CORPUS DEI DENARI MINUTI GENOVESI DELLA FASE DEI DOGI A VITA

di Matteo Schivo

Genova 2020

Introduzione

Sebbene lo studio delle emissioni della zecca di Genova possa vantare una lunga tradizione portata avanti, nel corso degli anni, da numerosi ed illustri numismatici, vi sono ancora diverse tipologie monetali in attesa di uno studio approfondito che ne metta in risalto le caratteristiche e varianti note. Sicuramente appartenenti a questa categoria di monete vi sono i Denari Minuti che specie per le loro ridotte dimensioni e l’elevata difficoltà di trovarne esemplari in buona conservazione, sono spesso passati in secondo piano all’ attenzione di numismatici e collezionisti1. Questo lavoro vuole cercare pertanto di fornire ai numismatici uno studio dedicato a questi nominali cercando di analizzarne ed elencarne il maggior numero possibile di tipologie e varianti; fornendo un valido mezzo affinché possano identificare correttamente i propri denari minuti con maggiore facilità e precisione. Da parte dell’autore si tiene a precisare che per scelta personale si è preferito evitare di inserire quelle varianti citate in altre opere, ma di cui non si è riuscito a visionare, dal vivo o in fotografia, esemplari corrispondenti. La numerazione delle varianti non è da intendersi, salvo espressa indicazione, come classificazione in ordine cronologico. I dati ponderali riportati si riferiscono a valori stimati in base agli esemplari rinvenuti e alla documentazione d’epoca, tenendo tuttavia in considerazione, come in diversi periodi, i denari minuti uscivano dalla zecca calanti di peso e fino.

1A tal proposito merita una citazione il numismatico genovese Enrico Janin il quale dedicò molto tempo allo studio e alla catalogazione dei denari minuti; tuttavia il suo modus operandi mancate di rigore scientifico non permette agli studiosi d’oggi di poter prendere i suoi scritti come del tutto veritieri.

Indice

▪ I Fase Anonima ………………………

▪ Carlo VI: Re di Francia e Signore di Genova

▪ II Fase Anonima

▪ Tomaso Campofregoso: XIX di Genova

▪ Filippo Maria Visconti: Duca di Milano e Signore di Genova

▪ Tomaso Campofregoso: XX e XXI Doge di Genova

:

▪ Giano Campofregoso:

▪ Ludovico Campofregoso:

▪ Pietro Campofregoso:

▪ Carlo VII: Re di Francia e Signore di Genova

:

▪ Ludovico Campofregoso:

▪ Paolo Campofregoso:

▪ Agostino Adorno: Governatore per il Duca di Milano

▪ Filippo di Cleves: Governatore per il Re di Francia

▪ Luigi XII: Re di Francia e Signore di Genova

▪ Giano II Campofregoso: Doge di Genova

▪ Ottaviano Campofregoso: Doge di Genova

▪ Francesco I: Re di Francia e Signore di Genova

▪ Fase dei Dogi Biennali

I Fase Anonima 1353 ca. – 1396

Appartenenti a questa prima fase vi sono i Denari Minuti tradizionalmente attribuiti al dogato di che si caratterizzano per la legenda al dritto “sigla – IANVA – sigla” e al rovescio “CO NR AD VS”. La totale somiglianza con la tipologia anonima coniata sotto la dominazione di Carlo VI re di Francia ci permette, come già sottolineato da illustri numismatici, di porre come termine ultimo di coniazione il 1396. L’ elevato numero di sigle di zecchiere recensite e la completa mancanza di riferimenti ad una specifica figura politica, quale per esempio una sigla dogale, sono le prove che ci consentono di escludere la tradizionale classificazione di questa tipologia e di inquadrarla entro un periodo cronologico più ampio. La fortuita comparsa sul mercato numismatico di un esemplare di minuto (Var. 1.20, illustrazione nelle pagine seguenti) può essere di grande aiuto per determinare il probabile periodo iniziale di coniazione di questa tipologia monetale. L’esemplare in esame, infatti, non soltanto presenta stesse sigle di zecchiere, ma anche notevoli ed importanti somiglianze stilistiche sia con gli esemplari del grosso IQDP (Fig.1), recentemente studiato e datato al primo periodo Visconteo (1353 – 1356) dalla Dott.ssa M. Baldassarri e dallo studioso D. Ricci2, sia con i grossi di Simon Boccanegra doge primo (Fig.2) coniati probabilmente nella fase iniziale del suo secondo mandato (1356 - 1363)3. È quindi plausibile supporre che l’iniziale periodo di coniazione di questa tipologia monetale sia da collocarsi verso la metà del XIV secolo e forse proprio entro il triennio Visconteo. La legenda del dritto presente sui Denari Minuti in oggetto potrebbe confermare proprio quest’ ultima ipotesi: a differenza del precedente denaro dogale infatti scompare qualsiasi riferimento (pure anonimo) alla figura del doge, quasi a volerne indicare l’effettiva assenza in tale periodo: come effettivamente avvenne quando il potere venne esercitato da tre Governatori (Guglielmo Pallavicino, Luchino Dal Verme e Gaspare Visconti) per conto dei Signori di Milano.

Grosso IQDP, Ag - 3.03 g. Collezione privata. Grosso di Simon Boccanegra, Ag – 2.98 g. Ex Asta Ranieri 12 lotto 537.

2 Baldassarri M. e D. Ricci, 2013, pp. 284-285. 3 Ferro D, 2008, pp. 447-465.

I Fase Anonima

Denaro Minuto 1 Mi Ø 15 mm 0,75 gr

1.1 D/  L : IANVA : N  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.2

D/  G : IANVA : D  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.3

D/  D : IANVA : N  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.4 D/  d : IANVA : I  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.5 D/ […] : IANVA : T  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.6 D/  C : IANVA […] Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.7 D/  m : IANVA : S  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.8 D/ […] IANVA : B  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.9 D/ : K : IANVA : S  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.10 D/ […] IANVA : C  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.11

4 D/  A : IANVA : D  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo .

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.12

D/  S : IANVA : D  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO ИR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.13

D/  […] : IANVA : n  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ […] NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.14 D/  S : IANVA : I  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.15 * D/  L : IANVA : I  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

4 Lettera D di difficile lettura, potrebbe trattarsi di una B.

1.16

D/  n : IANVA : D  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.17 D/  N : IANVA : N  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.18 D/  […] : IANVA : L  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.19 D/  L : IANVA : n  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

1.20

D/  A : IANVA : C  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,    in esergo.

R/ :CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

variante 1.20

Nota: Molti esemplari presentano la lettera N speculare И

Carlo VI Re di Francia e Signore di Genova (1396-1409)

A seguito della morte di Leonardo di Montaldo la situazione politica della città divenne ancor più incerta ed instabile: in circa 12 anni vennero eletti ben otto dogi alcuni dei quali ricoprirono tale carica in più fasi. Fra di essi vi fu il celebre Antoniotto Adorno il quale, eletto doge per la quarta volta, decise di consegnare la città a Carlo VI re di Francia nel Novembre del 1396. L’amministrazione politica per conto del re venne esercita da Governatori e Luogotenenti: il primo fu proprio l’Adorno che ricoprì la carica di governatore fino al 18 marzo 1397. È a questo breve periodo che la letteratura esistente colloca il Denaro Minuto con giglio ed il Grosso GVBERNATOR IANVENSIVM. Soffermandosi sul Denaro Minuto è, tuttavia, doveroso fare le stesse precisazioni fatte per il nominale precedentemente discusso: risulta infatti altamente improbabile che l’abbondante produzione di questo nominale sia stata effettuata nell’arco di appena 4 mesi circa. A parere di chi scrive è plausibile che la coniazione di questo nominale sia proseguita anche durante le fasi dei governatori successivi come per esempio Valerand di Lucemburgo conte di Saint-Pol; il vescovo di Meaux Pierre Fresnel o Collart de Colleville. Poiché nessuno di loro riuscì a tenere in pugno la città, Carlo VI decise allora di nominare lieutenant il celeberrimo Jean II Le Meingre, signore di Boucicaut. Uomo forgiato dalle esperienze in ambito militare fin dai primi anni di vita, fin da subito di impose il proprio controllo mediante l’utilizzo della forza contro le volontà divergenti e le opinioni contrarie5. Molto probabilmente è proprio in questo periodo che vennero introdotte le nuove monete recanti al dritto il nome del re di Francia Carlo VI, quale efficace mezzo di propaganda. La sua amministrazione durò dal 31 ottobre 1401 al 3 settembre 1409 quando, il potere passò nelle mani di Teodoro II del Monferrato6. Durante questo periodo furono diversi gli eventi rilevanti per la città di Genova, fra di essi possiamo ricordare la visita dell’imperatore Manuele II Paleologo del 22 gennaio 14037 o il prolungato soggiorno del papa avignonese Benedetto XIII. Tuttavia, l’evento principale per la storia di Genova fu senza dubbio il riassetto delle finanze pubbliche con la conseguente costituzione del consorzio della Societas comperarum Sancti Georgii, che nel giro di pochi anni divenne la Società delle Compere e dei Banchi di San Giorgio.

5 Di Fabio C, 2003, pag. 61 6 Musarra A, 2015, pag. 151 7 Giustiniani, 1537, c. CLXVIII

Carlo VI

Denaro Minuto ( I tipo ) 2 Mi Ø 13 mm 0.75 gr

2.1 D/ : L : IANVA : S : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.2 * D/  S : IANVA : L  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.3 D/  L : IANVA : n  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

Particolare esergo del Diritto var. 2.3

2.4 D/  R : IANVA : S  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.5 D/  m : IANVA : B  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.6 D/  L : IANVA : N  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.7 D/  K : IANVA : R  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.8 D/  N : IANVA : R  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.9

D/  m : IANVA : S  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

2.10

D/  m : IANVA : S : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto

Nota: Molti esemplari presentano la lettera N speculare И (si veda l’esemplare illustrato)

Carlo VI

Denaro Minuto ( II tipo ) 3 Mi Ø 13 mm 0.80-65 gr

3.1 D/  K : REX : F : D : IAN : B Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

3.2 D/  K : REX : F : D : IAN : G Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

3.3 D/  K : REX : F : D : IAN : I Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

3.4 * D/ K : REX : F : D : IAN : L Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

3.5 D/  K : REX : F : D : IAN : L Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

3.6 D/  K : REX : F : D : IAN : F Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo.

R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto.

3.7

D/ K REX F D IAN Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, o nel I quarto. Particolare dell'interpunzione a crocette della var. 3.7. Collezione privata.

II Fase Anonima 1409 – 1415 ca.

Il 3 settembre 1409 i cittadini genovesi, avendo dichiarato decaduto il governatore francese, offrono la città a Teodoro II Paleologo di Monferrato alle stesse condizioni con cui era stata offerta nel 1396 a Carlo VI re di Francia. La sua signoria, durata poco più di tre anni, è caratterizzata dalla costante resistenza dei francesi appoggiati dalle famiglie nobiliari dei Fieschi e dei Campofregoso. Fu proprio Tomaso Campofregoso nel febbraio del 1413, approfittando dell’assenza in città di Teodoro, ad occupare la città. Venne così nominato da un governo provvisorio come nuovo doge di Genova. Fratello di Antoniotto Adorno, Giorgio si adoperò prontamente presso l’imperatore Sigismondo per annullare il trattato precedentemente stipulato con la Francia e si accordò con Teodoro II di Monferrato affinché dopo aver ricevuto il pagamento di 24 500 fiorini d’oro, rinunciasse a tutti i territori occupati nell'area genovese-savonese8. Nei quasi due anni del suo dogato l’Adorno si impegnò attivamente nella stesura di numerose riforme legislative volte a ridefinire la distribuzione delle magistrature e ad inserire nuove norme come l’impossibilità a rifiutare eventuali cariche, con particolare riferimento a quelle coloniali9. L’ennesima guerra civile lo costrinse tuttavia, seppur con gli onori di palazzo ed una lauta ricompensa, a lasciare la carica di doge in favore di Barnaba Goano nel marzo 1415. Il dogato di quest’ultimo tuttavia ebbe breve durata: il 4 luglio dello stesso anno venne infatti scalzato da Tomaso Campofregoso.

È in questo arco cronologico che vennero molto probabilmente coniati i denari minuti IQDP. Questa attribuzione sebbene possa sembrare inedita a prima vista, riprende e conferma quella formulata da Pompeo Bianco nel 1938 nel suo articolo pubblicato in Numismatica e Scienze Affini10, rimasto negli anni ingiustamente e misteriosamente inosservato dai successivi numismatici. Tale attribuzione trova ulteriore conferma con la scoperta di una seconda tipologia di denaro minuto IQDP fino ad oggi inedita. Questo esemplare presenta infatti uno stile delle lettere e dei simboli molto simili a quelli presenti nei successivi minuti di Tomaso Campofregoso e Filippo Maria Visconti. In particolare, si noti il globetto come simbolo in esergo sotto la base dell’Imago Civitas.

8 Buonadonna S e M. Marcenaro, 2018, pag. 34 9 Musarra A, 2015, pag. 151 10 Bianco P, 1938, pp 35-36

II Fase Anonima

Denaro Minuto ( I tipo ) 4 Mi Ø 15 mm 0,70 gr

4.1 * D/ IANVA:Q:D:P:B Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO NR AD VS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

4.2 D/ IANVA:Q:D:P:B Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO RA DV S:F Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

4.3 D/ IANVA:Q:D:P:B Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso,  in esergo. R/ CO: RA DV S:F Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Variante 4.3, si noti in particolare la parte finale della legenda del rovescio con S: F . Collezione privata.

II Fase Anonima

Denaro Minuto ( II tipo ) 5 Mi Ø 14 mm 0,60 gr

5.1 D/ IANVA: :QVA:D:P: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato in basso, ⚫ in esergo.

R/ CO NR AD […] Croce intersecante il cerchio perlinato con la legenda scritta nei quadranti.

Tomaso Campofregoso Doge di Genova (1415 – 1421)

Incerte sono le notizie sulla sua nascita avvenuta, probabilmente a Genova, prima del 1370. Poco più che ventenne lo troviamo a Famagosta assieme al padre Pietro per seguire gli affari della famiglia, qui in breve tempo riesce a diventare capo della colonia mercantile genovese e capitano della città. Tornato a Genova, nel 1400 assieme al fratello Orlando tenta di sovvertire la dominazione francese. Il tentativo tuttavia si rivela fallimentare: nello scontro viene, infatti, catturato e imprigionato, riuscendo poi a fuggire con difficoltà. Riappacificatosi con il nuovo governatore Jean Le Meingre, Tomaso viene nominato governatore di Corsica e in seguito ammesso nel Consiglio degli anziani. Ritenuto un pericoloso rivale con l’avvento del marchese di Monferrato Teodoro (II) Paleologo, viene allontanato da Genova con la nomina alla prestigiosa carica di podestà di Pera. Stanziatosi a Chiavari una volta terminata l’esperienza in territorio bizantino, nel marzo del 1413, a causa dell'imprigionamento di Giorgio Adorno e della conseguente insurrezione popolare, Tomaso ne approfitta per guidare un assalto alla città assumendone la guida e costringendo alla fuga il luogotenente e le truppe di Teodoro. Viene costituito in seguito un governo provvisorio composto da otto rettori (tra cui Tomaso stesso) che procede dopo pochi giorni all'elezione di Giorgio Adorno, appena liberato, al dogato. Nel 1415, una confusa situazione politica porta l'Adorno alle dimissioni e all'elezione di Barnaba di Guano. Quest'ultimo tuttavia accusato dal Campofregoso. e da Giorgio Adorno di ingratitudine viene deposto, a distanza di circa 2 mesi dalla nomina, il 3 luglio 1415: il giorno successivo Tomaso Campofregoso viene nominato nuovo doge della Repubblica di Genova. Dogato certamente ambizioso e ricco di avvenimenti il suo, si caratterizza per un costante impegno volto a migliorare la salute economica e sociale della città ligure. Appena eletto dona di propria tasca 60.000 ducati d’oro che verranno utilizzati per l’estinzione della compera del sale11. Si impegna inoltre ad abbassare la gabella del vino per ottenere i favori del popolo cittadino. Distribuisce le maggiori cariche pubbliche ai membri della propria famiglia e si impegna ad accogliere con tutti gli sfarzi possibili alcune delle maggiori personalità dell’epoca come papa Giovanni XIII o Oddo di Lusignano, fratello del re di Cipro12. Durante i sei anni del suo primo dogato, Tomaso Campofregoso è inoltre costantemente impegnato a difendere la città dagli attacchi proveniente sia dai confini sia dall’ interno dei territori della Repubblica. Si adopera per questo a far ampliare le mura e fortificare il porto, oltre a finanziare diverse campagne militari. Pesantemente indebolita da anni di continui attacchi la Repubblica genovese viene assalita da due eserciti via terra mentre la flotta ligure è sbaragliata dalle navi catalane assoldate dai Milanesi. Per evitare un disastroso assedio alla città Tomaso Campofrogoso si decide alla resa e propone al Consiglio della Repubblica di cedere il governo della città a Filippo Maria Visconti. Il 3 novembre del 1421 vengono così deposte le insegne dogali. In base agli accordi conclusi, a Tommaso viene dato un compenso pari a 30.000 fiorini e l’assegnazione della signoria di Sarzana e dei territori della Lunigiana ad essa connessi. Sebbene la monetazione prodotta a suo nome in questi 6 anni sia stata piuttosto vasta, fino ad ora, nessun esemplare di Denaro minuto era noto. La scoperta di un esemplare in collezione privata e di un secondo attualmente conservato nel Museo archeologico di Finalborgo permettono così di definire una nuova tipologia di minuto a nome di Tomaso Campofregoso da collocarsi in una fase precedente alla coniazione della tipologia già nota. Elemento principale a supporto di questa proposta è la presenza, contrariamente alla tipologia successiva (tip. 8), del segno in esergo al dritto come in tutte le altre tipologie precedenti di Denaro Minuti.

11 Musarra A, 2015, pag. 152. 12 Treccani online tratto da Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998) di Luca Amelotti

Tomaso Campofregoso

Denaro Minuto 6 Mi Ø 14 mm 0,61 gr

6.1 * D/ + : T : C : D VX : IA :

Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso, ⚫ in esergo. R/ CO NR AD RE Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda,  sopra ogni braccio della Croce.

Filippo Maria Visconti Duca di Milano e Signore di Genova (1421 – 1435)

Filippo Maria Visconti nasce nel 1392 a Milano. Figlio secondogenito di Gian Galeazzo e Caterina Visconti, ottiene la Contea di Pavia nel 1402 a seguito della dipartita paterna. Nel 1412 a seguito delle ravvicinate morti di Bonifacio Cane, di cui sposerà la moglie, e del fratello Giovanni Maria Visconti eredita il Ducato di Milano. Ottenuta la Signoria di Genova il 3 novembre 1421, decide di amministrarla attraverso la nomina di governatori fra anche Francesco Bussone e l’arcivescovo Bartolomeo Della Capra. L’amministrazione politica della città si dimostra ben presto volta a soddisfare gli interessi del Duca di Milano, senza tener in considerazione le reali necessità della Repubblica di Genova. Questo emerge piuttosto chiaramente nel 1427 quando, per fronteggiare una grave crisi finanziaria, il duca procedette alla vendita di alcune delle magistrature maggiormente remunerative13. Nonostante la Reformatio officiorum Orientis stipulata nel 1429 fra gli Anziani, gli Officia preposti ed il governatore, il disinteresse del Visconti si manifesta nella gestione delle colonie genovesi lasciate in balia degli eventi derivanti dall’ inesorabile avanzata turca14. Fatale si rivelerà la vittoria genovese nella Battaglia di Ponza del 5 agosto 1435 per mano dell’ammiraglio Biagio Assereto. Questi, utilizzata la consueta tattica navale genovese, riusce ad ottenere una schiacciante vittoria contro la flotta Aragonese e abbordata la nave ammiraglia “la Mañana”, viene fatto prigioniero il re Alfonso e due dei suoi fratelli Giovanni ed Enrico15. La volontà richiesta del Visconti di farsi consegnare il re e tutti i membri reali a Milano, oltre al mancato riconoscimento dei frutti della vittoria ed il rimborso delle spese supportate, provocano infatti l’insorgere del malcontento cittadino e degli Anziani. L’accordo del 8 ottobre fra Filippo Maria Visconti ed il vinto Alfonso d’Aragona, con la conseguente richiesta alla città di passare dalla politica filoangioina alla parte aragonese e di accogliere il re con tutti gli onori del caso, sono i fattori che portano alla rivolta cittadina del 27 dicembre con l’uccisione del commissario Genova, F.M.Visconti, Grosso del I tipo, Ag, 2.47g. milanese Opizzino di Alzate e la riconquista della Ex Leu 68 lot. 251 & NAC 107 lot. 52 libertà.

La produzione numismatica della zecca genovese durante i circa 14 anni della Signoria del Visconti è certamente abbondante, vengono coniati infatti ducati, grossi, soldini, petachine e denari minuti. Vengono inoltre prodotte diverse monete a suo nome presso alcune colonie. I minuti di questa fase sono probabilmente fra i più facili da classificare, grazie alla presenza del biscione visconteo nel quarto del rovescio oltre ad una legenda del dritto unica e molto diversa dalle altre. Come negli esemplari precedenti è presente un segno in esergo al dritto.

13 Musarra A, 2015, pag. 155 14 Lopez R.S, 2004, pp. 309-312 15 Petti Balbi G, 1962, pag. 124

Filippo Maria Visconti

Denaro Minuto 7 Mi Ø 13 mm 0,70 gr

7.1 D/ F : M : DVX   M : d : IA Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso,  ⚫  in esergo. R/ CO NR AD (Biscione Visconteo) Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, BV nel IV quarto.

7.2

D/ F : M : DVX   M : d : IA Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso,  in esergo. R/ CO NR AD (Biscione Visconteo): Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, BV nel IV quarto.

7.3 *

D/ F  M : DVX M  d : IA Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso,  o  in esergo.

R/ CO NR AD: (Biscione Visconteo): Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, BV nel IV quarto.

7.4

D/ F : M : DVX   M : d : IA Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso, C in esergo. R/ CO NR AD (Biscione Visconteo) Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, BV nel IV quarto.

7.5

D/ F : M : DVX   M : d : IA Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso, C in esergo.

R/ CO NR AD: (Biscione Visconteo) Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, BV nel IV quarto.

7.6 D/ F : M : DVX   M : d : IA Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso, C in esergo. R/ CO NR AD (Biscione Visconteo): Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, BV nel IV quarto.

Esempio del simbolo in esergo presente nelle varianti 6.4-6

7.7 D/ F : M : DVX   M : d : IA: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso, [segno in esergo non leggibile]. R/ CO NR AD: (Biscione Visconteo): Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, BV nel IV quarto.

Nota: BV = Biscione Visconteo

Stesso esemplare della pag. precedente ma, fotografato in maniera differente

Tomaso Campofregoso Doge di Genova (1436 - 1442)

Dopo una reggenza provvisoria di tre mesi da parte del governo degli Otto Capitani della Libertà e il breve dogato dell'anziano Isnardo Guarco (eletto il 28 marzo 1436), Tomaso di Campofregoso entra in città con un esercito e si impadronisce del governo facendosi nominare doge per la seconda volta il 3 aprile del 1436. Le sue prime decisioni sono volte ad evitare il ritorno dei Visconti: nel maggio dello stesso anno stipula infatti un accordo con Venezia e Firenze che prevedeva l’entrata in guerra nel caso in cui il Visconti non avesse abbandonato le mire sulla città. L’avversione nei confronti del Duca di Milano è visibile anche dalla scelta di supportare le pretese angioine sul regno di Napoli contro quelle di Alfonso d’Aragona supportate viceversa dai Visconti16. La questione napoletana, per la quale viene costituita l’apposita magistratura dei Provisores rerum neapolitanarum, occuperà Tomaso lungo tutti i 6 anni del suo secondo dogato. Deve affrontare anche suo fratello Battista, supportato finanziariamente dai Visconti, riesce ad approfittare della momentanea assenza del fratello e a farsi eleggere doge il 24 marzo del 1347. Il tentativo tuttavia ha vita breve: lo stesso giorno infatti Tommaso Campofregoso riesce a scacciare il fratello e a riprendere le redini del governo. Verso Battista egli si dimostra magnanimo e, nonostante il parere contrario del Consiglio degli anziani favorevole alla condanna a morte, lo perdona. L’anno seguente ospita in città Renato d’Angiò il quale, assoldate alcune galee, raggiunge Napoli il 19 maggio 1438. In questi anni vengono emanate per la prima volta leggi suntuarie, volte a limitare le spese e il lusso eccessivo nelle occasioni mondane. Per affrontare la questione napoletana e porre fine alle minacce aragonesi nel 1441 Tomaso, col supporto di papa Tomaso Campofregoso doge XXI, Ducato, Au Eugenio IV, decide di far allestire una flotta comandata dal 3.54g. Ex NAC 107 lot. 56 fratello Giovanni. L’intervento genovese tuttavia si rivela inefficace ed il 2 giugno del 1442 Napoli cade in mano delle truppe Aragonesi, segnando un duro colpo a Tomaso Campofregoso. Il 18 dicembre dello stesso anno un gruppo di soldati guidati da Giovanni Antonio Fieschi e Raffaele Adorno, probabilmente finanziati dal duca di Milano e dal re d'Aragona, riesce ad introdursi in città e, fallite le trattative per le dimissioni pacifiche del doge, assalta il palazzo ducale conquistando agevolmente il potere. Numerose sono le emissioni monetali coniate durante il secondo dogato di Tomaso Campofregoso: sono noti esemplari con numerale XX e XXI. I Denari Minuti evidenziano la scomparsa del segno in esergo al dritto mentre viene ripresa la legenda del rovescio CO NR AD RE come nella prima tipologia di denari minuti coniati a suo nome. Tale legenda è nota solo per queste due differenti tipologie e pertanto ne facilita l’identificazione.

16 Musarra A, 2015, pag. 159.

Tomaso Campofregoso

Denaro Minuto 8 Mi Ø 13 mm 0,70 gr

8.1 D/ T : C : DV X : IA : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD RE Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

8.2 D/ T : C : DV X : IA : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso, con apici superiori esterni più pronunciati e orientati verso l’esterno. R/ CO NR AD RE Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Esempio di Imago Civitas della variante 8.2. Fonte: Felloni e Pesce, Genova, 1975.

Raffaele Adorno Doge di Genova (1443 – 1447)

Raffaele Adorno nasce a Genova nel 1375. Suo padre Giorgio ricoprì la carica di doge della Repubblica di Genova dal 1413 al 1415, così come lo zio Antoniotto Adorno che venne eletto doge per ben quattro volte e ricoprì la carica di Governatore durante i primi mesi della signoria di Carlo VI re di Francia. È proprio in questo periodo storico che l’Adorno inizia a ricoprire rilevanti impieghi politici quando viene posto al comando di diverse galee in viaggio verso l’isola di Cipro da parte del governatore Jean Le Meingre. Fra il 1410 ed il 1412 ricopre la carica di console presso la colonia genovese di Caffa permettendogli di accumulare notevoli ricchezze grazie ai commerci con l’Oriente. Durante la Signoria di Filippo Maria Visconti fu prima Consigliere della città (1422 – 1424) e poi Elettore delle compere di San Giorgio. Insorti i Genovesi contro il Visconti, dopo il 1435, l'Adorno, che si trovava a Milano, trattenuto con altri come ostaggio, fu liberato con Isnardo Guarco Raffaele Adorno, Ducato con numerale XXII. Au 3.50g. dal duca, che contava sul loro intervento per Ex Spink 13039 lot 248. evitare il dogato di un . Raffaele Adorno viene eletto doge di Genova il 28 gennaio del 1443. Sempre con la minaccia milanese alle spalle, è costretto da Alfonso d'Aragona, che si era assicurato la corona di Napoli, alla pace (1444) e obbligato all'omaggio annuale di un bacile d'oro, senza che ciò allontanasse le incursioni della pirateria catalana che si aggiungevano alle ostilità di Giovan Antonio Fieschi, di , del marchese Del Carretto, e la minaccia turca. Definito “uomo di grande erudizione e talento” fu abile latinista e protettore di letterati, fra le opere realizzate durante il suo dogato è da ricordare la fondazione del Santuario e del Convento della Madonna del Monte17. Lascia il dogato al cugino Barnaba il 4 gennaio 1447. Le testimonianze numismatiche riconducibili al suo dogato sono numerose e di notevole interesse: sono noti infatti il Ducato (sia con numerale XXII sia XXIII), il Mezzo Ducato e la Quartarola fra le emissioni auree, la Petachina in argento e le due tipologie di Denaro Minuto descritte nelle pagine seguenti.

Fotografia aerea del Santuario della Madonna del Monte. Fonte:http://www.santuariodelmonte.it/images/slideshows/slideshow2- 2018.jpg

17 Buonadonna S. e M. Marcenaro, 2018, pag. 41.

Raffaele Adorno

Denaro Minuto (I tipo) 9 Mi Ø 15 mm 0,70 gr

9.1 D/ R : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD I C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

9.2 D/ R : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD N C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

9.3 D/ R : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD F C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

9.4 D/ R : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD R C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

9.5 D/ R : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

9.6 * D/ R : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Raffaele Adorno

Denaro Minuto (II tipo) 10 Mi Ø 15 mm 0,70 gr

10.1

D/ C R C A C DUX C IAN C Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in alto.

R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

10.2 *

D/ C R C A C DUX C IAN C Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in alto.

R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Giano Campofregoso Doge di Genova (1447 - 1448)

Nipote di Tomaso Campofregoso, Giano nasce intorno al 1405 da Bartolomeo e Caterina Di Antonio Ordelaffi. Dopo una prima fase dedita al commercio e all’ amministrazione del patrimonio familiare, intraprende la carriera militare, favorita dalla salita al dogato dello zio Tomaso per la seconda volta. Verso il 1436-37 a comando di una spedizione contro Filippo Maria Visconti riesce a conquistare il castello di Voltaggio, di cui venne nominato podestà, e a sconfiggere un contingente milanese presso Gavi. Nel 1438, dopo aver domato un tentativo di rivolta guidato da Giovanni Antonio Fieschi, viene nominato governatore di Corsica. Nel 1442 tenta di intervenire in soccorso del doge Tomaso Campofregoso, ma al suo arrivo a Genova prende atto dell'avvenuta deposizione e della nomina di Raffaele Adorno, decide pertanto di tornare in Corsica per evitare l'imprigionamento. Con la salita al potere dell’Adorno tuttavia seguì la tempestiva nomina di due nuovi governatori, Antonio e Nicolò Montaldo. Abbandonata la Corsica, Giano, si decide di rifugiarsi nel dominio di famiglia di Sarzana dove, consigliato dall'anziano zio Tomaso, inizia a complottare contro gli Adorno al potere. Nel 1446 è a Nizza per stringere un accordo con gli ambasciatori del re di Francia Carlo VII promettendo la sottomissione di Genova in cambio di aiuti militari o finanziari. Copertosi le spalle anche nei riguardi di Milano, con un trattato di pace firmato col Visconti nel 1444, e approfittando del malcontento genovese nei riguardi del doge che si era alleato con il re d'Aragona, a bordo di una galea, sbarca a Genova la notte del 29 gennaio 1447 e con un modesto esercito al seguito prende d'assalto il palazzo ducale mettendo in fuga l'Adorno con un feroce combattimento, nonostante quest’ultimo disponesse di una milizia personale di 600 soldati catalani concessa da Alfonso d’Aragona. Viene nominato doge il giorno seguente. Il 21 giugno 1447, il Gran Consiglio presieduto dal doge emana una misura che rende obbligatorio l’uso della moneta d’oro per il pagamento delle lettere di cambio e per regolare tutte i pagamenti effettuati all’estero18. Fra gli eventi più importanti del suo dogato vi è da segnalare la guerra contro il marchese del Finale Galeotto Del Carretto che con continue incursioni depredava i territori genovesi. A seguito di diversi infruttuosi tentativi di accordo col marchese, il doge si vide costretto ad inviare suo cugino Pietro, anch’egli futuro doge di Genova, con un esercito di 8.000 uomini e due navi armate che permisero di ottenere una piena vittoria. La campagna militare venne finanziata con la confisca delle rendite finalesi presso il Banco di S. Giorgio: un’operazione che rischiò di minare la fiducia dei numerosi creditori. A differenza di quanto indicato in numerosi testi numismatici 19 Giano Campofregoso muore nel dicembre del 1448. Durante i quasi due anni del suo dogato la zecca di Genova conia: Ducati, Mezzi Ducati, Petachine e Denari Minuti. Quest’ultimi sono sicuramente la tipologia che nonostante una discreta rarità, si riesce a trovare con maggiore difficoltà. Il Corpus cita quattro esemplari con altrettante sigle di zecchiere differenti (D, F, I, N)20 tuttavia chi scrive è riuscito a visionare solamente esemplari con sigla I o F.

18 Heers J, 1991, pag. 54. 19 Per esempio: AA.VV, 1912, pag.131; Lunardi G, 1975, pag. 448 e Felloni G. e G. Pesce, 1975, pag. 48. 20 AA.VV, 1912, pag.132.

Giano Campofregoso

Denaro Minuto 11 Mi Ø 13 mm 0,66 gr

11.1 * D/ I : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio “rastrellato” e legenda in basso.

R/ CO NR AD I C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

11.2 D/ I : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio “rastrellato” e legenda in basso.

R/ CO NR AD F C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Ludovico Campofregoso Doge di Genova (1448 – 1450)

Ludovico Campofregoso nasce a Genova probabilmente nel 1415. Figlio di Bartolomeo e Caterina Di Antonio Ordelaffi è il fratello minore dell’altro doge Giano. È proprio al fianco del fratello e del cugino Spinetta II che prende parte al suo primo impegno militare occupandosi della difesa della fortezza di Sarzanello, su incarico dello zio e doge Tomaso, dalla minaccia Viscontea. Durante il restante periodo del dogato dello zio è impegnato in numerose campagne militari nelle quali riesce spesso a distinguersi per le proprie azioni come in occasione dell’assedio di Pieve di Teco del 1438- 1439. A seguito della salita al dogato di Raffaele Adorno nel dicembre del 1442, Ludovico Campofregoso raggiunge il fratello Giano in Corsica. Sull’isola viene tuttavia fatto prigioniero assieme ad altri componenti familiari dal nuovo governatore Giovanni Montaldo. Una volta liberato, dopo un breve soggiorno a Genova, decide di unirsi al gruppo dei fuoriusciti. Il ritorno nella città natia avviene solamente agli inizi del 1447 con la nomina a doge del fratello Giano che lo nominerà Ambasciatore della Repubblica. Grazie alla nuova carica ha modo di prendere parte a numerosi e rilevanti eventi come la visita al neoeletto papa Nicolò V (il sarzanese Tommaso Parentucci) per chiedere la conferma del possedimento della Corsica ed altri privilegi. A seguito della precoce morte del fratello Giano viene eletto, su proposta del Gran Consiglio, come suo successore alla carica dogale della Repubblica. I due anni circa del suo primo dogato (ne seguiranno altri due) si segnalano per lo più per una serie di battaglie con esito nefasto che porteranno alla deposizione dello stesso Ludovico da parte del Gran Consiglio della Repubblica.

I Denari Minuti coniati in questo periodo seguono fedelmente lo stile di quelli emessi durante i dogati precedenti, dove la sigla del doge risulta essere l’unico elemento in grado di permettere una facile e sicura identificazione. Diversi autori hanno scritto in merito alle modalità di distinzione fra i Denari Minuti prodotti in questo periodo e quelli successivi analizzati più avanti: sia il Lunardi sia il Pesce citano, per esempio, la forma del “fiore” al centro della porta urbica 21 22 senza tuttavia provvedere a fornire sufficienti prove o immagini di esemplari a supporto. Come si vedrà nella sezione dedicata, a seguito di un approfondito studio, la distinzione fra questi minuti è resa evidente dalla presenza di un simbolo, simile ad un rosone, in esergo al dritto così come lo troviamo sugli altri nominali coniati nello stesso periodo.

21 Lunardi G, 1975, pag. 121 e 134. 22 Felloni G e Pesce G, 1975, pag. 58.

Ludovico Campofregoso

Denaro Minuto 12 Mi Ø 13 mm 0,65 gr

12.1 D/ L : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

12.2 * D/ L : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD D C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

12.3 D/ L : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD R23 C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda, due spine dal braccio verticale della Croce

esemplare 12.3, si notino le spine al R/.

23 Nell’ unico esemplare esaminato con tale sigla di zecchiere la lettera risulta tagliata in alto: potrebbe trattarsi alternativamente di una K. Riferimento: CSI 5061-3.1: 22 Numero Ritrovamento 3.95.53 © Swiss Inventory of Coin Finds (SICF) Bern, Switzerland. https://www.ritrovamenti- monetali.ch/includes/filters/display_coins_image.php?release=sicf10&image=00cdc9c4abb42451855f13b6ea62753c_av.jpg

Pietro Campofregoso Doge di Genova (1450 – 1458)

Nasce probabilmente a Genova nel 1417 dall’ unione di Battista Campofregoso e Violante Spinola Opizzino. Dopo aver trascorso parte della propria giovinezza lontano dalla città natia, nel 1436 vi ci fa rientro a seguito del ritorno al potere dello zio Tomaso dopo la fase Viscontea. A distanza di appena un anno, il fallimentare tentativo del padre di sostituire il fratello nella carica di doge lo costringe tuttavia ad un esilio volontario da Genova. A seguito della dipartita paterna, avvenuta nel 1442, si riconcilia con lo zio dal quale ottiene in dono il feudo di Gavi. La salita al potere della rivale famiglia degli Adorno nel dicembre dello stesso anno ne sanciscono un secondo allontanamento forzato dalla città che avrà fine nel 1447 con la nomina a doge della città del cugino Giano: è in questo periodo che inizia a ricoprire diverse cariche rilevanti come quella di Capitano Generale e che conserverà anche durante il seguente dogato del cugino Ludovico. La destituzione di quest’ ultimo da parte del Governo della Repubblica permettono a Pietro Campofregoso di essere eletto, su indicazione dello zio Tomaso, nuovo doge della Repubblica di Genova nel settembre del 1450. Il mandato, durato complessivamente otto anni e fra i più lunghi della storia genovese, risultò certamente non facile per via della costante natura conflittuale delle principali nobili famiglie del capoluogo, Campofregoso inclusi. Fra gli eventi salienti del suo dogato si ricorda certamente la fine, dopo cinque anni di conflitto, della guerra del Finale avvenuta col trattato di pace del 7 agosto 1451. L’anno seguente è invece caratterizzato dagli accordi commerciali col sultano di Tripoli, ma soprattutto per aver arruolato ed inviato a Costantinopoli un esercito, comandato da Giovanni Giustiniani Longo marito della sorella Clemenza, a seguito della richiesta di aiuto da parte della colonia genovese di Pera visto i preparativi di invasione della città da parte di Maometto II. Il 19 maggio 1453 il Gran Consiglio della Repubblica decreta la cessione al Banco di San Giorgio dell’isola della Corsica e di tutti i suoi diritti annessi. Il 6 luglio dello stesso anno giunsero nella città ligure le prime notizie della tragica caduta di Costantinopoli, tale evento portò il 15 novembre 1453 ad approvare la cessione delle colonie genovesi nel Mar Nero al Banco di S. Giorgio. Gli anni successivi sono caratterizzati da una crescente instabilità politica interna, fomentata dalle famiglie rivali, ed esterna caratterizzata in particolare dalle ostilità con Alfonso d’Aragona. Nel febbraio 1458, stretto da ogni parte dagli avversari e minacciato dalla flotta dell'ammiraglio catalano Bernardo Villamarina, si risolse a cedere al re di Francia Carlo VII il dominio su Genova. Pentitosi della scelta fatta il 14 settembre dell’anno seguente nell’ estremo tentativo di riprendersi la città viene ucciso da Giovanni Cossa. Dal punto di vista numismatico il dogato di Pietro Campofregoso si caratterizza per la produzione di quattro nominali: il ducato d’oro, il grosso e la petachina in argento e ed infine il denaro minuto. Degno di nota è il grosso che rispetto ai precedenti presenta diametro e peso maggiore, così come il monogramma di Cristo “IhS” al posto della Croce ad inizio legenda al dritto. Il numerale del dogato presente sulle monete di metallo nobile è il XXVI, sono noti tuttavia alcuni rari esemplari Ducato d'oro di Pietro di Campofregoso. Ex Spink's 13039 lot. 249. di ducato e di petachina su cui compare il numerale Ex Heritage 3063 lot. 35258. precedente. Sempre a suo nome sono stati inoltre coniati ducati al tipo veneziano presso la colonia genovese di Chio.

Pietro Campofregoso

Denaro Minuto 13 Mi Ø 13 mm 0,65 gr

13.1 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD D C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.2 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD D C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.3 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.4 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD I C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.5 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD I C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.6 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD P C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.7 * D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD P C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.8 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD X C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.9 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD X C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

13.10 D/ P : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD B C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Nota:

La lettera X può essere di due tipologie: “tradizionale” oppure a clessidra. Osservando le monete dei dogi o signori vicini al dogato di Pietro Campofregoso si può desumere che la trasformazione stilistica della lettera X sia avvenuta proprio fra il 1450 ed il 1458. Ne consegue che i minuti con X a clessidra siano stati coniati dopo quelli con la forma “tradizionale”.

forma "tradizionale" forma a clessidra

Carlo VII Re di Francia e Signore di Genova (1458 – 1461)

Undicesimo figlio del re di Francia Carlo VI, nasce il 22 febbraio 1403 a Parigi. A causa della prematura scomparsa dei suoi fratelli maggiori, alla morte del padre reclama il titolo di re di Francia nel 1422. Durante gli ultimi anni del suo regno, riceve nel febbraio del 1458 l’offerta della signoria della Repubblica di Genova da parte del doge Pietro Campofregoso oramai stretto dall’ offensiva catalana e milanese. Viene nominato governatore Giovanni D’Angiò, figlio primogenito di Renato, che già quattro anni prima aveva tentato di impadronirsi della città ligure. Giunto a Genova con dieci galee francesi ed un esercito numeroso, Giovanni riceve e presta giuramento, fuori le mura della città, l’11 maggio nei pressi dei giardini della famiglia Compofregoso nel sobborgo di San Tommaso24. Come prima misura il nuovo governatore provvede ad inviare all’ammiraglio catalano Bernat De Vilamarì il proprio araldo con una lettera nella quale si comunicava che Genova era sotto il controllo francese e che pertanto, in virtù della pace fra la corona francese e quella catalana, la flotta catalano-aragonese doveva ritirarsi25. In risposta a tale richiesta vengono fatti sbarcare due contingenti di fanteria rispettivamente collocati a Quarto e a Sampierdarena al fine di chiudere gli accessi alla città ligure sia da levante sia da ponente. Preso atto della situazione, Giovanni d’Angiò inizia a studiare un piano di guerra per porre fine al blocco navale che stava oramai soffocando la città e la sua popolazione. Richieste di aiuto vengono fatte pervenire a Renato, mentre all’ ex podestà di Chio e comandante del convoglio in arrivo dal Levante, Pietro Giustiniani de Campo, viene dato ordine di recarsi a Bonifacio al fine di raccogliere tutte le navi presenti ed armarle in vista della battaglia. Lo scontro navale tuttavia non ci sarà: la morte improvvisa di Alfonso d’Aragona del 27 giugno spingono infatti l’ammiraglio catalano ad una improvvisa partenza della flotta nella notte del primo di luglio. Fra le prime misure adottate da Giovanni vi sono quelle per far fronte all’epidemia di peste che già a partire dalla fine del 1457 aveva colpito la repubblica. Il 17 ottobre viene stabilita una moratoria, valevole fino al 1° dicembre, per i debiti che gravano sui più poveri, purché inferiori alle 50 lire 26. La morte dei capi della fazione Adorno spinge Pietro Fregoso a tentare la riconquista del dogato, col pretesto del mancato pagamento dei suoi appannaggi da parte del re di Francia. L’impresa, giunge al suo tragico epilogo il 14 settembre 1459, quando l’ex doge – penetrato all’interno delle mura di Genova nel vano tentativo di chiamare i genovesi alla rivolta – viene ucciso. L’ 11 settembre 1459 a Giovanni d'Angiò succede quale governatore della città Ludovico la Vallée che per coprire le spese militari degli angioini intenti a sottrarre agli aragonesi il Regno di Napoli, è costretto ad aumentare i Carlo VII, Grosso, 3.23g. Ag. ex J.Elsen dazi sui viveri, imporre tasse straordinarie e a ricorrere a 108 lot. 716. prestiti forzosi. Inoltre, la decisione di Carlo VII di imporre ai genovesi di armare alcune galee da schierare contro gli inglesi quando Londra rappresentava una base importante per molti mercanti genovesi, si rivelano ben presto il motivo del crescente malcontento cittadino. Nel 1461 a seguito di una rivolta e della battaglia di Genova torna al potere Prospero Adorno. A differenza degli altri nominali, la produzione di Denari Minuti durante questo triennio fu certamente abbondante come testimoniato dalle numerose varianti note. Il rovescio mantiene la classica impostazione mentre il dritto trova elementi nuovi come il giglio ad ore 12 o la lettera D prima di IAN che ne permettono una classificazione piuttosto agevole anche in assenza della sigla.

24 Varese C, 1835, pag. 343. 25 Basso E, 1994, pag. 549. 26 Archivio di Stato di Genova, mostra online “Anno del Signore 1458: la peste a Genova”

Carlo VII

Denaro Minuto 14 Mi Ø 13 mm 0,70 gr

14.1 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.2 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.3 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.4 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD C C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.5 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD C C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.6 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.7 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

14.8 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD F C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.9 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD P C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. 14.10 D/ o : C:R:F: :D:IAN: Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO NR AD X C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Prospero Adorno Doge di Genova (12 marzo – 17 luglio 1461)

Figlio di Barnaba Adorno, Prospero nasce verso il 1428 a Genova. Poche sono le notizie riguardanti la sua giovinezza ed i primi anni di vita pubblica; certamente riceve una buona istruzione ed entra a contatto con eruditi e umanisti27. Nel 1460 stipula un inusuale accordo con l’arcivescovo Paolo Campofregoso e Francesco Sforza che gli permetterà di riuscire a sottrarre il controllo di Genova alla signoria francese di Carlo VII e di farsi eleggere doge il 12 marzo del 1461. Per ricompensare Paolo Campofregoso, il nuovo doge tenta invano di intercedere presso papa Pio II (Enea Piccolomini) affinché gli conceda il titolo cardinalizio. Rammaricato per la decisione papale, il Campofregoso aiuta lo stesso Prospero Adorno a sconfiggere le truppe di Renato d’Angiò in una sanguinosa battaglia combattuta nei pressi di Sampierdarena. L’ inaspettata scelta del doge di negare l’entrata trionfale in città all’ arcivescovo si rivela tuttavia sciagurata: alleatosi con Bartolomeo D’Oria, Paolo Campofregoso sconfigge le forze navali di Carlo Adorno e costringe il doge alla fuga dopo appena quattro mesi dal suo insediamento. Durante il suo breve dogato vengono coniati Ducati d’oro e Denari Minuti 28 , quest’ultimi riprendono la tradizionale impostazione degli esemplari emessi sotto i precedenti dogati. Pertanto, anche in questo caso, risulta di fondamentale importanza la sigla dogale al fine di poter classificare questi nominali correttamente. Particolarmente insidiosa risulta infatti la loro somiglianza con i Denari Minuti (I tipo) di Raffaele Adorno (1443-1447) in quanto le lettere R e P possono essere facilmente confuse in alcune circostanze.

27 Buonadonna S. e M. Marcenaro, 2018, pag. 47. 28 Per un breve approfondimento si veda Cammarano, 2014.

Prospero Adorno

Denaro Minuto 15 Mi Ø 12 mm 0,60 gr

15.1 * D/ P : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD E C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

15.2 D/ P : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD R C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

15.3 D/ P : A : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ CO NR AD K C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Ludovico Campofregoso Doge (1461 – 1462 e 1462 – 1463)

A seguito della deposizione da doge per mano del Gran Consiglio, Ludovico Campofregoso si rifugia nel proprio feudo di Sarzana dove raggiunge la moglie Ginevrina Gattilusio. Risalgono a questo periodo vari ed infruttuosi tentativi da parte del cardinale e umanista Domenico Capranica di far giungere alla pace Ludovico con il cugino e nuovo doge Pietro Campofregoso. Nel 1455 con il supporto delle famiglie rivali degli Adorno e Fieschi cerca di sollevare la popolazione del levante ligure e arriva persino a rivolgersi ad Alfono V d’Aragona, il quale tuttavia nel giugno dello stesso anno preferisce giungere ad una tregua con il doge di Genova. Quest’ultimo, allertato dalla situazione, decide così di riavvicinarsi al cugino assegnandogli il vicariato della Spezia il 4 agosto. Con l’avvento della signoria francese di Carlo VII il nuovo governatore Giovanni d’Angiò decide di confermargli la carica con l’aggiunta di nuovi territori limitrofi. Nel marzo 1461 a seguito della ribellione genovese, Ludovico decide di appoggiare l’armata francese, rifugiata nella fortezza del Castelletto, al fine di contrastare l’elezione a doge di Prospero Adorno a seguito della quale è costretto a fare ritorno nel proprio feudo di Sarzana. Il breve dogato dell’Adorno e la successiva nomina di Spinetta Campofregoso gli permettono tuttavia rientrare in città già nel luglio dello stesso anno. Dopo appena sei giorni della nomina, il 24 luglio Spinetta decide di abdicare e come suo successore viene nominato proprio Ludovico Campofregoso. Il suo secondo dogato dura fino 14 maggio del 1462 quando Ludovico viene deposto e sostituito dal cugino e arcivescovo Paolo Campofregoso. Il dogato di quest’ultimo ha tuttavia breve durata, grazie alla mediazione di Spinetta Campofregoso infatti l’8 giugno viene nuovamente eletto doge Ludovico Campofregoso. Nonostante gli accordi, Paolo Campofregoso continua ad ambire alla carica dogale e nel gennaio seguente riesce a deporre definitivamente Ludovico. Risalgono al secondo e terzo dogato di Ludovico Campofregoso le due tipologie di denaro minuto riportate di seguito. Sfortunatamente ci risulta impossibile determinare l’esatta collocazione cronologica sebbene si possa supporre, alla luce di diversi elementi stilistici, che quelli del II tipo siano stati coniati dopo quelli del I tipo. Entrambe le tipologie hanno come elemento comune la presenza di un rosone in esergo al dritto: questo particolare simbolo che caratterizza tutta la monetazione prodotta in questo periodo a nome di Ludovico Campofregoso, si rivela cruciale al fine di poter distinguere con esattezza i minuti del primo dogato da quelli del I tipo del secondo e terzo dogato.

Ludovico Campofregoso

Denaro Minuto ( I tipo ) 16 Mi Ø 13 mm 0,60 gr

16.1 D/ L : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso; in esergo rosone.

R/ CO NR AD A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

16.2 D/ L : C : DU X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso; in esergo rosone.

R/ CO NR AD A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

rosone presente in esergo negli esemplari di questa tipologia

Ludovico Campofregoso

Denaro Minuto ( II tipo ) 17 Mi Ø 13 mm 0,60 gr

17.1 D/ Γ29 : C : D   X : IAN : Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso; in esergo rosone.

R/ CO NR AD C30 C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Tipologia del rosone del minuto 17.1; si noti la somiglianza con quello presente sui grossi (foto a destra) del medesimo doge.

Illustrazione tratta da G.Ruggero, Palermo, 1879. Pag 14 n°26 e Tav n°7. La mancanza della parte in esergo al dritto non permise all’autore di attribuirlo al Doge XXVII.

29 Γ : lettera L capovolta 30 Lettera C di difficile lettura, potrebbe trattarsi alternativamente di una E.

Paolo Campofregoso Arcivescovo e Doge (1462 e 1463 – 1464) Cardinale e Doge (1483 – 1488) poi Governatore per il Duca di Milano (1488)

Nato nel 1430 Paolo Campofregoso frequenta le prestigiose università di Pavia e Bologna e avviato alla carriera ecclesiastica, ad appena 27 anni viene eletto arcivescovo di Genova31. Per porre fine alla signoria francese si allea con Prospero Adorno, tuttavia quando quest’ultimo riesce ad insediarsi al dogato lo osteggia al fine di favorire l’elezione del cugino Spinetta. Eletto Ludovico Campofregoso gli subentra una prima volta per pochi giorni fra maggio e giugno del 1462 ed una seconda volta l’8 gennaio 1463. Il suo secondo dominio, violento e disordinato, getta la città nel caos e favorisce le aspirazioni di Francesco Sforza che approfittando del malcontento generale riesce ad impadronirsi di Genova nell’ aprile del 1464. Costretto alla fuga, Paolo trascorre gli anni seguenti dandosi anche ad atti di pirateria, arrivando persino ad attaccare navi genovesi. Con la fine del dominio milanese e la successiva elezione al dogato di Battista Campofregoso nel 1478 Paolo ha l’opportunità di fare ritorno nella città ligure. Lo stesso Battista favorisce la nomina di Paolo a cardinale e lo propone a papa Sisto IV come capo dell’armata ligure-napoletana avente come obiettivo la liberazione della città di Otranto dai Turchi. Tornato vittorioso, grazie più per la confusione fra i Turchi causata dalla contemporanea morte di Maometto II che per meriti di guerra, ed accolto con grandi onori riesce a far deporre il nipote Battista e ad ottenere per la terza volta il titolo di doge della Repubblica di Genova che manterrà fino al 6 gennaio 1488 quando, temendo una sua deposizione, decide di consegnare la città nelle mani del duca Gian Galeazzo Sforza con cui stringe anche un legame di sangue combinando il matrimonio di suo figlio Fregosino con Chiara Sforza, figlia del duca stesso. Nominato inizialmente governatore è tuttavia costretto a fuggire dalla città dopo pochi mesi a causa del sempre più crescente malcontento nei sui confronti. Muore a Roma dieci anni più tardi.

Sebbene i Denari Minuti coniati durante il terzo (ad oggi non sono noti esemplari attribuibili al primo e secondo) dogato e successivo governatorato di Paolo Campofregoso siano abbastanza rari, le varianti censite sono piuttosto numerose ed alcune di esse si caratterizzano per apportare notevoli innovazioni stilistiche rispetto agli esemplari precedenti. Alcuni infatti possono presentare la legenda del dritto senza interruzioni, come già riscontrato sui minuti del II tipo di Raffaele Adorno, ma soprattutto la legenda del rovescio che può essere composta da due o una sola lettera per quarto della croce. L’introduzione di questa seconda tipologia di legenda che troveremo su tutte le emissioni minute successive, secondo Dario Ferro è da collocarsi all’ultima fase del dogato di Paolo Campofregoso e con il periodo successivo caratterizzato dalla coniazione di entrambe le tipologie di legende facilmente spiegabile dalla presenza in zecca di materiali ancora utilizzabili. Questa supposizione permette anche di spiegare la suddetta numerosità di varianti: di seguito si è deciso di raggruppare sotto la stessa tipologia monetale anche alcune varianti che a rigor di logica potrebbero essere classificate come tipologie a sé stanti.

31 Buonadonna S. e M. Marcenaro, 2018, pag. 49.

Paolo Campofregoso

Denaro Minuto ( I tipo ) 18 Mi Ø 13 mm 0,60 gr

18.1

D/ :P:CA○ CAR○ Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in alto e basso. R/ :CO :RA :RE :RO Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

18.2*

D/ + CPCC C CCAC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ :CO :RA :RE :RO Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Paolo Campofregoso

Denaro Minuto ( II tipo ) 19 Mi Ø 13 mm 0,60 gr

19.1

D/ + CPCC C CCAC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R […] Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

19.2

D/ + CPC CAC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R […] Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Paolo Campofregoso

Denaro Minuto ( III tipo ) 20 Mi Ø 13 mm 0,60 gr

20.1

D/ :P:C :G:I Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in alto e basso . R/ :CO :RA :RE :RO Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Agostino Adorno Governatore per il Duca di Milano (1488 – 1499)

Ultimo esponente della famiglia Adorno di cui si conoscono Denari Minuti, Agostino nasce probabilmente a Genova dal matrimonio fra il già doge Raffaele e Violante di Giacomo Giustiniani Longo. Durante il dominio dei Camporegoso, dei francesi e dei milanesi Raffaele si ritira nel nei propri feudi e farà ritorno nella città ligure solo durante il breve dogato del cugino Prospero Adorno. Il 6 gennaio 1488 Paolo Campofregoso ormai alle strette decide di consegnare la città al duca di Gian Galeazzo Sforza in cambio del titolo di governatore. Nel giro di pochi mesi tuttavia lo scoppio di diverse sommosse ed il conseguente insediamento di un Comitato di Riformatori della Repubblica costringono il duca di Milano ad intervenire designando l'11 settembre come suo governatore Agostino Adorno che si adopera per confermare i dodici Anziani nelle cariche e restituire i feudi alla famiglia dei Fieschi che erano stati occupati dal cardinale e doge32. I quasi 11 anni di governo sono caratterizzati da una relativa tranquillità interna e di una fortunata ripresa commerciale dettata fra le altre dalla vantaggiosa pace stipulata con la Spagna il 5 agosto del 1493. A prova di questo vi è il prestito concesso dal banco dei Sauli di Genova di centomila franchi a Carlo VIII che costerà al sovrano francese quattordicimila franchi di interesse dopo soli quattro mesi33. Dapprima alleato e poi rivale di Ludovico il Moro, Carlo VIII tenta invano più volte di impossessarsi di Genova grazie anche al supporto di Battista Campofregoso e del cardinale Giuliano della Rovere futuro Papa Giulio II. Gli ultimi anni di governo sono caratterizzati da un crescente malcontento cittadino nei confronti del duca di Milano a causa di un mancato supporto militare nel tentativo di riconquistare Pietrasanta. Questo spinge l’Adorno a prendere in segreto accordi col nuovo re di Francia Luigi XII, così che quando Ludovico il Moro fugge dalla città di Milano nella città ligure viene prontamente dichiarato dal Gran Consiglio l’assoggettamento alla Francia. Dal punto di vista numismatico solamente due sono i nominali coniati a suo nome: il rarissimo Ducato e il Denaro Minuto. L’elevata abbondanza di varianti censite di quest’ultimo ci permettono di concludere che la coniazione avvenne in grandi quantità e per lungo tempo. Cornelio Desimoni nelle proprie schede numismatiche34 riporta in riferimento al periodo di Agostino Adorno i seguenti appunti: 1492. 12 Ottobre: Gli ufficiali delle monete, sentito il sindaco dell’ ufficio riferente che in una libbra di minuti ci deve essere posta un’ oncia di argento fino di saggio: sentito il fonditore che pretende che l’oncia da porre in detta libbra deve essere di bontà di once 11 e ½ , discussa la pratica, decidono che l’oncia deve essere di argento fino di saggio. (A.S.G., Archivio Segreto, codice n.15) 1490-1499: […] I minuti pesano gr. 0,538 (fino gr. 0,044) e ne entrano 588 a libbra […]

32 Casoni F, 1799, pag. 38 33 Assereto G, 2003, pag. 15 34 Pesce G, 2005, pp 83 – 142

Agostino Adorno

Denaro Minuto ( I tipo ) 20 Mi Ø 13 mm 0,54 gr

20.1

D/ + CAVC – CAGC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R MP Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. (MP in nesso)

20.2

D/ + C AV – AG C Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R MP Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. (MP in nesso)

20.3

D/ + CAVC –[…] Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ […] R NG Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

20.4 *

D/ + CAVC – CAGC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R SD Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

20.5

D/ + CAVC – CAGC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R FS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

20.6

D/ + CAVC – CAGC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R FS Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

20.7

D/ + CAVC – CAGC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ […] R FG Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

20.8

D/ + CAVC – CAGC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R HP Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. (HP in nesso)

20.9

D/ + CAVC – CAGC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R NP Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda. (NP in nesso)

Agostino Adorno

Denaro Minuto ( II tipo ) 21 Mi Ø 12 mm 0,54 gr

21.1

D/ + CAV A : GVI C Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO R R SD Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

21.2

D/ + CAV A : GVI C Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ CO R R R Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Agostino Adorno

Denaro Minuto ( III tipo ) 22 Mi Ø 13 mm 0,54 gr

22.1 *

D/ +  : A ○ A ○ ○ G ○ I :  Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ ○ C ○ ○ R ○ ○ R ○ ○ N ○ Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Filippo Di Clèves Governatore per il re di Francia (1499-1506)

Ottenuta la signoria di Genova, Luigi XII nomina quale suo governatore Filippo di Clèves, signore di Ravenstein, che giurò di reggere la città ad onore del re, e secondo i capitoli dei genovesi35. Nato nel 1459 a Le Quesnoy, Filippo inizia la propria carriera militare nelle Fiandre Francesi combattendo contro i francesi e nel 1485 viene nominato Ammiraglio delle Fiandre. Offertosi di essere preso come ostaggio al posto dell’imperatore Massimiliano a Bruges nel 1488 in cambio della promessa di concedere maggiori libertà alle città delle Fiandre, rimane profondamente deluso dal mancato mantenimento della parola data e decide di allearsi con le città ribelli di cui diventa comandante militare. Nel 1499 si allea quindì con Luigi XII accompagnandolo nella campagna d’Italia. Governa la città di Genova fino al 26 ottobre 1506 e per poco più di un mese subito dopo la breve parentesi del doge popolare . In qualità di ammiraglio e comandante di una flotta composta da 12 bastimenti genovesi e 10 francesi fa rotta verso il regno di Napoli per supportare l’impresa del monarca transalpino. Giunto a destinazione, non essendo più necessario il suo intervento decide allora di recarsi, assieme ad alcune navi veneziane, a Metelino contro i turchi. Dopo una prima fase favorevole le sorti dell’assedio mutano e Filippo di Clèves è costretto a far vela nuovamente verso Genova36.

I Denari Minuti di Filippo di Clèves sono un importante documento in quanto rappresentano l’unica moneta coniata a suo nome. Di questo nominale è possibile individuarne due tipologie principali per via della diversa legenda al dritto, oltre a numerose varianti dovute prevalentemente alle differenti interpunzioni e sigle di zecchiere. Come per altri minuti coniati fra la fine del XV e inizi del XVI secolo risulta estremamente difficoltoso rintracciarne esemplari in buono stato di conservazione.

35 Cipolla C, 1881, pag. 771. 36 Vayra P, 1880, pag. 112.

Filippo di Clèves

Denaro Minuto ( I tipo ) 23 Mi Ø 13 mm 0,50 gr

23.1 *

D/ + CFD’C – CCGIC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R FG Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

23.2

D/ + CFD’C – CCGIC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ L CI R […] Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Filippo di Clèves

Denaro Minuto ( II tipo ) 24 Mi Ø 13 mm 0,50 gr

24.1

D/ + CFCC – CGIC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R IC Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

24.2 *

D/ + CFCC – CGIC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R B Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

24.3

D/ + CFCC – CGIC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R SB Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

24.4

D/ + FCC – CGI Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R SB Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

24.5

D/ + CF […] (G)IC Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ […] R FG Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Luigi XII Re di Francia e Signore di Genova (1499 – 1512)

Ad esclusione del breve dogato di Paolo da Novi, la signoria di Luigi XII si rivela essere una delle più lunghe della storia della Repubblica di Genova durando infatti fino al 1512. Due furono i soggiorni del monarca francese, quello del 22 agosto 1502 e quello del 29 aprile 1507. Due incontri piuttosto vicini cronologicamente quanto estremamente lontani. Se infatti la prima visita vuole confermare il buon rapporto fra il re una città che mantiene uno statuto particolare, forte dei propri diritti e privilegi, la visita del 1507 dimostra invece la superiore forza francese con il re che si reca a capo di un’armata per riprendere il controllo di una città ribelle37. Il fermo atteggiamento deciso da Luigi XII in quest’ultima occasione si riflette specialmente con la decisione di far costruire una fortezza, detta “la briglia”, sul capo Faro che i genovesi considerano ed accusano quale marchio infamante38. Quando nel 1512 re Luigi è costretto ad abbandonare l’Italia sotto i colpi della Lega Santa è proprio la briglia l’ultimo baluardo francese a resistere39.

Dal punto di vista numismatico la signoria di Luigi XII si rivela estremamente interessante visti i numerosi nominali coniati. Fra di essi vi è anche il Denaro Jean Marot, Le Voyage de Gênes : entrée Minuto a nome di Luigi XII, probabilmente introdotto dopo i de Louis XII à Gênes. Fonte: BNF fatti del 1507 quale messaggio aggiuntivo di propaganda francese, come fatto circa un secolo primo durante la signoria di Carlo VI (Tipologia 3 di questo scritto). Si tratta di una tipologia ad oggi piuttosto rara da trovare specialmente in buono stato di conservazione, sebbene in origine dovesse essere coniata in grandi quantità. Della variante 25.3 si è potuto osservare solamente la fotografia del dritto, la descrizione del rovescio è stata tratta dalla descrizione fornita dal Ruggero nelle proprie annotazioni.

37 Lèvy F, 2006, pag. 315. 38 Nicolò Besio G.B, 1982, pag. 185. 39 Assereto G, 2003, pag. 15.

Luigi XII

Denaro Minuto 25 Mi Ø 1,5 mm 0,50 gr

25.1

D/ + L  R F  I  D Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ C I CA C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

25.2

D/ + L  R F  I  D Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ C I AC C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

25.3

D/ + ○ L ○ R ○ F ○ I ○ D ○ Imago Civitas, con  a sx della colonna, che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C I A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

25.4

D/ + (L) […] F  D  I Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ C C […] A C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

25.5 *

D/ +  L  R F  I  D Imago Civitas, con  a sx della colonna, che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ […] C L C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

25.6

D/ + L  R F  D  I Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ C I I C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

esemplari 25.3 (solo dritto) e 25.4

Giano II Campofregoso Doge di Genova (1512-1513)

Nasce a Genova verso il 1455, figlio di Tommassino Campofregoso e Caterina Malaspina. Nella prima metà del decennio successivo la famiglia si trasferisce in Corsica dove riceve una rigida educazione di stampo militare. Nel 1477 prende parte alla battaglia contro le truppe milanesi avvenuta sulla stessa isola, nonostante il supporto dei signori locali “i Caporali”, l’esito dello scontro è nefasto per la compagine dei Campofregoso, tanto che sia Giano sia il padre vengono fatti prigionieri. Vengono liberati l’anno successivo grazie all’intercessione di Battista Campofregoso, da poco nuovo doge di Genova, presso Bona di Savoia. Nominato dal padre Conte di Corsica agli inizi del 1482, dopo una prima fase definita Buona, entra in conflitto coi signori locali tanto da essere costretto ad abbandonare l’isola già alla fine dello stesso anno. Trasferitosi a Genova vi soggiorna fino al 1488 quando a seguito della caduta al potere del cugino Paolo, è costretto ad abbandonare la città e rifugiarsi a Roma dove viene accolto presso la corte di Giuliano Della Rovere, futuro papa Giulio II. In questo ambiente Giano ha modo di conoscere Ottaviano Campofregoso con cui nel 1506 farà un primo tentativo, fermato sul nascere dalle forze papali, di prendere il potere a Genova. Alla fine dello stesso anno viene fatto un secondo tentativo, dopo essersi alleati con il marchese Giovanni Di Biassa, che tuttavia si rivelerà un fallimento quando il 10 gennaio 1507 nei pressi di Sampierdarena, Giano e Ottaviano sono costretti alla fuga a causa delle taglie poste sulle loro teste dal governo franco-genovese. Dopo un breve soggiorno romano, con il consenso di Giulio II, Giano si mette al soldo della Repubblica di Venezia ricoprendo la carica di Governatore Generale dell’esercito veneziano. Con la costituzione della Lega Santa nel 1511 ed il supporto di Giulio II viene programmato un nuovo tentativo di impadronirsi della città nel novembre dello stesso anno, tuttavia il papa resosi conto della necessità di maggior tempo decide di posticipare la missione. Nel giugno del 1512 assieme a Lorenzo de’ Medici, Giano riconquista la città di Bologna, quindi decide di fare rotta verso Genova approfittando del momento favorevole e attraverso la Val d’Aveto giunge a Chiavari il 17 giugno con 450 fanti e 50 cavalieri. A seguito della decisione della guarnigione francese di chiudersi nella fortezza della Lanterna, il Senato genovese provvede prontamente ad eleggere 8 pacificatore al fine di trattare la resa così che Giano possa entrare in città senza dover ricorrere all’ uso della forza. Emanate nuove norme di polizia in città, nelle podesterie e nelle Riviere, a distanza di 10 giorni dall’arrivo a Chiavari, Giano Campofregoso in presenza del Gran Consiglio provvede ad eleggere un nuovo ufficio di Balia e a sancire ufficialmente il passaggio dal controllo francese alla Lega Santa. Eletto ufficialmente doge il 30 giugno, Giano si dimostra attento alle necessità dei ceti più modesti che più pesantemente avevano risentito delle misure antipopolari adottate dal governo francese dopo la rivolta di Paolo da Novi. Le nomine della nuova Balia dimostrano infatti un attento dosaggio delle cariche garantendo un’ampia partecipazione delle varie classi sociopolitiche ed inoltre viene emanata un’amnistia a favore dei carcerati della Malapaga40. I primi mesi di dogato si rivelano tuttavia problematici sia per via dei numerosi debiti della Repubblica e dello stesso Giano sia per la continua minaccia francese. Viene allestita una nuova flotta navale che impegna i cantieri navali ed il 9 febbraio Nicolò Doria viene eletto capitano di un’armata di otto navi mentre Andrea Doria nello stesso periodo mette al servizio della Repubblica due galee appena costruite dai cantieri navali cittadini. La notizia della contemporanea morte di Giulio II e della tregua nei conflitti fra Francia e Spagna si rivelano tuttavia un grave colpo per il dogato del Campofregoso. Il 20 aprile viene emesso un bando di arruolamento immediato per 45 navi, agli ordini di Nicolò Doria, poste a difesa del porto41. Il 24 maggio tuttavia Adorno e Fieschi

40 Giano Fregoso, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana (voce online). http://www.treccani.it/enciclopedia/giano-fregoso_(Dizionario-Biografico)/ 41 ibidem

entrano in città alla teste di 3000 uomini e dopo due giorni Antoniotto Adorno viene eletto governatore per Luigi XII. Grazie al supporto della Genova marittima Giano riesce a fuggire a bordo di una nave.

Fino a pochi anni fa del tutto inediti la scoperta di denari minuti coniati a nome di Giano Campofregoso si deve a Dario Ferro42. Lo stile tipologico è in linea con gli altri minuti dello stesso periodo ed è per questo fondamentale, al fine di una corretta identificazione, poter leggere la parte a destra dell’imago civitas dove sono presenti le sigle del doge caratterizzate dalla scelta piuttosto inusuale di porre due lettere per indicare il nome IA(nus) C. Questa nuova acquisizione è di elevata importanza in quanto si tratta dell’unica tipologia monetale riconducibile al periodo in cui Giano Campofregoso ricoprì la carica di doge. L’esemplare unico in oro pubblicato per la prima nel 188243 e venduto all’incanto nel 2006 dalla ditta Stack’s (foto di sotto, Fonte: Session 1, 7 marzo 2006, lotto 834) è infatti da intendersi, come brillantemente spiegato dalla Dott.ssa Travaini e dal Dott. Prokisch nel loro articolo44, come un medaglione aureo coniato sul piede monetale del multiplo aureo da 10 Scudi.

Medaglione coniato sul piede monetale del multiplo aureo da 10 Scudi

D/ IANVS C II C DE C CAMPO C F C DVX C C IANVE

Busto di profilo a sinistra, con berretto e lunghi capelli.

R/ + CAESARIS C MAXIMIL C SEMPER C AVGV C Scudo coronato con aquila bicipite. Au 34,41 g 37,5 x 36,42 mm.

42 Ferro D, 2008. 43 Brignardello G. B e Desimoni C, 1882. 44 Prokisch B, Travaini L, 2010, pp 405-20.

Giano II Campofregoso

Denaro Minuto 26 Mi Ø 13 mm 0,50 gr

26.1 *

D/ +  IA  C   I (DV) Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C R R O Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

26.2

D/ +  IA […] Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ C […] R (F) Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Ottaviano Campofregoso Doge (1513-1515) e Governatore (1515-1522) di Genova

Ottaviano Campofregoso nasce a Genova verso il 1470. Suo padre Agostino era il figlio del Ludovico Campofregoso che ricoprì la carica di doge della città per ben tre volte. La madre, Gentile da Montefeltro, era invece figlia del celebre Duca di Urbino Federico. È proprio nella città delle Marche che Ottaviano, assieme al fratello Federico, trascorre la giovinezza e ha modo di frequentare importanti figure come Pietro Bembo e Baldassarre Castiglione. Risale al 1497 il primo piano per sottrarre il controllo di Genova dal dominio sforzesco; rimasto deluso dal comportamento dei francesi decide tuttavia di tornare ad Urbino. Qui ha modo di distinguersi in occasione della difesa del ducato contro Cesare Borgia, riuscendo a mantenere inespugnato il forte di S. Leo. Dopo aver tentato d'impadronirsi di Genova con il cugino Giano fra il 1506 e il 1507, tenta una seconda volta invano nel 1510. Finalmente nel 1513, vinti i Francesi a Novara (5 giugno) e cacciato il governatore Antoniotto Adorno, su consiglio di papa Leone X, Ottaviano viene eletto doge: sarà l’ultimo esponente della sua famiglia a ricoprire tale carica. Durante il suo dogato fa demolire la fortezza della Briglia che era stata voluta da Luigi XII 45, dà il via alla costruzione del campanile della cattedrale di San Lorenzo, rafforza il porto e arma diverse navi che poste sotto il comando di Andrea Doria vengono impiegate per far fronte alle minacce francesi e saracene46. L’evolversi del quadro politico europeo costringe tuttavia Ottaviano ad offrire la signoria della città al nuovo re di Francia Francesco I di Valois, forte della vittoria nella battaglia di Marignano47. Grazie alla stipulazione di un trattato Ottaviano riesce comunque ad assumere il ruolo di Governatore, carica che manterrà fino al 1522 quando, a seguito della sconfitta francese per mano della Lega, la città viene saccheggiata ed Ottaviano fatto prigioniero. Morirà proprio in prigionia nella rocca di Ischia due anni più tardi. I Denari Minuti di Ottaviano Campofregoso rappresentano l’unica testimonianza numismatica a lui riconducibile. Non è chiaro se siano stati introdotti durante i due anni di dogato o nel periodo successivo. Gli esemplari tradizionali, date le legende che riprendono quelli di Luigi XII, sono molto probabilmente stati coniati dopo il trattato con Francesco I di Valois. Alcuni testi numismatici riportano tuttavia l’esistenza48 (per chi scrive ancora da confermare49) di esemplari con legende “O C D I” e “C R R sigla” che fanno supporre essere stati coniati negli anni del dogato di Ottaviano.

45 Nicolò Besio G. B, 1982, pag. 186 46 Buonadonna S e M. Marcenaro, 2018, pag. 57 47 Assereto G, 2003, pag. 15 48 Mariani M, 1906, pag. 29 49 L’esemplare illustrato in Felloni G. e G. Pesce, 1975, pag. 74 è in realtà un minuto dei Dogi Biennali.

Ottaviano Campofregoso

Denaro Minuto 27 Mi Ø 13 mm 0,50 gr

27.1 *

D/ +  O  C  F  D  I 

Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso,  in esergo. R/ C I F A Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

27.2

D/ +  O  C  […]

Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/ […] M C Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Francesco I Re di Francia e Signore di Genova (1515-1522 e 1527- 1528)

Forte del trionfo nella battaglia di Marignano, il nuovo re di Francia Francesco I riceve la signoria della repubblica dal doge Ottaviano Campofregoso nel settembre del 1515. Due sono state le sue signorie una prima fino al 31 maggio 1522 ed una seconda dall’agosto 1527 al 12 settembre 1528 quando a seguito della sconfitta nella battaglia della Bicocca l’esercito spagnolo giunse sotto le mura di Genova e dopo un nefasto bombardamento permise al Marchese di Pescara di entrare in città. Ago della bilancia fu senz’altro Andrea Doria che se nel 1527 aveva preso parte all’assedio della città per restaurare la signoria francese, l’anno seguente mise le proprie galee al servizio di Carlo V in compenso della promessa che Genova sarebbe rimasta libera ed indipendente (sebbene sotto la protezione spagnola). Tale evento segna la fine della lunga influenza francese avviatasi al tempo di Carlo VI. Come per la signoria di Luigi XII anche la monetazione di Francesco I è ampia e variegata, vengono ripresi i classici elementi tipici delle monete genovesi ma, anche introdotti dei nuovi tipici della monetazione francese come risulta particolarmente evidente nei nominali aurei. Fino ad oggi nessun Denaro Minuto attribuibile a questo periodo era noto, la scoperta si deve grazie al rinvenimento di due esemplari attualmente in collezione private le cui legende vedono nelle signorie di Francesco I l’attribuzione più plausibile e convincente. Purtroppo, in entrambi i casi la conservazione risulta piuttosto bassa, tale da non permetterne una lettura completa. Risulta pertanto più che mai importante in questo caso la scoperta di nuovi esemplari

Francesco I

Denaro Minuto 28 Mi Ø 13 mm 0,50 gr

28.1 *

D/ + C F C R […] RA […] Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso.

R/ […] CRC CRC […] Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

28.2 D/ […] FRA […] Imago Civitas che taglia il cerchio perlinato e legenda in basso. R/  C   R  […] Croce intersecante il cerchio perlinato e la legenda.

Bibliografia di Riferimento

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