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Vie d’acqua e lavoro dell’uomo nella provincia di L’industria della carta

a cura di Edoardo Currà

PALOMBI EDITORI ViedAcqua_01[III bozza]:ViedAcqua_01 15-03-2011 11:23 Pagina VI

Indice

1 Presentazione 76 Rassegna documentaria e fotografica Franco Storelli 79 Documenti conservati presso l ’Archivio di Stato di Frosinone Introduzione A cura di Onorina Ruggeri 3 Vie d ’acqua e lavoro dell ’uomo Edoardo Currà 104 Indagine fotografica delle cartiere della Provincia di Frosinone A cura di Edoardo Currà La Valle delle industrie : Immagini di Giacomo Cestra 13 le cartiere della Media Valle del Liri nel XIX secolo Cesira Paolini 105 AQUINO Cartiera F. Cerrone

La Cartiera di Sant ’Elia Fiumerapido 109 ATINA Cartiera Visocchi 31 dai maestri fabrianesi alla industrializzazione del XIX secolo Edoardo Currà 115 FONTANA LIRI E Cartiera Tersigni 116 MONTE S. G IOVANNI CAMPANO Cartiera Lucernari 118 La Cartiera del Fibreno 51 e l ’industrializzazione nella produzione della carta. 123 Cartiera Boimond 124 Elisabetta Leggieri Cartiera del Liri 126 Cartiera del Fibreno 128 La Cartiera Mancini – già Courrier – ad Isola del Liri: Cartiera Lambert 134 65 l’unità tipologica fabbrica-villa Cartiera Bottaro 136 Stefano Manlio Mancini Cartiera A.Mancini 138 Cartiera Mancini del Trito 144 Cartiera Costantini 146 Cartiera Alcart 148 Cartiera Nardi Pelagalli 152

157 Cartiera Bartolomucci

161 SANT ’ELIA FIUMERAPIDO Cartiera di Sant ’Elia

169 SORA Cartiera G. B. Mancini 170 Cartiera di Sora 174 Cartiera del Carnello 177 181 Abbreviazioni 183 Bibliografia

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VIE D’ACQUA E LAVORO DELL’UOMO NELLA PROVINCIA DI FROSINONE - L’industria della carta

Presentazione

Una fortunata coincidenza di tempi ha fatto sì che due importanti iniziative, la prima di E sono appunto i caratteri attuali della dialettica tra paesaggio e insieme delle cartiere, che Le rapide del fiume Liri in ricerca scientifica 1 e la seconda di natura editoriale 2, potessero svilupparsi quasi in sincronia, suggeriscono l ’utilità di delineare possibili strategie di intervento: dalla ridefinizione di una corrispondenza della affrontando da due ottiche complementari un tema che lega intrinsecamente le linee d ’acqua antica realtà produttiva, alla rifunzionalizzazione dell ’edificato industriale tramite la sua Cartiera Nardi Pelagalli. e quei particolari edifici, le cartiere, che hanno nell ’acqua uno degli elementi necessari alla riconversione ad altri ruoli, in sintesi, per la re-immissione di quelle realtà edilizie in un loro specifica produzione industriale . nuovo sistema di “beni a rete” . Nel volume, questo tema è affrontato da alcuni contributi, dovuti a Cesira Paolini, Edoardo Il problema non è semplice perché si tratta di confrontarsi con un insieme di diciannove Currà ed Elisabetta Leggieri, prima sintesi dell ’attività dell ’Unità di ricerca 3 della Università “fabbriche della carta”, di cui tre ancora attive, cinque parzialmente in uso, cinque già recuperate “Sapienza” di Roma, che ha per oggetto l ’analisi del sistema delle cartiere presenti nel ad altri usi e sei in stato di abbandono, e della proposizione di linee per interventi di recupero con particolare riferimento al frusinate ed alla città di Tivoli . tesi riqualificare il rapporto tra edificato e “linea d ’acqua” , nella logica di riequilibrare la Un altro significativo contributo si deve a Stefano Manlio Mancini , funzionario della delicata connessione tra gli edifici delle cartiere, il tessuto urbano e l ’ambiente naturale di Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Salerno e Avellino una splendida realtà paesaggistica. e membro dell ’AIPAI, e al suo interesse di studioso dell ’archeologia industriale riferita alle Questo libro vuole essere un primo parziale contributo conoscitivo, offerto a quanti si cartiere, cui si aggiunge una nota di Onorina Ruggeri dell ’Archivio di Stato di Frosinone. dimostrino sensibili al problema, ad una più generale iniziativa di valorizzazione di un Infine, un ruolo importante per la diffusione dei contenuti del volume è dovuto agli interessi particolare sistema produttivo, storicamente prestigioso. culturali dell ’editore Francesco Palombi. Nel merito, i contenuti del libro procedono secondo un percorso che , dal generale al particolare, Franco Storelli intende descrivere il rapporto tra ambiente naturale, le linee d ’acqua, e le cartiere , colto nella “Sapienza” Università di Roma interdipendenza tra il tessuto urbano e il tessuto industriale, così come è andata configurandosi nel tempo. Cesira Paolini affronta la descrizione del progressivo insediarsi, nella media valle del Liri, degli stabilimenti per la produzione della carta, dal decennio napoleonico, all ’Ottocento Borbonico sino agli inizi del Novecento , coprendo così un ampio intervallo storico che ha visto il progressivo formarsi , e poi il decadere, di un ricchissimo patrimonio edilizio ridotto in molti casi, ora, in condizioni di abbandono e quindi di forte degrado . 1 Programma di ricerca biennale di rilevante interesse nazionale (PRIN-MIUR 2008/2010), I Caratteri tipologici e costruttivi sono affrontati dai successivi saggi di approfondimento di sistemi di beni a rete. Gli edifici industriali dismessi e le linee d ’acqua: Nuovi ruoli funzionali, spazi, Edoardo Currà , sulla Cartiera di Sant ’Elia Fiumerapido, di Elisabetta Leggieri , sulle Cartiere tecniche costruttive e linguaggi nel progetto di recupero . Università di Roma “Sapienza”(coord. del Fibreno , ed infine , di Stefano Manlio Mancini sulla Cartiera Mancini ad Isola Liri, nazionale prof. Franco Storelli). Unità locali: Università di Pavia (coord. Prof. Francesca Turri), I contributi presentano importanti testimonianze documentali, dovute ad una meticolosa “Sapienza”Università di Roma ( coord. Prof. Franco Storelli), Università di Trento, (coord. Prof. ricerca in archivi privati e pubblici e ad una impegnativa campagna fotografica, preparata Giorgio Cacciaguerra), Università di Udine (coord. Prof. Francesco Chinellato). 2 Il volume deriva da un progetto della casa editrice “Fratelli Palombi”, avanzato e proposto da Edoardo Currà e condotta da Giacomo Cestra, ed hanno il pregio di porre all ’attenzione all ’Assessorato alle attività produttive e politiche dei rifiuti della Regione Lazio e da questo finanziato. i caratteri di un denso tessuto edilizio industriale innestatosi nel tempo in un suggestivo 3 L’Unità Locale di ricerca dell ’Università “Sapienza” di Roma è costituita dai professori Franco ambiente naturale: paesaggio naturale e quello artificiale, appunto, emergono, in tutta la loro Storelli (coordinatore), Franco Medici e Marina Pugnaletto, dai ricercatori Edoardo Currà e oggettiva realtà conflittuale. Cesira Paolini e dal dottore di ricerca Carlo Testana .

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La Valle delle industrie - le cartiere della valle del Liri nel XIX secolo

Pianta Tenimento di Sora, con l ’indicazione degli opifici e dei mulini lungo il corso dei fiumi Liri e Fibreno, 10 giugno 1791, ASFr. INTRODUZIONE

Vie d’acqua e lavoro dell’uomo

Edoardo Currà

umerose memorie di un ’intensa e prolungata atti - lare presenza di salti imponenti, come le due cascate di Iso - vità industriale caratterizzano il paesaggio urbano la del Liri, e ampi guadi, come nella località del Carnello, Ne fluviale della provincia di Frosinone. che ben si prestavano ad essere sfruttati. Quello che un tempo era il Distretto di Sora nella Terra di Le prime opere di sistemazione idraulica non sono consi - Lavoro 1, è da secoli oggetto di trasformazioni del territorio stenti e i manufatti, come gli abitati che sorgono lungo i fiu - che hanno fortemente inciso sui suoi caratteri ambientali. mi, sono spesso in balìa delle frequenti piene e non è raro Oltre alle dimensioni e al numero dei manufatti industria - trovare stabilimenti fermi per anni a seguito di un ’alluvio - li, ciò che più si manifesta come modificazione su scala ter - ne, come illustrato nel contributo su S. Elia Fiumerapido, o ritoriale sono le opere idrauliche di contenimento, devia - dispute sulla responsabilità economica delle ricostruzioni. zione e rettifica dei corsi d ’acqua, che rendono impossibi - Non mancano, anzi abbondano, canali e piccoli acquedot - le, in diversi tratti, riconoscere i tracciati e le originarie con - ti costruiti già nel XVII secolo, ma essi erano proporziona - figurazioni dei fiumi e dei torrenti. ti alle esigue quantità d ’acqua richieste dalle lavorazioni . In - Ovunque, nella valle del Liri, vi sono chiuse, canali per la fatti la prima forma di meccanizzazione della fase artigia - presa e lo sfruttamento delle acque, opere di protezione dal - nale, che si deve ai maestri fabrianesi del XIII secolo , con - le piene impetuose che caratterizzano il fiume e i suoi nu - siste nel mulino a maglio, che richiede una modesta, ma merosi e ricchi affluenti . Alcuni di essi, pur avendo percorsi continua, portata d ’acqua per essere azionato. lunghi pochi chilometri, sono così ricchi di acque da esse - Il maglio, mosso idraulicamente, era munito di pestelli in re stati sfruttati per attività manifatturiere , sin da tempi re - legno e sostituì gli antichi mortai usati dagli arabi per tri - moti , apparentemente senza soluzioni di continuità. Spes - turare gli stracci. Lo troviamo applicato nelle cartiere della so è in questi stessi centri che, al fianco o al posto di muli - Terra di Lavoro . ni e lanifici medievali , sono sorte le prime cartiere. In tal modo il sistema produttivo, pur restando artigianale, È il caso, ad esempio, di Sant ’Elia Fiumerapido, che vede, grazie alla preparazione di maggiori quantità di materiale nel 1516, l ’insediamento di una prima cartiera a servizio base, il pesto degli stracci, passa da “unitario” (sistema che dell ’attività libraria dell ’Abbazia di Montecassino, che nel - prevede la realizzazione di un singolo prodotto) a “lotti” (si - la zona già possedeva diversi opifici, o della località del Car - stema a produzione intermittente di quantità definite di nello a Sora, dove, nel 1519, viene impiantata da Ottavio prodotto). Inoltre era possibile, come è documentato per la Petrucci di Fossombrone una prima cartiera che sfruttava Cartiera di Sant ’Elia, tenere operativi, parallelamente ai ma - le acque del fiume Fibreno 2. gli, due o più tini per la realizzazione dei fogli con il telaio . Durante i secoli XVI e XVII cartiere, lanifici e gualchiere D’altronde la produzione della carta, dal punto di vista del - sorgono lungo i corsi d ’acqua e ricercano il massimo ren - le modalità in cui viene approntato il prodotto, è classifica - dimento produttivo che la configurazione originaria dei si - bile tra quelle per processo , dove le materie prime subisco - ti fluviali poteva offrire, caratterizzando, insieme ai muli - no trasformazioni sequenziali che portano ad ottenere un ni, le rive di fiumi. Vi era, infatti, già in natura, una singo - prodotto finito con caratteristiche sensibilmente diverse.

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Vie d ’acqua e lavoro dell ’uomo

Le testimonianze storiche e , in alcuni casi , gli edifici so - pravvissuti mostrano che nel XVIII secolo il progresso eco - nomico è legato alla crescita delle dimensioni delle cartie - re esistenti , al fine di poter gestire sempre più processi pro - duttivi in parallelo, e ai primi interventi sui corsi dei fiumi. Ma è con il XIX secolo che si inverte un rapporto di forza fra l ’uomo e l ’ambiente che per anni aveva visto le attività umane adattarsi alle condizioni ambientali, più che inci - dervi con sostanziali modificazioni. A partire dal decennio di occupazione francese del Regno delle Due Sicilie , 1806-1815, ha infatti inizio lo sviluppo in - dustriale della produzione cartaria, grazie soprattutto alla attività di abili imprenditori francesi quali Beranger, Boi - mond, Coste, Courrier, Lambert, Lefebvre e Roessinger . A essi vanno affiancati le opere di imprenditori che con al - trettanta tenacia daranno vita a durature attività industria - li quali Lanni, Lucernari, Pelagalli, Sorvillo, Viscogliosi, Vi - socchi e, più tardi, Mancini , e gli investimenti di industria - li napoletani come Zino e Scotto. Alla prima metà dell ’Ottocento risale perciò l ’inizio di un ’in - tensa attività di costruzione degli stabilimenti industriali, e la realizzazione di argini e dighe, canali e chiuse, lungo il corso dei fiumi, per proteggere città e stabilimenti dalle pie - ne e assicurare la massima continuità della forza idraulica alle macchine. La corte d ’ingresso della cartiera dei conti Lucernari nella località Gli edifici, poi, con l ’introduzione della macchina continua Anitrella a Monte San Giovanni Campano. ad opera di Carlo Lefebvre, nel 1827 3, diventano sempre più grandi per ospitare una produzione a ciclo continuo. L’in - ro meritare ad Isola del Liri il nome di Manchester Italiana . troduzione della macchina continua permette, infatti, in un Ma non è un fenomeno ristretto al centro isolano, come di - solo atto, di rivoluzionare la produzione passando dal si - mostrano altre realtà territoriali, vedi ad esempio il com - stema intermittente a quello continuo e di offrire la possi - plesso dell ’Anitrella, di proprietà dei conti Lucernari, che bilità di produrre carta della dimensione voluta, Tanto che merita attenzione e tutela per la ricchezza tipologica e sto - inizialmente la carta prodotta dalla macchina senza fine ven - rica che la mancanza di manutenzione sta mettendo seria - ne detta carta eterna . mente a rischio. I primi stabilimenti a esserne beneficiati saranno quindi La vicenda economica-industriale delle cartiere si consoli - quelli di Carlo Lefebvre, come meglio illustrato nel contri - da durante tutto l ’Ottocento , ed anche le diverse crisi eco - buto di E . Leggieri sulla Cartiera del Fibreno. A tal propo - nomiche, spesso causate da oscillanti direttive governative sito , nel contributo di C. Paolini sulle cartiere della media ispirate quando al liberismo, quando a retaggi di protezio - valle del Liri , e nell ’analisi storico-tipologica che S. M. Man - nismo, non freneranno mai del tutto la vitalità del settore 4. cini fa della cartiera A. Mancini, già Courrier, è possibile «Nell ’Attività economica della Provincia di Frosinone nel - riscontrare come a quegli stabilimenti industriali si affian - l’anno 1928 – pubblicata dal Consiglio Provinciale dell ’E- cheranno, rapidamente, le costruzioni per gli operai e per conomia nel 1931: “Le cartiere producono e diffondono, su gli stessi imprenditori. larga scala, carta delle più svariate qualità, dai tipi correnti Ne è conseguita una forte caratterizzazione tipologica delle a quella finissima destinata alle esportazioni in Europa ed aree che vengono urbanizzate, con la costituzione di com - America, dalla carta paglia alle carte veline per sigarette ed plessi molto articolati dal punto di vista tipologico, che fece - alle opache per stampe di lusso ”. Il ruolo di primaria importanza del settore cartario è testi - moniato anche dai dati relativi agli anni ’50/60 [del XX sec. ]. Pianta delle Gualchiere del Carnello nel 1824, allegata al “Ragguaglio […] Infatti, le unità locali ubicate in Provincia avevano ognu - dello Stato, nel quale ritrovava in giugno 1832 il Lanificio del Signor na un numero di addetti superiore a quello della media na - Lorenzo Lino, sito in Carnello sul fiume Fibreno tra Sora ed Isola, in zionale ed erano maggiormente meccanizzate. Nel decen - Terra di lavoro”. Napoli 1832. nio successivo, non si assiste a un aumento del numero de -

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prese, per 180 stabilimenti con 21.800 addetti diretti nel Questo, in un ’ottica di intervento complesso , è conforme 2008. alle esigenze del settore cartario, che, come dimostrano i Per quanto riguarda l ’attuale congiuntura, il 2008 e il 2009 rapporti congiunturali di ASSOCARTA del 2009 e del 2010, hanno visto «Preoccupanti nuove riduzioni dei livelli di pro - ha nella diminuzione dei costi energetici il primo obiettivo duzione e di fatturato » mentre il 2010 segna un «lento, par - per rilanciare la propria competitività. ziale recupero di produzione e fatturato ».6 Si tratterà perciò di censire secondo i parametri più conso - ni l ’immenso patrimonio e individuare procedure idonee alle molto varie realtà presenti. Indicazioni per uno sviluppo In tal senso, per illustrare la natura del territorio e la con - sistenza dei complessi industriali considerati, si è correda - Per quanto detto, il settore industriale di cui si analizzano to il volume di un apparato documentario che, oltre a mo - i manufatti storici è, nonostante la secolare longevità, an - strare la realtà attuale, permette di leggere la disparità di ca - cora operativo e vitale. Questa deve essere considerata per - ratteristiche dei diversi nuclei edilizi. ciò la prima invariante nelle operazioni di recupero, valo - A fianco di vere e proprie archeologie industriali, in cui è rizzazione e, quando opportuno, restauro . conservata la testimonianza materiale del processo pro - Inoltre l ’ingente attività modificatoria dei secoli passati si è duttivo industriale storico, esistono complessi edilizi dalle venuta a calare su un territorio dai pronunciati caratteri am - notevoli caratteristiche tipologiche e architettoniche in cui bientali, naturalistici e storico-culturali. però le tracce della storia produttiva sono state cancellate I complessi industriali oggetto di analisi nel volume si de - dal passato più recente, e altri siti, infine, che non mostra - vono quindi confrontare con la ricchezza del patrimonio no particolare rilevanza storica nei due ambiti, industriale artistico, storico e culturale della provincia di Frosinone, e architettonico. con il quale devono tra l ’altro condividere le ristrettezze del - La pianificazione di indirizzo su scala regionale, attraverso le risorse oggi disponibili per il recupero. lo strumento del Piano Territoriale Paesistico Regionale Alle cartiere storiche , a fronte del sensazionale patrimonio (P.T.P.R.) del 2007, e le dichiarazioni di interesse culturale artistico, archeologico e culturale del territorio , sarebbero operate dalle Soprintendenze, sono gli strumenti base a di - destinati , senza dubbio , minori stanziamenti . sposizione per la salvaguardia e la tutela. Sono numerose le Si configura perciò un ruolo guida per le realtà locali , am - dichiarazioni di interesse che riguardano i complessi stori - ministrative e produttive , nello strutturare un programma ci, e , di per sé , già introducono una distinzione di genere sinergico di interventi pubblici e privati che da un lato rag - tra cartiere-bene culturale e altre. Inoltre, come rimarcato giunga l ’obiettivo di valorizzare l ’identità del territorio at - altrove, la benefica estensione del vincolo di piano a tutto traverso la conservazione e la narrazione della sua memo - il perimetro dei centri storici operata dal P.T.P.R., inclusi al - ria, dall ’altro consenta di recuperare all ’uso un ingente pa - cuni complessi di archeologia industriale, mette in risalto trimonio immobiliare. la necessità di controllo e pianificazione dell ’intervento. Entrambi questi due obiettivi sono parte dei principi e de - Proprio sulla base della tutela e della salvaguardia devono Piano Territoriale Paesistico Regionale del Lazio, 2007. Tavola A32 foglio 390, Sistemi e Paesaggio. Dettaglio relativo ai comuni di Sora, in alto, ed gli enunciati condivisi per uno sviluppo sostenibile del ter - essere messi in campo strumenti idonei per una valorizza - Isola del Liri, in basso. In rosso le perimetrazioni dei centri storici che includono anche alcuni dei principali complessi di archeologia industriale. ritorio e il maggior numero di siti dismessi, o sottoutilizza - zione compatibile ed uno sviluppo sostenibile. ti devono poter rientrare nel programma di interventi. L’intervento del pianificatore provinciale e delle ammini - E il recupero, se compiuto alla luce dei principi di sosteni - strazioni locali si muove quindi oltre le garanzie offerte da - gli addetti poiché comincia a mutare la proporzione dei fat - un ’estensione dell ’area di produzione a tutta la provincia di bilità ambientale e bilanciamento energetico a livello di - gli strumenti sovraordinati e si avvale di essi per procede - tori impiegati nella produzione: avviene cioè un processo Frosinone. strettuale e non del singolo edificio, deve contemplare l ’at - re alla promozione economica e culturale del territorio. di meccanizzazione e di concentrazione, premessa di un All ’alba della crisi degli anni ’80 sopravvivranno o riparti - tivazione massima dei notevoli potenziali di produzione di Come evidenziato , a proposito della produzione di energia nuovo sviluppo estensivo. Infatti, alle unità localizzate nei ranno innanzitutto le imprese medio-piccole, salvo merite - energia sostenibile insiti sia nella natura idraulica che nel - rinnovabile, si possono fornire ai privati strumenti per in - Comuni di Sora, Isola del Liri, , Aquino, Atina, Broc - voli eccezioni di grandi stabilimenti dalla longevità produtti - l’elevata radiazione solare che incide sul territorio. terventi economicamente convenienti e coinvolgerli nelle costella e , si aggiungono altri impianti come quel - va, quali la cartiera Francescantonio Cerrone ad Aquino, la Il progresso tecnologico nella produzione di energia elet - iniziative di pubblica utilità che abbiano una ricaduta sul - lo di , e » 5. cartiera di Sora o del Sole (oggi Burgo) o la cartiera Mancini. trica ha negli ultimi anni immesso sul mercato diverse tur - lo sviluppo economico e culturale del territorio. Si deve per La grande crisi degli anni ’80 , con la chiusura e il fallimen - Grazie a questo dato, al 2004 la provincia di Frosinone re - bine in grado di adattarsi a tutti i tipi di salto e di portata. questo agire in termini di partenariato. to di alcune delle più grandi società che operavano a Isola sta un distretto fondamentale di una produzione italiana Alcune di esse, anche storiche, come le turbine Kaplan, rie - Le diverse strategie operate in Italia e in Europa dimostrano del Liri, comporta nel settore una rivoluzione forzosa del - incisiva sul mercato europeo. scono a mantenere, con grandi portate, un rendimento del che le iniziative di partenariato hanno tanto più riscontro di la struttura produttiva. Anche la caratteristica fondamentale dell ’industria italia - 90%, per portata nominale fino al 25%, su salti piccoli, del - gradimento negli operatori quanto più vengono concepite in Il trentennio precedente aveva comportato un notevole in - na, conforme a quanto detto per Frosinone è quella della l’ordine dei 2 - 40 metri, mentre le turbine a coclea riesco - un ambito programmatorio di partecipazione urbanistica . cremento delle imprese direttamente legate alla produzio - piccola media dimensione, in totale specificità rispetto al - no a funzionare, anche con portate variabili, su salti mini - Ma quale è il livello ottimale della pianificazione urbanisti - ne dei beni cartari e di quelle d ’indotto. Inoltre vi era stata l’Europa. I dati ASSOCARTA riportano, infatti, 139 im - mi di 1-10 metri. ca dell ’intera operazione di recupero e quali possono esse -

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Veduta dal deltaplano della Media Valle del Liri. In primo piano l ’abitato e gli stabilimenti di Isola del Liri. ViedAcqua_01[III bozza]:ViedAcqua_01 15-03-2011 11:23 Pagina 10

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re i rischi maggiori in un contesto pubblico-privato dal pun - zamento delle strutture storiche, culturali e ambientali, che Note to di vista della tutela? caratterizzano il territorio. 1 Come noto il territorio della Provincia di Frosinone ricadeva quasi Unione Industriale della Provincia di Frosinone, Sezione Carta, Certamente i due livelli sono quelli del Piano territoriale di È per questo che i contributi del presente volume, che de - interamente negli antichi confini del Regno delle Due Sicilie . Il territorio Cartotecnica, Grafica ed Editoria , Marzo 2005 . coordinamento provinciale e del Piano strutturale interco - finiscono alcuni aspetti della storia delle cartiere dell ’anti - divenne poi parte di quella che nel 1861 sarà la provincia più grande 6 Dati ASSOCARTA. munale 7. Il primo di più facile realizzazione e attuazione, co Distretto di Sora , sono arricchiti da una rassegna foto - d’Italia, la Terra di Lavoro. La storia d i tale denominazione e dei confini 7 A riferimento per l ’organizzazione procedurale e come supporto per in quanto prevede minor numero di soggetti in campo, il grafica che indaga i rapporti percepibili a scala territoriale . che le competono è ampia e dibattuta, basterà però ricordare in questa la valutazione degli effetti sul territorio di tali strumenti possono es - sede che, nell ’ultima fase di esistenza del regno borbonico, essa sere considerati i seguenti piani, frutto di una prodecura partecipata: secondo certamente più incisivo sulla successiva program - Gli strumenti scelti per la descrizione territoriale sono ela - comprendeva un territorio oggi suddiviso tra le regioni Lazio, Campania il Piano Strutturale Comunale di Bologna , approvato con delibera del mazione comunale. borazioni cartografiche , che privilegiano la collocazione del e Molise ed era suddivisa in cinque distretti. Il capoluogo della provincia, Consiglio Comunale n° 133 del 14 luglio 2008, il Piano Territoriale di Per quanto attiene alla tutela, invece, dopo la firma del con - manufatto e dell ’insediamento rispetto all ’ambiente natu - prima Capua, dal 1818 fu Caserta con i cinque distretti di: Caser ta, Coordinamento Provinciale di Modena, approvato con delibera del tratto di concessione , che fa riferimento a un determinato rale, al fiume, e immagini fotografiche opera di G . Cestra. Sora, Gaeta, Nola e Piedimonte d ’Affile. A capo della provincia era un Consiglio Provinciale n° 46 il 18 marzo 2009 ed il Documento Preli - piano economico finanziario, non sarà più possibile inseri - Un gran numero di prese fotografiche, distribuite anche nel Intendente e ogni distretto aveva un suo Sottintendente. Sora era quindi minare per la redazione del Piano Strutturale Intercomunale dell ’U- 9 il centro principale della valle del Liri e vi aveva sede la Sottointendenza. nione Terre di Castelli, approvato con delibera della Giunta dell ’U- re ulteriori paletti da parte delle amministrazioni senza mi - testo, sono aeree, realizzate da deltaplano a motore . Il di Isola del Liri non esisteva e la zona era parte del comune nione Terre di Castelli n.90 del 15.10.2008 . nare le basi dell ’accordo e incorrere in penali sanzionatorie. Si ritiene che le viste aeree di scorcio, appunto a volo d ’uccel - di Sora con il nome di Isola di Sora. 8 Dagli obiettivi del progetto di ricerca presentato nel 2008 approvato Occorre perciò elaborare in fase preliminare gli strumenti lo, che si propongono sulle cartiere e sui vicini abitati, renda - 2 A.Dell ’Orefice, L’industria della carta nel mezzogiorno d’Italia (1800- con Decreto Ministeriale 20 gennaio 2010 n. 3 /Ric. Titolo della ricer - per un adeguato controllo qualitativo degli aspetti tecnico- no giustizia del legame che i manufatti industriali hanno con 187 0), Ginevra, 1979 , pag. 62 . ca: I sistemi di beni a rete. Gli edifici industriali dismessi e le linee d ’ac - 3 progettuali dell ’intervento. È per questo che, come si è fat - gli abitati vicini, pur essendo, di solito , enclaves accessibili a Come è noto per tale macchina il Lefebvre otterrà privativa quinquennale qua: Nuovi ruoli funzionali, spazi, tecnichecostruttive e linguaggi nel con Real Decreto del 12 luglio 1830. Luigi Lucibello, i fratelli progetto di recupero . to altrove, si ritiene che debba essere esplicata al massimo pochi e quindi praticamente sconosciute al loro interno. Bartolomucci e Carlo Wandende proveranno ad ottenere , senza successo , 9 Per la campagna fotografica è stata fondamentale la disponibilità e la possibile la fase della programmazione del processo edili - Completano il volume una rassegna dei documenti origi - analoga privativa nel 1832 , proponendo una macchina continua francese perizia del pilota d el deltaplano a motore, il sig. Giacomo Pasqualitt o zio, integrando opportunamente le richieste minime nor - nali conservati presso l ’Archivio di Stato di Frosinone, a cu - che difficilmente poteva dirsi diversa da quella del Lefebvre. Cfr. Consulta che si ringrazia anche a nome di Giacomo Cestra. mative in proporzione alla delicatezza del contesto di in - ra di O. Ruggeri, e una bibliografia specifica a cura degli au - dei Real Dominj al di quà del Faro , Real Rescritto del 24 settembre 1834 , 10 Ad esempio si possono consultare i contributi specifici pubblicati nel Bol - tervento. tori dei singoli capitoli da cui è possibile desumere la ric - A.S.N., Ministero degli Affari Interni, II Inventario, busta 590. lettino dell ’AIPAI: nn. 7-8-9 ottobre 1983, febbraio-giugno 1984, pp. 1- 4 A.Dell ’Orefice, op. cit. pag g. 82 e segg . 9 (S.M. Mancini), nn. 10-11-12, ottobre 1984 - giugno 1985, pp. 7-18, Quindi parte principale di tale fase programmatoria è non chezza e l ’attualità degli studi sull ’industrialismo nella val - 5 Dal Documento di Sintesi delle Analisi e considerazioni sui dati del settore (S.M. Mancini), nn. 13-14-15, ottobre 1985 - giugno 1986, pp. 33-35 (M. solo la conoscenza, ma anche la sperimentazione proget - le del Liri. Molti studi, tra cui quelli di A. Dell ’Orefice, S. per l ’identificazione di un Distretto Industriale nella Provincia di Frosinone , Parente), nn. 23-24-25 febbraio-ottobre 1989, pp. 43-45 (L. Vallati). tuale della compatibilità delle ipotesi di utilizzo o ri-utiliz - de Majo, A. F. Gasparinetti, S. M. Mancini, A. Viscogliosi, zo, finalizzata alla redazione di criteri di valutazione gene - per citare solo alcuni , insieme all ’attività di conoscenza pro - rali e specifici del progetto proposto. mossa fin dalla sua fondazione dall ’Associazione Italiana Su tali basi e con tali obiettivi è nato il PRIN (Progetto di per il Patrimonio Archeologico Industriale 10 , costituiscono ricerca di interesse nazionale, scadenza 2009-2011/12 ), coor - solide basi storico-culturali da cui partire per le prefigura - dinato dal prof. Franco Storelli dell ’Università di Roma Sa - zioni progettuali delle operazioni di conservazione, recu - pienza e finanziato dal Ministero dell ’Istruzione, dell ’Uni - pero e valorizzazione. versità e della Ricerca, che vede coinvolte le università di Gli scenari che possono essere tracciati per la rivitalizza - Trento, Pavia e Udine e che ha come titolo “ Sistemi di beni zione delle architetture legate alle vie d ’acqua, devono es - a rete. Gli edifici industriali dismessi e le linee d ’acqua. Nuo - sere compatibili con il rispetto dei caratteri espressi nei con - vi ruoli funzionali, spazi, tecniche costruttive e linguaggi nel tributi proposti nelle pagine successive e negli studi citati . progetto di recupero ”. La conoscenza dei manufatti dal punto di vista storico, eco - Gli esiti di tale ricerca, adottando «una strategia orientata nomico e tecnico-costruttivo resta perciò il fattore discri - alla salvaguardia, al riuso e alla valorizzazione del patrimo - minante nel contesto dei diversi fattori che interessano il nio edilizio esistente […] considerando l ’insieme dei sistemi complesso recupero strutturale del sistema delle cartiere , edilizi all ’interno di una rete intimamente connessa al terri - volto allo sviluppo economico e culturale del territorio. Tra torio »8, si propongono come basi essenziali per la pro - questi, per quanto visto, è essenziale privilegiare un livello grammazione su scala territoriale degli interventi. di programmazione territoriale provinciale o intercomu - Programmazione pre -progettuale che si basa su conoscen - nale, agire in regime di partecipazione, con il coinvolgi - za del manufatto, del territorio e delle tecniche di intervento mento del mondo imprenditoriale e delle risorse private, e nel recupero. Agli ambiti di conoscenza storica e compe - improntare il recupero secondo i principi caratterizzanti la tenza tecnica si affianca il confronto con il territorio. Il re - sensibilità contemporanea di sostenibilità energetica e va - cupero di tali beni, intesi come sistema, è occasione di raffor - lorizzazione dell ’identità culturale del territorio .

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