Monsignor Kaas
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Editoriale Monsignor Kaas di Giulio Andreotti Il personaggio era autorevole e, smo per così dire di destra. Quando li avvertirono era avendo avuto con lui il primo contat- ormai tardi e Hitler ebbe facile giuoco nell’annientare to per iniziativa di monsignor Monti- ogni opposizione. ni, era ovvio che ricevesse da me ogni riguardo. Ma Era però strano che questa sua chiara analisi mon- dopo un incontro conviviale con due sacerdoti amici signor Kaas, che era amico di Pio XII e lo vedeva spes- (don Bruno Wüstenberg e monsignor Quirino Paga- so, non riuscisse a farla condividere dal Pontefice. nuzzi) il mio interesse crebbe moltissimo. Erano state, Tanto che – forse abusando –, in nome dello stesso Pio per così dire, due puntate di storia del Zentrum, volte XII, fu avanzata la proposta che passò sotto il nome di a dare a noi giovani che ci avvicinavamo alla rinascen- Operazione Sturzo. L’avversario elettorale era solo il te Democrazia cristiana italiana una informativa comunismo e questo faceva premio su ogni altra con- profonda sulla sconfitta di quella tedesca a opera di siderazione. Adolf Hitler. Calcò la voce citando il motto latino principiis obsta. Nei nostri testi scolastici, della Repubblica di Wei- Pio XII con monsignor Ludwig Kaas mar – la cui sconfitta era valutata dal Kaas come un di- all’uscita dalle Grotte Vaticane, sastro – si parlava pochissimo e non certo in termini nel giugno 1950 elogiativi. La tesi di monsignor Kaas apparve finalmente chiara. È illusorio contrastare un dittatore a ranghi se- parati. Non era solo una lezione di storia, ma un preci- so invito a riflettere bene su quello che noi stavamo fa- cendo per contrastare il pericolo comunista. Ci vollero un po’ di tempo e molti incontri serali per comprendere bene il passaggio storico. I cattolici de- mocratici germanici, preoccupati dal Movimento ispi- rato al comunismo affermatosi in Russia, non portaro- no adeguata attenzione al pericolo dell’anticomuni- Il personaggio era autorevole e, avendo avuto con lui il primo contatto per iniziativa di monsignor Montini, era ovvio che ricevesse da me ogni riguardo. Ma dopo un incontro conviviale con due sacerdoti amici (don Bruno Wüstenberg e monsignor Quirino Paganuzzi) il mio interesse crebbe moltissimo... 14 30GIORNI N.12 - DICEMBRE 2007 ... Erano state, per così dire, due puntate di storia del Zentrum, volte a dare a noi giovani che ci avvicinavamo alla rinascente Democrazia cristiana italiana una informativa profonda sulla sconfitta di quella tedesca a opera di Adolf Hitler. La firma del Reichskonkordat in Vaticano, il 20 luglio 1933. Alla destra del cardinale Eugenio Pacelli, monsignor Calcò la voce citando Giuseppe Pizzardo, il vicecancelliere Franz von Papen e monsignor Ludwig Kaas; alla sua sinistra, monsignor il motto latino principiis obsta Alfredo Ottaviani, Rudolf Buttmann e monsignor Giovanni Battista Montini Ho già avuto occasione nel passato di ricostruire dettagliatamente le difficili giornate del lancio della co- Tornando a monsignor Kaas, egli manifestava ver- siddetta Operazione Sturzo, promosso esplicitamente so me, giovanissimo presidente dell’Azione cattolica in nome di Sua Santità. universitaria, grande benevolenza. Mi lasciò anche in Con l’occasione un amico richiamò l’attenzione sul- eredità un bellissimo arazzo. l’antica formula con cui si chiudono i decreti: Si preces Tramite del contatto era, come ho gia accennato, veritate nitantur (oppure: si vera sunt exposita). don Bruno Wüstenberg, diplomatico pontificio che fu Per restare all’Operazione Sturzo, appena il Santo tessitore intelligente di rapporti tra la Santa Sede e lo Padre lesse la memoria che io gli avevo rimesso (trami- Stato africano della Costa d’Avorio. te madre Pascalina) dette ordine di archiviare la prati- Non è semplice interloquire nella disputa circa gli ca. Monsignor Tardini al telefono finse di rimproverar- aspetti – positivi e negativi – dei rapporti diplomatici mi perché avevo scavalcato la Segreteria di Stato uti- tessuti allora dalla Santa Sede con la Germania nel pe- lizzando quella privata del Papa; ma di fatto non era riodo nazista. davvero dispiaciuto che il pasticcio romano fosse stato È sempre molto facile – ma ingiusto – dar giudizi accantonato. “ora per allora”. A sinistra, attacchinaggio durante la campagna elettorale a Roma per le elezioni comunali del 25 maggio 1952; a destra, suor Pascalina Lehnert, segretaria di papa Pio XII 30GIORNI N.12 - DICEMBRE 2007 15.