Jacques-Louis David “La Pittura Epico-Celebrativa” (1748-1825)

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Jacques-Louis David “La Pittura Epico-Celebrativa” (1748-1825) Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Nacque a Parigi il 30 agosto 1748. David compì i primi studi nella capitale francese, dove frequentò l'Académie des Beaux-Arts partecipando più volte al concorso per il premio di pittura che dava la possibilità ai vincitori di vivere per un lungo periodo a Roma a contatto con le antichità. Neoclassicismo David è in Italia dal 1775 al 1780 (e poi dal 1784 al 1785) ed ebbe così modo di studiare la scultura e la pittura romane e la pittura di Raffaello. Dopo un viaggio a Napoli, Ercolano e Pompei, l'artista Cataratta dichiarò di aver aperto gli occhi sull'antico e fu come se Affezione degli occhi, consistente fosse stato «operato di cataratta». nell'opacamento del cristallino, che impedisce di vedere. Solo allora egli comprese che “operare come gli antichi e come Raffaello è essere veramente artisti”. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) “ Non appena fui a Parma, vedendo le opere di Correggio, mi sentii scosso, a Bologna cominciai a fare tristi riflessioni, a Firenze fui convinto, ma a Roma mi vergognai della mia ignoranza…” Così Jacques-Louis David ricordava le tappe del suo Neoclassicismo viaggio italiano nel 1775 quando, dopo aver vinto l'ambitissimo Prix de Rome (Premio di Roma) divenne pensionnaire, pensionato (oggi diremmo borsista), all'Accademia di Francia a Roma . Cataratta Rientrato in Francia ebbe numerosi incarichi di lavoro e Affezione degli occhi, consistente nell'opacamento del cristallino, che partecipò attivamente alla rivoluzione del 1789, impedisce di vedere. presidente fu deputato e poi della Convenzione Borsista Nazionale, appoggiò Robespierre e, alla morte di questi, Colui che riceve una «borsa di fu incarcerato dall'agosto al dicembre 1794. studio», cioè una somma di denaro che lo aiuta negli studi. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Così Jacques-Louis David ricordava le tappe del suo viaggio italiano nel 1775 quando, dopo aver vinto l'ambitissimo Prix de Rome (Premio di Roma) divenne pensionnaire, pensionato (oggi diremmo borsista), all'Accademia di Francia a Roma . Successivamente, come molti altri intellettuali europei, Neoclassicismo subì il fascino di Napoleone, tanto da diventare suo sostenitore e il 18 dicembre 1804 venne anche nominato Primo Pittore dell'Imperatore (cioè pittore ufficiale di corte). Dopo la caduta di Napoleone e la restaurazione della Cataratta legittimità prerivoluzionaria, nel 1816 l'artista fu Affezione degli occhi, consistente costretto all'esilio a Bruxelles, in Belgio, nell'opacamento del cristallino, che impedisce di vedere. dove muore il 29 dicembre 1825. Borsista Colui che riceve una «borsa di studio», cioè una somma di denaro che lo aiuta negli studi. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Jacques-Louis David, Giovane addormentato nelle braccia di un vecchio, 1775-1780. Disegno a penna e inchiostro nero, acquerello grigio, su I disegni di David non sono realizzati con tratti di matita, 15,4x21,2 cm. Parigi, Museo del Louvre. tecniche grafiche elaborate o con colori Département des ArtsGraphiques (inv. 26.132 bis). seducenti. Al contrario, si presentano molto austeri e quasi poveri di mezzi. Solitamente si tratta di disegni nei quali si nota l'uso per lo più esclusivo della matita a mina di Neoclassicismo piombo. David impiega anche la penna e l'inchiostro, il cui segno netto è ravvivato dall'acquerello (bruno, nero o grigio) e dalle lumeggiature a tempera bianca o gessetti. Mina di piombo Detta anche «grafite inglese», si caratterizza per la sua friabilità. Le finalità che David si propone nel disegno Nel 1790 il francese Conte aggiunse dell'argilla sono la chiarezza del segno, la purezza alla polvere di grafite e portò i due elementi così dell'immagine e la sua semplificazione per uniti a cottura, dando origine alla grafite che troviamo nelle attuali matite (matite Conte). mezzo del contorno netto, della linearità. In base al grado di cottura e alla percentuale dei due componenti, il materiale risultante è più o meno duro. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Jacques-Louis David il giuramento degli Orazi, 1784. Olio su tela, 330x425 cm. Parigi, Museo del Louvre. Il soggetto è scelto dalla storia della Roma monarchica quando, durante il regno di Tulio Ostilio, i tre fratelli Orazi, romani, affrontarono i tre fratelli Curiazi, albani, per risolvere in duello una contesa sorta fra Roma e la città rivale di Neoclassicismo Albalònga. I tre Curiazi morirono e uno solo degli Orazi si salvò, decretando in tal modo la vittoria della propria patria. Il soggetto sta dunque a rappresentare le virtù civiche romane: i tre giovani giurano di vincere o morire per Roma. L'adesione di David a tale ideale è certa, come sicura è la volontà di proporla agli spettatori perché l'esempio spinga all'emulazione. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Jacques-Louis David il giuramento degli Orazi, 1784. Olio su tela, 330x425 cm. Parigi, Museo del Louvre. In conformità all'estetica neoclassica, David non mostra il momento del combattimento, ma sceglie di rappresentare quello supremo del giuramento, che precede l‘azione, Neoclassicismo e congela nei gesti tutti i personaggi che in tal modo illustrino l'amor di patria. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Jacques-Louis David La morte di Marat, 1793. Olio su tela, 165x128 cm. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts. Il 13 luglio 1793 il medico rivoluzionario Jean-Paul Marat, nato in Svizzera da padre sardo (Mèra), venne assassinato nel suo bagno dalla nobile Marie-Anne-Charlotte de Corday d'Armont. Neoclassicismo David fu incaricato dalla Convenzione di dipingere un quadro che rendesse onore al martire della rivoluzione. Nel dipinto non compaiono tutti quegli elementi (noti dalle cronache del tempo) che nella realtà caratterizzavano il luogo del delitto e che avrebbero fatto apparire la morte di Marat troppo simile a quella di un uomo comune. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Jacques-Louis David La morte di Marat, 1793. Olio su tela, 165x128 cm. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts. La tappezzeria in carta da parati viene sostituita da un fondo scuro e quasi monocromo, se non fosse per le fitte pennellate gialle formanti una sorta di pulviscolo dorato che sembra voler investire Marat. Neoclassicismo Il cesto che fungeva da tavolino viene sostituito da una cassetta di legno chiaro. Questa viene trasformata da David in una sorta di lapide, sulla quale l'artista scrive la semplicissima dedica: “A MARAT, DAVID. 1793. L'an deux” (A Marat, David. 1793. L'anno secondo). Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) Jacques-Louis David La morte di Marat, 1793. Olio su tela, 165x128 cm. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts. Una cartina della Francia e le pistole appese alla parete non vengono riprodotte, mentre il cesto che fungeva da tavolino viene sostituito da una cassetta di legno chiaro. Neoclassicismo Questa viene trasformata da David in una sorta di lapide, sulla quale l'artista scrive la semplicissima dedica: “A MARAT, DAVID. 1793. L'an deux” (A Marat, David. 1793. L'anno secondo). Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) David racconta Marat in come un uomo buono e inerme. Il calamaio, la penna d'oca sulla cassetta, la penna ancora nella mano destra e il coltello lasciato a terra sono rappresentati come gli strumenti della Passione. Non a caso, infatti, David costruisce l'immagine del defunto come se si trattasse di una Deposizione di Cristo o di una Pietà . Il parallelo con la morte di Cristo, neppure tanto nascosto, è un modo per elevare Marat al di sopra degli altri uomini, per esaltarne maggiormente le virtù e proporlo come esempio da imitare. Neoclassicismo Particolari di: Jacques-Louis David, La morte di Marat; Michelangelo, Pietà; Caravaggio, Sepoltura di Cristo, Raffaello, il trasporto di Cristo al sepolcro. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) L'adesione di David, mai venuta meno, al principio neoclassico che impone di evitare l'azione, in modo da esaltare la grandezza d'animo dei personaggi, è evidente in altre due opere di grande formato: Le Sabine e Leonida alle Termopili , dove l'artista può mostrare le conoscenze acquisite nello studio dell'antico rivolgendosi alla storia romana e a quella greca. L'evento narrato è quello della leggenda secondo la quale i Sabini, guidati da Tazio, tentano di riprendere le loro donne rapite dai Romani, guidati da Remolo, per poter popolare la neonata Roma. Neoclassicismo Per evitare spargimenti di sangue i due condottieri decidono di ricorrere a un duello, ma nel frattempo arrivano le donne con i loro bambini a interporsi fra i contendenti che cessano così ogni ostilità. Jacques-Louis David Le Sabine, 1794-1799. Olio su tela, 385x522 cm. Parigi, Museo del Louvre. Jacques-Louis David “la pittura epico-celebrativa” (1748-1825) In Leonida alle Termopili, eseguito poco prima della caduta di Napoleone, il soggetto ricorda l'eroico sacrificio degli Spartani guidati da Leonida per difendere il passo delle Termopili contro l'incalzante avanzare delle armate persiane di Serse. Di nuovo David si orienta verso la rappresentazione delle virtù civiche, aiutato in ciò dalla tanto celebrata fedeltà degli spartani alla polis e dalla loro altrettanto nota rigidità di costumi. Ancora una volta l'artista utilizza nella rappresentazione Neoclassicismo dei nudi perfetti: da quello del pensoso Leonida, al centro, a quelli dei due giovani che, rimandati indietro con uno stratagemma a causa della loro giovane età, decidono invece di restare e morire con gli altri: l'uno si allaccia un sandalo, l'altro (a destra) si stringe al vecchio genitore. Jacques-Louis David Leonida alle Termopili, 1814. Olio su tela, 395x531 cm. Parigi, Museo del Louvre. Jean-Auguste Dominique Ingres (1748-1825) “la perfezione della pittura tra stile neoclassico e romanticismo” Nato a Montauban il 29 agosto 1780 , il giovane Ingres, dopo i primi studi a Tolosa, si trasferì a Parigi nel 1797 per praticare l’atelier di David.
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