Incanto Toscano Turismo Sportivo

Incanto Toscano intende concentrare la sua attività in zone particolarmente importanti delle Province di , , , Firenze, Siena, aree di forte rilevanza sia dal punto di vista naturalistico che di quello culturale, storico, tecnologico/scientifico, per offrire proposte di livello. Di seguito alcune delle nostre proposte per la realizzazione di escursioni, raggruppate in zone dalle caratteristiche omogenee e descritte in dettaglio.

1) AREA DELLE GROSSETANE: Parco delle Rocce e Museo della miniera, Tuscan Mining Geopark, Parco UNESCO, (GR) Parco Naturalistico delle Biancane, Monterotondo M.mo (GR) Riserva Naturale del Farma, i Canaloni, (GR) (GR). Storia, architettura, ambiente. Cala Violina, Riserva delle Bandite di e il MAPS, Puntone di (GR)

2) AREA DELLA COSTA ETRUSCA, PARCHI DELLA VAL DI CORNIA, PROVINCIA DI LIVORNO E GROSSETO: La Buca delle Fate, Populonia (LI) Parco di Punta Falcone, (LI) Parco della Sterpaia, Piombino (LI)

3) PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA: (GR) Sentieri del Parco Regionale della Maremma, Monti dell'Uccellina , (GR)

4) ZONE UMIDE PROTETTE DELLA PROVINCIA DI GROSSETO: Diaccia Botrona e Museo della Casa Rossa Ximenes, Castiglione della Pescaia (GR) Riserva naturale Forestale della Feniglia e Laguna di (GR)

5) ISOLE DEL PARCO NAZONALE DELL'ARCIPELAGO TOSCANO: Capraia Isola (LI) , “Dentro al vulcano” Isola di , di Campo nell'Elba (LI) Isola di Gorgona,, l'ultima Isola Carcere d'Europa (LI) Isola d'Elba, il regno dei minerali , e Isola di (GR)

6) GIARDINI STORICI DI FIRENZE Giardino di Boboli, Firenze Giardino delle Rose e Giardino Bardini, Firenze Giardini di Villa La Petraia e Castello, Sesto F.no Giardino di Villa Demidoff a Pratolino, Il Gigante Appennino.

“Chi ha conosciuto la Maremma sotto i suoi diversi aspetti, chi ha visto in primavera la sua ricchezza di fiori rari e belli, e chi camminando nella macchia bassa sotto il sole cocente di un giorno d’estate, quando la natura dorme assopita nel gran caldo, ha respirato l’aria pregna degli acuti aromi del mirto, del ramerino, della ruta, della Lavandula stoechas, dell’Helichrysum angustifolium, del Cistus monspeliensis, avrà sentito tutto il fascino di quella natura primitiva e ricca”. S. Sommier, 1905.

1) Area delle Colline Metallifere Grossetane, Tuscan Mining Geopark UNESCO

“Nell’Ottobre del 2010 il Tuscan Mining Geopark è stato riconosciuto come “Geoparco” internazionale nell’ambito della Rete Europea dei Geoparchi e della Rete Globale dei Geoparchi dell’UNESCO. Il Geoparco, costituito dai territori dei Comuni di Follonica, Scarlino, Gavorrano, , , e , per un’estensione complessiva di 1.086 kmq, contiene al suo interno l’area meglio conosciuta con il nome di “Colline Metallifere” oggetto in passato di molteplici attività connesse all’estrazione di preziosi minerali quali il rame, l’allume, la pirite, i solfuri misti, la lignite. Il patrimonio geologico risulta pertanto particolarmente significativo in relazione alla presenza di numerosi giacimenti minerari il cui sfruttamento ha profondamente connotato il paesaggio, determinando lo sviluppo economico e sociale del territorio e delle comunità dall’epoca protostorica sino ai nostri giorni; (…) dopo la dismissione delle attività minerarie, sono nati i primi progetti di recupero del patrimonio del Parco, la realizzazione del Laboratorio di Educazione Ambientale presso Gavorrano e la costituzione di una rete sentieristica trekking che copre quasi tutto il territorio del Parco. Questi poli hanno offerto alle comunità locali una opportunità di crescita culturale, di consapevolezza e di recupero della memoria che si stava perdendo dopo l’abbandono dell’attività mineraria. Questo fenomeno ha consentito di valorizzare anche le zone meno sviluppate dal punto di vista dell’offerta, attraverso proposte di turismo verde, sostenibile, di nicchia. E’ il caso del Parco delle Biancane, splendido geosito con manifestazioni geotermiche di importanza internazionale, che, grazie ad un percorso attrezzato, è frequentato con interesse da migliaia di visitatori durante tutti i mesi dell’anno. L’offerta culturale del Parco è talmente varia (fruizione del patrimonio geologico, archeologico, naturalistico, geologico, antropologico, riutilizzo di aree minerarie per attività di spettacolo, convegnistica, mostre d’arte, educazione ambientale), da poter risultare un interessante punto di riferimento per uno sviluppo economico sostenibile per i vari portatori di interesse territoriali. ” (Dal Sito ISPRA) A) PARCO DELLE ROCCE, E MUSEO DELLA MINIERA, Gavorrano (GR) “Gavorrano è stato, con le sue miniere di pirite, uno dei centri di attività mineraria più importanti d’Europa. L’industria mineraria, presente dalla fine del XIX secolo fino al 1981, ha segnato il territorio dal punto di vista paesaggistico, ambientale e sociale. Attualmente parte delle strutture produttive e funzionali dismesse sono state convertite in un vasto complesso museale dove è possibile visitare il Museo Minerario in Galleria, un percorso sotterraneo ricavato in una riservetta di esplosivo dove è possibile ripercorrere la giornata del minatore.” A tutt’oggi sono state attrezzate per la visita due aree minerarie: il Parco delle Rocce e l’area di Ravi Marchi. Il Parco delle Rocce prende il nome dalla sua suggestiva collocazione all’interno di una cava di roccia che fu necessaria al riempimento dei vuoti di miniera. Si tratta dell’ingresso ufficiale del Parco. Un edificio a forma di cono segna l’ingresso del Museo in galleria, un moderno museo multimediale sotterraneo per la comprensione della vita del minatore degli anni 50-60 del secolo appena terminato. PROGRAMMA: incontro con le Guide e inizio del percorso naturalistico al Parco delle Rocce col Geologo e discesa in Galleria con Guida all'interno del Museo della Miniera. Nel pomeriggio visita del Paese di Scarlino e della sua fortezza.

B) PARCO NATURALISTICO DELLE BIANCANE, Monterotondo Marittimo (GR) I processi geologici hanno inoltre consentito la risalita del magma sino a profondità prossime alla superficie terrestre generando importanti sistemi geotermici, una diffusa circolazione di fluidi idrotermali e quindi la formazione delle importanti mineralizzazioni a solfuri (giacimenti massivi a pirite e solfuri misti o giacimenti filoniani a quarzo e solfuri misti). In prossimità dell’abitato di Monterotondo Marittimo e facente parte della parte meridionale del sistema geotermico di TravaleLardarello, è possibile visitare l’area delle “Biancane” caratterizzata da fenomeni di vulcanesimo secondario, come solfatare, fumarole, lagoni, ecc., e da una particolare vegetazione che cresce in prossimità delle manifestazioni geotermiche. PROGRAMMA: Parco Naturalistico delle Biancane. Arrivo e incontro con la Guida per iniziare le attivita: trekking, geotrekking con il geologo. Accesso al sentiero tra Monterotondo Marittimo (GR) e Sasso Pisano (PI) Difficolta E, 7 Km ca. Obbligatorie calzature da trekking e buona scorta d'acqua (almeno 1 litro a testa). Pranzo al sacco e visita guidata al Birrificio Geotermico. In alternativa: visita guidata al Podere Paterno, Caseificio Geotermico a Monterotondo Marittimo.

C) RISERVA NATURALE DEL FARMA, Torniella (GR) L’attuale assetto territoriale è caratterizzato da una morfologia frutto dell’evoluzione geologica che ha dato vita alla catena dei rilievi appenninici. Il susseguirsi di eventi compressivi alternati a brevi periodi distensivi, ha comportato, nel Miocene, l’emersione delle terre dal mare, ma anche favorito la sedimentazione marina e lacustre. L’emersione ha permesso la messa giorno di formazioni geologiche molto antiche come quelle della Formazione del Torrente Farma (originatasi circa 250 milioni di anni fa). Il carattere selvaggio dei boschi della Riserva ci accompagnerà lungo la discesa verso il fondovalle dove il fenomeno dell'inversione termica ci farà incontrare piante tipiche di altitudini maggiori come il faggio o l'acero di monte e relitti glaciali come il Tasso. Lì troveremo i Canaloni del Farma, nati dalla paziente azione plastica delle acque cristalline del Farma sull'antichissima formazione geologica, un luogo dove la folta vegetazione lascia spazio a un paesaggio lunare e spoglio. Enormi gradini di roccia bianca attraversati da mille rivoli e cascatelle che formano un mosaico di pozze in cui si riflette l'azzurro del cielo. PROGRAMMA: Arrivo e incontro con la Guida per iniziare le attivita: trekking, geotrekking con il geologo. Escursione nella Riserva Naturale del Farma, al confine fra la provincia di Siena e quella di Grosseto. Difficolta E, 7 Km ca, obbligatorie calzature da trekking e 1 lt. D'acqua. D) PUNTA ALA (GR). Storia delle fortezze militari della Maremma e del territorio un tempo proprietà di Eleonora di Toledo dove si è attuata, in tempi recentissimi, la trasformazione del promontorio in un ambiente esclusivo di ville progettate dai più famosi architetti italiani degli anni '60. PROGRAMMA: Incontro con la Guida per iniziare le attivita: trekking con l'architetto. Il trekking prevede la visita al promontorio chiamato Punta Ala sotto allo splendido castello, per godere del panorama di fronte all'Isolotto dello Sparviero in un anello che ci portera ad attraversare diversi tipi di paesaggio fortemente caratterizzati dalla presenza antropica, fino alla spiaggia della caletta Hidalgo. Itinerario storico, ambientale, geologico, naturalistico. Difficolta T, 3 Km ca, percorso ad anello. Pranzo al sacco in spiaggia.

E) CALA VIOLINA: DA PIAN D'ALMA AL PUNTONE DI FOLLONICA, Scarlino (GR) Il Puntone era la sede di una stazione di posta di età romana che costituiva l’anello di unione tra le fonderie del ferro proveniente dall’Isola d’Elba e Portus Scabris chiamato Portiglioni nel Medio Evo. Dal 1916 al 1921 a Portiglioni fu costruito un impianto di carico e spedizione che rimasero in funzione fino al 1977. La pirite veniva trasportata con una teleferica sulle navi per raggiungere tutta l’Europa. Portiglioni era collegato con una teleferica a dove era situata la stazione di arrivo delle teleferiche provenienti dalle Miniere di Gavorrano, e . Questo sistema di trasporto (1911-1977) raggiunse uno sviluppo totale di 45 km. A Scarlino è possibile visitare il MAPS che ospita reperti provenienti dalle indagini archeologiche del porto, il sito industriale di Portiglioni e il Castello Medievale di Scarlino. Il sito di Portiglioni – Terra Rossa è la più importante testimonianza del sistema di trasporto e di imbarco della pirite una volta estratta dalle miniere di Gavorrano, Niccioleta e Boccheggiano. Agli inizi del secolo scorso la mancanza di infrastrutture stradali di una certa rilevanza che collegassero le miniere con le stazioni ferroviarie fu affrontato dalle imprese minerarie con la progettazione e la realizzazione di un sistema di teleferiche per una lunghezza total di 44 km. Il tronco da Scarlino Scalo fino alla rada di Portiglioni servì a imbarcare direttamente via mare il minerale. La stazione di arrivo di Portiglioni era dotata di silos e di un sistema di imbarco in mare. La portata del sistema era di circa 50 tonnellate l’ora. PROGRAMMA: Arrivo e incontro con la Guida per iniziare le attivita: trekking, geotrekking con il geologo. Escursione nella Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino. Partenza dal sentiero delle Dogane in localita Pian D'alma, Punta Ala (GR), arrivo a Cala Violina, splendida spiaggia di quarzo chiaro con sosta pranzo. Nel Pomeriggio arrivo in localita Cala Felice, .

„Avrebbe voluto un bacio per dissolvere tristezze, un pensiero dove cullarsi come in un’amaca tesa tra due pini marittimi, sulla spiaggia della sua fanciullezza.” Gordiano Lupi

2) Parchi della Val di Cornia, Province Livorno e Grosseto In provincia di Livorno, ad un passo dall'Isola d'Elba, i Parchi della Val di Cornia rappresentano una realtà unica in Italia. Sei aree sulla costa e in collina che ripercorrono la storia di questo territorio, dagli etruschi fino ai nostri giorni, inserite in un sistema integrato. Una novità per l'Italia, un luogo dove la vicinanza dei sei parchi consente ai visitatori di seguire un percorso che ha un immaginario inizio dai Parchi costieri della Sterpaia e di Rimigliano, dove il mare si congiunge al verde del bosco.I Parchi della Val di Cornia raccontano una storia millenaria che parte dall'antico popolo degli Etruschi e testimonia secoli di attività di estrazione e lavorazione dei metalli, proponendo anche splendidi ambienti naturali, costieri e collinari. Il sistema include 2 Parchi Archeologici, 4 Parchi Naturali, 3 Musei, 1 Centro di Documentazione, compresi nell'area di cinque Comuni all'estremo sud della provincia di Livorno, di fronte all'isola d'Elba. Tra questi, il Paarco Costiero di Rimigliano nel Comune di S.Vincenzo, Una striscia verde, affacciata sul mare, dove la vegetazione mediterranea si mostra in un'eccezionale varietà di specie, forme e colori. Dalla sabbia alle dune, dove la macchia è modellata da venti marini, all'ombrosa foresta dominata da lecci e pini domestici, con la loro caratteristica chioma ad ombrello e alcune emergenze naturalistiche che visiteremo, come la Buca delle Fate, alla quale si accede da Populonia, e il Parco di Punta Falcone Piombino, un piccolo gioiello all'interno del quale l'Associazione Microcosmo affiliata al sistema museale livornese, ha creato un ricchissimo percorso educativo che pochi conoscono. A) BUCA DELLE FATE, Populonia (LI) Tra il promontorio di Piombino e quello di Populonia si nasconde una piccola baia, Buca delle Fate, il cui nome evoca storie di mondi che non esistono ma che amiamo immaginare. Siamo nel cuore della Costa degli Etruschi, ricca di luoghi affascinanti, vicino al Golfo di Baratti. La Buca delle Fate è un posto unico nel panorama del litorale toscano. Una cala di ciottoli, una scogliera di roccia a picco sul mare e il rumore del vento tra i capelli. Questa splendida baia, raggiungibile attraverso un sentiero sterrato, deve il suo nome alla presenza di numerose tombe etrusche risalenti al VI secolo avanti Cristo, dette comunemente “buche”, dei piccoli antri che gli antichi ritenevano essere il rifugio di esseri soprannaturali. Lungo il percorso troverete infatti una serie di tombe ipogee o a camera, dove i morti venivano anticamente tumulati insieme ai loro beni.

PROGRAMMA: incontro con le Guide e inizio dei percorsi didattici, trekking, geotrekking con il geologo. Itinerario storico, ambientale, geologico, naturalistico. Difficolta E, 6 Km ca, percorso ad anello. Pranzo al sacco. Obbligatorie calzature da trekking.

B) PARCO DI PUNTA FALCONE, Piombino (LI) E' innegabile che chi si reca nel parco e vi trascorre anche solo poco tempo ne rimane affascinato. Questa naturale terrazza , incuneata nel mare , che segna idealmente il confine tra il Mar Ligure e il Mar Tirreno , permette di ammirare , con ampio raggio l'azzurro mare del Canale di Piombino , l'Isola d'Elba e in lontananza , in giornate chiare i monti della Corsica , l'Isola del Giglio , i monti dell' Argentario e l' Isola di Montecristo. Il tutto in una cornice di Flora Mediterranea che in primavera esplode in tutta la sua bellezza.

C) PARCO DELLA STERPAIA, Piombino (LI) Il Parco costiero della Sterpaia è conosciuto soprattutto per il suo mare cristallino, dai fondali chiari e sabbiosi, e per la sua lunga e ampia spiaggia di fine sabbia dorata, nascosta da piccole dune, a cui si accede da sentieri che attraversano un vasto bosco di alberi secolari come lecci, tamerici, sugheri e frassini e lasciano intravedere la spiaggia da fitti cespugli di macchia mediterranea. Quella della Sterpaia è una lunga lingua di spiaggia prevalentemente libera, con chioschi e punti di ristoro, dove si può facilmente trovare un po’ pace tra il verde della pineta a ridosso delle dune, attrezzata con tavoli di legno e servizi e munita di accessi per i disabili. La Carbonifera. Antico scalo commerciale, la spiaggia della Carbonifera deve il suo nome alla propria storia: nell’ ‘800 era qui che arrivava la ferrovia che dalle miniere portava sul mare il carbone estratto nell’interno, per il trasporto. La torre che svetta sulla spiaggia segna il punto esatto in cui la ferrovia terminava.

PROGRAMMA: incontro con le Guide e inizio dei percorsi trekking, geotrekking con il geologo. Percorso ad anello per conoscere gli ambienti della Duna e del retroduna con i suoi ambienti con residui palustri. La storia di un'area legata alla produzione del carbone e alla nascita della Fonderia di Follonica, ma anticamente votata alla produzione del sale. Storia, botanica, usi e costumi dei lavoranti del bosco, trasformazione socioambientale da zona periferica e paludosa a centro di produzione industriale di importanza regionale fin dai tempi dei Lorena. Pranzo al sacco. Difficolta T, percorso 5 km. A fine trekking sara possibile visitare il Museo Magma di Follonica.

“Non han sì aspri sterpi né sì folti | quelle fiere selvagge che 'n odio hanno | tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.” (Dante Alighieri, Inferno)

Il Parco della Maremma affacciato sul mar Tirreno e sul Parco dell'Arcipelago Toscano, si estende per 25 km con una catena di colline che discendono verso il mare, spiagge sabbiose e alte scogliere, circondata da paludi, pinete, campi coltivati e pascoli. Tra i profumi intensi di erbe aromatiche, bacche colorate e richiami degli animali, il Parco accoglie il visitatore mostrando il suo lato dolce e allo stesso tempo, selvaggio. Un contrasto di elementi che risveglia e libera il piacere di sentirsi in un paradiso ritrovato. Una occasione per "rimettere le lancette dell'orologio", accordandole con i tempi dell'anima.

PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA. Gli accessi al Parco della Maremma sono due: da Principina a Mare o da Alberese (GR). La spiaggia che da Principina a Mare porta fino a Bocca d', è anch'essa all'interno del Parco della Maremma. Appena dietro le dune di questa spiaggia, si trova una vasta zona lacustre interna detta della “Trappola”, dove si fermano o nidificano molte specie di uccelli migratori provenienti dall'Europa. E' una striscia di terra poco conosciuta ma ricchissima di emergenze naturalistiche e botaniche. I sentieri della parte più nota del Parco della maremma si trovano invece ad Alberese e si snodano per Km all'interno di un Parco a protezione totale suggestivo e bellissimo, popolato da animali che vivono in assoluta libertà nonostante la presenza continua dell'uomo. Potrebbe essere possibile incontrare le tracce delle volpi, delle lepri come quelle del lupo, presenza ormai accertata dagli studiosi che ne seguono le vicende.

“Tutti mi dicon Maremma, Maremma… Ma a me mi pare una Maremma amara. L’uccello che ci va perde la penna Io c’ho perduto una persona cara. Sia maledetta Maremma Maremma sia maledetta Maremma e chi l’ama. Sempre mi trema ‘l cor quando ci vai Perché ho paura che non torni mai.”

Maremma Amara, canzone tipica della tradizione popolare toscana

Il 2 febbraio 1971 a Ramsar, in Iran, venne firmata la Convenzione internazionale sulle Zone Umide. Nella nostra terra, la Maremma, sono cinque le zone umide che rappresentano una ricchezza incommensurabile da tutti i punti di vista. Sono il Padule di Scarlino, il Padule della Trappola-foce fiume Ombrone, il Padule della Diaccia Botrona, la Laguna di Orbetello e il Lago di Burano. Sono ecosistemi bellissimi e da tutelare e da far conoscere a fondo alle giovani generazioni in modo da trasmettere loro tutto l'amore e la passione necessaria per proteggerle e conservarle, sfida difficilissima, ai giorni nostri. Laghi, torbiere, foci dei fiumi, lagune e litorali con acque marine costiere: sono tantissime in Italia le zone umide. Esse sono in grado di contribuire a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in quanto regolano il regime delle acque. I censimenti degli uccelli che svernano in Toscana hanno rilevato la presenza di quasi cinquantatremila uccelli censiti, di cui oltre sedicimila anatre, cinquemila fenicotteri, quattromila oche e cinquecento gru. Le Zone Umide, gli stagni e i fiumi sono eccellenti depositi di stoccaggio per l’anidride carbonica dove vivono esemplari unici e preziosi per l’intero ecosistema. Esse rivestono una notevole importanza per diversi aspetti anche sotto il punto di vista idrogelogico: regolano e attenuano le piene dei fiumi. Le paludi adiacenti i corsi d’acqua, ad esempio, creano un effetto spugna raccogliendo le acque durante le piene, rallentando il deflusso e riducendo così il rischio di alluvioni. A) RISERVA NATURALE DELLA DIACCIA BOTRONA, CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GR)

La Riserva naturale Diaccia Botrona si estende su oltre mille ettari di territorio ed è considerata la più significativa area umida italiana (dal ’91 riconosciuta anche di importanza internazionale). Istituita nel ’96, è ciò che rimane dell’antico Lago Prile, che arrivò ad occupare 50 chilometri quadrati e fu prosciugato nel XIX secolo. Il padule occupa, allo stato attuale, circa 700 ettari, a ridosso della pineta di Castiglione della Pescaia si allunga sulla pianura che collega la stazione balneare con Grosseto.La Diaccia Botrona possiede un raro e significativo ecosistema, che ospita un’incredibile varietà di microrganismi viventi, sia vegetali che animali. E’ una vera e propria "banca genetica" che dà un grande contributo al mantenimento della biodiversità della zona.L’avifauna rappresenta la componente più interessante e più spettacolare della riserva. Sono, infatti, circa 200 le specie rilevate che si avvicendano nell’arco dell’anno, di cui circa 80 nidificanti. Tra le più importanti il falco di palude, l’albanella reale, l’airone bianco, il falco pescatore

1) PROGRAMMA: Ore 9.30 Arrivo e incontro con la Guida. L'itinerario si svolge tra il sentiero di visita della Zona protetta e la pineta del Tombolo costiero, fino ad allungarsi al retroduna e sulla spiaggia del litorale castiglionese. Difficolta T, 5 Km circa, tutto pianegiante. E' consigliata una buona scorta d'acqua (almeno 1 litro a testa). Attivita: trekking, laboratori, costruzioni scout e laboratori sull'uso dei principali nodi di sicurezza, miniorienteering. Pranzo al sacco. Possibile la visita al Museo del Centro Visite di Casa Ximenes a Castiglione della Pescaia o al paese di Castiglione della Pescaia (GR)

B) RISERVA NATURALE DELLA FENIGLIA E LAGUNA DI ORBETELLO (GR)

Si tratta di una duna lunga 6/7 chilometri per una superficie di 474 ettari e separa il mare aperto dalla laguna di levante di Orbetello. Zona umida di importanza internazionale (convenzione di Ramsar), l’Oasi protegge 300 ettari di laguna salmastra dove a tratti affiorano isolotti di limo ricoperti da vegetazione palustre. Il Tombolo della Feniglia lungo la costa è ricoperto da una lussureggiante macchia mediterranea mentre nella riva interna della Laguna troviamo un esteso tappeto di salicornia. Più all’interno boschetti isolati di pioppi, sughere, frassini ed olmi. La qualità di questo ambiente, e la sua posizione lungo le rotte migratorie, assicurano la concentrazione di migliaia di uccelli nelle grandi distese d’acqua come fenicotteri, cavaliere d’italia, airone bianco maggiore, airone cenerino, falco pescatore, mestoloni, spatole, avocette. Tra i mammiferi la volpe, il tasso e l’istrice.La parte che sia affaccia sulla laguna è dotata di capanni per l'osservazione ornitologica, mentre ad intervalli regolari si aprono dei sentieri che conducono direttamente sulla spiaggia.Lungo il sentiero si trova la stele in memoria delCaravaggio, sembra infatti che nel 1609 il celebre pittore fu trovato moribondo su questa spiaggia, per poi morire subito dopo nell'ospedale di .

1) PROGRAMMA: Ore 9.30 Arrivo e incontro con la Guida. L'itinerario si svolge tra il sentiero di visita della Zona protetta con affacci sulla Laguna di Orbetello e i suoi capanni di avvistamento e la pineta del Tombolo costiero, fino ad allungarsi al retroduna e sulla spiaggia del litorale Difficolta T, 5 Km circa, tutto pianegiante. E' consigliata una buona scorta d'acqua (almeno 1 litro a testa). Pranzo al sacco in pineta. Possibile, nel pomeriggio, la visita all'antica Citta di Cosa e al suo piccolo e bellissimo Museo, solo su prenotazione. In alternativa giro in battello della Laguna di Orbetello a cura dei Pescatori della Laguna (da prenotare con largo anticipo).

La collana di Venere e la nascita dell’Arcipelago Toscano La dea, uscendo dalle acque e cercando di riallacciare la collana di perle che le aveva offerto Paride, fece cadere le 7 perle di cui era composta nel mare. Quelle stesse perle si trasformarono poi nelle 7 isole dell’Arcipelago Toscano, Gorgona, Capraia, l’Elba, Pianosa, Montecristo, il Giglio e Giannutri

La rara bellezza delle sette isole dell’Arcipelago toscano è riassunta nel mito greco che ne narra la nascita. Quando si ruppe una collana di perle ad Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, sette perle caddero nel mare Tirreno, dove non affondarono, ma si tramutarono nelle sette isole a largo della costa toscana. Le Isole più meridionali dell’Arcipelago Toscano sono facilmente raggiungibili dalla costa maremmana. Dalla Costa degli Etruschi, partendo dal porto di Piombino, si raggiungono in un’ora l’Isola d’Elba e in meno di tre ore la piccola e suggestiva isola di Pianosa. Da , antico borgo di pescatori dell’Argentario, in poco meno di un’ora si possono raggiungere le altre due perle meridionali dell’Arcipelago: Isola del Giglio e Giannutri. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Già per gli antichi, dunque, Gorgona, Capraia, Isola d’Elba, Isola del Giglio, Montecristo, Pianosa e Giannutri, erano luoghi preziosi. Dal 1996 costituiscono il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, insieme a molti scogli di grandi e piccole dimensioni che punteggiano i circa 600 Km² di mare fra Livorno e il promontorio dell’Argentario. Il Parco è la più grande riserva marina d’Europa e fa parte del “Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini”, area protetta istituita da Italia, Francia e Principato di Monaco per tutelare questi abitanti del mare. Diverse tra loro per paesaggio e morfologia, le sette isole principali sono un vero paradiso naturale, tutelato rigidamente dalle Istituzioni, tanto che alcune zone al loro interno, lunghi tratti di mare e l’intera Isola di Montecristo sono Riserve Naturali Integrali. A) ISOLA DI CAPRAIA, (LI) L'isola di Capraia è situata nel Canale di Corsica (braccio di mare al confine tra Mar Ligure e Mar Tirreno), ed è un’isola di origine. Percorsi di impegno medio che appassionano per gli orizzonti di ampio respiro e la full immersion nella Natura e nella Cultura di un Territorio. Capraia è considerata un piccolo paradiso geologico, in quanto unica isola vulcanica dell'Arcipelago frutto di una doppia eruzione: una antichissima risalente a circa 10 milioni di anni fa che fu quella che dette forma all'isola e la seconda a circa 1 milione di anni fa, sul quale sono stati effettuati numerosi studi.n questa zona del Mar Mediterraneo, vi è una massiccia presenza di cetacei e per questo motivo è stato istituito il “Santuario internazionale dei Mammiferi marini Pelagos”, l'area marina protetta più grande d'Europa compresa tra il territorio francese, monegasco e italiano, dove si ha la possibilità di scorgere le balenottere o le stenelle.Capraia offre numerosi siti di interesse storico raggiungibili grazie a sentieri e mulattiere: Ex Colonia Penale, Torre del Porto, Chiesa di Santo Stefano, Chiesa dell'Assunta, Chiesa di San Nicola, Chiesa e convento di San Antonio, Forte San Giorgio e numerose spiagge, calette e grotte.E’ Aegylon megas, l’unica isola di origine vulcanica dell’Arcipelago Toscano, un luogo ricco di sentieri, calette, grotte naturali. La natura al 100% da vivere in ogni stagione. In autunno la si può girare bene in largo e lungo, la macchiamediterranea ha un fascino particolare. E’ l’isola della..consuetudine! Ci torniamo volentieri..la amiamo.

1) PROGRAMMA:-Ore 8,30 partenza dal porto di Livorno con Motonave Superba, Ore 11:15 arrivo in Capraia -Visita del paese e delle cale di San Francesco e Torretta del Bagno con i suoi affioramenti vulcanici, arrivando a punta Bellavista da cui si gode uno splendido panorama sulla costa orientale, pranzo al sacco, Ore 13,30 inizio Trekking: anello del Reganico - cala dello Zurletto lunghezza 3-4 km A/R – dislivello 100 m – difficolta: medio – durata 2,5 ore ca . •obbligatori: scarponi da trekking - acqua al seguito. Partenza dall'Isola e rientro a Livorno alle 19,30 circa (Gli orari sono provvisori in attesa della conferma da parte della Motonave Superba).

B) ISOLA DI PIANOSA, Campo nell'Elba (LI) L'isola di Pianosa, tra le isole dell'Arcipelago Toscano, è quella più vicina all'Isola d'Elba e fa parte del Comune di Campo nell'Elba. Deve il suo nome Pianosa, per gli antiche Planasia, al caratteristica che più la contraddistingue, cioè il fatto di avere un territorio quasi totalmente pianeggiante. La sua maggiore elevazione infatti raggiunge solo 29 metri slm. Le rocce sono di origine sedimentaria e alternano tratti di costa rocciosa a tratti sabbiosi. L'esistenza fino al 1997 del carcere di massima sicurezza, rendeva l'isola praticamente inaccessibile e ciò ha permesso di mantenere inalterato gran parte del patrimonio naturale dell'isola, interessato anche da coltivazioni agricole condotte dai reclusi della struttura carceraria.La fauna isolana è rappresentata soprattutto da piccoli mammiferi, ma fra gli animali non è difficile scorgere anche la pernice rossa, l'upupa e numerosi fagiani probabilmente introdotti con l'attività del penitenziario. Circa una trentina di uccelli marini nidificano a Pianosa. Alcuni di questi sono il rarissimo gabbiano corso, la berta minore e maggiore, che si riproduce solo in alcune isole toscane e il falco pellegrino, in Italia molto raro che nidifica sulle scogliere e sui costoni rocciosi inaccessibili.Il territorio dell'isola è inserito totalmente nella zona di tutela 1 e all'interno del perimetro del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano fanno parte anche gli isolotti de La Scarpa e La Scola. Anche a mare il territorio è tutelato fino a un miglio dalla costa.

PROGRAMMA: Ore 8,30 partenza dal porto di Piombino con Motonave Aquavision. Ore 10,00 arrivo. -Visita del paese e inizio del trekking arrivando a Cala del Bruciato, passando dalla barriera che delimitava la zona del carcere e dai sentieri degli orti e del pollaio; lunghezza 3-4 km A/R difficolta T, durata 2 ore. Possibilita di Visitare le Catacombe ad un costo aggiuntivo di circa 5 euro/pers. •obbligatori: scarpe alte alla caviglia, calzettoni al ginocchio, pantaloni lunghi, cappello, spray contro le punture di insetti; acqua al seguito. Partenza dall'Isola e rientro a Piombino alle 18,30 circa (Gli orari sono provvisori in attesa della conferma da parte della Motonave). C) ISOLA DI GORGONA (LI) L'Isola di Gorgona è l'oasi più piccola e settentrionaledell'arcipelago, ultima isola-penitenziario d'Italia. È situata nel mar Ligure, di fronte alle coste di Livorno, a circa 37 km di distanza.La costituzione delle rocce è prevalentemente calcarea, caratterizzata da rocce ofiolitiche e il territorio è di tipo montuoso, con un'altezza massima di 255 metri slm, raggiunti da Punta Gorgona. Essendo molto ricca di acqua, i rilievi dell'isola sono ricoperti da una fitta e rigogliosa vegetazione mediterranea, caratterizzata da aree boschive di lecci e di pino d'aleppo, circa 400 specie floristiche, ma anche alcuni esemplari di castagno e ontano nero e pure una varietà autoctona di olivo, “Bianca di Gorgona”.Come le altre isole dell'arcipelago, Gorgona è meta prediletta di molti uccelli che decidono di nidificare in quest'area, in quanto luogo di transito e sosta di molti flussi migratori. La natura è incontaminata e ciò ha permesso il mantenimento del mare limpido e pulito e di conseguenza una grande proliferazione di specie marine particolarmente delicate. Dal 1869 Gorgona è sede di una colonia penale agricola, realizzata inizialmente come succursale di quella di Pianosa. Qui circa 70 detenuti operano fuori dalle loro celle, lavorando nell'orto o nella vigna e curando gli animali, producendo in questo modo vino, formaggi e miele. Essendo un'isola-carcere, Gorgona fino a poco tempo fa era visitabile solo previa prenotazione e l'area di mare che circondava l'isola era interdetta al turismo. Dalla primavera 2016 è nuovamente consentita la visita a scopo turistico e naturalistico. La costa di Gorgona è caratterizzata da numerose insenature, tra cui le più suggestive sono Cala Scirocco, dove si apre la Grotta del Bove marino, un tempo rifugio di foche monache, Cala Maestra e Cala Martina.

PROGRAMMA: Ore 8,00 incontro con la guida sul molo dei 4 Mori di Livorno. Imbarco e partenza per l’isola di Gorgona. Arrivo all’isola per lo sbarco. Inizio escursione con visita alla Fortezza Vecchia Pisana; pranzo al sacco nella bellissima pineta di pini di Aleppo e proseguimento verso la cala Maestra sulla punta a nord dell’isola. Verranno esplorate aree con affioramenti geologi e botanici di grande rilievo e verranno spiegate le interazioni tra loro. L’escursione verra svolta all’interno dell’unica colonia penale agricola di tutta Europa pertanto sara importante far capire ai ragazzi il senso dell’attivita carceraria sull’isola. Difficolta E, 5 km circa.

D) ISOLA D'ELBA, Nel Regno dei Minerali (LI) Vedi PDF specifico online sul sito www.incantotoscano.com

E) ISOLA DEL GIGLIO E ISOLA DI GIANNUTRI (GR)

La parola “paradiso”, attraverso il latino (paradisus) e il greco (paradeisos), ha origine dal persiano pairidaez, che significa giardino.

Nel corso del 37° Committee World Heritage UNESCO, svoltosi dal 16 al 27 giugno 2013 a Phnom Penh, è stato approvato l'inserimento delle "Ville e Giardini medicei in Toscana" nella Lista del Patrimonio Mondiale. È stato un successo importante per la cultura italiana, ottenuto grazie alla collaborazione tra Regione Toscana, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, i Comuni e le Province dove sono localizzate le 12 ville e i 2 giardini, ed i privati proprietari di alcune ville. Il prestigioso riconoscimento dell' UNESCO onora l'Italia e la Toscana, ma oltre all' onore vi è la consapevolezza che la Regione ha da oggi un dovere ed un impegno maggiori per la salvaguardia di beni che sono patrimonio dell'umanità. La splendida corona delle Ville medicee rappresenta pienamente nel territorio gli intenti di autocelebrazione dei Medici e dei loro successori fino ai Savoia. Le ville, destinate a riposo e svago o a residenze di corte, hanno particolare suggestione e valore non solo come singoli, splendidi edifici, con il loro significativo contenuto di beni artistici, ma anche come fulcro attorno al quale si è progressivamente costituito un originale tessuto urbanistico, produttivo e civile che ancor oggi si conserva. Nel corso di un periodo che abbraccia quasi tre secoli, i Medici svilupparono molte soluzioni architettoniche e decorative innovative. L’insieme rappresenta una rappresentanza dell’organizzazione tecnica ed estetica dei giardini in associazione al loro ambiente rurale, dando risalto ad uno specifico stile di paesaggio dell’età dell’Umanesimo e del Rinascimento. Le ville e i giardini medicei, insieme con paesaggi toscani di cui sono parte, hanno dato un primo e decisivo contributo alla nascita di una nuova estetica e stile di vita. Essi rappresentano una testimonianza eccezionale di mecenatismo culturale e artistico sviluppato dai Medici. Ville e giardini medicei costituirono una serie di luoghi chiave ove emersero ideali e tendenze proprie del Rinascimento italiano, che ebbero seguito e diffusione in tutta Europa. A) GIARDINO DI BOBOLI. Alle spalle di Palazzo Pitti si estende il meraviglioso Giardino di Boboli. I Medici per primi ne curarono la sistemazione, creando il modello di giardino all'italiana che divenne esemplare per molte corti europee. La vasta superficie verde suddivisa in modo regolare, costituisce un vero e proprio museo all'aperto, popolato di statue antiche e rinascimentali, ornato di grotte, prima fra tutte quella celeberrima realizzata da Bernardo Buontalenti, e di grandi fontane, come quella del Nettuno e dell’Oceano. Le successive dinastie Lorena e Savoia ne arricchirono ulteriormente l’assetto, ampliandone i confini che costeggiano le antiche mura cittadine fino a Porta Romana. Di notevole suggestione visiva è la zona a terrazzamenti ove si trova il settecentesco padiglione del Kaffeehaus, raro esempio di architettura rococò in Toscana o la Limonaia, costruita da Zanobi del Rosso fra il 1777 e il 1778. La visita a Boboli completa quella alla Reggia di Pitti, di cui è parte integrante, e consente di cogliere pienamente lo spirito della vita di corte e insieme di godere dell'esperienza di un giardino che sempre si rinnova pur nel rispetto della sua tradizione.

PROGRAMMA Ore 10.30: Arrivo e incontro con la Guida all'ingresso di Porta Romana. La visita si sviluppa lungo i due assi. Inizieremo la visita dalla Grotticina della Madama, arrivando alla Grotta del Buontalenti che è un vero capolavoro: la costruzione rappresenta tre ambienti che simulano una grotta con la presenza di stalattiti e spugne, è ornata di statue e di dipinti, tra cui una pregevole opera del Giambologna. Rientrando nel cortile di Palazzo Pitti, ci immetteremo sull’asse principale, dove lo spazio assume la forma di uno spettacolare anfiteatro che sale sul colle. Arriveremo alla Fontana del Nettuno, maestosa composizione con statue cinquecentesche e al culmine dell’asse si giunge al Giardino del Cavaliere che arriva a toccare le antiche mura cittadine. E’ posto sopra uno dei bastioni che Michelangelo aveva predisposto per la difesa della citta. Qui, oltre a godere della vista delle siepi e delle profumate specie di fiori, si può ammirare una bella fontana con putto e la Palazzina che il cardinale Leopoldo Medici utilizzava per le sue conversazioni letterarie e artistiche e che, dopo un ampliamento, divenne invece il luogo dei festeggiamenti estivi dei Lorena. Attualmente è la sede del Museo delle Porcellane. Il secondo asse lungo il quale si sviluppa il Giardino è il Viottolone fiancheggiato da due file di cipressi e da altrettante statue sia di origine romana che più recenti, ove si incontra al suo termine la settecentesca Fontana dell’Oceano.Pranzo al sacco nello splendido prato panoramico che sovrasta la statua del Pegaso. Al ritorno possibile la visita al Museo delle Carrozze di Palazzo Pitti.

B) GIARDINO DI VILLA BARDINI E GIARDINO DELLE ROSE. Alle spalle di Forte Belvedere, il parco deve il nome al collezionista d'arte Stefano Bardini, che lo acquistò nel 1913, rinnovandolo profondamente. Oggi, dopo un restauro durato 5 anni, il giardino è tornato agli antichi splendori, offrendosi al visitatore come uno spettacolo unico e preziosissimo. L’antiquario contribuì a diffondere in tutto il mondo il mito del Rinascimento italiano e mostrò un grande interesse non solo per i grandi capolavori ma anche per tutte le forme di arte applicata, che ancora oggi costituiscono uno dei motivi di maggior fascino delle collezioni. Il Giardino delle Rose, situato al di sotto e sul lato sinistro di Piazzale Michelangelo rivolto verso la città, offre una una delle viste più spettacolari su Firenze.Oltre 350 varietà di rose sono in fiore e le specie più antiche risalgono anche al 1500, ma vi sono molte altre piante, tra le quali alberi di limoni ed un giardino giapponese (donato a Firenze nel 1998 dalla sua città gemellata Kioto, l'oasi giapponese Shorai), che lo rendono gradevole e piacevole da visitare in tutto l'arco dell'anno. Inoltre vi sono anche 12 sculture dell'architetto belga Jean-Michel Folon, donate ed inserite all'interno del giardino nel 2011. PROGRAMMA Ore 10.30: Arrivo e incontro con la Guida al Piazzale Michelangelo. Accesso al Giardino e visita. Pranzo al sacco. Discesa a quartiere S. Niccolò e visita del Giardino Bardini. C) GIARDINO DI VILLA LA PETRAIA E CASTELLO, SESTO FIORENTINO.

La Petraia è una delle più affascinanti ville medicee per la felice collocazione nel paesaggio, per l'eccellenza delle decorazioni pittoriche, per la rigogliosa natura del parco. Dichiarata dall'UNESCO Patrimonio mondiale dell'Umanità nel 2013, distante pochi chilometri da Firenze è la tipica residenza suburbana, rifugio per i granduchi della famiglia Medici dalle fatiche della città. Un antico edificio fortificato, di cui resta ancora la grande torre, fu ingrandito verso la fine del Cinquecento per realizzare l'attuale villa e il terreno circostante fu sbancato per inquadrarla nel bellissimo giardino a terrazze. Il cortile della villa, coperto nell'Ottocento, è decorato con affreschi del Volterrano e di Cosimo Daddi. La famosa scultura bronzea del Giambologna raffigurante Venere-Fiorenza, che completava l'omonima fontana posta anticamente nel giardino della villa di Castello, è ora collocata all'interno per garantirne la conservazione.

PROGRAMMA Ore 10.30: Arrivo e incontro con la Guida. Accesso al Giardino e visita della Villa La Petraia a cura del personale preposto. Pranzo al sacco; visita alla Villa di Castello (e al giardino, aperto in base a turnazione del personale), sede dell'Accademia della Crusca. (L'Accademia della Crusca organizza visite guidate alla Villa di Castello, sede dell'Accademia della Crusca.

Informazioni e prenotazioni per le visite: Villa medicea della Petraia, Localita Castello, 50141 Firenze Tel. 055 452691 [email protected] Accademia della Crusca, Localita Castello tel. 055 2340742 email: [email protected]

D) GIARDINO DI VILLA DEMIDOFF A PRATOLINO, Il Gigante Appennino.

Dal 2013 il Giardino di Pratolino è inserito nel sito seriale Ville e giardini medicei toscani, Patrimonio Mondiale UNESCO.Nell’anno 1568 I Granduca Francesco I de’ Medici acquistò la tenuta di Pratolino per farvi costruire da Bernardo Buontalenti una magnifica villa, con grotte artificiali, macchinari e artifizi che vedessero la compresenza di natura, arte e scienza. L'intero complesso, terminato intorno al 1581, appariva come un giardino fantastico all'interno del quale erano presenti anche opere di altri artisti quali il Cellini, il Giambologna, il Bandinelli, il Cioli, l’Ammannati e molte opere antiche provenienti dalle collezioni medicee, e tale si conservò sino alla scomparsa dell’ultimo Granduca Gian Gastone. Il parco venne definito dai contemporanei "il giardino delle meraviglie".

PROGRAMMA Ore 10.30: Arrivo e incontro con la Guida. Accesso al Giardino e visita. Pranzo al Sacco.

Il Parco di Pratolino si trova a nord di Firenze, a circa 13 chilometri dalla citta, in localita Pratolino, Via Fiorentina 276, nel Comune di Vaglia. E' aperto il venerdì, sabato e domenica con ingresso gratuito, el. +39 055 4080741. Previa prenotazione e pagamento anticipato è possibile richiedere l’apertura straordinaria di edifici di interesse storico artistico come la Cappella del Buontalenti, la monumentale Sala Rossa, la Grotta di Cupido e la Fagianeria. ALTRE ZONE DI INTERESSE PROPOSTE DA INCANTO TOSCANO.

TOSCANA: 1. Area del Tufo (GR): Le Vie Cave Etrusche, ; La citta perduta di Vitozza a S.Quirico di e la Via Cava di S.Rocco; da a , trekking e bagno alle cascatelle del Mulino. 2. Promontorio dell'Argentario (GR): Trekking tra le Fortezze Spagnole, Porto Ercole. 3. La Costa toscana tra (GR) e Golfo di Baratti (LI). Traversate e anelli tra Ansedonia, Duna Feniglia, (Oasi di S. Felice affiliata WWF), Castiglione della Pescaia e la pineta sul Tombolo tra mare e Palude della Diaccia, Punta Ala, Follonica e Torre Mozza, Parco della Sterpaia, da Cala Moresca (Piombino) alla Buca delle Fate passando sull'antica Via dei Cavalleggeri, il Golfo di Baratti e il Parco di Rimigliano. Gli ecosistemi costieri. Geologia, botanica, storia, tradizioni e antichi mestieri. 4. Val di Cornia (LI) e Colline Metallifere (GR): Suvereto tra i Borghi più belli d'Italia; i mulini e le carbonaie tra Castagneto Carducci e Sassetta. 5. Val di Cecina: il Bosco della Magona, il Masso delle Fanciulle (Riserva di Berignone), i tomboli della Pineta tra Marina di Cecina e Marina di Bibbona; le Dune del Lillatro e l'arenile di Vada: aspetti naturali e trasformazione dell'arenile con l'avvento dell'industria. 6. Monti Livornesi: Acquedotto di Colognole. Eremo della Sambuca, Anello del Monte Pelato a Castiglioncello. 7. Colline Pisane: da Calci alla rocca della Verruca, Lago di Santa Luce oasi LIPU. 8. Provincia di Lucca: Camaiore: Le marmitte di Candalla e gli Opifici del Lombricese. 9. Provincia di Siena: L'Abbazia di San Galgano nella Valle del fiume Merse, Abbazia di S. Antimo, la strada delle Vigne a Montalcino, Bagno Vignoni e la Balena Bianca di Bagni S. Filippo. 10. Province di Lucca, Pisa, Firenze, Siena: La Via Francigena. 11. Province di Lucca, Pisa, Firenze, Prato, Pistoia. 12. Colle Val D'Elsa: il “SentierElsa” e il Museo del Cristallo.

ALTRE REGIONI: 1. LAZIO (LT): Parco del Circeo, Isole Pontine. I Giardini di Ninfa. 2. LIGURIA, (SP): Porto Venere, Isola di Palmaria e Parco delle 5 Terre (Andrea Mariottini, Guida Parco delle 5 Terre) 3. SICILIA (TP): S. Vito Lo Capo e le Riserve dello Zingaro e del Monte Cofano (TP)

VIAGGI ALL'ESTERO: Regno Unito, Londra. “Parchi di Londra, cuore verde di una citta dalle mille sfaccettature.”

Altre zone potranno essere richieste alle Guide di Incanto Toscano per realizzare programmi modellati sulle vostre esigenze. Gli itinerari giornalieri illustrati in catalogo possono essere proposti come gite di un giorno o come parte di soggiorni più complessi, per i quali Vi invitiamo a consultarci in modo da suggerirvi la migliore combinazione di itinerari e visite. Informazioni e contatti:

Laura Cialfi e Andrea Mariottini Guide www.incantotoscano.com [email protected] [email protected] Facebook: Incanto Toscano Instagram: Incanto Toscano Guide Laura Cialfi tel +39.327.3693504 e Andrea Mariottini tel. +39.339.8767846