Medioevo Recondito

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Medioevo Recondito Medioevo recondito L .21 :rn Gruppo Archeologico Milanese a cura di Paolo M. Galimberti Medioevo recondito Guida alle sopravvivenze architettoniche a Milano (secoli Vlll·Xlll) Gruppo Archeologico Milanese Gruppo Archeologico Miianese via Bagutta l 2 20121 Miiano tel. e fax 02/7963 72 Pubblicazione venduta prevalentemente ai soci. 1111 1111 11111111111 406849 a cura di Paolo M. Galimberti Allo realizzazione del volume ho collaborato l'intero Settore Medioevo del GAM In particolare le schede si devono o: Monica Beghini (M.B.), Anno Bernocchi (A.B.), Paolo M. Galimberti (P.M G.), Piero Metti (P.M.), Giancarlo Monterlsi (G.M.), Moria Ottoiono (MO.) SI ringraziano: Luigi C. Schiavi, Chiaro Romerio, Roberto Alberti Le ìllustrozionl sono tratte do: Gior~io Glullni. Memorie spettanti alla storia. al gover­ no. ed olla descrizione della cltta. e del/o campagna di Miiano. ne· secoli bossi, Milano, stamperia di Giambattista Bianchi, 1760. Lo pianto dello città è di Daniele Stoopendool, Ed. J.G. Groeve, 1704 In copertina: chiesa di Son Giovanni In Conco Milano, 2009 Questo pubblicazione e realizzato con corto patinato certifìcota FSC mista ed è stampato con processo ECO OFFSET (o bosso impatto ambientale) da Gom Edit Sri, Curno (BG). www.gamedit.lt 3 INTRODUZIONE Bonvesln de lo Rivo. scrivendo nel 1288 Il Oe Mognollbus Medio/ani, computo lo popolazione milanese in 200 000 abitanti e ci restituisce l'Immagine di uno delle città d'Europa più popolose e vivaci. dello quale si vanto lo bellezza e Il numero delle costruzioni. Certamente primo del secolo XIV, limite cronologico del pre­ sente volumetto. lo cittò dovevo conservare ancora tracce del suo passato di capitole romano. Cosl anche le reollzzazlonl del secoli X-Xlii, servite do modello o lutto l'architettura romanico. sono do pensare sempre Inserite nello fisionomia oltomedievole. celebrato nel Versus de Medio/ano e/vitate. del secolo VIII Ci si stupisce quindi che oggi Milano sia tro le clttò Italiane quello che meno ha un aspetto •medievale>. l'Immagine dello quale disponiamo per 1 secoli di mezzo è vistosamente carente o totalmente inventato. Intatti i monumenti superstiti. Isolati dal contesto del tessuto urbano dogli sventramenti del Novecento. sl presentono normalmen­ te falsati da restauri o rifacimenti ottocenteschi. Tra l'altro l'architettura civile è estremamente raro e ciò che ne rimane emerge o fatico do palazzi barocchi o neoclassici o causa degli lnterventì succedutisi nel secoli. Non si dimentichi poi che le tecniche costruttive Impiegavano ampiamente materiai! deperibili come legno per le strutture e paglia per le coperture; le stes­ se difese cittadine furono costituite essenzialmente da terrapieni e dal fossato del Navlgllo, Intervallati do porte fortificate e posti di guardia. La curiosltò di Indagare coso sia effettivamente riconducibile all'età medievale cl ha portato allo ricerco di frammenti sparsi, lacerti, Indizi. che vengono raccolti In maniero s1stemot1co e presentati In questo Toculnum Nonostante i brutali cambiamenti che hanno sfigurato la cittò. resto In porte riconoscibile il trocc!oto urbanistico definito dogli ossi viari e dal corsi d'acqua. Inoltre, In alcuni cosi, le vie non hanno mantenuto solo lo loro funzione vlo­ blllstica. mo anche Il nome, così l'origine medievale ho lascloto traccio nello toponomastico. Ne emerge un paesaggio caratterizzato soprattutto do chiese e ordini religiosi. ricordati nelle 1ntltolozlorn degli edifici e nel nomi delle strode, talvolta storpiati nell'uso come via del Lauro (dallo chiesa di Sont'llorlo fondata 4 - ----- nel 1056). SI Intravede poi un tessuto abitativo che lasciava ampio spazio ad aree aperte e usi agrlcoll, ricordati ad esempio dal toponimi Brera e Broletto. La cinta fortificata ha lasciato memoria di sé nel nomi Terragglo e Camlnadella (a . 1119); via Campo/od/glano ricorda l'assedio del Barbarossa; medlevall sono pure I nomi V/gentlna e Alfaguordlo, entrambi derivati da posti di osservazione. Infine sono note a tutti le vie che ricordano arti e attività Industriai!: Spadorl, Armorarl. Speronar/, Mollno delle Armi, Orefici, Pattar/, e quelle tipiche di una città Intenta a fare danée: Bollo. Moneto, Zecca vecchia. Infine altri luoghi mantengono lntltolazlonl medlevall rlconduclblll a Istituzioni o attività: Corduslo («curtis ducls•. a. 857), Bagnera (da un bagno pubbllco, a. l 025), Scaldasole (sec. Xlii). Monforte (forse dagli eretici di Monforte qui arsi sul rogo). E poi ancora: Carrobblo, Case rotte (dalla distruzione delle cose del Torrioni dopo la battaglla di Desio vinta dal Visconti nel 12 7 7), dello Chiusa (dal l l 71 ), Cinque Vie (dal 796), Commendo (del cavalleri Templari), Quadronno (1191). Non da ultimo, l'aspetto che maggiormente connotava la città era una ricchez­ za di acque oggi lnlmmaglnablle: Il sistema del Navlgll, con la Fossa Interna. Il Navlgllo Grande (o Tlclnello), l'Olona I Vepra. Il naviglio di via Vallone, Il navigllet­ to di Porta Tosa, la Vettabbla, Il Nlrone. Palazzo della Ragione In piazza Mercanti 5 Organiuazione del volume Vengono descritti o menzionati edifici o resti architettonici e artistici, conservati In sltu. purché vi siano riconosctblll anche se 1n minimo misuro materiati originari. SI escludono pertanto chiese lo cui esistenza è attestato nel periodo consi­ derato. mo lo cui strutturo odierno non conservo traccio di quello medievale. come pure luoghi che mantengono un'Intitolazione medievale, mo le cui strut­ ture siano scomparse o totalmente riedificate. Vengono considerate unicamente te soprowlvenze situate all'interno del confini amministrativi dell'attuale Comune di Miiano. Lo moderno circoscrizione owio­ mente comprende non solo la clttò vero e proprio all'Interno dello cerchio del Navigli. mo anche quello che ero territorio rurale. oggi totalmente assorbito nel­ l'espansione urbana. Gll estremi temporali includono solo l'età medievale, terminando con lo fine del secolo Xlii. Ad eccezione di un solo resto del secolo Vili. lo maggior porte degli oggetti considerati si concentro pertanto nell'età romanico. L'ordine dello descrizione segue approssimativamente l'antico divisione ammi­ nistrativo medievale per Porte· Comos1na. Nuovo, Orientale. Romana. Ticinese, Vercellino. con le rispettive Foggfe. come venivano definite nel Medioevo le loro proiezioni nel contado esterno per sei miglio Il volume cerco di evidenziare edifici e resti poco o nullo conosciuti. dedicando toro uno descrizione esteso Owiomente lo decisione di dare maggior risotto o uno voce Invece che o un'altra P'JÒ essere arbitrarla e soggettivo, e In alcuni cosi potrò essere uno stimolo o riscoprire cose già note. DI tutto si cerca comunque di dare notizia, In uno sorto di repertorio che comprende sia monumenti talmente noti do non richiedere che un rapido accenno, sia cosi così poco documentati do non avere materiale sufficiente per compilare uno schedo SI è evidentemente consapevoli di possiblll mancanze e lacune. 6 REPERTORIO DEI RESTI DI ETÀ COMUNALE A MILANO Palazzo della Ragione dello Santissimo Trinità. nello quale fu Piazzo Mercanti battezzato e lavorò Il noto Bonvesln ii centro dello città medievale. reo­ de lo Rivo. llzzoto nel 1233 dal podestà Oldrodo Lo trovoglloto esistenza di questo do Tresseno, effigiato In uno scultura complesso religioso nel Borgo degli ontelomlco. ortolani («di sclgolott») presso Porto Comoslno Inizio nel primi anni del l 000 o opero di Llprondo, prete decumano ed eroe del movimento PORTA COMASINA riformatore dello Potarlo. Lo chiesa. con annessa canoni­ ca. dovevo ospitare uno comunità Chiesa di San Simpllclano di chierici che conducevano vita Piazza S. Slmpllclano comune. Nel l 099, per l'opposizio­ Lo paleocristiano Boslllco Vlrglnum ne del canonici alle crociate. papa presento significativi Interventi del Urbano Il lo sottrasse allo loro ammi­ secoll Xl e Xii, In particolare Il portale nistrazione e l'assegnò allo Santo mediano, l'abside, le volte. Sede. Successivamente. In data non conosciuta. diventò un monastero e Chiesa di San Carpoforo tu assegnata al Benedettini di San Via Fiori Chiari Slmpliclono come cgronglo•, cioè.. Dell'antico chiesa restano tracce del come comunità agrario gestito In componile romanico con un'ampia proprio. monofora databile al secolo VIII, o Innocenzo IV nel 1251 la assegnò destra dello facciata attuale. agli Umlllotl. ma In seguito alla loro soppressione nel l 5 71 da parte di Campanile della chiesa della Carlo Borromeo. la chiesa venne Santissima Trinità Inglobata nello Parrocchia di San Via Glannone 9 Proteso In Campo forls. mentre I fondi Il componlle, che attualmente appa­ confluirono nel fidi per la costruzio­ re come solitario e mesto arredo ne del Seminarlo Maggiore di corso del giardino di un condominio, è Venezia. l'unico soprowlvenzo della chiesa Dopo essere divenuto parrocchia 7 nel 1608, un furioso incendio nel PORTA NUOVA 1616 cancellò le tracce medievali della chiesa a esclusione del cam­ panile. Abbazia di Santa Maria Rossa In La chiesa aveva contenuto affreschi Crescenzago a lato dell'altare maggiore attribuiti Via don Berra ai Borgognone, una tela seicentesca La chiesa giunta fino al nostri tempi Indicata come Madonna del Rosario, fu edificata olla fine del secolo Xli, già proveniente dal Dazio di Porta su una costruzione originario risalen­ Tenaglia ove era conosciuta come te forse al X secolo e già dedicata «Madonna di strosador» (contrabban­ alla Vergine Maria. Infatti, nell'anno dieri). 1140 circa, l'arcivescovo di Miiano Lavori di ristrutturazione portarono a Roba Ido ( 1136-1146) aveva costi­ un allungamento
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