RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME

Regione

ARPINO C ASTELLIRI

ISOLA DEL SORA

FONTANA LIRI MONTE S. GIOVANNI CAMPAMO

PROVINCIA di

Allegato A

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME

”nell’amenissima valle del Liri, le cui acque fresche e di color verde destano dalla scaturigine e tengono vivo fino alla loro foce un continuo movimento ne’ campi e ne’ boschi”, dal viaggio pittoresco (a piedi) dalle Alpi all’Etna) di Stieler C, Paulus E., Kaden W (1876) e dagli incantevoli paesaggi di pittori impressionisti danesi Joakim Skovgaard e Theodor Esbern Philipsen (1810).

IL LIRI, ARTERIA DELLA CIVILTÀ

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME

Il ricco sistema fluviale delle nostre valli ha sempre fortemente condizionato nel bene e nel male lo sviluppo socio,economico e demografico dell’intero territorio.

Dalle Primavere Italiche, quando le prime tribù, nel percorrere il suolo italico alla ricerca di stabile e sicura dimora, scelsero di costruire i loro villaggi sulle cime di rocciose colline distribuite in una stupenda valle circondata da altissimi monti innevati e da rigogliose foreste, dove le traboccanti e gelide acque dei fiumi e dei torrenti scorrendo libere nella “ Conca” disegnavano un caratteristico e suggestivo invaso e spumeggianti cascate verticali. Il territorio per l’aspetto fisico dei luoghi il fu denominato Sor da una voce indo europeo da dove il greco “sòreùò” (accumulo, ammucchio, ricolmo), sòròs ( monticello di terra)-.

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UNA VALLE DELL’APPENNINO CENTRALE ALL’INIZIO DELLA STORIA In quei lontanissimi tempi, le traboccanti e gelide acque dei fiumi e dei torrenti, alimentati dai nevai degli altissimi monti, nello sfociare naturalmente lungo il perimetro di un’ampia “ Conca” circondata da rigogliose foreste, disegnavano, seguendo l’andamento altimetrico dei luoghi, un caratteristico e suggestivo invaso, da dove, dopo aver solcato un banco dei travertini lacustri in direzione del mare, formavano spumeggianti cascate verticali. Gli ingegneri romani con la loro pragmaticità applicata anche all’idraulica, riuscirono a reggimentare le acque del bacino nell’attuale tracciato del Liri, realizzando una serie di “meandri”di laminazione, delimitati da adeguate opere idrauliche di protezione, nei punti dove i torrenti, da ovest a nord-ovest ed il fiume , a nord-est, scaricavano le corpose portate nella piana, in modo da convogliarle ordinatamente più a valle nella piccola gola di travertini lacustri in cui si immettevano le acque di un altro fiume.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME I romani regolarono il corso del fiume recuperando terre agricole e benessere per la popolazione della regione sorana. Un bacino idrografico che fu ampliato con il prosciugamento del lago di Fucino.

LA CONCA DI SORA con la strada romana fiancheggiata dal canale di bonifica rettificato nel 1795 e nel 1928 , con i torrenti dei monti Ernici nei meandri dell’alveo del fiume , con i colatori secondari a sinistra del fiume, tombinati, in parte, nella città attuale .

Una topografia della bonifica romana dettata dalle soluzioni idrauliche altamente pragmatiche e scientifiche, individuabili nell’alveo fluviale tracciato quasi a ridosso delle pendici dei rilievi montuosi di Nord-Ovest, per imbrigliare, negli ampi meandri, la velocità e la violenza devastatrice delle abbondanti acque dei torrenti, alimentati all’epoca dai nevai quasi perenni di quei monti e nel colatore primario individuato nel mezzo della piana per drenare tutte le acque superficiali del versante di sinistra del fiume e fino alle colline di Nord-Est e di Sud - Est (Brocco - Colle Monacesco, S. Antonio Forletta, Tore - Colle Iemme - Cocorbito, S. Domenico Soriano - S. Marciano).

Una popolazione che ha vissuto per tanti secoli, dopo la caduta dell’impero romano, in un’estrema povertà, sostenuta da una misera attività agro, silvo pastorale, ma che ha saputo risollevarsi quando alcuni governanti cominciarono a guardare oltre la cinta muraria, sugli ampi orizzonti dello sfruttamento razionale delle ricche risorse naturali. Il Liri Fibreno e sono “linee d’acqua” che hanno visto formarsi, lungo il loro corso, insediamenti umani fin dall’epoca romana e che già in epoca medievale sono state caratterizzate da un’economia basata sull’utilizzo delle loro acque nelle “fabbriche” per la lavorazione della lana (valche), del grano (mulini) , ma soprattutto, in particolare, per la lavorazione della carta. Questa attività interessa alcuni particolari insediamenti la cui presenza è storicamente documentata fin dal XV secolo.

Le origini della prima cartiera possono essere rintracciate già nel XVI secolo a Carnello, nel 1519 il sotto il ducato Francesco Maria I Della Rovere, 1508 - 1538 ( persona cara a Giulio II, artefice insieme a Sisto V delle opere immortali della Cappella Sistina), quando venne data la concessione per l’utilizzazione delle acque e per la realizzazione di un opificio nell’isola del Fibreno nei pressi dell’antica torre detta “di Cicerone”. L’opificio, divenuto nel 1583 proprietà del duca Giacomo Boncompagni, rimase in produzione fino alla fine del Settecento, quando il re di Napoli rese demaniale l’intero complesso interrompendone l’attività Una cartografia del XVIII secolo ci riconduce, infatti, alla più antica conformazione topografica della pianura sorana, con la caratteristica idrografia dei due fiumi,-la foce a delta del fiume Fibreno identica a quella riportata nella planimetria del 1750, rinvenuta dal Cassoni,l’Isola di Sora ( oggi )-, e a tutte le attività economiche esistenti nel Ducato dei Boncompagni (1580-1795), con:

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME - le derivazioni delle acque della prima cartiera del Fibreno, realizzata nel XVI secolo, in Carnello, dai maestri cartai di Fabriano, acquistata nel 1583 dal Duca Jacopo Boncompagni, per l’introduzione dell’arte della lana;

i sette mulini, sei nell’alveo del fiume Liri (la Mola dell’Ischitello ed i Mulini del Capitolo di S. Restituta, del Vescovo, delle Monache, della Carbonara, dei Marsella) ed uno a valle del salto del Fibreno; -le aree del lago di Tremoletto - prosciugate intorno al 1587 dal citato Duca Jacopo - assegnate all’agricoltura.

I° PARTE DURANTE IL DUCATO DEI BONCOMPAGNI

1795 - CARTA del LIRI con i mulini ad acqua e la prima cartiera a Carnello.

In quest’epoca tutte le cartiere del Regno di Napoli registravano una profonda crisi, la produzione era sensibilmente diminuita e la qualità del prodotto era divenuta mediocre. Il canonico G.F. Pistilli per lenire la miseria del popolo ingaggiò una battaglia personale con i Boncompagni per migliorare le condizioni economiche, con un metodico uso delle risorse del territorio e di una efficiente rete viabile in direzione delle aree mercantili dei porti di Napoli, Pozzuoli e Pescara.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Solo dopo venti anni di vertenze riuscì, nel decennio francese (1806), con il Ministro all’Interno Andrea Francesco Miot, a convincere, Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, a far attuare il riordino della vasta area interna dell’Appennino Centrale della Terra di Lavoro, tramite il costituito Corpo degli ingegneri di acque e strade e l’annessa “Scuola di Applicazione, che provvide alla redazione di un “progetto delle comunicazioni le più convenienti”, in direzione di Napoli, Gaeta, degli Abruzzi e del confinante Stato della Chiesa.

Il sito di Carnello nel XVIII secolo della prima cartiera con la torre fullonica detta di Cicerone dal sistema romano di lavorazione della lana. Sappiamo che il padre di Cicerone era un produttore di panni. I ruderi della torre sono ancora oggi visibili nel punto in cui il Fibreno segna il confine fra , Sora e Isola del Liri .

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Dall’innovato processo di sviluppo delle strade regie, provinciali e comunali, si crearono, in realtà, le condizioni, sia per allargare il mercato agricolo e zootecnico nei vari distretti del Regno di Napoli e degli Stati limitrofi e sia per far decollare, con una serie di interventi diretti a favore imprenditori francesi, giunti in quei luoghi al seguito di Giuseppe Bonaparte(concessione in uso gratuito di locali demaniali, prestiti, elargizioni di danaro a titolo d’incentivo), una interessante attività industriale neIla zona Delta del Fibreno, con lo sfruttamento delle ricche forze idrauliche.

La politica d’incoraggiamento industriale ebbe la sua massima espressione ad Isola del Liri, dove il polo industriale trovò il più elevato splendore dopo il ritorno dei Borboni, dal 1821 al 1841, con le industrie cartarie del Conte Carlo Lefebvre di Pontalier, della società napoletana diretta dal belga Stellingwert, dei Roessingher e dei Courrier. Sora diventò un fiorente centro commerciale per lo smaltimento degl’immensi granai che provenivano dalla Marsica; come pure dai circostanti paesi Arpino, Isola, Castelluccio (), Campoli, Pescosolido, Brocco (Broccostella), Schiavi (Fontechiari), Vicalvi, Alvito,ecc,ecc. e spesso anche dal vicino Stato Romano, ma fu anche il mercato di un vigoroso allevamento zootecnico.

PROSPETTO DELL’ISOLA DI SORA E PORZIONE DEL SUO TENIMENTO 1797. . F.G. PISTILLI. Descrizione storica - filologica delle antiche e moderne città e caste esistenti accosto i fiumi Liri e Fibreno, Napoli 1798 .

XVII SECOLO, GUALCATOIO, oggi VALCATOIO. Industria della lana e rameria DEI BONCOMPAGNI.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME I SEGNI DELLA STORIA DURANTE IL RISORGIMENTO ITALIANO.

Fatta l’unità d’Italia (17 marzo 1861) dopo la caduta dI Gaeta , Cavour provvide ad abbassare drasticamente la protezione doganale attuata dai Borboni per promuovere l’industrializzazione nella valle del Liri. Il deputato arpinate Polsinelli, industriale della lana, in un dibattito alla Camera accusò Cavour di distruggere, attraverso l’abrogazione della protezione doganale, l’industria Meridionale.

L’approvazione della legge scatenò la stagione del grande brigantaggio ( maggio-novembre 1861), con gli operai che infoltirono le bande dei ribelli comandate dal guardaboschi Luigi Alonzi “ il brigante Chiavone”, il più simile a un partigiano legittimista di tutti i briganti meridionali per scacciare i piemontesi guidati dal capo dei servizi segreti gen. Giuseppe Govone. Fu uno scontro duro e senza esclusione di colpi, privo però delle efferatezze che contraddistinsero il conflitto in altre zone. Govone fece fucilare lo spagnolo José Borjès, mentre Chiavone finì condannato a morte nella Valle dell’Inferno, a nord di Trisulti, da un tribunale dei suoi luogotenenti. Uno dei più cospicui stabilimenti d’industria dell’era Borbonica, sorto nell’area delle vecchie gualchiere di Carnello , il lanificio Zino, dovette sospendere la produzione del famoso panno per le truppe borboniche; i 600 operai furono licenziati.

IL LANIFICIO dai fratelli Zino (da una stampa francese)

Una dopo l’altra chiusero tutte le fabbriche che producevano panni di lana nella valle del Liri. L’ultima, che dava lavoro a 190 operai, nel 1882, nella solo città di Arpino ci fu la chiusura di circa sessanta attività di tipo familiare.

La manovra Cavoureiana riuscì a smantellare l’antichissima l’industria della lana nella valle del Liri. Le cartiere, anche, entrarono in un periodo di decadenza, per la spietata concorrenza di quelle del Nord, ma, possedendo le energie idrauliche del Liri e del Fibreno e le materie prime a basso costo, potettero offrire la carta a prezzi da non temere competizioni nel mercato nazionale.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME IL DECLINO

Il seguito è nella storia dei 150 anni dell’unità d’Italia, iniziata con la chiusura delle numerose attività manifatturiere nel triangolo Arpino, Isola e Sora, a seguito della soppressione della protezione doganale imposta da Cavour, per proseguire alle crisi economiche, ai disastri ambientali dei terremoti e delle alluvioni, al PRIMO E SECONDO conflitto mondiale, superati tutti dalla tenacia e forza d’animo del popolo, grazie a quel sistema stradale del “tridente vallivo borbonico” collegato fino all’inizio del secondo Novecento al traffico internazionale proveniente dal Brennero in direzione del porto di Napoli, che favoriva il commercio facendo confluire nel nodo di convergenza la numerosa popolazione dei tre sistemi vallivi. In ultimo, l’isolamento disegnato dall’autostrada Milano – Napoli, la cosiddetta “AUTOSOLE” e da mirati progetti che hanno portando lentamente ed in modo inesorabile l’area sorana verso un totale declino socio economico. Attualmente, in queste condizioni di marginalità, solo il completamento delle infrastrutture complesse del riassetto trasversale , insieme alla realizzazione “Sora, , Fondi, Gaeta” e della “Galleria di Pescasseroli”, potranno imporre lo sviluppo socio economico del territorio, ma spetta alle comunità delle tre valli fare le scelte per pianificarlo in modo sostenibile, eliminando la tendenza di realizzare tronchi stradali che cercano solo di allontanare e non di accrescere la popolazione. II territorio del bacino idrografico d’area presenta un degrado generalizzato e un’elevata criticità ambientale nell’ecosistema derivante dal mutamento del clima e dai gravi dissesti idrogeologici del sistema fluviale. L’ECOSISTEMA NELL’AREA DI BACINO

Nello scenario attuale, le acque delle sorgenti di Carpello e dell’antico lago di Postafibreno, che dissetano gran parte delle popolazioni distribuite nel territorio, sono minacciate dalla continua modificazione dell’ecosistema

Stucco a rilievo del XVII secolo Villa Gallo.

CARPELLO IL PRINCIPIO DEL FIBRENO

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IL LAGO DI POSTA FIBRENO con il serbatoio idropotabile di buona parte della provincia di Frosinone

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME I RISCHI IDRAULICI.

Il Piano Stralcio dell’assetto Idrogeologico del Liri approvato dall’Autorità del Bacino Liri-Garigliano è l’immagine reale del territorio sottoposto ai rischi idrogeologici delle piene eccezionali.

AUTORITÀ BACINO LIRI-GARIGLIANO -Carta delle fasce fluviali.

Piene del Liri che sono rese più pericolose ed irruenti dagli scarichi del Fucino. Per poter comprendere questi effetti negativi basti pensare che il lago di Fucino era allora il terzo lago d’Italia con la sua superficie di 166 Kmq, superiore anche a quella del lago di Como di 146 Kmq. L’immane opera, nel restituire, dopo 13 secoli, all’agricoltura quasi le stesse terre prosciugate da Claudio e da Adriano, nella superficie di oltre 11.000 ettari, influenzerà, in modo negativo, l’equilibrio dell’ ecosistema della Media Valle del Liri.

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INCILE DEL FUCINO CON LA MONUMENTALE STATUA DELLA MADONNA FATTA INSTALLARE DAL PRINCIPE TORLONIA, AL TERMINE DEI LAVORI (1875).

PLANINETRIA DELL’AREA FUCENSE CON IL BACINO DI RITENUTA DOPO IL PROSCIUGAMENTO DEL LAGO DALLA TORLONIA SPA.

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Un aspetto affrontato negli atti di collaudo dei lavori, dalla commissione tecnica, che, nel 1878, prescriveva di conservare parte del pregevole bacino lacustre sul versante della foce del fiume Giovenco, nel rispetto delle tematiche ambientali valutate dall’amministrazione dello Stato Napoletano “Dipartimento Ponti, Strade ed Acque” con a capo Alan De Rivera in sede di approvazione del progetto di ripristino dell’antico emissario, peraltro affrontate, all’inizio dell’era cristiana, dagli ingegneri romani, per salvaguardare dai rischi delle pericolose inondazioni i paesi rivieraschi marsicani.

IL BACINO DI RITENUTA

Secondo i richiamati atti il bacino di ritenuta - 55 milioni d’acqua - doveva essere una specie di cassa di espansione del Giovenco, per non aggravare i rischi idrogeologici nella Conca Sorana creati dal precario assetto idraulico dell’alveo fluviale. Le fonti rilevano invece che gli scarichi del Fucino, cominceranno ad essere l’incubo dei sorani, ovvero la famosa goccia che determinerà, con ricorrenza quasi annuale, l’esondazione del Liri con danni all’abitato e alle attività economiche.

Lo sbarco alleato in Sicilia e i fatti che avevano originato la caduta del fascismo, fece passare inosservato, in quello stesso anno, l’evento più grande, sotto l’aspetto storico e ambientale, dell’intero ecosistema dell’alta e media valle del Liri.

Il lago di Fucino era stato completamente prosciugato contravvenendo le disposizioni impartite prima dall’Amministrazione dello Stato Napoletano “Dipartimento Ponti, Strade ed Acque” con a capo Alan De Rivera, in sede di approvazione del progetto TORLONIA, poi dalla Commissione Tecnica di Collaudo dei

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Lavori, cioè di conservare IL bacino di ritenuta la parte pregevole del lago situata sul versante della foce del fiume Giovenco, nel pieno rispetto delle finalità del più antico progetto dell’imperatore Claudio.

Tra gli eventi di ricorrenza trecentennale (mc.670 negli annali idrografici, poi rivalutati in 720 mc/sec, di cui 65 mc/sec dal Fucino a seguito dell’ultimazione, nel 1943, del nuovo emissario a servizio della centrale idroelettrica di Colle Pratofranco in Canistro) e trentennale di 500 mc/sec ricordiamo :

I°-L’ALLUVIONE A RICORRENZA TRECENTENNALE.

1952. UN'ONDA ECCEZIONALE DI 720 MC/SEC SI ABBATTE SULLA CITTÀ

Le alluvioni

1952. UN'ONDA ECCEZIONALE DI 720 MC/SEC SI ABBATTE SULLA CITTÀ.

CORSO VOLSCI ALLAGATO,1.

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CORSO VOLSCI ALLAGATO,2. II°. ALLUVIONE A RICORRENZA TRENTENNALE

1979. LA PIANA SORANA

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2011,IL PAUROSO LIVELLO DELL’ONDA DI PIENA NEL TRATTO A VALLE DELL’ABITATO ANTICO di SORA..

I RIGURGITI CAUSATI DALL’ EFFETTO DIGA DELLE CENTRALI IDROELETTRICHE

VADURSO IN ISOLA DEL LIRI

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GERASOLI IN FONTANALIRI

Il canale scolmatore in galleria di Isola del Liri che doveva salvaguardare il territorio dalle portate eccezionali superiori a 500 mc / sec. ha trovato grandi difficoltà nella sua realizzazione.

Un’opera che è stata sempre da noi contestata, poiché l’imbocco della galleria, situato a valle della citata diga, non risolveva totalmente le problematiche delle alluvioni.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Il nuovo assetto idraulico richiede un attento e meditato studio idrogeologico per valutare i possibili dissesti ambientali, che l’onda piena trecentennale potrebbe causare, a valle dello sbocco del canale in zona Serelle, nei territori di Castelliri, Arpino, M. S. Giovanni Campano, , ecc., nonché le relative opere di arginamento e di regolarizzazione dell’alveo fluviale, soprattutto, per la messa in sicurezza di tutte le opere idroelettriche presenti sul corso del fiume a cominciare dalla diga Cerasoli di Fontana Liri. Riflessioni necessarie che si dovevano approfondire già all’epoca della scelta (ANNI 80-90 SECOLO SCORSO), da parte della commissione dell’ appalto concorso, del progetto dello scolmatoio più valido tecnicamente ed economicamente.

Le opere di completamento dovranno essere concertate e pianificate con i comuni interessati.

GALLERIA SCOLMATOIO IMBOCCO GALLERIA A CONFINE TRA ISOLA DEL LIRI E SORA.

Galleria Vadurso della FORMA D’AFFITTO.

Prolungamento dello scolmatoio a monte della traversa Vadurso della centrale idroelettrica dell’ex cartiera BOIMOND.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME È sulle tracce della memoria che gli enti locali del bacino devono trovare le più giuste ispirazioni, perché i corsi e ricorsi storici, che hanno sempre accompagnato ed in modo fustigante la realizzazione di importanti opere strategiche, possano questa volta, nel riequilibrio virtuoso di tutte le aree omogenee del territorio locale, raggiungere il sospirato vero risorgimento della media valle del Liri.

Le parole non possono descrivere in modo esauriente le qualità ambientali ed architettoniche delle città dei due fiumi, sorte per mano dell’uomo in un paesaggio meraviglioso documentato da splendide immagini fotografiche.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME di PESCOSOLIDO, superficie 44,90 Kmq.

PANORAMA PESCOSOLIDO

IL LACERNO

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di CAMPOLI APPENNINO, superficie 32,43 Kmq.

CAMPOLI APPENNINO ESTESO LUNGO IL PERIMETRO NORD DELLA MISTERIOSA DEPRESSIONE CARSICA

IL LACERNO

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di VICALVI, superficie 8,22 Kmq.

PANORAMA VICALVI

IL CASTELLO

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di POSTA FIBRENO, superficie 9,80 Kmq.

POSTA FIBRENO PANORAMA CENTROABITATO

PANORAMA DEL LAGO DAL CENTRO ABITATO

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di FONTECHIARI, superficie 16,15 Kmq.

FONTECHIARI, PANORAMA

SCORCIO ABITATO

SCORCIO ABITATO

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FONTECHIARI, PANORAMA CIMITERO – OSSARIO NAPOLEONICO E INTERNO DEL CIMITERO CON ALCUNE NICCHIE DI RACCOLTA.

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COMUNE di BROCCOSTELLA, superficie 11,79 Kmq.

CASTELLO DI BROCCO (XV SECOLO), DELL'ORIGINARIO CASTELLO RIMANGONO CINQUE TORRI ED ALCUNI TRATTI DELLA CINTA MURARIA.

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i colori

del fibreno

BROCCOSTELLA

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CENTRO ABITATO di CARNELLO

CARNELLO NELL’ISOLA DEL FIBRENO A VOLO DI DELTAPLANO. IL RECUPERO EDILIZIO DELL’EX CARTIERA CON LA CHIESA PARROCCHIALE E LA TORRE MEDIOEVALE DETTA DI CICERONE.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di ARPINO, superficie 56,24 Kmq.

Arpino in uno scorcio della Valle del Liri, in un disegno dei pittori romantici tedeschi nella lunga passeggiata dalle Alpi all’Etna, 1876.

Panorama dell’abitato con il Castello Stanislao che domina la VALLE DEL Liri..

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Acropoli, cinta di mura poligonali, dette "ciclopiche”. Particolare monumento M. T. Cicerone

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di SORA, superficie 71,83 Kmq.

1880. Joakim Skovgaard. Ponte Romano c/d S. Lorenzo e le lavandaie durante i lavori di demolizione.

1880. L’antico abitato lungo il fiume in un dipinto di fine ottocento di Theodor Esbern Philipsen, “La Jemata” con le lavandaie nell’arena del fiume a valle del Ponte di Napoli, sul fronte dell’allora Orto Baronio e Vicolo Rosati .

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Il fiume, nel tratto fiancheggiante l’area più distrutta e ricostruita nella storia della nostra città, continua a parlarci nel linguaggio muto della natura, anche all’imbrunire, con le fioche luci rese splendenti nei colori suggestivi della sera.

SORA. panorama a volo d’uccello.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di ISOLA DEL LIRI, superficie 16,01 Kmq.

XVII SECOLO. La Porta dell’Isola con sullo sfondo tra i travertini di Villa Correa il castello ducale e la grande cascata verticale. In primo piano i ponti levatoi di accesso all’abitato ed al Palazzo Ducale, realizzati dal I Duca di Sora Giacomo Boncompagni;

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ISOLA DEL LIRI :

XVII SECOLO. La Porta dell’Isola con sullo sfondo tra i travertini di Villa Correa il castello ducale e la grande cascata verticale. In primo piano i ponti levatoi di accesso all’abitato ed al Palazzo Ducale, realizzati dal I Duca di Sora Giacomo.

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME COMUNE di CASTELLIRI, superficie 16,01 Kmq.

CASTELLIRI. Panorama e rilievo funerario con combattimento di gladiatori (I sec.a.C.)

RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO, Superficie 48,51 Kmq

search com_search 1 Panorama del Centro Abitato

Il castello del X secolo appartenne ai conti d'Aquino e tra il 1244 e il 1245 dove vi fu rinchiuso san Tommaso d'Aquino. Distrutto dalle truppe di Carlo VIII nel 1495ì e danneggiato con i terremoti del 1703 e del 1915, è stato restaurato dai proprietari privati. a partire dal 1990. Comprende il palazzo ducale con le carceri sotterranee e con le stanze dove venne tenuto prigioniero san Tommaso, una delle quali trasformata in cappella; la torre maschia a pianta quadrata è del XII secolo mentre quella pentagonale è del XIII secolo.

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ANITRELLA. Storico borgo industriale sul fiume Liri, la prima cartiera dell’Anitrella a Monte S. Giovanni Campano risale intorno al 1777. È presente anche una «Mola detta dell’Anatrella» che risale al 1425 . I conti Lucernari costruirono una moderna cartiera nel 1836.

Il Fiume Liri e la cascata dell'ANITRELLA

Il Liri, fiume delle mole, delle valchiere, delle cartiere e delle centrali elettriche, fa una cascatella di circa quattro metri, per poi sprofondare più in basso con forte dislivello e placarsi infine in uno slargo quasi circolare (il cosiddetto “Rajo”). Questo punto è stato favorevole all’impianto di industrie che impiegavano la forza dell’acqua, infatti sia a destra che a sinistra del fiume sono state costruite mole, cartiere e centrali elettriche.

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COMUNE DI FONTANA LIRI, Superficie 16,11 kmq

Panorama Fontana Liri Superiore

Rudere del castello di Succorte ,

Centro Storico (Fontana Liri Superiore), caratterizzato da poderose mura e dal castello diruto,.

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Panorama di Fontana Liri Inferiore.

La Solfatara

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COMUNE DI SANTOPADRE (FR). Superficie21,6 km²

Santopadre panorama di ieri ed oggi

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La torre con porta d’ingresso al borgo medioevale.

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