RISERVA NATURALE DEL LAGO DI CANTERNO

a Regione ha affidato all’Ente Regionale Parco Naturale e anche la gestione di altre aree protette di particolare interesse conservazionistico: L- il Pozzo d’Antullo e le grotte di - la Riserva Naturale “Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova e del Lago di ”; - la Riserva Naturale Lago di Canterno. In tal modo la Regione Lazio ha inteso creare un sistema di aree protette - in particolare un sistema di zone umide (costituito dai laghi di Fondi, San Gio- vanni Incarico e Canterno) e l’insieme di alcuni geositi (costituito dalle mor- fologie carsiche di Camposoriano, delle Grotte di e Collepardo, del Pozzo di Antullo e del territorio della Riserva Naturale del Lago di Canterno) - che si estende dalle coste del mar Tirreno, in provincia di Latina, alle aree più interne della provincia di . Uno degli obiettivi prioritari da perseguire attraverso la creazione di questo particolare sistema di aree protette è, quindi, quello di creare una rete di ter- ritori da gestire con azioni integrate, al fine di tutelare, far conoscere meglio e promuovere ambienti straordinari per biodiversità, per valori paesaggisti- ci, culturali e ambientali, nonché per favorire la conoscenza di tutte quelle emergenze ambientali presenti nei comuni delle tre aree protette affidate in gestione all’Ente. Un sistema territoriale da tutelare e valorizzare, con la delicatezza che meritano aree protette così belle e che in ogni stagione dell’anno rega- lano ai visitatori emergenze naturalistiche sorprendenti, paesaggi di- versi e insoliti, siti archeologici e storici di particolare pregio, ma anche eventi culturali e tradizionali ricchi di fascino e di bellezza.

RISERVA NATURALE DEL LAGO DI CANTERNO Il territorio

a Riserva Naturale del lago di Canterno si trova a nord-est Ldella Provincia di Frosinone. Territorialmente è divisa tra i co- muni di , Trivigliano, Fu- mone, e , e si sviluppa nel versante meridionale dei , alla quota di 720 m s.l.m., ed ha un’estensione su- perficiale di 1824 ettari. Nel cuore della riserva si sviluppa il Lago di Canterno con un bacino di circa due km². Ai primi dell’800 al posto dell’attuale lago esisteva una pia- nura coltivata e le acque dei fos- si Cese e Diluvio la percorrevano fino a gettarsi in un inghiottitoio detto il Pertuso. Questo cominciò ad ostruirsi per i materiali convo- gliati dal crescente afflusso, co- sicché nella parte più bassa della ranuncoli acquatici ecc, non si svi- gono utilizzate da molti uccelli per conca le acque cominciarono a luppa lungo le coste del lago ma a la deposizione delle uova. Questi raccogliersi in un lago. Nel pas- ridosso dei vari fossi naturali che microambienti si ritrovano anche sato sono stati effettuati diversi convogliano le acque meteoriche sugli isolotti che caratterizzano il tentativi per liberare il Pertuso, ma (il Fosso del Diluvio, il fosso Dove, lago: in questo caso le siepi sono inutilmente. il fosso Padrone e il fosso Riopre- capaci di resistere ai continui cam- L’inghiottitoio ha comunque conti- ta). Nella zona orientale del lago, biamenti del livello delle acque. nuato a svolgere la sua funzione, a poca distanza dalle sponde, anche se in modo parziale, e ciò sono presenti estesi campi ad uso La fauna ha determinato almeno 12 naturali agricolo e per il pascolo. Le for- scomparse e ricomparse del lago, me arboree iniziano a svilupparsi La Riserva, anche se non molto fino al 1942, anno in cui la società dal limite di massimo invaso delle estesa, presenta una notevole va- Elettrica Romana rese permanen- acque (550 m s.l.m.); più a valle rietà di ambienti naturali, ciascu- te il bacino lacustre costruendo si trovano latifoglie igrofile come no dei quali è caratterizzato dalla una torre di presa sull’inghiottitoio. salici (Salix alba e Salix fragilis) e presenza da elevata biodiversità. Questa funziona come una diga, pioppi (Populus alba e Populus ni- Molte le specie di uccelli presen- collegata ad una condotta forza- gra). Salendo di quota invece spe- ti, sia stanziali che di passo. Tra ta ricavata nella galleria naturale cie tipiche dell’Appennino, caratte- le specie collegate all’ambiente sotto l’inghiottitoio, che permette lacustre il cormorano (Pha- di sfruttare l’acqua per produrre lacrocorax carbo), l’airone energia idro-elettrica. cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), lo La vegetazione svasso maggiore (Podiceps cristatus), la folaga (Fulica Il lago di Canterno, situato ad una atra), il germano reale (Anas quota di circa 530 m s.l.m. è sog- platyrhynchos), il cavaliere getto ad una notevole fluttuazione d’Italia (Himantopus himan- del livello delle acque, e questo topus). I rapaci sono abbon- fa si che in alcuni tratti sia pove- danti, sia notturni che i diurni: ro di vegetazione ripariale. Tra le tra i più comuni il gufo comu- specie erbacee igrofile il poligono ne (Asio otus), l’allocco (Strix anfibio (Polygonum amphibium), aluco), il barbagianni (Tyto che si adatta a vivere sia come rizzate da formazioni boschive di alba), la poiana (Buteo buteo), il pianta acquatica che come pianta querce rappresentate essenzial- gheppio (Falcus tinnunculus) lo terrestre; l’erniaria grigiastra (Her- mente dal cerro (Quercus cerris) e sparviero (Accipiter nisus), il nib- niaria incana), una pianta che un da boschi misti di latifoglie come il bio bruno (Milvus migrans). Tra i tempo era considerata un rimedio carpino nero (Ostrya carpinifolia), mammiferi sono presenti la volpe contro l’ernia; il ranuncolo napole- la roverella (Quercus pubescens), (Vulpes vulpes), la faina (Martes tano (Ranunculus neapolitanus); il l’acero campestre (Acer campe- foina), il cinghiale (Sus scrofa), crescione palustre (Rorippa palu- stre) e l’orniello (Fraxinus ornus). l’istrice (Hystrix cristata), il tasso stris), la cinquefoglia sdraiata (Po- Un microambiente interessante è (Meles meles), e molti piccoli rodi- tentilla supina); lo zigolo del mi- offerto dalle siepi, rappresentate tori e insettivori. cheli (Cyperus michelianus) simile essenzialmente da ginestre e da Nel lago, inoltre, sono molte le al papiro, con fusti alti e sottili che specie appartenenti alla famiglia specie ittiche presenti, tra cui la portano foglie a raggiera simili alle delle rosacae come i rovi Rubus carpa (Cyprinus carpio), l’anguilla bacchette di un ombrello aperto. fruticosus e i biancospini Cratae- (Anguilla anguilla), la tinca (Tinca La tipica vegetazione palustre ca- gus monogyna: queste offrono tinca) il persico (Perca fluvialis), il ratterizzata da giunchi, cannucce, riparo ad animali selvatici e ven- carasso (Carassius carassius).