ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO

QUADERNI dell’ACS

14 IL PRIMO MAGGIO TRA FESTA E REPRESSIONE

IL PRIMO MAGGIO TRA FESTA E REPRESSIONE

2010 In occasione del 120° anniversario della Festa del lavoro, la Fondazione ha promosso la mostra “Primo Maggio tra festa e repressione”

hanno contribuito alla realizzazione della mostra: Archivio Centrale dello Stato Fondazione Giuseppe Di Vittorio Fondazione Bruno Buozzi Istituto di Studi Sindacali della UIL

ha aderito la Fondazione Giacomo Brodolini

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO ILIL PRIMOPRIMO MAGGIOMAGGIO

TRATRA FESTFESTAA EE REPRESSIONEREPRESSIONE

Ricerche e testi di Gianna Granati, con la collaborazione di Alfonso Isinelli, Ombretta Nicodemo, Graziella Pomella, Marica Salvitti Redazione:Cristina Mosillo Progetto di allestimento della mostra: Massimo Domenicucci e Franco Papale Elaborazione immagini e fotoriproduzioni: Paolo Audino, Franco Nudi, Orlando Simeone, E. Nicoletta Vernillo Segreteria: Rita Di Genova, Marisa Santoni Promozione: Antonella Alberini, Maria Iachini Urp: Marialuisa Bisi, Alessandra Rosa

In occasione dell’apertura della In occasione della mostra "Il mostra dedicata al 120° anniver- Primo Maggio tra festa e repres- sario del Primo Maggio rinnovo sione", promossa dalla Fon- a Lei, caro presidente della dazione Nenni, sono lieto di Fondazione Nenni, all’Archivio rivolgere a tutti coloro che hanno Centrale dello Stato, alle Fon- collaborato all'iniziativa il mio dazioni Di Vittorio e Buozzi, saluto più cordiale. all’Istituto studi sindacali e a tutti La ricorrenza del Primo Maggio i curatori, il mio vivo apprezza- ha sempre avuto nella storia mento per l’iniziativa, alla quale dell'Italia democratica un parti- auguro il migliore successo. colare rilievo perché tesa a sot- La forza simbolica della ricorren- tolineare il valore del lavoro che, za è inscindibile dalla memoria come recita il primo articolo del lungo e sofferto cammino della Carta costituzionale, è attraverso il quale le giuste posto a fondamento della nostra richieste di condizioni di lavoro Repubblica. rispettose della dignità dell’uo- Nel periodo trascorso dalle mo hanno potuto finalmente tra- prime celebrazioni del Primo dursi in pienezza di diritti. Maggio la fisionomia del lavoro Di questo cammino e delle pagi- è profondamente mutata e sia le ne di lotte, conquiste e tragedie tutele sia le condizioni di vita dei che ne hanno scandito le tappe, lavoratori sono oggi incompara- del coraggio e del sacrificio dei bilmente più alte rispetto a quel- lavoratori che ne sono stati pro- le della fine del XIX secolo. tagonisti, la celebrazione del Le odierne trasformazioni su Primo Maggio costituisce certa- scala globale pongono nuove mente la testimonianza più sfide al mondo del lavoro. Il mio significativa. auspicio è che ogni processo di Il merito maggiore della rasse- cambiamento si svolga sempre gna romana sta nell’aver rico- nella riaffermazione della funzio- struito attraverso un rigoroso ne di promozione umana e so- apparato documentario, un ciale del lavoro, che deve conti- vasto corredo iconografico e nuare a rappresentare un princi- una lodevole chiarezza di lin- pio fondamentale nella dinamica guaggio, i momenti salienti di un della società italiana ed europea. lungo periodo di realizzazioni Sono certo che la vostra merito- ma anche di aspri conflitti che ria iniziativa contribuirà a diffon- ha segnato profondamente la dere una coscienza sempre più vicenda dello Stato unitario e ne attenta ai diritti e agli interessi ha influenzato gli assetti sociali dei lavoratori. ed istituzionali. A voi tutti rivolgo il mio più fervi- Con questo spirito invio a Lei, do auspicio per il pieno succes- alle autorità intervenute e a tutti so dell'evento. i presenti il mio cordiale saluto.

Giorgio Napolitano Gianfranco Fini Presidente della Repubblica Presidente Camera dei Deputati Il Primo Maggio è la festa del liberale, negli anni dello sviluppo lavoro. È una festa giovane, economico dei primi del Nove- dell'Italia libera e democratica, cento, è segnata da episodi di riconosciuta soltanto all'indomani repressione e da interventi san- della Liberazione e finalmente guinosi contro i lavoratori. segnata in rosso sui nostri calen- L'Archivio Centrale dello Stato ha dari negli anni in cui si scrive la voluto collaborare alla realizza- Costituzione e si dichiara il lavo- zione di questa iniziativa con l'in- ro quale fondamento dello Stato telligenza e la competenza dei repubblicano. suoi funzionari e mettendo a Ma è una festa che ha origini più disposizione i suoi spazi espositi- antiche, e non conosce confini vi, comprendendo il suo alto nazionali, non riguarda solo valore civile e l'importanza del l'Italia. discorso storiografico che la Il Primo Maggio nasce per inizia- mostra richiama. tiva delle organizzazioni interna- Un discorso che non può non sol- zionali del movimento operaio lecitare una più attenta riflessio- verso la fine dell'Ottocento: è il ne sul concreto processo di unifi- primo congresso della Seconda cazione politica e sociale della internazionale, tenutosi a Parigi comunità nazionale nel primo nel 1889 a decidere che in tutti i sessantennio di storia dello Stato Paesi - in America e in Europa - unitario, una riflessione di parti- questa data sia giorno di asten- colare interesse alla vigilia delle sione dal lavoro e di lotta per celebrazioni del 150° dell'Unità conquistare la giornata lavorativa d'Italia, e tra le carte dell'Archivio di otto ore, per affermare i diritti Centrale, che custodisce la dei lavoratori e migliorare le loro memoria documentaria dello condizioni vita. Stato unitario. È una storia, questa, di lotte, di conflitti e di affermazioni sociali Agostino Attanasio che dal 1890 attraversa anche la Sovrintendente all’Archivio Centrale dello Stato storia italiana, dai governi di all'età giolittia- na fino all'avvento del fascismo, che pone termine, nel 1923, alla festa del Primo Maggio. È una storia che in questa mostra, promossa dalla Fon- dazione Nenni, dalla Fondazione Di Vittorio, dalla Fondazione Buozzi e dall'Istituto di studi sin- dacali, viene ripercorsa e raccon- tata da Gianna Granati sulla scorta di lunghe ricerche docu- mentarie condotte soprattutto tra i fondi archivistici conservati dal nostro Istituto e dall'Archivio di Stato di Roma: ricerche che ci restituiscono, con passione e sensibilità, momenti poco noti di una vicenda che anche nell'Italia Nell'avvicinarsi del 120° anniver- trario di numerosi operai. La poli- sario del Primo maggio, la zia usò le armi uccidendo quattro Fondazione Nenni ha riflettuto dimostranti. L'indomani nuova sul lungo cammino di lotte e di protesta operaia: una bomba sangue dei lavoratori per la con- esplode tra i poliziotti e ne uccide quista di quella data, il loro gior- uno. Questi aprirono il fuoco pro- no di festa, e sul suo significato vocando nuove vittime tra i mani- che all'origine volle essere la festanti. Quattro sindacalisti rivendicazione mondiale della anarchici arrestati, furono pro- giornata lavorativa di otto ore. Ed cessati e impiccati. abbiamo deciso di dedicare la Le dimostrazioni decise dall'Inter- mostra non alla Festa, ma alle nazionale dovevano essere pacifi- lotte per conquistarla. che e festose: cortei, comizi, ma- La deliberazione di dedicare una nifesti, volantini, scampagnate, giornata internazionale, con la bicchierate, canti, musica, balli. sospensione dal lavoro, a quella Ma la classe dirigente borghese, fondamentale rivendicazione - liberale a parole, vietò ogni mani- alla quale altre se ne aggiunsero festazione e le represse con - fu presa al Congresso di Parigi metodi brutali, addirittura grotte- della II Internazionale il 1889 con schi come il divieto di mettere il una risoluzione nella quale è garofano rosso all'occhiello o di detto: "Una grande manifestazio- cantare l'Inno dei lavoratori di ne sarà organizzata per una data Turati. Furono impegnate enormi stabilita, in modo che simulta- forze dell'apparato poliziesco e, in neamente in tutti i paesi e in tutte un caso, furono schierate addirit- le città, nello stesso giorno, i tura le mitragliatrici. lavoratori chiederanno alle pub- Il divieto fu generalizzato in vari bliche autorità di ridurre per paesi, ma forse in Italia fu fatto legge la giornata lavorativa a otto valere con maggiore ottusità e ore ... Considerato che una mani- rigore. E la repressione fece festazione dello stesso tipo è già scorrere anche in Italia sangue stata decisa per il 1° maggio proletario: "di che lacrime grondi 1890 dalla American Federation e di che sangue" (Ugo Foscolo). of Labor nel congresso tenuto a Insieme con le istituzioni culturali St. Louis nel dicembre del 1888, dei sindacati che custodiscono la questa data sarà adottata per la memoria delle lotte e dei succes- manifestazione internazionale. I si del movimento dei lavoratori e lavoratori dei vari paesi daranno con l'Archivio Centrale dello Sta- luogo alla manifestazione entro i to che custodisce le carte della limiti loro imposti dalla particolare polizia e le bandiere rosse di situazione di ciascun paese". quell'epoca, esposte nella mo- Vi sono precedenti luttuosi che stra, è nata una felice sinergia illuminano quella decisione. Il che ha dato vita ad una manife- primo maggio di quattro anni stazione culturale, che con il rigo- prima, il 1886, era stato indetto re della ricerca storica, illumina un grande sciopero generale a una pagina fondamentale delle Chicago. Si tenne una imponente dure lotte, alla fine vincenti, del- dimostrazione di 80.000 persone l'ascesa delle classi subalterne. a favore delle otto ore lavorative.

Due giorni dopo vi fu una prote- Giuseppe Tamburrano sta contro il licenziamento arbi- Presidente Fondazione Pietro Nenni Quando, nell'ormai lontano 1855, zano le società moderne. il sindacato australiano lanciò per Un modello di sviluppo che si primo la parola d'ordine della ripropone oggi come riferimento conquista della giornata lavorati- quanto mai importante nel mon- va di otto ore, lasciandone in tal do segnato dalle traversie che modo altrettante da riservare al coinvolgono le nostre società. proprio meritato riposo e altre Il convulso e impetuoso processo otto da dedicare alla famiglia e di globalizzazione che ha caratte- agli svaghi, questo obbiettivo rizzato gli ultimi decenni, insieme apparve allora ai più utopistico e alle gravi contraddizioni che velleitario. hanno portato all'esplosione della Attraverso sacrifici e passaggi crisi finanziaria e produttiva che è graduali, a volte anche molto ancora in atto, hanno portato ad dolorosi, le forze del lavoro una grande espansione del lavo- hanno progressivamente saputo ro, e in special modo del lavoro realizzare nei paesi maggiormen- dipendente nelle sue diverse e te industrializzati tante conquiste variegate forme, che hanno rag- che li hanno portati ben oltre il giunto la loro dimensione massi- conseguimento di quell'ambizio- ma nella storia dell'umanità. Molti so obbiettivo. paesi emergenti si stanno oggi La mostra che abbiamo voluto cimentando con la conquista di intitolare "Primo Maggio tra festa quei diritti umani, civili e sociali e repressione" dà ampiamente che in Europa sono stati conse- conto delle difficoltà, dei contra- guiti tra la fine dell'ottocento e la sti, dei prezzi pagati per fare pro- prima parte del novecento. gredire l'emancipazione del lavo- ro e per approdare al sistema di Carlo Ghezzi Presidente Fondazione Giuseppe Di Vittorio diritti e di protezioni sociali che oggi abbiamo. Un sistema, inte- grato ad uno sviluppo economico intenso e tecnologicamente mol- to avanzato che ha costituito quel modello sociale europeo che, pur nella peculiarità delle storie di ogni singolo paese del nostro continente, ha saputo tenere insieme il progresso economico e la coesione sociale mirati a rea- lizzare una società al tempo stes- so solidale, inclusiva e ambien- talmente compatibile. Un modello di sviluppo che deve essere aggiornato per poter essere conservato e difeso nei suoi caratteri essenziali di fondo; che deve essere costantemente riformato e manutenzionato alla luce delle grandi trasformazioni tecnologiche in atto, dei grandi processi migratori e delle tenden- ze demografiche che caratteriz- Nel mondo che cambia e che tra- omaggio ed un riconoscimento ai volge barriere e abbatte muri lavoratori che manifestarono in (reali, politici e psicologici) il 1° quel lontano 1° Maggio a favore Maggio resta uno straordinario della libertà di associazione per punto di riferimento con il suo ottenere condizioni di vita e di "eversivo" messaggio di libertà e lavoro dignitose. di democrazia. Non era stata costituita la La Fondazione Nenni assieme Confederazione Generale del all'Archivio Centrale dello Stato e Lavoro: erano invece vive, vivaci, con la collaborazione, tra le altre, vitali tante associazioni, "leghe di della Fondazione Bruno Buozzi, resistenza", "società di mutuo ha promosso una eccezionale soccorso" impegnate a scrivere rievocazione del 1° Maggio. la storia delle conquiste del È interessante la raccolta dei mondo del lavoro. materiali sequestrati ai manife- Dal 1° Maggio represso si sareb- stanti, spesso inediti, che docu- be passati a quello prima tollera- mentano, anche attraverso i rap- to e poi permesso; quindi la porti della Pubblica Sicurezza, il lunga notte del fascismo; infine clima che caratterizzava l'azione l'alba con la Resistenza e la libe- politica del governo alla fine del razione dal nazifascismo. secolo diciannovesimo. Ricordare per non dimenticare, La classe dirigente del Paese, in ricordare per non rinnegare, larga prevalenza di origine aristo- ricordare con l'orgoglio dei sacri- cratica e borghese, consapevole fici, della passione, dell'impegno di essere solo una minoranza, per ottenere tante conquiste guardava ai lavoratori come ad sociali ed economiche. una massa minacciosa per l'ordi- Si può perdere qualche battaglia ne sociale. ma mai arrendersi, mai sentirsi La libertà è "crocianamente" con- vinti. dizione dello spirito e, dunque, Il suggello della mostra che oggi perennemente connessa alla celebriamo risiede in questa con- natura umana. Il 1° Maggio ebbe statazione. Coloro che impediro- un originale e forte carattere poli- no quel 1° Maggio, causando vit- tico con la capacità, per la prima time tra i lavoratori, non avrebbe- volta, di aggregare e di orientare i ro mai immaginato che, per una lavoratori ad un messaggio unifi- singolare nemesi storica, il mate- cante di avanzamento umano, riale sequestrato per essere sociale e culturale. occultato (manifesti, volantini, Il forte carattere simbolico, il bandiere) oggi sopravivesse con richiamo dal punto di vista di quel- tutti i suoi significati simbolici. lo che oggi chiamiamo immagina- È proprio vero: la libertà e la rio collettivo, l'indissolubile mes- democrazia finiscono per trionfa- saggio riformista che si accompa- re sempre. gnò alla celebrazione del 1° Maggio si trasformò agli occhi del Giorgio Benvenuto Presidente Fondazione Bruno Buozzi Governo e delle autorità di Pub- blica Sicurezza in un rischio, in una trappola pericolosissima: un impulso a "trasgredire" in termini di libertà e di democrazia. Questa mostra vuole essere un Una mostra dedicata alla rico- vano sostare sotto le sue finestre struzione delle tappe più signifi- per festeggiare insieme l'avveni- cative, dei primi e più difficili 60 mento. anni, di una delle date più rappre- Le lotte bracciantili furono quelle sentative della storia sindacale, che diedero in Italia, non essen- politica e sociale: quella del 1° do ancora un Paese industrializ- maggio, è un prezioso contributo zato, il contributo maggiore all'af- alla conservazione viva della fermazione dei diritti dei lavorato- memoria e della diffusione di ri, ed uno dei più prestigiosi lea- quelli che sono stati gli immensi der del movimento socialista, sacrifici compiuti dai lavoratori, contadino e cooperativo Camillo non solo per farla diventare la Prampolini, in un articolo pubbli- Festa permanente di tutti i lavo- cato sulla "Giustizia" e dedicato ratori e delle loro organizzazioni, al primo 1° maggio della storia ma soprattutto per farla essere il del movimento dei lavoratori, perenne ricordo dei tanti caduti quello del 1890 scrisse: "...augu- nelle lotte e di quanti hanno sof- riamoci che la dimostrazione del ferto per le dure repressioni sub- Primo Maggio riesca imponente ite, per conquistare il diritto alla al punto da far ritenere che la dignità del lavoratore e migliorar- società stia realmente per entra- ne le condizioni di lavoro. re in un periodo di vita nuova, di Dalla fine dell'ottocento, fino pace, di lavoro libero, gradito ed all'avvento del fascismo, il 1° enumerato di vera civiltà". E maggio fu tenacemente festeg- pochi anni dopo giato contro tutti i divieti e le auspicava che il Primo Maggio repressioni che i vari governi doveva assumere ogni anno "un posero in atto pur di scoraggiar- significato e un carattere più spe- ne la celebrazione, vietando ai ciale, agitando, in ogni nazione, lavoratori l'interruzione del lavo- la bandiera di quella rivendica- ro, arrivando ad impedirne di zione che è per essa, in quel festeggiarlo anche se organizza- momento la più sentita e la più to con manifestazioni o adunan- urgente". Quanta lungimiranza in ze dopo il lavoro. Di quel periodo quelle parole, quanta validità si possono citare e richiamare ancora oggi a distanza di più di alla memoria un'infinità d'episodi, 100 anni da Prampolini e da circostanze e interventi di grandi Turati, sul significato del 1° mag- uomini di pensiero e autorevoli gio, da poter essere adottate politici, fra tutti questi vogliamo come parole d'ordine per il sinda- ricordare l'uomo, forse il più mite, cato di questi anni e per il futuro. ma senz'altro tra i più puri d'ani- Così come vale la pena scegliere mo e di grande umanità che fu fra i tantissimi giornali indipen- Edmondo De Amicis, tanto parte- denti e organi ufficiali di partito, cipe della causa dei lavoratori e quotidiani e periodici d'importanti di quella socialista che volle dedi- testate, una delle pubblicazioni care un suo romanzo al 1° mag- minori che sfuggì, forse per puro gio, alla sua storia e al suo signi- caso alla repressione fascista, il ficato. (come Istituto ne abbiamo giornaletto illustrato per ragazzi di recente pubblicato l'inedito "Cuore" uscito a Milano il 22 apri- testo) e per contraccambiare il le 1922, che nulla aveva a che suo impegno alla causa i lavora- vedere con il più noto libro, nel tori di Torino ogni 1° maggio sole- quale il 1° maggio era così defini- to: "... è la data in cui i lavoratori quello del 1945. Fu straordinario di tutto il mondo affermano il pro- perché in tantissime città e paesi posito e la speranza di affrettare i lavoratori e le loro organizzazio- il giorno in cui gli uomini saranno ni scesero in piazza manifestan- fratelli, e la terra suonerà del do per la loro festa, per la caduta canto del lavoro lieto, e tutti i suoi della dittatura, la fine della guerra beni saranno il bene di tutti, e nei e la riconquistata libertà. campi e nelle officine, nelle scuo- Un sindacato che, purtroppo, le e nelle aule di scienza, lavore- ricominciò da subito a pagare alti ranno uomini divisi nell'opera, ma prezzi per il suo impegno demo- umili nel dovere ed eguali nei cratico e per la rinascita del diritti" era la pedagogia del socia- Paese, come quando nel 1947 la lismo sentimentale ed umanisti- celebrazione del 1° maggio a co, ma anche il modo per far Portella della Ginestra fu bagna- conoscere e diffondere l'alto ta da tanto sangue innocente per valore morale della dignità e dei mano della banda Giuliano. diritti di chi lavora. Luttuosi eventi che, purtroppo, Purtroppo, come ben illustrato continueranno a segnarne il dive- nel catalogo e nella mostra, nire del sindacato. durante il ventennio fascista, nel Il 1° Maggio resta, in ogni caso, 1923, la festa dei lavoratori, fu un'indelebile ricorrenza il cui definitivamente soppressa e significato non può essere corro- sostituita con il 21 aprile "natale so né dal tempo, né da eventuali di Roma", mentre in Germania cambiamenti dei contenuti o Hitler l'aveva mantenuta ma modi di realizzarla. inglobandola nella propaganda nazista, in parole povere appro- Gianni Salvarani Vicepresedente Istituto di Studi Sindacali UIL priandosene. Nell'Italia liberata si tentò di orga- nizzare la celebrazione del primo maggio già nel 1944. Nell'oc- casione avvenne uno scontro all'interno dei partiti e fra questi e il sindacato, per altro ancora divi- so, fra il PCI e PSIUP da una parte e la CGL con la CIL dall'al- tra, poiché mentre alcuni espo- nenti dei partiti ritenevano di festeggiare il 1° maggio tutti insieme senza distinzione fra partiti e sindacati, il sindacato si opponeva rivendicandone la paternità e il diritto di festeggiarlo al solo sindacato. A ciò si aggiun- geva la differente posizione, esi- stente all'interno dei partiti, fra chi proponeva che la festa dei lavo- ratori si dovesse tenere non il 1° ma il 15 maggio e chi era per il ripristino della tradizione. Il primo 1° maggio fu, quindi, ll Risorgimento aveva unito l'Italia. Ma ma altri obbiettivi si aggiunsero: il sala- bisognava "fare gli italiani". E bisognava rio, il lavoro minorile e femminile, le affrontare la questione sociale. Mentre assicurazioni sociali, la pace, ecc. gli altri paesi europei, la Germania, la Nel congresso dell'Internazionale - al Francia erano alle prese con la questio- quale erano presenti come delegati ita- ne operaia, poiché si era avviata l'indu- liani anche Andrea Costa e Amilcare strializzazione, l'Italia, paese ancora Cipriani - la data fu oggetto di discussio- agricolo, era alle prese con la questione ne: il primo giorno di maggio o, per evita- contadina. re lo scontro con i "padroni" sull'abban- Nel 1871 mentre la Comune di Parigi dono del posto di lavoro, la prima dome- instaura un regime, che secondo Marx, nica del mese? Si decise per il primo ha i caratteri dell'organizzazione sociali- maggio perché quello fu il giorno indica- sta ed operaia, in Italia i moti si svilup- to dai sindacati americani. La risoluzione pano nelle campagne. L'inchiesta parla- approvata, a proposito dell'azione da mentare Jacini sulla fame è del 1877 e intraprendere, così diceva: "Una grande riguarda le campagne, le quali sono manifestazione sarà organizzata per una gravemente colpite dalla crisi agraria. data stabilita, in modo che simultanea- È significativo che nel 1890 viene cele- mente in tutti i paesi e in tutte le città, brato il primo "primo maggio" e nello nello stesso giorno, i lavoratori chiede- stesso anno le risaiole di Conselice, ranno alle pubbliche autorità di ridurre condannate ad una orribile giornata di per legge la giornata lavorativa a otto lavoro sotto la sferza del sole e con i ore....Considerato che una manifestazio- piedi nell'acqua, si battono per un ne dello stesso tipo è già stata decisa per aumento della mercede. Ad esse si il 1° maggio 1890 dalla American aggiunsero altri disoccupati. La manife- Federation of Labor nel congresso tenu- stazione fu stroncata dai soldati con to a St. Louis nel dicembre del 1888, morti e feriti. questa data sarà adottata per la manife- Il carattere contadino della protesta stazione internazionale. I lavoratori dei sociale si rivela anche sul terreno politi- vari paesi daranno luogo alla manifesta- co: la componente più forte e combattiva zione entro i limiti loro imposti dalla parti- è costituita dagli anarchici che puntano colare situazione di ciascun paese". sui contadini per promuovere la rivoluzio- La decisione dei sindacati americani ne. Ciò non vuol dire che il problema ebbe un peso determinante perché tra le sociale non riguardi altre classi. La disoc- grandi manifestazioni tenutesi negli Stati

La mostra cupazione, i salari di fame, la precarietà Uniti, a Chicago le dimostrazioni operaie del lavoro colpiscono anche operai edili e erano state represse nel sangue. Il varie categorie artigiane come sarti, fab- primo maggio 1886 era stato indetto un bri, falegnami, tipografi, ed altre. grande sciopero nazionale. A Chicago, In un rapporto del 17 aprile 1890, nel la città che in quegli anni aveva registra-

Gianna Granati (Fondazione Pietro Nenni) quale si fa riferimento anche al primo to la crescita economica più rapida, maggio, il questore di Roma illustra al manifestano 80.000 persone per richie- prefetto e al Ministro dell'Interno in termi- dere la riduzione a otto ore della giorna- ni preoccupati la grave disoccupazione ta lavorativa. Le agitazioni non si esauri- esistente a Roma, la quale costituisce scono in quel giorno. Il 3 maggio si tiene una situazione allarmante per l'ordine presso una fabbrica un comizio contro i pubblico. (AS Roma, Questura, b. 41). numerosi licenziamenti avvenuti dopo La data scelta del primo maggio è signi- una vertenza di lavoro. La polizia apre il ficativa e affonda le sue radici in un pas- fuoco e muoiono quattro lavoratori. sato lontano che è storia e leggenda, L'indomani, durante una manifestazione mito e rito in tempi in cui con il "calendi- di protesta, esplode una bomba che maggio" si festeggiava il risveglio della uccide un poliziotto e ne ferisce molti natura. altri. I poliziotti sparano provocando altre Il primo di maggio fu indicato dalla II vittime tra i manifestanti. Internazionale nel congresso di Parigi Furono arrestati otto sindacalisti anar- del 1889 come il giorno in cui i lavorato- chici e processati come responsabili ri, abbandonando il lavoro, con l'intento dell'attentato. Quattro di essi, Albert di dar vita ad una festa, si sarebbero Parsons, August Spies, George Engel e riuniti per manifestare anche in modo Adolph Fisher furono impiccati l'11 ludico (scampagnate, musica, balli, bic- novembre nonostante che da ogni parte chierate) il proposito di lottare per otte- del mondo giungessero appelli per la nere la giornata lavorativa di otto ore: loro salvezza. Le bandiere sono simboli che esprimo- no ideali ed appartenenze: il lavoro e il suo riscatto in una società di uguali; gli organismi di classe e i partiti, strumenti di lotta dei lavoratori nei confronti del padrone e dello Stato. Esse sono preva- Le bandiere lentemente di un colore, il rosso, che ha una grande forza evocativa del sacrifi- cio dei lavoratori fin dal 1512 quando il drappo rosso fu innalzato dai contadini in rivolta in Germania. Ma ci sono anche bandiere nere anarchiche e molte porta- no ricamati o dipinti oltre agli strumenti di lavoro, motti ingenui e qualche volta sgrammaticati che esprimono la forza della fede che animava quei lavoratori. Questi simboli testimoniano le conqui- ste del mondo del lavoro di anni lontani. Quel mondo non c'è più. I lavoratori hanno ottenuto diritti e protezioni. Le relazioni industriali sono state profonda- mente mutate dalla rivoluzione tecnolo- gica. Eppure le bandiere di quel mondo sventolano ancora oggi a significare che i valori antichi sono ancora vivi. 1890 La decisione dell'Internazionale fu accolta con nostri fratelli, vengono contro i fratelli" favore, addirittura con entusiasmo, da tutte le ("Corriere della Sera" 2-3 maggio 1890). varie organizzazioni dei lavoratori del mondo La polizia procedette a numerosi arresti e capitalistico. disperse i manifestanti che si spostarono a Manifestazioni imponenti si ebbero il primo Piazza del Popolo. Mentre erano riuniti, passò maggio del 1890 in molti Paesi, anche in quel- tra gli scioperanti la carrozza del re che si diri- li, come ad esempio l'Australia, dove le otto geva verso Villa Borghese. Fu fatto presente ore lavorative erano già state conquistate. al sovrano il "pericolo" e gli fu chiesto di cam- Lo slogan era: otto ore di lavoro, otto ore di biare strada. Ma il re proseguì e si ebbe

Lotte e repressione riposo e otto ore di svago. anche qualche "Viva il re!". Anche la regina - Anche in Italia i lavoratori manifestarono non- che con la sua carrozza aveva prudentemen- ostante le autorità avessero vietato "alcuna te cambiato itinerario - fu attorniata da dimo- processione sulle vie e piazze pubbliche". stranti che la applaudirono. Particolare interessante: il ministro dell'In- Il 3-4 maggio 1890 il giornale della borghesia terno invita l'autorità prefettizia a disporre milanese, sulla rivendicazione operaia delle provvedimenti per il mantenimento dell'ordine otto ore di lavoro, scrive: "Crediamo che una pubblico e per vietare "manifestazioni illegali" diminuzione delle ore di lavoro non si debba anche l'11 novembre "anniversario morte riguardare come una pretesa sovvertitrice e anarchici Chicago". rivoluzionaria". Dimostrazioni si ebbero in molte città italia- Il successo di questa prima celebrazione ne. A Milano i lavoratori si adunarono pacifi- incoraggiò le organizzazioni dei lavoratori e camente in vari punti della città e soprattutto nel congresso socialista che si tenne a a Piazza Duomo, dove furono dispersi da Bruxelles nel 1891 si decise di fare del "primo guardie, carabinieri e soldati fatti affluire in maggio" una ricorrenza annuale. Il congresso massa. L'operazione di sgombero, secondo stabilì inoltre che quel giorno i lavoratori si quanto scrive il "Corriere della Sera" del 2-3 sarebbero dovuti astenere dal lavoro "dapper- maggio 1890, era stata ordinata per ecces- tutto, eccetto dove è impossibile". so di zelo e perché evidentemente "la preoc- Incidenti gravi si ebbero i primi anni e solo in cupazione morale tolse certamente per alcuni paesi: in Francia la polizia intervenne qualche istante la desiderabile serenità di duramente nel 1891 a Clichy e a Fourmies (vi spirito in qualche delegato e ispettore della furono diversi morti tra i quali donne e ragaz- Questura". Ma, come scrive con fine ironia zi). Anche in Spagna vi furono repressioni, l'articolista, una volta dispersi i manifestanti specie i primi anni: ma, soprattutto per la il problema non è risolto perché: "Il daffare Spagna, bisogna tenere conto della presenza non proviene dagli operai che sono per la numerosa degli anarchici che sono i protago- massima parte scomparsi, no, ma dai curio- nisti, i "provocatori" delle iniziative. si. Chi può dire l'ostinazione del curioso? In Italia il ministro dell'Interno ebbe costante- Dopo tutto i borghesi non vogliono perdere mente la mano pesante: divieti, sequestri, lo spettacolo d'una dimostrazione: le emo- arresti. Eppure in Italia si era instaurato un zioni sono così rare! ...". regime liberale (o semiliberale), vi erano le Incidenti di una certa gravità si verificano a organizzazioni politiche e sociali, una ricca Napoli. In città sono arrivati rinforzi militari. La stampa, elezioni a suffragio ampio (riforma polizia procede ad arrestare preventivamente Depretis del 1882): ciò nonostante pacifiche, gli agitatori più noti "senza veruna precisione festose manifestazioni come quella del primo di ordini mandati" ("Corriere della Sera" 2-3 maggio erano o vietate o, nella migliore delle maggio 1890). Sono arrestate un gran nume- ipotesi, consentite con mille limitazioni. È vero ro di persone, tra le quali parecchie donne. che gli anarchici provocavano disordini - però Ciò nonostante la dimostrazione coinvolse erano una minoranza - ma è anche vero che una gran massa di operai "seguiti dalle madri, i funzionari di polizia venivano dai ruoli delle mogli e sorelle" ("Corriere della Sera" 2-3 amministrazioni sabauda e borbonica. Va maggio 1890) che, dispersi violentemente in inoltre ricordato che la situazione sociale era un punto della città, si ricomponevano subito drammatica: mancavano il pane e il lavoro e in un altro. la tensione era grande tra i lavoratori. A Roma i manifestanti erano presenti in varie E va detto che il "primo maggio" non era solo zone della città presidiata da un numero una festa, era anche una giornata di lotta imponente di forze dell'ordine. Sono tutelati sociale: e si svolgeva in tutto il mondo capita- tutti i punti nevralgici, ivi compresi gli istituti di listico. Difficile, per le autorità, non pensare credito. Nel quartiere Testaccio gli operai, con apprensione alla frase che chiude il rifiutando di obbedire all'ordine di sciogliersi, Manifesto di Marx ed Engels: "Proletari di accolsero i militari inviati al grido di: "Ecco i tutto il mondo unitevi". Circolare del Ministero dell’interno che vieta ogni manifestazione per il 1° maggio. Roma, 30 aprile 1890 (ACS, MI, Gab, Raccolta delle circolari) 1891 Il 1891 la festa del lavoro è celebrata in tutta reazione della polizia, pronta ad intervenire Italia, nonostante una repressione dura, secondo le direttive emanate l'anno prece- spietata. La polizia intervenne sequestrando dente con la circolare del 20 aprile 1890, materiali a stampa; manifesti che "eccitava- indirizzata a tutti i prefetti del Regno e riba- no alla guerra civile" (sic!) furono staccati dai dite e aggravate con la circolare del 23 apri- muri, furono cancellati "scritti a stampiglia ... le che estende il divieto oltre che alle "pro- riportati sopra diversi muri" come avvenne, cessioni o passeggiate collettive" anche agli ad esempio, a Viterbo per la scritta anonima "assembramenti e alle riunioni in luoghi pub- che invocava per i lavoratori il riconoscimen- blici che avessero luogo il 1° maggio con lo to dei loro diritti e soprattutto la conferma scopo di concorrere alla manifestazione della "nostra esistenza". indetta per quel giorno" (ACS, MI, Massime A Roma, alla fine del 1890, la disoccupazio- 1890). ne, specialmente nel settore dell'edilizia, era Nella sparatoria fu ucciso l'operaio Antonio tale da suscitare nell'Autorità di polizia note- Picistrelli, furono feriti molti manifestanti e voli proccupazioni per il mantenimento del- furono arrestati numerosi anarchici, fra i l'ordine pubblico, anche per l'approssimarsi quali . della stagione invernale, come risulta da Scattò immediatamente tra i lavoratori la varie relazioni del questore di Roma (AS solidarietà per le vittime operaie. Si costituì Roma, Questura 1870-1909, b. 43). Il timore un Comitato per raccogliere offerte per le di disordini è acuito dalla presenza tra i famiglie delle vittime e per provvedere alla disoccupati di rappresentanti delle Società scelta del collegio di difesa degli arrestati. Il operaie che in una riunione del 14 febbraio comitato era composto, tra gli altri, dai depu- 1891 lanciano l'ipotesi di una manifestazio- tati Andrea Costa, Gregorio Agnini, Camillo ne "anche non autorizzata che sia serio pre- Prampolini. Nel rapporto della Questura di ludio all'agitazione del primo maggio". La Roma del 30 giugno sono puntigliosamente manifestazione si tenne il 22 febbraio e servì elencati gli oblatori e le cifre versate. a ribadire la necessità per i lavoratori di lot- Quel primo "primo maggio" non si esaurì con tare uniti. la repressione, gli arresti e, purtroppo, i La celebrazione del primo maggio, autoriz- morti. Ci fu uno strascico "demoscopico": la zata con molte limitazioni, si tenne a Santa Questura di Roma fa pervenire al giudice Croce in Gerusalemme. La Questura aveva istruttore "110 dichiarazioni raccolte fra per- predisposto un "imponente servizio genera- sone di ogni ceto, note per probità e amore le d'ordine e di sicurezza pubblico ... anche del lavoro e dell'ordine" che mettono in rilie- per il periodo preparatorio della manifesta- vo "il grande panico della popolazione, la zione". Durante il comizio alcune affermazio- fuga di forestieri e di famiglie romane, i timo- ni degli anarchici provocarono una violenta ri di violenze, di saccheggi, di distruzioni ...".

Planimetria di Piazza Santa Croce in Gerusa- lemme a Roma. 1° maggio 1891 (AS Roma, Tribunale civile e penale di Roma, b. 5002, f. 47560) Elenco degli anarchici arrestati a Roma per i disordini del 1° maggio 1891 e imputati del "reato di associazione di malfattori" (AS Roma, Questura, b. 44, f. 200) 1892 Gli scontri violenti che si erano verificati, ti" venivano non solo sequestrati, ma spesso soprattutto a Roma, durante la celebrazione si ordinava la "scomposizione del relativo del primo maggio del 1891, ebbero come stampone". Di questo comportamento illibe- conseguenza un inasprimento delle misure rale dell'Autorità vi sono numerosi casi. repressive di ogni manifestazione. Sul giornale "L'Unione" di , organo Il 9 aprile 1892, il ministro dell'interno, del partito repubblicano, Amilcare Cipriani Giovanni Nicotera, emanò una circolare scrive, il primo maggio, un trafiletto in cui diretta ai prefetti del Regno con la quale, con esorta i lavoratori a "unirsi e combattere riferimento "ai fatti recenti avvenuti a Parigi e pacificamente, fino a quando la pazienza lo altrove" e "nell'interesse dell'ordine e della permetterà, pel raggiungimento del bene sicurezza pubblica" si danno disposizioni di comune". Per il procuratore presso la Corte "vietare tutte le riunioni pubbliche che si d'appello di Catania quelle frasi incitano volessero tenere in occasione della ricorren- all'odio fra le classi sociali: di conseguenza za del primo maggio". Il divieto era esteso a avvia il procedimento penale e ordina il "processioni e assembramenti nelle pubbli- sequestro del giornale. che vie, dirette a solennizzare la ridetta La stessa Procura vede l'incitamento all'odio ricorrenza" e andava riferito a "qualunque tra le classi sociali - e procede penalmente - giorno dovessero avere luogo". nei versi dell'Inno dei lavoratori di Turati: A tutela della sicurezza a Roma vengono "Su! Fratelli, su! Compagni ...". Anche "La fatti affluire "quattro battaglioni di fanteria Plebe", giornale riformista di Bignami, incor- della forza di 300 uomini almeno ciascuno" re nei provvedimenti repressivi del dislocati nei punti strategici della città, tra i Procuratore generale presso la Corte d’ap- quali gli istituti di credito. pello di Firenze. I fatti di Parigi ai quali accenna il ministro Un opuscolo intitolato "Primo maggio" Nicotera sono gli attentati dinamitardi contro (Cesena) cita frasi di grandi autori quali edifici pubblici che provocarono grossi Andrea Costa, Filippo Turati, Giovanni danni, ma non vittime, compiuti dall'anarchi- Bovio, Victor Hugo, Giuseppe Mazzini, Carlo co francese François Ravachol per vendica- Marx, Edmondo De Amicis, Chateaubriand, re le vittime del primo maggio 1891 a Leone Tolstoi, Friedrich Hegel, Jean- Fourmies. Jacques Rousseau, Tommaso Moro, Adam Nella capitale vengono anche approntate Smith, Bismarck, Gugliemo II, Leone XIII, misure precauzionali per i posti in carcere in Sant'Agostino, Cavour ed altri. Il pretore di caso di scontri. In un appunto conservato quella città vi trova gli estremi dell'incitamen- nelle carte della Prefettura dell'Archivio di to all'odio tra le classi e ordina il sequestro. Stato di Roma (b. 485) si legge: "Con oppor- Sono alcuni esempi della persecuzione con- tuni sfollamenti da farsi in questi giorni tro gli organismi dei lavoratori che intendono potranno ... aversi alle carceri giudiziarie di celebrare pacificamente il primo maggio. Roma circa 70 posti disponibili. Occorrendo La risposta alla persecuzione venne non maggior numero di posti occorrerebbe usu- solo dalle manifestazioni che si tennero mal- fruire delle terme chiedendo autorizzazione grado i divieti e le cariche della polizia. al Ministero". Venne principalmente dalla decisione degli Il Procuratore del Re di Ravenna denuncia i organismi cui facevano capo i lavoratori di lavoratori del Circolo Pisacane di Cervia dare vita, il 15 agosto di quell'anno, a autori di un manifesto in cui si inneggia al 1° Genova, al Partito dei lavoratori (il Partito maggio e si auspica che il "popolo di tutto il socialista) separandosi dagli anarchici. Il mondo ... cambierà la faccia tosta di questo neonato partito si impegnò a fondo per il mondo borghese". Per il procuratore queste successo delle celebrazioni del primo mag- parole costituiscono "offesa contro l'inviolabi- gio. Ma i governi liberali continuarono a vie- lità del diritto di proprietà e la provocazione tare e reprimere le manifestazioni e lo stes- all'odio fra le varie condizioni sociali". E il so Partito socialista fu sciolto da Crispi il 27 manifesto fu sequestrato. Manifesti "innocen- ottobre 1894.

Appunto della Questura di Roma sui posti disponibili nelle carceri in previsione del 1° maggio 1892 (AS Roma, Prefettura, Gab, b. 485, f. 1892, 1° maggio) Le misure di sicurezza approntate a Roma per il 1° maggio 1892 (AS Roma, Prefettura, Gab, b. 485, f. 1892, 1° maggio) 1893 Nel 1893 si segnalano episodi a Lucca e a Napoli. A Lucca si procedette ad arresti da parte della forza pubblica di lavoratori che inneg- giavano al primo maggio e invitavano altri lavoratori ad abbandonare il lavoro e i diri- genti a chiudere l'opificio. A Napoli le cose furono più complicate e anzi farsesche. Il questore non vietò le mani- festazioni per il primo maggio ritenendo vali- do il divieto dell'anno precedente e ordinò lo scioglimento di ogni manifestazione anche se gli organizzatori avevano svolto le proce- dure di legge. Dispose inoltre in modo detta- gliato lo spiegamento della forza pubblica dalle cinque del mattino del primo maggio. Si dovevano occupare tutti i siti "strategici": e tra questi, una particolare sorveglianza doveva essere prevista per le vecchie e nuove fogne, tutte elencate puntigliosamen- te. Particolare cura doveva essere posta per il collettore, per la cloaca massima e per le foci a mare. Attenta sorveglianza doveva L'impegno profuso da personalità della politi- essere disposta per i tubi del gas per l'illumi- ca e della cultura in favore delle manifesta- nazione della città. zioni per il 1° maggio 1893 I reparti di intervento dovevano essere dislo- (AS Roma, Prefettura, Gab, b. 486, f. 1893, 1° maggio) cati in modo da non essere appariscenti, ma reparti di "agenti esploratori" dovevano essere pronti ad informare gli agenti qualora si fosse reso necessario un intervento. Allegato alle istruzioni un prospetto preciso indicante le località - in particolare le fogne - ed i reparti dislocati. Sembra di essere in piena guerra civile. A Roma, ad onta che secondo la relazione del questore "nessuna società politica ha deliberato di festeggiare in modo speciale il primo maggio" ad esclusione delle Società dei tipografi e dei parucchieri che quel gior- no si asterrano dal lavoro, fu predisposto un servizio d'ordine che prevedeva addirittura l'impiego di reparti di alpini, di artiglieri, di bersaglieri, di fanteria oltre, ovviamente, ai regi carabinieri.

Le disposizioni del questore di Napoli per la celebrazione del 1° maggio 1893 (ACS, MGG, Affari penali, b. 100, f. 953) 1894-1896 Non sempre è possibile alla polizia impedire la celebrazione del primo maggio che in varie occasioni si tenne in riunioni "private" evitan- do "le processioni e gli assembramenti". Ciò nonostante continuano i sequestri che colpi- scono i giornali, i volantini, le poesie e i canti come "L'Inno dei ribelli" e soprattutto "L'Inno dei lavoratori" che rappresenta per le autori- tà un vero problema. A quest'inno è dedicata addirittura una "circolare riservata" perché le Autorità politiche del Regno procedano "con le stesse norme e con gli stessi criteri alle denunzie per il sequestro del noto "Inno dei Lavoratori" scritto dall'avv. Filippo Turati di Milano" con la precisazione inoltre che "ove si canti in pubblico non deve tralasciarsi di procedere all'arresto dei colpevoli e loro denunzie all'Autorità giudiziaria". Di tali disposizioni fecero le spese alcuni ope- rai del comune di Bergantino, in provincia di Rovigo, che furono arrestati per "canto dell'Inno dei lavoratori" e dopo un processo che, secondo le istruzioni del Procuratore generale di Rovigo era stato "condotto con energia e sollecitudine", erano stati condan- nati da uno a due mesi di reclusione oltre alle pene pecuniarie. A Frosinone manifesti del Partito socialista dei lavoratori italiani inneggianti al primo Le rigide disposizioni del Ministro dell'interno maggio furono accuratamente strappati dai che vietano di suonare, cantare o fischiare muri e un esemplare inviato al prefetto alle- l'Inno dei lavoratori di Filippo Turati. Roma, gato ad una lettera in cui si informava con 10 maggio 1894 rammarico che non era stato "possibile né (ACS, MGG, Affari penali, b. 108, f. 1014) sorprendere né scoprire gli autori della not- turna affissione". A Roma, a cura del Partito socialista, è orga- nizzata per il primo di maggio una "riunione campestre privata". Tra i partecipanti Andrea Costa e Vittorio Lollini; gli invitati potranno portare le donne e i bambini. Il prefetto di Roma, sollecitato dal ministro dell'Interno, non potendo proibire una riunione privata, fa organizzare un massiccio servizio di sorve- glianza "tra le siepi" per impedire soprattutto che gli invitati accedano o lascino in gruppo il luogo della riunione. Si procede al sequestro di volantini che invi- tano gli "oppressi" a ribellarsi. E Roma è, ancora una volta, in stato di assedio. Un gruppo di "operai liberi addetti alla com- posizione tipografica della Gazzetta Ufficiale" per la decisione di astenersi dal lavoro pagarono un prezzo altissimo: la per- dita del posto di lavoro.

Invito ad una "festa campestre" per il 1° maggio 1894 (AS Roma, Prefettura, Gab, b. 487, f. 1893, 1° maggio) 1898-1904 Il 1898 è l'anno dei "moti della fame". L'au- Pantanella il cui direttore generale fu prodi- mento del prezzo del pane provocò proteste, go di elogi alle autorità di polizia: "Compren- manifestazioni, tumulti in tante città d'Italia. do che quando si ha la fortuna di avere A Milano furono particolarmente gravi e fero- Autorità previdenti, energiche, coscienziose, ce fu la reazione dell'Autorità che proclamò come la S.V. Ill.ma e il Sig. Questore, si può lo stato d'assedio (come in altre città). stare tranquilli ...". E il 2 maggio il colonnello La repressione violenta diretta dal generale comandante la divisione dei carabinieri reali Bava Beccaris fece a Milano centinaia di potè riferire al Prefetto che la temuta giorna- morti e l'arresto di migliaia di persone tra le ta del primo maggio era trascora "senza inci- quali Filippo Turati, don Albertario, Carlo denti notevoli e l'ordine pubblico regolar- Romussi, Luigi De Andreis, Anna Kuliscioff, mente mantenuto" secondo le rigide disposi- nonostante che i socialisti si adoperassero zioni del 30 aprile del Presidente del per calmare gli animi. Consiglio Antonio Starabba di Rudinì che Le proteste iniziarono a Milano i primi del aveva raccomandato "il massimo rigore" mese di maggio ma non erano legate alla nella repressione. celebrazione del primo maggio. Tuttavia la È del 1899 il telegramma del successore di predisposizione dell'apparato repressivo Rudinì, Pelloux, al Prefetto di Roma con il avviene in vista proprio di quella data, come quale si lascia libera l'autorità prefettizia di emerge con chiarezza dalla circolare riser- "provvedere come meglio crede pel primo vata del 30 aprile che contiene disposizioni maggio" purché sia mantenuto il divieto di perché la truppa sia "adoperata associando- pubbliche manifestazioni e vietati, così si energicamente a spegnere disordini appe- come sono stati vietati nel 1900, "canti e na nascono". grida sediziosi, nonché la distribuzione od In un rapporto del Comando della divisione affissione di stampati o manoscritti offensivi territoriale di Milano intitolato significativa- alla Corona, al Sommo Pontefice od alle mente "Prodromi" con la data del 20 maggio Potenze estere". si dà conto della "preparazione" operata per Ma la repressione, i sequestri dei giornali, il 1° maggio: 800 uomini di fanteria e quattro degli opuscoli, soprattutto quelli dedicati ai squadroni di cavalleria. Inoltre "tutta la trup- canti, che evidentemente sono un incubo pa del presidio rimase consegnata nei per le autorità che continuano a emanare rispettivi quartieri e fu mandato un plotone di disposizioni di sequestro sfiorando in alcuni cavalleria a tutela della popolazione di casi il grottesco, non arrestano la marcia dei Novate con lo scopo altresì di assicurare le lavoratori per conquistare migliori condizioni comunicazioni con quell'importante deposito di lavoro e di vita rispettose della dignità di materie esplosive". umana. Un esempio di come erano trattati Quelle misure furono mantenute e usate nei gli operai: nel Regolamento degli operai giorni immediatamente successivi contro la della Società delle cartiere meridionali in folla inerme. Isola del Liri si legge: "Zufolare: ore 2,30 di "", la rivista diretta da Filippo penale; Avvolgersi i piedi e gambe con carta, Turati, dedicò le pagine centrali del numero stracci od altro: ore 5 di penale; Dormire in del primo maggio alla poesia di Giovanni piedi al proprio posto: ore 2,30 di penale; Bertacchi "Versi di primo maggio". Dopo Lamentarsi delle punizioni imprecando: ore questo numero il giornale dovette sospende- 5 di penale", fino ad arrivare al licenziamen- re le pubblicazioni fino al 1° luglio dell'anno to nel caso di "Manifestazioni ostili Cartiera successivo (1899) poiché sia Turati che e superiori". Per non parlare delle condizioni Kuliscioff erano in prigione. delle donne lavoratrici alle quali Ada Negri In altre città furono operati sequestri di gior- dedica una straziante poesia pubblicata su nali e volantini che esortavano i lavoratori a "Il Lavoratore" del 2 luglio 1904. lottare uniti per il riconoscimento dei loro Al danno spesso si univa la beffa: i "benpen- diritti, con la solita accusa di eccitamento santi" non esitavano ad impartire lezioni di "all'odio fra le classi sociali e allo sprezzo giustizia sociale attraverso una "paterna" delle leggi". predica sulla inopportunità degli scioperi, A Roma furono vietati, come di consueto, gli come quella fatta - sul giornale "Il Taglia- assembramenti, le riunioni, le passeggiate. mento" di Pordenone del 30 aprile 1904 - dal Fu garantita addirittura una adeguata vigi- proprietario di un cotonificio contro cui i lavo- lanza anche al "Tiro a Segno nazionale" per ratori avevano scioperato. Né manca, evitare che disordini provocassero "la accanto a questo richiamo all'ordine, la sospensione del tiro per una domenica" nel- comunicazione della proibizione di "una pas- l'imminenza di una importante gara. La stes- seggiata con musica e bandiere attraverso sa sorveglianza fu assicurata per i Mulini la città" richiesta dai capi delle Leghe.

Le disposizioni governative che raccoman- dano il "massimo rigore" nella repressione delle manifestazioni operaie. Roma 1898 (AS Roma, Prefettura, Gab, b. 491, f. 1898, 1° maggio) Il 1901 nel governo presieduto da Giuseppe Zanardelli il Ministero dell'interno è affidato a 1905 che imprime una svolta libe- Il 1905 è un anno importante per i lavorato- rale alla politica governativa nei conflitti di ri. Lo sviluppo industriale nell'Italia giolittia- lavoro. na, grazie anche ad una favorevole congiun- Tranne pochi casi, le manifestazioni non tura internazionale, ebbe un grande impul- sono più represse, i lavoratori ottengono gli so. Si rinsaldò il "triangolo industriale" fra

La tolleranza aumenti salariali fino ad allora negati. Il Milano, Torino e Genova con la creazione governo aiuta il movimento operaio che con- dell'Ilva e di una vasta area industriale nel quista il diritto di esistere, ottiene provviden- Nord Italia. ze importanti come l'assicurazione contro gli Il processo di industrializzazione favorì l'in- infortuni sul lavoro, la regolamentazione del serimento dell'Italia nel mercato mondiale lavoro delle donne e dei fanciulli. degli scambi. Questa svolta suggerì ad Andrea Costa, al Nel 1905, dopo un iter parlamentare piutto- congresso socialista di Imola del 1902, lo sto complesso, si statizzò la gestione delle slogan: "Malfattori prima, legislatori poi" e ferrovie, favorendo indirettamente l'industria fece dire a Claudio Treves, alludendo a meccanica. Giolitti: "C'è sull'altra riva un uomo che ci ha Ma alla crescita industriale non corrispose, capiti". se non in misura molto modesta, un miglio- Purtroppo la pace sociale durò poco. Anche ramento delle condizioni dei lavoratori. se non legati alla festa del Calendimaggio il Proprio la statizzazione delle ferrovie, che paese fu insanguinato da una serie di scon- seguiva quella dei telefoni del 1903, fu la tri che vedono coinvolti soprattutto i contadi- scintilla di violenti scontri che da Foggia si ni: a Berra Ferrarese, a Cassano delle estesero a Napoli, Roma, Bologna. Murge, a Candela, a Giarratana, a Petac- Il 18 aprile del 1905, a Foggia, contro i ferro- ciato, a Putignano, a Cerignola. In tre anni, vieri in agitazione a causa delle norme anti- dal 1902 al 1905, si contarono una quaranti- sciopero contenute nel testo del disegno di na di morti e oltre 200 feriti: tutti lavoratori. legge di riordino delle ferrovie presentato dal ministro dei lavori pubblici Francesco Tedesco, intervenne la forza pubblica provo- cando quattro morti e numerosi feriti. Per i "tristi fatti", così il prefetto di quella città definì l'eccidio, il primo maggio furono vieta- te in Foggia finanche le processioni religiose. In tutta Italia si procedette ai soliti sequestri di manifesti e di numeri unici, ma in molte città si ebbero manifestazioni senza alcun inciden- te e addirittura festose scampagnate autoriz- zate dai prefetti secondo le direttive emanate dalla circolare del 26 aprile 1905 che delega- va appunto all'autorità prefettizia la decisione di concedere o meno l'autorizzazione. A Venezia, il giornale "Il Secolo Nuovo" - senza incorrere nella sanzione del seque- stro - dedica tutta la prima pagina alla cele- brazione del primo maggio ricorrendo al sar- casmo contro gli editori del Gazzettino, defi- niti senza mezzi termini "crumiri". Non mancano però ironie da parte dei "libe- Giovanni Giolitti rali" come il resoconto del "flop" della festa del primo maggio a Narni e non mancano, ad esempio a Piazza Armerina, le denunce anonime contro il delegato di PS reo di aver Claudio Treves cordialmente parlato con uno degli oratori e cioè "l'avv. Arena rimosso dal grado di sotto- tenente per le sue idee sovversive". La richiesta presentata alla questura di Roma per la celebrazione del 1° maggio che prevedeva un corteo che da piazza dei Cerchi avrebbe raggiunto via Conteverde per ascoltare un comizio non fu accolta. Fu permesso invece un comizio privato, avver- tendo che "ai promotori è stato prescritto che l'intervento degli invitati abbia luogo alla spicciolata, senza spiegamenti di bandiere od emblemi e che finiti i discorsi l'uscita dei convenuti dal locale si effettui parimenti alla spicciolata, con le bandiere avvolte, senza grida o canti, che darebbero luogo a manife- stazioni pubbliche le quali non sono assolu- tamente da tollerarsi". Fu predisposto uno spiegamento di forze imponente e furono impartite accuratissime istruzioni "ai Funzionari che dirigono il servizio nei dintor- ni del locale del comizio di provvedere acchè non abbiano a lasciarsi sorprendere, facen- do passare gruppi numerosi e compatti".

Lo sciopero dei ferrovieri a Foggia contro la statizzazione delle ferrovie

I "tristi fatti" cui fa riferimento il prefetto di Foggia erano avvenuti durante uno sciopero dei ferrovieri contrari alla statizzazione delle ferrovie. L'intervento della forza pubblica aveva provocato 4 morti e numerosi feriti. (ACS, MI, PS, 1905, b. 25, f. 1° maggio, Foggia)

Planimetria di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. 1905 (ACS, MI, PS, 1905, b. 25, f. 1° maggio, Roma) 1906-1911 Il 1906 nasce a Milano la Confederazione generale del lavoro costituita da tutte le associazioni nazionali di lavoro esistenti e dalle locali Camere del lavoro: questo even- to segna il passaggio verso una direzione centralizzata del movimento sindacale. Il 1907 e il 1908 furono anni segnati da scio- peri che videro la sconfitta dei lavoratori: a Terni dove scioperano contro la serrata dei padroni e negli scioperi agrari. Particolar- mente grave fu lo sciopero proclamato il 30 aprile 1908 dai braccianti della provincia di Parma per protestare contro la violazione di un accordo stipulato con i proprietari terrieri. Il Congresso di fondazione della Confede- L'agitazione durò oltre tre mesi, contrasse- razione generale del lavoro. 1906 gnati da numerosi episodi di violenza: soprattutto contro i crumiri, ma i braccianti vennero sconfitti. A sostegno dei contadini scendono in sciopero anche gli artigiani sarti. Circa settanta sindacalisti della Camera del lavoro di Parma furono arrestati con l'accusa di "insurrezione armata contro i poteri dello Stato". Il primo maggio dell'anno successivo, 1909 le manifestazioni sono improntate alla soli- darietà con gli arrestati. Il 1910 le associazioni imprenditoriali regio- nali di categoria piemontesi, liguri e milanesi danno vita alla Confederazione italiana del- l'industria, con sede a Torino. Vi fu, in conse- guenza, un maggiore irrigidimento nei con- flitti di lavoro. La festa dei lavoratori del 1911 si svolge in tutta Italia senza incidenti e nei comuni Lo sciopero dei braccianti della provincia di amministrati dai socialisti, come ad esempio Parma. 1908 nel comune di Monsanvito, il manifesto dedi- cato al primo maggio è firmato dal sindaco. A Roma il servizio d'ordine fu, come sempre, imponente. Nel mese di marzo viene bocciata la riforma della legge elettorale presentata dal presi- dente Luzzatti e nella celebrazione del primo maggio si chiede, oltre alla integrazione della legislazione sociale circa l'obbligatorie- tà delle pensioni operaie, la riforma elettora- le "per il suffragio universale". Nelle "piatta- forme" insieme con i temi del lavoro prendo- no spazio gli obbiettivi politici.

Lo sciopero dei braccianti nella provincia di Parma nel 1908 e le manifestazioni di soli- darietà con i sindacalisti arrestati. (ACS, MGG, Affari penali, b. 130, f. 1157) Il dettagliato resoconto della polizia del comi- zio tenuto a Roma (1912) (ACS, MI, PS, 1912, b. 41, f. 1° maggio, Roma)

1912-1914 Alla fine di settembre del 1911, Giovanni Giolitti annuncia la decisione di occupare la Libia. Violente agitazioni contro la guerra si svolgono soprattutto in Romagna e vedono in prima linea il repubblicano Pietro Nenni e il socialista Benito Mussolini. Lo sciopero generale proclamato dalla Confederazione generale del lavoro riesce parzialmente a causa dei contrasti interni al Partito sociali- sta e alla stessa Confederazione. Il primo maggio 1912 è segnato dal tema dell'antimilitarismo: in conseguenza le auto- rità sono più rigorose nelle misure adottate: da varie città si chiedono rinforzi militari. Sono vietati non solo i cortei ma anche i comizi privati che potrebbero provocare inci- denti per il loro carattere antimilitarista. A Bari il prefetto teme che possano esserci incidenti tra anarchici e socialisti e quindi vieta corteo e comizio e chiede rinforzi. La prefettura di Milano vieta i grandi cortei e i comizi previsti che avrebbero un carattere antimilitaristico contro la guerra di Libia e potrebbero provocare scontri. Anche a Roma è vietato il corteo ed è predi- sposto un servizio capillare di vigilanza, spe- cie per il comizio seguito, si può dire passo- passo dalla polizia come risulta dai fono- grammi della Questura di Roma al Ministero dell'interno. A Lecce agli oratori è impedito di parlare di ogni argomento politico (ACS, PS, 1912, b. 41). Sei lavoratori furono arrestati nei loca- li della Lega muratori e tre condannati dal pretore. A Firenze è richiesta la presenza di 300 fuci- lieri per servizio di pubblica sicurezza. Per la pubblicazione di un manifesto "antipa- triottico" del comune di Greco Milanese il deputato liberal-nazionalista Romeo Stuart Gallenga presenta un'interrogazione che dà luogo a un vivacissimo dibattito nell'Aula della Camera. Non mancano, però, isolati festeggiamenti tranquilli: ad Albano Laziale l'amministrazio- ne comunale socialista coinvolge nella cele- brazione addirittura gli alunni delle scuole elementari ai quali viene tenuta "una confe- renza sulla festa del lavoro, indi verranno accompagnati a Villa Doria per refezione".

Nel 1914 si svolgono pacificamente affollati cortei con molte bandiere e bande musicali, comizi e scampagnate. Qualche modesto incidente è provocato da giovani socialisti e anarchici. Questa forza tranquilla dei lavoratori dimo- stra che l'atteggiamento democratico della polizia e del governo favorisce la pace sociale. Eppure la situazione generale era tutt'altro che tranquilla: solo pochi giorni dopo, i primi di giugno, si verificano i tumulti Il divieto del Ministro dell'interno al corteo a della "settimana rossa" soprattutto nelle Roma per il 1° maggio 1912 Marche e in Romagna che ebbero carattere (ACS, MI, PS, 1912, b. 41, f. 1° maggio, Roma) insurrezionale e lasciarono morti sul terreno. 1915-1918 Con la prospettiva dell'entrata in guerra, la vita pubblica è calamitata dall'evento e il primo maggio, nel 1915, passa in seconda

La guerra linea. Ma gli anni successivi la ricorrenza viene celebrata, ad onta delle restrizioni conseguenti allo stato di guerra. Il Partito socialista e la Confederazione generale del lavoro invitano i lavoratori a manifestare il 1° maggio del 1916 astenen- dosi dal lavoro con un manifesto nel quale è scritto: "E quand'anche la dittatura politica conseguente allo stato di guerra si adope- rasse a spegnere ogni pubblica manifesta- zione ... il primo maggio non deve né può morire". L'Autorità vietò l'affissione e la distribuzione del manifesto. Ma l'appello ebbe successo. Ad esempio da Livorno il prefetto Gasperini telegrafa che quel giorno vi è stata "completa astensione lavoro negli stabilimenti, nelle officine e nel servizio tramviario". E solo per l'ordine del prefetto "parecchi negozi e mercato sono aperti". Furono vietati i comizi e permessi solo discorsi in sedi private, ma l'interpretazione della "sede privata" fu molto restrittiva. A Turati fu vietato di tenere il discorso in un Gli uomini sono in trincea per la prima guer- teatro. Le organizzazioni dei lavoratori deci- ra mondiale. Le donne non rinunciano a sero che il tema della guerra sarebbe stato manifestare per il 1° maggio. al centro delle manifestazioni: l'impostazio- (ACS, MI, PS, 1916, b. 33, f. 1° maggio, Milano) ne pacifista si rivelò mobilitante. (ACS, MI, PS, 1916, b. 33, f. 1° maggio, A Roma furono vietati corteo e comizio. La Telegrammi prefettura) sala privata "Taglioni" non fu concessa. Non mancarono i consueti arresti e denunce all'Autorità giudiziaria. Il prefetto di Napoli vieta l'affissione e la pubblicazione di un manifesto della CGL e negò il permesso per una riunione privata a causa del numero ele- vato delle persone invitate. Anche nel 1917, il Ministero dell'interno con- sentì solo riunioni in forma privata e vietò cortei e comizi e "la festa operaia del 1° maggio è passata tranquillamente" come scrivono le relazioni prefettizie. L'astensione dal lavoro fu generale e grande fu la partecipazione delle donne. Anche quell’anno vi fu una grande mobilitazione. Importanti furono i fatti di Boccheggiano, in L'accurato controllo sul "noto socialista Di provincia di Grosseto, per la partecipazione Vittorio Giuseppe" in occasione del 1° mag- appassionata delle donne. È molto significa- gio 1917 a Cerignola. tiva la lunga lettera (sequestrata) della figlia (ACS, MI, PS, 1916, b. 33, f. 1° maggio, Torino) di un socialista, Frattina, organizzatrice delle donne, la quale scrive tra l'altro: "sarei felice morire in su le barricate". Nel 1918, ultimo anno della guerra, il PSI accentua, nella giornata del calendimaggio, la condanna della guerra e invita i compagni al "canto ribelle: guerra al regno della guer- ra, morte al regno della morte". Tuttavia la situazione è tranquilla: i lavoratori si asten- gono dal lavoro e si tengono pacificamente le manifestazioni consentite. Nelle disposizioni emanate in proposito, il ministro Orlando si preoccupa che non vi siano pubblicazioni di condanna della guer- ra. E infatti il ricordato manifesto del Partito socialista firmato da e viene vietato.

Il tema della pace si intreccia strettamente con quello del lavoro nella celebrazione del 1° maggio 1917 (ACS, MI, PS, 1917, b. 45, f. 1° maggio, Torino) 1919-1920 La radicalizzazione della lotta politica fa del 1919 un anno di svolta poiché i fascisti disturbano sempre più spesso le manifesta- zioni socialiste. Il Ministero dell'interno sotto-

Il fascismo linea la "speciale importanza" di quell'anno "sia perché sono venute meno le limitazioni che negli ultimi anni erano imposte alle pub- bliche manifestazioni" e sia perché "i partiti sovversivi" faranno manifestazioni "vivaci ed apertamente politiche". Pertanto il ministro raccomanda ripetutamente molta vigilanza. Viene sequestrato un numero speciale della gioventù socialista "Avanguardia". Il giorna- le, per metà censurato, è un inno al primo maggio, l'ultimo della lotta dei lavoratori con- tro lo sfruttamento poiché si annuncia all'o- rizzonte il "bel sol che le cose accendi", il sole dell'avvenire, avvenire che sta diven- tando realtà nella Russia bolscevica. La questura vieta tutti i cortei sia della CGL che delle associazioni "patriottiche". Nei fatti gli imponenti cortei socialisti si svolsero in perfetto ordine, ad esempio a Milano ove - riferisce il prefetto - si svolse un corteo di (ACS, MI, PS, 1919, b. 105, f. 1° maggio, Roma) "10.000 persone con 50 bandiere, 4 musi- che e cartelloni inneggianti postulati partiti e recanti ritratto Lenin e Malatesta". L'unica misura repressiva è il sequestro il 1° maggio del 1920 del numero unico "Spartaco", anarchico. Il 27 aprile il questore ritiene che possano consentirsi le manifestazioni - astensione dal lavoro, corteo - promosse dalla Camera del lavoro e dall'Unione socialista romana. Le provocazioni degli anarchici "possono essere tenute energicamente in rispetto". È preoccupato invece per "gli incidenti incre- sciosi" che possono provocare "elementi antibolscevici e nazionalisti". Tre giorni dopo, il 30 aprile, scrive che per "disposizio- ni del governo il corteo è vietato". Le dispo- sizioni per il mantenimento dell'ordine pub- blico sono draconiane: si ordina lo spiega- mento di un gran numero di carabinieri e sol- dati armati con mitragliatrici.

La Questura di Roma schiera le mitragliatri- ci contro i partecipanti alla manifestazione del 1° maggio 1920 a Roma (ACS, MI, PS, 1920, b. 109, f. 1° maggio, Roma) 1921 1922 Crescono le preoccupazioni dell'Autorità per I fascisti contrastano sempre più spesso le gli scontri tra socialisti e fascisti, che sono manifestazioni dei lavoratori per il primo sempre più frequenti e violenti. maggio a scopo provocatorio. Il 15 maggio del 1921 si tengono le elezioni Il 10 aprile 1922 si erano aperti a Genova i politiche e le attenzioni del governo sono lavori della conferenza economica interna- rivolte più alle manifestazioni politiche ed zionale che vedevano presenti i rappresen- elettorali che al primo maggio. Per quella tanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, data il prefetto di Milano - scrive a Giolitti - Italia, Germania e Austria. Per questo moti- "dopo colloqui con Turati" ha "impedito cor- vo, il rischio di scontri tra fascisti e militanti di tei" ma ha consentito il comizio. "Speciale sinistra per la celebrazione del primo maggio rigore uso verso comunisti anche per dare preoccupa fortemente il questore di Roma impressione diversità trattamento coi sociali- che oppone un rifiuto al corteo organizzato sti". (ACS, PS, 1921, b. 117) dall'Alleanza del lavoro che dovrebbe percor- Il presidente del Consiglio Giolitti dispone che rere importanti arterie della città sollecitando non "vi siano restrizioni alle manifestazioni" nel contempo le forze dell'ordine a porre il garantendo in ogni caso il mantenimento del- massimo sforzo per "evitarli, gl'incidenti, l'ordine pubblico e in particolare che "non si anche isolati, che potrebbero sorgere tra gli tenteranno ed organizzeranno imprese di aderenti ai vari partiti, incidenti che ... per tro- punizione o di contromanifestazione. Tenga vare le masse irritate e irritabili, potrebbero conto V.S. che è necessario smentire con i condurre a conseguenze ben gravi, ponendo fatti opinione che va diffondendosi da parte in pericolo l'ordine pubblico". Roma sarà dei socialisti della mancanza di libertà di pro- comunque sotto un ferreo controllo. paganda" (ACS, PS, 1921, b. 117) C'è da aggiungere che il governo ha deciso di considerare festivo il giorno del primo maggio con conseguente chiusura della maggior parte degli uffici pubblici e la sospensione parziale del servizio ferroviario. I ferrovieri nella quasi totalità (90-92 per cento) si astengono dal lavoro e per i membri del Comitato esecutivo del Sindacato nazio- nale ferrovieri che ha predisposto un volanti- no per la completa astensione dal lavoro scatta la denuncia del questore di Bologna. In contrasto radicale con il Sindacato nazio- nale ferrovieri è l'Associazione nazionale ferrovieri che scrive invece che occorre far comprendere: "ai neghittosi, ai politicanti sfruttatori che il lavoro nobilita" e perciò "Il 1° maggio dedichiamolo al lavoro". In varie città d'Italia le manifestazioni si erano svolte senza gravi incidenti essendo la forza pubblica riuscita ad evitare contatti tra fascisti e forze di sinistra. In altre, pur- troppo, la giornata era finita tragicamente con feriti, come a Bologna, a Napoli, a Forlì. A Milano, il comizio aveva richiamato un gran numero di persone (novemila, secondo la relazione inviata al Ministero dell'interno) e Turati era stato vittima di un'aggressione Telegramma del presidente del Consiglio fascista che, sempre secondo la relazione del Giovanni Giolitti ai prefetti del Regno conte- prefetto, "avrebbe potuto essere gravissima". nente disposizioni per il 1° maggio 1921 In Puglia, a Cerignola, fu vietata ogni mani- (ACS, MI, PS, 1921, b. 117, f. 1° maggio, AAGG) festazione pubblica, compresa una "estra- zione di un caritaggio a beneficio degli orfa- ni dei contadini".

Cartolina postale La decisione del Governo Facta di conside- (ACS, MI, PS, 1921, b. 116) rare festivo il 1° maggio 1922 seppure con alcune limitazioni (ACS, PCM, Gab, 1922, 2/4/1.1003) 1923 Con il regio decreto legge 19 aprile 1923, n. 833, il governo Mussolini abolisce la "festa di fatto del primo maggio" e stabilisce che la festa del lavoro si celebrerà il 21 aprile gior- no commemorativo della fondazione di Roma. Il governo vieta, conseguentemente, ogni manifestazione. La Questura di Roma riferisce che sono stati arrestati 15 repubblicani che inneggiavano al primo maggio e cantavano inni sovversivi. "La Giustizia" del 2 maggio parla di "primo maggio represso" (il giornale è sequestrato). Molti fogli parlano del primo maggio con accorato rimpianto. A Catania giungono all'ufficio postale nume- rose copie di un volantino del 1913 firmato Mussolini in cui si esalta il primo maggio. Non ci furono manifestazioni. Furono opera- ti alcuni arresti "precauzionali" di lavoratori in atteggiamento "sospetto".

Relazione di Mussolini al Parlamento sull’a- bolizione della festa del lavoro (ACS, PCM, Gab, 1923, 14/2.417)

RDL 19 aprile 1923, n. 833 col quale il 21 aprile giorno commemorativo della fonda- zione di Roma, viene dichiarato festivo ed “è soppressa la festa di fatto del 1° maggio e tutte le pattuizioni intervenute tra industriali e operai per la giornata di vacanza in tal giorno dovranno essere applicate pel 21 aprile e non pel 1° maggio. Il presente decreto entra in vigore oggi ...” (ACS, LLDD) La celebrazione del calendimaggio fu ripri- stinata a mano a mano che il territorio nazio- nale veniva liberato. Il decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946, n. 185 Disposizioni in materia di ricorrenze festive, nell'istituire le feste del nuovo regime, indicò anche il primo maggio.

Nel 1947 i contadini siciliani di ripresero la consuetudine di incon- trarsi a Portella della Ginestra, una piana dove si trovava una pietra dalla quale usava parlare Nicola Barbato, un medico sociali- sta, uno dei fondatori dei . I contadini si dispersero nei prati per festeg- giare con canti e suoni la ritrovata libertà di celebrare la festa dei lavoratori. Si assieparo- no attorno alla pietra quando sulla roccia salì il segretario socialista Giuseppe Schirò. In quel momento si aprì un intenso fuoco di mitra, di lupare contro la folla uccidendo undi- ci persone e ferendone ventisette. A sparare furono gli uomini della banda di che era stato legato al movimento separatista siciliano. Su commissione della mafia? Il mistero non è stato svelato.