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TR ARCIVISTA MULTIMCEDIALE DI CRITE ICA RADICALE PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO INVERNO E ANCORA PRIMAVERA / ANNO XXX / NUMERO 34 ... dio , ad one buff io, add TRARCIVISTA MULTIMCEDIALE DI CRITEICA RADICALE PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO INVERNO E ANCORA PRIMAVERA / ANNO XXX / NUMERO 34 Tracce / RIVISTA MULTIMEDIALE DI CRITICA RADICALE Registrazione del Tribunale di Livorno n. 372/82 Direttore responsabile / Giuseppino Bertelli. ... dio , ad Redazione / Massimo Panicucci / Maurizio Moretti / Pino one bu! io, Bertelli / Pier Paolo Bertelli / Paola Grillo / Antonio Gasbar- add rini / Luigia Scerra / Paolo Bruciati / Aldo Migliorisi / Ando Gilardi / Buenaventura Durruti / Louise Michel / Pier Paolo Pasolini. Anita T. Giuga / Burnout/ 34 Carmelo R. Viola / Una storia di normale disumanità / 40 Antonio Gasbarrini / La rivolta del silenzio / 47 Antonio Gasbarrini / Un paralitico compleanno / 52 La Redazione Pietro Ferrua/ PERIFERIA FEMENINA. / 68 Franco Piperno / La terribile bellezza è risorta / 77 Gli scritti, i materiali, le immagini... pubblicati in Trac- Antonio Gasbarrini/ New York New York 2001 / 80 ce non hanno copyright, quindi sono liberi... la rivista Lidia Borghi / Il teatro di Giovanni Meola / 87 è aperta a tutti quelli che vogliono dire qualcosa su Lidia Borghi / Aimée e Jaguar. Un amore lesbico / 93 qualcosa e possibilmente contro qualcuno… a so- Lidia Borghi / R. Jacobs. L’ebreo volante / 101 stegno della libertà di pensiero. Pino Bertelli / L’uomo che nacque morendo/ 62 “La verità non sta in un solo sogno, ma in tanti sogni”. Intervista a Ando Gilardi / 110 Pier Paolo Pasolin Intervista a Paul Mattick / 115 Ennio Montesi /Preti e cardinali non vengono arrestati / 130 In questo numero Intervista a Don Andrea Gallo/ Sui preti pedofili / 135 Maria Matteo / Sulla Val di Susa / 141 Massimo Panicucci / La luna è di latta / 3 Marco Revelli / La ragione dei barbari / 146 Spartaco / Elogio dell’imbecille / 4 Intervista a Carlo Ruta/ Mafie e narcoeconomy / 150 Carmelo R. Viola/ Lo stato che non c’è... / 8 Manifesto politico di Democrazia reale / 156 Monica Lanfranco / Letteralmente femminista / 17 Allarmi son fascisti! / 159 Pietro Ferrua / L’anomalia di essere artista/ 19 Pier Francesco Zarcone / Sulla guerra di Libia / 159 Maurizio Moretti / I videoweb di Robin Hood / 28 Pier Paolo Pasolini / Il romanzo delle stragi / 167 Maurizio Moretti / Le rivisteweb di Corto Maltese / 29 Alateus / Jean Meslier. Il curato ateo / 173 Matteo Bertelli / Bandè (eversive) dessinè / 30 — 2 — — 3 — ELOGIO DELL’IMBECILLE CHE SI FECE PRIMO MINISTRO FAVOLA VERIDICA DI UN BURATTINAIO AI TEMPI DELLA SOCIETÀ DELLO SPETTACOLO a mia nonna partigiana... perché mi ha insegnato a non baciare mai la mano ELOGIO DELL’IMBECILLE ai padroni, ai preti o agli indifferenti, semmai bisogna prenderli a calci in culo CHE SI FECE PRIMO MINISTRO e brindare sulle loro zucche rotte... per ritrovare il rispetto e la dignità che ogni uomo e ogni donna si meritano... C’era una volta e una volta non c’era... un bu- con la dolcezza autentica delle donne in amore rattinaio che ai tempi della società dello spet- e libertà, mentre buttava le sardine sulla grata della stufa a legna (accesa con L’Unità, tacolo riuscì a farsi credere l’ultimo dei profeti un giornale buono solo per fare il fuoco e incartare il pesce, diceva), era solita ricordare di una casta che fece del profitto indiscriminato le parole di un poeta che aveva fatto e dell’appropriazione indebita la sua fortuna e la Rivoluzione sociale di Spagna del ’36: “È meglio sparare, prima di strisciare!”. quella dei burattini che si abbeveravano ai li- quami della sua vanesia cialtroneria... l’imbe- “Volevo scrostare le pareti del traballante edificio della giustizia e mi sono accorto che era meglio cille con la faccia da piazzista di apparecchi buttarlo giù e — al di là del pregiudizio, della colpevolezza, del merito, del demerito, televisivi si trasformò in vorace palazzinaro alle della pena — ricostruirlo su relazioni che siano porte del feudo di Milano... s’infiltrò alla corte quelle di un senso umano finalmente privilegiato... lo Stato è niente, noi siamo tutto!”. di un bestione con il garofano rosso in mano, Raoul Vaneigem prese la tessera della P2, si pregiò pubblica- — 4 — mente di connivenze con la mafia, divenne capo l’istante o poco dopo un suo qualsiasi discorso del consiglio di un parlamento di figli di troia, sul popolo e sulla libertà. stupratore di minorenni e instaurò un impietoso Era l’imbecille più ricco del Paese dei tarocchi, regime neo-fascista nel Paese dei coglioni divorato dalla nostalgia di ascendere al trono (specie di sinistra) che lo amarono come presi- del Paradiso, senza avere avuto una sola con- dente di una squadra di calcio, lo servirono taminazione purulenta di vera fede... voleva an- come padrone di giornali e televisioni a dire che salire alla presidenza di quel Paese di vol- poco idioti e si genuflessero fino alla prostra- tagabbana che lo sostennero in tutta la sua zione come elettori. Vi è dell’imbecille in chiun- carriera politica e nella gestione totalitaria del que trionfi in qualsiasi campo della società malaffare... insieme alla sua cosca di bravacci spettacolare. allevati alle rapine, saccheggi, violenze inaudite L’imbecille non diventò mai principe, restò a danno di chi non aveva voce, ammucchiava i sempre un imbecille incensato dai partiti di op- tesori (insieme ai magi della finanza pubblica e posizione, dalla chiesa, dai vassalli addomesti- privata) nei conti segreti delle banche interna- cati (per mezzo della dittatura dei media) che zionali... intrepido smantellatore di fabbriche da gli conferirono il consenso e il successo... al delocalizzare, esperto in espropriazioni di fondi mercato del tempio comprava i voti dei farisei/ per i terremotati, trafficante di armi in guerre parlamentari allo stesso modo che comprava la dignità delle puttane di strada o d’alto bordo, da magnaccia di bassa lega, nemmeno capace di metterlo nel culo a qualcuno senza un filo di grazia... si vedeva che era un ignorante che parlava milanese e non conosceva la bellezza amorosa, insolente, libertaria dei grandi filosofi libertini, ma praticava solo la pornografia de- linquenziale... insieme a marchettari/burattini cresciuti nel teatrino televisivo dell’indecenza... suscitava fascino e repellenza, un farabutto da non rimpiangere, semmai da eliminare al- — 5 — umanitarie... inquisitore maldestro di operai, ne o come un idiota per credere che le bande disoccupati, precari e delle giovani generazioni criminali che albergano nei parlamenti possano in rivolta che chiedevano il diritto di avere dirit- occuparsi del bene comune... non abbiamo in- ti e un’esistenza più giusta e più umana... il bu- contrato una sola persona disturbata che non rattinaio trascorse un’intera vita baciata dal- sia stata in adorazione di questo imbecille. l’ottimismo, senza sapere che l’ottimismo, co- Non c’è Elogio della follia che tenga... al quale me è noto, è una patologia degli imbecilli in questo nano di fogna diceva di ispirarsi... Era- agonia. smo da Rotterdam (1466 o 1469 — 1536) era Alcuni uomini togati dell’epoca, ma senza cap- un gigante della politica eversiva (contro la puccio, forse... cercarono di processarlo, but- demenza del mondo), questo barbaro con la tarlo in galera insieme alle sue famiglie, le sue protervia da nazista in gita, sosteneva un bran- puttane, i suoi servi sciocchi e anche i suoi cani co di tangheri, frequentatori di bordelli, spac- da cortile mediatico... l’imbecille con la banda- ciatori e consumatori di polvere degli angeli, na da pirata che cantava canzoni napoletane da terroristi della Borsa, profittatori della protezio- ritardati mentali (scritte da lui medesimo e da ne civile, assassini impuniti e scribi dell’impic- un altro deficiente)... la fece franca per molte lune... i senatori, i deputati , i papponi (compre- si quelli non meno cretini della sinistra) del Paese degli stupidi che volavano come le oche, a colpi di euro e posti di potere, votarono leggi di protezione a persona e con la disinvoltura degli struzzi nelle camere del governo, lo eres- sero a simulacro (intoccabile) dell’efficienza dei tagliagole. L’imbecille che si fece primo ministro non face- va mistero di essere complice di crimini contro l’umanità commessi insieme ai compari/amici di bagordi (dittatori sovietici, africani, cinesi o mafiosi italo-americani)... bisognerebbe essere fuori dalla realtà come un politico di professio- — 6 — cagione mediatica... il confine tra il cretinismo nemmeno i cani randagi vollero pisciare sui e il genio è labile e la storia dei suoi misfatti poi suoi resti. mostrò che l’imbecille che si fece primo mini- Questa favola veridica me l’ha raccontata mia stro non era un genio ma un cretino che molti nonna partigiana nel vicolo di una città di porto avevano confuso come genio... l’imbarazzo del- dove i gatti in amore giocavano con i bambini la sacralità idolatrica era già stato vissuto con che tiravano i sassi alla luna e mentre buttava Cristo (contraffatto dalla santa romana chiesa), le sardine sul fuoco diceva: — “Un uomo ha Hitler, Mussolini o Stalin... per dire dei più fa- diritto di guardare un altro uomo dall’alto sol- melici imbecilli adorati — fino alla nausea — tanto per aiutarlo ad alzarsi!” —... l’aveva rice- nei secoli da masse sterminate... — Chi cono- vuta in sorte dal padre suo e il padre dal padre sce la forca non sempre sa scrivere la storia e del padre... finiva sempre con un appello acco- chi scrive la storia non sempre conosce la for- rato... — “Finché vi sarà un imbecille — in ca, anche se qualche volta lo meriterebbe —, piedi — in parlamento, il compito dei potatori diceva l’ultimo boia di Londra, forse. di rami secchi non sarà finito —... a proposito Fu così che un maggio fantastico scoppiò una dell’abate di campagna, Jean Meslier (1664- primavera di bellezza come non se ne erano 1729), ricordava le sue parole sante — “con le mai viste da anni..