(Bagnaja Sul Frigido) - Vescovati Della Toscana (Massa Ducale) - Zecche Diverse (Massa Di Carrara) - Cave Di Marmi
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Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Massa Ducale, Massa di Carrara, Massa Lunense, Massa del Marchese, Massa Cybea - (Bagnaja sul Frigido) - Vescovati della Toscana (Massa Ducale) - Zecche Diverse (Massa di Carrara) - Cave di Marmi ID: 2652 N. scheda: 30450 Volume: 3; 5; 6S; 6A Pagina: 115 - 138; 705, 838 - 839; 140 - 145; 78 - 79 ______________________________________Riferimenti: 53410, 56490 Toponimo IGM: Massa Comune: MASSA Provincia: MS Quadrante IGM: 096-3 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1591783, 4876309 WGS 1984: 10.14628, 44.03577 ______________________________________ UTM (32N): 591846, 4876484 Denominazione: Massa Ducale, Massa di Carrara, Massa Lunense, Massa del Marchese, Massa Cybea - (Bagnaja sul Frigido) - Vescovati della Toscana (Massa Ducale) - Zecche Diverse (Massa di Carrara) - Cave di Marmi Popolo: S. Pietro in S. Francesco a Massa Ducale Piviere: S. Pietro in S. Francesco a Massa Ducale Comunità: Massa Ducale Giurisdizione: Massa Ducale Diocesi: Massa Ducale Compartimento: x Stato: Ducato di Modena ______________________________________ MASSA DUCALE, o MASSA DI CARRARA, già Massa Lunense, Massa del Marchese e Massa Cyeba, nella vallecola del Frigido. - Città che fu per più secoli residenza dei suoi principi, ora di un governatore ducale, sede di un nuovo vescovado, capoluogo di tribunale di prima e seconda istanza civile e criminale e di comunità, sotto il Duca di Modena. Page 1/44 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Trovasi la città di Massa ducale sull-attuale strada Regia postale di Genova, nel grado 27° 48- di longitudine e 44° 2- 6-- di latitudine circa miglia toscane 2 e 1/2 lungi dal mare, miglia toscane 3 e 1/2 a scirocco di Carrara e circa 6 e 1/2 a maestrale di Pietrasanta; 12 miglia toscane a scirocco levante di Sarzana, 24 a maestrale ponente di Lucca, e 26 miglia toscane a scirocco di Pisa per la via del littorale. Sono due Masse, l-antico castello detto Massa vecchia situato sopra un poggetto isolato, che ha alle sue spalle il monte di Pariana, e dal lato di levante grecale la sottoposta città di Massa nuova o Cybea, dove già fu un borgo appellato Bagnaja. La popolazione e i principali edifizj pubblici e privati esistono in Massa nuova; la quale risiede alle falde occidentali del colle di Massa vecchia in pianura disposta a guisa di cornice o margine della larghezza di un miglio in circa, la quale costituisce lo zoccolo meridionale dell-Alpe massese; mentre un miglio a ostro libeccio di Massa si perde lo zoccolo coll-estrema pianura che confina sul lido del mare, a traverso della quale passa da settentrione a ostro libeccio la fiumana del Frigido e nell-opposta direzione l-antica via Emilia di Scauro. La posizione di Massa, la bontà e temperatura del suo aere, l-ampiezza delle sue strade e piazze, il decente suo fabbricato, la maestà dei monti che si alzano alle sue spalle e le squisite produzioni del suolo, tutto sembra concorrere a gara per dare a questa piccola città un aspetto pittorico, una fisionomia incantatrice. - È talmente privilegiata questa città di un clima temperato, di un-aria balsamica, mentre che la natura la difende dalla parte di grecale sino a maestro dai venti più molesti mediante contrafforti, i quali davanti a Massa si umiliano in deliziose colline ai di cui piedi corrono spumanti le limpide acque del Frigido, per formare della vallecola uno spettacoloso teatro, cui serve di scena il vicino mare, il promontorio e le isole del golfo di Luni, che essendo inoltre ben fornita, sotto il rapporto fisico-meteorologico, può dirsi la Nizza della nostra Toscana . Non deve perciò recare maraviglia se lo squisito cantor di Laura, quantunque avvezzo alla vaga prospettiva di Valchiusa, nell-attraversare ch-egli fece il bel soggiorno di Massa desse a questa terra il titolo di amenissima: -Fluvius deinde re et nomine Frigidus, aquis arenisque perlucidus secus Massam amoenissimam terram descendit in pelagum . (ITINER. SYRIAC.) Si è citato fino ai nostri dì fra le memorie più antiche di Massa lunense un diploma del 19 maggio 963, col quale Ottone il grande concedè a Adalberto vescovo di Luni, per la sua mensa la quarta parte di Massa con le sue pertinenze ; una dopo la pubblicazione delle Memorie lucchesi è comparso un documento di quell-archivio arcivescovile del 20 gennajo 882, in cui è fatta menzione del luogo, ubi dicitur Massa prope Frigido. (MEMOR. LUCCH. T. IV. P.II) La distinzione specifica di Massa presso il Frigido toglie ogni dubbio che ivi si tratti della Massa lunense, al tempo in cui essa non era ancora castello, ma piccolo luogo. Malagevole e forse vana ricerca fra quella di rintracciare lo stato e condizioni politiche di Massa all-epoca preindicata, quando cioè i cattani di contado, i conti urbani, i marchesi provinciali, i vescovi ecc. con più o meno plausibili ragioni potevano farsi padroni della maggior parte delle pubbliche e private proprietà; allora quando i discendenti de-legittimi possessori di suolo, ridotti senza patria e senza effetti, vessati ogni giorno più dalla indiscretezza di nuovi padroni, da frequenti rapine di filibustieri, in balia alla miseria e all-anarchia, si videro ridotti in più trista condizione dei popoli nomadi, o di perdere tutto, o di abbandonare le abitazioni e i campi aviti col cercare un asilo come le bestie salvatiche fra le rupi, sulle montagne, e nei luoghi di meno facile accesso. Accadde probabilmente dopo il secolo IX che il poggio isolato di Massa vecchia offrì una specie di refugio ad una porzione degli abitanti di Luni costretti di fuggire da una patria stata frequenti volte assalita e saccheggiata da pirati di terra e di mare a segno tale che le sue campagne già fertili e amenissime, convertironsi in deserte e pestilenziali lagune. Page 2/44 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Infatti è tradizione nel paese che un antichissimo crocifisso, e una campana esistenti tuttora, o almeno esistiti in Massa vecchia, fossero di quegli oggetti sacri che i cittadini di Luni seco trasportarono con le loro divinità tutelari allorché si refugiarono nel colle che siede a cavaliere di Massa moderna. (TARGIONI Viaggi T. XII). Per quanto fosse confermato da Federigo I ai vescovi di Luni il luogo di Massa (anno 1185), pure quest-imperatore medesimo ventun-anni innanzi (1164) aveva dato l-investitura della quarta parte di Massa lunense al Marchese Obizzo Malaspina; ma ancora Federico II la convalidò a favore dei discendenti di quel marchese, comecchè i dinasti Malaspina entrassero assai tardi, come vedremo fra poco nell-assoluto dominio del castello e distretto di Massa. È altresì vero che sino dal secolo XI aveva acquistato sopra questo paese diritti di proprietà uno dei discendenti del marchese Oberto conte del Palazzo sotto i due primi Ottoni. Ne avvisa di ciò un istrumento pubblicato dal Campi nella Storia Ecclesiastica di Piacenza, e ripetuto dal Muratori nelle Antichità Estensi. Con esso Gherardo diacono del fu Genesio, stando nel castello di Vicolo nel piacentino, alienò al Marchese Ugo figlio del fu Marchese Oberto per la vistosa somma di lire 2000 d-argento tante possessioni della misura di 10,000 jugeri di terre situate in Lombardia ed in Lunigiana, e tra queste ultime vi furono le corti di Filattiere, di Cervaria e di Massa con tutte le loro dipendenze. Quindi è che trovansi rammentate le due corti di Filattiera e di Massa in un istrumento relativo alla fondazione e dotazione del monastero di S. Maria a Castiglione posta tra Borgo S. Donnino e Buseto, rogato li 10 giugno 1033 in Nazzano nel tortonese. Con quell-atto pubblico il Marchese Alberto figlio del fu Marchese Oberto, e Adelaide del fu conte Bosone sua moglie arricchirono il monastero predetto di molti beni di loro pertinenza posti in Lombardia, nella Liguria e in Lunigiana, e fra questi anche le loro corti di Massa, di Filattiera, della Versilia, ecc. Sebbene non sia ancora ben chiaro quale di tanti marchesi Adalberti coetanei a quell-età fosse l-autore, se uno cioè della casa Pallavicino piuttosto che della casa Estense, nondimeno è cosa ormai provata, che tanto i Pallavicini quanto gli Estensi al pari dei Malaspina e dei marchesi Bianchi di Massa ripetono la loro agnazione da uno stesso comune stipite, cioè dal marchese Oberto I conte del Palazzo. Avvenne pertanto, nell-anno 1124, che i discendenti delle anzidette quattro linee di marchesi, trovandosi in lite con Andrea vescovo di Luni per la proprietà di un poggio sul promontorio del Corvo, dove un Malaspina aveva innalzato un fortilizio, fu portata la causa davanti ai consoli dei tribunali di Lucca. Nel piatire la quale l-avvocato dei marchesi allegava l-antica divisione del poggio predetto ripartito per egual porzione fra le quattro sopraindicate diramazioni di marchesi. La qual cosa, a giudizio del Muratori e di molti altri scrittori, starebbe a significare, non solamente che i beni divisi appartenevano al patrimonio del marchese Oberto conte del Palazzo, ma che da lui nascessero quattro figliuoli condividenti la paterna eredità. Se non fosse troppo ardire di emettere il mio parere in tanto senno, esprimerei qui alcune dubbiezze rapporto alla quadrupla divisione del patrimonio di Oberto, che io dubito fatta dai nipoti piuttosto che dai figli di quel marchese, sia perché questo non apparisce chiaramente genitore di quattro, ma piuttosto di soli due figliuoli, sia perché da Oberto I sino al Marchese Pelavicino presente alla pace di Lucca, havvi una serie di cinque e non di quattro generazioni. Fra i documenti che si prestano a giustificazione di questo mio dubbio non citerò quelli in cui si qualifica Oberto omonimo di Opizzo , e Alberto sinonimo di Adalberto, di che può trovarsi più di un esempio nelle Antichità Estensi e Italiane; bensì mi limiterò a due di essi pubblicati dallo stesso Muratori.