DI

PROVINCIA DI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - DOCUMENTO DI PIANO -

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA - SINTESI NON TECNICA-

DOTT. ARCH. PIERGIORGIO TOSETTI via G. Paglia 22/a Bergamo 24100 tel/fax 035/220260

Collaboratori: Dott. Arch. Vittorio Pagetti

Dott. Urb. Elisabetta Crippa INDICE 0. INTRODUZIONE...... 3 0.1. Quadro normativo di riferimento ...... 3 0.2. Il quadro dei soggetti coinvolti nel processo di VAS...... ………..4 0.3. Definizione dello Schema Operativo...... 5 0.4. Strumenti di pianificazione sovraordinata ...... ……………..6 0.5. Scopo e organizzazione del Rapporto Ambientale ...... 7 0.5.1. Il parere motivato…………………………………………………………………………………………………….7

1. RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE, QUADRO CONOSCITIVO: inquadramento dell’area e delle matrici ambientali...... ………………8 1.1. Inquadramento socio-economico e territoriale ...... …..8 1.2. SUOLO E SOTTOSUOLO: geomorfologia, idrologia e idraulica; difesa del suolo e delle acque …………………………………………………………………………………….....9 1.2.1. Inquadramento geologico-geomorfologico …………………………………………………………………9 1.2.2. Classi di Fattibilità Geologica………………………….………………………………………………………..10 1.2.3. Aggiornamento della Componente Sismica dello Studio Geologico ………………………………14 1.3. Idrologia ed idraulica …………………………………………………………………………………………………..15 1.3.1. Il Reticolo Idrico Principale ….…………………………………………………………..…….………………15 1.3.2. Il Reticolo Idrico Minore ….……………………………………………………………………………………..16 1.3.3. Il Reticolo di competenza del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca ……16 1.3.4. Le fasce di rispetto ………………………………………………..………………………………………………17 1.3.5. Vincoli idrogeologici ……………………………………………………………………………………………….20 1.4. Informazioni Naturalistiche e di Paesaggio …………………………………………………………………….22 1.4.1. Beni ambientali vincolati ...... …………………………………………………………………24 1.4.2. La Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) della Lombardia ………………………………………….……24 1.5. La presenza di radiazioni ionizzanti: il radon ...... ………………...... …..…26

2. QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE ...... ……27 2.1. Il rumore...... ……….….27 2.2. Elettrosmog...... …….…….28 2.3. Il sistema acquedottistico …...... ………..30 2.3.1. Captazione idrica e rete acquedottistica …………………………………………………………………...30 2.4. La rete fognaria...... ……………………..32 2.5. I rifiuti ……………………………………………………………………………………………………..…………………33

1 2.6. Cave e bonifiche ………………………………………………………………………………………………………..34 2.6.1. Cave ……………………………………………………………………………………………………………………34 2.6.2. Bonifiche ……………………………………………………………………………………………………………..34 2.7. Energia …………………………………………………………………………………………………………………….35 2.8. Inquinamento atmosferico...... …………37 2.9. Rischi tecnologici e amianto ...... …...... 39 2.9.1. Industrie a Rischio di Incidente Rilevante (R.I.R.)……………………………………….…………..39 2.9.2. Impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) ….………………………..39 2.9.3. Amianto...... …...... 39 2.10. Mobilità...... ……………………………………………………………………………………41 2.10.1. La situazione della rete viaria ………………………………………………………………………………41 2.10.2. Problematiche inerenti il traffico ………………………………………………………………………….41

3. SINTESI DELLO STATO ATTUALE...... ………………….…..43

4. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ...... …….……….47 4.1. Le principali tematiche del Documento di Piano del PGT ...... ………..48 4.2. Obiettivi generali e specifici del Documento di Piano del PGT …………………………….……………50 4.3. Le azioni di Piano...... ……………………………………………………………………………….………….51 4.4. I contenuti delle azioni di Piano...... …...... ………..58 4.5. Verifica di Coerenza...... ………………….….…………….67 4.5.1. La Coerenza Esterna...... …..…………….67 4.5.2. La Coerenza Interna…………………………………………………………………….………….…………….70 4.5.2.1. Valutazione sulla impostazione generale del Documento di Piano ..……………….….70 4.5.3. La verifica di Sostenibilità……………………………………………………………………………….………72 4.6. Gli Ambiti di Trasformazione ………………………………………………………………………………..……..73 4.7. Il Piano di Monitoraggio ……………………………………………………………..……………………..……….88

“OLTRE IL DOCUMENTO DI PIANO” ………………………………………………………..….…89

2 0. INTRODUZIONE

0.1. Quadro normativo di riferimento Scopo della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è di valutare gli effetti e le ricadute che la formazione e l’attuazione di un Piano potrebbe avere sull’ambiente, nonché di valutare le possibili alternative alle scelte, alla luce degli obiettivi e della loro incidenza sull’ambito territoriale.

La VAS è stata introdotta dalla Direttiva Europea 2001/42/CEE ed ha lo scopo di garantire la sostenibilità di Piani e Programmi coniugando la dimensione ambientale con quelle economica e sociale del territorio, attraverso la redazione di un Rapporto Ambientale (RA) che deve dar conto delle modalità di integrazione dell’ambiente nel Piano, delle scelte prese in considerazione per pervenire alla scelta finale, nonché fornire la stima dei possibili effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano, indicando il sistema di monitoraggio di tali effetti nel percorso della sua attuazione.

Il recepimento della Direttiva Europea è stato assunto dall’Italia con il D.Lgs n.152 del 03/04/2006 “Norme in Materia Ambientale”, conosciuto come Testo Unico sull’Ambiente. Dopo alcune proroghe, il Consiglio dei Ministri ha approvato il D.Lgs n.4 del 16/01/2008 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29/01/08) recante “Disposizioni Correttive e Integrative del Testo Unico Ambientale in materia di VIA e VAS”.

La Regione Lombardia, anticipando il recepimento a livello nazionale della Direttiva Europea, ha emanato la Legge Urbanistica Regionale n.12 del 11/03/2005 che disciplina il Governo del Territorio Lombardo, nella quale, in coerenza con la Direttiva U.E., viene stabilito l’obbligo di Valutazione Ambientale per determinati Piani e Programmi, tra i quali il Documento di Piano del PGT. In attuazione dell’art.4 della L.R. 12/2005 la Regione Lombardia ha elaborato un documento di “Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi”, approvato con DCR n. VIII/351 del 13/03/2007, contenente lo schema del processo metodologico – procedurale integrato di pianificazione e di VAS. Successivamente, con DGR n.6420 del 27/12/2007, la Regione ha successivamente emanato ulteriori “Determinazioni” in merito alla procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi, precisando il modello metodologico-procedurale ed organizzativo da seguire, dettagliando inoltre le disposizioni in funzione della dimensione del Comune (inferiore o maggiore a 5.000 abitanti).

3 0.2. Il quadro dei soggetti coinvolti nel processo di VAS I soggetti coinvolti nel processo di VAS, secondo le indicazioni della Direttiva e gli indirizzi regionali, sono i seguenti: Autorità proponente e procedente (Pubblica Amministrazione che elabora lo strumento di pianificazione e ne attiva le procedure): Fabrizio Sala – Assessore all’ambiente Estensore del Documento di Piano (soggetto incaricato dalla Pubblica Amministrazione proponente di elaborare il PGT, e nella fattispecie il Documento di Piano, oggetto della VAS): Arch. Piergiorgio Tosetti Estensore del Rapporto Ambientale (incaricato dello sviluppo del processo di VAS e della redazione del Rapporto Ambientale) Arch. Piergiorgio Tosetti Autorità competente per la VAS (Autorità con compiti di tutela e valorizzazione ambientale, individuata dalla Pubblica Amministrazione, che collabora con l’autorità procedente/proponente nonché con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di curare l’applicazione della Direttiva e degli indirizzi regionali nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale del Documento di Piano) Arch. Yazid Yasin – Responsabile Ufficio Tecnico Soggetti competenti in materia ambientale (enti pubblici competenti in materia ambientale e della salute per livello istituzionale): • ARPA Lombardia – Dipartimento di Bergamo; • ASL Bergamo; • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Enti territorialmente interessati da convocare alle Conferenze di Valutazione (enti territorialmente limitrofi o interessati ai potenziali effetti ambientali derivanti dalle scelte di Piano): • Regione Lombardia – Sede territoriale di Bergamo – Struttura Sviluppo del Territorio; • Provincia di Bergamo – Settore Urbanistica; • Comuni confinanti: , , Palazzolo sull’, , .

4 0.3. Definizione dello Schema Operativo Lo Schema Operativo che è stato adottato per la VAS del Documento di Piano ricalca il Processo Metodologico Procedurale definito dalla Regione Lombardia: • individuazione di un percorso metodologico e procedurale, stabilendo le modalità della collaborazione, le forme di consultazione, i soggetti con specifiche competenze ambientali, il pubblico da consultare; • definizione dell’ambito d’influenza del Piano (documento di scoping) e definizione delle caratteristiche delle informazioni che devono essere fornite nel Rapporto Ambientale (RA); • articolazione degli obiettivi generali; • costruzione dello scenario di riferimento; • coerenza esterna degli obiettivi generali del Piano; • individuazione delle alternative di Piano; • coerenza interna delle relazioni tra obiettivi e linee di azione del Piano; • elaborazione del Rapporto Ambientale (RA); • indicazione del sistema di monitoraggio.

5 0.4. Strumenti di pianificazione sovraordinata I principali strumenti di pianificazione e programmazione di livello regionale e provinciale che sono stati presi in considerazione nell’elaborazione del Rapporto Ambientale sono i seguenti: • Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) della Lombardia (approvato con DCR n.VII/197 del 06/03/2001); • Proposta di Piano Territoriale Regionale (PTR) della Lombardia: con comunicazione di avvio n.159 del 20.12.2005 la Regione ha dato inizio al percorso di elaborazione del PTR. Gli elaborati ad oggi disponibili del Piano sono: il Documento di Piano (che contiene gli obiettivi e le strategie di sviluppo della Lombardia) e il Rapporto Ambientale. Attualmente è in corso il processo di VAS Piano; • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Bergamo (approvato con DCP n.40 del 22/04/2004); • Piano di Tutela ed Uso delle Acque – PTUA - (approvato con DGR n.2244 del 29/03/2006); • Piano Cave della Provincia di Bergamo (approvato con DCR numero VIII/ 619 del 14 maggio 2008 e pubblicato sul Burl - Bollettino Ufficiale Regione Lombardia - 2° supplemento straordinario - numero 28 del 10 luglio 2008).

6 0.5. Scopo e organizzazione del Rapporto Ambientale Il Rapporto Ambientale costituisce il documento principale del processo di consultazione e di partecipazione del pubblico, e riveste un ruolo di garanzia della trasparenza delle decisioni che motivano l’intero Processo di Valutazione. Il Rapporto Ambientale è comprensivo della “Sintesi non Tecnica” che ne illustra i principali contenuti in modo sintetico e con linguaggio non tecnico, finalizzato alla divulgazione. Il Rapporto si articola in due parti: I) Rapporto sullo Stato dell’Ambiente che si sviluppa attraverso un quadro conoscitivo ambientale del territorio, costruito sulla conoscenza dei dati disponibili e sull’indagine delle “pressioni antropiche” che agiscono sul territorio. Scopo di questa sezione è di descrivere e analizzare gli elementi che costituiscono una “criticità” per il territorio e/o una “sensibilità ambientale”, e che quindi necessitano di considerazione e valutazione nella fase di pianificazione; II) Valutazione Ambientale Strategica delle scelte di Piano. E’ la fase dedicata all’analisi degli effetti sul territorio e sull’ambiente del Documento di Piano.

0.5.1. Il parere motivato Sulla scorta del Rapporto Ambientale e delle considerazioni emerse nella Conferenza di Valutazione, l’Autorità Competente dovrà esprimere un “Parere Motivato” che costituisce il presupposto alla prosecuzione del procedimento di approvazione del Documento di Piano.

7 1. RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE, QUADRO CONOSCITIVO: inquadramento dell’area e delle matrici ambientali

1.1. Inquadramento socio-economico e territoriale Il Comune di Telgate è situato in provincia di Bergamo in zona sostanzialmente pianeggiante ma appena più a valle del sistema pedecollinare della Val del Fico e si estende su una superficie di Kmq. 8,120 ad un'altitudine media di 191 metri sul mare: l'andamento altimetrico del terreno è infatti quasi completamente pianeggiate con una leggera pendenza che cala da Nord verso Sud, passando da quota 200 a 170 mt. sul livello del mare. Il Comune confina, procedendo da Nord in senso orario, con i Comuni di Chiuduno, Grumello del Monte, Palazzolo sull'Oglio, Palosco e Bolgare. Per un breve tratto il territorio di Telgate è confine di provincia, in quanto il Comune di Palazzolo sull'Oglio, posto a sud-est, si trova in provincia di Brescia. Il Comune di Telgate non ha frazioni e tutto il sistema insediativo residenziale è racchiuso in un unico nucleo che si è sviluppato sostanzialmente intorno al nucleo antico originario. Sono inoltre presenti nella parte agricola alcuni cascinali sparsi, disseminati per lo più a Sud del territorio. Sono infine presenti nella parte occidentale, nella medesima fascia orizzontale del territorio le zone per insediamenti produttivi, per lo più di recente formazione. Sino alla prima metà del XX secolo, Telgate è stato un paese prevalentemente agricolo. Successivamente, l’agricoltura è stata condotta con sistemi aggiornati e moderni, non solo nelle grandi aziende, ma anche in quelle a dimensione inferiore, a conduzione familiare. Il passaggio del paese da un’economia prevalentemente agricola ad una sempre più industrializzata, rappresenta l’evoluzione più significativa degli anni Sessanta. In questi anni, infatti sulla spinta di alcuni imprenditori locali, si è giunti ad una svolta positiva per lo sviluppo ed il progresso economico locale. Sono sorte infatti le prime imprese artigiane e sono stati realizzati i primi grossi insediamenti produttivi, sempre per iniziativa privata. Oggi sono in piena attività fabbriche ed aziende leaders in campo nazionale ed europeo, per la lavorazione della materia plastica, per la produzione di articoli da giardino e per l’infanzia, ombrellifici, bottonifici, scatolifici in cartone e in metallo, confezioni. Il settore produttivo è sempre più proiettato sul fronte dell’innovazione tecnologica, per soddisfare un mercato sempre più esigente e competitivo, è andato via via qualificandosi sia come attrezzature, ma anche e soprattutto come maestranze sempre più specializzate e qualificate. Molti prodotti realizzati a Telgate sono presenti in tutto il territorio nazionale ed anche sul mercato CEE e mondiale.

8 Telgate, anche se è una piccola comunità è uno dei paesi più industrializzati della provincia di Bergamo.

La popolazione del Comune di Telgate al 20.07.2011 ha registrato un numero pari a 4.882 unità, con un numero di famiglie pari a 1.768. Nell’anno 1991 gli abitanti erano 3.715 e le famiglie 1.250. Dal 1991 al 2011 la popolazione ha registrato un incremento del 31,40% (+1.167 abitanti; 1,61% annuo), mentre le famiglie hanno registrato un incremento del 41,44% (+518 famiglie; 2,13% annuo). Nell’anno 2001 gli abitanti erano 4.188 e le famiglie 1.663. Negli ultimi nove anni e mezzo successivi al censimento del 2001 la popolazione ha avuto un incremento del 16,57% (+694 abitanti; 1,74% annuo), mentre le famiglie un incremento del 6,31% (+105 famiglie; 0,66% annuo).

9 1.2. SUOLO E SOTTOSUOLO: geomorfologia, idrologia e idraulica; difesa del suolo e delle acque.

1.2.1. Inquadramento geologico-geomorfologico Il Comune di Telgate è dotato della “Componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale”, redatta nel novembre 2007 dallo “Studio G.E.A.-Geologia Ecologia Agricoltura di S. Ghilardi & C. s.n.c.”, con sede in (Bg).

1.2.2. Classi di Fattibilità Geologica La distribuzione delle classi di fattibilità geologica, che individuano la maggiore o minore propensione dei suoli alle modificazioni per nuovi insediamenti e nuove infrastrutture sul territorio comunale, rispecchia la localizzazione delle aree di criticità e sono evidenziate nella cartografia di sintesi dello studio relativo alla “Componente Geologica della pianificazione territoriale”.

Classe 1: fattibilità senza particolari limitazioni. Nel territorio comunale non sono presenti aree in questa classe. Classe 2: fattibilità con modeste limitazioni (indicata nella tavola “Carta di fattibilità geologica delle azioni di Piano”, di seguito riportata, in colore giallo): è la classe meno limitante e occupa vaste porzioni del territorio comunale. In questa classe ricade tutto il territorio ad ovest del torrente Tirna, ad eccezione delle aree estrattive a nord e di uno stretto lembo nord-sud dell’ fino all’allevamento avicolo (escluso). Si classifica in classe 2 anche un’ampia zona compresa fra il campo sportivo, Cascina Gavarina e Cascina Cisterna. Infine, ricade in questa classe tutto il territorio comunale ad est del torrente Rillo, fatta eccezione per la zona di Cascina Roccoli. Nelle porzioni territoriali descritte non sono state riscontrate particolari problematiche di ordine geologico.

Classe 3: fattibilità con consistenti limitazioni (indicata nella tavola “Carta di fattibilità geologica delle azioni di Piano”, di seguito riportata, in colore arancio): occupa nelle sue varie sottoclassi ampie porzioni del territorio comunale. Il lembo principale di classe 3 si estende dallo svincolo autostradale verso sud sino alla zona dei laghetti, comprendendo gran parte del centro abitato di Telgate. Una porzione di questo lembo è situata anche ad ovest del torrente Tirna. Altri due ambiti significativi ricadenti in questa classe sono situati nella zona di Cascina Roccoli ed in quella del depuratore, ambedue poste nel settore orientale del territorio comunale.

10 Infine, tutta la zona meridionale del Comune compresa tra Tirna e Rillo, occupata prevalentemente da serre, ricade in classe 3 per via della presenza di fenomeni di ristagno idrico superficiale. Le problematiche riscontrate negli ambiti di classe 3 sono di vasta tipologia, riducibili principalmente a motivazioni geotecniche. La classe 3 si suddivide nelle seguenti sottoclassi: • sottoclasse 3a: (qualità geotecniche scadenti), corrisponde all’ambito individuato nella Carta Geolitologica come Unità di Grumello del Monte. Si estende dallo svincolo autostradale ai laghetti e comprende inoltre la zona di Cascina Roccolo; • sottoclasse 3b: (riporti ed aree colmate), comprende gli ambiti di cava, sia attivi che abbandonati, e precisamente: i laghetti di pesca sportiva; le cave tra Cascina Caffi, Cascina Lanfranca e Via dell’Industria; la depressione parzialmente colmata lungo Via Verdi; • sottoclasse 3c: (ristagni), occupa la zona dei laghetti (attorno alla classe 4), tutta la porzione di territorio fra Rillo e Tirna a sud dei laghetti stessi, ed infine la parte di classe 3, attorno al depuratore, limitata a nord e ad est del Rillo.

Classe 4: fattibilità con gravi limitazioni (indicata nella tavola “Carta di fattibilità geologica delle azioni di Piano”, di seguito riportata, in colore rosso): ha la distribuzione molto limitata sul territorio. L’ambito più vasto ricadente in questa classe è situato in corrispondenza dei laghetti di pesca sportiva (sottoclasse 4a). Due strette fasce si trovano inoltre in corrispondenza del Tirna e del Rillo lungo tutto il loro sviluppo, poiché si ritiene opportuno mantenere tali ambiti a disposizione per interventi di difesa e manutenzione (sottoclasse 4b).

Complessivamente, si può affermare che il territorio di Telgate non risulta particolarmente penalizzato dalle problematiche geologiche, al contrario, si riscontra una notevole estensione areale della classe 2, sviluppata peraltro in corrispondenza di zone interessanti per quanto concerne l’espansione urbanistica. La classe 3, che pur richiedendo specifiche indagini geologiche ed accorgimenti costruttivi, consente l’edificazione, è molto estesa. La classe 4 risulta molto limitata in termini areali, concentrata in un’area di interesse urbanistico molto limitato, da sottoporre piuttosto a tutela ambientale. Le fasce di classe 4 attorno ai corsi d’acqua, sono molto limitate sia numericamente, sia in termini di estensione, e non determinano di per sé particolari problemi di in edificabilità dato che ricalcano il vincolo di polizia idraulica già a priori esistente.

11

12

Carta fattibilità geologica della azioni di Piano [Fonte: Componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale, redatta dallo Studio G.E.A.-Geologia Ecologia Agricoltura di S. Ghilardi & C. s.n.c.]

13 1.2.3. Aggiornamento della Componente Sismica dello Studio Geologico La Legge Regionale 11 marzo 2005, n.12 “Legge per il governo del territorio” ha abrogato la precedente l.r. 24 novembre 1997 n° 41, e le relative D.G.R. applicative: le d.g.r. n. 5/36147 del 18 maggio 1993, n. 6/37918 del 6 agosto 1998 e n.7/6645 del 29 ottobre 2001, che hanno costituito, sino ad ora, gli indirizzi tecnici per gli studi geologici a supporto degli strumenti urbanistici generali dei Comuni. La Regione Lombardia, in ottemperanza all’art. 57 della L.R. 12/2005, ha approvato, con D.G.R. n.8/1566 del 22/12/2005 “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano di governo del territorio, in attuazione dell’art. 57 della l.r. 11 marzo 2005, n. 12”, le nuove linee guida per la prevenzione del rischio idrogeologico attraverso una pianificazione territoriale compatibile con l’assetto geologico, geomorfologico e con le condizioni di sismicità del territorio a scala comunale. I criteri contenuti nella D.G.R. perfezionano le precedenti direttive in materia, dettate dalle citate deliberazioni della Giunta Regionale e puntualizzano, in particolare, gli aspetti del rischio sismico, a seguito della nuova classificazione sismica del territorio nazionale secondo l’O.P.C.M. 3274 e secondo il d.m. 14 settembre 2005 “Norme tecniche per le costruzioni”.

Al momento della pubblicazione del Rapporto Ambientale, l’integrazione dello Studio geologico con la componente sismica, risultava completato.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda al Rapporto Ambientale (capitolo 2.1. GEOLOGIA; paragrafo 2.1.1.“Aggiornamento ai sensi della D.G.R. n. 1566/2005 e della D.G.R. n.7374/2008 relativamente alla componente sismica della Componente Geologica”).

14 1.3. Idrologia ed idraulica L’idrografia del territorio di Telgate è dominata dalla presenza dei torrenti Rillo e Tirna, che attraversano il Comune da nord a sud, separati da un blando spartiacque centrale. Ambedue i corsi d’acqua sono caratterizzati da portate contenute, carattere stagionale significativo, alveo poco inciso di larghezza media pari a 4-5 m.

Il torrente Tirna, che attraversa in pieno il centro abitato, e solca la porzione occidentale dell’ambito pianeggiante sfociando nel fiume all’altezza di Treschera Bianca (Palosco), trae origine dalla Valle del Fico, in territorio di Chiuduno, a quote attorno a 500 m s.l.m.. Non riceve significativi affluenti, ad eccezione di alcune vallecole stagionali in territorio di Chiuduno e Grumello del Monte. Nel tratto medio ed inferiore il corso d’acqua subisce alcune deviazioni di origine antropica, finalizzate all’irrigazione. A sud del centro storico di Telgate, il corso d’acqua mostra anche un meandro abbandonato e colmato.

Il torrente Rillo, sviluppato nella porzione est di Telgate, esterno al centro abitato, trae origine dai rilievi a monte di Grumello, a quote attorno ai 450-500 m s.l.m., e sfocia nel fiume Oglio in località Cà Fontana di Palosco. Il suo andamento è tendenzialmente NNE-SSW, con alcune deviazioni antropiche lungo il percorso. Riceve affluenti di minore importanza (vallecole stagionali) nel primo tratto, poi, dopo aver attraversato l’abitato di Grumello del Monte, accoglie il torrente Gambone, modesto corso d’acqua proveniente dalle colline di .

La rete irrigua, la cui distribuzione è inevitabilmente vincolata alle esigenze agricole del territorio rurale e suburbano, è costituita da una serie di fossi di varia dimensione, disposti in pattern per lo più quadrangolari, a delimitazione dei campi. Lo sviluppo dei fossi è concorde al Tirna e al Rillo, seguendo quindi un andamento che è sempre, in linea di massima, NNE-SSW.

1.3.1. Il Reticolo Idrico Principale Secondo l’allegato A del D.G.R. n./7868 del 25.01.2002, il Comune di Telgate è interessato da: • Torrente Tirna (o Tirma) (BG 144): il corso attraversa il centro abitato principale con andamento da nord/nord-est verso sud/sud-ovest, poi scorre in modo analogo nelle aree pianeggianti a sud dello stesso agglomerato, per poi defluire in territorio comunale di Palosco in località Treschera Nera; • Torrente Rillo (BG 145): ubicato in posizione est/sud-est rispetto al centro abitato principale con alveo ad andamento pressoché parallelo al Tirna; a valle delle Cascine Fabbrica e Tolari, il Rillo, una volta fuoriuscito da Telgate, va a costituire il confine naturale tra le Provincie di Brescia e Bergamo.

15 1.3.2. Il Reticolo Idrico Minore Il Comune di Telgate è dotato dello studio di “Identificazione del Reticolo Idrico Minore” predisposto dal Consorzio di Bonifica nel luglio 2005, adottato il 20 febbraio 2008.

1.3.3. Il Reticolo di competenza del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca Elenco dei corsi d’acqua appartenenti al Reticolo Idrico di competenza del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca:

16 1.3.4. Le fasce di rispetto

Fasce di rispetto nel Reticolo Idrico Principale Le fasce di rispetto dei corsi d’acqua appartenenti al Reticolo Idrico Principale sono fissate, secondo quanto disposto nel R.D. 523/1904, in misura pari a 10 m, salvo eventuali modifiche definite dalla Regione.

Fasce di rispetto del Reticolo Idrico Consortile Relativamente ai corsi del Reticolo Consortile, le fasce di rispetto sono definite dal Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, con riferimento alle indicazioni del RD 368/1904. In merito alla rete consortile esistente sul territorio di Telgate sono state prodotte le seguenti osservazioni: ¾ si tratta di un reticolo artificiale ad uso irriguo e con associata funzione di sgrondo delle acque meteoriche; ¾ il deflusso delle acque nella rete è sufficientemente controllato e monitorato (i numerosi nodi di partizione e le derivazioni comandate presenti consentono un’adeguata regolazione dei flussi idrici; ¾ ampi tratti, soprattutto all’interno delle aree edificate, sono stati nel tempo tombinati o modificati nel tracciato in base alle esigenze di espansione urbanistica.

In base a quanto esposto, il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca ha ritenuto sufficientemente cautelativo in termini di tutela idraulica e di salvaguardia ambientale assegnare le seguenti fasce di rispetto: 5 m: Roggia Conta e Roggia Bolgara e tutti i corsi ulteriori individuati. Tali fasce garantiranno anche al Consorzio di Bonifica l’accessibilità ai tracciati così da poter attuare tutti gli interventi necessari per una corretta manutenzione della rete.

17

Legenda Carta Idrogeologica [Fonte: Componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale, redatta dallo Studio G.E.A.-Geologia Ecologia Agricoltura di S. Ghilardi & C. s.n.c.]

18

Carta Idrogeologica [Fonte: Componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale, redatta dallo Studio G.E.A.-Geologia Ecologia Agricoltura di S. Ghilardi & C. s.n.c.]

19 13.5. Vincoli idrogeologici I vincoli idrogeologici presenti a Telgate sono: • vincoli derivanti dalla pianificazione di bacino ai sensi della L. 183/89, ed in particolare: a. Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, approvato con d.p.c.m. 24.05.2001, vincoli connessi alle fasce P.A.I. dei corsi d’acqua (non presenti in Telgate); b. Piano Stralcio delle Fasce Fluviali approvato con d.p.c.m. 24.07.1998 relativamente al fiume Po; c. Quadro del dissesto così come presente nel S.I.T. regionale, derivante dall’aggiornamento ai sensi dell’art.18 del P.A.I. (gli ambiti di dissesto non sono presenti in Telgate). • quadro del dissesto (frane, ambiti di esondazione, dei corsi d’acqua e conoidi non presenti nel S.I.T. regionale né negli elaborati P.A.I., o presenti in forma diversa. In Telgate non è stato individuato nessun ambito di dissesto. • vincoli di polizia idraulica ai sensi della d.g.r. 25.01.2002 n. 7/7868. Riferito al Reticolo Idrico Minore. • aree di salvaguardia delle captazioni ad uso idropotabile: ¾ zona di tutela assoluta; ¾ zona di rispetto.

Legenda Carta dei Vincoli [Fonte: Componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale, redatta dallo Studio G.E.A.-Geologia Ecologia Agricoltura di S. Ghilardi & C. s.n.c.]

20

Carta dei Vincoli [Fonte: Componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale, redatta dallo Studio G.E.A.-Geologia Ecologia Agricoltura di S. Ghilardi & C. s.n.c.]

21 1.4. Informazioni naturalistiche e di paesaggio Il PTCP individua come “Unità di Paesaggio n. 25”, ovvero l’ “alta pianura asciutta tra Serio e Oglio”. “La pianura delle colture intensive, racchiuse tra Oglio e Serio, è simile per caratteri alla fascia estesa tra Adda e Serio. Il paesaggio agricolo è piuttosto uniforme e privo di connotazioni particolari se non per la presenza di numerosi edifici agricoli tradizionali anche di notevoli dimensioni distribuiti uniformemente. La piana della Valle del Fico, la Conca di Grumello e la fascia piana attorno a questo fino a comprendere tutto l’abitato di Telgate, costituiscono il pianalto ferretizzato affacciato sul livello fondamentale della pianura, con una scarpata visibile. A nord la porzione di territorio, collinare, è racchiusa da un crinale ben definito diramato verso la pianura a dividere la Valle del Fico dalla Conca di Grumello. I versanti originati sono quasi interamente coltivati a vigneto con poco bosco, in relazione alla loro esposizione a sud. Anche la prima fascia pedecollinare è coltivata in piccoli campi, a volte segnati da filari d’alberi, in relazione alla fitta presenza di insediamenti residenziali anche di impianto antico. Il fenomeno paesistico negativo consiste nella diffusione insediativa a carattere produttivo che tende ad occupare l’area pianeggiante conturbando gli insediamenti esistenti ed impedendo la percezione dei luoghi dalle strade. Avvicinandosi al fiume Oglio il paesaggio cambia in rapporto alla presenza dell’habitat Naturale e costruito in relazione con il fiume. L’aspetto più caratterizzante di questa parte di pianura è la presenza di connotazioni riducibili al carattere della “valle storica” dell’Oglio, costituita dal paesaggio delimitato da un lato dal letto di piena ordinaria del fiume, e dal terrazzo geomorfologico compreso. L’ambito riassume diversi paesaggi in relazione ai sub-ambiti attraversati dal fiume; è stretto e con versanti ripidi e scoscesi nel tratto iniziale; ampio e pianeggiante nel tratto intermedio; delimitato dagli argini in rilevato verso il fiume; e con versanti lievi o sfumati nell’aperta pianura del tratto finale. La “valle storica” è generalmente composta da una fascia di vegetazione riparia che costeggia il letto di piena ordinaria, da una fascia di paesaggio agricolo e da una fascia di vegetazione riparia lungo i versanti del terrazzamento; per tanto si può dire che buona parte del corso dell’Oglio è racchiuso tra due quinte arboree. Lungo questo tratto di fiume non sono insediati vasti abitati urbani, bensì paesi e nuclei dalla prevalente immagine agricola, e numerosi insediamenti agricoli isolati. E’ inoltre solcato da canali, rogge, immissari ed emissari dell’Oglio che creano una trama molto importante nel paesaggio. L’espansione recente ha spesso sovvertito queste regole fisiche, andando ad intaccare il territorio anche oltre il limite del terrazzo fluviale con insediamenti ed

22 attività di escavazione incongrui per le condizioni ambientali e paesistiche. Questa porzione di territorio è per lo più interessata da coltivazioni agricole attuate da aziende in genere di discrete dimensioni, insediate in grosse cascine che caratterizzano ancora la struttura del paesaggio” [Fonte: PTCP Provincia di Bergamo]

[Fonte: PTCP Provincia di Bergamo - Localizzazione del Comune di Telgate all’interno dell’ “Unità di Paesaggio n.25” ]

23 1.4.1. Beni ambientali vincolati I vincoli ambientali rappresentano i punti di riferimento con i quali confrontarsi per garantire la compatibilità tra le trasformazioni del territorio rispetto alle sue peculiarità paesaggistiche. La presenza e la tipologia dei vincoli presenti sul territorio di Telgate è stata verificata nel Sistema Informativo dei Beni Ambientali (SIBA) della Regione Lombardia e confrontando la Tavola dei Vincoli presente nel Sistema Informativo Territoriale (SITER) della Provincia di Bergamo. Il territorio di Telgate non è interessato da aree protette ZPS e SIC. Il territorio di Telgate ha individuato nella parte sud del territorio comunale un’ampia area da sottoporre a Parco d’Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.).

1.4.2. La Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) della Lombardia La Regione Lombardia ha istituito la Rete Ecologica Regionale (RER) riconosciuta dal Piano Territoriale Regionale (PTR) del gennaio 2010 come infrastruttura prioritaria e strumento di indirizzo per la pianificazione regionale e locale.

Il territorio di Telgate rientra nella R.E.R. (Rete Ecologica Regionale) della Lombardia, nel settore n.111 “Alto Oglio”, un’area di pianura situata tra la città di Bergamo (a ovest) e il lago d’Iseo (a est), che comprende aree di elevato pregio naturalistico ed è importantissimo settore di connessione tra la pianura padana e la fascia pedemontana.

A Sud si estende invece fino ad incontrare l’Area prioritaria Mont’Orfano, rilievo collinare isolato rispetto alla circostante matrice agricola, particolarmente importante per la sua posizione in un’area vera strategica di connessione ecologica nella pianura lombarda.

La fascia collinare comprende aree boscate di pregio, tra le quali l’Area prioritaria Monte Alto, cresta di natura calcarea caratterizzata da vasti boschi di latifoglie e ridotte radure erbose, l’area vinicola della Franciacorta e un settore delle Torbiere d’Iseo, zona umida di importanza internazionale (sito Ramsar), particolarmente significativa per l’avifauna acquatica nidificante e migratoria e per l’entomofauna, in particolare gli Odonati (alcune specie hanno qui una delle poche stazioni di presenza in territorio lombardo).

Il settore comprende inoltre il tratto settentrionale del fiume Oglio, compreso nel Parco dell’Oglio Nord.

24 La restante parte del settore è permeata da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che creano grosse difficoltà al mantenimento della continuità ecologica (autostrada A4 MI- VE, rete ferroviaria BG-BS).

In termini di connettività ecologica, il territorio di Telgate risulta al centro di un importante sistema di conservazione e diffusione della biodiversità, infatti si pone negli “elementi di secondo livello della RER”, come illustrato nella tavola di seguito riportata.

Rete Ecologica Regionale (Telgate, settore n. 111)

25 1.5. La presenza di radiazioni ionizzanti: il radon Il radon è un gas nobile, radioattivo, proveniente dal suolo, è molto pesante ed a temperatura e pressione standard si presenta inodore e incolore. Nell’atmosfera si diluisce rapidamente e la sua concentrazione in aria è molto bassa, quando penetra negli spazi chiusi tende ad accumularsi, raggiungendo concentrazioni dannose per la salute. La fonte principale d'esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti è quella derivante da radiazioni naturali presenti nell'atmosfera e sulla terra e tra queste le problematiche maggiori sono date dall’esposizione al radon negli ambienti chiusi. Studi risalenti all'ultimo decennio hanno dimostrato che l'inalazione di radon, ad alte concentrazioni, aumenta di molto il rischio di tumore polmonare. La concentrazione di radon negli edifici, oltre che dalla zona geografica e dalle caratteristiche geomorfologiche del sottosuolo, è anche strettamente dipendente dalle caratteristiche costruttive, dai materiali utilizzati, dalle modalità di aerazione/ventilazione e delle abitudini di utilizzo del singolo edificio/unità abitativa. In Italia non esiste ancora una normativa per quanto riguarda il limite massimo di concentrazione di radon all'interno delle abitazioni private. Si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità Europea (raccomandazione 90/143/EURATOM), come obiettivo di qualità per le nuove abitazioni al di sopra dei quali si suggeriscono interventi per la riduzione delle concentrazioni nelle abitazioni già esistenti. Una normativa di riferimento, invece, esiste per gli ambienti di lavoro (D. Lgs. n° 241 del 26/05/2000). La Regione Lombardia, negli anni 2003-2005, ha effettuato una campagna di monitoraggio delle concentrazioni medie annuali di radon (radon prone areas), realizzando una rete di monitoraggio per 3.650 punti di misura. I risultati hanno registrato valori più elevati di concentrazione nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese. In particolare, nella provincia di Bergamo sono stati indagati 594 punti.

Sono state effettuate dall’ASL delle indagini mirate sulla tematica RADON nel territorio comunale di Telgate. I dati sono in corso di verifica e di acquisizione. Si rimane in attesa di conoscere i dati relativi alla tematica “radon” per individuarne le eventuali problematiche.

26 2. QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE

2.1 Il rumore L’inquinamento acustico rappresenta un serio problema ambientale poiché il rumore è fra le cause del peggioramento della qualità della vita, in particolare degli ambienti urbani. Gli effetti dannosi sull’uomo si riscontrano sia a livello uditivo con la sordità o più spesso con l’ipoacusia (diminuzione dell’udito provocata dall’esposizione al rumore) sia più in generale a livello psicologico e psicosomatico con disturbi di varia natura. Per “inquinamento acustico” si intende, secondo la Legge Quadro n.477 del 02.10.1995, l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. La Legge Quadro sull’inquinamento acustico e la Legge Regionale 13/01 “Norme in materia di inquinamento acustico” infatti hanno previsto la classificazione acustica del territorio comunale, cioè la sua suddivisione in zone acustiche con l’assegnazione ad ognuna di una delle 6 classi indicate dal DPCM 14.11.1997. Il Piano di Classificazione Acustica è lo strumento di pianificazione che attua la suddivisione del territorio in classi acustiche in funzione della destinazione d'uso delle varie aree (residenziali, industriali, ecc.), stabilendo poi per ciascuna classe i limiti delle emissioni/immissioni sonore tollerabili, e disciplina l'uso del territorio e le modalità di sviluppo delle attività su di esso svolte, al fine di armonizzare le esigenze di protezione dal rumore e gli aspetti riguardanti la pianificazione territoriale e il governo della mobilità. Il territorio comunale è suddiviso in sei classi: - Zone di classe I: Aree particolarmente protette; - Zone di classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale; - Zone di classe III: Aree di tipo misto; - Zone di classe IV: Aree di intensa attività umana; - Zone di classe V: Aree prevalentemente industriali; - Zone di classe VI: Aree esclusivamente industriali. Il Comune di Telgate è dotato di un Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale, adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 19 del 28.09.2011, la cui approvazione definitiva è in itinere. Emergono delle problematiche relative alla presenza dell’autostrada e del rispettivo casello. Inoltre, si segnalano problematiche relative ai due corridoi aerei (uno nella porzione est-ovest e l’altro a sud-ovest del territorio comunale) per la vicina presenza dell’aeroporto di .

27 2.2. Elettrosmog Con il termine elettrosmog si designa l’inquinamento derivante da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte da stazioni radio base per telefonia cellulare, emittenti radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità, come gli elettrodotti della rete di distribuzione, ecc. L’elettrosmog è una forma anomala di inquinamento ambientale, poichè non si ha una vera e propria "immissione" di sostanze nell’ambiente: gli agenti fisici implicati (campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici) sono presenti solo finchè le sorgenti che li hanno generati rimangono accese e non danno luogo a processi di accumulo nell’ambiente. Si tratta inoltre di un fenomeno localizzato in zone più o meno ampie nell’intorno delle sorgenti, senza un’effettiva diffusione su scala territoriale. Le principali sorgenti artificiali di campi elettromagnetici si distinguono in: • fonti che generano campi ad alta frequenza (100kHz-300GHz): impianti per radiotelecomunicazione, sistemi per diffusione radio e televisiva, impianti per la telefonia cellulare o mobile o stazioni radio base, impianti di collegamento radiofonico, televisivo e per telefonia mobile e fissa (ponti radio), radar; • fonti che producono campi detti a bassa frequenza (0Hz-100kHz): elettrodotti per la distribuzione dell’energia elettrica, costituiti da linee elettriche ad altissima, alta, media e bassa tensione, centrali di produzione di energia, stazioni e cabine di trasformazione dell’energia elettrica, ecc. Queste fonti sono caratterizzate da due elementi fondamentali: la frequenza di trasmissione e la potenza di emissione, entrambi fondamentali nel determinare le caratteristiche delle onde emesse e quindi del campo elettromagnetico generato. I campi generati dalle fonti elettromagnetiche sono il campo elettrico e il campo magnetico, si misurano rispettivamente in Volt/metro e in A/metro e variano in funzione della distanza dalla sorgente. In merito agli effetti di tale inquinamento sulla salute umana, è accertato solo l’effetto delle onde elettromagnetiche cosiddette ad alta frequenza (anche se non ionizzanti) che per ora sembra manifestare solo un innalzamento della temperatura dei tessuti biologici attraversati, soprattutto quelli più ricchi di acqua.

Nel territorio comunale di Telgate sono presenti n. 6 elettrodotti, nello specifico: 1- con direzione nord-ovest/sud-est, transita nella porzione ovest del territorio comunale, proviene dal Comune di Chiuduno, attraversa la zona industriale di Telgate e prosegue nel Comune di Palazzolo sull’Oglio;

28 2- con direzione nord-ovest/sud-est, localizzato più o meno parallelamente al sopracitato elettodotto; 3- con direzione nord-ovest/sud-est, transita nella porzione ovest del territorio comunale, proviene dal Comune di Bolgare, passa distante dal centro abitato di Telgate, e prosegue nel Comune di Palazzolo sull’Oglio; 4- con direzione sud-ovest/nord-est, è localizzato nei pressi delle Cascine Rillo e Cisterna, nella porzione sud-est del territorio comunale, e prosegue verso il Comune di Grumello del Monte; 5- attraversa per un tratto l’Autostrada Milano-Venezia, nei pressi della Cascina del Molino e poi corre a sud dell’Autostrada, parallelamente alla Via S.Pertini; 6- con direzione est-ovest, proviene dal Comune di Bolgare, transita lungo la porzione nord del centro abitato del Comune di Telgate, e prosegue nel Comune di Grumello del Monte. Nel territorio comunale sono presenti n.2 antenne di ricetrasmittenza (“TIM” e “3”) installate in via Arici, e un’antenna “Vodafone” installata a ridosso dell’autostrada Milano-Venezia (di proprietà della Società Autostrade per l’Italia S.p.A.).

Si rimane in attesa di conoscere i dati relativi alle possibili problematiche e alla potenza degli elettrodotti e delle antenne ricetrasmittenti presenti sul territorio comunale.

29 2.3. Il sistema acquedottistico 2.3.1. Captazione idrica e rete acquedottistica Il gestore della rete è “Uniacque S.p.A.” con sede centrale in via Malpaga, 22 a (Bg). Il Comune di Telgate fin dal 1898 si era dotato di un proprio acquedotto, ricorrendo alla captazione della sorgente Valle del Fico, posta in Comune di Chiuduno, con portata variabile da 1 a 5 l/s, con serbatoio di compenso da 136 mc. Condotta ø 60 di circa 4100 m. Nel 1955, il crescente fabbisogno, rese insufficiente la portata disponibile, ridotta anche da vistose incrostazioni della condotta. Il Comune ottenne un finanziamento per il potenziamento dell’acquedotto. Nel 1956 vennero realizzati: - un pozzo trivellato in fregia a via Arici, con portata di 15 l/s, livello della falda 33.80, livello dinamico (sotto pompaggio) -35.00, installata pompa Aturia ø 6” HP16 Q.ls; - un serbatoio pensile da 120 mc; - ampliamento della rete di distribuzione. Nel 1963 venne sostituita la condotta di adduzione della Valle del Fico con ø 125m 3.590 (tale alimentazione fu successivamente abbandonata). Nel 1972 venne realizzato un secondo pozzo in fregio alla provinciale per Palazzolo. Tale pozzo poteva erogare 62 l/s con livello statico a -36 m e livello dinamico -40 m dal piano di campagna. Dovendo alimentare il serbatoio pensile venne realizzata una condotta ø 200 mm che collegava i pozzo ed il serbatoio con 2 allacciamenti alla rete. La pompa Aturia aveva una potenza di 110 HP, portata Q l/s 50, prevalenza di 100 m. L’alimentazione dell’acquedotto veniva controllata senza collegamenti elettrici ma mediante un pressostato temporizzato al pozzo ed una valvola galleggiante al serbatoio. Il forte sviluppo demografico ed industriale, ed il conseguente aumento dei consumi, spinsero l’Amministrazione Comunale a programmare nuove opere di potenziamento. Negli anni ’80, vennero realizzati: - un nuovo serbatoio seminterrato a sud dell’abitato, da mc 1.100; - una centralina di pressurizzazione con batteria di pompe a funzionamento sequenziale ed in grado di erogare portate variabili a pressione pressoché costante; - collegamenti alla rete idrica di distribuzione; - un’adduzione del pozzo di via Palazzolo al nuovo serbatoio; - una ristrutturazione della rete idrica con sostituzione delle condotte esistenti e posa di una condotta periferica. Nel 1994-96 il Consorzio Acquedotto 2 Valli realizzò una nuova condotta di alimentazione DN 150 mm (lunghezza 1,5 Km), che diramandosi dalla condotta principale del consorzio (stazione di Grumello) alimenta il serbatoio di Telgate. Tale nuova portata è diventata di gran lunga la più

30 utilizzata in quanto, a fronte di un costo di L.200/mc, la portata consorziale viene immessa direttamente in rete, evitando sia il sollevamento del pozzo sia il rilancio con la pressurizzazione. Nell’anno 2000 fu effettuato uno studio sulla funzionalità ed il potenziamento dell’acquedotto comunale, dal Dott. Ing. Gabriele Ghilardi. Lo studio in questione fu iniziato nell’intento di stabilire il grado di efficienza dell’impianto dell’acquedotto comunale, prospettarne gli interventi di ristrutturazione e verificarne il dimensionamento per il potenziamento in base agli sviluppi futuri. Gli esiti delle indagini portarono a successivi approfondimenti, nuove prove, e modifiche dell’impianto. Dall’esame della rete, è risultato che almeno nelle ore di punta, fosse opportuno incrementare la pressione in partenza dal serbatoio, in quanto la caduta di pressione fra la partenza e le zone periferiche alte, non era dovuta alle condotte, ma al dislivello geodetico. Il Comune ha utilizzato il dimensionamento ipotizzato per procedere alla sostituzione progressiva di tratti di tubazione ed in concomitanza di altri lavori stradali o di fognatura. Nell’anno 2005 sono stati realizzati interventi in via Fontana, via Del Donatore, all’incrocio con via Verdi.

Per ulteriori informazioni relative ai pozzi e alle caratteristiche chimiche delle acque, si rimanda al paragrafo “2.3. CAPTAZIONE IDRICA E RETE ACQUEDOTTISTICA” e seguenti, del Rapporto Ambientale.

31 2.4. La rete fognaria Il gestore della rete è “Uniacque S.p.A.”, con sede in via Malpaga, 22, Ghisalba (Bg), che ha l’incarico della raccolta, allentamento e depurazione delle acque reflue civili ed industriali comunali. L’affidamento del servizio prevede anche la manutenzione straordinaria ed ordinaria della rete esistente e gli allacci di utenza. La rete è di tipo misto. Negli anni 2004/05 è stata ampliata la rete fognaria comunale nel P.I.I. denominato “Via Verdi”.

32 2.5. I rifiuti Il gestore è “Aprica S.p.A.” con sede in via Codignole, 32 f/g, a Brescia. Il servizio prevede la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ingombranti, frazioni differenziate e lo spazzamento stradale. La raccolta dei rifiuti solidi urbani viene effettuata a domicilio, a cadenza settimanale, e vengono recuperati: cartone, plastica, vetro, umido, secco e ferro, secondo il seguente calendario: - umido: (con cadenza settimanale) il martedì; - carta: (con cadenza mensile) il sabato; - plastica: (con cadenza quindicinale) il venerdì; - secco: (con cedenza settimanale) il venerdì; - vetro: (con cadenza quindicinale) il venerdì; - ferro: (con cadenza quindicinale) il sabato. Nei mesi di giugno (dalla metà del mese), luglio, agosto e settembre (fino alla metà del mase), la raccolta cambia perché si raccolgono insieme umido-secco-carta e umido-secco-vetro, alternati ogni venerdì della settimana. Il Comune è dotato di un “centro di raccolta rifiuti”, sito in via per Palazzolo, che costituisce un’importante struttura del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, alla quale possono accedere tutti gli abitanti residenti o domiciliati nel territorio comunale. Presso il centro di raccolta si possono conferire, in modo separato, tutte le frazioni dei rifiuti. Orari della piattaforma ecologica (escluso i giorni festivi): martedì dalle 9,00 alle 12,00 (solo utenze produttive); mercoledì dalle 14,00 alle 17,00 (solo utenze domestiche); sabato dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,00 (solo utenze domestiche).

Per ulteriori informazioni, si rimanda al paragrafo “2.7. RIFIUTI”, del Rapporto Ambientale.

33 2.6. Cave e bonifiche

2.6.1. Cave Nel territorio di Telgate sono presenti due cave identificate dal nuovo Piano Cave della Provincia di Bergamo (2008) come: • ATE g11, di 16,7 ha, giacimento di sabbia e ghiaia, sito in località Santa Lucia. L’ambito estrattivo è stato stralciato. • ATE g39, di 16,2 ha, giacimento di sabbia e ghiaia, sito nei pressi della Cascina Bertoli.

2.6.2. Bonifiche Nel territorio di Telgate è stata effettuata una bonifica presso la “MARMI OROBICI E GRANITI S.p.A.” In data 08.10.2004 la Ditta “MARMI OROBICI E GRANITI S.p.A.” ha presentato al Comune di Telgate il progetto definitivo per la messa in sicurezza di un’ex discarica di inerti su un’area di proprietà corrispondente al mappale 2339 in Via Cavallera n.1.

Il progetto definitivo per la messa in sicurezza permanente dell’area in Via Cavallera, è stato redatto ai sensi del DM n.471/1999.

Per ulteriori informazioni, si rimanda al paragrafo “2.8. CAVE E BONIFICHE”, del Rapporto Ambientale.

34 2.7. Energia Nella gestione dei bisogni e delle fonti di energia si concentrano preziose opportunità di sviluppo sostenibile e di razionalizzazione degli usi di risorse naturali. I dati relativi all’energia consumata e prodotta sul territorio comunale, possono essere suddivisi nei seguenti macro temi: • consumo di energia termica: il Comune è servito dalla rete di metanodotto, gestita dalla Società “Enel Energia S.p.A. Gas”; • consumo di energia elettrica: l’ambito territoriale in esame è servito da sei elettrodotti, inoltre sono presenti n.2 antenne di ricetrasmittenza (“TIM” e “3”) installate in via Arici, e un’antenna “Vodafone” installata a ridosso dell’autostrada Milano-Venezia (di proprietà della Società Autostrade per l’Italia S.p.A.); il fornitore di energia elettrica sul territorio comunale è “Enel Energia S.p.A.”.

Si registra la presenza di n.23 impianto solari e fotovoltaici installati per uso privato, secondo quanto riportato sul sito www.atlasole.gsel.it.

35 • consumi di energia elettrica: rappresentano un utile indicatore per indirizzare le politiche amministrative in materia di ambiente al fine di: - promuovere e incentivare il risparmio energetico; - limitare le emissioni di inquinanti in atmosfera. Tuttavia, in seguito alla liberalizzazione del mercato energetico, in base alla quale l’utente finale può decidere presso quale gestore rifornirsi, sia in termini di energia elettrica, sia di metano, i dati relativi ai consumi di energia a livello territoriale sono di difficile elaborazione, in quanto facenti capo a diversi gestori. In merito ai consumi di energia elettrica, il dato non ancora pervenuto farà riferimento ai consumi gestiti da Enel Distribuzione, che attualmente rappresenta il gestore maggiormente sviluppato sul territorio.

La rete gas La gestione della rete gas è affidata alla Società “Enel Energia S.p.A. Gas”. I dati in merito al consumo di gas metano non sono ancora pervenuti.

I dati sopra richiamati saranno fatti oggetto di opportuna integrazione del Rapporto Ambientale, non appena disponibili dagli Enti gestori.

36 2.8. Inquinamento atmosferico Nel definire il grado di qualità dell’aria, e conseguentemente il suo livello di inquinamento, è opportuno ricordare la distinzione fra “emissione” e “concentrazione” di sostanze inquinanti. Per “emissione” si intende qualsiasi sostanza, solitamente gassosa, introdotta nell’atmosfera che possa causare inquinamento atmosferico; generalmente essa viene espressa in tonnellate/anno. Per “concentrazione” si intende il rapporto tra massa di sostanza inquinante emessa e volume dell’effluente; generalmente essa viene espressa in mg/m3. Per la stima delle principali sorgenti emissive sul territorio comunale di Telgate si è utilizzato l’Inventario Regionale delle Emissioni “INEMAR” (Inventario Emissioni Aria) nella sua versione più aggiornata riferita all’anno 2005. Nell’ambito di tale inventario la suddivisione delle sorgenti avviene per attività emissive: la classificazione utilizzata fa riferimento ai macrosettori relativi all’inventario delle emissioni in atmosfera dell’Agenzia Europea per l’Ambiente CORINAIR (Cordination Information Air): 1. centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento; 2. impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura); 3. combustione nell’industria; 4. processi produttivi; 5. estrazione e distribuzione di combustibili fossili; 6. uso di solventi; 7. trasporto su strada; 8. altre sorgenti mobili e macchinari; 9. trattamento e smaltimento rifiuti; 10. agricoltura; 11. altre sorgenti e assorbimenti Per ciascun macrosettore vengono di norma presi in considerazione diversi inquinanti, sia quelli che fanno riferimento alla salute, sia quelli per i quali è posta particolare attenzione in quanto considerati gas ad effetto serra, ed in particolare: • ossidi di zolfo (SOx); • ossidi di azoto (NOx); • composti organici volatili non metanici (COVNM); • metano (CH4); • monossido di carbonio (CO); • anidride carbonica (CO2). • ammoniaca (NH3); • protossido d’azoto (N2O); • polveri totali sospese (PTS);

37 • polveri con diametro inferiore ai 10 mm (PM10); • polveri con diametro inferiore ai 2.5 mm (PM2,5). I dati di INEMAR, elaborati al fine di definire i contributi dei singoli macrosettori alle emissioni in atmosfera dei principali inquinanti nel Comune di Telgate, non sono allo stato disponibili. Tali dati saranno fatti oggetto di integrazione del presente documento non appena se ne verificherà la disponibilità.

Non sono presenti centraline fisse di rilevamento della qualità dell’aria sul territorio comunale. La centralina fissa più vicina è localizzata nel Comune di .

E’ stata effettuata una campagna di monitoraggio, da parte di ASL e ARPA, negli ultimi anni. Tali dati appena perverranno saranno oggetto di verifica.

38 2.9. Rischi tecnologici e amianto

2.9.1. Industrie a Rischio d’Incidente Rilevante (R.I.R.) Il sistema industriale è caratterizzato anche dalla presenza di aziende a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) (D.Lgs. 334/99 e s.m.i.). Con questo termine si definiscono le imprese che, per la presenza nel proprio sito di determinate sostanze pericolose in quantità superiori a determinati livelli, rappresentano un pericolo potenziale per il territorio in caso di incidenti rilevanti. Sulla base del rischio potenziale, ogni azienda è tenuta ad attuare politiche di prevenzione che possono prevedere, a seconda del livello di rischio raggiunto, la predisposizione di una Scheda informativa per la popolazione o la realizzazione di un Rapporto di Sicurezza che garantisca la giusta informazione alla cittadinanza. Nel Comune di Telgate non si segnala la presenza di industrie a Rischio d’Incidente Rilevante.

2.9.2. Impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) Nel territorio di Telgate sono presenti impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.): “Sirmet” (materiale ferroso), “Milesi S.p.A.” (recupero inerti), ditta “Carrara Pierluigi” (recupero rifiuti – segatura e colla di riso).

2.9.3. Amianto La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per se un pericolo per la salute degli occupanti; se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è improbabile infatti che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre. Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o altro motivo, è inevitabile il rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale alla salute umana; analogamente se il materiale è in cattive condizioni, o se vetusta e friabile, le sole vibrazioni o le correnti d’aria possono causare il distacco di fibre. In questi casi è necessario ricorrere ad interventi di bonifica, che non consistono necessariamente nella rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto, quale ad esempio il fissaggio e il confinamento temporaneo. In Regione Lombardia, la maggior parte dell’amianto presente è costituito principalmente da coperture in cementoamianto; sulla base delle informazioni fornite da un telerilevamento effettuato sul territorio di Milano nel 2005, si è potuto stimare che in Lombardia è presente un quantitativo complessivo di coperture contenenti amianto pari circa a 22,6 kmq. Con DGR n. 8/1526 del 22 dicembre 2005 è stato approvato il Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL), con lo scopo di effettuare, entro il termine del 2008, una mappatura e un censimento

39 dell’amianto presente sul territorio regionale, al fine di eliminare dal territorio lombardo l’amianto, sotto qualsiasi forma, entro il 2015. I principali strumenti utilizzati per l’attuazione del PRAL sono: - telerilevamento aereo della fascia di territorio regionale fino a 450 m.s.l.m.; - censimento diretto della presenza di amianto negli edifici, effettuato da ASL e ARPA in collaborazione con i Comuni e le Province.

Non si dispone di un rilevamento dell’amianto sul territorio comunale di Telgate. Sono presenti porzioni di amianto nei loculi cimiteriali. Si registra comunque una qualche presenza di tetti in eternit in alcuni edifici residenziali e produttivi. L’ASL della Provincia di Bergamo recentemente ha dato avvio, Comune per Comune, a una campagna di censimento dell’amianto.

40 2.10. Mobilità La mobilità è un tema cruciale per le politiche ambientali, proprio per il suo forte impatto sull’inquinamento atmosferico ed acustico e, più in generale, sulla qualità della vita (occupazione del suolo, tempi di spostamento, sicurezza stradale, accessibilità degli spazi urbani, ecc.). L'analisi del sistema della mobilità è quindi in parte integrante e fondamentale del quadro conoscitivo del PGT. Il tema della struttura viaria viene sviluppato in particolare dal Piano dei Servizi.

2.10.1. La situazione della rete viaria Il territorio di Telgate è attraversato per quasi tutta la sua estensione da Est a Ovest, nella sua parte più settentrionale, quasi a confine con i territori di Grumello e Chiuduno, dall'autostrada A4 Milano-Venezia che ha il proprio casello e raccordi di entrata ed uscita all'interno del terrirorio stesso, in prossimità del centro urbano. A poco più di un chilometro di distanza, in territorio di Grumello del Monte, passa la linea ferroviaria Lecco-Bergamo-Brescia, la quale ,anche se non tocca il territorio di Telgate, costituisce un punto non secondario di riferimento per il sistema di mobilità su ferro che si collega in poco meno di quaranta minuti al sistema ferroviario nazionale nella stazione di Brescia. La viabilità di interesse territoriale è costituita dalla S.P. Bergamo- che lambisce il territorio di Telgate a Nord, dalla Strada di collegamento tra Grumello e Bolgare e dalla viabilità di connessione tra Telgate e Palosco. Tutti questi sistemi di viabilità sono interessati dai flussi di mobilità determinati dalla presenza dell'asse autostradale, in uscita e in entrata al casello di Telgate.

2.10.2. Criticità La presenza del casello autostradale nel territorio di Telgate e la sua posizione all’interno di aree edificate e urbanizzate costituisce l’elemento di maggiore problematicità. L’uscita dal casello scarica, attraverso uno svincolo circolare, i flussi provenienti dall’autostrada verso due fondamentali direzioni: 1. quella che ha per destinazione i paesi posti a nord del territorio di Telgate (Chiuduno, Grumello del Monte, Castelli Calepio, e parte della Valle Cavallina, soprattutto per chi proviene da Brescia-Venezia), creando gravissimi problemi di gestione della mobilità e del traffico; 2. quella che ha per destinazione il territoio di sud-ovest interessante i Comuni di Palosco, , Mornico (quest’ultima direzione viene poi a collegarsi con i flussi diretti sulla “Francesca” e quindi verso la media pianura bergamasca).

41 Il collegamento tra i territori di Bolgare, e Grumello, ma anche dei territori di Bolgare e Palosco- Mornico, avviene attraverso la struttura stradale posta in parallelo all’Autostrada e a monte degli insediamenti produttivi e residenziali. Le problematiche che si pongono sono derivate principalmente dall’ulteriore carico di traffico della rotatoria in prossimità del casello per i traffici diretti a Grumello ma soprattutto per l’attraversamento del centro urbano da parte dei sistemi di mobilità diretti a Palosco.

Si rileva un’altra problematicità per la presenza di due strade provinciali che si intersecano all’interno dell’abitato. Ciò comporta che si determini all’interno del territorio una presenza di flussi di mobilità di scorrimento che non hanno alcun tipo di connessione con l’utilizzo del territorio di Telgate se non come supporto per una più facile accessibilità ai sistemi esterni della viabilità territoriale. Perciò crea un forte disagio alla popolazione e alla viabilità delle parti più interne del territorio comunale.

La presenza ad ovest dell’abitato di insediamenti produttivi, induce a segnalare una quarta problematicità, legata al movimentato traffico di mezzi pesanti, che in parte insiste sulle aree più centrali dell’abitato.

42 3. SINTESI DELLO STATO ATTUALE Sulla base degli elementi raccolti nella fase di indagine e dei rilevamenti eseguiti sul territorio sono state individuate le problematiche attualmente presenti sul territorio e formulati gli obiettivi da perseguire che sono stati raggruppati in otto schede tematiche che qui si riportano nei principali elementi:

1. TEMATICA GEOMORFOLOGICA, IDROLOGICA E IDRAULICA Problematiche in corso Si evidenziano delle problematiche, durante la primavera e l’autunno, a causa delle piogge insistenti, relative all’esondazione del Tirna, del Rillo e del fossato sulla via per Palosco. Si necessita sia della pulitura che del risanamento.

Individuazione degli obiettivi Il PGT dovrà mirare a: -conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche. -utilizzare e gestire correttamente, dal punto di vista ambientale, delle questioni connesse all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente inquinanti in rapporto alle problematiche della potabilità delle acque sotterranee; -conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale; -dare massima attenzione agli interventi che possono incidere sulle problematiche ambientali, e sviluppare l’istruzione/formazione in campo ambientale; -perseguire il miglioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee; -monitorare le modalità di recupero degli ambiti di cava; -salvaguardare gli ambiti di valenza ambientale/vegetazionale e tutta la rete idrografica presente sul territorio; -valutare l’incidenza delle nuove previsioni in rapporto alla capacità delle reti a sostenere i nuovi carichi e/o alla necessità di implementare la dotazione.

2. TEMATICA DIFESA DEL SUOLO E DELLE ACQUE Problematiche in corso La situazione della tematica “difesa del suolo e delle acque” presenta le seguenti problematiche: Si segnala la presenza di nitrati nelle acque sotterranee.

Individuazione degli obiettivi Il PGT dovrà mirare a: -individuare elementi migliorativi dell’organizzazione della raccolta al fine del contenimento delle problematiche derivanti dai rifiuti; -usare e gestire correttamente, dal punto di vista ambientale, le eventuali produzioni di sostanze e di reflui inquinanti; -non consentire l’inserimento sul territorio di attività con lavorazioni e produzioni di rifiuti pericolosi ed inquinanti; -conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche.

3. TEMATICA PAESAGGISTICO-NATURALISTICA Problematiche in corso La situazione della tematica “paesaggistica-naturalistica” presenta le seguenti problematiche:

43 -Necessità di salvaguardare gli scenari paesistici leggibili sul territorio. -Prestare particolare attenzione alla presenza delle aree naturali-protette e del P.L.I.S..

Individuazione degli obiettivi Il DdP definirà tra i propri obiettivi gli elementi di valenza ambientale e paesistica presenti nel territorio comunale, individuando i criteri di mantenimento, valorizzazione e riqualificazione: -valorizzazione ambientale,e, per le parti compromesse e recuperabili, ricomposizione ambientale; -mantenimento/valorizzazione degli itinerari/percorsi d’interesse ecologico e fruitivo.

Il PGT, in generale, dovrà mirare a: -conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali, attraverso un’opportuna normativa di conservazione e valorizzazione degli elementi storici; -conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale, attraverso il riconoscimento degli elementi che caratterizzano il territorio; -perseguire il contenimento del consumo di suolo mediante il recupero prioritario del patrimonio edilizio esistente, l’utilizzazione delle aree libere interstiziali e di frangia, l’eventuale riconversione degli elementi dismessi o non compatibili. -migliorare la qualità ambientale e la tutela del patrimonio naturale mediante l’individuazione di specifici ambiti da assoggettare a normativa di salvaguardia ambientale con particolare attenzione agli elementi atti a garantire la conservazione della biodiversità; -valorizzare il paesaggio ed il patrimonio culturale; -utilizzare in modo efficace la normativa di salvaguardia e di valorizzazione; -sensibilizzare la popolazione sulle problematiche ambientali e paesistiche, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale.

4. TEMATICA SISTEMA INSEDIATIVO E DEI SERVIZI-PATRIMONIO STORICO E

ARCHITETTONICO Problematiche in corso La situazione della tematica dei “sistemi insediativi e dei servizi e patrimonio storico-architettonico” presentano le seguenti problematiche: -Necessità di interventi di potenziamento di un sistema di accessibilità con interventi di riqualificazione degli spazi urbani aperti e di “mobilità dolce”. -Carenza delle aree e di organizzazione del sistema dei parcheggi. Individuazione degli obiettivi Il PGT dovrà mirare a: -tutelare e riqualificare il centro storico; -dettare regole per la riqualificazione fisica e funzionale degli ambiti dismessi interni all’edificato; -conservare e migliorare la qualità del patrimonio storico-culturale con interventi di valorizzazione dei tessuti di antica formazione del capoluogo e dell’edificato storico delle frazioni; -conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale specie per quanto concerne gli elementi connessi con la valorizzazione degli edifici e dei contesti edificati nel quadro del sistema ambientale paesistico; -proteggere l’atmosfera perseguendo politiche di forte controllo delle emissioni delle attività produttive ma anche degli impianti civili; -contenere il consumo di suolo attraverso la limitazione di nuove previsioni insediative, ma anche mediante, l’utilizzo delle aree interstiziali libere e mirati interventi di riqualificazione di aree ed edifici dismessi limitando il più possibile interventi esterni agli ambiti urbanizzati; -contenere il consumo di risorse non rinnovabili.

44 5. TEMATICA MOBILITA’ Problematiche in corso La situazione della tematica “mobilità” presenta le seguenti problematiche: - La presenza del casello autostradale nel territorio di Telgate e la sua posizione all’interno di aree edificate e urbanizzate costituisce l’elemento di maggiore problematicità. L’uscita dal casello scarica, attraverso uno svincolo circolare, i flussi provenienti dall’autostrada verso due fondamentali direzioni: 0. quella che ha per destinazione i paesi posti a nord del territorio di Telgate (Chiuduno, Grumello del Monte, Castelli Calepio, Trescore Balneario e parte della Valle Cavallina, soprattutto per chi proviene da Brescia-Venezia), creando gravissimi problemi di gestione della mobilità e del traffico; 1. quella che ha per destinazione il territoio di sud-ovest interessante i Comuni di Palosco, Calcinate, Mornico (quest’ultima direzione viene poi a collegarsi con i flussi diretti sulla “Francesca” e quindi verso la media pianura bergamasca). - Il collegamento tra i territori di Bolgare, e Grumello, ma anche dei territori di Bolgare e Palosco- Mornico, avviene attraverso la struttura stradale posta in parallelo all’Autostrada e a monte degli insediamenti produttivi e residenziali. Le problematiche che si pongono sono derivate principalmente dall’ulteriore carico di traffico della rotatoria in prossimità del casello per i traffici diretti a Grumello ma soprattutto per l’attraversamento del centro urbano da parte dei sistemi di mobilità diretti a Palosco. - Si rileva un’altra problematicità per la presenza di due strade provinciali che si intersecano all’interno dell’abitato. Ciò comporta che si determini all’interno del territorio una presenza di flussi di mobilità di scorrimento che non hanno alcun tipo di connessione con l’utilizzo del territorio di Telgate se non come supporto per una più facile accessibilità ai sistemi esterni della viabilità territoriale. Perciò crea un forte disagio alla popolazione e alla viabilità delle parti più interne del territorio comunale. - La presenza ad ovest dell’abitato di insediamenti produttivi, induce a segnalare una quarta problematicità, legata al movimentato traffico di mezzi pesanti, che in parte insiste sulle aree più centrali dell’abitato.

Individuazione degli obiettivi Il PGT dovrà mirare a: -migliorare la viabilità di distribuzione urbana e territoriale; -prevedere attrezzature e servizi di supporto alla mobilità; -proteggere l’atmosfera attraverso lo snellimento e la razionalizzazione dei flussi di mobilità, che dovranno, a loro volta, eliminare alcune non necessarie percorrenze e la formazione di stazionamenti e rallentamenti con conseguenti aumenti dei carichi di emissioni acustiche ed atmosferiche.

6. TEMATICA QUALITA’ DELL’ARIA Problematiche in corso La situazione della tematica “qualità dell’aria” presenta le seguenti problematiche: Si rimane in attesa di conoscere i dati relativi all’analisi di monitoraggio ASL-ARPA per individuarne le eventuali problematiche.

Individuazione degli obiettivi Il PGT dovrà mirare a: -contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente favorendo il contenimento dell’inquinamento dell’aria anche in rapporto al miglioramento dell’organizzazione complessiva della mobilità; -promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o combustibili a basso impatto;

45 -conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale anche garantendo efficienza dei provvedimenti in materia di protezione dell’atmosfera; -sensibilizzare le problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale.

7. TEMATICA INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO, RADON ED ENERGIA Problematiche in corso ELETTROMAGNETISMO: Si rimane in attesa di conoscere i dati relativi alle possibili problematiche e alla potenza degli elettrodotti e delle antenne ricetrasmittenti presenti sul territorio comunale. RADON: Si rimane in attesa di conoscere i dati relativi all’analisi ASL per individuare le eventuali problematiche. RUMORE: Emergono delle problematiche relative alla presenza dell’autostrada e del rispettivo casello. Inoltre, si segnalano problematiche relative ai due corridoi aerei (uno nella porzione est-ovest e l’altro a sud-ovest del territorio comunale) per la vicina presenza dell’aeroporto di Orio al Serio.

Individuazione degli obiettivi Il PGT dovrà mirare a: -contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente favorendo il contenimento dell’inquinamento acustico ed elettromagnetico; -ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; -conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale; -sensibilizzare le problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale.

8. TEMATICA RISCHI TECNOLOGICI ED AMIANTO Problematiche in corso La situazione della tematica “rischi tecnologici ed amianto” presenta problematiche. RISCHI TECNOLOGICI: -Presenza di impianti produttivi “a rischio” nell’immediata vicinanza delle aree urbanizzate. AMIANTO: -Completare la rimozione delle parti in amianto dagli immobili di proprietà comunale e incentivarne la rimozione anche sugli edifici privati.

Individuazione degli obiettivi Il PGT dovrà mirare a: -prevedere, in termini di disciplina generale e d’indirizzo, indicazioni per il contenimento dei consumi energetici; -disciplinare e limitare l’insediamento sul territorio di attività pericolose e a rischio d’inquinamento; -ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; -impiegare risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione; -gestire correttamente, dal punto di vista ambientale, le sostanze e i rifiuti pericolosi/inquinanti; -conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche superficiali e sotterranee; -conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale; -proteggere l’atmosfera; -ridurre l’inquinamento acustico.

46 4. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Alla luce di quanto emerso dal capitolo 1 (Rapporto sullo Stato dell’Ambiente) e di quanto contenuto nelle tabelle di sintesi e negli obiettivi indicati, il presente capitolo si propone di: • prendere in considerazione i sistemi ambientali e le relative dinamiche in atto nel territorio comunale di Telgate; • esaminare ed analizzare le dinamiche in atto sul territorio per quanto concerne i sistemi urbani; • effettuare una valutazione di sintesi degli effetti sull’ambiente delle azioni strategiche previste nella proposta di DdP al fine di identificare un ventaglio di alternative che possono essere messe in atto ed individuare le eventuali politiche alternative, correttive o mitigative; • definire un Piano di monitoraggio che deve essere attuato per garantire la corretta efficacia delle azioni di Piano.

47 4.1. Le principali tematiche della proposta del Documento di Piano Gli ambiti di possibile influenza delle previsioni del PGT, ed in particolare del DdP, sono stati individuati in funzione delle principali tematiche che attengono alla trattazione delle scelte strategiche del Documento stesso, in rapporto all’influenza ed alle ricadute che queste potrebbero avere in un intorno territoriale più vasto rispetto ai confini comunali. Tali tematiche possono essere così sintetizzate:

1.Il dimensionamento del fabbisogno abitativo e gli sviluppi residenziali. Le previsioni non esercitano l’influenza fuori dal confine comunale e non incidono pertanto sull’ambito territoriale né dal punto di vista della necessità dei servizi sovracomunali, né dell’implemento dei flussi di mobilità.

2. Le prospettive e l’organizzazione degli insediamenti produttivi. Si registra sul territorio la presenza significativa di attività produttive dislocate soprattutto nell’ambito produttivo posto ad ovest dell’ambito urbano e al confine con il Comune di Bolgare, e la presenza nell’immediata adiacenza nonchè all’interno dell’ambito residenziale, di comparti produttivi, alcuni dei quali dismessi o in fase di dismissione.

3. L’organizzazione delle attività terziarie e commerciali. Sono presenti sul territorio piccole unità commerciali principalmente localizzate nel centro storico e nella sua fascia perimetrale con un’attività di media struttura.

4. L’organizzazione dei servizi. Allo stato attuale il Comune di Telgate dispone di una quantità di servizi e attrezzature rispetto ai quali non si prevedono modificazioni sostanziali alla situazione già prevista, e delle quali va valutata la necessità di adeguamenti e integrazioni in funzione delle esigenze già presenti e in rapporto alle scelte future.

5. Il sistema della mobilità. Le problematiche fondamentali si concentrano sul sistema viario in attraversamento del territorio comunale, dovuto sia alla presenza dell’autostrada, che del casello autostradale posto nell’immediata adiacenza del centro urbano.

6. Il sistema paesistico – ambientale. Il tema vede la necessità di garantire, anche attraverso un approfondimento della struttura delle reti ecologiche, la continuità della qualità ambientale e dei sistemi della naturalità.

48 Le proposte di individuazione, nella porzione sud-ovest del territorio comunale, di un ambito di PLIS, consente di rapportare, dal punto di vista ambientale, il territorio di Telgate con il più vasto territorio circostante e con il fiume Cherio.

7. La salvaguardia del patrimonio storico – artistico – culturale. Si tratta di un tema di cui il PGT dovrà tener conto, anche se la tematica tuttavia non presenta elementi di stretta connessione fisica e funzionale con i territori contermini.

8. Le scelte in ordine all’attività agricola ed alla conduzione dei territori rurali. Le aree potenzialmente destinabili all’agricoltura riguardano soprattutto il territorio a sud/sud-est dell’abitato.

9. Problematiche specifiche a particolari condizioni del territorio: - riqualificazione di insediamenti produttivi dismessi sia all’interno dell’ambito edificato che in quelli esterni, con riguardo al miglioramento della qualità urbana e ambientale; - attività di cava: o ATEg39, giacimento di sabbia e ghiaia, sito nei pressi della Cascina Bertoli; o ATEg11, giacimento di sabbia e ghiaia, sito in località Santa Lucia (stralciato dal Piano Cave della Provincia di Bergamo), ora in attesa della sua ricollocazione.

Le situazioni sopra sinteticamente individuate hanno consentito di definire gli ambiti d’influenza e la complessiva porzione territoriale, estesa a tutti i Comuni contermini, relativamente alle questioni della mobilità.

49 4.2. Obiettivi generali e specifici del Documento di Piano del PGT Il Documento di Piano, partendo dall’analisi degli elementi di criticità e potenzialità delle componenti ambientali, sociali ed economiche emersi dal quadro conoscitivo e dalle necessità riscontrate, nonché dagli orientamenti emersi, definisce un set di obiettivi strategici sostenibili sui quali l’Amministrazione intende puntare per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

La proposta di Documento di Piano del Comune di Telgate articola gli obiettivi generali di pianificazione attraverso Ambiti Tematici Strategici, al fine di rendere più organizzato e razionale il processo logico ed il complesso sviluppo delle strategie. Gli Ambiti Tematici Strategici ai quali si fa riferimento all’interno del Documento di Piano, sono i seguenti: • dimensionamento degli sviluppi demografici e del fabbisogno insediativo; • politiche per il settore secondario “industria e artigianato”; • politiche per il settore commerciale; • politiche per il settore terziario direzionale; • politiche di organizzazione urbana dei servizi; • interventi ed organizzazione dei sistemi della mobilità e delle infrastrutture; • struttura ed articolazione del sistema del “verde fruibile”; • politiche per il settore primario; • organizzazione del sistema ambientale, paesistico e delle reti ecologiche; • la qualità delle trasformazioni urbane e territoriali; • promozione ed attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali.

A ciascun Ambito Tematico Strategico corrispondono obiettivi generali ed obiettivi di carattere specifico da perseguire attraverso le azioni pianificatorie del PGT.

50 4.3. Le azioni di Piano Con il termine “azioni di Piano” si intendono percorsi e metodi ben definiti che servono per guidare e determinare le decisioni presenti e future, ovvero le scelte operative previste dal Documento di Piano per risolvere una specifica problematica e/o per raggiungere un determinato obiettivo. Gli obiettivi specifici sono quindi perseguiti attraverso una serie di “azioni” che il Documento di Piano individua sulla base del contesto pianificatorio nel quale debbono essere sviluppate. Per ogni singolo obiettivo specifico vengono conseguentemente definite una o più azioni. I quadri sinottici che seguono sono composti da tre colonne che raggruppano i tre elementi costitutivi: Obiettivi Generali, Obiettivi specifici e Azioni di Piano. Essi rappresentano la sintesi dei passi percorsi al fine di illustrare in maniera esaustiva il processo logico elaborato. Ciascun quadro è riferito ad un “ambito tematico strategico” del Documento di Piano. Si sottolinea che parte delle azioni individuate dal presente documento, pur muovendosi dagli atti della pianificazione, indirizzandosi specificamente verso le tematiche ambientali, non rientrano esplicitamente tra gli interventi previsti nel quinquennio di validità del Documento di Piano, ma rappresentano piuttosto indirizzi strategici che rimandano ad una regolamentazione di dettaglio da sviluppare nel Piano delle Regole, nel Piano dei Servizi o da definirsi in fase di attuazione della progettazione urbanistica.

51 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO - Opzione di crescita Il Documento di Piano prevede un residenziale contenuta dimensionamento prevalentemente riferito alle rispetto alle potenzialità che previsioni di carattere endogeno con modeste Adeguare l’offerta il territorio può presentare. integrazioni quantitative al fine di garantire una residenziale alle previsioni di - Creare condizioni abitative crescita demografica sostenibile all’interno del crescita della popolazione, in termini qualitativi e territorio comunale, limitando le previsioni di A01 valutata in rapporto alla quantitativi adeguate per le sviluppo alle quantità necessarie a garantire il “dimensione qualitativa classi sociali presenti, in soddisfacimento dei fabbisogni che nasceranno ottimale” della Comunità. modo da soddisfare la all’interno della popolazione già presente e ad domanda determinata dalla una domanda esogena contenuta non crescita prevista di nuove richiamata da fenomeni di marketing famiglie. immobiliare. Contenere le quote di nuovi Tutela dei “sistemi della qualità” che A02 suoli da destinare a caratterizzano il territorio comunale. residenza volgendo principalmente l’attenzione Il Documento di Piano esclude la previsione di sulla riqualificazione delle nuove significative espansioni. aree e dei fabbricati A03 Sono previsti n. 3 Ambiti di Trasformazione dismessi o in via di Residenziale di dimensioni ridotte, localizzati dismissione interni al centro nell’immediata adiacenza del tessuto urbano. abitato. Recuperare le volumetrie ancora disponibili nel A04 Minimizzare il consumo di centro storico. suolo. Intervenire per il recupero e la riqualificazione urbana del A05 Recuperare i sottotetti ai fini abitativi. patrimonio esistente. Recuperare le aree degradate e le aree A06 dismesse o in via di dismissione dall’attività prima insediata. Promuovere interventi di completamento in A07 Utilizzare prioritariamente aree libere all’interno del centro edificato. gli spazi interstiziali al tessuto già urbanizzato nelle Indirizzare gli eventuali completamenti zone di frangia. A08 urbanizzativi verso la riconversione di ambiti marginali all’urbanizzato esistente.

52

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 2 POLITICHE PER IL SETTORE SECONDARIO “INDUSTRIA E ARTIGIANATO” OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

-Garantire gli attuali livelli di Il Documento di Piano demanda al PdR la Mantenere le aree a occupazione per gli definizione della possibilità degli interventi per A09 destinazione produttiva. addetti/attivi nel territorio. le aree degli insediamenti produttivi esistenti.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 3 POLITICHE PER IL SETTORE COMMERCIALE OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Riqualificare, razionalizzare ed ammodernare il Tutelare le funzioni di sistema distributivo di vicinato esistente, che vicinato a livello A10 viene riconosciuto nel suo fondamentale ruolo Incrementare l’attrattività commerciale (piccola e urbanistico di “motore delle relazioni e delle del sistema distributivo per media distribuzione). trattenere maggiormente riqualificazioni degli spazi urbani”. all’interno del territorio la Definire sistemi appetibili di accessibilità domanda commerciale dei pedonale per favorire la fruizione dell’offerta residenti, soprattutto per Migliorare l’accessibilità A11 commerciale in un contesto a forte quanto concerne il settore all’ambito di centralità concentrazione urbana e a basso impatto alimentare e degli elementi urbana dove risiede la veicolare. di prima necessità. maggior parte del sistema distributivo di vicinato. Individuare connessioni “appetibili” ai A12 parcheggi.

53 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 POLITICHE PER IL SETTORE TERZIARIO DIREZIONALE OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Individuare una specifica normativa di Definire l’ambito Ampliare il “nucleo di riferimento nel PdR con riguardo alla complessivo della centralità centralità” e degli ambiti di A13 riqualificazione dei fronti urbani e alla urbana e l’organizzazione “riferimento territoriale”. riqualificazione funzionale della struttura dei sistemi di accessibilità. urbana.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 5 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Individuare il sistema dei “parcheggi di corona” Integrare i servizi pubblici o A14 Assicurare una adeguata e delle aree di interscambio. di interesse pubblico con dotazione, qualità ed l’aggiunta di servizi Attivare interventi negoziati per l’acquisizione e accessibilità ai servizi per “qualitativi”. la realizzazione di servizi e attrezzature del tutte le tipologie di utenze. A15 verde pubblico in specifiche situazioni localizzative.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 6 INTERVENTI ED ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DELLA MOBILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Promuovere la qualità Definire un sistema di accessibilità al territorio ambientale (riduzione Riorganizzare i flussi della e alleggerire i flussi di traffico nel nucleo dell’inquinamento acustico e mobilità con previsioni A16 storico e nelle aree di centralità (viabilità più atmosferico) e la fruizione in migliorative della viabilità fluida, riduzione emissioni acustiche/inquinanti, sicurezza dell’ambiente locale. ecc…). urbano.

54 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 7 STRUTTURA ED ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEL “VERDE FRUIBILE” E DEI GRANDI PARCHI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Consolidare l’ambito di istituzione del PLIS e A17 Assicurare un’ adeguata rafforzare il sistema del Parco Agricolo. dotazione, qualità ed Integrare, razionalizzare e Valorizzare le aree agricole sotto il profilo accessibilità alle aree di valorizzare il verde fruibile. paesistico-ambientale con la creazione di un A18 verde pubblico. sistema di percorsi fruibili, non solo ecologico- ambientali.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 POLITICHE PER IL SETTORE PRIMARIO OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Mantenere le realtà agricole locali, Promuovere una favorendone lo sviluppo in forme compatibili A19 articolazione del “territorio con la rilevanza ambientale e paesistica dei rurale” che individui le aree luoghi. da intendersi come “ambiti Mantenere e valorizzare le agricoli produttivi” e quelle Contribuire a migliorare le situazioni attività agricole presenti sul alle quali assegnare una fortemente problematiche di infrastrutturazione territorio. A20 preliminare funzione come del territorio per l’attività di coltivazione “ambito di valore florovivaistica. paesaggistico ambientale ed Salvaguardare le attività presenti e i loro valori ecologico”. A21 ambientali, anche con attenzione alle presenze agrituristiche.

55 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Rafforzare l’identità dei siti e dei luoghi urbani e Tutelare e valorizzare le presenze storico- potenziare le opportunità A22 paesistiche ed architettonico-ambientali (luoghi culturali e di fruizione per gli di culto, della storia e della natura). abitanti. Salvaguardare e valorizzare Tutelare tutte le componenti Definire le classi di sensibilità paesistica del le componenti ambientali morfologiche, simboliche, territorio, al fine di tutelare e valorizzare la locali, che determinano i ambientali e percettive che A23 componente del paesaggio anche attraverso la valori dell’identità storica e contribuiscono alla tutela e la riqualificazione dei percorsi di del paesaggio. definizione del paesaggio interesse paesaggistico. locale. Tutelare gli ambiti di elevata naturalità e agli Salvaguardare i valori ambiti da riservare a parco, anche di interesse ambientali biologici e A24 sovracomunale, in particolare salvaguardare e naturalistici. valorizzare il sistema delle acque superficiali. Favorire la creazione di un sistema continuo di Riequilibrare l’ecologia del A25 aree verdi mediante la definizione e Conservare ed incrementare territorio, aumentandone la potenziamento della rete ecologica comunale. la biodiversità. capacità di autodepurazione. Tutelare gli ambiti di valenza paesistico- A26 ambientale.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 10 LA QUALITA’ DELLE TRASFORMAZIONI URBANE E TERRITORIALI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Definire delle indicazioni rivolte ai vari livelli di pianificazione attuativa (Programmi Integrati Porre gli interventi di d’Intervento, Piani Particolareggiati, Piani di Riflettere sulla qualità delle recupero, completamento e Lottizzazione, ecc.) valutando soprattutto i trasformazioni urbane e riprogettazione urbana A27 caratteri qualitativi della proposta progettuale, territoriali. quale “questione in rapporto al contesto, e capace di introdurre strategica”. nuovi elementi atti a consentire una crescita positiva della qualità urbana.

56 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 11 PROMOZIONE ED ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ED IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Indirizzare gli interventi di Contenere i consumi Definire una regolamentazione energetica degli riqualificazione edilizia ed energetici e ridurre gli A28 edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del urbanistica verso risultati di impatti ambientali degli Piano delle Regole. reale e positiva edifici residenziali/produttivi sostenibilità (minimizzazione fabbisogno di energia e Contenere i consumi idrici e Definire una regolamentazione di ridurre gli impatti ambientali contenimento dei consumi idrici degli edifici minimizzazione consumi A29 idrici). degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano residenziali/produttivi delle Regole.

Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili Eliminare i carichi indotti A30 Promuovere il contenimento sull’ambiente esterno e/o di combustibili a basso impatto ambientale. dei carichi ambientali sul dall’attività di costruzione territorio comunale edilizia e dall’utilizzo e Promuovere la salubrità complessiva del sito e gestione dei fabbricati. A31 dell’ambiente urbano nel quale è collocato l’insediamento residenziale/produttivo. Garantire la non Prevedere l’effettuazione di preventivi studi utilizzazione dei suoli in geotecnici e geognostici per gli interventi di Tutela del suolo e delle ogni ambito a rischio A32 trasformazione edilizia e urbanistica nelle acque elevato di pericolosità e/o aree con presenza di rischio o vulnerabilità di vulnerabilità. limitata.

57 4.4. I contenuti delle azioni di Piano I quadri che seguono illustrano in modo più approfondito, seppur sinteticamente, i contenuti delle singole “azioni di Piano”, che sono state individuate nel capitolo precedente.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO AZIONE CONTENUTI Sotto il profilo quantitativo la verifica dell’andamento demografico della popolazione effettuata dal Documento di Piano ha l’obiettivo di definire Il Documento di Piano da un lato un’ipotesi di crescita “minima” (al di sotto della quale non è prevede un possibile rimanere) e dall’altro un’ipotesi di crescita “massima” dimensionamento (valutando quale sia stata la crescita complessiva dovuta all’insieme dei prevalentemente riferito fattori, endogeni ed esogeni, che hanno determinato gli attuali livelli di alle previsioni di carattere crescita). endogeno con modeste All’interno dei due dati il Documento di Piano sceglie il riferimento integrazioni quantitative al quantitativo di crescita da prevedersi avendo la consapevolezza di non fine di garantire una poter scendere sotto la soglia minima che potrebbe portare alla crescita demografica fuoriuscita dal territorio di parte dei nuclei famigliari che si formeranno sostenibile all’interno del all’interno dell’evoluzione naturale della popolazione esistente e che, per territorio comunale, converso, ipotesi superiori a quella massima individuata potrebbero A01 limitando le previsioni di essere attuabili solo prevedendo meccanismi di espansione ancora più sviluppo alle quantità imponenti rispetto a quelli verificatisi negli ultimi anni. necessarie a garantire il Il Documento di Piano propone il criterio di determinazione del soddisfacimento dei fabbisogno secondo quanto qui di seguito indicato: fabbisogni che nasceranno 1. definizione del massimo sviluppo ipotizzabile mantenendo il all’interno della trend rilevato nel periodo 1991/2011 riferito all’incremento dei popolazione già presente nuclei famigliari; e ad una domanda 2. definizione dello sviluppo minimo ipotizzabile considerando il esogena contenuta non trend rilevato nel periodo 1991/2011 riferito alla crescita degli richiamata da fenomeni di abitanti; marketing immobiliare. 3. definizione di un dato medio tra le previsioni 1 e 2 valutate in rapporto al fabbisogno residuo di alloggi, considerati con volume medio di 300 mc/all. Il territorio comunale di Telgate è interessato da ambiti di particolare significato ambientale, paesistico e storico-urbanistico.. Tutela dei “sistemi della Il Documento di Piano classifica questi “sistemi della qualità” come A02 qualità” che caratterizzano “invarianti urbanistiche”. il territorio comunale. Non sono quindi considerabili elementi territoriali disponibili per eventuali esigenze di nuova edificazione. Il Documento di Piano esclude la previsione di nuove significative espansioni. Gli Ambiti di Trasformazione Residenziale interessano aree marginali al Sono previsti n. 3 Ambiti A03 tessuto edificato, due posti nella parte sud a riqualificazione del bordo di Trasformazione urbano, l’altro posto a nord della via Sandro Pertini. Residenziale di dimensioni ridotte localizzate nell’immediata adiacenza del tessuto urbano.

58 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO AZIONE CONTENUTI Nei centri storici parte del patrimonio edilizio esistente risulta ancora parzialmente degradata, ed alcuni volumi sono in condizioni di degrado assoluto. Ciò mette in evidenza la possibilità di un margine di recupero abitativo nel tessuto di antica formazione, consentendo di non intervenire sul consumo di nuovo territorio per la realizzazione di unità immobiliari e di non dover impegnare nuove risorse di investimento e gestione per opere Recuperare le volumetrie di urbanizzazione. A04 ancora disponibili nel Tale politica di recupero verrà incentivata ed affiancata da agevolazioni centro storico. fiscali, introdotte nel Piano delle Regole, da politiche sulla realizzazione di parcheggi privati e pubblici ed interventi sul sistema della mobilità e della viabilità. Le norme di Piano consentiranno di individuare interventi di edilizia convenzionata nell’ambito degli interventi di riconversione e riqualificazione, all’interno dei meccanismi degli standard qualitativi. Sarà inoltre previsto il recupero dei fabbricati dismessi dalle attività agricole negli ambiti di salvaguardia ambientale e paesistica. Il Piano delle Regole dovrà individuare le zone del territorio ove è Recuperare i sottotetti ai A05 possibile effettuare il recupero, senza aggravi sull’assetto paesaggistico fini abitativi. ed urbanistico del territorio. La presenza di aree dismesse è individuata come una risorsa, capace di garantire, attraverso gli interventi del recupero, l’obiettivo del contenimento del consumo di suolo. E tuttavia, mentre il problema del futuro di tali aree diviene un elemento fondante dell’attività di programmazione urbanistica esso deve essere Recuperare le aree considerato ancor prima un elemento fondamentale della degradate e le aree programmazione strategica e socio economica del territorio, anche A06 dismesse o in via di interrogandosi sulla tipologia e il ruolo degli operatori che possono dismissione dall’attività intervenire ai quali dovranno essere indicate le condizioni strategiche e di prima insediata. sostenibilità che potranno consentire gli interventi, nell’ambito dei principi di sussidiarietà, collaborazione, compensazione ed efficienza. Il Piano delle Regole individuerà gli ambiti di riconversione delle destinazioni urbanistiche e di riqualificazione delle aree degradate e delle aree produttive dismesse. Promuovere interventi di Si prevede la possibilità di edificazione delle aree libere individuabili completamento in aree A07 all’interno del territorio già urbanizzato, anche mediante eventuali libere all’interno del centro interventi integrati di natura pubblico-privata. edificato. Compatibilmente all’assetto paesaggistico, idrogeologico e ambientale del territorio il Documento di Piano indica come indirizzo per il Piano delle Indirizzare gli eventuali Regole la possibilità di individuare i futuri incrementi edificatori solo in completamenti aree di frangia debitamente circoscritte ed in grado di intervenire sulla urbanizzativi verso la A08 riorganizzazione dei bordi urbani. riconversione di ambiti Tali interventi dovranno essere effettuati avendo quale obiettivo di marginali all’urbanizzato interesse generale l’utilizzo di tipologie edilizie sostenibili sia sotto il esistente. profilo architettonico sia in grado di garantire un corretto bilancio ambientale delle operazioni urbanistiche.

59 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 2 POLITICHE PER IL SETTORE SECONDARIO “INDUSTRIA E ARTIGIANATO” AZIONE DESCRIZIONE Nel territorio di Telgate si è assistito ad una dismissione di aree per attività produttive, specie nel settore ovest, liberando parzialmente spazi per interventi di riconversione. Si è nel contempo verificata una nuova domanda di insediamenti produttivi nel quadrante sud-ovest con la formazione progressiva di un comparto di dimensioni significative. Il superamento dell’attuale fase di crisi economico generale, dovrebbe porre il Comune di Telgate nella condizione di subire una ulteriore pressione per l’allocazione di insediamenti produttivi, che tuttavia si ritiene risponderebbe marginalmente alla domanda dei residenti attivi nel settore produttivo, comportando invece un ulteriore appesantimento del consumo di suolo. Le aree ove sono presenti attività ancora in esercizio rappresentano una risorsa territoriale ed urbana da non disperdere. La strategia che può essere proposta per il breve/medio periodo è quella del mantenimento delle aree a destinazione produttiva, sottraendo tali Il Documento di Piano ambiti dalla -certamente più appetibile- destinazione residenziale, tenuto demanda al PdR la conto delle modeste quantità di fabbisogno reale di insediamenti definizione della possibilità residenziali, posto che venga confermata la scelta strategica di non porsi A09 degli interventi per le aree come polo di ulteriore richiamo di nuove quantità di popolazione degli insediamenti dall’esterno. produttivi esistenti. Il Documento di Piano prevede n. 2 nuovi Ambiti di Trasformazione Produttivi, che interessano aree poste a sud-sud/est ed in immediata adiacenza agli insediamenti produttivi di via Bolgare. Di tali Ambiti, quello di maggiore estensione (denominato ATP1), posto ad est degli insediamenti, interessa tutto il comparto immobiliare dell’azienda “Gery”, dismessa e/o in fase di dismissione, della quale il DdP propone un intervento radicale di riconversione-trasformazione urbanistica a destinazione produttiva, con piccola parte terziaria e commerciale-ricettiva. L’altro Ambito (ATP2) interessa un’area libera di frangia degli insediamenti del PIP che, per effetto della realizzazione di nuovi insediamenti realizzati a valle, attraverso procedure di deroga al PRG, risulta in effetti un’area interstiziale di saturazione del tessuto produttivo esistente. All’interno degli ambiti sono altresì indicate superfici preposte ad accogliere diritti compensativi esterni, oltre ad aree di verde e parcheggio.

60 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 3 POLITICHE PER IL SETTORE COMMERCIALE AZIONE DESCRIZIONE Riqualificare, razionalizzare ed ammodernare il sistema distributivo di vicinato Il Piano dei Servizi individua un sistema di connessioni est-ovest per esistente, che viene definire un sistema di relazioni tra gli ambiti commerciali della grande A10 riconosciuto nel suo distribuzione e dei servizi e l’offerta commerciale della qualità urbana nei fondamentale ruolo luoghi centrali. urbanistico di “motore delle relazioni e delle riqualificazioni degli spazi urbani”. Definire sistemi appetibili di accessibilità pedonale per favorire la fruizione L’individuazione di tali percorsi verrà dettagliata nell’adeguamento del A11 dell’offerta commerciale in Piano dei Servizi. un contesto a forte concentrazione urbana e a basso impatto veicolare.

Individuare connessioni L’individuazione delle aree di parcheggio verrà dettagliata A12 “appetibili” ai parcheggi. nell’adeguamento del Piano dei Servizi.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 POLITICHE PER IL SETTORE TERZIARIO DIREZIONALE AZIONE DESCRIZIONE Individuare una specifica normativa di riferimento nel PdR con riguardo alla A13 riqualificazione dei fronti Il Piano delle Regole definirà la normativa specifica. urbani e alla riqualificazione funzionale della struttura urbana.

61 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 5 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI AZIONE DESCRIZIONE Individuare il sistema dei Il PdR individua aree di destinazione pubblica e compensazione a ridosso A14 “parcheggi di corona” e dell’ambito di centralità propense anche per la formazione di parcheggi di delle aree di interscambio. corona al Centro Storico. Attivare interventi negoziati per l’acquisizione e la realizzazione di servizi Il PdS definirà una specifica normativa relativa ai principi della A15 e attrezzature del verde “compensazione” e dell’ “accreditamento”. pubblico in specifiche situazioni localizzative.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 6 INTERVENTI ED ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DELLA MOBILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE AZIONE DESCRIZIONE Definire un sistema di accessibilità al territorio e alleggerire i flussi di traffico nel nucleo storico Il Piano delle Regole definirà la specifica normativa per la riqualificazione A16 e nelle aree di centralità ambientale e paesistica degli assi direttori della mobilità urbana. (viabilità più fluida, riduzione emissioni acustiche/inquinanti, ecc…).

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 7 STRUTTURA ED ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEL “VERDE FRUIBILE” AZIONE DESCRIZIONE Consolidare l’ambito di Per il P.L.I.S. definire una struttura capace di determinare importanti istituzione del PLIS e connessioni territoriali. A17 rafforzare il sistema del Per il Parco Agricolo rafforzare il verde di protezione rispetto agli sviluppi Parco Agricolo. incontrollati delle strutture agricole, specie le serre. Valorizzare le aree agricole sotto il profilo paesistico- ambientale con la A18 Il Piano delle Regole definirà la normativa specifica. creazione di un sistema di percorsi fruibili, non solo ecologico-ambientali.

62 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 POLITICHE PER IL SETTORE PRIMARIO AZIONE DESCRIZIONE Appare strategico per l’economia complessiva di Telgate individuare Mantenere le realtà l’intero sistema delle aree rurali quali zone destinate alle “attività agricole locali, produttive primarie” che assumono carattere di “zone produttive”. favorendone lo sviluppo in A19 Il territorio agricolo comunale è principalmente vocato alla produzione forme compatibili con la ortofrutticola intensiva che interessa, con una forte di presenza di rilevanza ambientale e strutture a tunnel e serre nella parte sud del territorio ricompreso paesistica dei luoghi. nell’ambito del P.L.I.S.. Contribuire a migliorare le Definire specifici e adeguati riferimenti normativi e limiti per le esigenze situazioni fortemente di infrastrutturazione e di utilizzazione dei suoli relative a nuove modalità problematiche di A20 e tecnologie di conduzione dell’attività agricola che hanno determinato infrastrutturazione del situazioni fortemente problematiche, inserendosi nelle maglie della legge territorio per l’attività di spesso in modo “improprio” (serre, tunnel, ecc.). coltivazione florovivaistica. Salvaguardare le attività presenti e i loro valori Nel Piano delle Regole verranno individuati incentivi per gli interventi che A21 ambientali, anche con consentano la realizzazione di percorsi ambientali e paesistici connessi attenzione alle presenze alla fruibilità del territorio agricolo e alle attività agrituristiche. agrituristiche.

63 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE AZIONE DESCRIZIONE Tutelare e valorizzare le presenze storico- Il Piano delle Regole conterrà la regolamentazione finalizzata alla tutela e paesistiche ed alla valorizzazione del Centro Storico e degli ambiti di interesse storico- A22 architettonico-ambientali architettonico e sarà corredato da un elenco degli elementi da (luoghi di culto, della valorizzare. storia e della natura). Il PGT rappresenta uno strumento di maggiore definizione paesistica, imponendo a tutti gli interventi di trasformazione territoriali e di utilizzazione e regimazione dei suoli rurali una disciplina volta alla specifica tutela e valorizzazione del paesaggio locale. Il Piano delle Regole detta le norme di indirizzo ai fini della tutela del paesaggio. Per tutela del paesaggio oggi si intende il governo delle sue trasformazioni dovute all’intervento dell’uomo o agli eventi naturali, ivi compreso il progressivo decadimento delle componenti antropiche e biotiche del territorio causato dal trascorrere del tempo e dall’abbandono degli usi e delle pratiche che lo avevano determinato. Definire le classi di La tutela del paesaggio si attua non solo attraverso la tutela e la sensibilità paesistica del qualificazione del singolo bene, ma anche mediante la tutela e la territorio, al fine di qualificazione del suo contesto, inteso come spazio necessario alla sua tutelare e valorizzare la “sopravvivenza”, identificabilità e leggibilità. A23 componente del paesaggio La tutela e la qualificazione dovranno, quindi, esprimersi in forme anche attraverso la tutela diverse: in rapporto ai caratteri della trasformazione proposta ed in e la riqualificazione dei relazione al grado di sensibilità del paesaggio. percorsi di interesse I principali percorsi di valenza paesistica e/o elevata potenzialità fruitiva paesaggistico. vengono dichiarati d’interesse pubblico ai fini della loro possibile utilizzazione, in convenzione o tramite acquisizione da parte del Comune, per la realizzazione di percorsi ecologico-ambientali, sentieri pedonali e ciclabili, da destinarsi all’uso pubblico. Tali percorsi non possono essere oggetto di modificazione né possono essere occupati da costruzioni. Le fasce prospettiche indicate dai vettori visuali devono essere mantenute libere da ostacoli visivi al fine di mantenere complessivamente visibile il sito di riferimento e gli elementi emergenti di valore paesaggistico. Le componenti morfologiche, simboliche, ambientali e percettive troveranno spazio sia nelle scelte localizzative strategiche del Documento di Piano, sia negli indirizzi per il Piano dei Servizi. Tutelare gli ambiti di Nel Piano delle Regole è prevista una specifica normativa in merito alle elevata naturalità e agli tipologie di interventi ammessi in queste fasce. ambiti da riservare a Gli interventi devono comunque garantire il mantenimento e/o ripristino parco, anche di interesse A24 della vegetazione spontanea e la conservazione degli elementi della sovracomunale, in biodiversità. particolare salvaguardare Lungo le fasce viene incentivata la realizzazione di percorsi ciclo- e valorizzare il sistema pedonali. delle acque superficiali. Favorire la creazione di un Il Documento di Piano individua i corridoi ecologici necessari per la sistema continuo di aree connessione con gli ambiti di elevata naturalità e disciplina la verdi mediante la A25 salvaguardia dei varchi non edificati per la realizzazione di corridoi definizione e ecologici e per il recupero degli elementi di connessione delle aree potenziamento della rete agricole attraverso l’impiego di misure agro-ambientali. ecologica comunale.

64 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE AZIONE DESCRIZIONE Il Documento di Piano individua delle aree di salvaguardia degli ambiti e Tutelare gli ambiti di di valenza paesistico-ambientale. A26 valenza paesistico- Il Piano dei Servizi punterà sia alla definizione della rete ecologica locale, ambientale. che al riequilibrio ecologico e all’aumento della capacità di autodepurazione del territorio.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 10 LA QUALITA’ DELLE TRASFORMAZIONI URBANE E TERRITORIALI AZIONE DESCRIZIONE Definire delle indicazioni rivolte ai vari livelli di pianificazione attuativa - La disciplina del Piano dei Servizi porrà il tema della progettazione degli (Programmi Integrati interventi pubblici come elemento di definizione di una nuova qualità d’Intervento, Piani delle emergenze architettoniche e della riconoscibilità dell’edilizia Particolareggiati, Piani di pubblica come punto di riferimento per l’identità di luoghi e la Lottizzazione, ecc.) riconoscibilità delle funzioni. A27 valutando soprattutto i - La disciplina del Piano delle Regole dovrà definire gli elementi della caratteri qualitativi della qualità del progetto architettonico-edilizio e le modalità di riconoscimento proposta progettuale, in dei requisiti necessari a garantire che ciascun intervento concorra a rapporto al contesto, e determinare la qualità complessiva degli spazi urbani nei quali verrà capace di introdurre nuovi collocato. elementi atti a consentire una crescita positiva della qualità urbana.

65 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 11 PROMOZIONE ED ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ED IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI AZIONE DESCRIZIONE Definire una regolamentazione Il nuovo PGT, conformemente all’attuale quadro normativo, inserisce energetica degli edifici nelle Nome Tecniche di Attuazione del Documento di Piano e del Piano A28 nelle Norme Tecniche di delle Regole una regolamentazione circa il fabbisogno energetico degli Attuazione del Piano delle edifici, legandone il rendimento ad incentivi economici e urbanistici. Regole. Definire una regolamentazione di Il nuovo PGT, conformemente all’attuale quadro normativo, inserisce contenimento dei consumi nelle Nome Tecniche di attuazione del Documento di Piano e del Piano A29 idrici degli edifici nelle delle Regole una regolamentazione di contenimento e razionalizzazione Norme Tecniche di dei consumi idrici. Attuazione del Piano delle Regole. Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o Il Piano delle Regole prevede incentivi per favorire la diffusione delle A30 di combustibili a basso energie rinnovabili sul territorio comunale. impatto ambientale. La salubrità complessiva dell’edificio, ma anche la salubrità del sito e dell’ambiente urbano, devono essere perseguiti sia mediante la limitazione delle emissioni e della formazione di situazioni inquinanti, ma anche attraverso l’uso di materiali e tecniche costruttive adeguate. Il Piano delle Regole prevede opportune prescrizioni e regolamentazioni Promuovere la salubrità da attuare ai fini della salvaguardia ambientale e del risparmio di risorse. complessiva del sito e Per il settore produttivo vengono previsti: sistemi di abbattimento per i dell’ambiente urbano nel A31 fumi, trattamento delle acque reflue e loro convogliamento in fognatura, quale è collocato riciclo delle acque dai processi produttivi, corretta progettazione l’insediamento dell’inserimento paesistico dell’intervento e previsione di schermature con residenziale/produttivo. siepi ed alberature delle zone più impattanti. Per i nuovi edifici di carattere residenziali il Regolamento Urbanistico richiede di predisporre appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana dei tetti per l’irrigazione dei giardini e per gli scarichi igienici. Prevedere l’effettuazione di preventivi studi geotecnici e geognostici La disciplina del Piano delle Regole dovrà individuare i livelli di per gli interventi di A32 approfondimento degli studi geognostici e geotecnici preliminari ed ogni trasformazione edilizia e tipo di edificazione d’intervento sul territorio. urbanistica nelle aree con presenza di rischio o vulnerabilità limitata.

66 4.5. Verifica di Coerenza

4.5.1. La Coerenza Esterna Nell’ambito del processo di formazione delle scelte strategiche e operative del DdP deve essere verificata la sua “coerenza esterna”. Essa consiste nell’individuare e nel mettere in luce gli eventuali elementi contraddittori delle scelte fatte rispetto alle politiche di altri livelli di governo e all’insieme dei Piani e dei Programmi di Enti che sono programmati e sovraordinati al Comune.

Sono stati verificati anche gli elementi di coerenza con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo, che è anche il riferimento di maggiore dettaglio del Piano Territoriale Paesistico Regionale. I principali indicatori del PTCP sono qui riportati. Ad ogni indicazione del PTCP è stata affiancata la sigla dell’azione prevista dal Documento di Piano e indicata nelle tabelle precedenti. Ciò consente di verificare in sintesi come le azioni del PGT siano coerenti con le indicazioni del Piano Provinciale.

Contenuto Rif. NdA o Relazione Azioni previste dal DdP

I Piani comunali dovranno rilevare la compatibilità delle generazioni di Art 79 c 4 A01 traffico dovuta ai pesi insediativi esistenti e programmati I Piani comunali danno indicazioni per il contenimento delle trasformazioni Art 92 c1 A01 e dei consumi di suolo per espansioni e trasformazioni urbane Determinazione dei fabbisogni insediativi avendo riguardo al minor Art 93 c1 A02-A03 consumo di territorio possibile Indicazioni sul contenimento del suolo agricolo attraverso la gradazione dei A02-A03-A19- “valori” R 158 A20-A21 Indirizzi per gli incrementi residenziali: recupero patrimonio esistente, nuovi impianti con adeguata capacità insediativa per minimizzare il A04-A05-A06- consumo di suolo agricolo, priorità al recupero (quindi completamento nelle R 160 A07-A08 aree interstiziali e di frangia per rendere più compatto e funzionale il sistema dei centri urbani esistenti) Criteri per l’ammissibilità di nuovi insediamenti o trasformazioni urbane per Artt 54 -57 A02 aree di particolare valore paesistico e naturalistico Localizzazione di servizi nelle aree verdi della pianificazione comunale con Art 67 A17-A18 valenza paesistica Direttive sugli insediamenti produttivi per i piani comunali: utilizzo di aree produttive già previste, evitare disseminazione nel territorio di aree e Art 94 c 2 A09 complessi isolati, incrementare accessibilità agli impianti produttivi Individuazione elementi di coordinamento sul territorio: 1) aree meno A02-A03-A09- sensibili, più opportune per interventi insediativi 2) indirizzi per la gestione A10-A13-A14- della forma urbana e l’organizzazione territoriale degli insediamenti 3) R 156 A17-A18-A23- gerarchia dei valori ambientali e paesistici e della funzione delle aree A32 inedificate 4) le invarianti che pongono limiti all’occupazione dei suoli Criteri favorevoli per la localizzazione degli insediamenti: accessibilità, A03-A07-A08- R157 valenze storico-culturali, adiacenza a centri e servizi interurbani, adiacenza A09-

67 a sistemi produttivi, ecc. A14-A16-A19- Individuazione delle aree con fenomeni urbanizzativi in atto (tav E 2.2) e A22-A27 aree di primo riferimento per la pianificazione locale (tav E4), anche come aree atte a garantire un adeguato rapporto tra insediamenti e salvaguardia suoli agricoli Orientamento dei piani comunali verso il compattamento della forma R 157 A07-A08 urbana Definizione della rete delle centralità in relazione ai servizi. Classificazione A10-A11- dei servizi in differenti livelli; creare condizioni che garantiscano un R 172-174 A12-A13-A14- adeguato grado di equipotenzialità tra situazioni di presenza di servizi e di A15 accessibilità agli stessi; politiche prioritarie della provincia Aree con fenomeni urbanizzativi in atto o previsti. In queste aree, in immediato rapporto con i contesti urbani, orientare le A02-A06-A07- trasformazioni alla riqualificazione e ricomposizione delle zone di frangia A08-A09-A17- degli insediamenti. Previsione di adeguato inserimento paesistico e Art 62 A19-A23-A25- ambientale, anche tramite previsioni di impianti arborei e arbustivi. A27 Creazione di reti ecologiche e di collegamento con aree verdi e reti ecologiche esistenti. Mantenimento dei varchi e degli spazi liberi interurbani per continuità dei corridoi ecologici Art 65, art 72 c 7 A17-A25

Ambiti di valorizzazione, riqualificazione e progettazione paesistica, nei A15-A16-A17- quali realizzare un sistema di aree e ambiti di continuità del verde. A18-A19-A20- Individuazione di elementi di caratterizzazione dei progetti edilizi Art 66 A21-A22-A23- A24- A25-A26 A02-A04-A19- Indicazioni per insediamenti rurali ed elementi di interesse storico Artt 68 - 69 A20-A21-A22- A26 Percorsi di fruizione paesistica. Curare che nuove previsioni insediative non A02-A20-A16- Art 70 c 2 (lett c) art compromettano le condizioni di visibilità dai punti e dai percorsi panoramici A18- 72 c 2 A23 Indicazioni rispetto a interventi nei Centri Storici, con promozione A02-A04-A13- Art 91 integrazione delle funzioni A16-A22-A27 Espansioni e trasformazioni come elementi di riqualificazione e Art 92 c 2 A03-A07-A08- ricomposizione dei fronti e delle frange urbane, anche tramite (lett g) A09-A27 riequipaggiamento arboreo e arbustivo I Comuni dovranno pianificare gli insediamenti produttivi tenendo conto di esigenze di compattezza del disegno organizzativo e insediativo e del Art 97 A09 massimo riutilizzo dei complessi esistenti disponibili o da riqualificare

Infine, si indicano le Azioni di Piano in rapporto alle indicazioni del Piano Territoriale della Regione Lombardia:

PRINCIPALI INDIRIZZI DEL PTR AZIONI DEL DdP Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione: - in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente A29-A30-A31-A32 - nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi), nell’uso delle risorse e nella produzione di energia, nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, A04-A06-A08-A09- paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso: A29-A30-A31-A32 - la promozione della qualità architettonica degli interventi

- la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici - il recupero delle aree degradate - la riqualificazione dei quartieri di ERP

68 - l’integrazione funzionale - il riequilibrio tra aree marginali e centrali - la promozione di processi partecipativi Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla A10-A11-A12-A13-A14-A15 gestione ottimale del servizio Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su A01-A02-A03-A04-A08-A09-A14- contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo A15-A19-A27-A32 libero Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità A30-A31 dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio A30-A31-A32 (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque Assicurare l’entità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, PRINCIPI FONDAMENTALI infrastrutturale ed edilizio Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della

Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricoli e forestali A17-A18-A19-A20-A21- come elementi di ricomposizione paesaggistica di rinaturalizzazione del territorio, A22-A23-A24-A25-A26 tenendo conto delle potenzialità degli habitat Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed A06-A31-A32-A32-A34 erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climateriaranti ed inquinanti, il A02-A28-A29-A30-A31 contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata Valorizzare, in forma integrata, il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, A02-A04-A22-A23-A24-A25-A26- forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come A27-A28-A29-A30-A31 capitale fondamentale per l’identità della Lombardia Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastruttuale ed edilizio, tramite la A18-A19-A20-A21-A22-A23-A27- promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la A28-A29-A30-A31-A32 migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo A02-A18-A19-A20-A21-A22-A23- l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di A24-A25-A26 valorizzazione del territorio

69 4.5.2. La Coerenza Interna Nella fase di consolidamento delle scelte del PGT, l'analisi di “coerenza interna” ha lo scopo di rendere trasparente e leggibile in tutti i suoi aspetti il Documento di Piano e di verificare il legame fra gli obiettivi specifici e le azioni di Piano proposte, con l’intento di conseguirli, e soprattutto di accettare che tale relazione sia coerente. In tal senso: • ad ogni obiettivo generale deve corrispondere almeno un obiettivo specifico (e ciò è gia stato verificato nel capitolo inerente il DdP); • ad ogni obiettivo specifico deve essere identificata almeno un’azione in grado di raggiungerlo. Qualora si riscontrasse la mancanza di coerenza interna, sarebbe necessario ripercorrere alcuni passi del DdP, ristrutturando il sistema degli obiettivi e ricostruendo il legame fra le azioni costituenti le alternative di Piano e gli obiettivi.

4.5.2.1. Valutazioni sulla impostazione generale del Documento di Piano Nel Documento di Scoping si era indicato come criterio preliminare la necessità che la VAS, tenendo conto del quadro delle criticità, valutasse preliminarmente una serie di interrogativi preliminari a cui si è ritenuto necessario che il Rapporto Ambientale, nella sua componente valutativa, desse una prima generale risposta. Tali quesiti, alcuni di natura strategica, sono riferiti a considerazioni di carattere generale e a rapporti che legano il PGT con gli strumenti di pianificazione sovraordinata; altri attengono in modo più diretto al Piano tanto nella sua dimensione urbana che territoriale facendo riferimento ai temi della sostenibilità. Si può affermare che la strategia di sviluppo perseguita dal DdP riguarda non già uno sviluppo inteso come crescita edilizia ed espansione urbanizzativa, ma uno sviluppo considerato come crescita della qualità dell’esistente, come valorizzazione dei caratteri architettonici, urbanistici e paesistico ambientali, come incremento della potenzialità di erogazione di servizi e quindi complessivamente come crescita della qualità della vita. La coerenza del PGT con le strategie di sviluppo delineate dai documenti di pianificazione sovraordinati è già stata ampiamente trattata nell’ambito della valutazione di “Coerenza Esterna” e il rapporto con i piani dei Comuni contermini può considerarsi positivo in quanto le previsioni del DdP non determinano alcun tipo di ricaduta negativa o di contrasto con la pianificazione locale al contorno. Gli altri quesiti preliminari trovano risposta positiva relativamente agli aspetti sui quali il DdP, e più in generale la Disciplina Urbanistica, può oggettivamente e operativamente incidere (tali quesiti sono individuati in colore verde).

70 Trovano altresì risposta positiva, ma nei termini dell’attenzione e dei contenuti di indirizzo agli strumenti operativi che dovranno essere definiti nella fase successiva all’approvazione del PGT (pianificazione attuativa, regolamento edilizio, discipline di settore e tecnologiche, ecc…), tutti gli altri quesiti che non attengono strettamente materie direttamente disciplinabili dal DdP e/o dalla sola Disciplina Urbanistica (tali quesiti sono individuati in colore viola). Gli interrogativi preliminari individuati nel Documento di Scoping sono qui di seguito elencati ed evidenziati: 1. Il PGT quale strategia di sviluppo e quale ruolo prefigura per il Comune? Rispetto a questo quesito, si può affermare che la strategia di sviluppo perseguita dal DdP riguarda non già uno sviluppo inteso come crescita edilizia ed espansione urbanizzativa, ma uno sviluppo considerato come crescita della qualità dell’esistente, come valorizzazione dei caratteri architettonici, urbanistici e paesistico ambientali, come incremento della potenzialità di erogazione di servizi e quindi complessivamente come crescita della qualità della vita. 2. Il PGT è coerente con le strategie di sviluppo delineate dagli strumenti di pianificazione sovraordinati? E in quale rapporto si pone con i Piani dei Comuni contermini? 3. Il Piano considera in modo adeguato le criticità locali? 4. Il Piano tiene conto dei valori ambientali dei luoghi, della biodiversità e delle condizioni di biopermeabilità del territorio? 5. Il Piano evita lo spreco di terreno agricolo pregiato? 6. Il Piano tutela e valorizza le risorse agro – silvo - pastorali anche nella loro nuova funzione ambientale e paesaggistica? 7. Il Piano tutela e valorizza il paesaggio e i beni culturali? 8. Il Piano tiene conto dell’assetto idraulico e delle modificazioni del ciclo integrato delle acque? 9. Il Piano contribuisce a ridurre la pericolosità ambientale e l’esposizione al rischio? 10. Il Piano propone interventi che migliorano le condizioni di accessibilità del territorio e della sua funzione? 11. Il Piano fa quanto gli compete per limitare il consumo di energia e di materie prime non rinnovabili? 12. Il Piano riduce il rischio (le cause) dell’inquinamento locale migliorando la salute dei cittadini? 13. Il Piano migliora le condizioni di vivibilità del tessuto edificato del capoluogo e delle frazioni? 14. Il Piano migliora l’accesso agli spazi pubblici e ai servizi di uso quotidiano? 15. Le scelte del Piano sono realisticamente realizzabili? 16. Il Piano prevede forme di “adeguamento” delle sue previsioni all’evoluzione dei fenomeni territoriali?

71 4.5.3. La verifica di Sostenibilità Per quanto riguarda Telgate, la scelta delle azioni e degli interventi di Piano si è sviluppata essenzialmente mirando al soddisfacimento delle esigenze della popolazione residente, compatibilmente con gli indirizzi politici e gli obiettivi della Pubblica Amministrazione. Durante il percorso di definizione di tali azioni sono stati presi in considerazione diversi criteri che mirano essenzialmente alla minimizzazione del consumo di suolo ma anche alla sostenibilità ambientale delle scelte effettuate. Le azioni previste dal Documento di Piano hanno quindi, già per loro natura, effetti sostanzialmente positivi rispetto ai criteri di sostenibilità presi in esame.

La valutazione ambientale del Documento di Piano del Comune di Telgate si basa sulla valutazione della compatibilità delle scelte previste dal DdP con criteri di sostenibilità da applicarsi al territorio comunale. Tali criteri sono stati definiti sulla base degli obiettivi di sostenibilità identificati dalla Commissione Europea (“Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi Strutturali dell’Unione Europea” - Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, agosto 1998), che sono stati interpretati e contestualizzati in modo flessibile all’interno della realtà territoriale esaminata.

72 4.6. Gli Ambiti di Trasformazione

ATR 1

criterio di giudizio commento sostenibilità

L’area in esame è ubicata a sud-ovest del centro abitato, ed è un’area classificata dal PRG vigente come:

- zona agricola. Compatibilità L’ambito in esame rientra in un’area con classi di fattibilità territoriale in geologica n. 3, con “consistenti limitazioni”, individuata nella relazione ai compatibile sottoclasse 3a (aree prevalentemente limo-argillose con limitata vincoli capacità portante). ambientali e L’ATR non è attraversato da elettrodotti. alla geologia Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la del territorio tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”,

l’ambito rientra in un’area classificata come “aree di primo riferimento per la pianificazione locale vigente (art.93)”. Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. Minimizzazione L’Ambito di Trasformazione Residenziale è in posizione contigua compatibile del consumo di al tessuto urbanizzato consolidato e si configura come

suolo completamento di un ambito di frangia urbana, compatibile quindi con lo sviluppo insediativo. La Superficie Territoriale dell’ATR è pari a circa 7.000 mq. Il Volume complessivo massimo è pari a circa 6.300 mc.

Considerando la destinazione d’uso prevalentemente Contenimento residenziale, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta emissioni in compatibile impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, atmosfera ad eccezione dell’’installazione dei sistemi di riscaldamento, per i

quali comunque il Documento di Piano rimanda alla definizione

73 di interventi a basso impatto, che saranno fatti oggetto di specifica disciplina nell’ambito, più proprio, del Regolamento Edilizio. In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice acqua non risulterà particolarmente significativo in quanto: -l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni Miglioramento di acque superficiali o sotterranee; della qualità - l’area oggetto dell’intervento verrà collegata alla rete idrica delle acque compatibile esistente che è in grado di sostenere le quantità necessarie e la superficiali e rete fognaria, già presente sulla strada già esistente al bordo contenimento dell’ATR. dei consumi Si ritiene opportuno che le NTA del Piano delle Regole e il Regolamento Edilizio prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici). La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo Maggiore sull’attuale sistema ambientale. efficienza nella La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti produzione di dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di compatibile energia e interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il

contenimento contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con dei consumi interventi di risparmio energetico, legati in particolare energetici all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. Contenimento La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione comporterà un

della leggero aumento della produzione di rifiuti. compatibile produzione dei Tuttavia è possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei

rifiuti confronti dell’attuale sistema ambientale.

Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile Contenimento ipotizzare che l’Ambito di Trasformazione in esame non inquinamento compatibile comporti impatti negativi che possano incrementare acustico l’inquinamento acustico.

Compatibilità per le L’accesso all’ATR avverrà direttamente dalla via Cesare Battisti e compatibile infrastrutture da via Delle Moie. della mobilità

L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio Tutela e risulta modesto in quanto, come già detto, si tratta di un Ambito protezione di Trasformazione interno ad una situazione di frangia urbana, delle aree compatibile tuttavia gli interventi dovranno essere opportunamente mitigati naturalistiche e in fase di valutazione dell’inserimento paesistico, obbligatoria degli ambiti per la realizzazione del progetto insediativo. paesistici Fondamentale sarà la definizione dell’impianto morfologico.

74

Tutela e Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in valorizzazione compatibile oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si dei beni storici colloca in un’area esterna al nucleo di antica formazione e non ed comprende nessun elemento di valore storico-culturale. architettonici

Protezione Considerando la destinazione d’uso residenziale è possibile della salute e compatibile affermare che l’Ambito di Trasformazione in oggetto non del benessere comporta impatti negativi significativi. dei cittadini

75

ATR 2

criterio di giudizio commento sostenibilità

L’area in esame è ubicata a sud del centro abitato, ed è un’area classificata dal PRG vigente come:

- zona agricola. Compatibilità L’ambito in esame rientra in un’area con classi di fattibilità territoriale in geologica n. 3, con “consistenti limitazioni”, individuata nella relazione ai compatibile sottoclasse 3a (aree prevalentemente limo-argillose con limitata vincoli capacità portante). ambientali e L’ATR non è attraversato da elettrodotti. alla geologia Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la del territorio tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”,

l’ambito rientra in un’area classificata come “aree di primo riferimento per la pianificazione locale vigente (art.93)”. Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non

pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. Minimizzazione L’Ambito di Trasformazione Residenziale è in posizione contigua del consumo di compatibile al tessuto urbanizzato consolidato e si configura come suolo completamento di un ambito di frangia urbana, compatibile

quindi con lo sviluppo insediativo. La Superficie Territoriale dell’ATR è pari a circa 6.050 mq. Il Volume complessivo massimo è pari a circa 5.300 mc. Considerando la destinazione d’uso prevalentemente

residenziale, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta Contenimento impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, emissioni in compatibile ad eccezione dell’’installazione dei sistemi di riscaldamento, per i atmosfera quali comunque il Documento di Piano rimanda alla definizione

di interventi a basso impatto, che saranno fatti oggetto di

76 specifica disciplina nell’ambito, più proprio, del Regolamento Edilizio.

In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice acqua non risulterà particolarmente significativo in quanto: -l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni Miglioramento di acque superficiali o sotterranee; della qualità - l’area oggetto dell’intervento verrà collegata alla rete idrica delle acque esistente che è in grado di sostenere le quantità necessarie e la superficiali e compatibile rete fognaria, già presente sulla strada già esistente al bordo contenimento dell’ATR. dei consumi Si ritiene opportuno che le NTA del Piano delle Regole e il

Regolamento Edilizio prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici). La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo Maggiore sull’attuale sistema ambientale. efficienza nella La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti produzione di dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di compatibile energia e interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il

contenimento contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con dei consumi interventi di risparmio energetico, legati in particolare energetici all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare Contenimento un leggero aumento della produzione di rifiuti. della compatibile Tuttavia considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è produzione dei possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei confronti rifiuti dell’attuale sistema ambientale.

Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile Contenimento ipotizzare che l’Ambito di Trasformazione in esame non inquinamento compatibile comporti impatti negativi che possano incrementare acustico l’inquinamento acustico.

Compatibilità per le L’accesso all’ATR avverrà direttamente dalla via Antonia Noli compatibile infrastrutture Marenzi. della mobilità Tutela e L’ATR in esame non rientra in ambiti caratterizzati da particolare protezione rilevanza paesistica o naturalistica, risultando un’area di frangia delle aree al tessuto urbanizzato. naturalistiche e compatibile L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio degli ambiti sarà preso in considerazione e opportunamente mitigato in fase paesistici di valutazione dell’inserimento paesistico, obbligatoria per la realizzazione del progetto insediativo.

77 Fondamentale sarà la definizione dell’impianto morfologico.

Tutela e Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in valorizzazione compatibile oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si dei beni storici colloca in un’area esterna al nucleo di antica formazione e non ed comprende nessun elemento di valore storico-culturale. architettonici

Protezione Considerando la destinazione d’uso residenziale è possibile della salute e compatibile affermare che l’Ambito di Trasformazione in oggetto non del benessere comporta impatti negativi significativi. dei cittadini

78

ATR 3

criterio di giudizio commento sostenibilità

L’area in esame è ubicata a nord-ovest del centro abitato, ed è

un’area classificata dal PRG vigente come: Compatibilità - zona agricola. territoriale in L’ambito in esame rientra in un’area con classi di fattibilità relazione ai compatibile geologica n. 2, con “modeste limitazioni”. vincoli L’ATR non è attraversato da elettrodotti. ambientali e Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la alla geologia tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”, del territorio l’ambito rientra in un’area classificata come “aree agricole con

finalità di protezione e conservazione (art.65)”. Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non Minimizzazione pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. del consumo di L’Ambito di Trasformazione Residenziale è in posizione contigua compatibile suolo al tessuto urbanizzato consolidato e si configura come

completamento di un ambito di frangia urbana, compatibile quindi con lo sviluppo insediativo. La Superficie Territoriale dell’ATR è pari a circa 14.450 mq. Il Volume complessivo massimo è pari a circa 11.500 mc. Considerando la destinazione d’uso prevalentemente residenziale, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta

impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, Contenimento ad eccezione dell’’installazione dei sistemi di riscaldamento, per i emissioni in compatibile quali comunque il Documento di Piano rimanda alla definizione atmosfera di interventi a basso impatto, che saranno fatti oggetto di

specifica disciplina nell’ambito, più proprio, del Regolamento Edilizio. In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, Miglioramento compatibile l’impatto sulla matrice acqua non risulterà particolarmente

79 della qualità significativo in quanto: delle acque -l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni superficiali e di acque superficiali o sotterranee; contenimento - l’area oggetto dell’intervento verrà collegata alla rete idrica dei consumi esistente che è in grado di sostenere le quantità necessarie e la rete fognaria, già presente sulla strada già esistente al bordo dell’ATR. Si ritiene opportuno che le NTA del Piano delle Regole e il Regolamento Edilizio prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici). La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo Maggiore sull’attuale sistema ambientale. efficienza nella La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti produzione di dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di compatibile energia e interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il

contenimento contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con dei consumi interventi di risparmio energetico, legati in particolare energetici all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio.

Contenimento La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione comporterà un

della leggero aumento della produzione di rifiuti. compatibile produzione dei Tuttavia è possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei

rifiuti confronti dell’attuale sistema ambientale.

Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile Contenimento ipotizzare che l’Ambito di Trasformazione in esame non inquinamento compatibile comporti impatti negativi che possano incrementare acustico l’inquinamento acustico.

Compatibilità per le L’accesso all’ATR avverrà direttamente dalla via Sandro Pertini compatibile infrastrutture e da via Passerera. della mobilità

L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio Tutela e risulta modesto in quanto, come già detto, si tratta di un Ambito protezione di Trasformazione interno ad una situazione di frangia urbana, delle aree compatibile tuttavia gli interventi dovranno essere opportunamente mitigati naturalistiche e in fase di valutazione dell’inserimento paesistico, obbligatoria degli ambiti per la realizzazione del progetto insediativo. paesistici Fondamentale sarà la definizione dell’impianto morfologico.

Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in Tutela e compatibile oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si valorizzazione colloca in un’area esterna al nucleo di antica formazione e non

80 dei beni storici comprende nessun elemento di valore storico-culturale. ed architettonici

Protezione Considerando la destinazione d’uso residenziale è possibile della salute e compatibile affermare che l’Ambito di Trasformazione in oggetto non del benessere comporta impatti negativi significativi. dei cittadini

81

ATP 1

criterio di giudizio commento sostenibilità

L’area in esame è ubicata a sud-ovest del centro abitato, ed è un’area classificata dal PRG vigente come: - insediamento rurale e/o connesso con l’attività agricola.

L’ambito in esame rientra in un’area con classe di fattibilità Compatibilità geologica n. 2 con “modeste limitazioni” e sottoclasse 2Idg (con territoriale in problematiche idrogeologiche). relazione ai compatibile L’ATP è interessato dal passaggio di un elettrodotto che tuttavia vincoli lambisce il perimetro nell’angolo nord-est del lotto. ambientali e Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la alla geologia tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”, del territorio l’ambito rientra in un’area classificata come “aree di primo

riferimento per la pianificazione locale vigente (art. 93)” ed in parte in “aree finalizzate precipuamente all’attività agricola (art.92)”. Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e non dispendioso del territorio, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. In tal senso l’Ambito di Trasformazione non si pone in situazione Minimizzazione autonoma o espansiva degli insediamenti esistenti ma come del consumo di sostanziale completamento dell’ambito produttivo già compatibile suolo sostanzialmente saturo posto a sud-ovest del territorio

comunale, inserendosi in una situazione di frangia degli insediamenti produttivi esistenti. Inoltre la maggior parte dell’ATP si colloca come elemento di riconversione di un insediamento di allevamento intensivo dismesso e in condizioni di oggettiva incompatibilità urbanistica, ambientale e paesistica.

82 La Superficie Territoriale dell’ATP è pari a circa 176.800 mq. Considerando la destinazione d’uso prevalentemente produttiva, l’Ambito di Trasformazione in esame non dovrà compromettere la componente ambientale “aria”. Contenimento Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto emissioni in compatibile saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita atmosfera dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice “acqua” non dovrà essere compromessa. Inoltre, si ritiene opportuno che le NTA prevedano che ogni Miglioramento nuovo intervento predisponga di appositi impianti per il della qualità recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non delle acque compatibile potabili. superficiali e Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto contenimento saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dei consumi dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un aumento nei consumi energetici. La realizzazione dell’Ambito dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. Tale impatto non dovrà essere particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. Maggiore La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti efficienza nella dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di produzione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il energia e compatibile contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con contenimento interventi di risparmio energetico, legati in particolare dei consumi all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando energetici l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. E’possibile ipotizzare che l’impatto sarà il più contenuto possibile nei confronti dell’attuale sistema ambientale. Contenimento Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto

della saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita compatibile dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di produzione dei compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina rifiuti del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

83 Considerando la destinazione d’uso prevalentemente produttiva, l’Ambito di Trasformazione in esame non dovrà compromettere la componente “acustica”. Contenimento Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto inquinamento compatibile saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita acustico dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. L’accesso all’ATP è realizzabile dalle vie del Lavoro, Lombardia e San Giuseppe. Compatibilità Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto per le compatibile saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita infrastrutture dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di della mobilità compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio sarà preso in considerazione e opportunamente mitigato in fase Tutela e di progettazione edilizia, supportata dalla valutazione protezione dell’inserimento ambientale-paesistico. delle aree compatibile Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto naturalistiche e saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita degli ambiti dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di paesistici compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Tutela e Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in valorizzazione oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si dei beni storici compatibile colloca in un’area lontana dai tessuti di antica formazione e non ed comprende nessun elemento di valore storico-culturale. architettonici

Considerando la destinazione d’uso produttiva, sarà opportuna l’attuazione del monitoraggio sulle attività per i cicli di Protezione produzione.

della salute e Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto compatibile del benessere saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di dei cittadini compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

84

ATP 2

criterio di giudizio commento sostenibilità

L’area in esame è ubicata a sud-ovest del centro abitato, ed è un’area classificata dal PRG vigente come:

- insediamento rurale e/o connesso con l’attività agricola; Compatibilità -zona agricola. territoriale in L’ambito in esame rientra in un’area con classe di fattibilità relazione ai compatibile geologica n. 2 con “modeste limitazioni” e sottoclasse 2Idg (con vincoli problematiche idrogeologiche). ambientali e L’ATP non è interessato dal passaggio di elettrodotti. alla geologia Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la del territorio tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”,

l’ambito rientra in un’area classificata come “aree di primo riferimento per la pianificazione locale vigente (art. 93)” . Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e non dispendioso del territorio, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. Minimizzazione In tal senso l’Ambito di Trasformazione non si pone in situazione del consumo di compatibile autonoma o espansiva degli insediamenti esistenti ma come suolo sostanziale completamento dell’ambito produttivo già

sostanzialmente saturo posto a sud-ovest del territorio comunale, inserendosi in una situazione di frangia degli insediamenti produttivi esistenti. La Superficie Territoriale dell’ATP è pari a circa 27.000 mq.

Contenimento Considerando la destinazione d’uso prevalentemente produttiva, emissioni in compatibile l’Ambito di Trasformazione in esame non dovrà compromettere atmosfera la componente ambientale “aria”.

85 Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice “acqua” non dovrà essere compromessa. Inoltre, si ritiene opportuno che le NTA prevedano che ogni Miglioramento nuovo intervento predisponga di appositi impianti per il della qualità recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non delle acque compatibile potabili. superficiali e Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto contenimento saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dei consumi dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un aumento nei consumi energetici. La realizzazione dell’Ambito dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. Tale impatto non dovrà essere particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. Maggiore La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti efficienza nella dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di produzione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il energia e compatibile contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con contenimento interventi di risparmio energetico, legati in particolare dei consumi all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando energetici l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. E’ possibile ipotizzare che l’impatto sarà il più contenuto possibile nei confronti dell’attuale sistema ambientale. Contenimento Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto della compatibile saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita produzione dei dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di

rifiuti compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Contenimento Considerando la destinazione d’uso prevalentemente produttiva, inquinamento compatibile l’Ambito di Trasformazione in esame non dovrà compromettere acustico la componente “acustica”.

86 Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. L’accesso all’ATP è realizzabile da via San Giuseppe. Compatibilità Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto per le saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita compatibile dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di infrastrutture compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina della mobilità del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”. L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio sarà preso in considerazione e opportunamente mitigato in fase Tutela e di progettazione edilizia, supportata dalla valutazione protezione dell’inserimento ambientale-paesistico. delle aree compatibile Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto naturalistiche e saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita degli ambiti dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di paesistici compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Tutela e Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in valorizzazione oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si dei beni storici compatibile colloca in un’area lontana dai tessuti di antica formazione e non ed comprende nessun elemento di valore storico-culturale. architettonici

Considerando la destinazione d’uso produttiva, sarà opportuna l’attuazione del monitoraggio sulle attività per i cicli di Protezione produzione.

della salute e Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto compatibile del benessere saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di dei cittadini compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

87 4.7. Il Piano di Monitoraggio Il processo di VAS prevede, dopo l’approvazione del Piano, nella fase di attuazione e gestione dello stesso, l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei caratteri territoriali, finalizzato ad una lettura critica ed integrata dello stato del territorio e delle dinamiche in atto. Il Piano di monitoraggio progettato per il Comune di Telgate ha il duplice compito di: • fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse siano effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano si è prefissato; • permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie. Lo scopo del monitoraggio è quindi quello di controllare l’evolversi dello stato dell’ambiente, valutando l’efficacia ambientale delle misure previste dal Piano.

Il Piano di monitoraggio è da intendersi come: • verifica periodica dello stato di avanzamento delle trasformazioni proposte dal Piano, attraverso la descrizione sintetica dell’andamento degli interventi previsti e delle misure di mitigazione/compensazione; • monitoraggio ambientale al fine di verificare nel tempo l’andamento dei parametri critici che sono emersi nella costruzione del quadro conoscitivo e che risultano importanti allo scopo di tenere sotto controllo le trasformazioni attese.

Il monitoraggio non ha solo finalità tecniche, ma presenta potenzialità per le informazioni che può fornire ai decisori e per la comunicazione ad un pubblico più vasto di non addetti ai lavori, attraverso la pubblicazione di un rapporto che contiene informazioni e considerazioni sviluppate in forma discorsiva, e basate sulla quantificazione di un sistema di indicatori. I dati raccolti nell’ambito del “Piano di Monitoraggio” sono sintetizzati attraverso la realizzazione di un report da pubblicare sul sito internet del Comune. Il monitoraggio di un Piano ha, quindi, lo scopo di verificarne le modalità ed il livello di attuazione, di valutare gli effetti degli interventi che vengono progressivamente realizzati e di fornire indicazioni su eventuali azioni correttive da apportare. Esso va progettato in fase di elaborazione del Piano stesso e vale per tutto il suo ciclo di vita. La progettazione implica la definizione degli indicatori da utilizzare, l’organizzazione di modalità e tempistiche per la raccolta delle informazioni necessarie alla loro elaborazione e la definizione dei meccanismi in base ai quali correggere, se e quando necessario, obiettivi, azioni e strumenti di attuazione del Piano.

88 “OLTRE IL DOCUMENTO DI PIANO” Il presente documento, i cui contenuti sono stati rivolti alla sintesi della Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano del PGT, ha affrontato tutte le valutazioni inerenti gli effetti attesi rispetto all’attuazione dei contenuti del DdP stesso. Il Rapporto Ambientale ha fatto riferimento non solo agli indicatori ambientali che riguardano più direttamente l’attività di pianificazione ma anche ad indicatori che, se pur non strettamente connessi con il livello ed i contenuti strategici del DdP, costituiscono elementi utili ad una visione complessiva più ampia dello stato dell’ambiente e del territorio. Questi elementi, la cui trattazione ha diversi livelli di qualità informative, in funzione dei dati disponibili, verranno ulteriormente approfonditi ed indagati durante il processo complessivo che condurrà all’approvazione del Piano di Governo del Territorio e saranno fatti oggetto, ove opportuno, di ulteriori documenti che saranno prodotti come “addendum” del Rapporto Ambientale, al fine di definire una progressiva, ampia e maggiore conoscenza dei fenomeni e delle valenze ambientali, paesistiche e degli elementi di sostenibilità, in un contesto complessivo più ampio rispetto alla portata del Documento di Piano. Ciò consentirà di ampliare lo spettro delle conoscenze e di implementare gli elementi di attenzione anche ai fini delle attività di monitoraggio che potranno coinvolgere l’intera tematica degli atti del PGT.

89