Pontremoli (S

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Pontremoli (S Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Pontremoli (S. Maria) - Vescovati della Toscana (Pontremoli) - Apua ID: 3387 N. scheda: 42040 Volume: 1; 4; 5; 6S Pagina: 102; 543 - 562; 705; 198 - 199 ______________________________________Riferimenti: 25940, 46190 Toponimo IGM: Pontremoli Comune: PONTREMOLI Provincia: MS Quadrante IGM: 084-2 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1570315, 4914474 WGS 1984: 9.88351, 44.38171 ______________________________________ UTM (32N): 570378, 4914649 Denominazione: Pontremoli (S. Maria) - Vescovati della Toscana (Pontremoli) - Apua Popolo: S. Maria Assunta a Pontremoli Piviere: (SS. Ippolito e Cassiano a Saliceto) S. Maria Assunta a Pontremoli Comunità: Pontremoli Giurisdizione: Pontremoli Diocesi: (Luni - Sarzana) Pontremoli Compartimento: Pisa Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ PONTREMOLI (Pons Tremulus e Pontremulus ) in Val di Magra. Città nobile, già borgo cospicuo con sovrastante castello e chiesa collegiata, che fu nella Diocesi di Luni-Sarzana, ora cattedrale e residenza di un vescovo suffraganeo del Metropolitano di Pisa, capoluogo di Comunità, con tribunale di Prima istanza ed un commissario regio, nel Compartimento di Pisa. È situata sulla confluenza del torrente Verde, che alla metà del paese si vuota e perde il suo nome nel fiume Magra, il quale bagna la città di Pontremoli dalla parte di grecale, mentre il Verde percorre le sue mura nell-opposto lato. - Passa per Pontremoli l-antica strada Francesca o Romèa , che Clodia e di Monte Bardone fu pure appellata, la quale attraversa il giogo dell'Appennino al varco della Cisa. Trovasi Pontremoli fra il grado 27° 33' di longitudine e 44° 24' di latitudine, circa 28 miglia a settentrione di Sarzana, 26 a maestale di Fivizzano, passando per la via rotabile, 34 a settentrine-maestro di Massa di Carrara, 58 nella stessa direzione da Pisa e 48 a ostro-libeccio di Parma. Page 1/27 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Pontremoli portava una volta il nome di borgo, sia perché è attraversata dall-antica ed unica strada della Cisa, sia perché le sue abitazioni sono disposte a guisa di un borgo lungo più di mezzo miglio. La parte superiore, ch-è pure la più antica, ed è posta come dissi, a destra dal Verde, a sinistra dalla Magra, risiede sul lembo meridionale del Monte Molinatico o della Cisa, mentre la parte inferiore, ossia la moderna, situata tutta alla sinistra della Magra, trovasi alla base occidentale dei vitiferi colli che al Monte Orsajo mediante lo sprone di Logarghena si congiungono. Il punto più elevato della città è quello del Castel Piagnaro che si alza nell-estremità superiore del paese circa 540 braccia più alto del livello del mare Mediterraneo, mentre a 457 braccia fu riscontrata l-altezza delle finestre della torre del Pubblico presso la confluenza del Verde nella Magra. Situata in quell-unica gola che dà adito al più facile passaggio dell-Appennino lunense, circondala da fertili colline, in un clima temperato e salubre non fia da maravigliarsi (diceva il dotto autore del Calendario lunese per l-anno 1836) se molti favoleggiarono intorno all-antichità ed origine di Pontremoli, pretendendo alcuni che costà in tempi remotissimi esistesse la capitale del Liguri Apuani, stantechè su cotesti monti quella ligustica tribù tenne lungamente stanza. Ma l-ipotetica Apua scomparve dal novero delle antiche città della Liguria, tostochè l-istoria fu sottomessa all-impero della critica. - Vedere APUA. Lo stesso dicasi di coloro i quali pensarono, che Pontremoli fosse chiamata più tardi dai Romani così in memoria di un ponte fabbricato sulla Magra lungo la via maestra che da Luni conduceva in Lombardia, mentre altri congetturarono, fosse esistito costà un ponte lungo e tremulo fatto di legno nell'anno 526 dell-E. V. sotto Alarico re de-Goti. Coteste ed altre congetture sull'origine di Pontremoli furono rigettate dall-autore delle Memorie storiche di Lunigiana (Ab. Emanuele Gerini) quantunque egli ne ammetteva una non meno insussistente, tostochè proferiva quella che Pontremoli traesse nome e principio da Q. Marcio Tremulo nel tempo del suo consolalo con P. Cornelio Aruina (anno di Roma 447) per un ponte in quelle angustie di luoghi da esso fatto erigere ad oggetto di agevolare il passaggio degli eserciti romani contro ai Liguri. La qual congettura cade di per se stessa quante volte si pensa che i Romami non penetrarono nei confini occidentali dell-Etruria prima dell-anno di Roma 516. _ Vedere PISA Vol. IV pag. 299. Dondechè fia gioco forza concludere col Targioni che niente si ha di sicuro circa l-origine, e che niun indizio si trova di Pontremoli avanti il secolo XI dell-Era Volgare. - Non fu scoperto tampoco costà il benché minimo avanzo di antichità che ne richiami al dominio romano o a quello dei Liguri, per quanto sia cosa facile a credere che in una situazione così importante, com-è cotesta di Pontremoli, vi si dovesse stabilire di buon-ora una riunione di abitanti. Si entra in Pontremoli per sei porte, dove tanto il Verde come la Magra si attraversano sopra due ponti. Il Castel Piagnaro, situalo nella parte superiore, difende il passo del primo ponte sulla Magra fuori della Porta Parmigiana, mentre alla parte inferiore accrescevano riparo alcune grandiose torri. Due di queste esistono tuttora presso la confluenza dei due corsi d'acqua più volte citati, e poste fra due piazze, una delle quali serve al palazzo del Comune e l-altra al campanile della cattedrale. Dissi il primo ponte sulla Magra, quello fuori della Porta Parmigiana, non solo per essere il primo a incontrarsi sulla strada maestra che scende dalla Cisa, ma perché esso credesi il più antico che cavalchi la fiumana dove da tempi assai remoti doveva sboccare la strada militare che servì come serve tuttora di comunicazione fra le provincie cisappennine della Liguria marittima e della Toscana occidentale, e quelle transappenniae della Lombardia. Queste medesime ragioni avvalorano la già espressa congettura che costà esistesse una stazione opportunissima e importante per fissarvi stanza una popolazione. E sebbene il buon Villani nella sua Cronica (Cap. 3. del Lib. II.) Page 2/27 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ scrivesse che Totila re de-Goti distrusse in Toscana Arezzo, Perugia, Pisa, Lucca, Vollerra, Luni e Pontremoli, contuttociò di quest-ultimo paese non si può citare altro di antico che un privilegio dell-Imp. Arrigo III, o IV come re di Germania, mancante della fine e privo d'indicazioni croniche, col quale egli concedeva ai fratelli Ugo e Folco, figli del Marchese Azzo autore degli Estensi, alcuni castelli posti nei distretti di varie città della Lombardia e della Toscana, fri i quali viene specialmente annoverato Pontremoli nel contado lunense. - (MURAT. Ant. Estens . P. I.) All-Articolo pero GRONDOLA in Val di Magra dissi, che non deve recare sorpresa se i marchesi Malaspina consorti degli Estensi, essendo divenuti padroni del poggio e Castello di Grondola , situato nel distretto di Pontremoli e quasi sullo sbocco di una strada maestra che varca l-Appennino per scendere in Borgo Taro e di là dirigersi a Piacenza, se il poggio, io diceva, ed il Castello di Grondola furono presi di mira tanto dai Parmigiani che vi scendevano dalla parte di grecale per la via della Cisa, quanto dai Piacentini che vi penetravano da maestro per Val di Taro. - Che se niuno contrasta ai March. Estensi trè ai Malaspina il dominio feudale sul castello e poggio prenominato, pochi altronde si accordano nel sentimento di coloro i quali vorrebbero che il borgo, ora città di Pontremoli, ed i suoi abitanti fossero stati soggetti a quei toparchi. Chi pensa in tal guisa si appoggia non solamente sopra l-atto d'investitura concesso nel 1164 dall'Imp. Federigo I al March. Obizzo, e da Federigo II nel 1220 confermato ai marchesi Corrado e Obizzo II Malaspina, ma ancora citano in loro difesa un lodo pronunciato nel 1202 fra Gualtiero vescovo di Luni ed i marchesi Alberto, Guglielmo e Corrado Malaspina, relativo alla cessione di alcuni luoghi di Lanigiana; al qual lodo prestarono il consenso anco i nobili ed il popolo di Pontremoli (populus et milltes de Pontremulo). - Ma oltredichè in quei due diplomi imperiali Pontremoli non venne nominato fra i dominj de-Malaspina, dirò che l-espressione stessa di popolo e militi Pontremolesi, chiamati a consentire al lodo del 1202, escludeva la condizione feudale della popolazione stessa. Per lo contrario molti sono i documenti di quel tempo, dai quali chiaramente risulta che Pontrerooli nei secoli XII e XIII govervasi a Comune, ripartito in popolo ed in ottimati (milites ), e che qual paese indipendente faceva trattati di pace, di alleanza e di accomandigia con le vicine città. Ad un simile scopo realmente doveva mirare non solo il lodo del 1202 di sopra citato, ma la concordia stabilita nel novembre del 1194 e giurata fra i marchesi Malaspina da una parte ed i Piacentini coi Pontremolesi dall-altra. - (MURATORI, Oper cit. e Annali d-Italia ad Ann. 1193). Fra le espressioni frattanto pili rimarchevoli della convenzione del 1194 avvi la promessa fatta dai marchesi Malaspina di difendere per le loro terre i Pontremolesi e gli abitanti del loro distretto (nota bene) in tota nostra Terra tum in strata , quam extra , nelle robe e nelle persone, e di concedere in perpetuo ai medesimi transito libero per le terre e corti di quei Marchesi tanto nell- andare e nello stare, come nel ripassare. La qual concordia quattr'anni dopo (anno 1198) fu ratificata dal Marchese Corrado figlio del fu Marchese Obizzo I appena escito dalla minor età, e fu poi rinnovata nel 1200 fra i popoli predetti ed i marchesi Alberto, Corrado e Guglielmo Malaspina, anche riguardo a non dover eglino impedire il passagio per la Lunigiana ai negozianti ed alle loro merci, se non l- impedivano i Pontremolesi.
Recommended publications
  • Marchese Di Verrucola E Di Margherita Anguissola
    Nikolai Wandruszka: Un viaggio nel passato europeo – gli antenati del Marchese Antonio Amorini Bolognini (1767-1845) e sua moglie, la Contessa Marianna Ranuzzi (1771-1848) 14.4.2011 (26.6.2013), 2.9.2018; 10.9.2018 MALASPINA (I, II) incl. SALERNO, BARBIANO di CUNIO VIII.303 Malaspina Flavia, * err. 1564 (ex 1°), Testament vorhanden1; oo kurz vor 1582 Orazio Boldieri (+1594/1609), oo (b) 1609 Alberto Pompei. Er hatte zuerst versucht, Flavias Tochter Auriga zu entführen und nachdem dies nicht gelungen war, entführte er die Mutter2. A novembre del 1609 viene rapita Flavia Malaspina Boldieri, futura suocera di Giovanni Tommaso Canossa. Questi nel marzo del 1609 a sua volta aveva fatto rapire una fanciulla del popolo. Nella tecnica di esecuzione i due rapimenti non ... ; ihre Brüder sind Giovanni Francesco (1561-1577), Lucius Marcius (1562-1577), Filippa (+ als Kleinkind), Flavia (1573 9-jährig) und Paoloverginio (*25.1.1576, + 4-jährig) – letzteres Datum nach PORCACCHI kann so nicht stimmen, da der Vater ja 1573 gestorben ist. Derselbe Autor berichtet, “... che siamo del 1573 … Flavia, c'hora a vive in eta di nove anni, con miserabil creanza et famiglianza alla bella, saggia, honesta et valorosa madre”. Zur Ehe Flavias mit Boldieri berichtet er “ne se le conveniva un altro marito, essendo questi signori [i.e. die Boldieri] per madre usciti da Auriga Malaspina …. tal che due volte sono inserite et con legitimi nodi ligati insieme queste due case ...”3; durch den Tod ihrer Brüder ist sie 1577 testament. Erbin von Giovanni Francesco und wird 14.10.1588 in Person ihres Ehemannes D.
    [Show full text]
  • Saggio D'una Bibliografia Storica Della Lunigiana Per Giovanni
    B N C F PfiSS 229 9 * Vl- W9l Digitized by Google Digitized by Google Digitized by Google GIOTANNI SFORZA SAGGIO D’UNA BIBLIOGRAFIA STORICA DELLA LUNiaiANA -J t H ! !' ‘I TOMO PRIMO MODENA TIP. CAR/O VINCBNZI Digitized by Gpogle Digitized by Google SAGGIO D' UNA BIBLIOGRAFIA STORICA DELLA L U N I G I A N A «iovai<ì:«i sforza TOM. I. Part. 1. STATUTI EDITI E INEDITI. Pali. n. OPERE MANOSCRITTE. MODENA TIPOGRAFIA DI CABLO VINCE^IZI ì 87A. Digilìzed by Google C»tr«tlo d*i Voi. VI « VII degli Atti t Memorie delle Aft. />«fu(azioti» di Storio Patria per le Prorinde modenesi e parmensi. Digitized by Google 4^ AD ALESSANDRO MAGNI GRIFFI AMOKOSO RACCOQLITOKK DI PATRIE MEMORIE QUESTA BIBLIOGRAFIA STORICA DELLA LOSIUIANA A TESTIMONIANZA IV AMICIZIA E DI ANIMO RICONOSCESTE INTITOLA GIOVANNI SFORZA I UIVONO UDCCCI.XXII. Digitized by Google DIgitized by Google 0 Lunigiana, fertile, Vasto tirreno lido, Monti, OTO pone ratinila Fra nevi e marmi il nido! Quante memorie destano Nei generosi petti, 1 vostri eterni aspetti, I vostri antichi di. G. FERRani. on ho perdonalo nè a tempo, nè a raiichc, nè a spese per rendere eoinpiula, quanto per me si poteva, questa DibliograHa ; nella quale ho descritto lutti gli Statuti, e tutte le opere cosi edite come inedite, che in cinque anni di pazienti ricerche mi sono venute alle mani, c clic giovano a illustrare, più o meno largamente, la storia politica, legislativa, eccle- siastica, scientifica, artistica, letteraria c commerciale della Lunigiana. Dall'antica città di Luni prende essa il suo nome; ed è una hreve striscia di terra, tra la Toscana e la Liguria, bagnata in parte dal Jdediterraneo e in parte cinta dagli Appennini.
    [Show full text]
  • Malaspina E La Sardegna
    TESTI E DOCUMENTI Heureux celui qui peut d’une aile vigoureuse S’élancer vers les champs lumineux et sereins; Celui dont les pensers, comme des alouettes, Vers les cieux le matin prennent un libre essor, – Qui plane sur la vie, et comprend sans effort Le langage des fleurs et des choses muettes! Charles Baudelaire, Elévation Opera pubblicata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport I MALASPINA E LA SARDEGNA Documenti e testi dei secoli XII-XIV a cura di Alessandro Soddu CENTRO DI STUDI FILOLOGICI SARDI / CUEC TESTI E DOCUMENTI coordinamento editoriale CENTRO DI STUDI FILOLOGICI SARDI / CUEC I Malaspina e la Sardegna. Documenti e testi dei secoli XII-XIV ISBN 88-8467-293-7 CUEC EDITRICE © 2005 prima edizione novembre 2005 CENTRO DI STUDI FILOLOGICI SARDI PRESIDENTE Nicola Tanda DIRETTORE Giuseppe Marci CONSIGLIERI Marcello Cocco, Mauro Pala, Maurizio Virdis Via Principessa Iolanda, 68 07100 Sassari Via Bottego, 7 09125 Cagliari Tel. 070344042 - Fax 0703459844 www.centrostudifilologici.it info@centrostudifilologici.it CUEC Cooperativa Universitaria Editrice Cagliaritana Via Is Mirrionis, 1 09123 Cagliari Tel. 070271573 - Fax 070291201 www.cuec.it [email protected] Realizzazione grafica Biplano, Cagliari Stampa Grafiche Ghiani, Monastir (Ca) Archivo de la Corona de Aragón, Cancillería, Pergaminos de Pedro III, n. 2301 INTRODUZIONE I Malaspina nella storiografia «La fama che la vostra casa onora, / grida i segnori e grida la contrada, / sì che ne sa chi non vi fu ancora; / e io vi giuro, s’io di sopra vada, / che vostra gente onrata non si sfregia / del pregio de la borsa e de la spada.»1.
    [Show full text]
  • Scrittura Al Feminile in Lavorazione
    Alessandra F. Celi Simonetta Simonetti Memorie nascoste Carte di donne nel territorio apuano (secc. XVI- XX) Dec. Di Medaglia d’ Oro al V.M. 2 Per una storia di genere nel territorio di Massa Carrara 3 4 Presentazione Enrica Briganti Pres. Commissione provinciale Pari Opportunità La realizzazione di una pubblicazione sulla “Scrittura e memoria delle donne” è stata fortemente voluta dalla nuova Commissione provinciale Pari Opportunità, non solo condividendo in questo un percorso iniziato dalla precedente Commissione, ma ritenendo necessario operare una scelta di valorizzazione delle donne del nostro territorio, figure chiave di mediazione politica, sociale e culturale. Affinità elettive quindi hanno guidato la voglia di abbracciare un indirizzo che potesse tutelare la memoria delle donne le cui carte e testimonianze scritte rischiavano di essere frammentate, abbandonate e disperse, in un oblio di valori. Una sorta di cura di genere volta alla salvaguardia di quella rivoluzione silenziosa che le donne, attraverso il rapporto con la scrittura, hanno saputo mettere in campo nel contesto di una storia affascinante e ricca di sé. Riannodare i fili di scritture femminili ha inteso cogliere la trasformazione dell’identità femminile, la capacità creativa di provocare e riflettere, nel costante negoziare con il contesto sociale e culturale del proprio femminile impegno. Lavorare sulla memoria, nella ricerca appassionata dell’essenza della donna nel passato, assume una straordinaria attualità quando attraverso la ricerca si vuol capire e conoscere e poi capire ancora quel «senso proprio dell’esistenza» per dirla con le parole di Carla Lonzi. Mettere a valore l’essenza della donna con una attenzione continua alle forme in cui ha saputo e saprà esprimersi sarà una strada di studio, un indirizzo di ricerca di luoghi comuni dove riscoprire valori collettivi oggi smarriti e depotenziati.
    [Show full text]
  • Mercante Del Trecento
    ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA V o l u m e L X - F ascico lo I MERCANTE DEL TRECENTO CON INTRODUZIONE NOTE E APPENDICE A CURA DI RENATO PIATTO LI GENOVA NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA PALAZZO ROSSO HCMXXXII Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 LETTERE DI PIERO l'.ENINTENDI Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA V olume L X - F ascicolo I MERCANTE DEL TRECENTO CON INTRODUZIONE NOTE E APPENDICE A CURA DI RENATO PIATTOLI GENOVA NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA PALAZZO ROSSO MCMXXXII Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 P roprietà L etteraria R iservata Scuola Tipografica « D. Bosco » - Genova-Sampierdarena Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 I f ALLA SANTA MEMORIA DI ENRICO BENSA CHE PER PRIMO - CON AFFETTO PATERNO MI ADDITÒ LE ALTEZZE t DELLE VIE DELLA SCIENZA » Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 PIERO BENIN TENDI NOTIZIE BIOGRAFICHE Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Tra le colonie di forestieri dimoranti in Genova alla fine del Trecento, quella dei toscani era indubbiamente la più numerosa: nel seno di essa il nucleo dei fiorentini rappresentava la forza eco­ nomica più. notevole.
    [Show full text]
  • Pagine Fliscane
    Giovanni Ferrero Pagine fliscane Isabella Fieschi figlia di Scipione Documenti di archivio Storia locale nuova serie n° 12 Desidero ringraziare l’amico Riccardo Dellepiane per la segnalazione dei documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Genova (Finanza 8) utilizzati per questa breve nota storica. Un ringraziamento particolare alla prof.ssa Graziana Grosso Paglieri, al prof. Mario Traxino ed a Sandro Sbarbaro. Proprietà grafica e letteraria © Giovanni Ferrero 2006 La versione elettronica di “Pagine Fliscane - Isabella Fieschi figlia di Scipione” è stata curata, nell'anno 2006, da Mario Senoglosso La presente copia di “Pagine Fliscane - Isabella Fieschi figlia di Scipione” è stata scaricata dal sito www.valdaveto.net Come tutte le storie anche quella della famiglia Fieschi è formata da un fitto intreccio di vicende più o meno rilevanti. Ma anche i fatti apparentemente meno importanti hanno contribuito altresì a fornire quella visione d’insieme che è poi la traccia lasciata nel tempo da questa nobile famiglia genovese. L’idea di avviare questa nuova collana denominata 'Pagine Fliscane', nasce proprio dalla volontà di raccogliere queste piccole vicende quotidiane che spesso non vengono pubblicate. Crediamo invece che ogni singola vicenda, ogni storia del quotidiano, ogni spaccato di vita, meriti di essere raccolto in piccole pubblicazioni che col tempo possano formare una grande collana. Solo per caso il primo numero riguarda Montoggio e una vicenda che si è svolta nella fortezza che i Fieschi possedevano in questo paese. Sergio Rossi, presidente del Centro Culturale Peppo Dachà di Montoggio Pagine Fliscane - Isabella Fieschi figlia di Scipione Isabella figlia del Conte Scipione Fieschi L’opportunità di poter consultare la documentazione raccolta nella filza Finanza 8 conservata presso l’Archivio di Stato di Genova ci permette di poter accertare la breve presenza nel Castello di Montoggio della “puella” Isabella.
    [Show full text]
  • Serie I, Vol. 1(1863), CLIV, 458 P.Modena, C. Vincenzi
    Serie I, vol. 1(1863), CLIV, 458 p.Modena, C. Vincenzi CELESTINO CAVEDONI Dichiarazione di un Bassorilievo Mitriaco ....................................................................................... 1 CESARE CAMPORI Amalia d’Este e il marchese di Villeneuf ......................................................................................... 5 AMADIO RONCHINI Vita della contessa Barbara Sanseverini........................................................................................... 25 ANTONIO CAPPELLI Due lettere inedite di Lodovico Ariosto ........................................................................................... 103 CELSTINO CAVEDONI Dichiarazione di un’antica Iscrizione greca...................................................................................... 105 GIUSEPPE CAMPORI Notizie inedite di Raffaello da Urbino.............................................................................................. 111 AMADIO RONCHINI Notizie biografiche intorno a Iacopo Marmitta parmigiano.............................................................. 149 CARLO BORGHI Memoria su gli Archivi municipale e notarile di Modena ................................................................ 157 CELESTINO CAVEDONI Appendice alla dichiarazione dell’Iscrizione greca suddetta ............................................................ 166 AMADIO RONCHINI La Steccata di Parma........................................................................................................................ 169 CESARE CAMPORI Cenni
    [Show full text]
  • Notizie Sulla Manifattura Dei Cappelli in Massa Di Lunigiana
    NOTIZIE SULLA MANIFATTURA DEI CAPPELLI IN MASSA DI LUNIGIANA (SECC. XYII-XIX) Alberico I Cybo-Malaspina, il principe illuminato e virtuoso, cultore delle lettere ed amante delle arti, che, in settanta anni di governo, meritandosi il titolo di Grande, con savie leggi portò a rapidi progressi gli Stati di Massa e Carrara, lasciatigli dalla madre mar­ chesa Ricciarda Malaspina, non solo protesse e favorì letterati ed artisti, ma dedicò pure assidue cure ai commerci e alle industrie, dando grande impulso a quelle già esistenti e introducendone di nuove, le quali resero prospero e ricco in quei tempi il popolo di Lunigiana. Nel 1561 chiamò da Firenze Matteo Inghirami con alcuni ope­ rai tedeschi « per rintracciare le miniere del rame, la cui escava - zione nelle montagne massesi era stata praticata, 11011 senza suc­ cesso, tra la fine del secolo XIII e il principio del secolo XIV », e fece rinnovare poi il tentativo nel 1582 da messer Stopano da Bre­ scia, e nel 1606 dal « minerista » portoghese Matteo Campos Ra- bello, cui fu concesso per sette anni il privilegio « di cavare egli solo tutte le miniere di Massa e di Carrara » (*). Dette incremento all’industria della lavorazione del ferro che « si cavava dai monti dell’Antona, e gli uomini della Spezia veni­ vano spesso a Massa per farvi acquisto di ferro buono mercantile ». Introdusse l’arte della seta e con lettere patenti del 20 agosto 1578 ne concesse la privativa, per dodici anni, a Giovanni di Iacopo Magnani in base ai «Capitoli» approvati i! 7 luglio dello stesso anno, per i quali, nel termine di bei mesi « il conduttore » doveva cominciare il lavoro con « uno hedifitio di filatori, e poi continui con quello et di più, segondo che si vederanno riuscire le persone in detto esercitio », essendo intenzione del Principe « che questa arte s'ingrossi » nello Stato.
    [Show full text]
  • C.Stefanelli Catalogo Bibliografico Seconda Parte Archivio Di Stato Lecce
    C.Stefanelli Catalogo bibliografico seconda parte Archivio di Stato Lecce collocaz. intestazione descrizione in scheda principale fasc. e pp. note tracciato B 4087 RUSCONI, Antropologia e teologia in L'EUROPA DEL p. 9-19 CARLO cristiana del pellegrinaggio / PELLEGRINAGGIO / L. Arcella… Carlo Rusconi [et al.]. - Rimini: il Cerchio, c 1998. B 4087 ARCELLA, Le reliquie e i confini in L'EUROPA DEL p 21-41 1. RELIQUIE LUCIANO dell'Occidente / Luciano PELLEGRINAGGIO / L. Arcella… Arcella [et al.]. - Rimini: il Cerchio, c 1998. B 4087 CARDINI, Il pellegrinaggio e l'Europa / in L'EUROPA DEL p. 43-63 FRANCO Franco Cardini PELLEGRINAGGIO / L. Arcella… [et al.]. - Rimini: il Cerchio, c 1998. B 4087 CAUCCI von Tradizioni e radici culturali del in L'EUROPA DEL p 65-83 1. SANTUARIO DI SAUCKEN, cammino di Santiago / Paolo PELLEGRINAGGIO / L. Arcella… SANTIAGO DE PAOLO Caucci von Saucken [et al.]. - Rimini: il Cerchio, c 1998. COMPOSTELA *SANTIAGO DE COMPOSTELA v. SANTUARIO DI SANTIAGO DE COMPOSTELA B 4087 GIORGETTI, Il monaco, il povero e il in L'EUROPA DEL p. 85-94 1. OSPITALITA' - ALBERICO pellegrino / Alberico Giorgetti PELLEGRINAGGIO / L. Arcella… Pellegrinaggi [et al.]. - Rimini: il Cerchio, c 1998. B 4087 BENVENUTI, Donne sulla strada: il in L'EUROPA DEL p. 95-113 1. DONNE - Pellegrinaggi ANNA pellegrinaggio femminile nel PELLEGRINAGGIO / L. Arcella… medioevo / Anna Benvenuti [et al.]. - Rimini: il Cerchio, c 1998. C.Stefanelli Catalogo bibliografico seconda parte Archivio di Stato Lecce collocaz. intestazione descrizione in scheda principale fasc. e pp. note tracciato B 4087 DELLA SETA, Esperienze e problematiche in L'EUROPA DEL p.
    [Show full text]
  • Qualità Lunigiana 1 HISTORY, NATURE, FOOD and WINE
    Qualità Lunigiana 1 HISTORY, NATURE, FOOD AND WINE Qualità Lunigiana 2007-2008 Edition IN THE VALLEY OF A HUNDRED CASTLES C.C.I.A.A. COMUNITÀ Massa Carrara MONTANA 2 Qualità Lunigiana Lunigiana: the ancient land of the moon, with its castles and mysterious stone idols The valleys of the Magra and its tri- butaries, abounding in fish, are at the heart of the historical region called Lunigiana, once the dominion of the Roman city of Luni and one of the oldest and most powerful dioceses in Christendom. In this land, gently-sloping valleys ope- ning in the folds of the Appennine bar- rier created a grid of roads used since prehistoric times by different peoples, first of all the shepherds, then the mer- chants, and then armies and pilgrims. The visitor who descends from the Cisa pass after crossing the narrow gorges of the Parmesan Appennines finds himself immersed in a great na- tural amphitheater, in spring and sum- mer a luxuriant green and in the autu- mn dressed in the thousand colors of the vast woodlands. In winter, the marble peaks of the Apuan Alps and the white of the Appennine snows become a single pearly crown. In a tiny span of land, Nature offers an unsuspected variety of landscapes: the high meadows with their blueberry moors and the pastures of the prized sheep of Zeri; the olive groves and the vineyards of the hills dominated by the high, severe profiles of a hundred and more castles, walled hamlets, and Romanesque parish churches. At the valley bottom, the Magra river winds – in the words of Mario Tobino – like an silver eel seeking the sea, abounding in fish, and still pure enough for swimming.
    [Show full text]
  • Enrica Salvatori
    Enrica Salvatori Les Malaspina : bandits de grands chemins ou champions du raffinement courtois? Quelques considérations sur une cour qui a ouvert ses portes aux troubadours (XIIème - XIIIème siècles) [A stampa in Les élites lettrées au Moyen Âge en Méditerranée occidentale, Montpellier, 2007, pp. 11-27 © dell’autrice – Distribuito in formato digitale da Reti Medievali] Entre le XIIème et le XIIIème siècle les Malaspina ont accueilli de nombreux troubadours originaires du Midi de la France. Cette liason entre l’une de plus célèbres maisons aristocratiques d’Italie et le milieu littéraire occitan n’a pourtant pas encore suscité chez les historiens l’attention qu’elle mérite. Diverses sont les raisons de cet oubli : les chercheurs en histoire préfèrent sans doute les sources institutionnelles et politiques aux textes littéraires qui ne sont que trop rarement considérés comme des sources historiques à part entière ; d’autre part force est de constater qu’il est assez difficile de trouver des éditions critiques de textes poétiques véritablement conçues pour la recherche historique. Or, la thèse de Gilda Caiti-Russo, Les troubadours et la cour des Malaspina constitue en ce sens une heureuse exception à la règle puisqu’elle réunit tous les textes des troubadours qui ont pour destinataire interne les Malaspina ou leur cour1. Ce travail, que j’ai eu la possibilité de lire en avant- première, constitue sans doute une remarquable avancée non seulement à l’égard de l’étude du texte poétique médiéval mais aussi vis à vis de la recherche historique consacrée aux Malaspina et à la géographie des pouvoirs de l’Appenin.
    [Show full text]
  • Annuario 2010 Annuario2010 1B.Qxd:Annuario08(Finito).Qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 2
    Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 1 IUBILANTES - Annuario 2010 Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 2 Alla cara, “vecchietta”, indimenticabile, “zia Nini” Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 3 ANNUARIO 2010 I U B I L A N T E S ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO CULTURALE IN COMO - ONLUS Camminare non è soltanto un’attività podistica Camminando, puoi raccogliere con orecchie, occhi e mente tutto ciò che senti e vedi per questo ogni volta che intraprendi un cammino lo fai “da capo a piedi”… Vito Trombetta Buon cammino . Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 4 Verso il monte Arbel, in cammino verso Gerusalemme 4 Annuario2010_1b.qxd:Annuario08(finito).qxd 25-01-2010 11:23 Pagina 5 Il nostro grazie di Ambra Garancini presidente n altro anno è passato: il primo anno del nuovo mandato consigliare, il tredi- Ucesimo della nostra Associazione. Un anno pieno, fatto di progetti articolati, di scelte nuove, nuovi contatti e nuove esperienze. Un anno così intenso che non c’è stato tempo di scrivere molto: si è lavorato, a tratti duramente. E quindi, il no- stro grazie assume un valore speciale. È un grazie “di lavoro”, che rivolgiamo a quanti ci hanno seguito nel ritmo vorticoso degli impegni, offrendoci aiuto diret- to e concreto: presenza, partecipazione, condivisione. Siete stati tanti, avete dato tanto. Gli esempi? La straordinaria mobilitazione per gli aiuti umanitari alla Geor- gia, con oltre un mese di intenso lavoro da parte di diecine di voi.
    [Show full text]