Relazione Di Patto Verso Il Contratto Di Fiume
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Regione Lazio ARPINO BROCCOSTELLA CAMPOLI APPENNINO C ASTELLIRI FONTECHIARI ISOLA DEL LIRI POSTA FIBRENO PESCOSOLIDO SORA VICALVI FONTANA LIRI SANTOPADRE MONTE S. GIOVANNI CAMPAMO PROVINCIA di FROSINONE RELAZIONE DI PATTO "VERSO IL CONTRATTO Dl FlUME" PROCESSO Dl PIANIFICAZIONE PARTECIPATA PER LA RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL BACINO FLUVIALE LIRI – LACERNO - FIBRENO. Nelle linee di indirizzo al Piano Territoriale Provinciale Generale (P.T.P.G.), è contenuto l’invito, a tutti i Comuni ricadenti nei vari sistemi urbanistici del territorio provinciale, ad individuare delle opere, di valenza intercomunale, da includere nei vari piani urbanistici comunali, ovvero a sviluppare un “progetto obiettivo” per lo sviluppo dell’ambito territoriale omogeneo. Nella conferenza dei sindaci del “Medio Bacino del Liri” è emersa l’opportunità, nel tracciare le linee del “progetto Obiettivo”, di promuovere un “Contratto di Fiume” su scala di Bacino Idrografico del Liri e suoi affluenti che coinvolga, attraverso una programmazione integrata, tutti i comuni localizzati sul tracciato fluviale fino alla diga Cerasoli di Fontana Liri. Una programmazione che deve mirare a rilanciare il sistema produttivo con scelte strategiche atte a superare i disegni che continuano ad isolare i territori dei comuni interessati dagli importanti circuiti virtuosi dell’economia. Se rivolgiamo lo sguardo nello scenario dello sviluppo storico della PROVINCIA, rileviamo purtroppo che determinate scelte politiche hanno allontanato quest’area interna dell’Appennino centrale dalle grandi direttrici di sviluppo e che le leggi che governano il territorio hanno imposto tanti vincoli riducendo sempre di più l’estensione territoriale da pianificare. Una analisi che deve essere alla base della programmazione urbanistica di un territorio in grave recessione socio economica. Una crisi iniziata da oltre quaranta anni appesantita da altre difficoltà, perché l’area sorana è stata privata, con opere strategiche, del suo interland naturale costituito da quei tre sistemi vallivi che fisicamente la conformano. Va ricordato che il C.R.P.E. del Lazio degli anni ’70 basava il processo di riequilibrio urbanistico trasversale proprio ed esplicitamente sulla città intercomunale. Una città, peraltro, già fisicamente esistente per la conurbazione degli abitati, della potenzialità di oltre 52.000 abitanti (Censimento 2001:Arpino 7.614, Broccostella 2.646,Castelliri 3.560,Isola del Liri 12.191, Sora 26.029). È da osservare che Il P. U. T. P. C. della provincia di Frosinone nel sub-sistema locale cinque, in cui sono inseriti i comuni di Pescosolido, Campoli Appennino, Fontechiari, Posta Fibreno e Vicalvi ( ab. 6735), con una popolazione complessiva di 58775 abitanti, non offre grandi possibilità di sviluppo, perché non pone in via prioritaria il completamento del riassetto trasversale delle aree interne dell’Appennino centrale nel reale ed originale dimensionamento di quelle infrastrutture complesse e dimentica la strada Sora-Ceprano-Gaeta e la Galleria di Pescasseroli. Un riassetto trasversale urbanistico scomparso tra le nebbie dell’oblio che doveva sopportare lo sviluppo sostenibile della Media Valle del Liri, spetta ora alle comunità dell’area dei tre sistemi vallivi a fare le scelte per la realizzazione di un nuovo progetto strategico che nasca dall’esigenza di condividere una pianificazione partecipata caratterizzata dalla storia e da una forte identità territoriale. La prova è nelle previsioni della crescita della popolazione che partendo dai dati del censimento del 2001, abitanti 58528, che doveva sviluppare un incremento nel 2015 del 5,163% in condizione pessimistica (ab.61.550) e del 11,946% in condizioni ottimali ( ab.65.520), rileviamo invece dai parametri demografici al 31.12.2014 una perdita globale rispetto al 2001 di circa l’1% (0,7089) con una popolazione complessiva di 58.116 abitanti. TABELLA PREVISIONE DEMOGRAFICA DEL P.U.T.P.C. SUB SISTEMA 2015 2015 2020 2020 SALDO LOCALE PESSIMISTA OTTIMISTA PESSIMISTA OTTIMISTA ATTIVO 1 Anagni 40.070 41.230 40.680 42.270 2.200 2 Fiuggi 14.830 15.110 15.250 15.610 780 3 Filettino 2.440 2.680 2.620 2.730 290 4 Alatri 57.310 58.030 59.020 59.950 2.640 5 Sora 61.550 64.360 61.820 65.520 3.970 6 Atina 19.220 20.670 18.890 20.880 1.660 7 Frosinone 152.160 157.330 152.830 160.850 9.690 8 Ceprano 43.590 45.980 43.530 46.720 3.130 9 Cassino 106.500 113.260 108.490 117.360 10.860 10 Esperia 17.580 19.060 17.350 19.290 1.710 Una grave rescissione testimoniata, inoltre, da un livello di disoccupazione che si aggira intorno al 41%, se rapportata alla reale popolazione attiva. L’intera popolazione deve entrare nel convincimento che la politica di governo della nostra valle non è più legata al puro campanilismo, ma deve proporsi sull’intera area omogenea del MEDIO BACINO per creare i presupposti di conseguire un sicuro sviluppo sostenibile, come peraltro riportato nelle direttive europee dei programmi operativi connessi ai finanziamenti UE 2014-2020. Le grandi peculiarità ambientali e storiche dei tre sistemi vallivi possono guidare l’uomo, come in passato, per far decollare in tutta la valle un nuovo disegno di sviluppo. Il fiume Liri ha continuamente e fortemente caratterizzato e condizionato il processo di recupero socio economico della media Valle del Liri Se si guarda ai secoli passati, già durante il dominio romano, è prevalso il sistema di valle rafforzato nel XVII sec. dalla nascita d’insediamenti a carattere produttivo nell’omonima Valle, grazie allo sfruttamento delle abbondanti risorse naturali. L'esempio è nell'impianto del primo nucleo antico di Sora, posta all’inizio di questa vasta area omogenea, sotteso tra Colle San Casto e il fiume Liri, poi ampliato esternamente alle mura di cinta, con gli insediamenti industriali realizzati a valle dell'abitato nelle località di Carnello e di Isola del Liri, zone più favorevoli per lo sfruttamento delle risorse idrografiche. La struttura urbana quale modello di sviluppo insediativo delle regioni industrializzate del nord, grazie all'intelligente imprenditoria d’ufficiali e operatori economici francesi Lefebvre, Courrier, Carlo Antonio Berenger (fondatore (1852) di una fabbrichetta di carta a mano nell’ex Convento dei Carmelitani d’Isola del Liri Superiore) Boimond, Bourdiat, Montgollier, Firmin e Didot, costituisce un caso unico in Italia. Non a caso i Borboni confermarono la scelta di questi siti, e ciò allo scopo di favorire un processo di concentrazione industriale soprattutto nel triangolo tra Sora, Arpino ed Isola del Liri,dove nacque ben presto la nuova tipologia della fabbrica-villa che qualificò, all'inizio dell'800, il Medio Bacino del Liri " La Manchester " del Regno delle due Sicilie. Con l’unificazione territoriale dell’Italia (1861) in cui le nostre industrie entrarono nel periodo della decadenza, per la spietata concorrenza dell’industrie del Nord e solamente le industrie cartarie, possedendo le energie idrauliche del Liri e del Fibreno e le materie prime a basso costo, potettero offrire la carta a prezzi da non temere la concorrenza delle cartiere del Nord. Il totale prosciugamento del lago di Fucino (1937-43) che aveva aumentato la portata media del fiume attraverso l’apporto costante delle immissioni del Giovenco anche se unito ai rischi idrogeologico durante i periodi di pioggia con l’esondazioni del Liri nella conca, aveva determinato un processo di sviluppo nelle attività produttive del territorio, sopratutto con la creazione di altre centrali idroelettriche lungo l’asta del fiume. Lo scorrimento superficiale, registrato mediamente a Sora nei mesi estivi di 9 mc/sec con punte minime di 3 mc/sec. consentì, nel 1960 a monte dell’abitato, fra l’altro, la ricostruzione secondo tecnologie moderne di una derivazione di circa 2 mc/sec d’acqua, per alimentare la rete di irrigazione della conca di Sora. Questa realtà economica, è stata fortemente compromessa nell’ultimo cinquantennio con lo sfruttamento irrazionale di queste risorse specialmente nell’alto bacino del Liri che ha portato alla caratterizzazione del fiume ad un livello torrentizio. Lo sfruttamento delle risorse idriche, iniziato verso la fine degli anni 60 del secolo scorso, nell’alto bacino del Liri e nell’area Fucense (F. Giovenco) per usi civici, ha portato ad una graduale riduzione delle portate medie e stagionali di magra del Liri, determinando uno squilibrio nell’ecosistema e anche gravi problematiche nelle varie attività produttive di settore. Lo scorrimento superficiale di tutto il sistema fluviale si è ulteriormente aggravato, nell’ultimo ventennio, con il riscaldamento generale dell’atmosfera, che ha condizionato, attraverso la scarsità delle precipitazioni durante il periodo invernale e primaverile, le riserve idriche regolatrici immagazzinate nel bacino idrogeologico. In effetti, tale scenario, ha determinato la quasi scomparsa del fiume; la portata media di magra si è attestata a circa mc./ sec- 1,80 per oltre sei mesi l’anno. La mancanza di precipitazioni oltre a ridurre le portate delle risorse idriche in superficie ha portato ad aumentare lo sfruttamento delle risorse in profondità. E’ necessario precisare che nella Conca di Sora gli attuali apporti idrici del Liri s’identificano, prevalentemente, negli scarichi civili dei paesi rivieraschi situati a margine del fiume, fatto eccezione del torrente Lo Schioppo , del Lacerno a nord dell’abitato e del fiume Fibreno,in località S. Domenico a confine con il Comune di Isola del Liri. In questa situazione, è necessario ricordare che la predetta portata di magra circa 1,80 mc/sec. è ulteriormente ridotta dalla derivazione a nord dell’abitato di Sora per l’esigenza irrigua della vasta piana. Va precisato, a riguardo, che dalle sorgenti di Cappadocia e della Sponga si registrano, durante detti periodi, portate di magra di un centinaio di litri al Sec. e che il torrente Lacerno, maggior affluente del Liri a nord dell’abitato, che aveva mantenuto un apporto idrico attraverso le portate d’esubero delle sorgenti Val S. Pietro dell’omonimo acquedotto, dal sisma del maggio 1984 non alimenta più il fiume ma le risorse idriche sotterranee.