Mastella: «Non Sono Io Che Mi Svendo» Arriva E Fini Fa Il Mediatore: a Destra Le Cose Vanno Bene, Ma Al Centro
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09COM01A0909 ZALLCALL 11 20:18:42 09/08/97 ICOMMENTI l’Unità 15 Martedì 9 settembre 1997 Dalla Prima UN’IMMAGINE DA... LADY DIANA Fragilità e voglia di vivere l’essere diventata un affare, che ha ucciso Diana. Era trop- po autentica per essere una di tutte le donne d’oggi della monarchia o dell’aristo- crazia: non aveva ipocrisia. L’a- VALERIA VIGANÒ ristocrazia non è basata sulla ipocrisia, ma «è» l’ipocrisia fat- INQUE uomini e un funerale. Il irrinunciabili. E ha cercato tenacemente ta idea sociale, privilegio, dirit- Blues di Auden è stato ascoltato. il proprio posto, certo particolare e privi- to, grazia divina. C’è qualcosa Davvero si è fatto un silenzio to- legiato, nel mondo. La sua messa in di- di ridicolo nell’aristocratico. Lei C tale e rispettoso davanti a una scussione di regole ferree ha finito per voleva essere una moglie che donna di trentasei anni dentro una bara. mostrare le crepe della logica e della ri- amava ed era amata. Giudicava I milioni che hanno seguito Diana nel gidità, e ne ha provocate di nuove, re- l’adulterio come lo giudica l’a- suo viaggio finale hanno tolto le parole, gole più flessibili, in un adattamento ai dultera di Cinisello Balsamo. hanno restituito al silenzio uno spazio di tempi che è necessario per comprende- Per far parte della monarchia, assoluto, un tributo al pensiero che non re il presente. Il suo stesso funerale ne è ha lingua per esprimere. E in quel vuoto la prova. Diana cercava di fare ciò che le mancava il senso della storia l’emozione ha preso il sopravvento. I tentano migliaia di donne, conciliare i al di sopra del senso della vita. cinque uomini dietro il feretro contene- doveri e gli impegni con la propria vita Era pronta a farsi prima cattoli- vano rigidamente i sentimenti che Diana affettiva, provando modi e tempi diversi ca, poi islamica, per vendicarsi mostrava in vita. Loro erano ancora vivi, da quelli che ci governano e che appar- del disastro coniugale. Così 09COM01AF01 lei no. Eppure la mitizzazione e il dolore tengono di diritto ai cinque uomini die- avrebbe distrutto in un attimo collettivo nascono non completamente tro la bara. Diana, dopo anni faticosi, secoli di conflitti e di assesta- dalla spettacolare morte ma da qualcosa pretendeva il diritto alla felicità, diritto menti. La borghesia era per la- di più profondo. Charles Spencer nel tri- inalienabile per chiunque, che lei non dy Diana le sabbie mobili che buto alla sorella a Westminster ha usato identificava solo con una famiglia, per di l’hanno risucchiata e sepolta. vocaboli tabù. Disordini alimentari, lato più spezzata, ma anche con la sua ca- Entrando nella casa reale, ha infantile, soprattutto vulnerabilità, attri- parbia buona volontà umanitaria, e con scoperto l’oscena commedia buto che forse comincia finalmente a l’amore per un uomo. Lo scegliere per le che vi si recitava: tra il candida- perdere la sua qualifica di difetto. Non sue ultime vacanze mete turistiche alla ha nascosto la sofferenza né l’ingenuità portata dei media credo che volesse si- to re che si autodefiniva un di Diana. Se leggessimo superficialmen- gnificare non soltanto un flusso di popo- Tampax, la sua amante che lei te le cose dovrebbero essere questi i larità per il suo narcisismo ma fosse la ri- chiamava Rottweiler, e lei stes- tratti che l’hanno resa umana, più delle chiesta di farsi capire, di dare, dopo il sa, chiamata dal proprio aman- azioni di beneficienza da dama di S. Vin- suo sguardo bulimico, anche il sorriso te Strizzolina. Fasti, squilli, cor- cenzo e di rappresentanza principesca. pieno di chi risale la china e sa che può tei, giubbe rosse, abbazia, de- Ma invece credo che sia stata la soprat- essere di nuovo in sintonia con la vita. cano, cerimoniale, affusto di tutto la loro rivelazione, la verità e il co- L’aderenza che le obbligava a scontrarsi cannone, tre leoni rampanti raggio di concederli a se stessa nella sua con il protocollo, cioè con le leggi non sullo stendardo reale, inchino rappresentazione attuale. La sua inge- scritte del padre e della tradizione. della regina cioè dell’Inghilter- nuità offriva spontaneità, la sua immatu- Questa normalità, gli sbagli talvolta ra: sono finzione o copertura: rità generava emozione vera, non spu- goffi, la sua non genialità l’hanno cata- la verità è la storia che si è svol- ria, non filtrata dai codici ovvi dell’età pultata tra la gente, tra le donne che adulta e responsabile. Portava come un hanno sperimentato i medesimi ostacoli ta tra i tre personaggi, il Tam- subbuglio interno la contraddizione tra i pax, la Rottweiler e la Strizzoli- e come lei a tentoni hanno imboccato ruoli vissuti ma anche la contraddizione una strada diversa per affrontarli. C’era na. «Vorrei essere il tuo Tam- Domenico Stinellis/Ap che tormenta le donne dell’oggi. pax», aveva detto il futuro re anche lei insieme alle altre nel medesi- Diana ha rivelato che davanti alle diffi- mo calderone femminile in eterna ebol- alla donna che amava di nasco- ROMA. La protesta dei paparazzi mentre aspettano l’arrivo di Sylvester Stallone alla cerimonia della posa della prima pietra del lizione. sto. «Ma non è una donna, è coltà ha ceduto, ha ammesso la fragilità nuovo ristorante romano «Planet Hollywood». I fotografi hanno tolto le lenti delle macchine fotografiche per protesta contro e l’ha restituita come un valore. Non se Al di là del glamour visibile quindi, la un Rottweiler» si sfogava Dia- le accuse lanciate nei loro confronti dopo la morte di Lady D e non hanno scattato immagini dell’avvenimento romano. ne vergognava ma era intimidita di fron- lezione che la sua morte amplifica non na. Il Rottweiler è un tipo di ca- te a emozioni e gesti che le sembravano potrebbe essere più chiara. ne, pieno di rughe. «Ciao, Strizzolina» la salutava per tele- fono un capitano che aveva ON UNA DELICATEZZA sco- L’errore più appariscente è quel- ma con risultati grotteschi, perché frontare una transizione così diffici- spartito con lei qualche intimi- nosciuta ai politologi che lo che scambia per sistema bipolare LA CRISI DEL POLO non ci accorgiamo ad esempio che le, nella quale nodi trentennali so- tà. Insieme componevano il impartiscono al Polo lezioni il frutto di una transizione tumul- il neo-contrattualismo americano si no arrivati tutti insieme al pettine teatro delle tre indegnità: inde- C quotidiane, Umberto Ranie- tuaria e sgangherata (inquinata ol- muove dentro le pareti invisibili di delle scadenze europee e globali, gnità di essere re, di essere ri è intervenuto nel dibattito in cor- tretutto da un ribaltone), la quale Grande coalizione un grande vaso (il contenitore ulti- con una grande coalizione, che amante (si può avere per so sul centro-destra, cercando di ha depositato sulle due sponde for- mo dei valori) il quale viene incon- consentisse la sopravvivenza del amante una Cagna?), di essere mettere il dito nella piaga della sua mazioni tutt’altro che omogenee, sapevolmente tarato e omesso nel- paese, e dunque la riforma delle tradita (si può tradire una striz- crisi. Lo ha fatto con l’evidente pro- se è vero che il Polo ha la spina nel la esposizione delle valutazioni poli- istituzioni e dello Stato sociale, sen- posito non già di inasprire le diffi- fianco della Lega e che l’Ulivo ha la per costruire tiche; più o meno come l’occhio, za i ricatti di Rifondazione e la sov- zolina, che quando la stringi coltà ma addirittura di appianarle palla al piede di Rifondazione. In al- guardando, non vede e non descri- versione della Lega. Sarebbe, que- rabbrividisce?). nell’interesse superiore del paese e tri termini: pochi hanno capito che ve la retina. Infatti i valori non sono sta, anche la premessa per un au- Di fronte allo scontro tra ari- della stessa sinistra. E io voglio cre- non siamo nella seconda Repubbli- bipolarismo e alternanza ciò che viene visto, ma ciò che fa tentico bipolarismo, perché una stocrazia e monarchia, sta l’in- dere alle sue buone intenzioni. An- ca ma nel gorgo della prima, e che vedere. volta risolti i problemi di fondo e che perché condivido il suo giudi- il problema non è di mettere in La mancanza di una storia civile unificati i valori, ci si potrebbe divi- contro tra borghesia e paria. zio (del resto preso da Fisichella) azione il meccanismo bipolare, co- all’altezza dell’Europa ha saldato da dere meglio sulle valutazioni, assor- Madre Teresa faceva la spola sulla ancora insufficiente definizio- me se fosse già pronto, ma piutto- SAVERIO VERTONE noi, senza mediazioni, i principi tendo i due poli con maggiore ade- tra la borghesia che poteva da- ne di una «coerente politica econo- sto di produrlo. Se i severi professo- dell’etica universale con i compor- guatezza ai problemi e rendendoli re, e i paria che avevano biso- mica e sociale» in Forza Italia e so- ri della politica che bacchettano il tamenti della morale civile, produ- più omogenei in se stessi, meno al- gno di ricevere. Anche Lady prattutto in Alleanza Nazionale; né Polo per la sua incapacità di «fare cendo catechismi mostruosi nei ternativi l’uno rispetto all’altro, e Diana le serviva come borghe- ho difficoltà ad ammettere che la opposizione» si accorgessero di muoversi sulla base di giudizi con- non cambia, mentre possono cam- quali le emozioni stanno la dove al- più compatibili con l’alternanza. E se che dava denaro. Bellissimo ricorrente denuncia di un «regime» questo dato di fondo forse smette- tingenti circa le opportunità del biare le sfumature, i contorni e le trove si muovono i ragionamenti, e sarebbe la soluzione meno conso- pidiessino in formazione rifletta, rebbero di impartirgli lezioni sulle momento.