Reti Medievali E-Book Monografie 4

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Reti Medievali E-Book Monografie 4 Reti Medievali E-Book Monografie 4 Reti Medievali E-book Comitato scientifico Claudio Azzara (Università di Salerno) Pietro Corrao (Università di Palermo) Roberto Delle Donne (Università di Napoli Federico II) Stefano Gasparri (Università di Venezia) Paola Guglielmotti (Università di Genova) Gian Maria Varanini (Università di Verona) Andrea Zorzi (Università degli Studi di Firenze) Giovanna Petti Balbi Governare la città. Pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale Firenze University Press 2007 Governare la città : pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale / Giovanna Petti Balbi. – Firenze : Firenze university press, 2007. (Reti Medievali. E-book, Monografie; 4) http://www.storia.unifi.it/_RM/e-book/titoli/PettiBalbi.htm http://digital.casalini.it/9788884536037 ISBN 978-88-8453-603-7 (online) ISBN 978-88-8453-604-4 (print) 945.1804 (ed. 20) Liguria - Medioevo Volume realizzato con il contributo del Prin 2004, Linguaggi e culture politiche nell’Italia del Rinascimento, coordinato da Giuseppe Petralia. Impaginazione: Alberto Pizarro Fernández Editing: Leonardo Raveggi © 2007 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press Borgo Albizi, 28 50122 Firenze, Italy http://epress.unifi.it/ Printed in Italy Indice Introduzione 7 I. Organizzazione familiare 13 1. Strutture familiari nella Liguria medievale 15 2. La vita e la morte: riti e comportamenti in ambito urbano 29 3. I Visconti di Genova: identità e funzioni dei Carmadino (secoli XI-XII) 51 4. I Fieschi: un percorso familiare 83 II. Dinamiche sociali 99 1. Magnati e popolani in area ligure 101 2. L’apogeo della città tra Due e Trecento 127 3. I Gerosolimitani in Liguria in età medievale tra tensioni politiche e compiti istituzionali 145 4. Un “familiare” genovese di Giacomo II: Cristiano Spinola 169 5. Le strategie mercantili di una grande casata genovese: Francesco Spinola tra Bruges e Malaga (1420-1456) 187 6. Circolazione mercantile e arti suntuarie a Genova tra il secolo XIII e il XV 201 III. Vita culturale 215 1. Potere, società e cultura a Genova nel Medioevo 217 2. Libri greci a Genova a metà del Quattrocento 225 3. Cultura e potere a Genova: la biblioteca di Raffaele Adorno (1396) 247 4. Dall’annalistica alla storiografia: il cancelliere Iacopo Bracelli 261 5. Un uomo delle istituzioni: Gottardo Stella di Sarzana, cancelliere e diplomatico genovese del Quattrocento 283 IV. Linguaggi del potere 309 1. Una lunga carriera, un breve dogato: Leonardo Montaldo doge di Genova tra il 1383 e il 1384 311 2. La celebrazione del potere: l’apparato funebre per Battista Campofregoso (1442) 323 3. Le cerimonie genovesi per le visite degli Sforza alla città 335 4. Celebrazione e legittimazione di una famiglia dogale genovese: i Campofregoso nel Quattrocento 349 Giovanna Petti Balbi, Governare la città : pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale, ISBN 978-88-8453-603-7 (online), ISBN 978-88-8453-604-4 (print), © Firenze University Press Introduzione Sono qui raccolti diciannove saggi, scritti per circostanze e sedi diverse, editi nell’ultimo ventennio con l’eccezione di due contributi cronologicamente “più alti” e inclusi nel volume perché ritenuti punti di partenza per approfon- dimenti maturati in tempi successivi. Protagonisti di questa raccolta sono i genovesi, gli abitanti di una città rite- nuta nel panorama storiografico potenza marittima, commerciale e finanziaria di primo piano, politicamente debole e instabile, ma capace di irradiare uomini e capitali in Occidente e in Oriente. Fino a tempi recenti la maggiore attenzio- ne degli studiosi si era infatti rivolta alla dimensione economica, all’espansione commerciale, alla formazione dell’impero coloniale sulla scia del trito assioma januensis ergo mercator, imposto da Vito Vitale e rafforzato dal ponderoso la- voro di edizione dei primi cartolari notarili genovesi ad opera della scuola ame- ricana, su suggestione di Roberto S. Lopez, dopo che lo studioso era emigrato negli Stati Uniti in seguito alle leggi razziali. Si è poi avvertita la necessità di un progressivo distacco da questo indirizzo storiografico di matrice prettamente giuridico-economica in direzione di una storia a part éntière, con un spiccato interesse per gli assetti sociali e politici, le strutture mentali, i comportamenti e le strategie della città e dei cittadini, in sintonia soprattutto con due lavori che Jacques Heers e Michel Balard hanno dedicato a momenti e aspetti specifici del medioevo genovese. Questa impostazione, molto ancorata alle tendenze storio- grafiche imperanti nei decenni ‘60-’80 del Novecento, e la successiva apertura a nuove tendenze storiografiche sono state criticamente sottolineate da Edoardo Grendi, un valente modernista, che nel 1996, pur tra silenzi e incomprensioni, Si veda soprattutto V. Vitale, Breviario della storia di Genova. Lineamenti storici e orienta- menti storiografici, Genova 1955, 2 voll. Su questa iniziativa storiografica, D. Puncuh, Sul metodo editoriale di testi notarili italiani, in «Actum Luce», 6 (1977), ora in Id., All’ombra della Lanterna. Cinquant’anni tra archivi e biblio- teche: 1956-2006, Genova 2006, pp. 593-610. Cfr. anche Il medioevo degli orizzonti aperti, Atti della giornata di studio per Roberto S. Lopez, Genova 1989. J. Heers, Gênes au XV siècle. Activité économique et problèmes socieaux, Paris 1961, trad. it. Genova nel Quattrocento, Milano 1984; M. Balard, La Romanie génoise (XII - début du XV siè- cle), Collection de la Bibliothèque de l’École française de Rome, 235, «Atti della Società Ligure di storia patria», n. s., XVIII, Rome - Genova 1978. Giovanna Petti Balbi, Governare la città : pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale, ISBN 978-88-8453-603-7 (online), ISBN 978-88-8453-604-4 (print), © Firenze University Press Governare la città. Pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale ha tracciato un lucido bilancio della storiografia genovese anche medievistica, riservandomi una benevola valutazione tra gli esponenti della nuova genera- zione di studiosi da lui definiti «gli eretici genovesi», che hanno avviato que- sto distacco e operato un salto di qualità con sensibilità e tematiche innovative rispetto al passato. La frequentazione dell’ambiente romano, la consuetudine con illustri Maestri, come Raffaello Morghen, Raoul Manselli, Gilmo Arnaldi, i seminari all’Istituto Storico Italiano per il medioevo, di cui sono stata allieva per sei anni, avevano infatti ampliato i miei primi temi di ricerca incentrati sulla cultura genovese e mi avevano aperto nuovi orizzonti consentendo di «inserir- mi fruttuosamente in un circuito italiano di studi medievali… con elementi in- novatori, implicitamente critici della scuola locale» (sono le parole di Grendi). Pur rivolgendo apprezzamenti a molti miei lavori, in particolare a Simon Boccanegra e la Genova del Trecento, lo studioso genovese non ricordava il mio vecchio contributo su Strutture familiari nella Liguria medievale del lon- tano 1985 che apre questo volume e che, dopo i lavori di Diane Owen Hughes, ha rappresentato un novità nella medievistica genovese. L’articolo, tuttavia, a suo tempo è stato oggetto di critiche da parte di medievisti operanti a Genova, benché successivamente essi pure abbiano individuato nella famiglia e nelle aggregazioni familiari le strutture portanti della storia cittadina. Dopo questo primo assaggio di storia sociale, anche per i preziosi sugge- rimenti pisani (Cinzio Violante e Gabriella Rossetti su tutti), ho affrontato un approccio “genetico” di casati cittadini e non, utilizzando le ricostruzioni ge- nealogiche, la disciplina parentale e la trasmissione dei patrimoni come stru- menti privilegiati di esegesi di dinamiche sociali, strategie economiche, assetti istituzionali, mutamenti di mentalità e di cultura. Non ho trascurato la com- ponente economica e la diaspora mercantile, che si manifestano soprattutto nel fitto reticolato di nationes presenti in tutta l’Europa e lungo le coste del Mediterraneo e che sono fondamentali per comprendere anche la dialettica so- E. Grendi, Storia di una storia locale. L’esperienza ligure 1792-1992, Padova 1996, in partico- lare pp. 136-142 e ad indicem. Simon Boccanegra e la Genova del Trecento, Genova 1991, n. ed. Napoli 1995. Si vedano le referenze bibliografiche alla nota 4 del cap. I.1, Strutture familiari, in questo volume. In particolare I maonesi e la maona di Corsica (1378-1407): un esempio di aggregazione eco- nomica e sociale, in «Mélanges de l’Ecole française de Rome», 93 (1981), ora anche in Una città e il suo mare. Genova nel medioevo, Bologna 1991, pp. 223-246; I signori di Vezzano in Lunigiana (secoli XI-XIII), Collana storica della Liguria orientale IX, La Spezia - Massa Carrara 1982; I Fieschi e il loro territorio nella Liguria orientale, in La storia dei genovesi, III, Genova 1983, pp. 105-129; Genesi e composizione di un ceto dirigente: i populares a Genova nei secoli XIII e XIV, in Spazio, società e potere nell’Italia dei comuni, a cura di G. Rossetti, Napoli 1986, ora anche in Una città e il suo mare cit., pp. 116-136; I feudatari di Federico I tra Liguria e Lunigiana, in Il Barbarossa e i suoi alleati liguri-piemontesi, Gavi 1987, pp. 67-82; I “conti” e la “contea” di Lavagna, in Formazione e strutture dei ceti dominanti nel medioevo: marchesi, conti e visconti nel Regno italico (secc. IX-XII), Roma 1988, pp. 83-114. 8 Introduzione cio-istituzionale interna della città. Questa consapevolezza mi ha portato ad articolare
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