Cairoli Merda
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Voci di Corridoio Numero 50—Anno III settimanale fraccarotto 15 novembre 2007 CAIROLI MERDA LA SOMIGLIANZA E CHI L’AVREBBE MAI DETTO? Abito al piano terra, per cui non devo più fare punto di Gotta’, mentre il dibattito sulle que- tutti quegli scalini. Oltretutto, è assai raro che stioni d’attualità si faceva sempre più serrato. LO SBERLEFFO un vicino di casa ostacoli il mio cammino Si poteva approfittare dei consigli eat&drink verso la porta di casa. Tutto è molto meno di Giuliano e Turconi, o perdersi nei racconti Quando si usa internet bisogna fare sempre faticoso. di De Barbieri. molta attenzione: non tanto a come lo si usa, Nascevano anche infausti appuntamenti, co- piuttosto a chi si ha a fianco quando lo si usa. E così, Voci di Corridoio è arrivato a quota 50. me ‘Il grande bordello’ o l’indimenticabile Maragliano è un ragazzo di cui bisogna stare Chi l’avrebbe mai detto? A partire da quel meteora ‘Sem Cumasch’, iniziative apprezzate attenti sempre (nel senso buono, s’intende!). in ogni caso dai E’ uno di quegli elementi disposti a tutto pur lettori più grosso- di spezzare la ripetitività dei giorni di novem- lani. bre. E se una sera manda qualche capellone a E, a proposito di iniziative, quelle recapitare un pacco “importante” nelle mani della redazione di Idro, può anche darsi che due giorni dopo si sono sempre state inventi una storiella ad hoc capace di cataliz- originali e diver- zare l’attenzione del collegio e non solo. Basta tenti, a partire dal una sbirciata alla rete, una somiglianza azzec- semplice ma irri- cata e comincia il divertimento. Una settimana nunciabile afori- passata a far credere che il nostro caro amico sma fino alla sen- collegiale si fosse d’incanto tramutato in un sazionale raccolta attore hard, fino a far comparire la voce Matti- di figurine. a Tonucci su Wikipedia. Tutto costruito ad Le notizie ‘interne’ arte con la complicità di qualcuno, compreso sono sempre state il soggetto in questione e il sottoscritto, il qua- giorno in cui Pampanatale ci aveva annuncia- in primo piano, mantenendo aggiornati i frac- le allo sberleffo ha dedicato un editoriale su to misteriosamente di volerci esporre un pro- carotti sulle iniziative presenti e future. Inol- questo giornale. E infatti Pampanatale, come gettino, ne è passato di tempo. Ora la reda- tre, VdC ha documentato magistralmente le molti altri che vivono spesso a contatto con il zione sembra una redazione vera! memorabili (e meno memorabili) imprese moro di Fossombrone, aveva notato qualcosa Aveva affibbiato a ciascuno di noi un ruolo, dello sport biancorosso, pubblicando le epi- che non andava. E perché non diventare com- quel maledetto. Io ero finito nella categoria che edizioni straordinarie in occasione dei plice di Maragliano, alias Lupo Lucio, ‘opinionisti’, a qualcuno era capitato di diven- nostri trionfi. nell’ennesima trovata in grado di destabilizza- tare da un giorno all’altro ‘critico re l’ambiente? Perché non divertirsi a fare il musicale’, oppure ‘cronista sportivo’. Mancava solo la categori- democristiano bacchettone sempre pronto a a che a lungo si sarebbe rivelata la prendersela col nuovo che avanza? Andate a più prolifica: quella degli leggervi l’editoriale del numero 49, raccolta di ‘sparaminchiate’. moralismo spazzatura. Non crediate sia sem- Comunque, il giornalino era partito pre così: anzi, l’agrigentino tentatore non bus- nella maniera giusta, avvolto da un sa mai alla mia porta. Ma dovevate vedervi a entusiasmo crescente che è rima- ridere un po’ interdetti sullo show di RedTu- sto solido nonostante le prime be, dovevate vedere le occhiate di Tonucci ‘migliorabili’ impaginature di Ma- sottoposto a complimenti di ogni genere, per son. La costanza della redazione e non parlare delle bottiglie stappate in suo ono- l’opportuna invadenza del noioso re! Roba da matti. direttore hanno reso VdC una sana abitudine del popolo fraccarotto. Simone Pellegrin Pian piano, prendevano piede ru- briche storiche come Dodicirighe ‘Il sessuologo’ o ‘Il Sono di cinque tipi gli articoli che l’importanza del numero che avete Infine, vanno ricordati tutti coloro che hanno scritto per troverete in questo supermeganu- tra le mani. Altra categoria: le rubri- il giornalino lungo questi 50 numeri, che non sono stati mero di VdC. Innanzitutti i classici che, vecchie, nuove, di gran suc- citati ma che sanno comunque quanto prezioso sia sta- articoli che ci caratterizzano in cesso e fondamentali nella struttu- to il loro contributo. quanto settimanale di informazione ra di VdC. Concludiamo con una Ho avuto la fortuna di far parte per un certo periodo e opinione libero e indipendente, il serie di conclusioni (ovviamente), della redazione, e di assaporare il gusto delle nottate solito editoriale, i soliti commenti ai tutto ciò che aveva avuto un inizio del mercoledì (alcune leggendarie, come quella alcolica- fatti salienti, etc. in questi 50 numeri qui trova la sua mente parlando eroica dell’art director: complimenti). Articoli più generici, di argomento conclusione. Credo di poter dire che un gruppo di persone che una vario, dalle storie dell’orrore, alle Alla fine troverete un indice che vi volta alla settimana fa le cinque di mattina per poter salamandre, tutti frutto delle menti potrà aiutare nella consultazione di dare ai collegiali il piacere di leggere un nuovo numero malate dei fraccarotti. Abbondano questo “volume”. di VdC non ha un cazzo da fare. Però è giusto che ognu- gli articoli celebrativi, che trovano Buona Lettura! no di noi gli voglia un po’ di bene. una loro sezione apposita data Bravo VdC. Anche adesso che vivo al piano terra e nes- suno mi ferma per fare due chiacchiere, due voci di corridoio le posso ancora sentire. Naza 2 UN ALTRO GIORNO IN COLLEGIO Interni Sorge il sole di un nuovo giorno su di noi che, nonostante il pelame disgustoso che ha chiedono chi è Niccolò ha spesso dei dubbi fraccarotta gioventù. Lunghe le ombre si stac- il bidello, ciò che si infligge a una mqm è ben (nega e mi metto a ballare sulla tua pancia). cano dalla base delle torri, risuona alto nell'e- più del compiaciuto nonnismo. Mi è capitato, E non spogliatevi in discoteca come Cesario, e tere il flauto di uzzi- mentre cercavo di spiegare non siate piccoli e neri come Calimero o Tinel- no. I primi raggi ba- ad amici miei la vita colle- li, e e... ciano le matricole giale, di sentirmi chiedere ovilate, pazienti nella proprio questo, se Volere e non volere le stesse cose, questa è loro rassegnata attesa “facciamo nonnismo”. Mai la vera amicizia. Sono le parole che Sallustio, come i pastori nomadi come oggi vedo che il colle- storico romano contemporaneo di Cicerone, nella steppa. La luce gio che conosciamo non mette in bocca al congiurato Catilina. Parole neonata rischiara le avrebbe speranza né ragion che per questo si adattano benissimo a noi, loro stanze vuote, d'essere senza la matricola, oltre che per il chiaro richiamo al motto, an- nella fredda penom- che è parte integrante di un che per l'accostamento singolare tra la sua bra i letti sono vuoti e complesso di regole e tradi- congiura e la nostra loggia massonica. D'ora intatti. La luce di un zioni tale da potersi definire in poi sono il fratello muratore Yoghi, per nuovo anno in colle- una subcultura. Ho avuto tutti. gio, per me il terzo, per un semestre un profes- svela appena i contor- sore che, da vero ex ghisle- Il collegio, un baluardo contro gli assalti del ni di figure immerse riano sfegatato, spendeva tempo. Niente di più falso. Il collegio vive e nell'ombra. spesso qualche parola sull' muore ogni volta, con ogni nuovo arrivo e Quando sono arrivato, “ordinamento giuridico dei ogni nuovo addio, ogni anno cambia il suo il collegio mi sembrava un posto fuori dal collegi”, come era solito definirlo. E la cosa volto, che pure porta i segni di chi ci è passa- tempo. Immutabile negli anni, impassibile mi è tanto più chiara quanto più ripenso to. E il suo volto è duplice, da un lato effime- dinanzi al corso dell'esistenza. Il percorso che all'anno passato alla residenza-pollaio Golgi: ro, dall'altro granitico e impersonale, dalla da matricole trasforma in fagioli, poi in colon- ho già annoiato parecchi fraccarotti ricordan- durezza di chi ha molte primavere alle spalle. ne, poi in anziani mi appariva tanto intermi- do l'isolamento e lo squallido anonimato in Eppure, dopo poche ore di sonno, il pacato nabile da farsi irreale. Più tardi imparai che ai cui vivono molti inquilini (o subinquilini, tal- Halloween provvede al mio risveglio rivolgen- piedi delle alte torri tutti passano, nella timo- volta barboni, saltuariamente Gei-gei). Non domi garbate parole, con una sorta di com- rosa incertezza del loro primo giorno, per poi sono mai arrivato a conoscere tutte le perso- piacimento masochistico misto a prudente ripassarvi dopo mille altri giorni e imboccare ne nel corridoio dove vivevo, e reputo senza cortesia. E tu, Uzzino, riposando nel tuo re- una via nuova. Essere terzo anno è strano, i timore di smentite che l'unico elemento di moto Paradiso, studi su un esile flauto una tormenti subiti in tempi antichi ritornano alla aggregazione sia la famigerata squadra di canzone silvestre. Mentre ancora risuona in mente e sussurrano all'orecchio un'infinità di calcio. Matricolette, siate contente quando fondo ai corridoi l'eco antica del pianoforte consigli sadici. Ma tutto sommato non ci è agiamo sulle vostre mediocri testoline per del maestro Pedeferri, partito con gli abituali concesso di indulgere alle voglie di violenza operarvi il miracolo e trasformare voi in ani- compagni di ventura alla volta di un posto spietata e cieca (anche se Adolfino qualche mali sociali (cosa che tutti siamo secondo lontano chiamato l'Appartamento, penso che volta mi ha ispirato violenza, non so neanche Socrate).