Acta Curiarum Regni Sardiniae 24. L'attività Degli Stamenti Nella "Sarda

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Acta Curiarum Regni Sardiniae 24. L'attività Degli Stamenti Nella Acta Curiarum Regni Sardiniae 24. L'attività degli Stamenti nella "Sarda Rivoluzione" (1793-1799) a cura di Luciano Carta Torno I Introduzione. Atti dello Stamento militare. Anno 1793 ACTA CURIARUM REGNI SARDINIAE Volumi già pubblicati 1. 'Acta Curiarum Regni Sardiniae" Istituzioni rappresentative nella Sardegna medioevale e moderna Atti del Seminario di Studi (Cagliari, 28-29 novembre 1984) Cagliari, 1986 (seconda edizione, 1989). 2. Il Parlamento di Pietro IV d'Aragona (1355) a cura di Giuseppe Meloni Cagliari, 1993. 3. I Parlamenti di Alfonso il Magnanimo (1421-1452) a cura di Alberto Boscolo Revisione, apparati e note di Olivetta Schena Cagliari, 1993. 5. I Parlamenti dei viceré Giovanni Dusay e Ferdinando Girón de Rebolledo (1494-1511) a cura di Anna Maria Oliva e Olivetta 3chena Cagliari, 1998. 12. Il Parlamento del viceré Gastone de Moncada marchese di Aytona (1592-1594) a cura di Diego Quaglioni Cagliari, 1997. 14. Il Parlamento del viceré Carlo de Bolla duca di Gandía (1614) a cura di Gian Giacomo Ortu Cagliari, 1995. 16. Il Parlamento straordinario del viceré Gerolamo Pimentel marchese di Bayona (1626) a cura di Gianfranco Tore Cagliari, 1998. 24. L'attività degli Stamenti nella 'Sarda Rivoluzione' (193-1799) a cura di Luciano Carta Cagliari, 2000. I. Atti dello Stamento militare, 1793 II. Atti degli Stamenti ecclesiastico e militare e della Reale Udienza, 1793-1794 III. Atti degli Stamenti militare e reale, 1795 IV. Atti degli Stamenti militare e reale, 1796-1799. Yi ›_D fr:11 >11 hit >14 >11 ACTACURIARUM hai ********************* ii rgi REGNI SARDIMAE hai ********************* rii >11 L'ATTIVITÀ DEGLI STAMENTI NELLA "SARDA RIVOLUZIONE" >14 r_D hji hai Yl ì_D I P_D ATTI DELLO STAMENTO MILITARE. ANNO 1793 fl a cura di Luciano Carta hji 111 hi hji rl F-11 hit 11-31 ›,2 Có CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA O Copyright Consiglio regionale della Sardegna, 2000 Redazione, stampa e distribuzione a cura dell'EDI.CO.S. (Editori Consorziati sardi) s.r.l. Via Contivecchi 8/2 - Tel. e Fax (070) 270507 Fotocomposizione e impaginazione, Artestampa, Cagliari Comitato scientifico per la pubblicazione degli Atti dei Parlamenti sardi IL PRESIDENTE del Consiglio regionale On. PIER LUIGI CARLONI, Vice Presidente del Consiglio regionale Prof. BRUNO ANATRA, ordinario di Storia moderna nell'Università di Cagliari Prof. ITALO BIROCCHI, ordinario di Storia del Diritto italiano nel- l'Università "La Sapienza" di Roma Prof. MARIAROSA CARDIA, professore associato di Storia delle Istituzioni politiche nell'Università di Cagliari Prof. GUIDO D'AGOSTINO, ordinario di Storia delle Istituzioni politiche nell'Università di Napoli "Federico II", membro della "Commission Internationale pour l'Histoire des Assemblées d'États" Prof. ANTONELLO MATTONE, ordinario di Storia delle Istituzioni politiche nell'Università di Sassari Dott. GABRIELLA OLLA REPETTO, ispettore generale per i Beni archivistici Prof. MARCO TANGHERONI, ordinario di Storia medievale nell'Università di Pisa Segreteria del Comitato scientifico Dott. GIAMPAOLO LALLAI, capo Servizio segreteria del Consiglio regionale della Sardegna Dott. ANNA DESSANAY, funzionario del Servizio studi del Consiglio regiona- le della Sardegna Dott. MARIA SANTUCCIU, funzionario del Servizio amministrazione del Consiglio regionale della Sardegna Alla memoria di Girolamo Sotgiu Nel licenziare questo lavoro non posso omettere di richiamare il ricordo, commosso e pensoso, dell'amico e maestro Girolamo Sotgiu, che non ha potuto portare a compimento questa sua opera, alla quale aveva ripreso a lavorare con alacrità nel gennaio-febbraio 1996, come presago del trapasso, sopraggiunto mentre imbastiva la trama del saggio introduttivo, dopo avere accuratamente annotato il dattiloscritto dei verbali dello Stamènto militare del 1793, che ave- vo trascritto per lui a marce forzate e gli avevo consegnato, dopo un faticoso la- voro di integrazione delle lacune, nel febbraio 1996. Sul suo scrittoio, insieme a un appunto che può valere come testamento spirituale («Non crediate che questa cenere sparsa / sulle acque limpide di Ta- volara / significhi che una vita è finita / oh quanto inutile sarebbe stata.'»), egli ha lasciato, su due fitte pagine vergate con la sua inconfondibile minuta grafia, un abbozzo della relazione che avrebbe dovuto tenere al convegno sassarese sul bicentenario dei moti antifeudali; esso costituiva anche una traccia del saggio introduttivo del volume XXIV della collana Acta Curiarum Regni Sardi- niae, di cui era curatore, che si accingeva a scrivere. Mi è caro riprodurre inte- gralmente queste estreme riflessioni di Girolamo Sotgiu, testimonianza dell'ur- genza che sentiva di portare a compimento l'incarico affidatogli, a conclusione del faticoso lavoro di ricognizione documentaria che aveva intrapreso con i suoi collaboratori negli anni precedenti: «a) Se un merito è da ascrivermi è di aver tolto le vicende che vanno dal 1793 al 1796 dal localismo al quale la storiografia le aveva relegate e quindi non tanto a una sostanziale sottovalutazione quanto a una profonda incom- prensione. «b) Questo ho fatto con una rilettura del significato e delle conseguenze dell'attacco francese e dell'insurrezione di Cagliari del 1794 e successivamente col capitolo dedicato ai moti rivoluzionari del '93-96 del mio libro Storia del- la Sardegna sabauda. Si tratta per i primi due saggi di ricerche condotte 25 an- ni fa e nel secondo caso di oltre 15 anni. «c) Da allora la ricerca è andata molto avanti, si è arricchita di molti ap- profondimenti che sono andati essenzialmente nella direzione di una più ap- profondita definizione dei temi relativi al rinnovato patriottismo dei ceti emer- genti e alle conseguenze che tutto questo ha avuto nella storia successiva della Sardegna. Io stesso ho portato qualche contributo all'approfondimento di indi- 9 cazioni che sono venute emergendo da una ulteriore riflessione sugli avveni- menti di quegli anni «d) Debbo dire che nel riprendere la riflessione sulle vicende di quegli an- ni, stimolato in questo dalla ricognizione per la pubblicazione degli atti sta- mentari oltre che dagli studi che si sono succeduti dopo la mia ricognizione, senza sottovalutare il fallimento dell'impresa francese come momento d'avvio di processi trasformatori, partirei ora, proprio per una maggiore comprensione di quegli eventi, dai movimenti contadini degli anni Ottanta, e, per dirlo in termi- ni più chiari, dai momenti più alti della crisi della società feudale. «Certamente questa crisi va vista nel contesto della crisi generale della so- cietà sarda, sulla quale la politica di razionalizzazione e modernizzazione del- lo Stato del Bogino determinarono la rottura di un sistema ormai impossibilita- to a crescere. «Ma a imprimere il senso della rottura sono in modo preminente i moti delle campagne, così egregiamente, a suo tempo, studiati da Sebastiano Pola». Si ravvisa in queste brevi note l'ipotesi interpretativa spesso manifestata da Girolamo Sotgiu negli scambi di opinione sul triennio rivoluzionario: egli non condivideva gli studi che ponevano l'accento sulla valenza politica autonomi- stica degli eventi sardi di fine Settecento. Tale interpretazione gli appariva stori- camente illegittima, in quanto proiezione indebita e forzata di valori e principi propri del dibattito politico e culturale della Sardegna di oggi Quella interpre- tazione rischiava, a suo modo di vedere, di impigliarsi in uno sterile esercizio di anacronismo storico. Per Girolamo Sotgiu il senso più profondo delle vicende di quel periodo, più che nel preteso autonomismo, risiedeva nell'aurorale risve- glio della coscienza dell'identità e nella lotta delle popolazioni rurali per l'ab- battimento del sistema feudale. Nell'approccio a quegli avvenimenti egli rimaneva fedele, come politico e come storico, alla 'vocazione' di tutta la sua esistenza: rendere protagoniste, sul terreno della militanza politica come su quello della ricerca storica, le classi su- balterne, coniugando la rivisitazione del passato con l'impegno civile nel presen- te. A questa caratteristica dell'uomo e dello studioso è particolarmente vicina la visione del mondo dei giovani studiosi che si sono ispirati ai suoi insegnamenti. Chi scrive, che ha avuto la fortuna di collaborare con lui nell'ultimo de- cennio della sua vita e ha indegnamente portato a compimento l'opera di edi- zione degli atti stamentari da lui intrapresa, ha tentato di far tesoro della sua le- zione e della sua riflessione storiografica. Se il saggio di ricostruzione storica delle vicende dell'ultimo decennio del Settecento sardo non risponde alle aspet- tative, valgano almeno l'amore e la cura con cui; dietro la sua guida, la sua pre- senza vigile e severa e il suo esempio, egli ha in dieci lunghi anni raccolto, ordi- nato e studiato gli atti degli Stamenti di fine Settecento. 10 La realizzazione di quest'opera, per le caratteristiche, le finalità, la com- plessità, ha richiesto il concorso di molti e diversificati contributi. Il curatore sa di avere, a vario titolo, un grande debito nei confronti di numerose persone, alle quali rivolge in questa sede un sentito ringraziamento. Ringrazio anzitutto la signora Bianca Sotgiu Rtpepi che mi ha affidato le due pagine di appunti di Girolamo Sotgiu, sopra riportate; i componenti del Comitato scientifico, in particolare la dottoressa Gabriella 011a Repetto e i pro- fessori Antonello Mattone e Italo Birocchi, per i preziosi suggenMenti datimi per la pubblicazione degli atti e per l'impostazione del saggio introduttivo; gli amici professori Piero Sanna e
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