Lama, Lamae… Lamis; Locus Lamæ
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Gabriele Tardio Lama, Lamae… Lamis; Locus Lamæ Edizioni SMiL TESTI DI STORIA E DI TRADIZIONI POPOLARI 84 Santuario-Convento di San Matteo (ex monastero di San Giovanni in Lamis) Tavoletta votiva del 1924 conservata nel santuario edizioni SMiL Via Sannicandro 26 San Marco in Lamis (Foggia) Tel 0882 818079 Gennaio 2010 Edizione non commerciabile, vietata qualsiasi forma di vendita e diffusione pubblica. Edizione non cartacea ma solo in formato pdf, solo per biblioteche e ricercatori. Non avendo nessun fine di lucro la riproduzione e la divulgazione, in qualsiasi forma, é autorizzata citando la fonte. Le edizioni SMiL divulgano le ricerche gratis perché la cultura non ha prezzo. Le edizioni SMiL non ricevono nessun tipo di contributo da enti pubblici e privati. Non vogliamo essere “schiavi di nessun tipo di potere”, la libertà costa cara e va conservata. La ricerca serve per stimolare altre ricerche, altro sapere. Chi vuole “arricchirci” ci dia parte del suo sapere. SMiL 2010 2 Le foto della copertina sono provocatorie. Forse perché tutta questa ricerca è un po’ provocatoria. Le foto ritraggono in una la valle dove giace il centro abitato di San Marco in Lamis, e l'altra la conca dove c'è il centro abitato di San Giovanni Rotondo. Queste foto fanno parte della domanda che mi sono posto nel fare la ricerca: "Dov'è veramente il Locus Lamae di Federiciana memoria?" Con questa ricerca si pongono solo molte ipotesi ma nessuna certezza. Forse sono troppe le ipotesi, ma sono solo ipotesi di possibili piste di ricerca, niente di più. In moltissimi casi consideratele solo elucubrazioni mentali che sono state scritte per cercare di capire quale potrebbe essere una delle possibili soluzioni ai tanti punti interrogativi che sono usciti nell'approfondire la ricerca sul termine LAMA nel nostro territorio garganico. Andando in giro per l’Italia ho trovato diversi significati dati al toponimo “Lama”, incuriosito li ho "inseriti" nei miei appunti. Avevo già molto materiale sulle lame in Italia e sull’origine dell’abazia di San Giovanni de Lama , di San Marco in Lamis e su locus Lamae menzionato da Federico II. 1 Così ho cercato di mettere ordine in questi multiformi appunti, forse questa ricerca non sarà di facile lettura ma sicuramente c’è molto materiale per futuri approfondimenti. La stesura della ricerca purtroppo non è molto organica perché ha subito molti "aggiustamenti" in sede di approfondimento. Durante la ricerca sono usciti tanti di quei possibili addentellati che mi hanno quasi scoraggiato dal completarla, ma non voglio privare altri di questa ricerca che è solo un possibile e ipotetico inizio per altri studi che abbiano uno sguardo più ampio. Questa ricerca ha il pregio di porre solo tanti possibili e ipotetici interrogativi e tante eventuali ipotesi di piste di ricerca. Facendo dei grossi “voli pindarici” ho cercato di trattare molto sommariamente la tematica delle Lamie e delle Jannare, che sicuramente non c'entrano niente con le Lame ma è inserita solo per far capire che il campo della ricerca può essere ampliato e può servire per capire aspetti che possono apparire anche oscuri. Ribadisco che sono ipotetiche piste di ricerca e non è una ricerca finita. Queste ipotesi possono anche non approdare a niente ma pongono dei quesiti che chi vuole fare ricerca storica si deve porre. Vi chiedo di leggere questo scritto nello spirito dell'uomo libero che vuole approfondire senza mettersi i paraocchi o essere guidato da pregiudizi. Questo vuole essere solo uno stimolo alla ricerca e far capire che gli studi di storia locale non sono semplici e che vanno visti nell'ottica della storia generale sia sotto l'aspetto politico ed economico che religioso e di trasformazione del paesaggio e del territorio. Questo è una delle mie poche ricerche dove metto molti interrogativi e poche soluzioni, sta a voi eventualmente completare il quadro oppure rifare tutto dall'inizio. Non voglio avere nessuna pretesa di ricerca finita. Mi scuso con l'amico lettore di questo grave limite, ma sono solo appunti poco ordinati ma che credo possono essere utili ad altri. Vorrei che un mio carissimo amico geologo facesse una corposa, densa e completa ricerca geologica per verificare e cercare di spiegare l'origine geologica e la formazione geomorfologica del vallone dove San Marco è situato, ma facendo anche una disamina sulla realtà geomorfologica della conca di San Giovanni Rotondo. 1 Non avendo mai fatto studi particolari su San Giovanni Rotondo, ma solo delle letture, mi sono trovato in un campo di ricerca che andrebbe sviluppato maggiormente e trattato con più delicatezza e spirito di ricerca, evitando campanilismi e baldanze da galletti del pollaio che non danno aiuto all'approfondimento ma solo accrescono le "chiacchiere delle commari". 3 Per molti è troppo scontato che il nome della città San Marco in Lamis è collegato al titolo di un santo evangelista con un complemento di stato in luogo: nelle lame. Troppi hanno scritto che la storia di San Marco in Lamis è strettamente collegata all'abazia di San Giovanni in Lamis, ma si sono fermati a questo dato di fatto, non sono andati oltre. Voler scrivere la storia della città di San Marco in Lamis secondo me è ancora troppo prematuro, perché sono troppi lati oscuri da chiarire e da approfondire. Uno di questi aspetti è proprio il significato di "Lamis". Tutti supinamente traducono lama –ae con la sola dicitura di “palude” senza porsi nessun dubbio o interrogativo su cosa effettivamente fossero le lame presenti nella valle dello Starale attraversato dal torrente Iana. Nessuno si è posto la questio se lama significasse altro rispetto a palude. L'affermazione generica di "palude" viene ripetuta senza specificare cosa si intende per palude rispetto ad acquitrino, pantano, stagno, melma, luoghi invasi d’acqua, falda superficiale, acque minori o altre zone umide. Allo stesso modo nessuno si pone subito a specificare se il sole è una stella oppure è un astro (stella, pianeta, asteroide, corpo celeste …). Nel cercare di studiare la storia locale ho cercato anche di studiare l’evolversi del territorio in funzione delle attività umane presenti. Ho cercato di verificare quale è potuta essere l'evolversi dell’attività umana nella valle dello Starale e le eventuali modifiche apportate. Ho cercato di immaginare la valle dello Starale senza le case, le strade e senza le piccole o grandi modifiche apportate, ho cercato di ricostruire l'eventuale giacitura del fondo valle e lo sgrondo delle acque meteoritiche. La curiosità è l’anima della ricerca e la ricerca presuppone una sfida. A me piacciono certe sfide, anche se forse non portano niente di nuovo ma aprono ad altre scoperte. Pensavo dovesse essere una ricerca molto semplice, ancorato alle "certezze del significato di palude", 4 ma è uscita una ricerca molto complessa e sono arrivato alla conclusione che per il momento non c'è una sola possibile risposta, ma le eventuali ipotesi risposte sono molte. Se prima avevo dei punti che consideravo capisaldi ora mi ritrovo con tanti punti interrogativi e non so come uscirne. Lascio a voi questa ricerca è mi auguro che altri sappiano trovare meglio di me la soluzione ad una domanda pressante: Il significato delle lame nella zona del Gargano e in particolare nella zona sud-occidentale. Tu, amico lettore, non chiedermi il mio parere personale perché ti risponderei con una serie lunghissima di “???????”, arrivato a questo punto non so quale è la risposta più probabile. Le rapide e scarne annotazioni che qui vengono riportate, pur nella loro disomogeneità, ci auguriamo possano costituire un punto di partenza e uno stimolo per uno studio più approfondito e qualificato sull’origine e derivazione etimologica non solo del toponimo Lamis , ma di tutta la problematica storica e di determinazione della possibile trasformazione dell’intero territorio garganico. Le ipotesi che si possono fare sono molte, sicuramente il nostro toponimo è legato ad un luogo che ha una certa attinenza con un solco vallivo a giacitura bassa e con presenza di forte umidità nel terreno o con l’acqua nella falda superficiale o con la possibilità stagionale e temporanea di piccole superfici coperte da uno strato sottile di acqua piovana di scorrimento superficiale, ma non sono certamente delle paludi nel senso che attualmente e comunemente viene dato al termine come luogo ampio con acqua stagnate e con una specifica flora e fauna. Bisogna tener conto che lo stagno e/o l’acquitrino differiscono dalla palude per la modalità di formazione, perché non derivano come la palude dall'inondazione fluviale o marina di aree pianeggianti e perché c'è una minor presenza di limo. Come vedremo è difficile spiegare tutte le sfaccettature di questo termine perché ci sono troppe possibili varianti che nelle varie località italiane e straniere hanno caratterizzato questo nome associato ad un particolare luogo. Anche fermandoci solo alla realtà italiana abbiamo altre problematiche che non sono legate alla conformazione del territorio e che daremo solo degli accenni come a Lamia, il personaggio mitico dell’antica Grecia, alle tipiche costruzioni a lamia, a vari altri significati e all’aggettivo lamio dell’area nord-orientale dell’Italia. 2 2 L'aggettivo «lamio» a Trieste, in tutta l'area veneta e nel Friuli vuol dire senza sale, sia in senso proprio, sia con riferimento all'una o altra qualità mancante a qualcuno o a qualcosa. “«Lamio», ovvero senza sale Ma perché? E’ un mistero. Delle non molte parole dialettali prive d'una qualche parentela palese od occulta con i loro equivalenti della buona lingua fa indubbiamente parte l'aggettivo «lamio» che a Trieste, come in tutta l'area veneta e nel Friuli vuol dire senza sale, sia in senso proprio, sia con riferimento all'una o altra qualità mancante a qualcuno o a qualcosa.