Annotazioni Numismatiche
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Ministero Per I Beni E Le Attività Culturali E Per Il Turismo Archivio Di Stato Di Genova
http://www.archiviodistatogenova.beniculturali.it Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo Archivio di Stato di Genova Instructiones et relationes Inventario n. 11 Regesti a cura di Elena Capra, Giulia Mercuri, Roberta Scordamaglia Genova, settembre 2020, versione 1.1 - 1 - http://www.archiviodistatogenova.beniculturali.it ISTRUZIONI PER LA RICHIESTA DELLE UNITÀ ARCHIVISTICHE Nella richiesta occorre indicare il nome del fondo archivistico e il numero della busta: quello che nell’inventario è riportato in neretto. Ad esempio per consultare 2707 C, 87 1510 marzo 20 Lettere credenziali a Giovanni Battista Lasagna, inviato in Francia. Tipologia documentaria: Lettere credenziali. Autorità da cui l’atto è emanato: Consiglio degli Anziani. Località o ambito di pertinenza: Francia. Persone menzionate: Giovanni Battista Lasagna. occorre richiedere ARCHIVIO SEGRETO 2707 C SUGGERIMENTI PER LA CITAZIONE DELLE UNITÀ ARCHIVISTICHE Nel citare la documentazione di questo fondo, ferme restando le norme adottate nella sede editoriale di destinazione dello scritto, sarà preferibile indicare la denominazione completa dell’istituto di conservazione e del fondo archivistico seguite dal numero della busta, da quello del documento e, se possibile, dall’intitolazione e dalla data. Ad esempio per citare 2707 C, 87 1510 marzo 20 Lettere credenziali a Giovanni Battista Lasagna, inviato in Francia. Tipologia documentaria: Lettere credenziali. Autorità da cui l’atto è emanato: Consiglio degli Anziani. Località o ambito di pertinenza: Francia. Persone menzionate: Giovanni Battista Lasagna. è bene indicare: Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto, b. 2707 C, doc. 87 «Lettere credenziali a Giovanni Battista Lasagna, inviato in Francia» del 20 marzo 1510. - 2 - http://www.archiviodistatogenova.beniculturali.it SOMMARIO Nota archivistica p. -
La Signoria Dei Campofregoso a Sarzana
ANNA IVALDI LA SIGNORIA DEI CAMPOFREGOSO A SARZANA (1421 - 1484) Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Il presente lavoro fa parte di un piano di studi patrocinato e finanziato dal C.N.R. presso l’istituto di Paleografia e Storia Medievale dell’Università di Genova,, sotto la direzione del prof. Geo Pistarino. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 P r e m e s s a Molte questioni particolari riguardanti la signoria dei Campofregoso a Sarzana sono state studiate; mancava tuttavia una monografia circa tale argomento. La presente trattazione è stata condotta sugli studi precedenti e sulla documentazione ricavata dagli Archivi di Stato di Genova e Firenze e dagli Archivi comunale e capitolare di Sarzana; molte lacune potranno, però, essere colmate con più approfondite ricerche negli Archivi ricordati e in Quelli comunali, notarili e privati della Lunigiana. Attraverso i molti particolari, i frammenti e gli episodi, di cui Questa storia è intessuta, appare evidente la vitalità della signoria sarzanese, le cui energie e attività non si esauriscono nell’ambito della Lunigiana, ma vanno inquadrate nella storia italiana del Quattrocento. I - L’insediamento d e i C ampofregoso a Sa r z a n a . Nell’estate del 1421 Filippo Maria Visconti preparava un grande esercito, per cacciare da Genova il doge Tommaso da Campofregoso e farsi signore della città, sollecitato da molti genovesi fuorusciti, ostili alla famiglia del doge ’. Genova, politicamente isolata per la lega del duca con Venezia e Firenze e per l’accostamento tra Filippo Maria e Alfonso d’A- ragona, contro il Quale essa combatteva in Corsica, assediata per terra e per mare, dopo la sconfitta navale di Battista, fratello del doge, dovette arrendersi al Carmagnola2. -
Copertina2011.Pub (Sola Lettura)
Annuario Statistico Edizione 2012 Sistema Statistico Nazionale Direzione Statistica Prefazione L’Annuario Statistico del Comune di Genova, nelle sue 370 pagine, fornisce una fotografia puntuale ed aggiornata della città attraverso un significativo repertorio di informazioni e dati su tematiche di rilievo quali: economia, lavoro, inflazione, cultura, evoluzione demografica, sanità, trasporti, ambiente e giustizia. Un capitolo è dedicato alla Civica Amministrazione con particolare attenzione alle notizie storiche, all’organizzazione, alle rappresentanze politiche ed ai servizi comunali. L’annuario 2012, la cui maggior parte dei dati è relativa all'anno 2011, non solo aggiorna le tavole pubblicate nell’edizione dell’anno precedente, ma presenta anche serie storiche decennali o quinquennali che consentono di seguire nel tempo, anche attraverso la rappresentazione grafica di un andamento, l’evoluzione di determinati fenomeni. L’attuale edizione presenta aspetti innovativi in termini di contenuto: è stata arricchita di nuove sezioni ed ampliata con informazioni relative all’organizzazione comunale, all’attività dei Municipi, all’istruzione universitaria, alla giustizia. Sono state, inoltre, introdotte tavole contenenti nuovi indicatori ambientali e, all’interno del capitolo dedicato all’Economia, è possibile acquisire i dati dell’ultimo Censimento dell’Agricoltura svoltosi nel 2010. Le note introduttive ai singoli capitoli sono state dotate di una veste grafica colorata, più consona all'utilizzo via web, con titoli laterali che accompagnano -
Carte Antonio Gavazzo
http://www.archiviodistatogenova.beniculturali.it Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo Archivio di Stato di Genova Carte Antonio Gavazzo Inventario n. 33/1 trascrizione a cura di Stefania Verrengia indice alfabetico a cura di Francesco Tripodi Genova, luglio 2020, versione 1.1 - 1 - http://www.archiviodistatogenova.beniculturali.it ISTRUZIONI PER LA RICHIESTA DELLE UNITÀ ARCHIVISTICHE Nella richiesta occorre indicare il nome del fondo archivistico e il numero della filza. Ad esempio per consultare 34 Copia di lettera del papa Benedetto XIV a Luigi, re di 1753 gen. 19 Francia (con epigramma francese) occorre richiedere GAVAZZO 1 SUGGERIMENTI PER LA CITAZIONE DELLE UNITÀ ARCHIVISTICHE Nel citare la documentazione di questo fondo, ferme restando le norme adottate nella sede editoriale di destinazione dello scritto, sarà preferibile indicare la denominazione completa dell’istituto di conservazione e del fondo archivistico seguite dal numero della filza e, se possibile, dal numero, dalla data e dalla descrizione del singolo documento. Ad esempio per citare 34 Copia di lettera del papa Benedetto XIV a Luigi, re di 1753 gen. 19 Francia (con epigramma francese) è bene indicare: Archivio di Stato di Genova, Carte Antonio Gavazzo, 1, doc. 34 «Copia di lettera del papa Benedetto XIV a Luigi re di Francia», del 19 gennaio 1753. - 2 - http://www.archiviodistatogenova.beniculturali.it SOMMARIO Introduzione p. 4 Bibliografia p. 8 Inventario p. 9 Filza 1 – docc. 1-250 p. 9 Filza 2 – docc. 251-411 p. 21 Filza 3 – docc. 412-870 p. 29 Filza 4 – docc. 871-1004 p. 56 Indice dei nomi p. -
Studi Di Storia Medioevale E Di Diplomatica
STUDI DI STORIA MEDIOEVALE E DI DIPLOMATICA PUBBLICATI A CURA DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA STORIA E DELLA DOCUMENTAZIONE STORICA 17 EDIZIONI NEW PRESS - COMO Lo «Stato Cappellazzo». Genova tra Adorno e Fregoso (1436-1464) d i R iccardo M usso SOMMARIO: Premessa. -1.1 “Cappellazzi”. - 2. Le “regulae”. - 3. Il Duce. - 4. “Lo comun de Zenoa”. - 5- T utù gli uomini del doge. - 6. Il governo delle Riviere. - 7. Le finanze. - 8. Conclusione. Premessa “In quei tempi lo stato delle cose di Genova era sì fatto, che non potendo per legge ascendere alla maggioranza del sovrano magistrato se non i cittadini popo lari, e non essendo ammesso al dogato niuno altro che del corpo del popolo (...) l’ambizione delle più potenti famiglie aspiranti a quel grado cagionò spesse fiate molte contese fra cittadini popolari; (...) con le quali discordie due famiglie po polari, l’Adorna e la Fregosa, pigliando a poco a poco forze, crebbero in guisa e alzarono di maniera la fronte sopra le altre, che’l dogato si dava o a l’una o al l’altra di loro solamente, che tutte le altre cedevano a quelle di gran lunga d’o nore e di dignità (...). Adunque la potenza di queste due famiglie (...) sopravan zava l’altre in guisa che occupavano con la parte loro non solamente tutta la città ma tutta la Liguria ancora, né era veruno che con l’animo e col nome non te nesse o dell’una o dell’altra di quelle fazioni, che neanche la parte de nobili e gli huomini delle famiglie illustri non si recavano il ciò fare a vergogna (...) e in questo sommo turbamento di cose (...) la -
Oltregiogo.Pdf
Edilio Riccardini OVADA E L'OLTREGIOGO TRA GENOVA E MILANO NELLA PRIMA META' DEL XV SECOLO ESTRATTO DAlLA RIVISTA DI STORIAARTEE ARCHEOLOGIA PERLE PROVINCE DI ALESSANDRIA EASTI Annata CIV (Anno 1995) Edilio Riccardini OVADA E L'OLTREGIOGO TRA GENOVA E MILANO NELLA PRIMA META' DEL XV SECOLO ESTRATTO DAlLA RIVISTA DI STORIAARTEE ARCHEOLOGIA PERLE PROVINCE DI ALESSANDRIA EASTI Annata CIV (Anno 1995) Ovada e l'Oltregiogo tra Genova e Milano nella prima metàdel XV secolo 1119 ottobre 1414, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria, al la presenza di Carlo Spinola di Luccoli, luogotenente del vicario ci tra Iugum Bartolomeo Spinola, 161 uomini di Ovada prestano so lenne giuramento di fedeltà al Comune di Genova 1. La cerimonia sancisce il ripristino del legame politico-amministrativo tra Domi nante e comunità soggetta2, in parte compromesso dai concitati av venimenti di inizio secolo'. Il governo di Ovada torna così, secondo consuetudine, ad esse re affidato ad un podestà-castellano di nomina genovese, Marco Do ria, incaricato di amministrare la giustizia e di sovrintendere alla difesa militare. Ai suoi ordini agisce una guarnigione, composta da un caporal o vicecastellano e da 17 balestrieri4: un presidio di con sistenza lievemente ridotta rispetto al passato, ma nondimeno rag guardevole", a riprova dell'importanza annessa da Genova al pos- I ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA (A.S.G.),Archivio Segreto, Conjinium, filza n. 3. 2 Per una conoscenza del medioevo ovadese non si può prescindere dalle opere basilari di G. PISTARINO, Da Ovada aleramica ad Ovada genovese, in «Rivista di Storia, Arte e Archeologia delle Province di Alessandria e Asti», XC, Alessandria, 1981, pp. -
A Trajetória Da Família Adorno E Sua Importância Para a História De Mogi Mirim
A TRAJETÓRIA DA FAMÍLIA ADORNO E SUA IMPORTÂNCIA PARA A HISTÓRIA DE MOGI MIRIM ADORNO JÚNIOR, Hélcio Luiz Faculdade Santa Lúcia [email protected] RESUMO A influência dos imigrantes italianos é marcante na história brasileira. Não poderia ter sido diferente em Mogi Mirim, localidade que contou com a efetiva participação de imigran- tes italianos na sua formação e no seu desenvolvimento. O Coronel Venâncio Ferreira Alves Adorno foi um dos expoentes dessa história. O Município soube reconhecer seu mérito, distinguindo-o com a denominação de logradouro e de escola pública. Descendente de família de italianos que foi pioneira na colonização do Brasil e na fundação do então Arraial de São José de Mogi Mirim, teve significativa atuação para o de- senvolvimento social local, nas áreas da educação, da cultura e da política, como se estudará neste artigo. PALAVRAS-CHAVE: História; Mogi Mirim; Imigração; Ita- lianos; Coronelismo. INTRODUÇÃO O tema deste artigo é a história da imigração italiana em Mogi Mirim, com especial destaque para a figura do Coronel Venâncio Ferreira Alves Adorno e da participação de seus ascendentes em sua fundação. Antecede ao tema central uma breve incursão pela História, cujo estudo não pode prescindir da análise dos períodos da baixa Idade Média, passando pelo Renascimento mercantil e cultural na Europa, e da Idade Moderna, com as grandes navegações e a descoberta de novos continentes, Recebido em 31-01-2015 • Aceito em 09-06-2015 UniversitasUniversitas -- AnoAno 82 -- NNºº 153 -- Julho/DezembroJulho/Dezembro 20092015 65 ADORNO JÚNIOR, H. L. o bandeirantismo e a colonização do Brasil. O segundo momento da pesquisa trata especificamente da história do Município de Mogi Mirim. -
FREGOSO (CAMPOFREGOSO) (I, II) Inkl
Nikolai Wandruszka: Un viaggio nel passato europeo – gli antenati del Marchese Antonio Amorini Bolognini (1767-1845) e sua moglie, la Contessa Marianna Ranuzzi (1771-1848) 24.11.2013, 27.12.2016 FREGOSO (CAMPOFREGOSO) (I, II) inkl. AVOGARI alias GENTILE da Brando XI.2426 Fregoso (Campofregoso) Susanna, * Genova 1466, + Verona 1509/11; oo Conte Bernardo Salerno, Cavaliere Ereditario del Sacro Romano Impero, Nobile di Verona (ved. sotto Malaspina I) XII.4852 Fregoso (Campofregoso) Tommasino, * ca. 1437/43, oo 1451 Caterina, figlia di Azzone Malaspina di Mulazzo. Ampia biografia di Giustina OLGIATI nel Dizionario Biografico degli Italiani 50 (1998): „Figlio di Giano, doge nel 1447-48, e della nobildonna corsa Violante (da alcuni genealogisti nominata come Anna), figlia di Francesco dei signori di Brando, nacque forse in Corsica tra il 1437 e il 1443. Unico figlio maschio, ereditò alla morte del padre, nel 1448, il possedimento di Sarzana e i territori annessi, in comproprietà con la nonna paterna Caterina Ordelaffi e con lo zio Ludovico. Come signore di Sarzana, ratificò nel 1454 il trattato stipulato tra il doge Pietro Fregoso e Gian Luigi Fieschi, che poneva fine alle lotte fra le due fazioni familiari nonché alla pace di Lodi. Rimasto estraneo alla vita politica genovese durante il dogato di Pietro e la successiva dominazione francese su Genova, venne coinvolto, nel 1461, nei progetti di Ludovico Fregoso riguardanti la Corsica, infeudata ai Fregoso da papa Niccolò V nel 1449 e ceduta in seguito da Pietro al Banco di S. Giorgio nel 1453. Il piano di Ludovico, nuovamente assunto al dogato, di recuperare l'isola come privato possesso familiare trovava nel F. -
Buzalino.Pdf
MEMORIE DELL'ACCADEMIA URBENSE Nuova Serle . Fond n. 3 . Ovada 1994 a eura di Alessandro Lasuzzf ACCADEMIA URBEMSE· plana Cereseto 7 - 15076 OVADA La pubblicazione dei documenti è stata autorizzata sall'Archivio di Stato di Genova con foglio n. 4/94 - 930. V/9.94 del 12.3.1994 Fotografie di Ferdinando Piana Emilio Podestà Gli atti del notaio - G. Antonio De Ferrari Buzalino (1463 • 1464) Storia evita del borgo di Ovada nel secolo XV OVADA· ACCADEMIA URBENSE 1994 :Y. Dopo la pubblicazione, in occasione del millenario della nostra Città, dei cartulari del notaio Giacomo di Santa Savina, si presenta ora la possibilità di dare alle stampe il risultato di una ricerca storica di Emilio Podestà sugli atti del notaio Giovanni Antonio de Ferrari Buzalino. Mentre il periodo precedentemente illustrato riguardava la fine del secolo XIII, ora, duecento anni più tardi, emerge una situazione politico-sociale mol to diversa. Nel più generale declino dell'economia genovese, Ovada, come al tre terre di confine, ha subito infatti, nel frattempo, razzie e frequenti cambia menti di feudatari o di padroni. Nello scorrere le pagine dell'introduzione si ha l'impressione che tali acca dimenti siano particolarmente intensi e drammatici negli anni considerati, men tre anche il numero degli atti e la qualità dei contratti lasciano trasparire più povertà che agiatezza e una condizione meno florida di quella desumibile dai cartulari di due secoli prima. Con questa sua nuova opera Emilio Podestà ci offre un ulteriore impor tante tassello per leggere ed interpretare il passato della nostra Città, recupe rando, ed anche questo è importante, parte degli studi e delle ricerche di Am brogio Pesce Maineri. -
Documenti Per La Storia Dell’Oltregiogo Monferrino
EMILIO PODESTÀ DOCUMENTI PER LA STORIA DELL’OLTREGIOGO MONFERRINO OVADA MEMORIE DELL’ACCADEMIA URBENSE (n. s.) N. 33 - 2000 MEMORIE DELL’ACCADEMIA URBENSE NUOVA SERIE collana a cura di Alessandro Laguzzi N° 33 - OVADA - 2000 in redazione: PIETRO BERSI GIACOMO GASTALDO EMILIO PODESTÀ DOCUMENTI PER LA STORIA DELL’OLTREGIOGO MONFERRINO OVADA MEMORIE DELL’ACCADEMIA URBENSE (n. s.) N. 33 - 2000 4 EMILIO PODESTÀ 5 Presentazione Con la pubblicazione di Documenti per la storia dell’Oltregiogo monferrino, l’Accademia Urbense intende ricordare, ad un anno dalla scomparsa, Emilio Podestà, la cui opera a favore della conoscenza della storia dell’Oltregiogo si accresce così di un altro capitolo. Se l’elenco delle monografie e degli articoli, con la copiosa produzione, sta a testimoniare l’impegno, la capacità e la vivacità degli interessi dell’autore, nulla dice dell’entusiasmo coinvolgente che egli sapeva infondere sui temi che gli erano cari, fossero questi il ritrovamento degli spartiti vivaldiani, già posseduti da Giacomo Durazzo, o l’utilità del computer nella ricerca storica. Proprio di questa sua dote aveva bisogno lo sparuto manipolo di appassionati di storia, giovani e meno giovani, che, quindici anni fa, dava l’avvio ad “URBS, silva et flumen”, la rivista trimestrale dell’Accademia, iniziando quell’impresa che molti preconizzavano destinata al fallimento. Il suo entusiasmo e l’impegno al nostro fianco - la presenza di Emilio, nei primi anni di vita della rivista, può dirsi pressoché continua - hanno fatto sì che la pubblicazione decollasse e si potesse compiere quella trasformazione che, soltanto pochi anni dopo, ha consentito alla nostra associazione di presentarsi con le carte in regola all’impegnativo appuntamento costituito dal convegno storico: San Quintino di Spigno, Acqui Terme e Ovada..., che celebrava i mille anni della nostra città. -
Galeotto 1° Del Carretto Marchese Di Finale E La Repubblica Di Genova
ATTI DELLA REGIA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LA LIGURIA (Nuova Serie degli Atti della Società Ligure di Storia Patria) V o lu m e li (LXVI della raccolta) D. GUGLIELMO SALVI GALEOTTO 1° DEL CARRETTO MARCHESE DI FINALE E LA REPUBBLICA DI GENOVA PARTE PRIMA G ENOVA nella sede della reoia deputazione di storia patria per la liouria PALAZZO ROSSO MXMXXXVII-XV Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 ATTI DELLA REGIA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LA LIGURIA (Nuova Serie degli Atti della Società Ligure di Storia Patria) V o lu m e II (LXVI della raccolta) D. G U GLIELM O SALVI & i# GALEOTTO 1° DEL CARRETTO MARCHESE DI FINALE E LA REPUBBLICA DI GENOVA <£* PARTE PRIMA G E N O VA NELLA sede della regia deputazione di storia patria PER LA LIGURIA PALAZZO ROSSO MXMXXXVII-XV Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA Scuola Tipografica « D. Bosco » - Genova-Sampierdarena Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 <§ì n> § § PREFAZIONE & & j* Attendendo da molti anni ad uno studio complessivo ed orga nico per ricostruire la storia del Finale, ho sentito il bisogno in un primo tempo, di sbarazzare il terreno da alcune quistioni preliminari e fondamentali (1), per venire in appresso a stendere una ordinata narrazione degli avvenimenti svoltisi in quel paese. Se non che l’ampio e cospicuo materiale documentario da me raccolto mi andava persuadendo che per il momento era meglio accudire ad un lavoro analitico che sintetico e, invece di scrivere una storia, moltiplicare le monografie. -
Corpus Dei Denari Minuti Genovesi Della Fase Dei Dogi a Vita
CORPUS DEI DENARI MINUTI GENOVESI DELLA FASE DEI DOGI A VITA di Matteo Schivo Genova 2020 Introduzione Sebbene lo studio delle emissioni della zecca di Genova possa vantare una lunga tradizione portata avanti, nel corso degli anni, da numerosi ed illustri numismatici, vi sono ancora diverse tipologie monetali in attesa di uno studio approfondito che ne metta in risalto le caratteristiche e varianti note. Sicuramente appartenenti a questa categoria di monete vi sono i Denari Minuti che specie per le loro ridotte dimensioni e l’elevata difficoltà di trovarne esemplari in buona conservazione, sono spesso passati in secondo piano all’ attenzione di numismatici e collezionisti1. Questo lavoro vuole cercare pertanto di fornire ai numismatici uno studio dedicato a questi nominali cercando di analizzarne ed elencarne il maggior numero possibile di tipologie e varianti; fornendo un valido mezzo affinché possano identificare correttamente i propri denari minuti con maggiore facilità e precisione. Da parte dell’autore si tiene a precisare che per scelta personale si è preferito evitare di inserire quelle varianti citate in altre opere, ma di cui non si è riuscito a visionare, dal vivo o in fotografia, esemplari corrispondenti. La numerazione delle varianti non è da intendersi, salvo espressa indicazione, come classificazione in ordine cronologico. I dati ponderali riportati si riferiscono a valori stimati in base agli esemplari rinvenuti e alla documentazione d’epoca, tenendo tuttavia in considerazione, come in diversi periodi, i denari minuti uscivano dalla zecca calanti di peso e fino. 1A tal proposito merita una citazione il numismatico genovese Enrico Janin il quale dedicò molto tempo allo studio e alla catalogazione dei denari minuti; tuttavia il suo modus operandi mancate di rigore scientifico non permette agli studiosi d’oggi di poter prendere i suoi scritti come del tutto veritieri.