Malaspina E La Sardegna
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Marchese Di Verrucola E Di Margherita Anguissola
Nikolai Wandruszka: Un viaggio nel passato europeo – gli antenati del Marchese Antonio Amorini Bolognini (1767-1845) e sua moglie, la Contessa Marianna Ranuzzi (1771-1848) 14.4.2011 (26.6.2013), 2.9.2018; 10.9.2018 MALASPINA (I, II) incl. SALERNO, BARBIANO di CUNIO VIII.303 Malaspina Flavia, * err. 1564 (ex 1°), Testament vorhanden1; oo kurz vor 1582 Orazio Boldieri (+1594/1609), oo (b) 1609 Alberto Pompei. Er hatte zuerst versucht, Flavias Tochter Auriga zu entführen und nachdem dies nicht gelungen war, entführte er die Mutter2. A novembre del 1609 viene rapita Flavia Malaspina Boldieri, futura suocera di Giovanni Tommaso Canossa. Questi nel marzo del 1609 a sua volta aveva fatto rapire una fanciulla del popolo. Nella tecnica di esecuzione i due rapimenti non ... ; ihre Brüder sind Giovanni Francesco (1561-1577), Lucius Marcius (1562-1577), Filippa (+ als Kleinkind), Flavia (1573 9-jährig) und Paoloverginio (*25.1.1576, + 4-jährig) – letzteres Datum nach PORCACCHI kann so nicht stimmen, da der Vater ja 1573 gestorben ist. Derselbe Autor berichtet, “... che siamo del 1573 … Flavia, c'hora a vive in eta di nove anni, con miserabil creanza et famiglianza alla bella, saggia, honesta et valorosa madre”. Zur Ehe Flavias mit Boldieri berichtet er “ne se le conveniva un altro marito, essendo questi signori [i.e. die Boldieri] per madre usciti da Auriga Malaspina …. tal che due volte sono inserite et con legitimi nodi ligati insieme queste due case ...”3; durch den Tod ihrer Brüder ist sie 1577 testament. Erbin von Giovanni Francesco und wird 14.10.1588 in Person ihres Ehemannes D. -
Reti Medievali E-Book Monografie 4
Reti Medievali E-Book Monografie 4 Reti Medievali E-book Comitato scientifico Claudio Azzara (Università di Salerno) Pietro Corrao (Università di Palermo) Roberto Delle Donne (Università di Napoli Federico II) Stefano Gasparri (Università di Venezia) Paola Guglielmotti (Università di Genova) Gian Maria Varanini (Università di Verona) Andrea Zorzi (Università degli Studi di Firenze) Giovanna Petti Balbi Governare la città. Pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale Firenze University Press 2007 Governare la città : pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale / Giovanna Petti Balbi. – Firenze : Firenze university press, 2007. (Reti Medievali. E-book, Monografie; 4) http://www.storia.unifi.it/_RM/e-book/titoli/PettiBalbi.htm http://digital.casalini.it/9788884536037 ISBN 978-88-8453-603-7 (online) ISBN 978-88-8453-604-4 (print) 945.1804 (ed. 20) Liguria - Medioevo Volume realizzato con il contributo del Prin 2004, Linguaggi e culture politiche nell’Italia del Rinascimento, coordinato da Giuseppe Petralia. Impaginazione: Alberto Pizarro Fernández Editing: Leonardo Raveggi © 2007 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press Borgo Albizi, 28 50122 Firenze, Italy http://epress.unifi.it/ Printed in Italy Indice Introduzione 7 I. Organizzazione familiare 13 1. Strutture familiari nella Liguria medievale 15 2. La vita e la morte: riti e comportamenti in ambito urbano 29 3. I Visconti di Genova: identità e funzioni dei Carmadino (secoli XI-XII) 51 4. I Fieschi: un percorso familiare 83 II. Dinamiche sociali 99 1. Magnati e popolani in area ligure 101 2. L’apogeo della città tra Due e Trecento 127 3. I Gerosolimitani in Liguria in età medievale tra tensioni politiche e compiti istituzionali 145 4. -
NOBILTÀ E CHIESE NEL MEDIOEVO E Altri Saggi
NOBILTÀ E CHIESE NEL MEDIOEVO e altri saggi Scritti in onore di GERD G. TELLENBACH a cura di C. VIOLANTE ]OUVENCE MARIO NOBILI FORMARSI E DEFINIRSI DEI NOMI DI FAMIGLIA NELLE STIRPI MARCHIONALI DELL'ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE: IL CASO DEGLI OBERTENGHI Il collettivo Obertenghi viene comunemente usato nella letteratura storio- grafica italiana per designare i dicendenti di Oberto I - marchese della marca cosiddetta della «Liguria orientale» e conte del Sacro Palazzo con Berengario II ed Ottone I, attestato come vivente fra il 945 ed il 972 -, considerato come capostipite, fino alla VII generazione (primo quarto del secolo XII) l. È opportuno subito notare che sfogliare i documenti del periodo alla ricerca del termine è fatica vana. Iltermine infatti è una creazione erudita dei genealogi- sti del secolo XIX 2. Probabilmente esso fu esemplato - in conformità e ad imitazione di collettivi designanti stirpi regie e nobiliari notissime (ad esempio, Merovingi, Carolingi ecc.) - sull'aggettivo obertingus: aggettivo ilcui uso è atte- stato nella documentazione del secolo XI per indicare luoghi o beni o complessi di beni della famiglia ubicati in Toscana (contee di Pisa, Lucca, Volterra e Arez- zo), o anche, nella espressione Terra abertinga, l'intero complesso dei beni posse- duti dalla famiglia nella regione 3. Non fu dunque in uso - o almeno la documentazione giunta fino a noi non ne ha lasciato traccia - un termine, trasmissibile di generazione in genera- zione, che valesse per tutti gli appartenenti alla fascia genealogica che siamo soli- ti definire come Obertenghi: vale a dire un cognome. 1 Cfr. la tavola genealogica. In essa compaiono tutti gli obertenghi maschi che al- lo stato attuale delle ricerche sono stati identificati. -
Thirty-Fourth Generation Rudolf I De Warrene Was Born 998
Thirty-fourth Generation Rudolf I de Warrene was born 998. The Family of Following this in 1070 was the Wapentake of Appletree, Warenne originated from Normandy France. The de which covered a large part of south Derbyshire, granted to Warenne surname derives from the castle of that name on Henry on the promotion of Hugh d'Avranches to become the River Varenne which flows through the territory William Earl of Chester. At the centre of this was Tutbury Castle acquired in Upper Normandy. Ruins of this old 11th Century where he rebuilt and founded the priory in 1080. castle are found today near Bellencombre, Seine-Maritime. His major landholdings, however, were those of the Anglo- He is said to have held land outside the walls of Rouen Saxon Siward Barn, following a revolt in 1071, including under Robert I, Duke of Normandy (d. 1035). He also held more land in Berkshire and Essex and also Gloucestershire, land at Vascoeuil, which he gave about 1053 to the abbey Warwickshire, Nottinghamshire and Derbyshire. of St. Pierre des Préaux, and in the pays de Caux, north of Rouen, where he sold four churches with tithes to the Holy These included part of the wapentakes of Litchurch and Trinity in 1059, and gave another church, also with tithes, in Morleyston, which contained an area later to be known as 1074. Duffield Frith. To command an important crossing over the Derwent he built Duffield Castle. In the wapentake of Hamston was the west bank of the River Dove, where he He married Beatrice de Vascoeuil (Vicomte built Pilsbury Castle. -
Paola Guglielmotti Definizione E Organizzazione Del Territorio Nella Liguria Orientale Del Secolo XII
View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Reti Medievali Open Archive Paola Guglielmotti Definizione e organizzazione del territorio nella Liguria orientale del secolo XII [A stampa in «Atti della società ligure di storia patria», n. s., 47 (2007), 1, pp. 185-213 © dell’autore - Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”]. ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA NUOVA SERIE XLVII (CXXI) FASC. I GENOVA MMVII NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA PALAZZO DUCALE – PIAZZA MATTEOTTI, 5 Definizione e organizzazione del territorio nella Liguria orientale del secolo XII Paola Guglielmotti La terminologia relativa a un territorio è in linea di massima molto elo- quente – più che di una ipotetica e diffusa mentalità definitoria – di come chi elabora e usa quel linguaggio concepisca e intenda organizzare il territorio in questione, soprattutto in fasi costruttive e ancora sperimentali. La Liguria orientale del secolo XII vive appieno questa fluidità e un complesso di ormai assestate indagini sui suoi sviluppi insediativi e politici consente una rapida disamina mirata sul linguaggio con cui eterogenei protagonisti politici e so- ciali intervengono a definire la subregione e le sue articolazioni, ricomponendo così in un quadro unitario una messe di disperse osservazioni 1. Ovviamente, parlare di Liguria per il secolo XII è una convenzione di comodo, afferman- dosi un’idea inequivocabile di regione in età postmedievale 2. Le intenzioni che possiamo ancora leggere rispetto al territorio che dunque chiamiamo con consapevole anacronismo subregione sono prevalentemente quelle del co- mune di Genova, che qui orienta i suoi primi tentativi di espansione territo- riale, presto estesi anche alla Liguria occidentale e alla zona oltre l’Appen- ——————— 1 Un’ottima e aggiornata presentazione della storia di Genova e del territorio ligure si deve a V. -
Roberto Ricci La Lunigiana Nel Secolo Di Ferro (900-999)
Roberto Ricci La Lunigiana nel secolo di ferro (900-999). Istituzioni e società in un territorio di confine [A stampa in “Studi Medievali”, s. III, I (2002), pp. 287 -336 © dell’autore - Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”] La percezione della Lunigiana storica medioevale è incentrata sulla focalizzazione di un sistema giunzione-confine. A questo paradigma si può aggiungere, almeno per l’XI secolo, ma forse con prodromi nel secolo precedente, il concetto di area polarizzatrice1 . Altro paradigma in cui si condensa l’immagine storiografica di questa terra di confine in quell’epoca che va dall’alto medioevo al medioevo centrale è quella dell’egemonia vescovile2 . Gli studi locali, intesi sia nel senso di saggistica prodotta da studiosi del luogo ma pure da alcuni maestri della storiografia italiana quali il Volpe, fino a giungere a Mario Nobili3 , hanno potuto mettere a fuoco molti aspetti delle età lunigianesi che vanno dall’XI secolo al XIII. Per questi periodi non mancano le fonti documentarie. Per il X secolo esistono solo passaggi episodici in molta parte della saggistica classica lunigianese. Indubbiamente la povertà della documentazione e la sua frammentarietà non rendono possibile una limpida messa a punto. Ciò nonostante, sia attraverso la rimeditazione e concatenazione delle fonti in nostro possesso, sia con l’ausilio ponderato dei metodi indiziari, è possibile delineare almeno in parte i caratteri del tessuto politico sociale della regione nel secolo di ferro, un sistema territoriale che per il X secolo trova esemplificazione in alcune tematiche storiografiche interdipendenti: i presupposti dell’egemonia vescovile e dell’incastellamento, il passaggio della Lunigiana dalla marca di Tuscia alla nuova manca obertenga della Liguria Orientale. -
Pontremoli (S
Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Pontremoli (S. Maria) - Vescovati della Toscana (Pontremoli) - Apua ID: 3387 N. scheda: 42040 Volume: 1; 4; 5; 6S Pagina: 102; 543 - 562; 705; 198 - 199 ______________________________________Riferimenti: 25940, 46190 Toponimo IGM: Pontremoli Comune: PONTREMOLI Provincia: MS Quadrante IGM: 084-2 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1570315, 4914474 WGS 1984: 9.88351, 44.38171 ______________________________________ UTM (32N): 570378, 4914649 Denominazione: Pontremoli (S. Maria) - Vescovati della Toscana (Pontremoli) - Apua Popolo: S. Maria Assunta a Pontremoli Piviere: (SS. Ippolito e Cassiano a Saliceto) S. Maria Assunta a Pontremoli Comunità: Pontremoli Giurisdizione: Pontremoli Diocesi: (Luni - Sarzana) Pontremoli Compartimento: Pisa Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ PONTREMOLI (Pons Tremulus e Pontremulus ) in Val di Magra. Città nobile, già borgo cospicuo con sovrastante castello e chiesa collegiata, che fu nella Diocesi di Luni-Sarzana, ora cattedrale e residenza di un vescovo suffraganeo del Metropolitano di Pisa, capoluogo di Comunità, con tribunale di Prima istanza ed un commissario regio, nel Compartimento di Pisa. È situata sulla confluenza del torrente Verde, che alla metà del paese si vuota e perde il suo nome nel fiume Magra, il quale bagna la città di Pontremoli dalla parte di grecale, mentre il Verde percorre le sue mura nell-opposto lato. - Passa per Pontremoli l-antica strada Francesca o Romèa , che Clodia e di Monte Bardone fu pure appellata, la quale attraversa il giogo dell'Appennino al varco della Cisa. Trovasi Pontremoli fra il grado 27° 33' di longitudine e 44° 24' di latitudine, circa 28 miglia a settentrione di Sarzana, 26 a maestale di Fivizzano, passando per la via rotabile, 34 a settentrine-maestro di Massa di Carrara, 58 nella stessa direzione da Pisa e 48 a ostro-libeccio di Parma. -
Memories of the House of Este in England
THE INTERNATIONAL COMMISSION AND ASSOCIATION ON NOBILITY (TICAN) Memories of the House of Este in England The Royal House of Windsor, in their veins runs the blood of the oldest Italian Dynasty Carmelo Currò Troiano & Don Salvatore Ferdinando Antonio Caputo (George, by the Grace of God, of Great Britain, France and Ireland, King, Defender of the Faith, Prince-Elector of Hanover, Duke of Brunswick. ca. 1714, the year of his succession, by Sir Godfrey Kneller) Memories of the House of Este in England The Este Royal Family still reigns, and with the world's most famous monarchy. It reigns under another name, because now is called Windsor. In their veins, however, runs the blood of the oldest Italian Dynasty. Among the many states of late medieval Italy, one stands out for its unfamiliarity to an English audience and for its neglect in historical research: that of the Este family, lords (later Dukes) of the cities of Ferrara, Modena and Reggio in northern Italy. Welf IV d'Este, son of Alberto Azzo II, moved to Germany, first to Carinthia and then to Bavaria, giving rise to one of the most important families in European history, the Guelphs. This in turn ultimately led to the ascension to the English throne in 1714 with George I of England. The Este constituted, with the Savoy, the longest Italian family dynastic among the various lordships that from the Middle Ages to the Risorgimento (The Resurgence) dominated the small states that made up the boot of Italy controlled for long periods a portion that practically reached from the Adriatic Sea to the Tyrrhenian Sea until the Republic of Lucca, acting as cushion between the states of the Church and those in the north, Venice, Mantua and Milan. -
Qualità Lunigiana 1 HISTORY, NATURE, FOOD and WINE
Qualità Lunigiana 1 HISTORY, NATURE, FOOD AND WINE Qualità Lunigiana 2007-2008 Edition IN THE VALLEY OF A HUNDRED CASTLES C.C.I.A.A. COMUNITÀ Massa Carrara MONTANA 2 Qualità Lunigiana Lunigiana: the ancient land of the moon, with its castles and mysterious stone idols The valleys of the Magra and its tri- butaries, abounding in fish, are at the heart of the historical region called Lunigiana, once the dominion of the Roman city of Luni and one of the oldest and most powerful dioceses in Christendom. In this land, gently-sloping valleys ope- ning in the folds of the Appennine bar- rier created a grid of roads used since prehistoric times by different peoples, first of all the shepherds, then the mer- chants, and then armies and pilgrims. The visitor who descends from the Cisa pass after crossing the narrow gorges of the Parmesan Appennines finds himself immersed in a great na- tural amphitheater, in spring and sum- mer a luxuriant green and in the autu- mn dressed in the thousand colors of the vast woodlands. In winter, the marble peaks of the Apuan Alps and the white of the Appennine snows become a single pearly crown. In a tiny span of land, Nature offers an unsuspected variety of landscapes: the high meadows with their blueberry moors and the pastures of the prized sheep of Zeri; the olive groves and the vineyards of the hills dominated by the high, severe profiles of a hundred and more castles, walled hamlets, and Romanesque parish churches. At the valley bottom, the Magra river winds – in the words of Mario Tobino – like an silver eel seeking the sea, abounding in fish, and still pure enough for swimming. -
Enrica Salvatori
Enrica Salvatori Les Malaspina : bandits de grands chemins ou champions du raffinement courtois? Quelques considérations sur une cour qui a ouvert ses portes aux troubadours (XIIème - XIIIème siècles) [A stampa in Les élites lettrées au Moyen Âge en Méditerranée occidentale, Montpellier, 2007, pp. 11-27 © dell’autrice – Distribuito in formato digitale da Reti Medievali] Entre le XIIème et le XIIIème siècle les Malaspina ont accueilli de nombreux troubadours originaires du Midi de la France. Cette liason entre l’une de plus célèbres maisons aristocratiques d’Italie et le milieu littéraire occitan n’a pourtant pas encore suscité chez les historiens l’attention qu’elle mérite. Diverses sont les raisons de cet oubli : les chercheurs en histoire préfèrent sans doute les sources institutionnelles et politiques aux textes littéraires qui ne sont que trop rarement considérés comme des sources historiques à part entière ; d’autre part force est de constater qu’il est assez difficile de trouver des éditions critiques de textes poétiques véritablement conçues pour la recherche historique. Or, la thèse de Gilda Caiti-Russo, Les troubadours et la cour des Malaspina constitue en ce sens une heureuse exception à la règle puisqu’elle réunit tous les textes des troubadours qui ont pour destinataire interne les Malaspina ou leur cour1. Ce travail, que j’ai eu la possibilité de lire en avant- première, constitue sans doute une remarquable avancée non seulement à l’égard de l’étude du texte poétique médiéval mais aussi vis à vis de la recherche historique consacrée aux Malaspina et à la géographie des pouvoirs de l’Appenin. -
Annuario 2010 Annuario2010 1B.Qxd:Annuario08(Finito).Qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 2
Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 1 IUBILANTES - Annuario 2010 Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 2 Alla cara, “vecchietta”, indimenticabile, “zia Nini” Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 3 ANNUARIO 2010 I U B I L A N T E S ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO CULTURALE IN COMO - ONLUS Camminare non è soltanto un’attività podistica Camminando, puoi raccogliere con orecchie, occhi e mente tutto ciò che senti e vedi per questo ogni volta che intraprendi un cammino lo fai “da capo a piedi”… Vito Trombetta Buon cammino . Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 4 Verso il monte Arbel, in cammino verso Gerusalemme 4 Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 5 Il nostro grazie di Ambra Garancini presidente n altro anno è passato: il primo anno del nuovo mandato consigliare, il tredi- Ucesimo della nostra Associazione. Un anno pieno, fatto di progetti articolati, di scelte nuove, nuovi contatti e nuove esperienze. Un anno così intenso che non c’è stato tempo di scrivere molto: si è lavorato, a tratti duramente. E quindi, il no- stro grazie assume un valore speciale. È un grazie “di lavoro”, che rivolgiamo a quanti ci hanno seguito nel ritmo vorticoso degli impegni, offrendoci aiuto diret- to e concreto: presenza, partecipazione, condivisione. Siete stati tanti, avete dato tanto. Gli esempi? La straordinaria mobilitazione per gli aiuti umanitari alla Geor- gia, con oltre un mese di intenso lavoro da parte di diecine di voi. -
Magni Baroni Certo E Regi Quasi». I Malaspina Fra Lunigiana, Lucca E Sardegna**
AlessAndro soddu* «Magni baroni certo e regi quasi». i Malaspina fra lunigiana, lucca e sardegna** Abstract «This paper analyzes the politics of the Marquesses Malaspina between Lunigiana, Lucca and Sardinia in the first half of the 14th century. After the formation of a strong territorial lordship in the island about the castles of Bosa and Osilo, initially of the year 1300 the designs of expansion of the Malaspina had to face analogous those of Sassari’s Comune: a situation on which without a doubt it weighed the perspective of the arrival imminent in Sardinia of the king of Aragon. In this case Lucca’s role, as a mediator and backer of the marquises, is often decisive in Lunigiana that in Sardinia, especially as a bridge with the Crown of Aragon». A cavallo tra due e Trecento i Malaspina erano impegnati a contendere a Pisa il controllo del giudicato di Gallura, del quale, dopo la morte di nino Visconti (1298), era rimasta quale erede legittima la figlia Giovanna.1 Acquisendo i diritti sul territorio gallurese i marchesi avrebbero dato vita ad un autentico dominio tirrenico che dalla liguria orientale avrebbe avuto come naturale direttrice economica la Corsica e il nord-est della sardegna. *università degli studi di sassari. **Il presente contributo è stato presentato in occasione del convegno Bernabò Malaspina. Un ve- scovo dell’età di Dante, tenutosi a sarzana il 7 ottobre 2006. dato il protrarsi dei tempi di edizione si è deciso di anticiparne in questa sede la pubblicazione, apportando solo qualche lieve modifica al testo. 1. Genealogie medioevali di Sardegna, a cura di l.l.