Ricognizione Delle Risorse Assegnate Dalle Delibere Del
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Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica Ufficio Investimenti immateriali e coesione territoriale Sisma Abruzzo 2009 Ricognizione delle risorse assegnate dalle delibere del CIPE per gli interventi di ricostruzione degli edifici pubblici della città di L’Aquila e dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 ___________________________________________________________________________ a cura di: Lucia Aiello Coordinatore Servizio VI Programmi e interventi di rilevanza regionale e territoriale 3 dicembre 2018 1. Il ruolo del CIPE nel processo complessivo di ricostruzione A seguito del sisma del 6 aprile 2009, che ha profondamente colpito la Regione Abruzzo, sono state attivate procedure e stanziate risorse importanti per assicurare la ricostruzione della città di L’Aquila e dei Comuni del cratere colpiti dall’evento calamitoso. Dall’aprile del 2009 fino alla seduta del Comitato interministeriale per la programmazione economica (di seguito CIPE) del 28 novembre 2018, al fine di garantire il necessario processo di ricostruzione delle zone colpite dal sisma, sono stati assegnati dal CIPE circa 9,7 miliardi di euro, che rappresentano solo una parte del complesso di risorse assegnate per la ricostruzione post-sisma nella Regione Abruzzo, considerato che ulteriori risorse sono state assegnate con provvedimenti legislativi mirati, ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri e, durante la fase di emergenza, decreti del Commissario delegato per la ricostruzione. In particolare, per la ricostruzione privata il CIPE ha assegnato ai comuni interessati risorse finanziarie per circa 7 miliardi di euro, privilegiando i territori che hanno dimostrato una effettiva capacità di spesa delle somme erogate, mentre per la ricostruzione pubblica, complessivamente, sono state assegnate risorse per 1,9 miliardi di euro. Le restanti risorse sono state assegnate ad altri settori di intervento, quali lo sviluppo del territorio e delle attività produttive, gli oneri per spese obbligatorie successive alla fase di emergenza, il personale e l’assistenza tecnica. 1. 2. La governance Il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, ha sancito la chiusura dello stato di emergenza nelle zone dell’Abruzzo colpite dal sisma. In particolare, gli articoli 67-bis e 67-ter del suddetto decreto-legge hanno disposto il ritorno alla gestione ordinaria a partire dal 31 agosto 2012, prevedendo, tra l’altro, l’istituzione di due Uffici speciali per la ricostruzione (USR), competenti rispettivamente per la Città di L’Aquila (USRA) e per i restanti Comuni del cratere sismico e fuori cratere (USRC). Il coordinamento delle amministrazioni centrali interessate nei processi di ricostruzione e di sviluppo è stato inizialmente affidato al Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali e delle aree urbane della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° giugno 2014, come modificato dal DPCM del 23 giugno 2016, è stata istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la struttura di missione denominata “Struttura di missione per il coordinamento dei processi di ricostruzione e sviluppo nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, interventi di sviluppo nell’area di Taranto e Autorità di gestione del POIn Attrattori culturali, naturali e turismo” (di seguito Struttura di missione). Nello svolgimento dei compiti di cui all’articolo 67-ter del citato decreto-legge n. 83 del 2012, la Struttura di missione è subentrata al Dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriali e delle aree urbane (soppresso con DPCM 21 ottobre 2015), con funzioni di coordinamento delle amministrazioni centrali coinvolte nel processo di ricostruzione e compiti di programmazione generale, di regolamentazione e di monitoraggio, al fine di indirizzare e dare impulso agli Uffici speciali, in partenariato con le associazioni e con le organizzazioni di categoria presenti sul territorio. Posto che le strutture di missione istituite dal Presidente del Consiglio dei Ministri per lo svolgimento di particolari compiti hanno, per loro natura, durata temporanea, solitamente non superiore a quella del Governo che le ha istituite, numerose sono state le proroghe della durata della Struttura di missione che si occupa della ricostruzione e dello sviluppo nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009. Una prima proroga è stata disposta con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2016, seguita dai successivi DPCM del 25 gennaio 2017, del 2 luglio 2018, del 28 settembre 2018 e del 30 ottobre 2018, che hanno confermato la Struttura di missione fino al 30 giugno 2019. 3. Un nuovo approccio di programmazione per la ricostruzione pubblica Nell’ambito del processo di ricostruzione, dopo un’iniziale priorità per la ricostruzione privata, significativi passi avanti sono stati fatti più di recente anche nei settori della ricostruzione pubblica e del rilancio dello sviluppo che, al momento della cessazione 2. dello stato di emergenza e del ritorno alla gestione ordinaria, presentavano i maggiori ritardi. Per quanto concerne in particolare il settore pubblico, oggetto della presente ricognizione, nella Tabella 1, in allegato, sono riportate tutte le delibere di assegnazione o di riprogrammazione delle risorse riguardanti la ricostruzione pubblica disposte dal CIPE dal 26 giugno 2009 al 28 novembre 2018. Dall’osservazione della Tabella 1 si può notare che le assegnazioni del CIPE hanno interessato in una prima fase gli interventi sulle reti viarie e ferroviarie funzionali alla ricostruzione, così come disposto dall’articolo 4, comma 3 del decreto-legge del 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 e, in una proporzione molto limitata, gli interventi riguardanti le altre infrastrutture primarie (depurazione e collettamento fognario) e la sicurezza ambientale (messa in sicurezza delle cavità sotterranee instabili). Nel contempo, tramite delibere ad hoc o nell’ambito di delibere con finalizzazioni varie, le assegnazioni del CIPE sono state destinate alla ricostruzione o alla messa in sicurezza degli edifici scolastici e universitari, degli immobili classificati come beni culturali, dell’edilizia economica e popolare, delle sedi istituzionali e di altri edifici ritenuti strategici. La delibera CIPE n. 48 del 10 agosto 2016 dà l’avvio ad una seconda fase costituendo una sorta di spartiacque dal quale ha origine un nuovo approccio di programmazione che fissa criteri univoci per tutti i settori della ricostruzione pubblica. In tale delibera, infatti, trova attuazione quanto previsto dal decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, concernente, tra l’altro, “Misure urgenti per la legalità, la trasparenza e l’accelerazione dei processi di ricostruzione dei territori abruzzesi interessati dal sisma del 6 aprile 2009” ed in particolare l’articolo 11, comma 9, il quale prevede che le amministrazioni competenti per settore pubblico di intervento, predispongano un Programma pluriennale degli interventi nell’intera area colpita dal sisma, con il relativo piano finanziario delle risorse necessarie, assegnate o da assegnare, in coerenza con i piani di ricostruzione approvati dai Comuni. Il programma è reso operativo attraverso Piani annuali predisposti nei limiti dei fondi disponibili e nell’osservanza dei criteri di priorità e delle altre indicazioni stabilite con apposita delibera del CIPE e approvati con delibera del medesimo Comitato. Al fine di razionalizzare i processi di ricostruzione pubblica, conseguendo livelli soddisfacenti di coordinamento, efficienza ed efficacia degli interventi, la delibera CIPE n. 48 del 10 agosto 2016 recante “Sisma Regione Abruzzo - obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle risorse per la ricostruzione pubblica; assegnazione di risorse ad interventi cantierabili e invarianti (piano stralcio) e assistenza tecnica” stabilisce l’articolazione dei contenuti dei Programmi pluriennali e dei Piani annuali di 3. attuazione e individua le Amministrazioni competenti e responsabili per ogni settore di intervento della ricostruzione pubblica, in linea con quanto disposto dal citato decreto-legge n.78 del 2015. In particolare, i Programmi pluriennali indicano la strategia di medio termine per il completamento della ricostruzione pubblica per ciascun settore di intervento e fissano gli obiettivi specifici da raggiungere e i risultati attesi in termini di adeguati e omogenei livelli di servizi per la collettività. Ogni Programma presenta inoltre il piano finanziario - con l’indicazione delle risorse già programmate nonché di quelle di cui si propone la programmazione - lo stato di attuazione degli interventi in corso e la tempistica di realizzazione e di completamento degli interventi della nuova programmazione. Nei Piani annuali di attuazione, oggetto di approvazione da parte del CIPE a seguito di istruttoria della Struttura di missione, sono individuati gli interventi da finanziare per l’annualità di riferimento. Questi ultimi devono risultare: rilevanti e prioritari per il conseguimento degli obiettivi e dei risultati attesi prefissati dal Programma pluriennale di riferimento; cantierabili, sotto il profilo del livello di progettazione e dell’individuazione della stazione appaltante con idonea capacità gestionale; dotati di cronoprogrammi attuativi e coerenti