“In Una Rete Di Linee Che Si Intersecano”

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“In Una Rete Di Linee Che Si Intersecano” Viana Conti “In una rete di linee che si intersecano” user Viana Conti 0 1 La maggior parte degli intervistatori ritengono che il pensiero dell’intervistatore sia più importante di quello dell’intervistato. L’intervista è un male del giornalismo, perché evita di pronunciare giudizi, evita di fare articoli critici. L’intervista è un fatto di grande immoralità e pigrizia da parte dei giornali. Ha senso quando per la prima volta riesce a far parlare un personaggio che non si è mai espresso e allora riesce a bloccarlo in un dialogo, cosa che avviene ogni tanto. I giornali devono dare i fatti e poi dei commenti. Umberto Eco, intervistato da Gianni Riotta in L’eco della storia, 2015 (https://www.raicultura.it/storia/articoli/2018/12/-Incontro-con-Umberto-Eco-790a9d6b-da2f- 4d63-9c48-956de0585f76.html) 2 3 Indice Alcune Note Introduttive 8 1. From Viana to Viana: Becoming 10 Documento 1 – Edoardo Manzoni - Come lo ricorda Viana Conti 11 Documento 2 - Viana Conti, Quattro momenti di un’azione 16 2. Collaborazione con il Comune di Genova 17 Documento 3 – Pamela Pastori, Situazioni 18 2.1 Claudio Costa, Antropologia e Controculture 19 Documento 4 – Genova: mostre e notizie – Ottobre/Dicembre 1976 24 2.2 Intervista a John Cage 29 Documento 5 – Lasciar essere i suoni. Incontro con John Cage 33 2.3 L’Arte e la Città 35 2.3.1 Il Gergo Inquieto 36 Documento 6 – Uno spazio per la città – 43 2.3.2 Sapere e Potere 47 2.3.2.1 Rassegna stampa 63 2.3.2.2 Gli Atti del Convegno 65 2.3.3 Cinema Off e Jack Smith 69 2.3.4 “L’Unità” – Arte e Città – Genova negli anni ’80 75 Documento 7 – Arte e città – Inchiesta 76 2.4 Pittura di Corta Memoria 91 2.5 Uno sguardo sul mondo 96 2.6 Giappone Avanguardia del Futuro 100 Documento 8 – L’impero dei segni ha invaso Genova 103 2.7 Pittura in Liguria 116 2.7.1 Giovani pittori in Liguria al Museo di Villa Croce 119 Documento 9 – Nel giorno dopo il dibattito 121 3. Collaborazione con Pro Helvetia 123 3.1 Ipotesi Helvetia Un certo espressionismo 126 Documento 10 – Louis Soutter 131 3.2 Frammenti Interfacce Intervalli Paradigmi della frammentazione nell’Arte svizzera 132 3.3. Vis-à-vis 146 4. 45° Biennale di Venezia 149 Documento 11 – La Biennale di Bonito Oliva presentata a New York 160 5. Viana, Martino e Anna 161 Documento 12 – La visione fluttuante 2. Ricerche verbo-visuali in Italia ’60-’70 162 Documento 13 – Una scrittura segreta. 165 4 6. L’occhio in ascolto 169 Documento 14 – Dimenticare Genova? 169 Documento 15 – R.I.P. or Community Work? 174 7. Genova Capitale della Cultura 176 Documento 16 – Arti e Architettura – 1900-2000 Germano Celant si confronta con l’opera d’arte totale? 177 8. Arte e Società 181 9. Evoluzione del Perturbante 184 9.1 Arte e Intelligenza Emotiva 184 Documento 17 – Terribly Emotional 190 Documento 18 – L’autoritratto impossibile 194 9.2 Arte e Perturbante 9.2.1 Monte Verità Documento 19 – Da Mario Perniola a Viana Conti 201 10. “Uscire dai confini per poi portare tutto a casa” 203 11. Percorsi di un’ècfrasi contemporanea 210 12. Alcuni compagni di strada 225 Documento 20 – Fin de siècle 227 Documento 21 – Giovanni Bignone – Allarme nel sistema Un tilt semiotico 229 CONCLUSIONE 233 BIBLIOGRAFIA – SITOGRAFIA 234 APPENDICE Elenco degli scritti, partecipazioni, curatele 239 5 Viana Conti fotografata nel suo studio da Stefania Beretta (www.vianaconti.com) Il suo più bel libro lo scrittore lo scrive mentalmente leggendo quello di un altro autore, il suo più bel quadro il pittore lo dipinge guardando il capolavoro di un maestro. Gli effetti di sincronia e diacronia mettono in moto ritrovamenti e smarrimenti che producono tra l’autore reale e quello potenziale il fenomeno di una risonanza interna ed esterna. Tra l’uno e l’altro resta sospeso un libro mai scritto, un quadro mai dipinto. Ma nei sotterranei della memoria si è accesa una luce. Viana Conti1 1 Versi di introduzione a Giovanni Bignone, Tyrrhenamudra Orchidee sul sentiero/ Orchideen am Weg, Ed. Report Künstler verlegen Künstler. La dedica è tratta da I collezionisti della memoria, Genova 1992, inedito di Viana Conti, parzialmente pubblicato nel catalogo Progetto Civitella d’Agliano, C. Zickfeld & S. Karkow, Bolsena, 1993, progetto cui Conti è stata invitata da Heidi Saxer Holzer e da Jacqueline Burkhardt. 6 7 ALCUNE NOTE INTRODUTTIVE Il presente lavoro di ricerca ha per oggetto la pluridecennale e non ancora indagata attività di Viana Conti, lasciando quanto più possibile la parola, volutamente nella sua massima spontaneità, alla protagonista e alle testimonianze. Critico d’arte contemporanea, giornalista, saggista, traduttrice e curatrice, il suo operato, pur profondamente radicato a Genova, ha tessuto, e continua a farlo, connessioni tra la città in cui vive e lavora, la Svizzera, e le altre realtà culturali con cui è in contatto. La varietà dei percorsi seguiti ha suggerito il titolo di questa trattazione: lo stesso di un capitolo del romanzo di Italo Calvino Se una notte d’inverno un viaggiatore, scelto non perché lo scrittore abbia avuto una qualche dichiarata influenza su Viana Conti, ma perché della studiosa richiama le intersezioni delle linee tematiche investigate e perché il romanzo riassume in sé, con ironica levità e umorismo, i temi legati alla intertestualità e al processo comunicativo di scambio tra autore, opera e pubblico, temi presenti anche nel percorso critico di Conti e caratterizzanti un post-moderno ormai compiuto. Non ultimo, perché se «l’opera non può essere considerata né come una unità immediata, né come una unità certa, né come una unità omogenea», come sostenuto da Antonio Prete nel saggio Per una genealogia della letteratura2, tanto meno lo sarà una intera vita. Una seconda notazione riguarda l’affiorare qua e là dei nomi di alcune critiche d’arte, appartenenti approssimativamente alla generazione di Viana, perché personalità di spicco che hanno segnato in qualche modo l’evoluzione del pensiero e del ruolo delle donne nella critica d’arte, e quindi un po’ forse anche nella vita comune delle donne, e perché ci è sembrato opportuno un raffronto tra soggetti omogenei, nel genere e nella generazione. Un contributo ricorrente cui si è fatto ricorso è quello di Sandro Ricaldone, puntuale voce narrante degli accadimenti artistici genovesi. 2 Antonio Prete, Per una genealogia della letteratura, in "aut aut", n. 167-168, set-dic. 1978, p. 175-187: il testo del critico letterario Antonio Prete è stato letto e così fittamente sottolineato da Conti da ipotizzare la sua condivisione. 8 L’ultima doverosa segnalazione riguarda il recente e prezioso sito web istituito da Viana Conti, che, in costante evoluzione, fornisce tutte le informazioni necessarie ad inquadrare la sua attività pluridecennale e sfaccettata, e in parallelo al quale questo lavoro di tesi ha inizialmente preso a svilupparsi: scambi di ragguagli e considerazioni, ravvicinate e a distanza, hanno spesso intessuto un intreccio dialogante. In questa sede non si è, giocoforza, potuto aggiungere alcuna informazione che già non sia contenuta in quella ricchissima fonte, si è però cercato di integrare l’elenco delle collaborazioni e di sottolineare l’importanza dell’attività intellettuale di una personalità ricca e generosa, connotata da perdurante passione e ininterrotto lavoro, lungo un percorso caratterizzato da plurimi e diversi interessi, sempre accompagnati al rispetto dei rapporti umani e professionali, e che presenta la difficoltà principale, paradossalmente, nella completa identificazione tra la tessitura di un pensiero critico e la sua fenomenologia, concretizzata da mostre e scritti: un pensiero che ha preso forma cammin facendo. 9 1. “FROM VIANA TO VIANA: BECOMING”3 Viana Conti vive, con il marito gradito ospite, in un personale Merzbau che solo a poche persone è dato visitare e in cui la sua vita professionale è disseminata, sepolta, appesa, appollaiata – secondo la posizione occupata dall’oggetto, libro, quadro, rivista, catalogo, lettera, fotografia – in un appartamento dove anche il terrazzo ha assunto il compito di biblioteca. Un allegro Merzbau in continuo divenire, con nuove aggregazioni e disseppellimenti dettati dalle ricerche, corrispondenze e studi che Viana continua a coltivare, in parallelo agli incontri, presentazioni e curatele che non cessa di praticare. Il suo iter critico ha preso avvio negli anni ’70 e, come spesso accade, non è stato un percorso lineare, perché Conti, pur muovendo inizialmente da uno specifico ambito politico-culturale, ha comunque scelto fin da principio di affiancare, ascoltare e sostenere alcuni artisti, prestando loro un’altra voce. La mappatura degli itinerari battuti e le impronte lasciate ne disegnano il tracciato: proprio come le traiettorie di volo seguite da Luisella Carretta, artista a lei vicina. Figura 1: Luisella Carretta, Gabbiani comuni: Itinerari verso nord: zona della chiesa di S. Zita, Genova, 25.1.1990 (da http://www.luisellacarretta.it/it/gabbiani.htm) Piccola grande donna dall’eloquio vivace e lo sguardo frizzante, che vive in una città di indole defilata4 come Genova (forse uno dei motivi per cui di lei e con lei non si è abbastanza parlato), prende tuttavia a muoversi in un periodo di grande vivacità culturale 3 La citazione, in questo caso, è dal titolo della mostra, curata da Viana Conti, Rania Matar - From Woman to Woman: Becoming (Galleria C/E Contemporary, Milano, 11 ottobre 2018 - 28 febbraio 2019). 4 «In questa città, sia che ci nasci o che ci arrivi, ti ritrovi in poco tempo con le suole di piombo»”, dice della città il critico genovese Sandro Ricaldone, nell’aprile 2000, facendo sue le parole che Jean-Claude Izzo, autore del romanzo Chourmo. Il cuore di Marsiglia, rivolge alla città francese. (Sandro Ricaldone, Dimenticare Genova, http://www.tract.it/index3.html) 10 da lei stessa testimoniato, ricordando Edoardo Manzoni, fondatore della galleria genovese La Polena e a lungo socio di Rosa Leonardi, poi fondatrice della galleria V-Idea.
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