Montepescali Sticciano Alto (Montemassi) (Roccatederighi

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Montepescali Sticciano Alto (Montemassi) (Roccatederighi Il mare in cima ai colli Montepescali Sticciano Alto (Montemassi) (Roccatederighi) (Montieri) San Galgano II PERCORSO: LA VALLE DELL’OMBRONE Fate questo percorso se … A. Credete anche voi che le colline maremmane siano come delle conchiglie. Basta appoggiarci un orecchio e si sente il rumore del mare B. Amate i paesini addormentati nei boschi. Volete camminarci silenziosi come folletti.. C. Avete una macchina. Un giorno libero. Una cartina della Toscana. Una bussola. Non sapete che fare. D. Volete provare a distinguere le case dalla roccia a Roccatederighi E. Perché non entrare in qualche ARCI di Montieri per ascoltare vecchie storie di paese? Montepescali: detto il “balcone della Maremma” (capirete subito il perché), è un paesino medioevale ( origini del 1020-1053) antico feudo degli Aldobrandeschi. Dante parla della Maremma come un luogo dove si può avere un’idea della disperazione eterna (!) e tra i superbi del Purgatorio colloca proprio gli Aldobrandeschi che tengono la fronte bassissima a toccare il suolo sostenendo un enorme peso. Per i 300 abitanti di Montepescali oggi è abbastanza semplice raggiungere Grosseto: ben diversa la vita che bisognava fare una volta quando, per lavorare nelle tenute Guicciardini o Grottanelli giù alla piana, non rimaneva che scendere e risalire ogni giorno con i propri piedi (questo almeno dicono i vecchi..). Molto belli il cassero e la torre senese dell’orologio, posta nel punto più alto del paese, serviva per avvistare con largo anticipo possibili nemici via terra e via mare. Sticciano Alto: la fontanella sotto un grande leccio con i suoi versi burleschi – pace irreale del borgo, il paese vecchio si sta spopolando (ormai solo una decina di abitanti) in favore del nuovo insediamento di Sticciano Scalo – chiesa romanica della Pieve di Santa Mustiola in pietra arenaria, ingresso laterale ha una decorazione a palmette con foglie incrociate sulla cornice dell’arco di volta (è chiamato ancora da qualcuno “la porta degli uomini”) ed è rimasto inutilizzabile perché curiosamente sopraelevato rispetto al suolo, sul portale principale l’architrave è decorato da due croci romaniche e da simboli riconducibili all’ordine dei Templari ( come il fiore della vita). Montemassi: la chiave di lettura per questo piccolo borgo resta quella medioevale quando la progressiva espansione dei domini verso Grosseto e la Maremma fu uno dei criteri portanti della politica di Siena cui cercarono di far argine comuni e casati feudali, il più importante quello dei conti Aldobrandeschi. In paese si sale al castello la cui vicenda arriva sino a noi grazie ad uno degli affreschi più celebri del 300 senese, quello di “Guidoriccio Fogliani all’assedio di Montemassi” di Simone Martini nel Palazzo Pubblico di Siena. Quel paese incantato dietro il cavallo e il suo cavalieri miracolosamente c’è ancora. Dopo secoli sarebbe potuto non esistere più, raso al suolo, abbandonato, distrutto da un incendio. Invece eccoli lì ancora sul suo poggio, in questa zona della Maremma toscana dove, siccome tutto è rimasto come sempre è stato, ci si aspetta da un momento all’altro la visione improvvisa di una colonna di cavalieri medioevali. O lo stesso Guidoriccio che caracolla per la strada. Chissà.. Roccatederighi: abbracciata al suo sperone di materiale effusivo è uno dei paesi medioevali meglio preservati e meno visitati della Toscana. Il paese è nascosto tra le enormi pietre di riolite, dette “massi”, le case seguono la conformazione delle rocce integrandosi perfettamente. Ha un compatto centro storico di dura trachite fino al cassero e alla pieve di San Martino. Sulla Piazza dell’Orologio c’è anche un museo del vino. Splendida la via del Tufolino che si apre in un’incantevole piazzetta sulla roccia Montieri: tra boschi di castagni era ricco dieci secoli fa per le miniere d’argento circostanti mentre ora è prezioso per le sue vestigia medioevali. San Galgano: un miraggio di aria e di pietra, sembra un teatrino di quinte vuote soprattutto se ci andate al tramonto quando non c’è nessuno. Costruita all’inizio del XIII secolo oggi l’abbazia è completamente scoperchiata e un tappeto d’erba ricopre il pavimento: per tetto ha il cielo. Ed è qui che visse la straordinaria figura di un eremita che diede origine a questo meraviglioso complesso monastico. La spada che conficcò in un masso in segno di rinuncia alle armi è la famosa “spada nella roccia”. Questo bed and breakfast nel Palazzo Piccolomini di Sticciano Alto è qualcosa di davvero speciale. Nuotando nella sua piscina su una specie di terrazza sospesa in punta alla collina vi sembrerà do galleggiare nel verde. http://www.terredimaremma.com/index.htm In una terra di antica bellezza punteggiata dai castelli sorge invece la fattoria di Caminino, tra le mura di una pieve romanica. Per una vacanza chic e di lusso http://www.caminino.com/ita_index.html .
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