Medioevo recondito

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:rn Gruppo Archeologico Milanese

a cura di Paolo M. Galimberti Medioevo recondito

Guida alle sopravvivenze architettoniche a Milano (secoli Vlll·Xlll)

Gruppo Archeologico Milanese Gruppo Archeologico Miianese via Bagutta l 2 20121 Miiano tel. e fax 02/7963 72

Pubblicazione venduta prevalentemente ai soci.

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a cura di Paolo M. Galimberti

Allo realizzazione del volume ho collaborato l'intero Settore Medioevo del GAM In particolare le schede si devono o: Monica Beghini (M.B.), Anno Bernocchi (A.B.), Paolo M. Galimberti (P.M G.), Piero Metti (P.M.), Giancarlo Monterlsi (G.M.), Moria Ottoiono (MO.) SI ringraziano: Luigi C. Schiavi, Chiaro Romerio, Roberto Alberti

Le ìllustrozionl sono tratte do: Gior~io Glullni. Memorie spettanti alla storia. al gover­ no. ed olla descrizione della cltta. e del/o campagna di Miiano. ne· secoli bossi, Milano, stamperia di Giambattista Bianchi, 1760. Lo pianto dello città è di Daniele Stoopendool, Ed. J.G. Groeve, 1704 In copertina: chiesa di Son Giovanni In Conco

Milano, 2009

Questo pubblicazione e realizzato con corto patinato certifìcota FSC mista ed è stampato con processo ECO OFFSET (o bosso impatto ambientale) da Gom Edit Sri, Curno (BG). www.gamedit.lt 3

INTRODUZIONE

Bonvesln de lo Rivo. scrivendo nel 1288 Il Oe Mognollbus Medio/ani, computo lo popolazione milanese in 200 000 abitanti e ci restituisce l'Immagine di uno delle città d'Europa più popolose e vivaci. dello quale si vanto lo bellezza e Il numero delle costruzioni. Certamente primo del secolo XIV, limite cronologico del pre­ sente volumetto. lo cittò dovevo conservare ancora tracce del suo passato di capitole romano. Cosl anche le reollzzazlonl del secoli X-Xlii, servite do modello o lutto l'architettura romanico. sono do pensare sempre Inserite nello fisionomia oltomedievole. celebrato nel Versus de Medio/ano e/vitate. del secolo VIII Ci si stupisce quindi che oggi Milano sia tro le clttò Italiane quello che meno ha un aspetto •medievale>. l'Immagine dello quale disponiamo per 1 secoli di mezzo è vistosamente carente o totalmente inventato. Intatti i monumenti superstiti. Isolati dal contesto del tessuto urbano dogli sventramenti del Novecento. sl presentono normalmen­ te falsati da restauri o rifacimenti ottocenteschi. Tra l'altro l'architettura civile è estremamente raro e ciò che ne rimane emerge o fatico do palazzi barocchi o neoclassici o causa degli lnterventì succedutisi nel secoli. Non si dimentichi poi che le tecniche costruttive Impiegavano ampiamente materiai! deperibili come legno per le strutture e paglia per le coperture; le stes­ se difese cittadine furono costituite essenzialmente da terrapieni e dal fossato del Navlgllo, Intervallati do porte fortificate e posti di guardia.

La curiosltò di Indagare coso sia effettivamente riconducibile all'età medievale cl ha portato allo ricerco di frammenti sparsi, lacerti, Indizi. che vengono raccolti In maniero s1stemot1co e presentati In questo Toculnum

Nonostante i brutali cambiamenti che hanno sfigurato la cittò. resto In porte riconoscibile il trocc!oto urbanistico definito dogli ossi viari e dal corsi d'acqua. Inoltre, In alcuni cosi, le vie non hanno mantenuto solo lo loro funzione vlo­ blllstica. mo anche Il nome, così l'origine medievale ho lascloto traccio nello toponomastico. Ne emerge un paesaggio caratterizzato soprattutto do chiese e ordini religiosi. ricordati nelle 1ntltolozlorn degli edifici e nel nomi delle strode, talvolta storpiati nell'uso come via del Lauro (dallo chiesa di Sont'llorlo fondata 4 ------nel 1056). SI Intravede poi un tessuto abitativo che lasciava ampio spazio ad aree aperte e usi agrlcoll, ricordati ad esempio dal toponimi Brera e Broletto. La cinta fortificata ha lasciato memoria di sé nel nomi Terragglo e Camlnadella (a . 1119); via Campo/od/glano ricorda l'assedio del Barbarossa; medlevall sono pure I nomi V/gentlna e Alfaguordlo, entrambi derivati da posti di osservazione. Infine sono note a tutti le vie che ricordano arti e attività Industriai!: Spadorl, Armorarl. Speronar/, Mollno delle Armi, Orefici, Pattar/, e quelle tipiche di una città Intenta a fare danée: Bollo. Moneto, Zecca vecchia. Infine altri luoghi mantengono lntltolazlonl medlevall rlconduclblll a Istituzioni o attività: Corduslo («curtis ducls•. a. 857), Bagnera (da un bagno pubbllco, a. l 025), Scaldasole (sec. Xlii). Monforte (forse dagli eretici di Monforte qui arsi sul rogo). E poi ancora: Carrobblo, Case rotte (dalla distruzione delle cose del Torrioni dopo la battaglla di Desio vinta dal Visconti nel 12 7 7), dello Chiusa (dal l l 71 ), Cinque Vie (dal 796), Commendo (del cavalleri Templari), Quadronno (1191). Non da ultimo, l'aspetto che maggiormente connotava la città era una ricchez­ za di acque oggi lnlmmaglnablle: Il sistema del Navlgll, con la Fossa Interna. Il Navlgllo Grande (o Tlclnello), l' I Vepra. Il naviglio di via Vallone, Il navigllet­ to di Porta Tosa, la Vettabbla, Il Nlrone.

Palazzo della Ragione In 5

Organiuazione del volume

Vengono descritti o menzionati edifici o resti architettonici e artistici, conservati In sltu. purché vi siano riconosctblll anche se 1n minimo misuro materiati originari. SI escludono pertanto chiese lo cui esistenza è attestato nel periodo consi­ derato. mo lo cui strutturo odierno non conservo traccio di quello medievale. come pure luoghi che mantengono un'Intitolazione medievale, mo le cui strut­ ture siano scomparse o totalmente riedificate.

Vengono considerate unicamente te soprowlvenze situate all'interno del confini amministrativi dell'attuale Comune di Miiano. Lo moderno circoscrizione owio­ mente comprende non solo la clttò vero e proprio all'Interno dello cerchio del . mo anche quello che ero territorio rurale. oggi totalmente assorbito nel­ l'espansione urbana.

Gll estremi temporali includono solo l'età medievale, terminando con lo fine del secolo Xlii. Ad eccezione di un solo resto del secolo Vili. lo maggior porte degli oggetti considerati si concentro pertanto nell'età romanico.

L'ordine dello descrizione segue approssimativamente l'antico divisione ammi­ nistrativo medievale per Porte· Comos1na. Nuovo, Orientale. Romana. Ticinese, Vercellino. con le rispettive Foggfe. come venivano definite nel Medioevo le loro proiezioni nel contado esterno per sei miglio

Il volume cerco di evidenziare edifici e resti poco o nullo conosciuti. dedicando toro uno descrizione esteso Owiomente lo decisione di dare maggior risotto o uno voce Invece che o un'altra P'JÒ essere arbitrarla e soggettivo, e In alcuni cosi potrò essere uno stimolo o riscoprire cose già note. DI tutto si cerca comunque di dare notizia, In uno sorto di repertorio che comprende sia monumenti talmente noti do non richiedere che un rapido accenno, sia cosi così poco documentati do non avere materiale sufficiente per compilare uno schedo SI è evidentemente consapevoli di possiblll mancanze e lacune. 6

REPERTORIO DEI RESTI DI ETÀ COMUNALE A MILANO

Palazzo della Ragione dello Santissimo Trinità. nello quale fu Piazzo Mercanti battezzato e lavorò Il noto Bonvesln ii centro dello città medievale. reo­ de lo Rivo. llzzoto nel 1233 dal podestà Oldrodo Lo trovoglloto esistenza di questo do Tresseno, effigiato In uno scultura complesso religioso nel Borgo degli ontelomlco. ortolani («di sclgolott») presso Porto Comoslno Inizio nel primi anni del l 000 o opero di Llprondo, prete decumano ed eroe del movimento PORTA COMASINA riformatore dello Potarlo. Lo chiesa. con annessa canoni­ ca. dovevo ospitare uno comunità Chiesa di San Simpllclano di chierici che conducevano vita Piazza S. Slmpllclano comune. Nel l 099, per l'opposizio­ Lo paleocristiano Boslllco Vlrglnum ne del canonici alle crociate. papa presento significativi Interventi del Urbano Il lo sottrasse allo loro ammi­ secoll Xl e Xii, In particolare Il portale nistrazione e l'assegnò allo Santo mediano, l'abside, le volte. Sede. Successivamente. In data non conosciuta. diventò un monastero e Chiesa di San Carpoforo tu assegnata al Benedettini di San Via Fiori Chiari Slmpliclono come cgronglo•, cioè.. Dell'antico chiesa restano tracce del come comunità agrario gestito In componile romanico con un'ampia proprio. monofora databile al secolo VIII, o Innocenzo IV nel 1251 la assegnò destra dello facciata attuale. agli Umlllotl. ma In seguito alla loro soppressione nel l 5 71 da parte di Campanile della chiesa della Carlo Borromeo. la chiesa venne Santissima Trinità Inglobata nello Parrocchia di San Via Glannone 9 Proteso In Campo forls. mentre I fondi Il componlle, che attualmente appa­ confluirono nel fidi per la costruzio­ re come solitario e mesto arredo ne del Seminarlo Maggiore di corso del giardino di un condominio, è Venezia. l'unico soprowlvenzo della chiesa Dopo essere divenuto parrocchia 7 nel 1608, un furioso incendio nel PORTA NUOVA 1616 cancellò le tracce medievali della chiesa a esclusione del cam­ panile. Abbazia di Santa Maria Rossa In La chiesa aveva contenuto affreschi Crescenzago a lato dell'altare maggiore attribuiti Via don Berra ai Borgognone, una tela seicentesca La chiesa giunta fino al nostri tempi Indicata come Madonna del Rosario, fu edificata olla fine del secolo Xli, già proveniente dal Dazio di Porta su una costruzione originario risalen­ Tenaglia ove era conosciuta come te forse al X secolo e già dedicata «Madonna di strosador» (contrabban­ alla Vergine Maria. Infatti, nell'anno dieri). 1140 circa, l'arcivescovo di Miiano Lavori di ristrutturazione portarono a Roba Ido ( 1136-1146) aveva costi­ un allungamento della chiesa con tuito una canonica per l sacerdoti perdita della facciata. Rifatta nel secoiarl che conducevano vita In 1900, è stata abbattuta nel 1968 e comune e che si ispiravano alla ricostruita nel dintorni. regola di sant'Agostlno, guidati da G.M. un preposto. I canonici ampllarono negli anni suc­ Chiesa di San Mamete cessivi I loro possedimenti e l'area Via Bov/sasca della loro giurisdizione alla pieve L'.oratorio, documentato già nel 1120 di Rosate. Fondarono anche altre e menzionato nei L/ber Notltlae comunità, tra le quall lo chiesa di Sanctorum Medio/ani, si trovava su San Giorgio di Bernate Ticino (1186), uno importante via di collegamento dando origine olla Congregazione verso l'area comasca. È una sempli­ di Santa Maria di Crescenzago, che ce costruzione ad aula unico absida­ acquistò prestigio con la beatifica­ ta; sullo parete nord si conserva una zione di due suoi membri: Albino e finestra strombata, con decorazioni Tommaso. fitomorfe di stile romanico. La regolo del monastero fu det­ Nel corso di restauri effettuati nel tata nel 1197 dal primo preposto, 1938, all'Interno sono emersi inte­ Ottone. e approvata dall'arcivesco­ ressanti affreschi: la Visitazione (sec. vo Lompugnanl. Nel 1250, secondo Xl-Xli). san Mamete (sec. x:11) e una le direttive di papa Innocenzo IV, Natività di scuola lulnesca. vennero costruiti un chiostro e un ospedale per I poveri. Torre di guardia Nel secoli successivi, a partire da Via Osculati - Affari Crescenzago, furono edificate altre All'Interno di uno tipico corte lom­ chiese: Santa Maria di Casaretto barda, al centro di Afforl, si conser­ (1400), Santa Mario di Loreto (1420) vano I resti di una torre ritenuta del chiomate rispettivamente «Bianca• secolo X. e «Nera» per distinguerle dalla chie­ sa madre Santa Maria Rosso, e Santa Mario della Passione (1480). Per lo sua posizione, lo canonica 8

fu spesso sede di accampamento L'abside è certamente la parte più per le mlllzle comunali e rifugio di antica e forse risale alla primitiva esuli milanesi al tempi delle lotte costruzione. Il campanile. che In fra Torrioni e Visconti. Secondo una origine non superava la volta della leggenda Matteo Visconti, signore chiesa, fu sopraelevato alla fine del di Miiano, scomunicato nel 1321, XVI secolo. riparò esule nella canonica: Il morì Il motivo di maggior attrazione è pentito e fu sepolto segretamente. rappresentato dagli affreschi del Trasformata In commenda nel seco­ presbiterio e dell'abside maggiore. lo XV. la chiesa fu eretta in parroc­ che rappresentano uno del più Inte­ chia nel 1772. ressanti cicli lombardi della seconda La facciata si presenta a capanna, in metà del Xlii secolo. La volta del pre­ cotto, Inquadrata da paraste sormon­ sbiterio è rivestita da un motivo che tate da pinnacoli; l'aspetto attuale è riprende I tessuti del secoli Xl-Xli. a Il risultato di un pesante «restauro» del medaglioni e tralci; l'abside mostra 1922. che sostituì con tre monofore a nel catino Il Pantocratore, e alla forte strombo Il rosone e le finestre a base un finto panneggio e la figura oculi originari. Anche i mosaici delle giacente di un vescovo o abate. lunette sono moderni. La maniera pittorica è molto vicina

Chiesa di San Marco 9 al dipinti murali dello chiesa di Son te terminale è stato costruito sulle Francesco o Pozzuolo Martesana. muro di Massimiano, sfruttate come commissionati dal cardinale Pietro fondamento, Il Mirabella Robertl ho Peregrosso nel 1295, e caratterizzati avanzato lo suggestivo ipotesi che lo dallo stile proprio delle più aggiorna­ chiesa sia sorto sfruttando uno coso te realizzazioni di Roma. forte addossato olle muro, riusando GM. uno torre romano come componile DI certo si deve Invece escludere Chiesa di San Donnino alla Mazza lo presenza di un tempio pagano, Via Montenapoleone 25 I Via Bigi/ 20 di Ercole o di Giano, la cui mozzo Tra via Montenopoleone 25 e via secondo Galvano Fiammo e gli sto­ Bigli 20, si trovo un muro, scoperto rici del secoli XVII-XVIII avrebbe doto nel corso di lavori di ricostruzione nel origine allo curioso denominazione. 1958. Sono vlsiblll l 5,30 metri di mura­ Neppure convince l'Ipotesi che la tura medievale In mattoni. costruito «mozam,. si riferisco allo presenza di sopra uno zoccolo in pietre romane un torchio da olio Soppresso lo par­ di reimpiego; nel muro si aprono rocchia nel 1787, lo chiesa fu vendu­ quattro flr;estre o strombo unico liscio to nel 1803 e demolito. molto rastremato, terminante In uno P.M.G. ghiera In mattoni. e uno porto. pure terminante In uno ghiera semplice Chiesa di Santa Maria di Brera In mattoni o visto. Altre aperture (tre Piazzetta di Brera finestre e uno porto) sono di epoca Della chiesa duecentesco della posteriore. Lo tecnico e te Indagini coso madre degli Umiliati restano archeologiche collocano la dotazio­ porti di muro Inglobate nel loto ne al secolo Xl. destro dell'edlflcio della Biblioteca Sono I resti dello parete merldlono­ Broldense. le dello chiesa di Son Donnino allo Mozzo, di fondazione medievale e Chiesa di San Marco attestato In documenti del 1266 e Piazzo S Marco 1284, oltre che nel Llber not/tlae Della chiesa del Domenicani, fon­ Sanctorum Medio/ani (posteriore al dato nel 1254. restano le volte e 1289) le due testate del transetto oltre al Gll atti dello visito postora1e di san componile. all'interno del quale s1 Carlo descrivono fedelmente l'archi­ trovavo l'affresco dello Madonna col tettura primo del rifacimenti secen­ Bombino. oro collocato nel transetto teschi· un edificio di 22xl l m. od destro. aula unica. coperto a copriate nello navata e o volto nel presbiterio, con Archi di Porta Nuova componile. Lo pianto è corotterlst!ca Piazzo Cavour per lo terminazione unico plano e Una delle porte urbiche medievali del l'assenza di un'abside circolare coso secolo Xli, con due fornici affiancati assolutamente unico 1n Lombardia do torri: gli orchi sono a tutto sesto per Il secolo Xl. Questo peculiarità o doppio ghiera, con conci In pietra si giustifico con Il fatto che la pare- grigio e marmo bianco alternati. lO

PORTA ORIENTALE una cappella, Immerso nel verde, sulla strada Rivoltano e consisteva In una chiesa •stazionarla•, nella quale Duomo - già Santa Maria Maggiore si celebravano alcune cerimonie litur­ Piazzo Duomo giche dette stotlones (luogo dove Lo costruzione del Duomo, cominciato fermarsi), La chiesa, che risale proba­ nel XJV secolo, ho portato allo spari­ bilmente al primi anni del Miiie, risulta zione dell'antica cattedrale di Santa dedicata a San Faustino nel 1152. Moria Maggiore. Alcuni resti sono però e nel 11 88 fu denominata chiesa di ancora conservati: nella prima cam­ San Faustino di Cavrlana, dal piccolo pata a destra si trova Il sarcofago borgo che si trova poche centinala di dell'orclvescovo Ariberto da Intimiano metri a sud. La dedicazione rimanda (tl 045); nella secondo campata a chiaramente al patroni di 8rescla, sinistra sono posti due bossorlllevl In probabilmente perché posta nella marmo rosso con figure di apostoli direzione di quella clttò. (sec. Xli); seppure non originariamen­ Cl furono più consacrazioni del tem­ te nella chiesa si segnalo anche nel plo: una nel 1370, mentre l'altro Il 28 transetto sinistro Il Candelabro Trlvulzlo, agosto 1519 a opera di monsignor oreficeria del secolo Xlii. Francesco Londlno, vescovo di Lodi, Sotto Il sagrato sono visltoblll I resti dello per Incarico dell'allora arcivescovo di basilica paleocrlstlana di Santa Tecla, Miiano, cardinal Ippolito d'Este. le cui absidi sono databili al secolo Xl. l'.edlficlo attualmente Visibile fu pazien­ temente restaurato nel 1519; altri restauri Chiesa di San Babila e scultura di furono realizzati dopo I danneggiamen­ leone ti dello secondo guerra mondiale. Piazzo S. Bob/lo Nella cappello di sinistra, dedicata alla La chiesa romanico è passata attra­ Madonna delle Grazie, si può vedere verso radicali rifacimenti barocchi l'affresco duecentesco In stile bizanti­ e una sciagurata ricostruzione otto­ no che raffigura Maria con Il Bambino centesca che ne hanno alterato lrri­ benedicente In braccio. Un pannello medlobllmente le caratteristiche. La o lato riproduce Il graffito emerso sotto tacciata è totalmente del 1906; di l'affresco, dopo che questo fu stac­ originale restano con certezza solo cato per un restauro nel 1979. SI tratta alcuni capitelli della navata. di cinque righe In scrittura carollna, d Davanti alla chiesa, una scultura Incerta lettura, finora Interpretate con le romanica col leone simbolo di Porta parole «haec precatlo anno MCLXXXII Orientale è collocata sulla colonna X mensls aprllis clementlam Del tenea­ barocca del 1626. mus• e Il nome proprio •Sllanus•; alcu­ ni tratti raffigurano Il profilo di un uomo Chiesa del Santi Faustino e Glovlta dalla cui bocca escono un pesce e Via Ortica alcune anatre selvatiche, mentre altrl La chiesa dei Santi Faustino e Glovita, segni sono stati considerati la rappre­ nota anche come Santuario della sentazione del fiume Lambro e di uno Madonna delle Grazie, si trova nel­ porta (forse Porta Orientale). l'antico borgo dell'Ortica. Agli Inizi era È possibile che queste due opere siano 11

accomunate da una medesima storia, prete Rodolfo Cagotosslco. Glò nella la quale racconta come nel 1 162. dopo visita pastorale di Carlo Borromeo la distruzione di Milano da porte del Bar­ l'edificio si trovava 1n cattive condizio­ barossa. I milanesi di Porto Nuovo e di ni; peraltro nello vlsila del cardinale Porto Orientale furono eslllati tra I borghi Federico erano ancora visibili affre­ circostanti di Lombrote e di Cavrlano, schi raffiguranti gli evangelisti; nel dove sorgevo l'oratorio di Son Faustino secoli fu sottoposta a usi Impropri. tin­ Si tramanda che lo loro speranza che nel Novecento si trovò ridotta a di tornare In città si fece preghiera edificio agncolo e l'abside adibito o cosicché nel 1 182 chiesero l'Interces­ ghiacciala. La costruzione dal 1962 è sione dello Madonna, dedicandole di proprletò del Comune di Miiano. e un semplice graffito. In effetti ranno attualmente è adibito ad abitazione seguente, con lo Pace di Costanza. PM.G. Federico Barbarossa riconobbe l'auto­ nomia comunale di Milano e Il diritto Chiesa di San Lorenzo In Monluè al ritorno del milanesi In cittò; così gli Via Monluè abitanti decisero di sciogliere Il voto Monluè. Il mons luporlus attesta•o facendo dipingere sopra Il graffito un nel documenti del l 1 58 e del 11 75 affresco denominato «Madonna delle presso Il fiume Lambro, ha solvato Grazie•. Il dipinto è oggetto di antica In parte il proprio carattere agricolo devozione da porte della popolaz10- grazie all'Isolamento dovuto alla tan­ ne, tonto che Il cardinal Martinl dedi­ genziale Est. SI tratta di un intero com­ cò alla Madonna una preghiera che plesso agricolo monastico. ovvero viene tuttora rec!tato Il giorno 12 di una cgrongla•, dell'ordine milanese ogni mese olle ore 15 degli Umlllatl (sorto alla fine del seco­ P.M. lo Xl e la cui regolo fu approvata do papa Innocenzo lii nel 1201 ). Lo casa Resti delle mura urbiche madre di Brera già dal primi anni del Via S. Damiano Duecento compro beni e diritti a Gli unici resti In muratura dello cinto Monluè, con uno capillare compa­ fortificata del Xli secolo. gna di acquisti condotti con tena­ cia. divenendo In seguito un esem­ Cascina Sant'Ambroglo pio emblematico di amministrazione Via Cavrlono 38 attenta e oculata del patrimonio A ridosso del gasometri del viale l'Interesse maggiore era rappresen­ Forlanlnl si trova un edificio rurale. su tato dal mulini. fondamentali anche un loto del quale è sorprendente­ per la lavorazione dello lana Il primo mente visibile un'abside romanico. documento (e il più famoso) è una In laterizi. con cornice di orchetti Investitura livellaria di due mulini fatta pensili spartiti da semlpllastrl e tre agli Umlllatl da porte del Templari monofore. Una coppella Intitolata a milanesi nel 122 7 Nel 1236 è atte­ Sant'Ambroglo presso Cavrlana com­ stato un grosso impianto a sei rodigini pare la prima volta in un documento o due impianti affiancati. Un disegno del 11 80; nel 1234 e 1235 ne cono­ cartografico del secolo X>/. defini­ sciamo anche Il nome del rettore. Il to «Modellus flumlnl Lambrl», mostra 12

come le «porte» di Monluè alimentas­ SI trotta di un edificio In laterizl, ad sero sullo rivo destro uno deviazione aula unico o pianta rettangolare, ter­ le cui acque azionavano tre mullnl minante in un presbiterio rettangolare do grano e lo follo do corto degli più piccolo coperto con uno volto o Umiliati di Santo Mario di Brero. crociera. I fianchi sono olleggerltl do Mentre purtroppo non resto traccio grandi orchi o tutto sesto, Intervallati del canali e del sistemi di regolazione do semlcolonnlne In stucco. Lo sem­ delle acque, si può Invece ammirare plice facciata o capanno presento un l'edlflclo del mulino (per decenni portale Inserito In una sorto di protiro utlllzzoto do uno carrozzeria di outo­ schiacciato e un oculo centrale affian­ mobllf I), al cui Interno si conservo uno cato do due monofore tamponate. bella colonna con copltello. Nel 1584, successivamente quindi allo All'Interno di questo Importante com­ soppressione degli Umiliati e all'erezio­ plesso produttivo, viene edificato lo ne dello chiesa In parrocchia, fu rea­ chiesa dedicato o Son Lorenzo, men­ lizzato la copertura o cassettoni azzurri zionato dal Llber notltlae Sanctorum con stelline d'oro del soffitto; allo stesso Medio/ani(§ 228, col. 206): «In monte epoca dovrebbe risalire la torre cam­ lovorlo super Lombrum, eccleslo panaria sul loto sinistro. Nel Seicento fu Sonctl Lourentll» . Lo costruzione risale costruito lo sagrestia e si aprirono due al 1267 come attestato dall'epigrafe cappelle laterali. Il complesso fu ener­ posto sullo facciata: gicamente restaurato nel 18 77. In nomine Domini nostri tesu Chrlstl. Adiacente allo chiesa, posto od ango­ /sta I ecclesta cum clmlter/o con­ lo retto, si trovo Il complesso monosti­ cessa fult I a domlnls Bonlfat/o archi· co, del quale resto lo solo capitolare; presbitero de I Monte Vico et Alberto In esso nel l 290 si svolse Il Capitolo de Baxllllca/petrl vlcarlls domnls generale dell'Ordine per l'elezione del Otonls Vlcecoml/tls archleplscopl Maestro Generale. Per quanto degra­ Medio/ani, anno cur/rente m/lleslmo dato e nascosto da tamponamenti e ducentesclmo se/sageslmo septlmo, Interventi succedutisi nel secoli, si può duodecimo dle I exeunte martlo, ricostruire un ambiente diviso In due fune dle Domini I hedlflcata per fra­ do una filo di colonne con capitelli In fres humll/atos I de Bra/da ad hono­ pietra, scolpiti con motivi o spirale; gli rem beati Laurentll // martyrls cu/us Intradossi degli orchi erano decorofi rel{/qu/ae sub} I a/tari requ/escunt. con motivi o volute. fr(ater) R( ... ] /dano feclt fieri hanc Del chiostro che si trovavo o nord ecc[leslam ... ] I fratres eccleslam dello chiesa non resto alcuno traccio, fecere, fide/Iter si I de Bra/da dlcf/que come pure del cimitero ubicato o 300 semper slt benedtct/ / ad laudem metri a sud e soppresso nel 1 78 7. sanctl Laurentl martyrls alt/ I cu/us Monluè è l'Ideale punto di partenza rellqulas hulus presens ara gubernat per Il giro delle abbazie milanesi, che I est operlsque slbl concessa l/centla abbraccio le fondazioni umiliate di tanti I hanc vlcenam comlt/s S gra­ Vlboldone (Son Giuliano Milanese) e fia feclt Otonls Medlolanensls fune di Mlrosole (Opera), e !'abbazia cister­ archlpresulls urbls I a quo legati dee­ cense di Chlorovolle. ront qua sunt duo missi. P.M.G. 13

PORTA ROMANA Chiesa di Santo Stetano Magg\ote Plouo S. Stefano Un pilastro o fascio terminante In un Chiesa e componlle di Son Satiro capitello con motivi fltomorfi e di Largo Borges I vlo Torino uccellf è quanto resto del nartece li Sacello della Pietà e Il campani­ dell'antico chiesa romanica. soprav­ le fanno parte dell'Insula dell'arci­ vissuto perché Inglobato In una cata­ vescovo Ansperto, realizzata ante­ pecchia presso Il campanile. Nella riormente all'anno 879. L'affresco controfocclota. a sinistra entrando. è dell'altare maggiore della contigua collocato un bassorlllevo del secolo chiesa di Santa Maria è del secolo Xli, raffigurante Cristo In trono tra due Xlii, e un miracolo attrlbultogll fu Il santi. motivo che portò all'edlficazlone del Le origini di Santo Stefano si fanno santuario. risalire all'anno 433, al vescovo Martiniano. che qui sarebbe sepol­ Chiesa di Son Giovanni In Conca to. Nel testamento dell'arcivesco­ Piazzo Mlssorl e vlo Francesco Sforza vo Ariberto del l 03 7 è menzionato La chiesa. di età paleocristiana, fu con l'intltolozlone a Santo Stefano; lo riedificato nel secoli Xl e Xlii: dopo specificazione •In Brolo» richiamo lo le demolizioni otto e novecentesche. suo posizione all'Interno del frutteto restano porte dell'abside e lo crip­ vescovile. to. Lo facciata è stata reimpiegato Distrutto da un Incendio nello setti­ nel 1949 per Il templo valdese di mana santo del l 075, fu ricostruita via Sforza. Gll affreschi della cripta In forme spiccatamente romaniche sono conservati al musei del Castello tra Xl e Xli secolo. senza modificare Sforzesco. l'antica planimetria, per venire total­ mente rifatta nel 1584. Chiesa di Son Nozoro Maggiore VI si trovava la «pietra degli Innocenti» Piazzo S. Nozoro sulla quale l'Imperatore Valentlnlono La chiesa fondato da sant'Ambroglo avrebbe fatto suppliziare quattro fu ricostruita dopo Il l 075 e presenta martiri. Sulla soglia un'epigrafe ricor­ absidi e volte a crociera romaniche; Il da Il punto dell'uccisione di Galeazzo portale verso via Pantano ha un archi· Maria Sforza nel 14 7 6. volto del secolo Xl. Presso la chiesa sorgeva uno del più Importanti ospedali medieva­ Porto Romano li, fondato nel 1145 e menziona­ Corso di Porto Romana angolo Vlo to da Bonvesln de la Riva. nel De s. Sofio Mognollbus Medlolonl. come uno Nascosti nello scantinato del moder­ del più grandi della città. Le ossa del no palazzo sono vlslb lll I resti ael cimitero nel XVII secolo andarono a basamento della porta fortificata di •ornare» la vicina cappella di San età medievale. Le sculture che orna­ Bernardino alle ossa. vano la porta si trovano presso le G.M. Civiche Raccolte d'arte del . 14

Architrave del portale della chiesa di San Celso.

Chiesa di San Celso vano al lati due campatine nelle Corso /talla navate lateroll, molto più basse di Lo fondazione della boslllca di San quella centrale. In origine la copertu­ Celso si fa risalire al rinvenimento ra era a capriate In legno, sostituita da porte di sant'Ambrogio del corpi In seguito da una copertura a volto. del martiri Nazoro e Celso. Secondo I lavori per Il completamento si pro­ l'agiografia cristiana Nazaro, figlio di trassero fino all'inizio del Xlii secolo. Perpetua, ritenuta discepola addirit­ li corpo del santo fu collocato In un tura di san Pietro. predicava la fede sarcofago paleocristiano, In pietra, a Miiano, ove Incontrò Gervasio e attribuito al IV secolo o agli Inizi del Protasio, e In Gallio, ove Incontrò V, con I lati frontali e laterali scolpiti un giovane, il puer Celso (rispetto con motivi cristiani, facente funzione al quale, Il più anziano Nozoro fu di altare. denominato «Maggiore•). Giravano Nel 1430 Il duca di Miiano Filippo Insieme e furono accomunati dal Maria Visconti fece costruire una pic­ martirio o Miiano per decapitazione. cola chiesa per proteggere l'antico Sul luogo fu edificato un piccolo dipinto con la Madonna che costi­ sacello per contenere I resti di son tuivo la pala d'altare. L'Immagine Celso, sulla sinistra del quale un Igno­ era coperta do una tenda che, to pittore dipingeva una Madonna secondo l'agiografia, la mano della con Il Bambino benedicente. Madonna rimosse durante una affol­ La costruzione della prima basilica lata messa del 30 dicembre del romanica e di un annesso monaste­ 1485, In seguito allo quale la peste ro benedettino è attribuita al vescovo che Infuriava cessò. Riconosciuta Landolfo Il tra 992 e 996. Ricostruita l'origine miracolosa dell'evento, fu In torme romaniche nel secolo Xl. eretto un santuario, parallelo e adia­ di questa costruzione rimangono la cente alla basilica: Il Santuario di sola abside e Il campanile, tra I più Santa Moria del miracoli, che creb­ antichi della cittò. La chiesa era be nel secoli a scapito della chiesa composta da tre navate di cui la romanica. centrale ampia quasi Il doppio delle Nel l 651 lo facciata della basilica laterall e formata do tre campate di di San Celso fu completamente rive­ forma quadrata piuttosto allungate, stita con motivi di gusto barocco, a ognuno delle quali corrisponde- salvaguardandone solo Il portale 15

originarlo. Soppresso Il monastero conduce allo scolo del componile. nel 1783, gli edifici vennero acqui­ si trova uno nicchio con un affresco. stati dal Capitolo della fabbrica del molto deteriorato, di una Madonna vicino santuario. con Il Bambino, In trono, databile al Nel l 81 8 la chiesa fu mutilata del secolo Xli. due terzi anteriori. pertanto ne resta­ DI fronte al monastero, demolito no solo l'ultima campata e Il pre­ negli anni trenta del Novecento, sbiterio, La facciata fu ricostruita sorgeva l'Ospedale di San Celso. nello forma attuale nel l 851 . reim­ uno del più antichi dello clttò, fon­ piegando Il vecchio portale ed ele­ dato nel 996 e tradlzlonolmente menti nuovi stlllstlcamente mimetici. specializzato nell'assistenza al tro­ secondo la prassi romantica. 11 por­ vatelli. A seguito dello riforma voluta tale è ricco di elementi architetto· do Francesco Sforzo nel 1456, venne nlcl e sculture riproducenti anima­ accorpato all'Ospedale Maggiore e i! fantastici, gll evangelisti, episodi quando lo Co' Gronda fu ampliata della vita di Nazaro e Celso. La porta con Il lascito Coreano nello seconda è del 1454 e nella lunetta un affre­ metò del secolo XVII l'antico ospe­ sca rappresenta la Madonna con il dale fu soppresso e trasferito con Il Bambino tra I due martiri, attribuito personale e ricoverati. al Cerano. provenienti dalla taccia­ Nella sagrestia del «Tesoro» dell'adia­ ta barocca. cente santuario è custodito uno Attualmente la chiesa è preceduta gronde croce da processione, detto da un giardinetto che corrisponde di Chlaravolle. acquistata da questa all'area dell'antlca navata. sur muro abbazia, al momento della sop­ perimetrale di destra sono rimaste le pressione nel secolo XVIII. La croce, tracce delle quattro campate della come oro si presenta, è frutto di suc­ navata laterale, con J relativi pilastri cessivi rimaneggiamenti e risale al sormontati dal bel copltelll roma­ secolo IX. Sarebbe stata donata da nici. derivati da quelli della chiesa Ludovico Il Pio e dallo consorte alla di Sant'Ambrogio, su cui appoggia­ cattedrale e sarebbe stata portata a vano gli archi che dovevano reg­ Chlaravalle dall'arcivescovo Ottone gere la volto. Nello muratura sono Visconti, ritiratosi nell'abbozlo, ove Inseriti molti altri manufatti tra cui morl nel 1296. Di certo è originarla sarcofaghi e lapidi paleocristiane. la croce più piccola, In oro sbalzato Alcuni copltelll sono conservati pres­ e Incastonato nel retro. so le Raccolte d'arte del Castello G.M. Sforzesco. Nell'abside è posto l'altare In pietra Chiesa di Santa Eufemia o cassa che contenevo In origine Il Piazza S. Eufemia sarcofago paleocrlstlono In pietra Della chiesa, documentata dal seco­ con il corpo del santo, traslato sotto lo IX, dopo I pesanti rifacimenti del l'altare maggiore del santuario atti­ 1870, restano solo I pilastri o fascio guo nel 1935. Sul fondo della nava­ delle campate e I pioni più bossi del ta destro, presso lo spigolo In pietra, campanile. sul cui fianco vi è la porticina che 16 17

1 Palazzo della Ragione

PORTA COMASINA 2 Chiesa di San S1mpric1ano 3 Chiesa di San Carpoforo 4. Campanile della chiesa della Santissima Trinltò

PORTA NUOVA 5. Chiesa di Santa Maria di Brera 6. Chiesa di San Marco 7. Archi di Porta Nuova 8. Chiesa d 1San Donnino alla Maua

PORTA ORIENTALE 9 Duomo glò Santa Maria Maggiore I o. Chiesa d1 San Babila e scultura di leone 11 Rest delle mura urbiche

PORTA ROMANA 12 Chiesa e campanile d1 Son Sahro 13 Chiesa di 14 Chiesa di San Nazaro Maggiore 15. Porta Romana 16 Chiesa di Santo Stefano Maggiore 1 7 Chiesa d1 San Celso 18 Chiesa d1 Santa Eufemio 19

PORTA TICINESE 20 Chiesa di San Giorgio al Polauo 21 Chiesa di San Lorenzo Magg10re 22. Porta Ticinese 23. Chiesa di Santa Maria alla Vittorio 24 Chiesa di Sant'Eustorglo 25 Chiesa del Santi Simone e Giuda 26. Chiesa d i San Vincenzo In Proto 27. Naviglio Grande

PORTA VERCELLINA 28 Chiesa del Santo Sepolcro 29 Torre Via Merovig 1 30 Chiesa dei Santi Pietro e Lino 31 . Torre del carceres 32 Torre •di Ansperto• 33 Casa CIVIie 34 Cosa CIVIie 35 Basilica di Sant'Ambrog10 36. Chiesa di San Sigismondo 3 7 Pusterla di Soni'Ambrogio 38. Chiesa di Sont'Agostino 18

Baslllca di San Callmero rotori ottocenteschi che si ripropone­ Via s. Coflmero vano di riportare le chiese milanesi al Lo zona. abitato fin dal tempi gollo­ loro stato originarlo; con la pretesa llgurl, formavo quasi un borgo o di ridare all'edlflclo le antiche forme sé, trovandosi fra un corso d'acqua romaniche, sortl Il risultato di cancel­ emissario del Seveso (riscontrabile lare dal vetusto edificio quelle tracce ancoro nelle corte ottocentesche) di antichità che avevano resistito agli e lo strada Paplense - oro Vlgentlno stucchi e agli svolazzi settecenteschi. - nota come antico percorso celtico Furono eliminate le sovrastrutture verso sud. Come antico «pago» ero barocche, la facciata venne dotata dotato di propri edifici di culto tra cui di mattoni a vista e fu aggiunto un quello di Apollo, entrato nella leggen­ protiro con leoni stlloforl. La chie­ do, e un luogo di sepoltura utilizzato sa. quindi. solo nella porte absida­ anche In epoca cristiana. le conserva !'originarla architettura La chiesa esisteva sicuramente nel romanica; nel complesso è piuttosto V secolo, e qualcuno avanzò l'Ipo­ un esempio di architettura eclettica tesi che si potesse far risalire fino al ottocentesco. tempi di sant'Ambrogio, mo soltan­ Per quanto riguarda la tltolazlone, to come «basilica cemeterlole» o troviamo elementi più leggendari •Cella memorlae», non trovandosi che storici: secondo la tradizione noverato tra le basiliche maggiori. san Calimero. di origine greca, fu L'.edlflclo tu ampliato poi nel secolo Il quarto vescovo di Miiano e venne VIII e fu oggetto di un rifacimento sottoposto a martirio tra la fine del Il nel secolo Xl-Xli. Rimangono ancoro secolo e !'Inizio del lii. Secondo una l'orcone paleocristiano e lo navata tarda leggenda sarebbe stato accol­ unico. con tetto a capriate a vista; In tellato e poi gettato In un pozzo che un secondo tempo le alte monofore qui si trovava. per essersi opposto al (datablll al secolo Xl) furono ottu­ culto di Apollo, Il cui templo sorge­ rate da volte oblunghe e lo chiesa va. pare. nei pressi dell'attuale chie­ fu dotato di contrafforti. Dello fase sa. Diversamente la leggendo del romanico restano: l'abside o tre for­ santi Faustino e Glovlta racconta che nici. alcuni corsi di mattoni a spino di Calimero era un ufflclale di Adrlan0. pesce, vlslblll all'esterno, gli ultimi due mandato al ponte Mllvlo. dove I due contrafforti verso l'abside e Il portale santi operavano miracoli e converti­ della canonica. vano le folle. per condurli allo presen­ Nel 1609 l'arclvescovo Federico Borro­ za dell'Imperatore. Calimero Invece meo affidò a Francesco Maria Rlchlnl si convertl e, Insieme a Faustino e l'ammodernamento della chiesa: Glovlto si recò da papa Telesforo, allo navata unica vennero aggiunte nascosto ad cotacumbas; Il fu bat­ tre cappelle per lato e davanti allo tezzato e fu poi Inviato a Miiano pres­ facciata venne costruito un portico so Il vescovo Castrlzlano. a cui suc­ che delimitavo Il sagrato, sottraendo­ cedette. Nella cripta. lo cui forma lo al passaggio pubblico. attuale risale al secolo XVI, sotto Un altro restauro fu affidato nel 1882 l'altare maggiore è visibile Il vecchio ad Angelo Colla, uno di quel restau- pozzo, dove a lungo si ritenne che 19 fosse stato gettato Il martire, accon­ Nello stesso anno venne qui sepolto Il to allo scurolo dove riposano le sue vescovo Onorato, rettore dello chiesa spoglie. In realtà pare che li pozzo milanese. Do questo doto Il nome sia stato fatto scovare nel luogo dello cambio in Nocetum (bosco di noci). sepoltura del santo per porre rimedio Nel 1162, dopo lo distruzione di a Infiltrazioni d'acqua e che Il corpo Miiano da parte del Barbarossa, il del protovescovo sia stato sistemato borgo di Nosedo fu scelto per erigere In luogo più conveniente, appunto un palazzo e farne lo zecca dove Il nello scurolo sotto l'altare. Barbarossa fece coniare gli «Imperla­ A.B. li>•; l'anno successivo si Innalzò anche uno torre. denominato •Trionfale~. per Chiesa di Sant'Anna di Castagnedo riporvi Il danaro coniato. Via Tertuflfono angolo via Toffettl Fra Il l 200 e Il 1250 uno comunità Il rudere soffocato dal rovi e dal di monaci Cistercensi, dall'Abbazia palazzo dell'INPS di via Toffettl è di Chloravolle si stoblll o Nosedo quanto resto dello cappellino della per lavorare I terreni circostanti e cascina Costagnedo; In esso ancora bonificare quelli paludosi. I rellglosl nel 1965 si potevano scorgere dipinti ricostruirono sulle antiche rovine lo od affresco. Nel 1190 vi risiedevo già chiesetta del Santi Fiiippo e Giacomo uno comunità di monache, sostituite come luogo di preghiera. Abbellirono nel secolo Xlii dalla Domus S. Morloe le pareti Interne con affreschi, rari In de Costegnedo di suore Umiliate, Lombardia e awlclnoblll agli affreschi che è do Identificarsi con la chiesa della chiesa di Santa Mario di Brera, di Santa Mario menzionata dal Uber che si possono ammirare ancora Nofft/oe Sanctorum Medio/on/ allo oggi sulla parete absidale. Le pittu­ fine del secolo Xlii (col. 258). re, risalenti al Xlii secolo, sono state scoperte nel 1986 per lo casuale Chiesa del Santi Filippo e Giacomo caduto del controsotfltto In connette In Nosedo e successivamente restaurate. Sono Via Son Dionigi 77 raffigurati al centro Cristo benedicen­ In fondo allo piccola chles~ è vlslblle te con I simboli del quattro evangelisti uno lapide, che riporta la dato del e angeli oranti; Intorno corrono motivi 536 d.C.. quando era conosciuta floreali e medaglioni di santi In porte come Son Giorgio al Pozzo. Lo chie­ danneggiati dallo forte umidità. sa probabilmente sorgevo sul sito di M.O un tempietto pagano. situato allo confluenza di vie di comunicazione Chiesa di Santa Maria Assunta In per Il commercio al tempo dell'Im­ Chlaravalle pero romano. Scavi effettuati nel Via S. Arloldo 1900 hanno portato alla luce tombe Il più Illustre esempio di architettura romane. cistercense dello Lombardia, voluta Nel 569, con l'arrivo del longobardi, do san Bernardo nel 1135. lo chiesa divenne riparo per I notabili, I responsoblll dello Curio Episcopale, e porte dello popolazione In tuga. 20 -----

PORTA TICINESE modanata In cotto e da una fascia a motivi geometrici. Restano Interes­ santi affreschi dello scorcio del secolo Chiesa di Xlii: oltre a cornici e profili, per quanto Piazza S. Giorgio lacunosi si possono leggere I resti di Dell'edlflclo romanico restano due una Madonna In trono con Bambino. capitelli reimpiegati come acqua­ forse un Cristo Pantocratore, una plc­ santiere nel transetto e una ricostru­ cola Annunciazione. Nel Cinquecento zione novecentesca del portale nel­ la chiesa fu Inglobata nel conven­ !' adiacente cortile (al civico numero to. adattandola ad abitazione. Le 2 della piazza). scoperte relative alle parti murarle medievali. awenute tra 1986 e 1989, Chiesa di San Lorenzo Maggiore hanno portato a destinare Il com­ Corso di Porta Ticinese plesso a sede della Soprintendenza La chiesa paleocristiana presenta Archeologlca. numerosi lnteNentl romanici. tra cui le torri e le cappelle: all'Interno affre­ Chiesa di Sant'Eustorglo schi del secolo Xlii. Piazzo S. Eustorgio La chiesa mostra ancora un soli­ Porta Ticinese do Impianto romanico, nonostante I Corso di Porta Ticinese numerosi rimaneggiamenti. La fac­ La sola rimasta Insieme a Porta Nuova; ciata è Invenzione ottocentesca. la forma attuale si deve al rifacimenti di Camllio Bolto (1861 ). Chiesa del Santi Simone e Giuda Via Cesare Correnti 7 Chiesa di Santa Maria alla Vittoria L'attuale sede del Teatro Arsenale. Via De Amicis 11 che occupa l'edlflclo di una chiesa Il santuario cinquecentesco fu costrui­ protestante del XIX secolo. si trova sul to a fianco dell'edlflclo di un conven­ sito di una domus di Umiliati del seco­ to di monache domenicane. atte­ lo Xlii: della chiesa conventuale resta stato dal 1 221 . La chiesa originarla Il campanile, con archetti lombardt, In laterizio era a nave unica con ora trasformato In abitazione privata. transetto poco aggettante e aveva un allineamento nord-sud; la pianta Chiesa di è comparabile a San Francesco di Via Son Calocero Pozzuolo Martesana e alle chiese La sua storia antica e rocambolesca di Mlrasole e Monluè. Dell'edlflclo fa della basilica di San Vincenzo duecentesco restano circa 1O metri In Prato un edificio unico nel suo di alzato nella zona dell'abside, che genere a Milano. L'Impianto spoglio era divisa In due cappelle e sepa­ e regolare riporta a forme In uso rata dalla nave da un orco trionfale nel primi anni del cristianesimo. e I e due archi laterali. profilati da un materiali emersi negli scavi condotti fregio e motivi vegetali. Nell'abside si In loco Indicano un'area di sepolture trova anche una nicchia con arco a romane e paleocrlsttane. l'edificio tutto sesto. decorato da una cornice presenta una pianta basilicale. a tre 21 navate divise da due file di colonne; dell'esercito nopoleonlco. con un nove orchi o tutto sesto poggiano prowedimento del 30 gennaio 1798 su capltelll di età romano. altome­ fu ordinata la definitiva chiusura dello dievole e romanico; lo copertura è baslllca e lo suo spoliazione Cosl San a capriate. l'abside circolare. con Vincenzo divenne caserma. magazzi­ tre finestre. riprende esternamente Il no. scuderia In una decadenza ormai modello romanico a fornici e orchetti totale. Nel 181 O fu trasformata In pensili. Lo cripto è fortemente rialza­ officina per la produzione di sostanze to, con copertura o voltlne a crocie­ chimiche· le esalazioni degli acidi ra. le colonne terminano In capitelli corrosero ogni decorazione Interna. di dimensioni minori. la chiesa assunse l'aspetto pittore­ Il primo documento scritto sullo basili­ sco della «caso del mago•. e venne ca è uno carta dell'806. con lo quale quasi dimenticato dalla gente. l'arcivescovo Odelperto conces­ Quasi mezzo secolo dopo, con lo svi­ se all'abete benedettino Arlgouso, luppo del popoloso quartiere di Porta I' •oratorium Sanctii Vincenti!• situato Genova. si rese necessario un nuovo •In curte nostra prafa•. La prima luogo di cullo. Nel giugno 1868, chiesa cristiana diventò così mona­ Il conte Carlo Belglofoso. membro stero benedettino, legato al culto di dello Reale Accademia di Belle Arti. san Vincenzo (diacono di Saragozza tenne un discorso - pubblicato e martirizzato sotto Diocleziano nel 303- diffuso - con Il quale pose all'at­ 304 ). La baslllca prese la suo forma tenzione la stono della Basilico e architettonica attuale Intorno alla la necessità del suo recupero. Nel metà del IX secolo. quando Incomin­ dicembre del 1880 una commissione ciò un lungo periodo di prosperità. dell'Arcivescovado con un •Appello Dopo Il XIV secolo Iniziò la decaden­ al Mllonesl• lonclo una sottoscrizio­ za del monastero. che portò allo tra­ ne per finanziare il restauro dello sformazione In commend'J nel 1520. basilica. Ottenuto Il largo favore del Come parrocchia San Vincenzo cittadini. I !avori Incominciarono olla conobbe Invece una buora vltalltò fine del 1884. per protrarsi non senza fino al XVIII secolo. Nel moggio 1787. problemi di costi e di bilanci fino al con l'abollzlone dello giurisdizione 1889. costruendone cosi l'aspetto parrocchlale, venne definitivamente attuale (In porte di invenzione roman­ sconsacrato. Due anni dopo. I beni tico). Gli ultlml rigorosi Interventi di dello commenda vennero trasferi11 manutenzione e restauro sono stati alla Regio Amministrazione del Beni eseguiti nel 1989 Nozlonoli e le reliquie dei martiri spo­ P.M. state nello cappello dello vicina Caso d'Industrio (un Luogo pio per la distri­ Santa Maria alla Conc a Fallata buzione di lavoro e sussidi al poveri (Chiesa Rossa) e Il ricovero del mendicanti. che V/o dello Chiesa Rosso nel 1784 era subentrato all'Ospedale Menzionato già nell'anno 988. lo pic­ di Son Vincenzo. attestato già dal colo chiesa od aula unico absidato 1111. e aggregato poi all'Ospedale fu ricostruita nel secolo Xli e rimaneg­ Maggiore). Dopo l'entrata o Milano giato nel XIV. 22

Monastero di San Barnaba In PORTA VERCELLINA Gratosogllo Vlo Feroboll 3 7 Il monastero vallombrosano di Grato­ Chiesa del Santo Sepolcro sogllo è attestato dal 1148; gll avanzi Piazzo S. Sepolcro vlslblll forse sono rlconduclblll olla Nell'areo della Zecca medievale, facciata della chiesa e o un orco proprio nel cuore dell'antica clttò, sull'edlflclo di destro, comparabili In età romana sorgevo all'Incrocio o Insediamenti monostici milanesi fra cardo e decumano Il Foro, che come Monluè o Mlrasole. si estendeva do piazza S. Sepolcro fino a piazzo Pio Xl. In questo spa­ Naviglio Grande zio. oggi racchiuso e quasi celato Il Naviglio fu iniziato verso Il l 17 7. do altri edifici. si trovo una chiesa. completato fino a Milano nel 125 7 e In parte Inglobato nello pinaco­ successivamente reso navigabile. teca Ambrosiano. che racconto la storia e l'arte di un mlllennlo Chiesa di San Cristoforo ambrosiano. Della chiesa esistono V/o s. Cristoforo 3 anche preziosi disegni di Leonardo La navata sinistro dello chiesetta risa­ che ne mostrano lo pianto nel le probabilmente allo fine del secolo Quattrocento. Xli; o questa fu accostato un altro Recentemente è stato Individuato Il edificio nel 1398. determinando così documento di fondazione del I 030, lo curiosa formo o due navate. col quale Benedetto detto Rozone

Basilica di Son Vincenzo In Prato 23 volle che fosse costruita una chie­ Torre sa In onore della Santissima Trinità. Via Merovlgll 4 L'atto esplicita un progetto archi­ I restauri di un palazzo hanno fatto tettonico di complessa articolazio­ riemergere uno torre Inglobata nel­ ne. rispondente a grande raffina­ l'edlflclo settecentesco; Il basamento tezza teologica. denso di richiami è In grossi conci di ceppo e lo mura­ crlstologlcl, organicamente Inserito tura In mattoni. nell'ambito delle tradizioni liturgiche ambrosiane. Chiesa del Santi Pietro e Lino L'Idea originarla prevedeva la coe­ Piazzo SS. Pietro e Lino sistenza di ben sette chiese all'In­ In via Meravigli, di fronte allo sbocco terno di un solo edificio. Una crip­ di via delle Orsole. c'è uno piazzo Il ta ampia quanto l'Intero corpo, cui nome evoco un'antica chiesa memoriale del Santo Sepolcro, una ormai scomparso. Per ritrovarne qual­ chiesa mediana terminante In tre che traccia dobbiamo scendere nel absidi poste a croce, matronei. Il meandri di un sotterraneo, nella con­ tutto preceduto da un avancorpo tino dello Banco Popolare di Milano. occidentale, con protiro affianca­ dove è conservato un muro oltome­ to da due torri. secondo schemi dlevole, resto dello basilico del Santi documentati In età carollngla e In Pietro e Lino. modelli transalpini. La chiesa è menzionato per la prima Nonostante I numerosi pesanti rima­ volta con la denominazione di San neggiamenti susseguitisi nel secoli. Pietro od Llntheum In un manoscritto l'edificio conseNa Il primitivo Impian­ del 1019, proveniente doll'archlvlo to e ampia parte delle murature di Sont'Ambroglo, e successivamen­ originarle. te In uno sentenza dell'arcivescovo La muratura palesa affinità con quel­ Giordano del 1119. poi In alcune per­ la dell'atrio di Sont'Ambroglo; orchet­ gamene vaticane del Xlii secolo. ti abbinati, stretti e slanciati sul fianco SI penso che lo denominazione. con­ e sulle torri, si trovano anche nelle servata ancora nel XVI secolo. sia absidi. dovuto olla sua vicinanza al magaz­ Lo parte più Interessante è la vastis­ zino del velari (llntheo). adiacente al simo cripto che occupo l'Intero area teatro di età romana. che fino allo dello chiesa. Nel suo complesso ben distruzione a opero del Barbarossa conseNota, è un organismo più unico ero Il meglio conservato di Milano che raro nell'ltollo settentrionale. La (le vele usate nel pubblici spettacoli pavimentazione riutlllzza le lastre di per proteggere gll spettatori dal sole marmo del foro romano. Colonne erano Infatti di lino). eslll e slanciate con capitelli, che Lo costruzione fu demolita nel 1786, ricordano quelli di altri esempi dell'XI contemporaneamente allo vicino secolo (per esempio San Vincenzo chiesa di San Giovanni sul Muro. Gli In Prato). reggono volte a crociera scovi del 1949 hanno permesso di su alll piedritti comprese entro archi Individuare un tratto di muro. utiliz­ traversi. zato come fondazione dello parete M.B. divisorio tra le proprietà ai numeri 24 civici 1 e 4 dello piazzo omonimo La torre resta un monumento proble­ (sul mappale 95), nello contino dello matico e a suo modo enigmatico. I Banco Popolare di Miiano. Un tratto di doti offerti dalla muratura permettono alzato di 3,40 m di altezza per 3,80 di parlare di almeno quattro periodi m di lunghezza, con ogni probabllttà distinti nella costruzione. pertinente alla basilica altomedle­ Ma si può ricostruirne lo storia parten­ vale, è composto da un'arcata In do dalla struttura. La base è costituita laterlzl sostenuta da un riempimento da una grande volta a crociera soste­ con tratto di opus splcatum, realizzato nuta da quattro pilastri angolari con con laterizi di recupero. La presenza un arco di passaggio sul lato est e di una fondazione In conglomerato arcate minori sugli altri due lati. Il fusto di età romana ho suggerito che lo della torre prosegue al di sopra della chiesa fosse edificato su un templo parte voltata con murature perimetrali romano preesistente. di spessore uniforme. Si può ritenere L'.lpotesi di una dotazione tra I secoli VII certa la romanità di gran parte del e IX sembra abbastanza convincente fusto. La loggia è Invece sicuramente In considerazione del basso livello del medievale e attribuibile al IX secolo: plano di calpestio, attestato già nel la strutturo è costituito da quattro secolo XVI; lo tecnica costruttiva trova pilastri angolari, sul quali appoggia la Invece riscontro anche In strutture più copertura e dalle arcate che chiudo­ tarde. Nella pianta di Milano di Braun no I quattro lati. Hogemberg del l 5 72 lo chiesa è raffi­ A un altro periodo appartengono le gurata con orientamento est-ovest. mensole che corrono sotto la gronda M.B. sul lato meridionale e sostenevano archetti romanici poi scalpellati; Infine Torre del carceres romanica è anche, al pianterreno, la Via Lufnf sistemazione delle due colonne anti­ La torre quadrata, utilizzato come che di cipollino a sostegno di un arco componile dello chiesa di Son Maurizio a tutto sesto. al Monastero Maggiore, risale oll'epo· Nel Quattrocento Il complesso f4. ca romano: apparteneva Infatti allo oggetto di restauri, mentre risale al XIX costruzione del circo, e per la preci­ secolo un Intervento sull'arco Interno sione era parte del carceres collo­ al pianterreno. cati tra via Ansperto e Il Monastero M.B. Maggiore. t:area dove oggi sorge la costruzione era esterna rispetto al Torre «di An sperto» tracciato delle mura repubblicane Via Lulnl di Medlolanum. Sono state tuttavia La torre poligonale romana, che Individuate tracce di urbanizzazione a prima del XX secolo veniva attribuita un livello stratigrafico piuttosto basso, all'arcivescovo milanese, appartene­ dove sono emersi avanzi di murature va In realtà alla cerchia tardoro· e pioni di calpestio appartenenti a mana di Massimiano. Inglobata nel una domus del I secolo, Monastero Maggiore, conseNa affre­ L'.aspetto attuale del campanile peral­ schi del secolo Xlii-XIV. tro è Il risultato di Interventi medievali. M.B. 25

Casa civile Via Cappuccio 13 Via Lorentegglo 31 Il palazzo Stanga Attendolo Bolognlnl, La chiesetta, posta al centro dello ora Radice Fossati, è forse uno del spartitraffico, è soprawlssuta grazie più antichi palazzi clvlll milanesi e alla mobllltazlone del quartiere. Le conserva resti del paramento mura­ datazioni proposte variano dal secolo rlo orlglnale e un bel portale a tutto IX al XIV, ma si può propendere per sesto. con conci In pietra alternati al un'origine romanica, analogamente laterizi. ad altri oratori del suburbio.

Casa clvlle Chiesa di Sant'Apolllnare In Bagglo Via Cappuccio 21 Via Ceriani 3 Palazzo Cornaggla Castlgllonl. nono­ Alla periferia ovest della città, In quello stante I rimaneggiamenti. conserva che era Il borgo di Baggio, sorge uno ancora un arco a tutto sesto tampo­ del più bel campanili medievali. La nato. poderosa torre quadrata. con piccole finestre ad arco tondeggiante, è una Basilica di Sant'Ambroglo delle pochissime Intatte dei primordi Piazza S. Ambrogio del romanico. Il prototipo di tutta l'architettura e la Non si possiedono documenti che scultura romaniche! consentano una datazione precisa, ma l'aspetto presenta molti punti di Chiesa di San Sigismondo contatto con la torre di San Satiro: a Piazzo s. Ambrogio cinque piani, con strette monofore A fianco della basilica santambrosla­ e, negli ultlmi due plani. bifore su na, la chiesetta di San Sigismondo alto piedritto. tipiche dell'XI secolo: (o Santa Maria Fava Greca) deve Il a differenza di quella però le piccole suo aspetto In gran parte al lavori del colonne e I capitelli che reggono 1940. le bifore sono attribuiti al IV secolo; Inoltre Il campanile presenta differenti Pusterla di Sant'Ambroglo sistemi di muratura al plano terra, sulla Via De Amicis parete esterna ovest. La torre è fuori Nonostante Il reimpiego di materlall piombo di 24,5 cm e presenta nume­ originari trovati nel luogo. l'edificio è rose lesioni. Il campanile apparteneva un'Invenzione del 1939, che rievoca all'antica chiesa di Sant'Apollinare, «il le porte urbiche. cui titolo richiama a qualche templo del paganesimo dedicato al sole" Chiesa di Sant'Agostlno (Mongerl). che si Ipotizza sorgesse Via Lanzone nello stesso luogo. La chiesetta commemora Il battesimo La tradizione vuole la chiesa fonda­ ricevuto da sant'Agostlno a Milano da ta dal celebre Anselmo da Bagglo, parte di sant'Ambroglo. All'Interno. divenuto papa Alessandro Il nel 1061 . sulla parete sinistra. recenti restauri La famiglia del Badagi o da Bagglo. hanno fatto riemergere una monofo­ una delle maggiori della cittò, avei/a ra romanica. la propria abitazione nel pressi di San 26

Giovanni o lle quattro facce (antico mesi (. ..) Il nostro Museo accolse (. , .) templo di Giano), tra le attuali via del frammenti marmorei provenienti dal Lauro e via Ponte Vetero. Comune di Saggio, modesto paesel­ A favore della fondazione da parte lo un cinque chilometri all'ovest dello di Anselmo da Saggio si espresse città nostra. Cinque appartengono l'Argelotl nel 17 45 e, dopo di lui, Il allo demolito chiesa antichissima del Glullnl, Il quale però prospettò lo possi­ paese, sono: due capitelli di poco bilità che lo chiesa fosse antecedente diverso misuro ma di diverso carat­ e fosse stato donato dall'arcivesco­ tere, uno base di stile Jonlco, e due vo di Miiano Arnolfo Il da Arzago al fusti non Interi di colonna». Lo studio­ monastero di San Vittore nel 1004. so riferisce che nello chiesa alcuni Per Il Mongerl è do attribuire a papa capitelli presentavano lo foglia del­ Alessandro Il, piuttosto che lo fonda­ l'acanto romano. altri quelle dell'ullvo, zione, «lo dotazione, lauto tonto do altri ancoro quello del cardo selva­ venirne diritti di gluspotronato per lul tico, «che conosciamo dal monu­ e I suol discendenti», Il Seletti sostiene menti longobardi fino od alcuni del che alcuni documenti dell'abbazia rinascimento•. Il Mongerl propende di Sont'llorlo In Milano, riporterebbero nel considerare lo chiesa di Boggio «iscrizioni che dovettero esistere nella uno costruzione frammentarlo, «una chiesa di Sont'llorlo e di Sont'Apolllnore di quelle costruzioni di chiese rurali, In Saggio, secondo cui Il canonico come accadevo allo fine del X seco­ Anselmo da Saggio, poscia Pontefice, lo, messe su alla meglio con I fram­ chiamato Alessandro Il, fu Il fondatore menti che si avevano sottomano, o dell'una e dell'altra chiesa•. La ch!e­ spese del terrieri o di qualche timo­ sa di Sant'llorlo sorgevo In Miiano fra rato ma gretto contribuente, ancor le cose di proprietà della famiglia e sotto lo paura dello vaticinata fine del quella di Sont'Apolllnore In Saggio si mondo, tanto da non prendervi cura trovavo anch'esso tra le sue proprietà. delle fondamento». Nel 1628 Il cardinale arcivescovo Dopo un'attesa di oltre vent'anni da Federico Borromeo costltul In por­ porte del cittadini dello zona, prece-;, rocchlole lo chiesa di S. Apollinare e cupotl per le condizioni del compo­ S. Antonino, svincolando il luogo di nile, nel settembre 2008 sono Iniziati I Saggio dallo curo di Cesano (oggi lavori di restauro necessari. L'Intervento Cesano Boscone). ho finalità sia estetiche sia strutturali, Lo chiesa attuale, che sorge a fianco Interessando soprattutto le superfici e del campanile, mo alquanto disco­ l'equlllbrlo statico della torre. sto, fu ricostruita nel 18 74, riutilizzando A.B. largamente materiai! antichi, dopo lo demolizione dell'orlglnale, a llo quale Chiesa del Santi Donato e Fiiippo al si erano sovrapposte alterazioni tra lo Mollnazzo fine del XVII secolo e Il principio del Via Mol/nazzo seguente. Al momento dello demo­ Lo chiesa, sconsacrato, mostro anco­ lizione fu chiaro che lo costruzione ro l'abside meridionale dell'edlflclo romanico non aveva fondamento. primitivo, probabilmente databile al Il Mongerl scrive nel 18 74: «Negli ultimi secolo Xli. 27

MEDIOEVO CUSTODITO

SI propone qui un sintetico repertorio porte antico sono contenuti gll atti degll Istituti di conservazione che del Comune di Miiano e del Ducato posseggono materiali di etò medie­ (dal 1385). vale fino al secolo Xlii: opere d'arte. Blblloteca Trlvulzlana. La Blblloteca documenti e manoscritti. Trlvulzlano ottualmenie possiede circa 180.000 voluml. I codici mano­ scritti sono circa 1500. molti del quali Castello Sforzesco finemente miniati: Il più antico risale al secolo VIII. Civiche Raccolte d'arte: Lo più Impor­ Tra I fondi che annoverano corte tante raccolto di scultura medievale. anteriori al Xlii secolo, menzionia­ Tra i moterlall qui conservati si men­ mo gll archivi delle fomlglle Barbò, zionano I capltelll del secoll Xl-Xli D'Adda Salvoterro, Solo Busco, Bel­ provenienti dalla scomparsa chiesa gioioso. di Santa Mario d'Aurona e da Son Celso, reperti da Son Giovanni In Civico Museo Archeologlco Conca, l'arco della Pusterlo del fab­ Corso Magenta bri, I bassorlllevl che decoravano lo Reperti goti. longobardi e medievali Porta Romano del 11 71, e do Porto sono esposti nelle teche a sinistro Tosa, lo processione dello •Madonna dello gronde sola d'Ingresso. dell'Ideo• Civiche Raccolte d'arte applicata Museo diocesano nel museo si possono ammirare orefi­ Corso di Porto Ticinese cerie sacre e avori. Opere provenienti dal soppresso Raccolte numismatiche. Il meda­ Museo dello Boslllco di So nt' Ambrogio, gllere, di circo 80.000 pezzi. com­ dove ero esposto uno serie di ogget­ prende anche monete bizantine e ti nello maggior porte del cosi legati medlevoll. allo storia della boslllco o del santo Archivio Storico Civico: Anche se patrono di Milano: Il grande cli­ notevolmente Impoverito dai bom­ peo con Il busto di sont'Ambroglo bardamenti dell'agosto 1943, f'Archl· benedicente. attribuibile al X secolo, vio Storico attualmente conserva uno e una Copsello, reliquiario dell'XI cospicuo mole di documenti nello secolo. 28

Sacello e campanile di San Satiro

Archivio di Stato Archivio Storico Diocesano Via Senato 1O Via S. Col/mero 13 L'Archivio di Stato è Il più Importante Il fondo Pergamene raccoglie 2.307 archivio della Lombardia. All'Istituto pezzi dall'anno 854 (ma Il primo ori­ pervennero tutti I documenti degli ginale è del 1137) al 1903. mentre Enti rellglosl e del monasteri lom­ le pergamene In deposito da archlvt bardi soppressi nel XVIII secolo. tra parrocchiali cominciano con Il 1236. I quali vi sono Innumerevoli perga­ mene. Archivio del Luoghi PII Elemoslnlerl Il «Museo Diplomatico• conservo Via O/metto 6 documenti a partire dall'anno 721 l'attuale Azienda di Servizi alla Persona [la più antica pergamena In asso­ [ex IPAB. ex ECA). che amministra luto tra quelle appartenenti agli l'Istituto geriatrico Redaelll. è erede Archivi di Stato Italiani) fino all'anno di antiche confraternite asslstenzla- 1100. 11. esistenti fin dal 1305 e nel secoli Pergamene anteriori al 1300 si tro­ confluite nel Luoghi PII Elemosinieri vano soprattutto nel fondi «Diplomi e nella Congregazione di Carltò. I e dispacci sovrani,., •Bolle e brevi•, fondi documentari conservano circo «Pergamene per fondi•. 1o.ooo pergamene. delle quali una trentina dall'anno 988 fino alla fine del secolo Xlii. 29

Archivio dell'Ospedale Maggiore Archivio e Biblioteca del Capitolo di Via Francesco Sforza 28 Sant'Ambroglo l'Ospedale fu creato da Francesco Piazza S. Ambrogio Sforza aggregando decine di pree­ Qui sono custoditi 55 codici mano­ sistenti enti ospedalieri, presenti o scritti dal secolo IX ai secolo XV, Milano dal secolo IX. Al fondi ori­ in buona porte più antichi del ginari (con gli atti di fondazione], Trecento. si aggiunsero documenti provenien­ Le pergamene sono più di mllle e ti da Istituzioni o patrimoni privati. spaziano dal secolo IX al secolo XVI: La pergamena più antico è datata la maggior porte è riconducibile ai l 06 7, e fino al termine del secolo Xlii secoli Xli-Xlii. si contano 200 documenti. Tra I pezzi più famosi Il testamento di Bonvesln de la Rivo del l 31 3.

Veneranda Piazza Pio Xl L'istituzione fondata nel 1609 da Federico Borromeo è una delle più ricche collezionl del mondo, che raccoglie circa 35.000 codici mano­ scritti (latini, greci. orientali, armeni. ebraici, etiopici. siriaci). Tra i diversi e preziosi fondi, menzioniamo I 7 7 volu­ mi provenienti dal monastero di Son Colombano di Bobblo (VIII-X sec.], alcuni con noto di possesso dell'Irlan­ dese Dungal, e Il Frommenlo murato­ rlano dell'anno 750.

Biblioteca Nazionale Braldense Via Brera 28 Circa 2000 manoscritti. in gran parte PeNenutl dal monasteri soppressi nel XVIII secolo: tra I pezzi più importan­ ti l'Esamerone di sont'Ambrogio del secolo Xl.

Università Cattolica del Sacro Cuore Largo Gemei/I 1 Il Fondo Negri do Oleggio conservo 26 manoscritti a partire dall'Xi secolo; tra i documenti Il più famosa è un diploma di Matilde di Canossa del 1106. Torre del carceres 30

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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Introduzione p, 3

Repertorio del resti di età comunale a Miiano 6 Porta Comaslna 6 Porta Nuova 7 Porta Orlentale 10 Porta Romana 13 Porta Ticinese 20 Porta Vercelllna 22

Medioevo custodito 27

Riferimenti blbllograflcl 30

Cosa rimane della Milano di età comunale? Parrebbe quasi nulla, eccetto pochi celebri monumenti, che per di più si presentano isolati e normalmente falsati da restauri o rifacimenti ottocenteschi. L'attenta ricerca di frammenti sparsi, lacerti, indizi, ha invece por­ tato a individuare una cinquanti­ na di edifici o resti architettonici e artistici, in cui sono riconoscibili anche se in minima misura mate­ riali originari. Si presentano qui le sopravvivenze situate all'interno dei confini amministrativi dell'at­ tuale Comune di Milano. J

TACUINA

1. La zona di Porta Ticinese Fonti storiche e stampe antiche

2. Il museo Pisani Dossi a Corbetta

3. Dalle mani del vasaio Testimonianze archeologiche di una produzione tardomedievale di ceramica a Voghera (PV)

4. Le mura medievali CX> a Milano ~ - s o E} Fonti storiche e stampe antichE n> ...o o:: r"' 94 5. Santi e briganti I , <> Epigrafi a Milano tra agiografia ' ::e ._....~ M storia