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COMUNE DI GRONE PROVINCIA DI BERGAMO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - PROPOSTA DI DOCUMENTO DI PIANO - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA - RAPPORTO AMBIENTALE - DOTT. ARCH. PIERGIORGIO TOSETTI via G. Paglia 22/a Bergamo 24100 tel/fax 035/220260 Collaboratori: Dott. Arch. Vittorio Pagetti Dott. Urb. Elisabetta Crippa INDICE 0. INTRODUZIONE……………………………………………………………………………...5 0.1. PREMESSA……………………………………………………………………………………...6 0.2. I RIFERIMENTI NORMATIVI………………………………………………………….….9 0.2.1. Gli atti normativi generali di riferimento……………………………………………..9 0.2.2. Il Piano di Governo del Territorio e la VAS………………………………………..10 0.3. IL PROCESSO DI VAS……………………….……………………..……………………11 0.3.1. Schema operativo…………………………………………………………………….……11 0.3.2. I soggetti coinvolti…………………………………………………………………………12 0.3.3. La partecipazione…………………………………………………………………………13 0.4. IL PERCORSO METODOLOGICO……….……………………………………….…..14 0.4.1. I criteri per l’elaborazione del Rapporto Ambientale…………………….……14 0.4.2. La redazione del Rapporto Ambientale……………………………………………16 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE: quadro conoscitivo 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE………………………..…………….…......18 1.1. L’AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO………………………………….…19 1.1.1. Inquadramento generale…………………………………………………………………19 1.1.2. L’ “Ambito” del PTCP………………………………………………………………..……27 1.1.3. Individuazione dell’ambito di influenza del Documento di Piano ………….29 2. SUOLO E SOTTOSUOLO: geomorfologia, idrologia e idraulica; difesa del suolo e delle acque ………………………………..…………………….…………32 2.1. INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO ………………………………………….33 2.1.1. Aggiornamento ai sensi della D.G.R. n.1566/2005 e della D.G.R. n.7374/2008 relativamente alla componente sismica dello Studio Geologico………………….……………………….………………………………………….33 1 2.1.2. Zonazione sismica del territorio comunale ……………………………………..…33 2.2. INDIVIDUAZIONE DELLE CLASSI DI FATTIBILITA' ……………………………38 2.3. IL RETICOLO IDRICO MINORE ……………………………………………………….45 2.3.1. Individuazione del Reticolo Idrico Principale ……………………………………..45 2.3.2. Individuazione del Reticolo Idrico Minore ……………………………………..….46 2.4. IL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) DELL'AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME PO …………………………………………………………………49 2.5. VINCOLI ……………………………………………………………………………………….54 2.6. LA CARTA DI SINTESI ……………………………………………………………………56 2.7. CAPTAZIONE IDRICA E RETE ACQUEDOTTISTICA …………………..…….…57 2.7.1. Criticità …………………………………………………………………………………………57 2.8. RETE FOGNARIA…….………………………………………………………………….…...58 2.9. RIFIUTI…………..…….……………………………………………………………………….59 2.10. ATTIVITA' DI CAVA …………………………….............................................62 3. PAESAGGIO E AMBIENTE………………….……………………………………..66 3.1. L’ UNITA’ DI PAESAGGIO” DEL PTCP………………………………………………..…67 3.2. I PRINCIPALI CARATTERI PAESISTICI E AMBIENTALI DEL TERRITORIO COMUNALE …………………………………………………………………………………....69 3.2.1. La Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi .……………………………..….69 3.2.2. Gli aspetti geologici e naturalistici del territorio di Grone ………..…………69 3.3. BENI AMBIENTALI VINCOLATI……………………………………………………..….72 3.3.1. Altri elementi d'interesse ambientale …………………………………….………....72 3.4. IL PIANO D'INDIRIZZO FORESTALE (P.I.F.) ………………………………………74 3.4.1. Il Piano di Indirizzo Forestale della Provincia di Bergamo ……………………74 3.4.2. Il Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Laghi Bergamaschi …………………………………………………………………………74 4. SISTEMA INSEDIATIVO E PATRIMONIO STORICO ARTISTICO .….…....76 4.1. IL CAPOLUOGO E L'INTORNO …………………………………………………..……..77 2 4.2. DATI PRINCIPALI SULLA EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE………..….78 4.3. VINCOLI E RILEVANZE ARCHITETTONICHE …………………………….….....79 5. MOBILITA' …………………………………………………….………..…………...82 5.1. LA VIABILITA' ……………….………………………………………………………………83 5.1.1. La viabilità stradale nel territorio comunale ……….……..………………………83 5.1.2. La rete ferroviaria ……………………………………………………………..…..………83 5.1.3. Itinerari turistici ……………………………………………………………………………..86 6. QUALITA' DELL'ARIA …………………………………….…………………..…..87 6.1. Le emissioni atmosferiche ……………………………………………………………...88 6.1.1. La qualità dell'aria …………………………………………………………………….…….89 7. INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO, RADON ED ENERGIA …………………………………………………………………….……...91 7.1. RUMORE ……………………………………………………………………………..……….92 7.2. ELETTROSMOG ……………………………………………………………………..……..93 7.3. RADON ……………………………………….………………………………………..………95 7.4. ENERGIA ……………………………………….……………..……………………….……..97 8. RISCHI TECNOLOGICI E AMIANTO ………………………………..………....99 8.1. INDUSTRIE A RISCHIO D'INCIDENTE RILEVANTE (RIR) ………………….100 8.2. IMPIANTI SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA)……………………………………………………………………………………………100 8.3. AMIANTO……………………………………………………………………………………..100 9. SINTESI DELLO STATO ATTUALE ……….……………….….…………………102 9.1. QUADRO CONOSCITIVO-PROBLEMATICHE IN CORSO E INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI………………….…………………………….104 LA PROPOSTA DI DOCUMENTO DI PIANO 10. CRITERI GENERALI DI RIFERIMENTO E DI INDIRIZZO DEL DdP: obiettivi generali, obiettivi specifici e azioni di piano…………..……..112 3 10.1. IL PGT DI GRONE QUALE STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE DELLE POTENZIALITA' DEL TERRITORIO E DI INCREMENTO DELLA QUALITA' URBANA E DELLA VITA …………………………………..113 10.2. OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEL PGT….….……………………….114 10.3. FONDAMENTI E PRINCIPI DI RIFERIMENTO DEL DdP……….………..115 10.4. LE AZIONI DI PIANO…………………………..…..………………….……………119 10.5. I CONTENUTI DELLE AZIONI DI PIANO…..………..…………….…………126 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 11. CONTENUTI …………………………………………………………………....137 11.1. I CONTENUTI DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA …..138 12. VERIFICA DI COERENZA: la coerenza esterna…………………..…….139 12.1. LA COERENZA ESTERNA …………………………………………………….…..…140 12.2. VERIFICA DI COMPATIBILITA' CON IL PTCP E IL PTPR ……………..…145 12.3. VERIFICA DEI RAPPORTI CON IL PTR ……………………………………..…149 13. VERIFICA DI COERENZA: la coerenza interna ………………………..151 13.1. VALUTAZIONI SULLA IMPOSTAZIONE GENERALE DEL DdP………...152 13.2. LA COERENZA INTERNA……………………………………………..…………...154 14. LA SOSTENIBILITA’ DEGLI INTERVENTI E DELLE AZIONI DI PIANO ……………………………………………………………...………..….157 14.1. LA VERIFICA DI SOSTENIBILITA’………………………………………………..158 14.2. LE ALTERNATIVE……………………………………………………………………….171 14.3. GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE ……………………………………………..175 14.4. ULTERIORI INTERVENTI DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE…….192 15. IL PIANO DI MONITORAGGIO …………………………………………….193 "OLTRE IL DOCUMENTO DI PIANO"………………………..…………….….201 4 INTRODUZIONE 5 0.1 PREMESSA La consapevolezza che l’origine dei mutamenti ambientali sia da ricercarsi nelle decisioni strategiche di programmazione e pianificazione (prima che nella realizzazione di nuovi progetti) era già stata delineata nel documento denominato “Agenda 21”, adottato a Rio de Janeiro nel 1992, alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo. Nel documento erano stati indicati i criteri strategici che i governi nazionali avrebbero dovuto tradurre in Piani di Azione per uno “sviluppo sostenibile globale” nel XXI secolo. La politica ambientale dell’ Unione Europea risale ad un documento conosciuto come “Quinto programma d’azione per l’ambiente” (più precisamente intitolato “Per uno sviluppo durevole e sostenibile) programma politico e d’azione della Comunità Europea a favore dell’ambiente e di uno sviluppo sostenibile”, adottato dal Consiglio d’Europa nell’anno 1993. Il termine «sostenibilità», in coerenza con l’indirizzo comunitario, si riferisce alle politiche e alle strategie necessarie per perseguire uno sviluppo economico e sociale che non rechi danno all’ambiente ed alle risorse naturali, dalle quali dipendono “il proseguimento delle attività umane e lo sviluppo futuro”. Il progetto ENPLAN, sviluppato tra il 2001 e il 2004 da alcune Regioni del Nord Italia e della Spagna, vengono evidenziati i criteri operativi per il perseguimento di una “sostenibilità forte” che propone un’impostazione “biocentrica” piuttosto che “antropocentrica”, così sintetizzabili: • Usare le risorse rinnovabili al di sotto dei loro tassi di rigenerazione; • Usare le risorse non rinnovabili, a tassi di consumo inferiori ai tassi di sviluppo di risorse sostitutive rinnovabili; • Limitare l‘immissione nell’ambiente di agenti inquinanti al di sotto delle soglie di capacità di assorbimento e di rigenerazione da parte dell’ambiente. Ciò premesso “lo sviluppo sostenibile” non deve intendersi tanto come meta da raggiungere, ma piuttosto come un insieme di condizioni che devono essere rispettate nel “governo delle trasformazioni del pianeta”. Occorre ancora considerare la definizione di “ambiente”, cui la VAS è relazionata, rilevando come questa, nella sua accezione più completa, condivisa ed appropriata ad ogni specifica situazione territoriale, debba contemplare più che la semplice idea di un “intorno da preservare” anche quella di un’attenta “relazione tra natura e cultura” (cioè tra dotazioni naturali ed effetti antropici sulle stesse). Da tale visione, che nella cultura anglosassone ha portato a privilegiare il termine di “environment” piuttosto di quello originario di “habitat”, è stata infatti sviluppata la prospettiva dello“sviluppo sostenibile”, in cui i fattori propriamente ambientali vengono correlati anche a quelli socioeconomici. 6 Conseguentemente la valutazione ambientale, allorquando approccia una prospettiva di trasformazione territoriale consistente, non può dunque limitarsi ad una “valutazione di compatibilità”, ma deve invece strutturarsi come “valutazione di sostenibilità”: in questa ottica la VAS comporta anche la necessità di definire un’azione continuativa nel futuro, in termini di “monitoraggio” e “gestione”. Con la Direttiva