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anno 23 · n.10 · dicembre 2003

il mensile di Sermide dal 1981 Euro 1,8 Fondato dalla Polisportiva • Editore: Sermidiana 2000 s.n.c. 46028 SERMIDE (MN) Via Indipendenza 90 • Tel. 0386.61216 • E-mail:[email protected] • P.I. / C.F. 01978540209 • Aut. Tribunale di Mantova del 24/10/1981 • Registro Stampa: 14/81 • Progetto grafico: Enrica Bergonzini tel. 0386.61588 Stampa: Tipografia Cabria Castelmassa (Ro) • Spedizione in A. P. - 70% • Filiale di Mantova • C.C. Postale: 19812387 - Pub. inf. 50% IL PALIO DI SERMIDE

La torre, i figuranti, il cavallo in corsa. Un disegno unico per rappresentare quella che è diventata la manifestazione piu’ importante e sentita dai sermidesi. Centinaia di persone in costume danno luogo , a fine luglio, ad uno spettacolo straordinario dal sapore antico, che regala inten- se emozioni a loro e a tanti spettatori. Non è ormai solamente una sfida tra “contrade” con la gara finale di cavalli e cavalieri, ma è soprattutto una recita corale con una grande e intensa partecipazione di popolo. Severino Baraldi, da par suo e con segno inconfondibile, rappresenta per i lettori di Sermidiana IL PALIO DI SERMIDE. 2

FINALMENTE! di Paola Bisi (responsabile amministrativo) UNA CALDA ACCOGLIENZA Aveva appena finito di fumare la sua siga- come se di colpo si fossero fatti più profondi. zo era entrato in RSA avesse cambiato I cittadini sermidesi avranno tirato Dalla prossima primavera il Centro retta, quando il suono delle campane gli aveva Il gesto del figlio lo aveva sconvolto.Preso espressione. I lineamenti del suo volto si un respiro di sollievo quando, tolte le Diurno Integrato accoglierà tempora- ricordato di andare a dormire. In quel mentre com’era da quel turbine di emozioni che lo erano fatti più distesi, e nei suoi occhi avevo neamente parte degli anziani ospiti, impalcature che coprivano la costru- aveva avuto uno strano presentimento. Una avevano colto così di sorpresa, non aveva rivisto quella luce che mi capitò, per caso, di zione sorta a prolungamento del vec- per consentire l’avvio della seconda sensazione che non l’aveva abbandonato fino fase dei lavori. nemmeno percepito il sorriso delle operatrici. cogliere in una sua vecchia foto. chio edificio, hanno visto che, si, dopo all’ora in cui si rifugiò sotto le coperte. Il mat- Solo la musica di un pianoforte lo aveva dol- In RSA amava stare per ore e ore con i tanta attesa, finalmente la nuova Casa I lavori proseguiranno quindi con la tino dopo si era svegliato con il tintinnio della ristrutturazione dell’angolo nord – cemente riportato alla realtà. Anche i suoni, i suoi nuovi amici, divertendosi a mescolare il di riposo diventava reale, con quei bei pioggia. Ad un tratto sentì suonare il campa- colori, i profumi di cibi a lui famigliari lo ave- suo dialetto con quello degli altri. colori sulle pareti! ovest dell’edificio, che comprende la nello di casa. Era suo figlio. Era venuto a pren- vano avvolto come in un caldo abbraccio. Per Si divertiva a giocare con le parole delle Dimenticati i momenti neri, iniziati realizzazione di locali di servizio desti- derlo. Aveva fretta. La valigia l’aveva già pre- un attimo Vincenzo non sentì più il peso degli canzoni, e quando insieme agli altri ospiti con il taglio dei tigli e proseguiti con il nati ai nuclei abitativi, l’innalzamento parata lui e quel mattino non aveva nemmeno del solaio del primo piano e il rifaci- anni sulle spalle, per un attimo sentì che quel- ascoltava la musica, si lasciava trasportare fermo del cantiere per più di un anno, avuto il tempo di salutare la sua vecchia tele- lo era tutto ciò che poteva desiderare, per tutti si sono rallegrati della novità che mento del tetto. da quella melodia sull’aia, quando d’estate visione, la comoda poltrona sulla quale si il più splendidamente possibile gli ulti- si erge imponente in via 29 luglio. Contemporaneamente, in parte del amava ballare il valzer e la mazurca. sedeva ad ascoltare per ore e ore le note di mi anni della sua vita. Così la rabbia che sen- Ma la reazione dei sermidesi è piano terra dell’ex ospedale sarà rea- Vincenzo trascorreva lunghi pomeriggi a Beethoven. Abbandonava il suo giradischi e tiva, lentamente diminuì di intensità e la quie- stata niente a confronto della soddi- lizzata la nuova cucina della Residenza, giocare a tombola, amava uscire in compagnia non aveva fatto nemmeno in tempo ad acca- te che sopraggiunse nel suo cuore aveva al cinema “dal pret”, e ogni mattina amava sfazione degli ospiti e del personale, più ampia dell’attuale e che potrà con- rezzare ancora una volta il suo amato gatto. che dopo mesi vissuti in spazi ridotti, fezionare fino a 300 pasti al giorno. cominciato ad aprirgli gli occhi. Si rese conto fare ginnastica e leggere il giornale. Non si Anche la macchinetta del caffè era rimasta che da giorni le arterie del suo cuore si face- faceva scappare nemmeno un tg, a costo di gomito a gomito nelle camere affollate, La terza ed ultima fase dei lavori, sul fornello, spento. hanno visto avvicinarsi il momento in che inizierà alla fine del 2004, riguar- vano sentire, appesantite da i ricordi, dai rim- saperlo a memoria per raccontarlo ai suoi Quel mattino era salito in fretta su quel- pianti, dai rimorsi, e mai avrebbe permesso a nuovi amici. Quando non si poteva uscire, cui molti di loro potranno trasferirsi da la ristrutturazione dell’edificio cen- l’auto fredda che odorava di gasolio ed un geli- nei nuovi locali, dotati di impianto di cli- trale, il più vecchio corpo di fabbrica qualcuno di togliergli quei pochi momenti di amava osservare come cambiassero i colori do silenzio lo separava da suo figlio. Aveva gioia che gli restavano da vivere. delle foglie con il passare delle stagioni, e si matizzazione e arredati a nuovo. dell’intero complesso, e dell’ala est che sentito un fremito di rabbia percorrergli tutto Il nuovo fabbricato ospiterà nel si estende su via Castellani. In questi Si era reso conto troppo tardi che la sua appassionava a raccontarci sprazzi della sua spazi saranno realizzati due Nuclei il corpo. Aveva rivisto le immagini della sua vita era stata breve come un lampo. Avrebbe vita. Un mattino, tra i suoi racconti, mi aveva seminterrato la lavanderia, i magazzini vita scorrere veloci su uno schermo come al e i locali tecnici, al piano terra il Cen- residenziali, di 20 posti ciascuno, con voluto rincorrere tutto ciò che, non si era anche confidato di non poter eliminare certi camere da letto con bagno, soggiorni e cinema. Si era chiesto: perché? potuto permettere prima, ma ogni volta il tro Diurno Integrato a 10 posti e al Ad un tratto ricordò vagamente che qual- dolori dal suo cuore, ma proprio perché la vita primo piano un nucleo residenziale a sale da pranzo, ambulatori e vari loca- corpo era lì a ricordargli di non averne più le era troppo breve, avrebbe voluto con tutte le li di servizio. Nel sottotetto troveranno che giorno prima un medico lo era andato a forze. Ora pensava che grazie al coraggio di 20 posti. visitare a casa, pronunciando la parola “solitu- sue forze assaporare quelle piccole cose che posto gli uffici amministrativi e un’am- suo figlio non avrebbe più sentito così inten- dine”. Infatti da qualche mese a questa parte, ogni giorno proprio la vita gli regalava. Ora i pia sala per riunioni e conferenze. samente il peso schiacciante della solitudine. rapporti con suo figlio si erano affievoliti, e alla L’ultimo intervento riguarderà la Vincenzo non vedeva più nessuno e i soli amici Redazione e che aveva erano i raggi del sole che entrava- Finalmente avrebbe potuto dedicarsi alle sue sera Vincenzo non aveva perso l’abitudine di Amministrazione: sistemazione dello spazio esterno, con passioni, finalmente avrebbe parlato con qual- fumare la sua sigaretta, aspettando il rintoc- la piantumazione di alberi ad alto fusto no la mattina dalla finestra della cucina. Tra- Sermide (Mn) scorreva giornate intere parlando da solo, cuno, dopo anni vissuti nel silenzio. Passò del co delle campane che gli ricordava di andare a e di aiuole fiorite. tempo da quel giorno così pieno di forti emo- via Indipendenza 90 qualche volta coinvolgeva il gatto nei suoi dormire. discorsi, ma erano i fantasmi dei suoi ricordi zioni e avevo notato come da quando Vincen- Katiuscia Gandolfi (animatrice) Direttore a non abbandonarlo mai. Sentiva le voci delle Responsabile: persone a lui più care gironzolare per casa. Il figlio prima di trovare il coraggio di farlo vede- Luigi Lui PERCHÉ SOLARIS re da un medico, aveva nuotato tra i sensi di colpa. Più passavano i giorni più il dolore gli Redazione: Dunque la Residenza Sanitaria Assi- riempiva il cuore nel vedere suo padre ridursi Cristina Barlera · stenziale di Sermide cambia nome. così. Quel mattino, quando era andato a pren- Silvestro Bertarella · Ancora in pochi si ricordano che la derlo per portarlo in R.S.A., gli aveva preso un Giorgio Dall’Oca · Casa di Riposo nel 2001 è diventata groppo in gola ma sapeva che in quel momen- Siro Mantovani · Residenza Sanitaria Assistenziale, e to per Vincenzo, era la migliore soluzione pos- Imo Moi · già si cambia! sibile. Vincenzo dal canto suo, non capiva, non Maurizio Santini Diventerà Fondazione “SOLARIS” - voleva capire il gesto del figlio. Sentiva sola- Servizi alla persona – ONLUS. mente di essere stato tradito, sentiva di Nelle intenzioni degli amministrato- essere stato strappato dalle sue radici, dalla Collaboratori ri, il nuovo nome doveva promuovere sua affezionata casa. Era entrato stanco quel abituali: una nuova immagine, non legata ai soli giorno in RSA, i solchi delle sue rughe era Paolo Barlera · servizi residenziali, e nello stesso Elio Benatti · tempo evidenziare ciò che caratterizza Paolo Bisi · la qualità delle prestazioni e delle atti- È nata la “Fondazione Solaris servizio alla persona - ONLUS” Renzo Bertazzoni · vità svolte, un patrimonio di esperienza Arnella Carla Bassoli · e di cultura assistenziale maturato Sotto la burocratica frase “Riordino della La conseguente discussione interna al Consiglio Comunale del 22 settembre; la legge Marcello Biancardi · negli anni dai nostri operatori. disciplina delle Istituzioni Pubbliche di Assi- nostro Collegio Commissariale su questi temi, ,infatti, prevede che il Consiglio Comunale Si è voluto far risaltare l’approccio stenza e Beneficenza operanti in Lombardia”, la ha fatto maturare la convinzione che la scelta debba esprimere il proprio parere in merito. La Davide Bregola · positivo, umano e personalizzato degli Renzo Ferri · Regione ha messo in cantiere la più grande tra- deve favorire il radicamento al territorio, col- documentazione dovrà essere presentata in interventi sanitari e assistenziali, l’at- sformazione delle IPAB, istituzioni nate nel lon- lante indispensabile per le decisioni dei futuri Giovanni Freddi · tenzione per il vissuto degli anziani Regione, dove la Giunta Regionale approverà la tano 1890 con la cosiddetta legge Crispi, con amministratori. Questo collante, a nostro avvi- scelta fatta. Alberto Guidorzi · ospiti e degli utenti in generale. l’obbligo di scegliere tra “Aziende di Servizio so, può essere espresso maggiormente dalla Antonio Lui · Si è voluto rompere con la vecchia scelta privatistica della Fondazione, in quanto il Dal primo di gennaio molte cose quindi cam- alla Persona”(di carattere pubblico), oppure bieranno nella gestione del nuovo ente. Una di Alfonso Marchioni · idea di “ricovero” che ancora crea diffi- “Soggetto di diritto privato senza scopo di nuovo organo amministrativo sarà eletto total- Federico Motta · denza in coloro che, per necessità, si lucro” (Fondazione o Associazione). La legge ha mente in sede locale, mentre nella scelta pub- queste sarà la contabilità, che da finanziaria Pasquale Padricelli · avvicinano ai nostri servizi. fissato nel 31 Ottobre 2003 il termine entro il blicistica sarebbe per due quinti di elezione passerà ad analitica , rivoluzionando quindi la Vittorio Padricelli · Si è voluto far emergere lo spazio di quale i consigli di amministrazione, attualmen- Regionale. In questo modo la scelta fatta ci gestione economica. In secondo luogo ci sarà la sereno che è possibile trovare anche Leida Pavanelli · te in carica, avrebbero dovuto decidere la scel- sembra rispondere adeguatamente anche ai possibilità di applicare nuovi contratti di lavoro nelle situazioni più difficili, quando la Daniele Preti · ta più efficace per gli enti da loro gestiti. principi di solidarietà, sussidiarietà e traspa- per l’assunzione del personale. Infine l’applica- malattia e colorano di renza richiamati nella legge di riordino. zione di un nuovo regime fiscale, speriamo più Giuseppe Reggiani · nero le giornate, quando il futuro appa- Il 2003 è stato quindi per il Collegio Com- missariale della IPAB di Sermide un anno di Se questa è stata la motivazione principale favorevole a questo tipo di istituzioni. Tutte Raffaele Ridolfi · re colmo di nubi scure. della decisione, non deve essere trascurata la Fernando Villani · Ecco allora SOLARIS, termine latino particolare impegno, dedicato alla partecipa- cose che dovranno essere introdotte e calibra- zione dei vari convegni e dibattiti nei quali le maggiore snellezza consentita dall’abbandono te in modo da gestire il passaggio senza trau- per definire un qualcosa relativo al delle regole della gestione pubblica, che si forze politiche, sindacali e sociali si sono con- mi. Questo naturalmente per quanto riguarda Disegni: sole, di una chiarezza assoluta e vivifi- dovrebbe tradurre in economicità della gestio- cante! frontate sui vari temi che la trasformazione la gestione. Ma la sfida più impegnativa sarà la Severino Baraldi · comporta. ne, e la presunta possibilità di beneficiare della Erika Ferrarini · disciplina tributaria e fiscale prevista per le realizzazione degli scopi per i quali la Fondazio- ZAP · ONLUS. ne è nata . Sarà quindi indispensabile operare Fatta la scelta si è proceduto alla stesura sul territorio insieme a chi ha la responsabilità del nuovo Statuto, nel quale all’Art.3 vengono di programmare, mi riferisco ai Comuni, che così declamati gli scopi :”La Fondazione non ha Abbonamento annuo attraverso i Piani di Zona devono organizzare gli fini di lucro.Essa si propone esclusivamente il interventi sociali; a noi, quindi, il compito di Euro 20 - (Estero euro 34) perseguimento di finalità di solidarietà sociale mettere a loro disposizione l’esperienza nell’as- su C.C.P. 19812387 oppure nei settori dell’assistenza sociale e socio-sani- sistenza socio-sanitaria, maturata negli anni da presso Redazione Sermidiana taria,dell’assistenza sanitaria,della beneficenza tutto il nostro personale, e insieme esplorare Via Indipendenza, 90 e della formazione,ispirandosi ai principi del percorsi alternativi per ritardare il ricovero per- SERMIDE (Mantova) rispetto, valorizzazione e promozione integrale della persona. Ha per scopo di garantire la manente, favorendo l’assistenza domiciliare, il centro diurno e tutte le altre opportunità, ero- Tel. 0386.61216 necessaria assistenza a persone svantaggiate per anzianità, cultura, razza, religione, sesso, gando ai cittadini servizi sempre più efficienti Fax 0386.61216 ed efficaci e soprattutto economicamente com- E-mail:[email protected] condizione sociale e politica……….” La scelta della Fondazione e il nuovo statu- patibili . to sono stati presentati alla cittadinanza nel Marco Reggiani (Presidente) 3

“squadrone” della Sermide cal- cio, una compagine che, per Profumeria BOZZINI molti anni, incuteva timore e rispetto in tutti gli avversari. I profumi di via Indipendenza Annibale Bozzini era un cal- ciatore “prestato” ai profumi. La sua carriera calcistica, sem- pre da dilettante, lo ha reso famoso, non ricco. Erano altri Interminabili “su e giù”, Da qualche anno Annibale ha tempi. incontri e amicizie nate lungo la “riposto” il flacone di profumo, Ha giocato fino alla guerra e, come aveva “appeso al chiodo” qualche partita, anche dopo il via. ’45. Ormai la sua attività era Immancabili soste alla pastic- le scarpe da calciatore. Lo sosti- quella di profumiere. ceria delle sorelle Vincenzi, quin- tuisce, nella gestione della pro- Il negozio veniva diviso in due di “da Annibale” per conoscere fumeria, il figlio PAOLO BOZZI- settori: uno era adibito a “salone le novità di profumi inebrianti, NI. Che ha provveduto all’ultima per signora” e condotto dalla da usare alla “festa da ballo”. ristrutturazione del negozio, nel sorella PIA, l’altro specializzato Dagli anni ’70 la sorella PIA 2001. in profumeria. Un negozio aveva cessato l’attività di parruc- Ne ha ricavato in ambiente aggiornato anche per l’epoca. chiera. Ciò consentiva l’amplia- solare, cittadino, sofisticato e Si usciva, finalmente, dal tra- mento della profumeria. accogliente in cui trovare il gico periodo della guerra con la Cominciava anche l’evoluzio- meglio dei prodotti di cosmesi voglia di risollevarsi nel morale e ne dei consumi, per uomini e per uomo e signora. ricominciare a vivere. Ciò rende- donne. Il nuovo look ha fatto regi- va, la profumeria Bozzini, un Gli uomini, che fino ad allora, strare, come era prevedibile e punto obbligato per signore e avevano acquistato lamette e auspicabile, un incremento della signorine, che potevano pensare sapone per barba, cominciavano frequentazione. un po’ di più alla cura della per- e prendere in considerazione E’ piacevole essere consigliato Da profumeria a boutique dei Ma l’affluenza non doveva sona. prodotti per la cura della pelle e e poter scegliere con la dovuta profumi. Così si può definire la essere massiccia ed i negozi, “Andiamo da Annibale”, si della persona. calma, un prodotto per sé o per profumeria Bozzini dopo la oltre a quelli alimentari, non diceva. Nascono nuove “esigenze” fare un regalo, in un ambiente per cui anche il mondo maschile raffinato ed in una atmosfera di recente ristrutturazione, che ha erano molti se da Bozzini si ven- La sua competenza, disponibi- comincia ad usare creme per il cortesia e attenzione. trasformato radicalmente l’im- devano tabacchi e si potevano lità e gentilezza erano prover- biali. viso fino ad arrivare ai tratta- Paolo BOZZINI ha rinnovato magine di uno dei “negozi-sim- trovare corde per chitarra, violi- menti di creme antirughe. l’ambiente; per questo ho chie- bolo” della via Indipendenza. no e mandolino insieme ai “pro- Da vero psicologo, sapeva ascoltare, individuare le attese e Un mercato che negli ultimi sto al padre Annibale di posare Negozio che risale ai primi anni fumi d’oriente”. due/tre anni ha avuto una davanti alla cassa, che non sente del secolo scorso. consigliare,“sottovoce”, le In quel periodo il giovane novità, che accompagnava con il espansione esponenziale, sorret- più sua. Qualcuno, prossimo a festeg- ANNIBALE BOZZINI faceva il suo regalo di piccoli campioni. to dalla massiccia pubblicità che ANNIBALE BOZZINI fa lunghe giare il centenario, potrebbe apprendistato di profumiere. Un Ogni cliente si sentiva privile- fa leva sulla cura dell’immagine, passeggiate. Lo incontro spesso ricordare la prima “bottega- mestiere che, all’epoca, gli anda- giata. Quando diceva: “aspetta, anche maschile. sull’argine che fa da tribuna negozio”. LUIGI BOZZINI faceva va stretto perché la sua passione ti devo dare un regalino”, era Per le signore, il “consumo” si all’ormai “vecchio” campo spor- il barbiere, mentre la moglie era giocare a calcio. come se uscisse, soltanto per Lei, è aggiornato secondo le nuove tivo. Sono sicuro che, da come CLORINDA faceva la “messa in E lo faceva talmente bene da un prodotto speciale da un labo- linee di prodotti. accarezza il tappeto verde con piega” a quelle signore che si costituire, insieme a pochi altri, ratorio di segrete alchimie. La profumeria Bozzini, anche lo sguardo assorto, rivive tutte le potevano permettere qualche un famoso quartetto ( Bozzini – Erano gli anni in cui la via Indi- oggi come in passato,è un punto sue “battaglie” agonistiche di divagazione, oppure in occasio- Remelli – Cappi – Ferrari) intorno pendenza era il “cuore” di Ser- di riferimento dell’offerta gioventù. ne di feste e cerimonie. al quale era stato strutturato lo mide. cosmetica. SIBER

nella comunicazione con anziani La somministrazione dei que- e parenti. Su questi aspetti si è stionari per valutare il grado di QUESTIONARI PER LA QUALITÀ lavorato per un lungo periodo. soddisfazione rispetto alla qualità La somministrazione dei questio- dell’assistenza è diventato uno nari nei mesi successivi (ma anche strumento di lavoro, parte inte- Quando si eroga un servizio ed dati vengono raccolti, analizzati, fare comunque di più e questo è grante della prassi operativa, un monitoraggio attento e conti- in particolare un servizio rivolto confrontati tra loro e con quelli pienamente in linea con quanto utile per evidenziare punti critici, alla persona, come quello offerto degli anni precedenti: questo per- notato in altri servizi alla perso- nuo dell’assistenza) ha permesso ma anche per verificare se sono in una casa di riposo, è importan- mette di mettere in evidenza cosa na, dove chi eroga il servizio dà di verificare il lento ma progressi- stati raggiunti gli obiettivi prefis- te verificare in maniera continua- funziona al meglio e cosa può del proprio operato un giudizio vo miglioramento dei rapporti sati, sia quelli generali che quelli tiva la qualità dell’assistenza e essere migliorato e in che modo sempre un po’ più critico rispetto con le famiglie, al punto da non legati al cambiamento. come questa viene percepita dal- (con piani di assistenza individua- a quello fornito da chi il servizio rilevare più alcun disagio o alcu- l’utenza. E’ fondamentale indivi- lizzata, con protocolli più detta- lo riceve. Un aspetto critico evi- na lamentela. di Ivana Chicconi (psicologa) duare l’ esistenza di eventuali gliati per l’assistenza, con la for- denziato attraverso la sommini- punti critici su cui intervenire per mazione degli operatori su aspet- strazione dei questionari è emer- operare miglioramenti e coinvol- ti specifici, con modifiche orga- so circa tre anni fa e riguardava gere in questa verifica non solo nizzative,ecc.). In questo processo una certa tensione tra familiari e gli anziani e i loro familiari, ma una fase importante è rappresen- operatori: era difficile capirsi, c’e- tutti gli operatori, cioè chi riceve tata dalla restituzione dei dati rano lamentele da entrambe le e chi fornisce il servizio. Nella agli anziani, ai familiari e agli parti, i familiari venivano visti R.S.A. di Sermide da quattro operatori. La restituzione, che come insistenti in alcune richie- anni, regolarmente e con caden- viene fatta in modo separato e ste, gli operatori sembravano za annuale, viene somministrato con modalità diversificate (es. in non sempre in grado di rappor- un questionario per misurare il forma scritta a tutti i parenti, tarsi in maniera corretta. Preso grado di soddisfazione dell’assi- attraverso discussioni guidate con atto di questo problema si è cer- stenza. Il questionario, con anziani e operatori), rappresenta cato di capire su cosa intervenire domande semplici, va ad indaga- un’occasione preziosa per un con- per migliorare la collaborazione re aree quali: l’accoglienza del- fronto costruttivo e per un’ con le famiglie, ma anche creare DIAGNOSTICA PER IMMAGINI l’ospite in struttura, la “bontà” aggregazione e una condivisione un clima più sereno in struttura. TELERADIOLOGIA dell’assistenza nei vari servizi nel percorso del cambiamento E’ stato impostato un progetto di (pulizia alla persona, alimentazio- verso il miglioramento da parte formazione rivolto a tutto il per- POLIAMBULATORI ne, lavanderia, animazione, riabi- di tutti i soggetti interessati. sonale su come migliorare la rela- Direttore Sanitario: Dott. Giacomo Barbalace litazione, ecc.), il modo con cui In questi anni abbiamo sempre zione, sulla chiarezza dei rispetti- l’operatore si relaziona con l’ospi- rilevato in generale un buon vi ruoli professionali (competen- te, la qualità delle informazioni grado di soddisfazione rispetto ze di ognuno, come scambiare le Per appuntamenti fornite ai familiari o scambiate alla qualità dell’assistenza forni- informazioni coi colleghi, quali tra gli operatori per l’assistenza ta: gli anziani e i loro familiari notizie ogni operatore poteva tel 0 3 8 6 . 7 3 4 1 8 5 (comprensibilità, chiarezza, tem- sembrano essere contenti di come dare all’ospite o al familiare nel pestività, presenza di un interlo- ci si “prende cura” di loro in strut- rispetto della privacy, del segreto via Mantegna - Poggio Rusco cutore in caso di bisogno, ecc.). tura. Anche gli operatori sono professionale,ma all’interno di Dopo la somministrazione in abbastanza soddisfatti: in molti una buona assistenza) e su come tel. 0386.734193 - fax 0386.741532 forma anonima dei questionari, i c’è la sensazione che si potrebbe portare questo nell’assistenza e 4

LETTERE AL DIRETTORE NATALE A SERMIDE 2003

Dal 1° Dicembre Caro direttore, Voglio esprimere un Il posto dei Magi… scopriamo i presepi nei luoghi piu’ grazie sentito e dovuto a tutti i suggestivi del nostro Comune… componenti del Comitato fiera di Chiarastella… per le case di Sermide … canti natalizi Santa Croce in occasione dell’ulti- ma festa di fine estate. Cibi genuini, risotti eccellenti, balli Sabato 6 Dicembre estenuanti e tombole appassiona- Ore 15.00 – Multisala Capitol te. Pizze sfornate a due, quattro Presentazione del libro di Mauro Calzolari “Le Ricerche mani, di tutti i gusti e per tutti i Archeologiche sermidesi di Gaetano Mantovani” palati. Le tifose di tutto questo dicono: “Al Ore 17.00 – Saletta Civica (Via Roma) prossimo anno 2004!” Inaugurazione della nuova Saletta Civica e Mostra Foto- Auguri infine di Buone Feste! grafica dell’artista Gabriele Ferrari “Quando il Po fa paura” Una “tifosa” sermidese. Giovedì 11 Dicembre Giorgio Bronzati , è stato vittima Ore 17.30 – presso il Cinema Capitol LAUREA di un destino impietoso, colpito mortalmente dalla tromba d’aria. Moz Art a Nove Anni Concerto per bambini a cura della Scuola Comunale di natura che a te tanto piaceva in un Musica “C.Monteverdi” attimo ti ha portato via e nel farlo Presenta: Silvestro non ha lasciato nemmeno un segno che mi convinca che sia proprio finita così. Venerdì 12 Dicembre Vorrei convincermi che in un altro …Santa Lucia nelle case di Notte… a cura della Croce luogo hai percorso quella strada Rossa come sempre e sei arrivato a casa. Vorrei… Ti ricorderò sempre così come eri: Sabato 20 Dicembre riservato, ma attento e legato alla Ore 21.00 – Chiesa Parrocchiale famiglia e così buono con tutti. Concerto Gospel – Cheryl Porter in the Spirit Mi manchi tanto. Tua sorella Silvana Domenica 21 Dicembre Ore 17.00 – Palazzetto dello Sport Presso il CSF ENAIP LOMBAR- Sono arrivati a EOLO BO- DIA di Mantova si è brillantemente SCHETTI auguri da parte di tante Antares Sermide – Festa di Natale laureata in Educatore Professiona- persone per il suo 90° complean- le SIMONA NEGRINI con il pun- no. Tramite Sermidiana, ringrazia Lunedì 22 Dicembre assieme ai suoi famigliari. teggio di 110/110. Ore 15.00 – Saletta Civica (Via Roma) Alla neo dottoressa congratulazio- ni da mamma Gina Vertuani , papa Fiori Sotto l’Albero – Realizzazione di una piccola com- Guido, la sorella Monica, i nonni AUGURI posizione floreale natalizia. Per informazioni sul materiale Maria e Umberto, e Davide. Sermi- Il sermidese Mons. Anselmo necessario contattare l’Università Aperta Sermide diana si associa nelle congratula- Guido Pecorari, da tanti anni nella zioni. diplomazia vaticana e fino a qual- che settimana fa nella Nunziatura Martedì 23 Dicembre Apostolica di Lubiana, è stato ele- Ore 20.30 – Palazzetto dello Sport A mio fratello Giorgio vato ad Arcivescovo e destinato Natale in Polisportiva L’acqua del Po continua a scorre- quale Nunzio Apostolico del re, non si è accorta che lungo le Ruanda. sue sponde manca quella persona Sermidiana, interpretando il senti- Mercoledì 24 Dicembre che immortalava con tanta passio- mento di tutti i sermidesi, formula Dopo la Santa Messa di Natale “Vin brulè” per tutti a cura ne i suoi paesaggi… Proprio la le più sentite felicitazioni. della Croce Rossa

Dal 1° Dicembre Una sede nuova nella piazza piu’ antica Mercatino dell’Artigianato (Via Mameli) A cura della Fondazione Aiutiamoli a Vivere progetto di La redazione di Sermidia- principale tra le piazze sermi- accoglienza bambini di Chernobyl na ha da qualche mese la desi, con negozi, bar, uffici. propria sede in via Indipen- L’immagine, risalente agli denza, 90. L’indirizzo è quel- anni 20, ritrae proprio l’ango- Z.Z.Z. . … cercasi amici lo della via, sebbene l’entrata lo dove è situata attualmente “La Chiocciola” organizza per il 12 – 13 – 14 – Dicembre e la vetrina dell’ufficio guardi- la sede del nostro giornale, una gita a Ortisei (Bz) per soci e nuovi amici no la piazza Garibaldi nel suo sulla destra poco prima del insieme. La piazza è sempre tendone proseguendo verso Amministrazione Comunale, i Gruppi di Volontariato, stata la piu’ importante e la la fine di via Indipendenza. le Associazioni Culturali e Sportive, i Commercianti locali, le Contrade

Augurano Un Buon Natale e un Sereno 2004

Comitato Fiera di Santa Croce Dicembre 2003 estate. quattro mani, di tutti i gusti e Un grazie dovuto a tutti i Cibi genuini, risotti eccellenti, tutti i palati. componenti del “Comitato balli estenuanti e tombole. Le tifose di tutto questo dico- Fiera di Santa Croce” in Tombolate per tutti gli appas- no: al prossimo “2004”. occasione della festa di fine sionati. Pizze sfornate a due, Auguri infine di Buone Feste. 5

BENVENUTO, IL CITTADINO CHIEDE IL SINDACO RISPONDE NOTAIO FERRARA lo studio è in via Cavicchini

l’ASL, non stavano procedendo secondo i tempi e, soprattutto, non sembra- vano rispettare tutte le prescrizioni previste dalle norme vigenti. La proprietà ha quindi individuato una nuova ditta per la bonifica e, dal- l’ottobre 2002 i lavori sono ripresi. Nel settembre scorso, abbiamo ricevuto una richiesta di proroga dei tempi e, su verifica dell’ASL, l’abbiamo concessa. La ditta che esegue i lavori, infatti, ha riscontrato nel sito una quantità di amianto molto superiore a quel- la prevista e, ovviamente, i tempi di bonifica dovevano essere aumentati. A bonifica conclusa, si dovrà ragionare su quale destinazione dare a tutta l’area. Non essendo di proprietà del comune, l’attuale proprietario proporrà un progetto e noi lo esamineremo. Sarebbe auspicabile venisse dedicata una parte dell’area alle attività commerciali e artigianali riservandone un’altra ad insediamenti residenziali ma, ovviamente, si dovrà mediare con la volontà dei proprietari. La parte rimanente, invece, potrebbe avere caratterizzazione pubblica e di valorizzazione del territorio con un progetto integrato. Non dimentichiamoci che c’è una villa di pregio e che l’area vicina alla Stazione Un nuovo studio notarile è stato Nella zona produttiva dell’ Arginino a Moglia sono in corso dei Porto confina con infrastrutture del comune. Io credo in iniziative sull’am- aperto a Sermide, in via Cavicchini. lavori; corrisponde al vero la notizia che si insedierà entro qual- biente e sul miglioramento della qualità della vita; spero di fare in tempo Lo regge il dott. Egidio Ferrara, nato 1 che mese una nuova ditta? E perché non se ne parla? almeno ad avviarle. Metteremo mano al Piano Regolatore non appena la a Napoli 31 anni fa e giunto dalle La notizia è vera e se ne parla solo ora perché solo da poco si ha la sicu- bonifica verrà conclusa. nostre parti dopo aver vinto ben rezza che il progetto andrà avanti positivamente. Solo da qualche settimana due concorsi. Figlio di uno dei più sono cominciati i lavori. Per le prossime assegnazioni della toponomastica stradale, invece illustri notai del capoluogo campa- Si tratta di una ditta che produce imballaggi in polistirolo espanso, la di titolare le via a “rose, olmi, giglio, viole” si potrebbero utilizza- no, il dott. Ferrara è a Sermide già Poliforce S.r.L. che occuperà, si ritiene, una ventina di persone, a comincia- 3 re i nomi illustri della storia sermidese (Matilde di Canossa, dalla fine di agosto. Nonostante la re dalla prossima primavera o prima estate. Gastone Martelli, Gaetano Mantovani, Mons. Giulio Penitenti, giovane età (è nato nel 1972) sem- È possibile presentare domanda di lavoro all’Agenzia Innovazione Svi- Conte Alessandro Magnaguti, Luigi Porta, ecc.)? bra essersi già inserito nel tessuto luppo, che farà da tramite con l’azienda per i colloqui: mi risulta che, oltre Sicuramente è possibile e opportuno e lo valuteremo in giunta e, se neces- connettivo locale. La figura del ad un impiegato amministrativo, la ditta stia cercando sei capiturno, di cui tre notaio, in realtà come la nostra, pre- caldaisti, uno stampista, due carrellisti, altri tre specializzati e sei o sette ope- sario, nella conferenza dei capigruppo. Ricordo che per intitolare una strada ad una persona, devono passare dieci senta ancora una valenza carismati- rai generici. ca; accanto al parroco, al sindaco, al Si lavorerà su tre turni a produzione continua. anni dalla morte e, aggiungo io, occorre prima consultare i familiari in vita. Probabilmente denomineremo via Matilde di Canossa una delle prossime maresciallo, al farmacista, all’avvo- Ho visitato altri impianti di produzione dello stesso gruppo e ho potuto cato e a determinate personalità costatare il basso impatto sia in termini di emissioni che di rumore di queste strade, come abbiamo già discusso in giunta, mentre abbiamo giù inserito i nominativi di due sermidesi nella proposta che abbiamo mandato in prefet- culturali è un riferimento concreto imprese e una grande attenzione per il recupero degli scarti di produzione che determina il rassicurante anda- che, nella quasi totalità, vengono reimpiegati. tura. Intitoleremo, infatti a Marco Banzi, giovane atleta sermidese tragica- L’area Arginino è stata urbanizzata grazie ad un finanziamento regionale mente morto nel ’78, il piazzale antistante il nuovo campo sportivo. mento delle funzioni civiche. Ad che ha consentito di offrire il terreno alle imprese ad un prezzo molto van- A Don Bruno Baboni, per decenni amato parroco di Moglia, intitoleremo esso ci si rivolge per consulenze taggioso, a condizione di occupare almeno dieci addetti per lotto. L’Agenzia invece una piccola strada che conduce alla chiesa della stessa frazione. legislative e professionali così come Innovazione Sviluppo ha curato i primi rapporti con l’azienda e va ringra- Sugli altri nomi proposti valuteremo per le prossime intitolazioni. a titolo consultivo o di conforto. ziata per l’impegno a sostenere lo sviluppo della nostra area. Mi auguro viva- Con questo non s’intende raffigura- mente che questo sia solo il primo insediamento e che altre imprese decida- Cosa prevede la ristrutturazione in corso nella sede municipale? re Sermide ancora ferma agli anni no di trasferirsi nel nostro comune. 4 ’50, ma nelle piccole comunità il Prima di tutto, è stato rifatto il tetto, consentendo di rendere agibile l’ar- calibro delle personalità politiche, chivio. Nel sottotetto in fatti, sono stati creati locali comunicanti tra di loro amministrative e religiose ha ancora A che punto è la bonifica dell’ex zuccherificio e il progetto di con porte antincendio, sono state sostituite alcune travature e trattate con riqualificazione dell’area? un suo funzionale spessore. Nelle 2 materiali ignifughi che consentono maggiore sicurezza. accoglienti stanze del nobile ed ele- Abbiamo subito un ritardo nei lavori ma a marzo 2004 contiamo che la I lavori saranno completati nel corso del 2004 rinforzando il solaio e istal- gante stabile di via Cavicchini, il bonifica sia conclusa. Ricordo che i lavori sono cominciati nell’aprile del lando un ascensore che consentirà l’accesso al primo piano e al sottotetto 2002 e sono curati dalla proprietà dell’area; il comune ha un ruolo di vigi- anche alle persone con problemi di deambulazione. dott. Ferrara è già alle prese con lanza, insieme ad ASL, ARPA, Provincia e Regione. Stiamo valutando se utilizzare l’avanzo del primo intervento sul tetto per un’imponente mole di lavoro; Nel settembre 2002, abbiamo interrotto i lavori che, su segnalazione del- rendere accessibile la torre civica direttamente dal primo piano del comune. aspetti agricoli e sviluppo edilizio forniranno ampie possibilità di cre- scita professionale al giovane notaio che, tramite Sermidiana, rice- LE TUE CENERI DOVE VUOI ve ufficialmente il benvenuto dal- Parco Comunicazione visiva del Po l’intera comunità sermidese. Mostra Fotografica dal 06 al 20 Dicembre 2003 Il Consiglio regionale lom- arriverà alla Camera questo bardo ha approvato la nuova mese di dicembre. Siro Mantovani La nuova saletta civica (di B/N. legge che regola i servizi cimi- fianco al cinema Capitol), uti- Si tratta di circa 45 immagini teriali e funerari e prevede la lizzata come sede del Parco scattate lungo un tratto della possibilità che le ceneri non vengano conservate al cam- della Comunicazione visiva del riva reggiana del grande fiume, nei pressi di Guastalla, posanto. Il progetto di legge Po in occasione del recente era stato deliberato a maggio CENTRO da un giovane “reporter”: Festival del cinema e dei docu- GABRIELE FERRARI di Reggio dalla giunta Formigoni, L’11 mentari sul Po, ospiterà una Emilia, durante il periodo della di novembre 2003 ha avuto il SAN MICHELE interessante Mostra di foto in piena del Po nel 2002. via libera da parte del Consi- L’Autore riesce a cogliere, glio. Il nuovo testo è esecuti- nei suoi scatti, il senso di paura vo dopo due settimane dalla della gente, come pure la sen- pubblicazione sul bollettino AGENZIA sazione di impotenza di fronte regionale. Saranno i familiari, DI SERVIZI al grande Fiume “arrabbiato”. dopo i funerali, a ricevere E’ un testimone partecipe l’urna contenente le ceneri delle emozioni che le belle del defunto che abbia mani- immagini B/N trasmettono al festato il desiderio o meglio Centro visitatore. ancora che si sia iscritto ad L’iniziativa del Parco della una società di cremazione, Comunicazione visiva fa parte come la SOCREM, perché il Medico di un cammino che, insieme ad proprio corpo venga cremato. altre manifestazioni, conti- I familiari, su autorizzazione Sanitario nuerà ad interessare il pubbli- del Comune, potranno con- co sul tema del Po e del nostro servare in casa o disperdere ambiente. all’aperto, con l’unico vincolo Studio Medico dei Dottori La mostra di Gabriele Ferrari di evitare i punti più frequen- Bozzini, Cranchi, Ferrari, Negri sarà aperta dal 06 al 20 dicem- tati delle coste o dei centri bre corrente, nella nuova Sala abitati. Per ora le nuove Civica di via Roma. norme si applicano solo in Aut. Com. n. 1543 del 03.03.97 SIBER Lombardia. La legge statale SERMIDE . Vicolo Mastine 1 . Tel 0386.62395 6 ABBASSA LA TUA RADIO PER FAVOR… Al che la stanchezza accumulata li Cime tempestose, dalle forti tinte setti e Bozzao, Malatrasi Picchi e via molti altri. A me piaceva calde- consigliava ad andare a letto pre- emotive, ma anche, se posso dire, Balleri, Dell’Omodarme, Miche- molto lo swing di Natalino Otto, rone dei sto. opere di spessore come Il Mulino li, Bui, il “fosforo” di Massei e mi piacevano i testi delle sue can- ricordi perso- Sulla qualità dei programmi del Po e i Promessi sposi. I vari Novelli. zoni, un po’ frivoli se vuoi, ma nali appartie- della radio di quegli anni non interpreti che si esibivano nella Coi tepori di maggio il tifo perdiana non le solite lagne di ne il momento saprei dare dei giudizi appropria- recitazione erano i bravissimi Ric- ciclistico si condensava davanti amori sfigati alla Luciano Tajo- dell’arrivo a casa nostra del primo ti; si può affermare tuttavia che cardo Cucciollla, Corrado Gaipa, alla radiola del Bar-Coop della li… “Signorina, dica lei: dove apparecchio radiofonico. Un fatto essi erano rivolti ad ascoltatori di Gazzolo e la Rita Savagnone, abili piazza tra le opposte fazioni bar- sono i Pirenei ?” lontano mezzo secolo abbondan- talocoppiane per il Giro. Il canto- Ogni giorno, alle dodici o giù te, eppur nitido, come lo possono re dell’epopea nata coi girini che di lì, andava in onda Radio Capo- essere i fatti e le persone che si fis- ti faceva correre i brividi lungo la distria con le canzoni a richiesta. sano nel libro bianco ed intenso schiena, era la voce antica di Fer- inviare una cartolina della memoria nei primi anni retti, l’inventore dell’indimenti- postale con nome e cognome, il della nostra vita. Di chi fosse stata cabile “…un uomo solo coman- titolo della canzone e il nome l’idea non saprei dire, di certo so do, la sua maglia è biancoceleste, della persona a cui era dedicata. che fu accolta da grandi “oooh” di il suo nome è Fausto Coppi…” Lo si fa ancora oggi, ma non fa lo meraviglia, come uno di famiglia Alla radio la parte del leone la stesso effetto di allora. Era motivo che mancasse da casa da chissà facevano però le canzonette. d’orgoglio sentire il proprio nome quanto tempo. Bastava girare la manovella e… Il letto dall’annunciatrice, un avve- Era una Magnadyne, un volume alto, molto di più di quel- nimento da raccontare. Spesso le ingombrante scatolone di legno lo che imponeva la decenza, con dediche si indirizzavano agli inna- dalla struttura bombata, massic- l’apparecchio che sparava le note morati, qualche volta in incogni- cio e pesante, che emanava un dei motivi in voga assommando to (…”da una persona che gli sottile odor di bruciaticcio se un bel numero di decibel. Ma noi vuole bene…”), ai vari distratti e lasciato troppo a lungo acceso. abitavamo distanti dal borgo e . La formula, quasi Sulla lastra di cristallo giallina il poi la gente aveva ben altro a cui uno stereotipo, chiamava in causa nome delle “stazioni” scritte in pensare ! militari, mariti fedeli, parenti lon- rilievo su cui sostava ad opzione L’abitudine di ascoltare la radio tani a guadagnarsi il pane in Ger- l’ago rosso della ricerca del pro- ci portava a riconoscere la voce mania, in occasione di complean- gramma. In basso, sotto il riqua- dei cantanti, ad imparare i testi ni, anniversari e nascite. Il tor- dro, le manopole del volume, del delle canzoni: “…buongiorno tri- mentone che faceva scorrere contrasto e dell’emittente; in alto stezza, amica della mia malinco- fiumi di lacrime ? Ma perbacco, la a sinistra, un rutilante “occhio niaaa, la strada la sai …” modula- canzone “Mamma” di Beniamino verde” fascinoso ed ammiccante va in falsetto Claudio Villa, e poi Gigli !! : “Mamma son tanto feli- che si apriva a ventaglio e che mi ancora “Jesabel, demonio dagli ce perché ritorno da tee, la mia intrigava una cifra per via che occhi blu, credere voglio in te e a canzone ti dice che è il più bel avrei voluto toccare per sapere di quella bocca che dava la giorno per mee”. Ma non scherza- cosa fosse fatto. voluttà…” della Carla Boni , va nemmeno la: “Terra straniera, Fu allogato in cucina sopra il parole che facevano venire i sudo- quanta malinconia, tu mi gettasti ripiano in noce della Singer, la ri freddi a quei bigotti della Cen- un bacio e fuggisti via…”. macchina per cucire comprata dai sura, così come la Jula de Palma Poi arrivò la televisione. Il vec- “Garigin”, il rivenditore autoriz- con quel “ tua, tra le braccia tue”, chio Magnadyne aveva fatto il suo zato di …. Così asseriva la piastra un ritmo da mattonella, di sospi- tempo. Subì la stessa sorte di tanti di metallo esposta a mò di insegna ri e sdilinquimenti. Dalla sede nella vetrina del negozio, in bella altri apparecchi radio ingombran- Rai di Torino rimbalzavano in ti: abbandonato in un angolo vista. La nostra modesta camera ogni angolo della penisola le da pranzo, a tener compagnia alla della cucina, semidimenticato, melodie della canzone all’italiana: ridotto ad essere un cumulo di cucina economica, il tavolo e la stornellate, pignucolii, sussurri e madia, la credenza e le sei sedie polvere, definitivamente dismesso giuramenti, confessioni e rim- e lasciato in soffitta tra il ciarpa- traballanti su uno sconnesso pianti di un perduto amor, per impiantito di mattoni rossi. Di ogni estrazione sociale, nella più nel creare un’atmosfera partecipa- me delle carabattole. Infine, a interposta persona, vuoi di Nilla causa dei vari traslochi, della vec- giorno l’apparecchio era appan- parte assai poco acculturati e che tiva dell’ascoltatore in cui intera- Pizzi, finanche di Flo Sandon’s naggio di mia sorella e della cuci- a malapena comprendevano l’ita- givano i “rumori di sottofondo” chia radio si persero definitiva- (sapeva un bel po’ di profumo ‘sto na Diana, allora quindicenni e liano. L’Auditel lontano a venire, come lo zoccolo di un cavallo, l’u- mente le tracce. nome), Gino Latilla, Togliani, sognatrici; la sera a cena si ascol- men che meno la concorrenza, lulare del vento, il cigolìo d’un Consolini, il Duo Fasano, e via tava il giornale-radio, col nonno a ragion per cui il palinsesto pro- uscio che s’apriva. Alfonso Marchioni zittirci se si alzava troppo la voce. grammatico raggiungeva obiettivi L’uccellino, il mitico uccellino Per la verità i grandi non prevari- primari in quanto alla formazione della radio (un usignolo, credo) cavano e volentieri lasciavano a culturale e alla ricreazione nel era il segnale che annunciava la VENDITA E ASSISTENZA TECNICA noi il piacere delle scelta. Del poco tempo libero a disposizione messa in onda d’un nuovo pro- resto con tutto il movimento ed il dell’italiano medio. Trasposizioni gramma... lavoro della giornata avevano dei “romanzi d’appendice” i vari - Se la squadra del vostro cuore poca voglia di star lì ad ascoltare, radiodrammi quali : Il conte di ha vinto, brindate con Stock 84; Montecristo, I Misteri di Parigi, se ha perso, consolatevi con SHARP Stock 84! - Ebbene sì! Anche PRODOTTI allora la pubblicità, anche se meno invadente, accompagnava il UFFICIO rito domenicale di una partita di calcio. s.n.c. B - In collegamento con lo stadio 23 Y ING di San Siro la radiocronaca del 2° di G. Casoni & P. Fin M tempo dell’incontro di calcio M O4 Inter-Juventus valevole per il I 83 campionato nazionale di Serie A. SERMIDE (MN) via XXIV Aprile 90 J – Tel. 0386.62213 - Fax 0386.960223 A seguire il dipanarsi della par- SERMIDE tita c’era il mitico, primigenio 49 Nicolò Carosio col suo armamen- 31via 29 luglio tario tecnico di termini che gli venivano dalla conoscenza del- l’inglese. La squadra del mio cuore era la Spal, una provinciale 38 terribile di biancoazzurro vestita orari feriali 19,00/02,00 MICROREX là sulla “peluse” del Montegrap- REGISTRATORI DI CASSA 70 pa, decisa a vender cara la pelle di orari festivi 16,00/02,00 fronte alle ricche compagini 56 metropolitane… Bruschini, Pa- 7

SermideSportSermideSportSermideSportSermideSportSermideSport Capitan Diazzi CALCIO: TRA ALTI E BASSI Piu’ bassi che alti per la to dagli ex giovani sermide- felice per quanto stanno seconda categoria. Dopo il si, un gruppo fortissimo ma facendo i ragazzi. Un secon- 4 a 0 casalingo contro il Vir- forse troppo immaturo. do posto confermato e stra- gilio, tutto sembrava potes- Lo stesso vale per la squa- meritato. se andare per il meglio, ed dra Juniores. Classifica ! Gioco altalenan- magra, gioco altalenante, Lo stesso vale per gli esor- te, vittoria rosicchiata sem- ma con parecchio scusanti. dienti, ancora vincenti pre in casa contro il San Pio Tre-quattro ragazzi, per sabato 22, e reduci dalla X. Due sconfitte con le ovvie esigenze, sballottati a trasferta amichevole contro prime della classe. destra e sinistra, poca conti- il pari età dell’Hellas Vero- Qualcuno dice che ci pos- nuità nel loro gruppo, na, tornati con tanti compli- sono stare, ma ciò preoccu- parecchie assenze per i pa e il modo con cui queste tanti motivi che possono menti da chi il calcio lo fa di sconfitte vengono ad appe- capitare a ragazzi che stu- professione. santire una classifica a dir diano e che abitano fuori In settimana inoltre l’en- poco preoccupante. Poco paese. Buono, in ogni caso, nesima soddisfazione. Pre- spirito di sacrificio da parte il rendimento in casa, con la miato il Sermide in quel di di chi meno te lo aspetti. chicca di tre settimane fa: 8 Mantova con un premio che A meno di clamorose a 0 ai malcapitati della San- smentite questo campiona- benedettina. si vorrebbe sempre vincere to si trascinerà così fino alla Ma per nostra fortuna soprattutto tra le squadre fine. Questo è il pensiero non esistono solo dolori. giovanili, il Premio Discipli- un po’ malinconico di chi La Calcio Sermide, soprat- na, vinto con orgoglio dai scrive. Da anni ormai scrivo tutto quest’anno, gode “Giovanissimi” capitanati per Sermidiana, cercando di ogni settimana per i suoi per l’occasione dal respon- mescolarmi tra i tanti, ma giovani: “Giovanissimi”, credetemi, è molto difficile “Esordienti”, “Pulcini” e sabile del Settore Giovanile per me scrivere da giornali- “Mini Pulcini”, veri prota- Dino Rossi e dal responsabi- sta (si fa per dire), quando gonisti. Domenica 23 le di squadra Claudio Bru- si è a contatto tutti i giorni novembre la Poggese, nori. A tutti loro vanno da con i giocatori, con il Mister prima in classifica (Giova- parte della società i piu’ sin- Nella foto: Capitan Diazzi, 38 anni e non sentirli. Que- e soprattutto con i tanti nissimi) sempre vincente, ceri complimenti per una st’anno record per lui: quattro turni di squalifica in sette sostenitori della nostra oltre 50 gol fatti, 1 subito, giornate. Voglia di smettere, un po’ deluso, forse stanco di squadra e cercare così la ha tremato, raggiungendo vittoria che vale piu’ di ogni lottare, ma no ?? Alla fine è tornato il capitano di sempre, giusta obiettività. Spero, solo nel finale un pareggio altra. leader della difesa e dello spogliatoio, sempre tra i miglio- come ho detto prima, di ormai insperato. Mister ri, il chiodo per lui devono ancora inventarlo. FORZA PIER essere smentito, soprattut- Pinotti non può che essere Marcello Biancardi

Menù di Natale di Maurizio Santini ANATRA BRASATA minuti, girando di tanto in tanto Per la copertura: 60 g. di farina delle mele, setacciate le farine in AI FUNGHI i pezzi perché non si attacchino con lievito, 25 g. di farina. 35 g. una ciotola, incorporate il burro al fondo della casseruola. Mon- di burro a pezzetti, 1 cucchiaio e lavorate il tutto con la punta Ingredienti per 4 persone: 1 ana- date gli champignon, affettateli di zucchero semolato, 1 uovo delle dita fino ad ottenere un tra, 20 g. di panna da cucina, 1 e fateli rinvenire in una casse- sbattuto leggermente, 2 cuc- composto a grosse briciole. Unite cipolla, 70 g. di burro, 1 carota, 1 ruola nel restante burro con l'a- chiai di latte, mezzo cucchiaino lo zucchero e disponete gli costola di sedano, un bicchierino glio e il prezzemolo, salate leg- di zucchero di canna. ingredienti a fontana. Con un di cognac, 1 confezione di fun- germente. Unite all'anitra, 1° Portate il forno a 180°. Taglia- coltello a lama piatta amalgama- ghi secchi, 200 g. di funghi mescolate, spegnete il fuoco, te le mele in 8/12 spicchi e tevi l'uovo e tanto latte quanto TORTELLINI CREMA champignon, 1 cucchiaio di prez- lasciate riposare s recipiente mescolatele in una ciotola larga basta per ottenere un impasto E FORMAGGIO zemolo tritato, 1 spicchio d'a- coperto per 10 minuti prima di con lo zucchero, il burro, la scor- semidenso. Togliete la carta allu- glio, sale. servire. za e il succo di arancia in modo minio e versate l'impasto a cuc- Ingredienti per 4 persone: 450 g. che ogni spicchio ne sia ben rico- chiaiate sulle mele ricoprendole di tortellini freschi, 250 ml. Di Mettete i funghi secchi a bagno perto. uniformemente. panna da cucina, 120 g. di par- per 20 minuti. Fate fondere 50 g. COBBLER DI MELE Trasferite le mele in una pirofila Cospargete di zucchero di canna migiano grattugiato, 50 g. di di burro in una casseruola e fate abbastanza profonda, copritele e mettete in forno per 35 minu- burro, noce moscata grattugia- appassire un trito composto da Ingredienti per 4 persone: 700 g. con carta alluminio e infornate- ti. Il dolce è cotto quando, infi- ta, sale e pepe nero. cipolla, carota, sedano e i funghi di mele sbucciate e private del le per 40 minuti, fino a quando lando uno stecchino nella pasta, Ponete sul fuoco, in una capace secchi prima ben strizzati. Taglia- torsolo, 40 g. di zucchero semo- non sono tenere, rimestando questo ne esce asciutto. Servite il pentola, abbondante acqua te l'anatra a pezzi, rosolateli nel lato, 20 g. di burro, 1 cucchiaino una volta durante la cottura. cobbler caldo accompagnato, se salata e, non appena prenderà soffritto, salate e bagnate con il di scorza di arancia grattugiata, 2° Preparazione della copertura: lo gradite, da panna o crema. l'ebollizione versatevi i tortellini. cognac. Cuocete per un'ora e 30 1 cucchiaio di succo d'arancia. dopo circa 30 minuti di cottura E BUON APPETITO !! Mentre la pasta cuoce, fate scio- gliere il burro in una casseruola, poi versatevi la panna, portate all'ebollizione e lasciate adden- sare per 2-3 minuti. Grattugiate il parmigiano e incorporatene circa 2/3 alla panna, insaporite di sale e di pepe e aggiungete la noce moscata. Scaldate il forno. Scolate i tortellini e metteteli in una teglia da forno; versatevi sopra la salsa di formaggio, cospargete con il parmigiani grattugiato rimasto e lasciate gratinare il forno fino a quando si sarà formata una crosticina dorata. Dicembre 14-11-2003 16:30 Pagina 8

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di Renzo Bertazzoni

Sono trascorsi poco più di due anni da quando Sermidiana, quasi in anteprima, ha cominciato a far conoscere ai suoi lettori il Parco della Comunicazione visiva del Po di Sermide, descrivendone le finalità e le iniziative. L’attenzione del pubblico per questa nuova realtà sermidese è andata via via aumentando e stanno a dimostrarlo, le migliaia di contatti sul suo sito internet, il successo del recente festival “Immagini di Po” e l’interesse rivolto al parco da molti collezionisti e persone “innamorate” del Po e del suo territorio. E’ proprio grazie all’interessamento di un collezionista, il sermidese Michele Fornasa, se l’eccezionale foto aerea di Sermide, pubblicata in anteprima su questo numero di Sermidiana, è giunta all’archivio del Parco della Comunicazione visiva del Po. La fotografia è stata scattata il 4 marzo 1945 dall’aeronautica militare tedesca in una missione di ricognizione sul Po. La prima cosa che balza agli occhi osservando l’ documento, sono i segni lasciati dai bombardamenti su Sermide durante il secondo conflitto mondiale ed in particolare quelli del 1945. Probabilmente è l’unica testimonianza visiva che fa vedere, in un solo fotogramma, come si presentavano il paese e la sua periferia alla fine della seconda guerra mondiale. Vale la pena fare qualche considerazione su questa immagine, appartenente a materiale classificato “Geheim” (segreto) che l’aeronautica militare tedesca ha realizzato nelle ultime settimane del conflitto. Pur non conoscendo, fino ad ora, le finalità della ricognizione aerea, si è potuto constatare, esaminando il materiale, che da un velivolo militare è stata scattata una sequenza di fotografie del Po e dei suoi paesi, partendo dalla campagna a nord di Ostiglia fino ad arrivare quasi al delta del fiume. E’ stata con molta probabilità una missione molto rischiosa per i piloti tedeschi, se si pensa che potevano facilmente incappare nelle formazioni aeree alleate, che in quei giorni, volavano numerose nei cieli dell’Italia settentrionale. Dai dati riportati nel reportage fotografico si è potuto stabilire che il volo è stato compiuto in circa dieci minuti, ad una velocità di oltre cinquecento chilometri orari. In ogni modo, l’elemento più interessante che caratterizza questa immagine è la sua altissima qualità. Il formato del negativo è trenta centimetri per trenta centimetri (dimensione enorme per un negativo fotografico) e la sua trasformazione in digitale, per facilitarne la stampa, è stata possibi- le grazie all’intervento della Professoressa Sibra del Dipartimento di Cartografia del Politecnico di Milano, che, avvalendosi di particolari apparec- chiature, ha curato la realizzazione del lavoro. Nei prossimi mesi, per interessamento di alcuni funzionari dell’Aeronautica Militare Italiana, contat- tati in queste ultime settimane, potrebbero emergere, per l’eccezionale documento, nuove interessanti rivelazioni. Il Parco della Comunicazione visiva del Po non mancherà di informare i sermidesi sui possibili sviluppi della ricerca e si augura che gli appassionati di cinema, documentario, fotografia, del Po, siano sempre più interessati a far si che materiali importanti, magari inediti come questa foto, vengano inviati all’archivio del parco per poter essere visionati da un pubblico che, come si è dimostrato in più occasioni, è pronto ad apprezzare le testimonianze storiche del suo territorio. Dicembre 14-11-2003 16:30 Pagina 9

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10 La ghironda di Annalisa Boschini

Lingue candide di sabbia canta, e suona questa ghi- Prologo sottile come polvere di ronda per proteggere il Ferrara, Ottobre 1528 nuvole annunciava il Bonello” Bonello ch’era grande e E diede in braccio a Una fumo di nebbia, sot- verde e esteso. Tra i Cecilia uno strumento di tile e velato, accarezzava boschetti di olmi, alti piop- legno scuro, unto di cera quel mattino d’ottobre il pi, salici e querce, la mano profumata. Un manovella risveglio di Ferrara. sapiente dell’uomo aveva di bronzo azionava la ruota Venditori, avvocati, villani e bonificato campi di terra e le corde, producendo re le lunghe messi di capelli bassa s’era andato da prostitute si muovevano chiara, capaci di dare fru- note limpide e pulite. e per ornare la poetessa diverse lune, quando un piano attorno al Castello mento, sorgo, orzo e avena E Cecilia suonò: la musica con fiori e gioielli. Solo l’ac- nobile corteo fatto di estense, avvolto dall’umido- in abbondanza. Fiorivano i fonda accompagnava le corta Idrusa, aromataria di dame e cavalieri bardati a re della caligine azzurrina. gelsi setosi, i pescheti dagli sue cantiche soffuse, dove si corte, s’accorgeva che festa, si mise in viaggio da Era giorno di mercato: dagli alterni colori dietro le picco- raccontavano albe e tra- Cecilia deperiva sempre Ferrara per raggiungere l’i- infiniti e tortuosi canali che le case di mattoni. monti su un fiume che la più. A spegnerla piano sola del Bonello. A raccontavano a Comacchio Gli isolani lavoravano giovane non avrebbe visto piano era la nostalgia del Occhiobello li attendeva un il segreto del mare, giunge- cantando, anche quando le mai più. Venivano da suo Bonello, rimasto senza grosso barcone: cielo e va ogni qualità di pesce, impetuose piene del fiume Hostilia, Massa, Mirandola, la musica della Ghironda a fiume si confondevano, fresco o sotto sale, cocci annegavano le spiagge sab- per sentire cantare la bella proteggerlo. mentre la lenta bettolina colmi di tinture turche, biose, arrivando ormai timi- cieca dai capelli intrecciati: Idrusa cercava di allettare tagliava le acque calme bambole di zucchero fatte de alla campagna. Sui al Palazzo ducale si rac- Cecilia con piccole leccornie verso l’isola di Cecilia. dalle suore di Tresigallo, e campi, l’acqua lasciava un contò il prodigio della prelibate, con bevande di Sulle rive del Bonello la lingua d’airone contro la morbido mantello che mol- Ghironda. Proprio in quei fiori, miele e frutta, ma le gente aspettava il Duce sterilità dei mariti. tiplicava le messi. mesi, venivano festeggiate mani della ragazza diventa- Ercole e la principessa Il bosco di Mesola regala- Di queste cose, la gracile a Ferrara le nozze di Ercole vano sempre più diafane e Renata con le mani piene va alla corte interi panieri di Cecilia conservava un ricor- II con la principessa Renata, sottili, e il volto ovale pare- di margherite, ranuncoli e cacciagione, miele profu- do ormai sfocato. Sebbene i figlia del Re di Francia Luigi va modellato nella cera. tralci di glicine in fiore. Li mato di more, piccole mele giri dello scirocco le portas- XII. La corte si radunava Una mattina Cecilia non guidava un giovane sacer- lentigginose che il Duca sero alle nari l’odore salma- ogni giorno attorno all’au- riuscì ad alzarsi dal letto. dote. Padre Alfonso amava gusta- stro del delta lontano, i pol- gusta coppia. Le giovani Idrusa e l’ancella Melina Il prete si staccò dalla re ascoltando, nei bui lini essenziali delle viole e dame cantavano recitando cercarono di scaldare gli folla e si inginocchiò pomeriggi invernali, musici della Mater Silvae in fiore, stornelli e mottetti per i arti freddi, di rinforzare la davanti al cavallo della e poeti. nei suoi occhi si era aperta nobili ospiti giunti da tutta fanciulla con latte di capra principessa Renata “Nobile Ma quella mattina segna- una notte infinita. Aveva Europa, seguite dai giullari e melassa: l’archiatra del dama, ho portato a termi- ta dalla leggera danza della compiuto da poco sette e dai musici del palazzo Castello arrivò, ma dopo ne l’incarico per il quale mi pioggia, l’aromataria Idrusa anni, quando una notte estense. aver visitato la poetessa avete scelto. Poco distante e la fedele servetta Melina sentì in bocca l’odore di In onore della sposa fran- allargò le braccia. c’è la nuova chiesa del non uscivano per compera- sangue della febbre. Provò cese legati e Capitani boni- Fu allora che le due Bonello, della quale mi re leccornie o esotici ogget- a chiamare le sue sorelle e ficatori della Traspadana donne corsero al mercato onoro d’essere il Pastore”. ti da mostrare alla famiglia la madre, ma la sua voce estense recavano a corte per chiamare Pola, la vec- Tra i campi turgidi di ducale. Le premeva un’ur- sottile sibilò inutilmente tra doni preziosi. Ma fu chia guaritrice storpia. “ rugiada, divisi da sottili genza furiosa ben più i denti. La marea della feb- Monsignor Cesare Nappi a Posso contro le febbri, la sentieri erbosi, si alzava impellente delle commissio- bre la inghiottì per giorni e portare nel palazzo il rega- scabbia, il vaiuolo. Guarisco una piccola chiesa candida ni per i piani alti del Cecilia si svegliò cieca. lo più raro: la minuta Cecilia dalla sterilità e dal maloc- appoggiata ad una canoni- Castello. Era difficile, quel Inutilmente le palpebre dalla voce flautata con la chio. Ma non posso niente ca dai portici ariosi. Già le mattino, scorgere tra i men- che si abbassavano sugli sua Ghironda celtica. Il sim- contro l’infelicità di chi campane bronzee suonava- dici e i pellegrini che si occhi violetti vennero bene- posio di alti prelati, ricchi vuole morire- disse la mam- no a festa, mentre il corteo affollavano in cerca di cibo dette dal Prevosto di nobili e guerrieri tacque mana - Cecilia ha già preso degli Estensi si avvicinava attorno ai fuochi del mer- Felonica, unte con l’olio spaventato e incantato questa decisione”. piano per partecipare alla cato, la vecchia guaritrice santo delle suore, fasciate quando la ragazza dell’iso- In quel momento la fan- messa. Pola, conosciuta per aver con le foglie magiche del la, davanti alla coppia reale ciulla mosse una mano e restituito alla vita anche un mirto. Nessuna divinità, né intonò una canzone dolce e dal letto chiese, con un filo bimbo nato già freddo. cristiana né pagana s’ad- preziosa ingentilita dalla di voce, di poter parlare Piccola, con i piedi guerci di dolcì. musica dello strumento con la principessa Renata. Oggi gotta, la pancia idropica e Per un voto d’amore, sua scuro. La dama francese non gli occhi rotondi come quel- madre Isetta e le sorelle Tra gli ospiti di Ercole II, smentì la fama che la vole- Oggi, dopo cinque secoli, li delle cornacchie rubapul- smisero di tagliarsi i capelli. v’erano, in quei mesi dopo va generosa e accorta verso il Bonello non è più un’iso- cini, stava tutto il giorno nei le nozze, il maestro di cap- chi le era attorno: volò per la, ma un’ampia distesa vicoli dietro la basilica per pella fiammingo Orlando le fredde rampe di scale del golenale, compresa tra l’ar- vendere pozioni alle spose da Lasso e il musico Nicola Castello Estense, appena gine maestro e l’argine pri- infelici e ai soldati malati. La Ghironda Vicentino. “ Duca Nostro - seppe di Cecilia. mario del Po, sotto il comu- Idrusa la vide, e le corse dissero i due compositori di Renata d’Este abbracciò ne di Stienta. accanto senza indugi: Un giorno Isetta condusse polifonie - abbiamo viag- la fanciulla senza forze, Viene coltivato a cereali “Vieni al Castello, la poetes- le figlie su un’ansa tranquil- giato e dimorato nelle più accostando il suo orecchio e pioppeti, perché la terra sa Cecilia da Bonello sta la del fiume. Là le giovani colte e ricche corti alle labbra, dalle quali un ha continuato ad essere molto male” potevano sciogliersi le lun- d’Europa. Ma non abbiamo tempo era uscita una voce fertile. L’oratorio è chiuso e ghe chiome per lavarle indi- mai visto e goduto di tanta celeste, capace di commuo- avrebbe bisogno di un sturbate. Cecilia si asciuga- grazia, e di una bellezza vere guerrieri e bambini, buon restauro. Ma si può va i capelli seduta sulla sab- così completa. Questa fan- nobili e villani. Le due visitare tranquillamente. L’isola bia, quando abbordò silen- ciulla timida ha barattato il donne avvicinarono così le Tra Maggio e Giugno il del Bonello ziosa la bettolina degli zin- dono della vista con un loro anime fronteggiando verde dei campi e dei prati gari. Era l’imbarcazione più talento che la avvicina agli la morte vicina. raggiunge il suo massimo La giovane Cecilia doveva importante di un vociante angeli del Paradiso” Molto tempo dopo, la splendore. Se siete fortu- il suo nome all’isola dov’era corteo, che aveva l’ufficio di Spesso i due maestri consorte di Ercole d’Este, nati, il vento spinto dal nata. Secoli prima, Sicardo condurre la regina malata ascoltavano Cecilia per ore, stremata dall’emozione e fiume giocherà con i vostri da Ficarolo aveva tagliato il al mare. La sovrana dei interrogandola su come dalle lacrime versate, com- capelli, solleticandovi il Po tra Salara e il suo paese. nomadi notò la fanciulla avesse appreso i segreti del pose il corpo della gracile naso e le mani. Tra i suoi Cosa seguì all’atto scriteria- sola che cantava piano. Le si suono e del canto. Ma la artista, giurando di onorare giri potreste sentire, se to del condottiero si legge avvicinò ascoltando la voce giovane scuoteva silenzio- la sua memoria. ascoltate con l’udito dell’a- ancora nei codici trascritti a pura e solare. “ Piccola mia, samente il piccolo capo nima, un musica lontana, mano dai frati di San ho viaggiato per acqua e rotondo. quasi una voce di ragazza Martino di Massa. Le acque terra in questa mia lunga Passarono lunghi mesi, che scorre tra i rami degli furenti e bolse inventarono vita, ma mai ho sentito un durante i quali la fanciulla olmi, increspando le picco- con la loro forza un nuovo suono più soave della tua conquistò l’affetto della Una chiesa le onde fluviali. E’ la magia viaggio per il Fiume. Il voce- disse la matriarca- La principessa Renata, e del per il Bonello di Cecilia e della sua nuovo Po fu padre di isole tua isola non ha templi, né Duce Padre Alfonso. La Ghironda, che continua a chiese né croci dedicate al proteggere il Bonello. mai esistite prime, fatte di schiera di belle cortigiane Il lungo inverno della limo e terra fertilissima. vostro Cristo sofferente- faceva a gara per intreccia- 11

La rubrica prosegue STORIE DI EMIGRAZIONE dal gennaio 2004. Le “storie” riguardanti avvenimenti, persone, luoghi, che pervenissero a Sermidiana potranno essere liberamente proposte ai nostri lettori. In ogni caso non vi sarà IL VESCOVO obbligo di restituzione.

Con delibera unanime del consiglio comunale, Magnacavallo ha aggiunto la SCHEGGE DEGLI EMIGRANTI denominazione ufficiale di “Capitale a cura di Benel morale dell’Emigrazione Mantovana”

Giuseppe Sarto, nato a ghi, dove troveranno assai di noscere cristiani cattolici; e la ro). Per questo, la necessità di Secondo instaurassero rappor- Riese, Vescovo di Mantova dal rado e con grande difficoltà benedizione del Signore sem- sostituire la manodopera ti diplomatici permanenti con 10 novembre 1884, nominato quei soccorsi religiosi, che col- pre e dovunque vi accompa- schiava con quella delle masse lo scambio di rappresentanti. Cardinale e Patriarca di Vene- l’aiuto di Dio qui ancora non gni. di immigrati dall’Italia. Vero è, infatti, che, all’epoca, zia nel 1893. Restò a Mantova, mancano. Lasciare la chiesa, Lo spettacolo colpì talmen- Il Vescovo nella al agli immigrati italiani veniva quale amministratore della dove fummo fatti cristiani, te la sensibilità pastorale del Clero della Città e della Dioce- automaticamente concessa la Diocesi, fino al 1895. Eletto dove abbiamo imparato a pre- Presule che Egli, il successivo si esortava i Parroci a vagliare cittadinanza brasiliana, con la Papa nel 1893, assunse il gare, abbiamo ricevuto la mercoledì 19 agosto, indirizzò le reali condizioni di ingaggio, conseguente perdita di quella nome di Pio X. Morì il 20 ago- prima Comunione, abbiamo la clero mantovano una lette- ad invitare i partenti a mante- italiana: il che li sottraeva sto 1914. Quello stesso anno presa tanta parte alle Feste ra pastorale con la quale, tra- nere i contatti epistolari con le totalmente a qualsiasi inter- aveva istituito la Giornata del- del Signore, abbiamo sentito lasciando le motivazioni famiglie, con il loro Vescovo e vento delle autorità consolari l’Emigrante. Beatificato il 3 la divina parola, per andare in materiali, affettive si chiedeva con i Parroci, mandando loro italiane. giugno 1951. Proclamato paesi, dove ci verranno meno se e quale assistenza religiosa informazioni veritiere e di L’occasione di questa Santo il 29 maggio 1954. In questi cari conforti, e sarà i migranti avrebbero trovato prima mano. “scheggia” è propizia per suo onore il paese nativo, gran mercè, se qualche volta nel nuovo mondo; non man- Addirittura il futuro Papa inviare auguri sinceri di pace Riese, ora è denominato Riese tra l’anno si potrà incontrare cando, peraltro, dal mettere auspicava che la Santa Sede (quanto compromessa, attual- San Pio Decimo. un Sacerdote, assistere alla in guardia il popolo dalle faci- e l’Imperatore Don Pedro mente, in Italia e nel mondo!) Il 16 agosto 1887 il Vescovo Messa … oh è impossibile a li quanto menzognere lusin- per le prossime Festività e di compì la visita pastorale nella questo pensiero non sentire ghe dei tanti agenti dell’Im- un sereno nuovo anno 2004. parrocchia di Castelbelforte. nell’animo il dolore, la pietà, pero brasiliano e di potenti Nella circostanza egli apprese la compassione! Vi raccoman- fazenderos, che battevano la A. S. D. MN, Lettera pastorale che 305 parrocchiani sarebbe- do, o figliuoli, di conservar provincia per reclutare mano- del Vescovo Giuseppe Sarto n. 563 ro partiti il mercoledì successi- quella fede, che nel S. Battesi- dopera bracciantile da porta- del 19.8.1887. Lo spunto per questo vo per il Brasile, la mitica mo avete ricevuta, di praticare re nel nuovo mondo. articolo mi è stato dato dal numero “Merica”e pronunciò al loro la Religione, e di procurarvi Per meglio comprendere le di giugno 2003 della rivista “Trevisa- 1 ni nel Mondo , inviatomi recente- indirizzo queste parole: anche lontano quei mezzi, che scorrerie degli agenti brasilia- mente da Moriel Boghi, brasiliano Non si appartiene a me il soli possono sollevare e rende- ni nelle zone più povere dell’I- doc, da qualche tempo residente a giudicare, se i nostri paesi re sopportabili le miserie della talia di recente unificata, e Moriago della Battaglia, che ringra- siano di quelli, dove le bocche vita. Prima della partenza Vi così nel forese mantovano, va zio. sono soverchie ai mezzi di sus- prego di presentarvi al vostro rammentato che nel 1887 già Il Papa Sarto è tuttora venerato sistenza, e troppe braccia che Arciprete, dal quale, oltrechè esisteva in Brasile una legisla- da molte famiglie brasiliane discen- dimandano il lavoro; ma raccomandazioni e ricordi, zione restrittiva della schia- denti dagli emigrati veneti. Egli stes- so, del resto, ha avuto congiunti comunque sia per altri deciso, avrete qualche copia del cate- vitù, che impediva la importa- emigrati in Brasile. La famiglia Guer- io come padre delle anime chismo Diocesano, qualche zione di schiavi e che ricono- ra di Dona Célia Guerra Gandini ha devo pur lamentare la parten- libretto di devozione e i certi- sceva liberi i figli nati da schia- ascendenze comuni con la famiglia za di tanti miei figli per luo- ficati necessari per farvi rico- va (legge del c.d. ventre libe- Sarto. MACELLERIA DOMESTICA Racconto di stagione

Pirin e Piròn sono stati per soggezione, ma la pratica del robaccia, pur avvezza a lavori Piròn e Davide conclusero il - No, Davide oltre 15 anni una coppia di mestiere li faceva sentire a non sempre immacolati. lavoro all’imbrunire, mentre - Ben, allora vengo a filò macellai casalinghi affiatatissi- loro agio. Per lunga tradizione Davide se ne accorse, forse ad uno ad uno rientravano da domani sera e te lo spiego di ma e celebrata, in un rapporto il compito di cucire i budelli se lo aspettava. Ci mise un stalla e campagna gli uomini nuovo. di amicizia fraterna con radice spetta alla vecchia, comunque amen a rivolgerle un sorriso di casa. Appesero al soffitto le La ragazza ebbe un sussul- nella comune infanzia. I porci- a una delle donne di casa. La carico di comprensione, dispo- pertiche dei salami e si misero to, le guance in fiamme, inti- li della Porcara, fra San Marti- famiglia Neri era composta da nibile, protettivo. a tavola per un pranzo favolo- midita. no e la vigilia di Natale, ad quattro uomini adulti, il padre - Lascia fare a me Teresina. so, come da tradizione, quel Furono necessarie tutte le uno ad uno, li vuotavano tutti e tre figli, e due donne, la - Oddio, mio padre andrà in giorno. Poi accesero le sigaret- serate invernali a filò in stalla, loro due. madre, non ancora vecchia ma bestia… te e cominciarono a chiacchie- fra le donne della corte che L’8 dicembre del ’49 furono miope come una talpa, perciò - Non se ne accorgerà nem- rare, facilitati dai molti fiaschi fingevano di non guardarli. richiesti da due famiglie nello incapace di usare ago e filo e meno. Prima che lui finisca di rimasti vuoti in tavola. Si acce- Lei continuava a non capire e stesso giorno: i Bianchi, bifol- la Teresina, ultimogenita mungere, i budelli saranno se presto una disputa per sta- le spiegazioni dovettero conti- chi alla Baliana Vecchia, clienti diciottenne dalle guance di cuciti. bilire se Togliatti fosse più nuare all’uscita nel percorso da lunga data, e i Neri, coloni porpora e dallo sguardo - Così presto ? bravo di Nenni o viceversa, ma dalla stalla alla porta di casa, alla Baliana Nuova, trasferiti ridente. Gli porse ago e refe più la concordia fu subito ristabili- trenta metri in più di un’ora. qui solo dal San Michele pre- Toccò a lei cucire i budelli, incredula che fiduciosa ma ta nel maledire De Gasperi e Ma forse non parlarono solo cedente, ancora sconosciuti un lavoro che non aveva mai giubilante per l’inatteso soc- Scelba, l’uno per via dell’infla- di budelli da cucire. alla Porcara. fatto. Più che una punizione la corso. Davide la prevenne. zione galoppante e l’altro per Non è poi così difficile Prima di assumere l’impe- considerò una vera e propria - Mettilo via quel coso, ado- le manganellate della Celere immaginare il seguito della gno fecero i loro conti; Pirin si condanna ma non ebbe il pera il mio. ai cortei, entrambi sommersi storia: la loro prima bambina prese i Bianchi perché in quel- coraggio di disubbidire al Se lo era portato da casa da una caterva di cancheri. nacque un anno dopo, il gior- la famiglia c’erano due uomini padre. Quella roba viscida e l’arnese adatto. Lo usavano le Intanto Davide e Teresina no della macellazione in casa già abbastanza pratici del puzzolente immersa in una donne del salumificio: lo aveva s’erano appartati nell’angolo Neri. mestiere. Piròn chiese aiuto al fetida mistura di vino acido e usato anche lui da ragazzino della stufa a ragionare di cose Vissero felici e contenti, figlio Davide, di 23 anni, ope- aglio tritato le dava la nausea. apprendista. In venti minuti da giovani. Lei volle chiedere : come si suol dire. raio al salumificio S.A.L.S.A. di Continuava a guardare il sec- sbrigò la faccenda. Anche una - Come hai fatto con quella Quando nel 2000, celebra- Sermide cui non dispiacque chio con occhi lacrimosi tenen- massaia esperta non avrebbe schifezza, così bene e così pre- rono le nozze d’oro la tradi- troppo rinunciare a una festi- dosi le mani allo stomaco per impiegato meno di due ore. sto ? zione del porco macellato in vità per aiutare il padre. non vomitare. Esitò a lungo, Teresina ammirata e raggiante Il ragazzo diede una succin- famiglia s’era persa del tutto. Dai Neri furono accolti con quasi piagnucolando, a im- fu libera di aiutare la mamma ta spiegazione e: molta cordialità e un poco di mergere le mani in quella a preparare la cena. - Hai capito Teresina? Paolo Bisi Dicembre 14-11-2003 16:29 Pagina 12

12 Una cartolina da New York Giancarlo Boselli e il Giorgione di Danilo Bizzarri

Anni 1412-13 : a Castelfranco Veneto un comitato di cittadini si oppo- ne a concedere a Venezia un’area in centro abitato per la sepoltura dei mol- tissimi cadaveri provocati dalla terribile peste che l’ha colpita. Il luogo indivi- duato è quello posto fra la chiesa parrocchiale e la casa del Giorgione, il pit- tore che dà lustro alla cittadina. Il rifiuto è difficile da sostenere con motivi plausibili e si pensa di ovviarvi facendovi costruire sopra una chiesa più ampia. E’ lì che nasce il bel duomo di Castelfranco Veneto. Questa estate, rimuovendo e scavando all’interno della Chiesa del Cristo del Giorgione per porre il basamento a un nuovo altare, sono affiorati alcuni resti umani. Si è temuto che il progetto venisse bloccato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti, La spigolatrice di Paolo Barlera ma dopo un paio di mesi di attesa esso ha avuto il via libera per l’attuazione. Questo l’inizio dei lavori per la realizzazione di quel capolavoro che è il com- La Nettezza Urbana di New imperativo morale o principio plesso scultoreo affidato alle sapienti mani del concittadino Giancarlo York dedica un giorno alla set- ideologico che implica lo Boselli. L’opera viene portata a compimento nel tempo previsto e riceve l’im- timana (diverso, a seconda dei sfruttamento delle eccedenze primatur dell’inaugurazione il sabato del 25 ottobre di quest’anno. La ceri- quartieri) alla raccolta di scartate per semplice mecca- monia è degna di essere ricordata : alla presenza del sindaco, del rettore oggetti ingombranti: elettro- nizzazione delle tecniche della diocesi monsignor Cusinato e delle più alte autorità della città e di una domestici fuori uso, sedie commerciali. Ad esempio: gli folla che straripa nella chiesa, viene sollevato il drappo e scoperto l’altare rotte, bauli ammuffiti, mate- yogurt o i formaggini scaduti, che appare in tutta la sua magnificenza. Un onore per l’artista, ma anche per rassi sfondati, e via dicendo. i quali ovviamente non vanno il nostro paese. All’opera Giancarlo vi ha lavorato con tutta la passione che Cumuli di rovine moderne si a male automaticamente il ha in corpo - ormai l’arte del plasmare e cesellare è entrata con tutta la sua vedono già dalla sera prece- giorno dopo quello della sca- forza nel suo sangue, direi che lo possiede e lo ammalia come una dea. ‘Non dente, assiepate lungo i mar- denza, ma che per legge o puoi immaginare’ mi dice ‘ quanto possa godere nella mia condizione di pen- ciapiedi o sotto lampioni non contesto urbano. Qualche per rispetto della clientela non sionato!’. Sì, penso ma mi trattengo dal rispondere :’ Quante ore al giorno di tanto romantici. L’avanzato anno fa la regista francese possono (o non dovrebbero) lavoro? Dieci, quindici?’, ma per lui tutto questo è un piacere, un lusso, una stato di decomposizione della Agnes Varda ha realizzato un rimanere sugli scaffali. C’è chi delle gioie più grandi che la vita gli possa donare. Giancarlo ha sette vite e a nostra società consumistica fa documentario intitolato Les setaccia le piazze del dopo- tutte sette dedica il suo tempo, dacchè non dimentica la famiglia, non pervenire a questi punti di Glaneurs et la glaneuse (Gli mercato; c’è chi rovista centri dimentica gli svaghi e gli amici. Potremmo ben dire in questo caso che l’ar- raccolta non soltanto veri e spigolatori e la spigolatrice). di rottamazione in cerca di te si sposa con la vita. Mettendo da parte queste considerazioni di carattere propri rottami, ma anche cose pezzi di ricambio (figura non Prendendo spunto da un qua- personale, cerchiamo di descrivere a grandi linee la composizione del com- di varia estrazione che, a scel- dro del 1857 di Jean-François nuova), ma anche e spesso plesso scultoreo appena compiuto. Di fronte all’altare, in marmo bianco di ta, vengono dismesse per: a) Millet - che ritrae alcune “frammenti d’arte”, pezzi di mancanza di spazio, b) acqui- donne chine, nel classico vetro o di lamiera, che diven- Carrara definito dalla ditta F.lli Bellutti di Poggio Rusco ( altro pezzo di man- sto di un pezzo equivalente gesto, su un campo di grano - tano soprammobili o elementi tovanità che viene esportata ), è fissato un bassorilievo che descrive una nuovo, c) semplice riciclaggio e giocando sul fatto che la di una qualche composizione scena vissuta nel 1913 : Suor Maria Oliva Bonaldo, che ha operato per un po’ per raggiunto limite di usura o regista stessa è una “spigola- creativa. di tempo anche a Portiolo, ha la folgorazione delle visione di Cristo dentro l’o- di fuori moda. trice” che raccoglie immagini, Il documentario ha suscitato stensorio durante una processione, nelle vicinanze del Pavaion, il celebre Non sono rari, ad esempio, il documentario racconta le molto interesse, sia di pubbli- porticato che serviva un tempo come luogo di mercato. Sullo sfondo l’abita- gli articoli di mobilio, e di vicende di vari tipi di spigloa- co sia di critica. Tanto da inne- to di Castelfranco Veneto con il canale che lo fiancheggia. Incastonati nelle questa situazione approfittano tori. Dai senzatetto che visita- scare dibatitti televisivi e da quattro nicchie d’angolo quattro belle statue che raffigurano altrettanti pila- da anni molti giovani studenti no regolarmente i campi di indurre la regista a girare due stri della Chiesa : Papa Pio X (altro nome che ebbe a che vedere con per arredare le proprie stanze patate per rifornirsi di tuberi anni dopo un seguito (Les Mantova), S. Liberale protettore della cittadina, il frate vescovo Beato a costo zero. Io stesso, quasi scartati (troppo grossi o trop- Glaneurs et la glaneuse... Longhin e il martire del luogo decapitato S. Giustino. Sul retro, nell’oblò, lo per caso, mi sono imbattuto in po deformati per le esigenze deux ans après) ritornando a stemma arcipretale e abbaziale. Accanto all’altare, opera sempre dell’artista tavoli, tavolini, sedie, casset- del mercato), a persone del visitare alcuni dei personaggi di Moglia, l’ambone-leggio rappresentato da un tronco d’ulivo che ha ai suoi tiere, specchi, cavalli a dondo- tutto normali che, a raccolto (poiché proprio “personaggi” piedi un’anfora rovesciata che versa acqua, simbolo di vita; e, quindi, una lo, e altro ancora. Addirittura, ultimato, setacciano il rimasto erano diventati) del documen- poltrona, rifinita nello schienale da uno sbalzo in rame che rappresenta l’o- non è difficile immaginare da campi e vigneti (il codice tario originale. A parte la cor- stia. Sui poggioli e verticali si stendono ramoscelli d’ulivo. Chi abbia l’occa- che, disponendo di un po’ di francese conserva ancora vec- rispondenza metaforica tra la sione di visitare la bella cittadina veneta entri in questa chiesa ed ammiri l’o- tempo libero e di un furgonci- rappresentazione degli spigo- chie leggi che ne regolano pera. Vi troverà l’anima di Giancarlo. Il futuro : dal 6 al 12 febbraio del 2004 no per seguire la mappa dei tempi e modi) latori e il lavoro di “raccolta” Giancarlo Borselli presenterà a Milano presso la Galleria dei Figuralismi punti-raccolta, uno potrebbe E ci sono poi i tipi urbani: di immagini e storie da parte prelevare quanto offre di diversi, per forma e sostanza, della regista, la proposta di un’altra opera di cui va fiero. Si tratta di una scultura in cotto di Bassano che meglio il “rifiuto” del giorno e dalle spigolatrici d’un tempo Agnes Varda attinge anche a raffigura la persona di un dormiente : è un omaggio alla persona del barbo- industriarsi a mettere su un (e dunque più aderenti a una premessa filosofica: il ne, al diseredato che vive di miseria per le vie della città, al quale l’artista ha piccolo laboratorio di restauro quello newyorkese). C’è chi gesto del raccogliere eccede - voluto conferire il massimo della dignità. Perché Giancarlo ha fatto proprio il e rivendita. rovista nei cassettoni dei oggi, ma forse anche allora - sentimento per la gente povera e umile. A pensarci bene è una situa- supermercati, e non per la stretta necessità di chi lo fa zione ideale per “spigolatori”. materiale necessità (distan- per fame; è cosa profonda, E non è a caso che si possa ziandosi quindi dai mendican- molto più viscerale (e più anti- parlare di spigolatura in un ti), quanto per una sorta di ca) del gettare via. E l’andare a scavare e rac- contare queste storie, il porta- re alla luce questi personaggi, VIA CAVICCHINI, 6 ha il merito di farci riflettere TEL. 0386.62540 sul nostro mondo. Valga per SERMIDE tutte una piccola indicazione. VIA MATTEI nuovo punto vendita Ammessa per vera questa “antica” origine, è ragionevo- PIAZZA LIBERTA’, 90 le aspettarsene una precisa CASTELMASSA presenza nel mondo dialetta- TEL. 0425.81446 le. Ma benché “andar a spigu- VIA FRATTINI, 63 lar” sia termine ancora corren- LEGNAGO te, non riesco a trovare in TEL. 0442.26172 memoria l’equivalente dialet- tale di “spigolatrice”. Forse VIA MATTEOTTI, 236 nei nostri campi contava solo POGGIO RUSCO il gesto, e non il ruolo che TEL. 0386.733111 poteva dare identità alle per- sone? Chissà che uno dei nostri esperti sermidianensi PRODOTTI DA FORNO non possa venirci in aiuto. Dicembre 14-11-2003 16:28 Pagina 13

13 A séram a dre li bestii di Alberto Guidorzi I parte

Gran parte dell’economia niente, forse lo sarà il Queste figure distinte esistevano solo nelle gran- della famiglia contadina era basa- bipede, ma mai il di stalle delle grandi aziende agricole o latifondi, ta sull’allevamento del bestiame quadrupede..... A da noi invece la figura del “boaro” (al buàr) ha ed al suo sfruttamento. Nelle conferma basta rifar- assunto l’omnicomprensività dell’addetto alla nostre campagne non mancava si all’aggettivo deri- stalla. La boaria era anche un contratto colonico nessuna specie animale più o vato, esso è “vacci- che esisteva nel ferrarese ed in Emilia. Nelle corti meno domesticata. I bovini erano no” e non “mucci- agricole e nei tempi di cui si parla, il boaro era una preponderanti perché sfruttati per no”. La vacca quindi é figura salariata fissa che abitava con la famiglia in la loro triplice attitudine: lavoro, il bovino di sesso un vano o due della casa colonica ed era pagato in carne e latte, gli equini (cavalli e femminile, mentre il moneta ed in natura. Nelle nostre zone, comunque, asini) erano presenti perché erano toro è il bovino inte- solamente qualche grossa azienda possedeva i buoi addetti al traino da trasporto e da ro di sesso maschi- da tiro, in tutte le altre invece erano le vacche stesse lavoro, le specie avicole invece le. Quest’ultimo che sostituivano i buoi per il traino e l’aratura, previo erano rappresentate da moltissi- non c’era in tutte apposito addestramento. Normalmente i vitelli che me specie: galline,faraone, anitre, le stalle, ma solo nascevano, se maschi, erano macellati, mentre se femmi- oche, tacchini e piccioni ed erano in quelle più gros- ne costituivano la rimonta, cioè si allevavano per andare a pressoché l’unica fonte di proteine se, e la sua funzione era sostituire le vacche che ormai erano in fine carriera e che animali nella dieta contadina “La unicamente la fecondazione dovevano essere abbattute e macellate. Il termine di “manza o caran grosa”, cioè la carne bovina, delle vacche. Chi ne era privo por- giovenca” era dato alle vitelle ingravidate la prima volta e che era un lusso che si acquistava solo tava le vacche in calore a “pren- non avevano ancora partorito. Evidentemente la procreazione dei nelle solennità e nelle sue parti dere il toro” (a tor al tor”) da chi bovini assumeva un’importanza enorme nell’economia della stalla. Oltre a dare il vitello, vendibile se maschio meno nobili, cioè il quarto anterio- lo possedeva e pagava per la o allevabile se femmina, il parto delle vacche induceva una produzione di latte maggiore, appunto per effetto re. La bistecca (costata, fiorentina monta. Il bue è un bovino maschio della maternità. Il latte però serviva solo in parte e per un periodo limitato per l’alimentazione del vitello, quan- o la fettina) era quasi sconosciuta adulto, ma che ha subito la castra- to restava era venduto al caseificio. La vacca era ingravidata e partoriva ogni anno. nelle nostre zone, era troppo zione per eliminare gli inconve- (continua) costosa, ed in più, gli animali che nienti della mascolinità e renderlo si mandavamo al macello erano quindi più docile. Tale qualità solo quelli vecchi o in fine produ- acquisita permetteva la sua utiliz- zione, cioè con carne dura ed zazione (l’altra era la carne in fine eccessivamente magra. carriera, previo ingrasso ), singola La a L’utilizzazione preponderante o in coppia, nel lavoro dei campi, pentola pressione della carne bovina in cucina era come il traino dei carri o dell’ara- lessarla per ricavarne brodo in cui tro. Il lavoro d’aratura era faticoso La mamma, che altrimenti non mi ha mai lesinato complimenti, ha sempre trovato modesta la mia cuocere la pasta. Il tipico mangia- e quindi spesso si utilizzavano più batteria da cucina. Non è mai stata mia ospite, senza scoprire che mi mancava almeno un utensile re dei giorni di festa era “al bro coppie di buoi, gli uni davanti agli culinario indispensabile. Per non deluderla, ho sempre provveduto a procurarmi immediatamente sciapà,” esso consisteva in un altri. Il bue giovane aveva tuttavia l’oggetto mancante che, in linea di massima, mettevo in disparte non appena la mamma se ne anda- brodo in cui era stato cotto pollo bisogno di un addestramento per va. Per quel che mi riguarda, avrei potuto vivere benissimo con una sola pignatta. Secondo la mia ed un pezzo (piccolo) di carne di divenire un animale da lavoro ed amica Silvia, se i cuochi fossero stati costretti ad usare una sola casseruola, io avrei raggiunto un bovino. Spesso però ci si limitava esistevano buoi che apprendevano piazzamento notevole in questa disciplina. Comunque sia, una volta la mamma decise che ciò che mi ad acquistare solo delle ossa di più o meno bene ad eseguire certi mancava era una pentola a pressione. Mi assicurò, che si risparmiava un sacco di tempo ed effetti- bovino “l’os da bro” perché la lavori. Ad esempio quando si vamente con la sopra citata, lessò in men che si dica legumi e cibarie varie, più o meno toste. Come carne era troppo costosa. arava la terra c’era, tra i buoi della al solito una volta partita la mamma, la pentola a pressione finì in cantina e ci sarebbe rimasta se Normalmente il macellaio quando stalla, sempre una coppia che non fosse stato per la mia amica Anna. Era una cuoca illuminata, assolutamente in grado di far rivi- si acquistava della carne dava in occupava la testa della fila, “i bo vere qualunque natura morta! I manicaretti dell’Anna erano spesso talmente riusciti che persino un aggiunta delle ossa e la sola carti- ad testa” e dei due, una occupava tipo prudente poteva finir per chiederle come li avesse fatti. La Anna amava l’armonia e benchè fosse lagine ed il midollo contenuto in il lato su cui giravano tutte le cop- conscia dei limiti culinari del resto dell’umanità, soleva iniziare la sua spiegazione con un: “ mia cara, quest’ultime conferiva quel poco pie alla fine del campo per poi i carciofi alla mozzarella e prosciutto sono una cosa semplicissima...” grasso che permetteva all’acqua ripartire, cioè c’era: “al bo ad dén- Probabilmente lo sarebbero stati se, per facilitarmi l’operazione, non avesse suggerito di dar loro di essere chiamata brodo. Una tar e al bo ad fora”. Le rimanenti (ai carciofi) una “mezza cottura” con la pentola a pressione. commedia dialettale descriveva la coppie erano evidentemente trai- A questo punto si può ammettere che, in fondo in fondo, non sono mai riuscita ad approvare pie- vita degli abitanti della città di nate dalle prime e il loro compito namente la pressione in genere e le pentole a pressione in particolare. Ognuno di noi ha i suoi limi- Mantova appena finita la guerra, era solo quello di contribuire al ti, i miei iniziano dove comincia la pressione. vale a dire, in un periodo di ristret- tiro sotto sforzo. La coppia di buoi La cosa non impedì alla mia amica Wilma di arrivare a casa mia con tre gagliardi carciofi, ovvia- tezze maggiori rispetto agli abi- era unita tramite un congegno in mente bisognosi, per cominciare, di una mezza cottura. Inevitabilmente menzionai che in cantina, tanti della campagna. Per rimarca- legno detto “giovo o giogo” (al doveva esserci una pentola a pressione. La Wilma spuntò i carciofi, li mise ad ammollire in acqua e re, infatti, come il cittadino, pur se sov o sog) e che adagiato sul collo, limone per poi sistemarli coraggiosamente nella pentola a pressione (secondo le istruzioni sull’uso). alla fame, non volesse rinunciare precisamente sul garrese dei due In brevissimo tempo la pentola cominciò a fischiettare allegramente, la Wilma abbassò il fuoco. Tutto alle forme convenevoli del più ele- animali, li manteneva solidali tra sembrava andare a gonfie vele, esattamente come ci fosse stata la mia mamma! Passato il tempo stabilito, si decise di togliere la pentola dal gas, la Wilma girò una valvoletta e con mio grande sba- vato rango sociale, un personag- loro e permetteva di applicare tra l’uno e l’altro il timone del carro lordimento la pignatta mollò un sibilo da far schiattare d’invidia una locomotiva a vapore. La mia gio della commedia si rivolgeva amica spiegò che doveva raffreddarsi e decise di mettere la pentola sotto l’acqua fredda, cosa che alla vicina di casa con frasi del nell’apposito vano del giovo e causò altri rumori tutt’altro che rassicuranti. Ciò non di meno la pignatta effettivamente si raffreddò. tipo: “Siura m’imprestla l’os par quindi renderlo trainabile. Anche il Dopo di che la Wilma munita di guanti di gomma (consiglio mio) e di tovagliolo (idea sua) dichiarò far al brodo par oggi” oppure: bue che doveva marciare su terre- che avrebbe scoperchiata la pentola. Invero ero ormai tranquilla. La pentola era solo tiepida ed aveva “Siura ela cuntenta che so fiola la no duro e ciottoloso veniva ferra- smesso di rantolare... l’aprirla non poteva essere che una bazzeccola. Dapprima la mia amica cercò vaga a limosna cun la mia” . to, cioè si applicava, con dei chio- con le buone, di separare la maniglia del coperchio da quella della pentola, poi provai io, cercando di Ritorniamo però alle nostre di, sulla faccia plantare del piede, contenere i miei sentimenti. Dopo alcuni tentativi alternati si dovette ammettere a malincuore, che “bestie” e analizziamo l’alleva- una pianella di ferro della stessa la violenza avrebbe potuto essere inevitabile. Ci trasferimmo sul balcone munite di martello e piut- mento bovino. Contrariamente forma. Nel gergo, tutte le coppie di tosto decise a dimostrare alla pentola chi l’aveva per il manico. Neanche a farlo apposta Karl Heinz, alle province vicine la struttura buoi da lavoro, si chiamavano il mio vicino si trovava in giardino. Uno degli sport che l’aveva deliziato in gioventù, era stato quello aziendale era basata su piccoli “boarie” e l’addetto all’addestra- di offrire i suoi servigi alle pulzelle in angustie. Inevitabilmente la vista della Wilma con la pentola a proprietari o affittuali e quindi mento ed alla cura era il”boaro”. pressione nonché il martello in mano, risvegliò in lui l’antico spirito cavalleresco. In due minuti fu da ognuno di questi coltivava, relati- In contrapposizione, chi accudiva noi. Esaminò attentamente la pignatta, afferrò la maniglia del coperchio da una parte e quella della vamente, poca terra, ma l’azienda alle vacche era il “vaccaro” che, pentola dall’altra... si gonfiò (Karl Heinz) fino a raggiungere una tonalità innegabilmente cardinalizia... agricola non era mai priva di nelle province lombarde a nord del ma la pentola non cedette. Io gli porsi silenziosamente il martello (ci sono casi in cui la violenza è ine- bestiame. La stalla, oltre tutto, Po assume il nome di “bergami- vitabile) e Kar-Heinz mollò una potente martellata che ruppe il manico della pentola, ma non la separò offriva un luogo riscaldato per l’in- no” derivato dal fatto che molti dal coperchio. Era visibilmente turbato... ben più di quanto lo fossi io, che non ho mai avuto illusioni verno, una produzione di concime abitanti delle poverissime valli sulla capacità di resistenza di coloro sui quali si esercitano pressioni eccessive. A Karl Heinz cadde letamico per i campi o l’orto, ed un bergamasche di allora, scendeva- l’occhio sul mio mezzo sorriso e proprio in questo tragico momento, mi resi conto che la pentola non alimento assicurato tutti i giorni: il no in pianura per lavoro e ben si stava resistendo a me, ma all’ingegnere capo elettricista dell’aeroporto di Francoforte (carica di Karl latte. erano adattati al lavoro in stalla. Heinz). Forse per questo, ma forse anche perché sentivo d’aver già sprecato a lotta- Facciamo un po’ di chiarezza Una notazione potrebbe farsi dal re sul balcone con una pentola recalcitrante, l’afferrai per il manico del coperchio (quello della pignat- sulla terminologia funzionale fatto che i bergamaschi non ta era distrutto), e la lanciai con vigore sul terreno sottostante. Naturalmente la pentola non si aprì, informando che la “mucca” non fanno più il lavoro di stalla e in compenso Karl Heinz mi offrì un sorriso smagliante! Avevo completamente salvato il suo onore di esiste, il termine giusto è “vacca”. attualmente sono stati sostituiti cavaliere ... e niente più ci impediva di visitare il “Saigon” (eccellente ristorante Vietnamita). E’ una finzione quella di conside- da immigrati indiani. Ora, quindi, Leida Pavanelli rare “vacca” un termine sconve- esistono i “bergamini indiani”. Dicembre 14-11-2003 16:28 Pagina 14

14 al Saplon PERSONAGGI di Marco Cranchi ’D LA MOIA di Pasquale Padricelli

Quand ho cumincià a scrivar Quando ho cominciato a scrivere “Sermidiana” di settembre cambio 10 uova per il bilancere dell’oro- sti tre ròbi dal Saplon, queste tre cose del Saplon, riportava la lettera al Direttore inviata da logio. a cardeva ch’al fus un schèrs, credevo che fosse uno scherzo, Agostino Superbi nostro lettore di Altro personaggio: “Telo” detto “pano- e pò dopo a salta fora un sìu, ma poi salta fuori uno zio, Ostiglia, purtroppo recentemente scom- cia” poiché spesso i contadini lo sorpren- che pò al n’era minga mè sìu, che poi non era mica mio zio, devano a prendere pannocchie in mezzo l’era ‘l sìu ad mè muiér. al sìu Bepino. era lo zio di mia moglie, lo zio Beppino. parso. Con questa lettera egli elogiava i collaboratori del nostro mensile e al frumentone. Era figlio di “Alcide” detto Sicome a s’era restà sensa sìu legìtim, Siccome io ero rimasto senza zii legittimi, “al pescador” che, con la moglie ho decis d’adutàral. ho deciso di adottarlo. soprattutto quelli che portano avanti le “Rusina”, vendeva il pesce con la carrio- An sò minga cuSa l’in pensa lu, Non so cosa ne pensa lui, vecchie tradizioni . Ora, poiché io ritengo ma a mi a m’in frega gnent. ma a me non importa niente. di far parte di questi, racconterò di per- la. La Palmina di cui ha parlato recente- Tant lu l’era ‘d Felònica Tanto lui era di Felonica sonaggi mogliesi che in un certo modo mente su questo mensile Giuseppe e mi a son ad Sèrmat, pardon, dal Saplon ed io sono di Sermide, pardon, del Saplon hanno scritto la storia delle rispettive Reggiani. Vi erano due pollivendoli (l’ua- e agh a staghi incora davSin. e ci abito ancora vicino. professioni commerciali, poichè penso, rol): Giulio Banzi e Lino Giusti che con le Lu invece, mòla Felònica, Lui invece, molla Felonica, non ci sia futuro senza la conoscenza e loro stie piene di polli e le sporte di uova l’è ‘nda a star a Verona... andato ad abitare a Verona... il rispetto delle nostre origini. percorrevano svariati chilometri ogni gior- Al duvrés èsar marchià a foch in front Dovrebbe essere marchiato a fuoco in fronte come Inizierò quindi dal più originale di no. La Lina dal “Natu” con la sua squisita cum a fava i antichi Romani. “F” (Fugitivus). facevano gli antichi Romani. “F” (Fugitivus). questi personaggi: Giusti detto “Tugnin “pinsa gnoca”. I carrettieri, fratelli “Pacion” Al sìu Bepino l’è minga un sìu, l’è un mito. Lo zio Beppino non è uno zio, è un mito. e “Cipo” uno dei fratelli. Infine ricordo L’è ‘dmè ‘n pret fals, in al sens ch’l’è un maèstar È come un prete falso, nel senso che è un maestro Malachia”. Era analfabeta, ma molto abile nel Luigi Bocchi della leva giovanile che per da scola e anca ad quéi catif, parchè di scuola e anche di quelli severi, perché conto di Martini vendeva per la piazza a ghi da saver che, quand ‘ndava a scola mi, dovete sapere che, quando andavo a scuola io, maneggiare i soldi. Al Chiavicone nel mercanzie in base alla stagione. cun chi maèstar lì, sa ta dSevi ‘na paròla con quei maestri lì, se dicevi una parola 1943, lavorava per i tedeschi nella in dialet, i era gnati ch’a vulava. in dialetto, erano scapaccioni che volavano. “TOT” e facendo contrabbando di siga- Gli episodi che ho ricordato li ho quasi Ma chè! Macché! rette, tabacco, fiammiferi, sale e quant’al- tutti vissuti in prima persona conservan- ‘Sto pret fals als met a scrivar in dialet: Questo prete falso si mette a scrivere in dialetto: tro potesse stare nelle sue capaci doli gelosamente nella memoria. calendari, libar ad pruvèrbi e cumpagnia cantante. calendari, libri di proverbi e compagnia cantante. tasche Un giorno fu sorpreso nell’attività Una riflessione. Tutti gli ambulanti e L’è pròpia un pret fals: “Fè cum a digh È proprio un prete falso: “Fate come dico proibita dal capo cantiere, un sergente non solo quelli di Moglia del resto, erano e minga cum a fach.” Ma cum’èl pusibul? e non come faccio”. Ma com’è possibile? tedesco di nome Giuseppe, che gli chie- persone umili ma tanto buone. Facevano Un maèstar ch’a scriv in dialet! Un maestro che scrive in dialetto! se come si chiamasse. Svelto rispose: lavori di sacrificio, ma con tanta dignità e Ma la n’è minga fnida lì, no no. Ma non è finita lì, no no. Fallafranca Fortunato... Naturalmente la spirito di iniziativa pur di guadagnare quel ‘Sto maèstar al cata un profesor ch’al dis Questo maestro trova un professore il quale dice cosa ebbe un seguito e gli fu tolto quan- poco necessario per vivere onestamente. che “al Saplon” l’è propia bèl. E dai!. che “il Saplon” è proprio bello. E dagli! A mi ‘sta ròba l’am fa ridar. A me questa cosa mi fa ridere. to aveva nelle tasche. Lo stesso Tugnin, Mi an g’ho minga venticinque lettori Io non ho venticinque lettori come tante famiglie, durante l’inverno, PAVIMENTI E ‘dmè ‘l ManSoni, agh n’ho ben du: come il Manzoni, ne ho ben due: macellava il maiale e, siccome aveva un Bepino al maèstar e Tassoni al profesor. Beppino il maestro e Tassoni il professore. debito con Toni Reggiani (bottega di RIVESTIMENTI A parte ch’am fa ridar anca un profesor A parte che mi fa ridere anche un professore generi alimentari), lo stesso Reggiani, ch’as ciama Tassoni ‘dmè la Cedrata. che si chiama Tassoni come la “Cedrata”. nel bel mezzo della festa, capitò a casa Quand a s’éra un putin dal Saplon, Quand’ero un bambino del Saplon da Tugnin e pretese della carne a saldo a sugnava la cedrata Tassoni: bèla, Salda, sognavo la cedrata Tassoni: bella, gialla, del debito. La risposta secca fa:“ma cusa cun la butiglia Sdrùida ch’l’an ta Sliciava minga con la bottiglia ruvida che non ti scivolava ghintra al porc coi debit”. A Toni non fora ‘d man. A vot metarla a cunfront fuori dalle mani. Vuoi metterla a confronto rimase che tenersi il debito. Anche suo cun la proletaria”gaSoSa” che quand at la vudavi con la proletaria “gasosa” che quando la versavi fratello, “Gildu” non era da meno poiché la t’impineva li braghi da s-ciuma, ti riempiva i calzoni di schiuma, si prestava a certi favori facendo il giro cun la butiglia ch’a ta Sliciava in li man, con la bottiglia che ti scivolava fra le mani tuta taculenta... e pò la fava ‘n’efèt tutta attaccaticcia... e poi faceva un effetto delle osterie di Moglia raccogliendo i in dal stómach... nello stomaco... soldi da quelli che giocavano a carte Un ch’al n’éra minga dal Saplon, Uno che non era del Saplon, facendo loro il favore di andare da SMALTIMENTO l’éra un piasaròt e als pudeva permetar era un “piasarot” e si poteva permettere “Busia” a prendere le sigarette. Poi non FIBROCEMENTO da ciacarar ciar (i piasaròt i gheva di parlare chiaro (i “piasarot” avevano sapeva più ... di chi fosse il resto, finen- l’immunità, parchè a sò dir i era più furb), l’immunità,perché a loro dire erano più furbi), do per trattenere le somme. quand andavan a la Marinèla quando andavamo alla Marinella Nei pomeriggi d’inverno e nei giorni l’urdnava cun un tòno da padron ordinava con un tono da padrone festivi, c’era “Ermenegildo” e la moglie e anca mès in italian: “Per favore una e anche mezzo in italiano: “Per favore una “Letisia” che, con una grossa sporta, rutladóra on the roks” ‘rutladóra’ [che fa ruttare] on the roks” vendevano ceci, lupini, brustoline, baci- ch’a vleva dir ‘na gaSoSa cul gias. che voleva dire una gasosa con il ghiaccio. ce. Il tutto servito con il mitico cono di La cedrata las fa cun al cedro che, La cedrata si fa con il cedro che, carta. i m’eva spiegà, ch’l’era fat admè un limon, mi avevano spiegato, era fatto come un limone, Alla domenica pomeriggio la “Dea at sol un po’ più gròs e un po’ men brusch, solo un po’ più grosso e un po’ meno aspro, e fin chi tut andava ben fin a quand a scóla e fin qui tutto andava bene fino a quando a scuola Martin” con le sue gustose granatine d’e- è saltà fora che ‘na vòlta a gh’era un popul, è saltato fuori che un tempo c’era un popolo, state, le caldarroste e le patate america- ch’as ciamava Fenici, che cun i cedri che si chiamava Fenici, che con i cedri ne ben coperte per mantenerle calde invece che far la cedrata i fava li nav invece che fare la cedrata facevano le navi d’inverno. Quasi ogni giorno Benedusi COPERTURE e cun queli i girava al mond. A son restà e con quelle giravano il mondo. Sono rimasto detto Garibaldi, offriva alle massaie, for- CIVILI E INDUSTRIALI un po’ cunfus, fin che la maèstra Lucia un po’ confuso,fin che la maestra Lucia maggi e ricotta, percorrendo le vie del la m’ha dit: “Taston d’un putlét, i è do ròbi mi ha detto: “Testone d’un ragazzo, sono due cose paese con la sua bicicletta attrezzata per difarenti, i cedri dal Libano i è àrbui. differenti, i cedri del Libano sono alberi. la vendita ... , ripetendo insistentemente Se dó personi lis ciama tut dó Giuan, Se due persone si chiamano tutt’e due Giovanni, lo slogan pubblicitario, riferito alla gali da èsar par fòrsa cumpagni? debbono essere per forza uguali? “puina”, : “meglio della carne perché si Magari i è gnanca parent”. Magari non sono neanche parenti”. mangia anche senza denti” La nin saveva dli ròbi la maèstra Lucia! Ne sapeva di cose la maestra Lucia! Lo straccivendolo Belluzzi, detto A propoSit, a un bèl mument, la maèstra Lucia A proposito, un bel momento, la maestra Lucia l’ha mulà rìnculi e barìnculi ha lasciato “rìnculi e barìnculi” “Blus” che andava per la famiglie a rac- e l’è ‘ndada a star in sal lagh ad Garda. ed è andata ad abitare sul lago di Garda. cogliere ferro, stracci, ossa e tutto quello che veniva scartato (ben poco) dalle famiglie. SERMIDE Pirani detto “Bepin l’arluiar” e al “pescador”. Spesso non si avevano i Tel. 0386.62883 soldi per pagarlo, allora chiedeva in www.gruppovicenzi.com 15 le con tutto il fascino dei paesi orien- ha raccolto l’eredità ed al Gruppo tali. Il percorso della lettura dantesca Studi Bassa Modenese che con pazien- col prof. Gilberto Travaini riprende za certosina raccoglie ed incastra i tas- giovedì 4 col “Purgatorio Dantesco”. selli del nostro antico passato. Che dire Al discors general Vorremmo ora dilungarci un attimo del fascino di questi luoghi antichissimi sulla giornata di sabato 6 per un even- che già avevano nomi a noi noti ? di g.d.o. to che ci riguarda e ci onora avendo Spiegherà ampiamente l’autore il ricco anche noi, U.A.S. portato il nostro mat- ricamo emerso dagli scavi che unisce i In occasione dell’inaugurazione del- tone a questa realizzazione: alle ore tessuti dei nostri paesi attraverso Si stampa e si distribuisce a Miran- è purtroppo la conferma degli argo- l’anno accademico 2003-04 dell’U.A.S. , 15,30 al Capitol Multisala, il dott. opere che vanno a formare un com- dola dal 1878 , un calendario , ben menti proposti, come: i fallimenti una brillante ed acuta Grazia Giordani Mauro Calzolari presenterà il libro “LE prensorio immenso. Giovedì 11 dicem- noto come “AL BARNARDON” che delle maggiori proposte industriali ha presentato sabato 8 novembre a RICERCHE ARCHEOLOGICHE SERMIDE- bre, per la serie “un libro al mese” che ha giustamente acquisito la colloca- locali - il calo demografico – la gene- Villa Castellani il libro “LA FABBRICA SI DI GAETANO MANTOVANI” (ed. così tanti consensi ha raccolto nel zione tra le tradizioni più significative rale difficoltà economica - la deficien- DEI SOGNI” di Gianfranco Maretti Kabbalà). Promosso dal Comune di pomeriggio inaugurale, si parlerà di dell’importante centro modenese. za delle iniziative culturali – ed altro Tegiardini, nostro concittadino noto Sermide, il Gruppo Archeologico ser- “VITA” di Melania G. Mazzucco Premio Cogliamo qui l’occasione per compli- ancora ormai ben noto ai nostri let- ovunque come poeta, scrittore e latini- midese, il Lions Club Ostiglia, l’Univer- Strega 2003. Parteciperanno Nella mentarci in particolar modo con tori. sta, ma anche come “fantasticatore”, sità Aperta Sermide ed il Gruppo Studi Roveri e Raffaella Molinari. Ritorna il Leonardo Artioli, redattore unico Riferito all’anno 2003, non ci ven- termine felicemente coniato da Grazia Massa Modenese. questa interessante 15 il prof. Gilberto Travaini con “La liri- dello storico calendario, classe 1915, Giordani. monografia dotata di puntuali riscon- ca italiana del 500” mentre il 18, in gono purtroppo offerte novità di rilie- E’ sicuramente un personaggio assai che ci ripromettiamo di intervistare vo, fatta eccezione per i consistenti tri con documenti originali, testimo- clima prenatalizio, don Tonino Frigo prossimamente per i nostri lettori . singolare in continua metamorfosi di nianze, reperti, studi e lunghe pazien- lavori alla centrale elettrica che parlerà di “Betlemme e il Natale”. Con Al “Barnardon” , consiste in un gesti e di parole, un musicante in vesti ti ricerche, viene a rappresentare per Roberta Stobbia, maestra del Garden comunque non porteranno benefici dannunziane che, leggendo ed inter- Sermide una pietra fondamentale del di Bologna, prepareremo un originale solo grande foglio, con informazioni consistenti. Eventi di una certa impor- pretando i suoi versi che danno vita suo passato. Gaetano Mantovani fu il decoro centro tavola natalizio. Sarà inerenti i lavori in agricoltura e le pre- tanza li troviamo invece in alcune agli oggetti, li ha restituiti agli ascolta- primo autore a registrare in alcune questa l’occasione per scambiare gli visioni meteorologiche. In bella manifestazioni estive come la Fiera tori vivificati in un mondo tutto fanta- pagine della sua opera su Sermide, i auguri, mentre da parte nostra e da vista, esattamente al centro del foglio nazionale del melone (alla quinta edi- stico; parole che danzano al suono ritrovamenti di età romana dando queste pagine anche noi esprimiamo a ,spicca la introduzione,sempre esi- zione) il Palio di Sermide (ottava edi- larante, riguardante gli avvenimenti della sua creatività, un’anima fanciulla lustro e meritata notorietà non solo al tutti il nostro sentimento di pace e zione) e la prima edizione del Festi- che, sotto l’apparenza di un gioco, locali. Le previsioni ed i commenti di suo paziente appassionato lavoro, ma serenità. val Internazionale Fotocinematografi- esprime opinioni profonde. Un’atmo- ora anche al dr. Mauro Calzolari che ne Arnella Carla Bassoli questo spazio, del resto molto atteso, sfera di levità per un pomeriggio bril- viene titolato, da 125 anni: “DASCORS co. Sermidiana ha dato ampio spazio lante allietato non solo dal curioso GENERAL” . alle iniziative , sottolineandone il divertissement letterario ma anche Anche Sermidiana nel numero di valore promozionale per questa intervallato da magistrali assoli da fine anno di tutte le sue 23 passate nostra città piuttosto carente in pro- Bach, Prokofieff e Vivaldi di un giova- edizioni (modestamente) ha formula- posito. Altro evento di rilievo, la ne virtuoso del violino, Michele Cher- to il suo “dascors general” riferito recente ristrutturazione di via Indi- chi di Mirandola. Mese di dicembre: agli eventi della nostra città . Lo fac- pendenza. Lo abbiamo ribadito anche programmi importanti, ricchi d’interes- ciamo anche quest’anno se pure in recentemente. Il rifacimento della se. pavimentazione non avrebbe senso Lunedì 1 dicembre Nella Roveri tor- stretta sintesi , anche se il confron- to con Mirandola ci appare davvero se si concludesse li. La nostra zona nerà a coinvolgere l’uditorio raccon- storicamente più importante, necessi- tando, con la solita superba eleganza, improponibile. Sotto l’aspetto dell’e- l’ultimo dei suoi maxi viaggi: Azerbai- spansione economica e per la nota ta di un adeguato rilancio. Occorrerà gian, Georgia, Armenia, Curdistan ira- dinamicità commerciale e culturale programmare un piano dal punto di niano, Una lunga escursione attraverso della cittadina di Pico. vista della attività prettamente com- le ex repubbliche sovietiche fino ai merciale e di valorizzazione storica. confini con l’Iran. Tra il Caucaso ed il Ma veniamo a Sermide. La prima Poi. Sarebbe sempre assolutamente Mar Caspio, da Baku ad Erevan, a Tibli- e piuttosto triste riflessione, rileggen- indispensabile crederci. si, una visione dell’Asia sud occidenta- do i nostri interventi degli scorsi anni Buone feste a tutti.

AUGURI Dicembre 27-11-2003 9:03 Pagina 16

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