I Problemi Ignorati Del “Turismo in Ciociaria” Di Colombo Incocciati
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I problemi ignorati del “Turismo in Ciociaria” di Colombo Incocciati Una significativa lacuna dobbiamo rilevare, nello studio patrocinato dall’ Unione Industriale di Frosinone, sulla base di una ricerca effettuata da Paride Quadrozzi, ai fini della diagnosi e della cura “Per un possibile turismo in Ciociaria”. Ed è quella, da parte dell’Autore, di aver completamente ignorato la copiosa bibliografia (*) di tutto ciò che sull’argomento (da almeno venti anni) è stato scritto sul “Fiuggi” (unico giornale turistico della provincia, dal 1905) ma anche da alcuni suoi collaboratori, sui quotidiani e i periodici, come Il Messaggero-Momento Sera-La Gazzetta Ciociara-Terra Nostra-Ciociaria ieri e oggi dell’Ept, fino agli anni ’90 e, di recente, anche su Ciociaria Oggi. l’Autore, qualora avesse soltanto sfogliato la raccolta di quelle testate, come ha consultato centinaia di altri testi, avrebbe certamente individuato, nella gestione politica del potere la causa e le responsabilità,che sono alla base dell’attuale crisi del turismo, soprattutto fiuggino. Il quale, costituendo (per stessa ammissione dell’autore) i due terzi del turismo provinciale, trascina con sé sia gli effetti positivi che quelli negativi, sul prodotto che ne deriva. Il Quadrozzi però, non dà il dovuto rilievo a questo importante aspetto del problema. Ecco il motivo per cui , con la sua ricerca, non ha potuto trovare molti elementi da offrire, come contributo al superamento della crisi, che anche lui auspica: ben sapendo che il turismo fiuggino, è il solo che possa fare da volano, al turismo provinciale. Tanto è vero che, a conclusione della sua analisi, si vede costretto a registrare una realtà, che è sempre ferma all’anno zero. E lo è , non per responsabilità, sia ben chiaro, degli operatori privati, come in alcuni punti egli lascia intendere, bensì a causa della trentennale gestione del turismo, condotta in regime di monopolio, da una precisa parte politica. La quale, essendosi sempre ispirata alle teorie pauperistiche del “socialismo reale” non poteva e non potrà mai suggerire ricette “da libero mercato” che sono le sole in grado di creare ricchezza, anche nel settore turistico, con il conseguente effetto sull’ economia in generale. Da sempre nell’APT esclusi gli operatori del turismo. Nei saggi che vengono indicati in calce, l’Autore ne avrebbe trovato alcuni che, già quindici anni fa richiamavano gli enti periferici del turismo ad assolvere ai propri compiti istituzionalì: come la promozione e la propulsione di ogni iniziativa, tese a favorire lo sviluppo del settore. La qual cosa, neppure oggi accade e la realtà che ci circonda sta lì a dimostrarlo. Come fa pertanto l’Autore (a pagina 62 del suo studio) ad attribuire agli operatori (riferendosi a quelli fiuggini): “La incapacità di saper sfruttare pienamente la grande notorietà della località, del marchio e della invidiabile posizione geografica”? Quando, ciò che rimprovera loro fa parte dei compiti di detti enti. Ma è anche singolare che l’ Autore della ricerca, cui da tempo l’Unione Industriale ha affidato anche l’incarico di rappresentare e difendere il ruolo degli operatori, nel Cda dell’ APT (dove questi ultimi sono da sempre esclusi ) attribuisca ai medesimi, le responsabilità che sono proprie degli enti. Dove lui stesso ha avuto rilevanti incarichi di responsabilità. Ma la contraddizione della sua critica agli operatori fiuggini, viene fuori, a pagina 133, quando illustrando i compiti delle APT, dice: “Avrebbero dovuto agire nel mercato come soggetti privati, promovendo e sostenendo l’attività turistica nell’ambito del proprio territorio, con criteri di economicità e managerialità imprenditoriale. Per tutta una serie di difficoltà che vanno, dalla esiguità dei finanziamenti regionali, alla scarsa attitudine a fare impresa e dalla mai avviata riconversione professionale degli addetti e con il contrasto insuperabile tra le esigenze del mercato e quelle della politica, fino ad oggi, hanno mancato quell’obiettivo.” I PROBLEMI IGNORATI DEL TURISMO IN CIOCIARIA – COLOMBO INCOCCIATI www.tuttofiuggi.it 1 I SILENZI DELLO STUDIO Sul faraonico Palacongressi Entrando nel merito degli argomenti affrontati nello studio, c’è da dire subito che l’Autore, trattando il tema delle strutture congressuali come occasione di rilancio del turismo fiuggino, mette in primo piano il faraonico progetto dell’Architetto Calatrava, non per chiederne il ridimensionamento, come sarebbe logico, a causa del dissesto finanziario, in cui il Comune si è venuto a trovare, ma si limita soltanto a proporne un rinvio “a tempi migliori.” Anche qui l’ Esperto, pur con anni di attività nell’ EPT di Frosinone, dimostra di conoscere poco, la immediata esigenza che Fiuggi ha, per ampliare la sua offerta al turismo congressuale. Che non è certo quella di avere una struttura di 4/5 mila posti a sedere (il cui solo progetto è costato tre miliardi di lire) bensì una molto più consona (1000-1500 posti) alle capacità di una città termale, che non avendo spazi sufficienti per ospitarne una di maggiori dimensioni, avrebbe sicuramente problemi sia di impatto ambientale, che di gestione. Sulla strada Fiuggi-campi di neve. C’è poi un’altra grande occasione per il rilancio del turismo fiuggino e del Comprensorio degli Ernici, che lo studio trascura completamente, anche quando propone altre ipotesi di sviluppo, alternativo al turismo termale. Ed è la mancata realizzazione del progetto di 40 anni fa (oggi valido più che mai) che prevede una strada di soli 12 km, per fare arrivar il traffico della superstrada Anticolana fino alle falde di Campocatino e di Campo Staffi e in meno di un quarto d’ora. Eppure la soluzione di questo annoso problema, consentirebbe, per alcuni mesi d’inverno, la riapertura delle strutture ricettive di Fiuggi e d’estate quelle delle località interessate. Ed anche in questo le responsabilità non possono addebitarsi agli operatori turistici, ma a coloro che nei 40 anni passati, hanno gestito gli enti (Provincia-Ept-Apt-Comune di Guarcino-Consorzio di Campocatino e Comunità Montana) che erano e sono tuttora preposti a realizzare un progetto, che anche ora non richiede grandi finanziamenti e non comporta problemi di impatto ambientale. Sull’ isolamento degli Ernici dalle grandi vie di comunicazione Inoltre c’è un'altra occasione di rilancio di tutto il Comprensorio degli Ernici, che lo studio neppure sfiora sia quando affronta il problema dei collegamenti viari e ferroviari, che interessano la Ciociaria sia quando tratta il più vasto tema della mobilità e delle infrastrutture del territorio nazionale. Ma questo tema al nostro turismo poco interessa, perché più vicini e più urgenti sono i problemi della nostra viabilità e delle nostre comunicazioni. E di queste ci sembra più utile parlare. Ad esempio, della mancata sistemazione della strada a scorrimento veloce tra Frosinone e Fiuggi. La quale, neppure dopo la soppressione del trenino delle vicinali, è stata mai messa, tra le cose da fare con priorità. Soprattutto per interrompere la catena degli incidenti mortali che sulla Statale 155 sono all’ordine del giorno, da almeno 30 anni. Ma anche per togliere dall’isolamento tutta la zona degli Ernici. Per non parlare poi, della promessa metropolitana di superficie (tra Roma-Genazzano e Fiuggi) rimasta lettera morta. Oppure della breve tratta ferroviaria tra la stazione di Anagni e Fiuggi, che fu chiesta dal Giornale Turistico locale, anch’essa lasciata cadere. Infine anche della Superstrada Mandela-Subiaco-Altipiani di Arcinazzo, subito dopo l’apertura dell’ Autostrada Roma-L’Aquila, che stava già dirottando verso l’Abruzzo tutte le correnti di sciatori che fino ad allora erano sempre venute sulle località dei Monti Ernici e Simbruini. I PROBLEMI IGNORATI DEL TURISMO IN CIOCIARIA – COLOMBO INCOCCIATI www.tuttofiuggi.it 2 Sulla promozione del binomio Terme di Fiuggi - Terme di Pompeo Un’altra occasione ignorata dallo studio, per una maggiore offerta del turismo esistente, è quella dell’abbinamento delle cure di due acque diverse, ma complementari, come la famosa oligominerale di Fiuggi e la sulfurea bicarbonato calcica di Ferentino. La quale si va affermando rapidamente grazie alle nuove strutture delle Terme di Pompeo, dove c’è già spazio per il binomio salute- benessere . Orbene, la vicinanza tra le due realtà dovrebbe consigliare una più stretta collaborazione sia tra gli operatori che tra gli enti delle due località e dovrebbe avere lo scopo di promuovere insieme le due cure, potendo interessare non soltanto le singole persone, ma anche più componenti della stessa famiglia. Si allargherebbe così, specialmente per le strutture alberghiere di Fiuggi, un bacino di utenza, ora assai ristretto perché limitato solo ai curandi affetti da malattie ai reni. Mentre la cure con le acque di Ferentino, indicate nelle affezioni del sistema otorinolaringoiatrico, ha un bacino di pazienti molto più vasto. Sui bacini turisticamente rilevanti Infine nello studio non c’è alcun cenno neppure sulla soppressione avvenuta alcuni anni fa, dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e di Cura, che Fiuggi aveva dagli anni 30, come se questa infelice decisione non avesse arrecato alcun danno alla economia fiuggina, specialmente se si pensa che, inizialmente, la riforma degli enti periferici del turismo, configurava l’Azienda di Fiuggi, come l’unica da salvare, per la semplice ragione che era designata ad operare in un “ambito territoriale turisticamente rilevante” come nessun’altra azienda di soggiorno nel Lazio, dopo Roma, avrebbe potuto fare. Ebbene, non sarebbe necessario riportare all’attenzione di chi dovrà decidere sulle sorti del nostro turismo anche questo problema, considerato che anche il Presidente Regionale Storace ha annunciato il riordino degli enti turistici periferici, magari riproponendo ora per la zona degli Ernici e dei Simbruini la istituzione di una nuova APT (a capitale misto pubblico privato) che facendo leva su Fiuggi possa occuparsi del rilancio di tutto il comprensorio. Se è vero che, nel suo territorio che va, da Subiaco a Casamari, vi sono: Due realtà termali: Fiuggi e Ferentino. Tre stazioni di sport invernali: Monte Livata, Campo Staffi e Campocatino.