Parigi a Torino

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Parigi a Torino UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO SCUOLA DI DOTTORATO Humanae Litterae DIPARTIMENTO Beni Culturali e Ambientali CURRICULUM Storia e critica dei beni artistici e ambientali XXV ciclo TESI DI DOTTORATO DI RICERCA Parigi a Torino Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” L-Art/03 L-Art/04 Dottorando Luca Pietro Nicoletti Matricola n. R08540 TUTOR Ch.mo prof.re Antonello Negri COORDINATORE DEL DOTTORATO Ch.mo prof.re Gianfranco Fiaccadori A.A. 2011/2012 Luca Pietro Nicoletti, Parigi a Torino. Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” tesi di dottorato di ricerca in storia dei beni artistici e ambientali (Milano, Università degli Studi, AA. 2011/2012, XXV ciclo), tutor prof. Antonello Negri. 2 Luca Pietro Nicoletti, Parigi a Torino. Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” tesi di dottorato di ricerca in storia dei beni artistici e ambientali (Milano, Università degli Studi, AA. 2011/2012, XXV ciclo), tutor prof. Antonello Negri. Ringraziamenti L’invito a studiare le vicende di “Francia-Italia” viene da Paolo Rusconi e Zeno Birolli, che ringrazio, insieme ad Antonello Negri, che in qualità di tutor ha seguito lo svolgimento delle ricerche. Anche la ricerca più solitaria si giova dell’aiuto di persone diverse, che ne hanno condiviso in parte più o meno estesa i contenuti e le riflessioni. In questo caso, sono riconoscente, per consigli, segnalazioni e discussioni avute intorno a questi temi, a Erica Bernardi, Virginia Bertone, Claudio Bianchi, Silvia Bignami, Alessandro Botta, Benedetta Brison, Lorenzo Cantatore, Barbara Cinelli, Enrico Crispolti, Alessandro Del Puppo, Giuseppe Di Natale, Serena D’Italia, Micaela Donaio, Jacopo Galimberti, Giansisto Gasparini, Luciana Gentilini, Maddalena Mazzocut- Mis, Stefania Navarra, Riccardo Passoni, Viviana Pozzoli, Marco Rosci, Cristina Sissa, Beatrice Spadoni, Cristina Tani, Silvia Vacca, Giorgio Zanchetti. Come in molte altre occasioni, anche questo lavoro ha tratto giovamento dalla lettura paziente e meticolosa di Giuseppe Baviera. Un ringraziamento infine a quanti hanno autorizzato l’utilizzo del materiale documentario che è la base di questo lavoro, in particolare Paola Argan, Marco Birolli, Sabina Carluccio, Piero Cavellini, Arturo Locarno, Gloria Manghetti. Queste pagine sono dedicate al ricordo di Gilda Nicoletti. 3 Luca Pietro Nicoletti, Parigi a Torino. Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” tesi di dottorato di ricerca in storia dei beni artistici e ambientali (Milano, Università degli Studi, AA. 2011/2012, XXV ciclo), tutor prof. Antonello Negri. 4 Luca Pietro Nicoletti, Parigi a Torino. Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” tesi di dottorato di ricerca in storia dei beni artistici e ambientali (Milano, Università degli Studi, AA. 2011/2012, XXV ciclo), tutor prof. Antonello Negri. INDICE Introduzione p. 7 I. Tre antefatti: Torino, Venezia e Milano I.1. Vita difficile dell’avanguardia a Torino. p. 16 I.2. 1947. L’arte francese d’oggi. p. 21 I.3. Non solo gli Impressionisti. p. 34 I.4. “Astratto-concreto” oltremontano. p. 43 II. Cronaca 1950-1952. II.1. Difficoltà di partenza. p. 54 II.2 Possibilità di dialogo. p. 68 II. 3. Carluccio in Costa Azzurra. p. 79 II. 4 In cerca di «forze realmente vive e rappresentative della pittura odierna». p. 82 II.5 “O troppi, o troppo pochi”. p. 96 II.6 Pignon e Manessier. p. 106 II.7 “Francia-Italia” va a Lione. p. 110 III. 1953. Chagall e la terza “Francia-Italia”. III.1 Due mostre alla vigilia della Biennale. p. 113 II.2 Fortuna a stampa di Chagall. p. 120 III.3 Morandi, Casorati e Birolli. p. 131 III.4 «Suole bucate» e «fiori mostruosi». p. 136 IV. Nebbia e pittura a Torino. 1954-1957. IV.1 Intermezzo 1954. Torino e Venezia. p. 146 IV.2 Cambio di vertice alla quarta “Francia-Italia”. p. 150 IV.3 Il “momento Klee”. p. 159 IV.4 1956. Ancora Venezia. p. 168 5 Luca Pietro Nicoletti, Parigi a Torino. Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” tesi di dottorato di ricerca in storia dei beni artistici e ambientali (Milano, Università degli Studi, AA. 2011/2012, XXV ciclo), tutor prof. Antonello Negri. IV.5 Convergenze e ripensamenti. p. 170 IV.6 «Una mostra che non concede respiro» p. 178 IV.7 L’operaio e l’eremita. p. 185 IV.8 «Una specie di esperanto ». p. 191 IV.9 Una mostra (mancata) di Manessier. p. 197 V. La “sagra dell’astrattismo”. V.1 “Francia-Italia” 1959 e la mostra di de Staël. p. 202 V.2 Prima Fautrier, poi de Staël. p. 207 V.3 Pittura vera e pittura “matta”. p. 212 V.4 Una parentesi sui Delaunay. p. 218 V.5 Verso l’antologica di de Staël. p. 220 V.6 Il “poeta” della pittura. p. 223 VI. Ultimo atto di una stagione VI.1 “Francia-Italia” va a Parigi. p. 236 VI.2 Pittori d’oggi per un centenario. p. 240 VI.3 Progetti francesi e desiderata italiani. p. 246 VI.4 Panoramica della pittura straniera moderna. p. 252 VI.5 Epilogo. p. 256 APPARATI Regesto artisti e commissioni p. 260 Fonti d’Archivio e abbreviazioni p. 263 Bibliografia p. 265 6 Luca Pietro Nicoletti, Parigi a Torino. Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” tesi di dottorato di ricerca in storia dei beni artistici e ambientali (Milano, Università degli Studi, AA. 2011/2012, XXV ciclo), tutor prof. Antonello Negri. Introduzione. «A Torino, come in quasi tutte le città, si trovano angoli che ricordano Parigi»1: esordisce così, nel 1952, un anonimo articolista annunciando un concorso dilettantistico di pittura en plein air che avrebbe avuto come sede espositiva il torinese cinema Metro Cristallo. Ai partecipanti si chiedeva di scovare nella città degli angoli che potessero ricordare la capitale francese, come se nella prospettiva di corso Vittorio Emanuele, o nei caseggiati che terminano con mansarde, si potesse trovare qualcosa dei boulevards, o dei tetti della Ville Lumière, e di raffigurare questi scorci in dipinti «accessibili alla comprensione di tutti». L’aneddoto, inconsapevolmente sintetizza due tratti caratterizzanti il clima in cui prendono forma le varie edizioni di “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” (o “Peintres d’aujourd’hui. France-Italie”): da una parte c’è una indiretta polemica, un po’ qualunquista, verso un’arte non comprensibile al grande pubblico; dall’altra si riconferma Torino come «la più francese delle città italiane»2. È proprio questo vincolo culturale di lunga durata della città nei confronti della Francia a indurre un gruppo di benemerenti torinesi, su suggerimento del pittore Mario Becchis3, a costituire, nel 1951, un comitato “Francia-Italia” per promuovere una rassegna artistica con lo stesso nome, affidata a Vittorio Viale in qualità di direttore dei Musei Civici, al fine di dotare la città di una manifestazione di respiro internazionale con la chiara ambizione di mettersi in competizione con le grandi rassegne nazionali. In parte ci riuscirono, almeno nella percezione comune, se già nel 1953, nella stampa periodica, i detrattori desiderosi di «rendere meno arbitraria la presentazione dell’arte attuale al pubblico delle massime esposizioni» allineeranno la rassegna torinese alle ben più longeve Biennale di Venezia e Quadriennale di Roma4. Diversamente da queste, però, la dichiarata connotazione geografica doveva chiarire l’intenzione di istituire un asse privilegiato, che poteva apparire come uno sbocco naturale: «Torino» commenterà Costantino Baroni a proposito dell’edizione del 1955, «dove la parlata francese ha corso popolare, sembrava predestinata a questa funzione di scambio culturale mentre le doti naturali di equilibrio, di misura e di distinzione che assicurano ad essa un primato in fatto di gusto costituivano garanzie più 1 Parigi a Torino coi pittori all’aria aperta, “Stampa sera”, 1 ottobre 1952. 2 Piero Bianconi e Felice Filippini, Piemonte e pittura vera e “matta”, dattiloscritto, in AMC, SMO 547. 3 Cfr. Luigi Mallé, Da “Pittori d’Oggi. Francia-Italia”” agli “Amici torinesi dell’arte contemporanea”, in Le muse inquietanti. Maestri del Surrealismo, (Torino, Galleria civica d’Arte Moderna, novembre 1967-gennaio 1968) catalogo di Luigi Carluccio, presentazione di Luigi Mallé, Torino, Amici Arte contemporanea, 1967, p. IX. 4 Enzo Faraoni, Inchiesta sull’arte contemporanea. La risposta di Enzo Faraoni, “Il nuovo Corriere”, 27 dicembre 1953. 7 Luca Pietro Nicoletti, Parigi a Torino. Storia delle mostre “Pittori d’Oggi. Francia-Italia” tesi di dottorato di ricerca in storia dei beni artistici e ambientali (Milano, Università degli Studi, AA. 2011/2012, XXV ciclo), tutor prof. Antonello Negri. che sufficienti contro il pericolo di piaggerie snobistiche legate alle volubili fortune del mercato»5. Gli faceva eco Marco Valsecchi, nello stesso anno, il primo in cui si incontri da parte della critica un bilancio sul senso della manifestazione, che dopo cinque anni cominciava ad avere una sua tradizione consolidata: «Non so se sia per la sua vicinanza al confine, per cui l’“aria di Francia” si avverte a Torino meglio che altrove, ma sta di fatto che un incontro tra i pittori d’oggi d’Italia e di Francia non poteva trovare altra sede più idonea e congeniale»6. Non era mai stato preso in considerazione con uno sguardo unitario, nel suo concatenarsi l’una dopo l’altra, tutto il complesso delle sette mostre dei “Peintres d’aujourd’hui” tenutesi fra 1951 e 1961, inframmezzate dalle grandi antologiche, patrocinate dallo stesso comitato, di Marc Chagall (1953), Robert e Sonia Delaunay (1960), Nicolas de Staël (1960), e infine Viera da Silva (1964). Nella periodizzazione dell’arte a Torino fra anni Cinquanta e Sessanta data a partire dagli anni Ottanta, infatti, “Francia-Italia” si collocava o al termine di quel quinquennio di fermenti immediatamente successivi alla guerra7, terminati con il radicale mutamento politico dell’amministrazione cittadina in senso democristiano (proprio nel 1951); o in una sorta di anticamera all’arrivo di Michel Tapié8; oppure, le sue ultime edizioni parevano manifestazioni ormai attardate, sui morenti anni Cinquanta, soppiantate dall’affermarsi dell’arte povera9.
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