Sindaco Provincia di MAURIZIO TRUSSARDI

Assessore all'Urbanistica e Paesaggio GILBERTO GIUDICI

VAS L.R.122005

Piano di Governo del Territorio Walter Coccia Tiziana Comi architetti associati Studio Geologico e Reticolo Idrico Minore Fabio Plebani Andrea Gritti geologi Studio Zonizzazione Acustica Servizi e Sistemi srl – p.i. Renato Zanardini

Adottato con DCC n.000 del 00.00.00 Approvato con DCC n.000 del 00.00.00 Pubblicato BURL n.000 data: dicembre2013 del 00.00.00

Rapporto Ambientale

Modifiche in accoglimento delle indicazioni degli Enti Competenti aprile2014

eric pasinetti ingegnere

via don Aldo Morandi n.65 02 24020 GORLE (BG) Italia

Rapporto Ambientale Progetto urbanistico

PGT del di - VAS Rapporto Ambientale

INDICE

PREMESSA 4

1. IL PERCORSO INTEGRATO DI PGT E VAS 6

FINALITÀ DELLA VAS E RIFERIMENTI NORMATIVI 6 PERCORSO METODOLOGICO PROCEDURALE 9

2. IL PERCORSO DI VAS DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT 11

FASE DI PREPARAZIONE E ORIENTAMENTO 11 IL PERCORSO DI VAS 14 IL PERCORSO DI PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE 17

3. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO 18

4. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ED AMBIENTALE 20

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA 22 INQUADRAMENTO VIARIO 27 INQUADRAMENTO CLIMATICO. 28

5. QUADRO DI RIFERIMENTO SOCIALE ED AMBIENTALE 29

LA SITUAZIONE SOCIALE 34 LA SITUAZIONE AMBIENTALE 44

6. POSSIBILI INTERFERENZE CON I SITI RETE NATURA 2000 116

7. IL PERCORSO PARTECIPATO 118

IL PROCESSO PARTECIPATIVO 118 LA RICHIESTA DELLE ISTANZE 118 GRUPPO DI LAVORO 119

8. IL SISTEMA STRATEGICO DEL DOCUMENTO DI PIANO: ANALISI DI COERENZA 120

IL SISTEMA DEGLI OBIETTIVI 120 COERENZA INTERNA 126 COERENZA ESTERNA 131 EVOLUZIONE PROBABILE DEL CONTESTO SENZA L’ATTUAZIONE DEL PIANO 138

pagina 2

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

9. VALUTAZIONI E MONITORAGGIO 140

ANALISI DEGLI EFFETTI AMBIENTALI 140 INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE E VALUTAZIONE DI ESSI 149 LA SOSTENIBILITÀ DEL PIANO 152 PROPOSTA DI UN SISTEMA DI MONITORAGGIO 154

ALLEGATO A 158

NB: NEI VARI CAPITOLI SONO RIPORTATE, IN QUESTA COLORAZIONE BLU, LE MODIFICHE IN ACCOGLIMENTO DELLE INDICAZIONI DEGLI ENTI COMPETENTI INTERPELLATI IN CONFERENZA VAS FINALE.

pagina 3

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

PREMESSA

Il processo di Valutazione Ambientale Strategica prevede all’interno del suo percorso cognitivo numerose ed interrelate fasi di sviluppo. Il Documento di Scoping, elaborato nel seguente documento, rappresenta il passo preliminare alla Valutazione Ambientale del Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio di Monasterolo del Castello, sulla base di quanto previsto della Legge per il Governo del Territorio approvata dalla Regione Lombardia n. 12 del 11 marzo 2005 e ss.mm.ii..

Ai sensi della L.R. 12/05 e dei relativi documenti attuativi, la fase di scoping ha l’obiettivo di acquisire elementi informativi volti a costruire un quadro condiviso, per quanto concerne i limiti e le condizioni per uno sviluppo sostenibile, unitamente all’acquisizione dei pareri dei soggetti interessati mediante una conferenza di valutazione preliminare. La presente relazione, quindi, rappresenta il Documento Strategico Preliminare facente funzioni di quadro di riferimento per la VAS, prefiggendosi i seguenti scopi: a. proporre un percorso metodologico procedurale all’interno del quale identificare le autorità con competenze ambientali; b. definire gli ambiti territoriali all’interno dei quali si riscontreranno gli effetti del piano così da poter definire, in seguito, a livello di dettaglio le informazioni da considerare durante la valutazione. Questo secondo elaborato, come già il Documento di Scoping, oltre al compito di indirizzare la futura evoluzione della VAS, sintetizzando le informazioni di carattere ambientale proprie del territorio di Monasterolo del Castello, ha il compito di interloquire con i portatori di interesse, puntuale e diffuso agenti nel contesto indagato, mediante incontri e conferenze di valutazione. Il Documento di Scoping, quindi, contiene lo schema del percorso metodologico procedurale definito, una proposta di definizione dell’ambito di influenza del DdP e della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale.

pagina 4

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il presente rapporto quindi, con il documento di scoping previsto dalla legge, contiene gli elementi di base per avviare il lavoro con le autorità competenti sui temi ambientali, per mettere a fuoco gli aspetti prioritari e per delineare l’approccio metodologico da seguire secondo la seguente articolazione:

 il capitolo 1 illustra le finalità della VAS e il percorso integrato VAS - PGT, secondo le previsioni della normativa regionale;  il capitolo 2 sintetizza il percorso di VAS nel Comune di Monasterolo del Castello;

 il capitolo 3 presenta il quadro di riferimento normativo;

 il capitolo 4 definisce l’inquadramento territoriale ed ambientale, fotografando la situazione attuale del territorio comunale;

 il capitolo 5 presenta il quadro di riferimento ambientale comunale, ossia la caratterizzazione dello stato dell’ambiente, delle sue criticità e potenzialità, derivante dalla raccolta di informazioni disponibili nei sistemi informativi regionali e locali;

 il capitolo 6 definisce le possibili interferenze con i Siti Rete Natura 2000;

 il capitolo 7 definisce e riporta le modalità del percorso partecipativo;

 il capitolo 8 analizza il sistema degli obiettivi del Documento di Piano;

 il capitolo 9 valuta gli effetti ambientali delle scelte strategiche oltre a valutare la sostenibilità degli obiettivi del Documento di Piano; viene infine proposta una metodologia per il monitoraggio.

Con la prima seduta della Conferenza di Valutazione, sviluppata sulla base del presente documento, si è pertanto ottenuto il raggiungimento delle seguenti finalità:  definire l’ambito di interesse geografico e le tematiche oggetto del piano;

 individuare le principali criticità ambientali esistenti e le modalità per trattarle nel piano;  definire lo schema metodologico di lavoro, i contenuti e i dati del rapporto ambientale;  interagire con i portatori di interesse e con la cittadinanza al fine di poter recepire suggerimenti e proposte integrative al fine di apportare supplementi e correzioni al presente documento.

pagina 5

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

1. IL PERCORSO INTEGRATO DI PGT E VAS

Finalità della VAS e riferimenti normativi

Nello sviluppo del documento si è fatto riferimento alle indicazioni contenute nella Direttiva Europea 2001/42/CE che ha introdotto la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per quei piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente. Questi includono i Piani di Governo del Territorio comunali in quanto regolamentano la “destinazione dei suoli” (art. 3 della Direttiva). L’obiettivo principale della procedura di VAS è “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente ”contribuendo“ all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile” (art. 1). La Direttiva prefigura una procedura di VAS basata sui seguenti elementi chiave:  la valutazione deve accompagnare la redazione del piano e concludersi prima della sua approvazione;  la valutazione deve prevedere un sistema di monitoraggio per consentire

la verifica degli effetti ambientali in base alle modalità d’attuazione del piano e, eventualmente, proporre interventi di correzione;  la valutazione prevede anche il confronto tra le possibili alternative di piano;  la valutazione si avvale della partecipazione pubblica e prevede opportune

modalità di diffusione dell’informazione;

 durante la valutazione viene redatto un rapporto ambientale, contenente

la descrizione e la valutazione dei possibili effetti negativi del piano sull’ambiente. Il rapporto ambientale rappresenta, quindi, il documento portante della procedura di VAS e deve contenere più in dettaglio le seguenti informazioni:  contenuti, obiettivi principali del piano o programma e suo rapporto con altri pertinenti piani o programmi;

pagina 6

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

 aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma;

 caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate;  qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma,

ivi compresi quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali

le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE;

 obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale;   possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la

biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori;  misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma;  sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste;  descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio;

 sintesi non tecnica delle informazioni di cui ai punti precedenti. La fase di scoping è ovviamente funzionale alla redazione del rapporto ambientale e ha la finalità di articolare la valutazione e definirne il campo di indagine. In particolare, con riferimento ai punti di cui sopra, il Documento di Scoping illustra contenuti e obiettivi del piano, presenta una descrizione dello stato attuale dell’ambiente, con attenzione particolare alle aree maggiormente interessate dal piano, descrive eventuali interferenze potenziali con le zone designate dalle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, delinea gli obiettivi di protezione

pagina 7

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale ambientale e identifica in modo preliminare gli indicatori atti a valutare i possibili effetti significativi del piano sull’ambiente e l’informazione di riferimento per la misurazione di detti indicatori. Questo serve a porre le basi per la valutazione degli effetti vera e propria, l’analisi e il confronto tra le alternative e la proposta di mitigazioni e compensazioni, che saranno descritte in dettaglio nel rapporto ambientale. La Regione Lombardia ha declinato all’interno del suo apparato normativo regolamentare le linee guida dettate dalla Direttiva quali Indirizzi per la valutazione ambientale di piani e programmi, documento attuativo dell’art.4 della LR 12/2005 e ss.mm.ii., approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 13 marzo 2007, e nei conseguenti indirizzi operativi contenuti nella delibera di Giunta Regionale n.6420 del 27.12.2007. Quanto definito dalla Regione specifica come dei tre elementi componenti il Piano di Governo del Territorio, per quanto riguarda la pianificazione comunale, sia da sottoporre a VAS il solo Documento di Piano. La valutazione deve essere portata a termine durante la fase preparatoria e anteriormente all’adozione del piano. La VAS ha lo scopo di evidenziare “la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione e programmazione”, di individuare “le alternative assunte nell’elaborazione del piano o programma, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione o di compensazione, anche agro ambientali, che devono essere recepite nel piano stesso”. In attuazione dell’articolo 4 della l.r. 12/2005, la Regione Lombardia ha emanato gli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”, approvati con Delibera Regionale n. VIII/351 del 13 marzo 2007. Successivamente, la Regione ha approvato un provvedimento di specificazione degli Indirizzi generali (alla luce dell'entrata in vigore del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche) e la D.G.R. n. 6420 del 27/12/2007 "Determinazione della procedura per la valutazione ambientale di piani e programmi", che contiene il modello procedurale generale e gli schemi specifici per i piani settoriali. Successivamente la D.G.R. 6420 del 27/12/2007 è stata integrata ed in parte modificata dalla D.G.R. n. 7110 del 18 aprile 2008, dalla D.G.R. n. 8950 del 11 febbraio 2009 e dalla D.G.R. n 10971 del 30 dicembre 2009. Tali indirizzi definiscono il percorso metodologico procedurale di VAS e la sua integrazione con il processo di piano.

pagina 8

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Percorso metodologico procedurale

Coerentemente con quanto disposto dalla normativa vigente in materia, si espongono, qui di seguito, le fasi del percorso metodologico procedurale sotteso

all’espletamento del processo di VAS.

Processo integrato PGT - VAS

Gli indirizzi generali identificano e definiscono i seguenti soggetti interessati al procedimento di VAS: il proponente: elabora il piano o il programma da sottoporre alla valutazione ambientale; l’autorità procedente: la pubblica amministrazione che attiva le procedure di

pagina 9

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale redazione e di valutazione del piano/programma; nel caso in cui il proponente sia una pubblica amministrazione, l’autorità procedente coincide con il proponente; nel caso in cui il proponente sia un soggetto privato, l’autorità procedente è la pubblica amministrazione che recepisce il piano o il programma, lo adotta e lo approva; l’autorità competente per la VAS: autorità con compiti di tutela e valorizzazione ambientale; collabora con l’autorità procedente/proponente al fine di curare l’applicazione della direttiva e dei presenti indirizzi; i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati: le strutture pubbliche competenti in materia ambientale e della salute per livello istituzionale che possono essere interessati dagli effetti dovuti all’applicazione del piano o programma sull’ambiente; il pubblico: una o più persone fisiche o giuridiche, secondo la normativa vigente, e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi, che soddisfino le condizioni incluse nella Convenzione di Aarhus.

pagina 10

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

2. IL PERCORSO DI VAS DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT DI MONASTEROLO DEL CASTELLO

Fase di preparazione e orientamento L’Amministrazione Comunale ha dato formalmente avvio al procedimento di valutazione ambientale strategica del documento di piano del PGT con delibera di Giunta n.31 del 27/12/2008, avente ad oggetto “Avvio del procedimento relativo alla redazione degli atti del Piano di Governo del Territorio unitamente alla valutazione ambientale, ai sensi della D.C.R.L n. VIII/351 del 2007”.

Con la deliberazione di Giunta n. 37 del 23/11/2012 vengono individuate le seguenti figure concorrenti al processo di valutazione: a. l’autorità procedente, ai sensi della D.C.R.L. n. VIII/351 del 13.03.2007, art. 2.0 comma h), nell’Amministrazione Comunale e quindi nella figura del SINDACO pro-tempore, quale legale rappresentante;

b. l’autorità proponente, ai sensi della D.C.R.L. n. VIII/351 del 13.03.2007, art. 2.0 comma h), nell’Amministrazione Comunale e quindi nella figura del SINDACO pro-tempore, quale legale rappresentante con i compiti di recepire il piano, adottarlo e approvarlo;

c. l’autorità competente per la VAS, ai sensi della D.C.R.L. n. VIII/351 del

13.03.2007, art. 2.0 comma i), nel Servizio Urbanistica, nella persona del Responsabile, dott. Saverio de Vuono supportata dalla competenza specialistica dello scrivente ing. Eric Pasinetti;

d. i soggetti competenti in materia ambientale da invitare alla conferenza di valutazione:

 ARPA Regionale e Provinciale;

 ASL della Provincia di Bergamo;

 Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia;

 Soprintendenza dei beni ambientali e architettonici della Lombardia;

 Ambito Territoriale Omogeneo (A.T.O.);

 Autorità del Bacino del fiume ;

pagina 11

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

 Consorzio Gestione Associata dei Laghi Iseo Endine e Moro;

 Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi;

 Consorzio Servizi della Val Cavallina;

 PLIS Parco d’Endine;

 Consorzio BIM Bacino Imbrifero Montano;

 ENEL Distribuzione - ;

 TERNA;

 UNIACQUE SPA;

 A2A SPA;

 TELECOM ITALIA SPA.

e. gli enti territorialmente interessati da invitare alle conferenze di valutazione:

Comuni Limitrofi:

 Comune di ;

 Comune di ;

 Comune di ;

 Comune di Endine di Gaiano;

 Comune di ;

 Comune di Adrara S.Rocco;

 Comune di Adrara S.Martino;

 Comune di Grone;

Provincia di Bergamo  Settore Cultura, Sport e Turismo;

 Settore Ambiente;

 Settore Tutela Risorse Naturali;

 Settore Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Grandi Infrastrutture;

 Settore Viabilità;

pagina 12

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Regione Lombardia  Direzione Generale Territorio e Urbanistica;

 Direzione Generale Qualità dell’Ambiente;

 Sede territoriale di Bergamo (S.T.E.R.);

f. settori del pubblico da coinvolgere e tenere informati sull’iter decisionale:  Associazioni locali;

 Protezione civile;

 Associazioni ambientaliste;

 Partiti politici locali;

 Sindacati;

 Ordini e collegi professionali;

 Associazioni di categoria per industria–artigianato–commercio–

agricoltura;

 Società di servizi e trasporti;

 Associazioni sportive;

 Operatori economici del Comune di Monasterolo del Castello;

 Parrocchie SS. Salvatore, S.Felice e Casazza;

 Museo archeologico;

 Associazioni varie di cittadini ed altre autorità che possano avere interesse;

 I residenti tutti.

Secondo quanto previsto dall’art.4 comma 2 dell’allegato 1a della D.G.R.L. n.8/6420 del 24.01.2008 la deliberazione specifica che alle conferenze di valutazione verranno invitati esclusivamente i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati sopra individuati al fine di dare effettiva possibilità a chi ne possiede i requisiti e possiede interesse a partecipare costruttivamente possa interagire con continuità e fluidità del processo con l’Amministrazione Comunale. Al fine di meglio chiarire le compenetrazioni tra pianificazione territoriale e

pagina 13

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale dimensione ambientale previsti all’interno del processo redazionale del Piano di Governo del Territorio, sono stati definiti due quadri sinottici inerenti gli aspetti normativi e quelli programmatori. Il primo è sintetizzato nel capitolo 4, mentre il secondo, descritto nel capitolo 5, è costituito dalla descrizione delle prescrizione e delle indicazioni dettate dalla pianificazione di livello sovraordinato e di settore che è indispensabile richiamare all’interno della redazione degli strumenti di PGT e che hanno ricadute all’interno del territorio comunale di Monasterolo del Castello.

La costruzione di questi due quadri permette di incorporare i riferimenti ambientali nella fase di definizione dell’orientamento iniziale del Documento di Piano. Questa prima fase introduttiva del processo di Valutazione Ambientale Strategica si conclude con la redazione del presente Documento di Scoping che verrà illustrato nel corso della prima conferenza di valutazione, prevista per il 19/12/2012. In seguito al confronto avviato in sede di conferenza, verrà redatto il Documento di Scoping definitivo, che rappresenta l’avvio della fase di elaborazione e redazione dal rapporto ambientale.

Il percorso di VAS

Al fine di ottenere risultati di buon livello in sede di Valutazione Ambientale Strategica è imprescindibile integrare il processo di elaborazione del PGT con il relativo percorso di VAS. Di seguito si riportano le attività da sviluppare all’interno del processo e che, per la valenza strategica che la VAS assume, è opportuno che siano strettamente correlate con le attività svolte dagli uffici del Comune e dal Progettista del PGT. Secondo quanto previsto dall’art.4 della LR 12/2005 e dai criteri attuativi dell’art.4 deliberati dalla Giunta Regionale il 21 dicembre 2005 si prevedono le seguenti attività ed elaborati:

a. lo sviluppo del Documento di Scoping quale base per concertare le principali strategie con gli attori sul territorio prima di passare allo sviluppo degli elaborati del piano;

b. lo sviluppo del Rapporto Ambientale, che avrà di massima la seguente

pagina 14

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

articolazione, secondo i contenuti previsti dall’allegato I dei criteri attuativi dell’art 4, nonché allegato della Direttiva Europea 2001/42/CE:

 confronto tra le alternative e sintesi delle ragioni per le scelte strategiche operate, anche con riferimento all’opzione zero;  sintesi degli aspetti relativi allo stato attuale dell’ambiente, alle criticità presenti e all’evoluzione in corso. Individuazione delle integrazioni necessarie per i dati e delle azioni da intraprendere;  verifica di congruenza di azioni e contenuti del piano rispetto al sistema di criteri di sostenibilità e compatibilità ambientale. Utilizzo di matrici e schede di approfondimento per sistematizzare e valutare gli obiettivi del piano;

 identificazione degli impatti e dei principali effetti sull’ambiente e delle relative misure di mitigazione e compensazione. Gli impatti saranno in generale identificati in modo qualitativo;  associazione delle mitigazioni/compensazioni alle differenti fasi attuative del PGT, con indicazioni sugli enti competenti e sulle azioni da intraprendere nei tavoli interistituzionali;  identificazione di un sistema di condizioni di sostenibilità che saranno verificate durante le istruttorie di autorizzazione dei progetti o nei piani attuativi. Alcune condizioni potranno anche essere espresse mediante indicatori quantitativi, da includere tra gli indicatori della VAS e del programma di monitoraggio;  lo sviluppo del Programma di Monitoraggio, con la messa a punto di una serie di indicatori di stato e di prestazione, che siano aggiornabili in modo semplice con le risorse e le informazioni disponibili presso il Comune. Gli indicatori dovranno essere, oltre che rappresentativi dei fenomeni, anche facilmente comunicabili, quale base di discussione per la futura attivazione di un forum di confronto e di partecipazione democratica allargata all’attuazione e aggiornamento del PGT; c. la Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale, da utilizzare per una più ampia diffusione dei contenuti del rapporto e per un maggiore coinvolgimento nel percorso di VAS.

pagina 15

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Di seguito si riporta una schematizzazione tabellare del processo integrato VAS- Documento di Piano del PGT:

pagina 16

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il percorso di partecipazione e consultazione

Come indicato dalla Legge 12/2005 il coinvolgimento della cittadinanza, delle realtà associative di varia natura e degli Enti fornitori di servizi rivolti alla collettività deve necessariamente essere parte integrante della metodologia di rilevamento del territorio interessato dalla elaborazione del PGT. Contemporaneamente le attività di partecipazione, oltre ad essere fondamentali nella stesura del Piano, sono indispensabili per la sua Valutazione Ambientale. Il percorso di partecipazione non è, pertanto, da intendersi semplicemente come un’attività complementare della conoscenza del contesto in oggetto, ma è parte integrante di quelle fondamentali operazioni di indagine dalle quali scaturiscono i lineamenti per la definizione delle strategie del piano. In questa prospettiva la buona conoscenza dei luoghi, l’esperienza continuativa delle problematiche presenti, la prefigurazione delle possibili azioni mirate al miglioramento della qualità della vita può essere rilevata in modo compiuto e organico anche attraverso il punto di vista diretto di chi vive e pratica ogni giorno il territorio e le strutture di servizio in esso presenti.

Gli atti del PGT di Monasterolo del Castello verranno messi a disposizione del pubblico mediante deposito presso gli Uffici Comunali e contestualmente sul sito web del Comune e/o al sito web SIVAS, dandone comunicazione agli enti/associazioni definite come Pubblico Interessato. Tali atti potranno essere oggetto di osservazioni con le modalità previste dalla legge. La delibera n.37 del 23/11/2012 della Giunta Comunale specifica che alle conferenze di valutazione verranno invitati i soggetti competenti in materia e gli enti territorialmente interessati.

pagina 17

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

3. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO

In materia di VAS i principali riferimenti legislativi esistenti sono la Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, e il D. Lgs. n. 152 del 03.04.2006 (oggi modificato ed integrato dal D.Lgs. n. 4/2008). A livello regionale si riscontra, invece, la vigenza di quattro specifici atti deliberativi, volti a regolare il processo di VAS:

 la D.G.R. VII/1563 del 22 dicembre 2005 – Allegato A – recante “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”);  la D.C.R. VIII/351 del 13 marzo 2007 “Indirizzi generali per la valutazione di Piani e Programmi – art. 4, comma 1, LR 12/2005”;  la D.G.R. VIII/6420 del 27 dicembre 2007 “Valutazione Ambientale Strategica di Piani e Programmi – Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell’art. 4 della LR 11 marzo 2005, n.12, ‘Legge per il governo del territorio’ e degli ‘Indirizzi generali per la valutazione ambientale dei Piani e Programmi’, approvati con deliberazione del Consiglio Regionale 13 marzo 2007, atti n. VIII/0351”;  la D.G.R. VIII/10971 del 30 dicembre 2009 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi – VAS – Recepimento delle disposizioni di cui al D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli” che, negli allegati 1a) e 1b) fornisce – ad integrazione e specificazione delle disposizioni già vigenti – un modello metodologico procedurale per la VAS dei Piani di Governo del Territorio. Si ritiene utile, inoltre, elencare i criteri degli obiettivi di protezione ambientale vigenti a livello internazionale e rappresentati nello specifico dai dieci criteri di sostenibilità ambientale stabiliti dall’Unione Europea:

1. Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili.

2. Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione.

3. Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei

pagina 18

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

rifiuti pericolosi/inquinanti. 4. Conservare e migliorare la stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi.

5. Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche.

6. Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali.

7. Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale.

8. Protezione dell’atmosfera. 9. Sensibilizzare alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale. 10. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile.

pagina 19

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

4. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ED AMBIENTALE Il Comune di Monasterolo del Castello si trova in provincia di Bergamo, nell’area della Valle Cavallina tra la pianura e le prime colline delle Prealpi. Situata a nord-est della città di Bergamo, fa parte dell’ambito territoriale omogeneo n° 13 così come definito dal PTCP, gravitante attorno al capoluogo. PTCP - Tav. E5.1 Perimetrazione degli ambiti territoriali

Il comune ha le seguenti caratteristiche:

- Superficie 8,48 Km2; - Popolazione 1.119 Abitanti; - Comuni confinanti Casazza, Spinone al lago, Ranzanico, Endine di Gaiano, Fonteno, Adrara S.Rocco , Adrara S.Martino e Grone;

- Altitudine 365 m slm (min 337 - max 1.320)

pagina 20

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il paese si trova sulla sinistra orografica del Lago di Endine, in val Cavallina,a circa 30 km dal capoluogo Bergamo.

Il territorio è variegato in quanto è sia pianeggiante, sia collinare, sia montuoso. Presenta un lago (Lago di Endine) da cui nasce il fiume e sono presenti piccoli corsi d'acqua e cascate, provenienti dalla montagna, le cui acque si gettano nel lago.

Inquadramento territoriale

pagina 21

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Geologia e geomorfologia Per la caratterizzazione del territorio comunale di Monasterolo del Castello dal punto di vista geologico. geomorfologico, idrogeologico e sismico, sono stati inizialmente identificati i documenti in possesso all'Amministrazione Comunale e le informazioni disponibili a scala sovracomunale, consistenti in:

 Piano Regolatore Generale  Studio Geologico a supporto del P.R.G., anno 2002, in fase di aggiornamento  Studio per la definizione del reticolo idrico minore, con relative fasce di rispetto e regolamento di polizia idraulica, in fase di redazione  Determinazione delle sorgenti, dei pozzi, delle captazioni idriche  Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)  Quadro dei dissesti della Regione Lombardia  Piano di Assetto Idrogeologico

L'obbiettivo è quello di definire indicatori specifici per la descrizione dello stato attuale delle componenti in esame, con particolare riferimento alla situazione geologico – geomorfologica generale del territorio, alla fattibilità geologica per le azioni di piano, alle caratteristiche della rete idrografica superficiale, alla identificazione dei vincoli e a quanto genericamente riferibile agli aspetti di “rischio geologico” del territorio comunale. Per descrivere il contesto geomorfologico che caratterizza il territorio comunale è stata valutata la suddivisione del territorio in relazione ai pedopaesaggi. Rispetto a tale suddivisione, effettuata dalla Regione Lombardia per l’intero territorio regionale (figura seguente), l’ambito territoriale del Comune di Monasterolo del Castello rientra nelle seguenti categorie di “regioni pedologiche”:

P = Rilievi montuosi della Alpi e Prealpi lombarde, caratterizzati da substrato roccioso e, sovente, da affioramenti litoidi”.

L = Piana fluvioglaciale e fluviale e costituente il livello fondamentale della pianura formatasi per colmamento alluvionale durante l’ultima glaciazione Pedopaesaggi della Regione Lombardia

pagina 22

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Fonte: Regione Lombardia La carta pedologica, realizzata da ERSAF su commissione della Regione Lombardia, è organizzata su diversi livelli gerarchici: oltre alle 4 “regioni pedologiche”, vengono individuate 18 “province pedologiche” e 65 “distretti pedologici”. Nella tabella allegata si riportano le unità pedologiche, con la relativa descrizione, nelle quali rientra il Monasterolo del Castello. Carta Geologica della Provincia di Bergamo

pagina 23

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

La Carta Geologica della Provincia di Bergamo, dal canto suo, fornisce un ottimo inquadramento, anche riferito al contesto più prossimo, dei caratteri geologici complessivi del territorio comunale, con la descrizione delle formazioni rocciose che costituiscono l’ossatura territoriale, riferite a formazioni triassiche e giurassiche, dal Calcare di Zu (33), alla Dolomia a Conchodon (34), al Calcare di (35) e alle formazioni medoloidi dei colli sommitali (37). Formazioni quaternarie, legate alle oscillazioni glaciali e alla dinamica torrentizia e gravitativa, sono invece presenti lungo tutta la fascia dei bassi versanti perilacuali. Tra i documenti sopra ricordati, in particolare, il Comune di Monasterolo del Castello ha predisposto la completa rivisitazione dello studio geologico precedente, risalente all'anno 2002 e redatto dal Dott. Geol. Fabio Plebani, al fine di adeguarlo alle normative nel frattempo entrate in vigore, tra le quali si richiamano la l.r. 12/2005 e la recente d.g.r. 2616/2011, la quale definisce, tra l'altro una più puntuale determinazione delle aree in dissesto, con particolare riferimento al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), e degli aspetti sismici del territorio in funzione della nuova pianificazione comunale (Piano di Governo del Territorio – P.G.T.). Nella revisione dello studio geologico, oltre alla componente sismica, particolare attenzione è dovuto alla verifica e all’analisi del Quadro regionale dei dissesti, base fondamentale per ogni nuova considerazione sul grado di rischio territoriale. Quadro regionale dei dissesti

pagina 24

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

La cartografia riportata in stralcio rappresenta sinteticamente le aree a dissesto reale e potenziale, preliminarmente identificate con le conoidi, le aste torrentizie e le bancate rocciose a rischio di caduta massi, con relativa area di influenza. Tali informazioni vengono riviste e rielaborate per la redazione delle cartografie di sintesi e di proposta dello studio geologico, rappresentate in particolare dalla Carta del dissesto con legenda uniformata PAI e dalla Carta della fattibilità geologica per le azioni di piano.

Carta del dissesto con legenda uniformata PAI (stralcio bozza di lavoro)

La dinamica geomorfologica si esplica in modo particolare: lungo le aste torrentizie, tra le quali assumono rilevanza, anche per l’elevato rischio geologico, la Valle Spirola e la Valle Torrezzo, che si dirigono direttamente sul centro abitato; in corrispondenza delle alte pareti e delle bancate rocciose in condizioni di degrado che rilasciano con relativa frequenza blocchi e frane anche di notevoli dimensioni, non sempre confinate alle quote più alte dei versanti. Relativamente alla fattibilità geologica – distinta in quattro classi, dalla più

pagina 25

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale favorevole, la prima, alla più sfavorevole, la quarta – la maggior parte del territorio, per le ragioni sinteticamente espresse, ricade nelle classi di fattibilità III e IV, che comprendono sostanzialmente tutta la parte montana del territorio, le aste dei torrenti anche all’interno dei centri abitati e in parte sulle conoidi alluvionali, le aree pianeggianti e perilacuali caratterizzate da terreni con scadenti caratteristiche geotecniche. Di fatto, la classe IV prevede la sostanziale inedificabilità, mentre la classe III evidenzia consistenti limitazioni – superabili in parte con un’attenta gestione del territorio – alla edificabilità delle aree. La classe di fattibilità II è limitata ad aree relativamente più “stabili” concentrate soprattutto nel centro storico di Monasterolo, in alcuni ambiti residenziali di recente espansione, sui terreni glaciali/fluvioglaciali/detritici alla base del versante e sufficientemente lontani dalle valli maggiormente a rischio idraulico.

pagina 26

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Inquadramento Viario

L'asse di comunicazione principale è rappresentato dalla strada statale n.42 che collega il territorio vallivo al capoluogo, asse che, essendo la principale via di comunicazione dell’intera valle Cavallina, è spesso intasata per l'elevato traffico. È stata costruita dalla Provincia di Bergamo negli anni 80 la diramazione dalla S.S.42 (la S.P.76 Casazza - Endine) che conduce da Casazza a Monasterolo costeggiando il lago di Endine a est; la medesima supera il paese antico e si ricongiunge al termine del lago nel paese limitrofo di Endine. L’intersezione con la S.S.42 rappresenta una criticità sia per l’accesso e sia per l’uscita alla S.P.76, specie nelle ore di punta di maggior traffico.

Inquadramento viario nell’Ambito territoriale

Fonte: http://maps.google.it/maps

pagina 27

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Inquadramento climatico Dal punto di vista del clima, Monasterolo del Castello, per la vicinanza del lago e del bosco che creano un microclima, è una zona umida e piovosa in autunno, fredda in inverno; d'estate è fresca, piovosa e ventilata la sera.

Distribuzione mensile della quantità di precipitazione minima, media e massima nella Provincia di Bergamo Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Bergamo, anno 2006

Distribuzione mensile della temperatura minima e massima della Provincia di Bergamo Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Bergamo, anno 2006

pagina 28

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

5. QUADRO DI RIFERIMENTO SOCIALE ED AMBIENTALE

Il presente capitolo comprende l’analisi delle principali tematiche sociali ed ambientali di riferimento per il territorio considerato, unitamente alla valutazione dell’eventuale interferenza delle scelte di piano con i Siti Rete Natura 2000.

LA SITUAZIONE SOCIALE: riporta le principali considerazioni relative all’andamento demografico del territorio in esame, con un accenno alla capacità attrattiva dello stesso a livello turistico. Tematiche:

Demografia

Associazionismo

Turismo

LA SITUAZIONE AMBIENTALE: riporta lo “stato” delle componenti ambientali (suolo e sottosuolo, aria, acqua, natura e paesaggio, ecc.) e di alcune pressioni ambientali (rifiuti, energia) direttamente connesse alle attività antropiche. Tematiche:

Acqua

Aria

Suolo e sottosuolo

Natura e paesaggio

LA QUALITÀ URBANA E LE PRESSIONI ANTROPICHE: riporta le considerazioni essenziali relative alle pressioni generate dalla presenza umana nel contesto urbanizzato. Tematiche:

Inquinamento elettromagnetico e radiazioni ionizzanti

Inquinamento acustico

Aziende ad incidente rilevante

Verde pubblico Piste ciclopedonali Trasporto pubblico Piedibus Energia

Rifiuti

Mobilità

pagina 29

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Per ogni indicatore si riportano le fonti di riferimento e un simbolo grafico che rappresenta la valutazione del grado di criticità dello stesso, come riportato nella seguente tabella esplicativa:

Valutazione Simbolo del grado di criticità Situazione positiva  Criticità moderata, situazione incerta  Criticità elevata, situazione negativa 

Nelle pagine seguenti, inoltre, si riporta una sintesi della suddivisione per sezioni, tematiche e indicatori con la valutazione sintetica di ognuno di essi.

LA SITUAZIONE SOCIALE

DEMOGRAFIA Popolazione residente 

Numero di nuclei familiari 

Densità della popolazione residente 

Rapporto di mascolinità 

Indice di vecchiaia  e Indice di dipendenza 

Saldo naturale  e Saldo migratorio 

Popolazione straniera residente 

ASSOCIAZIONISMO

Partecipazione sociale 

Associazioni per settore associativo 

TURISMO

Strutture alberghiere 

Strutture per la ristorazione, strutture ricettive complementari, per la cultura e il tempo

pagina 30

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale libero 

LA SITUAZIONE AMBIENTALE

ACQUA

Stato Ecologico dei corpi idrici superficiali 

Stato Ambientale delle Acque Sotterranee 

Consumi idrici 

Efficacia del sistema di collettamento e depurazione 

ARIA

Stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria 

Stato della qualità dell’aria 

Emissioni totali 

Piani di azione/risanamento/mantenimento della qualità dell'aria 

SUOLO E SOTTOSUOLO

Uso del suolo 

Siti contaminati 

Rischio idrogeologico  Gli strumenti di pianificazione comunale per la prevenzione del rischio idrogeologico e sismico 

NATURA E PAESAGGIO

Aree sottoposte a tutela ambientale 

Beni culturali e paesaggistici soggetti a tutela 

Presenze Archeologiche 

Indice di densità forestale 

pagina 31

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il Sistema Naturale 

QUALITÀ URBANA E PRESSIONI ANTROPICHE

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E RADIAZIONI IONIZZANTI

A ttività di monitoraggio dei campi elettromagnetici 

Presenza delle Stazioni Radio Base e Radio TV 

Superamento dei valori limite dei campi elettromagnetici 

Presenza di Radon 

INQUINAMENTO ACUSTICO

Zonizzazione acustica 

Su peramenti dei valori limite 

Ripartizione percentuale del territorio per classi di zonizzazione 

Piani di risanamento acustico /

AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE

Aziende a rischio di incidente rilevante /

VERDE PUBBLICO

Fruibilità del verde pubblico 

PERCORSI CICLOPEDONALI

Rete dei percorsi ciclopedonali 

TRASPORTO PUBBLICO

Rete del trasporto pubblico 

pagina 32

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

ENERGIA

Consumi di energia elettrica 

Consumi di energia elettrica per settore di attività 

Consumi di gas metano 

Produzione di energia da fonti rinnovabili 

RIFIUTI

Rifiuti urbani prodotti 

Raccolta Differenziata 

Rifiuti urbani smaltiti in discarica 

Raccolta differenziata avviata a recupero 

pagina 33

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

LA SITUAZIONE SOCIALE

La presente sezione riporta le principali considerazioni relative all’andamento demografico del Comune di Monasterolo del Castello, con un accenno alla capacità attrattiva dello stesso a livello turistico.

dal 2001 al 2010. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.

Anno Popolazione residente Variazione assoluta Variazione percentuale

2001 936 - -

2002 959 +23 +2,46%

2003 1.007 +48 +5,01%

2004 1.023 +16 +1,59%

2005 1.031 +8 +0,78%

2006 1.075 +44 +4,27%

2007 1.077 +2 +0,19%

2008 1.099 +22 +2,04%

pagina 34

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

2009 1.099 0 0,00%

2010 1.119 +20 +1,82%

Variazione percentuale della popolazione

Le variazioni annuali della popolazione di Monasterolo del Castello espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Bergamo e della regione Lombardia.

Flusso migratorio della popolazione

Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Monasterolo del Castello negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune.

Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche

pagina 35

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale amministrative).

La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2010.

Anno Iscritti Cancellati Saldo Saldo Migratorio Migratorio DA DA per altri PER PER per altri con totale altri comuni estero motivi altri comuni estero motivi l'estero

2002 47 6 0 31 0 0 +6 +22

2003 56 26 0 26 0 7 +26 +49

2004 54 13 0 47 0 8 +13 +12

2005 57 6 0 45 5 6 +1 +7

2006 78 9 1 40 0 4 +9 +44

2007 51 16 0 68 0 9 +16 -10

2008 66 18 0 51 0 14 +18 +19

2009 37 10 1 49 0 0 +10 -1

2010 27 17 0 32 0 1 +17 +11

pagina 36

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Movimento naturale della popolazione

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.

Anno Nascite Decessi Saldo Naturale

2002 14 13 +1

2003 11 12 -1

2004 14 10 +4

2005 9 8 +1

2006 12 12 0

2007 20 8 +12

2008 10 7 +3

2009 10 9 +1

2010 14 5 +9

pagina 37

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Andamento demografico storico

L’andamento demografico storico dei censimenti della popolazione residente nel comune di Monasterolo del Castello dal 1861 al 2001. Censimento 2011, grafici e statistiche su dati ISTAT.

Il comune ha avuto in passato delle variazioni territoriali. I dati storici sono stati elaborati per renderli omogenei e confrontabili con la popolazione residente nei confini attuali.

I censimenti della popolazione italiana hanno avuto cadenza decennale a partire dal 1861 ad oggi, con l'eccezione del censimento del 1936 che si tenne dopo soli cinque anni per regio decreto n.1503/1930. Inoltre, non furono effettuati i censimenti del 1891 e del 1941 per difficoltà finanziarie il primo e per cause belliche il secondo.

Popolazione per età, sesso e stato civile 2011

Il grafico in basso, detto piramide delle età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Monasterolo del Castello per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2011.

La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati.

pagina 38

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Distribuzione della popolazione 2011 - Monasterolo del Castello

Età Celibi Coniugati Vedovi Divorziati Maschi Femmine Totale /Nubili /e /e /e % % %

0-4 48 0 0 0 30 62,5% 18 37,5% 48 4,3%

5-9 57 0 0 0 31 54,4% 26 45,6% 57 5,1%

10-14 64 0 0 0 30 46,9% 34 53,1% 64 5,7%

15-19 53 0 0 0 26 49,1% 27 50,9% 53 4,7%

20-24 54 6 0 0 27 45,0% 33 55,0% 60 5,4%

25-29 54 11 0 0 31 47,7% 34 52,3% 65 5,8%

30-34 38 39 0 1 40 51,3% 38 48,7% 78 7,0%

pagina 39

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

35-39 23 47 0 2 33 45,8% 39 54,2% 72 6,4%

40-44 20 67 2 7 49 51,0% 47 49,0% 96 8,6%

45-49 12 72 1 6 50 54,9% 41 45,1% 91 8,1%

50-54 9 54 2 8 35 47,9% 38 52,1% 73 6,5%

55-59 8 57 3 1 40 58,0% 29 42,0% 69 6,2%

60-64 5 55 3 0 32 50,8% 31 49,2% 63 5,6%

65-69 3 42 9 2 27 48,2% 29 51,8% 56 5,0%

70-74 2 48 8 0 29 50,0% 29 50,0% 58 5,2%

75-79 4 23 15 0 16 38,1% 26 61,9% 42 3,8%

80-84 7 13 24 0 15 34,1% 29 65,9% 44 3,9%

85-89 3 6 12 0 5 23,8% 16 76,2% 21 1,9%

90-94 0 1 5 0 1 16,7% 5 83,3% 6 0,5%

95-99 1 0 2 0 0 0,0% 3 100,0% 3 0,3%

100+ 0 0 0 0 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%

Totale 465 541 86 27 547 48,9% 572 51,1% 1.119

Struttura della popolazione dal 2002 al 2011

L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.

Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.

pagina 40

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Anno 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale residenti Età media

2002 146 614 176 936 40,7

2003 149 635 175 959 40,6

2004 169 652 186 1.007 40,3

2005 177 659 187 1.023 40,4

2006 172 663 196 1.031 40,7

2007 181 699 195 1.075 40,6

2008 174 702 201 1.077 41,2

2009 175 709 215 1.099 41,7

2010 170 707 222 1.099 42,1

2011 169 720 230 1.119

Cittadini stranieri Monasterolo del Castello 2011 Popolazione straniera residente a Monasterolo del Castello al 1° gennaio 2011. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

pagina 41

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Distribuzione per area geografica di cittadinanza Gli stranieri residenti a Monasterolo del Castello al 1° gennaio 2011 sono 108 e rappresentano il 9,7% della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'India con il 22,2% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (21,3%) e dalla Romania (14,8%).

Per una diretta comparazione si riporta il dato provinciale. Gli stranieri residenti in provincia di Bergamo al 1° gennaio 2011 sono 120.807 e rappresentano l'11,0% della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal Marocco con il 17,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (12,2%) e dall'Albania (10,9%).

pagina 42

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

ASSOCIAZIONISMO Polisportiva Monasterolo Associazione Pensionati Gruppo ANA/Protezione Civile Aido Monasterolo Avis sezione Casazza Associazione sociale e civile San Felice Polisportiva San Felice Associazione “Porket Fest” TURISMO Pro Loco Monasterolo Strutture alberghiere: Ristoranti Ristorante “La Laguna” Ristorante “Locanda del Boscaiolo” Ristorante Pizzeria “Castello” Ristorante Pizzeria “La Fonte” Ristorante “Casa del Pescatore” Bar Bar gelateria La Dama Bianca Bar Sport X Bar Biali Bar Green e Blue Pub “La tana del Luppolo” Snack Bar La Pergola Alberghi Albergo “Locanda del Boscaiolo” Bed & breakfast B&B Cascina Piazzoli B&B “La rustichella” Spazi di uso pubblico convenzionato Parco “La Fonte” Strutture di altri EE.PP. ad uso pubblico convenzionato Complesso “La Monasterola”(proprietà Consorzio Servizi Valcavallina) Complesso “Casa del Pescatore” (proprietà Amm.Provinciale in convenzione a Consorzio Servizi Valcavallina)

pagina 43

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

LA SITUAZIONE AMBIENTALE

GLI INDICATORI AMBIENTALI Per poter operare con puntualità ed analizzare correttamente gli impatti sul territorio è fondamentale la definizione di indicatori ambientali specifici, che devono essere mirati sulla base delle caratteristiche del territorio e delle previsioni di piano. Allo stesso tempo, è opportuno utilizzare anche un set di indicatori ambientali generici, che per loro universalità ed immediatezza di comprensione, possano consentire una rapida comparazione. Tali indicatori generici, così come i dati ambientali di riferimento, possono essere desunti anche da studi e relazioni predisposte su scala sovralocale, nei limiti della pertinenza con l’ambito di applicazione del piano e/o con l’area vasta di riferimento. Gli indicatori selezionati Qui di seguito sono sviluppati i principali tematismi ambientali (individuati sulla base delle caratteristiche territoriali e delle fonti documentali disponibili ed integrati con gli indicatori comuni (già mostrate nel documento di Scoping) e, per ognuno di esso, i relativi indicatori ambientali.

1- Acqua: Nel contesto specifico rappresenta l’elemento di primaria importanza, la cui valorizzazione e tutela è individuata esplicitamente fra gli obiettivi del nuovo P.G.T.: infatti il lago ne è l’elemento “principale”. Le analisi riguardano diversi aspetti e svariati argomenti:  sistema e qualità delle acque superficiali (reticolo idrico minore di competenza comunale, fiume Cherio e Lago di Endine);  andamento e qualità delle acque sotterranee; si annoverano sul territorio sorgenti di acqua oligominerale;  caratteristiche servizio idrico e fognario e qualità acque potabili, fortemente connesso ai due punti di cui sopra e soprattutto alla loro tutela e protezione nel tempo. Per valutare l’impatto e le possibili criticità sarà possibile riferirsi ad alcuni parametri, quali: - fabbisogno idrico aggiuntivo per i nuovi insediamenti - grado di copertura della rete fognaria e di depurazione e previsioni di implementazione

pagina 44

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

- interferenze tra le previsioni e le risorse idriche sotterranee - portate derivate ad uso delle acque minerali - impatto del Piano sulla qualità delle acque superficiali dei fiumi e del lago

Idrografia La regione lombarda appartiene per la maggior parte del territorio all’area idrografica del fiume Po con numerosi affluenti di secondo ordine tra i quali l’Adda e l’ che formano i confini occidentali e orientali della provincia di Bergamo e affluenti di terzo ordine tra i quali il Cherio (affluenti dell’Oglio). L’Ambito territoriale dei quattro comuni rientra nel sottobacino idrografico dell’Oglio. Sottobacini Idrografici del Bacino del Po

Fonte: Autorità di bacino del fiume Po, 2006

Il torrente Cherio nasce dal monte Torrezzo e forma il lago di Endine, dopo aver percorso circa 24 km e ricevuto numerosi torrenti e canali sfocia nel fiume Oglio in località nel territorio bergamasco. I dati dei deflussi del Cherio misurati a Casazza tra il 1959 ed il 1968, pur trattandosi di dati vetusti (anche alla luce delle modificate situazioni del bacino per la realizzazione delle nuove opere acquedottistiche e fognarie) e ristretti ad un periodo

pagina 45

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale di osservazione limitato (soli 10 anni), sono di fatto gli unici disponibili per effettuare delle elaborazioni statistiche su tempi di ritorno di 50 o 100 anni. Il valore medio registrato nel decennio è di 1,39 m3/s, mentre la portata massima istantanea registrata è di 5,88 m3/s del 16.11.1966, giorno in cui si è verificata anche la massima portata giornaliera pari a 5,66 m3/s. La portata minima assoluta è stata registrata per più giorni consecutivi nel settembre 1962 pari a 0,30 m3/s. La portata di piena (raggiunta o superata 10 gg/anno) è indicativamente di 3,50 m3/s, mentre la portata di magra (raggiunta o superata per 355 gg/anno) è di circa 0,5 m3/s. Durante la piena del 22.09.1979 la portata del Fiume Cherio a Casazza è stata valutata pari a 4,33 m3/s.

In base a quanto sopra esposto risulta evidente che anche in condizioni di pioggia eccezionali, proprio per l’effetto del lago, la portata in uscita raggiunge sempre valori contenuti, in rapporto all’estensione del bacino idrografico, mentre è il lago, come verificato anche negli ultimi eventi alluvionali dal 2000 al 2009, a fungere da bacino di laminazione innalzando il proprio livello.

Il T. Cherio appartiene ai corpi idrici non significativi appartenenti alla rete di monitoraggio ambientale.

Caratteristiche geografiche del T. Cherio e del suo bacino imbrifero

Classificazione amministrativa del T. Cherio

pagina 46

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Aree idrografiche

Fonte: Programma di tutela ed uso delle acque della Regione Lombardia, 2006

Il Lago d’Endine si è formato nell’era quaternaria i seguito ai fenomeni di escavazione dovuti al movimento delle masse glaciali. Il lago è classificato come lago glaciale vallivo sbarrato da morena. Confrontato con altri laghi di origine glaciale, è

pagina 47

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale caratterizzato da una profondità media particolarmente bassa. La scarsa profondità ha giocato un ruolo fondamentale nei processi di degrado ambientale e successivo recupero che hanno interessato il lago negli ultimi 50 anni. l bacino lacustre presenta la conformazione tipica dei laghi di origine glaciale: ha una forma allungata secondo l’andamento della valle, lungo l’asse nord-est, sud-ovest. Sulle sponde del lago si affacciano quattro comuni: Spinone al Lago, Ranzanico, e Monasterolo del Castello. ll bacino imbrifero comprende inoltre il Comune di , il cui abitato non si affaccia però sul lago. Il L. d’Endine è considerato “lago significativo” dal PTUA della Regione Lombardia (Programma di Tutela e Uso delle Acque). Nella tabella sottostante, dopo la figura, sono riportate le principali grandezze morfometriche che caratterizzano il Lago d’Endine ed il suo bacino imbrifero.

Il lago d’Endine con i quattro comuni che si affacciano sulle sue sponde. Bianzano, pur appartenendo al suo bacino imbrifero, non si affaccia direttamente sulle acque

pagina 48

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Principali caratteristiche geografiche, morfometriche ed idrologiche del Lago d’Endine

Il Lago d’Endine è classificato come “dimittico”, in quanto è caratterizzato da due distinti periodi di completo rimescolamento delle acque: uno autunnale ed uno primaverile, intervallati dalla stratificazione inversa invernale (con formazione di ghiaccio in genere nei mesi di dicembre e gennaio) e dalla stratificazione estiva. Già a partire dagli anni ’70, il bacino lacustre presenta una discreta disponibilità di dati che permette di evidenziare il graduale recupero della qualità delle acque, con le concentrazioni di fosforo che in un paio di decenni si sono ridotte di circa 2/3, fino alle attuali condizioni di mesotrofia, coerenti con una buona trasparenza ed un contenuto non eccessivo di clorofilla nei due periodi invernale ed estivo considerati. Tale evoluzione è da collegare, come in altri casi, alle opere di collettamento dei reflui urbani e all’adozione a scala nazionale di restrizioni nell’uso del fosforo nei detergenti domestici. Condizioni di ridotta ossigenazione ipolimnica possono comunque ancora presentarsi durante la stratificazione estiva.

pagina 49

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Andamento del fosforo totale nel Lago d’Endine durante la massima circolazione delle acque (1982-2004).

La concentrazione di ossigeno disciolto lungo la colonna d’acqua è caratterizzata da un andamento stagionale in relazione alla stratificazione delle acque; al culmine della stratificazione estiva si verifica fenomeni di anossia negli strati al di sotto dei 4 m, mentre in superficie l’attività fotosintetica porta a valori di sovrasaturazione. Quest’ultima raggiunge il culmine nel periodo primaverile, con valori tra il 120-150% (Regione Lombardia, 2006). Negli anni Ottanta il carico esterno totale di fosforo è stato stimato in circa 1,7 t/anno, ripartito in 0,72 t/anno da liquami domestici, 0,84 t/anno di origine diffusa e 0,14 t/anno da sfioratori di piena. Il carico naturale di fosforo è stimato in 1,2 t/anno. Il carico esterno totale di fosforo nel 2003, stimato con i modelli carico-risposta dell’OECD, è di circa 1,7 t/anno. Rispetto agli orizzonti temporali del 2008 e del 2016 il PTUA assume, a seguito degli interventi infrastrutturali previsti, che tutto il carico civile sia collettato fuori bacino, con un carico esterno totale di fosforo di circa 1,8 t/anno, di cui 0,35 t/anno da agricoltura e zootecnia e 1,2 t/anno dal diffuso naturale (Regione Lombardia, 2006). Il lago ha raggiunto lo stato ecologico sufficiente (concentrazione media di fosforo pari a 38 µg/l) secondo i dettami dell’ex D.lgs. 152/99 (ora D.lgs. 152/06 e s.m.i.). Tale risultato, come detto, è probabilmente imputabile, in primis, alla drastica diminuzione di scarichi civili nel lago grazie alla piena funzionalità del collettore fognario circumlacuale, terminato negli anni ’80, il cui recapito finale è il depuratore di e, in parte minore, ma non trascurabile, ai buoni risultati a breve termine connessi al metodo di filtrazione mediante trincee riempite di zeolite granulare associate a fitodepurazione introdotto con il Progetto Life, nonché al taglio periodico

pagina 50

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale delle macrofite di ripa (canneto), praticato a partire dagli anni ’70 in stagione tardo invernale. L’intervento messo in atto è di tipo “conservativo” nel senso che il taglio effettuato in periodo invernale comporta comunque la ricrescita completa del canneto nei mesi successivi, lasciando quindi inalterata la superficie del canneto stesso; l’effetto determinato rispetto alle condizioni chimico-fisiche delle acque è quello di ridurre la sostanza organica che, attraverso la marcescenza delle canne, giungerebbe al lago. Il raggiungimento dell’obiettivo di qualità previsto al 2016 (buono stato ecologico) non è perseguibile a causa della natura litologica del bacino idrografico di appartenenza (la concentrazione naturale di fosforo totale è stimata pari a 27 µg/l). La meso-eutrofia sarebbe la classe trofica considerata come l’obiettivo del risanamento, realisticamente raggiungibile, per il Lago di Endine.

Le acque minerali Una delle risorse legate alla costituzione geologica e idrogeologica del territorio di Monasterolo è data dalla presenza in falde profonde di acque mineralizzate ricche in ferro e solfati. Tali acque sono state portate a giorno da perforazioni eseguite sul delta lacustre del T. Torrezzo. Esse, dopo circa 60 metri di depositi alluvionali e lacustri torboso-argillosi, hanno attraversato falde mineralizzate contenute nelle fessurazioni dei calcari neri ricchi in sostanze carboniose delle Arginiti di . Dalla Relazione del dott Parigi (1980), si possono riportare le caratteristiche principali di composizione delle acque ottenute con le diverse perforazioni. Le sorgenti "Smeralda" e "dei ferrobatteri", ubicate a poca distanza l'una dall'altra a circa 50 metri dal lago, un chilometro da Monasterolo sulla sinistra della strada per S. Felice, danno acque mediominerali, bicarbonate alcalino-terrose con le seguenti caratteristiche: residuo fisso a 180°, 0,3310 g/1; conducibilità elettrica a 18°, k=0,000468 Q cm'1; alcalinità in HCE, 7.27 ce; temperatura T° = 13.4° C; ione Na, 0.00460 g.; ione K, 0,00070g/l; ione Ca, 0,8000g/l; ione Mg, 0,02000g/l; ione Fé, 0,00025g/ì; ione CI 0,00200g/l; ione solfato, 0,06200g/l; idrogeno carbonato, 0,274508g/l. La sorgente "Gemma", ubicata in prossimità del lago a Nord di Monasterolo, da acque minerali solfato-bicarbonato-calcico-magnesiache, con la seguente composizione:

pagina 51

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale residuo fisso a 180°, 2,01888/1; conducibilità elettrica a 18°, k - 0,00190 Q cm"1; alcalinità in HC1, 4,0 ce; temperatura, T°=13,8°C; ione Na, 0,02000g/l; ione K, 0,0130g/l; ione Ca, 0,448008/1; ione Mg 0,07300g/l; ione Fé, 0,00035g/l; ione Ci, 0,002988/1; ione solfato, 0,21300g/l; idrogeno carbonato, 0,240958/1. Un’ultima sorgente, l'"Adamantina", posta a pochi metri dalla riva, nei pressi del confine tra il Comune di Monasterolo e S.Felice, ha una mineralizzazione minore della "Gemma", ma una maggiore quantità di idrogeno solforato.

Caratteristiche servizio idrico e fognario e qualità acque potabili

Dai dati ricavabili fornite da Uniacque SpA - Area Sviluppo Impianti e Reti in qualità di gestore del Servizio idrico integrato (S.I.I.), costituito dal servizio di Fognatura, depurazione ed Acquedotto. È possibile evincere il seguente quadro.

Per quanto concerne l’acquedotto, il territorio è così alimentato:

 Serbatoio nel territorio Comunale : Serbatoio Monasterolo (alimentato dalle sorgenti e dall’acquedotto dei Laghi)  Sorgenti: Torrezzo (port. Media = 3,72 l/sec) – Rivetta Alta (port. Media = 4,47 l/sec)– Rivetta Bassa (port. Media = 1,31 l/sec) – Fam Alta – Fam Bassa (port. Media delle due sorgenti = 3,45l/sec)  Alimentazione anche dall’acquedotto dei Laghi (3,67 l/sec)  Lunghezza rete circa 18 Km Mentre per la Fognatura si evidenzia che è collettata al collettore interlacuale con 12 innesti identificabili principalmente con i manufatti; la rete è del tipo mista, mentre alcune zone presentano dei collettori di acque bianche con due terminali. Lo sfioratore cd n° 8 di Via Leopardi è anche al servizio di una stazione di sollevamento. In generale lo sviluppo della rete fognaria comunale è di circa 10 Km.

La popolazione servita ci risulta essere ad oggi di 1185 ab. Sono presenti nel tratto di Collettore consortile in territorio di Monasterolo, n° 2 sfioratori (S5 e S6) che recapitano direttamente nel Lago di Endine l’S5 mentre l’S6 nella valle del Torrezzo e quindi nel Lago di Endine.

Il collettore consortile o interlacuale, colletta i reflui fognari del Comune di Monasterolo, insieme a quelli degli altri comuni consorziati al Depuratore di Trescore

pagina 52

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Balneario i cui dati sono evidenziati negli allegati alla presente e riassunti in parte in calce a questa.

Pertanto qualora esistenti, situazioni a queste collegate sarà opportuno un attento studio idrogeologico delle aree interessate al fine della tutela della risorsa idrica, in considerazione anche dei casi specifici, relativamente alla situazione idrogeologica del territorio e alla sua condizione antropica.

Bilancio idrico:

Popolazione residente attuale 1185 1. Dati Acquedotto:  Portata complessiva fatturata media negli anni:  2008 88816 mc/anno  2009 88207 mc/anno  2010 86393 mc/anno 1.1 Portata complessiva immessa in rete dal solo acquedotto Dei Laghi nel 2011 pari a: 101321 mc/anno = 3,67 l/sec 1.2 Numero utenze totali nel 2011 à 659; 1.3 N. Abitanti residenti al 2011 -à 1185 1.4 Volume fatturato (dato 2011) 83082 mc/anno = 2,63 l/sec 1.5Perdite stimate 58% (Non Accettabili). 2.0 Bilancio Idrico: 2.1 Attuale (2011) : Abitanti Residenti = 1185 ; Portata immessa 199039 mc/anno= 7,20 l/sec; Dotazione Idrica su portata immessa (DIPI) = 460 l/(ab*d); Portata fatturata 83082 mc/anno = 3,5 l/sec; dotazione idrica su portata fatturata (DIPf) =192 l/(ab*d); perdite 58 % (NON ACCETTABILE): 2.2 Ipotizzabile al 2016/17: Sulla stessa base di Abitanti Residenti = 1185; dotaz. Idrica su portata fatturata 254 l/(ab*d); perdite max ammesse 21%; Portata immessa in rete teorica (Somma delle portate residenziali + quelle produttive + perdite 21 %)= (254 l/(ab*d) + 254*1,5*0,2 )*1.21= 324 l/(A.E.*d) = 140000 mc/anno (VALORE ACCETTABILE); Portata fatturabile = 110000 mc/anno;

Pertanto si evidenzia come tale valore sia all’incirca pari ad 1,3 volte l’attuale dotazione idrica, se rapportato all’attuale popolazione (1185 Ab Res.). In linea teorica si può ipotizzare un ulteriore incremento della popolazione, rispetto a quella attuale, di circa 1,3 volte (1540 A.E.), con perdite teoriche in rete intorno al 21 %.

pagina 53

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Per cui si può dire, che l’eventuale incremento di popolazione, prevedibile da PGT , entro i limiti e alle condizioni sopra dette, sia assorbibile dal sistema acquedottistico attualmente in essere. Ulteriori incrementi di popolazione, possono essere coperti da ulteriori e proporzionali prelievi dall’acquedotto Dei Laghi.

pagina 54

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Fognatura e Depurazione:

Il collettamento fognario riguarda non tutte le aree del territorio; i reflui comunali vengono smaltiti attraverso la fognatura comunale che colletta al depuratore consortile di Trescore Balneario.

I dati relativi al Depuratore comunale sono quelli desumibili oltre che dalla Autorizzazione Prov. allo scarico n° 2194/2012, rilasciata dal Settore Ambiente della Provincia di BG, anche dai dati di esercizio in nostro possesso che sinteticamente di seguito vi trascriviamo e vi alleghiamo: a) DEPURATORE: a.1) Dati di progetto (come da autorizzazione): Periodo normale  43.818 A. E., Periodo estivo  50.086 A. E. Dati di esercizio (come da autorizzazione): portata max giornaliera 12.205 mc/d, portata minima 250 mc/h, portata di punta in tempo di secco 1.000 mc/h, portata di punta in tempo di pioggia 1.805 mc/h; a.2) Dati di esercizio al 31/12/2011: Portata media giornaliera nell’anno 20.379 mc/d (sopra il limite)

Come si può notare il depuratore lavora oltre il limite delle sue capacità idrauliche, attestandosi in termini di A.E. rapportati alla portata idraulica trattata di circa 81.514.

Presumibilmente tale incremento idraulico, è da addebitarsi a infiltrazioni di acque parassite dalle fognature comunali e/o dal collettore consortile. Mentre dal punto di vista della qualità depurativa ha ancora margini di implementazione.

I possibili interventi sul sistema fognario e depurativo da programmare sul territorio riguarda il controllo e l’abbattimento delle acque parassite degli sfiori e scarichi scolmati dalle condotte comunali e da quello consortile.

Riprendendo quanto sopra detto per il bilancio idrico, per le ulteriori capacità depurative implementabili al depuratore, il Comune di Monasterolo rappresenta in termini di peso sul valore complessivo di AE gestiti dal Depuratore di Trescore Balneario , il 3% degli AE totali, per cui l’implementazione max rispetto agli AE del periodo turistico (AE tur.= 50086) si può attestare ad un ulteriore incremento degli AE pari a 318, ovvero può essere sopportato dall’attuale condizione del Dep. di Trescore B. un carico idraulico relativo a Monasterolo di complessivi 1503 AE.

Tali considerazioni, rimangono valide alla luce della attuale situazione al dicembre 2012. Un’ulteriore sicurezza a tali ipotesi di consumo, al di là di criticità eventuali anche non dipendenti da fattori intrinseci al sistema acquedottistico e/o fognario ma

pagina 55

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale ad esso esterni (Variazioni climatiche, fattori inquinanti, perturbazione delle falde acquifere, ecc), può essere ottenuta con opportune politiche del territorio alla razionalizzazione dell’uso tra la popolazione.

2- Aria: Si procede ad una valutazione del regime meteoclimatico e della qualità dell’aria mediante i dati ARPA e mediante i dati raccolti per la redazione del Piano di Azione per L’energia Sostenibile (PAES- Patto dei Sindaci) formalizzato dal consorzio di Comuni del “Patto dei Sindaci dei laghi bergamaschi” con Valcavallina Servizi e Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi . Il principale parametro da valutare è relativo ai possibili incrementi di emissioni per traffico e/o riscaldamento.

pagina 56

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Zonizzazione della Provincia di Bergamo (ai sensi della D.g.r 2605/2011)

Le emissioni atmosferiche

I principali inquinanti che si trovano nell’aria possono essere divisi, schematicamente, in due gruppi: gli inquinanti primari e quelli secondari. I primi vengono emessi nell’atmosfera direttamente da sorgenti di emissione antropogeniche o naturali, mentre gli altri si formano in atmosfera in seguito a reazioni chimiche che coinvolgono altre specie, primarie o secondarie.

pagina 57

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Nella tabella seguente sono riassunte, per ciascuno dei principali inquinanti atmosferici, le principali sorgenti di emissione.

Di seguito è riportato uno studio delle emissioni inquinanti (peso in percentuale dell’emissione di inquinanti) diviso per macrosettori:

pagina 58

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

pagina 59

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Oltre allo studio della qualità dell’aria è stato effettuato anche uno studio in grado di dare una “fotografia” della situazione attuale comunale a riguardo dei flussi energetici. Nello specifico i grafici sono relativi alle emissioni di CO2 equivalente indotte dalla combustione non industriale e dal trasporto su strada, suddivisi rispettivamente per settori e attività:

pagina 60

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Di seguito sono riportati i valori riassuntivi dell’analisi preliminare sia per quanto riguarda il consumo energetico sia le emissioni inquinanti.

Dati INEMAR: emissioni CO2

Combustione non industriale [ 44,4%] Settore più critico all’interno del comune Trasporto su strada [44%] Comune a bassa densità edilizia con il 50 % circa di seconde case e con a fianco l’esistenza Motivazione della strada provinciale Via delle Valli con un medio flusso di trasporti su gomma.

Settore più critico non industriale Impianti residenziali [85%]

Insediamento prevalentemente residenziale con Motivazione l’assenza di industrie.

Attività più critica per i trasporti Strade extraurbane [72%]

Comune affiancato dalla strada provinciale Via Motivazioni delle Valli che viene percorsa prevalentemente nel periodo estivo durante i weekend.

Dati SIRENA: fabbisogno di energia

Residenziale [44%] Trasporti [43%] Settore più critico

Gas naturale [66,5%] per il settore residenziale Fonte di energia più critica Gasolio [64,97 %] per il settore dei trsporti corrispondente Conclusione: relazione tra i dati Il settori critici sono quello dei trasporti e quello residenziale che risulta essere leggermente più impattante. Questo dato è dovuto alla presenza di una bassa densità edilizia, se si considera l’intero territorio comunale. Mentre il centro presenta un’aggregazione di edifici piuttosto compatta. Per quanto riguarda il settore dei trasporti la percentuale di emissioni e di richiesta di energia è legata per lo più all’esistenza della strada provinciale,strada secondaria che collega il sud con il nord del lago d’Endine.

pagina 61

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

3- Suolo e sottosuolo:

Il parametro classico di valutazione è quello relativo alla destinazione ed uso del suolo (sup. urbanizzata e suoi incrementi)

Nel caso specifico è però di grande importanza il “suolo” soprattutto in riferimento alla caratteristiche geologiche, geomorfologiche, pedologiche ed idrogeologiche. Poiché il contesto idrogeologico delle due valli (Spirola e Torrezza) ha rappresentato e, anche tutt’ora, rappresenta un aspetto molto preoccupante e poiché tale grado di attenzione implica un continuo impegno economico per il monitoraggio e per manutenzione con interventi ciclici di consolidamento di versante, troverà particolare attenzione, proprio per onde tutelare e proteggere il territorio, il rischio idrogeologico. Saranno riportati, se disponibili, dati sulle concentrazioni di inquinanti nel terreno e quelli relativi al Gas Radon.

Rischio idrogeologico 

L’indicatore fornisce informazioni relative al grado di vulnerabilità dei suoli soggetti ad eventi di calamità, determinati perlopiù da una gestione non corretta delle reti idrografiche (rischi di alluvione) o dei versanti (rischi di frana). L’azione antropica interferisce, infatti, su equilibri idrologici, geomorfologici e chimici spesso molto delicati. Le azioni che maggiormente influiscono sui dissesti “di versante” sono gli scavi o le movimentazioni di terreni (ad esempio per la costruzione di infrastrutture), le trasformazioni di boschi sottoposti a coltura e periodica lavorazione e la mancata riforestazione di terreni franosi. In pianura, invece, il rischio è causato principalmente dalla cattiva gestione delle acque: particolari problemi sono dovuti ad interventi di artificializzazione fluviale che comportano esondazioni, ad eccessiva impermeabilizzazione del suolo che aumenta i rischi di piena ed infine ad urbanizzazioni effettuate in aree soggette ad alluvioni. Il principale strumento di prevenzione dei dissesti è il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) predisposto dalle Autorità di Bacino locali, grazie al quale sono individuate le aree da sottoporre a tutela per pericolo di rischio idraulico e geomorfologico, specificandone il grado di rischio (molto elevato, elevato e medio). Obiettivo prioritario del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi del suolo in atto, in modo tale

pagina 62

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale da salvaguardare l’incolumità delle persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti. A seguito dell’approvazione del PAI nelle Regioni maggiormente interessate dal rischio idrogeologico (Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto), è stata avviata la revisione degli strumenti urbanistici e di area vasta, oggi vigenti, per verificarne la congruità rispetto ai problemi idrogeologici.

I dati riportati sono quelli contenuti nel Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino del fiume Po (PAI) e nell’inventario delle frane e dei dissesti idrogeologici della Regione Lombardia. Il PAI classifica i territori amministrativi dei comuni e le aree soggette a dissesto in funzione del rischio, valutato sulla base della pericolosità connessa ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, della vulnerabilità e dei danni attesi. Nel PAI sono individuate le seguenti classi di rischio idraulico e idrogeologico:

 R1 – moderato, per il quale sono possibili danni sociali ed economici marginali;  R2 – medio, per il quale sono possibili danni minori agli edifici e alle infrastrutture che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e lo svolgimento delle attività socio- economiche;  R3 – elevato, per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi e l’interruzione delle attività socio – economiche, danni al patrimonio culturale;  R4 – molto elevato, per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici e alle infrastrutture, danni al patrimonio culturale, la distruzione di attività socio – economiche.

Il Piano, attraverso lo studio della componente geologica, individua, all’interno dell’Ambito territoriale di riferimento, le aree interessate da fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, distinte in relazione alle seguenti tipologie di fenomeni prevalenti:

 frane;  esondazione e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d’acqua (erosioni di sponda, sovraincisioni del thalweg, trasporto di massa);  trasporto di massa sui conoidi;  valanghe.

Nel Comune di Monasterolo del Castello la rete idrografica , è caratterizzata dalla presenza di numerose valli, anche di notevole estensione ed importanza, che solcano il versante occidentale del Monte Torrezzo e del Monte Ballerino, fino alla scenografica cresta di spartiacque con le valli di Fonteno e di Adrara. Tutte le valli

pagina 63

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale hanno andamento sostanzialmente parallelo le une alle altre, non sono particolarmente ramificate e le principali presentano singolarmente caratteri morfologici molto simili tra loro, spingendo la testata oltre la potente banconata di Dolomia a Conchodon e aprendosi in ampie conche prative alle quote più alte, mentre i tratti inferiori, al di sotto dell’alta rupe, sono normalmente più incisi, boscati e ripidi. Tranne la Val di Torrezzo e la Val Spirola, tutte le valli sono normalmente prive di acque superficiali e si rinvigoriscono solo in occasione di precipitazioni continue e prolungate; tuttavia, le numerose opere di regimazione costruite negli anni lungo il loro percorso e l’ampiezza dei coni di deiezione allo sbocco, stanno a dimostrare la capacità di tali torrenti di aumentare fortemente e repentinamente la portata, creando pericoli per la salvaguardia dei terreni e degli edifici eventualmente presenti nelle vicinanze. Valle di Torrezzo La Valle di Torrezzo è la principale e più estesa vallata del territorio di Monasterolo del Castello, e insieme alla Valle Spirola ha formato il conoide su cui sorge l’abitato di Monasterolo del Castello; essa viene attraversata dalla strada provinciale n°76 Casazza - Endine poco a monte dell’abitato. La valle ha una direzione principale sudest/nord-ovest e prima di confluire nel lago, devia a destra, disponendosi con direzione Nord-Sud, grazie al contributo di interventi antropici e all’ esistenza del cordone morenico che separa i due conoidi di deiezione delle valli di Spirola e di Torrezzo: questo cordone morenico non fa confluire l’uno nell’altro i due rispettivi corsi d’acqua. Si può suddividere la valle di Torrezzo in tre distinti “ambiti” geografici: la porzione del conoide, l’area intermedia di percorrenza dell’asta fluviale e l’area di testata. Il conoide si estende con forma semicircolare dalla quota lago, 335 m, sino all’altezza di circa 421 m: esso praticamente forma un corpo unico con quello della valle Spirola ed è così il più ampio dei conoidi presenti sul territorio comunale e quello con maggior estensione e progradazione verso la sponda opposta del lago. La pendenza media dell’asta principale sul conoide è dell’ordine del 4%. L’area intermedia sale dai 421 m fino a quota 843 m dove l’asta principale si biforca in due rami: il primo verso i monti Foppa e Gremalto, l’altro verso il Monte Torrezzo e il Colle di Caf. Nel tratto più basso l’alveo del Torrezzo attraversa la Formazione del Calcare di Zu. A quota 600 m sono presenti alcune sorgenti nel fondovalle. Tra i 700 e gli 840 m l’asta del torrente incontra

pagina 64

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale prima alcune pareti verticali, al contatto tra il Calcare di Zu e la Dolomia a Conchodon, formando piccole cascate, poi gli estesi depositi superficiali di origine gravitativa che formano il ghiaione detto “Gerù”. Lungo questo tratto la non costante presenza di acqua lungo l’asta principale è determinata dalla presenza dei depositi superficiali. L’asta principale, che ha direzione nord-ovest/sud-est presenta un andamento pressoché rettilineo, con numerosi affluenti che vi si innestano simmetricamente. In quest’area dell’asta è presente in banconi verticali la Dolomia a Conchodon. La testata della valle, sopra i 900 m, si apre a ventaglio a monte della sezione ristretta dalla presenza della bastionata di Dolomia a Conchodon; l’alveo si presenta più incassato e scorre direttamente sulla roccia (Calcare di Sedrina e di Moltrasio). Sono presenti fenomeni di trasporto in massa alimentati da falde di detrito di versante. La quota massima del bacino raggiunge i 1377,7m, sul monte Torrezzo. Va sottolineata la presenza di un importante corpo di frana nella zona intermedia della valle, in prossimità del ghiaione detto “Gerù”; sul versante destro della Valle infatti si è verificata, nel 2001, una frana di crollo che ha interessato la parete rocciosa. L'area interessata dal crollo si colloca su un versante fortemente caratterizzato da dissesti a carattere franoso, infatti la cartografia di riferimento indica la presenza di un corpo di frana quiescente subito a valle della frana sopra citata. Si tratta di una frana con un ampio fronte di distacco, il cui accumulo arrivaa lambire l'asta torrentizia. Tale accumulo è completamente vegetato, ma è un importante testimonianza della dinamica di versante. Valle Spirola La valle Spirola è disposta quasi parallelamente a sud ovest della valle Torrezzo, con la quale ha formato il conoide misto di detrito/alluvionale su cui sorge l’abitato di Monasterolo del Castello. I fenomeni di trasporto di materiale che hanno generato il conoide si sono succeduti anche in tempi recenti, dopo l’urbanizzazione del conoide, e sono già stati descritti, insieme agli interventi operati dal Genio Civile e dal Corpo Forestale. In prossimità del conoide l’alveo ha subito una regimazione ed è stato deviato dal centro dell’abitato storico di Monasterolo verso il lago. Oltre il conoide, salendo verso il monte Ballerino e il monte Gremalto, l’andamento del bacino è suddivisibile in tre zone: nell’area più prossima al conoide, dalla sommità dello stesso a quota 450 m sino alle pareti subverticali a

pagina 65

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale quota 850 m, l’alveo è impostato in terreni di origine detritica, mentre le parti esterne all’alveo sono caratterizzate da un’alternanza di grossi banchi calcarei con numerose pareti e coltri eluviali-detritiche disposte su livelli sottilmente stratificati. A circa 850 m c’è una parete verticale di quasi150m di altezza di dislivello costituita dalla sommità del Calcare di Zu, dalla Dolomia a Conchodon e dal Calcare di Sedrina. Questa parete divide in due la valle: la parte più bassa, a monte del conoide, e una valle sospesa che interessa la parte sommitale del bacino, denominata “Valpiana”. Questa seconda valle che si imposta sopra i 1000 m, è caratterizzata dalla presenza di versanti meno ripidi impostati sui calcari selciferi del giurassico appartenenti alla formazione del Calcare di Moltrasio. Dal sopralluogo effettuato nel giugno 2013 è stato possibile verificare come le opere esistenti lungo la Valle Spirola siano state nel complesso efficaci nel contenere le colate detritiche che in passato hanno interessato quest'area. Tuttavia, la dinamica gravitativa che ha dato origine alle colate detritiche, seppur prevalente, non è l'unica che interessa la valle: infatti nella parte superiore della Valle Spirola, in corrispondenza delle pareti rocciose, sono frequenti i crolli e in generale la caduta massi. Tale fenomeno interessa sia l'impluvio sia i versanti circostanti e come riscontrato sul terreno ha danneggiato diffusamente le opere presenti (terre armate e gabbionate). Valle del Colle Salendo verso nord, subito dopo l’abitato di Monasterolo, la prima valle importante che si incontra è la Valle del Colle, che apre il suo conoide all’altezza della località detta Tribulina del Legnér. La strada provinciale Casazza - Endine la sovrappassa poco a monte della confluenza nel Lago di Endine, in corrispondenza di un tratto che è stato regimato e sistemato alcuni decenni or sono, probabilmente a seguito di intensi eventi alluvionali. Come già per le valli Spirola e di Torrezzo, anche la Valle del Colle è facilmente suddivisibile in “ambiti” geografici diversi, distinguendo una porzione di conoide alluvionale, un settore stretto e ripido, diffusamente boscato, alla base della parete di Dolomia a Conchodon, e un’ampia testata in buona parte a prato o con recenti rimboschimenti. Il bacino idrografico della Valle del Colle si spinge dunque ben oltre l’alta fascia rocciosa che caratterizza le pendici occidentali del Monte Torrezzo, il quale a sua

pagina 66

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale volta ne costituisce la quota più elevata (1378 m). Il substrato roccioso è rappresentato da tutte le formazioni descritte nell’ambito comunale, con fasce e falde detritiche più o meno consistenti raccolte alla base delle pareti rocciose o distribuite lungo il basso corso del torrente. Il reticolo idrografico è imperniato sull’asta principale, evidente e marcatamente rettilinea; ben ramificato alla testata e più asimmetrico nel tratto medio-inferiore, con una maggiore quantità di affluenti in sinistra idrografica. Il cono di deiezione è ampio, anche se non facilmente distinguibile dai corpi adiacenti, soprattutto nel settore settentrionale. Come detto, il tratto terminale del corso d’acqua è stato in parte regimato, mediante argini e soglie e un solettone in calcestruzzo. E’ ancora riconoscibile, a nord, un vecchio tratto d’alveo poi abbandonato a favore dell’attuale; esso potrebbe costituire, in condizioni eccezionali, una probabile via di fuga per le acque di piena. Valle di Clep La Valle di Clep estende il suo bacino idrografico fino a ridosso della fascia carbonatica della Dolomia a Conchodon, aprendosi al di sotto del crinale del Roccolo Gazini, comprendendo i boschi di Belzignolo. La quota massima del bacino è di circa 1270 m, in corrispondenza dello sperone roccioso che chiude la successione di colli tondeggianti a nord della Cascina Torrezzo; l’aspetto della valle è rupestre, con versanti ripidi e rocciosi; non infrequenti le falde detritiche, presenti soprattutto sui versanti in destra idrografica. Il substrato roccioso è costituito per la massima parte dalla Formazione del Calcare di Zu; solo in basso, all’apice del conoide, cominciano ad osservarsi affioramenti riferiti alla Formazione delle Argilliti di Riva di Solto. La valle è chiaramente asimmetrica, con una maggiore estensione del versante destro, caratterizzato anche da un maggiore sviluppo e da una più evidente ramificazione del reticolo idrografico. L’ampio, antico cono di deiezione - ormai relitto - è profondamente inciso nel settore superiore dall’alveo torrentizio, che ha formato in basso un cono più recente, più piccolo, coalescente con quello della Valle del Corno Vadul, la cui attività è testimoniata dalla irregolarità della linea di riva del lago in corrispondenza della Casa del Pescatore, dove è visibile un piccolo delta dovuto all’accumulo dei materiali trasportati dalle due valli. Numerosi ed importanti gli orli di degradazione o di frana che interessano le pareti rocciose e i versanti più ripidi e che costituiscono fonte di alimentazione per le sottostanti falde detritiche.

pagina 67

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Valle di Corno Vadul Il piccolo bacino idrografico è denominato di “Corno Vadul” dal nome dello sperone tondeggiante che ne costituisce la quota più elevata (circa 1000 m) e che rappresenta la punta settentrionale più avanzata del crinale che si innesta al sistema di spartiacque che culmina nel M. Torrezzo. Il reticolo idrografico è estremamente semplice, essendo costituito da un’unica asta torrentizia, scarsamente ramificata e con andamento sostanzialmente rettilineo, che confluisce nella Valle di Clep poco sotto la “Fopa di ciàrech”; anche la forma del bacino è piuttosto regolare. Il substrato roccioso è costituito soprattutto dalla formazione del Calcare di Zu, ma alle quote più basse assume consistenza la formazione delle Argilliti di Riva di Solto; non sono segnalate, all’interno del bacino idrografico, falde detritiche di una qualche importanza, tuttavia i fianchi più bassi dei versanti sono ricoperti da una coltre stabilizzata di depositi detritici e morenici. Il cono di deiezione, di non grande estensione, è stretto tra i contermini delle valli di Clep e Moj. L’attraversamento della valle ad opera di strade e ponticelli, può creare situazioni di criticità, soprattutto se l’efficienza dell’alveo risulta ridotta a causa della presenza di materiali e di vegetazione che ne ingombrano la sezione di deflusso; situazioni simili sono state spesso riscontrate lungo il tratto terminale della Valle di Corno Vadul e di valli secondarie che scendono dal medesimo versante. Valle Moj La valle Moj è la meno estesa delle valli presenti sul territorio comunale: ha infatti una superficie di soli 0,11 kmq, ed è anche la più settentrionale. L’asta torrentizia non è particolarmente lunga e presenta una prima biforcazione appena sopra il conoide a quota 390-400 m e una seconda biforcazione a quota 450-460 m. Il bacino alle quote più alte raggiunge gli 850 m. La valle Moj peraltro rappresenta il limite meridionale dell’estesa area a monte della loc. S. Felice interessata a più riprese (agli inizi del sec. XVIII e nel 1938) da notevoli movimenti franosi; essa appare in più punti lungo l’alvea ingombra di materiali alluvionali e con sezioni di deflusso ristrette da argini e manufatti artificiali. Anche la valle Moj è stata sottoposta, qualche decennio or sono, nel tratto terminale e comunque lungo tutto l’ambito di conoide, da opere di regimazione

pagina 68

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

idraulica, consistenti in argini in gabbioni, in briglie e soglie. Necessita, come quasi tutte le valli del territorio comunale di Monasterolo del Castello, di opere di pulizia e di manutenzione dell’alveo e delle opere di regimazione. Valle del Grino (o di Bosco ) La valle del Grino (o di Bosco Gromo) è la più meridionale delle valli presenti sul territorio. L’alveo di questa valle è inoltre confine comunale con il Comune di Casazza. La sua superficie è di 0,25 kmq e la lunghezza dell’alveo è di 880 m. La testata della valle si spinge fino a ridosso della parete dolomitica del Monte Ballerino. Sebbene alimentato da un bacino idrografico di non grande dimensione, tuttavia l’alveo torrentizio scende a valle con elevata pendenza, attraversando le falde detritiche accumulatesi alla base dell’alta parete in Dolomia a Conchodon e, più in basso, delle pareti calcaree intermedie. Il conoide della valle del Grino è l’unico a non affacciarsi sulla superficie del lago: ai suoi piedi si apre una piana attualmente utilizzata per fini agricoli e residenziali. Il percorso del torrente, sul conoide, compie brusche deviazioni a gomito prima di sfociare sulla piana alluvionale e dirigersi, ormai canalizzato, alla confluenza nel fiume Cherio. A causa della ristrettezza dell’alveo, sono stati segnalati in più occasioni fenomeni di esondazione del torrente, in corrispondenza della piana alluvionale allo sbocco del conoide.

Queste in definitiva le Valutazioni del rischio:

Definizione Tipologia Valutazione Intensità Ricorrenza Interventi Opere Valutazione Valutazione della massa del della massa negative del danno del rischio solida processo critica

Valle del Colle M1 T3 MC3 I4 P4 H3 Z3 D1 R2

Valle Moj M1 T3 MC3 I3 P3 H2 Z3 D2 R3

Valle Grino M1 T3 MC3 I4 P4 H4 Z4 D1 R3

Valle Torrezzo M1 T3 MC3 I2 P2 H1 Z2 D3 R3

Valle Spirola M1 T3 MC3 I4 P4 H1 Z1 D3 R3

Valle di Clep M1 T3 MC3 I4 P4 H3 Z3 D1 R2

M1 T3 MC3 I3 P3 H2 Z3 D1 R2 Valle di Corno Vadul

pagina 69

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Rischio connesso alla caduta massi

Le aree interessate da crolli nel comune di Monasterolo del Castello sono distribuite lungo fasce discontinue su quote diverse. Tale aspetto è determinato dalla presenza di costoni rocciosi dai quali si hanno importanti crolli di materiale roccioso. Queste fasce hanno uno spessore di qualche decina di metri e sono costituite da Dolomia a Choncodon più o meno fratturata. Il materiale detritico in prevalenza si accumula alla base delle pareti con il tipico angolo di riposo molto inclinato. In alcuni casi si sono rilevati massi di medie e grosse dimensione a notevole distanza rispetto alla parete di distacco.

Una prima area frequentemente interessata da crolli si trova a sud-ovest della Valle Spirola,ad una quota compresa trai 430 m e 470 m. La zona di accumulo dei crolli sovrasta diverse abitazioni presenti a valle lungo la strada provinciale per Casazza Il materiale detritico è distribuito lungo un falso piano di dimensioni limitate che sovrasta l'area abitata a valle; in prevalenza si tratta di blocchi di roccia di dimensione da metriche a decametriche. La parete rocciosa è molto fratturata e in progressivo deterioramento. Va ricordato come negli anni passati si siano verificati crolli che hanno raggiunto le abitazioni poste alla base del versante.

Un'altra area interessata dalla caduta di massi, seppur più sporadicamente, si

pagina 70

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale trova tra la valle di Torrezzo e la valletta in località Legner. Qui si sviluppa una

morfologia più dolce che si estende su quote che vanno dai 400m fino ai 500m,

parzialmente coperte da vegetazione e in gran parte costituite da pascoli. La zona di distacco è costituita dall'ampia parete rocciosa costituita da Dolomia Choncodon che caratterizza le creste rocciose presenti intorno ai 900-1000m di quota. In questo cas o i crolli comportano il distacco di singoli blocchi o scaglie di dolomia che si accumulano singolarmente sino ad una distanza massima riscontrata alla quota di 450m. Va detto che poco più a monte (qualche decina di metro di dislivello) inizia l'area boscata che caratterizza il versante fino alla parete rocciosa. Sul terreno si è rilevata la presenza di abbondante detrito di versante accumulatosi preferenzialmente nell'area vegetata, probabilmente in seguito a crolli dalle pareti rocciose sommitali. Questo dimostra come solo in casi sporadici i fenomeni di crollo possano raggiungere i pascoli a valle e di conseguenza le abitazioni limitrofe. Più in generale va detto che tutte le creste rocciose che caratterizzano i versanti fronte lago sono interessate da crolli di dimensioni variabili, anche se in pochi casi rispetto alla totalità del fenomeno si verificano cadute in grado di interessare abitazioni o manufatti di natura antropica. Ciò è possibile grazie all'azione protettiva svolta dai boschi diffusamente presenti sul territorio comunale, infatti essi si sviluppano fino alla base delle pareti rocciose principali a quota 900-1000m creando una vera e propria fascia protettiva rispetto alle zone abitate presenti sul fondovalle

pagina 71

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Rischio Radon Il Rischio Radon è un Rischio eminentemente Geologico e le aree di rischio, per fini di pianificazione urbanistico-territoriale, dovrebbero essere perimetrate non tanto o non solo su valutazioni indoor, ma anche su indicatori geologici e possibilmente corredate da misure di Radon nel suolo Tuttavia, come dimostrano anche recenti studi ed esperienze della Regione Piemonte, le cui considerazioni generali possono essere utili ed estese anche al nostro caso, la grande variabilità geologica e geomorfologica dei nostri territori “può a priorisuggerire che l'ipotesi di una non uniforme distribuzione territoriale dei livelli di radon sia molto credibile. Lwe diverse formazioni rocciose presenti, con litologie assai differenziate, e le notevoli varietà che si incontrano tra strutture abitative poste in diverse zone del territorio (...), sono tutti fattori che rendono assai probabile una distribuzione non uniforme delle concentrazioni di radon”. Sono comunque note da tempo, grazie alla precoce e lungimirante attenzione al tema prestata da ARPA regionale e dalla ASL locale, che alcune aree del territorio bergamasco presentano più di altre concentrazioni anomale di radon e radioattività naturale, e ciò sulla base delle sole indagini eseguite, in numero contenuto rispetto alle necessità. Infatti, lo stato delle attuali conoscenze “non consente di derivare “mappe del rischio” a partire dalla conoscenza delle caratteristiche litologiche e geologiche del territorio a prescindere da una base dati sperimentale di misure di concentrazione radon negli edifici”. Pur con tutte le attenzioni e le consapevoli limitazioni del solo approccio geologico, condividendo comunque quanto bene espresso dalla Regione Piemonte, “la necessità di possedere una mappa radon del territorio resta comunque uno strumento necessario per attuare le corrette politiche di prevenzione e rendere più mirati ed efficaci gli interventi”, anche mediante misure e studi delle concentrazioni di radon nel suolo, per le quali esistono consolidate esperienze, necessariamente associate e confrontate con i risultati delle misure indoor, auspicabilmente estese al maggior numero possibile di abitazioni ed edifici, grazie alla sensibilizzazione degli enti pubblici territoriali.

pagina 72

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Nel caso in esame, il quadro geologico di riferimento è rappresentato dalla estesa presenza di depositi di origine glaciale/fluvioglaciale che si appoggiano e parzialmente ricoprono il substrato geologico in buona parte rappresentato da formazioni carbonatiche o argillitiche triassiche e giurassi che. Le lunghe ed articolate pendici di raccordo tra i rilievi montuosi e il bacino lacustre, con le emergenze glaciali su cui si colloca anche il centro storico di Monasterolo e il Castello, è praticamente costituito da materiali di recente origine alluvionale e glaciale/fluvioglaciale, questi ultimi appartenenti al Complesso dell’Oglio. I depositi fluvioglaciali sono caratterizzati dalla presenza di ciottoli e blocchi di dimensioni quanto mai varie e di diversa natura litologica, che rispecchia in genere le aree di provenienza delle rocce "strappate" dal ghiacciaio e trasportate lontano, quali per es. verrucano, tonaliti, granodioriti della Valle Camonica, tutte rocce potenzialmente generatrici di radon.

pagina 73

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il Comune di Monasterolo del Castello, per il quale non si dispone di misure, si trova in zona con colorazione gialla in comparazione a territori limitrofi ossia in classe di rischio 3 “medio-alta” con concentrazione da 200Bq/mc a Sup 400 Bq/mc fino a 5%.

pagina 74

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

4- Ambiente naturale e biodiversità: L’argomento è di grande rilevanza per il nuovo PGT è affrontato sotto molteplici aspetti ed argomenti:  ambiente naturale sia per la parte collinare che per quella lacustre biodiversità,  flora e fauna  copertura vegetazionale, caratteristiche ed andamento nel tempo. Il riferimento base per la valutazione delle criticità è la disponibilità di superfici a verde rispetto alla superficie totale; nella analisi si terrà, però, anche conto della qualità ambientale di tali superfici, della loro interconnessione, della possibilità di fruizione, ecc.

Planimetria PLIS del Lago di Endine – suddivisione per Comuni

Spinone al lago Ranzanigo Endine Gaiano Monasterolo del Castello L’estratto cartografico evidenzia la perimetrazione dell’area protetta del PLIS.

pagina 75

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il territorio del PLIS del Lago di Endine è compreso tra quote di 1380 m s.l.m. (M. Grione, in comune di Endine) e di 335,6 m s.l.m.a Spinone al Lago, dove nasce il fiume Cherio, unico emissario del lago, che percorre circa 24 km prima di confluire nel Fiume Oglio presso Palosco. L’area presenta un andamento nord-est/sud-ovest; ciò causa una netta differenziazione nelle condizioni di esposizione dei versanti montuosi che la racchiudono e che contribuiscono a creare condizioni ambientali molto differenti in base a cui, nell’area, possono coesistere diverse tipologie vegetazionali. Il Parco si sviluppa su una superficie di 1.606 ha così suddivisi per Comune: Endine Gaiano 207 ha, Monasterolo del Castello 686 ha, Ranzanico 617 ha, Spinone del Castello 96 ha.

Sul territorio sono osservabili diverse formazioni geologiche di interesse. In particolare il substrato geologico del territorio è di origine prettamente sedimentaria ed è costituito da Dolomie, Principale, Zonata e a Conchodon, rocce composte prevalentemente da dolomite, un minerale formato da cristalli romboedrici di carbonato doppio di calcio e magnesio. Frequenti inoltre risultano i calcari, di diverse tipologie, composti naturali che si ritrovano nei marmi e in altre rocce, costituiti da carbonato di calcio e altri composti in quantità minori. Da notare inoltre la presenza di Argilliti, rocce clastiche terrigene, a grana finissima, composte da minerali argillosi. Di seguito vengono elencate e brevemente descritte le differenti tipologie di affioramenti geologici osservabili sull’intero territorio del PLIS del Lago di Endine.

 DOLOMIA PRINCIPALE: Dolomia di colore prevalentemente grigio chiaro, stratificata in grossi banchi con orizzonti bioclastici a Dasycladacee e bivalvi; dolomie grigie, grigie scure con facies di piattaforma marginale e intercalazioni di brecce intraformazionali e strati di dolomie micritiche scure.  DOLOMIE ZONATE: Doloareniti, dolosiltiti scure laminate, granoclassate, torbiditi in strati piano paralleli di spessore decametrico.  CALCARE DI ZORZINO: Calcari micritici scuri ben stratificati, localmente con intercalazioni calcarenitiche torbiditiche, slumping e giunti marnosi.  ARGILLITI DI RIVA DI SOLTO: Alternanze cicliche di spessore fino a decametrico di argilliti nere, marne e calcari marnosi grigio scuri con sottili intercalazioni bioclastiche (tempestiti a lamellibranchi, gasteropodi). Alla base sono prevalenti le argilliti e le marne argillose nere con subordinate intercalazioni di calcari micritici, con paraconglomerati e slumping.

pagina 76

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

 CALCARE DI ZU: alla base cicli plurimetrici costituiti da marne, calcari marnosi scuri e con calcari grigio scuri localmente bioclastici. La porzione centrale è caratterizzatala prevalenti banchi calcarei bioclastici, oolitici e con patch reef (I orizzonte a coralli). La porzione superiore è caratterizzata da una ripresa delle intercalazioni cicliche marnoso-carbonatiche con alla sommità un secondo orizzonte riccamente fossilifero di piattaforma carbonatica (II orizzonte a coralli). Al tetto locali facies calcaree sottilmente stratificate.  DOLOMIA A CONCHODON: calcari micritici e oolitici, localmente dolomie cristalline grigio nocciola in grossi banchi. Noduli di selce alla base e alla sommità.  CALCARE DI SEDRINA: calcari micritici alternati a calcari grigio scuri in strati decimetrici con noduli di selce nera e interstrati sottili marnosi; raramente presenti grossi lamellibranchi. Superiormente calcari grigio chiaro in grossi banchi, con ooliti, calcareniti, bioclastiche a crinoidi e brachiopodi; silicizzazione localmente intensa (selce bianca). In aree di alto strutturale (Lonno) calcari grigio rosati, nodulari, con dispersi lamellibranchi e ammoniti.  CALCARE DI MOLTRASIO: calcari micritici alternati a calcari grigio scuri in strati da decimetrici a metrici, diffusamente bioturbati. Sono presenti slumping. Abbondante silicizzazione diffusa, spesso incompleta, in grossi noduli neri.

La diversa esposizione dei versanti, la presenza di bacini lacustri, i tipi di rocce presenti e la secolare attività antropica hanno permesso l’instaurarsi, all’interno del territorio, di diverse tipologie vegetazionali.

pagina 77

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Carta della vegetazione

L’area dei laghi di Endine e di Gaiano si contraddistingue per la presenza di formazioni igrofile e palustri, che danno luogo a cenosi che si sviluppano secondo fasce concentriche dalle zone sommerse al largo del lago fino alle rive. Tipici di tali cenosi risultano Potamogeti (Potamogeton natans, P. Crispus, P. Perfoliatus), Miriofilli (Myriophyllum spicatum) e Ceratofilli (Ceratophyllum demersum).

Canneto e piante acquatiche viste da riva (Foto Comunità Montana Val Cavallina)

Verso le rive sono presenti fasce di ninfeti costituiti da Ninfa comune e Ninfa gialla, cui sono associate altre specie tra cui il Ranuncolo d’acqua (Ranunculus aquatilis) e la Ranocchia (Najas minor). Entrambi i laghi sono circondati da una fascia quasi continua di canneto, in cui abbondano sequenze costituite da Cannuccia di palude (Phragmites australis) seguita da Scirpo, (Schoenoplectus lacustris) in posizione più esterne, e da Tifa (Typha latifolia e T. angustifolia), localizzata sulle rive. Nel canneto è inoltre possibile osservare specie quali il Vilucchio (Calistegia sepium), la Mazza d’oro (Lysimachia vulgaris), la Scutellaria palustre (Scutellaria galericulata) e la Felce palustre (Thelypteris palustris). Da segnalare inoltre la presenza di praterie a carici dove sono visibili anche Equiseti (Equisetum arvense, E.Palustre), Salterella (Lythrum salicaria), Non ti scordar di me delle paludi (Myosotis scorpioides) e Gigli acquatici (Iris pseudacorus); tali cenosi risultano tuttavia scarsamente rappresentate poiché la gran

pagina 78

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale parte dei terreni vicini alle sponde sono stati destinati ad altre finalità quali aree agricole o terreni ricreativi.

Bosco Igrofilo (Foto Rivellini) Ai margini delle aree lacustri o lungo alcuni piccoli immissari sono presenti formazioni boscate igrofile dove si possono osservare Ontani neri (Alnus glutinosa), Frassini maggiori (Fraxinus excelsior), Pioppi neri (Populus nigra), Salici bianchi (Salix alba) e, seppur raramente, Platani (Platanus ibrida). Nello strato arbustivo si segnala la presenza di Sanguinella (Comus sanguinea), Sambuco (Sambucus nigra), Aglio orsino (Allium ursinum), Rovi (Robus), Oppio (Viburnum opulus), Ortica mora (Lamiastrum galeobdolon), Girardina (Aegopodium podagraria), Caglio asprello (Galium aparine) e Canapa acquatica (Eupatorium cannabium). Nei siti più prossimi all’acqua sono osservabili anche Noccioli (Corylus avellana), Biancospini (Crataegus monogyna), Salici (Salix cinerea e S. eleagnos), Ontani neri (Alnus glutinosa), Frangola (Frangulaalnus) e Dulcamara (Solanum dulcamara). Sui versanti meno soleggiati sono presenti formazioni boscate mesofile, costituite da specie quali aceri di monte (Acer pseudoplatanus), Frassini maggiori (Fraxius excelsior), Carpini bianchi (Carpinus betulus), Ciliegi selvatici (Prunus avium), Conifere, Castagneti (Castanea sativa) e Faggi (Fagus sylvatica) ad alte quote. Il

pagina 79

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale sottobosco si presenta qui ricco di specie erbacee

Ontano nero

Boschi Termofili (Foto Rivellini)

Sui fianchi ben assolati e meglio esposti attorno al TERRITORIO sono insediate formazioni boscate termofile dove si osservano Carpini neri (Ostrya carpinifolia), Roverelle (Quercus pubescens), Ornielli (Fraxinus ornus) e numerose specie erbacee e di sottobosco tra cui il Vincetossico (Vincetoxicum hirudinaria), il Pero Corvino (Amelanchier ovalis), la Lantana (Viburnum lantana), il Ginepro (Juniperus communis), il Crespino Comune (Berberis vulgaris) e lo Scotano (Cotynus coggiria).

pagina 80

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Faggi (Foto Rivellini)

Il territorio è inoltre ricco di formazioni erbacee naturali e seminaturali; in particolare sono osservabili prati da fienagione, di origine antropica, in cui dominano a basse quote l’Avena (Arrhenatherum elaticus) e, su terreni maggiormente umidi, i Ranuncoli (Ranunculus acris e R. repens).

Arrenatereto (Foto Rivellini)

pagina 81

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

A quote superiori la specie più rappresentativa è invece la Gramigna bionda (Trisetum flavescens). I versanti meridionali del monte Grione presentano praterie naturali in cui domina la Sesleria comune (Sesleria varia) e il Carice minore (Carex humilis).

Brometo (Foto Rivellini) Triseteto (Foto Rivellini)

Sul lato sinistro orografico, l’area del PLIS si arricchisce di un ambiente dirupato che riesce ad essere colonizzato solo da formazioni rupicole tipiche, dove spiccano specie endemiche quali la Campanula dell’Insubria (Campanula elatiniodes) e la Sassifraga di Host (Saxifraga hostii subsp. rhaetica), in grado di resistere a condizioni ambientali estreme. Sul lato destro orografico si nota invece la presenza di macereti che vengono colonizzati da vegetazione pioniera erbacea ed arbustiva. Alcune tessere del terreno presenti del territorio sono invece adibite a coltivi, dove alloggiano frutteti, seminativi e vigneti, che ospitano specie infestanti tipiche delle colture quali il papavero e l’Amaranto (Amaranthus retroflexus).

Di seguito vengono riportati due schemi che riassumono la disposizione della vegetazione attorno ai laghi di Endine e Gaiano

pagina 82

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Vegetazione presente sulla spunda destra orografica del lago di Endine

Vegetazione presente sulla spunda destra orografica del lago di Endine

pagina 83

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Vegetazione presente sulla spunda destra orografica del lago di Endine Emergenze faunistiche La variabilità morfologica del territorio circostante il Lago di Endine rende l’area del PLIS idonea a supportare la presenza di numerose specie animali che colonizzano i diversi habitat presenti sul territorio, a partire dalle praterie in quota del Monte Grione, scendendo attraverso le aree boscate ed cotonali fino alle aree umide del fondovalle lacustre.

La ricchezza di habitat diversificati conferisce pertanto una buona biodiversità all’ecosistema del Parco, accentuata inoltre dalla ricchezza floristica qui rilevabile; di seguito vengono elencate le principali specie di vertebrati residenti sul territorio.

Ittiofauna I manoscritti del reverendo Enrico Caffi, naturalista e fondatore del museo di Scienze Naturali di Bergamo, contengono informazioni che hanno permesso di ricostruire l’ittiofauna presente nel lago di Endine attorno al 1930. In particolare vengono citate come specie autoctone il barbo comune, l’anguilla, la scardola, il cavedano, il vairone, la tinca, l’alborella, il cobite, il luccio e il persico reale.

pagina 84

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il manoscritto descrive, inoltre, come specie alloctone immesse dall’uomo il coregone e il persico sole. Studi più recenti hanno inoltre permesso di valutare la consistenza numerica di altre specie; in particolare risultano in declino numerico le popolazioni di alborelle, cavedani e savette. Le popolazioni di anguilla sono invece caratterizzate da uno stato discreto, comunque a rischio a causa della presenza di sbarramenti lungo i fiumi che impediscono la risalita di esemplari giovani. Lo stato di carpe, ghiozzi, trotti, siluri e carassi risulta invece mediocre. Dal confronto di tali studi con le osservazioni del Caffi si nota pertanto la scomparsa del barbo, del vairone, del cobite e del coregone, forse dovuta al fenomeno di eutrofizzazione delle acque. La scomparsa di tali specie è stata compensata dall’introduzione di specie alloctone quali luccioperca, persico sole, persico trota, carassio e rodeo amaro, che hanno provocato squilibri dal punto di vista ecologico. Questo fenomeno spiega la riduzione numerica delle alborelle, predate da specie ittiofaghe introdotte quali il luccioperca e il persico trota. Particolarmente nociva risulta l’introduzione, negli ultimi anni, del siluro, un pesce predatore che si nutre anche di piccoli mammiferi, uccelli, rettili e anfibi; la Provincia sta cercando di frenare i danni dovuti a tale introduzione permettendo, senza alcuna limitazione, la pesca del siluro nel lago

Pesca di un esemplare di siluro (Foto archivio G.E.V. Comunità Montana Val Cavallina)

Erpetofauna – Anfibi La fauna di anfibi presente sul territorio riveste indubbiamente un notevole interesse. In particolare in Val Cavallina risiede la più consistente popolazione italiana di rospo

pagina 85

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale comune (Bufo Bufo), comprendente più di 25000 esemplari adulti, distribuiti prevalenetemente sul versante alla sinistra idrografica del lago di Endine. Il ciclo di vita annuale del rospo comune consta di tre periodi diversi, corrispondenti ad altrettanti ambienti naturali, ognuno dei quali riveste un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell’anfibio. Nella stagione estiva i rospi popolano i boschi, cibandosi di insetti, ragni e altri invertebrati, e venendo predati da mammiferi, come ricci, o uccelli, tra cui nibbi, cornacchie e civette. Durante la stagione fredda i rospi scavano rifugi nel suolo o cercano riparo tra cumuli di pietre e ramaglie per trascorrere il periodo di ibernazione. In primavera i rospi, risvegliatisi dal letargo, migrano verso le aree umide del fondovalle per riprodursi; questo comporta l’attraversamento della SP 76 da parte degli animali e, di conseguenza, la necessità di salvaguardare il fenomeno migratorio. A tal proposito dal 1992, nell’ambito del progetto S.O.S. Bufo Bufo, vengono effettuati interventi di difesa degli anfibi migranti da parte delle guardie ecologiche della Val Cavallina, di volontari del WWF e di numerosi amanti della natura. Tali interventi consistono nell’apposizione di barriere lungo la strada che impediscono il transito degli animali, raccolti successivamente dai volontari e trasportati al di là della strada da dove raggiungono il lago per l’accoppiamento.

Esemplare di Rana dalmatina (Foto G. Giovine)

pagina 86

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Esemplari di Bufo Bufo in accoppiamento (Foto E. Silva)

L’erpetofauna comprende, oltre al già citato rospo comune, anche altri anfibi salvaguardati nell’ambito del progetto, elencati di seguito: La salamandra pezzata (Salamandra salamandra) è una specie sedentaria che depone larve parzialmente sviluppate nei piccoli corsi d’acqua nonché in prossimità della SP 76.

Esemplare di Salamandra pezzata (Foto Comune di )

Il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) è una specie presente con un limitato

pagina 87

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale numero di individui che compiono ogni anno la migrazione verso il lago; il tritone punteggiato (Triturus vulgaris) migra con qualche centinaio di esemplari verso il lago; finora è stato rilevato solo nelle aree del fondovalle e mai in quelle di alpeggio in quota.

Esemplare di tritone crestato Esemplare di tritone punteggiato (Foto Regione Lombardia) (Foto Regione Lombardia)

La raganella italiana (Hyla intermedia) è stata segnalata storicamente a Spinone al Lago anche se la sua presenza qui non è mai stata confermata; essa vive lungo i torrenti che formano pozze a debole corrente, all’interno di boschi caldi e radi e nelle cabalette del fondovalle. L’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) è invece un piccolo rospo caratterizzato dal ventre colorato in giallo e nero, molto raro ma presente nel territorio .

Esemplare di ululone dal ventre giallo (Foto archivio G.E.V. Comunità Montana Val Cavallina)

pagina 88

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Tra le rane si segnala la presenza della rana dalmatica, relativamente diffusa su tutto il territorio. La rana esculenta (Rana klepton esculenta) e la rana di Lesiona (Rana lessonae) sono state osservate con certezza solo in poche località. Diffusa in tutta la Val Cavallina è invece la rana di Lataste (RanaLatastei), inclusa nella lista rossa delle specie minacciate, elaborata dalla U.I.C.N., la cui popolazione più numerosa, che consta di circa 1000 individui, risiede lungo le sponde del lago di Endine.

Esemplare di Rana latastei (Foto G. Giovine)

La rana temporaria (Rana temporaria), infine, è stata anch’essa avvistata lungo le sponde del lago e dei torrenti che vi confluiscono.

Erpetofauna - Rettili Sul territorio sono state censite complessivamente nove specie di rettili, che appartengono a tipologie comuni della fascia alpino-insubrica. Tra queste si segnala la lucertola muraiola (Podarcis muralis), diffusa in tutta la valle, che, in prossimità del lago, è rinvenibile presso il canneto ed il cariceto. Il ramarro occidentale (Lacerta bilineata) risiede invece nei cespugli e nei margini boschivi attorno ai laghi di Endine e di Gaiano. Ubiquitario in tutta la valle risulta anche l’orbettino (Anguis fragilis), una lucertola serpentiforme che vive prevalentemente nei cariceti e nelle zone di canneto tagliate.

pagina 89

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Esemplare di orbettino Esemplare di ramarro occidentale (Foto Regione Lombardia)

Tra i serpenti si distinguono il biacco (Hierophis viridiflavus) in prossimità di incolti, il colubro liscio (Coronella austriaca) e la natrice dal collare (Natrix natrix), relativamente comune lungo le rive del lago e principale predatore di anfibi tra cui il Bufo Bufo.

Esemplare di biacco Esemplare di colubro liscio (Foto Regione Lombardia) (Foto Regione Lombardia)

Il saettone (Elaphe longissima) è diffuso prevalentemente in ambienti boschivi dove sopravvive cibandosi di roditori e uccelli, mentre la biscia tassellata (Natrix tassellata), il rettile più comune nel territorio, risiede in particolare lungo le rive del lago, essendo l’ofide maggiormente adattato all vita acquatica.

pagina 90

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Esemplare di natrice dal collare Esemplare di saettone (Foto Regione Lombardia) (Foto Regione Lombardia)

Da segnalare infine la vipera comune (Vipera aspis), osservata prevalentemente sui rilievi circostanti il lago.

Esemplare di vipera comune (Foto Regione Lombardia)

Ornitofauna La posizione all’interno della catena alpina e la diversità ambientale della Val Cavallina influiscono sulla composizione dell’avifauna. Dal 1993 sono state osservate settantadue specie di uccelli che frequentano, nelle varie stagioni, il lago di Endine. Tra le 47 specie nidificanti osservate quelle di maggior rilievo sono il tarabusino, l’allocco, il martin pescatore, il porciglione e il picchio rosso maggiore. Da segnalare inoltre la presenza del cormorano, dell’aironecenerino, del moriglione e della gavina. Il lago possiede delle caratteristiche che non lo rendono un ottimale sito di svernamento; in particolare il clima rigido che si registra durante il periodo invernale gioca a sfavore delle specie svernanti.

pagina 91

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Esemplare di gavina Esemplare di martin pescatore (Foto Regione Lombardia) (Foto Regione Lombardia)

Presso il lago sono comunque osservabili podicipedi quali lo svasso maggiore e il tuffetto. Tra gli ardeidi riveste una certa importanza la presenza dell’aironecenerino e del tarabusino, entrambi osservabili solo saltuariamente.

Esemplare di airone cenerino Esemplare di tarabusino (Foto Regione Lombardia) (Foto Regione Lombardia)

Tra le specie di anatidi che frequentano abitualmente il lago di Endine si segnalano diverse specie introdotte, quali il cigno reale, il germano reale, l’oca egiziana e l’oca del Canada. Sono sporadicamente osservabili, inoltre, moriglioni e alzavole, rispettivamente nei periodi invernali e primaverili.

Esemplare di cigno reale (Foto Regione Lombardia)

pagina 92

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Tra i rapaci spicca indubbiamente il nibbio bruno, che nidifica sui castagni e sulle rupi prospicienti il lago in primavera. Sui versanti del Monte Ballerino invece nidificano altri rapaci tra cui la poiana, il falco pennacchiolo, il gheppio e lo sparviero, che compaiono talora nel fondovalle. Da segnalare, infine, la presenza, nei pressi del lago, del falco di palude, dell’albanella reale, del biancone, del falco pescatore e del falco pellegrino. Tra i rapaci notturni si distinguono il gufo comune, l’allocco, la civetta e il barbagianni. Tra i rallidi, ben rappresentati, si segnala la presenza di folaghe, gallinelle d’acqua e porciglioni. I limicoli sono scarsamente rappresentati e limitati al piro piro piccolo e al piro piro boschereccio, che frequentano essenzialmente i canneti. Tra i picchi si osserva il picchio rosso maggiore, che frequenta l’ontaneto e il castagneto presenti in comune di Endine.

Esemplare di picchio rosso maggiore (Foto Regione Lombardia) Tra gli irundinidi sono osservabili la rondine, il balestruccio e, in primavera, la rondine montana. In prossimità del lago nidificano, e sono molto diffuse, la ballerina bianca e la ballerina gialla. Tra i turgidi si segnala la presenza di diverse specie nidificanti tra cui il pettirosso e il merlo, mentre saltuariamente, e durante il periodo migratorio, sono visibili il saltimpalo e il tordo bottaccio. I silfidi dell’ambiente di canneto sono rappresentati dall’usignolo di fiume, dal canareccione e dalla cannaiola. Lungo le sponde risiede inoltre la capinera mentre il picchio muratore è visibile in prossimità dei castagneti che sovrastano la strada provinciale. Tra i paridi si distinguono il

pagina 93

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale codibugnolo, la cinciallegra, la cinciarella e la cincia mora. Numerosi e diffusi sono i corvidi; attorno al lago sono osservabili infatti cornacchie grigie, cornacchie nere e ghiandaie. Tra gli altri uccelli residenti nel territorio si segnalano inoltre fringuellidi, tra cui verdone, fringuello, cardellino e verzellino, e zigoli (migliarino di palude).

Teriofauna In prossimità del lago sono osservabili diverse specie di mammiferi che rivestono un certo interesse in ambito locale e regionale. Tra gli insettivori si distinguono il riccio europeo occidentale (Erinaceus europaeus), della talpa europea (Talpa europaea), residente nell’ontaneto che circonda il lago, nonché di sorcidi quali il toporagno comune (Sorex araneus) e il toporagno nano (Sorex minutus). Tra San Felice e Monasterolo si segnala la presenza della lepre comune (Lepus europaeus), del cui transito è possibile osservare le piste. Tra i roditori si distinguono l’arvicola terrestre (Arvicola terrestris), comune lungo le sponde del lago, il ratto (Rattus norvegicus) e il topo selvatico (Apodemus sylvaticus). Molto diffuso risulta il cinghiale (Sus scropha), di cui, soprattutto in primavera, si possono osservare tracce presso i due laghi.

Esemplare di cinghiale

Tra gli ungulati si segnalano invece il cervo nobile (Cervus elaphus), giunto in questa zona attraverso la Val Camonica, di cui sono state osservate tracce fin sulle sponde del lago di Endine, e il capriolo (Capreolus capreolus).

pagina 94

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Esemplare di cervo nobile

Esemplare di capriolo

Da evidenziare, tra i carnivori, la presenza della volpe (Vulpes vulpes) e del tasso (Meles meles).

Effetti sulla biodiversità Tale aspetto ambientale riguarda la possibilità di causare un impatto sulle specie animali e/o vegetali tale da far scomparire una o più specie dall’area in esame. Aspetti diretti Le attività svolte sul territorio del Parco (sorveglianza e monitoraggio, etc.) possono indurre un trascurabile disturbo temporaneo alla fauna (frequentazione del territorio e

pagina 95

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale rumore) ed un limitato calpestio del soprassuolo vegetale. Ciò che invece può determinare un significativo effetto sulla biodiversità è una insufficiente conoscenza della composizione faunistica e floristica-vegetazionale dell’area protetta in quanto tale situazione potrebbe portare all’effettuazione di scelte gestionali potenzialmente in grado di compromettere specie vulnerabili di cui non è adeguatamente nota la presenza e/o la diffusione. In tal senso l’aspetto connesso all’attività di gestione del Parco è stato cautelativamente considerato come significativo. Il PLIS ha pertanto ritenuto di fondamentale importanza prevedere l’approfondimento delle attuali conoscenze sul territorio, includendo già nel Programma Ambientale 2006-2009 specifiche azioni in tal direzione. Con il Programma Ambientale si intendono ottimizzare la gestione dei dati provenienti dai monitoraggi di terzi e completare importanti studi scientifici coinvolgenti l’intera area protetta per quanto agli aspetti faunistici, floristici e vegetazionali (studi su alberi monumentali all’interno del PLIS, Chirotterofauna, Ornitofauna, etc.) anche con l’intento di renderne sistematico il monitoraggio e la registrazione con l’istituzione di una banca dati territoriale su supporto informatico georeferenziato (GIS). Aspetti indiretti La frequentazione turistica del territorio del PLIS può potenzialmente indurre non trascurabili effetti sulla biodiversità, in particolare per un’eventuale presenza non controllata in aree caratterizzate dalla presenza di specie animali e vegetali sensibili al disturbo antropico e per il mancato rispetto delle vigenti regolamentazioni. A tal fine sono state pianificate specifiche attività di sorveglianza del territorio, e nella stagione estiva 2006 è stato dato avvio ad una sistematica azione di monitoraggio della frequentazione antropica del Lago di Endine, mantenuta nel tempo al fine di poter acquisire adeguate informazioni sulle dinamiche dei flussi turistici, eventualmente pervenendo ad una relativa razionalizzazione funzionale alle esigenze di salvaguardia delle diverse componenti ambientali. Tali attività sono state svolte con il supporto delle Guardie Ecologiche Volontarie e con personale della Protezione Civile, ente anch’esso interessato per proprie finalità operative a poter disporre di adeguate informazioni sulle presenze al Lago. Di particolare rilievo risultano infine le interazioni tra il traffico veicolare e la migrazione fauna anfibia, per le quali apposite attività di controllo operativo del territorio sono finalizzate a verificare l’avvio del periodo migratorio in modo da attivare

pagina 96

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale specifici interventi di difesa (apposizione di barriere, raccolta a trasporto presso i siti di riproduzione). Tale aspetto ambientale è, inoltre, associabile alla potenziale condizione di emergenza di sviluppo di un incendio all’interno del PLIS, situazione contemplata nella trattazione dell’aspetto “Rischio di incidenti ambientali”.

5- Paesaggio ed ambiente antropico: Questo aspetto, fortemente correlato con il precedente, è analizzato con particolare attenzione in relazione alle previsioni ed agli indirizzi di sviluppo previsti dal piano, con particolare riferimento al grado di compromissione attuale ed alle previsioni di recupero, in relazione a:  elementi di rilievo dal punto di vista paesaggistico  patrimonio culturale ed architettonico

I costruiti storici

Nella Zona della Emissario del Lago sulla collina morenica si trova il Castello di Monasterolo che rappresenta il manufatto storico più interessante di tutto il paese (da cui ne deriva anche il nome). Restaurato già all’inizio del secolo scorso anche negli ultimi anni lo stesso è stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria che ne hanno garantito la conservazione. Nonostante il tentativo di renderlo disponibile al patrimonio pubblico promosso insieme ad altri enti dopo la metà degli anni novanta, il Castello è attualmente di proprietà privata e viene utilizzato per la realizzazione di banchetti e cerimonie. La possibilità di apertura al pubblico è per lo più riservata alle due sale principali (armi e Ombrello) alle due corti esterne (alta e bassa) ed al giardino e soprattutto in poche giornate durante l’anno (non più di tre quarti) La zona della chiesa parrocchiale ed il Sagrato antistante con la Via Crucis recentemente instaurata rappresentano una delle più caratteristiche realizzazione in zona soprattutto per l’impianto particolare con la Via Crucis a coronamento del sagrato antistante. Il centro storico negli ultimi anni ha subito numerosi adeguamenti sia grazie ad

pagina 97

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale interventi pubblici che ne hanno adeguato le reti tecnologiche e l’arredo urbano che attraverso interventi privati che hanno recuperato diversi edifici. Grazie ad un recupero adeguato negli ultimi anni che spesso ha permesso di correggere e ri- adeguare edifici violentati negli anni 60 è stato possibile mantenere le caratteristiche di un centro storico non particolarmente ricco da un punto di vista architettonico ma che può continuare a testimoniare un rapporto tra il costruito e l’uso che ne veniva fatto degli edifici nel tempo. Sul territorio sono inoltre presenti alcune testimonianze di fede che rappresentano alcuni punti di interesse in particolare la Madonna di Loreto in località Tribulina (di origine privata), la Madonna di Lourdes ricostruita dopo la frana del 1953 che l’aveva coperta in via XI Febbraio, La cappellina in località Legner, oltre ad alcune edicole o segni di fede sparse tra le strade di accesso ai pascoli altri ed altre zone del territorio e del centro.

Gli insediamenti

Storicamente la Comunità di Monasterolo nasce e si sviluppa sulla piana posta tra la Valle Spirola e la Valle Torrezzo seppure non vi siano testimonianze storiche certe si è sempre sostenuto che la Comunità nascesse attorno ad un Monastero benedettino che ha dato il nome al paese. Da dopo l’ultima guerra mondiale hanno poi preso forma in modo più sostanziale anche le zone di Moj e di Brione probabilmente per lo sviluppo delle comunità di cui sono poste a ridosso di San Felice e di Casazza. Attualmente si può dire che fanno riferimento alla zona di Moj circa 80 abitanti ed alla zona di Brione circa 300 abitanti. Queste due insediamenti hanno anche riferimenti religiosi diversi appartenendo l’uno alla parrocchia di San Felice e l’altro alla Parrocchia di Casazza.

Lo sviluppo urbanistico successivo agli anni “60 fino a quello più recente ha portato alla realizzazione di una serie di unità abitative che quasi rendono continuo lo sviluppo dell’abitato tra il Centro Storico e la Zona di Brione soprattutto per le realizzazione lungo l’asse della strada Provinciale.

Mentre spostandosi più nella zona a nord si è molto sviluppata la zona “Legner” soprattutto negli anni “70 e “80 mentre lungo la Strada provinciale rimangono ancora zone non costruite.

pagina 98

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Vi è poi stato negli anni il recupero di alcuni fabbricati sparsi nella zona pedemontana che sono usati da alcuni abitanti.

Il patrimonio esistente attuale supera le 1.100 unità abitative dove il 50% è rappresentato da prime case mentre la restante quota è rappresentata da seconde case. Dal Documento di Piano si rileva che

6- Struttura urbana: In funzione del rilevamento del contesto allo stato di fatto, sul territorio è possibile individuare le seguenti tematiche, già trattate nel corso del rapporto: - struttura dei servizi sociali; - dimensione e consistenza delle strutture storiche; - tipologia delle strutture edificate; - percorsi pedonali e ciclabili; - consistenza della struttura commerciale nell’ipotesi di una microeconomia integrata; - strutture turistiche in diretta relazione alla sopraccitata economia integrata. Il patrimonio pubblico

Storicamente il Comune di Monasterolo del Castello possiede un patrimonio che in parte arriva storicamente da tempi antichi ed in parte è stato implementato nell’epoca recente. Le acquisizioni più storiche sono senz’altro quelle riferite alle aree boscate dislocate lungo i pendii montuosi. Non sono chiare le provenienze di tali aree che assommate sono composte da circa 2 milioni di metri quadrati di superficie boscata, è da presumere che essendo lo sfruttamento del bosco una delle prime risorse di sostentamento locale in qualche modo si è voluto storicamente garantire alla collettività una certa fetta di ricchezza che potesse essere a disposizione di tutti.

Negli ultimi anni alcune superfici sono state cedute per il taglio a privati cittadini di Monasterolo che potendo contare sul taglio per uso familiare hanno tagliato il loro fabbisogno (individuato in 150 ql a famiglia). Ovviamente è stato possibile in prima battuta pur cercando degli strumenti perequativi le aree tutto sommato più raggiungibili e dove l’asportazione risultava meno complessa. Molte delle altre aree

pagina 99

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale purtroppo non sono soggette a taglio da più di 50/60 anni con conseguenze che nel prossimo futuro potrebbero essere significative sia in termini di mantenimento del legname sia in termini di manutenzione idrogeologica del territorio.

Deve essere sottolineato per memoria che l’Amministrazione detiene del Patrimonio così detto indisponibile ma della cui presenza deve esserne fatta memoria:

L’impianto generale dell’acquedotto Comunale ceduto in uso all’Ato (per legge Regionale) con le sue opere di presa lungo l’asta della Valle Torrezzo (3), il bacino di distribuzione principale in località (canada), il bacino secondario in località Brione sul territorio di Casazza;

Il Collettore Circunlacuale per la porzione di Monasterolo in quanto Monasterolo fu l’unico comune a realizzarlo a sue spese, attualmente la gestione è affidata all’ATO;

Gli edifici pubblici

Per scelta politica l’Amministrazione ha investito nel tempo sia in aree che edifici che fossero destinate a favorire la socialità e l’uso pubblico. La loro trasformazione nel tempo è sempre stata fatta nell’ottica di utilizzare questo patrimonio per lo sviluppo complessivo della Comunità

Casa della Gente

Il complesso è composto da due fabbricati entrambe ritirati con altre aree rivendute nel tempo (via Casai, Via San Felice zona Legner) e la cascina Becai ad un asta fallimentare (fallimento Crippa). Il fabbricato attualmente denominato Casa della Gente fu costruito negli anni cinquanta per realizzarne un grosso allevamento bovino di fatto non è mai entrata una mucca il piano sotto doveva essere adibito a stalla e quello superiore a fienile. Il fabbricato è stato oggetto di due interventi distinti di ristrutturazione:

Il primo alla fine degli anni ottanta ha riguardato la realizzazione di un laboratorio artigianale al piano primo con l’intento di creare alcuni posti di lavoro in loco. Di fatto si sono succedute un paio di attività per qualche anno ma poi non è stato più reperito nessuno interessato alla gestione.

pagina 100

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il secondo intervento ha creato ciò che è visibile ancora oggi con la realizzazione della sede per l’Associazione Pensionati al piano terra, mentre la cucina e la loro sede è stata realizzata direttamente dal locale Gruppo Alpini; al piano primo la suddivisione degli spazi per attività giovanili che vi trovano tutt’ora spazio insieme alla biblioteca. Nello stesso intervento è stato ripavimentato il cortile ed è stata realizzata la tombinatura.

Il secondo fabbricato a parte il rifacimento del tetto negli anni 80 si presenta ancora nelle stesso stato per cui era stato originariamente realizzato e per il quale è stato utilizzato che era quello di stalla;

Sede Pro Loco

Si tratta di un piccolo edificio ricavato dal disfacimento del lavatoio pubblico di cui mantiene le caratteristiche architettoniche, le memorie storiche ci suggeriscono che sotto il pavimento sia stata conservata anche la vasca originale, con ogni probabilità però è chiuso l’approvvigionamento dell’acqua che arrivava dalla parte bassa della Valle Torrezzo ed il canale di scolo che passava a cavallo di alcune proprietà private è stato interrotto ed interrato

Vecchio forno

L’edificio è stato ristrutturato completamente tra il 2003 ed il 2005 attualmente al P.T. trova sede l’ufficio del turismo ed un bagno di servizio mentre al P.1 c’è la sala civica.

Edificio Biali

L’edificio è stato realizzato alla metà degli anni “80 consta di un edificio di circa 100 mq chiuso per metà adibito a bar e per l’altra metà adibito a deposito e locali di servizio al bar. L’altro fabbricato della stessa dimensione posto ad una quota inferiore di circa 60 cm consta di un porticato di circa 100 mq completamente aperto. Nel 2010 si è proceduto al rifacimento delle coperture ed all’adeguamento degli impianti elettrici. Nel 2011 è stato posato un container adibito a bagno per disabili. Il fabbricato ha un contratto di comodato d’uso sino alla fine del 2015

Ex scuole elementari

Il fabbricato consta sostanzialmente di due edifici a loro volta realizzati in più interventi successivi.

1^ edificio

pagina 101

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

E’ un fabbricato realizzato negli anni trenta la parte la piano terra e successivamente sopraelevato negli anni cinquanta. Il fabbricato era composto storicamente da due spazi al P.T. collegati da un corridoio molto ampio e da due spazi al P.1 con doppi servizi igienici al P.1.

Attualmente l’edificio è ripartito in tre spazi al P.T. di cui uno con accesso diretto sul giardino di via Biali per mezzo di una scala esterna. Mentre gli altri due spazi sono di dimensioni inferiori ed attualmente sono utilizzati a deposito. Al Piano primo l’edificio consta di 3 spazi più o meno di dimensioni simili (sono stati ripartiti nel 2005) di cui due adibiti ad Archivio Comunale.

L’edificio è termo-autonomo, mentre da un punto di vista strutturale ha bisogno di essere eventualmente adeguato alle normative. Le coperture sono buone così come i serramenti sono stati sostituiti negli anni novanta con serramenti in alluminio. Nel complesso l’edificio ha però un alto livello di dispersione energetica.

2^ edificio

Realizzato alla fine degli anni settanta è composto dall’ingresso sulla Piazza Papa Giovanni XXIII che permette di accedere ad uno spazio molto ampio adibito ad auditorium comunale. Sullo spazio si accede direttamente allo stesso livello ad un’aula con scarsa illuminazione naturale attualmente adibita a sede della Protezione Civile; Mentre nello spazio inferiore ci sono tre blocchi di servizi igienici. Un ampio spazio di disimpegno con accesso diretto al giardino due aule anche loro con accesso diretto al giardino di Via Biali.

Al livello ancora inferiore c’è la sala per attività fisica della dimensione di circa 110 mq con piccolo servizio igienico e spazio a magazzino. Attualmente lo spazio è pavimentato con moquette.

Edificio Scuola Materna

L’edificio costruito negli anni 30/40 è composto da uno spazio di circa 4 camere con servizio al Piano primo riservato al personale religioso. Mentre al Piano terra ci sono gli spazi dedicati alla Scuola Materna. Due aule un grande spazio riservato al refettorio con una porzione in cui è stata ricavata una cappella, e gli spazi a cucina sia per il personale religioso che per la preparazione dei pasti per la Scuola Materna. La scuola materna è completata con un porzione dell’edificio ove è posto il Comune in cui è

pagina 102

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale ricavato il salone per il gioco e lo spazio e dispensa.. Le coperture sono in buono stato per la parte a due piani. La copertura dell’aula sopra il lago ha invece bisogno di essere rivista nell’impermeabilizzazione trattandosi di una terrazza. Le coperture dei locali cucine, lavanderia e bagni (tra il municipio e l’altro edificio) sono da rifare.

Gli impianti sono a norma, manca completamente il vespaio areato sotto le due aule ed il salone per il gioco. Così come l’edificio è sprovvisto completamente di isolamento termico. I serramenti esterni sono in discreto stato sono da rivedere alcune porte interne.

Edificio Municipio

Anni cinquanta al P.T. c’è lo spazio per l’ambulatorio medico realizzato nel 2003 ed una porzione è utilizzata dalla sCuola Materna. Al piano primo trovano spazio gli uffici comunali. In prospettiva gli spazi così come definiti sono carenti e poco funzionali. Gli impianti sono adeguati alle normative. L’edificio è adeguato alle normative sulle barriere architettoniche. La copertura deve essere rifatta a breve con la sostituzione dei coppi. Non è provvisto di nessun tipo di isolamento termico.

Casa del “podestà”

L’edificio con una superficie di pavimento di circa 700 mq è stato acquisito nel 2006. Con l’annesso parco della consistenza di circa 2000 mq. L’edificio ha bisogno di essere completamente ristrutturato per qualsiasi uso si intenda fare al momento per la conservazione è necessario procedere ad una revisione delle coperture.

Nuovo Polo scolastico

Il polo scolastico è stato terminato nel 1^ lotto nel 2009 attualmente ospita in piena comodità la scuola primaria che raggruppa i comuni di Monasterolo del Castello, Spinone e Ranzanico. Il progetto prevede la possibilità di realizzare in lotti successivi La mensa scolastica, un’aula multifunzionale ed un palazzetto dello sport con annesse attività commerciali. Al momento le aree acquisite sono quasi sufficienti per realizzare tutto il progetto. Mentre al momento esiste la progettualità esecutiva solo per l’aula polifunzionale mentre del resto c’è solo una progettualità di massima.

pagina 103

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

L’area cimiteriale

La comunità di Monasterolo è sprovvista dello strumento previsto dalla normativa del Piano Regolatore cimiteriale di cui si dovrà dotare nel medio/breve termine. La collocazione del cimitero sul promontorio verso Spinone quasi in riva al lago a fatto in modo che il Cimitero rimanesse in qualche modo isolato dal resto del territorio antropizzato.

La struttura così come si presenta con il completamento della parte costruita negli anno novanta è sufficiente per il fabbisogno comunale. Sarebbe utile prevedere una riorganizzazione di alcuni spazi con l’allargamento di alcuni viali centrali e la possibilità di realizzare uno spazio centrale per la benedizione delle salme.

Gli impianti sportivi

La comunità di Monasterolo non ha un patrimonio particolarmente ricco di impianti sportivi canonici pur prestandosi per lo svolgimento di alcune attività sportive all’aperto. Nel patrimonio comunale si annovera l’area del campo sportivo con campo di calcio per il gioco a 7 con annesse tribune scoperte. L’impianto fu realizzato negli anni “60 e poi rivisto nella forma attuale nei primi anni ottanta. Gli spogliatoi furono realizzati grazie anche alle attività di volontariato sotto una porzione dell’edificio scolastico. Al momento attuale gli spogliatoi sono inadeguati rispetto all’utilizzo sia per dimensione che per impiantistica che per collocazione. Adiacente al campo sportivo c’è uno spazio polivalente realizzato nel 1992 per la pratica del Basket, della pallavolo e recentemente adattato anche per il tennis questo impianto a differenza del campo di calcio non è provvisto di Impianto di illuminazione.

Al coperto l’unico spazio è quello descritto nell’edificio scolastico antecedente con la vecchia scuola elementare che per dimensioni ed altezze non si presta a molte attività sportive.

Le aree verdi

La municipalità di Monasterolo è ricca di aree di uso pubblico siano esse attrezzate oppure lasciate al libero utilizzo della gente.

Le aree Attrezzate:

pagina 104

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Parco giochi “Moj”

E’ un piccolo parchetto della consistenza di poche centinaia di mq attrezzato con dei giochi per bambini a servizio della Comunità di Moj. Fu realizzato nel 1997 a seguito di una donazione da parte di un emigrante nativo di San Felice. Mq

Parco Giochi “Volpera”

Il parco giochi si trova a ridosso del Campo sportivo ed è a disposizione della popolazione del capoluogo. Fu realizzato negli anni 70 ed adeguato negli anni novanta e successivamente. Molto ombreggiato avrebbe bisogno di una rivisitazione delle attrezzature. Il parco consta di una consistenza di circa mq

Parco giochi “Brione”

Il parco fu realizzato a servizio della popolazione della frazione Brione, ed anche per offrire uno spazio di aggregazione attorno al 1995. Le attrezzature presenti avrebbero bisogno di essere riviste così come il parco è tutt’ora poco ombreggiato. mq

Parco Biali

Il parco fu realizzato con l’edificio negli anni ottanta come spazio a disposizione per il turismo è infatti attrezzato con panche e tavoli per il picnic. Molto utilizzato per il pic- nic ma forse non più adeguato allo sviluppo economico della comunità. La manutenzione del parco è affidata ai gestori del bar all’interno del contratto di affitto. Mq.

Le aree verdi non attrezzate

In questa categoria insistono molte aree acquisite nel tempo alcune per cessioni di aree a standar ed altre per acquisti da parte dell’amministrazione soprattutto per quel che riguarda le aree a Lago.

Parchetto le noci (denominazione provvisoria)

La provenienza di questa piccola area posta lungo la S.P. 76 al Km 0.900 è stata quasi casuale in continuità con il parcheggio attiguo invece voluto dall’amministrazione. La

pagina 105

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale sua sistemazione potrebbe offrire una piccola zona di aggregazione per la zona posta a metà strada tra il centro storico e la frazione Brione. Consistenza mq

Parco ex scuola Elementare

Si tratta di un’area verde che costeggia il perimetro verso il lago dell’edificio della vecchia scuola Elementare e del municipio fino al campo polivalente ed alla Via Volpera. In posizione strategica rispetto al Centro storico, il parco è stato oggetto di manutenzione del verde da parte della protezione civile. Da Valorizzare la presenza degli ultimi esemplari (con quelli in località “pomm”) dei caratteristici alberi di “Verde Longhe”. mq

Parco Cimitero

E’ un’ area di decompressione tra il Cimitero ed il lago. L’area fu oggetto di bonifica nella prima metà degli anni ottanta dopo che una profonda buca realizzata negli anni cinquanta per cavare sabbia era stata oggetto di riempimento con inerti e rifiuti da parte dei locali. Collegata con il parco Biali dal percorso pedonale ne crea quasi un tutt’uno. Creando soprattutto nelle mezze stagioni (non in stagione di pic-nic) un angolo unico per paesaggio e tranquillità.Mq

Area Verde “Casa del Podestà”

L’area è stata acquisita con lo stabile con cui fa parte, particolarmente interessante per la posizione trattandosi di una delle ultime aree a verde dentro il perimetro del centro storico. Interessante anche per il crocevia di collegamenti pedonali che se ne potrebbero trarre. Attualmente è a disposizione anche un primo progetto esecuivo per rendere fruibile l’area realizzato dal gruppo di Architetti guidati dall’architetto Curto.

Parchetto di Via Casai

E’ un’area verde acquisita come area a standard da parte dell’iniziativa del Residence Lago di Endine. Rappresenta un piccolo polmoncino verde anche se forse collegata in modo poco organico con il resto del verde il suo utilizzo forse andrà ripensato. Mq..

Parchetto di Via San Felice

Anche quest’area arriva dall’acquisizione di aree a standard dopo la realizzazione del P.L “Foppa” una porzione fu usata per residenze agevolate ed una porzione restò ad

pagina 106

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale area verde. Rappresenta una piccola area di sosta prima dell’accesso al Centro storico.Mq

Parchetto “della Memoria”

L’area è stata in parte acquistata ed in parte è ancora di proprietà privata ed è posta in Via XI febbraio. All’inizio del secolo è stata attrezzata con sedute ed una scaletta di accesso. L’eventuale utilizzo dovrà essere pensato con l’area lungo la S.P. 76 da cui è separata da un’area di proprietà privata.

Parco dei “Pomm”

L’area fu acquisita in più acquisizioni l’ultima nel 2003 L’area che sembra tutta di proprietà pubblica comprende però anche due lotti che sono ancora di proprietà di terzi (verso il confine Gardoni). Attualmente l’area è occupata dal campo scout per circa il 50% con una convenzione che scadrà nell’anno corrente. Gli stessi circa 20 anni fa hanno realizzato i servizi igienici con le docce interrati. La convenzione con l’Associazione Agesci è in scadenza. Il resto dell’area è a disposizione pubblica anche se sprovvisto di ogni forma di servizi.

Dall’altro l’area tranne che per una ventina di posti davanti alla Cappella è completamente sprovvista di posti auto. Ogni utilizzo futuro deve essere immaginato con l’eventuale fabbisogno di posti auto.

Area Verde “Borgo San Felice”

L’area è acquisita come area a standard dalla Lottizzazione Borgo San Felice, per il momento l’area non è attrezzata in alcun modo anche se va considerato che è una continuazione con il parcheggio.

Aree a destinazione pubblica di proprietà di altri enti

Nell’obiettivo dichiarato di essere motore di uno sviluppo sociale ed economico della comunità, negli anni l’Amministrazione comunale non solo ha provveduto in prima persona all’acquisizione di opere, fabbricati o aree utili ma si è adoperata anche a livello sovra comunale affinché aree o operazioni potenzialmente interessanti potessero svilupparsi all’interno della nostra comunità.

pagina 107

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Casa del Pescatore

L’area fu acquistata dall’Amministrazione Provinciale sul finire degli anni sessanta. L’idea dell’Amministrazione Provinciale era quella di farne un centro sul modello di alcune iniziative scandinave ove incentivare la pratica della pesca con la messa a disposizione di uno spazio ove poter cucinare il proprio pescato.

Di fatto tale modello non è mai stato praticabile per alcune ragioni territoriali. Per molti anni la gestione è stata assegnata alla famiglia del guardiapesca. Fin quando l’allora Comunità Montana lo ha rilevato in convenzione dalla provincia e lo ha dato in gestione alla Cooperativa l’Innesto (2000). Lo spazio dovrebbe essere un centro per la promozione di turismo locale con percorsi didattici, lo spazio di ristorazione dovrebbe essere secondario all’attività principale di promozione il tutto stante la scelta di una Cooperativa sociale di tipo B di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Forse nel recente la gestione si è sbilanciata troppo verso la ristorazione e l’aspetto commerciale.

Ex Ristorante la Monasterola

Il fabbricato è stato acquistato dall’allora Comunità Montana Valle Cavallina nel 2006, Ristrutturato nel 2009/2010 l’obiettivo dichiarato era quello di creare un Centro turistico didattico. La fusione delle comunità montane, la difficoltà a creare coesione politica attorno al progetto hanno causato la momentanea interruzione della progettualità.

Tutte e due queste aree in sinergia con quelle di proprietà Comunale del Biali e dei Pomm vanno rivalutate a livello locale al fine di creare una progettualità che le metta in rete ne valorizzi le finalità nel suo complesso in modo da identificare un fine “politico” da promuovere anche a livello sovra comunale.

I principali parametri indicatori in merito a quanto riportato nel documento di piano possono pertanto essere così valutati:

parametri di giudizio  salvaguardia  incremento  decremento

pagina 108

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

popolazione prevista salvaguardia (decremento rispetto alle previsioni di PRG vigente) attività commerciali salvaguardia attività ed insediamento incremento turistico e del tempo libero servizi alla popolazione incremento

7- Energia:

Questo argomento è affrontato con particolare attenzione ai consumi, alle disponibilità ed all’attenzione posta alle nuove fonti ed ai diversi modi di utilizzo a minore impatto ambientale, focalizzandosi principalmente su: - rete dell’energia elettrica; - rete di illuminazione pubblica; - rete di distribuzione del gas metano. I parametri essenziali di riferimento sono: - fabbisogno aggiuntivo determinato dal piano - modi di soddisfacimento del bisogno (uso fonti rinnovabili) - potenza installata per produzione energia da fonti rinnovabili Mediante i dati raccolti per la redazione del Piano di Azione per L’energia Sostenibile (PAES- Patto dei Sindaci) formalizzato dal consorzio di Comuni del “Patto dei Sindaci dei laghi bergamaschi” con Valcavallina Servizi e Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi. E’ stato effettuato uno studio in grado di mostrare gli attuali flussi energetici comunali. Nello specifico i grafici rappresentano la percentuale del consumo energetico finale comunale totale per settori. Di seguito è riportato, per ogni settore, il dettaglio dei consumi energetici:

pagina 109

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

pagina 110

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

8- Mobilità:

Le tematiche principali riguardano la mobilità in arrivo/partenza del lago di Monasterolo. Principalmente si possono riconoscere in ordine di classificazione: - strada statale 42 del Tonale e della Mendola, strada provinciale 76 e strade comunali; - rete ciclopedonale; - parcheggi; - trasporto pubblico. Particolare interesse dell’A.C. è l’innesto della S.P. 76 nella S.S.42 in località Brioni che, per come è conformato il medesimo innesto, rende poco sicura la sicurezza dei caseggiati delle immediate vicinanze. Potrebbe essere risolto con la formazione di una rotatoria che interessa entrambe le arterie sovraccomunali oltre che i Comuni contermini.

Rete dei percorsi ciclopedonali

L’indicatore di presenza di piste ciclopedonali vuole far emergere la possibilità di collegamenti sicuri nel territorio, destinati a un’utenza debole e, contemporaneamente, a un’accessibilità dai comuni limitrofi. Osservando la cartografia si evince che l’accessibilità ciclopedonale comunale risulta pressoché inesistente: principalmente per la presenza della S.P.76 che funge da circonvallazione e dirige il traffico principale al di fuori del centro storico; in secondo luogo per la presenza dei percorso pedonale, di calibro importante, che consente la mobilità dolce turistica lungo le sponde del lago.

Va annoverato il progetto di viabilità ciclopedonale realizzato in recepimento della DGP n. 50 del 20.02.2012 che prevede il collegamento tra Trescore Balnerio e per il tramite della ciclabile della Valle Cavallina presente sino a Casazza per un importo di circa € 20.000.000.

pagina 111

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Rete del trasporto pubblico   L’indicatore di presenza della rete del trasporto pubblico vuole far emergere la possibilità di un trasporto alternativo a quello privato, permettendo un’accessibilità al territorio comunale anche dai comuni limitrofi, destinata prevalentemente ad un’utenza debole. Osservando la cartografia si evince che il territorio comunale è servito da una linea di trasporto pubblico su gomma che segue il tracciato della S.P. 76 deviando per Monasterolo centro storico (linea C30c Monasterolo – S.Felice (Moj) Casazza – s.s.42 (banca BPU) di Bergamo Trasporti).

pagina 112

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

10- Rumore: Inquinamento acustico e distribuzione relativa delle nuove urbanizzazioni. La Zonizzazione acustica di un Comune consiste nella suddivisione del territorio comunale in zone acustiche omogenee, secondo quanto previsto dal D.P.C.M. 14 novembre 1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” (in abolizione ai commi 1 e 3 dell'articolo 1, del DPCM 1 marzo 1991) e dalla Legge Quadro sull'Inquinamento Acustico n. 447 del 26/10/95. Quest’ultima stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dall'inquinamento acustico nell'ambiente esterno e nell'ambiente abitativo, i tipi di sorgenti, le competenze, i piani di risanamento acustico, le sanzioni e le iniziative da intraprendere in situazioni di emergenza. Per ciascuna classe acustica la Legge fissa i valori limite di emissione (distinti tra periodo diurno e notturno), i valori limite assoluti di immissione, i valori limite differenziali di immissione, i valori di attenzione e i valori di qualità. Compito dell’Amministrazione comunale è, pertanto, quello di elaborare il Piano di Zonizzazione acustica quale atto tecnico-politico che disciplina l'uso e lo sviluppo delle attività sul territorio, al fine di prevenire l’inquinamento acustico. Gli obiettivi fondamentali della zonizzazione acustica e dell’attuazione del Piano sono la prevenzione e il risanamento, con lo scopo di garantire la salvaguardia dell'ambiente e della popolazione locale, indirizzando le azioni idonee a riportare le condizioni di inquinamento acustico al di sotto dei limiti di norma. Il Comune di Monasterolo del Castello ha adottato, con Delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 18/12/2009, il Piano di Classificazione Acustica predisposto sulla base delle disposizioni della Legge Quadro 447/95 e del DPCM 14/11/97, con l’aggiornamento e l’adeguamento della zonizzazione secondo i criteri fissati dalla L.R. 13/2001 “Norme in materia di inquinamento acustico” (Art. 2, comma 7). L’indicatore viene utilizzato per confrontare il numero dei superamenti dei valori limite di immissione e di attenzione rilevati dalle attività di monitoraggio ed i limiti stabiliti dalla normativa, sulla base delle differenti classi di zonizzazione acustica, per l’individuazione delle principali cause dei superamenti.

pagina 113

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Valori limite di immissione e di attenzione per classi di zonizzazione acustica

Valori limite di Valori di attenzione

immissione (riferiti ad un’ora) Classi di destinazione Leq in dB(A) Leq in dB(A) d'uso del territorio

Diurno Notturno Diurno Notturno

I aree particolarmente protette 50 40 60 45 II aree prevalentemente 55 45 65 50 residenziali

III aree di tipo misto 60 50 70 55

IV aree di intensa attività umana 65 55 75 60 V aree prevalentemente 70 60 80 65 industriali

VI aree esclusivamente industriali 70 70 80 75

Fonte: D.P.C.M. 14/11/97 /art.3 e art.6

Dall’analisi delle diverse fonti bibliografiche emerge chiaramente che la principale sorgente di inquinamento acustico è il traffico veicolare, sia urbano che extraurbano, con particolare riferimento in questo caso alla Strada Provinciale 76.

Piani di risanamento acustico

Secondo quanto stabilito dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico e dalla Legge Regionale i Comuni, una volta definito il Piano di classificazione acustica, sono tenuti ad adottare, nel caso in cui non vengano rispettati i valori di attenzione, un apposito Piano di risanamento acustico. L’utilizzo di tale indicatore ha lo scopo di evidenziare, quindi, lo stato di approvazione e attuazione dei Piani di risanamento e la tipologia di interventi da attuare su un territorio per il contenimento dell’inquinamento acustico e la riduzione delle emissioni sonore.

Attualmente il Comune di Monasterolo del Castello non ha adottato un Piano di Risanamento acustico, poiché non vi sono situazioni che generano la necessità di mettere in atto interventi di contenimento delle emissioni sonore.

pagina 114

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

9- Rifiuti: Modalità di gestione del rifiuto, quantità, raccolta differenziata. Al momento la raccolta dei rifiuti solido urbani è convenzionata con la società Valcavallina Servizi SpA, che esercita settimanalmente la raccolta differenziata porta porta. Sono raccolti oltre la frazione umida e quella secca, anche gli imballaggi di vetro e lattine, la carta ed il cartone e la plastica. Inoltre per queste succitate tipologie e per i rifiuti ingombranti è presente sul territorio , in via del Grino, il Centro di Raccolta piattaforma ecologica. La principale fonte di produzione di rifiuti sul territorio del PLIS è la frequentazione turistica del Lago, lungo il quale, nell’ambito del servizio di raccolta urbana, sono dislocati appositi contenitori per la raccolta. Tale aspetto è stato comunque valutato significativo poiché un eventuale abbandono incontrollato di rifiuti può determinare problematiche di ordine igienico - sanitario ed interferire sulle condizioni di naturalità dell’area. Il controllo periodico operato dalle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) tiene sotto controllo anche tale aspetto, che comunque risulta di competenza comunale. Nell’ambito del Programma Ambientale è stata pianificata la consultazione della Val Cavallina Servizi SpA, ente gestore del servizio di raccolta, per valutare eventuali

interventi di ottimizzazione del servizio in oggetto.

Servizi Rec. Avvio Codice Abitanti Produzione Raccolta Recupero Smaltimento Smaltimento Pc Raee Costi RD compl. a rec. differenziata Istat pro capite di in in discarica (RD) di con ing. a mat.+en. energia discarica (kg/ab*giorno) (N°) mat. extraprov(%) (kg/ab*anno) (euro/ab.) rec (%) (%) (5) (%) (%) 16137 1.216 1,946 52,8 13 96,2 53,4 37,9 6,9 0 8,3 104,4 Produzione di rifiuti. Raccolta totale e differenziata al 31.12. 2012

Il parametro di controllo per cui diventa la percentuale di RD

pagina 115

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

6 RETE NATURA 2000

La RETE NATURA 2000 istituita dalla Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CEE) è un sistema coordinato e coerente di aree ad elevata naturalità, caratterizzate dalle presenza di habitat e di specie di interesse comunitario, la cui funzione è la tutela e la conservazione della biodiversità sul continente europeo. La Rete Natura 2000 è costituita da: - SIC, Siti di Importanza Comunitaria; - ZPS, Zone di Protezione Speciale. Nella Provincia di Bergamo ricadono 19 Sic, che interessano in prevalenza la montagna e che occupano una superficie complessiva di 41.880,33 ettari, e 6 Zps che occupano una superficie totale di 52.330 ettari.

pagina 116

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

I piani e programmi che possono produrre effetti significativi su uno o più siti della Rete Natura 2000, ai sensi dell'art. 6, par. 3 della Direttiva 92/43/CEE, determinano l'applicazione della Direttiva VAS. Nel territorio comunale di Monasterolo del Castello (ed in tutto l’ambito territoriale esteso del Lago d’Endine in precedenza indicato), non sono presenti né ZPS né SIC e quindi non sono possibili interferenze con le aree della rete Natura 2000.

pagina 117

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

7. IL PERCORSO PARTECIPATO

Il processo partecipativo

L’Amministrazione Comunale, con Deliberazione di Giunta Comunale n.31 del 14/05/2008 approvando l’avvio del procedimento per la formazione del nuovo PGT ha avviato, a seguire ha formato un gruppo di lavoro che ha svolto confronto per giungere ai “Primi indirizzi alla pianificazione”, volto a delineare il sistema strategico di influenza del nuovo Piano di Governo del Territorio L’amministrazione ha scelto di gestire il processo partecipativo mediante le seguenti formule:

 richiesta di istanze antecedenti all’avvio del procedimento ( e quindi ante 2008);

 richiesta di istanze successive all’avvio del procedimento ( e quindi post 2008);

 richiesta di verifica delle istanze successive all’avvio del procedimento con possibilità di integrazione dei contenuti a novembre 2013;  formazione di un gruppo di lavoro tematico.

E’ in corso di preparazione l’assemblea pubblica da eseguirsi ante seduta consiliare di adozione del piano urbanistico.

La richiesta delle istanze

Sono state presentate durante tutto il periodo n. 111 istanze, molte delle quali ridondanti in riferimento al medesimo sito: questo a causa della sovrapposizione delle istanze perpetrate nei tre periodi concessi dall’Amministrazione comunale ed a volte a causa del cambio del contenuto dell’istanza stessa, anche diametralmente opposto.

L’Amministrazione comunale ha pertanto raggruppato, valutato e condiviso la richiesta

pagina 118

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale dei cittadini: il lavoro è bene descritto nelle tavola DP_04_05 e DP_04_05b.

Gruppo di lavoro PGT

Con l’obiettivo di favorire il confronto con la cittadinanza e di promuovere la concreta attivazione degli abitanti nella gestione della “cosa pubblica”, è stato costituito un gruppo di lavoro”, così formato:

Sindaco Maurizio Trussardi gruppo unico “Gente e Paese” Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica Gilberto Giudici gruppo unico “Gente e Paese” Alfio Rebuffini, Assessore alla comunicazione ai cittadini e Consigliere gruppo unico “Gente e Paese” Aldo Bellini, Consigliere gruppo unico “Gente e Paese” Cristiana Crottini, Consigliere gruppo unico “Gente e Paese” Giovanni Battista Giudici, Consigliere gruppo unico “Gente e Paese” Patrizio Trapletti, Consigliere gruppo unico “Gente e Paese”

Il lavoro del gruppo, svoltosi nel corso di numerosi incontri ha sviluppato gli spunti necessari alla redazione del PGT che poi sono stati basi di partenza per la definizione delle strategie. Il lavoro si è concretizzato con la redazione dell’elaborato allegato A, in calce alla presente relazione.

pagina 119

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

8. IL SISTEMA STRATEGICO DEL DOCUMENTO DI PIANO: ANALISI DI COERENZA

Il sistema degli obiettivi

L’Amministrazione Comunale, con Deliberazione di Giunta Comunale n.31 del 14/05/2008 approvando l’avvio del procedimento per la formazione del nuovo PGT ha avviato, a seguire ha formato un gruppo di lavoro che ha svolto confronto per giungere ai “Primi indirizzi alla pianificazione”, volto a delineare il sistema strategico di influenza del nuovo Piano di Governo del Territorio (per maggior completezza si rimanda all’allegato A). Il sistema strategico di Piano è stato definito a partire da tale documento, unitamente alla lettura interpretativa della morfologia del territorio comunale e della sua struttura urbana evolutasi nel tempo. Gli obiettivi così definiti sono suddivisi in sette tematiche distinte:  Obiettivi di sostenibilità per lo sviluppo.  Obiettivi di sostenibilità per la trasformazione.  Obiettivi di sostenibilità per la riqualificazione.  Obiettivi di sostenibilità per i servizi.  Obiettivi di sostenibilità per il sistema infrastrutturale.  Obiettivi di sostenibilità per il sistema ambientale, paesaggistico e culturale.  Obiettivi per la questione abitativa.

Per ogni gruppo di obiettivi il sistema strategico ha delineato una serie di azioni volte al raggiungimento degli stessi. Di seguito, suddivisi per tematiche, si riportano gli obiettivi e le azioni di riferimento, a volte accompagnate da schemi grafici elaborati nel corso della redazione del Documento di Piano.

pagina 120

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Obiettivi di sostenibilità per lo sviluppo

Ob1: Rafforzare il ruolo territoriale per sostenere il sistema turistico qualificato, promuovendone lo sviluppo e delle relative attività di servizio, al fine di evitare lo “spopolamento”. Az1: Consolidata la crisi che da parecchi anni ha investito i modelli economici che hanno caratterizzato il dopoguerra, fondati sulla netta distinzione e autonomia tra le diverse tipologie di attività (industriale, artigianale, commercio, servizi, ecc.), è oggi necessario mirare alla flessibilità e all’integrazione tra i diversi sistemi in senso tradizionale, i servizi, il commercio. Sia all’interno della città consolidata che negli ambiti di trasformazione, devono essere promosse azioni che governino la sostenibilità dei cambiamenti anche in ordine al rapporto con il quadro infrastrutturale, sociale ed ambientale, escludendo le attività caratterizzate da grandi consumi di suolo (attività di deposito e commercio all’ingrosso).

Ob2: Favorire lo sviluppo dei processi di trasformazione attorno ad un modello di “economia integrata” compatibilmente con la rete della mobilità locale, con la tutela della sicurezza dai rischi naturali e geologici, nonché con la salubrità e l’igiene degli insediamenti umani. Az2-1: Ridurre gli elementi di conflitto esistenti o potenziali tra il mondo della produzione ed il contesto di riferimento, attraverso la valutazione di sostenibilità delle funzioni integrate, in primis mediante la realizzazione di misure di mitigazione volte a migliorare il rapporto diretto tra funzioni non compatibili. Az2-2: Riconvertire le aree dismesse o in via di dismissione, puntando ad una trasformazione complessiva ed integrata al riassetto dei servizi, come ad esempio l’area dell’ex sala cinematografica.

Obiettivi di sostenibilità per la trasformazione

Ob3: Privilegiare le trasformazioni all’interno del territorio urbanizzato o al suo stretto margine, facilitando la valorizzazione di aree dismesse e i processi di riorganizzazione funzionale. Az3-1: Puntare all’ottimizzazione della risorsa suolo, grazie al riutilizzo dei contenitori vuoti o sottoutilizzati, agevolando la riconversione funzionale rispetto al consumo di nuovo suolo. Az3-2: Perseguire il completamento del disegno della città compatta, qualificando gli elementi di margine urbano, sia in termini identitari che di inserimento paesistico - ambientale, unitamente alla qualificazione delle reti di connessione con i nodi gravitazionali urbani e con gli attrattori extraurbani.

Ob4: Agevolare le trasformazioni urbanistiche finalizzate sia a rispondere alla domanda presente (di insediamenti, di servizi, di aree per usi pubblici), sia a garantire i presupposti di una ripresa dello sviluppo economico, qualitativo e quantitativo. Az4-1: Promuovere modalità attuative semplificate delle previsioni, incoerenza con gli obiettivi collettivi di sviluppo integrato complessivo. Az4-2: Perseguire, nell’ambito del governo delle singole e puntuali trasformazioni, la logica di qualità complessiva dei servizi e della qualità urbana, nella prospettiva di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

pagina 121

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Obiettivi di sostenibilità per la riqualificazione

Ob5: Stimolare lo sviluppo della vitalità del centro storico, senza intaccarne le qualità, ma operando per la valorizzazione della sua identità. Az5: Favorire la semplificazione degli interventi nei nuclei storici, garantendo comunque la salvaguardia dei valori storico-architettonici significativi.

Ob6: Incentivare la capacità di attrazione residenziale nel centro storico, attraverso azioni volte a favorire la permanenza delle attività economiche, a consolidare il sistema dei servizi, ad implementare gli strumenti atti alla salvaguardia e alla valorizzazione dei valori identitari del patrimonio storico- architettonico. Az6: Sviluppare e qualificare la rete dei servizi e gli spazi aperti pubblici. Completare l’accessibilità interna-esterna al centro storico, con particolare riguardo al completamento della rete di mobilità dolce. Implementare la dotazione di parcheggi pubblici e privati.

Ob7: Incentivare la capacità di attrazione residenziale pedemontane a monte della S.P. 76 , con l’intento di garantire zone di presidio, anche stagionale. Az7: Sviluppare e qualificare la rete dei servizi al fine di completare l’accessibilità interna-esterna alle zone pedemontane, anche con la fattibilità edilizia di piccoli fabbricati per attività agricola “hobbistica”.

Ob8: Volgere le scelte pianificatorie alla tutela ed al miglioramento del patrimonio storico (con particolare riferimento al Castello) grazie ad interventi congiunti di incremento degli spazi pubblici di elevata qualità, di creazione di una rete di connessioni dolci e di definizione di criteri progettuali che abbiano particolare riguardo all’efficienza energetica degli edifici. Az8-1: Promuovere modalità attuative semplificate delle previsioni, in coerenza con gli obiettivi collettivi di sviluppo integrato complessivo. Az8-2: Perseguire, nell’ambito del governo delle singole e puntuali trasformazioni, la logica di qualità complessiva dei servizi e della qualità urbana, nella prospettiva di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Az8-3: Favorire il governo della qualità architettonica delle trasformazioni, in funzione degli aspetti complessivi paesistici del contesto e della corretta integrazione degli accorgimenti volti alla sostenibilità ambientale.

Obiettivi di sostenibilità per i servizi

Ob9: Rendere più efficiente il sistema dei servizi pubblici attraverso livelli più adeguati di qualità, accessibilità e rendimento rispetto alla effettiva domanda sociale. Az9: Analizzare i servizi esistenti, per individuarne le potenzialità residue, i margini per una corretta razionalizzazione delle infrastrutture e delle attività, il livello qualitativo da raggiungere, nella logica di risparmio di suolo e di risorse finanziarie pubbliche.

Ob10: “Mettere a sistema” i servizi presenti sul territorio favorendone l’accessibilità grazie alla creazione di una maglia continua ed integrata di servizi e di spazi aperti, di carattere urbano e periurbano, puntando prioritariamente alla valorizzazione del patrimonio esistente e alla creazione di una rete di piste ciclabili.

pagina 122

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Az10-1: Valutare, individuando vocazioni specifiche, al fine di valorizzare le peculiarità e l’identità propria di ciascuna area. Az10-2: Continuare la progettazione la rete comunale ciclopedonale, nell’ambito del Piano dei Servizi, integrata al sistema complessivo dei servizi comunali.

Obiettivi di sostenibilità per il sistema infrastrutturale

Ob11: Mirare al riequilibrio complessivo degli ambiti urbanizzati attraverso la riqualificazione del sistema viabilistico ed il completamento della rete di connessioni dolci, risolvendo prioritariamente i nodi critici. Az11-1: Porre un’attenzione prioritaria agli utenti deboli, anche sviluppando la rete dei percorsi sicuri casa scuola e casa lavoro. Az11-2: Mirare, all’interno della città prevalentemente compiuta, al perseguimento della logica di integrazione dei flussi, riducendo il più possibile gli elementi di conflitto.

Obiettivi di sostenibilità per il sistema ambientale, paesaggistico e culturale

Ob12: Sostenere la tutela e la valorizzazione ambientale – paesistica complessiva del territorio ponendo particolare attenzione alla sostenibilità delle scelte pianificatorie e alla corretta fruizione degli spazi aperti. Az12-1: Limitare il consumo di suolo, mirando alla massima ricomposizione ambientale e paesistica degli ambiti più compromessi. Az12-2: Sviluppare, anche con la carta della sensibilità paesaggistica, il quadro valoriale del paesaggio urbano ed extraurbano, individuando criticità ed opportunità del territorio.

Ob13: Miglioramento delle condizioni di vivibilità del paese, puntando prioritariamente alla mitigazione dell’impatto delle infrastrutture e degli interventi di trasformazione, alla deimpermeabilizzazione generalizzata del suolo urbano, all’identificazione del sistema del verde urbano. Az13: Definire le condizioni per la corretta mitigazione e compensazione ambientale degli interventi, infrastrutturali e non, con particolare riferimento agli effetti sulla popolazione.

Ob14: Contribuire alla realizzazione di un sistema integrato di verde pubblico e privato, sia dal punto di vista ambientale che paesistico-fruitivo. Az14-1: Puntare alla valorizzazione degli spazi destinati a verde pubblico, creando continuità tra essi tramite connessioni dolci protette e collegamenti visivi con gli ambiti a verde privato di maggior valore ambientale. Az14-2: Creare il parco pubblico nell’ambito agricolo limitrofo all’area del Castello.

Ob15: Contribuire alla costruzione della “rete ecologica” di connessione tra aree di valore ambientale e naturalistico, proponendo azioni volte alla valorizzazione del sistema idrico, lago e corsi d’acqua, alla definizione di progetti di rigenerazione ambientale ed alla salvaguardia degli elementi naturalistici di pregio. Az15-1: Attuare azioni di salvaguardia, ripristino e valorizzazione dei d e l lago e dei corsi d’acqua, naturali ed artificiali, presenti sul territorio.

pagina 123

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Az15-2: Salvaguardare gli spazi liberi residui, finalizzando gli interventi al ripristino ambientale.

Obiettivi per la questione abitativa

Ob16: Affrontare la questione abitativa fornendo adeguate risposte a:  l’emergenza della fascia più debole della popolazione residente;  l’emergenza di una fascia di domanda che vede e vedrà aumentare il peso dell’affitto sul proprio reddito;  la domanda di non proprietari, il cui accesso alla proprietà è limitata dagli elevati valori immobiliari che permangono nonostante la crisi edilizia;  la domanda abitativa degli extracomunitari.

Az16: Sviluppare l’offerta di edilizia sociale, rispetto a quanto già in essere con la Comunità Valcavallina Servizi e nell’Ambito territoriale, anche riconoscendo a questa funzione il valore di servizio pubblico ad ogni effetto.

Ob17: Agire nel settore dell'edilizia pubblica e in quella privata convenzionata, nel rispetto delle specifiche vigenti disposizioni a carattere sovracomunale, in particolare dia negli ambiti di trasformazione che nelle riqualificazioni dove è possibile attivare una adeguata concertazione con l’iniziativa privata. Az17: Individuare il tema dell’accessibilità alla casa deve divenire elemento primario che caratterizza le trasformazioni/riqualificazioni territoriali e che ne misura la qualità. Introdurre negli Ambiti di Trasformazione, laddove possibile, quote percentuali di residenza sociale, da eventualmente declinare secondo le forme definite dal Piano dei Servizi.

pagina 124

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Schema strategico degli obiettivi di Piano

pagina 125

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Coerenza interna

Per l’analisi di coerenza è stato effettuato un confronto grazie ad una matrice a doppia entrata in cui nelle intestazioni delle colonne sono riportati i codici corrispondenti agli obiettivi precedentemente descritti, mentre le intestazioni delle righe ospitano le azioni, sempre precedute dal codice. La finalità della matrice è quella di esprimere i gradi di coerenza secondo una scala qualitativa, rappresentata graficamente come segue:

Valutazione del grado di coerenza Simbolo Coerente  Parzialmente coerente  Incoerente  Confronto non significativo /

Dalla lettura della matrice di seguito riportata si evince come le azioni di Piano mantengano una discreta coerenza con gli obiettivi, anche se non strettamente di riferimento, mentre non emergono elementi di incoerenza. In particolare, si sottolinea la notevole coerenza con la maggior parte degli obiettivi delle azioni di sostenibilità per i servizi, di sostenibilità per il sistema infrastrutturale e di sostenibilità per il sistema ambientale, paesaggistico e culturale.

pagina 126

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Obiettivi di Obiettivi di Obiettivi di Obiettivi di sostenibilità per il Obiettivi di sostenibilità per il sistema Obiettivi per la sostenibilità per lo sostenibilità per la Obiettivi di sostenibilità per la riqualificazione sostenibilità per i sistema ambientale, paesaggistico e culturale questione abitativa Obiettivi PGT / Azioni PGT sviluppo trasformazione servizi infrastrutturale

Ob1 Ob2 Ob3 Ob4 Ob5 Ob6 Ob7 Ob8 Ob9 Ob10 Ob11 Ob12 Ob13 Ob14 Ob15 Ob16 Ob17 Az1: Consolidata la crisi che da parecchi anni ha investito i modelli economici che hanno caratterizzato il dopoguerra, fondati sulla netta distinzione e autonomia tra le diverse tipologie di attività (industriale, artigianale, commercio, servizi, ecc.), è oggi necessario mirare alla flessibilità e all’integrazione tra i diversi sistemi in senso tradizionale, i servizi, il commercio. Sia all’interno della città consolidata che negli ambiti di trasformazione, devono essere promosse azioni che governino la sostenibilità dei / / / / / cambiamenti anche in ordine al rapporto con il quadro infrastrutturale, sociale ed ambientale, escludendo le attività caratterizzate da grandi consumi di suolo (attività di deposito e commercio all’ingrosso).

Az2-1: Ridurre gli elementi di conflitto esistenti o potenziali tra il mondo della produzione ed il contesto di riferimento, attraverso la valutazione di sostenibilità delle funzioni integrate, in primis mediante la realizzazione di misure di mitigazione volte a migliorare il rapporto diretto tra funzioni non compatibili. / / / / / / /

Az2-2: Riconvertire le aree dismesse o in via di dismissione, puntando ad una trasformazione complessiva ed integrata al riassetto dei servizi. / / / / / / /

Az3-1: Puntare all’ottimizzazione della risorsa suolo, grazie al riutilizzo dei contenitori vuoti o sottoutilizzati, agevolando la riconversione funzionale rispetto al consumo di nuovo suolo.   / / Az3-2: Perseguire il completamento del disegno della città compatta, qualificando gli elementi di margine urbano, sia in termini identitari che di inserimento paesistico - ambientale, unitamente alla qualificazione delle reti di connessione con i nodi    gravitazionali urbani e con gli attrattori extraurbani. / / Az4-1: Promuovere modalità attuative semplificate delle previsioni, incoerenza con gli obiettivi collettivi di sviluppo integrato complessivo. / / / / / / /  Az4-2: Perseguire, nell’ambito del governo delle singole e puntuali trasformazioni, la logica di qualità complessiva dei servizi e della qualità urbana, nella prospettiva di migliorare la qualità della vita dei cittadini. / /   Az5: Favorire la semplificazione degli interventi nei nuclei storici, garantendo comunque la salvaguardia dei valori storico-architettonici significativi.   / / / / Az6: Sviluppare e qualificare la rete dei servizi e gli spazi aperti pubblici. Completare l’accessibilità interna-esterna al centro storico, con particolare riguardo al completamento della rete di mobilità dolce. Implementare la dotazione di    parcheggi pubblici e privati. / / Az7: Sviluppare e qualificare la rete dei servizi e gli spazi aperti pubblici. Completare l’accessibilità interna-esterna alle zone pedemontane   / / Az8-1: Promuovere modalità attuative semplificate delle previsioni, in coerenza con gli obiettivi collettivi di sviluppo integrato complessivo.   / / Az8-2: Perseguire, nell’ambito del governo delle singole e puntuali trasformazioni, la logica di qualità complessiva dei servizi e della qualità urbana, nella prospettiva di migliorare la qualità della vita dei cittadini.   / / Az8-3: Favorire il governo della qualità architettonica delle trasformazioni, in funzione degli aspetti complessivi paesistici del contesto e della corretta integrazione degli accorgimenti volti alla sostenibilità ambientale.   / / Az9: Analizzare i servizi esistenti, per individuarne le potenzialità residue, i margini per una corretta razionalizzazione delle infrastrutture e delle attività, il livello qualitativo da raggiungere, nella logica di risparmio di suolo e di risorse finanziarie     pubbliche. /

pagina 127

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Az10-1: Valutare, individuando vocazioni specifiche, al fine di valorizzare le peculiarità e l’identità propria di ciascuna area. /    Az10-2: Continuare la progettazione la rete comunale ciclopedonale, nell’ambito del Piano dei Servizi, integrata al sistema complessivo dei servizi comunali. / /  / / Az11-1: Porre un’attenzione prioritaria agli utenti deboli, anche sviluppando la rete dei percorsi sicuri casa scuola e casa lavoro. / /   / / / Az11-2: Mirare, all’interno della città prevalentemente compiuta, al perseguimento della logica di integrazione dei flussi, riducendo il più possibile gli elementi di conflitto. / /   / / / / Az12-1: Limitare il consumo di suolo, mirando alla massima ricomposizione ambientale e paesistica degli ambiti più compromessi. / / /   / / Az12-2: Sviluppare, anche con la carta della sensibilità paesaggistica, il quadro valoriale del paesaggio urbano ed extraurbano, individuando criticità ed opportunità del territorio. / / /   / / Az13: Definire le condizioni per la corretta mitigazione e compensazione ambientale degli interventi, infrastrutturali e non, con particolare riferimento agli effetti sulla popolazione. / / /   / / Az14-1: Puntare alla valorizzazione degli spazi destinati a verde pubblico, creando continuità tra essi tramite connessioni dolci protette e collegamenti visivi con gli ambiti a verde privato di maggior valore ambientale. / / /   / / Az14-2: Creare il parco pubblico nell’ambito agricolo limitrofo all’area del Castello. / / /   / / Az15-1: Attuare azioni di salvaguardia, ripristino e valorizzazione dei del lago e dei corsi d’acqua, naturali ed artificiali, presenti sul territorio. / / /   / / Az15-2: Salvaguardare gli spazi liberi residui, finalizzando gli interventi al ripristino ambientale. / / /   / / Az16: Sviluppare l’offerta di edilizia sociale, secondo le forme definite dal Piano dei Servizi, anche riconoscendo a questa funzione il valore di servizio pubblico ad ogni effetto. / / /  / / / / /  Az17: Individuare il tema dell’accessibilità alla casa deve divenire elemento primario che caratterizza le trasformazioni territoriali e che ne misura la qualità. Introdurre negli Ambiti di Trasformazione, laddove possibile, quote percentuali di residenza ociale, da   declinare secondo le forme definite dal Piano dei Servizi. / / / / / / / /

Giudizio complessivo: 

pagina 128

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Coerenza esterna

Gli obiettivi perseguiti dal Documento di Piano sono qui sottoposti alla verifica di coerenza con i principi di sostenibilità e con gli obiettivi programmatici desunti da piani sovraordinati di livello regionale e provinciale. Come per l’analisi di coerenza interna, è stato effettuato un confronto grazie a matrici a doppia entrata in cui nelle intestazioni delle colonne sono riportati i codici corrispondenti agli obiettivi di Piano, mentre le intestazioni delle righe ospitano gli obiettivi sovraordinati,con la finalità di esprimere i gradi di coerenza secondo una scala qualitativa, rappresentata graficamente come segue:

Valutazione del grado di coerenza Simbolo Coerente  Parzialmente coerente  Incoerente  Confronto non significativo /

Per l’analisi sono stati utilizzati i seguenti sistemi di criteri e obiettivi programmatici regionali e provinciali, scelti tra i più rappresentativi.

A livello sovralocale, di pianificazione regionale e provinciale:

o i 24 obiettivi generali del Piano Territoriale Regionale; o i 9 criteri di sostenibilità del PTCP della Provincia di Bergamo.

A conclusione dell’analisi di coerenza esterna, si sviluppa il confronto tra quanto previsto dal PGT e il documento “Linee guida per il dimensionamento e l’individuazione degli sviluppi insediativi” del PTCP.

pagina 129

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il Piano Territoriale Regionale

Gli obiettivi previsti dal Documento di Piano non mostrano criticità rispetto al sistema di sostenibilità alla base del PTR. Nello specifico, per quanto concerne la tutela della qualità dell’aria e la riduzione di emissioni climalteranti (obiettivi 1, 5, 7, 8, 9, 17 del PTR), il PGT prevede nuovi accorgimenti infrastrutturali che facilitano la riduzione dei punti di criticità a favore dalla rete della mobilità dolce, la valorizzazione ambientale, la riqualificazione del sistema insediativo consolidato. Ai fini della tutela ed uso razionale delle risorse idriche (obiettivi 1, 4, 8, 16 del PTR), il Piano agisce a favore del contenimento di consumo di suolo, della valorizzazione ambientale che include interventi migliorativi e di tutela dei corsi d’acqua naturali e artificiali, interventi migliorativi della qualità dei manufatti edilizi. Per il contenimento d’uso del suolo e la sua tutela (obiettivi 6, 8, 13, 16 del PTR) molti obiettivi del PGT hanno come finalità diretta o indiretta la limitazione del consumo di suolo, in particolare quantitativamente si è mantenuto pressoché inalterato rispetto al PRG vigente, in funzione del fatto che alcuni ambiti sono stati soppressi ed altri sono stati ampliati. Inoltre l’AT1 limita la superficie destinata alle nuove edificazioni. Relativamente la tutela della biodiversità e del paesaggio (obiettivi 14, 17, 18, 19, 20 e 21 del PTR), il PGT rimarca più volte la necessità della valorizzazione ambientale, della qualità degli interventi e della tutela del patrimonio storico- architettonico. Infine, per quanto riguarda la dotazione e l’equa accessibilità ai diversi servizi (obiettivi 1, 3, 4, 5, 19 del PTR), il PGT mira complessivamente a migliorare la qualità e la fruibilità dei servizi pubblici, in particolare potenziando la rete della mobilità “dolce” per favorire il raggiungimento degli stessi, ad adottare politiche di rilancio del centro storico e alla riqualificazione del sistema di “economia integrata” turistico/artigianale/commerciale locale.

A completamento dell’analisi di coerenza del PGT con il PTR è stata effettuata una verifica cartografica tra la localizzazione degli ambiti di trasformazione (AT) proposti e le previsioni del PTR. Secondo quanto predisposto dallo strumento regionale, tutti i comuni lombardi sono tenuti all’attivazione della Rete Ecologica Regionale (RER) attraverso la pianificazione del proprio territorio. Per quanto riguarda Monasterolo del Castello, come si evince dalla tavola di seguito riportata, la RER definisce elementi di primo e secondo livello i primi che investono tutto il territorio ed i secondi che non hanno interferenze dirette con gli ambiti confermati/progettati. Particolare attenzione dovrà essere posta nell’attuazione dell’AT1, per la presenza di elementi di secondo livello lungo la strada provinciale. Figura 1 –RER:Area prioritaria per la biodiversità (giallo), elementi di I livello (verde), elementi di II livello (azzurro); Area oggetto della Dichiarazione di notevole interesse pubblico di cui al DM del 14.01.1958 (arancione)

pagina 130

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Individuazione degli Ambiti di trasformazione in rapporto con la RER

pagina 131

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Obiettivi di Obiettivi di Obiettivi di sostenibilità per la riqualificazione Obiettivi di Obiettivi di sostenibilità per il sistema Obiettivi di sostenibilità per il sistema Obiettivi per la sostenibilità per lo sostenibilità per la sostenibilità per i infrastrutturale ambientale, paesaggistico e culturale questione abitativa Obiettivi PGT / Obiettivi PTR sviluppo trasformazione servizi

Ob1 Ob2 Ob3 Ob4 Ob5 Ob6 Ob7 Ob8 Ob9 Ob10 Ob11 Ob12 Ob13 Ob14 Ob15 Ob16 Ob17 1. Favorire l’innovazione, la diffusione e lo sviluppo della conoscenza in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria), anche in funzione di ridurne l’impatto sull’ambiente; nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi); nell’uso delle risorse e nella produzione di energia e nelle pratiche    di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio 2. Favorire le relazioni tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale e l’esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza,     network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e / all’integrazione paesaggistica 3. Assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei / /    servizi 4. Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio / /    5. Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria attraverso: la promozione della qualità architettonica degli interventi; la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici; il recupero delle aree degradate; la / /    riqualificazione dei quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica; l’integrazione funzionale; il riequilibrio tra aree marginali e centrali; la promozione di processi partecipativi 6. Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da    recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero 7. Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico,    luminoso e atmosferico 8. Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio(idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla    presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque 9. Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio    10. Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la    cultura del turismo non invasivo / / 11. Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile; il miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione / / / / / / / / / / / / / / / delle risorse su aree e obiettivi strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientale; lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità 12. Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a livello globale / / / / / / / / / / / / / / / / /

pagina 132

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

13. Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema    infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suoloaree meno dense, alla valorizzazione 14. Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto / /   / / delle potenzialità degli habitat 15. Supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella / /    progettazione a tutti i livelli di governo 16. Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il /   / / recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti 17. Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico / / / / / / / /   / / e luminoso, la gestione idrica integrata 18. Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di / /   / / formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica 19. Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale / / / / / /   / / fondamentale per l’identità della Lombardia 20. Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore / / /   / / contestualizzazione degli interventi già realizzati 21. Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di / / / / / /   / / qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio 22. Responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale,     commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo) / / 23. Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi trans regionali attraverso il miglioramento della cooperazione / / / / / / / / / / / / / / / / / 24. Rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di contesti regionali forti / / / /   

Giudizio complessivo: 

pagina 133

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

La valutazione della coerenza con gli obiettivi del Piano Provinciale rileva come il sistema strategico del PGT instauri una stretta relazione con lo strumento sovraordinato. Non esistono motivi di incoerenza, solo elementi per cui il confronto non è significativo. Ogni obiettivo presenta almeno una relazione con gli obiettivi sovraordinati. In particolare, si sottolinea una buona coerenza tra la quasi totalità degli obiettivi di Piano con l’obiettivo 1c del PTCP finalizzata alla tutela e compatibilità delle unità paesistico-ambientali. Nel dettaglio, agli obiettivi del PTCP che prevedono la prevenzione e il recupero del degrado ambientale, la difesa del territorio e delle risorse, la creazione di reti ecologiche e di sistemi di preservazione della biodiversità, il miglioramento dell’accessibilità e l’incremento della mobilità sostenibile (1a, 1b, 2a, 2b) rispondono positivamente gli obiettivi della sostenibilità per lo sviluppo e per il sistema ambientale, paesaggistico e culturale. Gli obiettivi della sostenibilità per la riqualificazione, per i servizi, per il sistema infrastrutturale e per il sistema ambientale, paesaggistico e culturale presentano, poi, una forte interazione con gli obiettivi 1c, 3a e 3b del PTCP, inerenti il mantenimento dei caratteri del paesaggio in ciascuna delle sue componenti (ambientale, paesistica, sociale, culturale, ecc.) e il miglioramento della accessibilità e viabilità. Gli obiettivi per la traformazione e per la riqualificazione si prefiggono di evitare il consumo di suolo presentando quindi una buona coerenza con gli obiettivi 4a e 4b del PTCP, mentre gli obiettivi per il sistema ambientale, paesaggistico e culturale sono coerenti con gli obiettivi 1a 2a 2b, 3b, 4a ossia nel perseguimento della sostenibilità e della preservazione dell’ambiente. Il Piano, inoltre, mostra coerenza con gli obiettivi del PTCP (3a 3b) che si prefiggono di integrare e migliorare la mobilità e le connessioni con le diverse parti del territorio grazie agli obiettivi di sostenibilità per il sistema infrastrutturale e, in parte, con quelli per i servizi. Infine, si ha coerenza tra gli obiettivi 2a, 2b, 3b e 4a nella previsione di incentivazione della sostenibilità diffusa con gli obiettivi di sostenibilità per il sistema ambientale, paesaggistico e culturale, per il sistema infrastrutturale e per la città da riqualificare.

pagina 134

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Obiettivi di Obiettivi di Obiettivi di Obiettivi per la Obiettivi di sostenibilità per la Obiettivi di sostenibilità per il sistema Obiettivi di sostenibilità per il sistema sostenibilità per sostenibilità per la sostenibilità per i questione riqualificazione infrastrutturale ambientale, paesaggistico e culturale Obiettivi PGT / Obiettivi PTCP lo sviluppo trasformazione servizi abitativa

Ob1 Ob2 Ob3 Ob4 Ob5 Ob6 Ob7 Ob8 Ob9 Ob10 Ob11 Ob12 Ob13 Ob14 Ob15 Ob16 Ob17

1a. Implementazione di interventi preventivi di mitigazione del degrado ambientale / / / / /  / /

1b. Difesa del suolo e mantenimento dell’equilibrio idrogeologico / / /   / /

1c. Tutela e compatibilità delle unità paesisticoambientali, tra cui favorire e incentivare tutte le condizioni socioeconomiche, urbanistiche, produttive necessarie al mantenimento dei caratteri del paesaggio in ciascuna /   / / delle sue componenti (ambientale, paesistica, sociale, culturale, ecc.) e nel loro insieme 2a. Sviluppo di un sistema di reti ecologiche mediante: l’espansione e l’ampliamento di superfici forestali e naturali; la connessione delle superfici classificate come sorgente di naturalità, per mezzo di corridoi ed elementi / / / / / / / / / / / / / puntiformi di connessione e di supporto; la realizzazione di corridoi ecologici di connessione tra le aree protette 2b. Tutela della biodiversità del territorio / /   / / 3a. Viabilità ed accessibilità: miglioramento e adeguamento della dotazione infrastrutturale alle esigenze del sistema locale / / / / / / / /   / / / / / / 3b. Mobilità sostenibile / / / / / / / /   / / / / / / 4a. Contenimento del consumo di suolo e dell’espansione urbana, tra cui: garantire che gli insediamenti di nuovo impianto consentanoun’adeguata capacità insediativa con il minimo uso di suolo agricolo; sviluppare tecnologie e modalità di utilizzazione che risparmino il più possibile la natura e il paesaggio ed assicurare, come superfici prioritarie per la difesa della natura e del paesaggio, le aree naturali e seminaturali di maggior importanza; promuovere la rinaturalizzazione delle aree extraurbane e /  / /  periurbane attraverso la realizzazione e la conservazione di ambiti di naturalità all’interno delle aree stesse e la connessione di questi ambiti con la rete ecologica territoriale anche con la creazione di sistemi verdi con funzione di filtro e mascheramento nei confronti dei nuovi insediamentie tra questi e le aree agricole esterne 4b. Recupero edilizio / / / / / / / / / / / 

Giudizio complessivo: 

pagina 135

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

PTCP – Linee guida per il dimensionamento e l’individuazione degli sviluppi insediativi Per quanto concerne gli ambiti di trasformazione, il cui apporto dimensionale e trasformativo è di maggior peso nella programmazione urbanistica, si considerano, oltre all’unico ambito, anche quegli ambiti di nuova edificazione con funzione residenziale (dal momento che sono la maggioranza), per un’ulteriore analisi. Si propone, infatti, un confronto sintetico tra le direttive per la localizzazione dei fabbisogni insediativi relativi a “Insediamenti e forma urbana” (paragrafo 3.6 “Aspetti qualitativi: direttive per la localizzazione dei fabbisogni insediativi) e le nuove previsioni urbanistiche:

 Evitare l'interruzione di corridoi della rete ecologica e l'interazione con le aree naturalistiche. Le previsioni di piano non comportano minaccia per il sistema ecologico-naturalistico complessivo, determinando un potenziamento grazie ad interventi mirati il più importante dei quali è rappresentato dall’acquisizione dell’ambito verde dell’AT1, bacino di naturalità e di elevato valore paesistico e corridoio visivo del Castello.  Evitare l'innesco di fenomeni di conurbazione. Gli ambiti di trasformazione, già previsti dal PRG, si collocano all’interno o ai margini dell’urbanizzato esistente non determinando una futura possibile saldatura con i centri urbani limitrofi che non sia già avvenuta con le trasformazioni urbanistiche precedenti. In particolare il fenomeno di conurbanizzazione è quanto si può rilevare per la località Brione con il Comune di Casazza.  Evitare lo sviluppo di insediamenti lineari lungo le arterie stradali Come precedentemente sottolineato, gli ambiti di previsione si collocano all’interno o ai margini dell’urbanizzato esistente, non determinando sviluppi insediativi lineari.  Garantire gli spazi minimi necessari tra strutture contigue al fine di realizzare un progetto di inserimento paesistico dotato di un'adeguata dotazione di aree a verde. Gli ambiti di trasformazione prevedono un’adeguata alternanza tra superfici a verde e superfici edificabili, finalità controllabile grazie agli strumenti di concertazione.  Contenere in generale lo sviluppo di superfici impermeabili, e garantire la presenza di alternanza di aree permeabili e impermeabili. Le misure mitigative previste per un adeguato inserimento paesistico-ambientale e le previsioni insediative degli ambiti mirano a tale finalità.  Utilizzare prioritariamente aree dismesse o già urbanizzate, o lotti e aree intercluse, o comunque in stretta connessione con l'urbanizzato. L’ambito previsto (AT1) insiste su area prevista dal precedente con destinazione artigianale non ancora attuata: l’ambito si attacca alla località Brione e offre l’opportunità di creare sia un centro polifunzionale che un parco da collegarci con il centro storico

pagina 136

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

passando in adiacenza alla pertinenza del Castello.  Valorizzare le aree di frangia anche come occasioni per l'inserimento di elementi naturali nel contesto urbano. Gli ambiti 1 favoriscono la valorizzazione degli ambiti di frangia con interventi volti al miglioramento paesistico-ambientale ed al potenziamento delle connessioni ecologiche anche all’interno dell’urbanizzato.  Evitare la presenza di infrastrutture lineari con effetto barriera tra l'edificato e gli spazi aperti. Il PGT non prevede infrastrutture di questo tipo, ma opera a favore di migliorie e potenziamenti della mobilità dolce.

pagina 137

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Evoluzione probabile del contesto senza l’attuazione del Piano

L’attuazione delle previsioni contenute all’interno del PGT comporteranno, come ovvio, ricadute all’interno del territorio; per permettere di valutare appieno i potenziali effetti dovranno necessariamente essere presi in considerazione scenari evolutivi propri del contesto ambientale e territoriale. Molteplici sono gli elementi esterni alle previsioni di PGT che potranno intervenire nel prossimo futuro in grado di alterare la struttura urbana e territoriale del comune; per consentire di ipotizzare una probabile evoluzione si è ritenuto opportuno considerare le indicazioni dettate nei piani e programmi di scala sovralocale, con particolare riferimento al trend evolutivo della Valle Cavallina. Al fine di poter ipotizzare uno scenario plausibile per Monasterolo del Castello, si è deciso di tenere in considerazione le indicazioni dettate all’interno degli strumenti di seguito elencati:

a) Piano Territoriale Regionale;

b) Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale;

c) PPRC Piano provinciale della rete Ciclabile;

d) PLIS Lago d’Endine. a) Le previsioni macroterritoriali contenute nel PTR della Regione Lombardia, quali in particolare:

• il potenziamento della rete di trasporto pubblico del territorio provinciale sul medio/lungo periodo; • il consolidamento della rete ecologica regionale (RER) e di quella provinciale, in base alle previsioni delle relative tavole; b) le indicazioni contenute all’interno del PTCP della Provincia di Bergamo, quali:

• l’avvenuta realizzazione della variante alla statale 42 e alla strada provinciale n.91 della Valle Cavallina; • il riconoscimento del PLIS quale elemento caratterizzante del territorio; • la definizione di un territorio dalle elevate potenzialità urbanistico ambientali; c) gli interventi programmati dal Piano Provinciale della Rete Ciclabile quali in particolare la realizzazione di collegamenti intercomunali; d) l’istituzione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) denominato Lago d’Endine con la Comunità Montana Val Cavallina ed i comuni di Endine di Gaiano, Ranzanico e di Spinone al Lago oltre a Monasterolo del Castello, che consente di salvaguardare e valorizzare il territorio strettamente alla presenza del lago, gli ambiti di naturalità nei margini urbani e la rete di canali idrici provenienti dalle montagne.

In sintesi, è possibile ipotizzare, anche visti i trend di

pagina 138

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

crescita demografico/sociale che hanno caratterizzato il territorio comunale nei passati decenni, che nel futuro a venire Monasterolo del Castello sarà caratterizzato da un possibile aumento della popolazione, oltre a quello fisiologico, connaturato alla tipologia turistica-residenziale. Il comune, come altri della valle, baserà la sua crescita sui flussi migratori sfruttando inizialmente il patrimonio abitativo esistente. Altro elemento di pregio che caratterizza e che permetterà al territorio comunale di emergere quale polo attrattore di popolazione è sicuramente il sistema paesaggistico ambientale esistente contraddistinto dal PLIS Lago d’Endine; questo sistema verde, unito ad un’efficace maglia viabilistico infrastrutturale consentirà di incrementare, alla luce dei recenti interventi effettuati sulla viabilità sovracomunale, le capacità attrattive del comune. Elemento importante all’interno dello scenario di sviluppo comunale, anche secondo quanto previsto dal PTCP di Bergamo, sarà la mobilità ciclopedonale che dovrà consentire una reale alternativa alla mobilità veicolare per quanto concerne gli spostamenti a breve e medio raggio, oltre alla mobilità turistica. La stretta relazione tra implementazione della rete ciclopedonale prevista, la salvaguardia e la valorizzazione degli ambiti naturali dovrebbe portare ad un aumento del livello fruizionale dell’intero territorio; a beneficiarne sarà l’intero territorio comunale che vedrà così garantito il sostanziale equilibrio tra ambiente antropizzato e naturale presente, compresi appunto gli ambiti fluviali e pede- collinari.

pagina 139

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

9. VALUTAZIONI E MONITORAGGIO

Analisi degli effetti ambientali

In riferimento agli effetti ambientali dell’applicazione del Piano di Governo del Territorio ci si riferisce ad alcuni aspetti di criticità emersi nel Quadro di riferimento sociale e ambientale. Nella sezione in oggetto si sono messi in evidenza aspetti ampi relativi alla situazione recente in cui verte il territorio di Monasterolo del Castello ed i suoi abitanti anche in riferimento ad un contesto di prossimità ad altri comuni. Tale indagine non ha portato alla luce elementi di criticità strettamente correlati e correlabili all’attuazione pianificatoria dello strumento urbanistico comunale. A tal fine sono stati individuati alcuni indicatori la cui analisi, unitamente a considerazioni di natura qualitativa, ha permesso di fare considerazioni relative alle ricadute legate principalmente all’attuazione degli ambiti di trasformazione, accompagnando in tal senso la redazione del Piano attraverso il confronto tra diversi scenari possibili.

Gli indicatori considerati sono articolati in due sezioni principali, distinti in tematiche specifiche come di seguito elencato:

 Situazione ambientale:

o Suolo e sottosuolo.

 Qualità urbana e pressioni antropiche:

O Inquinamento acustico ed elettromagnetico. O Verde pubblico. O Percorsi ciclopedonali.

LA SITUAZIONE AMBIENTALE

NATURA, BIODIVERSITA’ E PAESAGGIO In ragione dei numerosi vincoli (Aree di rilevanza ambientale “Endine - Iseo”, Area prioritaria per la biodiversità “Monte Torrezzo e Monte Bronzone” (AP 55); elementi di I e II livello della Rete Ecologica Regionale (RER); PLIS “Parco del Lago di Endine”; vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 142, comma 1 lettera b) e art. 136, comma 1 lettera c) e d) del D.Lgs 42/044) dovranno essere contemplate le specifiche misure di mitigazione e inserimento paesistico-ambientale, ivi compreso la salvaguardia dell’habitat delle speci protette (rospo bufo-bufo) come ad esempio le recinzioni permeabili alla fauna che consentono il transito migratorio e l’utilizzo di specie arboree autoctone negli spazi verdi di nuova formazione che garantiscono l’adattabilità della fauna.

pagina 140

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

SUOLO Consumo di suolo L’indicatore fa emergere l’incremento delle superfici territoriali rispetto alla situazione attuale. Per l’elaborazione dei dati si considerano le previsioni edificatorie degli Ambiti di Trasformazione individuati dal Piano. Tale variazione risulta negativa se riferita alle sole superfici impermeabili (al netto delle aree verdi urbane).

pagina 141

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

QUALITÀ URBANA E PRESSIONI ANTROPICHE

SUOLO E SOTTOSUOLO Siti contaminati In relazione a “siti contaminati”, dando conto che sul territorio è presente il sito P.V. Total SS42 di via Kennedy, rispetto al quale il competente ufficio bonifiche provinciale, segnala che nell'ambito della ristrutturazione del punto vendita carburanti, nel 2007, sono state effettuate delle verifiche in contraddittorio con ARPA sulla qualità del suolo. Le indagini realizzate hanno evidenziato la presenza due aree di contaminazione (area 1: Idrocarburi Pesanti C>12; area 2: Idrocarburi Leggeri C<12 e BTEX) che ha reso necessaria l'attivazione della procedura di cui all'art.242 del D.Lgs.152/06 per la bonifica del sito. Sull'area contaminata da Idrocarburi Pesanti C>12 (area 1) è stata applicata l'Analisi di Rischio sito specifica che ha evidenziato la non necessità di bonifica. Mentre per l’area 2, il Progetto di bonifica approvato dal Comune prevede un trattamento in sito mediante un impianto SVE (soil vapor extraction).

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E RADIAZIONI IONIZZANTI INQUINAMENTO ACUSTICO Esposizione della popolazione a fonti di disturbo

Nella valutazione delle esposizioni della popolazione a fonti di disturbo, è stata considerata la localizzazione degli Ambiti di Trasformazione e nuove edificazioni confermate rispetto alla presenza degli elettrodotti, delle antenne radio base e della zonizzazione acustica prevista.

Per quanto attiene gli elettrodotti ad alta tensione di proprietà Terna Rete Italia (380 kV, 220 kV e 132 kV) le fasce di rispetto previste rispettano quanto prescritto dall’art.5 del D.P.C.M. 23/04/92. Gli ambiti di cui alle NE2 e NE4 sono interessati dalla fascia di rispetto dell’elettrodotto di 132 kV.

Per quanto riguarda le antenne radio base (se ne annovera una sola in sommità al monte Ballerino) è semplicemente individuata la localizzazione in quanto il quadro normativo non prevede una distanza minima da mantenere rispetto all’abitato generico.

Per il disturbo da rumore, è stato considerato il Piano di zonizzazione acustica, adottato e in corso di approvazione, che suddivide il comune in 6 classi in base ai dB di rumore emessi (difatto sono solo 5 le classi annoverate non essendoci produttivi pesanti che giustificano l’uso della classe VI). Dall’immagine estratta dalla mappa del Piano sono stati inseriti i cambiamenti tra gli AT previsti dal PRG e confermati e gli AT ampliati. Si nota che il solo AT1 è situato in classe IV “Aree di intensa attività umana”, l’ambito della NE1 in classe III “Aree di tipo misto”, mentre gli altri ambiti NE nella classe II e I “Aree prevalentemente residenziali”. Analizzata l’interrelazione esistente tra funzioni allocate all’interno degli Ambiti di trasformazioni e prescrizioni dettate dalla zonizzazione acustica si evince che la

pagina 142

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

quasi totalità dei nuovi AT risulta conforme con le indicazioni dettate. Si sottolinea che al fine di rendere meglio compatibile gli ambiti AT1 e NE1 sarà opportuno condurre indagini sul clima acustico preliminarmente alla progettazione dei nuovi insediamenti, in modo da prevedere eventuali misure di mitigazione.

pagina 143

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Esposizione della popolazione a fonti di disturbo: inquinamento elettromagnetico

pagina 144

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Esposizione della popolazione a fonti di disturbo: stralcio del Piano di Zonizzazione acustica

pagina 145

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

VERDE PUBBLICO

Fruibilità del verde pubblico

L’indicatore di fruibilità delle aree destinate a verde pubblico, attrezzato e non, considera la localizzazione e la distribuzione di queste rispetto agli ambiti residenziali. Tale indicatore è incluso nella lista degli Indicatori comuni europei a livello locale (European Communities, 2001 - Towards a local sustainability profile, European Common indicators. Luxembourg). La definizione operativa della fruibilità si definisce considerando un’area verde fruibile dai cittadini residenti in un intorno di 300 m. in linea d’aria che corrisponde a circa 500 m di percorso effettivo in un’area urbana, pari ad un tragitto medio di 15 minuti. Comparando la distribuzione degli edifici residenziali con le aree destinate a verde pubblico esistenti e applicando la soglia di distanza di cui sopra, è possibile cartografare la distribuzione della popolazione con accesso alle aree verdi, fornendo un’indicazione cartografica di primo impatto relativa alle aree critiche. L’analisi è stata condotta considerando le aree destinate a verde pubblico, anche attrezzato per il gioco e lo sport, presenti sul territorio, come da previsioni del Piano, con l’acquisizione dell’area verde dell’AT1. Osservando la cartografia riportata si evince che la superficie di influenza delle aree verdi prese in esame copre la maggior parte del territorio urbanizzato permettendo ad una cospicua parte della popolazione residente di potersi recare nelle suddette aree in breve tempo, migliorando la situazione dello stato di fatto specie per la località Brione . Permangono criticità relativamente zone verdi nonostante la presenza del PLIS:  Nel tratto tra Brione e il parco Biali  Seppure poco nel tratto terminale tra la zona Legner-Moj.

PERCORSI CICLOPEDONALI

Rete dei percorsi ciclopedonali

L’indicatore di presenza di percorsi ciclopedonali vuole far emergere la possibilità di collegamenti sicuri nel territorio, destinati ad un’utenza debole e, contemporaneamente, ad un’accessibilità dai comuni limitrofi. Dall’analisi dello stato di fatto in Monasterolo del Castello emerge una situazione di accessibilità protetta non sufficiente. Le indicazioni di Piano, che recepiscono anche le indicazioni progettuali di PRG, prevedono la realizzazione di una maglia molto estesa di percorsi che, se realizzati, permetterebbero di raggiungere un buon livello di accessibilità ciclopedonale. Lo scenario di PGT, al tempo stesso, vede un miglioramento dell’accessibilità ai principali servizi presenti, permettendo una maggiore connessione tra gli spazi ad uso pubblico all’interno del territorio comunale. Contemporaneamente, le scelte di Piano intervengono nell’agevolare i nuovi ambiti residenziali previsti. In conclusione, qualora la progettualità della rete protetta prevista

pagina 146

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

fosse integralmente attuata, si avrebbe un netto miglioramento della fruibilità complessiva del territorio.

Accessibilità delle aree a verde pubblico e Rete dei percorsi ciclopedonali zona sud (A)

pagina 147

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Accessibilità delle aree a verde pubblico e Rete dei percorsi ciclopedonali zona nord (B)

pagina 148

PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Individuazione degli ambiti di trasformazione e valutazione di essi

Il Documento di Piano individua un solo Ambito di trasformazione, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi preposti alla redazione dello strumento urbanistico. Tale individuazione è l’esito di un processo ricognitivo/decisorio che ha seguito i seguito i seguenti passi:

1. verifica dei piani attuativi previsti dal PRG vigente e valutazione della loro posizione rispetto agli ambiti edificati; 2. selezione delle proposte dei cittadini che potevano candidarsi a divenire Ambiti di Trasformazione; 3. sopralluogo nelle aree individuate ai punti 1) e 2); 4. confronto tra le aree individuate ed il quadro strategico; 5. valutazioni nel processo di VAS; 6. scelte degli ambiti e determinazione della capacità edificatoria.

Nella valutazione dei singoli ambiti di trasformazione si è tenuto conto del ruolo e della collocazione del Documento di Piano nella pianificazione territoriale comunale e di area vasta. Si sottolinea, infatti, che il DdP ha carattere non conformativo e, conseguentemente, gli ambiti di trasformazione sono intesi come individuazioni di carattere strategico, a cui devono necessariamente seguire piani attuativi di maggiore dettaglio. Pertanto, le informazioni inerenti ciascun ambito consentono di esprimere pareri e prescrizioni generali e non sempre specifiche, mentre una valutazione, ambientale e/o strategica, di maggiore dettaglio dovrà essere sviluppata nelle successive fasi di pianificazione e progettazione attuativa.

La valutazione degli ambiti di trasformazione viene presentata attraverso schede descrittive, composte dai seguenti elementi:  scheda del Documento di Piano relativa a ciascun ambito in cui si sottolineano: o gli obiettivi generali sottesi all’intervento sull’ambito; o i principi insediativi per intervenire; o le prescrizioni specifiche da seguire nella fase progettuale; o i parametri urbanistici propri dell’ambito; o le funzioni collocabili; o estratto della Carta delle previsioni e degli obiettivi urbanistici; o estratto della Tavola dei vincoli;  analisi dell’ambito, valutazione delle previsioni proposte in funzione anche della coerenza con il sistema strategico di piano e del contesto di riferimento;  proposizione di misure di inserimento ambientale e mitigative.

Per tutti gli ambiti di trasformazione e di nuova edificazione, dovranno essere rispettati i criteri connessi alle problematiche acustiche, di sostenibilità ambientale e geologiche e in particolare:  i nuovi insediamenti dovranno presentare una valutazione previsionale di clima acustico conformemente ai disposti della L. 447/95 ed al piano di zonizzazione acustica. Tutti gli ambiti residenziali devono rispondere ai parametri previsti dal D.P.C.M. 05/12/1997 e successive modifiche ed integrazioni, in relazione ai

pagina 149 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

requisiti acustici passivi delle strutture edili.  Nel corso della fase di progettazione esecutiva, in ottemperanza ai disposti del D.M. LL.PP. 11/03/88 n. 127, dovranno essere stabilite, grazie a prove dirette, le caratteristiche geologico-tecniche del sito, per l’adeguata definizione del piano di posa e il corretto dimensionamento delle fondazioni.  Gli interventi dovranno perseguire il principio di sostenibilità complessiva, con particolare attenzione alla riduzione dei consumi energetici, all'utilizzo di energie rinnovabili, al riciclo delle acque meteoriche, alla compensazione delle emissioni climalteranti, all'inserimento paesistico. Dovranno quindi essere verificati gli effetti dell’intervento rispetto a suolo, acqua, aria, impatto acustico, clima acustico e relativamente alla mobilità pubblica e privata.  Sarà indispensabile la garanzia dei necessari interventi di manutenzione del reticolo idrografico minore e di quello artificiale. I corsi d’acqua, salvo i casi di regimazione previsti dagli strumenti di programmazione pubblica, non dovranno subire intubamenti, restringimenti di alveo e rettifiche del loro naturale percorso.  Si dovranno rispettare le prescrizioni relative al mantenimento della superficie drenante, applicando ogni accorgimento valido per aumentarne la percentuale della stessa ove possibile applicare metodologie idonee allo scopo in vece di superfici impermeabili.  Sarà necessario porre attenzione nella costruzione dei nuovi fabbricati e per gli interventi relativi a quelli esistenti destinati in qualsiasi modo alla permanenza di persone (abitazioni, insediamenti produttivi, commerciali, di servizio, ecc.) a criteri e sistemi di progettazione e costruzione tali da eliminare o mitigare a livelli di sicurezza l’esposizione della popolazione al Radon. A tal fine si può fare riferimento alle indicazioni progettuali-tecniche definite dall’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo.  In tema di acque e sottoservizi, si rileva che sono previste nuove aree di espansione urbana ubicate anche in area esterna all’agglomerato. In merito si ritiene opportuno sottolineare la necessità di dotare dette aree di tutte le infrastrutture necessarie, compresa la rete di pubblica fognatura afferente al collettore consortile. Si ricorda in proposito che, in base alla vigente normativa, le acque reflue domestiche derivanti da tali insediamenti non possono essere recapitate in corpo idrico superficiale né su suolo (art. 8 del R.R. n. 3/06 e art. 94 del D.Lgs 152/06). Inoltre, si invita a progettare le infrastrutture fognarie in conformità a quanto disposto dall’appendice G delle NTA del Programma di Tutela ed Uso delle Acque della Regione Lombardia.

La verifica di efficacia delle misure adottate potrà essere effettuata mediante determinazioni sulle concentrazioni residue ad intervento ultimato e prima dell’occupazione dei fabbricati.

pagina 150 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

pagina 151 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

La sostenibilità del Piano

Le previsioni del nuovo PGT, nel loro complesso, non risultano eccessivamente discostanti dal PRG vigente. Unitamente ai cinque ambiti di trasformazione, quattro dei quali previsti dal PRG come piani attuativi, il Piano delle Regole prevede NTA che concedono bonus volumetrici (identificati in circa mc.5000) per incentivare la permanenza delle famiglie. Una valutazione complessiva di tali previsioni e delle rimanenti potenzialità edificatorie presenti ancora nel territorio, conducono ad una previsione proiettata al 2018 di 1388 abitanti. Assumendo come valore di riferimento 150 mc/abitante, la stima dell’incremento della CIRT (capacità insediativa residenziale teorica) è pari a 172 abitanti teorici attesi, pari ad un aumento del 14% rispetto ai 1216 residenti (dato al 31/12/2012). Le previsioni di PRG vengono abbattute notevolmente da quelle del nuovo Piano: gli abitanti teorici attesi sarebbero stati pari a 1937, con un incremento della CIRT di ben 721 unità! Per quanto riguarda il consumo di suolo, si può affermare che rispetto allo strumento urbanistico vigente il nuovo Piano non incrementa in modo significativo le aree destinate a nuova edificazione; in primis poiché è stato eliminato un ambito di trasformazione compreso in area a rischio idrogeologico; inoltre la localizzazione della stessa non presenta evidenti criticità se non di inserimento paesistico. Tali problematiche si potranno tenere sotto controllo mirando principalmente alla qualità progettuale degli interventi in relazione al contesto di riferimento. Piccole criticità relative a tematiche ambientali strettamente connesse agli ambiti sono mitigabili con opportuni accorgimenti, a partire da quelli indicati nelle schede di analisi degli Ambiti di Trasformazione, utilizzabili anche in altri contesti edificabili qualora ne emergesse la necessità. Nel caso in cui nella progettazione di dettaglio emergessero altre questioni critiche, l’Amministrazione Comunale avrà tutti gli strumenti di concertazione per poterli meglio affrontare. Complessivamente si può esprimere un giudizio positivo sul nuovo Piano, giacché non emergono particolari criticità concernenti la sua attuazione. Non si assiste, infatti, a un’ulteriore compromissione dei margini o all’apertura di nuovi fronti urbani dal momento che tutti gli ambiti, di trasformazione e di nuova edificazione, si inseriscono in contesti già edificati. Al contrario, si segnala la notevole possibilità di migliorare la qualità urbana in particolare nel caso della località Brione. Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, nessun ambito ricade in aree di “fattibilità con consistenti limitazioni”, mentre per la naturalità del territorio si assiste ad alcune interferenze non dirette con il Parco PLIS e con alcune piane agricole. L’ambito di maggiore sensibilità, relativo alla località Brione, prevede l’acquisizione della piana agricola di notevole valore ecologico e paesistico ai fini delle tutela e dell’apertura alla fruibilità cittadina. Tale scenario, unitamente agli incrementi generali nei servizi previsti dal Piano, migliorano in generale l’accessibilità e la dotazione di servizi presenti in Monasterolo del Castello. Il verde derivante dall’AT1 soddisfa il bacino di utenza posto verso il Comune di Casazza, mentre i nuovi percorsi ciclopedonali protetti e le migliorie infrastrutturali danno risposta parziale alle richieste dei cittadini emerse durante il percorso partecipato. La necessità di maggior sicurezza infrastrutturale in alcuni

pagina 152 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

punti del territorio e l’incremento della dotazione di piste protette per la rete della mobilità dolce, principalmente finalizzate all’accessibilità e alla fruibilità dei servizi primari, trova risposta nelle proposte di Piano e potrà avere parziale riscontro nell’attuazione degli Ambiti di trasformazione e di nuova edificazione. Non si prevedono problematiche particolari riferite all’esposizione della popolazione a fattori inquinanti e disturbi, fatta salva la necessità di svolgere indagini di maggior dettaglio relative all’inquinamento acustico nell’AT1.

Vanno confermati i riferimenti normativi applicabili al territorio comunale sia sotto il profilo paesaggistico che sotto il profilo culturale dei beni architettonici e archeologici, onde assoggettare interventi di nuova costruzione e/o trasformazione alle preventive autorizzazioni paesaggistiche. Così come la verifica della presenza sul territorio comunale del vincolo delle aree immediatamente contermini a ambiti sottoposti a tutela monumentale e archeologica come il Castello.

pagina 153 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Proposta di un sistema di monitoraggio

Il sistema di monitoraggio di un piano ha come finalità principale quella di verificare le modalità e il livello di attuazione del piano, valutare gli effetti delle azioni e fornire indicazioni in termini di riorientamento del piano stesso. In una logica di piano-processo, quindi, il monitoraggio è la base informativa necessaria per un piano che sia in grado di anticipare e governare le trasformazioni, piuttosto che adeguarvisi a posteriori. In linea generale si possono immaginare le seguenti possibili finalità alla base della decisione di organizzare il monitoraggio di un piano:  informare sull’evoluzione dello stato del territorio;  verificare periodicamente il corretto dimensionamento rispetto all’evoluzione dei fabbisogni;  verificare lo stato di attuazione delle indicazioni del piano;  valutare il grado di efficacia degli obiettivi di piano;  attivare azioni correttive in tempo utile;  fornire elementi per l’avvio di un percorso di aggiornamento del Piano;  definire un sistema di indicatori territoriali di riferimento.

Il percorso di VAS, pertanto, non può essere impostato solo come semplice percorso lineare, ma soprattutto dovrà permetterne il percorso a ritroso. Il Piano, a conclusione del suo iter procedurale, può/deve essere sottoposto a un monitoraggio che ne permetta la valutazione in corso di attuazione, sulla base della quale siano possibili gli opportuni interventi correttivi. Sulla base di quanto sopra esposto emergono quindi tre punti principali del processo gestionale:  il monitoraggio;  la valutazione dei risultati del monitoraggio;  la riformulazione di alcuni aspetti del Piano, sulla base di quanto emerso dalla valutazione.

L’esito di tale percorso è la redazione di un report di monitoraggio con finalità divulgativa.

Il sistema di indicatori

L’indicatore è un parametro che fornisce informazioni su un determinato fenomeno, assumendo contemporaneamente un significato di sintesi e un significato simbolico, che va oltre le proprietà direttamente associate con il valore del parametro. L’indicatore permette pertanto di ridurre il numero di misure e di parametri richiesti per descrivere un fenomeno, ed è strutturato in modo da semplificare la comunicazione verso l’utilizzatore.

pagina 154 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il valore intrinseco dell’indicatore consiste nel far emergere alcune problematiche, nel confrontare situazioni differenti, nell’introdurre un sistema organico di raccolta di dati e di monitoraggio di alcuni fenomeni. Gli indicatori sono rappresentativi di una situazione/componente/stato/grado di raggiungimento di un obiettivo e assumono efficacia qualora siano oggetto di un confronto nello spazio (ad esempio tra i valori di aree territoriali diverse) e nel tempo, come confronto dei valori letti nello stesso ambito territoriale in due momenti diversi, per verificare i cambiamenti di stato, e anche per misurare la performance del piano rispetto a livelli di soglia o riferimento. Per quanto concerne il monitoraggio del Piano, gli indicatori aiutano ad introdurre la prassi dell’autovalutazione nella gestione dello strumento urbanistico, fornendo al tempo stesso elementi utili per la costruzione o la messa a punto in itinere dello strumento urbanistico. Si propone, come suggerito dalla stessa Agenzia Europea per l’Ambiente, di dare inizio ad una discussione tra parti politiche, tecnici e cittadinanza, con la finalità di definire obiettivi, a breve e lungo termine, per le azioni di pianificazione urbanistica. L’utilizzo di un sistema di obiettivi e il confronto sulla loro attuazione può rappresentare un utile strumento di controllo partecipato, con forum urbani che uniscano la partecipazione in modo continuo al processo di VAS e al suo monitoraggio. Si suggerisce, quindi, di coinvolgere in un processo partecipativo apposito, ad approvazione avvenuta del PGT, i portatori di interesse individuati con lo scopo di definire obiettivi quantitativi e temporali.

Di seguito sono elencati, raggruppati per tematiche, gli indicatori che si propongono di assumere come riferimento per il monitoraggio del Piano del Comune di Monasterolo del Castello. Tali indicatori sono stati individuati sulla base di: - un elenco che l’ARPA LOMBARDIA ha predisposto per la verifica delle VAS dei PGT, - il documento “Linee Guida per il “concorso” in fase di elaborazione, l’esame istruttorio, la valutazione e l ’espressione delle osservazioni di competenza in materia di Piani di Governo del Territorio e di VAS” dell’ASLdi Bergamo, - i risultati del tavolo di lavoro “scelte urbanistiche” del PLIS Lago d’Endine.

Suolo e sottosuolo Superficie urbanizzata (Kmq); Incidenza superficie urbanizzata (%); Superficie impermeabilizzata (kmq); Superfici aree a rischio di compromissione e degrado (Kmq) – Le superfici delle aree a rischio di compromissione e degrado, così come definite nel D.d.u.o. n.12520 del 10/11/2006 “Approvazione delle linee guida per la realizzazione degli strumenti del SIT integrato per la pianificazione locale ai sensi della LR 12/05”. Si ritiene debbano essere incluse nel computo di tale indicatore, quali elementi di degrado ambientale le cave, i cantieri, le discariche, le aree contaminate, da bonificare o soggette a bonifica; Verde urbano pro capite (kmq/ab); Superficie agricola totale (kmq); Superficie agricola utilizzata (Kmq);

pagina 155 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Numero di interventi/manufatti di nuova formazione e/o di manutenzione atti alla protezione di versante per rischio idrogeologico (n.). Numero di interventi edilizi di adeguamento al rischio di radon (n.).

Acqua Indice Biotico Estesto – IBE; Livello inquinamento da macrodescrittori – LIM; Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua – SECA; Stato Chimico delle Acque Sotterranee – SCAS; Carico organico potenziale (AE); Copertura rete duale di fognatura (%); Consumo idrico pro capite (mc/ab*anno); Disponibilità di acqua potabile sul territorio pro capite (mc/ab*anno) (sorgenti e pozzi).

Aria Concentrazione media mensile di PM10, O3, NO2, CO, SO2 (µg/mc); Concentrazione media stagionale di PM10, O3, NO2, CO, SO2 (µg/mc); Superamento dei livelli di attenzione e di allarme per PM10, O3, NO2, CO, SO2 (n.).

Natura e aree verdi Superficie aree a bosco (%); Incidenza aree protette (%); Superficie aree naturali (%); Impermeabilizzazione del suolo (%); Verde pubblico pro capite (mq/ab); Verde attrezzato pro capite (mq/ab); Verde privato pro capite (mq/ab).

Energia Consumo di energia pro capite (KWh/ab); Consumo di energia per settore (%); Produzione di energia da fonti rinnovabili (KWh); Classificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico (%).

Clima acustico Incidenza superficie classificata in zone 4-5-6 (%); Popolazione esposta, da mappatura acustica (ab.); Stato di attuazione dei piani di risanamento acustico.

Mobilità viabilità carraia (km totali e procapite); viabilità ciclabile (km totali e procapite); viabilità pedonale (km totali e procapite); offerta di sosta per tipologia (libera, disco, pagamento, riservata); numero incidenti anno.

pagina 156 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Rifiuti Produzione di rifiuti urbani (t); Produzione di rifiuti urbani procapite (kg(ab); Incidenza della raccolta differenziata per frazione merceologica (%).

Risultati del monitoraggio e azioni conseguenti

L’esito della valutazione comparata del sistema di indicatori nel confronto con lo strumento pianificatorio è la predisposizione e pubblicazione periodica di un rapporto di monitoraggio. Il valore di tale strumento comunicativo è la potenzialità di informare un pubblico più vasto rispetto a quello degli addetti al settore. Inoltre, il confronto con le serie storiche dei dati delle annualità precedenti rappresenta un’occasione per un dibattito aperto sulle tendenze evolutive del territorio di Monasterolo del Castello e sull’efficacia delle azioni del piano. Il forum allargato, d’altro canto, lavorando con gli esiti del rapporto di monitoraggio, potrebbe fornire contributi ed idee per l'attuazione e l'integrazione del piano comunale. Lo stesso forum, inoltre, potrebbe costituire l’anello di congiunzione tra i risultati del monitoraggio e il conseguente avvio di azioni di messa a punto o di correzione del piano. I risultati illustrati nel rapporto di monitoraggio potrebbero non avere particolare valenza se non venissero inseriti in un percorso partecipato che possa condurre all’individuazione di eventuali azioni correttive. Un’ulteriore occasione di coinvolgimento potrebbe essere la scelta delle soglie di riferimento per gli indicatori utilizzati nel rapporto di monitoraggio. Tali soglie possono essere definite in funzione di valori dati dalle norme di settore, dove queste esistano, o con l’aiuto di esperti. In alcuni casi, tuttavia, potrebbero essere definite in funzione del grado di realizzazione che si vuole raggiungere rispetto agli obiettivi del Piano. Coinvolgendo i portatori di interesse e i decisori si possono considerare valori di soglia relativi ad impegni e obiettivi, anche temporali, che l’Amministrazione Comunale intende perseguire.

pagina 157 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Allegato A

PRIME NOTE SUL TERRITORIO DI MONASTEROLO DEL CASTELLO ED IL SUO SVILUPPO

DA DOVE PARTIAMO MONASTEROLO GENNAIO 2012

Gruppo di lavoro:

Maurizio Trussardi,

Gilberto Giudici,

Alfio Rebuffini,

Aldo Bellini,

Cristiana Crottini,

Giovanni Battista Giudici,

Patrizio Trapletti

pagina 158 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Premessa

Il comune di Monasterolo del Castello riacquisisce la propria autonomia nel 1947 dopo essere stato accorpato in un unico comune con Spinone e Bianzano nel Comune di Spinone dei Castelli durante il periodo del “fascio”. Nonostante l’unione civica la comunità monasterolese ha continuato a mantenere la propria identità di comunità riconoscendosi nella comunità parrocchiale. Al momento dell’ottenimento dell’autonomia la Comunità di Monasterolo non contava più di 600 abitanti per lo più residenti in quello che attualmente riconosciamo nell’aggregazione del centro storico ed in alcune case e cascinali sparsi e spalmati sul territorio. Il territorio di Monasterolo del Castello fin dall’ottenimento della sua autonomia è stato riconosciuto dal vecchio percorso del fiume Cherio (deviato in modo artificiale nell’ottocento) nei confini con Casazza e Spinone al Lago, Nord il Confine con Endine Gaiano è rappresentato da - ,il Lago che separa Monasterolo da Spinone è stato riconosciuto al 50% dentro il territorio dei due comuni. Mentre a Monte lungo i dorsali che collegano il Monte Ballerino con il Monte Torrezzo è lo spartiacque a segnare il confine con i comuni di Casazza, Grone, e Fonteno. Da un punto di vista edilizio il territorio sino alla metà degli anni sessanta come molte delle realtà di allora ha risentito di uno sviluppo influenzato dall’economia locale e dalle esigenze dei singoli. Lo sviluppo riguardava per lo più fabbricati legati all’attività agricola (povera) prevalente in quel periodo e legata per lo più al piccolo allevamento bovino, alla coltivazione del granoturco, ad alcuni piccoli vitigni ed all’utilizzo dei boschi cedui che venivano utilizzati come combustibile. Dopo il periodo bellico sono cominciati i fenomeni migratori in modo più massiccio verso paesi a più alto sviluppo ma soprattutto si sono modificati i modelli di emigrazione non più solo persone che sceglievano di trasferirsi verso gli Stati Uniti ed altri paesi in modo definitivo, ma molte persone che lavoravano all’estero ed in qualche modo investivano il reddito ricavato sul territorio di origine facendo solo parte dell’anno all’estero oppure lavorando all’estero solo per alcuni anni. Sempre in questi anni in corrispondenza con lo sviluppo industriale a cavallo tra la metà degli anni cinquanta e la metà degli anni sessanta molti monasterolesi trovano occupazione nei cantieri edilizi del milanese e della brianza ed iniziano le prime occupazioni nella grande industria con moti pendolari dei capifamiglia e dei lavoratori più giovani che A fronte di redditi certi e soprattutto spendibili economicamente si implementano gli investimenti sul territorio, molti decidono di costruire le proprie abitazioni sui terreni di proprietà ed iniziano le ristrutturazioni di molti edifici del centro storico. Si tratta senz’altro di uno dei momenti edilizi di minor qualità si cerca di risparmiare sull’utilizzo dei materiali, l’uso del calcestruzzo e dei laterizi aumenta in modo esponenziale senza però essere supportato da materiali adeguati sia a livello strutturale che nelle finiture. L’architettura di quel periodo è molto povera prevale l’utilizzo di materiali “standardizzati” di produzione industriale. Gli interventi sia di natura pubblica che privata nel Centro storico risentono del modello e della poca sensibilità culturale di quel periodo molti degli edifici “storici” vengono violentati, alcuni manufatti tipici e caratterizzanti (es. Lavatoio, Abbeveratoio etc) vengono disfatti per lasciare spazio alla viabilità ed all’utilizzo degli automezzi che richiedono sempre più spazio. Alla fine degli anni sessanta nasce l’esigenza di “regolamentare” il crescente sviluppo edilizio e vengono introdotte anche a livello legislativo le prime norme che introducono i “Piani di fabbricazione” primi strumenti di regolazione degli interventi e poi alla metà degli anni settanta vengono introdotti i Piani Regolatori che cominciano ad introdurre anche i primi concetti non solo normativi ma anche di programmazione del territorio.

pagina 159 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Il comune di Monasterolo si dota alla fine degli anni sessanta del Piano di fabbricazione e nel 1977 si dota del Primo Piano Regolatore generale redatto dall’Architetto Agliardi di Bergamo che resterà in vigore sino al 1989 quando inizia il periodo di salvaguardia del nuovo piano Regolatore Generale entrato in vigore definitivamente dal 1994. Il quadro attuale – Gli strumenti vigenti – Il piano regolatore generale attualmente in vigore è redatto da un gruppo di professionisti composti dagli architetti Laura e Vito Sonzogni e dall’architetto Luciano Testa, ha iniziato il suo iter nel 1987 ed è stato adottato nel 1989, è entrato in vigore dopo l’approvazione della Giunta Regionale Lombarda nel 1994. Dentro il Piano regolatore sono previste aree che necessitavano di una attuazione dettagliata e specifica in particolare sono previsti dei piani attuativi di interesse generale che riguardavano il Centro Storico, e tutte le aree a ridosso del Lago lungo tutto la sua lunghezza definite are a Parco Lacuale ed ecologico. Negli anni successivi sono stati approvati gli strumenti programmatori di queste due aree in particolare nel 1997 è stato approvato il “Piano particolareggiato del Centro Storico” redatto dall’Architetto Carlo Curto di Bergamo e nel 2003 è stato approvato il Piano attuativo del “parco Lacuale ed ecologico” redatto dall’architetto Laura Sonzogni. Dei piani attuativi previsti nel piano Regolatore in questi anni hanno trovato la loro approvazione e la loro definizione i seguenti Piani Attuativi: P.A. Residence Lago di Endine (1995) P.A. Borgo San Felice (1996) P.A. Borghetto di Via Casai (2004) Si è inoltre proceduto all’approvazione senza l’attuazione del Piano Attuativo di proprietà Comunale di Cascina Becai Sono rimasti nelle previsioni i seguenti P.A residenziali:  P.A. Zona Via San Mauro  P.A. Zona Legner (“Rafael”)  P.A. Brione (tra via Delle Noci e Via Ippocastano)  P.A. Via delle Valli (in parte sottoposto a vincolo idrogeologico della R.L.) Ed il P.A. direzionale commerciale (di via Dei Carpini) Il regolamento edilizio vigente risale al periodo del primo piano regolatore ed è datata 1977. Il Piano regolatore generale in questi anni è stato oggetto di n. 7 varianti per lo più di carattere specifico e di lieve entità gli interventi più rilevanti hanno riguardato:  L’attribuzione del bonus di 300 mq per il recupero dei fabbricati “rurali” sparsi sul territorio comunale; (1997)  L’individuazione di un’area artigianale di lieve entità lungo la S.S. 42 a confine con i comuni di Monasterolo, Spinone e Ranzanico (1997)  Divisione di un Piano attuativo in due interventi in località Legner (1997)  L’individuazione in due momenti successivi di 6 aree ad edificazione definita per la realizzazione di edifici familiari (1997 5 aree e 2000 1 area)  Perimetrazione delle aree rientranti dentro il Parco Locale di interesse Sovraccomunale (2002)

pagina 160 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

 Trasformazione della destinazione d’uso dell’area di proprietà Comunale in località Becai con assegnazione di piano attuativo a volumetria definita, un Piano di riuso ed una zona B2 (2004)  Approvazione di un piano negoziato in località Rosate (2008)

Si è inoltre provveduto alla redazione della Componente Geologica comunale (strumento introdotto negli anni 2000 dalla Regione Lombardia) così come la Regione ha approvato la perimetrazione delle aree ad altro rischio idrogeologico dove è stata ricompresa buona parte della Valle Spirola con forti limitazioni ad alcune aree in cui erano previsti interventi. Si è inoltre provveduto nel 2008 alla approvazione del Piano di Zonizzazione acustica comunale.

Il quadro ambientale Il territorio del Comune di Monasterolo del Castello si snoda per la lunghezza di circa 4 km parallelamente al lago di Endine che ne rappresenta l’elemento ambientale di maggior rilevanza. Il lago è caratterizzato dalla sua particolare conformazione fisica che per il suo andamento tortuoso lo rende simile ad un fiume, lungo all’incirca 6,5 km ha una larghezza molto contenuta che non supera quasi mai i 400 ml riducendosi tra la zona Cornell in Monasterolo a soli circa 80 mt dalla sponda di Spinoen. Negli ultimi 40 anni il lago è stato oggetto di numerosi interventi pubblici per la sua preservazione in particolare con la realizzazione del collettore circunlacuale, il taglio costante del canneto, interventi di ripopolamento ittico. Al momento attuale il lago risulta balneabile anche se lo scarso ricambio di acqua di cui è oggetto ne mette a rischio la sopravvivenza ed il mantenimento del suo equilibrio. Pur non essendo mai stato un lago “pescosissimo” storicamente i locali potevano avvalersi del pesce sul quale tutt’ora hanno un diritto di uso civico sul pescato. Nonostante in passato siano stati fatti numerosi interventi di semina anche l’equilibrio ittico è a rischio per l’aumento di pesci di grosse dimensioni ma soprattutto per la presenza da circa un decennio del siluro che immesso in modo mai chiarito ha trovato un habitat adatto al suo sviluppo. Negli ultimi anni anche la pesca sportiva che rappresentava uno dei motivi di attrazione seppur parziale è venuta molto meno si mantengono in modo residuale e purtroppo marginale le attività di Carp- fishing e la pesca al siluro. A Monte il territorio si sviluppa lungo le Pendici dei Monti Ballerino e Torrezzo sino ad arrivare agli spartiacque nella zona dei Colli di San Fermo. La fascia antropizzata si è sviluppata per lo più lungo il vecchio tracciato della S.P. 76 che taglia parallelamente al lago l’intero territorio comunale e della quale tra gli anni “70 e i primi anni “80 è stata realizzata una variante a monte dell’abitato principale per togliere il traffico dal centro storico. Il territorio complessivamente ha una dimensione di circa 8 kmq per dove la maggior parte è rappresentata da superficie boscata. Lo sviluppo complessivo ha preservato “fortunatamente” ancora numerose aree a ridosso del Lago in particolare nella zona tra il Centro e lo stesso dove c’è parecchia distanza tra le zone abitate ed il Lago (tra il Cimitero e la Fonte) Da Monte a Valle il Territorio è attraversato da alcune valli che rappresentano soprattutto nei tre corsi d’acqua principali (Spirola, Torrezzo, Del Colle) elementi di Fragilità idrogeologica con fenomeni che hanno interessato soprattutto per la Valle Spirola smottamenti e frane con il coinvolgimento del centro abitato (1948 – 1951 – 1953). Queste tre valli insieme ad altre zone di minor entità sono state oggetto di numerosi interventi di manutenzione idraulica.

pagina 161 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Negli anni “50 lungo la Valle Spirola per una lunghezza di circa 500 ml si è provveduto alla realizzazione di un canale artificiale che ne deviasse il corso per renderlo meno tortuoso ed allontanarle il corso del centro abitato. Detto Canale realizzato con tecniche dell’epoca e con l’utilizzo di materiali lapidei per attenuarne l’impatto rappresenta comunque uno degli elementi artificiali di maggior impatto paesaggistico. La zona dei Colli di San Fermo era utilizzata anticamente dagli abitanti locali per i periodi di alpeggio nei periodi estivi, cessata tale attività anche a causa dei collegamenti stradali non diretti rappresenta un’area di scarso interesse per i residenti. La stessa è comunque caratterizzata dalla presenza di alcuni manufatti che una volta erano a servizio dell’attività di alpeggio ed oggi sono stati trasformati in case di vacanza, molto utilizzate negli anni “80 oggi scarsamente utilizzate. Complessivamente prevale il paesaggio tipico dell’ambiente pre-alpino con prevalenza di prati a pascolo e zone boscate. In passato è stato tentato un utilizzo turistico con la realizzazione di due impianti per la pratica dello sci che hanno avuto poca fortuna per la bassa altitudine che non garantiva un innevamento sufficiente e la scarsa lunghezza dei percorsi a disposizione.

I costruiti storici Nella Zona della Emissario del Lago sulla collina morenica si trova il Castello di Monasterolo che rappresenta il manufatto storico più interessante di tutto il paese (da cui ne deriva anche il nome). Restaurato già all’inizio del secolo scorso anche negli ultimi anni lo stesso è stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria che ne hanno garantito la conservazione. Nonostante il tentativo di renderlo disponibile al patrimonio pubblico promosso insieme ad altri enti dopo la metà degli anni novanta il Castello è attualmente di proprietà privata e viene utilizzato per la realizzazione di banchetti e cerimonie. La possibilità di apertura al pubblico sono per lo più riservate alle due sale principali (armi e Ombrello) alle due corti esterne (alta e bassa) ed al giardino e soprattutto in poche giornate durante l’anno (non più di ¾) La zona della chiesa parrocchiale ed il Sagrato antistante con la Via Crucis recentemente instaurata rappresentano una delle più caratteristiche realizzazione in zona soprattutto per l’impianto particolare con la Via Crucis a coronamento del sagrato antistante. Il centro storico negli ultimi anni ha subito numerosi adeguamenti sia grazie ad interventi pubblici che ne hanno adeguato le reti tecnologiche e l’arredo urbano che attraverso interventi privati che hanno recuperato diversi edifici. Grazie ad un recupero adeguato negli ultimi anni che spesso ha permesso di correggere e ri-adeguare edifici violentati negli anni 60 è stato possibile mantenere le caratteristiche di un centro storico non particolarmente ricco da un punto di vista architettonico ma che può continuare a testimoniare un rapporto tra il costruito e l’uso che ne veniva fatto degli edifici nel tempo. Sul territorio sono inoltre presenti alcune testimonianze di fede che rappresentano alcuni punti di interesse in particolare la Madonna di Loreto in località Tribulina (di origine privata), la Madonna di Lourdes ricostruita dopo la frana del 1953 che l’aveva coperta in via XI Febbraio, La cappellina in località Legner, oltre ad alcune edicole o segni di fede sparse tra le strade di accesso ai pascoli altri ed altre zone del territorio e del centro.

Gli insediamenti Storicamente la Comunità di Monasterolo nasce e si sviluppa sulla piana posta tra la Valle Spirola e la Valle Torrezzo seppure non vi siano testimonianze storiche certe si è sempre sostenuto che la Comunità nascesse attorno ad un Monastero benedettino che ha dato il nome al paese. Da dopo l’ultima guerra mondiale hanno poi preso forma in modo più sostanziale anche le zone di Moj e di Brione probabilmente per lo sviluppo delle comunità di cui sono poste a ridosso di San Felice e di Casazza. Attualmente si può dire che

pagina 162 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

fanno riferimento alla zona di Moj circa 80 abitanti ed alla zona di Brione circa 300 abitanti. Queste due insediamenti hanno anche riferimenti religiosi diversi appartenendo l’uno alla parrocchia di San Felice e l’altro alla Parrocchia di Casazza. Lo sviluppo urbanistico successivo agli anni “60 fino a quello più recente ha portato alla realizzazione di una serie di unità abitative che quasi rendono continuo lo sviluppo dell’abitato tra il Centro Storico e la Zona di Brione soprattutto per le realizzazione lungo l’asse della strada Provinciale. Mentre spostandosi più nella zona a nord si è molto sviluppata la zona “Legner” soprattutto negli anni “70 e “80 mentre lungo la Strada provinciale rimangono ancora zone non costruite. Vi è poi stato negli anni il recupero di alcuni fabbricati sparsi nella zona pedemontana che sono usati da alcuni abitanti. Il patrimonio esistente attuale supera le 1.100 unità abitative dove il 50% è rappresentato da prime case mentre la restante quota è rappresentata da seconde case.

Demografia Si dall’ottenimento dell’autonomia l’andamento demografico ha quasi sempre rappresentato un saldo positivo raggiungendo gli attuali 1200 abitanti con una componente inferiore al 10%di presenza di cittadini extracomunitari.

L’economia Con ogni probabilità l’economia prevalente fino al secondo conflitto mondiale era rappresentata da un’agricoltura di “sussistenza” basata sull’allevamento bovino, sulla coltivazione del granoturco, sulla raccolta di alcuni frutti (noci e castagne), sulla coltivazione di alcuni vitigni comunque di bassa qualità. Veniva inoltre sfruttato il patrimonio boschivo sia per il consumo interno che per il commercio esterno. Prevalentemente le aree agricole erano di proprietà di 3/ 4 grandi famiglie che le concedevano con contratti per lo più di mezzadria. Durante il periodo invernale gli allevamenti avvenivano per lo più dentro stalle che facevano parte del costruito all’interno del centro storico mentre durante il periodo estivo gli animali venivano spostati nei cascinali all’esterno del paese ed a volte ai pascoli alti nella zona dei colli Di San Fermo. Probabilmente proprio questa caratteristica di attività agricola così centrale alla sopravvivenza ed al mantenimento ci ha lasciato questo patrimonio edilizio dove è facile ancora riconoscere il fabbricato di residenza con annessa la stalla ed il fienile. Già all’inizio del secolo sono iniziati i primi fenomeni migratori verso l’estero in questo periodo soprattutto verso gli Stati Uniti soprattutto di persone che sceglievano di trasferirsi definitivamente. Dopo l’ultimo conflitto mondiale sono ripresi i fenomenti migratori in modo massiccio ma con modalità diverse, pertanto persone che decidevano di continuare a mantenere i legami con la propria comunità o perché l’emigrazione era riservata solo ad occupazioni stagionali (negli alpeggi o nel taglio dei boschi). Oppure perché si trattava di emigrare per alcuni anni investendo a Monasterolo per l’acquisto della Casa o di nuove proprietà. Con gli anni cinquanta ed il boom industriale sono iniziati gli spostamenti verso la zona di Milano soprattutto nei grandi cantieri edili o presso le grandi fabbriche che nel frattempo stavano nascendo con i capifamiglia e/o le persone più giovani che facevano trasferte settimanali ed il sabato rientravano presso la famiglia. Al tempo stesso nascevano i primi grandi stabilimenti industriali anche in bergamasca legati soprattutto all’attività siderurgica che davano reddito certo, in particolare l’italsider di Lovere e la di e di Dalmine.

pagina 163 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

A partire dagli anni settanta si sono sviluppate attività attorno alle attività di coibentazione con la nascita di numerose attività tutte caratterizzate da piccole dimensioni (massimo 7/8 impiegati). Allo stato attuale sul territorio non esistono attività produttive. Le attività principali sono legate all’artigianato di servizio nel settore dell’edilizia e della coibentazione ma dove l’attività lavorativa per lo più viene svolta in altre province. Vi è un discreto numero di attività di ristorazione e di servizio. L’azienda che occupa il più alto numero di dipendenti è la Casa di Riposo San Camillo (peraltro l’attività verrà spostata a Casazza). Sin dal primo Piano di Sviluppo socio Economico approvato negli anni settanta si è sempre pensato che in qualche modo l’economia locale potesse svilupparsi attorno ad un modello definito di “economia integrata” dove accanto alle attività lavorative svolte verso l’esterno possa trovare integrazione al reddito lo sfruttamento del movimento turistico e di villeggiatura favorito dal lago e dalle particolari caratteristiche ambientali. La presenza di villeggianti durante il periodo estivo che occupano case a disposizione dei residenti ma che spesso occupano anche case di proprietà ha favorito nel tempo le condizioni affinché potessero continuare a mantenersi sul territorio attività commerciali anche a favore dei residenti evitando almeno sino all’epoca attuale il rischio di spopolamento. La manutenzione del territorio: Più volte nelle note precedenti è stato sottolineato il forte legame esistente storico tra il territorio e l’uomo che lo ha abitato, sia nelle trasformazioni che si sono susseguite che nel rapporto con le aree verdi, il loro mantenimento, la loro coltivazione, il loro sfruttamento. Sul territorio sono leggibili molte di questo testimonianze del forte legame tra il territorio e l’uomo, basta pensare alla trasformazione dei terreni scoscesi con le tipiche balze e “rivetti”. Ai numerosi manufatti più o meno grandi sparsi in tutto il pendio anche in posti poco raggiungibili ma che servivano a far permanere sul territorio l’uomo i suoi allevamenti le sue coltivazioni. Questo legame garantiva nel tempo il mantenimento e la manutenzione di tutto il territorio. Venivano garantiti i percorsi pedonali e la loro manutenzione perché la percorribilità era vitale al sistema. Veniva garantito il taglio del bosco, veniva garantito il monitoraggio complessivo e puntuale in quanto tutto il territorio era vissuto nelle varie stagioni. Il legame uomo-territori si manteneva su un equilibrio che storicamente in alcune occasioni si è rotto con alcune conseguenze tragiche come testimoniano gli eventi franosi del 1948 e 1953 causati da un eccessivo disboscamento del territorio. Oggi le mutate condizioni economiche hanno causato un progressivo abbandono della parte del territorio sopra i 450 mt di altitudine, con il conseguente disequilibrio che andrà valutato ed in qualche modo governato. Il patrimonio pubblico Storicamente il Comune di Monasterolo del Castello possiede un patrimonio che in parte arriva storicamente da tempi antichi ed in parte è stato implementato nell’epoca recente. Le acquisizioni più storiche sono senz’altro quelle riferite alle aree boscate dislocate lungo i pendii montuosi. Non sono chiare le provenienze di tali aree che assommate sono composte da circa 2 milioni di metri quadrati di superficie boscata, è da presumere che essendo lo sfruttamento del bosco una delle prime risorse di sostentamento locale in qualche modo si è voluto storicamente garantire alla collettività una certa fetta di ricchezza che potesse essere a disposizione di tutti. Negli ultimi anni alcune superfici sono state cedute per il taglio a privati cittadini di Monasterolo che potendo contare sul taglio per uso familiare hanno tagliato il loro fabbisogno (individuato in 150 ql a

pagina 164 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

famiglia). Ovviamente è stato possibile in prima battuta pur cercando degli strumenti perequativi le aree tutto sommato più raggiungibili e dove l’asportazione risultava meno complessa. Molte delle altre aree purtroppo non sono soggette a taglio da più di 50/60 anni con conseguenze che nel prossimo futuro potrebbero essere significative sia in termini di mantenimento del legname sia in termini di manutenzione idrogeologica del territorio. Deve essere sottolineato per memoria che l’Amministrazione detiene del Patrimonio così detto indisponibile ma della cui presenza deve esserne fatta memoria: L’impianto generale dell’acquedotto Comunale ceduto in uso all’Ato (per legge Regionale) con le sue opere di presa lungo l’asta della Valle Torrezzo (3), il bacino di distribuzione principale in località (canada), il bacino secondario in località Brione sul territorio di Casazza; Il Collettore Circunlacuale per la porzione di Monasterolo in quanto Monasterolo fu l’unico comune a realizzarlo a sue spese, attualmente la gestione è affidata all’ATO;

Gli edifici pubblici Per scelta politica l’Amministrazione ha investito nel tempo sia in aree che edifici che fossero destinate a favorire la socialità e l’uso pubblico. La loro trasformazione nel tempo è sempre stata fatta nell’ottica di utilizzare questo patrimonio per lo sviluppo complessivo della Comunità Casa della Gente Il complesso è composto da due fabbricati entrambe ritirati con altre aree rivendute nel tempo (via Casai, Via San Felice zona Legner) e la cascina Becai ad un asta fallimentare (fallimento Crippa). Il fabbricato attualmente denominato Casa della Gente fu costruito negli anni cinquanta per realizzarne un grosso allevamento bovino di fatto non è mai entrata una mucca il piano sotto doveva essere adibito a stalla e quello superiore a fienile. Il fabbricato è stato oggetto di due interventi distinti di ristrutturazione: Il primo alla fine degli anni ottanta ha riguardato la realizzazione di un laboratorio artigianale al piano primo con l’intento di creare alcuni posti di lavoro in loco. Di fatto si sono succedute un paio di attività per qualche anno ma poi non è stato più reperito nessuno interessato alla gestione. Il secondo intervento ha creato ciò che è visibile ancora oggi con la realizzazione della sede per l’Associazione Pensionati al piano terra, mentre la cucina e la loro sede è stata realizzata direttamente dal locale Gruppo Alpini; al piano primo la suddivisione degli spazi per attività giovanili che vi trovano tutt’ora spazio insieme alla biblioteca. Nello stesso intervento è stato ripavimentato il cortile ed è stata realizzata la tombinatura. Il secondo fabbricato a parte il rifacimento del tetto negli anni 80 si presenta ancora nelle stesso stato per cui era stato originariamente realizzato e per il quale è stato utilizzato che era quello di stalla; Sede Pro Loco Si tratta di un piccolo edificio ricavato dal disfacimento del lavatoio pubblico di cui mantiene le caratteristiche architettoniche, le memorie storiche ci suggeriscono che sotto il pavimento sia stata conservata anche la vasca originale, con ogni probabilità però è chiuso l’approvvigionamento dell’acqua che arrivava dalla parte bassa della Valle Torrezzo ed il canale di scolo che passava a cavallo di alcune proprietà private è stato interrotto ed interrato Vecchio forno L’edificio è stato ristrutturato completamente tra il 2003 ed il 2005 attualmente al P.T. trova sede l’ufficio del turismo ed un bagno di servizio mentre al P.1 c’è la sala civica.

pagina 165 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Edificio Biali L’edificio è stato realizzato alla metà degli anni “80 consta di un edificio di circa 100 mq chiuso per metà adibito a bar e per l’altra metà adibito a deposito e locali di servizio al bar. L’altro fabbricato della stessa dimensione posto ad una quota inferiore di circa 60 cm consta di un porticato di circa 100 mq completamente aperto. Nel 2010 si è proceduto al rifacimento delle coperture ed all’adeguamento degli impianti elettrici. Nel 2011 è stato posato un container adibito a bagno per disabili. Il fabbricato ha un contratto di comodato d’uso sino alla fine del 2015 Ex scuole elementari Il fabbricato consta sostanzialmente di due edifici a loro volta realizzati in più interventi successivi. 1^ edificio E’ un fabbricato realizzato negli anni trenta la parte la piano terra e successivamente sopraelevato negli anni cinquanta. Il fabbricato era composto storicamente da due spazi al P.T. collegati da un corridoio molto ampio e da due spazi al P.1 con doppi servizi igienici al P.1. Attualmente l’edificio è ripartito in tre spazi al P.T. di cui uno con accesso diretto sul giardino di via Biali per mezzo di una scala esterna. Mentre gli altri due spazi sono di dimensioni inferiori ed attualmente sono utilizzati a deposito. Al Piano primo l’edificio consta di 3 spazi più o meno di dimensioni simili (sono stati ripartiti nel 2005) di cui due adibiti ad Archivio Comunale. L’edificio è termo-autonomo, mentre da un punto di vista strutturale ha bisogno di essere eventualmente adeguato alle normative. Le coperture sono buone così come i serramenti sono stati sostituiti negli anni novanta con serramenti in alluminio. Nel complesso l’edificio ha però un alto livello di dispersione energetica. 2^ edificio Realizzato alla fine degli anni settanta è composto dall’ingresso sulla Piazza Papa Giovanni XXIII che permette di accedere ad uno spazio molto ampio adibito ad auditorium comunale. Sullo spazio si accede direttamente allo stesso livello ad un’aula con scarsa illuminazione naturale attualmente adibita a sede della Protezione Civile; Mentre nello spazio inferiore ci sono tre blocchi di servizi igienici. Un ampio spazio di disimpegno con accesso diretto al giardino due aule anche loro con accesso diretto al giardino di Via Biali. Al livello ancora inferiore c’è la sala per attività fisica della dimensione di circa 110 mq con piccolo servizio igienico e spazio a magazzino. Attualmente lo spazio è pavimentato con moquette.

Edificio Scuola Materna L’edificio costruito negli anni 30/40 è composto da uno spazio di circa 4 camere con servizio al Piano primo riservato al personale religioso. Mentre al Piano terra ci sono gli spazi dedicati alla Scuola Materna. Due aule un grande spazio riservato al refettorio con una porzione in cui è stata ricavata una cappella, e gli spazi a cucina sia per il personale religioso che per la preparazione dei pasti per la Scuola Materna. La scuola materna è completata con un porzione dell’edificio ove è posto il Comune in cui è ricavato il salone per il gioco e lo spazio e dispensa.. Le coperture sono in buono stato per la parte a due piani. La copertura dell’aula sopra il lago ha invece bisogno di essere rivista nell’impermeabilizzazione trattandosi di una terrazza. Le coperture dei locali cucine, lavanderia e bagni (tra il municipio e l’altro edificio) sono da rifare. Gli impianti sono a norma, manca completamente il vespaio areato sotto le due aule ed il salone per il gioco. Così come l’edificio è sprovvisto completamente di isolamento termico. I serramenti esterni sono in discreto stato sono da rivedere alcune porte interne.

pagina 166 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Edificio Municipio Anni cinquanta al P.T. c’è lo spazio per l’ambulatorio medico realizzato nel 2003 ed una porzione è utilizzata dalla sCuola Materna. Al piano primo trovano spazio gli uffici comunali. In prospettiva gli spazi così come definiti sono carenti e poco funzionali. Gli impianti sono adeguati alle normative. L’edificio è adeguato alle normative sulle barriere architettoniche. La copertura deve essere rifatta a breve con la sostituzione dei coppi. Non è provvisto di nessun tipo di isolamento termico. Casa del “podestà” L’edificio con una superficie di pavimento di circa 700 mq è stato acquisito nel 2006. Con l’annesso parco della consistenza di circa 2000 mq. L’edificio ha bisogno di essere completamente ristrutturato per qualsiasi uso si intenda fare al momento per la conservazione è necessario procedere ad una revisione delle coperture. Nuovo Polo scolastico Il polo scolastico è stato terminato nel 1^ lotto nel 2009 attualmente ospita in piena comodità la scuola primaria che raggruppa i comuni di Monasterolo del Castello, Spinone e Ranzanico. Il progetto prevede la possibilità di realizzare in lotti successivi La mensa scolastica, un’aula multifunzionale ed un palazzetto dello sport con annesse attività commerciali. Al momento le aree acquisite sono quasi sufficienti per realizzare tutto il progetto. Mentre al momento esiste la progettualità esecutiva solo per l’aula polifunzionale mentre del resto c’è solo una progettualità di massima. L’area cimiteriale La comunità di Monasterolo è sprovvista dello strumento previsto dalla normativa del Piano Regolatore cimiteriale di cui si dovrà dotare nel medio/breve termine. La collocazione del cimitero sul promontorio verso Spinone quasi in riva al lago a fatto in modo che il Cimitero rimanesse in qualche modo isolato dal resto del territorio antropizzato. La struttura così come si presenta con il completamento della parte costruita negli anno novanta è sufficiente per il fabbisogno comunale. Sarebbe utile prevedere una riorganizzazione di alcuni spazi con l’allargamento di alcuni viali centrali e la possibilità di realizzare uno spazio centrale per la benedizione delle salme. Gli impianti sportivi La comunità di Monasterolo non ha un patrimonio particolarmente ricco di impianti sportivi canonici pur prestandosi per lo svolgimento di alcune attività sportive all’aperto. Nel patrimonio comunale si annovera l’area del campo sportivo con campo di calcio per il gioco a 7 con annesse tribune scoperte. L’impianto fu realizzato negli anni “60 e poi rivisto nella forma attuale nei primi anni ottanta. Gli spogliatoi furono realizzati grazie anche alle attività di volontariato sotto una porzione dell’edificio scolastico. Al momento attuale gli spogliatoi sono inadeguati rispetto all’utilizzo sia per dimensione che per impiantistica che per collocazione. Adiacente al campo sportivo c’è uno spazio polivalente realizzato nel 1992 per la pratica del Basket, della pallavolo e recentemente adattato anche per il tennis questo impianto a differenza del campo di calcio non è provvisto di Impianto di illuminazione. Al coperto l’unico spazio è quello descritto nell’edificio scolastico antecedente con la vecchia scuola elementare che per dimensioni ed altezze non si presta a molte attività sportive. Le aree verdi La municipalità di Monasterolo è ricca di aree di uso pubblico siano esse attrezzate oppure lasciate al libero utilizzo della gente.

pagina 167 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Le aree Attrezzate: Parco giochi “Moj” E’ un piccolo parchetto della consistenza di poche centinaia di mq attrezzato con dei giochi per bambini a servizio della Comunità di Moj. Fu realizzato nel 1997 a seguito di una donazione da parte di un emigrante nativo di San Felice. Mq Parco Giochi “Volpera” Il parco giochi si trova a ridosso del Campo sportivo ed è a disposizione della popolazione del capoluogo. Fu realizzato negli anni 70 ed adeguato negli anni novanta e successivamente. Molto ombreggiato avrebbe bisogno di una rivisitazione delle attrezzature. Il parco consta di una consistenza di circa mq Parco giochi “Brione” Il parco fu realizzato a servizio della popolazione della frazione Brione, ed anche per offrire uno spazio di aggregazione attorno al 1995. Le attrezzature presenti avrebbero bisogno di essere riviste così come il parco è tutt’ora poco ombreggiato. mq Parco Biali Il parco fu realizzato con l’edificio negli anni ottanta come spazio a disposizione per il turismo è infatti attrezzato con panche e tavoli per il picnic. Molto utilizzato per il pic-nic ma forse non più adeguato allo sviluppo economico della comunità. La manutenzione del parco è affidata ai gestori del bar all’interno del contratto di affitto. Mq.

Le aree verdi non attrezzate In questa categoria insistono molte aree acquisite nel tempo alcune per cessioni di aree a standar ed altre per acquisti da parte dell’amministrazione soprattutto per quel che riguarda le aree a Lago. Parchetto le noci (denominazione provvisoria) La provenienza di questa piccola area posta lungo la S.P. 76 al Km 0.900 è stata quasi casuale in continuità con il parcheggio attiguo invece voluto dall’amministrazione. La sua sistemazione potrebbe offrire una piccola zona di aggregazione per la zona posta a metà strada tra il centro storico e la frazione Brione. Consistenza mq Parco ex scuola Elementare Si tratta di un’area verde che costeggia il perimetro verso il lago dell’edificio della vecchia scuola Elementare e del municipio fino al campo polivalente ed alla Via Volpera. In posizione strategica rispetto al Centro storico, il parco è stato oggetto di manutenzione del verde da parte della protezione civile. Da Valorizzare la presenza degli ultimi esemplari (con quelli in località “pomm”) dei caratteristici alberi di “Verde Longhe”. mq Parco Cimitero E’ un’ area di decompressione tra il Cimitero ed il lago. L’area fu oggetto di bonifica nella prima metà degli anni ottanta dopo che una profonda buca realizzata negli anni cinquanta per cavare sabbia era stata oggetto di riempimento con inerti e rifiuti da parte dei locali. Collegata con il parco Biali dal percorso pedonale ne crea quasi un tutt’uno. Creando soprattutto nelle mezze stagioni (non in stagione di pic-nic) un angolo unico per paesaggio e tranquillità.Mq Area Verde “Casa del Podestà”

pagina 168 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

L’area è stata acquisita con lo stabile con cui fa parte, particolarmente interessante per la posizione trattandosi di una delle ultime aree a verde dentro il perimetro del centro storico. Interessante anche per il crocevia di collegamenti pedonali che se ne potrebbero trarre. Attualmente è a disposizione anche un primo progetto esecuivo per rendere fruibile l’area realizzato dal gruppo di Architetti guidati dall’architetto Curto. Parchetto di Via Casai E’ un’area verde acquisita come area a standard da parte dell’iniziativa del Residence Lago di Endine. Rappresenta un piccolo polmoncino verde anche se forse collegata in modo poco organico con il resto del verde il suo utilizzo forse andrà ripensato. Mq.. Parchetto di Via San Felice Anche quest’area arriva dall’acquisizione di aree a standard dopo la realizzazione del P.L “Foppa” una porzione fu usata per residenze agevolate ed una porzione restò ad area verde. Rappresenta una piccola area di sosta prima dell’accesso al Centro storico.Mq Parchetto “della Memoria” L’area è stata in parte acquistata ed in parte è ancora di proprietà privata ed è posta in Via XI febbraio. All’inizio del secolo è stata attrezzata con sedute ed una scaletta di accesso. L’eventuale utilizzo dovrà essere pensato con l’area lungo la S.P. 76 da cui è separata da un’area di proprietà privata. Parco dei “Pomm” L’area fu acquisita in più acquisizioni l’ultima nel 2003 L’area che sembra tutta di proprietà pubblica comprende però anche due lotti che sono ancora di proprietà di terzi (verso il confine Gardoni). Attualmente l’area è occupata dal campo scout per circa il 50% con una convenzione che scadrà nell’anno corrente. Gli stessi circa 20 anni fa hanno realizzato i servizi igienici con le docce interrati. La convenzione con l’Associazione Agesci è in scadenza. Il resto dell’area è a disposizione pubblica anche se sprovvisto di ogni forma di servizi. Dall’altro l’area tranne che per una ventina di posti davanti alla Cappella è completamente sprovvista di posti auto. Ogni utilizzo futuro deve essere immaginato con l’eventuale fabbisogno di posti auto. Area Verde “Borgo San Felice” L’area è acquisita come area a standard dalla Lottizzazione Borgo San Felice, per il momento l’area non è attrezzata in alcun modo anche se va considerato che è una continuazione con il parcheggio.

Aree a destinazione pubblica di proprietà di altri enti Nell’obiettivo dichiarato di essere motore di uno sviluppo sociale ed economico della comunità, negli anni l’Amministrazione comunale non solo ha provveduto in prima persona all’acquisizione di opere, fabbricati o aree utili ma si è adoperata anche a livello sovra comunale affinché aree o operazioni potenzialmente interessanti potessero svilupparsi all’interno della nostra comunità. Casa del Pescatore L’area fu acquistata dall’Amministrazione Provinciale sul finire degli anni sessanta. L’idea dell’Amministrazione Provinciale era quella di farne un centro sul modello di alcune iniziative scandinave ove incentivare la pratica della pesca con la messa a disposizione di uno spazio ove poter cucinare il proprio pescato. Di fatto tale modello non è mai stato praticabile per alcune ragioni territoriali. Per molti anni la gestione è stata assegnata alla famiglia del guardiapesca. Fin quando l’allora Comunità Montana lo ha rilevato in convenzione dalla provincia e lo ha dato in gestione alla Cooperativa l’Innesto (2000). Lo spazio dovrebbe

pagina 169 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

essere un centro per la promozione di turismo locale con percorsi didattici, lo spazio di ristorazione dovrebbe essere secondario all’attività principale di promozione il tutto stante la scelta di una Cooperativa sociale di tipo B di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Forse nel recente la gestione si è sbilanciata troppo verso la ristorazione e l’aspetto commerciale.

Ex Ristorante la Monasterola Il fabbricato è stato acquistato dall’allora Comunità Montana Valle Cavallina nel 2006, Ristrutturato nel 2009/2010 l’obiettivo dichiarato era quello di creare un Centro turistico didattico. La fusione delle comunità montane, la difficoltà a creare coesione politica attorno al progetto hanno causato la momentanea interruzione della progettualità. Tutte e due queste aree in sinergia con quelle di proprietà Comunale del Biali e dei Pomm vanno rivalutate a livello locale al fine di creare una progettualità che le metta in rete ne valorizzi le finalità nel suo complesso in modo da identificare un fine “politico” da promuovere anche a livello sovra comunale.

Uso del territorio Ciò che appare dall’osservazione del territorio di Monasterolo è quella di uno sviluppo che in qualche modo è sempre stato governato. A partire dai “tipi Architettonici” presenti, dallo sviluppo urbanistico, dalla cura dei particolari. Senz’altro causa di questi risultati è anche l’attenzione e la sensibilità dei locali, ma anche la cultura amministrativa che nei vari strumenti urbanistici non si è mai limitata solo all’amministrazione di ciò che succedeva ma ha anche cercato di governare i processi disegnando un quadro progettuale. La prima cosa che si può cogliere sin dall’ingresso al paese è la chiara volontà di scegliere alcuni temi di sviluppo senza creare incoerenze urbanistiche, basti pensare alla non realizzazione di aree artigianali o industriali ma alla volontà di porre l’attenzione sulla valorizzazione del patrimonio paesistico. A tale scopo sono stati fin qui mantenuti indici di edificabilità mediamente bassi 0,8mc/mq, si sono mantenute altezze degli edifici contenute 7 ml a scopo anche di consumare più territorio ma non far perdere all’abitato il suo profilo naturale. Nel tempo si è provveduto a normare affinchè non nascessero fabbricati di dimensioni eccessive (è stata introdotta la norma dei 250 mq di superficie coperta) così non sono state create stecche eccessive ed in qualche modo da monte a Valle e viceversa sono sempre aperti cono visivi. Per favorire un’architettura varia si è favorito lo sviluppo di loggiati e porticati con norme ad hoc sul calcolo del volume. Negli ultimi 20 anni ci si è dotati di professionalità che potessero affiancare i progettisti ma anche gli istruttori nell’attenzione ai particolari ed al costruito. E’ una impostazione di uso del territorio che accanto a quella di preservare aree strategiche con vincoli appositi ci permette ora di godere di uno sviluppo armonioso va considerata l’opportunità o meno di continuare sullo stesso solco eventualmente correggendo e/o migliorando adeguandolo ai tempi quanto sin qui fatto.

pagina 170 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Scheda n. 1

Manutenzione del territorio

Quali azioni per favorire la manutenzione

Analisi della situazione

Il rapporto tra i locali ed il territorio ed il suo utilizzo è sempre stato molto stretto. L’uso della terra è stata a lunga una delle fonti di mantenimento per i locali. Tutto si è giocato su un equilibrio sottile quando l’equilibrio si è interrotto (vedi disboscamento periodo bellico) il territorio si è in qualche modo ribellato. Con il passare del tempo il territorio ed il suo sfruttamento sono divenuti antieconomici (vedi taglio del bosco, mantenimento dei pascoli,etcc.). La situazione che si è determinata è che un parte del territorio in questo momento è scarsamente vissuta e dunque vengono a mancare una serie di azioni che mantenevano l’equilibrio, Pulizia dei percorsi, pulizia dei corsi d’acqua, taglio del bosco ceduo, avanzata del bosco nei confronti del pascolo.

Cosa prevede l’attuale strumento urbanistico: In parte si è cercato di rimediare a quanto sopra attraverso dei bonus volumetrici, (300 mc) per chi recuperava cascine e fabbricati in modo da mantenere la presenza dell’uomo.

Quali riflessioni: Il bonus volumetrico ha a volte favorito l’insediamento di residenzialità in zone dove è difficile garantire i servizi di urbanizzazione e le condizioni di vivibilità. La scelta della casa sul territorio è stata per molti una scelta di facilità per la realizzazione ma non di consapevolezza della situazione dove si edificava. Alcuni fabbricati che a volte erano poco significativi sono diventati importanti da un punto di vista volumetrico.

Quali soluzioni: ip. 1 : Studiare con attenzione un “piano cascine” peraltro previsto ed obbligatorio nella legislazione, individuando quelle di particolare valore ed individuando gli interventi. Ip.2 Verificare se il bonus volumetrico ad “hoc” sia ancora lo strumento più idoneo e/o è necessario individuare altri strumenti…. Ip. 3 Verificare la fattibilità di costruzioni nella zona sopra la provinciale di piccoli fabbricati per attività agricola “hobbistica” ? Ip. 4 Individuare una serie di azioni di natura pubblica per la percorribilità del territorio al fine di favorire la raggiungibilità Ip. 5 Favorire il taglio dei boschi soprattutto di proprietà pubblica

Ip. 6 Ip 7

pagina 171 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Scheda n. 2

Impianti Sportivi

Quali bisogni e Quale Programmazione?

Analisi della situazione

Attualmente gli impianti sportivi si limitano:

 Un campo di calcio a 7 giocatori in terra battuta con spogliatoi inadeguati che durante la stagione estiva si presta anche per la realizzazione di manifestazioni ed iniziative.  Un campo polivalente in sintetico all’aperto segnato per l’attività sportiva di Basket, Pallavolo, e recentemente tennis. Il campo non è provvisto di impianto di illuminazione.  Una sala polivalente presso la Vecchia scuola elementare di circa 120 mq dove si possono svolgere solo attività che non richiedono altezze particolari (attualmente è usata per Karate -60 iscritti – Aerobica 15 iscritti Tai- chi -10 iscritti – e ginnastica per anziani – 10/15 iscritti-

Cosa prevede l’attuale strumento urbanistico:

Nella localizzazione dello strumento urbanistico è prevista anche la realizzazione di una struttura polifunzionale (palazzetto dello sport) a servizio sia dell’edificio scolastico che della comunità con anneesa possibilità di sviluppo di piccolo area a bar. Realizzazione di spogliatoi a servizio anche del campo di calcio.

Quali riflessioni: Bisogna valutare quale è il reale fabbisogno non solo della nostra comunità ma dell’ìntera zona identificabile con la zona dell’alta valle Cavallina (Monasterolo, Casazza, Gaverina, Spinone, Ranzanico e parzialmente Endine.

E’ necessario pensare ad un’area sportiva di riferimento per tutta la zona o solo ad un’area per il fabbisogno di Monasterolo??? Qualsiasi sia il pensiero è necessario pensare a quale modello di gestione??

Quali soluzioni: Sub 1 -Confermare quanto previsto attualmente e limitare le previsione al solo sviluppo di uno spazio polifunzionale coperto che potrebbe essere utile anche per manifestazioni al coperto.

Sub 2 -Prevedere un centro sportivo in aderenza al centro abitato principale a servizio della Comunità locale ma anche di sviluppo turistico?

Sub 3_ Prevedere un’area di sviluppo sportiva in zona baricentrica e raggiungibile facilmente anche da altri comuni (Brione??) vincolandone la destinazione;

Sub 4 ……..

pagina 172 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

Scheda n. 3

Località “Brione”

Quale sviluppo possibile? e/o necessario

Analisi della situazione

Attualmente la località conta di circa 260 abitanti di cui 70 circa sono posti oltre la S.S. 42 in aderenza con il centro abitato e sociale di Casazza. Anche da un punto di vista religioso questa zona fa capo storicamente alla Parrocchia di Casazza. Molti degli attuali residenti sono comunque residenti storicamente di Casazza che si sono insediati in questa zona. Sono insediate in questa zona la maggior parte delle attività produttive del nostro Comune in particolare L’azienda IBER, la Falegnameria Centro Legno, due officine meccaniche, la sede di due autotrasportatori e delle piccole officine di artigiani legate all’attività di coibentazione, ed un negozio di articoli per la caccia e per lo sport dell’arco. Nella zona sono presenti un bar con stazione di rifornimento posto lungo la S.S. 42, un ristorante Pizzeria posto nella parte più verso il Castello. Entrambe però non sono in grado di offrire uno spazio di aggregazione sociale per la zona. L’unico spazio di destinazione pubblica è il parco giochi a ridosso del Fiume Cherio, realizzato nel 1995.

Cosa prevede l’attuale strumento urbanistico:

 ulteriore sviluppo residenziale, in particolare nella piana davanti alla Pizzeria Castello per circa 10 mila mc.  Una zona di completamento con P.L. Approvato di Fronte all’Ex cinema castello per circa 4 mila mc  Una zona commerciale/artigianale tra la Via Carpini e Viale delle Noci  La possibilità di recupero dell’ex cinema Castello per uso direzionale/commerciale dove la proprietà sta studiando la realizzazione di un Motel.  La possibilità di sviluppare ulteriore area commerciale tra il Confine con Casazza e la Via Lancetti.

Quali riflessioni: Si propone che debba essere valorizzata l’entrata verso il paese in particolare con il cannocchiale visivo verso il Castello; Lo sviluppo residenziale che è previsto è comunque importante, forse è necessario pensare ad altri spazi di socializzazione;

Quali soluzioni:

1) Pensare che zona oltre la Via Ippocastano e la Via Carpini debba essere approfondita sinergicamente magari anche pensando a più interventi ma con riferimento per ognuno alle aree ed infrastrutture di uso pubblico. Sul lato di Via Carpini si esclude che si possa procedere con quanto previsto attualmente nello strumento urbanistico per le altezze e per i volumi che diventerebbero impattanti. Va promosso e regolamentato un modello di sviluppo che agendo sugli standard migliorativi sulle perequazioni definisca dove si deve costruire e con quali metodi definendo quali aree vincolate a verde quali aree da cedere quali infrastrutture è necessario realizzare. Questo potrebbe permettere di salvaguardare un patrimonio che attualmente colpisce che è la zona verde a ridosso del Castello.

pagina 173 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

2) Approfondire i bisogni sociali della comunità in funzione anche dello sviluppo ed allora immaginare se è necessario realizzare: Una zona religiosa? Una Piazza? Ulteriore area Verde? Un edificio polivalente di uso pubblico? Sviluppare iniziative anche commerciali? ……. …….

Scheda n. 4

Sviluppo ed economia

Quale modello economico

Analisi della situazione

Fin qui si è sempre pensato e/immaginato che il modello economico della nostra comunità fosse da incentrare sul così detto modello “economia integrata”. Questo modello si è tradotto nel tempo in una serie di azioni sinergiche ed integrate tra di loro che permettessero di dare la possibilità ai locali di integrare il loro reddito con lo sfruttamento della Villeggiatura (affitti 2^ case), di avere possibilità di lavoro integrativo nei ristoranti e nei bar, ed al tempo stesso integrare il reddito delle attività commerciali in modo che potessero sopravvivere e mantenersi in loco anche a servizio dei residenti: In questi anni probabilmente si è interrotto il fabbisogno di 2^ case, con ogni probabilità è un mercato in forte contrazione, ma forse anche il nostro territorio richiede una decelerazione nell’utilizzo. Resta comunque necessario immaginare azioni che sostengano il valore del “costruito” per fare in modo di mantenere inalterato il valore dei proprietari . La Casa di Riposo era la prima attività in loco per numero di occupati la sua “delocalizzazione” trasferisce a Casazza questi occupati. Cosa prevede l’attuale strumento urbanistico: Lo strumento urbanistico prevede diverse zone di sviluppo edificatorio per un totale di almeno altri 50/60 mila mc. Non sono previste aree per insediamenti artigianali e/o industriali

Quali riflessioni: Forse è necessario rivedere le aree di espansione attuali al fine di programmarne meglio lo sviluppo, il modello edificatorio (rapporti di copertura e coperture max, altezze degli edifici, localizzazione dei volumi etcc.) non possono essere generali per tutto il territorio ma vanno studiati per ogni ambito di trasformazione. Il turismo non è più collegato alla villeggiatura continua ma il forse più a un modello di presenze molto brevi 2/3 giorni;

Quali soluzioni: ip. 1 – Individuare se non è possibile individuare una struttura di tipo sociale che sia in grado di favorire e creare alcuni posti di lavoro

pagina 174 PGT del Comune di Monasterolo del Castello - VAS Rapporto Ambientale

ip. 2 – Favorire lo sviluppo anche attraverso il recupero di fabbricati nel Centro Storico di modelli di accoglienza leggera (affittacamere, Bed & breakfast) che permettono una rientro economico anche ai locali e delle possibilità di impiego di manodopera par-time; ip. 3 Studiare e valorizzare la fruibilità del territorio e cosa lo rende attrattivo per pochi giorni (se non ore) ip. 4 studiare ipotesi di residenzialità destinate alla prima casa come fare per renderlo appetibile per chi decide di viverci ip. 5…… ip.6……

Distribuzione Popolazione per località:

Centro storico Moj Piazza Papa Giovanni XXIII 12 Moi 17 Piazza IV Novembre 11 San Felice 60 Piazzetta Contessa Terny 12 San Mauro 19 Alla Fonte 58 Parziale Moj 96 Biali 6 Chiesa 31 Legner Casai 86 Legner 26 delle Cascate 8 Madonna Addolorata 4 Delle Valli 49 Rustichella 8 Foppa 13 San Felice 8 Garibaldi 1^ 109 Parziale Legner 46 Pascoli 17 Loi 37 Brione Monte Grappa 68 Via A. Lancetti 33 Ronchelli 4 Cherio 4 Rosate 21 Dei partigiani 12 San Felice 69 F. Gardoni 25 Torrezzo 18 Via Garibaldi 40 Tribulina 49 Leopardi 18 U. Foscolo 17 Mazzini 24 Vidalba 28 Ippocastano 2 Xi Febbraio 59 Kennedy 32 xxv Aprile 4 Stella 20 Dei Frati 19 Dei Carpini 31 Parziale Centro Storico 805 Dell'ippocastano 7 Dei Noci 7 Parziale Brione 255

Totale 1202

pagina 175