La Geodiversità Descrive La Varietà Dei Fenomeni

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La Geodiversità Descrive La Varietà Dei Fenomeni 2. GEOdivErsità introduzione a geodiversità descrive la varietà dei fenomeni del patrimonio naturale geologico gli ottimi risulta- geologici e dei relativi processi presenti in una ti ed il pressoché unanime consenso internazionale Ldata area. Essa è correlata sia agli ambienti (es. raggiunto dalla biodiversità per la conservazione del vulcanico, glaciale, ecc.), sia alle tematiche (es. strati- patrimonio naturale biologico. grafia, geomorfologia, ecc.). Essa è inoltre strettamen- Si forniscono di seguito alcune tra le prime definizioni te connessa alla biodiversità, soprattutto tramite due coniate per la geodiversità: matrici ambientali che svolgono la funzione di anello − l’insieme (quindi, per l’appunto, la diversità) degli di congiunzione tra mondo vivente e non vivente: aspetti, associazioni, sistemi e processi geologici, − la pedosfera, cioè il suolo, formato da una compo- geomorfologici ed edafici (SHARPLES, 1995). nente organica e da una inorganica; − le testimonianze della storia della terra (testimo- − l’idrosfera, cioè l’acqua, che pur essendo un ele- nianze della vita passata, degli ecosistemi e degli mento inorganico, costituisce il fondamento inso- ambienti) e l’insieme dei processi (biologici, idro- stituibile di qualsiasi sistema biologico. logici ed atmosferici) agenti sulle rocce, sulla geo- Come accade per la biodiversità, che può essere morfologia e sul suolo (EBERHARD, 1997). analizzata a vari livelli gerarchici di approfondimento Alcune definizioni più recenti ampliano la prospettiva, (solitamente si indicano i livelli ecosistemico, inter- definendo la Geodiversità come: specifico e intraspecifico) anche per la geodiversità − il legame tra popoli, paesaggi e culture; la varietà occorre stabilire il livello d’analisi ed il campo d’inda- degli ambienti geologici, dei fenomeni e dei pro- gine. Ad esempio, data un’area di studio, è possibile cessi che costituiscono paesaggi, rocce, minerali, analizzarne la geodiversità dal punto di vista litologi- fossili e suoli, fornendo il supporto per la vita sulla co, geomorfologico, paleontologico, ecc., individuan- Terra (STANLEY, 2001; 2002). do in tal modo un campo d’indagine. Dato un cam- − la naturale variabilità (diversità) delle strutture po d’indagine, ad esempio la geodiversità litologica, geologiche (rocce, minerali, fossili), geomorfolo- è possibile analizzarla per famiglie genetiche (rocce giche (morfologie, processi) ed edafiche. Essa magmatiche, metamorfiche e sedimentarie), oppure include i loro assetti, relazioni, proprietà, interpre- all’interno di una famiglia genetica per tipologie di roc- tazioni e sistemi (GRAY, 2004). cia (ad esempio tra le magmatiche effusive si possono Come si vede non esiste una totale uniformità di ve- distinguere lave, piroclastiti, ecc.), o ancora all’interno dute, ma è comunque possibile individuare due prin- di una tipologia di roccia per formazioni; in tal modo cipi comuni a tutte le definizioni sopra riportate: si è individuato il livello gerarchico di analisi della ge- 1) la Geodiversità riguarda la diversità abiotica; odiversità all’interno del campo d’indagine prescelto. 2) la Geodiversità deve interrogarsi sulle sue relazio- Nel panorama scientifico il concetto stesso di Geo- ni con il mondo vivente. diversità è di istituzione piuttosto recente, risalendo Una cosa appare comunque certa: la tutela della all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso. Esso è sta- Geodiversità è una componente essenziale, assieme to coniato in assonanza al termine biodiversità, nella alla tutela della biodiversità, per garantire la conser- speranza di raggiungere anche per la conservazione vazione del patrimonio naturale. Il Monte Venere 155 2. Geodiversità 155_183.indd 155 09/02/11 14.53 CARTA LITOLOGICA DELLA REGIONE LAZIO ± Isole ponziane 2010 0 20 40 Km Unità litostratigrafiche Conglomerati poligenici (Miocene - Pliocene) Detriti antropici (Olocene) Argille con gessi ( Miocene superiore) Alluvioni attuali e coperture colluviali ed eluviali (Olocene) Flysch conglomeratico - arenaceo ( Miocene medio - sup.) Sabbie litoranee e palustri e dune recenti (Olocene) Flysch pelitico (Miocene medio - superiore) Conoidi e detriti di pendio, facies moreniche (Pleistocene - Olocene) Emipelagiti prevalentemente marnose (Miocene) Coperture colluviali ed eluviali e terre residuali (Pleistocene - Olocene) Scaglia cinerea transizione (Oligocene) Depositi palustri, lacustri e salmastri (Pleistocene - Olocene) Scaglia cinerea (Oligocene) Travertini (Pleistocene-Olocene) Calcareniti e calcari organogeni (Paleocene - Mioc. Medio) Alluvioni antiche terrazzate dep. lacustri antichi (Pleistocene) Calcareniti, marne e argilliti con olistostromi (Paleogene) Facies freatomagmatiche (Pleistocene) Flysch arenaceo-pelitico (Cretacico sup. - Miocene sup.) Lave sottosature e sature (Pleistocene) Flysch calcareo-marnoso-argillitico (Cretacico sup. - Oligocene) Tufi stratificati, tufiti e tufi terrosi (Pleistocene) Scaglia (Cretacico sup. - Eocene) Pozzolane (Pleistocene) Scaglia transizione (Cretacico sup. - Eocene) Scorie e lapilli ( Pleistocene) Marne a Fucoidi (Cretacico inf. - medio) Tufi prevalentemente litoidi (Pleistocene) Maiolica (Malm sup. - Cretacico sup.) Lave sovrasature e laccoliti (Pliocene sup. - Pleistocene inf.) Calcari detrici, micritici, microcristallini, oolitici, con inter. dolom.(Lias med.-Cretacico sup.) Conglomerati di Santopadre (Pleistocene inf.) Calcari detritici granulari, marnosi, selciferi, m. a Posidonia, c. a filaments, c. diasprigni (Dogger - Malm) Brecce di pendio cementate (Plio - Pleistocene) Rosso ammonitico (Lias medio - superiore) Depositi argillosi in facies marina e di trans. terr. lungo costa (Plio-Pleistocene) Corniola e calcari selciferi (Lias medio - superiore) Depositi ghiaiosi in facies marina e di trans. terr. lungo costa (Plio-Pleistocene) Calcare massiccio (Lias) Depositi sabbiosi in facies mar. e di trans. terr. lungo costa (Plio-Pleistocene) Dolomia (Trias.sup.) Conglomerati cementati di Rieti (Plio- Pleistocene) Calcare cavernoso (Trias superiore) Argille (Pliocene) Filladi (Trias) Calcareniti e calcari organogeni (tipo Macco Auct.) (Pliocene) da: Praturlon et alii (2002), modificato 156 155_183.indd 156 09/02/11 14.53 La diversità geologica del Lazio La storia geologica del Lazio è lunga e complessa. dasycladacee (Gyroporella, Diplopora). Dolomie Essa è ben rappresentata all’interno del Sistema del- massive brecciate sterili. (Norico-Retico). le Aree Protette, dove affiorano molte delle litologie Si tratta della Formazione “Dolomie di Filettino” Auct. che ne hanno segnato l’evoluzione. Tale rappresen- che affiorano anche nelle vicinanze del paese di Val- tatività viene descritta qui di seguito sia dal punto lepietra, all’interno del PNR Monti Simbruini. di vista litostratigrafico, con riferimento alle articola- zioni litostratigrafiche della successione geologica – Dolomie massive bianche e grigie, a luoghi brecciate regionale, estrapolate dalla Carta delle litofacies del e cariate. Dolomie con tessiture relitte di calcari di piat- Lazio-Abruzzo (Accordi et al., 1988) e dal Modello taforma, a luoghi con noduli di selce. Presenti rari resti litostratigrafico-strutturale della Regione Lazio (Bigi di lamellibranchi e cefalopodi. Packstones e grainsto- et al., 1988), sia dal punto di vista idrogeologico, nes ad intraclasti e granuli rivestiti, a megalodontidi, con riferimento alla carta idrogeologica del territorio Trocholine ed alghe dasycladacee (Palaeodasycla- della Regione Lazio (Boni et alii, 1986), alla carta dei dus mediterraneus). Grainstones ad ooidi. Mudstones sistemi idrogeologici del Lazio (Brunamonte et alii, e wackestones a foraminiferi bentonici, Cayeuxia e 1983) ed allo studio sugli acquiferi vulcanici laziali Thaumatoporella. Mudstones a piccoli gasteropodi ed di Capelli et alii, 2005. ostracodi. Calcari vadosi a pisoidi. (Lias inf.). Si tratta principalmente della Formazione “Calcare Sequenze carbonatiche meso-cenozoiche Massiccio” Auct. che affiora estesamente nel PNR Monti Lucretili e nelle vicine RNR Monte Catillo e – Quarziti da medie a fini sottilmente stratificate con Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, costi- subordinate intercalazioni di filladi (Triassico). Dolo- tuendo anche gli alti strutturali del Monte Soratte e del mie massive grigie e calcari dolomitici, talora stroma- promontorio del Circeo. Questi terreni costituiscono le tolitici, di piattaforma interna, con resti di Megalodonti cime del Monte Cotento e del Monte Tarino, le vet- e Diplopore (Triassico sup.). Mudstones e mudstones te più elevate del PNR Monti Simbruini ed affiorano marnosi di ambiente pelagico a foraminiferi plancto- estesamente sul versante laziale del PN d’Abruzzo, nici (Cretacico sup.-Paleogene). Arenarie e siltiti fly- Lazio e Molise. schoidi (Miocene). Questa sequenza sedimentaria affiora nell’isola di – Mudstones (radiolari, spicole di spugne, foramini- Zannone, compresa nel PN del Circeo. feri bentonici, brachiopodi) con intercalazioni di livelli biodetritici; presenti slumpings, flussotorbiditi, mega- – Dolomie e mudstones dolomitici biancastri e grigi brecce con fauna di piattaforma (Lias medio-sup.). massivi, a luoghi brecciati e laminati. Mudstones e wa- Questa successione si rinviene in affioramento nel ckestones a peloidi e spicole di spugne. Packstones PNR Monti Lucretili e nella vicina RNR Monte Catillo, a foraminiferi bentonici (Triasina hantkeni) e piccoli oltre che negli alti strutturali del Monte Soratte e del lamellibranchi. Mudstones e wackestones dolomitici promontorio del Circeo. grigi
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