Resoconti Stenografici
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SENATO DELLA REPUBBLICA CAMERA DEI DEPUTATI X LEGISLATURA ATTI PARLAMENT ARI RESOCONTI STENOGRAFICI DELLE SEDUTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SUL TERRORISMO IN ITALIA E SULLE CAUSE DELLA MANCATA INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI DELLE STRAGI (Legge 17 maggio 1988, /1.172, modificata CO/l legge 31 gennaio 1990, n. 12, CO/l legge 28 giugno 1991, /1.215 e COil legge 13 dicembre 1991, 11.397) VOLUME I Dalla la alla 18a seduta (28 luglio 1988 ~ 23 maggio 1989) TIPOGRAFIA PEL !>ENATO Senato della Repubblica ~ 492 ~ Camera dei deputati X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI 17R SEDUTA MARTEDÌ 2 MAGGIO1989 Presidenza del presidente GUALTIERI La seduta ha inizio alle ore 9,50. PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'indagine in ordine alle vicende connesse al sequestro dell'assessore Ciro Cirillo. Sono in programma oggi le audizioni del senatore Cappuzzo, del dottor Sisti, del ministro Lagorio, del ministro Rognoni e del dottor Coronas. Se non si fanno osservazioni verrà ascoltato innanzi tutto il sena~ tore Cappuzzo. Viene quindi introdotto il senatore Cappuzzo. INDAGINE SULLE VICENDE CONNESSE AL SEQUESTRO DELL'ASSESSORE CIRO CIRILLO: AUDIZIONE DEL SENATORE UMBERTO CAPPUZZO PRESIDENTE. Ringrazio il senatore Cappuzzo per aver accettato il nostro invito. Il senatore Cappuzzo all'epoca dei fatti, cioè del sequestro Cirillo, era il comandante generale dell'Arma dei carabinieri. In questa veste ha avuto la responsabilità di dirigere uno degli elementi portanti delle forze di sicurezza ed ha partecipato anche ad alcune delle riunioni del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica, non alla prima, ma, secondo quanto è stato a noi comunicato, alle altre quattro riunioni. Mi permetto di rivolgergli subito alcune domande. Innanzi tutto, in merito al problema del sequestro che, come lei sa, senatore Cappuzzo, avvenne il 27 aprile 1981 e che portò non solo al rapimento dell'assessore ma anche alla uccisione dei due suoi uomini di scorta e al ferimento del suo segretario, vorrei chiederle una valutazione generale e le direttive che ebbe occasione di dare, nonchè il giudizio che si fece immediatamente sul caso. Passerò poi a domande più specifiche. CAPPUZZO. Come è noto, il sequestro Cirillo è avvenuto il27 aprile 1981, alle ore 21,30 circa. Vorrei dire, però, che già fin dal novembre 1980 il Sisde aveva inviato a tutti noi (forse a loro già risulterà) un appunto in cui si prevedeva attività terroristica anche nel Sud e fra gli Senato della Repubblica ~ 493 ~ Camera dei deputati X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI obiettivi veniva indicato anche il Cirillo, unitamente ad altri nomi (Gargani, Raffaele Russo, Carlo Alberto Dalla Chiesa e Gaspare Russo). Quindi, fin dal novembre 1980, eravamo stati allertati sulla possibilità di azioni terroristiche nel napoletano. Questo appunto ~ indirizzato all'D- CIGOS, al Comando generale dell'Arma dei Carabinieri ed al Comando generale della Guardia di finanza ~ è stato da noi diramato per quanto di competenza, per sensibilizzare i Comandi dipendenti. Il sequestro Cirillo ~ dicevo ~ è avvenuto il 27 aprile 1981. A seguito di questa comunicazione, esattamente in data 29 aprile 1981, io personalmente inviavo direttive particolari al Comandante della Terza Divisione Carabineiri «Ogaden» per l'attività da svolgere. Non so se questo documento è mai stato consegnato a loro, comunque posso leggerlo per rendere note le iniziative che sono state adottate a livello di Comando generale. La mia direttiva ~ ripeto ~ porta la data del 29 aprile ed è la seguente: «Il recente efferato episodio relativo al seque- stro dell'assessore regionale della Democrazia cristiana della Campania Ciro Cirillo e all'assassinio della sua scorta ha suscitato allarme e senso di sdegno e di preoccupazione che vanno al di là del fatto stesso, già di per sè gravissimo, per coinvolgere una serie di problematiche legate al particolare ambiente in cui il delitto si è manifestato. Non può essere sottaciuto, infatti, come l'evento criminoso offenda profondamente la coscienza di una popolazione così duramente colpita dal recente movimento sismico e prima ancora da mali endemici quali la disoccu- pazione e la forzata emigrazione che da sempre affliggono quelle zone, senza contare che il diffondersi del fenomeno eversivo nel Mezzogiorno non può che essere guardato con particolare preoccupazione per le gravissime conseguenze che potrebbero determinarsi qualora le forma- zioni armate riuscissero ad affondare le radici in un così delicato e per certi versi precario substrato socio-economico. L'insieme di queste considerazioni, che certamente non saranno sfuggite a lei, in qualità Comandante della Divisione, impone all' Arma l'adozione di particolari ed eccezionali misure ed un impegno assolutamente straordinario, non solo perchè l'Istituzione è in prima linea nella lotta alla delinquenza comune e politica e deve essere quindi totalmente mobilitata di fronte a un siffatto delitto, ma anche perchè ad essa, che con la sua capillarità è a diretto contatto con la popolazione, guardano e si appoggiano i cittadini nel respingere compatti i folli disegni rivoluzionari di una minoranza di fanatici ed assassini. In tale quadro, nella piena convin- zione che lei abbia già posto in essere tutti gli accorgimenti che il fatto implica, desidero comunque raccomandare la tempestiva e completa attuazione di un dispositivo di vigilanza territoriale, armonicamente articolato sul piano statico e dinamico, il quale previlegi le componenti investivative ed informative e non trascuri alcun settore di intervento. Massima curà dovrà essere prestata al particolare «modus operandi» del gruppo terroristico che ha rivendicato il delitto, il quale, come è noto, in casi del genere coinvolge il vertice dell'organizzazione e fa interve- nire militanti provenienti da diverse aree geografiche del territorio nazionale, senza tralasciare l'ipotesi di possibili contatti con formazioni extraparlamentari del luogo. La predisposizione di posti di blocco e di controllo, l'intensificazione delle indagini di polizia giudiziaria, la sensibilizzazione dei servizi di vigilanza fissa agli obiettivi più delicati Senato della Repubblica ~ 494 ~ Camera dei deputati X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI (carceri comprese) andrà opportunamente coniugata con i controlli nei confronti degli elementi sospetti di appartenere al partito armato e con l'attivazione di idonee fonti informative, specie se legate al particolare ambiente sociale ed umano partenopeo, non esclusa la malavita co- mune ed il mondo del contrabbando. Nulla dovrà, in conclusione, essere trascurato perchè venga fatta piena luce su questo funesto episodio criminoso. (...) Questa -è stata la mia direttiva al Comandante della Divisione. Si è mobilitato tutto il sistema nostro di controllo del territorio; è stata svolta un'intensa attività (posti di blocco, fermo di persone e loro interrogatorio, eccetera), di cui posso fornire i dati. Nel corso di questo sequestro siamo stati costantemente a contatto con il Ministero dell'interno, come è ovvio, con riunioni ed incontri quotidiani a livello bilaterale e con riunioni anche collettive, nel corso delle quali (come è confermato anche dal ministro Rognoni nel suo ultimo libro) è stata data la direttiva generale di indagare in ogni direzione per poter disporre dei dati informativi che in un ambiente come quello napoletano potevano essere più facilmente acquisibili rispetto ad altre aree, per la densità della popolazione e per le caratteristiche di comportamento della gente del Sud tendenzialmente curiosa e portata a partecipare a tutti gli eventi. Tali caratteristiche avrebbero potuto facilitare l'acquisizione di utili indicazioni circa il sequestro. Ma a parte tutto ciò, il Comando generale dell' Arma ha svolto anche un'intensa attività di interpretazione della ricca letteratura for- nita dalle Brigate rosse. Proprio in quei giorni, attraverso i comunicati ed i documenti pervenuti, è stato condotto un lavoro di interpretazioni sul modus operandi e sulle finalità di tipo politico delle Brigate rosse. I documenti compilati sono stati inviati ai comandi dipendenti perchè avessero una guida utile ai fini operativi. In merito a questa domanda non avrei altro da aggiungere. PRESIDENTE. Signor Generale, vorrei rivolgerle alcune domande più specifiche. Come risulta dagli atti che ci sono stati trasmessi dal Ministero dell'interno, nel periodo del sequestro Cirillo ebbero luogo cinque riunioni del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica: la prima, subito il giorno seguente il sequestro, il 28 aprile; una il 14 maggio, dedicata soprattutto all'attentato al Pontefice; una il23 maggio, ancora sui sequestri Cirillo e Taliercio; una il 13 giugno sul sequestro Peci ed una il19 giugno, l'ultima, ancora sui sequestri Cirillo, Taliercio, Peci e Sandrucci. Alla prima delle riunioni del Comitato nazionale lei non prese parte, come risulta dai documenti. In qualità di rappresen- tante del Comando generale dell'Arma dei carabinieri c'era il colon- nello Guerrera insieme al tenente colonnello Castellano. Lei è stato informato in seguito circa gli impegni assunti dall' Arma durante quella riunione? Dagli atti risulta che il Ministro presiedeva la riunione e diede direttive affinchè fossero attivati tutti i possibili canali informativi ed operativi. Rispetto all'inizio delle operazioni può dirci qualcosa? Senato della Repubblica ~ 495 ~ Camera dei deputati X LEGISLATURA ~ DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ~ DOCUMENTI