«Gava Referente Politico Della Camorra» Le Confessioni Del Pentito Galasso Investono I Potenti Di Napoli

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«Gava Referente Politico Della Camorra» Le Confessioni Del Pentito Galasso Investono I Potenti Di Napoli Giovedì ru,^» io ".. in Italia " ìf) luglio 1993 Il braccio destro del boss Alfieri all'Antimafia disegna Caso L'ex ministro Enzo Scotti e. al centro, l'ex assessore de sconvolgenti scenari: «Eravamo in simbiosi con i politici» Ciro Cirillo intervistato subito dopo il rilascio, il cadavere Cirillo «Ricordo una riunione: eravamo cento, e era anche Cosa Nostra del capo della squadra mobile Antonio Ammaturo, il pentito e Nuvoletta diceva "tranquilli tanto la polizia non arriva" » Pasquale Galasso «Gava referente politico della camorra» Le confessioni del pentito Galasso investono i potenti di Napoli •• ROMA «C'è una simbiosi tra camorra e •• «b Antonio Gava il refe­ fensiva Antonio Gava. che per ENRICO FIERRO (De ), l'onorevole Allredo Vilo della camorra». Chiedeva voti Gli aiuti a Flavio Carboni politica». rente politico della camorra». Il il momento preferisco tacere. (De), il socialista Raffaele Rus­ anche un ex generale dei cara­ «Un politico, un uomo potente, quando si ac­ ciclone Galasso, l'ex boss di Gava, immagine del potere centinaia di persone senza es­ ceva di slare tranquilli - ha del­ so, die andò ad implorare binieri, il vice-comandante del­ «Carboni doveva restituire dei soldi al mio ami­ Poggiomarino braccio destro a Napoli. L'uomo mille volte qualche "preferenza» a Carmi­ l'Arma Mano De Sena. La ca­ corge che un camorrista e un perdente lo molla, sere minimamente disturbati. lo Galasso - perché "qui e tut­ co Enzo Moccia e ad alcuni mafiosi. Aveva una di Carmine Alfieri, investe i po­ caduto e mille volte rialzatosi, «Nell'estate del 1981 lenemmo to a posto, la polizia non inter­ ne Alfieri («gli fece venire il morra lo fece eleggere sindaco si crea subito un rapporto con il clan vincente. tenti di Napoli. Nelle sue dieci fino a divenlare. nel governo mal di testa»), il senatore Bargi di Nola, «perche era una perso­ paura fottuta che lo facessero fuori. Ricordo che Comunque tra noi e i politici c'è stato sempre una riunione a Poggio Vullesa- viene"". Si. proprio cosi. -Nu­ ore di cantata davanti all'Anti­ del «rinnovatore» Ciriaco De no, nella tenuta di Lorenzo Nu­ voletta ostentava molla tran­ (de), che da Galasso ebbe an­ na di fiducia». Il momento del­ quando Moccia usci dal carcere si mise a cer­ un rapporto di "simbiosi". Il politico ha bisogno mafia ha parlato della "Simbio­ Mita, addirittura ministro del­ voletta, Si trattava di mettere quillità - ha proseguito l'ex ello -10 milioni liquidi per le la svolta nei rapporti tra ca­ carlo perché voleva farsi restituire il danaro. Al­ di noi per i voti. Ma non solo, Si legano a noi an­ si" tra politici e camorra in l'Interno. Tra i politici che pro­ pace tra noi e i cutoliani. Per boss di Poggiomarino - porche spese elettorali, il ministro del morra e politici di governo fu lora facemmo un incontro e sistemammo tut­ che per gli affari, perche in Campania non esiste Campania. Dell'onorevole teggevano i clan della camorra Bilancio Cirino Pomicino. E. l'uccisione di Vincenzo Casil­ to...». Vincenzo Scotti ha dello te­ luì era il numero uno. Lo ha questa ragione erano venuti a era in buòni rapporti con l'o­ lanlo per gradire, anche il mi- lo, 'o nironc. il braccio destro quello che voi chiamate il finanziamento illecito stualmente: «Seppi che Scotti detto Pasquale Galasso, il su- Napoli anche i corleonesi. i si­ norevole Gava» Insomma, do­ nislro della Sanità Francesco di Cutolo. Dopo la trattativa ai partili. Qui il politico e interessato solo all'ar­ andò nel carcere di Ascoli du­ perpentito di camorra (lo ciliani, gli uomini della cupola dici anni fa potevano e.itturare De Ixirenzo, che andava dai per liberare Cirillo cominciò a L'amico generale De Sena. ricchimento personale. Ho conosciuto l'onore­ rante il sequestro Cirillo per chiamano il Buscetta del Gol­ mafiosa. Ricordo che c'era Tu­ in un colpo solo il futuro capo parenti di don Pasquale Galas­ tare la voce grossa con politici «Facemmo eleggere il generale Do Sena (ex vi- vole Antonio Gava personalmente, l'ho incon­ parlare con Cutolo. C'erano fo) che da agosto dell'anno tù Riina, Bernardo Provenzaiio di Cosa Nostra, altri due mem­ so a chiedere voli, almeno e servizi segreti. Dava fastidio. cecomandante dei Carabinieri, ndr) sindaco di e Leoluca Bagarella. Ogni tan­ bri influenti della cupola ma­ trato più volte nella sede della De di Poggioma- anche il senatore Patriarca e il scorso ha cominciato a «canta­ qualche centinaio. Furbi, i po­ In nome e per conto di Cutolo Nola perché era una perosdna di fiducia. A No­ nno ed anche a casa di Francesco Liguori, sin­ vecchio Silvio Gava», E Scotti re» sulla Malanapoli. «Con i po­ to Nuvoletta si allontanava, li liosa, il gotha della camorra lenti di Napoli e dintorni. «Pri­ ricattava. E Carmine Alfieri de­ avvicinava e chiedeva consi­ campana ma...nessuno decise la, in quel periodo, c'erano grandi affari :n cor­ daco gavianco del paese, eletto nel 1975 consi­ non ci sta. annuncia querele, si litici - ha raccontalo il pentito lli. 1 - ha detto Galasso - Gava cise di farlo saltare in aria. «Si­ dice "indignato e sbalordito - c'era una sorta di "simbio­ gli...», In quella occasione, co­ di farlo. Porche c'era chi pro­ e compagni avevano rapporti gnor presidente - ha detto Ga­ so: il Cis, l'Inlerporto, appalti per migliaia di mi­ gliere provinciale. Se dovevo chiedere qualche per questo ritorno di calunnie». si"». Tanto che i clan potevano me in altre convention di capi teggeva. Intanto i politici pren­ con Nuvoletta, poi passarono lasso scandendo le parole - liardi. Una volta comprammo dei terreni nel favore a Gava mi rivolgevo a Liguori. Ad esem­ Oggi. Scotti parlerà davanti al­ fare quello che volevano: affa­ camorra, c'erano centinaia di devano voti dalla camorra. Li con Cutolo. Tutti, senza esclu­ per quell omicidio ci sono le centro della cittadina, svenduti dagli ex proprie­ pio nel 1980 incontrai a casa sua il senatore l'Antimafia: dirà la sua verità. ri, appalti, arricchimenti rapidi. boss, finanche il vertice di Co­ prendeva Antonio Gava, e poi sione, infine salirono sul carro doppie e le triplo verità. Riflet­ tari perché da anni non riuscivano ad ottenere Francesco Patriarca (de) per porgli una serie di Mentre prepara la memoria di­ Anche riunirsi in summit con sa Nostra. «Ma Nuvoletta ci di­ il senatore Vincenzo Meo di Carmine Alfieri, il nuove re teteci e capirele tante cose». una licenza edilizia, e facemmo una grande problemi in merito alla sorveglianza speciale operazione immobiliare. Il De Sena ci aiutò. Di­ cui ero stato sottoposto. Non so se il favore mi fu ceva Allievi che la sua elezione avrebbe allonta­ fatto. L'onorevole Gava 0 stato il referente del nato da Nola qualsiasi sospetto, e che i carabi­ clan Alfieri e degli altri gruppi collegati nel gran­ «Dalla verità su Cirillo potrei avere vantaggi» nieri non si sarebbero mai azzardati a mettere de appalto per la costruzione Nocera-Montc Ve­ piede in quella città. I politici che sostenevano il suvio fino a Caserta, un affare da 100 miliardi generale erano Gava, Meo e Riccio. appaltato a grandi consorzi come il Moveferche Dopo l'eliminazione di Casillo cambiò raggruppava la Pizzarotti, la Cambogi ed altre tutto. ditte del Nord. Ma in questo appalto non era il I messaggi cifrati solo referente, c'erano anche il socialista De Mi- «Cutolo aveva capito il messaggio. E anche i try. il senatore Patriarca, il senatoic Russo e il se­ suoi. Molti cutoliani passarono dalla parte no­ natore Meo, che era il collettore di tangenti per stra. Anche gli imprtenditori "si girarono" e ven­ tutta la corrente gavianea e con noi intratteneva nero da Carmine Alfieri. Quante cose cambiaro­ del capo della polizia no. Ricordo che durante il sequestro Cirillo, Cu­ i rapporti per la spartizione di appalti e subap­ palti. Altri politici vicini a noi erano: Luigi Riccio tolo riuscì a farsi dare tutti gli appalti, a Napoli, (sindaco di S. Paolo Belsilo e presidente Usi di M ROMA. Ma che ne pensa il capo Una versione che fa a pugni con le ac- t nell'avellinese, a Salerno. Per noi non c'era spa­ Nola, ricordo che chiamava Gava "o masto della polizia, Vincenzo Parisi, del caso quisizioni dell'inchiesta e che la stessa zio. Alfieri era senza una lira. Ma quando Casillo mio"): Francesco Liguori (sindaco di Poggio- Cirillo? Non sarebbe opportuno riapri­ sentenza di primo grado ha smontato, zompò in aria capirono Capi Matteo Sorrentino marino). Achille Marciano. Raffaele Rosario re il processo? Glie l'hanno chiesto i mettendo in luce come i due servizi, il che si donò, grazie al camorrista Malvento, nelle Boccia (presidente Istituto Settembrini», riveste giornalisti durante la sua visita ad Sisde. come il Sismi avessero deviato mani di Alfieri. Sorrentino era il collettore delle il ruolo di cerniera tra gli interessi della camorra Ischia, e Parisi ha risposto: «Non spetta dalle loro finalità istituzionali impe­ tangenti per gli appalti, ma fu soppiantato pre­ e il senatore Antonio Gava. Nel 1992 appoggia­ a me la decisione di aprire il processo gnando Cutolo nel ruolo assurdo di sto dai voracissimi Agizza e Romano. Questi mo anche il senatore Alfredo Bargi, era il mio Cirillo. Se ciò dovesse essere utile per «mediatore» tra lo Stato e le Br: è noto due imprenditori avevano come referenti l'ono­ revole Aldo Botta (segretario di Scotti e assesso­ avvocato difensore e gli regalai <10 milioni in arrivare alla verità ben venga». Ed ha che il funzionario del Sisde Giorgio contanti per la sua campagna elettorale». aggiunto: «lo ho sempre avuto un re alle acque della regione.Campania, Imito in Criscuolo, affiancato dal senatore de manette per Tangentopooli, ndr) e lo steso obiettivo preciso, che si andasse a fon­ Francesco Patriarca, gesti sin dalle pri­ «Ga%'a aveva da sempre rapporti con Lorenzo do in tutte le cose».
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