Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/

Rocca Tederighi, , Rocca Norsina

ID: 3649 N. scheda: 45150 Volume: 4; 6S Pagina: 801 - 803; 218 ______Riferimenti: Toponimo IGM: Roccatederighi Comune: Provincia: GR Quadrante IGM: 120-3 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1669464, 4765866 WGS 1984: 11.0808, 43.02814 ______UTM (32N): 669527, 4766040 Denominazione: Rocca Tederighi, Roccatederighi, Rocca Norsina Popolo: S. Martino a Roccatederighi Piviere: S. Martino a Roccatederighi Comunità: Roccastrada Giurisdizione: Roccastrada Diocesi: Compartimento: Grosseto Stato: Granducato di Toscana ______

ROCCA, e ROCCHETTA. - Non vi è quasi castello in Toscana che non rammenti la sua rocca o rocchetta, cassero o girone ; ma più limitato è il novero di quelli che hanno dato il vocabolo a qualche paese, popolazione o contrada.

ROCCA TEDERIGHI, o ROCCATEDERIGHI, forse l'antica ROCCA NORSINA fra la Val di Merse e la Val di Bruna. - Castello con sovrastante fortilizio diruto, la di cui chiesa plebana (S. Martino) è nella Comunità Giurisdizione e circa sei miglia a ponente maestrale di Roccastrada, Diocesi e Compartimento di Grosseto. Risiede sulla sommità di un monte serpentinoso che ha la cresta coperta da masse trachitiche, alla di cui base settentrionale scorre il torrente Farma tributario della Merse, mentre alle pendici meridionali del poggio medesimo nasce il fosso Asina ed il suo tributario Rigo , entrambi i quali sboccano nel fiume Bruna. Dell'importanza di questo luogo rispetto alla storia naturale fu dato un cenno all'Articolo ROCCASTRADA Comunità , sicchè della storia civile accennerò quel poco che di più ragguardevole di esso rimane.

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Ho già dubitati) esser probabile che questo castello, il quale comincia a rammen-tarsi nel secolo XIII col vocabolo di Rocca Tederighi , corrisponda alla Rocca Norsina del territorio di Roselle , nella quale fu rogato nel 29 agosto 1110 un'istrumento esistente nell' Arch . Dipl. Fior . fra le carte della Badia di Coltibuono, relativo ad una concessione livellaria di beni fatta da un Rinaldo del fu Tederigo. Il nome infatti di Rocca Tederighi dichiara di per sè stesso un'origine recente anzi che riò, perché ci mostra la sua derivazione da un Tederico stato forse visconte di Rocca Norsina nel tempo che i conti Aldobrandeschi facevano da padroni sopra i vicini castelli di Sasso Forte , di e di Monte Pescali , paesi tutti rammentati nell'atto di divise dell'anno 1272 fra i conti di e quelli di S. Fiora. Infatti che il Castello di Sassoforte fosse già Stato concesso in viscontado a un tale Uguccione ed ai di lui fratelli lo dichiara un diploma dell'Imperatore Federigo II concesso nel maggio del 1221 a Ildebrando di Maremma conte Palatino in Toscana. Ed io penso che debba appellare ad uno de'conti Aldobrandeschi la mediazione della Repubblica Sanese interposta nel 1256 presso uno di quei conti affinché egli restituisse i beni tolti ai signori della Rocca Tederighi, (ARCH. DIPL. SAN. Consiglio della Campana ). Lo che sarebbe accaduto un anno dopo che l'oste sanese marciò sopra Torniella ribellata dal conte Uberto degli Aldobrandeschi che vi restò morto e altri due conti consorti condotti prigionieri a Siena, dove tre anni dopo cessarono di vivere. - (DEI, Cronic. sanes .) Chi fossero poi i signori della Rocca Tederighi, o piuttosto conte si appellassero quelli che vi dominavano intorno alla detta età, lo dichiara una pergamena della Comunità di Massa, ora nell' Arch. Dipl. San ., scritta nel 9 gennaio 1271, quando Arrigo di Ruggereto, Guasco di Guglielmo e Bindoccino di Ugolino, tutti de'signori della Rocca de'figli di Tederigo , elessero messere Abate del Malia di Grosseto e messere Guido il Rosso in sindaci per nominare gli arbitri affinché pronunziassero lodo sulle differenze insorte fra essi da una parte ed il Comune di Massa dall'altra parte. Da quel tempo in poi la repubblica sanese fece acquistare da varj signorotti le loro porzioni del castello e distretto di Rocca Tederighi che gli apparteneva. In conseguenza nel 14 aprile del 1294 vennero sborsate a Guasco del fu Guglielmo de'naturali signori della Rocca Tederighi lire 800 per la quarta parte a lui spettante della Rocca medesima e suo distretto; e per contratto dello stesso giorno furono pagate lire 806 ad altri consorti di Guasco, rilasciando a tutti loro il credito che avevano en signori di Sassoforte. Quindi nel 28 agosto dello stesso anno Bindino di messere Niccolò vendè alla Repubblica sanese per mille lire la quarta parte della Rocca Tederighi. Finalmente per contratti del 17 dicembre 1295 e del 15 gennajo successivo il Comune di Siena fece acquistare per lire 500 da Binda figliuola del fu Mino di Bindoccino della Rocca predetta, maritata a Bartolommeo di Nuccio del fu Aldobrandino Saracini cittadino di Siena, le ragioni che ad essa competevano sulla Rocca Tederighi con tutti i beni che la stessa donna possedeva nella Rocca medesima, nel Castello di Lattaja e nelle loro corti. - (ARCH. DIPL. SAN. Kaleffo dell'Assunta . N° 960-956. ) Che poi prima d'allora una femmina de'signori della Rocca Tederighi fosse entrata nella casa Saracini lo dimostra un altro documento inedito del 17 dicembre 1985 scritto in Siena nella badia di S. Donato de'Vallombrosani, col quale Uberto del fu Saracino cittadino sanese ottenne licenza da donna Guidenza sua moglie nata dal fu Marghieri della Rocca de'figli di Tederigo di potersi fare oblato nella badia di Passignano. - (ARCH. DIPL. FIOR., Carte di Passignano .) Né ai soli testè annunziati si limitarono i varj acquisti fatti dal Comune di Siena della Rocca Tederighi , tostochè nel 1323 per contratti del due e dieci giugno donna Tora del fu Bulgaruccio de'conti di Sarteano con messere Boccio del fu

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Inghiramo e donna Giana vedova del fu Man-nte conte di Sarteano con Fredo ed Azzo suoi figli incaricarono i loro procuratori di vendere alla Repubblica sanese la porzione di quanto eglino possedevano nel castello e distretto di Rocca Tederighi compresevi le miniere, siccome fu eseguito dai primi per 300 fiorini, e dagli altri per 600 fiorini d'oro. D'allora in poi la Repubblica di Siena si rese padrona assoluta di Rocca Tederighi finché nella sollevazione del 1385 i Salimbeni divenuti capi del governo di Siena si fecero assegnare da quel Comune molte castella, fra le quali fuvvi anche la Rocca Tederighi, che poi ai Salimbeni fu confermata dal trattato di pace concluso nel 28 aprile 1404 fra il Comune di Firenze e quello di Siena. Ma gli uomini della Rocca Tederighi poco appresso (ottobre 1404) adunatisi in consiglio generale si obbligarono all'obbedienza verso il Comune di Siena, confessando che la detta Rocca , corte e giurisdizione si perveniva a quella repubblica, mentre dal canto loro i Signori Nove promisero e si obbligarono d'indurre i nobili di casa Salimbeni a fare perpetua pace e condonare tulle le offese agli uomini del Comune di Rocca Tederighi. Oltredichè la Repubblica esonerò per 10 anni gli abitanti della Rocca da ogni tassa, e ordinò che tutti i mobili e immobili appartenuti agli eredi di Niccolò di Francesco Salimbeni con l'usufrutto a!elle ghiandaie e pascoli spettassero agli uomini della Rocca Tederighi, assolvendo questi da tutti i bandi e condannagioni. Fece parte di tal concessione il diritto accordato al pievano della Rocca Tederighi di formare ogni sei mesi una terna di notari, dalla quale i Signori Nove avrebbero scelto il giusdicente, o vicario della stessa Rocca ecc. - (ARCH. DELLE RIFORM. DI SIENA, Kaleffo rosso ). Nello stesso Arch. delle Riformagioni di Siena esiste uno statuto di Rocca Tederighi rifatto al tempo del Pontefice Niccolò V, nel quale si rammentano gli operaj della pieve di S. Martino, delle due chiese di S. Maria della Rocca, e di S. Giusto a Lavajano. Caduta però Siena in mano di Cosimo I, anco gli uomini del castel di Rocca Tederighi per atto solenne del 27 agosto 1558 si sottomisero alla monarchia Medicea, finché il Granduca Cosimo II con suo diploma del 29 ottobre 1616 eresse Rocca Tederighi in feudo che conferì con titolo di marchesato a Giovanni Cristofano Malaspina de'marchesi di Mulazzo maestro di camera di madama Cristina di Lorena madre di quel Granduca, con facoltà di passaggio dei feudo medesimo nei suoi discendenti maschi. Era cotesto marchesato pervenuto nel Marchese Cesare Malaspina, quando questi, avuto il consenso granducale, per contratto del 7 aprile 1770, alienò il feudo di Rocca Tederighi al Marchese Giovanni Domenico Cambiaso di Genova con certe condizioni espresse nel rescritto granducale dei 21 novembre 1768. Annullati però i feudi tutti granducali, anche questo della Rocca Tederighi fu riunito alla Corona che lo incorporò alla Comunità e giurisdizione di Roccastrada. Rispetto alla pieve di Rocca Tederighi dubito che ad essa debba riferire quella Pieve della Villa di Pugne rammentata nella bolla dal Pontefice Clemente 111 diretta nel 12 aprile 1188 al vescovo di Grosseto. - Vedere PIEVE A POGNE , ossia A PUGNE . La parrocchia di S. Martino a Rocca Tederighi nel 1833 noverava 772 abitanti

ROCCA TEDERIGHI nella Valle inferiore dell'Ombrone sanese. - Si aggiunga al suo luogo, qualmente nel 12 maggio del 1558 i deputati della Repubblica di Siena in Montalcino visitarono questo Comune per conoscere l'entrate e uscite, delle quali ultime faceva parte la spesa del potestà minore dipendente dal vicario di , al primo dei quali pagava lire 164 l'anno, ed al secondo di sua parte lire 54. Di sale levava moggia quattro l'anno che per privilegio pagava lire 18 il moggio.

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