me è stato le mucche al pascolo.

22 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 23 il più ricco di emozione: passaggi, sentieri, valli, ciamran lòn ch’i l’hai fait ed bel, mi risponderai ch’i Nel box Fenêtre monti e altitudini si leggono su qualunque guida; l’hai guardà le nivole: le nivole ch’a van... travers al d’Arpette, 2665 m la gioia dell’incontro ciascuno la può leggere solo ciel”(“Arriverà la mia ultima ora e mi chiederanno nella propria anima. che cosa ho fatto di bello. Io dirò che ho guardato Ma alla fine scopro che cosa me lo ha fatto fare è che le nuvole, che vanno e vengono nel cielo”). Quello All’itinerario descritto nell’articolo hanno che spero di imparare dalla montagna è di riuscire a in montagna ci sono stata portata fin da bambina partecipato Bruno Dotti, e ora mi rendo conto di quanto io le ami, le “Terre vivere tutto il resto della mia vita con questa stessa, Enrica Chiriotto, Ranieri alte” - sia queste, reali, sia quelle letterarie - perché infantile, innocente e malinconica semplicità. Reinero e Paola Assom sono state testimoni della mia infanzia e ogni vol- ta mi restituiscono intatti i ricordi struggenti di un tempo perduto ma mai dimenticato: “Le montagne possiedono l’insopportabile bellezza dell’adolescen- za, hanno la stessa desolata malinconia”. L’ultimo giorno le gambe vanno da sole e la stan- chezza del corpo libera la mente da ogni peso. Salendo verso il col de la Seigne, per poi scendere verso la Val Veny e rientrare a Courmayeur, il cielo, fino a quel momento sereno, ci ha accomiatati con nuvole veloci e grandi. Mi veniva in mente Nivule, “Nuvole”, poesia in dialetto torinese di Nino Costa, incisa su una stele all’imbocco del parco del Valen- tino, a Torino, ai Piedi del Monte dei Cappuccini dove c’è il museo della Montagna. Ogni volta che passo di lì mi fermo e leggo, non potrei pensare a null’altro di più semplicemente e fatalmente bello: “Quand ch’a-i rivrà l’ora pì granda: l’ultima e ch’am

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Info generali Tappe 4. Fondovalle a Tré-le Champ, Pernott. Rifu- Sentieri tutti indicati con la sigla TMB (Tour 1. Da Courmayeur sentiero 42 per rifugi Ber- gio La Flégère, ampio e essenziale. 6 ore Mont Blanc), senza difficoltà tecniche. Il trat- tone e Bonatti. Mezzacosta su Val Ferret, e 30. to “Grand Balcon Sud” ha delle scalette che ridiscesa a Arnouva, pernottamento Rifu- 5. Le Brévent, bellissimo piccolo rifugio di possono dare vertigini, ma esiste un’alterna- gio Elena, ampio con camerate a letti plu- Bellachat, Pernott. in albergo a Les Hou- tiva in sentiero. La durata del giro dipende rimi. Percorrenza 9 ore. ches. 6 ore e 30. dalle capacità e dall’allenamento. I concor- 2. Risalita al Col du Grand Ferret, discesa in 6. Col de Voza, Chalets de Miage. Pernott. in renti della mitica Ultra Trail du Mont Blanc territorio svizzero a La Fouly. Fondovalle di albergo a Les Contamines. 8 ore. percorrono questo tipo di giro in meno di 24 15 chilometri. in strada asfaltata percor- 7. N. D. de la Gorge, Col du Bonhomme e Col ore. In alta stagione prenotare con largo an- ribile in bus pubblico di linea. Pernott. in de la Croix, Pernott. rifugio Croix du Bon- ticipo tutti i pernottamenti, sia nei rifugi sia albergo a Champex - le - Lac. Incluso bus homme, moderno e ampio. 7 ore e 30. negli alberghi di fondovalle. 5 ore. 8. Vallée des Glaciers, Col de la Seigne, Rif. Per percorsi meno interessanti sono possi- 3. Opzione in seggiovia verso Grands Plans. Elisabetta, Val Veny, la Visaille e da lì navet- bili alternative in bus o seggiovia, utilizzate Salita a Fenêtre d’Arpette, Le Peuty, per- ta di linea per Courmayeur. Incluso bus 9 come descritto di seguito. Dall’Italia si parte nott. Rifugio Col de la Balme. 9 ore e 30. ore e 30. da Courmayeur. Ottimo parcheggio in piaz- zola al ponte dove inizia il sentiero n° 42 per il Rifugio Bertone, ma i posti sono solo una manciata. Dislivello stimato circa 10 mila metri; altez- za massima raggiunta metri 2665 (Fenêtre Anche in e-book dA € 7,99 d’Arpette); Chilometri percorsi a piedi 140. nei migliori store digitali e nell’app Ore nette di cammino 61,30. per iPad® Biblioteca del Corriere Guida:Tour of Mont Blanc, ed Cicerone, di- 1 cembre 2011 - tourmontebianco.it

24 / Montagne360 / Luglio 2013 suo essere "mamma". È l’Etna che fornisce l’ac- Il piano del lago, in qua alle città a valle, è lei che concede la terra avvicinamento al coltivabile per i frutteti e i vigneti dei suoi fian- Cratere Centrale chi, che aiuta a produrre i pistacchi, le castagne, le nocciole, i funghi, è lei che elargisce condizioni climatiche di mezza montagna o di collina, ne- cessarie a tante colture. È l’Etna che ci concede la neve per i nostri sci e le grotte per le nostre esplo- razioni, i boschi e i prati per le nostre escursioni. E quando, nella sua normale vita di vulcano gio- vane e attivo si riprende qualcosa, sommergen- dolo di lava, non ruba niente a nessuno in quanto tutto il territorio è suo. Noi lo abbiamo solo avuto in prestito per coltivarlo e viverlo per qualche pe- riodo, più o meno lungo, per grazia ricevuta. È la filosofia dei contadini di fondo valle, di chi ha visto, e quindi conosce, i rischi del vivere ai piedi di un vulcano. Tutto questo non crea terrore, ma solo una più che legittima curiosità verso una montagna di oltre 3000 metri che risponde a tutte le caratteri- stiche di ambiente appenninico di alta quota. La conoscenza dell’Etna è quasi sempre superficiale, approssimativa, poco più che scolastica. Questa montagna non è soltanto un cono vulcanico dal volume più o meno geometrico, fianchi omoge- nei, pendenze costanti, perimetro quasi circolare, da livello zero ai 3300 della cima. L’Etna è ben altro. È un continuo variare di paesaggi sorpren- denti, di valli, di strisce di lava, di boschi rigo- gliosi. Ogni colata ha la sua storia, la sua vita più o meno breve, la sua località di partenza, la sua data di nascita e di morte. Dai pochi giorni di vita Siamo a 2900 metri. a decine di anni. e la salita alla cima si La conoscenza del vulcano, anche sommaria, snoda su un sentiero non si può realizzare in meno di quattro o cinque in continuo aumento giorni di marcia attraverso i punti strategici del di pendenza, facile suo territorio. Per questo la Sezione di Catania ed gratificante nella del CAI, storicamente conosciuta come sezione sua conclusione. Si dell’Etna, ha lanciato, già da venti anni, un trek- arriva in cima alla king escursionistico, riservato esclusivamente ai bocca fumante, siamo Soci CAI e U.I.A.A., percorso escursionistico in sull’orlo dell’inferno quattro tappe lungo i fianchi del vulcano, fino alla o assistiamo alla sua sommità, percorrendo i punti più significativi nascita della terra che del vulcano. Sono quattro giorni pieni, sempre in inizia a formarsi, che Etna ha più di mezzo milione di anni quota oltre i 1200 metri, quasi isolati nel silenzio si presenta alla vita? di vita. Nel grande teatro della Terra è ideale della montagna, dove il pensiero si concen- Siamo in montagna Etna, in vetta al vulcano L’ appena all’esordio, è l’ultima genera- tra sul creato e sulla natura viva e parlante della o in sala parto? Una zione degli affioramenti emersi attorno al nostro vegetazione, della fauna, del vulcanismo, in dia- stretta di mano tra piccolo mondo. "Cresce" di circa mezzo metro in logo costante col paesaggio e la natura. tutti, qualche foto e altezza ad ogni secolo, si innalza sul mare, isola in Completate le tradizionali procedure di prepa- via subito. Missione più alto d’Europa mezzo ad un’altra isola, modellandosi da se stes- razione zaino, equipaggiamento, caricamento compiuta. La fase sa, dopo essersi decentrata di qualche chilometro macchine fotografiche, riempimento borracce di minima attività Un trekking di quattro giorni in un ambiente rispetto al suo asse originario che la collocava più ecc. i partecipanti, in gruppi di 15-25 persone, vulcanica potrebbe primordiale, tra strisce di lava e boschi rigogliosi a est. Quindi vive, si alza, si agita nel suo aspetto con gli esperti della sezione ospitante, autotra- finire senza preavviso ancora giovanile e incompleto, e al tempo stesso sportati fino a quota 1250, affrontano da qui le e la via del rientro è di Giorgio Pace trasmette alle popolazioni locali il suo affetto e il stradelle forestali del Parco Regionale. Siamo in lunga.

26 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 27 In alto: le betulle colpite zona Sud-Est rispetto al cratere centrale. Un sus- dalla colata del 1999, un seguirsi di livelli vegetazionali man mano che si fiume di lava dal cratere sale, chiaramente stratificati sul cono vulcanico, centrale verso Ovest. ben definiti dai castagni, dalle querce (roverelle), Al centro da sinistra: fino ai faggi, con la continua alternanza di tratti In dolce salita si attraversano colate scoperti, testimonianza di eruzioni più o meno laviche alternati alle recenti, dove appare il primo vagito di una nuova “Dagale”, le isole verdi vegetazione erbacea. Intorno ai 1600 metri appa- risparmiate dalle iono i pioppi tremuli dell’Etna, i faggi dalle foglie eruzioni. coloratissime e le colonie più meridionali d’Euro- La grotta di Monte Nunziata concede uno pa della betulla (betula etniensis) dal caratteristi- sguardo verso i segreti co tronco color bianco-latte che ci accompagne- meccanismi del vulcano. ranno fino alla conclusione della tappa. In basso: il bivacco forestale di Monte L’Etna è in continuo mutamento: Scavo, immerso nel bosco più esclusivo cresce mediamente mezzo del Parco Regionale metro in altezza ogni cento anni dell’Etna

Protetto dalle recinzioni forestali, il percorso del trekking non conosce né costruzioni, né presen- za umana estranea a quella del piccolo gruppo. Il pic-nic in area attrezzata permette un primo scambio di opinioni e di dialoghi. Saranno cinque ore di facile cammino, fino al Rifugio Citelli del CAI, a due passi dai monti Sartori, dedicati al ge- ologo-astronomo tedesco del 1800, Sartorius von Waltershausen che, attraverso i suoi libri, ne fece conoscere la loro nascita e la loro breve storia. Con emozione e grande curiosità ci si prepara alla seconda e terza tappa, ove non si potrà, per trenta ore circa, ricevere sostegno e approvvi- gionamento dall’esterno, in quanto il percorso si snoda nell’ambiente più riservato e protetto del Parco, inaccessibile ai mezzi privati motorizzati. Si percorre il tracciato dell’eruzione, recentissi- ma, del 2002, distruttiva per gli impianti sciistici di Piano Provenzana e per lunghi tratti della stra- da provinciale. Si attraversa il lunghissimo piano dei "Dammusi", si scoprono le grotte dell’eruzione Informazioni più lunga della storia recente, 10 anni ininterrot- ti, avvenuta all’inizio del 17° secolo. Una catena Il Trekking dell’Etna è organizzato dalla Sezione di di bivacchi forestali è comunque a disposizione Catania del CAI, via Messina 593/a - 95126 Catania. per eventuali soccorsi e ricoveri. Allo scorrere Telefono 095 7153515, fax 095 7153052 dei chilometri si accompagna il lento modificar- www.caicatania.it / [email protected] si del paesaggio che ruota letteralmente attorno al cono vulcanico, presentandosi nelle sue varie Rifugio Salvatore Citelli, 1741 metri sfaccettature, orientale, settentrionale, occiden- Etna Est - Gestore Associazione Mongibello Est. tale. Il variare delle condizioni climatiche, deter- Telefono 095 930000 - 348.9546409 minate dall’esposizione al sole, al vento, ai flussi di umidità, stabilisce le condizioni ambientali Rifugio Giovanni Sapienza, 1910 metri di una vegetazione sempre varia e quasi sempre Etna Sud- Gestione Funivia dell’Etna. Telefono 095 endemica. È l’Etna, nelle sue variabili, nelle sue 915321, fax 916107 angolazioni, che imprime alla natura la sua de- terminata disciplina. Ogni versante, ogni livello, Cartografia: IGM Tavolette 1/25.000 Randazzo, Lingua- ha le sue piante, le sue erbe, il suo colore, la sua glossa, Monte Etna, e Sant’Alfio. luce e le sue ombre. Selca - Firenze. Carta escursionistica altomontana Scorre agevolmente il percorso fino alla faccia 1/25.000 Monte Etna, redatta col CAI

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LO_4959_KhumbuII_98+270+5.indd 1 23.02.12 09:37 L’attraversamento Nord del vulcano. Una colata lavica, ancor più trekking, ci conduce verso la parte sud del vulca- Approfondimento della colata del 1981, evidente delle altre, interrompe brevemente la no. La visita di una grotta lavica, un vero e proprio minacciò Randazzo, si stradella forestale in terra battuta. Un agevole inghiottitoio con tutte le caratteristiche di quella concluse in pochi giorni Le conseguenze delle eruzioni: stato faticosamente edificato. La funivia quota da qualche mese. E la Valle del Bove, sentiero scavalca la colata del 1981, pericolosa- che fu una recente bocca eruttiva, ben si accoppia dalla fusione della funivia alla dell’Etna, demolita e fusa tre volte, il cra- la grande caldera che sembrava inviolabile mente minacciosa per il grosso centro di Ran- ad una breve visita. Incontreremo altri bivacchi “sepoltura” del rifugio Menza tere Barbagallo, ancora fumante dopo 12 ed incolmabile, ma che ha ricevuto milioni dazzo. In pochi giorni il magma incandescente, lungo il tragitto, altre soste per innumerevo- anni di servizio permanentemente attivo di metri cubi di magma in 500 giorni di im- partito a quota 1800 metri scese rapidamente Quattro giorni di cammino, per Guide e turisti, il vertiginoso cratere di placabile eruzione nel 1991-93. Un rifugio fino a quota 700, interrompendo strade, ferrovia Il Piano del Lago ci parla della storia Sud Est, pericolosamente proiettato verso del CAI, il Gino Menza, rimasto sepolto da circumetnea e ferrovia statale, acquedotti e altre sempre in quota oltre i 1200 recente. La distruzione dell’Osservato- la regione Sud e Sud Est, in continua, im- quasi 170 metri di colata, ha pagato il suo opere dell’uomo. Il nuovo sentiero immette nei metri di altitudine rio, avvenuta nel 1971, che, costruito per prevedibile attività. Il cratere Escrivà, nato tributo al vulcano. Una valle verde, provvi- boschi Monte Spagnolo, autentica roccaforte del seguire i fenomeni del vulcano, da questi nel luglio del 2001 e innalzatosi di 180 denziale terra di pascolo per tante greggi versante Nord. Anche qui aree attrezzate e pos- li foto. In quattro ore si raggiunge l’uscita della è stato distrutto, restituendo alla roccia metri in un paio di settimane, autentica di pecore, diventata nera e impraticabile, sibilità di ricoveri in piccole strutture demaniali. zona demaniale, chiusa e protetta da un cancello compatta le stesse pietre con cui era sorpresa montuosa per chi non veniva in al ritmo delle esplosioni e delle colate. Con curiosità e affascinati dalla bellezza di questi custodito. Siamo all’appuntamento con i pulmi- Il variare delle luoghi riservati solo ai camminatori, si arriva al ni dell’organizzazione, per un pranzo all’aperto, condizioni climatiche, bivacco di Monte Scavo, a 1750 metri, nel pieno bevande fresche, commenti su tutto e tutti, e, determinate di una foresta di pini laricii. Sono state 6 ore di soprattutto, scaricamento degli zaini. Ci attende Eruzione dell’Etna vista dall’esposizione al sole, dalla Stazione spaziale cammino, ripercorrendo la storia di una monta- il Rifugio Sapienza, a quota 1910, avamposto del internazionale (ISS). al vento, ai flussi di gna, e delle genti che vi abitano ai suoi piedi. Club alpino italiano all’estremo Sud d’Italia, vera Foto Wikimedia Commons umidità, stabilisce le Lo sguardo si lancia fino alle Madonie palermita- e propria terrazza sul mare Jonio e su gran par- condizioni ambientali ne, ai monti di Agrigento, alle Eolie galleggianti te della Sicilia. Un’accoglienza alberghiera di un di una vegetazione sul Tirreno. La sommità del vulcano incombe su certo tono, una proiezione di un audiovisivo sul sempre varia e quasi tutto, la visuale aperta dischiude ai nostri oc- vulcanismo, una cena come si deve e una notte a sempre endemica. chi la severa maestosità dei luoghi. È la regione tre stelle tra le tante stelle del cielo siciliano. È l’Etna, nelle sue dell’Etna più riservata ed esclusiva, è la zona dove E giunge quindi l’epilogo del trekking, la sali- variabili, nelle sue il vulcano è più vulcano che mai, assolutamente ta alla cima fumante dell’Etna, possibile solo angolazioni, che concessa a chi, con fatica e determinazione, l’ha nei periodi di assoluta calma vulcanica, vigilata imprime alla natura cercata e raggiunta. Il bivacco è molto semplice: dall’Istituto Internazionale di Geofisica e Vulca- la sua determinata tetto e muri, un paio di finestre, la porta, un tavo- nologia, e disciplinata dalla Protezione Civile. disciplina. Ogni lo e un caminetto con legna. Una cena a lume di Una telecabina ci porta dal Rifugio a 2500 me- versante, ogni livello, candela, una sosta all’esterno per una serata fa- tri. in pieno ambiente di deserto vulcanico, nel ha le sue piante, le sue volosamente stellata. Sacco a pelo e materassino nero assoluto delle rocce andesitiche e basaltiche erbe, il suo colore, la per una notte diversa. dell’Etna. Uno scenario grandioso di solitudine e sua luce e le sue ombre. La tappa del giorno dopo, la meno lunga del di bocche fumanti, una storia coinvolgente degli

30 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 31 Gruppo di Brenta

Le Bocchette come nessuno ha mai raccontato. Metro per metro la rete di sentieri più spettacolare delle Alpi.

Alpinismo, ferrate, rifugi, seguendo la vita di Bruno Detassis In regalo OUTDOOR ESTATE

eventi degli ultimi cinquant’anni, raccontata a tut- grande famiglia del Club alpino italiano. Siamo Una frenetica corsa sulla ti con i particolari di chi ha vissuto e sofferto, con i a 2900 metri. e la salita alla cima si snoda su un sabbia del canalone RUPPO DI RENTA della Montagnola, verso G B timori e le ansie di vedere il pericolo sulle cose de- sentiero in continuo aumento di pendenza, facile la meta finale gli uomini, sulle case, sulle strade, su quanto con ed gratificante nella sua conclusione. Si arriva in lenta fatica si è costruito nel corso degli anni per cima alla bocca fumante, siamo sull’orlo dell’infer- Carta avvicinare l’uomo alla montagna, una montagna no o assistiamo alla nascita della terra che inizia a che storicamente non è mai stata vissuta nella sua formarsi, che si presenta alla vita? Siamo in mon- Si percorre il tracciato 1:30 000 Con riquadro quota più alta, ma che ha sempre attirato e incu- tagna o in sala parto? Una stretta di mano tra tutti, dell’eruzione, 1:15 000 riosito l’umanità intera. qualche foto e via subito. Missione compiuta. La recentissima, del 2002, distruttiva per ▲ Nel dettaglio i nove sentieri fase di minima attività vulcanica potrebbe finire attrezzatii delle Bocchette Il sentiero, a un certo punto, senza preavviso e la via del rientro è lunga. gli impianti sciistici di ▲ Gli itinerari a tema scavalca l’impressionante colata Ci attende l’ultima avventura, un grande canalone Piano Provenzana e ▲ Tutti i rifugi e i numeri utili del 1981, minacciosa per Randazzo di sabbia, 800 metri di discesa a 40°, dal deser- per lunghi tratti della Allegato a Meridiani Montagne N° 63 - Direttore Responsabile Marco Albino Ferrari - Errestampa (Orio al Serio - BG) to totale, ai pulvini di spino santo (astragalus et- strada provinciale. Si Il Piano del Lago, immensa distesa di cenere e la- niensis) e saponaria dell’Etna, il fiorellino di inizio attraversa il lunghissimo pilli vulcanici, è un dolce declivio che separa la sta- estate, simbolo del Parco dell’Etna. Una corsa fre- piano dei “Dammusi”, IN REGALO zione d’arrivo della telecabina dal cono terminale netica, con una sola direzione: i Crateri Silvestri e si scoprono le grotte La cartina inedita: vero e proprio. Un’ora abbondante di facile cam- il Rifugio Sapienza. Abbiamo concluso veramente dell’eruzione più lunga Gruppo di Brenta mino, fino a Torre del Filosofo, località dedicata un itinerario a 360° attorno a quel gioiello della della storia recente, ad Empedocle e alle sue ricerche, un te alla bai- natura che nessuno, da queste parti, chiama Etna 10 anni ininterrotti, • Nel dettaglio i nove sentieri ta delle Guide che, col loro fiammante distintivo o Mongibello, ma solo e soltanto “la Montagna’. avvenuta all’inizio del attrezzati delle Bocchette dell’AGAI, ci ricordano la comune presenza nella *L’autore è Socio CAI, sezione dell’Etna. 17° secolo. • Gli itinerari a tema • Tutti i rifugi e i numeri utili 32 / Montagne360 / Luglio 2013

PAG MONT X LA RIVISTA CAI LUGLIO 2013.indd 1 31/05/13 17:06 La “Magnifica” ciclabile di Fiemme

Proposte di itinerari lungo il tracciato della vecchia ferrovia della Val di Fiemme, pedalando nella cornice di uno dei più affascinanti contesti dolomitici

Bellamonte Canvere. di Luca Ferrario Foto orlerimages.com on ho più energie» mi dice il il cuoco del maso. Ed è il proprietario della Spe- figlio più piccolo, un attimo cialized. Però, contrariamente a quanto farebbe «N dopo essersi sdraiato sul prato supporre l’aspetto vagamente minaccioso, chiede di fronte al maso, con la certezza di aver pedalato se vogliamo mangiare. Mangiare? Ottima idea, i dentro un sogno: abbiamo percorso una delle più miei figli si sono infilati nella stube ed hanno già belle piste ciclabili delle Alpi, quella della Val di le zampe sotto un tavolo. Fiemme e Fassa. Non avendone nemmeno io, di Due ore e tre portate più tardi, il cuoco serve lo energie, mi siedo e ripasso i numeri della ciclabi- strudel chiedendo: «Quand’è che nella vita siete le: 38 chilometri da Molina a Pozza di Fassa, tutti arrivati così vicino al Paradiso?». In effetti i ragaz- asfaltati, più altri dieci su sterrato per raggiungere zi, che sono dei tipi ben curiosi, così hanno onora- Canazei. 650 metri di dislivello, ma con pendenza to il desco: antipasto di salumi formaggi e porcini perfetta, la percorri con la giusta fatica quando la sott’olio, una fondina colma di spaetzle con panna risali, ti entusiasma in discesa. e speck, un piatto di carne grigliata con tortino di E il fondo? Semplicemente meraviglioso, velluto patate e fagiolini. a coste. Serve ristoro? Lo trovi in uno dei tanti «Come stiamo andando questa estate?», azzar- paesi, tutti gradevoli (qui non sono mai compar- do: «bene, male o non sappiamo?». «Si lavora», si i “dadoni” a sei piani, sto parlando dei condo- risponde secco il cuoco. mini ispirati ai canoni estetici dell’architettura sovietica). Vuoi una panchina, un tavolo? Eccoli Il progetto della Provincia di e sempre di prim’ordine. E quanti profumi! Ma Trento privilegia il recupero dei questa è la “cifra” della Magnifica Comunità di tracciati delle ferrovie dismesse All’ufficio del turismo Fiemme, le sue foreste contengono 60 milioni di di Cavalese raccolgo abeti. E il panorama? Imperdibile, è quasi inutile All’ufficio del turismo di Cavalese raccolgo qual- qualche informazione sottolinearlo. che informazione positiva in più: i frequentatori positiva in più: i Anche gli occhi della figlia adolescente, per de- della ciclabile sono aumentati del 20% rispetto frequentatori della finizione mal disposta alle iniziative familiari, alla stagione precedente; il Bike Express Fassa- ciclabile sono aumentati sono incantati. E dire che per convincerla a venire Fiemme, la navetta che riporta i turisti da Masi del 20% rispetto alla quassù ho dovuto ricorrere a tutta la retorica di a Canazei, ha raddoppiato i passaggi, 2650 nel stagione precedente; Passo Manghen. persone che praticano il ciclismo, dal 3,1 % siamo lenta, per gli spostamenti brevi e frequenti: casa- cui dispongo, poca in verità: «Sulla ciclabile della 2011 contro i 1300 del 2010 e l’interesse per una il Bike Express Fassa- Foto orlerimages.com scesi al 1,5. scuola, casa-lavoro. Nel 2005 viene istituito l’Uf- Val di Fiemme si pedala verso il futuro, pensa ai vacanza in bicicletta è in forte espansione, ma la Fiemme, la navetta che Dopo 50 anni i risultati sono sotto gli occhi di tut- ficio Piste Ciclopedonali con il compito di piani- luoghi comuni che si stanno rovesciando: a Lon- clientela è per lo più straniera. riporta i turisti da Masi a ti: le strade delle città italiane, salvo poche ecce- ficare la rete, sovraintendere la progettazione, dra sono aumentate le bici, a Pechino le automo- La situazione rasenta l’assurdo. Il mondo pensa Canazei, ha raddoppiato zioni, per esempio Parma, Ferrara e Bolzano, sono seguire l’esercizio e, infine, curarne la promozione bili. Una gita in bici ti apre la mente, ti offre scorci all’Italia come la culla dei piaceri, di sicuri vi rien- i passaggi, 2650 nel pericolose o pericolosissime. Così anche per brevi turistica. inaspettati…». trano anche le ciclabili del Trentino, e la maggio- 2011 contro i 1300 del spostamenti utilizziamo l’auto e ci blocchiamo nel Il progetto privilegia il recupero dei tracciati delle Tutto perfetto. Troppo. Infatti qualche cosa sta ranza dei nostri concittadini non se ne accorge. Ma 2010 e l’interesse per traffico. E, nonostante questo, gli italiani, ma for- ferrovie dismesse, dei tratti stradali relitti e delle per incepparsi. Le biciclette dei figli appoggiate in pochi hanno colpa, il punto è che cinquant’anni una vacanza in bicicletta se possiamo generalizzare alla razza umana, con- carrarecce di campagna. Le piste vengono rea- contro la parete del maso rovinano su una Spe- fa ci hanno fatto credere che solo con una, due o è in forte espansione, tinuano a venerare l’autoveicolo come un tesoro. lizzate con moderne tecniche costruttive e opere cialized in carbonio. Un uomo solo un pochino addirittura tre automobili per famiglia saremmo ma la clientela è per Tuttavia, a differenza di oro e diamanti, le macchi- d’arte specifiche (passerelle e sottopassi) per su- più piccolo di un bisonte, avambracci coperti da passati dall’età della pietra a quella dell’acciaio. lo più straniera. La ne non brillano incorruttibili nei secoli, col tempo perare i punti conflittuali con il traffico veicola- tatuaggi, pelata cubiforme e occhi serrati a fessura E ce l’hanno fatta, tanto che anche nel decennio situazione rasenta arrugginiscono. Ciascuno pensi alla propria. re, senza però dimenticare le aree di sosta dove osserva la scena. È, ma lo scopriremo solo dopo, 2000-2009 si è registrato un ulteriore calo delle l’assurdo. Nel 1988 il Trentino – una regione di montagna poter consumare un pasto e riempire le borracce. – per cercare un’alternativa all’uso sempre più in- In alcune fasi della costruzione, ma in particolare tensivo ed insensato dell’auto, vara una legge in per la manutenzione, vengono impiegati lavora- tema di piste ciclabile che potremmo sintetizzare tori disoccupati che faticano a trovare una nuova Nota così: noi (amministratori) costruiamo le ciclabi- occupazione a causa dell’età avanzata. Dunque le li, voi (amministrati) provate a staccare i piedi da ciclopedonali “puntellano” lo stato sociale. La Magnifica Comunità di Fiemme cora oggi la buona qualità del legname e la freno e acceleratore per posarli sui pedali. Impressionante è l’impegno finanziario sino ad professionalità nella lavorazione (la segheria Mentre il resto d’Italia guarda con totale disin- ora sostenuto: 120 milioni di euro, 5 dei quali È un’antichissima istituzione che gestisce e di Ziano è di proprietà dell’ente) garantisco- teresse a questa proposta visionaria e controcor- spesi – molto bene, mi permetto di dire – per la tutela un patrimonio silvo-pastorale immen- no un prodotto di eccellenza, risorsa prezio- rente, la Provincia autonoma di Trento va per la ciclabile della Val di Fiemme e Fassa. Altri soldi so: 20.000 ettari di cui quasi 12mila coltivati sa per l’economia locale. sua strada, ciclabile e, nel 1994, approva il Piano verranno investiti nei prossimi anni. Nel 2008 la a bosco. Da quando il vescovo di Trento Ghe- Infine, la Magnifica Comunità amministra generale dei percorsi ciclopedonali. Provincia di Trento ha infatti approvato un nuo- bardo nel 1111 concesse agli abitanti della anche i pascoli utilizzati, seppur con minor Il piano prevede di realizzare una rete di percorsi, vo piano di lavoro per estendere le ciclabili per pieve di Fiemme il privilegio di sfruttare le intensità rispetto al passato, per l’alpeggio per un totale di 370 chilometri, ciclabili, protetti, ulteriori 150 chilometri; a regime la rete “peda- montagne come pascoli e per il taglio del del bestiame nel periodo estivo. Gradual- ubicati nei fondovalle, luoghi naturalmente favo- labile” del Trentino avrà una lunghezza di 550 legname, la valle gode di ampia autonomia mente sta recuperando ed ammodernando revoli al cicloturismo. Saranno le nuove strade per chilometri. nella gestione della proprietà collettiva. An- gli edifici rurali e le stalle. la mobilità alternativa, gli svizzeri la chiamano È evidente che una infrastruttura così importante

36 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 37 Storia della ferrovia della Val di Fiemme La rete ciclabile del Trentino di Luca Ferrario Si articola in undici percorsi principali per complessivi 440 km ciclabili distribuiti in Attiva dal 1917 al 1963 congiungeva la e notte, così da decimare i prigionieri. di legname, minerali e altri prodotti altrettante vallate. L’ultima ciclopedonale, ferrovia del Brennero alla Val di Fiem- Con quale pensiero? Arrivare il prima della valle. Durante la Seconda guerra quella della Val di Non, è stata inaugurata me. Opera bellica della Grande guerra, possibile: nel marzo 1917 i binari si mondiale l’attività, seppur ridotta, non lo scorso giugno. dopo l’elettrificazione della linea co- attestarono a Castello di Fiemme, solo fu mai interrotta completamente. Nel Nel dettaglio: nobbe un buon successo commerciale il 1° febbraio ’18 raggiunsero Predazzo. dopoguerra la ferrovia conobbe una • Valle dell’Adige ma non bastò per farla sopravvivere ai Per fare che? La guerra, naturalmente. seconda giovinezza, grazie allo svilup- 96 km Confine provincia di Bolzano - favolosi e distruttivi anni Sessanta. Va pure ricordato, a beneficio dei col- po turistico della valle. provincia di Verona lezionisti di trenini e vecchie ferrovie, 10 gennaio 1963: fine della ferrovia • Valsugana L’ultima volta c’erano Kennedy e Kru- che la linea comprendeva: sei gallerie, della Val di Fiemme. 48 km Calceranica al lago - Pianello - scev, in Italia Fanfani era al suo quarto per uno sviluppo complessivo di 786 Ora che la ferrovia non c’è più – Vallon governo ma da tempo già si vedeva metri, sette viadotti e otto ponti, dieci tutto il materiale rotabile (motrici, • Valli di Fiemme e Fassa in giro Andreotti. L’ultima volta tavoli stazioni, 217 passaggi a livello e 50,5 locomotori, carrozze e carri merci) è 35 km Molina - Pozza di Fassa e sedie di fòrmica e acciaio stavano km di binari. stato venduto, i binari accuratamente • Valle del Primiero invadendo le case di milioni di famiglie La gestione asburgica della linea Ora- rimossi, giusto per dargli il colpo di 11 km Siror - Imer italiane, in stato di eccitazione per aver Predazzo durò meno di un anno, con la grazia – possiamo solo rimpiangere il • Val di Sole fatto del tinello una ragione di vita. fine della guerra la conduzione passò passato. Come? Consultate YouTube, il 35 km circa Ponte di Mostizzolo - L’ultima volta fu il 10 gennaio 1963. prima al Genio militare italiano, poi alle deposito del XXI secolo delle emo- Cogolo di Pejo Per partire dal principio copio da Wi- Ferrovie dello Stato. I tempi di percor- zioni del mondo, potrete rivedere con • Val Rendena kipedia queste righe: «L’obbiettivo di renza superavano le 4 ore. Il 31 dicem- ammirata nostalgia l’ultimo viaggio. 23 km Villa Rendena - Giustino; 6 km trasportare in 24 ore, da Ora alla Val di bre 1927 nuovo passaggio di mano, la Otto minuti di puro anni Sessanta con Tione - Lago di Ponte Pià Fiemme, un’intera brigata di fanteria, Ferrovia Elettrica Val di Fiemme rilevò tanto di Seicento che sorpassa il treno • Valle del Chiese completa di equipaggiamento, indusse la concessione ferroviaria dalle FS, ele- ed il logo di una nota marca di benzina, 25 km Lago d’Idro - Pieve di Bono lo stato maggiore dell’esercito austro- vò lo scartamento a 1 metro, elettrificò un cane a sei zampe, che si staglia • Valle dei Laghi ungarico a fare proprio il progetto e la linea e il 28 ottobre 1929 il viaggio sullo sfondo. Roba dura anche per uno 16 km Torbole - Dro; 4 km realizzare la linea ferroviaria». inaugurale venne compiuto in solo 2 come Gianni Minà. Pietramurata - Sarche Quando? Nell’inverno 1915-16. Con ore e 15 minuti, che è davvero poco a Ultima notazione, da sedici anni “La • Valle Ledro quale forza lavoro? Seimila uomini: ben vedere. Vecia Ferovia dela Val de Fiemme” 10 km Molina di Ledro - Lago d’Ampola 3900 civili, 600 militari e 1500 prigio- Il traffico passeggeri incrementò è il nome di una gara amatoriale di • Basso Sarca nieri, in maggioranza serbi e russi. Non rapidamente tanto che nel 1932 mountain bike che si disputa da Ora 19 km Mori – Torbole mancò il contributo di numerose don- circolavano ben dieci treni viaggiatori a Molina di Fiemme lungo il tracciato • Valle di Non ne. In che modo? Senza tregua, giorno al giorno oltre a diversi convogli carichi dell’ex strada ferrata. anello di 32 km Malgolo - Fondo

Sopra dall’alto: (sono undici le valli trentine attrezzate con una Finalmente è stato certificato che una pista cicla- Ciclabile su ponte. Foto pista ciclabile) che permette di avvicinare luoghi bile può essere uno stimolo all’economia. In valle Ronny Kiaulehn, fototeca Trentino SpA preziosi, di grande fascino e bellezza, non poteva di Sole, dove funziona la tratta ferroviaria Trento- che assumere una valenza turistica. Il Trentino Malè, nell’estate 2009 i turisti ciclisti avrebbero diventa così la regione che, dopo l’Alto Adige, si generato una ricaduta economica di circa 2 mi- rivolge al mercato del cicloturismo che trova nel lioni di euro. Naturalmente le altre regioni alpine nord Europa un buon numero di estimatori. del Belpaese possono infischiarsene e trattare le ciclabili come “l’ultima spiaggia”, quella riservata È stato finalmente certificato che ai turisti ciclisti che, per taluni, praticano una va- una pista ciclabile può essere canza per sottrazione. uno stimolo all’economia In Valle d’Aosta da più di un anno si discute at- torno all’opportunità di dismettere la tratta ferro- Secondo una ricerca condotta dall’Università di viaria Aosta-Prè-Saint-Didier per realizzare al suo

Il Viadotto Trento per conto della Provincia, nell’estate del posto una pista ciclopedonale, con tanto di navette di Gleno, 2009 i turisti che hanno frequentato le ciclabili elettriche, punti di interscambio ed aree di ristoro. sulla storica trentine sono stati per la metà stranieri, in mag- Politici e operatori turistici della Vallèe dovrebbe- ferrovia di gioranza di lingua tedesca, ma non sono mancati ro impiegare meno di un attimo per accorgersi che Fiemme olandesi e scandinavi. Tutti con una buona capaci- si tratta di un progetto imperdibile. Ma non sono smantellata nel 1963. tà di spesa, 65-70 euro al giorno pro-capite. ottimista per natura e quindi lascio la chiusa a En- Foto APT Val Abbiamo quindi la prova che pedalando in bici- nio Flaiano: «Poiché si trattava di una buona idea, di Fiemme cletta non si produce solo calore interno lordo. nessuno la prese in considerazione».

38 / Montagne360 / Luglio 2013 Parte da Molina di Fiemme e risale la valle tenendosi in pendenza quasi impercettibile, ad esclusione del breve numerose passerelle, si giunge nelle immediate vi- sinistra orografica fino a giungere Predazzo, punto oltre tratto finale, dove bisogna deviare a destra per evitare Itinerari cinanze di Moena (km 28,055), il cui centro è stato il quale la valle si stringe per poi riaprirsi sulla valle di il transito attraverso una fattoria (km 16,630). recentemente liberato dalla morsa del traffico veico- Fassa, la ciclopedonale termina a Pozza. Predazzo è raggiungibile utilizzando una stradina co- 1. Bellamonte. lare grazie ai nuovi interventi effettuati sulla viabilità Da Molina, sempre sfruttando il tracciato (sterrato) munale a traffico limitato che passa nei pressi della Foto orlerimages.com locale. dell’ex ferrovia, ma con pendenze sostenute, è possibile zona sportiva per collegarsi più avanti alla viabilità 2. Passo Manghen. La pista riprende il suo percorso nella parte alta del pa- Foto orlerimages.com guadagnare il passo di San Lugano da dove si può scen- principale che attraversa il centro del paese. Pur con ese in prossimità del campo di minigolf (km 29,530), dere verso Egna per collegarsi infine con la ciclabile del- qualche bruttura, la grande caserma della Guardia di raggiungibile dal centro di Moena percorrendo un trat- la Valle dell’Adige. Finanza e qualche albergo un po’ datato, Predazzo ha to in salita di circa 150 metri con pendenza piuttosto del fascino. sostenuta. La ciclabile ora risale i versanti prativi che Da Molina a Predazzo (Val di Fiemme) sovrastano il laghetto di Soraga imboccando la discesa Lunghezza: 21 km verso l’abitato lo sguardo è catturato dalla vista sulla Dislivello: 200 m in salita valle, che si mostra in tutta la sua bellezza, domina- Tipo di fondo: asfalto ta sullo sfondo dalle "crode" del Sella e del Pordoi. Al Esposizione: Est – Ovest termine della breve discesa si attraversa il sottopasso Tempo di percorrenza: 2-3 ore alla strada provinciale (km 31,050) che conduce diret- tamente sull’argine del torrente Avisio. Si costeggia L’imbocco della ciclopedonale è ubicato al margine sud quindi il torrente fino al parco giochi nel Comune di dell’abitato di Molina di Fiemme, nei pressi di un’area di Soraga, dove troviamo una passerella in legno che ci sosta sulla riva destra del torrente Avisio (km 0,000). porta sul lato opposto del torrente. La ciclabile prose- Subito si passa sotto la strada provinciale per poi im- gue per circa 3 km attraverso prati e boschi per giun- boccare la passerella posta sul torrente che conduce al gere al termine nei pressi dell’abitato di Pozza di Fassa campo sportivo. Giunti in località Cascata (km 3,540) (km 34,770). Attualmente alcune stradine secondarie, si può ammirare la grande massa d’acqua del rio di Val e sterrate, permettono di raggiungere Canazei prolun- Moena che, con un salto di 25 metri, precipita nel pic- gando così di 10 km circa la pedalata lungo l’incantevo- colo laghetto sottostante creando un ambiente fresco le fondovalle. Da Pozza di Fassa verso Alba di Canazei

e suggestivo. Proseguendo sulla ciclabile, che con brevi 2 la pista ciclabile è inserita nei programmi di prossi- saliscendi si addentra in una zona boscosa, ben presto ma realizzazione. si raggiunge la stazione di fondovalle della funivia Cer- mis, oltre la quale troviamo la piccola frazione di Masi 1 di Cavalese (km 6,000). Attraversando prati e pascoli spesso incontriamo, mascherati dal tempo, i manufat- ti dell’ex tracciato ferroviario: ponti in ferro a traliccio, Da Predazzo a Canazei (Val di Fassa) muri di contenimento, vecchie stazioni abbandonate o Lunghezza: 27 km destinate ad altro uso. Giunti in località Lago di Tesero Dislivello: 450 m in salita si attraversa il Centro del Fondo (km 9,730), sede dei Tipo di fondo: asfalto sino a Pozza, sterrato da Poz- mondiali di sci nordico nel 2013. za a Canazei Your Passion, Oltrepassato il centro la ciclabile imbocca in discesa il Esposizione: Nord-Est – Sud-Ovest Our Mission: sottopasso stradale che conduce sulla strada a traffico Tempo di percorrenza: 3-4 ore Zamberlan, reliable partners in promiscuo che porta a Ziano di Fiemme. In prossimi- outdoor adventure since 1929 Discover the difference tà del bivio per Panchià si apprezza sul fiume Avisio la Seguendo la segnaletica si aggira il paese portando- Technical backpacking on-trail or through the roughest terrain off-trail is no problem presenza di un caratteristico ponticello in legno con si sulla destra orografica del torrente Avisio, dove si for the Guide. This boot excels with heavy-duty copertura a due falde, uno dei pochi rimasti in Trentino. riprende la ciclabile. Qui la valle si restringe brusca- construction featuring thick nubuck leather uppers, a rubber rand, and great stability Poco più avanti, in corrispondenza del Maso Carana, mente costringendo la pista a costeggiare la strada and traction thanks to the exclusive Zamberlan Vibram Star Trek sole. Made with Zamberlan’s new si abbandonata la strada principale e si riprende la statale, con alcuni passaggi realizzati a sbalzo sul backpacking last, these boots are as comfortable pista ciclabile; con un tratto iniziale in breve salita si torrente con apposita mensola, che ci consente di as they are rugged. The Guide is always your most trusted partner.

raggiunge il pianoro che sovrasta l’area artigianale di raggiungere agevolmente la zona dei trampolini. Ora |

Ziano. Il percorso ora si snoda tra verdi pascoli e campi la ciclabile corre a lato del torrente per qualche chi- hand-crafted in s i n c e 1 9 2 9 arati contornati da boschi e si giunge in località Zanolin lometro giungendo a Forno, piccolo abitato posto a dove si abbandona il tracciato per imboccare la stret- metà strada tra Predazzo e Moena, il cui nome ha ori- ta via che attraversa il piccolo agglomerato e giungere gine dall’attività legata alla lavorazione dei minerali infine alla rotatoria stradale posta in corrispondenza ferrosi, estratti un tempo nelle vicine miniere di rame. del ponte sull’Avisio (km 13,240). Per un breve tratto La solitaria frazione di Forno (km 24,600), corona- si segue la viabilità comunale fino ad intercettare sul- ta sullo sfondo dalle creste dolomitiche, introduce il la sinistra la ciclabile che conduce a Predazzo. Questo percorso ciclopedonale nella Valle di Fassa. Percor- tratto è assai piacevole da percorrere perché segue rendo i tratti arginali che si alternano da una parte fedelmente il tracciato della vecchia ferrovia con una all’altra del torrente Avisio, grazie alla presenza di Calzaturificio Zamberlan SRL 0445-660999 www.zamberlan.com | adv:fablabweb.com

40 / Montagne360 / Luglio 2013 Partecipanti al primo corso di istruzione delle La Lombardia e le Alpi guide nel 1898

Fino al 7 luglio lo Spazio Oberdan di Milano ospita una mostra che ripercorre il ruolo del CAI lombardo nella storia del Sodalizio Testo e foto della Sezione CAI di Milano

el panorama delle celebrazioni per i Revojera, storico e socio benemerito del Club al- Allievi e istruttori della 150 anni del Club Alpino Italiano, uno pino milanese. scuola d’alpinismo degli eventi considerati più importan- Il catalogo, analogamente alla mostra, vuole es- italiana d’alta montagna N Scuola Parravicini. ti è la mostra “La Lombardia e le Alpi” aperta a sere anche lo specchio dell’operosità lombarda Foto archivio CAI Milano Milano, allo Spazio Oberdan, dal 17 maggio al che trova riscontro nella frequentazione sportiva 7 luglio 2013. La rassegna, curata dalla Sezione della montagna: fra le curiosità va annoverato il CAI di Milano, ha avuto un grande successo di “Rampichino”, prototipo di mountain bike lan- pubblico e un grande risalto sulla stampa lom- ciato a Milano con una grande campagna pubbli- barda. Chi non è riuscito a visitarla può ripercor- citaria negli anni Ottanta, le scarpette da arram- rerla attraverso le 128 pagine del catologo curato picata “aerlite” con cui i sassisti della Val di Mello da Roberto Serafin, che per oltre vent’anni è stato hanno mandato in pensione i vecchi scarponi e redattore de Lo Scarpone. il curioso “arpione Roseg” commercializzato ne- Il volume approfondisce in 12 capitoli i temi del- gli anni Trenta dalla Sezione Valtellinese del CAI la mostra con una serie di saggi e 245 immagini, che ha innovato la tecnica dell’arrampicata su molte delle quali inedite. Dopo le presentazioni ghiaccio. del presidente generale del Cai Umberto Martini, Un capitolo a parte è dedicato a nove “banche del presidente della Provincia Guido Podestà, del della memoria” che fanno della Lombardia una Sopra: antiche tessere vice presidente e assessore alla cultura Novo Um- delle regioni più legate culturalmente e storica- del Club alpino italiano. berto Maerna, del presidente del Cai Lombardia mente alle montagne, grazie anche alla sua posi- Qui a sinistra: scarponi, Renata Viviani e del presidente della Sezione di zione centrale rispetto all’arco alpino. È comun- picozze e fotografie d’epoca in esposizione Milano Giorgio Zoia, il volume descrive le aree que dall’archivio della Sezione di Milano e dalla alla mostra “La espositive dell’allestimento curato dall’archi- prestigiosa annessa Biblioteca “Luigi Gabba” che Lombardia e le Alpi”. tetto Lorenzo Serafin, e coordinate da Lorenzo proviene la parte più consistente del materiale Foto Filippo Podestà

42 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 43 esposto allo Spazio Oberdan. Nel cospicuo elenco dei prestatori figurano il Museo Nazionale della La mostra Montagna, il Museo della Scienza e della Tecnica, il Palamonti di Bergamo, la Sezione Valtellinese, la Società Escursionisti Milanesi. Quando IN CIFRE Molte opere provenivano da collezioni private: tra dal 17 maggio al 7 luglio 2013 La mostra si presentata ai queste le rarissime mappe dei cartografi Laura e visitatori con 700 metri qua- Giorgio Aliprandi, manoscritti e cimeli conservati Orari di apertura drati di superficie espositiva, da Angelo Recalcati, il celebre Duomo di Milano martedì e giovedì dalle 10 alle 22 circa 400 metri lineari di dipinto da Dino Buzzati messo a disposizione da mercoledì, venerdì, sabato e sviluppo pareti espositive, Almerina Buzzati. domenica dalle 10 alle19.30 50 vetrine piane orizzontali, Nove saggi affrontano nel volume i temi della mo- lunedì chiuso 5 nicchie espositive, oltre stra attraverso le testimonianze di eminenti storici 50 pannelli descrittive, 350 e specialisti: Lorenzo Revojera (nascita dell’asso- Ingresso libero didascalie, 3 roll-up, 1 parete ciazionismo sportivo), Angelo Recalcati (paura, retroilluminata, 50 metri desiderio, conoscenza e avventura, ovvero i pilastri Dove quadrati di grafiche applicate del nostro andare per monti), Marco Dalla Torre Spazio Oberdan a parete, 2 postazioni video, 1 e Anna Girardi (letteratura d’alta quota nella re- Viale Vittorio 2, Milano installazione audio, 2 manichi- gione lombarda), Lorenzo Viganò (il ruolo di Dino ni, oltre 200 foto e immagini, Buzzati nel diffondere i valori della montagna), Informazioni al pubblico oltre 200 tra oggetti esposti e Pino Capellini (storie e miti delle Orobie), Euge- Tel. 02 77406302/6381 pubblicazioni. nio Pesci (le Grigne quale laboratorio verticale), Giuseppe Garimoldi (le più belle immagini delle Alpi della Lombardia), Laura e Giorgio Aliprandi Walter Bonatti (la scoperta delle montagne lombarde attraverso e Carlo Mauri. gli antichi cartografi), Giuseppe “Popi” Miotti (la Foto archivio Val di Mello, culla del nuovo alpinismo) e Daniele Gruppo Gamma Redaelli (la grande lezione di Riccardo Cassin). Le pagine del catalogo si affacciano infine sul ter- ritorio alwpino della regione con le prestigiose immagini di due grandi fotografi lombardi: il val- tellinese Alfredo Corti (che è stato ricordato nella mostra con un documentario e una serie di imma- gini in 3D risalenti ai primi anni del secolo scorso) e il bergamasco Tito Terzi. Il formato del volume è 23x28 cm, prezzo di copertina: 25 euro (22 per i soci del Cai). Info: www.caimilano.eu - Buzzati nel suo studio www.provincia.milano.it/cultura

Ninì Pietrasanta in un Cassin in ritratto a olio Anselmo Fiorelli arrampicata

44 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 45 Poteva essere la Genziana d’oro del CAI, assegna- della Svizzera romanda. Alla sua guida un pastore e ta invece a Pura vida, dignitosa storia (81 minuti) la sua giovane assistente. A Trento pubblico e giuria di solidarietà che si concretizza in una tempestiva Inizialmente il regista aveva ipotizzato un sempli- spedizione di soccorso in un impervio territorio hi- ce documentario, poi attratto dal tema ha capito malayano. Un gesto encomiabile, a dimostrazione che poteva ricavarne ben di più e ha lavorato per che i “Samaritani della roccia” non sono razza in un anno a un film a soggetto. La pellicola avvolge divisi sulla qualità dei film estinzione. Ma la pellicola degli spagnoli Iraburo e in una sinfonia ambientale, costruita sul valore dei Molina Ayestaran finisce qui. due protagonisti e sulla capacità di rendere poesia anche i più marginali gesti della quotidiana rituali- Un festival è fatto di persone. Dove c’è gente c’è tà del pastore. scambio ininterrotto di opinioni. È sede naturale L’hanno ben percepito gli spettatori che a Hiver di confronti. Hiver nomade (85 minuti) del regista nomade hanno attribuito il Premio del pubblico, svizzero Manuel von Stürler, proiettato in apertu- rimediando con questa scelta al vuoto di un incom- ra di festival, lo si sentiva richiamare spesso nelle prensibile silenzio ufficiale. conversazioni. La curiosità induceva a richiederlo L’avventura che partecipa Le thé ou l’elecricité (93 in sala video. Era tra i più gettonati. C’era atmosfera minuti) del belga Jerôme Le Maire (Genziana da Gran Premio attorno a questa pellicola. d’oro) è quella vissuta dagli abitanti di un piccolo Ma non è stato così, perché la Giuria ha virato su villaggio dell’Alto atlante marocchino, che per un altro titolo, precisamente su Expedition to the End paio d’anni sono stati investiti da un programma of the Woorld (89 minuti) del giovane danese Da- governativo di modernizzazione destinato a portar vid Denik. Che dire? Non è certo una pellicola da loro la luce elettrica. Ma con quali effetti, se tutto sconfessare. Ha raffinatezza nella fotografia e nella il resto ancora manca? Componenti di un processo narrazione, ha humour. Sono pagine ben miscellate che avanza sconvolgendo stratificate consuetudini di Jerome K. Jerome e Jules Verne, nelle quali un di vita. La pellicola è piacevole per la sua levità d’in- gruppo eterogeneo di artisti, di aspiranti scienziati, dagine e ci dà la lettura dei criteri che hanno guida- di buontemponi compiono (potendoselo permette- to la giuria nelle sue scelte più generali. È conferma re) il loro Petit Tour di formazione, su una goletta a che ritroviamo nella genziana d’argento assegnata tre alberi, tra le acque a nord-est della Groenlandia. a Libros y nubes (95 minuti) dell’italiano Pier Paolo Un film piacevole, sempre che non si pretenda legit- Giarola, un documentario dedicato alla rete delle timamente di più, come testimonial di un festival. biblioteche rurali nelle Ande peruviane. Però non si perda Hiver Nomade. Sa donare sensa- Poco da dire sulle residue due genziane d’argento, zioni profonde, vivendo la natura all’interno di una del genere “premiate e scordate”: A fronte: un’immagine transumanza, che vede un gregge di ottocento pe- The Observers (67 minuti) della statunitense Jac- tratta dal documentario Hiver Nomade, che ha core spostarsi per quattro mesi lungo le campagne queline Goss (miglior mediometraggio) e No hay partecipato alla 61esima lugar lejano (82 minuti), della messicana Michelle edizione del Trento Film Ibaven (Premio della giuria). Il primo documenta L’edizione 2013 ripropone l’inevitabile distanza tra Festival. il lavoro dei climatologi dell’osservatorio di Monte In questa pagina, in alto: Washington, mentre il secondo si presenta come sensibilità diverse, quella degli addetti ai lavori e quella Genziana d’Oro del CAI a Pura Vida consegnata altra indagine (si veda appunto Le thé ou l’electrici- degli appassionati dal vicepresidente té) sui traumi sociali della modernizzazione. Goffredo Sottile. E così si è praticamente detto di un festival, che di Giovanni Padovani Sotto: Gran Premio Città con il suo Palmarès non evidenzia la potenzialità di Trento consegnato delle pellicole ammesse a concorso. Non tanto per dal sindaco Alessandro oteva arrivare un segnale diverso dal 61° il richiamo alla processionaria?) in lento procedere Andreatta al regista The Summit e per Hiver nomade, apparsi i grandi Filmfestival di Trento. Ci si poteva aspetta- verso l’Everest. Immagini che non donano poesia danese Daniel Dencik dimenticati, quanto per altre pellicole strettamen- P re una indicazione atta a parlare del “male all’alpinismo e che inducono al “cui prodest?”. Sono te attinenti all’alpinismo. Valga come riferimento oscuro” che pervade l’alpinismo e che lo porta a far- però documenti in cui alberga il potenziale dram- Freundschaft auf Zeit (50 minuti) del tedesco Au- si prodotto per le effimere gratificazioni di collezio- ma. Come si è visto in The summit di Nick Ryan, gust Pflugfelder che porta a riflettere sui danni di nisti di risultati. Ma così non è stato. una indagine rigorosa (98 minuti) sulla tragedia una attività di punta, esclusivamente tesa al risul- Non ha lavorato male la giuria, ricca di un suo ri- che nell’estate del 2008 ebbe come scenario il K2. tato, nella quale l’amicizia assume un puro ruolo spettabile curriculum, ma ha lavorato con una sen- 24 alpinisti ne tentano la cima, 18 la raggiungono, strumentale. “Amicizia a tempo”, appunto. sibilità attratta da altre esperienze. 11 perdono la vita nel giro di ventiquattro ore sulla Forse proprio di questa riflessione ha necessità Chi era al Santa Chiara, venerdì 3 maggio, per la via del rientro. il nostro alpinismo associativo, per renderlo so- serata condotta da (confortante L’indagine di Rick Ryan, con sequenze mozzafiato lido nelle motivazioni e alieno da sollecitazioni trovarsi tra tanta gente venuta ad ascoltare parole di Robbie Ryan e Stephen O’Reilly, tenta di dare mercantili, in linea con una storia di centocin- d’alpinismo! ) ha visto ufficializzati in talune se- una spiegazione a questa tragedia. quant’anni, che si sta pedagogicamente rievocando quenze i serpentoni di alpinisti (può rendere meglio Però per The Summit, nessun riconoscimento. e festeggiando.

46 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 47 come l’approccio a queste strutture d’alta quota con l’edificio che lo ospita: rifugista e rifugio sono non possa oggi esclusivamente confinarsi nei tec- due entità inscindibili. nicismi e negli specialismi settoriali, ma debba Il rifugio alpino, e in particolar modo il tema del- necessariamente valutare anche i dovuti aspetti la sua progettazione e realizzazione, può essere culturali legati all’anima stessa della montagna e inteso dunque come reale punto d’incontro tra del rifugio. la cultura progettuale e la cultura della monta- E il gestore, colui che da sempre è denominato gna. Pertanto, prima d’inseguire la chimera della appropriatamente “rifugista” a testimonianza "macchina perfetta" durante il percorso proget- dell’unicità della sua figura umana e professio- tuale è essenziale riflettere sulle modalità d’inte- nale, è il depositario diretto di questa sensibilità. razione tra la struttura, il suo gestore e tutte le Il rifugista si costituisce di fatto come prezioso e utenze: pur considerando il rifugio contempo- discreto custode del territorio alpino, curandone raneo un laboratorio sperimentale di assoluto la manutenzione e l’aménagement, tenendo in interesse per lo sviluppo di modelli abitativi e ordine l’integrità complessiva dell’ambiente, dei tecnologie che lavorano in condizioni limite, l’al- suoi percorsi, delle sue opere e delle sue strutture. to livello di complesse dotazioni tecnologiche va Aldilà della primordiale funzione di accoglien- rapportato a un necessario grado di empirismo e za, ricovero e ristoro, la sua figura si carica del di facilità d’interfaccia. ruolo di punto di riferimento escursionistico e alpinistico che conosce e informa sulle condi- Il rifugio alpino è il punto zioni della montagna (meteorologia, orografia, d’incontro tra cultura progettuale geologia, movimenti umani) e che garantisce pri- e cultura della montagna mariamente le condizioni di sicurezza per i suoi frequentatori. Le frequenti situazioni di emergenza e il fatto che Aldilà della primordiale Il grande potenziale sotteso al modus vivendi nella maggior parte dei casi è il gestore stesso a funzione di accoglienza, offerto da un gestore capace e appassionato con- doversi occupare in prima persona delle ripara- ricovero e ristoro, la sua siste in un servizio intrinseco di utilità pubblica, zioni, lo trasformano infatti anche in ingegnere, figura si carica del ruolo attraverso vere e proprie indicazioni di educa- bricoleur, tuttofare. di punto di riferimento zione civica per favorire una condotta rispetto- Allo stesso tempo sarebbe miope e ostinato vol- escursionistico sa dell’ambiente e del fragile contesto montano, tare le spalle ai tempi moderni e al progresso in e alpinistico che dove le ricadute negative di un contegno scorret- maniera romantica e quasi misantropica: l’aper- conosce e informa to sono immediatamente evidenti sull’ecosistema tura del lontano mondo del rifugio ai nuovi me- Rifugio, l’anima della sulle condizioni e sull’uomo stesso. dia e alle nuove tecnologie che sono ormai parte della montagna Il rifugista è infatti veicolo primario dei valori di integrante delle vita della stragrande maggioran- (meteorologia, sobrietà e senso della misura, di comportamenti za delle persone risulta ormai indispensabile e orografia, geologia, verso l’ottimizzazione delle risorse e delle energie utile a una sua piena fruizione. montagna movimenti umani) disponibili, del senso di responsabilità individua- Il rifugista, inoltre, ha frequentemente delle forti e che garantisce le di fronte alla “scuola” della montagna: precetti motivazioni personali che lo portano a trasfor- Dal convegno di Trento indicazioni utili per il futuro primariamente le quantomai necessari in questo specifico contesto, mare la sua attività in una vera e propria scelta condizioni di sicurezza ma universalmente validi. di vita, profondamente intrecciata al territorio e di queste strutture, in cui si sommano aspetti legati per i suoi frequentatori. Questo stesso modello di vita diventa un tutt’uno all’edificio stesso. all’architettura, alle diverse funzioni e all’ambiente In questo ambito più che altrove, è infatti richie- sta una forte capacità di adattamento alle sempre di Roberto Dini e Stefano Girodo - fotografie di Giorgio Masserano diverse condizioni di lavoro e alle difficoltà do- vute all’isolamento in un contesto ostile alla vita er indagare il complesso mondo dei rifugi rosa dei temi propri del rifugio alpino, dalle que- Cabane d’Orny - C.A.S., umana. alpini, a Trento dal 22 al 23 marzo 2013, stioni costruttive e progettuali fino a quelle di Monte Bianco. Martigny, Il rifugio si connota dunque come un’entità di na- si è tenuto il convegno internazionale carattere gestionale, per passare alle istanze cul- Valais (CH), 2826 m. tura culturale che si pone come presidio di esplo- P A fronte: un momento “Rifugi in divenire: architettura, funzioni e am- turali e all’utenza. del convegno razione e di conoscenza della montagna stessa. Il biente. Esperienze alpine a confronto”, organiz- Il convegno è stato la testimonianza di come un internazionale "Rifugi rifugista è colui che custodisce e trasmette tale zato da Accademia della Montagna del Trentino dialogo fertile sia possibile solo laddove non ci in divenire" tenutosi a bagaglio di valori. Valori non stabiliti a priori o con la collaborazione dell’Associazione Gestori si emargini nei diversi recinti, ma dove invece si Trento entro posizioni ideologiche, ma concetti con- Rifugi del Trentino, della SAT, dell’Assessorato al cerchi di integrare i diversi punti di vista degli creti che si definiscono progressivamente attra- Turismo della Provincia di Trento e infine, quale attori coinvolti. Proprietari, gestori, progettisti, verso l’esperienza della montagna, costituendo referente scientifico, dell’Associazione Cantieri aziende, guide, operatori, frequentatori e studio- l’essenza stessa dell’idea di “sostenibilità”, nella d’Alta Quota Onlus. si della montagna hanno potuto trovare a Trento sua originaria accezione al di là delle retoriche, L’ampio uditorio (ben 240 i presenti) ha assistito terreni comuni di confronto sui quali discutere. dall’ambiente alla socialità, dalla solidarietà alla a un proficuo dibattito che ha percorso la vasta In particolare, dai due giorni di dibattito è emerso responsabilità individuale.

48 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 49 Il Monte Rondinaio ento, nuvole ed una sensazione infinita traiettoria più bella è sicuramente quella dettata e il modesto bacino di spazio e di aerea libertà accompa- dalla natura: la lunghissima serie di salite e di temporaneo del Lago gnano chi si incammina lungo il crinale discese che segue fedelmente il crinale, cavalcato A un passo dalle nuvole Torbido (Valle delle V Tagliole, Parco Regionale dell’Appennino tosco-emiliano insieme al volo da quello che può essere definito il sentiero ori- dell’Alto Appennino dei falchi, ai caroselli incessanti dei rondoni e alle ginario - non a caso battezzato 00 -, collettore di Modenese) vedute sconfinate. tutti i sentieri confluenti che salgono dalle vallate Vanno La lunga serie di dorsali e di creste che forma la e dalle creste laterali. Lungo questa stessa linea di vengono spina dorsale di questo pezzo d’Italia è un’entità percorso, ideale ancor prima che geografica, cor- per una vera geografica ben definita che si stende fra il Passo re la Grande Escursione Appenninica, itinerario mille sono finte del Cisa e la valle del fiume Reno con quote attor- ormai storico che si prolunga dalla Liguria alle e si mettono lì tra noi e il cielo no ai duemila metri e poche cime ben definite. Marche. Alla GEA si è recentemente affiancata per lasciarci soltanto In questa lunga striscia di terre alte, di praterie l’Alta Via dei Parchi, lunghissimo percorso alle- una voglia di pioggia. immense, di laghi e di scure faggete, chi ha voglia stito e promosso dalla Regione Emilia-Romagna Fabrizio de Andrè, Le Nuvole (1990) di camminare trova innumerevoli opportunità che collega ben otto aree protette - fra cui due in una rete sentieristica articolata e ben segna- Parchi Nazionali - che racchiudono le più prezio- Testo e foto di Mario Vianelli lata, ricca di percorsi di ogni tipo di difficoltà. La se testimonianze della natura appenninica.

50 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 51 Lungo tutto il crinale tosco-emiliano la GEA e pomeriggio; braccio di ferro dei venti attorno al In alto: il rifugio l’Alta Via dei Parchi coincidono, poi quest’ultima crinale, con vittoria di quelli toscani spinti dalla Mariotti e il Lago scende verso il Bolognese raggiungendo le colli- circolazione tirrenica; vortici di nuvole e nebbie Santo Parmense (Val Parma, Parco Nazionale sempre più intensi fino all’esplosione liberatoria ne romagnole nella singolare Vena del Gesso. Si dell’Appennino Tosco- ritrova il crinale soltanto nel Monte Falterona, dell’acquazzone pomeridiano. Un regime mete- Emiliano). preludio delle Foreste Casentinesi, di Camaldoli orologico non inusuale nei mesi estivi, che però A fronte: sulla cresta e dello scoglio roccioso della Verna, straordinaria non offusca la bellezza di questa camminata a un del Monte Matto (Val oasi di natura e di spiritualità; la via termina poi passo dal cielo e dalle nuvole. Nuvole che affian- Parma, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco- cano e avvolgono il cammino, nuvole che col loro sul Monte Carpegna, in vista dell’Adriatico e delle Emiliano) rocche del Montefeltro. perpetuo movimento disegnano scenari mutevoli Le foto di questo portfolio sono state riprese che arricchiscono il paesaggio di tonalità pitto- all’inizio dell’estate del 2010, durante il lavoro per riche decisamente romantiche. La loro presenza la redazione della guida “L’Alta Via dei Parchi” ci ricorda che chi si mette in cammino per mol- (Ediciclo editore, 2012), su incarico del Servizio ti giorni deve abbandonarsi ai ritmi della natu- Parchi della Regione Emilia-Romagna. In pianu- ra. Basta svegliarsi presto e non perdere tempo ra la stagione era torrida e afosa e per tutti i dieci lungo la via per essere già arrivati al posto tappa giorni di cammino fra Berceto e la valle del Reno quando il temporale si scatenerà: e pochi piace- le condizioni meteorologiche sono state iden- ri sono dati al viandante come quello di essere al tiche: alba fresca e serena; formazione di nubi riparo, all’asciutto e senza scarponi quando fuori nella tarda mattinata e loro addensarsi nel primo scroscia la pioggia.

52 / Montagne360 / Luglio 2013 A fronte in alto: il crinale In basso: nell’alta Val del Giovarello (Parco della Bocca di Massa, fra In basso a destra: cippo presso i Laghi Sillara (Val Cedra (Parco Regionale Nazionale dell’Appennino Reggiano e Garfagnana confinario ottocentesco Cedra, Parco Regionale delle valli del Cedra e del Tosco-Emiliano). (Parco Nazionale presso il Monte Lancino, delle valli del Cedra e del Parma). In basso a sinistra: dell’Appennino Tosco- Parco Regionale dell’Alto Parma). In questa pagina: il Passo l’ampia sella erbosa Emiliano). Appennino Modenese.

54 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 55 A fronte: il sentiero nei In questa pagina. In alto a destra: pecore al In basso: il Lago pressi di Foce Giovo In alto a sinistra: Lago pascolo al Passo di Croce Scaffaiolo (Parco (Parco Regionale dell’Alto Nero e Monte Gomito Arcana (P.R. dell’Alto Regionale dell’Alto Appennino Modenese). (Valle del Sestatione). Appennino Modenese) Appennino Modenese)

Luglio 2013 / Montagne360 / 57 CAI 150 il decennio 1954-1963

state 1958, Campo VI – quota 7550 metri di Bonatti, aveva suggellato l’attività internazio- A fronte: Hindu-Kush. – sotto la sommità del Gasherbrum IV, “il nale del CAI del decennio “di svolta” 1944-1953 Spedizione del CAI di bellissimo picco” che sfiora gli Ottomila: (come ha scritto Franco de Battaglia nello scorso Roma al Saraghrar. La E cresta est del Saraghrar “Lassù in alto, sulla cresta, il 6 agosto s’è levato numero di Montagne360); ma è l’ambiziosa spe- (7350 m), dal campo II, tra sanguinose fasce di luce, e foschie verso orien- dizione al Gasherbrum IV a rappresentare l’ico- 6150 m, agosto 1959. te, che non promettono nulla di buono. Ma ormai na dei dieci anni successivi. Organizzata da Ric- Foto Fosco Maraini. tutto è pronto: sarebbe follia rimandare. Oggi è Sotto a sinistra: senza discussioni la giornata della vetta”. Que- Alle 12,30 1958, le bandiere d’Italia, spedizione italiana al Gasherbrum IV, sto il ricordo che Walter Bonatti serba di quella del e del CAI sventolano Karakorum. Portatore mattina, poco prima di partire con il compagno sulla vetta del Gasherbrum IV con fascine, sullo sfondo Carlo Mauri alla conquista di una cima (dalla il Gasherbrum IV, 7890 cresta nord-est) fino ad allora ritenuta dai più cardo Cassin, l’impresa conta tra i suoi membri, m, Ghiacciaio Baltoro, inaccessibile. I problemi non sono pochi: “Le dif- oltre a Bonatti e Mauri, Bepi de Francesch, Toni agosto 1958. Foto Fosco Maraini. ficoltà tecniche si aggirano attorno al quinto gra- Gobbi, Giuseppe Oberto, il medico Donato Zeni A destra: spedizione do; inoltre la quota, il gelo e la bufera prossima a e l’orientalista Fosco Maraini, interprete e foto- italiana al Gasherbrum infuriare rendono esasperante la progressione. È grafo del gruppo, nonché autore della relazione IV, Karakorum. Il una lotta veramente disperata la nostra fra la re- di viaggio grazie anche ad appunti e memorie dei Gasherbrum IV, visto altà e noi stessi, ma alla fine siamo noi a vincere e compagni (Gasherbrum 4°. Baltoro, Karakorum, dagli alti bacini del Ghiacciaio Gasherbrum alle 12,30 esatte le nostre bandierine d’Italia, del Leonardo da Vinci, Bari 1959; poi ripubblicata Sud, agosto 1958. Pakistan e del CAI sventolano o meglio sbatto- come Gasherbrum IV. La splendida cima, Vival- Foto Fosco Maraini no al vento burrascoso della vetta [7925 metri]. da, Torino 1996 e successive ristampe). Lui stesso Nella pagina di fianco: Idealmente tutta la spedizione è con noi quassù a alpinista di alto livello – membro del Club Alpino i componenti della vivere questo fatidico momento. Ci abbracciam- Accademico, aveva cominciato la sua attività di Spedizione Italia- mo commossi”. Il successo aveva richiesto cin- scalatore nelle Dolomiti con Emilio Comici, Tita Karakorum 1954. quecento portatori per oltre sette tonnellate di Piaz, Sandro del Torso –, Maraini è pure ottimo Foto A. Costa. Sotto, Walter Bonatti. materiale, due assalti alla vetta (separati da quasi conoscitore dell’universo himalayano, che ave- Foto Mario Fantin. un mese di maltempo, trascorso al Campo Base) va esplorato nel corso di due spedizioni in La vetta fu conquistata in due tentativi ciascuno, l’approntamento di sei (1937 e 1946) con il grande tibetologo Giuseppe da Achille Compagnoni e Campi in quota. Tucci. Un anno dopo l’ascesa del Gasherbrum IV Lino Lacedelli il 31 luglio Quattro anni prima, il trionfo sul K2 a opera di tocca a lui dirigere una spedizione. Questa volta 1954. Determinante, per il successo dell’impresa, fu Compagnoni e Lacedelli, sotto la direzione di la meta è nello Hindu-Kush, la più occidentale il ruolo di Walter Bonatti Ardito Desio e con il contributo determinante (fra Pakistan e Afghanistan) delle grandi catene Himalaya: si apre l’era delle grandi esplorazioni Decima puntata del viaggio attraverso i 150 anni del CAI e della storia d’Italia. Dopo il trionfo sul K2 a opera di Compagnoni e Lacedelli, l’ambiziosa spedizione al Gasherbrum IV rappresenta l’icona dei dieci anni successivi, tra il 1954 e il 1963. E, con la conquista del Picco Saraghrar, all’alpinismo professionista si affianca quello dei semplici amatori della montagna

di Giulio Giorello e Luca Guzzardi. Foto Centro Documentazione Museo Nazionale della Montagna – CAI-Torino

58 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 59 Sopra: Hindu-Kush. che si dipartono dal Pamir. Si tratta del Picco Sa- di quel periodo, la spedizione al Saraghrar era Spedizione del CAI di Roma al Saraghrar (7350 raghrar (7349 metri), la vetta più alta del mas- composta da cittadini amatori della montagna, m). Di ritorno tardi al siccio omonimo, raggiunta il 24 agosto 1959 da e provenienti da varie professioni”. All’alpini- campo II, agosto 1959. due cordate, formate da Paolo Consiglio e Franco smo come professione animata da una passione Foto Fosco Maraini. Alletto la prima, da Giancarlo Castelli e Carlo Al- che spinge a sfide estreme sotto il profilo fisico e A fronte. In alto a sinistra: berto Pinelli la seconda. psicologico si coniuga l’alpinismo come esplora- Hindu-Kush. Spedizione zione e oltrepassamento dei confini che delimi- del CAI di Roma al La catena dello Hindu-Kush, il Saraghrar. Valanga di tano il proprio mondo. Quest’ultima è una “lotta” ghiaccio polverizzato Paropàmiso, fu attraversata da non meno difficile di quella contro i limiti fisici. cade lungo la parte nord Alessandro Magno nel 330 a.C. Si tratta, infatti, di una spregiudicata sfida a se del Saraghrar, agosto stessi per superare tutti quei vincoli culturali che 1959. Foto Fosco Maraini. Quest’ultima spedizione, organizzata dalla sezio- ci tengono legati alla nostra “ovvia” visione del A destra: Hindu-Kush. ne romana del CAI, ha una più marcata connota- mondo, in modo da acquisire invece un orizzonte Spedizione del CAI di zione esplorativa in confronto a quella nazionale più ampio, constatando quella che da più parti è Roma al Saraghrar. al Gasherbrum, dove era prevalente l’aspetto di stata chiamata la mobilità del filo dell’orizzonte. La cresta delle nevi sfida alpinistica. C’è, però, un’altra differenza ri- “I viaggi possibili sul pianeta Terra – continuava “penitientes” a circa 6000 m, agosto 1959. levante fra le due imprese, che è stata colta ma- Maraini in Paropàmiso, accompagnando il letto- Foto Fosco Maraini. gistralmente dallo stesso Maraini nella cronaca re in una sorta di grande traversata fra culture In basso: spedizione di quell’avventura (Paropàmiso, Leonardo da differenti – sono di due specie […]. Ci sono quelli italiana al Gasherbrum IV, Vinci, Bari 1963; ora Mondadori, Milano 2003) che si svolgono dentro i confini d’una civiltà, e ci Karakorum. Toni Gobbi ed esprime due volti del CAI, cioè due approcci sono quelli che ci portano entro i confini di altre e Giuseppe (Bepi) De Francesch scendono al all’alpinismo, i quali, lungi dall’essere in compe- civiltà. Quelli che non toccano il muro d’idee e campo VI, agosto 1958. tizione, si integrano l’uno coll’altro: “A differenza quelli che lo scavalcano”. La catena dello Hindu- Foto Carlo Mauri della spedizione del Gasherbrum, composta […] Kush – il Paropàmiso attraversato da Alessandro dai migliori professionisti italiani della montagna Magno verso il 330 a.C. – ben rappresenta quel

60 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 61 A fronte. spedizione muro, separando ma anche mettendo in comu- consigliato da Feyerabend. Nel 1969 (“Rivista italiana al Gasherbrum nicazione grandi cicli culturali: europeo (attra- Mensile” del CAI, n. 10) Mario Fantin, che aveva IV, Karakorum. Walter verso le estreme propaggini della civiltà ellenisti- partecipato alla spedizione al K2 come fotografo e Bonatti presso la vetta del Gasherbrum IV, 6 ca), cinese (Sinkiang, l’antica Serindia), indiano cineoperatore, ha descritto tale peculiare approc- agosto 1958. (Kashmir) e islamitico (Azad Kashmir, Pakistan e cio come un “tipo di peregrinazione fra i monti e le Foto Carlo Mauri. Afghanistan). valli di regioni poco conosciute, e quasi tutti sono Sopra a sinistra: Hindu- d’accordo nel considerarlo alpinismo nel senso più Kush. Spedizione del CAI La spedizione del Saraghrar puro […] dell’espressione”. È anzi un “tipo di al- di Roma al Saraghrar. Ponte barocco su (7349 metri) è la consacrazione pinismo così bello, così completo, così vicino alle gigantesco crepaccio dell’alpinismo esplorativo forme seguite dai nostri progenitori e dai pionie- a circa 5900 m, agosto ri”! Tali forme sono infatti squisitamente cono- 1959. Foto Fosco Maraini. A questo punto vorremmo ricordare due tesi di scitive, perché superare i muri delle idee non solo A destra: spedizione uno dei nostri filosofi preferiti, il viennese Paul non è meno impegnativo di scalare una parete o di italiana al Gasherbrum IV, Karakorum. Carlo Mauri Karl Feyerabend (1924-1994). Per lui il sogno di aggirare un ostacolo, ma aumenta il nostro reper- in vetta al Gasherbrum IV, ridurre il variopinto mosaico delle umane “forme torio d’informazione e di espressione. 6 agosto 1958. di vita”, se mai si fosse realizzato, sarebbe stato un Tornato dal K2, Fantin avrebbe preso parte a non Foto Walter Bonatti autentico incubo, perché l’eliminazione della dif- poche spedizioni etnografiche e naturalistiche e ferenza culturale non coinciderebbe affatto con nel 1967 sarebbe stato tra i fondatori del Centro l’uguaglianza dei diritti, ma con il livellamento Italiano Studio Documentazione Alpinismo Ex- e la tirannide. Eppure, possiamo apprezzare la traeuropeo (CISDAE). E l’impronta del decennio differenza solo se siamo capaci di tramutarci in 1954-1963 giunge sino a oggi, poiché il ruolo es- esploratori disinteressati di ciò che è altro da noi. senziale dell’alpinismo d’esplorazione è pubblica- E questo ci permette di comprendere che alla fine mente sancito coll’istituzione (1995) da parte del “ogni cultura è in potenza tutte le culture” (Con- Club Alpino Accademico Italiano di un Riconosci- quista dell’abbondanza, Raffaello Cortina, Mila- mento intitolato a uno dei protagonisti dell’ascen- no 2002). La locuzione in potenza è essenziale, sione del Saraghrar, Paolo Consiglio; viene perché dà il senso di una ricerca incessante, che assegnato di anno in anno a una spedizione ex- non culmina in una presa di possesso: sotto questo traeuropea in stile alpino che abbia svolto attività profilo l’esploratore non è mai un conquistatore. d’indagine eventualmente con finalità scientifiche La spedizione del Saraghrar è appunto la consa- (per di più “in sostanziale autonomia da iniziative crazione dell’alpinismo esplorativo, diremmo qua- commerciali”) rispettando “i luoghi attraversati e si di una versione fisica dello sforzo intellettuale la montagna salita”.

Luglio 2013 / Montagne360 / 63 Lettere Esplorazioni al limite energia questo problema, che a noi del CAI naturalmente sta Dalla copertina di Montagne360 di marzo 2013 leggo: (cen- particolarmente a cuore per quanto riguarda la montagna. Fra trale ed in caratteri grandi) “ Esplorazioni al limite” (e come i commenti di accompagnamento, scritti da persone di spes- www.haglofs.com/ sottotitolo) “ In piena epoca hi-tech si riscopre il valore di sore e tutti acuti e puntuali, trovo particolarmente condivisibili intense orientarsi senza bussola né cartine”. Sono incuriosito e vado a quelli che in un’ottica più ampia inquadrano il tema nella pro- leggere l’articolo. Scopro che tratta delle imprese di un grande blematica più vasta su libertà e responsabilità, che attualmen- esploratore, Franco Michieli fatte negli angoli più remoti del- te vede un pericoloso scivolamento verso la prevaricazione del la terra. L’interesse che suscita è davvero grande e non solo "senso comune" sulla volontà individuale: stiamo supinamen- per il forte impegno e le grandi difficoltà degli ambienti che te accettando un ritorno allo "stato etico" che decide cosa è attraversa ma soprattutto perché nella sua esperienza ha bene per ciascuno e lo impone come norma. Segnalerei a que- maturato la convinzione che, per compiere queste imprese, sto proposito, come ulteriore aspetto da approfondire, la sem- poteva fare a meno dei normali strumenti di orientamento. pre più diffusa pretesa della magistratura di intervenire in ogni Ha scoperto di possedere un orientamento naturale legato al caso di piccola o grande disgrazia per trovare ad ogni costo un proprio bagaglio culturale che gli permette, come agli animali "colpevole" da punire, nell’illusione di ripristinare così il giusto migratori, di muoversi in qualsiasi ambiente con la consapevo- ordine (con costi e lungaggini insopportabili per i malcapitati lezza di sapere sempre dove si trova e dove andare guardando coinvolti). Questo sta agendo come forte disincentivo su tutti il sole, le stelle ed osservando la natura che lo circonda. Una gli istruttori del CAI nelle varie specialità. Complimenti quindi monochrome persona, Franco Michieli, che per il suo talento naturale è da per l’azione intrapresa ed un invito a non desistere! considerare, a mio parere, unico.Letto l’articolo, dal quale non Gianpiero Rodari si può che rimanere affascinati, vado con la memoria al sotto- Sezione CAI di Milano BY haglöfs tilo in copertina “ In piena epoca hi-tech si riscopre il valore di orientarsi senza bussola né cartine” e mi chiedo se il senso di Trail running, opinioni a confronto questa frase sottintende una constatazione di fatto oppure un Ho letto l’appello in favore del trail running pubblicato sul nu- auspicio per il futuro. Allora ho pensato che fra l’articolo che mero di gennaio della vostra rivista – che trovo sempre molto avevo letto ed il sottotitolo della copertina poteva esserci una bella e dettagliata – e devo dire che mi trovo perfettamente contraddizione. Ma, Franco Michieli, è una persona che per le d’accordo con Riccardo Salvi, l’autore dell’istanza. Il trail run- sue doti naturali può considerarsi unica oppure le sue quali- ning è un’attività che ha moltissimo in comune con l’alpini- tà sono assimilabili anche dai molti se non da tutti quelli che smo, sia in senso stretto che in senso filosofico, inteso come frequentano l’ambiente montagna? Per non dare un segnale approccio alla montagna. Mi sarei aspettato da parte vostra fuorviante sarei più propenso a pensare che possa trattarsi una risposta alla proposta. In sintesi: vi occuperete di trail run- di un caso unico o poco ripetibile. Diversamente si potrebbe ning – cogliendo tutte le opportunità che un argomento del correre il rischio di innescare nei tanti soci CAI che leggono la genere offre – oppure no? Cordiali saluti. rivista la convinzione di essere o diventare dei potenziali Fran- Paolo Austero co Michieli e di poter mettere in un cassetto l’odiata bussola o l’ingombrante mappa e muoversi così più liberi senza, ormai, Gentile Redazione, inutili accessori. Per quanto mi riguarda nelle mie escursioni leggo con un po’ di preoccupazione appelli alla pubblicazione porto sempre al seguito: altimetro, bussola, mappa e GPS di articoli su gare di trail running, sky running, ecc. Premetto specie quando mi avventuro in un territorio sconosciuto. che non sono un integralista: ho una grande ammirazione per Sono della convinzione che disporre di uno strumento in più, le prestazioni di chi corre in montagna, io stesso mi cimento anche se doppio, non è assolutamente superfluo. L’ambiente in gare amatoriali di sci alpino e in passato mi sono divertito montagna è imprevedibile e le condizioni ambientali possono ad assistere a gare di bouldering. Ma se sulla rivista comin- cambiare con estrema rapidità. Quando sopraggiunge ina- ciamo a parlare di gare di trail running, perché non anche di spettata la nebbia e non si hanno punti di riferimento visibili Coppa del Mondo di sci alpino e di fondo, o risultati di gare

riuscire ad orientarsi senza strumenti a disposizione diventa di mountain bike o ciclocross? Il punto è che a mio parere su HAGL Ö FS LOGOTYPE molto difficile e questo potrebbe anche comportare qualche queste pagine - e in generale all’interno del Sodalizio - non do- BASIC LOGOTYPE. TO BE USED AS NEGATIVE WHITE ON A BLACK OR DARK BACKGROUND conseguenza non proprio gradevole. Posso solo aggiungere vrebbe trovare spazio tutto ciò che è competizione. Le gare, che avere al seguito strumenti di orientamento non significa qualsiasi sia l’attività in questione, richiedono sovrastrutture doverli continuamente consultare per muoversi, è bene anche quali ristori, posti fissi di soccorso, utilizzo di impianti di risali- seguire l’istinto degli uccelli migratori alla maniera di Franco ta, navette organizzate, "scope" a fine percorso e segnaletica Michieli ma nel momento che dovessero servire credo sia me- ridondante. I concetti di scoperta, esplorazione ma soprattut- glio averli disponibili. to di autosoccorso e autonomia, proprie di chi effettua attività Leandro Fagiolini non competitiva in ambiente montano, non appartengono al mondo delle competizioni. Le gare hanno in comune con le libertà in montagna ottimo lo speciale attività del CAI l’ambiente in cui si svolgono, sicuramente, ma Molto importante ed efficace lo "Speciale etica e libertà in "tutto il resto"? Cordiali Saluti montagna" nel numero di maggio dedicato a questo argomen- Roberto Schenone to. Era ora che il CAI affrontasse con la necessaria decisione ed Redazione Rivista CAI Sezione Ligure

64 / Montagne360 / Luglio 2013

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PLEASE CONTACT HAGLÖFS IF YOU REQUIRE ASSISTANCE OR ADVICE WITH THE APPLICATION OF THE LOGOTYPE TEL +46 226 670 00, FAX +46 226 571 59 (GE) Molise Organizzatore Sezione CAI Castelnuovo Escursione: Alta Via dei Monti Liguri. Organizzatore: Sezione CAI Isernia (IS) Garfagnana (LU) L’agenda CAI 150 Monte Aiona - E Escursione: Montagnola di Frosolone. Escursione: Alpi Apuane. Le Panie - EE Iscrizioni: 0185 311851 Un ecosistema pastorale - E Iscrizioni: 0583 65577 [email protected] Iscrizioni: 340 3380962 [email protected] [email protected] CLASSIFICAZIONE DEI * T = percorso turistico * EEA - F = percorso su Lombardia Piemonte Umbria PERCORSI IN BASE ALLA * E = percorso ferrata Facile Organizzatore: Sezione CAI Breno (BS) Organizzatore: Sez. CAI Garessio (CN) Organizzatore: Sezione CAI Spoleto DIFFICOLTÀ escursionistico * EEA - PD = percorso su Escursione: Val Camonica. Escursione: Paralup. Recupero borgate (PG) (dal regolamento AE - * EE = percorso per ferrata Poco Difficile Comprensorio escursionistico: vietato e rivitalizzazione montagna - E/EE Escursione: Appennino Umbro Accompagnatori di escursionisti esperti * EEA - D = percorso su ai motori - E Iscrizioni: 0174 81861 Marchigiano. Ex ferrovia SpoletoNorcia. Escursionismo 2010) * EEA = percorso per ferrata Difficile Iscrizioni: 335 5884072 [email protected] Lessinia - E escursionisti esperti con * EAI = percorso [email protected] Iscrizioni: 0743 220433 attrezzatura escursionistico in ambiente Sicilia [email protected] innevato Marche Organizzatore: Sezione CAI Cefalù (PA) Organizzatore: Sez. CAI Amandola (FM) Escursione: Madonie. Parco Urbano Veneto Escursione: Monte Fiegni. Le Lame della Rocca - T Organizzatore: Sezione CAI Mestre (VE) Rosse - E Iscrizioni: 0921 421544 Escursione: Mondeval. Tra i Lastoni de Iscrizioni: 328 2567187 direttivo@caicefalù.it Formin e il Monte Pelmo - E/EE [email protected] Iscrizioni: 348 1800969 14 luglio Toscana [email protected] 150 CASI Campania Escursioni in luoghi Marche Organizzatore: Sezione CAI Avellino da tutelare Organizzatore: Sez. CAI Amandola (FM) (AV) Escursione: Monti Sibillini. La grotta Escursione: Gruppo dei Picentini. Il delle fate: un luogo magico - E regno dell’acqua - E Speleologia SNS del CAI con apposizione di targa TUTTO TERRITORIO NAZIONALE Iscrizioni: 328 2567187 Iscrizioni: 327 4022250 I vuoti che riempiono le all’entrata della Grotta. Organizzatore: Gruppi Grotte e [email protected] [email protected] Descrizione escursione: percorso Speleologi italiani montagne all’aperto facile, per tutti Escursione: visita ad una Grotta Lazio Località: Pradis Grotte, Comune di nell’ambito dell’iniziativa “Una Grotta 4 agosto Organizzatore: Sezione Roma (RM) Clauzetto, Pordenone per un Uomo” Escursione: Gran Sasso. Campo Iscrizioni: 339 5888035 Descrizione escursione: lunghezze Basilicata Imperatore, Rifugio Duca degli Abruzzi diverse. Grotte miste orizzontali e Organizzatore: Sez. CAI Lagonegro (PZ) - E 5 al 21 luglio Organizzatore: Unione Speleologica verticali. Per speleologi esperti e non Escursione: Parco Nazionale . Iscrizioni: 06 57287143 Pordenonese. Sezioni della provincia di Località: tutto il territorio nazionale Lago Fondo - E [email protected] FRIULI VENEZIA GIULIA Pordenone Iscrizioni: 339 5888035

Piana di Castelluccio nei Monti Iscrizioni: 339 3154816 Organizzatore: Unione Speleologica Escursione: inaugurazione “Mostra NOTE: prenotarsi presso il Gruppo Sibillini. Foto Corinasdavide (creative [email protected] Liguria Pordenonese. Sezioni della provincia di speleologica su Carlo Finocchiaro” Grotte locale. commons) [email protected] Organizzatore Sezione CAI Chiavari Pordenone, Claut al museo speleologico Pradis Grotte, Escursione: inaugurazione della Comune di Clauzetto, Pordenone Mostra itinerante delle Sezioni CAI Iscrizioni: 339 5888035 della Provincia di Pordenone. Claut (PN), Sede Parco delle Dolomiti Organizzatore: Unione Speleologica Friulane Pordenonese. Sezioni della provincia di Iscrizioni: 339 5888035 Pordenone Escursione: visita alle 4 grotte del Complesso a “La Val/Noglar/Battei/ 21 luglio Mainarda” con traversata nell’ambito dell’iniziativa “Una Grotta per un FRIULI VENEZIA GIULIA Uomo”. Organizzatore: Unione Speleologica Descrizione escursione: 3500 m. Pordenonese. Sezioni della provincia di Dislivello: grotte verticali – fondo Pordenone massimo 291 m. Per speleologi esperti Escursione: “Una Grotta per un Uomo” Località: Pradis Grotte, Comune di Dedica del complesso carsico “La Val/ Clauzetto, Pordenone Noglar/Battei/mainarda” al “Maestro” Iscrizioni: 339 5888035 Carlo Finocchiaro, fondatore della NOTE: prenotarsi per la traversata

66 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 67 Libri di montagna Cicloescursionismo AG: Cima del Bosco - MC/BC AG: Cima Courbion - MC/BC Iscrizioni: www.caipinerolo.it Iscrizioni: www.caipinerolo.it In punta di pedali [email protected] [email protected] Guide 6 LUGLIO Dal 13 al 16 LUGLIO 23 LUGLIO all’estate PIEMONTE PIEMONTE PIEMONTE Sette proposte da vivere a piedi Organizzatore: CAI UGET Torino Organizzatore: CAI Mondovì Organizzatore: CAI Pinerolo Escursione: Sentiero Gelindo Bordin, la Escursione: Tour dei forti - MC/OC Escursione: Programma speciale per variante - MC/BC Iscrizioni: www.parcomarguareis.it AG Monte Ciantiplagna - MC/MC+ Iscrizioni: www.caiuget.it erolando.parcomarguareis@ Iscrizioni: www.caipinerolo.it 347 9822703. ruparpiemonte.it [email protected] 28 LUGLIO

7 LUGLIO 14 LUGLIO VALLE D’AOSTA Organizzatore: CAI Châtillon PIEMONTE VALLE D’AOSTA Escursione: Morge-Fetita - BC/BC Organizzatore: CAI Pianezza Organizzatore: CAI Châtillon Iscrizioni: www.caichatillon.it Escursione: Gran Costa - MC/BC Escursione: Gli alpeggi di Torgnon - Info e iscrizioni: www.caipianezza.it MC/MC [email protected] Iscrizioni: www.caichatillon.it 30 LUGLIO

PIEMONTE 9 LUGLIO 16 LUGLIO Organizzatore: CAI Pinerolo Escursione: Programma speciale per a guida è un libro che vive di una vita no, Cogoleto e Varazze, lungo la linea spar- (italiano e inglese) e da un cofanetto di PIEMONTE PIEMONTE AG Testa dell’Assietta - MC/MC L propria speciale. Forse non poetica tiacque affacciata sul mare benché già a 8 carte 1:50.000 (impermeabili e anti- Organizzatore: CAI Pinerolo Organizzatore: CAI Pinerolo Iscrizioni: www.caipinerolo.it come il racconto di alpinismo, è però di mille metri di quota; sono le montagne su strappo) per le 9 tappe dell’Alta Via. Un Escursione: Programma speciale per Escursione: Programma speciale per [email protected] importanza straordinaria se diventa lo cui Parodi cammina fin da bambino e che bell’esempio di come si possa vivere una strumento attraverso cui scegliamo e poi qui descrive nei suoi angoli più nascosti. eccezionale esperienza mentale e fisica a mettiamo in pratica un trekking, un’ascen- Un percorso simile a quello di Giovanni due passi da casa. sione o in genere un viaggio nella natura. È Carraro, tornato per Ediciclo sulle “sue” E proseguiamo con un anniversario. Esat- come un amico (guai ci sia nemico!) che ci Prealpi trevigiane con una seconda punta- tamente trent’anni fa usciva la prima edi- sta a fianco, ci consiglia, è sempre dispo- ta (400 km di sentieri per 35 itinerari e 71 zione di I 50 sentieri più belli del Lazio di nibile a farsi consultare – anche con una varianti) e approfondimenti che svelano Stefano Ardito, autore di guide di lungo punta di ossessività – e non si lamenta se una parte d’Italia tra le più dense di storia corso. Molto è cambiato dall’83: se cellu- si bagna o se viene strapazzato. Insomma, e di memoria. La triade del nord si comple- lari e gps erano di là da venire e il cemento la guida è uno scrigno di speranze e aspet- ta con Attraverso il Sempione pubblicata non era pervasivo come oggi, per contro i tative, caricato poi dell’esperienza vissuta, da MonteRosa Edizioni: 63 itinerari messi percorsi segnati erano pochi, i parchi e le e se ne esistono varie edizioni di uno stes- a punto da Enrico Serino, uomo di pianura riserve una rarità, la segnaletica scoordi- so luogo senza indugio replicato. che per sette anni ha fatto il casaro a Sim- nata e creativa. Il grande pregio di questa Per questo numero estivo della rubrica la plon Dorf. Un libro di ricette, dice l’autore, guida è l’aver svelato al vasto pubblico nostra scelta si è fermata su sette novità. i cui ingredienti “a chilometro zero” sono i una regione ricca di natura, tutt’altro che Spaziano dal Piemonte nordorientale alle racconti, i disegni, le interviste attraverso una banale periferia dell’Urbe. Prealpi trevigiane, dalla Liguria al Lazio, cui prende forma la wilderness di questo Per concludere ci affidiamo a una visione dall’Appennino Tosco-Emiliano all’Italia in- storico punto di passo e di contrabbando. d’insieme. Fabrizio Ardito, camminatore tera, con una digressione sui classici 4000 Ci spostiamo quindi sulla dorsale appen- e speleologo, firma per il Touring Italia a delle Alpi. Eccetto quest’ultima, in cui Ma- ninica con l’Alta via dei parchi, un lungo piedi. Dalle Alpi Marittime al Carso, dal rio Vannuccini aggiorna l’edizione esaurita cammino nell’Appennino settentrionale, alle Cinque Terre, dalle isole con itinerari alle vie normali di 65 delle 82 edito ancora da Ediciclo con la Regione dell’Arcipelago Toscano al Parco naziona- cime che superano la fatidica quota quat- Emilia-Romagna e il suo ente Parchi e le d’Abruzzo fino alle coste selvagge della tromila e accessi ai rifugi modificati per i Riserve. Oltre al racconto del percorso Sardegna, tutte le informazioni necessa- cambiamenti ambientali, quasi tutte le compiuto da Mario Vianelli – da Berceto, rie per provarsi in una delle esperienze altre si modulano su un tocco personale, nei pressi del Passo della Cisa, alla rupe umane più antiche. Con il viatico di Susan- talora intimo. Come in Béigua geopark di della Verna di san Francesco, protesa sul na Tamaro, Erri De Luca, , Enri- Andrea Parodi, che ci porta sulle monta- Casentino – qui si offre una preziosa car- co Brizzi e Paolo Rumiz, che raccontano la gne liguri a ridosso della costa di Arenza- tografia composta da 2 mappe di sintesi loro visione del mondo a piedi.

68 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 69 Libri di montagna

• Mauro Varotto nale. Degno di nota che le fotografia e cinema, pittura nostre potenzialità senso- • Trevanian Il romanzo da cui fu tratto, • Paola Loreto sarebbero i montanari, (a cura di) storie descritte siano frutto e letteratura. riali. Un libro che infonde Assassinio sull’Eiger The Eiger Sanction, era In quota i fiori alpini, i camosci, La montagna che torna dell’impegno diretto del gioia di vivere. Bompiani, 364 pp., € stato nel 1972 il primo libro Interlinea, 112 pp., € persino gli alpinisti. a vivere Cai con il suo Gruppo Terre • Andy Holzer 18,50 del misterioso Trevanian, 12,00 Non è così. Si fa presto Nuova Dimensione, 141 pp., Alte, che collaborando con Gioco d’equilibrio • Elena Corriero pseudonimo «di qualcuno a scrivere di vette cieli € 14,00 associazioni, istituzioni Keller Editore, 259 pp., Marzio Nardi is dead che, evidentemente, è un e nevi incantate, ma per locali e università si è rifo- € 16,50 Alpine Studio, 243 pp., brillante scrittore, un brillan- passare dalla retorica alla calizzato sulla montagna € 19,00 te critico d’arte, un alpinista poesia serve verità, ed è vissuta. di prim’ordine», si ipotizzava un mestiere difficile, duro nelle note della traduzione come la scalata, forse di • Pier Paolo Rossi di Garzanti, uscita nel 1975 più. La salita verso la cima Vivere il Sahara assieme al film con il titolo Il è fatta di luci e ombre, Hoepli, 244 pp., € 22,90 castigo dell’Eiger. Trevanian, felicità e ansie, incanti e morto nel 2005, era in realtà delusioni, proprio come la Non aveva bisogno di una un professore universitario, vita vera. didascalia la copertina Rodney William Whitaker, Se la roccia non si fa carne del penultimo numero di sicuramente ottimo cono- Nonostante le mirabili perde la sua poesia.Le Da una decina d’anni, in an- Alpinist, con la smorfia di scitore della materia, come eccezioni – Dino Campa- poesie di Paola Loreto ci ticipo rispetto alla grande Eastwood che taglia con dimostrano le pagine del na, Antonia Pozzi, Daniele provano per davvero, sen- crisi attuale, si assiste in Il tirolese Andy Holzer, Come un gin tonic con un coltello svizzero la sua libro. Ora la sua opera prima Gorret – c’è una storia za facili vie di fuga. montagna a un fenomeno cieco dalla nascita, si è ghiaccio e limone, appagan- stessa corda, a precipizio torna in libreria, con una malata tra montagna e Vale la pena di leggerle, di graduale ripopolamento forgiato sulle montagne te e delicato: questo libro sulla Kleine Scheidegg, du- nuova traduzione e un titolo poesia. di perdersi, di cercare nel che sta modificando la di casa come talentuoso ti disseta così, nonostante rante le riprese di Assassinio che strizza l’occhio al film. La malattia si chiama fondo, perché «la natura qualità (ancor prima che la «Dio ha creato paesi ricchi alpinista – tanto da poter l’asprezza del titolo. Con un sull’Eiger. E tanti lettori del Non è la sua prosa migliore retorica, e sta in quel prin- è una lezione dura». Dice quantità) della demografia di acqua perché gli uomini guidare una cordata su bagaglio di ore di conver- prestigioso periodico di – il romanzo Shibumi rasen- cipio perverso, o soltanto che «non siamo tutti alpina. Nuovi abitanti scel- ci vivano e deserti perché pareti difficili – e ha salito sazioni registrate con il montagna si sono affrettati ta il capolavoro – ma nella banale, secondo il quale il uguali, e tutti abbiamo gono le terre alte per rea- ci trovino la propria anima» alcune tra le cime più alte protagonista e testimonian- a scaricare da internet il letteratura di montagna ha monte sarebbe poetico di diritto a lottare per la mi- lizzare il proprio progetto recita un detto tuareg. E della terra. Ciò che colpisce ze raccolte, Elena Corriero film diretto e interpretato un suo ruolo di primo piano. per sé, sempre e comun- gliore riuscita, amore». esistenziale, apportandovi Rossi, in alcuni decenni di in realtà della sua autobio- modula un bel ritratto, mai da Clint senza controfigure. Leonardo Bizzaro que, e per estensione lo Enrico Camanni una ricchezza di stimoli, frequentazione come guida grafia è che Holzer è anche stucchevole o retorico, che culture, relazioni, impren- sahariana, sembra avervi molto altro; prima bambino ha il pregio di introdurre ditorialità. Sono scelte che perlomeno intravisto la che andava in bicicletta e il lettore nel micromondo Titoli in libreria esprimono una vieppiù dif- propria, tanto da aprire lo si buttava dai fienili come i della roccia, del masso fusa presa di coscienza dei scrigno dei suoi tesori di coetanei, governava gli ani- e della plastica, tenendo limiti del modello urbano e esperienza per metterli a mali al pascolo e frequen- sempre l’orizzonte aperto. Territori Alpinismo&Arrampicata Camminare industriale e, a poco più di disposizione di coloro che tava le scuole “normali”, La vita e l’esperienza di un • Guglielmo Bogazzi e Pietro Marchini, • Mick Conefrey, Everest 1953 • Frédéric Gros, Andare a piedi vent’anni dalla firma della sognano il deserto, almeno poi atleta alle gare di fondo atleta, e uomo, diventa lo Borghi paesi e valli delle Alpi Apuane L’epica prima salita al tetto del mondo in un Filosofia del camminare. Convenzione delle Alpi, una volta nella vita. e alle maratone sugli sci, scenario su cui si srotola Primo di quattro volumi sulle origini, la racconto storicamente accurato grazie al Garzanti, 227pp. € 14,90. confermano la bontà di Così, con il format della quindi radioamatore e fisio- un fenomeno ben più vasto, storia e la cultura di borghi e popoli delle lavoro su documenti inediti. quell’orientamento. Il libro guida, esce nella collana terapista. Una vita vissuta quello dell’arrampicata, Apuane. Corbaccio, 333 pp. € 19,90 • Alessandro Vergari, Social Trekking curato da Varotto inquadra manuali della storica casa all’insegna della normalità, così come dagli anni 80 del Pacini Editore, 191 pp. € 12,50 Dall’Ossola al Gargano, dai Balcani al Saha- il fenomeno nel contesto editrice milanese una anzi di più. A leggerne il secolo appena trascorso • Daniel Anker, Marco Volken e Teresio ra 36 proposte per camminare insieme e degli studi più recenti, pre- miniatura di viaggio, un racconto si rimane stregati questa disciplina si è venuta • Silvio Mufatti, La mia Val Masino Valsesia, Monte Rosa Regina delle Alpi vol. fare rete. sentando una carrellata di viatico di preparazione soprattutto per l’universo formando e definendo, Il diario di un percorso di conoscenza: la 2, Cime e vie Terre di Mezzo, 157 pp. € 14,00 esperienze sparse sull’arco utile a chi voglia immer- di percezioni che ci rivela: i fino ad acquisire tanta propria valle come il proprio mondo inte- La storia alpinistica delle cime del Monte alpino: dalle valli cuneesi, gersi nel «deserto più bello suoni, le vibrazioni, il calore dignità sportiva da aspirare riore. Rosa. Narrativa non più “mondo dei vinti” del mondo», il Sahara. La dei corpi, i segni tattili… al palcoscenico olimpico. Grafiche Morbegnesi, 238 pp. € 15,00 Alberti Libraio Editore, 181 pp. con foto b.n. • Wu Ming 1 e Roberto Santachiara, Point ma teatro di un rilancio del- storia, l’esplorazione, tutti i suoni del mondo, a Indiscutibilmente un tratto e a col. € 39,00. Lenana le economie agro-pastorali, l’arte, i popoli, la geologia, il lui così famigliari e ai più di storia, di cui Marzio Nardi Saggi Un affresco storico che rilegge il classico di alla veneta Val Stagna con mondo naturale prendono invece impercettibili. incarna un’espressione, • Franco Brevini, L’invezione della natura • Jean-Baptiste Tribout e David Chambre, Felice Benuzzi Fuga sul Kenya, l’avventura la ripresa del terrazzamen- corpo tra le pagine accanto Attenzione, sembra volerci con il suo profilo di umana selvaggia Ottavo grado di tre italiani evasi nel 1943 dal campo ingle- to, dal ritorno alle terre alle informazioni necessa- dire, se l’organo della vista inquietudine, di ricerca mai Il grande spettacolo della natura nella storia Finalmente in italiano 25 anni dopo la pub- se di prigionia per scalare il Monte Kenya. alte d’Abruzzo alla risco- rie per preparare il viaggio; diventa il signore incon- del tutto appagata, di crea- di un’idea dal XVIII secolo ad oggi. blicazione in Francia. Gli esordi folgoranti Einaudi, 596 pp. € 20,00 perta della Via Micaelica con un’appendice d’autore, trastato dei cinque sensi, tività e, non ultima, di solida Bollati Boringhieri, 439 pp. € 28,00 dell’arrampicata nel primo decennio di vita. nell’Appennino meridio- dove la parola è data a perdiamo gran parte delle concretezza. Edizioni Versante Sud, 176 pp. € 18,50

70 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 71 Cronaca extraeuropea a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica [email protected] Schiera. Dopo la ripetizione di “Festervil- via era stata tentata da Ermanno Salvaterra le” (500 m, 6c/90°, Nathan Martin, Tim nel 1994, poi realizzata da Rolando Garibotti O’Neill, USA 2000) all’Aguja Standhardt, i (Arg./It.) e Silvo Karo (Slov.) nel 1999. Haley tre partiranno per il grande obiettivo. Ma il e Walsh hanno poi ripetuto “Festerville”. tempo pessimo si protrarrà e in 35 giorni di Patagonia i numerosi tentativi della cordata Cordón Adela verranno annullati. Il 23 febbraio Bernasco- Per chiudere un’incredibile annata patago- ni è costretto al rientro per impegni perso- nica, Colin Haley ha effettuato in solitaria a nali. Della Bordella e Schiera sposteranno metà marzo scorso la traversata dell’inte- la partenza, e nella notte tra il 28 febbraio ra cresta del Cordón Adela. Salito al Colle e l’1 marzo sferreranno l’attacco finale. Rag- Trento da est, Haley si è diretto a nord per giungeranno il Col de Lux per una linea con raggiungere le cime di Adela Sur, Centrale e variante rispetto al 2012: alcune lunghezze Nord. Successivamente si è portato a sud, è che evitano il grande strapiombo, quest’an- ha salito Cerro El Ñato, El Doblado, Punta Pa- no più pulite e meno cariche di neve. Dopo ganella e Cerro Grande. Dopo un bivacco sot- aver bivaccato, Matteo e Luca riprenderan- to Adela Sur, Haley si è portato nuovamente no la scalata e giungeranno in vetta alla Tor- sulla cresta nord di El Ñato. Erano stati Wal- re Egger il 2 marzo. La via aperta si chiama: ter Bonatti e Carlo Mauri a firmarne la prima “Notti Magiche”, 1000 m, 30 lunghezze di traversata nel 1958. 7a/A2 WI 4. Nella discesa gli alpinisti bivac- cheranno prima del tratto più pericoloso e Per le relazioni e la personale collaborazione Sopra: il tracciato della via Notti magiche più soggetto alle scariche, che affronteran- ringraziamo: Matteo Della Bordella, Andrea alla Ovest della Torre Egger. Foto archivio no nelle prime ore del mattino seguente. Di Donato, Demis Lorenzi, Markus Pucher, M.Bordella. Sotto: Colin Haley sul fungo Campo base il 3 marzo, alle 19.30. Elio Orlandi, Stephan Siegrist, Doris Guen- sommitale del . Foto Andrea Di Sulla sinistra il Cordón ther - Austrialpin. Donato Adela fotografato durante la salita al Aguja Standhardt 2700 m Cerro Torre. Con l’Aguja Standhardt in stile alpino lungo Foto Elio Orlandi la via Exocet (500m, 6a WI5 MI3), lo svizzero Stephan Siegrist è il primo a realizzare tutte e tre le guglie principali del gruppo del Tor- Lunghe finestre di bel tempo hanno caratte- questa linea è proseguita a gennaio, regi- prima parte della via “Maestri” (1970) per poi re in inverno. Con lui, in questa sua ultima rizzato la stagione patagonica. Tantissime le strando nuove ripetizioni e la velocissima traversare sopra la parete sud e congiungersi salita, i connazionali Ralf Weber e Thomas salite e le ripetizioni effettuate. Per motivi di solo dell’austriaco Markus Pucher, con cima alla via dei Ragni sopra l’Elmo. Senf (30/7 – 1/8 2012). «Dopo un bivacco al spazio, in questo e nel prossimo numero, an- il 14 gennaio: in 3 ore e 15 minuti dal suo bi- Campo Bridwell, abbiamo recuperato tutto che ascensioni importanti saranno riportate vacco, 150 m sotto il Colle della Speranza (5 Torre Egger 2850 m il materiale lasciato al Niponimo nel nostro in forma ridotta. ore e 40 minuti totali, per la salita e la discesa Il loro obiettivo era la traversata di Cerro primo tentativo e ci siamo portati al Colle sempre dal suo bivacco). Si tratta della pri- Torre, Torre Egger e Aguja Standhardt. Colin Standhardt, all’attacco di Exocet. È stata una PATAGONIA ma solitaria completamente in libera (2008, Haley e il connazionale Jon Walsh hanno rag- marcia davvero faticosa per la neve fresca dei Cerro Torre 3128 m prima ripetizione in solo di Walter Hunger- giunto la cima del Torre per la via dei Ragni giorni precedenti e la traccia da battere. Ma Demis Lorenzi, Ezio Chesi, Gianni Canale e bühler) della Ferrari. Verso la fine di febbraio, il 25/12, per poi calarsi lungo la Nord e rag- anche la progressione in parete è stata impe- Aldo Mazzotti, il 20 novembre scorso, hanno anche Elio Orlandi e gli argentini Cesare Fava, giungere il Colle della Conquista con l’obietti- gnativa, con forte vento e una coltre di nuo- raggiunto la cima dell’Urlo di pietra lungo la Carolina Codo, Agustin Raselli hanno ripetu- vo di ripetere la straordinaria “Venas Azules” va neve anche nelle fessure», ha raccontato via dei Ragni di Lecco, aperta sulla Ovest da to la via, questa volta senza affollamento e sulla Egger. A 80 metri dalla cima, la cordata Siegrist. Fatto un altro bivacco, nel secondo Casimiro Ferrari e compagni nel 1974. La cor- raggiungendo la cima in piena solitudine. è dovuta scendere per il repentino cambia- giorno di arrampicata il trio è giunto sotto il data è stata tra le prime ad aprire i giochi sul mento del tempo. fungo sommitale per toccare cima alle 18 e Cerro Torre nell’ultima stagione patagonica. Bellissima via nuova di 300 m lungo la pira- 30 del 1 agosto. Nel 1999 Siegrist aveva fir- Il 28 novembre, in cima per la stessa via, An- mide sommitale del Cerro Torre, a destra del- Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi mato la prima invernale della via dei Ragni drea Di Donato con l’americano Colin Haley la via dei Ragni. A realizzare “Directa Huarpe”, l’avevano nel cuore: realizzare la prima sa- al Torre (no fungo sommitale) con T.Ulrich, in 17 ore dal Niponino. Qualche giorno prima, il 1 gennaio 2013, gli argentini Gabriel Fava, lita della Ovest alla Torre Egger. Con questo D.Fasel, G.Couch. Nel 2010 la prima inverna- i due salivano in vetta al Cerro Solo lungo la Wenny Sánchez e Roberto Treu. Difficoltà progetto erano partiti nel 2011, poi nel 2012: le della Torre Egger, via Titanic, con D.Arnold, parete sudovest ripetendo la linea “Insom- analoga alla via dei Ragni tranne un breve «Purtroppo a un solo tiro di corda dal Colle T.Senf. Exocet in prima invernale è del 1990 nia”. Dopo alcuni giorni, Di Donato ha salito tratto di 95°. De Donà-Giongo (Col de Lux), si interrompe (Tommy Bonapace, Toni Ponholzer). la via Supercanaleta al con Corrado il nostro tentativo: 23 lunghezze, 950 me- Pesce. Sempre i primi di gennaio, Colin Haley e tri di dislivello, per una difficoltà max di 7a/ Colin Haley e Jon Walsh hanno effettuato Nel periodo natalizio una trentina di alpinisti Chad Kellogg hanno effettuato la prima ripe- A2», raccontava Della Bordella. A gennaio di la prima ripetizione e prima libera della via hanno raggiunto la vetta del Torre sempre tizione clean della via “Corkscrew” (Ole Lied, quest’anno eccoli, i due Mattei, ad affrontare “Tobogan” sull’Aguja Standhardt con le se- lungo la via dei Ragni. La stagione felice per Trym Atle Saeland - Norv. 2008) che sale la questa parete nuovamente. Con loro Luca guenti difficoltà: MI4 M6. L’apertura della

72 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 73 Nuove Ascensioni a cura di Roberto Mazzilis in tutta Europa) alcuni interessanti settori quali il pilastro sud-est, struttura di circa Avanza 2489 m 250 m. In ordine temporale: Il 1 novembre Alpi Carniche - Grupo Peralba -Cjadenis - 2009 in ore 4.30 R. Simonetti e Patrick Avanza Tomasin (CAI Monfalcone)aprono “Bau- Sul possente Pilastro Sud, tra le vie “Gre- speck” (TGK75). La sua linea è data nella enpeace” e la De Infanti –Xidias il 19 set- parte alta da un grande diedro la cui faccia tembre del 2012 Roberto Mazzilis e Celso di sinistra è costituita da una evidente e Craighero aprono la bellissima “Acchiap- liscia placconata, mentre nella parte bas- pasogni”: una via dedicata alla memoria sa dal margine sinistro di una rientranza dell’Himalayanista Cristina Castagna, della parete con strapiombi. Sviluppo m scomparsa sul dopo averne 300 per 9 tiri di corda con difficoltà di IV, toccato la vetta. Aprendo “Acchiappaso- V, VI, VI+. Usati 10 chiodi, friend e cordini. gni” si è constatato che il tracciato della Roccia ottima. Il 2ottobre del 2011 in ore De Infanti Xidias, nella parte sommitale 5.30 R. Simonetti e Patrick Tomasin apro- non corrisponde a quello finora riportato no “Marcundele” (TGK70): sviluppo m nelle varie guide. Con gli attuali “dettami” 300 per 7 tiri di corda con difficoltà di IV, di logicità alpinistica lo spazio per una via V, VI+, VII. Usati 10 chiodi, friend e cordini. si è rivelato più che sufficiente e comple- Il 1 novembre del 2011 in ore 3.30 Rober- tamente autonomo. Ne è scaturita una to Simonetti e Osvaldo Casanova aprono arrampicata molto entusiasmante, dalla la via “Refoscon” (TGK85). Sviluppo 270 linea logicissima su roccia ottima. Sviluppo Avanza Pilastro Sud via Il Pilastro Sud -Est della m suddivisi in 9 tiri di corda su roccia da 500 metri con difficoltà di VI, VII, VII+. Usa- Acchiappasogni Creta di Aip buona a ottima. Arrampicata prevalente ti una decina di chiodi (lasciati) e una de- su placche e diedro fessurato. Difficoltà II, cina di friend vari. Arrampicata prevalente III, IV, V. Usati 5 chiodi, friend di varia mi- su placche, muri verticali con micro-tacche strapiombante (tratto esposto a scariche solcata da fessurazioni discontinue per le sura e anelli di cordino. Attacco dal sentie- La parete Sud della e fessure molto difficili. Attacco su placche di pietre e cascate di acqua). La parte me- quali, con diversi obliqui e per ultimo con ro salendo verso un piccolo larice posto in Cima di Mezzo del con erba e una breve fessura che portano diana, sempre divertente e varia porta ad un traverso a destra, ad una stretta cornice Monte Coglians. Da un ampio incavo sovrastato da un’arcata nel canalone tra l’Avanza e la Cima della Mi- incrociare una serie di grandi rampe fino al molto aerea ed esposta sull’enorme parete sinistra verso destra via di strapiombi e delimitato sulla destra da niera, quindi a sinistra su favolose placche difficile spigolo fessurato che accede ad un settentrionale (chiodi). È qui che l’arram- Mazzilis, via Mazzilis una stretta parete strapiombante. Infine il all’inizio appoggiate, poi anche strapiom- vasto terrazzo spiovente. Ci si trova all’im- picata diviene piuttosto delicata e perico- -Craighero, via Mazzilis- 27 novembre del 2011 Roberto Simonet- Ranner, via Mazzilis- banti, in costante diagonale a destra, paral- bocco del grande diedro-fessura che solca losa: per una placca si entra nel fondo del ti e Nicola Cozzi CAI Ravascletto) in ore Straulino. lelamente e in alto ad una cinquantina di m la parte alta della parete. Qui l’arrampicata grande diedro-fessura che solca lo spigolo, 4.30 realizzano “Extrapikant” (TGK80): sopra il canalone. Poi verticalmente per un è piuttosto impegnativa e molto sostenu- sempre più strapiombante e duro (chiodi) circa 250 m per 8 tiri di corda. Difficoltà lungo solco ad incrociare la De Infanti Xi- ta su alte lame incastrate ed un profondo al cui termine si sosta. Altri 2 tiri sulla diret- di IV, V, VI, VII. Usati una decina di chiodi, dias, uscendo in cima per un difficilissimo camino (viscido se bagnato) per il quale tiva della cresta e si raggiunge l’anticima friend e cordini. Avvicinamento dal Cason diedro fessura strapiombante, esattamen- alla dentellata cresta sommitale. Sviluppo sud. Sviluppo m 380. Difficoltà di V, VI, VI+. di Lanza come per l’itinerario 116a (Guida te lungo il tracciato visibile sulla foto della m 400 con difficoltà di V, VI, VII. Usati una IL 3 settembre del 2012 Roberto Mazzilis Dei Monti D’Italia) sorpassandone la svol- Guida dei Monti D’Italia-Alpi Carniche II (in ventina di ancoraggi intermedi. in completa solitudine e sotto una costan- ta della via normale per proseguire ancora realtà la De Infanti sale lungo l’evidente die- L’11 agosto 2012 Roberto Mazzilis e Samuel te pioggerellina (una brevissima “finestra”, per altri 10 minuti verso est lungo il sen- drone posto 70 m sulla destra, nel quale si Straulino, a destra della Mazzilis – Ranner, circa mezz’ora, tra un temporale e l’altro) tiero che rasenta la base della parete fino trova ancora un vecchio cuneo di legno con sulla parete sud – est e lungo lo spigolo est sulle placche di roccia ottima della pare- alla base del Pilastro Sud-Est. filo di ferro). aprono la via “Mani di Fata“. Via molto logi- te sud –est ha aperto una via che porta ca e accattivante, a cavallo tra Italia e Au- sull’anticima sud. L’attacco si trova su Gran Nabois -2313 m Cima di Mezzo – 2712 m stria, su roccia quasi ovunque ottima e che placche con rigole per le quali ad una pa- Alpi Giuie - Gruppo dello Jof Fuart Alpi Carniche - Gruppo Coglians meriterebbe essere ripetuta se non impli- rete verticale sulla direttiva della enorme Il 27 settembre del 2012 Daniele Picilli, Ro- -Cjanevate casse il superamento di un diedro – fessura nicchia obliqua ben visibile dal basso. Un mano Minisini, Cristian Pellegrin e Raoul Il 6 agosto del 2012 in una delle tante gior- alto una trentina di metri, con uscita stra- difficile diedretto un po’ esposto (VI-) per- Forgiarini sul versante nord hanno aperto nate "monsoniche” che oramai caratte- piombante e pericolosissima per la grande mette di oltrepassare l’antro (fondo con una via nuova lungo un sistema di rampe rizzano anche le Alpi, Roberto Mazzilis e instabilità della roccia: una sequenza di la- ammassi di frana, ometto) sulla destra e frontestanti il Piccolo Nabois. Sono 13 tiri Celso Craighero hanno aperto una nuova stroni incastrati che sostengono quintali di proseguire per una entusiasmante serie Creta di Aip (Trogkofel)-2297m arrampicata, anche di stampo sportivo. di corda per uno sviluppo di 620 m. Diffi- via sulla parete sud-est, a sinistra della detriti accatastati sui quali bisogna arram- di paretine e gradoni con lame anche stra- Alpi Carniche - Gruppo della Creta di Aip L’Accademico del C.A.A.I. Roberto Simo- coltà di II, III, IV, un tratto di V+ su roccia Mazzilis-Ranner*. Ascensione molto inte- picarsi per troppi metri! Come per le altre piombanti per le quali ad una crestina. Infi- - Monte Cavallo netti, con compagni diversi ha preservato buona superati in ore 5.30. ressante per tipo di arrampicata, varia e vie si attacca per uno zoccolo di placche ne per un pilastrino verticale e un po’ fria- Sulla bastionata calcarea della parete da questa proliferazione di spit (benchè su roccia solida da buona a ottima quasi e gradoni e senza passaggi obbligati che bile alle placchette sommitali. Sviluppo m sud, alta mediamente solo 150 m ma con luccicanti molto meno belli dei meravi- * Ranner è la corretta trascrizione del co- ovunque. La direttiva è data dalla linea di portano in leggera diagonale verso destra 350/400. Difficoltà dal IV al V, tratti di V+, 1 uno sviluppo di oltre 2 km in questi ultimi gliosi coralli che hanno creato questa gnome del carinziano Reinhard Ranner, un colatoio verticale con uscita su placca sotto una placconata verticale visibilmente passaggio di VI-. anni sono state tracciate numerose vie di scogliera calcarea , unica nel suo genere vedi precedenti rubriche.

74 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 75 Seniores CAI, ecco tutte le novità Condividere le conoscenze su Escursioni per il 2013 e Sentieri: prepariamoci al futuro a cura del Progetto EIT presso il CDR Lombardia di Dino Marcandalli, Coordinatore Gruppo di Lavoro Seniores CCE

ti, 24/11/12) e Annuario 2013 del Setto- SETTORE ESCURSIONISMO CAI Seniores – PROGRAMMI RADUNI 2013 re Escursionismo Senior (SES), con gli Aggiornamenti organizzativi e la Matrice Raduno per territorio Località Data dei Referenti, con contatti e Sezione di appartenenza. In LPV Claudia Casoni è 2° Sicilia Novara di Sicilia (Me) 5 maggio la nuova Referente Territoriale Seniores Escursione Rocca di Novara presso OTTO Escursionismo. Gian Pietro Berlato, Referente Territoriale Senior per 22° Lombardia Selvino-Aviatico (Bg) 29 maggio VFG/AA è nominato Coordinatore del GL Monte Poieto 1360 m Territoriale Senior VFG. Ci aspettiamo al- tre nomine di Referenti Territoriali. 3° CMI – Lazio - Umbria -Abruzzo Rifugio Le Cese 6 giugno Infine con Annuario 2013 parte per i Ter- Monte Vettore ritori SES la Storia dei Gruppi Seniores, dall’anno di costituzione. Lombardia e 3° Veneto/Friuli Venezia Giulia/ Parco Regionale Colli Euganei. 12 giugno Veneto hanno più da raccontare. I Refe- Alto Adige Arquà Petrarca (PD) renti di Gruppi Seniores con oltre 20 anni bbene sì, molti nell’arco alpino han- su smartphone l’investimento Charta Itine- È possibile una portabilità ad altre Regioni di storia sono invitati a produrre una loro no usato e invidiato carte al 20.000 rum di CAI Lombardia (LOM). Sul Sentiero CAI di questa soluzione? Servono tre cose: 3° Toscana Rifugio Carrara pagina web per Annuario 2014. A mo’ di E non italiane per la parte che sconfi- Roma un DE provvisto di smartphone, oltre 1°: che i DE muniti di smartphone coprano il Escursione ancora da effettuarsi. Escursione al Monte Sagro 7 luglio facsimile, Annuario 2013 pubblica la Sto- na nel nostro territorio. Ma se anziché inse- alla cartina “zoomabile” della provincia di territorio e via web trasmettano il loro Rap- Info: Giuseppe Poli: 329 2041758 ria breve del Gruppo Sezionale Senior di guire gli altri puntassimo a superarli in altro Sondrio, ha la sua Locandina e il Rapporto porto; 2°: che la struttura CAI Sentieri del [email protected] CAI Milano, che nel 2012 ha compiuto i contesto? È possibile, pensando digitale: dell’esperienza del precedente DE (trac- Territorio sfrutti le segnalazioni; 3°: che un suoi primi 25 anni. l’Italia, fanalino di coda tra i grandi Paesi Eu- ciato, foto in punti cruciali, profilo altime- Gruppo Controllo Catalogo Escursioni ge- ropei nella banda larga è prima per diffusio- trico, dati standard aggiornati sullo stato stisca un Catalogo gemello di quello Lom- sono 5 i Raduni Territoriali 2013 Umbri negli Appennini. Ci si scambia mes- La Responsabilità ne di cellulari. Gli utenti smartphone 2015 sia dell’Escursione che dei tratti di Sentieri bardo e ad esso “federato” a costituire un Anno su anno la partecipazione cresce. I saggi, ci si confronta in progetti, in una dell’Accompagnamento Senior varranno gli utenti telefonini 2005. Tradot- percorsi). Si realizza così una condivisione unico Catalogo logico. Come in Lombardia Raduni si infittiscono, uno, tre, quattro, mutua contaminazione di esperienze. Un L’Accompagnamento Senior ha implica- to, un Piano Escursioni 2016 potrà contare delle informazioni utili delle Escursioni. La servirà che al Referente Territoriale Senior cinque, ciascuno nella sua settimana an- Raduno ha un informale ma efficace effet- zioni di RC del Direttore Escursione nei su Direttori Escursione (DE) in maggioranza condivisione delle informazioni si esten- diano man forte due o più Soci Seniores vo- nuale, tra aprile e giugno. È attaccamento to rete. confronti degli Accompagnati che vanno dotati di smartphone. de dalle Escursioni ai Sentieri: il Rapporto lontari, costituendo questo Gruppo Control- alla tradizione? Emulazione? Spinta da valutate ed affrontate sistematicamente. Se come CAI sapremo sfruttare l’italica segnala lo stato dei sentieri fruiti, secondo lo Catalogo Escursioni. interessi legati alle crescenti dimensioni? Quaderno e Annuario 2013 del Su iniziativa del GLS/T VFG sono state passione per il mobile e in più far leva sul uno standard minimale concordato tra le In conclusione la chiave per una condivisio- Forse anche un po’ di questo, ma statene Settore Escursionismo Senior analizzate le Specificità dell’Accompa- volontariato dei Soci Seniores, si tratta Commissioni Sentieri LOM e Seniores LOM: ne delle informazioni utili e aggiornate su certi, il primo motore è la voglia di parte- Ai Gruppi Seniores sono pervenuti a gnamento Senior, identificate le più si- solo di organizzarsi un attimo, intendersi su uno smottamento, una segnaletica non a Escursioni e Sentieri sta nella collaborazio- cipare dei Soci Seniores del CAI, anche al febbraio 2013 i Quaderni del Settore gnificative Criticità e studiati Strumenti standard interni CAI, ed è fatta: già in vari posto sono catturati anche solo da una foto ne territoriale tra l’OTTO Escursionismo e il di là del Gruppo di appartenenza. Lo dice Escursionismo Senior (Q.E. n.12). Una proponibili nei casi critici. Come l’Accom- Gruppi o Sezioni si “catalogano per condi- smartphone georeferenziata. A Sentieri CAI Gruppo Sentieri. Il Settore Escursionismo il senso letterale della parola, lo conferma- raccomandazione è dare priorità alla di- pagnamento di Minori o di Disabili fisici o videre” Locandine di annuncio escursione e LOM si apre la strada per mantenere aggior- Senior può fare da “collante”. Decisiva è la no i momenti di socializzazione: sedersi, stribuzione ai Direttori Escursione (Titola- psichici, caso non infrequente data la vo- Rapporti che ne descrivono l’esperienza, già nato lo Stato dei sentieri, (ri)prioritizzando consapevolezza da parte dei DE del loro cantare, ricordare assieme, tipico questo ti, Qualificati e non) e ai Componenti dei cazione al Volontariato dei Soci di Gruppi in digitale. su base urgenza gli interventi richiesti ai contributo al patrimonio informativo comu- della fascia d’età, che fa dei Soci Seniores Consigli di Gruppo. Una copia personale si sezionali Seniores. Non stiamo parlando di preparaci a un fu- proprietari. ne: la pratica del Rapporto via Web sarà da la memoria storica del CAI, una memoria può richiedere al Segretario GLS CCE (en- Sulla Responsabilità dell’Accompagna- turo lontano. Parliamo di un prototipo, bat- Servirà l’approvazione di OTTO Escursio- apprendere nei corsi per DE. Ma un servizio che coinvolge gli amici andati avanti “nel- [email protected]). Q.E.n12 è pubbli- mento Senior è prevista una Giornata di tezzato “Escursioni In Tasca” (EIT), targato nismo LOM delle schermate con cui il DE simile su scala nazionale non avrebbe riva- le Tue montagne” come recita la canzone. cato su vari siti. Per il sito ufficiale del CAI, studio entro novembre. Condivideremo CAI e un Istituto locale Sponsor, in fase di (Classico, Senior o Giovanile) registra via li. Sarebbe un servizio di cartografia frui- Emerge anche una naturale tendenza alla Portale Escursionismo Senior, digitare Specificità, Criticità e Strumenti Utili, Ci test di massa, sia pure con limitazioni. Solo Web il suo Rapporto. CAI Lombardia preve- bile digitalmente, con valore aggiunto per trasversalità, di cui un indizio forte sta nel- www.cai.it/index.php?id=776&L=0 sarà una Tavola Rotonda di Esperti. Segui- Apple, ma entro l’autunno anche Android (la de un programma di “diffusione della con- Escursionisti e Sentieristica, complementa- la partecipazione da Regioni CAI limitrofe, Nello stesso portale, trovate Presenta- ranno entro metà Settembre gli inviti ai piattaforma più diffusa). Copertura territo- sapevolezza” presso le Conferenze stabili re alla cartografia cartacea. L’auspicio è che come avviene da tre anni tra Lombardi e zioni, Risultati di Indagini ed Esiti del 2° Delegati dei Gruppi del Settore Escursio- riale, solo Provincia di Sondrio, ma per gradi delle sue Sezioni, di cui misureremo i ritorni il CAI riesca ad orchestrarlo: la ricetta sicura Veneti nelle Alpi e tra Abruzzesi, Laziali e Convegno Nazionale Seniores (Palamon- nismo Senior. arriveranno Lecco, Como, Varese, riusando e i risultati. per non riuscirci è non provare a crederci.

76 / Montagne360 / Luglio 2013 Luglio 2013 / Montagne360 / 77 News dalle aziende Montagne360 a cura di Susanna Gazzola (GNP) La rivista del Club Alpino Italiano Direttore Responsabile: Luca Calzolari * BINOCOLO Z-CAI 150° Direttore Editoriale: Alessandro Giorgetta Caporedattore: Stefano Aurighi Anniversary Limited Edition Redazione: Lorenzo Arduini, Stefano Mandelli, Matilde Delfina Pescali Segreteria di redazione: Carla Falato Tel. 051/8490100 - [email protected] numerato e prodotto in tiratura limitata Hanno collaborato in questo numero: Linda di 2013 esemplari, con incisione laser. Cottino, Massimo Goldoni, Roberto Mantovani, Compatto , maneggevole e di peso conte- Mario Vianelli, Carlo Caccia Grafica e impaginazione: Francesca Massai, nuto, è adatto sia per l’escursionismo che Silla Guerrini per uscite più impegnative di trekking e Service editoriale: Cervelli In Azione srl - Bologna alpinismo. Il corpo è realizzato in lega Tel. 051 8490100 - Fax. 051 8490103 CAI - Sede Sociale: 10131 Torino, leggera di alluminio con rivestimen- Monte dei Cappuccini. to in gomma morbida, antiurto Sede Legale:Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano e antiscivolo, con punti di presa Cas. post. 10001- 20110 Milano - Tel. 02 2057231 (ric.aut) - Fax 02 205723.201 - www.cai.it ergonomici. Le lenti adottano uno Telegr. centralcai Milano c/c post. 15200207 speciale trattamento antiriflesso. Si intestato a CAI Club Alpino Italiano, Servizio tratta di particolari interventi a strati Tesoreria Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Abbonamenti a Montagne 360. La rivista del multipli, secondo la tecnologia Multi Green Club Alpino Italiano: 12 fascicoli del mensile: abb. System sovrapponendo dodici strati invece Soci familiari: € 10; abb. Soci giovani: € 5; abb. Anche Ziel Italia si affianca al CAI nei dei tre-cinque tradizionali, consentendo sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10; abb. non Soci: € 24,00 + 2,10 (spedizione postale); supplemento festeggiamenti dell’importante anniversario un transito pressoché totale della luce per spese per recapito all’estero: UE € 28,46 / Resto dei 150 anni dalla sua fondazione e lo fa consentire la visione anche in condizioni di d’Europa e Mediterraneo € 23,52 / Resto del portando sul mercato un binocolo che non scarsa luminosità. mondo € 29,28. Fascicoli sciolti, comprese spese postali: Soci € 2,00, non Soci € 3,90. 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Le diapositive verranno restituite, se richieste. per trail runner di alto livello È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni senza esplicita autorizzazione dell’Editore. Per la primavera 2013 Patagonia propone e rapidi Diffusione esclusiva per l’Italia: Pieroni Distribuzione s.r.l. - Viale Vittorio Veneto, 28 - prodotti innovativi o profondamente ridi- tempi di 20124 Milano - Tel. 02 632461 - Fax 02 63246232 segnati per una performance ottimale: un asciu- Servizio pubblicità: G.N.P. s.r.l. processo d’innovazione che ha interessato gatu- Sede: Via Udine, 21/a - 31015 Conegliano, TV Tel: 0438 31310 - Fax: 0438 428707 - gnp@ ben il 75% della collezione maschile e il ra. Da telenia.it 60% di quella femminile. Per le donne la sot- Responsabile pubblicità istituzionale (GNP): proposta integra due tolineare i Susanna Gazzola. 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Canyoning sui torrenti del Beigua E se il parco del Bejgua, in Liguria, lo percorressimo con la tecnica del canyoning? Christan Roccati ci racconta le pos- sibilità di torrentismo nella zona, in cui già 3 dei 13 torrenti principali (Rio Prialunga, Rio Lerca, Rio Secco) sono già stati riattrezzati in ottica Pro Canyon

Speleologia, focus sul progetto Sebino L’area carsica del Sebino Occidentale in Lombardia, un territorio di circa 90 chilometri quadrati, sotto la lente di Max Goldoni, che ci racconta tutto ciò che c’è da sapere sul sottosuolo di quest’area nei pressi del lago d’Iseo: dalla sco- perta dell’Abisso Bueno Fonteno all’eclatante esplorazione di Nueva Vida

Arrampicare in falesia Estate, tempo di arrampicata. Due le proposte in falesia: la prima è sul Roc d’le Masche, a pochi chilometri da Torino, nella Val Grande di Lanzo, con molti percorsi di arrampi- cata e passeggiate sull’alone di antiche fiabe e leggende. La seconda, invece, è sulla Val Vannino.

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