Convegno Verso I Contratti Di Fiume
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RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Regione Lazio ARPINO BROCCOSTELLA CAMPOLI APPENNINO C ASTELLIRI FONTECHIARI ISOLA DEL LIRI POSTA FIBRENO PESCOSOLIDO SORA VICALVI FONTANA LIRI SANTOPADRE MONTE S. GIOVANNI CAMPAMO PROVINCIA di FROSINONE Allegato A RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME ”nell’amenissima valle del Liri, le cui acque fresche e di color verde destano dalla scaturigine e tengono vivo fino alla loro foce un continuo movimento ne’ campi e ne’ boschi”, dal viaggio pittoresco (a piedi) dalle Alpi all’Etna) di Stieler C, Paulus E., Kaden W (1876) e dagli incantevoli paesaggi di pittori impressionisti danesi Joakim Skovgaard e Theodor Esbern Philipsen (1810). IL LIRI, ARTERIA DELLA CIVILTÀ RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Il ricco sistema fluviale delle nostre valli ha sempre fortemente condizionato nel bene e nel male lo sviluppo socio,economico e demografico dell’intero territorio. Dalle Primavere Italiche, quando le prime tribù, nel percorrere il suolo italico alla ricerca di stabile e sicura dimora, scelsero di costruire i loro villaggi sulle cime di rocciose colline distribuite in una stupenda valle circondata da altissimi monti innevati e da rigogliose foreste, dove le traboccanti e gelide acque dei fiumi e dei torrenti scorrendo libere nella “ Conca” disegnavano un caratteristico e suggestivo invaso e spumeggianti cascate verticali. Il territorio per l’aspetto fisico dei luoghi il fu denominato Sor da una voce indo europeo da dove il greco “sòreùò” (accumulo, ammucchio, ricolmo), sòròs ( monticello di terra)-. UNA VALLE DELL’APPENNINO CENTRALE ALL’INIZIO DELLA STORIA In quei lontanissimi tempi, le traboccanti e gelide acque dei fiumi e dei torrenti, alimentati dai nevai degli altissimi monti, nello sfociare naturalmente lungo il perimetro di un’ampia “ Conca” circondata da rigogliose foreste, disegnavano, seguendo l’andamento altimetrico dei luoghi, un caratteristico e suggestivo invaso, da dove, dopo aver solcato un banco dei travertini lacustri in direzione del mare, formavano spumeggianti cascate verticali. Gli ingegneri romani con la loro pragmaticità applicata anche all’idraulica, riuscirono a reggimentare le acque del bacino nell’attuale tracciato del Liri, realizzando una serie di “meandri”di laminazione, delimitati da adeguate opere idrauliche di protezione, nei punti dove i torrenti, da ovest a nord-ovest ed il fiume , a nord-est, scaricavano le corpose portate nella piana, in modo da convogliarle ordinatamente più a valle nella piccola gola di travertini lacustri in cui si immettevano le acque di un altro fiume. RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME I romani regolarono il corso del fiume recuperando terre agricole e benessere per la popolazione della regione sorana. Un bacino idrografico che fu ampliato con il prosciugamento del lago di Fucino. LA CONCA DI SORA con la strada romana fiancheggiata dal canale di bonifica rettificato nel 1795 e nel 1928 , con i torrenti dei monti Ernici nei meandri dell’alveo del fiume , con i colatori secondari a sinistra del fiume, tombinati, in parte, nella città attuale . Una topografia della bonifica romana dettata dalle soluzioni idrauliche altamente pragmatiche e scientifiche, individuabili nell’alveo fluviale tracciato quasi a ridosso delle pendici dei rilievi montuosi di Nord-Ovest, per imbrigliare, negli ampi meandri, la velocità e la violenza devastatrice delle abbondanti acque dei torrenti, alimentati all’epoca dai nevai quasi perenni di quei monti e nel colatore primario individuato nel mezzo della piana per drenare tutte le acque superficiali del versante di sinistra del fiume e fino alle colline di Nord-Est e di Sud - Est (Brocco - Colle Monacesco, S. Antonio Forletta, Tore - Colle Iemme - Cocorbito, S. Domenico Soriano - S. Marciano). Una popolazione che ha vissuto per tanti secoli, dopo la caduta dell’impero romano, in un’estrema povertà, sostenuta da una misera attività agro, silvo pastorale, ma che ha saputo risollevarsi quando alcuni governanti cominciarono a guardare oltre la cinta muraria, sugli ampi orizzonti dello sfruttamento razionale delle ricche risorse naturali. Il Liri Fibreno e sono “linee d’acqua” che hanno visto formarsi, lungo il loro corso, insediamenti umani fin dall’epoca romana e che già in epoca medievale sono state caratterizzate da un’economia basata sull’utilizzo delle loro acque nelle “fabbriche” per la lavorazione della lana (valche), del grano (mulini) , ma soprattutto, in particolare, per la lavorazione della carta. Questa attività interessa alcuni particolari insediamenti la cui presenza è storicamente documentata fin dal XV secolo. Le origini della prima cartiera possono essere rintracciate già nel XVI secolo a Carnello, nel 1519 il sotto il ducato Francesco Maria I Della Rovere, 1508 - 1538 ( persona cara a Giulio II, artefice insieme a Sisto V delle opere immortali della Cappella Sistina), quando venne data la concessione per l’utilizzazione delle acque e per la realizzazione di un opificio nell’isola del Fibreno nei pressi dell’antica torre detta “di Cicerone”. L’opificio, divenuto nel 1583 proprietà del duca Giacomo Boncompagni, rimase in produzione fino alla fine del Settecento, quando il re di Napoli rese demaniale l’intero complesso interrompendone l’attività Una cartografia del XVIII secolo ci riconduce, infatti, alla più antica conformazione topografica della pianura sorana, con la caratteristica idrografia dei due fiumi,-la foce a delta del fiume Fibreno identica a quella riportata nella planimetria del 1750, rinvenuta dal Cassoni,l’Isola di Sora ( oggi Isola del Liri)-, e a tutte le attività economiche esistenti nel Ducato dei Boncompagni (1580-1795), con: RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME - le derivazioni delle acque della prima cartiera del Fibreno, realizzata nel XVI secolo, in Carnello, dai maestri cartai di Fabriano, acquistata nel 1583 dal Duca Jacopo Boncompagni, per l’introduzione dell’arte della lana; i sette mulini, sei nell’alveo del fiume Liri (la Mola dell’Ischitello ed i Mulini del Capitolo di S. Restituta, del Vescovo, delle Monache, della Carbonara, dei Marsella) ed uno a valle del salto del Fibreno; -le aree del lago di Tremoletto - prosciugate intorno al 1587 dal citato Duca Jacopo - assegnate all’agricoltura. I° PARTE DURANTE IL DUCATO DEI BONCOMPAGNI 1795 - CARTA del LIRI con i mulini ad acqua e la prima cartiera a Carnello. In quest’epoca tutte le cartiere del Regno di Napoli registravano una profonda crisi, la produzione era sensibilmente diminuita e la qualità del prodotto era divenuta mediocre. Il canonico G.F. Pistilli per lenire la miseria del popolo ingaggiò una battaglia personale con i Boncompagni per migliorare le condizioni economiche, con un metodico uso delle risorse del territorio e di una efficiente rete viabile in direzione delle aree mercantili dei porti di Napoli, Pozzuoli e Pescara. RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Solo dopo venti anni di vertenze riuscì, nel decennio francese (1806), con il Ministro all’Interno Andrea Francesco Miot, a convincere, Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, a far attuare il riordino della vasta area interna dell’Appennino Centrale della Terra di Lavoro, tramite il costituito Corpo degli ingegneri di acque e strade e l’annessa “Scuola di Applicazione, che provvide alla redazione di un “progetto delle comunicazioni le più convenienti”, in direzione di Napoli, Gaeta, degli Abruzzi e del confinante Stato della Chiesa. Il sito di Carnello nel XVIII secolo della prima cartiera con la torre fullonica detta di Cicerone dal sistema romano di lavorazione della lana. Sappiamo che il padre di Cicerone era un produttore di panni. I ruderi della torre sono ancora oggi visibili nel punto in cui il Fibreno segna il confine fra Arpino , Sora e Isola del Liri . RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME Dall’innovato processo di sviluppo delle strade regie, provinciali e comunali, si crearono, in realtà, le condizioni, sia per allargare il mercato agricolo e zootecnico nei vari distretti del Regno di Napoli e degli Stati limitrofi e sia per far decollare, con una serie di interventi diretti a favore imprenditori francesi, giunti in quei luoghi al seguito di Giuseppe Bonaparte(concessione in uso gratuito di locali demaniali, prestiti, elargizioni di danaro a titolo d’incentivo), una interessante attività industriale neIla zona Delta del Fibreno, con lo sfruttamento delle ricche forze idrauliche. La politica d’incoraggiamento industriale ebbe la sua massima espressione ad Isola del Liri, dove il polo industriale trovò il più elevato splendore dopo il ritorno dei Borboni, dal 1821 al 1841, con le industrie cartarie del Conte Carlo Lefebvre di Pontalier, della società napoletana diretta dal belga Stellingwert, dei Roessingher e dei Courrier. Sora diventò un fiorente centro commerciale per lo smaltimento degl’immensi granai che provenivano dalla Marsica; come pure dai circostanti paesi Arpino, Isola, Castelluccio (Castelliri), Campoli, Pescosolido, Brocco (Broccostella), Schiavi (Fontechiari), Vicalvi, Alvito,ecc,ecc. e spesso anche dal vicino Stato Romano, ma fu anche il mercato di un vigoroso allevamento zootecnico. PROSPETTO DELL’ISOLA DI SORA E PORZIONE DEL SUO TENIMENTO 1797. F.G. PISTILLI. Descrizione storica - filologica delle antiche e moderne città e caste esistenti accosto i fiumi Liri e Fibreno, Napoli 1798 . XVII SECOLO, GUALCATOIO, oggi VALCATOIO. Industria della lana e rameria DEI BONCOMPAGNI. RELAZIONE DI PATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME I SEGNI DELLA STORIA DURANTE IL RISORGIMENTO